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La radiazione solare GLOBALE che incide su una superficie al suolo è data dalla somma
della componente DIRETTA, RIFLESSA e DIFFUSA ovvero
Radiazione Solare Globale = Radiazione Diretta + Radiazione Riflessa + Radiazione
Diffusa
Indicativamente la quantità di Radiazione Globale incidente su un metro quadrato in
una giornata soleggiata è di circa 1000 Watt per metro quadro
Dal punto di vista radiativo il Sole è un emettitore perfetto: ciò significa che si comporta
come un corpo che assorbe tutta la radiazione incidente senza riflessione alcuna - nel
linguaggio della fisica si dice che è un corpo nero - mentre il suo spettro di emissione,
ossia la distribuzione dell’intensità energetica della radiazione in funzione della
lunghezza d’onda, è descritto dalla legge di Plank e dipende solo dalla temperatura della
superficie esterna, che corrisponde ai 5780 Kelvin della fotosfera ( dove il grado kelvin,
in termini assoluti, corrisponde a un grado Celsius, anche se le due scale differiscono
invece per l’origine: lo zero della scala Kelvin è posto a -273,15 gradi Celsius).
Le lunghezze d’onda sono associate all’energia trasportata dai singoli quanti di cui la
radiazione solare si compone: i raggi ultravioletti e gamma, molto energetici, temuti a
ragione per i danni che possono procurare alla pelle, sono caratterizzati da lunghezze
d’onda molto piccole; all’altro estremo dell’asse delle lunghezze si situano invece i raggi
infrarossi e le onde radio, poco energetici; infine, le lunghezze d’onda (e le energie)
intermedie corrispondono alla radiazione elettromagnetica visibile all’occhio umano - la
luce - e sono percepite secondo le tonalità che vanno dai 400 nm del violetto ai 700 nm
del colore rosso (nm = nanometro = miliardesimo di metro).
Nell’attraversare l’atmosfera, una frazione dei raggi solari viene assorbita o deviata a
seguito degli urti con le molecole dell’atmosfera stessa (inclusi il vapore acqueo, le nubi
e gli aerosol).
L’attenuazione interessa tutte le lunghezze d’onda dello spettro, però in maniera
differenziata, per cui lo spettro elettromagnetico risultante assume un profilo irregolare
come indicato nell’immagine qui a lato.
Spettro dell’irradianza solare in funzione della lunghezza d’onda. La curva più alta si
riferisce al profilo rilevabile alla sommità dell’atmosfera: è all’incirca quella di emissione
di un corpo nero alla temperatura di 5780 K visto precedentemente; i lievi scostamenti
rispetto al profilo regolare del corpo nero sono dovuti all’assorbimento da parte delle
molecole e degli atomi vaganti nello spazio interplanetario (ad esempio idrogeno).
La curva più bassa, invece, si riferisce al profilo riscontrabile al livello del suolo: le
irregolarità e l’attenuazione sono più pronunciate a causa delle numerose molecole
dello strato atmosferico che assorbono i raggi in maniera selettiva: se gli aerosol
assorbono in modo quasi uniforme a tutte le lunghezze d’onda, particolari molecole
(ossigeno, anidride carbonica, ozono ecc.) sono responsabili dei picchi all’ingiù in
corrispondenza di particolari lunghezze
Le proporzioni di radiazione diretta, diffusa e riflessa ricevuta da una superficie
dipendono da:
> Condizioni meteorologiche: in una giornata nuvolosa la radiazione è pressoché
totalmente diffusa; in una giornata serena con clima secco, viceversa, predomina la
componente diretta, che può arrivare fino al 90% della radiazione totale
> Inclinazione e orientamento della superficie: una superficie orizzontale riceve la
massima radiazione diffusa e la minima riflessa; la componente riflessa aumenta al
crescere dell'inclinazione ovvero l’intensità della radiazione solare incidente su di una
superficie al suolo è influenzata dall’angolo di inclinazione della radiazione stessa. Più
piccolo è l'angolo che i raggi del sole formano con una superficie orizzontale e maggiore
è lo spessore di atmosfera che essi devono attraversare, e conseguentemente minore è
la potenza della radiazione che incide sulla superficie.
> Presenza di elementi riflettenti: il contributo maggiore alla riflessione è dato dalle
superfici chiare; cosi la radiazione riflessa aumenta in inverno, per effetto della presenza
di neve, e diminuisce in estate, per effetto di assorbimento di colori scuri quali quello
dell'erba o dei terreno
La tabella rappresenta le diverse percentuali di Radiazione Solare Diretta e Diffusa
rispetto alla Globale mentre la Radiazione Solare Riflessa ha generalmente un valore
minore.
L’analisi della radiazione solare al suolo ai fini della progettazione di sistemi solari è
riferita a:
- Determinare le modalità ottimali di orientamento ed inclinazione del piano moduli
- Predisporre una accurata analisi di producibilità dell’impianto
Si tratta di fattori chiave che molto spesso pregiudicano la fattibilità di un progetto:
calcolare la quantità di energia solare incidente su una superficie vuol dire essere in
grado con un minimo scarto d’errore di sapere a quanto ammonta la produzione del
sistema solare relativo.
A seconda quindi dell’inclinazione e orientamento di una superficie avremo, ad esempio
nel corso dell’anno, diverse quantità di radiazione solare incidente.
Il grafico sottoriportato rappresenta un confronto fra la radiazione solare giornaliera
media incidente su superfici con differenti angoli di inclinazione BETA ed orientate a
Sud (azimut =0).
Località con latitudine = 40 GRADI NORD e cielo sereno
In sintesi
La variazione dell’irraggiamento solare su una superficie, nell’arco dell’anno, risulta
molto diversa in relazione all’orientamento e all’inclinazione della superficie stessa.
Ne è un esempio i grafici che rappresentano le condizioni medie del clima italiano, per la
superficie orizzontale, per superfici orientate a sud e variamente inclinate e per quelle
verticali, variamente orientate. Si può notare come, a fronte della tipica curva gaussiana
- con picco estivo - per la superficie orizzontale e di quella a “gobba di cammello” - con
picchi tardo-primaverili e tardo-estivi - per la superficie inclinata a 30°, si ha una curva
gaussiana inversa - con flesso estivo e picchi tardo-invernali e tardo-estivi - per la
superficie verticale ed un’analoga curva, con flesso meno accentuato e picchi più vicini
all’estate, nella superficie inclinata di 60°. La superficie verticale orientata ad est, o ad
ovest, ha una curva con lo stesso andamento di quella orizzontale, ma con picco estivo
molto meno elevato, mentre la superficie orientata a nord, investita prevalentemente
da radiazione diffusa, è caratterizzata da una curva pressoché piatta, con un lieve picco
estivo (determinato dalla componente diretta mattutina e serale della radiazione).
Diagramma delle traiettorie solari - I Diagrammi Polari
Per poter utilizzare al meglio l’energia solare è quindi importante conoscere la
traiettoria del sole
Per un osservatore che dalla Terra osservi il cielo, il percorso del Sole sulla volta celeste
assume la forma di un arco che varia sia durante il corso dell’anno che con la latitudine
del luogo.
Nell’Emisfero Nord del nostro pianeta possiamo quindi osservare che:
- Durante il corso dell’anno la durata delle ore di luce ed il percorso del sole subiscono
delle modifiche al variare delle stagioni.
- La durata di luce è massima al solstizio d’estate (21 giugno) giorno in cui, alle ore 12, il
sole raggiunge il punto più alto nel cielo nel corso di tutto l’anno; il caso opposto si
verifica al solstizio d’inverno (21 dicembre) mentre ai due equinozi di primavera (21
marzo) e di autunno (21 settembre) l’altezza del sole alle 12 è intermedia tra la massima
e la minima e le durate del giorno e della notte sono esattamente pari a 12 ore in tutto il
globo.
L’angolo di inclinazione della radiazione è una quantità che quindi varia durante il giorno.
Per descrivere il moto del sole si usano due angoli: l’altezza (o “elevazione“) del sole
rispetto all’orizzonte e l’ ”angolo orario“ o “azimuth“ (l’angolo che la direzione del sole ,
proiettata sul piano orizzontale, forma con la direzione Sud).
La posizione del sole rispetto ad un punto sulla terra è quindi determinata dall’angolo di
altezza solare ALFA e dall’angolo azimutale GAMMA.
Il primo è l’angolo verticale che la direzione collimata al sole forma con il piano
orizzontale;
il secondo è l’angolo orizzontale tra il piano verticale passante per il sole e la direzione
del sud, ed è positivo verso est e negativo verso ovest.
Se utilizziamo un sistema cartesiano questa sarebbe la rappresentazione dei percorsi
solari.
Se utilizziamo un sistema polare la rappresentazione della posizione del sole sulla volta
celeste può essere determinata mediante i due angoli precedentemente esposti
Nell’esempio viene riportato l’angolo ALFA relativo all’altezza solare o TILT ed è l’angolo
compreso nel piano verticale passante per il sole e l’osservatore con il piano orizzontale.
La rappresentazione in pianta del diagramma polare vede una serie di cerchi concentrici
che rappresentano l’ampiezza dell’angolo appena descritto considerando tale angolo
uguale a zero per la circonferenza massima e uguale a 90 gradi nel centro del sistema;
tra una circonferenza e l’altra la differenza è pari a 10 gradi.
Se volessimo riportare ad esempio l’altezza solare pari a 20 gradi rispetto al piano
orizzontale questa corrisponderebbe alla circonferenza corrispondente al valore «20».
ANGOLO AZIMUTALE SOLARE
La rappresentazione della posizione del sole sulla volta celeste può essere determinata
mediante due angoli chiamati «Altezza» ed «Azimuth»
Nell’esempio viene riportato l’angolo di AZIMUTH compreso nel piano orizzontale
passante per il piano verticale precedentemente descritto e la direttrice tra il punto di
osservazione e il SUD.
La rappresentazione in pianta vede una serie di raggi che rappresentano l’angolo
appena descritto considerando tale angolo uguale a zero relativamente al SUD e uguale
a 90 gradi o meno 90 se corrispondente all’EST o all’Ovest.
Se volessimo riportare ad esempio l’azimuth solare pari a 30 gradi rispetto al SUD
questo corrisponderebbe ad un raggio della circonferenza tra il centro del diagramma e
il valore «30».
Una volta noti gli angoli dell'altezza e dell'azimut si può stabilire la posizione del sole nel
cielo e collegando i punti che rappresentano le posizioni dei sole nelle diverse ore del
giorno, si può tracciare il percorso del sole in quel giorno.
Il percorso del sole si può così tracciare per ogni giorno dell'anno. Il percorso del sole è
più lungo durante i mesi estivi quando esso raggiunge la sua massima altezza sorgendo e
tramontando con i massimi angoli azimutali misurati dal sud geografico.
I diagrammi solari. Gli elementi principali
Quindi in sintesi gli elementi che costituiscono il Diagramma Solare sono:
Linee azimutali. Sono rappresentate da un fascio proprio di rette con centro
corrispondente con quello del diagramma.
Per semplicità nella figura sono rappresentate solo dalla parte finale esterna al cerchio
del diagramma, ad intervalli di 15°.
Gli angoli si misurano partendo da sud.
Linee delle altezze.
Le linee che indicano l’angolo d’altezza del Sole sono dei cerchi concentrici tratteggiati
nella figura. Riportano le altezze ad intervalli di 10° a partire dall’esterno verso il centro.
La linea dei 90° coincide con il centro del diagramma.
Linee della data. Rappresentano il percorso del Sole sulla volta celeste per un
determinato giorno dell’anno. Partono dal lato est del diagramma e vanno verso quello
ovest.
Linee dell’ora. Indicano la posizione del sola da una specifica ora del giorno.
L’intersezione delle linee dell’ora con quelle della data determinano la posizione del Sole
richiesta.
Abbiamo quindi determinato i percorsi solari sovrapponendo ad un diagramma polare le
curve che rappresentano le traiettorie del sole alle diverse ore del giorno e alle diverse
altezze solari; notiamo che:
- Durante i mesi invernali il sole è molto più basso sull'orizzonte sorgendo e
tramontando con i minimi angoli azimutali.
- Se si collegano le ore del giorno su ciascun percorso solare si ottiene una linea
tratteggiata che rappresenta le ore del giorno.
- Il diagramma solare risultante fornisce giorno per giorno e ora per ora la posizione del
sole.
Nel diagramma in basso il punto corrisponde alle ore 10 del mattino del 21 novembre (o
del 21 gennaio).La posizione è data da alfa = 20°, gamma = meno 30°.
La rappresentazione potrà essere fatta mediante CURVE DI DATA ovvero le curve nel
diagramma dirette approssimativamente da Est verso Ovest e rappresentano il percorso
del Sole dall’alba al tramonto nei mesi dell’anno.
Sullo stesso diagramma possiamo rappresentare le CURVE DELL’ORA corrispondenti alla
posizione del Sole ad una determinata ora sulle curve di data.
Nell’esempio riportato il puntino rosso corrisponde alla posizione del Sole alle ore otto e
quaranta del giorno 21 di Ottobre oppure 21 di Febbraio in quanto l’altezza solare
risulta la medesima.
E’ importante sottolineare che ad ogni LATITUDINE corrisponderà un diagramma solare
diverso in quanto le traiettorie del Sole sono diverse dall’equatore al Polo Nord.
La Carta Solare dell’esempio è riferita ad una Latitudine pari a 40 gradi corrispondente a
diverse località del Sud Italia.
Interessante rappresentare ad esempio la carta dei percorsi solari relativi ad un paese a
sud dell’Islanda con Latitudine pari a 64 gradi dell’Emisfero Nord.
Oppure all’equatore ( latitudine zero) dove gli equinozi si sovrappongono e i solstizi
risultano diametralmente opposti rispetto al centro del diagramma.
Così come è intuitivo che allo spostarsi dall’equatore verso l’emisfero SUD troveremo a
rappresentare i percorsi solari una serie di curve diametralmente opposte rispetto
all’emisfero NORD.
Diagramma delle traiettorie solari - Applicazione dei Diagrammi Polari
Prima di passare ad applicazioni pratiche tracciamo in sintesi quelle che sono le
peculiarità di questa tecnica
I grafici del percorso del sole permettono di verificare se e quando una certa parte di un
edificio sarà esposta alla radiazione diretta dal sole e la direzione da cui arriveranno i
raggi solari nei diversi periodi dell'anno. Servono, inoltre, a prevedere le ombre che altri
edifici circostanti, alberi, rilievi montuosi, ecc. proietteranno su una data superficie e
quando.
Consentono, infine, di progettare elementi atti a provocare le ombre che si desiderano.
Una superficie orizzontale, a meno della presenza di ostacoli circostanti, vedrà tutta la
volta celeste, e riceverà sempre i raggi solari.
Le superfici verticali, quali le pareti di un edificio, vedono sempre, prescindendo da
eventuali ostacoli, solo metà del cielo, cioè un quarto di sfera.
Questo si rappresenta molto semplicemente sul diagramma, tracciando una linea
orientata come la parete in questione e "oscurando" la metà della volta corrispondente.
Per quanto riguarda le ombre portate da altri edifici, alberi, ecc., su un punto del
terreno, il procedimento per determinarle è molto semplice.
Parlando di Superfici Verticali questo si rappresenta molto semplicemente sul
diagramma ovvero tracciando una linea orientata come la parete in questione.
Nella figura in alto, per una latitudine di 44°, è riportata una parete che guarda verso
Sud-Est.
Questa parete vedrà solo la parte del cielo mostrata in figura; da questa si possono
individuare i periodi di soleggiamento e la direzione dei raggi.
La parte visibile del percorso del sole (qui per una latitudine di 44° N) permette di
valutare in quali ore dell'anno un punto sulla parete "vede" il sole, e quale è la sua
posizione rispetto alla parete.
Nella figura in basso, per la stessa latitudine, è riportato il caso di una parete che guardi
a Nord.
Si nota come la parete veda il sole soltanto per una piccola parte dell'anno e cioè nelle
prime ore del mattino e nelle ultime del pomeriggio dei soli mesi estivi.
Consideriamo il caso di un albero.
Il punto P non vedrà il sole a causa dell'albero quando il sole si troverà nella regione del
cielo "oscurata" dall'albero, ossia all'interno dell'angolo solido con vertice nel punto,
definito dal contorno dell'albero, così come lo vede il punto.
Si tratta allora di descrivere tale contorno in termini di angoli, cioè coppie di angoli che
individuino le rette passanti per punti significativi del contorno, usando lo stesso
sistema di riferimento adottato per definire la posizione del sole.
Nell'esempio in figura ci si limita a considerare quattro punti: il punto estremo di sinistra
della chioma (punto 1), la base (punto 2) e la cima (punto 2'), e l'estremo destro (punto
3). In pianta i tre piani verticali che passano per questi punti sono individuati dagli angoli
(angoli azimutali) 1, 2 ed 3.
PORZIONE DI CIELO E RELATIVI PERIODI DI OCCLUSIONE (caso dell’ albero)
Sulle sezioni effettuate con tali piani, la posizione dei punti è definita dagli angoli
(altezze) beta 1, beta 2 beta 2 primo e beta 3.
Si ottengono così le coppie di angoli, che definiscono la posizione angolare dei quattro
punti del contorno.
Se si tracciano sul grafico del percorso del sole i quattro punti di coordinate angolari
(alfa 1, beta 1), (alfa 2, beta 2), (alfa 2, beta 2 primo), (alfa 3, beta 3) e li si unisce tra di
loro si ottiene la rappresentazione della porzione di cielo occupata dall'albero, ovvero il
periodo dell'anno in cui l'albero mette in ombra il punto P
Il diagramma finale consente quindi di valutare in quale mese e in quali ore l’osservatore
situato nel punto P non vede il sole stante le condizioni esistenti o di progetto degli
ingombri all’orizzonte.
Nelle Figure seguenti è mostrato il procedimento nel caso di un rilievo montuoso.
Anche in questo caso si tratta di descrivere il profilo del rilievo, individuato da un certo
numero di punti significativi, per mezzo di coppie di angoli (1, beta 1), (2,
beta 2), ecc.
I punti significativi possono essere i punti del profilo che si trovano alle quote
corrispondenti alle linee isolivello, così che il procedimento può essere applicato usando
la cartografia.
L'area del grafico del percorso del sole definita da questi punti rappresenta la porzione
di cielo non vista dal punto P a causa della presenza del rilievo e quindi permette di
conoscere i periodi dell'anno in cui il punto è in ombra a causa della montagna.
Riportando con questo metodo grafico i dati relativi alla porzione di cielo e relativi
periodi di occlusione (in questo caso una montagna) e sovrapponendo la carta dei
percorsi solari della relativa latitudine saremo in grado di valutare in quali mesi
dell’anno e a quali ore del giorno il rilievo costituirà un’occlusione per l’edificio, la
copertura o la facciata, il sistema solare.
Siamo in grado di ricostruire l’intorno POLARE di un punto e valutare i fenomeni di
ombreggiamento portato da piante, dall’orografia del terreno o del territorio, da edifici
attigui e, come vedremo, anche da parti dell’edificio stesso.
Applichiamo quindi la metodologia precedentemente esposta e per procedimento del
tutto analogo analizziamo un edificio come illustrato nelle immagini.
Si noti come in tutte le applicazioni viste, così come in quelle successive, i parametri
rilevanti per definire le ombre portate da una ostruzione su un punto non sono le
dimensioni assolute degli oggetti (alberi montagne, edifici), ma gli angoli, solidi e piani,
sotto i quali essi sono visti dal punto ossia i rapporti tra dimensioni e distanze.
Riguardo all’esempio riportato inizieremo con la determinazione delle coppie di angoli
che determinano il contorno di una occlusione ovvero un altro edificio costituito da
blocchi di diversa altezza (H1 e H2)
Riporteremo quindi gli angoli alfa 1,2,3 e 4 in pianta rispetto al sud e i corrispondenti
angoli di altezza beta 1,2,3 e 4
PORZIONE DI CIELO E RELATIVI PERIODI DI OCCLUSIONE (caso di un EDIFICIO)
Si procede quindi a riportare sul diagramma solare le coordinate relative ai punti
caratteristici dell’ostruzione
Le linee radiali del diagramma rappresenteranno i setti verticali dell’edificio mentre
l’altezza delle diverse porzioni viene rappresentata culle circonferenze concentriche; il
tutto considerando punti rappresentati sul diagramma polare mediante le coppie di
angoli precedentemente rilevate.
L’ultimo passo è quello di sovrapporre la maschera di ombreggiamento al diagramma
solare relativo alla latitudine di tale località, orientarlo e leggere le linee della data e
dell’ora per individuare i periodi dell’anno e del giorno in cui l’ostacolo porta ombra sul
punto oggetto di analisi.
I Diagrammi polari sono alla base della costruzione dei Diagrammi di Schermatura Solare.
Le schermature solari sono lo strumento più efficace per limitare i problemi di
surriscaldamento degli edifici attraverso le aperture trasparenti dell’involucro nei climi
temperati e caldi.
Il loro corretto dimensionamento è indispensabile per verificare che intercettino
realmente i raggi solari in estate e non ostacolino il guadagno solare diretto in inverno;
per contro possiamo valutare mediante questa tecnica l’irraggiamento solare ad
esempio in facciata per l’installazione di un sistema fotovoltaico
Lo strumento per procedere al dimensionamento delle schermature o alla loro verifica
sono le maschere di ombreggiamento.
Esse sono sostanzialmente la proiezione su un piano orizzontale della porzione di volta
celeste che la schermatura copre. I metodi di proiezioni sono identici a quelli che si
possono utilizzare per riportare su un piano i percorsi del sole, per costruire cioè i
diagrammi solari.
A seconda che il profilo della schermatura sia orizzontale o verticale, la forma della
maschera varierà da quella di una curva a quella di una retta azimutale, come riportato
nella figura seguente.
Ai fini pratici non è necessario ricorrere ogni volta alla proiezione geometrica di una
schermatura solare, ma è possibile avvalersi di uno strumento grafico che prende il
nome di “proiettore” e che rappresenta i profili delle maschere di ombreggiamento
orizzontali in funzione del loro angolo di altezza e di quelle verticali in funzione
dell’azimut. Per semplicità i due diversi gruppi di proiezioni sono riportati in un unico
diagramma.
Utilizzando questo strumento è possibile tracciare le maschere per i principali tipi di
schermatura, come riportato nelle figure che seguono.