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FACOLTA' DI INGEGNERIA
DIPARTIMENTO DI RICERCHE ENERGETICHE ED AMBIENTALI
Viale delle Scienze, 90128 - Palermo. Tel. + 39 91 236111 - Fax + 39 91 484425
Gestione delle Risorse Energetiche per il Territorio
A.A. 2005/2006
RADIAZIONE SOLARE
PERCORSI SOLARI
OMBRE PORTATE
a cura di
Maria La Gennusa
Parte della dispensa tratta da:
F. Calvino, M. La Gennusa, F. Nicoletti, G. Scaccianoce, La Radiazione Solare Extraterrestre. Quaderno di
Istituto, Dipartimento di Ricerche Energetiche ed Ambientali (D.R.E.AM.), Palermo, 5 agosto 2001.
PALERMO, MAGGIO 2006
2
INDICE
CAPITOLO 1 - IL SOLE ........................................................................................................................................... 3
1.1 CARATTERISTICHE FISICHE .............................................................................................................................. 3
1.2 LO SPETTRO DELLIRRAGGIAMENTO SOLARE EXTRATERRESTRE E LA COSTANTE SOLARE ............................... 5
1.3 CONFRONTO TRA CORPO NERO E SOLE ............................................................................................................. 9
CAPITOLO 2 - INTERAZIONE SOLE TERRA ............................................................................................... 14
2.1 DISTANZA SOLE TERRA .............................................................................................................................. 14
2.2 DECLINAZIONE SOLARE ................................................................................................................................. 15
2.3 ORA SOLARE REALE E CONVENZIONALE ........................................................................................................ 17
2.4 POSIZIONE RELATIVA SOLE TERRA ............................................................................................................. 22
2.4.1 Piano rivolto verso lequatore ............................................................................................................. 28
2.4.2 Piano comunque orientato ................................................................................................................... 29
2.5 PERCORSI SOLARI .......................................................................................................................................... 32
2.6 DETERMINAZIONE DELLE ORE DI SOLEGGIAMENTO DI UNA PARETE: METODO GRAFICO ................................. 43
2.7 DETERMINAZIONE DELLE OMBRE PORTATE SULLE FACCIATE SOLEGGIATE: METODO GRAFICO ...................... 44
CAPITOLO 3 - RADIAZIONE SOLARE EXTRATERRESTRE ....................................................................... 50
3.1 INTRODUZIONE .............................................................................................................................................. 50
3.2 SU UN PIANO ORIZZONTALE ........................................................................................................................... 50
3.2.1 Radiazione oraria ................................................................................................................................ 50
3.2.2 Radiazione giornliera........................................................................................................................... 53
3.3 SU UN PIANO COMUNQUE INCLINATO ED ORIENTATO VERSO LEQUATORE .................................................... 55
3.3.0 Radiazione oraria ................................................................................................................................ 55
3.3.1 Radiazione giornaliera ......................................................................................................................... 56
3.4 SU UN PIANO COMUNQUE INCLINATO ED ORIENTATO ..................................................................................... 56
3.4.1 Radiazione oraria ................................................................................................................................ 56
3.4.2 Radiazione giornliera........................................................................................................................... 57
3.5 RELAZIONE TRA RADIAZIONE SU UN PIANO INCLINATO ED UN PIANO ORIZZONTALE IN ASSENZA DI
ATMOSFERA ................................................................................................................................................... 57
3.5.1 Piano inclinato orientato verso lequatore .......................................................................................... 57
3.5.2 Piano inclinato comunque orientato .................................................................................................... 59
CAPITOLO 4 - BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................... 61
3
Capitolo 1 - Il Sole
1.1 Caratteristiche fisiche
Il sole la stella pi vicina alla Terra ed sede di reazioni termonucleari a catena. Nella reazione
di fusione, durante la quale lidrogeno si combina per formare elio, avviene nel nucleo una
conversione di massa in energia. Lenergia solare (lenergia raggiante sprigionata dal Sole per
effetto di reazioni nucleari e trasmessa alla Terra sotto forma di radiazione elettromagnetica) in
sostanza lunica forma energetica ad influenzare i moti atmosferici ed il clima terrestre.
Il Sole si presenta come un disco dai contorni ben definiti. Il raggio lineare, valutato per una
distanza SoleTerra pari ad una unit astronomica (U.A.), pari a R
sole
696.000 km, ed il volume
del Sole (volume di una sfera) pari a:
3 18 3
4
1, 41 10
3
sole
V R km t = =
I valori medi della massa e della densit del Sole sono rispettivamente pari a:
30
sole
M = 2 10 kg ;
3
1410
sole
sole
sole
M kg
V m
= =
Il Sole un corpo sferico completamente gassoso, costituito per lo 70% da idrogeno, per il 29%
da elio e nel restante 1% da altri elementi noti, tra i quali azoto, ossigeno, carbonio, magnesio,
sodio, calcio, ferro ed altri [8].
La sua struttura complessa e pu essere suddivisa in 7 regioni: il nucleo, zona radiante, zona
convettiva, fotosfera, strato dinversione, cromosfera, corona.
La pressione negli strati pi interni si presenter pi elevata, poich tale pressione definita dal
peso degli strati sovrastanti; quindi anche la densit aumenter. Inoltre allinterno del Sole deve
essere soddisfatta la condizione di equilibrio idrostatico, cio la differenza di pressione a cui
sottoposto un volume elementare deve essere equilibrata dallattrazione gravitazionale degli strati
pi interni [8].
4
Figura 1.1. Regioni del Sole [Sito Web]
Il nucleo, che si estende tra 0 e 0,23R
Sole
, la regione pi densa e pi calda del Sole. Esso
composto da gas con densit di 100.000-150.000 kg/m
3
(per un confronto si consideri che la densit
del platino 21.370 kg/m
3
e quella del piombo 11.300 kg/m
3
) e una temperatura variabile tra gli
810
6
e i 4010
6
K. La massa del nucleo costituisce il 40% dellintera massa solare, inoltre si ritiene
che il 90% dellenergia solare venga prodotta in tale zona. Lenergia solare viene prodotta da
diversi tipi di reazioni nucleari, tra le quali le pi importanti sono quella protone protone e
quella del ciclo del carbonio. Lenergia generata si propaga per conduzione, convezione ed
irraggiamento verso le regioni pi esterne, ove le reazioni nucleari non sono praticamente possibili
per i troppo bassi valori di pressione e di temperatura.
Sopra il nucleo c la zona radiante che si estende fino a 0,7R. In essa la temperatura e la
densit scendono rispettivamente fino a circa 130.000 K e 70 kg/m
3
. Oltre si trova la zona
convettiva, che si estende da 0,7R a 1,0R, e dove i processi convettivi diventano importanti. In
essa la temperatura e la densit scendono rispettivamente fino a circa 5.000 K e a circa 10
-5
kg/m
3
.
La manifestazione osservabile di tale zona il fenomeno della granulazione, cos denominato
poich ricorda chicchi di riso sparsi. Oltre tale strato si trovano gli strati pi esterni generalmente
denominati con il termine atmosfera solare.
La parte principale dellatmosfera solare, chiamata fotosfera, la sorgente della radiazione che
arriva sulla superficie terrestre, tramite trasmissione per irraggiamento. Questa composta da gas
molto poco densi (circa 10
-4
volte la densit dellaria a livello del mare) e non omogenei che
formano le note macchie solari; presenta una temperatura di circa 4.0006.000 K. Dopo la fotosfera
viene lo strato dinversione, regione composta di vapori, che si estende per poche centinaia di
chilometri. Sopra lo strato di inversione si estende per una distanza di circa 10.000 km la
cromosfera, che insieme allo strato dinversione formano la vera e propria atmosfera solare. La
5
cromosfera composta principalmente da idrogeno ed elio, ed avente una temperatura superiore a
quella della fotosfera, risulta visibile ad occhio nudo durante leclisse.
La regione pi esterna del Sole chiamata corona. La luminosit della corona un milione di
volte pi debole di quella della fotosfera, perci si potr osservare solo durante la fase totale di
eclissi solare. La corona presenta una forma fortemente irregolare e mutevole nel tempo, ma con
contorni molto netti. Essa si pu dividere in due parti: corona interna, parte pi brillante, e corona
esterna. Si pu inoltre dire che la radiazione coronale non altro che la luce della fotosfera diffusa.
La corona composta di gas estremamente rarefatti. Si pensa che questi si diffondano in tutto il
sistema solare provocando i noti venti solari.
Da quanto detto il Sole non ha una fissata dimensione, ma per scopi di calcolo si considerato
un diametro di 1.391.960 km, mentre la sua massa pari a circa 210
30
kg [2; 3].
Il Sole animato da: a) un moto di rivoluzione attorno al centro della galassia con una velocit
lineare di 300 km/s ed un periodo di 200 milioni di anni; b) un moto di rotazione attorno al proprio
asse di circa un giro ogni 4 settimane per un osservatore posto sulla Terra, pi precisamente bisogna
dire che la velocit di rotazione angolare diminuisce allontanandosi dalla zona equatoriale, ove
impiega circa 27 giorni per compiere un giro, ed andando verso le zone polari, ove impiega circa 32
giorni per un giro [3; 8].
1.2 Lo spettro dellirraggiamento solare extraterrestre e la costante solare
La distribuzione spettrale allesterno dellatmosfera terrestre molto importante in applicazioni
come ad esempio i sistemi fotovoltaici dei satelliti. Invece la distribuzione spettrale che arriva sulla
superficie terrestre, che funzione non solo della distribuzione spettrale extraterrestre ma anche
della composizione atmosferica della Terra, risulta molto importante in numerose applicazioni:
fotovoltaico, solare termico, fotosintesi, processi fotochimici ecc.
La costante solare lenergia media irraggiata dal Sole nellunit di tempo sullunit di area di
una superficie posta ortogonalmente alla direzione di propagazione della radiazione e posta al di
fuori dellatmosfera terrestre alla distanza media della Terra dal Sole. La sua costanza non
realmente vera, poich fluttua leggermente.
La determinazione del valore della costante solare risale allinizio del secolo scorso, iniziata con
misurazioni effettuate al livello del suolo ed estrapolazione, che tenevano conto dellattenuazione
atmosferica, di valori prevedibili esterni allatmosfera terrestre. Successive misurazioni furono
effettuate ad alta quota in montagna, cosicch lattenuazione dovuta al pulviscolo atmosferico ed al
vapor dacqua presente nellatmosfera risultava praticamente trascurabile. In ogni caso le
6
misurazioni effettuate al disotto dellatmosfera erano soggette a errori molto grandi a causa della
sconosciuta composizione dellatmosfera terrestre.
Studi relativamente pi recenti, si sono serviti di misurazioni effettuate ad alta quota con aerei,
palloni aerostatici, sonde spaziali, cos da rendere minima lattenuazione atmosferica.
In Tabella 1.1 si riporta un excursus storico dei diversi valori della costante solare ricavata da
diversi autori, effettuato da Thekaekara e riportata successivamente da Iqbal [2].
Tabella 1.1. Storia dei valori della costante solare [2]
La NASA (National Aeronautics and Space Administration), tra il 1968 ed il 1971, valut la
costante solare sulla media pesata di alcuni valori, ricavando il valore di 1353 Wm
-2
, il cui errore
stimato era del 1,5%. Questo valore fu adottato nel 1971 e denominato NASA design standard.
Inoltre la NASA determin la distribuzione spettrale dellirraggiamento solare extraterrestre alla
distanza SoleTerra, che fu accettata dallASTM (American Society for Testing and Materials)
come standard. Questo standard rimase in vigore per molti anni.
Studi successivi effettuati con strumenti pi precisi hanno portato Frhlich ed altri studiosi
(WRC) ad una migliore valutazione della costante solare e della distribuzione spettrale
dellirraggiamento solare extraterrestre. Questi ricavarono un valore medio della costante solare pari
a
-2
cs
I =1367 W m , con una deviazione standard di 1,6 Wm
-2
.
7
Questo valore, denominato costante solare del WRC (World Radiation Center), insieme allo
spettro dellirraggiamento solare riportato in Tabella 1.5, sar preso in considerazione in questa
dispensa.
Si riportano di seguito alcune tabelle riportanti valori dellirraggiamento solare per alcune bande
significative.
Tabella 1.2. Divisioni approssimate dello spettro solare in varie bande di colore [2]
Colore [m]
Banda di
irraggiamento
Percentuale
rispetto alla I
cs
Viola 0,390 0,455 108,85 7,96
Blu 0,455 0,492 73,63 5,39
Verde 0,492 0,577 160,00 11,70
Giallo 0,577 0,597 35,97 2,63
Arancione 0,597 0,622 43,14 3,16
Rosso 0,622 0,770 212,82 15,57
Tabella 1.3. Divisioni approssimate dello spettro solare in bande di colore pi larghe [6]
Colore [m]
Banda di
irraggiamento
Percentuale
rispetto alla I
cs
Ultravioletto < 0,380 109,81 6,4
Visibile 0,380 0,780 634,40 48,0
Infrarosso > 0,78 634,40 45,6
Tabella 1.4. Divisioni approssimate dello spettro solare in intervalli denergia [2]
Energia [%] [m]
1,2 < 0,3
95,0 0,3 2,4
3,6 > 2,4
In Tabella 1.5 si riporta la distribuzione dello spettro solare con risoluzione del 0,002 m nella
regione del visibile.
8
Tabella 1.5. Valori della distribuzione spettrale extraterrestre [2]
9
1.3 Confronto tra corpo nero e Sole
Un corpo che si trovi a temperatura diversa dallo zero assoluto, a causa delle agitazioni
molecolare ed atomica che sussistono al suo interno, emette radiazioni elettromagnetiche:
irraggiamento termico.
Lo spettro delle onde elettromagnetiche comprende i raggi , raggi X, lultravioletto, il visibile,
linfrarosso, le onde radio e le onde dei radar.
Figura 1.2. Spettro della radiazione elettromagnetica [4]
Il fenomeno di propagazione delle onde elettromagnetiche pu essere interpretato con la teoria
ondulatoria o con la teoria corpuscolare (fotoni) [4]. Generalmente le due teorie coesistono poich
servono luna a compensare le deficienze dellaltra.
Le grandezze che caratterizzano le radiazioni elettromagnetiche secondo la teoria ondulatoria
sono:
- Velocit di propagazione: viene indicata con c, rappresenta la velocit della luce, il cui
valore dipende dal mezzo nel quale si propaga la radiazione. La sua unit di misura il
metro al secondo [m/s]. Questa massima nel vuoto ed pari a c
0
= 2,998 10
8
m/s. Nei
mezzi diversi dal vuoto, la velocit di propagazione data in termini di indice di rifrazione
n, dove n il rapporto tra la velocit della luce nel vuoto e la velocit della luce nel mezzo
in esame. Per i gas, lindice di rifrazione molto vicino allunit, ma comunque sempre
superiore.
- Lunghezza donda: viene indicata con , e rappresenta la distanza, lungo lasse x, percorsa
durante un oscillazione completa (oppure distanza tra due fronti donda aventi la stessa
fase). La sua unit di misura il metro [m].
- Frequenza: viene indicata con v, e rappresenta la misura fisica del numero di oscillazioni
nellunit di tempo (oppure numero oscillazioni che si hanno nellunit di tempo). La sua
unit di misura Hertz [Hz]. Linverso della frequenza il periodo T che si misura in
secondi [s].
10
La lunghezza donda, la frequenza e la velocit di propagazione sono in relazione secondo la
seguente espressione:
0 0
c c
n n
v v
= = =
(1.1)
Poich stiamo considerando come unica causa eccitatrice la temperatura, si pu osservare che al
crescere della temperatura cresce anche lenergia E
f
emessa in media con un singolo fotone (teoria
corpuscolare) secondo lespressione:
[ ]
f
E h J v = (1.2)
dove h la costante di Planck pari a
-34
6,6262 10 [J s] . Da questa inoltre si pu dedurre che al
crescere della temperatura cresce anche la frequenza media della radiazione emessa [4].
La prima legge fondamentale della radiazione la legge di Kirchhoff, che afferma lesistenza di
una relazione quantitativa, valevole per tutti i corpi, tra le propriet relative allemissione e quelle
relative allassorbimento.
La legge di Kichhoff asserisce che il rapporto tra lenergia emessa e quella assorbita da uno
stesso corpo funzione solo della lunghezza donda e della temperatura, essendo invece
indipendente dalla natura del corpo [1].
( , )
E
em
f T
E
ass
= (1.3)
dove
E
em
lenergia emessa nellunit di area del corpo [J];
E
ass
la frazione di energia incidente che viene assorbita dal corpo [J];
T la temperatura del corpo [K];
la lunghezza donda della radiazione [m].
Il corpo nero caratterizzato dallavere E
ass
pari ad 1, in altre parole un corpo nero assorbe tutta
lenergia che incide su di esso. Ne segue che un corpo nero possiede un alto valore emissivo a
qualsiasi lunghezza donda rispetto ad altri corpi.
La seconda legge fondamentale della radiazione la legge di Planck, che fornisce la
distribuzione spettrale energetica della radiazione del corpo nero, per radiazioni nel vuoto o
comunque in un mezzo con indice di rifrazione unitario. Questa legge risponde alla seguente
relazione:
11
2
5
-3 1
[W/m ]
1
C
T
C
e
(1.4)
dove
8 2
1
10 7420 , 3 2 = = c h C t [Wm
4
m
-2
]
4
2
10 4395 , 1 =
=
k
c h
C [mK]
la lunghezza donda [m]
c la potenza emisferica spettrale emessa.
con h la costante di Planck, c la velocit di propagazione (nel vuoto 2,998 10
8
m/s) e k la costante di
Boltzmann pari a
-23
1,380 10 [J/K] .
1,E+00
1,E+02
1,E+04
1,E+06
1,E+08
1,E+10
1,E+12
1,E+14
0,E+00 2,E-06 4,E-06 6,E-06 8,E-06 1,E-05 1,E-05 1,E-05 2,E-05 2,E-05 2,E-05
T = 373 K
T = 1000 K
T = 3000 K
T = 5779 K
Figura 1.3. Confronto tra distribuzioni spettrali di corpi neri a varie temperature
Dalla legge di Planck pu essere ricavata la legge dello spostamento o legge di Wien, dalla quale
si osserva che lunghezza donda dove si ha la massima emissione spettrale inversamente
proporzionale alla temperatura assoluta, secondo la seguente relazione:
max
A
T
= (1.5)
dove A una costante empirica pari a 2,9 10
-3
Km. Considerando il Sole equivalente ad un corpo
nero ed assumendo la sua temperatura pari a 5779 K, si ha:
3
7
max
2, 9 10
5, 018 10 [ ]
5779
m
= = (1.6)
In ultimo, ma non meno importante, la legge di Stefan-Boltzmann che fornisce la totale energia
emessa dallunit di superficie nellunit di tempo da un corpo nero:
4 -2
[W m ]
em
E T o = (1.7)
12
dove o la costante di Stefan-Boltzmann pari a
-8 -2 -4
5,67 10 [Wm K ] . Anchessa si pu dedurre
dalla legge di Planck, poich non altro che un integrazione della potenza emisferica spettrale
emessa estesa a tutte le lunghezze donda.
In molte applicazioni pratiche importante conoscere la percentuale di radiazione propagante in
una data direzione. Questo viene descritto in termini di intensit. Lintensit di radiazione di una
superficie la percentuale di energia che si propaga in una data direzione per unit di angolo solido
e per unit di area perpendicolare allasse dellangolo solido. Essa espressa dalla seguente
relazione:
-2 -1
[Jm sr ]
cos
dF
i
d dA e |
=
(1.8)
dove dF lenergia emessa da un elementino di superficie dA allinterno di un angolo solido
de espresso in steradianti [sr]. | langolo tra lasse dellangolo solido e la normale alla superficie.
Langolo solido definito come il rapporto tra larea dS di una superficie sferica ed il quadrato
del suo raggio R:
2
[sr]
dS
d
R
e = (1.9)
Si ricorda che lintensit di radiazione emessa da un corpo nero indipendente dalla direzione,
cio perfettamente isotropo e diffondente. Inoltre, sempre per un corpo nero, la relazione che
intercorre tra energia emessa ed intensit di un area elementare dA posta al centro di una semisfera
di raggio R la seguente:
em
E = i t (1.10)
0
500
1000
1500
2000
2500
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5
[m]
I
r
r
a
g
g
i
a
m
e
n
t
o
m
o
n
o
c
r
o
m
a
t
i
c
o
[
W
m
- 2
m
]
Spettro solare
Corpo nero a T=5779 K
Figura 1.4. Distribuzione spettrale della radiazione solare extraterrestre e di un corpo nero a T = 5779K
Adesso possiamo calcolare la temperatura del Sole utilizzando la legge di Stefan-Boltzmann,
sapendo che il flusso radiante totale sulla superficie esterna del Sole pari a:
13
2 2
-2
149.500.000
1.367 63.253 [kWm ]
695.000
m
cs
d
I
R
|
| | | |
= = =
| |
\ . \ .
(1.11)
dove con d
m
la distanza SoleTerra e R il raggio del Sole.
Dalla legge di Stefan-Boltzmann si ricava la temperatura del Sole:
1 1
4 4
11
63.253
5779, 3 [ ]
5, 67 10
T K
|
o
| | | |
= = =
| |
\ . \ .
(1.12)
dove o la costante di Stefan-Boltzmann.
In Tabella 1.6 si riportano i diversi valori della temperatura esterna del Sole, ricavati con
metodologie differenti.
Tabella 1.6. Temperature degli strati esterni del Sole fornite da metodi differenti [8]
Metodo
Risultato
T [K]
Parametro
caratteristico della
temperatura
Massimo della radiazione solare 6750 -
Flusso totale di radiazione (Legge di
Stefan-Boltzmann)
5770 Temperatura effettiva
Intensit della radiazione
monocromatica (Formula di Planck):
Temperatura
di brillanza
= 1000 4500
= 2500 5000
= 5500 6400
= 1 m 1000000
Distribuzione relativa dellenergia
nellintervallo:
Temperatura
di colore
da 4300 a 4700 6500
da 4700 a 5400 8000
La quantit di energia irradiata dal Sole nellunit di tempo si pu calcolare moltiplicando la
costante solare per la superficie di una sfera avente raggio pari alla distanza SoleTerra:
3 2 23
cs
I (4 dm )=1367 [4 3,1415 (149.500.000) ] = 3,84 10 [kW] t (1.13)
Quindi la quantit di energia solare incidente sulla superficie terrestre pari a 1,74310
14
kW. Se
poi teniamo conto che circa il 70% di questa energia viene intercettata dagli oceani, lenergia solare
annua incidente sul suolo pari a circa 5,2310
13
kW, che costituisce comunque un valore piuttosto
grande, tanto da superare di molto il fabbisogno energetico mondiale.
14
Capitolo 2 - Interazione Sole Terra
2.1 Distanza Sole Terra
La Terra ruota attorno al Sole percorrendo unorbita di tipo ellittica, con il Sole posto su uno dei
due fuochi.
Leccentricit dellorbita terrestre molto piccola, tanto da poter considerare lorbita molto
simile ad una circonferenza. Di fatto, la minima distanza tra la Terra ed il Sole si ha al perielio che
cade approssimativamente il 3 gennaio, mentre la massima distanza si ha al afelio che avviene
approssimativamente il 4 luglio. Queste distanze hanno valore rispettivamente:
6
p m
d =d (1 - e)=147,1 10 km= 0,983 AU (2.1)
6
a m
d =d (1 + e)=152,1 10 km = 1,017 AU (2.2)
dove d
m
il semiasse maggiore dellorbita terrestre ed e leccentricit dellorbita terrestre (pari a
0,01673). La distanza media della Terra dal Sole d
m
stata definita come la met della somma delle
distanze che si hanno al perielio ed allafelio, corrispondenti a d
m
nelle espressioni su indicate. Il
suo valore pari a 149.597.890 km (500 km), e si verifica approssimativamente il 4 aprile ed il 5
ottobre. Inoltre, questo valore rappresenta lunit di riferimento per la misura delle distanze
cosmiche, ed denominato Unit Astronomica (A.U. = Astronomical Unit).
Figura 2.1. Moto della Terra intorno al Sole [2]
Sono state proposte diverse funzioni matematiche per la determinazione del valore della distanza
SoleTerra in funzione del tempo. Queste generalmente si basavano sullo sviluppo in serie di
Fourier. Spencer svilupp unespressione che calcola il quadrato del rapporto tra la distanza media e
la distanza vera, rapporto chiamato fattore di correzione delleccentricit. Tale espressione presenta
un errore massimo di 0,0001 e la sua espressione la seguente:
15
2
0 m
=(d /d) =1,000110+0,034221cos +0,001280cos +0,000719cos2 +0,000077sen2 c u u u u (2.3)
dove si indicato con u langolo giornaliero, cos definito:
g
=2 (n -1)/365 u t (2.4)
con n
g
si indicato il numero del giorno dellanno, che ha valore pari a 1 il 1gennaio e valore
uguale a 365 il 31 dicembre. In queste trattazioni, il mese di febbraio sempre considerato di 28
giorni.
Per applicazioni ingegneristiche, dove non si pretende unelevata accuratezza, si pu utilizzare la
seguente espressione proposta da Duffie e Beckman per il calcolo del fattore di correzione
delleccentricit:
2
0
1 0, 033 cos 2
365
g
m
n
d
d
c t
| |
| |
= = +
| |
\ .
\ .
(2.5)
2.2 Declinazione solare
Per un osservatore che dalla Terra osservi il cielo, il percorso del Sole sulla volta celeste assume
la forma di un arco che varia sia durante il corso dellanno che con la latitudine del luogo.
Il percorso apparente del Sole attorno alla Terra viene denominato eclittica, dunque il piano di
rivoluzione della Terra attorno al Sole viene denominato piano delleclittica.
La Terra oltre ad avere un moto di rivoluzione attorno al Sole, ha anche un moto di rotazione
attorno ad un proprio asse, lasse polare, che presenta uninclinazione rispetto alla normale del
piano delleclittica di 23,5.
Il moto di rotazione causa la variazione giornaliera della radiazione solare (il giorno), mentre il
moto di rivoluzione causa la variazione stagionale della radiazione solare (lanno).
Langolo tra lasse polare e la normale al piano delleclittica rimane sempre costante, cos pure
langolo formato dal piano equatoriale ed il piano delleclittica.
Invece varia giornalmente, o pi esattamente istantaneamente, langolo formato dalla
congiungente il centro della Terra ed il centro del Sole con il piano equatoriale. Questo angolo
denominato declinazione solare definito come langolo che la direzione dei raggi solari forma
a mezzogiorno, sul meridiano considerato, con il piano equatoriale; risulta anche pari allangolo
che i raggi solari formano a mezzogiorno con la direzione dello zenit sullequatore e coincide
inoltre con la latitudine geografica alla quale in un determinato giorno dellanno il Sole a
mezzogiorno sta sullo zenit; positivo quando il Sole sta al di sopra del piano equatoriale ed
negativo quando il Sole al di sotto di esso [3].
16
Figura 2.2. Definizione della declinazione solare [3]
Esso ha valore nullo in corrispondenza dellequinozio autunnale e primaverile, ed ha
approssimativamente un valore pari a +23,5 al solstizio estivo e circa 23,5 al solstizio invernale.
Questo vero per lemisfero superiore, mentre risulta invertito per lemisfero inferiore.
In Figura 2.3 rappresentato il moto apparente del Sole nella sfera celeste e langolo di
declinazione solare.
Figura 2.3. Sfera celeste che mostra l'apparente percorso del Sole e l'angolo di declinazione solare [2]
Lintersezione del piano equatoriale della Terra con il piano di rivoluzione apparente del Sole
attorno alla Terra, leclittica, formano come detto un angolo di circa 23,5. Dunque, la posizione
relativa del Sole sul piano equatoriale della sfera celeste descrive la declinazione solare. La
principale causa di variazione del valore della declinazione solare il leap year cycle (il ciclo
dellanno bisestile), che durante i quattro anni pu causare al pi una variazione di 10 di grado in
corrispondenza degli equinozi e meno di 1 di grado in corrispondenza dei solstizi.
Durante un giorno, la massima variazione della declinazione solare meno di 0,5. Quindi, se si
suppone costante la declinazione solare durante un giorno lerrore che si commette nel calcolo
dellangolo dello zenit e quello dellazimut al pi di 0,5. Spencer ha ricavato la seguente
espressione della declinazione solare:
17
=0,006918-0,399912cos +0,070257sen -0,006758cos2 +
+0,000907sen2 -0,002697cos3 +0,00148sen3 [rad]
o u u u
u u u
(2.6)
che presenta un errore massimo di 0,0006 rad (meno di 3). Se gli ultimi due termini vengono
omessi si commette al pi un errore di 0,0035 rad (circa 12). Langolo u dato dallequazione 2.4.
Esistono espressioni pi semplici e pi comunemente utilizzate, ma meno precise, come:
g
=arcsen{0,4sen[2 (n -82)/365]} [gradi] o t (2.7)
proposta da Perrin de Brichambaut, e la seguente relazione:
g
=23,45sen[2 (n +284)/365] [gradi] o t (2.8)
proposta da Cooper.
La declinazione solare pu anche essere ricavata graficamente dal diagramma, riportato in Figura
2.4.
Figura 2.4. Diagramma dellandamento della declinazione solare [3]
2.3 Ora solare reale e convenzionale
Lora solare dipende dalla rotazione della Terra attorno al proprio asse, ma anche dal moto di
rivoluzione della Terra intorno al Sole. Il giorno solare lintervallo di tempo che occorre perch il
Sole riappari a completamento di un ciclo ad uno osservatore stazionario posto sulla Terra. Questo
intervallo non costante, ma varia durante lanno a causa di due ragioni.
La prima ragione che la velocit angolare della Terra attorno al Sole non costante; se ci si
rifacesse alla legge di Keplero si troverebbe che la massima velocit si avrebbe al perielio, mentre
la minima velocit si avrebbe allafelio; da ci si pu dedurre che la massima durata del giorno si ha
quando il Sole attraversa il meridiano prossimo allafelio. La differenza tra questi periodi ed il
giorno medio solare chiamata equazione del tempo dovuta alleccentricit (curva 1 di Figura 2.5).
La seconda ragione dovuta al fatto che il piano delleclittica inclinata rispetto allequatore
della volta celeste o meglio che la posizione dellasse della Terra inclinato rispetto al piano
delleclittica. Questo angolo approssimativamente pari a 23 27 8,2. La differenza tra la reale
18
durata del giorno ed il giorno solare medio, dovuta a questultima ragione, chiamata equazione del
tempo dovuta allobliquit (curva 2 di Figura 2.5).
Queste due equazioni del tempo portano a definire la equazione del tempo complessiva E
T
(curva
3 di Figura 2.5).
Figura 2.5. Equazione del tempo E
T
[1]
Comunque, in generale, lora solare pu essere ottenuta conoscendo lora convenzionale e la
longitudine del punto di osservazione:
( ) 4
60
T mr oss
sole conv
E L L
h h
= + (2.9)
dove h
conv
lora data dallorologio, L
mr
la longitudine del meridiano di riferimento, L
oss
la
longitudine del punto di osservazione. E
T
rappresenta una correzione, variabile nel corso dellanno,
chiamata appunto equazione del tempo. Il valore di E
T
fluttua poich la velocit della terra attorno
al sole non costante durante lanno. Il valore della correzione pu essere ricavato dalla Figura 2.5
o dalla seguente relazione:
2 31
10,1 360 6, 9 360
366 366
g g
T
n n
E sen sen
+ | | | |
=
| |
\ . \ .
(2.10)
Altri studi, tuttavia, hanno considerato un andamento dellequazione del tempo opposto a quello
riportato in Figura 2.5, e che viene oggi maggiormente utilizzato. La Figura 2.5-bis riporta
lequazione del tempo maggiormente utilizzata.
19
Figura 2.5-bis. Andamento dell'equazione del tempo in minuti nell'arco di un anno [6]
Oltre a poter ricavare il valore dellequazione del tempo dalla Figura 2.5-bis, Spencer svilupp
unespressione matematica dellequazione del tempo con una serie interpolante:
T
E =(0,000075+0,001868cos -0,032077sen +
0,014615cos2 -0,04089sen2 ) (229,18)
u u
u u
(2.11)
In questa equazione il primo termine a destra, posto in parentesi, rappresenta landamento di E
T
espresso in radianti, mentre il secondo termine posto tra parentesi (229,18) rappresenta il fattore di
conversione da radianti a minuti. Tale equazione interpolante presenta un errore massimo di 0,0025
rad (35 s).
Molto spesso i dati sulla radiazione solare sono dati in ora solare vera (TST true solar time o LAT
local apparent time), mentre i dati relativi alla temperatura dellaria, alla velocit del vento sono
generalmente dati in ora convenzionale. Risulta conveniente poter convertire lora convenzionale in
ora solare vera o viceversa. Ma per fare ci bisogna conoscere la longitudine del meridiano di
riferimento e la longitudine del luogo in esame. Tutti i meridiani internazionali standard sono
multipli di 15 ad est o ad ovest del meridiano di Greenwich (Inghilterra), e tutte ore convenzionali
sono multipli interi positivi o negativi del ora di Greenwich (GMT Greenwich mean time). Le
longitudini vanno considerate positive se poste a est del meridiano di Greenwich. Il meridiano di
riferimento per lItalia quello passante per Monte Mario (anche passante per lEtna) avente
longitudine 15.
Lequazione di conversione tra lora solare vera e lora convenzionale la seguente:
T
ora solare vera = ora convenzionale + 4' (longitudine del luogo +
- longitudine del meridiano di riferimento) + E
(2.12)
20
dove la longitudine del luogo la longitudine della localit considerata.
Per esempio:
Si vuole conoscere lora solare vera a Palermo (longitudine 13,35; latitudine 38,12) a
mezzogiorno (12h 00min) il 28 dicembre (n
g
= 362 giorno dellanno).
Langolo del giorno pari a:
u = 2 t (n
g
1) / 365 = 6,2143 rad
Dalla formula di Spencer il valore dellequazione del tempo risulta pari a
E
T
= -1,08 min
Quindi si trova che:
ora solare vera = 12h + 4 (13,35 15) 1,08 = 11 52 19,2
21
Figura 2.6 Fusi orari
22
2.4 Posizione relativa Sole Terra
Per poter calcolare la radiazione solare che si ha su un piano sulla superficie terrestre, si deve
conoscere la posizione relativa del Sole sulla volta celeste e le coordinate del piano. La posizione
del Sole definita se viene specificato il sistema di riferimento.
Per il moto di Rivoluzione che la Terra compie in un anno intorno al Sole, ad un osservatore che
sta sulla Terra il Sole sembra spostarsi ogni giorno di circa 1 lungo lEclittica, da Ovest ad Est.
Linclinazione dellAsse Terrestre rispetto allAsse dellEclittica di 23 27, per cui anche i
rispettivi Piani ad essi perpendicolari, cio quello dellEquatore celeste e dellEclittica, si
intersecano tra loro mantenendo lo stesso angolo.
Si supponga un osservatore posto sulla Terra e la sfera celeste logicamente concentrica alla
Terra.
Ad un dato istante, losservatore presenter una posizione nella volta celeste identificata dal suo
zenit, che non altro che il punto corrispondente allintersezione della volta celeste con la normale
della superficie terrestre ove posto losservatore. Sulla sfera celeste, in posizione opposta allo
zenit, c il nadir. Lorizzonte dellosservatore invece la circonferenza ricavata dallintersezione
della sfera celeste con il piano passante per il centro della Terra e ortogonale alla linea congiungente
il centro della Terra con lo zenit.
Langolo zenitale (u
z
) langolo formato dalla direzione dello zenit con la congiungente
losservatore con il Sole (praticamente langolo letto sulla sfera celeste congiungente lo zenit con il
Sole). Questo angolo pu al pi variare tra 0 e 90.
La posizione del Sole rispetto ad un punto sulla Terra determinata dallangolo di altezza solare,
, e dallangolo azimutale, .
Laltezza solare o altitudine solare (o) langolo formato dalla direzione dei raggi solari
(intendendo quelli diretti verso la Terra) con il piano orizzontale (orizzonte).
Langolo azimutale o azimut solare () langolo formato tra la proiezione sul piano
orizzontale dei raggi solari e la direzione sud; positivo se la proiezione cade verso est (prima del
mezzogiorno solare) ed negativa se la proiezione cade verso ovest (dopo il mezzogiorno) [3]. Esso
pu variare tra 0 e 180.
23
Figura 2.7. Angolo di altezza solare (o) ed angolo azimutale ()
Questi due angoli dipendono a loro volta dalla declinazione , dalla latitudine e dallangolo
orario .
Langolo orario () definito come la distanza angolare tra il Sole e la sua posizione a
mezzogiorno lungo la sua traiettoria apparente sulla volta celeste; anche pari allangolo di cui
deve ruotare la terra affinch il Sole si porti sopra il meridiano locale. Tale angolo nullo a
mezzogiorno, positivo nelle ore antimeridiane e negativo nelle ore pomeridiane. Esso risulta dato
dalla seguente relazione:
= 15 (12 - orario) [gradi] e (2.13)
Figura 2.8. Sfera celeste e coordinate del Sole relative ad un osservatore posto nel punto C [4]
24
Definite queste grandezze, laltezza () del Sole alle 12 in un punto di latitudine pu essere
ricavata, ai solstizi ed agli equinozi, dalla seguente Figura 2.9:
Figura 2.9. Angolo di altezza solare alle ore 12, per una localit posta ad una latitudine ai solstizi ed agli
equinozi
La Figura 2.10 mostra la posizione della Terra attorno al Sole in corrispondenza degli equinozi e
dei solstizi.
Figura 2.10. Moto della Terra attorno al Sole
25
AllEquinozio di primavera (21 Marzo), il Sole ha declinazione 0. Per losservatore di una
qualunque localit della Terra, esso sembra spostarsi, nel suo percorso diurno, lungo lEquatore
celeste nel cielo, da Est a Ovest in senso orario verso Sud nellEmisfero boreale, in senso antiorario
verso Nord in quello australe. I raggi del sole arrivano perpendicolari allasse terrestre, per cui il d
uguale alla notte in tutte le localit della terra, tranne ai Poli, dove rimane sullorizzonte tutto il
giorno in quanto lEquatore celeste coincide col piano dellorizzonte (Figura 2.11).
Figura 2.11. Posizione del Sole agli equinozi
DallEquinozio di primavera al Solstizio destate (21 Giugno), il Sole si sposta lungo il ramo
ascendente dellEclittica, fino a raggiungere la sua massima declinazione positiva di +23 27;
pertanto nel cielo di ogni localit percorre archi diurni quasi paralleli allEquatore celeste, sempre
pi spostati verso Nord. Nellemisfero boreale il d via via pi lungo della notte mentre succede il
contrario nellemisfero australe (Figura 2.12).
Figura 2.12. Posizione del Sole al solstizio destate
26
Dal Solstizio destate allEquinozio dautunno (21 Settembre), il Sole si sposta in senso inverso
sul ramo ascendente dellEclittica fino a raggiungere la declinazione 0; ripercorre quindi a ritroso
le sue posizioni nel cielo precedenti il solstizio estivo.
DallEquinozio di autunno al Solstizio dinverno (21 Dicembre), il Sole si sposta lungo il ramo
discendente dellEclittica, fino a raggiungere la sua minima declinazione negativa di -23 27;
percorre sempre archi diurni quasi paralleli allEquatore celeste di ogni localit, di giorno in giorno
pi spostati verso Sud; nellemisfero boreale il d progressivamente pi corto rispetto alla notte,
mentre succede il contrario nellemisfero australe (Figura 2.13).
Figura 2.13. Posizione del Sole al solstizio dinverno
Dal Solstizio invernale allEquinozio di primavera, il Sole si sposta in senso inverso al percorso
precedente, sul ramo discendente dellEclittica; di nuovo sembra tornare indietro rispetto alle sue
posizioni nel cielo, con archi diurni sempre pi spostati verso Nord nel nostro emisfero fino a
raggiungere la posizione dellEquinozio di primavera. E il ciclo annuale del sole ricomincia.
Ricapitolando: il Sole agli Equinozi percorre lEquatore celeste di un luogo; nel semestre estivo
percorre archi diurni spostati, rispetto allEquatore celeste, verso Nord di un angolo uguale alla
declinazione del sole, nel semestre invernale percorre archi diurni spostati, rispetto allEquatore
celeste, verso Sud sempre di un angolo uguale alla declinazione del sole.
Definiti questi angoli, si pu affermare che per data localit, quindi per data posizione
geografica, in assenza di rifrazione dovuta allatmosfera terrestre (cosa che per scopi pratici sar
trascurata, perch tale ipotesi porta ad una leggera sottostima dellaltezza solare reale di al pi 34
allorizzonte), la posizione del Sole in ogni istante dellanno pu essere ottenuta dalle seguenti
relazioni trigonometriche:
27
z
cos = sen = sen sen + cos cos cos u o o o e (2.14)
sen( ) sen( ) sen( )
cos( )
cos( ) cos( )
o o
o
=
(2.15)
dove con si indicata la latitudine della localit.
Qualche volta viene usata la seguente equazione per ricavare langolo azimutale:
cos( ) sen( )
sen( )
cos( )
o e
= (2.16)
che dovrebbe essere evitata o usata con accortezza, poich d valori inesatti per > 90.
Lequazione (2.14) pu essere utilizzata per trovare langolo orario dellalba, h
a
; infatti, questa si
verifica per uz = 90, cio o = 0, quindi ponendo cos uz = 0, si ha:
sen( ) sen( )
cos( ) tan( ) tan( )
cos( ) cos( )
a
h
o
o
o
= =
(2.17)
Osservando che langolo orario del tramonto differisce da quello dellalba solo per il segno, si
pu facilmente affermare che la durata del giorno pari a 2 volte h
a
. Volendola esprimere in ore si
ha:
2 arccos[( tan( ) tan( )]
15
d
N
o
= (2.18)
opportuno fare alcune osservazioni:
nelle regioni polari, in inverno, il Sole non sorge mai, quindi non si pu parlare di durata del
giorno. Ugualmente durante lestate il Sole non tramonta per sei mesi.
allequatore, = 0, perci e = 90, quindi la durata del giorno indipendente dalle stagioni
(cio dalla declinazione solare) ed sempre pari a 12 ore.
allequinozio, o = 0, perci e = 90, quindi la durata del giorno indipendente dalla
latitudine ed sempre pari a 12 ore.
Per una pi agevole determinazione dellora del tramonto, si pu utilizzare il nomogramma di
Whillier, come illustrato di seguito (Figura 2.14):
28
Figura 2.14. Nomogramma di Whiller per la determinazione dell'ora del tramonto [2]
Nel caso si voglia considerare la posizione relativa tra il Sole ed un piano comunque inclinato,
bisogna conoscere la pendenza del piano rispetto allorizzontale, 0|180, e langolo azimutale o
azimut a
w
del piano, cio langolo formato dalla proiezione della normale alla superficie sul piano
orizzontale con la direzione Sud nellemisfero settentrionale (Nord nellemisfero meridionale):
positivo se la proiezione rivolta verso est, negativo verso ovest. Si far distinzione tra piano
rivolto verso lequatore e piano rivolto verso est o ovest (Figura 2.15).
Figura 2.15. Posizione del Sole relativa ad un piano inclinato [3]
2.4.1 PIANO RIVOLTO VERSO LEQUATORE
Se consideriamo la Figura 2.16, possiamo osservare che due piani posizionati rispettivamente
alle latitudini e |, con il primo piano avente pendenza |, avranno stesso angolo di incidenza
della radiazione solare se il secondo disposto orizzontalmente. Infatti secondo Liu e Jordan i due
piani risultano paralleli.
29
Figura 2.16. Equivalenza piano inclinato - piano orizzontale [2]
Poich langolo di incidenza del piano disposto alla latitudine coincide con quello del piano
orizzontale disposto alla latitudine |, allora, dalla relazione (2.14), possiamo scrivere:
0
cos(z ) = sen( ) sen( - ) + cos( ) cos( - ) cos( )
|
o | o | e (2.19)
Dalla precedente relazione si pu ricavare langolo orario della prima radiazione sul piano
inclinato. Questangolo chiamato angolo dellalba per un piano inclinato. Per un piano inclinato,
lalba o il tramonto si hanno quando langolo di incidenza della radiazione sul piano pari a z
0
=
90. Langolo dellalba h
a
dato dalla seguente relazione:
'
sen( ) sen( )
cos( ) tan( ) tan( )
cos( ) cos( )
a
h
o |
o |
o |
= =
(2.20)
Per tutti i piani inclinati orientati verso lequatore, langolo orario del sorgere del Sole coincide
con langolo orario del tramonto ad eccezione del segno. Si considerino i tre seguenti casi:
a) Allequinozio, o nullo, allora dallequazione (2.20) si ha h
a
= 90, che langolo del
sorgere del Sole indipendente dallinclinazione del piano e dalla latitudine del posto.
b) Durante lestate (nellemisfero settentrionale), o > 0, che implica h
a
> h
a.
. Cio il Sole sorge
prima su una piano orizzontale che su un piano inclinato.
c) Durante linverno (nellemisfero settentrionale), o < 0. Questo potrebbe indurre ha pensare
che h
a
< h
a
. Ma questo fisicamente impossibile, allora si potrebbe scrivere la seguente
espressione:
'
a
h =min{arccos[- tan( ) tan( )]; arccos[- tan( ) tan( - )]} o o | (2.21)
Questultima relazione pu essere applicata indistintamente sia nel punto b) che in c).
2.4.2 PIANO COMUNQUE ORIENTATO
Per superfici comunque orientate rispetto al meridiano locale, la relazione che fornisce langolo
di incidenza z
i|
stata fornita da Benrod e Block, Kondratyev, e in dettaglio da Coffari. Questa
relazione si presenta nella seguente maniera:
30
i w
w
w
cos z = [sen( )cos( ) - cos( )sen( )cos(a )] sen( )
+ [cos( )cos( ) + sen( )sen( )cos(a )] os( )cos( )
+ cos( )sen( )sen(a )sen(h)
c
|
| | o
| | o e
o |
(2.22 a)
oppure
i z z w
cos z = cos cos + sen sen sen( - a )
|
| u | u (2.22 b)
Per piani rivolti verso lequatore (a
w
= 0), si pu notare che queste due equazioni si riducono alla
(2.19).
anche molto utile scrivere lequazione dellangolo dincidenza per pareti verticali, cio |=90:
i w w w
cos z = - cos cos(a )sen + sen cos(a )cos cos + cos sen(a )sen o o e o e (2.23)
utile, inoltre, calcolare il periodo di tempo durante il quale il piano vede il Sole. Se si indica
con h
a
e con h
t
i rispettivi angoli orari del sorgere e del calare del Sole, questo periodo sar dato
dalla loro differenza. Questi due angoli non sono uguali neanche in valore assoluto. Ognuno di
questi angoli deve essere calcolato singolarmente per superfici orientate verso est o verso ovest.
Inoltre bisogna tenere presenti due possibili situazioni: 1) langolo orario dellalba del piano
inclinato maggiore di quello di un piano orizzontale; 2) langolo orario del tramontare del Sole per
un piano inclinato pi grande del corrispondente di un piano orizzontale.
Langolo orario dellalba h
ia
pu essere ottenuto in maniera numerica dallequazione (2.22a)
ponendo z
i|
= 90. Si presentano delle espressioni esplicite sia nel caso di superficie orientata ad est
che per quelle orientate ad ovest.
Tenendo in mente che langolo orario del sorgere o del tramontare del Sole per una superficie
inclinata non potr mai essere maggiore di quello di una superficie orizzontale, i due angoli per
piani orientati verso est (a
w
> 0) sono:
(
(
|
|
.
|
\
|
+
+
=
1
1
arccos ; min
2
2 2
"
x
y x y x
h h
a a
(2.24)
2 2
"
2
1
min ; arccos
1
t t
x y x y
h h
x
( | |
+ +
( | =
|
+
(
\ .
(2.25)
mentre per piani orientati verso ovest (a
w
< 0) sono:
2 2
"
2
1
min ; arccos
1
a a
x y x y
h h
x
( | |
+ +
( | =
|
+
(
\ .
(2.26)
2 2
"
2
1
min ; arccos
1
t t
x y x y
h h
x
( | |
+
( | =
|
+
(
\ .
(2.27)
dove si posto
31
cos( ) sen( )
sen( ) tan( ) tan( )
w w
x
a a
|
= +
sen( ) cos( )
tan( )
sen( ) tan( ) tan( )
w w
y
a a
o
|
(
= +
(
e h
a
e h
t
rappresentano rispettivamente langolo orario dellalba e del tramonto su un piano
orizzontale.
32
2.5 Percorsi solari
possibile rappresentare graficamente il moto apparente del Sole nella volta celeste mediante i
diagrammi dei percorsi solari, ovvero delle carte solari proiettate sul piano orizzontale (diagramma
polare) o sul piano verticale (diagramma cilindrico).
In questi diagrammi, tracciati per fissato valore della latitudine, si riportano laltezza solare, o, e
langolo azimutale, , nei vari periodi dellanno. Il valore degli angoli (o) e () dipende dallora del
giorno, dal giorno dellanno e dalla localit in esame. Devono, dunque, essere noti, rispettivamente:
- la latitudine , cio langolo misurato tra lequatore terrestre e la localit in esame (da 0 a
90 nord per lemisfero settentrionale);
- la declinazione o
piano equatoriale (da 23,45 al solstizio dinverno a +23,45 al solstizio destate);
- langolo orario e, cio langolo formato dal piano meridiano passante per losservatore con il
piano meridiano passante per il sole.
Questi angoli possono essere calcolati utilizzando le equazioni precedentemente riportate e di
seguito riassunte:
Angolo orario: 15 ( 12) t e = (Equazione 2.13)
Declinazione:
( )
{ }
0.4 2 82 / 365
g
arcsen sen n o t
(
=
(Equazione 2.7)
Altezza solare: arcsen(cos cos cos sen sen ) o o e o = + (Equazione 2.14)
Angolo azimutale:
sen sen sen
arccos
cos cos
o o
o
| |
=
|
\ .
(Equazione 2.15)
Langolo orario e, come abbiamo gi detto, varia nel corso della giornata con una velocit
costante di quindici gradi allora, visto che la rotazione completa della terra avviene in 24 ore; esso
assume valore nullo al mezzogiorno solare e aumenta di 15 gradi ogni ora a partire dal
mezzogiorno, con valori positivi la mattina e negativi di pomeriggio.
Nella determinazione dellangolo orario si dovrebbe tener conto delle perturbazioni dellorbita e
delle variazioni della velocit di rotazione della terra, mediante lequazione del tempo, e della
differenza tra la longitudine del meridiano della localit considerata e quella del meridiano di
riferimento del fuso orario. Questultimo per lItalia, come gi accennato, il meridiano 15 E
(Monte Mario). In pratica per passare dallora standard (civile) allora solare occorre sommare al
valore dellora standard la correzione che si determina dallequazione del tempo (con il proprio
33
segno) e 4 volte la differenza fra la longitudine del meridiano della localit in esame e la
longitudine del meridiano di riferimento del fuso orario (Equazione 2.12). Con un foglio di calcolo
elettronico (Microsoft Excel) si pu implementare lequazione del tempo di Spencer (Equazione
2.11) e valutare, quindi, giorno per giorno il valore assunto da tale equazione; le correzioni dovute
allequazione del tempo per il tracciamento dei percorsi solari possono essere solitamente
trascurate.
Il diagramma solare polare una proiezione delle traiettorie del Sole sul piano orizzontale,
ottenibile riportando graficamente i valori dellaltezza solare e dellazimut, calcolati con le
equazioni (2.14) e (2.15) per la localit considerata, in funzione del tempo solare vero e della
declinazione.
Si consideri la seguente Figura 2.17.
Figura 2.17. Costruzione di un percorso solare [2]
La proiezione della traiettoria solare di raggio unitario (1 A.U.) sul piano orizzontale descrive il
percorso solare. Nella figura (2.17) possiamo notare il punto a ottenuto dallazimut solare allora
del sorgere del Sole, il punto b rappresentante qualsiasi ora del giorno dato dallazimut solare e
dalla distanza Ob. Tale distanza coincide, per le ipotesi fatte, con il valore di cos o.
Nei diagrammi polari losservatore posizionato al centro del diagramma. Le circonferenze
concentriche rappresentano gli angoli di altezza solare costante sopra lorizzonte, con incrementi di
10 gradi. Il cerchio di raggio massimo che limita il diagramma quello caratterizzato da altezza
solare o=0, corrispondente dunque al sorgere o al tramontare del Sole.
Per o=40, ad esempio, il cerchio da considerare quello evidenziato in grassetto in Figura 2.18.
34
Figura 2.18. Altezza solare o = 40 costante nel diagramma solare polare
Dal punto centrale del diagramma partono poi una serie di raggi che rappresentano gli angoli
azimutali () costanti, con incrementi di 10.
In Figura 2.19 evidenziata la linea di angolo azimutale =30 costante.
Figura 2.19. Angolo azimutale = 30 costante nel diagramma solare polare
Ogni percorso solare identificato da un valore di latitudine . Questultima determina sul
diagramma una fascia di possibili posizioni del Sole, delimitata dalle tracce corrispondenti ai due
solstizi dinverno e destate.
Ogni mese, caratterizzato da una declinazione media, rappresentato sul diagramma mediante
archi simmetrici rispetto allessa nord-sud che si spostano verso nord a mano a mano che si va dal
solstizio dinverno al solstizio destate e viceversa. Questi archi sono solcati da linee che
rappresentano lora.
Nel diagramma polare il reticolo originato dallincrocio fra circonferenze concentriche e i
segmenti radiali consente di trasferire la posizione del sole dalla volta celeste alla carta solare e
35
lincrocio tra una linea della data e una linea dellora corrisponde ad una coppia di valori di (o) e ()
(Figura 2.20).
Figura 2.20
Una volta noti gli angoli dellaltezza solare e dellangolo azimutale si pu stabilire la posizione
del sole nel cielo e collegando i punti che rappresentano le posizioni del sole nelle diverse ore del
giorno, si pu tracciare il percorso solare in quel giorno (Figura 2.21).
Figura 2.21. Percorso solare di un dato giorno nel diagramma solare polare
Il percorso del sole si pu cos tracciare per ogni giorno dellanno. Le linee rappresentano il
percorso del sole per il ventunesimo giorno di ciascun mese.
Il percorso pi lungo durante i mesi estivi quando esso raggiunge la sua massima altezza
sorgendo e tramontando con i massimi angoli azimutali misurati dal sud geografico. Durante i mesi
invernali il sole molto pi basso sullorizzonte sorgendo e tramontando con i minimi angoli
azimutali (Figura 2.22).
36
Figura 2.22. Percorso solare nel solstizio dinverno (curva pi bassa) e nel solstizio destate (curva pi alta)
Se si collegano le ore del giorno su ciascun percorso solare si ottiene una linea, generalmente
raffigurata tratteggiata, che rappresenta le ore del giorno (Figura 2.23).
Figura 2.23
Il diagramma solare risultante fornisce giorno per giorno e ora per ora la posizione del Sole.
In Figura 2.24 riportato il diagramma polare dei percorsi solari relativo alla latitudine di 40
Nord.
37
Figura 2.24. Diagramma polare dei percorsi solari alla Latitudine di 40 N [2]
Riassumendo, questo diagramma cos costituito:
il cerchio esterno rappresenta lorizzonte, mentre il centro rappresenta lo zenit;
i cerchi interni rappresentano i vari valori dellaltezza solare o, che sono egualmente spaziate
luna dallaltra;
le linee radiali indicano lazimut , diagrammate a passi di 10;
le linee intersecanti i percorsi solari per le varie date indicate, rappresentano lora locale vera.
Inoltre i diagrammi polari ottenuti per una certa latitudine (per esempio 40N) possono essere
usati per la relativa latitudine opposta (allora 40 S), semplicemente ruotando il diagramma di 180.
Alternativamente al diagramma polare si pu utilizzare un diagramma cilindrico della posizione
del Sole.
I diagrammi in coordinate cartesiane danno una proiezione verticale del percorso solare cos
come sarebbe visto da un osservatore posto sulla terra.
Per il diagramma cilindrico le linee orizzontali rappresentano gli angoli di altezza solare sopra
lorizzonte, distanziati a passi di 10 gradi. In Figura 2.25 evidenziata la linea ad altezza solare o =
40 costante.
Le linee verticali rappresentano gli angoli azimutali costanti, con incrementi di 15 gradi (Figura
2.26).
38
Figura 2.25. Altezza solare o = 40 costante nel diagramma solare cilindrico
Figura 2.26. Angolo azimutale = 45 costante nel diagramma solare cilindrico
Il reticolo del diagramma cilindrico rappresenta gli angoli verticali e orizzontali dellintera volta
celeste e consente di trasferire la posizione del sole dalla volta celeste alla carta solare. Lincrocio
tra una linea della data e una linea dellora corrisponde ad una coppia di (o) e () (Figura 2.27).
Figura 2.27
39
Anche per questo diagramma valgono le stesse considerazioni fatte per quello polare. Ovvero:
noti gli angoli dellaltezza solare e dellangolo azimutale si pu stabilire la posizione del Sole nel
cielo, e collegando i punti che rappresentano le posizioni del Sole nelle diverse ore del giorno, si
pu tracciare il percorso solare in quel giorno (Figura 2.28).
Figura 2.28. Percorso solare di un dato giorno nel diagramma solare cilindrico
Si pu cos tracciare il percorso del sole per ogni giorno dellanno. Anche in questo caso, le
traiettorie solari sono tracciate al ventunesimo giorno di ogni mese (Figura 2.29).
Figura 2.29. Percorso solare nel solstizio dinverno (curva pi bassa) e nel solstizio destate (curva pi alta)
Ed infine, collegando tra loro le ore del giorno su ciascun percorso solare si ottengono delle linee
tratteggiate che rappresentano le ore del giorno (Figura 2.30).
40
Figura 2.30
Tali diagrammi vengono spesso usati nelle applicazioni pratiche per ottenere velocemente, in
maniera grafica, laltezza solare e lazimut solare.
Riassumendo
Si riporta brevemente un riassunto della procedura per il tracciamento dei percorsi solari su
diagramma cilindrico.
In un generico giorno dellanno il Sole descrive sulla volta celeste una traiettoria, e un
osservatore posto alla latitudine , nellarco diurno della giornata vedr di tale traiettoria soltanto la
parte contenuta nella calotta celeste visibile. possibile diagrammare il moto apparente del Sole
nella volta celeste per ogni ora del giorno e per ogni mese dellanno, fissando un sistema di
coordinate centrato nellosservatore e riferito al piano dellorizzonte, e facendo riferimento a due
misure angolari, laltezza del sole o e lazimut solare .
Ricavate tutte queste grandezze si pu costruire il diagramma solare cilindrico, nel quale le linee
orizzontali rappresentano gli angoli di altezza costante sopra lorizzonte con incrementi di 10 gradi,
mentre le linee verticali rappresentano gli angoli azimutali con incrementi costanti di 15 gradi.
Utilizzando un foglio di calcolo, al variare di un solo parametro (la latitudine della localit in
esame), si pu tracciare il percorso solare relativo alla localit prescelta. Infatti proprio la
latitudine della localit che determina sul diagramma una fascia di possibili posizioni del sole,
delimitata dalle tracce corrispondenti ai due solstizi dinverno e destate.
41
Per ogni mese, caratterizzato da un valore della declinazione media, noti gli angoli dellaltezza
solare e dellazimut si pu stabilire la posizione del sole nelle diverse ore del giorno. Collegando
questi punti si pu tracciare il percorso del sole relativo al giorno considerato.
I percorsi solari sono rappresentati sul diagramma mediante archi simmetrici rispetto allasse
nord sud, i quali si spostano verso nord man mano che si va dal solstizio dinverno verso quello
destate e viceversa. Se si collegano le ore del giorno su ciascun percorso solare si ottiene una linea
tratteggiata che rappresenta il percorso solare annuo relativo allora in esame.
Il diagramma risultante fornisce giorno per giorno e ora per ora la posizione del Sole nella volta
celeste, come raffigurato ad esempio nella Figura 2.31 relativa alla latitudine di 38 N e nella Figura
2.32 per la latitudine di 40 N.
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
-135 -120 -105 -90 -75 -60 -45 -30 -15 0 15 30 45 60 75 90 105 120 135
AZI MUT
A
L
T
E
Z
Z
A
S
O
L
A
R
E
SUD EST
OVEST
F=38
mezzogiorno
ore 13 ore 11
ore 10
ore 14
ore 9
ore 8
ore 7
ore 6
ore 5
ore 15
ore 16
ore 17
ore 18
ore 19
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Ott
Dic
Set
Nov
Figura 2.31. Diagramma solare per = 38N
Figura 2.32. Diagramma solare per = 40N [3]
42
Come si evidenzia dai precedenti grafici, il percorso del sole pi lungo durante i mesi estivi,
nei quali esso raggiunge la massima altezza, sorgendo e tramontando con i massimi angoli azimutali
misurati dal sud geografico, e pi breve durante i mesi invernali nei quali sorge e tramonta con i
minimi angoli azimutali.
Per mezzo di tale diagramma possibile determinare graficamente i periodi di tempo nei quali
un determinato punto di una superficie rimane in ombra a causa di ostacoli che intercettano i raggi
solari.
43
2.6 Determinazione delle ore di soleggiamento di una parete: metodo grafico
Per determinare graficamente il periodo di soleggiamento di una parete di un qualsiasi edificio si
procede come segue (Figura 2.33):
1. si orienta il diagramma polare dei percorsi solari relativo alla latitudine del luogo in esame,
secondo la direzione Nord della pianta delledificio;
2. dal centro del diagramma si traccia una retta parallela alla proiezione sul piano orizzontale
del piano di prospetto delledificio, e la retta normale ad essa uscente in direzione Sud;
3. la parete esaminata risulta soleggiata in quei periodi dellanno (mesi, giorni, ore)
corrispondenti ai tratti delle curve dei percorsi solari che giacciono dalla parte della normale
uscente;
4. i rimanenti tratti di curva corrispondono, invece, a periodi in cui la parete esaminata si trova
in ombra.
Figura 2.33 Metodo grafico per la determinazione del periodo di soleggiamento di una parete
44
2.7 Determinazione delle ombre portate sulle facciate soleggiate: metodo grafico
A livello edilizio le ombre portate da ostacoli in un determinato punto del territorio possono
ottenersi con metodo grafico, disegnando il profilo dellorizzonte sul diagramma solare relativo alla
latitudine in esame.
A tale scopo pu essere utilizzato sia il diagramma solare polare che quello cilindrico.
Di seguito si riporta una breve descrizione dei due metodi.
Rilievo del profilo dellorizzonte mediante i diagrammi solari cilindrici.
Per determinare le ore del giorno in cui un ostacolo impedisce alla radiazione solare di
raggiungere un punto necessario disegnare tale ostacolo cos come visto dal punto in esame,
tracciando il profilo dellorizzonte sul diagramma solare corrispondente alla latitudine del luogo.
Per rilevare il profilo di orizzonte si pu usare una mappa quotata indicante tutti gli ostacoli e le
loro altezze, od un teodolite, oppure in alternativa una bussola per la determinazione degli angoli
azimutali ed una livelli per le altezze.
Dopo aver rilevato le altezze dellostacolo, il profilo dorizzonte viene disegnato sul diagramma
solare attraverso i seguenti passi:
- determinazione della direzione del sud geografico attraverso una bussola od un teodolite;
- determinazione dellangolo di altezza solare, facendo ricorso alla seguente relazione:
i
i
i
X
H
g arc
A
= tan o
dove AHi la differenza di quota tra i due punti considerati, Xi la distanza planimetrica tra i
due punti. Laltezza solare dellorizzonte va riportata sul diagramma solare sopra langolo
azimutale 0 (sud geografico);
- determinazione degli angoli azimutali, angoli che la direzione congiungente il punto considerato
con il punto di ipotetica ostruzione (ad esempio i vertici dellostacolo) forma con il sud
geografico. I rispettivi punti vanno riportati sul diagramma solare e va tracciata la linea che li
collega.
Cos facendo per ogni punto analizzato si ottiene una coppia coordinata di punti (o, ) che
riportati sul diagramma dei percorsi solari permettono di valutare i giorni e le ore dellanno in cui
gli edifici circostanti impediscono la radiazione solare di raggiungere il punto esaminato.
45
Figura 2.34
Rilievo del profilo dellorizzonte mediante i diagrammi solari polari.
Come per i diagrammi solari cilindrici, occorre tracciare gli ostacoli cos come sono visti dal
punto in esame, tracciando il profilo dellorizzonte sul diagramma solare corrispondente alla
latitudine del luogo esaminato.
Per il calcolo di ombre portate da edifici od ostacoli in genere, si opera nel modo seguente
(Figura 2.35):
- si orienta il diagramma secondo il Nord della pianta in esame;
- il punto A non vede il sole per la presenza degli edifici, quando il sole si trova nella zona di
cielo limitata in pianta dagli angoli o
1
, o
2
, o
3
, .ed in alzato dagli angoli |
1
, |
2
, |
3
- riportando i vari angoli sul diagramma delle ombre e sovrapponendolo al diagramma della
latitudine del luogo, si pu determinare quando gli ostacoli fanno ombra al punto A.
46
Figura 2.35
In alternativa, in riferimento alla Figura 2.36, si indichino con t
1
e t
2
i piani dove sono riportati
rispettivamente la pianta ed un prospetto delledificio in esame. Si indichino, inoltre, con r la
direzione del raggio solare, r la proiezione del raggio solare sul piano dorizzonte t
1
, e con r la
proiezione del raggio solare sul piano di prospetto t
2
.
47
Figura 2.36.
48
Per il calcolo delle ombre portate da ostacoli in genere, si opera nel modo seguente:
a) si orienta il diagramma solare polare secondo il Nord della pianta in esame;
b) dal centro del diagramma, O, si traccia la parallela alla linea di terra del prospetto;
c) si traccia sul diagramma il punto S della curva solare corrispondente al mese, giorno ed ora
in esame;
d) si unisce il punto trovato, S, con il centro del diagramma, O, ottenendo cos il segmento OS
coincidente con la retta r, ovvero la proiezione del raggio solare sul piano dorizzonte t
1
;
e) dal punto S si traccia poi una retta ortogonale alla linea di terra, che interseca tale linea nel
punto P;
f) dal punto P si traccia un segmento ortogonale alla linea di terra, nel verso della normale
entrante (r), pari a PY, essendo Y lintersezione tra la retta r con lultimo cerchio del
diagramma solare, caratterizzato da altezza solare o=0, corrispondente dunque al sorgere o
al tramontare del Sole;
g) si determina in questo modo un punto S;
h) infine ricongiungendo S con il centro del diagramma solare O, si ottiene la retta r, cio la
proiezione del raggio solare sul piano di prospetto delledificio.
Note le rette r e r, si tracciano le parallele ad esse rispettivamente nel prospetto e nella pianta
delledificio in esame a partire dai vertici di tutti gli ostacoli, determinando cos graficamente le
aree di ombreggiamento.
In Figura 2.37 si riporta un esempio di ombre portate su di un edificio dai sui stessi balconi alle
ore 15:00 del 22 giugno.
49
Figura 2.37. Esempio di ombre portate dai balconi di un edificio alle ore 15:00 del 22 giugno.
50
Radiazione solare extraterrestre
Introduzione
noto che la presenza di macchie sulla superficie del Sole riduce la quantit di radiazione
emessa. Questa variazione della radiazione dipende dallattivit, continuamente variabile, delle
macchie solari. Si suppone, da studi effettuati, che tali macchie creino una variazione della
radiazione solare meno dell1,5%. Da studi effettuati da Willson et al. (1981) riportano variazioni
superiori al 0,2%. Per mancanza comunque di informazioni, per la bassa influenza sulla variazione
della radiazione solare e sullincerta conoscenza della trasmissione atmosferica, questo fenomeno
viene ad oggi trascurato ai fini ingegneristici.
Invece non viene trascurata la variazione di energia emessa dal Sole dovuta alla variazione della
distanza SoleTerra. Questo fenomeno dovuto allellitticit dellorbita terrestre attorno al Sole,
porta ad una variazione dellirraggiamento extraterrestre del 3,3% nel corso dellanno causata da
una variazione della distanza SoleTerra del 1,7% [3].
Si pu interpolare landamento di questa variazione con la seguente relazione [3]:
|
|
.
|
\
|
+ =
=
365
2
cos 033 , 0 1 ) (
) (
0
g
cs
n
t e
t e I I
t
(3.1)
dove con n
g
si indicato il giorno progressivo dellanno. Volendo rappresentarla graficamente:
Figura 0.1. Andamento dell'irraggiamento extraterrestre nel corso dell'anno [3].
Su un piano orizzontale
2.7.1 RADIAZIONE ORARIA
Per un dato giorno, la quantit di radiazione extraterrestre che incide su una superficie normale ai
raggi solari pari a:
2 -2
0n sc o sc 0
I =I (d /d) =I [Wm ] c (3.2)
51
mentre quella che incide su un piano orizzontale sar data dalla
-2
0 0n
I =I cosz [Wm ] (3.3)
dove cosz data dalla (2.12) e I
0n
dalla (3.2), allora possiamo scrivere
-2
0 sc 0
I =I (sen senL + cos cosL cosh) [Wm ] c o o (3.4)
La radiazione dI
0
durante un infinitesimo periodo di tempo dt sar
-2 -1
I0 sc 0
d =I coszdt [kJ m h ] c (3.5)
Poich cosz contiene h che rappresenta langolo orario, si procede ad una conversione da tempo
ad angolo orario di dt nella seguente maniera:
h 24
2
dt
dh
asse proprio al attorno Terra della rotazione di Velocit
t
= =
quindi
dh dt =
t
12
(3.6)
La relazione (3.5) pu allora essere scritta nella seguente maniera:
I0 sc 0
d =(12/ )I (sen senL + cos cosL cosh)dh t c o o (3.7)
Se si considera la i-esima ora, a partire dal mezzogiorno solare, e si indica con h
i
langolo orario
a met della i-esima ora, si pu ricavare la radiazione solare totale che si ha per quella intera ora
partendo dalla (3.7):
| |
/ 24
0 0
/ 24
12
sen sen cos cos cos
i
i
h
sc
h
I I L L h dh
t
t
c o o
t
+
= +
}
risolvendo lintegrale
(
|
.
|
\
|
+ = ) cos( ) cos( ) cos(
24
sen
24
) sen( ) sen(
0 0 i sc
h L L I I o
t
t
o c (3.8)
ma poich possiamo considerare valida la seguente approssimazione
( )
1
24 /
24 / sen
~
t
t
(3.9)
si pu scrivere
| |
0 0
sen sen cos cos cos
sc i
I I L L h c o o = + (3.10)
Questa relazione rappresenta la radiazione extraterrestre che si ha nellora centrata nellangolo
solare h
i
. Questa relazione si pu trovare scritta in altra forma; per esempio scrivendo lespressione
dello zenit in funzione dellangolo orario del tramonto,
t
cos z=cos cosL(cosh - cosh ) o (3.11)
si ha
52
| |
0 0
cos cos cos cos
sc i t
I I E L h h o = (3.12)
Se invece si volesse conoscere la radiazione che si avrebbe per un qualunque lasso di tempo [t
1
t
2
], si dovr usare la seguente relazione:
| |
2
0 0 2 1 1 2
1
12
sen sen ( ) cos cos sen(15 ) sen(15 )
sc
t
I I E L t t L t t
t
o o
t
= +
`
)
(3.13)
Se si volesse determinare la radiazione oraria media mensile extraterrestre su un piano
orizzontale, si pu scrivere per una data ora su un periodo di un mese la seguente espressione:
=
2
1
, 0
1 2
0
1
n
n j
j
I
n n
I (3.13)
dove con n
1
ed n
2
si sono indicati rispettivamente il giorno progressivo dellanno iniziale del mese
considerato e quello finale. Si pu adesso determinare un particolare giorno che ha irraggiamento
equivalente allirraggiamento orario medio mensile. Questo giorno pu essere caratterizzato dalla
sua declinazione o
c
, per cui:
c
I I
o o =
=
0
0 (3.14)
Poich o
c
non varia sostanzialmente durante le 24h, allora un sol valore di o
c
pu essere usato per
tutte le ore di un mese. Questo valore di o
c
stato computato a mezzogiorno e viene riportato nella
seguente tabella insieme al corrispondente giorno dellanno.
Tabella 3.1. Declinazioni caratteristiche calcolate con la formula di Spencer.
Mese
Giorno
dell'anno
Data
Declinazione
caratteristica o
c
Gennaio 17 17-gen -20,90
Febbraio 47 16-feb -12,61
Marzo 75 16-mar -2,04
Aprile 105 15-apr 9,48
Maggio 135 15-mag 18,67
Giugno 162 11-giu 23,04
Luglio 198 17-lug 21,35
Agosto 228 16-ago 13,99
Settembre 258 15-set 3,34
Ottobre 288 15-ott -8,22
Novembre 318 14-nov -18,04
Dicembre 344 10-dic -22,84
Si riportano dei diagrammi dove possibile osservare la dipendenza della radiazione oraria
extraterrestre su un piano orizzontale dalla declinazione e dalla latitudine della localit considerata.
Allequatore gli effetti della declinazione sono minimi, mentre pi vicino si va ai poli pi si sente
leffetto della declinazione.
53
Figura 0.2. Andamento giornaliero della radiazione oraria extraterrestre su un piano orizzontale [2].
2.7.2 RADIAZIONE GIORNLIERA
La radiazione durante un giorno data dallarea sottostante la curva della radiazione solare
giornaliera (Figura 3.2), delimitata dal alba e dal tramonto. Inoltre
} }
= =
tramonto
alba
tramonto
dt I dt I H
0
0 0 0
2 (3.15)
Se si suppone costante c
0
durante il giorno e convertendo dt in angolo orario, si ottiene
| |
0 0
0
24
sen sen cos cos cos
t
h
sc
H I L L h dh c o o
t
= +
}
(3.16)
risolvendo lintegrale
| | { }
0 0
24
sen sen cos cos
sc t t
H I h L L senh c o o
t
= + (3.17)
dove h
t
espresso in radianti.
Si possono scrivere le suddette espressioni in modo pi semplice. Si rielabori la (2.15), e
combinandola con la (3.17) si ottiene
| |
0 0
24
sen sen tan
sc t t
H I L h h c o
t
= (3.18)
54
oppure
| |
0 0
24
cos cos sen cos
sc t t t
H I L h h h c o
t
= (3.19)
Si pu osservare che queste due espressioni non sono valide allequatore ed ai poli.
Infatti allequatore (L = 0 h
t
= 90 = t/2) la radiazione extraterrestre giornaliera diverrebbe
0 0
24
cos
sc
H I c o
t
= (3.20)
Mentre ai poli, durante lestate non c n lalba n il tramonto, quindi h
t
sar pari a 180 o t,
quindi
0 0
24
sen sen
sc
H I L c o t
t
= (3.21)
In molti calcoli ingegneristici richiesta la radiazione extraterrestre giornaliera media mensile su
un piano orizzontale. Questa quantit cos definita:
=
2
1
0
1 2
0
1
n
n
H
n n
H (3.22)
Allo stesso modo della radiazione oraria media mensile, la 0 H pu essere calcolata dalla
declinazione caratteristica.
c
H H
o o =
=
0
0 (3.23)
In figura mostrato landamento di H in funzione della latitudine e del mese. Si pu osservare
che la variazione della radiazione extraterrestre minima allequatore.
Figura 0.3. Irraggiamento solare extraterrestre giornaliero medio mensile su una superficie orizzontale [2].
55
Su un piano comunque inclinato ed orientato verso lequatore
In questa sezione si tratteranno piani inclinati verso lequatore e piani comunque orientati.
2.7.3 RADIAZIONE ORARIA
Si consideri la figura qua sotto riportata, dove il piano inclinato di | gradi verso lequatore:
Figura 3.4. Irraggiamento su un piano inclinato orientato verso l'equatore [2].
La radiazione extraterrestre su detto piano sar data dalla seguente relazione:
0 sc 0 0
I = I cos z c (3.24)
dove u
0
langolo di incidenza della radiazione su un piano inclinato orientato verso lequatore. La
radiazione solare sul piano che si ha tra gli angoli orari h
1
e h
2
sar data dalla seguente espressione:
| |
2
1
0
12
sen sen( ) cos cos( ) cos
h
o sc
h
I I L L h dh
|
c o | o |
t
= +
}
(3.25)
Integrando tale relazione bisogna stare attenti al segno degli angoli orari (positivi se compresi tra
alba e tramonto per tale piano inclinato).
La procedura che adesso si impiegher per ricavare la radiazione oraria la stessa di quella
impiegata per il caso del piano orizzontale, con lunica differenza che al posto di L troveremo (L
|) come era prevedibile. Dunque si ha:
| |
0
sen sen( ) 0, 9972 cos cos( ) cos
o sc i
I I L L h
|
c o | o | = + (3.26)
oppure
| |
0
sen sen( ) cos cos( ) cos
o sc i
I I L L h
|
c o | o | ~ + (3.27)
dove h
i
langolo orario dellora considerata (si interpreta sempre considerando lorario a met
dellora).
Invece la radiazione solare che si ha su detto piano per un lasso di tempo compreso tra t
1
e t
2,
espressi in ore, data dalla seguente espressione:
| |
2
0 0 2 1 1 2
1
12
sen sen( ) ( ) cos( ) cos( ) sen(15 ) sen(15 )
sc
t
I I L t t L t t
t
|
c o | o |
t
= +
`
)
(3.28)
56
Anche qua t
1
e t
2
sono gli orari a met delle ore limiti considerate e si trovano tra lalba ed il
tramonto.
Come per il caso del piano orizzontale anche qua la radiazione extraterrestre oraria media
mensile pu essere determinata dalla conoscenza della declinazione caratteristica:
0
0
c
I I |
|
o o
=
=
(3.29)
2.7.4 RADIAZIONE GIORNALIERA
Per la determinazione della radiazione giornaliera che si ha su un piano inclinato di | ed
orientato verso lequatore, basta integrare lespressione (3.25) tra gli angoli orari corrispondenti
allalba ed al tramonto. Risulta la seguente espressione:
| |
'
min( , )
0 0
0
24
sen sen( ) cos cos( ) cos
t t
h h
sc
H I L L h dh
|
c o | o |
t
= +
}
(3.30)
Coerentemente deve essere considerato il minimo tra i due valori anche perch il risultato finale
deve essere positivo. Allora definendo:
| | { }
*
min ;arccos tan tan( )
t t
h h L o | = (3.31)
si pu scrivere:
| | { }
* *
0 0
24
sen sen( ) cos ) cos( ) sen
sc t t
H I h L L h
|
c o | o |
t
= + (3.32)
La radiazione solare extraterrestre giornaliera media mensile su un piano inclinato orientato
verso lequatore pu essere calcolata tramite la seguente espressione sulla base della declinazione
caratteristica:
0
0
c
H H |
|
o o
=
=
(3.33)
Su un piano comunque inclinato ed orientato
In questo sezione si tratter il caso pi generale.
2.7.1 RADIAZIONE ORARIA
Si useranno le stesse procedure usate fino ad adesso. Lirraggiamento per superfici orientate, con
un azimut pari ad a, pari a
a sc 0
I = I cos z
|
c (3.24)
dove z si ricava dalla (2.20).
La radiazione che si ha tra due angoli orari h
1
ed h
2
pari a:
57
2
1
0
12
cos
h
a sc
h
I I z dh
|
c
t
=
}
(3.25)
Quindi si trova
( )
0
sen cos cos sen cos sen
a sc w
I I L L a
|
c | | o = +
( ) cos cos sen sen cos cos cos cos sen sen sen
w i w i
L L a h a h | | o o | + + + (3.26)
dove h
i
langolo orario dellorario a met dellora considerata.
Il valore orario medio mensile sar
c
a
a I I
o o
|
|
=
= (3.27)
2.7.2 RADIAZIONE GIORNLIERA
Continuando nella stessa maniera la trattazione, possiamo scrivere per la radiazione giornaliera
extraterrestre
0
12
cos
tramonto
alba
h
a sc
h
H I z dh
|
c
t
=
}
(3.28)
Se si sostituiscono i valori degli angoli orari dellalba e del tramonto per il piano inclinato in
questione, si ricava la seguente espressione:
0
12
[cos sen sen sen cos sen cos
a sc t a w t a
H I L h h L a h h
|
c | o o |
t
= +
cos cos cos sen sen cos cos sen sen sen sen
t a w t a
L h h a L h h o | o | + +
cos sen sen cos cos
w t a
a h h o | (3.29)
Il valore giornaliero medio mensile sar dato dalla
c
a
a H H
o o
|
|
=
= (3.30)
Relazione tra radiazione su un piano inclinato ed un piano orizzontale in assenza di
atmosfera
Si presenter questa problematica secondo due casi: il primo considera un piano inclinato ma
orientato verso lequatore, il secondo un piano comunque orientato.
2.7.1 PIANO INCLINATO ORIENTATO VERSO LEQUATORE
Si considereranno i rapporti per la radiazione istantanea, oraria, giornaliera.
58
a) Si indica con r
i,b
il rapporto tra la radiazione istantanea su una superficie inclinata e quella su
un piano orizzontale in assenza di atmosfera terrestre.
Dalla seguente figura:
Figura 0.5. Irraggiamento piano orizzontale (a) e piano inclinato (b) [2].
si ricavano le seguenti espressioni
0 0n
I = I cos z (3.31)
0 0n 0
I = I cos z
|
(3.32)
Inoltre
i,b 0 0 0
r = I /I = cos z /cos z
|
(3.33)
b) Si indica con r
b
il rapporto tra la radiazioni oraria su un piano inclinato ed un piano
orizzontale in assenza di atmosfera terrestre. Questo dato dalla
}
}
+
= =
24 /
24 /
0
24 /
24 /
0 0
0
0
) cos(
) cos(
t
t
t
t
|
|
c
c
i
i
i
i
h
h
sc
h
h
sc
b
dh z I
dh z I
I
I
r (3.34)
Questa pu essere ben approssimata con la seguente relazione:
0 0
0
cos
cos
b
I z
r
I z
| |
= = (3.35)
Bisogna fare attenzione quando si calcola r
b
in prossimit dellangolo critico corrispondente
allalba o al tramonto poich il denominatore dellultima espressione diventa molto piccolo
rapidamente facendo tendere r
b
allinfinito. Questo dipende molto dallinclinazione del piano,
dalla latitudine e dal giorno dellanno considerato.
c) Si indica con
b
r il rapporto tra la radiazione oraria media mensile su un piano inclinato e
quello su un piano orizzontale in assenza di atmosfera terrestre. Questo pu essere valutato
a partire dalla declinazione caratteristica.
0
0
0
cos( )
cos( )
b
c
z
I
r
z I
|
|
o o
= =
=
(3.36)
59
d) Si indica con R
b
il rapporto tra la radiazione giornaliera su un piano inclinato e quella su
un piano orizzontale in assenza di atmosfera terrestre. Da Liu e Jordan abbiamo che questo
rapporto pari a:
0
0
b
H
R
H
|
= (3.37)
La R
b
pu essere scritta in forma sintetica, cio contemplando i due casi di h
t
s h
t
e h
t
> h
t
, nella
seguente maniera, rapportando le equazioni (3.32) e (3.17):
* *
sen sen( ) cos cos( ) cos
sen sen cos cos cos
t t
b
t t
h L L h
R
h L L h
o | o |
o o
+
=
+
(3.38)
con
| | | | { }
*
min arccos tan tan ;arccos tan tan( )
t
h L L o o | =
e) Si indica con b R il rapporto tra la radiazione giornaliera media mensile su un piano
inclinato e quella su un piano orizzontale in assenza di atmosfera terrestre. Si pu scrivere
in funzione della declinazione caratteristica:
0
0
0
0
b
c
H
H
R
H H
|
|
o o
= =
=
(3.39)
f) Allequinozio, cio o = 0 e h
t
= h
t