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REPERTORIO DELLE POTENZE TERMICHE

DEI CORPI SCALDANTI

Introduzione

Nel febbraio 1997 sono state pubblicate le nuove norme:

UNI EN 442 -1 e UNI EN 442 - 2.

Tali norme recepiscono nell'ordinamento normativo italiano il lavoro svolto dal comitato
Tecnico Europeo TC 130.

Le norme UNI EN 442 contengono importanti novità: la più eclatante è il nuovo metodo
di determinazione della potenza termica che non viene più valutata a ∆T = 60 K, ma a
∆T = 50K.

Al fine di fornire uno strumento di informazione e di conoscenza, nasce quindi questo


repertorio che riunisce e raccoglie, all'interno di un unico documento, le nuove potenze
termiche a ∆T = 50K dei corpi scaldanti diffusi sul mercato italiano.

La Commissione Tecnica del Gruppo Corpi Scaldanti di ASSOTERMICA

All'interno del Gruppo Corpi Scaldanti di ASSOTERMICA, in data 19 maggio 1997, è


stata costituita una Commissione Tecnica avente lo scopo di redigere il repertorio delle
potenze termiche dei corpi scaldanti.

Sono stati inseriti in questo repertorio i corpi scaldanti per i quali le Aziende costruttrici
hanno fornito la certificazione ufficiale della potenza termica, rilasciata da Laboratori
indipendenti e riconosciuti.

Per tale compito è stata richiesta la collaborazione delle aziende del settore, alle quali è
stato richiesto di fornire i dati di potenza termica dei corpi scaldanti di propria produzione.

Le Aziende che hanno voluto essere inserite nel repertorio hanno compilato delle schede
opportunamente predisposte, ritornate ad ASSOTERMICA, accompagnate dalle copie dei
certificati o dei rapporti di prova rilasciati dai Laboratori ufficiali di prove termotecniche.

La Commissione, sulla base dei fattori correttivi determinati in sede europea e del nuovo
valore di ∆T nominale pari a 50° K, ha provveduto al ricalcolo dei nuovi valori di potenza
termica nominale.

I corpi scaldanti non provati secondo le norme UNI 6514/87, sono stati ugualmente
inseriti nella Directory, qualora le Aziende produttrici siano state in grado di fornire i

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valori di potenza termica, già ricalcolati dai rispettivi Enti di Certificazione, secondo le
norme DIN (Germania), NF (Francia), BSI (Gran Bretagna).

Ovviamente, sono stati inseriti nella directory direttamente e senza necessità di alcun
ricalcolo, i corpi scaldanti le cui potenze termiche siano già state determinate secondo la
nuova norma EN 442.

Qualora un prodotto sia stato provato in conformità a più di una norma, è stato richiesto
alle Aziende di impegnarsi a fornire i certificati secondo lo schema sotto riportato:

qualora non esista un rapporto secondo UNI

è stato utilizzato il rapporto secondo DIN;

qualora non esista un rapporto secondo DIN

è stato utilizzato il rapporto secondo NF;

qualora non esista un rapporto secondo NF

è stato utilizzato il rapporto secondo BSI.

Coefficienti di conversione

Il gruppo dei laboratori europei di riferimento , realizzati in conformità alla norma EN


442-2, ha definito dei coefficienti di conversione che permettono il ricalcolo delle potenze
rilevate a livello nazionale a ∆T = 60 K per giungere alla potenza europea a ∆T = 50 K.

I laboratori hanno differenziato i coefficienti secondo una suddivisione di gamme o


prodotto, nonché in base alla Norma nazionale preesistente seguita per la determinazione
della potenza termica iniziale.

La tabella dei coefficienti di conversione è riportata in allegato.

Procedura di applicazione dei coefficienti di conversione

Calcolo della potenza a ∆T = 50 K

Siano: P60 = potenza secondo la norma nazionale a ∆T = 60 K


P50 = potenza secondo la norma nazionale a ∆T = 50 K
n = esponente caratteristico del corpo scaldante

La potenza secondo la norma nazionale a ∆T = 50 K si calcola con la seguente


espressione:

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P50 = P60 * (50/60) n

Calcolo della potenza secondo EN 442

Siano: P50 potenza secondo la norma nazionale a ∆T = 50 K


PEN 442 potenza calcolata secondo la norma europea EN 442
fc EN442 coefficiente di conversione

La potenza calcolata secondo la norma EN 442 si ottiene applicando la seguente


espressione:

PEN 442 = P50 ((100 + fc EN442 ) / 100)

In pratica, il calcolo globale che fornisce il valore di potenza termica ricalcolata secondo
la norma EN 442 è il seguente:

PEN 442 = (P60 (50/60)n ) * ((100 + fc EN442 ) / 100)

Scelta delle condizioni di funzionamento dei corpi scaldanti

Nel mondo dell'impiantistica del riscaldamento ad acqua calda si sta sviluppando una
netta e forte tendenza verso la riduzione della temperatura di funzionamento dei corpi
scaldanti.

La diminuzione della temperatura media di funzionamento dei corpi scaldanti è


vantaggiosa sia per quanto riguarda il risparmio energetico che per quanto concerne il
comfort abitativo e termico.

In passato, i corpi scaldanti erano dimensionati sulla base di una temperatura di ingresso
ai radiatore pari a 90°C ed una temperatura di uscita pari a 70°C, con una temperatura
media di 80°C; con la temperatura ambiente di 20°C, si è in presenza di un ∆T pari a 60
K.

Oggi, e sempre più in futuro, tali temperature possono e devono essere ridotte. Già la
norma EN 442 prevede un ∆T pari a 50 K, mentre in alcuni paesi si sta affermando una
temperatura media di funzionamento pari a 50°C a cui corrisponde un ∆T pari a 30 K.

"Radiateurs chaleur douce" e "55-45" sono gli slogan tecnici ricorrenti sui mercati
francese e tedesco.

Gli impianti a bassa temperatura consentono l'ottenimento di una maggior igiene degli
ambienti riscaldati. Il corpo scaldante, in funzione nella stagione invernale caratterizzata

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da un inferiore ricambio d'aria rispetto a quella estiva, influenza in maniera rilevante e
complessa l'igiene degli ambienti in cui è installato.

Il corpo scaldante, per effetto dei moti convettivi da esso generati, produce un movimento
di tutte le sostanze in sospensione nell'aria che normalmente si trovano negli ambienti
domestici o lavorativi in cui viviamo.

Le sostanze presenti sono principalmente polveri, pulviscolo ambientale, pollini, batteri,


fibre provenienti da tessuti e tendaggi, forfore di origine animale ed umana che, qualora i
moti convettivi abbiano velocità relativamente elevata, vengono trascinate dalle superfici
su cui sono normalmente posate e fatte circolare nell'ambiente causando fenomeni quali
irritazione delle vie respiratorie e vere e proprie allergie.

Per poter ridurre l'entità di tali fenomeni il rimedio più valido è ridurre la temperatura
media del corpo scaldante con notevolissimi vantaggi anche in tema di stratificazione
delle temperature, aumento della sensazione globale di benessere, diminuzione della
carbonizzazione delle sostanze organiche in sospensione ("pennacchi" e "baffi" neri sulla
parete retrostante il corpo scaldante).

In Germania ci si spinge ben oltre: il metodo di dimensionamento dei corpi scaldanti


prevede spunti di notevole interesse:
• per limitare la caduta di correnti fredde dalle superfici vetrate, che arriverebbero,
scorrendo sul pavimento, a lambire le estremità inferiori del corpo degli occupanti, i
corpi scaldanti devono avere larghezza pari a quella della finestra;

• al fine di limitare le perdite per irraggiamento verso superfici disperdenti direttamente


verso l'esterno, nel caso di superfici vetrate con soglia inferiore avente quota inferiore
all’altezza del corpo scaldante installato, è fatto divieto assoluto di installazione di
radiatori sprovvisti di pannello isolante interposto fra la vetrata ed il radiatore;

• scelta di temperature di funzionamento in grado di massimizzare i rendimenti di tutti i


componenti dell'impianto, nonché necessari per il corretto sfruttamento dei vantaggi
offerti dai generatori di calore più tecnicamente avanzati, concepiti per la bassa
temperatura e la condensazione.

Non va inoltre sottovalutato che il calcolo del fabbisogno energetico stagionale, che
ciascun progettista è chiamato a effettuare, dimostrano che la diminuzione della
temperatura di impianto, consente un sensibile miglioramento del rendimento globale
stagionale di ogni tipo di impianto.

L'investimento conseguente alle maggiori dimensioni dei corpi scaldanti funzionanti a


temperature inferiori viene ampiamente giustificato dal tempo di recupero, molto inferiore
alla vita media prevista dei corpi scaldanti stessi.

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DIMENSIONAMENTO DEI CORPI SCALDANTI

Il corpo scaldante è l'unità terminale dell'impianto di riscaldamento, ovvero è il


componente di interfaccia fra il sistema impianto e l'ambiente da riscaldare. Il corpo
scaldante viene attraversato dall'acqua calda, riscaldata da un generatore di calore e messa
in circolazione da una pompa avente le caratteristiche opportune di portata e prevalenza.

Il progettista dell'impianto, dopo aver calcolato le dispersioni termiche attraverso le pareti


del locale in esame, aver valutato la necessità di ricambi d'aria ed aver tenuto in debito
conto gli apporti di calore gratuiti, giunge alla determinazione del calore che deve essere
fornito nell'unità di tempo al fine di mantenere la temperatura dell'ambiente al valore
desiderato.

Il dimensionamento del corpo scaldante viene eseguito imponendo l'uguaglianza fra


il fabbisogno termico, per unità di tempo, del locale e la potenza termica effettiva del
corpo scaldante:

Q= P eff

Dove:
• Q fabbisogno termico dell'ambiente per unità di tempo

• P eff potenza termica effettiva del corpo scaldante

Per quanto concerne i corpi scaldanti forniti a corpo o già assemblati, una volta calcolato
il valore della potenza termica effettiva, il progettista è in grado di dimensionare il corpo
scaldante necessario a soddisfare il fabbisogno termico dell'ambiente, scegliendo a
catalogo il modello la cui potenza più si avvicini a quella calcolata.

Nel caso invece di radiatori componibili ad elementi, si trova il numero di elementi


necessari alla composizione della batteria, semplicemente dividendo il fabbisogno
termico per la potenza termica effettiva del singolo elemento.

Pertanto, nel caso di corpi scaldanti ad elementi ciò si riduce alla seguente operazione:

Q : P eff per elemento = numero di elementi necessari

Calcolo della potenza termica effettiva del corpo scaldante


Una volta noto il fabbisogno termico del singolo ambiente, si fissano a priori le
temperature di ingresso ed uscita del corpo scaldante. Questa impostazione determina
anche la portata di acqua calda all'interno del corpo scaldante, definita dall'espressione:

qm = Q / [c (t1 - t2 )]

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dove: qm portata in massa dell'acqua calda in circolazione ( kg/s)
Q fabbisogno termico per unità di tempo dell'ambiente (W)
t1 temperatura dell'acqua all'ingresso del corpo scaldante (°C)
t2 temperatura dell'acqua all'uscita del corpo scaldante (°C)
cp capacità termica massica dell'acqua (J/kg K)

Anche la potenza termica effettiva del corpo scaldante dipende da t1 , e t2


Siano:
tm temperatura media dell'acqua all'interno del corpo scaldante
ta temperatura ambiente

Si avrà: tm = (t1 + t2 ) / 2

ed anche: ∆T eff = tm - ta

Nel caso di corpi scaldanti collegati col sistema monotubo va valutato che ogni corpo
scaldante funziona ad una temperatura media diversa, e, conseguentemente, ad un diverso
∆T eff .

Il Repertorio ASSOTERMICA delle potenze termiche dei corpi scaldanti, fornisce, come
già deve essere fatto da ogni Costruttore sulla propria documentazione, le potenze
termiche dichiarate, corrispondenti a quelle rilevate in un laboratorio scientifico
accreditato, per elemento o corpo, di ogni tipo di corpo scaldante.

Le potenze termiche indicate nel Repertorio sono nominali e valide per un ∆T nominale di
50K, dato dalla differenza fra la temperatura media del corpo scaldante e la temperatura
ambiente di 50°C. Qualora il ∆T sia diverso dal nominale occorre effettuare un'operazione
di calcolo della potenza effettiva, utilizzando la seguente espressione:

Peff = PEN 442 (∆T eff / 50 )n

Dove:
n = esponente caratteristico del corpo scaldante, rilevato sperimentalmente durante le
prove di certificazione della potenza termica.

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TAB. 1 Fattore di correzione per piastre in acciaio
Fattore Fattore f EN
SK
TIPO DIN NF BS B I

P 0.50 -7.0 -8.7 -12.6 -6.8 -7.0


0,45 -6,7 -8,2 -12,3 -6,5 -6.5
0,40 -6,3 -7,7 -12,1 -6,2 -6.3
PP
0,35 -5,9 -7,3 -11,9 -5,9 -5.9
PC
0,30 -5,5 -6,8 -11,6 -5,6 -5.5
PCP 0,25 -5,1 -6,4 -11,4 -5,3 -5.3
PCCP 0,20 -4,8 -5,9 -11,2 -5,0 -5.0
0,15 -4,4 -5,5 -11,0 -4,7 -4.6
PCCPCP 0,10 -4,0 -5,0 -10,7 -4,4 -4.1

TAB. 2 Fattore di correzione per radiatori in ghisa


Fattore f EN
Profondità Fattore Ref. Lab
Sk NF P 52-011 BS 3528 DIN 4704-1 UNI 6514/87
MRT
0 - 155 mm 0,25 - 0,30 -4 -4,5 -4,5 -4,5

TAB. 3 Fattore di correzione per radiatori in alluminio


Fattore f EN
Profondità Fattore Ref. Lab
Sk MRT NF P 52-011 BS 3528 DIN 4704-1 UNI 6514/87

0 - 105 mm 0,25 -2 -2,5 -4,5 -2,5 -3,5

TAB. 4 Fattore di correzione per radiatori con superfici a bassa


temperatura venduti sul mercato inglese
Tipo Fattore S k Fattore f EN
Bassa temperatura superficiale CP 0,15 -9,0
Bassa temperatura superficiale CPCP 0,35 -9,0

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TAB. 5 Fattore di correzione per scaldasalviette
TIPO Fattore f EN
Scaldasalviette a tubi piatti (acciaio o alluminio) 4,5
Scaldasalviette a tubi rotondi (acciaio o alluminio) 4,0
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 10 -1,7
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 11 -3,0
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 12 -3,8
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 20 -3,0
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 21 -4,2
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 22 (PCCP) -4,2
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 22 (PCPC) -4,6
Tubolari orizzontali a tubi piatti « jointifs, tipo 33 -5,1
Tubolari orizzontali a tubi rotondi « jointifs,simple rangèe -1,7
Tubolari orizzontali a tubi rotondi « jointifs,double rangèe -3,0
Tubolari verticali a tubi piatti « jointifs, tipo 10 -8,7
Tubolari verticali a tubi piatti « jointifs, tipo 11 -7,3
Tubolari verticali a tubi piatti « jointifs, tipo 20 -7,3
Tubolari verticali a tubi piatti non« jointifs -4,9
Tubolari verticali a tubi rotondi -4,3

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