Sei sulla pagina 1di 57

In questa unità didattica approfondiremo quelle che sono le caratteristiche e peculiarità

della fonte energetica rinnovabile per eccellenza.


Introducendo valori fisici quali potenza, radiazione, irraggiamento ed analizzando gli
strumenti a disposizione per la determinazione della posizione del sole e del suo flusso
energetico verso la terra saremo in grado di valutare il potenziale energetico che tale
fonte può fornire al nostro progetto.
Essendo quindi la materia prima costituita dalla radiazione solare entreremo nel
dettaglio di quelle che sono le principali fonti di dati di irraggiamento e il loro utilizzo.
La Radiazione Solare - Potenza e Costante Solare
Il Sole è la stella madre del sistema solare attorno alla quale orbitano gli otto pianeti
principali (tra cui la Terra), i pianeti nani, i loro satelliti, innumerevoli altri corpi minori e
la polvere diffusa per lo spazio, che forma il mezzo interplanetario.
La massa del Sole rappresenta da sola il 99,9% della massa complessiva del sistema
solare.
Il Sole è la principale fonte di energia disponibile sulla terra ed è costituito per il 80% da
idrogeno ed il 19% da elio mentre nel restante 1% sono stati rinvenuti quasi tutti gli
elementi conosciuti.
L'energia irradiata dal Sole deriva da una reazione di tipo termonucleare che converte
continuamente massa in energia.
La fusione nucleare consiste nella trasformazione di quattro nuclei di idrogeno in un
nucleo di elio.
Essendo la massa del nucleo di elio minore della somma delle masse dei quattro nuclei
di idrogeno, la loro differenza viene trasformata in energia con la famosa relazione:
Energia uguale massa per velocità della luce al quadrato
La potenza associata alla radiazione solare emessa dai processi di fusione che incide
sull’unità di superficie prende il nome di IRRAGGIAMENTO SOLARE.
In termini di calcolo, conoscendo:
La massa dell’idrogeno, la massa dell’elio , la quantità delle reazioni , la velocità luce , il
raggio del sole quindi la sua superficie, la distanza minima e massima tra la terra e il sole,
in quanto l’orbita è ellittica, siamo in grado di calcolare la quantità di energia irradiata
verso la terra.
Ciò risulta possibile applicando le equazioni di riduzione di massa dovuta alle reazioni
ovvero la trasformazione in energia secondo la relazione di Einstein, calcolando la
superficie solare e la potenza di emissione per unità di superficie.
La Radiazione Solare - L’Irraggiamento Extraterrestre
La potenzia irradiata complessivamente dal sole è pari ad oltre 60.000 kW per metro
quadrato
La potenza disponibile decresce via via che aumenta la distanza dal sole, e dopo aver
percorso i circa 150 milioni di km che separano la terra dal sole assume un valore molto
più ridotto, di poco superiore ad 1.35 kW per metro quadrato
Tale valore chiamato viene chiamato COSTANTE SOLARE
Nella realtà tale valore non è costante perché dipende dall’attività solare (macchie
solari) e dalla distanza sole - terra variabile nell’arco dell’anno.
Il valore “ medio “ è di 1.353 W per metro quadrato.
La costante solare è da intendersi come un valore medio di riferimento in quanto la
potenza che raggiunge la fascia esterna della atmosfera terrestre in realtà oscilla a causa
dell’orbita ellittica terra sole
La costante solare è la somma delle energie di tutte le frequenze dello spettro della
radiazione solare, non soltanto quelle della banda visibile.
Per l'intero globo terrestre, che ha una sezione di taglio di 127.400.000 kilometri
quadrati, la potenza fornita dall'energia solare è di 1,74 × 10 alla diciassettesima Watt,
con una variazione del ± 3,5% .
Di conseguenza, tenuto conto della superficie sferica del nostro pianeta, la potenza
solare che viene indirizzata sulla Terra ha un valore di circa 174 × 10 alla quindicesima
Watt, ossia di 174 PETAWATT (PW) pari a 174 milioni di GIGAWATT.
In altri termini, l'energia luminosa arriva sulla Terra al ritmo di 174 Milioni di GigaWatt.
Stiamo parlando di quantità enormi di energia irradiata dalla stella del nostro sistema e,
per avere un semplice paragone un alcuni sistemi di produzione energetica di nostra
conoscenza, considerando che una centrale di grande taglia a gas o nucleare ha una
potenza media di 1 - 1,6 Gigawatt, vuol dire che la potenza del sole che giunge sul
nostro pianeta è paragonabile a più di 150 milioni di centrali di grande taglia.
Considerando il diametro angolare della Terra vista dal Sole, ovvero l'angolo solido
corrispondente, si deduce che il Sole emette più o meno 2 miliardi di volte la quantità di
radiazione che riceve la Terra, cioè circa 3,86 × 1026 Watt.
L'enorme quantità di energia solare che arriva alle soglie dell'atmosfera non arriva tutta
sulla superficie terrestre, ma subisce fenomeni di attenuazione, riflessione, rifrazione
nel percorso verso il suolo. Infatti circa il 40% della radiazione viene assorbita o riflessa
dalle nubi ed il 15% viene assorbita dall'atmosfera stessa; arriva al suolo, quindi, circa il
45% della radiazione (78 PETAWATT).
Al di là delle variazioni sopraesposte, la costante solare tuttavia non è rigorosamente
costante, ma varia a seconda dell'attività delle macchie solari. Si presume, ma non
ancora scientificamente dimostrato, sia una delle cause principali di cambiamenti
climatici a lungo termine ovvero a scala ultrasecolare, mentre influisce in maniera
relativamente piccola sui cambiamenti climatici a breve termine.
La Radiazione Solare - L’Irraggiamento al suolo
I valori di radianza solare effettivamente riscontrabili sul suolo terrestre sono quindi
condizionati però dai seguenti fattori:
- la distanza della Terra dal Sole, che varia nel corso dell’anno: il nostro pianeta
raggiunge il punto più vicino al Sole in gennaio (perielio) e quello più lontano a luglio
(afelio). Per tener conto di ciò nel calcolo dell’irradianza, occorre apportare alla costante
solare una correzione la cui entità cambia anch’essa a seconda del periodo dell’anno. Si
tratta in ogni caso di pochi percento: +3,5% a gennaio, quando si ha l’irradianza
massima = 1415 Watt al metroquadro e -3,3% a luglio (irradianza minima = 1322 Watt al
metroquadro);
- la presenza dell’atmosfera che circonda il pianeta: i vari strati dell’atmosfera terrestre
costituiscono un filtro che attenua la luce solare. Il valore dell’irradianza sulla superficie
del nostro pianeta scende a circa 1000 ÷ 1050 Watt al metroquadro, raggiunto in
condizioni di tempo sereno nelle zone in cui il Sole è allo zenit (ovvero i suoi raggi sono
perpendicolari alla superficie);
- l’influenza delle nubi: questo è l’elemento meno quantificabile perché il fenomeno
nuvoloso è irregolare nel tempo e molto variabile in intensità. Quando si manifestano
condizioni d’intensa copertura nuvolosa, i raggi diretti del Sole sono completamente
schermati dalle nubi e il contributo alla misura dell’irradianza al suolo proviene
esclusivamente dalla radiazione “diffusa”. Come risultato, l’irradianza stessa scende fino
a valori dell’ordine di 50 ÷ 100 Watt al metroquadro e anche meno;
- la forma sferoidale della Terra. Sin qui, per calcolare l’irradianza, ci si è idealmente
riferiti a una superficie disposta perpendicolarmente alla direzione d’arrivo dei raggi
solari; con riferimento alla superficie terrestre - per definizione orizzontale - questa
condizione si raggiunge nel momento in cui il Sole si dispone esattamente a
perpendicolo nel cielo (ossia nella posizione dello zenit).
Quando invece il Sole non è allo zenit, sebbene la potenza trasportata dai raggi sia la
stessa, l’irradianza che incide sulla superficie si attenua in misura tanto più pronunciata
quanto più la direzione d’arrivo dei raggi si discosta dalla verticale.
Orbene, a causa della rotazione terrestre, durante il giorno il Sole cambia
continuamente la propria posizione nella volta celeste e, ovviamente, nelle ore notturne
scompare del tutto; inoltre, la forma approssimativamente sferica del nostro pianeta fa
sì che lo stesso percorso giornaliero del Sole nella volta celeste differisca da un luogo
geografico all’altro (più in alto nella fascia tropicale, meno alle nostre latitudini). Come
conseguenza di tutto ciò, alle nostre latitudini, in nessun momento dell’anno il Sole
arriva allo zenit, mentre nella fascia tropicale tale posizione viene raggiunta nel solo
istante di mezzogiorno.
In sintesi, l’irradianza globale al suolo, su una superficie disposta orizzontalmente, varia
da istante a istante, da stagione a stagione e da un luogo geografico all’altro; il
fenomeno aleatorio delle nubi, poi, rende ancor più irregolare e imprevedibile
l’andamento dei valori d’irradianza nel corso del tempo.
Tenendo conto di tutte queste contingenze (giorno/notte, estate/inverno,
sereno/nuvoloso ) in Italia Centrale si riscontra, al suolo, un valor medio d’irradianza
globale orizzontale pari a 180 Watt al metroquadro.
Man mano che ci si sposta verso le regioni settentrionali questo valore diminuisce (160
Watt al metroquadro, pianura Padana), mentre al Sud, com’è facilmente intuibile, si
registrano valori considerevolmente più alti (oltre 200 Watt al metroquadro, Sicilia Sud-
orientale).
Questi dati sono preziosi: la progettazione, la taratura, e la scelta dell’orientazione degli
elementi captanti degli impianti che sfruttano la fonte solare, richiedono una puntuale
conoscenza della potenza effettivamente ricavabile dal Sole.
Considerando quindi i fattori precedentemente esposti possiamo fare una
classificazione della tipologia dell’irraggiamento che raggiunge il suolo terrestre
La radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre si divide in:

La radiazione solare GLOBALE che incide su una superficie al suolo è data dalla somma
della componente DIRETTA, RIFLESSA e DIFFUSA ovvero
Radiazione Solare Globale = Radiazione Diretta + Radiazione Riflessa + Radiazione
Diffusa
Indicativamente la quantità di Radiazione Globale incidente su un metro quadrato in
una giornata soleggiata è di circa 1000 Watt per metro quadro
Dal punto di vista radiativo il Sole è un emettitore perfetto: ciò significa che si comporta
come un corpo che assorbe tutta la radiazione incidente senza riflessione alcuna - nel
linguaggio della fisica si dice che è un corpo nero - mentre il suo spettro di emissione,
ossia la distribuzione dell’intensità energetica della radiazione in funzione della
lunghezza d’onda, è descritto dalla legge di Plank e dipende solo dalla temperatura della
superficie esterna, che corrisponde ai 5780 Kelvin della fotosfera ( dove il grado kelvin,
in termini assoluti, corrisponde a un grado Celsius, anche se le due scale differiscono
invece per l’origine: lo zero della scala Kelvin è posto a -273,15 gradi Celsius).
Le lunghezze d’onda sono associate all’energia trasportata dai singoli quanti di cui la
radiazione solare si compone: i raggi ultravioletti e gamma, molto energetici, temuti a
ragione per i danni che possono procurare alla pelle, sono caratterizzati da lunghezze
d’onda molto piccole; all’altro estremo dell’asse delle lunghezze si situano invece i raggi
infrarossi e le onde radio, poco energetici; infine, le lunghezze d’onda (e le energie)
intermedie corrispondono alla radiazione elettromagnetica visibile all’occhio umano - la
luce - e sono percepite secondo le tonalità che vanno dai 400 nm del violetto ai 700 nm
del colore rosso (nm = nanometro = miliardesimo di metro).
Nell’attraversare l’atmosfera, una frazione dei raggi solari viene assorbita o deviata a
seguito degli urti con le molecole dell’atmosfera stessa (inclusi il vapore acqueo, le nubi
e gli aerosol).
L’attenuazione interessa tutte le lunghezze d’onda dello spettro, però in maniera
differenziata, per cui lo spettro elettromagnetico risultante assume un profilo irregolare
come indicato nell’immagine qui a lato.
Spettro dell’irradianza solare in funzione della lunghezza d’onda. La curva più alta si
riferisce al profilo rilevabile alla sommità dell’atmosfera: è all’incirca quella di emissione
di un corpo nero alla temperatura di 5780 K visto precedentemente; i lievi scostamenti
rispetto al profilo regolare del corpo nero sono dovuti all’assorbimento da parte delle
molecole e degli atomi vaganti nello spazio interplanetario (ad esempio idrogeno).
La curva più bassa, invece, si riferisce al profilo riscontrabile al livello del suolo: le
irregolarità e l’attenuazione sono più pronunciate a causa delle numerose molecole
dello strato atmosferico che assorbono i raggi in maniera selettiva: se gli aerosol
assorbono in modo quasi uniforme a tutte le lunghezze d’onda, particolari molecole
(ossigeno, anidride carbonica, ozono ecc.) sono responsabili dei picchi all’ingiù in
corrispondenza di particolari lunghezze
Le proporzioni di radiazione diretta, diffusa e riflessa ricevuta da una superficie
dipendono da:
> Condizioni meteorologiche: in una giornata nuvolosa la radiazione è pressoché
totalmente diffusa; in una giornata serena con clima secco, viceversa, predomina la
componente diretta, che può arrivare fino al 90% della radiazione totale
> Inclinazione e orientamento della superficie: una superficie orizzontale riceve la
massima radiazione diffusa e la minima riflessa; la componente riflessa aumenta al
crescere dell'inclinazione ovvero l’intensità della radiazione solare incidente su di una
superficie al suolo è influenzata dall’angolo di inclinazione della radiazione stessa. Più
piccolo è l'angolo che i raggi del sole formano con una superficie orizzontale e maggiore
è lo spessore di atmosfera che essi devono attraversare, e conseguentemente minore è
la potenza della radiazione che incide sulla superficie.
> Presenza di elementi riflettenti: il contributo maggiore alla riflessione è dato dalle
superfici chiare; cosi la radiazione riflessa aumenta in inverno, per effetto della presenza
di neve, e diminuisce in estate, per effetto di assorbimento di colori scuri quali quello
dell'erba o dei terreno
La tabella rappresenta le diverse percentuali di Radiazione Solare Diretta e Diffusa
rispetto alla Globale mentre la Radiazione Solare Riflessa ha generalmente un valore
minore.
L’analisi della radiazione solare al suolo ai fini della progettazione di sistemi solari è
riferita a:
- Determinare le modalità ottimali di orientamento ed inclinazione del piano moduli
- Predisporre una accurata analisi di producibilità dell’impianto
Si tratta di fattori chiave che molto spesso pregiudicano la fattibilità di un progetto:
calcolare la quantità di energia solare incidente su una superficie vuol dire essere in
grado con un minimo scarto d’errore di sapere a quanto ammonta la produzione del
sistema solare relativo.
A seconda quindi dell’inclinazione e orientamento di una superficie avremo, ad esempio
nel corso dell’anno, diverse quantità di radiazione solare incidente.
Il grafico sottoriportato rappresenta un confronto fra la radiazione solare giornaliera
media incidente su superfici con differenti angoli di inclinazione BETA ed orientate a
Sud (azimut =0).
Località con latitudine = 40 GRADI NORD e cielo sereno
In sintesi
La variazione dell’irraggiamento solare su una superficie, nell’arco dell’anno, risulta
molto diversa in relazione all’orientamento e all’inclinazione della superficie stessa.
Ne è un esempio i grafici che rappresentano le condizioni medie del clima italiano, per la
superficie orizzontale, per superfici orientate a sud e variamente inclinate e per quelle
verticali, variamente orientate. Si può notare come, a fronte della tipica curva gaussiana
- con picco estivo - per la superficie orizzontale e di quella a “gobba di cammello” - con
picchi tardo-primaverili e tardo-estivi - per la superficie inclinata a 30°, si ha una curva
gaussiana inversa - con flesso estivo e picchi tardo-invernali e tardo-estivi - per la
superficie verticale ed un’analoga curva, con flesso meno accentuato e picchi più vicini
all’estate, nella superficie inclinata di 60°. La superficie verticale orientata ad est, o ad
ovest, ha una curva con lo stesso andamento di quella orizzontale, ma con picco estivo
molto meno elevato, mentre la superficie orientata a nord, investita prevalentemente
da radiazione diffusa, è caratterizzata da una curva pressoché piatta, con un lieve picco
estivo (determinato dalla componente diretta mattutina e serale della radiazione).
Diagramma delle traiettorie solari - I Diagrammi Polari
Per poter utilizzare al meglio l’energia solare è quindi importante conoscere la
traiettoria del sole
Per un osservatore che dalla Terra osservi il cielo, il percorso del Sole sulla volta celeste
assume la forma di un arco che varia sia durante il corso dell’anno che con la latitudine
del luogo.
Nell’Emisfero Nord del nostro pianeta possiamo quindi osservare che:
- Durante il corso dell’anno la durata delle ore di luce ed il percorso del sole subiscono
delle modifiche al variare delle stagioni.
- La durata di luce è massima al solstizio d’estate (21 giugno) giorno in cui, alle ore 12, il
sole raggiunge il punto più alto nel cielo nel corso di tutto l’anno; il caso opposto si
verifica al solstizio d’inverno (21 dicembre) mentre ai due equinozi di primavera (21
marzo) e di autunno (21 settembre) l’altezza del sole alle 12 è intermedia tra la massima
e la minima e le durate del giorno e della notte sono esattamente pari a 12 ore in tutto il
globo.
L’angolo di inclinazione della radiazione è una quantità che quindi varia durante il giorno.
Per descrivere il moto del sole si usano due angoli: l’altezza (o “elevazione“) del sole
rispetto all’orizzonte e l’ ”angolo orario“ o “azimuth“ (l’angolo che la direzione del sole ,
proiettata sul piano orizzontale, forma con la direzione Sud).
La posizione del sole rispetto ad un punto sulla terra è quindi determinata dall’angolo di
altezza solare ALFA e dall’angolo azimutale GAMMA.
Il primo è l’angolo verticale che la direzione collimata al sole forma con il piano
orizzontale;
il secondo è l’angolo orizzontale tra il piano verticale passante per il sole e la direzione
del sud, ed è positivo verso est e negativo verso ovest.
Se utilizziamo un sistema cartesiano questa sarebbe la rappresentazione dei percorsi
solari.
Se utilizziamo un sistema polare la rappresentazione della posizione del sole sulla volta
celeste può essere determinata mediante i due angoli precedentemente esposti
Nell’esempio viene riportato l’angolo ALFA relativo all’altezza solare o TILT ed è l’angolo
compreso nel piano verticale passante per il sole e l’osservatore con il piano orizzontale.
La rappresentazione in pianta del diagramma polare vede una serie di cerchi concentrici
che rappresentano l’ampiezza dell’angolo appena descritto considerando tale angolo
uguale a zero per la circonferenza massima e uguale a 90 gradi nel centro del sistema;
tra una circonferenza e l’altra la differenza è pari a 10 gradi.
Se volessimo riportare ad esempio l’altezza solare pari a 20 gradi rispetto al piano
orizzontale questa corrisponderebbe alla circonferenza corrispondente al valore «20».
ANGOLO AZIMUTALE SOLARE
La rappresentazione della posizione del sole sulla volta celeste può essere determinata
mediante due angoli chiamati «Altezza» ed «Azimuth»
Nell’esempio viene riportato l’angolo di AZIMUTH compreso nel piano orizzontale
passante per il piano verticale precedentemente descritto e la direttrice tra il punto di
osservazione e il SUD.
La rappresentazione in pianta vede una serie di raggi che rappresentano l’angolo
appena descritto considerando tale angolo uguale a zero relativamente al SUD e uguale
a 90 gradi o meno 90 se corrispondente all’EST o all’Ovest.
Se volessimo riportare ad esempio l’azimuth solare pari a 30 gradi rispetto al SUD
questo corrisponderebbe ad un raggio della circonferenza tra il centro del diagramma e
il valore «30».
Una volta noti gli angoli dell'altezza e dell'azimut si può stabilire la posizione del sole nel
cielo e collegando i punti che rappresentano le posizioni dei sole nelle diverse ore del
giorno, si può tracciare il percorso del sole in quel giorno.
Il percorso del sole si può così tracciare per ogni giorno dell'anno. Il percorso del sole è
più lungo durante i mesi estivi quando esso raggiunge la sua massima altezza sorgendo e
tramontando con i massimi angoli azimutali misurati dal sud geografico.
I diagrammi solari. Gli elementi principali
Quindi in sintesi gli elementi che costituiscono il Diagramma Solare sono:
Linee azimutali. Sono rappresentate da un fascio proprio di rette con centro
corrispondente con quello del diagramma.
Per semplicità nella figura sono rappresentate solo dalla parte finale esterna al cerchio
del diagramma, ad intervalli di 15°.
Gli angoli si misurano partendo da sud.
Linee delle altezze.
Le linee che indicano l’angolo d’altezza del Sole sono dei cerchi concentrici tratteggiati
nella figura. Riportano le altezze ad intervalli di 10° a partire dall’esterno verso il centro.
La linea dei 90° coincide con il centro del diagramma.
Linee della data. Rappresentano il percorso del Sole sulla volta celeste per un
determinato giorno dell’anno. Partono dal lato est del diagramma e vanno verso quello
ovest.
Linee dell’ora. Indicano la posizione del sola da una specifica ora del giorno.
L’intersezione delle linee dell’ora con quelle della data determinano la posizione del Sole
richiesta.
Abbiamo quindi determinato i percorsi solari sovrapponendo ad un diagramma polare le
curve che rappresentano le traiettorie del sole alle diverse ore del giorno e alle diverse
altezze solari; notiamo che:
- Durante i mesi invernali il sole è molto più basso sull'orizzonte sorgendo e
tramontando con i minimi angoli azimutali.
- Se si collegano le ore del giorno su ciascun percorso solare si ottiene una linea
tratteggiata che rappresenta le ore del giorno.
- Il diagramma solare risultante fornisce giorno per giorno e ora per ora la posizione del
sole.
Nel diagramma in basso il punto corrisponde alle ore 10 del mattino del 21 novembre (o
del 21 gennaio).La posizione è data da alfa = 20°, gamma = meno 30°.
La rappresentazione potrà essere fatta mediante CURVE DI DATA ovvero le curve nel
diagramma dirette approssimativamente da Est verso Ovest e rappresentano il percorso
del Sole dall’alba al tramonto nei mesi dell’anno.
Sullo stesso diagramma possiamo rappresentare le CURVE DELL’ORA corrispondenti alla
posizione del Sole ad una determinata ora sulle curve di data.
Nell’esempio riportato il puntino rosso corrisponde alla posizione del Sole alle ore otto e
quaranta del giorno 21 di Ottobre oppure 21 di Febbraio in quanto l’altezza solare
risulta la medesima.
E’ importante sottolineare che ad ogni LATITUDINE corrisponderà un diagramma solare
diverso in quanto le traiettorie del Sole sono diverse dall’equatore al Polo Nord.
La Carta Solare dell’esempio è riferita ad una Latitudine pari a 40 gradi corrispondente a
diverse località del Sud Italia.
Interessante rappresentare ad esempio la carta dei percorsi solari relativi ad un paese a
sud dell’Islanda con Latitudine pari a 64 gradi dell’Emisfero Nord.
Oppure all’equatore ( latitudine zero) dove gli equinozi si sovrappongono e i solstizi
risultano diametralmente opposti rispetto al centro del diagramma.
Così come è intuitivo che allo spostarsi dall’equatore verso l’emisfero SUD troveremo a
rappresentare i percorsi solari una serie di curve diametralmente opposte rispetto
all’emisfero NORD.
Diagramma delle traiettorie solari - Applicazione dei Diagrammi Polari
Prima di passare ad applicazioni pratiche tracciamo in sintesi quelle che sono le
peculiarità di questa tecnica
I grafici del percorso del sole permettono di verificare se e quando una certa parte di un
edificio sarà esposta alla radiazione diretta dal sole e la direzione da cui arriveranno i
raggi solari nei diversi periodi dell'anno. Servono, inoltre, a prevedere le ombre che altri
edifici circostanti, alberi, rilievi montuosi, ecc. proietteranno su una data superficie e
quando.
Consentono, infine, di progettare elementi atti a provocare le ombre che si desiderano.
Una superficie orizzontale, a meno della presenza di ostacoli circostanti, vedrà tutta la
volta celeste, e riceverà sempre i raggi solari.
Le superfici verticali, quali le pareti di un edificio, vedono sempre, prescindendo da
eventuali ostacoli, solo metà del cielo, cioè un quarto di sfera.
Questo si rappresenta molto semplicemente sul diagramma, tracciando una linea
orientata come la parete in questione e "oscurando" la metà della volta corrispondente.
Per quanto riguarda le ombre portate da altri edifici, alberi, ecc., su un punto del
terreno, il procedimento per determinarle è molto semplice.
Parlando di Superfici Verticali questo si rappresenta molto semplicemente sul
diagramma ovvero tracciando una linea orientata come la parete in questione.
Nella figura in alto, per una latitudine di 44°, è riportata una parete che guarda verso
Sud-Est.
Questa parete vedrà solo la parte del cielo mostrata in figura; da questa si possono
individuare i periodi di soleggiamento e la direzione dei raggi.
La parte visibile del percorso del sole (qui per una latitudine di 44° N) permette di
valutare in quali ore dell'anno un punto sulla parete "vede" il sole, e quale è la sua
posizione rispetto alla parete.
Nella figura in basso, per la stessa latitudine, è riportato il caso di una parete che guardi
a Nord.
Si nota come la parete veda il sole soltanto per una piccola parte dell'anno e cioè nelle
prime ore del mattino e nelle ultime del pomeriggio dei soli mesi estivi.
Consideriamo il caso di un albero.
Il punto P non vedrà il sole a causa dell'albero quando il sole si troverà nella regione del
cielo "oscurata" dall'albero, ossia all'interno dell'angolo solido con vertice nel punto,
definito dal contorno dell'albero, così come lo vede il punto.
Si tratta allora di descrivere tale contorno in termini di angoli, cioè coppie di angoli che
individuino le rette passanti per punti significativi del contorno, usando lo stesso
sistema di riferimento adottato per definire la posizione del sole.
Nell'esempio in figura ci si limita a considerare quattro punti: il punto estremo di sinistra
della chioma (punto 1), la base (punto 2) e la cima (punto 2'), e l'estremo destro (punto
3). In pianta i tre piani verticali che passano per questi punti sono individuati dagli angoli
(angoli azimutali) 1, 2 ed 3.
PORZIONE DI CIELO E RELATIVI PERIODI DI OCCLUSIONE (caso dell’ albero)
Sulle sezioni effettuate con tali piani, la posizione dei punti è definita dagli angoli
(altezze) beta 1, beta 2 beta 2 primo e beta 3.
Si ottengono così le coppie di angoli, che definiscono la posizione angolare dei quattro
punti del contorno.
Se si tracciano sul grafico del percorso del sole i quattro punti di coordinate angolari
(alfa 1, beta 1), (alfa 2, beta 2), (alfa 2, beta 2 primo), (alfa 3, beta 3) e li si unisce tra di
loro si ottiene la rappresentazione della porzione di cielo occupata dall'albero, ovvero il
periodo dell'anno in cui l'albero mette in ombra il punto P
Il diagramma finale consente quindi di valutare in quale mese e in quali ore l’osservatore
situato nel punto P non vede il sole stante le condizioni esistenti o di progetto degli
ingombri all’orizzonte.
Nelle Figure seguenti è mostrato il procedimento nel caso di un rilievo montuoso.
Anche in questo caso si tratta di descrivere il profilo del rilievo, individuato da un certo
numero di punti significativi, per mezzo di coppie di angoli (1, beta 1), (2,
beta 2), ecc.
I punti significativi possono essere i punti del profilo che si trovano alle quote
corrispondenti alle linee isolivello, così che il procedimento può essere applicato usando
la cartografia.
L'area del grafico del percorso del sole definita da questi punti rappresenta la porzione
di cielo non vista dal punto P a causa della presenza del rilievo e quindi permette di
conoscere i periodi dell'anno in cui il punto è in ombra a causa della montagna.
Riportando con questo metodo grafico i dati relativi alla porzione di cielo e relativi
periodi di occlusione (in questo caso una montagna) e sovrapponendo la carta dei
percorsi solari della relativa latitudine saremo in grado di valutare in quali mesi
dell’anno e a quali ore del giorno il rilievo costituirà un’occlusione per l’edificio, la
copertura o la facciata, il sistema solare.
Siamo in grado di ricostruire l’intorno POLARE di un punto e valutare i fenomeni di
ombreggiamento portato da piante, dall’orografia del terreno o del territorio, da edifici
attigui e, come vedremo, anche da parti dell’edificio stesso.
Applichiamo quindi la metodologia precedentemente esposta e per procedimento del
tutto analogo analizziamo un edificio come illustrato nelle immagini.
Si noti come in tutte le applicazioni viste, così come in quelle successive, i parametri
rilevanti per definire le ombre portate da una ostruzione su un punto non sono le
dimensioni assolute degli oggetti (alberi montagne, edifici), ma gli angoli, solidi e piani,
sotto i quali essi sono visti dal punto ossia i rapporti tra dimensioni e distanze.
Riguardo all’esempio riportato inizieremo con la determinazione delle coppie di angoli
che determinano il contorno di una occlusione ovvero un altro edificio costituito da
blocchi di diversa altezza (H1 e H2)
Riporteremo quindi gli angoli alfa 1,2,3 e 4 in pianta rispetto al sud e i corrispondenti
angoli di altezza beta 1,2,3 e 4
PORZIONE DI CIELO E RELATIVI PERIODI DI OCCLUSIONE (caso di un EDIFICIO)
Si procede quindi a riportare sul diagramma solare le coordinate relative ai punti
caratteristici dell’ostruzione
Le linee radiali del diagramma rappresenteranno i setti verticali dell’edificio mentre
l’altezza delle diverse porzioni viene rappresentata culle circonferenze concentriche; il
tutto considerando punti rappresentati sul diagramma polare mediante le coppie di
angoli precedentemente rilevate.
L’ultimo passo è quello di sovrapporre la maschera di ombreggiamento al diagramma
solare relativo alla latitudine di tale località, orientarlo e leggere le linee della data e
dell’ora per individuare i periodi dell’anno e del giorno in cui l’ostacolo porta ombra sul
punto oggetto di analisi.
I Diagrammi polari sono alla base della costruzione dei Diagrammi di Schermatura Solare.
Le schermature solari sono lo strumento più efficace per limitare i problemi di
surriscaldamento degli edifici attraverso le aperture trasparenti dell’involucro nei climi
temperati e caldi.
Il loro corretto dimensionamento è indispensabile per verificare che intercettino
realmente i raggi solari in estate e non ostacolino il guadagno solare diretto in inverno;
per contro possiamo valutare mediante questa tecnica l’irraggiamento solare ad
esempio in facciata per l’installazione di un sistema fotovoltaico
Lo strumento per procedere al dimensionamento delle schermature o alla loro verifica
sono le maschere di ombreggiamento.
Esse sono sostanzialmente la proiezione su un piano orizzontale della porzione di volta
celeste che la schermatura copre. I metodi di proiezioni sono identici a quelli che si
possono utilizzare per riportare su un piano i percorsi del sole, per costruire cioè i
diagrammi solari.
A seconda che il profilo della schermatura sia orizzontale o verticale, la forma della
maschera varierà da quella di una curva a quella di una retta azimutale, come riportato
nella figura seguente.
Ai fini pratici non è necessario ricorrere ogni volta alla proiezione geometrica di una
schermatura solare, ma è possibile avvalersi di uno strumento grafico che prende il
nome di “proiettore” e che rappresenta i profili delle maschere di ombreggiamento
orizzontali in funzione del loro angolo di altezza e di quelle verticali in funzione
dell’azimut. Per semplicità i due diversi gruppi di proiezioni sono riportati in un unico
diagramma.
Utilizzando questo strumento è possibile tracciare le maschere per i principali tipi di
schermatura, come riportato nelle figure che seguono.

DIAGRAMMA DI MASCHERAMENTO DI ELEMENTI ORIZZONTALI DI DIMENSIONE


TRASVERSALE INDEFINITA CHE SI ESTENDONO FINO ALLA RETTA «ERRE»
La costruzione del Diagramma di Mascheramento di può essere effettuata tenendo
presente tre passaggi fondamentali:
A - Il piano che passa per la base della superficie da proteggere e la retta erre divide il
semispazio di fronte alla superficie in due parti. Quando il sole si trova in una qualunque
posizione nella parte al di sopra del piano la superficie è sicuramente tutta in ombra.
Quando invece il sole è al di sotto almeno una parte della superficie è esposta alla
radiazione diretta
B - Rappresentando la volta celeste come una semisfera l'intersezione tra piano e volta è
data da una semicirconferenza.
C - Proiezione della semicirconferenza sul piano orizzontale; la zona tratteggiata
rappresenta la porzione di cielo che nessun punto della superficie può vedere.

DIAGRAMMA DI MASCHERAMENTO DI ELEMENTI VERTICALI DI DIMENSIONE


VERTICALE INDEFINITA CHE SI ESTENDONO FINO ALLA RETTA «ERRE»
Anche per la costruzione del Diagramma di Mascheramento di elementi verticali
facciamo presente tre passaggi:
A - Il piano che passa per il lato della superficie da proteggere e la retta erre divide il
semispazio di fonte alla superficie in due parti. Quando il sole si trova in una qualunque
posizione nella parte al di là del piano la superficie è sicuramente tutta in ombra.
Quando invece il sole è al di qua almeno una parte della superficie è esposta alla
radiazione diretta.
B - Rappresentando la volta celeste come una semisfera l'intersezione tra piano e volta è
data da una arco di circonferenza.
C - Proiezione dell'arco di circonferenza sul piano orizzontale; la zona tratteggiata
rappresenta la porzione di cielo che nessun punto della superficie può vedere.
RAPPRESENTAZIONE DI PIANI INCLINATI NORMALI ALLA SUPERFICIE DA PROTEGGERE O
VERTICALE
Tali piani servono a descrivere l'effetto schermante di elementi orizzontali o verticali di
dimensioni finite.
A - il piano è definito da due rette erre ed erre «primo» normali alla superficie.
B - L'intersezione del piano con la volta celeste è un arco di circonferenza.
C - Proiezione dell'arco di circonferenza sul piano orizzontale.
Il grafico ed i concetti fin qui esposti consentono di valutare agevolmente l'effetto
schermante di una serie di elementi o di dimensionare tali elementi al fine di ottenere
l'effetto schermante desiderato.
Al contrario tali strumenti permettono di valutare l’ombra portata ad esempio su una
facciata fotovoltaica da aggetti o tettoie sporgenti
L’immagine qui al lato è relativa al caso di una parete verticale di altezza «H» e
larghezza «L» sormontata da una tettoia sporgente indefinitamente lunga profonda «S».
L'angolo  sarà dato da = arcotangente di H su S.
Ad esempio se H è uguale a 3 metri ed S è pari a 1,2 metri
= arcotangente di 3 diviso 1,2 = arcotangente di 2,5 ovvero 68.2 gradi.
Il diagramma di mascheramento corrispondente è dato dalla curva di tipo 1
corrispondente al valore di alfa calcolato.
La Figura riportata a lato è relativa al caso di una parete verticale di altezza «H» e
larghezza «L» sormontata da una tettoia sporgente profonda «S» di larghezza pari a
L+2D ; Supponiamo D = 2 metri.
Gli angoli  saranno dati da  = arcotangente di H su D.
La parete sarà completamente in ombra quando il sole si trovi all'interno della porzione
di cielo delimitata dalla curva di Figura e dalle due curve di tipo 2 corrispondenti ad
angoli  pari a  = arctg (3/2) = arctg (1.5) = 56.3°.
Un'altra configurazione tipica è data dalla presenza di setti verticali di altezza indefinita
profondi S posti ai lati della parete di altezza H e larghezza L.
Gli angoli beta sono dati da= arcotangente di S su L e il diagramma di
mascheramento da curve del tipo della Figura.
Ad esempio:
con «L» pari a 2 metri e «s» pari a 1 metro
beta = arcotangente di 1 su 2 = 26.6 gradi
ed il diagramma di mascheramento è mostrato in Figura .
Caso analogo è quello in cui i setti abbiano altezza finita e pari a:
H + B con B pari ad esempio a 1,8 metri gli angoli gamma saranno dati da:
gamma = arcotangente di B su L = arcotangente di 0,9 = 42 gradi
Il relativo diagramma di mascheramento è quello riportato in figura.
La presenza contemporanea di tettoia orizzontale e di setti verticali laterali causa
diagrammi di mascheramento come quello mostrato nell’immagine.
Anche i frangisole possono essere studiati o progettati utilizzando gli stessi strumenti.
Si consideri il caso della figura riportata con elementi di profondità S e spessore s altezza
h e distanziati di d sempre su una parete L x H.
Se si trattasse di una tettoia continua come si è visto il diagramma di mascheramento
sarebbe del tipo 1 con angolo alfa = arcotangente di H su S.
Ma trattandosi di elementi discontinui il loro effetto schermante si potrà assimilare a
quello di una tettoia continua solo quando il sole si trovi al di sotto del piano «p»
individuato dall'angolo:
gamma = arcotangente di h su d
Supponiamo che H sia pari a 3 metri e S a 1,2 metri come nel primo esempio e che d sia
uguale a 0,3 metri e h = 0,6 e quindi:
gamma = arcotangente di 0,6 su 0,3) = arcotangente di 2,3 = 66.8 gradi.
Il diagramma di mascheramento sarebbe quello riportato in figura.
Esempio di una delle applicazioni dei Diagrammi Solari ovvero verificare le condizioni di
soleggiamento di una copertura o una facciata di un edificio.
Procediamo come segue.
- Posizionare l’edificio in analisi nel diagramma, centrato e orientato .
- Considerare la linea di data relativa al periodo dell’anno che si vuole analizzare , ad
esempio il Solstizio d’Inverno ovvero la linea G
- Scegliere l’ora relativa alla condizione di soleggiamento che si vuole determinare ad
esempio le ore 10
Unendo il centro del diagramma con l’ora e la data prestabilita otterremo la direzione
dei raggi solari rispetto all’edificio in questione ovvero una direzione di 29 gradi sud est
con un’inclinazione di 20 gradi rispetto al piano orizzontale.
Questa rappresentazione ci consente ad esempio di calcolare le ombre portate di altri
edifici su una facciata o una copertura piana di un edificio oggetto di osservazione.
Per poter valutare graficamente i periodi di insolazione è sufficiente tracciare una linea
di base con stessa angolazione del prospetto in analisi, passante per il centro del
diagramma.
Dall’intersezione della linea di base con la carta del sole, leggere sulle linee di data
quante e quali ore il prospetto in analisi e soggetto a insolazione
Anche in questo caso le dimensioni dell’edificio sono solo indicative in quanto la facciata
è rappresentata dalla linea di base.
Anche nel caso di edifici situati uno di fronte all’altro è possibile sfruttare i diagrammi
polari e le carte solari per valutare ad esempio l’ombra portata dall’edificio più alto sulla
facciata di quello più basso specialmente se il primo risulta situato nel quadrante SUD
del secondo.
La prima operazione è infatti orientare la planimetria e rilevare gli angoli di azimuth dei
setti verticali dell’edificio «B» rispetto ai setti verticali dell’edificio «A».
A questo punto rileveremo in una sezione verticale o un prospetto quelli che sono gli
angoli tra i punti più alti dell’edificio «A» e la base e la sommità della facciata
dell’edificio «B».
Come si evince dal diagramma relativo nel primo caso gli angoli sono rappresentati da
linee radiali mentre nel secondo caso sono rappresentati da curve.
Orientando in modo corretto la planimetria e sovrapponendo la maschera d’ombra al
percorso solare per quella latitudine potremmo trarre le nostre valutazioni in merito
ovvero:
- L’ombra portata dell’edificio «A» sull’edificio «B» inizia ad esempio alle ore 13.30 del
mese più soleggiato (solstizio estivo) e termina alle ore 17 dello stesso periodo.
 Relativamente agli equinozi l’ombra portata dell’edificio «A» sull’edificio «B» inizia
alle ore 13.45 del mese di settembre o marzo fino a fine giornata
 Relativamente ai mesi invernali l’ombra portata dell’edificio «A» sull’edificio «B» inizia
alle ore 14.30 del mese di dicembre e termina a fine giornata.
In altri termini l’ombreggiamento portato dell’Edificio «A» su «B» incide profondamente
sulla quantità di radiazione solare non pervenuta su «B» nella misura di circa il 45% in
meno.
Banche dati della Radiazione Solare - UNI 10349, ENEA, GIS
Il dimensionamento della superficie captante di un sistema fotovoltaico richiede di
conoscere la quantità d’irraggiamento solare che, prevedibilmente, inciderà su quella
superficie. Ciò si determina partendo dal dato d’irraggiamento solare su superficie
orizzontale, nel sito in esame.
La densità energetica della radiazione solare presenta valori disomogenei dovuti alla
particolare configurazione del territorio, caratterizzato da diversi valori di latitudine e
longitudine, nonché presenza di microclimi.
La disponibilità di energia solare media utilizzabile durante l’anno può variare molto,
anche tra due siti distanti pochi chilometri.
La latitudine ha effetti importanti sull’intensità media della radiazione solare, ma non è
l’unico fattore che condiziona la quantità di sole di una data località (la latitudine
influenza l’altezza media del sole e la massa d’aria che i raggi solari devono attraversare
per arrivare al suolo).
Il Microclima locale ad esempio influenza la radiazione diffusa e riflessa di una località.
Per la progettazione di un impianto fotovoltaico sono necessari i valori di radiazione
solare giornaliera media mensile su superficie orizzontale.
Le principali fonti dei dati di radiazione solare utilizzabili sono le seguenti:
- Elaborazioni statistiche relative alla stazione meteorologica più vicina al sito di
progetto, prodotte dai servizi territoriali regionali (generalmente su base decadica o
giornaliera);
- La norma UNI 10349 - Dati climatici” riportante valori d’irraggiamento solare
giornaliero medio mensile, diretta e diffusa, sul piano orizzontale e su superfici verticali
di diverso orientamento.
- Le pubblicazioni dell’ENEA “La radiazione solare globale al suolo in Italia ” con dati di
irraggiamento solare globale mensile al suolo, di eliofania (meteorologica) e dell’indice
di copertura del cielo;
- L’atlante europeo della radiazione solare, riportante mappe della radiazione e dati
ricavati da rilevamento satellitare.
- Il Sistema GIS Europeo
E’ una norma risalente al 1994 e recentemente aggiornata. È il principale punto di
riferimento per il reperimento dei dati climatici di tutti i capoluoghi di provincia italiani;
La recente rielaborazione ha permesso di realizzare, per ciascuna località, il cosiddetto
"anno tipo", in termini di dati orari di temperatura dell'aria, umidità relativa, pressione
parziale di vapore, irradianza solare diretta, diffusa e globale su piano orizzontale e
velocità del vento, per costituire un riferimento affidabile e aggiornato come base per i
calcoli impiantistici.
La norma fornisce inoltre, nelle sue appendici:
A. un metodo per ripartire l'irradianza solare oraria nelle frazioni diretta e diffusa e per
calcolare l'irradianza solare su di una superficie comunque inclinata ed orientata;
B. un metodo per calcolare l'irradianza solare su di una superficie comunque inclinata ed
orientata;
C. un metodo per il calcolo dell’irradiazione solare media mensile ricevuta da una
superficie fissa comunque inclinata ed orientata;
D. un metodo per la stima del valore medio giornaliero dell’indice di soleggiamento da
utilizzarsi in mancanza di dati climatici diretti
Fra gli strumenti disponibili vi è sicuramente l’accesso alla banca dati ENEA comprensiva
di Previsioni della radiazione al suolo in base alle condizioni meteo e le procedure per il
Calcolo della radiazione solare globale giornaliera media mensile, al livello del suolo, su
superfici comunque orientate.
Tale calcolo è effettuato secondo quanto prescritto dalla Norma UNI 8477 recante
istruzioni per il "Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia. Valutazione dell'energia
raggiante ricevuta", utile a tutti coloro (progettisti, gestori finanziari di progetto, ecc.)
che in diversa maniera sono interessati agli impianti che utilizzano l'energia solare.
Dati e mappe di radiazione per l'Italia, ottenuti sempre dall'ENEA ma aggiornati al 1999,
sono comunque disponibili e liberamente 'scaricabili' anche dal sito dell'Archivio
Climatico.
Esiste una sottile differenza tra i dati riportati dalla UNI 10349 e dai dati ENEA in quanto
questi ultimi sono generalmente riferiti a solo un quinquennio (1994-1999 ) di
riferimento
Il PV GIS è un simulatore online che permette, inserendo alcuni dati sulla località e
sull’impianto, di effettuare un veloce calcolo della produzione media che l’impianto
fotovoltaico potrà avere negli anni. Sono stime realistiche perché si basano su dati e
attendibili, basati ovviamente su dati empirici, contenenti i dati di irraggiamento e di
produttività per tipo di pannello fotovoltaico, per tipo e per zona di installazione.
Il simulatore PVGIS è aggregato ad una mappa interattiva è curato dall’ ESTI, European
Solar Test Installation, laboratorio e centro di ricerca della Commissione Europea sul
fotovoltaico.
Il simulatore PVGIS restituisce stime di produzione da fotovoltaico molto vicine ai reali
dati di produzione registrati empiricamente.
Il simulatore PVGIS è quindi un buon indicatore dell’energia “minima” producibile dagli
impianti fotovoltaici ed è utilizzato per formulare piani di rientro economico attendibili.
Nella presente unità abbiamo trattato la fisica dell’irraggiamento solare al di fuori
dell’atmosfera terrestre e al suolo.
Abbiamo quindi visto come vengono costruite le traiettorie solari rispetto ad un punto
di osservazione con l’intento di verificare gli effetti positivi , ovvero l’irraggiamento, ma
anche gli effetti negativi come le ombreggiature portate sull’area destinata ad esempio
all’impianto fotovoltaico.
Abbiamo quindi confrontato le diverse banche dati sulla radiazione solare di utilizzo
professionale utili per accedere alle informazioni relative alla radiazione solare incidente
in una determinata località.

Potrebbero piacerti anche