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MARZO 2005
TESTO ITALIANO
UNI © UNI
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di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
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PREMESSA
Rispetto all’edizione precedente, sono state apportate modifiche ai
seguenti punti: 2, 6.1.1.2, 7.3, 8.3, appendice A. Le appendici B, C e
D sono diventate normative e sono state modificate nei contenuti.
La presente norma è stata elaborata sotto la competenza dell’ente
federato all’UNI
CTI - Comitato Termotecnico Italiano
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
7 CRITERI DI RIPARTIZIONE 4
7.1 Quota di spesa per consumo ............................................................................................................. 4
7.2 Quota di spesa per potenza termica impegnata ...................................................................... 4
7.3 Impianti muniti di dispositivi di contabilizzazione..................................................................... 4
7.4 Impianti privi di dispositivi di contabilizzazione ......................................................................... 5
10 MANOMISSIONI 6
BIBLIOGRAFIA 16
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 10347 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Energia termica
scambiata tra una tubazione e l'ambiente circostante - Metodo di
calcolo
UNI 10348 Riscaldamento degli edifici - Rendimento dei sistemi di
riscaldamento - Metodo di calcolo
UNI EN 442-2 Radiatori e convettori - Parte 2: Metodi di prova e valutazione
UNI EN 832 Prestazione termica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di
energia per il riscaldamento - Edifici residenziali
UNI EN 834 Ripartitori dei costi di riscaldamento per la determinazione del
consumo dei radiatori - Apparecchiature ad alimentazione
elettrica
UNI EN 1434-6 Contatori di calore - Parte 6: Installazione, messa in servizio,
controllo e manutenzione
3.3 calore utile: Calore disponibile all'uscita della caldaia o in prossimità dello scambiatore o
comunque nel punto di misura centralizzato.
5.1 Generalità
La spesa per il riscaldamento è quella occorrente per l'acquisto o la produzione
(componente energetica) e la distribuzione agli utenti (componente gestionale), di calore
utile:
- per il riscaldamento degli ambienti,
- per la produzione di acqua calda.
La spesa totale di riscaldamento è data da:
T=E+G
7 CRITERI DI RIPARTIZIONE
Nota La spesa di riscaldamento attribuibile a ciascuna utenza è composta dalle seguenti quote.
10 MANOMISSIONI
L'utente è responsabile dell'eventuale manomissione delle apparecchiature di
contabilizzazione.
Qualora vengano rilevati tentativi di alterazione della misura e manomissioni delle
apparecchature aventi lo scopo di prelevare calore in modo illecito, tali da rendere
inattendibili le misure, il consumo va calcolato come previsto al punto precedente, fatte
salve ulteriori misure in conformità alla vigente legislazione in merito.
1) Al momento della pubblicazione della presente norma, art. 30 della Legge 10/91.
A.1 Per gli impianti installati dopo l'entrata in vigore della Legge 373/76 questa potenza,
somma della potenza scambiata dai corpi scaldanti secondo la UNI EN 442-2 in
corrispondenza di un ∆t di 60 °C2) e di quella scambiata dalle tubazioni di adduzione
(vedere punto A.2), è fornita dal progettista e rilevabile dal progetto depositato presso i
competenti uffici comunali.
Per gli impianti installati prima dell'entrata in vigore della Legge 373/76 le quote
millesimali di riscaldamento sono state a volte basate sui volumi riscaldati o su altri
parametri.
È in questo caso necessario, tenuto conto delle possibili variazioni o modifiche apportate
agli impianti, verificare le potenze installate e determinare le relative quote millesimali.
Allo scopo si consiglia di utilizzare il seguente metodo.
La potenza termica di un corpo scaldante assimilabile alla potenza definita nella
UNI EN 442-2 in corrispondenza di un ∆t di 60 °C2), espressa in watt è data da:
Qnv = (314 ⋅ S ) + (C ⋅ V )
dove:
il termine (314 ⋅ S ) rappresenta la componente radiante in cui:
S è la superficie che delimita il corpo scaldante, in m2:
S=2⋅h⋅l+2⋅l⋅p+2⋅p⋅h
in cui:
h è l'altezza totale del corpo scaldante, in metri;
p è la profondità del corpo scaldante, in metri;
l è la lunghezza totale del corpo scaldante, compresi i mozzi ed esclusi eventuali tappi
o raccordi di collegamento alle tubazioni, in metri;
il termine (C ⋅ V ) rappresenta la componente convettiva in cui:
V è il volume del corpo scaldante:
V=h⋅p⋅l
C è un parametro sperimentale, indicato in watt al metro cubo, riportato nel prospetto A.1.
2) La potenza definita nella UNI EN 442-2 in corrispondenza di un ∆t di 60 °C è legata alla potenza nominale, riportata
nella stessa norma, dalla seguente relazione:
Q60 = Qn ⋅ (60/50)1,3
mozzo 50 mm 18 000
Colonne piccole
Ghisa
sezione <30 × 30 mm
mozzo 50 mm 16 900
Ghisa
Colonne unite da diaframma 16 900
Acciaio
Piastre
Ghisa
*) Per tipi diversi ci si può riferire a quelli più simili, tenendo presente che il valore di C è funzione quasi esclusiva della
forma ed in misura trascurabile del materiale.
A.2 Per valutare l'emissione delle tubazioni di adduzione, assimilabile alla potenza
UNI EN 442-2 in corrispondenza di un ∆t di 60 °C3), è possibile riferirsi ai dati riportati nel
prospetto A.2, validi per le tubazioni leggermente isolate come nella generalità dei casi.
3) La potenza definita nella UNI EN 442-2 in corrispondenza di un ∆t di 60 °C è legata alla potenza nominale, riportata
nella stessa norma, dalla seguente relazione:
Q60 = Qn ⋅ (60/50)1,3
- impianti installati prima dell'entrata in vigore della legge 373/76 senza tubazione di ricircolo 0,88
- impianti installati prima dell'entrata in vigore della legge 373/76 con tubazione di ricircolo 0,73
- impianti installati dopo l'entrata in vigore della legge 373/76 senza tubazione di ricircolo 0,92
- impianti installati dopo l'entrata in vigore della legge 373/76 con tubazione di ricircolo 0,85
Nel caso in cui l'acqua calda sanitaria sia prodotta mediante un generatore di calore
diverso da quello del riscaldamento, il prezzo U dell'energia relativa all'acqua calda
sanitaria va calcolato tenendo conto del proprio rendimento medio stagionale di
produzione e va applicato al fabbisogno convenzionale, tenuto conto del rendimento di
regolazione e distribuzione. In mancanza di un contatore di calore diretto su questo
circuito, il valore di hs deve essere determinato in conformità con la UNI 10348.
C.2 Conseguenze
La norma prevede che la spesa complessiva per impegno di potenza SP sia determinata
per differenza fra la spesa totale di riscaldamento T e la spesa attribuita ai consumi SC
(vedere punto 8.3).
La spesa per impegno di potenza SP comprende alcune componenti certe e definite
quali:
- tutta la componente gestionale G ;
- una parte della componente energetica E, corrispondente al corrispettivo del calore
disperso Ed dalla rete di distribuzione, dal punto di produzione al punto di
derivazione delle singole utenze.
Altre componenti meno definite, ma sempre presenti ne influenzano la determinazione.
Esse sono:
a) corrispettivo dell'errore di misura del rendimento medio stagionale ηs, ove questo sia
misurato (vedere punto 6.1.1),
oppure:
corrispettivo della differenza fra rendimento medio stagionale reale e rendimento
medio stagionale convenzionale ηs.
Questa differenza dipende generalmente dalla qualità della manutenzione, rispetto
ad un normale grado di manutenzione ipotizzato;
b) corrispettivo dell'errore di valutazione della quantità di energia consumata ΣCO i.
Questa differenza dipende dalla qualità, precisione e grado di manutenzione delle
apparecchiature di contabilizzazione utilizzate.
Altre componenti che in taluni casi possono influenzare la spesa SP, sono:
- corrispettivo di eventuali perdite di acqua calda da tubazioni non in vista (interrate),
correnti entro intercapedini o vespai, ecc.;
- corrispettivo di eventuali perdite di combustibile (dal serbatoio o dalla rete di
alimentazione del bruciatore nel caso di combustibili liquidi o dalla rete a valle del
contatore nel caso di combustibile gassoso);
- corrispettivo degli errori di misura del combustibile o del calore acquistato.
Risulta pertanto consigliabile che il bilancio economico sia supportato da un corretto
bilancio energetico, come schematizzato nella figura C.1.
D.2 Contatore di calore indiretto (o ripartitore di calore) conforme alla UNI EN 834
L'energia erogata da ogni singolo corpo scaldante è:
co = k ⋅ (L1 − L2)
dove:
k è una costante che rappresenta il coefficiente di proporzionalità fra l'energia
erogata dal singolo corpo scaldante in un determinato periodo di tempo e la
differenza fra due letture effettuare prima e dopo tale periodo;
L1 e L2 sono due letture, ad inizio ed al termine del periodo, sull'indicatore dello
strumento preventivamente valorizzato con la memorizzazione della potenza del
corpo scaldante. L'energia consumata dal singolo utente i, attraverso i suoi n
corpi scaldanti è:
CO i = Σco
Il valore di k viene determinato tramite misurazioni in camera di prova eseguite secondo
la UNI EN 442-2 su contatori indiretti valorizzati con l'emissione termica definita nella
UNI EN 442-2 del corpo scaldante in corrispondenza di un ∆t di 60 °C.
Questa prova viene ripetuta alle tre temperature previste dalla UNI EN 442-2.
Per ognuna delle tre prove, si determina il valore di k i = E/n
dove:
E è l'energia erogata dal corpo scaldante nel periodo di prova;
n è la differenza fra le letture L1 e L2 corrispondenti all'inizio ed alla fine della prova.
Il valore di k da assumere è il valore medio dei tre valori di k i ottenuti, che non devono
differire fra di loro di oltre il 10%.
Il corpo scaldante deve essere conforme, per potenza e numero di elementi, alla
UNI EN 442-2.
BIBLIOGRAFIA
UNI EN 835 Ripartitori dei costi di riscaldamento per la determinazione del
consumo dei radiatori - Apparecchiature basate sul principio di
evaporazione, senza l'ausilio di energia elettrica
UNI
Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia