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Introduzione
Tali norme recepiscono nell'ordinamento normativo italiano il lavoro svolto dal comitato
Tecnico Europeo TC 130.
Le norme UNI EN 442 contengono importanti novità: la più eclatante è il nuovo metodo
di determinazione della potenza termica che non viene più valutata a ∆T = 60 K, ma a
∆T = 50K.
Sono stati inseriti in questo repertorio i corpi scaldanti per i quali le Aziende costruttrici
hanno fornito la certificazione ufficiale della potenza termica, rilasciata da Laboratori
indipendenti e riconosciuti.
Per tale compito è stata richiesta la collaborazione delle aziende del settore, alle quali è
stato richiesto di fornire i dati di potenza termica dei corpi scaldanti di propria produzione.
Le Aziende che hanno voluto essere inserite nel repertorio hanno compilato delle schede
opportunamente predisposte, ritornate ad ASSOTERMICA, accompagnate dalle copie dei
certificati o dei rapporti di prova rilasciati dai Laboratori ufficiali di prove termotecniche.
La Commissione, sulla base dei fattori correttivi determinati in sede europea e del nuovo
valore di ∆T nominale pari a 50° K, ha provveduto al ricalcolo dei nuovi valori di potenza
termica nominale.
I corpi scaldanti non provati secondo le norme UNI 6514/87, sono stati ugualmente
inseriti nella Directory, qualora le Aziende produttrici siano state in grado di fornire i
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valori di potenza termica, già ricalcolati dai rispettivi Enti di Certificazione, secondo le
norme DIN (Germania), NF (Francia), BSI (Gran Bretagna).
Ovviamente, sono stati inseriti nella directory direttamente e senza necessità di alcun
ricalcolo, i corpi scaldanti le cui potenze termiche siano già state determinate secondo la
nuova norma EN 442.
Qualora un prodotto sia stato provato in conformità a più di una norma, è stato richiesto
alle Aziende di impegnarsi a fornire i certificati secondo lo schema sotto riportato:
Coefficienti di conversione
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P50 = P60 * (50/60) n
In pratica, il calcolo globale che fornisce il valore di potenza termica ricalcolata secondo
la norma EN 442 è il seguente:
Nel mondo dell'impiantistica del riscaldamento ad acqua calda si sta sviluppando una
netta e forte tendenza verso la riduzione della temperatura di funzionamento dei corpi
scaldanti.
In passato, i corpi scaldanti erano dimensionati sulla base di una temperatura di ingresso
ai radiatore pari a 90°C ed una temperatura di uscita pari a 70°C, con una temperatura
media di 80°C; con la temperatura ambiente di 20°C, si è in presenza di un ∆T pari a 60
K.
Oggi, e sempre più in futuro, tali temperature possono e devono essere ridotte. Già la
norma EN 442 prevede un ∆T pari a 50 K, mentre in alcuni paesi si sta affermando una
temperatura media di funzionamento pari a 50°C a cui corrisponde un ∆T pari a 30 K.
"Radiateurs chaleur douce" e "55-45" sono gli slogan tecnici ricorrenti sui mercati
francese e tedesco.
Gli impianti a bassa temperatura consentono l'ottenimento di una maggior igiene degli
ambienti riscaldati. Il corpo scaldante, in funzione nella stagione invernale caratterizzata
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da un inferiore ricambio d'aria rispetto a quella estiva, influenza in maniera rilevante e
complessa l'igiene degli ambienti in cui è installato.
Il corpo scaldante, per effetto dei moti convettivi da esso generati, produce un movimento
di tutte le sostanze in sospensione nell'aria che normalmente si trovano negli ambienti
domestici o lavorativi in cui viviamo.
Per poter ridurre l'entità di tali fenomeni il rimedio più valido è ridurre la temperatura
media del corpo scaldante con notevolissimi vantaggi anche in tema di stratificazione
delle temperature, aumento della sensazione globale di benessere, diminuzione della
carbonizzazione delle sostanze organiche in sospensione ("pennacchi" e "baffi" neri sulla
parete retrostante il corpo scaldante).
Non va inoltre sottovalutato che il calcolo del fabbisogno energetico stagionale, che
ciascun progettista è chiamato a effettuare, dimostrano che la diminuzione della
temperatura di impianto, consente un sensibile miglioramento del rendimento globale
stagionale di ogni tipo di impianto.
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DIMENSIONAMENTO DEI CORPI SCALDANTI
Q= P eff
Dove:
• Q fabbisogno termico dell'ambiente per unità di tempo
Per quanto concerne i corpi scaldanti forniti a corpo o già assemblati, una volta calcolato
il valore della potenza termica effettiva, il progettista è in grado di dimensionare il corpo
scaldante necessario a soddisfare il fabbisogno termico dell'ambiente, scegliendo a
catalogo il modello la cui potenza più si avvicini a quella calcolata.
Pertanto, nel caso di corpi scaldanti ad elementi ciò si riduce alla seguente operazione:
qm = Q / [c (t1 - t2 )]
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dove: qm portata in massa dell'acqua calda in circolazione ( kg/s)
Q fabbisogno termico per unità di tempo dell'ambiente (W)
t1 temperatura dell'acqua all'ingresso del corpo scaldante (°C)
t2 temperatura dell'acqua all'uscita del corpo scaldante (°C)
cp capacità termica massica dell'acqua (J/kg K)
Si avrà: tm = (t1 + t2 ) / 2
ed anche: ∆T eff = tm - ta
Nel caso di corpi scaldanti collegati col sistema monotubo va valutato che ogni corpo
scaldante funziona ad una temperatura media diversa, e, conseguentemente, ad un diverso
∆T eff .
Il Repertorio ASSOTERMICA delle potenze termiche dei corpi scaldanti, fornisce, come
già deve essere fatto da ogni Costruttore sulla propria documentazione, le potenze
termiche dichiarate, corrispondenti a quelle rilevate in un laboratorio scientifico
accreditato, per elemento o corpo, di ogni tipo di corpo scaldante.
Le potenze termiche indicate nel Repertorio sono nominali e valide per un ∆T nominale di
50K, dato dalla differenza fra la temperatura media del corpo scaldante e la temperatura
ambiente di 50°C. Qualora il ∆T sia diverso dal nominale occorre effettuare un'operazione
di calcolo della potenza effettiva, utilizzando la seguente espressione:
Dove:
n = esponente caratteristico del corpo scaldante, rilevato sperimentalmente durante le
prove di certificazione della potenza termica.
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TAB. 1 Fattore di correzione per piastre in acciaio
Fattore Fattore f EN
SK
TIPO DIN NF BS B I
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TAB. 5 Fattore di correzione per scaldasalviette
TIPO Fattore f EN
Scaldasalviette a tubi piatti (acciaio o alluminio) 4,5
Scaldasalviette a tubi rotondi (acciaio o alluminio) 4,0
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 10 -1,7
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 11 -3,0
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 12 -3,8
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 20 -3,0
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 21 -4,2
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 22 (PCCP) -4,2
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 22 (PCPC) -4,6
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 33 -5,1
Tubolari orizzontali a tubi rotondi « jointifs,simple rangèe -1,7
Tubolari orizzontali a tubi rotondi « jointifs,double rangèe -3,0
Tubolari verticali a tubi piatti « jointifs, tipo 10 -8,7
Tubolari verticali a tubi piatti « jointifs, tipo 11 -7,3
Tubolari verticali a tubi piatti « jointifs, tipo 20 -7,3
Tubolari verticali a tubi piatti non« jointifs -4,9
Tubolari verticali a tubi rotondi -4,3
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