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Indice
1. Introduzione 2
2. Equazione di equilibrio termico di un conduttore 2 Il riscaldamento 2 Il raffreddamento 2 Equazione di equilibrio termico 3 Dopo aver ricordato l'equazione di equilibrio termico di un conduttore percorso da corrente, e la definizione della costante di tempo termico, l'autore applica questa equazione al caso pi generale di un regime ciclico di riscaldamento. La relazione ottenuta coinvolge i due parametri legati all'apparecchio considerato: corrente nominale e costante termica. Essa relaziona le quattro variabili: durata del riscaldamento e del raffreddamento, sovracorrente applicata durante il riscaldamento e corrente mantenuta durante il raffreddamento. La rappresentazione di questa relazione in forma di abachi permette di ricavare con una semplice lettura una qualunque delle variabili in funzione delle altre tre; le caratteristiche termiche dell'apparecchio: corrente nominale e costante termica devono essere state determinate con una prova preliminare. 3. Costante di tempo termica 4. Sovracorrenti a partire dallo stato freddo 5. Formula generale per le sovracorrenti cicliche 6. Rappresentazione degli abachi 7. Utilizzazione degli abachi A regime Riscaldamento adiabatico Sovracorrenti cicliche Sovracorrenti occasionali Correnti variabili 8. Cicli di sovracorrenti e di raffreddamento di breve durata 9. Riassunto del metodo Prova di riscaldamento Interpretazione dei risultati 3
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Questa pubblicazione fa parte della collana "Dossier tecnici" coordinata dai Servizi Tecnici Centrali di Nuova Magrini Galileo. I Dossier Tecnici rappresentano un agile strumento di lavoro frutto del patrimonio di esperienze e competenze aziendali. La collezione ha lo scopo di fornire informazioni pi approfondite ed essere un valido strumento di riferimento nei campi specifici delle apparecchiature elettromeccaniche, dell'elettronica industriale, del trasporto e della distribuzione dell'energia elettrica.
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1. Introduzione
Le apparecchiature destinate al trasporto e alla commutazione dell'energia elettrica vengono utilizzate raramente alla propria corrente nominale, quella cio massima per cui sono state dimensionate. Questa corrente determinata indirettamente dal riscaldamento delle parti conduttrici, che non devono superare i valori massimi ammessi dalle norme. La differenza tra la corrente reale di servizio e la corrente massima di utilizzo d la possibilit di sovraccaricare temporaneamente un apparecchio. Analogamente si ammette che un materiale allo stato freddo pu accettare un sovraccarico iniziale di breve durata molto superiore alla propria corrente nominale. Altri problemi pi complessi di sovraccarichi intermittenti, intervallati da regimi di corrente ridotta o nulla, si pongono per certi dispositvi, quali contattori o installazioni di saldatrici elettriche. Tuttavia la determinazione quantitativa delle sovraccorrenti ammissibili in grandezza durata e ciclo obbliga l'installatore o il costruttore a prove di riscaldamento lunghe e delicate, se non addirittura irrealizzabili in laboratorio. Inoltre queste prove sono valide solo per il caso particolare scelto, ed impossibile estrapolarle, n conoscere esattamente l'influenza sui risultati della variazione di uno dei parametri. Il metodo descritto permette di risolvere rapidamente e con una precisione corretta tutti questi problemi di riscaldamento e di conoscere l'insieme delle possibilit termiche di un apparecchio. L'applicazione simultanea della teoria e della sperimentazione ha i vantaggi di eliminare da una parte tutti i calcoli, essendo questi riassunti sotto forma di abachi universali, e dall'altra le prove complesse, essendo queste ridotte ad una semplice prova a corrente costante. Il metodo applicabile a tutti gli apparecchi in cui le perdite Joule sono predominanti: interruttori, sezionatori, contattori, sbarre e cavi; esso applicabile anche ad apparecchi nei quali le perdite nel ferro sono elevate: motori, trasformatori, introducono una correzione nell'equazione d equilibrio termico.
aumento della densit di corrente alla periferia del conduttore a scapito della densit al centro. La conseguenza dal punto di vista termico il maggior sviluppo di calore sulla periferia, lo smaltimento del calore facilitato; forti perdite per isteresi appaiono nelle parti magnetiche, siano esse percorse da correnti o vicine ai conduttori, quando la corrente supera i 1500-2000 A. Queste perdite sono proporzionali a B1,6 secondo la formula di Steinmez. Possiamo perci dire che il riscaldamento causato da queste perdite : cI2dt commettendo un leggero errore per eccesso;
s s
2.2 Il raffreddamento
La trasmissione del calore all'ambiente circostante avviene nei 3 modi classici: conduzione, convezione, irraggiamento. Possiamo dire, con una certa approssimazione, che la dissipazione del calore proporzionale alla differenza tra la temperatura del conduttore e l'ambiente, quindi alla sovratemperatura , cio: dt. Il coefficiente di dissipazione termica funzione delle caratteristiche fisiche e geometriche del conduttore e del suo ambiente. L'espressione precedente valida per la dissipazione per conduzione, cos come per la convezione, sebbene talvolta si applichi l'esponente 1,23 a (legge di Dulong e Petit); tuttavia l'errore trascurabile. Analogamente la dissipazione per irraggiamento pu essere considerata proporzionale a malgrado la legge di Stfan. Essa fornisce la quantit di calore Q scambiata tra un conduttore a temperatura (assoluta) T1 e il suo ambiente a temperatura T2: 4 4 Q=K(T1-T2) essa pu essere scritta: 2 2 Q=K(T1+T2)(T1+T2)(T1-T2) o ancora: QK' (T1-T2) considerando che le temperature sono in valore assoluto e che K' assimilabile a una costante. Questa linearizzazione della legge di Stfan non introduce grossi errori se la differenza T1-T2 resta inferiore a 80.
le perdite per correnti di Foucault, nella massa del conduttore, causano un riscaldamento nella forma: b I2dt. Il coefficiente b funzione della frequenza, della permeabilit, del volume, delle dimensioni geometriche. Queste perdite supplementari si confondono con l'effetto pelle che, in corrente alternata, causa un
s
la vicinanza di componenti pi caldi provoca nei conduttori un apporto di calore per convezione, conduzione o irraggiamento; queste calorie, dovute a una delle cause sopra citate, sono proporzionali a I2; di conseguenza il riscaldamento supplementare del conduttore proporzionale a I2dt, cio: dI2dt;
il riscaldamento totale di un conduttore percorso da una corrente I per un tempo dt : (a+b+c+d)I2dt=AI2dt dove A una costante propria del conduttore considerato e ingloba tutte le costanti elencate.
s
-0=(m-0)(1-e-t)
(6)
La curva che rappresenta (fig. 1) questa espressione =f(t) di tipo esponenziale. La sovratemperatura varia tra un valore iniziale 0 e il suo valore finale m. La sovratemperatura a regime stabilizzato m raggiunta dopo un tempo teoricamente infinito. La relazione (4) m =
A I2 dimostra
il fatto, sperimentalmente noto, che la sovratemperatura a regime proporzionale al quadrato della corrente. Se, ad esempio, la sovratemperatura di un apparecchio raggiunge a regime un valore di 40C per una corrente di 100 A, quando il limite tollerato di 60C, possiamo far passare una corrente:
Im = 100 60 = 122 A 40
(2)
m
0,63 m
(4)
0
Per t=0 la sovratemperatura iniziale 0, da cui: 0=a+ m, a= 0- m La relazione (3) si scrive allora: =( 0- m)e-t+m (5) Noi la utilizziamo nella forma, identica:
t = m 1 e T
O
fig.1: curva di riscaldamento
riscaldamento, secondo la definizione precedente (fig. 1). possibile verificare il valore T tracciando la curva di raffreddamento del conduttore (fig. 2) a partire dal momento dell'interruzione della corrente, effettuata quando la sovratemperatura ha raggiunto a regime il valore m. Infatti la relazione (6) si scrive per una sovratemperatura iniziale m e una sovratemperatura finale nulla: (0=0) - m= m(1-e-t) cio =me-t Dopo un tempo t =
1 = T il valore
(8)
Il parametro T, chiamato costante di tempo termica, cos il tempo necessario perch il riscaldamento del conduttore raggiunga 0,63 volte la sovratemperatura a regime m ottenuta dopo un tempo infinito. La costante T si esprime in minuti, e viene determinata graficamente sul tracciato della curva di
diventa: = me-1=0,37m Otteniamo cos una seconda definizione della costante T: Durante il raffreddamento la costante termica T il tempo necessario perch la sovratemperatura iniziale m del conduttore diminuisca fino a 0,37 volte m.
A causa delle diverse approssimazioni fatte per stabilire l'equazione termica, il valore di T misurato al raffreddamento talvolta un po' maggiore che al riscaldamento. Ad esempio, gli interruttori con corrente nominale compresa tra 50 e 2000 A, hanno una costante di tempo termica T che varia da 10' a 80' rispettivamente. Se l'apparecchio racchiude poche parti magnetiche, i valori determinati in corrente continua sono generalmente poco diversi dai valori in corrente alternata; per contro la sovratemperatura a regime m sempre superiore in alternata, a causa dell'effetto pelle. Quando, nel corso della stessa prova, sono state determinate le costanti termiche dei principali componenti, interviene una indeterminazione nella scelta della costante media da adottare per l'insieme dell'apparecchio.
A priori bisognerebbe prendere la costante pi bassa, corrispondente al componenente che si riscalda pi rapidamente. Tuttavia evidente che questo componente di costante T per la corrente nominale Im raggiunge una sovratemperatura a regime 1 inferiore al limite massimo m ammissibile. Determiniamo una costante T' apparente che permetterebbe al componente di raggiungere la sovratemperatura m con la stessa corrente Im. Abbiamo visto (4) che
1 = A 2 2 Im = A T Im
Noi attribuiremo a ciascun componente una costante apparente: la pi piccola di queste costanti T', calcolata per ciascuno dei componenti, la costante termica media dell'apparecchio.
Procedendo in questo modo siamo certi che nessuno dei componenti superer la sua massima sovratemperatura, durante una sovracorrente, ma che almeno uno raggiunger questo valore.
= m e 0,37 m
t T
La sovratemperatura a regime m si otterr con una corrente KIm tale che: m=AT(KIm)2=AT'Im2 ponendo T'=K2T Il rapporto
m : 1
(10)
O
fig.2: curva di raffreddamento
m =
A 2 Im
(11)
Determiniamo il tempo ts durante il quale possiamo applicare una sovracorrente KIm per arrivare a un riscaldamento m:
m =
t s A 2 2 K Im 1 e T
Possiamo cos calcolare ts conoscendo T e K; tuttavia pi semplice, come vedremo, utilizzare gli abachi tracciati per il caso generale.
(13)
(14)
m
tr
(15)
i p
Siccome le sovratemperature a regime s, p e m sono proporzionali al quadrato delle rispettive correnti, possiamo scrivere ponendo:
Kp = Ip Im I e Ks = s Im
2 2 K 2 + 1 K 2 e T = Kp + 1 Kp e T s s
ts
tr
(16)
ts
ts+tr
2ts+tr
2(ts+tr)
Questa formula generale permette il calcolo di una delle 4 variabili I s, Ip, ts, tr in funzione delle altre tre.
Di conseguenza nel grafico superiore abbiamo tracciato l'insieme delle curve di raffreddamento:
t tr = = f(X ) , r sulle ordinate, T T
X sulle ascisse, ciascuna curva tracciata per un valore dato del parametro Kp. Allo stesso modo l'insieme delle curve di sovracorrente tracciate nel grafico inferiore rappresenta:
ts t = (X ), con s sulle ordinate, T T
In ascisse non abbiamo indicato il valore della variabile intermedia X, che non ha alcun interesse pratico. Tuttavia sembrato utile portare sull'asse delle ascisse delle curve di raffreddamento i valori limite di Kp; questi sono le ascisse dei punti delle curve Kp quando
tr tende all'infinito. T
La relazione (16) sar verificata quando ogni volta per lo stesso valore di X avremo:
t tr = f( X ) e s = ( X ) T T
X sulle ascisse, ciascuna curva tracciata per un valore dato del parametro Ks.
Gli abachi cos tracciati sono validi per tutti i materiali; per adattarli a un dato apparecchio di cui sia stata determinata la corrente nominale e la costante termica, sufficiente sostituire la scala delle ordinate con i tempi, e i rapporti Kp, Ks con le correnti in ampre.
parte le curve non sono state tracciate oltre. Perci, quando una corrente in un apparecchio non ha subito variazioni per un tempo uguale a 5 volte la costante termica, il fenomeno del riscaldamento pu essere considerato a regime.
MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 9
inferiore a 0,01. Pertanto, quando la sovracorrente applicata ad un apparecchio non dura pi di 0,01 volte la costante termica, possiamo trascurare la dissipazione di calore.
Questo permette, in particolare, di verificare la tenuta termica di un interruttore, sottoposto alla massima corrente che pu interrompere, durante l'eliminazione di questo cortocircuito. Sia dato, ad esempio, un apparecchio di cui si sa, attraverso la lettura degli abachi, che ammette una sovracorrente Is per un tempo di t sec.; se ne deduce che pu sopportare (solo dal punto di vista termico) per un tempo di 0,02 sec. un sovraccarico: Icc = Is
t 0,.02
5
Sulle curve di sovracorrente prendiamo il punto di intersezione tra l'orizzontale di ordinata 0,05 e la curva Ks=2; la verticale elevata a partire da questo punto taglia la curva Kp=0,5 in un punto di ordinta
tr = 0,.23 perci tr = 4, 6 min. . T
T: costante di tempo termica ts: tempi della sovracorrente tr: tempi di raffreddamento Im: corrente nominale
Esempio: prendiamo dei dati identici all'esempio precedente: Im=200 A, T=20 min., Ip=100 A. Calcoliamo il tempo durante il quale l'apparecchio pu essere sovraccaricato a 400 A. Utilizzando solamente le curve di sovracorrente, prendiamo l'intersezione tra la verticale limite K p=0,5 e la curva Ks=2. L'ordinata di questo punto :
ts = 0, 22; da cui t s = 4, 4 min . . T
non costante durante il tempo t di sovraccarico o di raffreddamento, bisogna prendere come valore di Ip o di In il valore medio:
1 i2 t t 0
(17)
Se la sovracorrente applicata a freddo: I p=0, Kp=0, prendiamo l'intersezione tra la verticale limite Kp=0 posta al limite del grafico e la curva Ks=2 diventa:
Spesso l'equazione della curva i=f(t) sconosciuta o molto complicata; possiamo tuttavia determinare l'espressione (17) per integrazione grafica.
2 2 che si riduce a: I2 t s + Ip tr = Im (t s + tr ) s
Formula che permette di trovare la corrente "media" Im, supposta costante, che provoca lo stesso riscaldamento della sovracorrente Is applicata durante ts, seguita da una corrente Ip (eventualmente nulla) per il tempo tr.
tr
Curve di raffreddamento per Ip = 0
ts
Curve di sovracorrente per Is =
Ip
tr
Raffreddamento
Is
ts
Sovracorrente
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