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A. Frangi
maggio 2003
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1 Analisi di un tubo spesso soggetto a pressione in-
terna
Si consideri un tubo cilindrico, di sezione circolare, di raggio interno Ri , spessore t, raggio
esterno Re = Ri + t, altezza H ed asse Oz. Le superfici superiore, inferiore ed esterna
siano scariche : p = 0 L’interno del tubo sia riempito di un fluido a pressione p e si trascuri
l’effetto della forza peso.
Si introduce ora un sistema di riferimento cilindrico (r, θ, z) con l’origine nel centro della
superficie inferiore del cilindro stesso.
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Fig. 3 – Tensore degli sforzi in coordinate cilindriche
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Fig. 4 – Tensore degli sforzi e simmetrie
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Fig. 5 – Equazioni indefinite di equilibrio : coordinate cilindriche
come er e ez , rispettivamente :
dur duz
εrr = εzz = ,
dr dz
mentre εϑϑ misura l’allungamento unitario di una fibra diretta come er .
Per calcolare εϑϑ si consideri una circonferenza nel piano r, θ con centro l’asse del cilindro
e di raggio r. Dopo la deformazione del cilindro si avrà una dilatazione (contrazione) della
circonferenza che avrà un raggio finale r + ur . εϑϑ é l’allungamento unitario di questa
circonferenza :
2π(r + ur ) − 2πr ur
εϑϑ = =
2πr r
Le altre componenti del tensore delle piccole deformazioni sono nulle, come è possibile
verificare sfruttando l’invarianza degli spostamenti rispetto a θ.
È facile verificare la correttezza della seguente relazione :
dεϑϑ εrr − εϑϑ
= (1)
dr r
Tale relazione viene detta equazione di congruenza. Poiché si ricerca la soluzione del
problema in termini di sforzo, per garantire che il campo di deformazioni derivi da un
campo di spostamenti sarà necessario imporre anche l’equazione di congruenza.
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cartesiane. Ricordando che σzz = 0
1
εrr = (σrr − νσϑϑ )
E
1
εϑϑ = (σϑϑ − νσrr )
E
ν
εzz = − (σϑϑ + σrr )
E
Esercizio. Tubo di piccolo spessore Indicando con t lo spessore del tubo cilindrico
si calcoli il limite
lim σϑϑ
b/a→1
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Fig. 6 – Calcolo diretto di σϑϑ
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2 Analisi di una calotta sferica soggetta a pressione
interna
Si analizza ora una calotta semisferica C (Figura 7) sempre assoggettata ad una pressione
interna p ; la procedura di analisi seguirà nei tratti essenziali lo sviluppo appena delineato
per il cilindro.
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Fig. 8 – Equazioni indefinite di equilibrio per la calotta
Con riferimento alla Figura 8 è possibile ora imporre l’equilibrio dell’elemento generico di
volume in direzione er (ricordando che σϕϕ = σϑϑ ). È necessario dapprima osservare che
i vettori normali alla facce laterali formano con er un angolo 6= π/2.
2 dσrr
−σrr r dθdφ + σrr + dr (r + dr)2 dθdφ − σϑϑ rdθdφdr − σϕϕ rdθdφdr = 0
dr
⇓
dσrr 2
r dθdφdr + 2σrr rdθdφdr − 2σϑϑ rdθdφdr = 0
dr
⇓
dσrr σrr − σϑϑ
+2 =0
dr r
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2.4 Legame elastico
Tra le componenti del tensore σ e del tensore ε in coordinate cilindriche permane la stessa
relazione che in coordinate cartesiane :
1 1
εrr = (σrr − νσϑϑ − νσϕϕ ) = (σrr − 2νσϑϑ )
E E
1
εϑϑ = ((1 − ν)σϑϑ − νσrr )
E
εϕϕ = εϑϑ
Si ottiene infine :
Ri3 Re3 − r3
σrr = −p
Re3 − Ri3 r3
R3 R3 + 2r3
σϑϑ =p 3 i 3 e 3
Re − Ri 2r
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Esercizio. Calotta di piccolo spessore Indicando con t lo spessore della calotta si
calcoli il limite
lim σϑϑ
b/a→1
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3 Recipiente assemblato
I problemi che sono stati appena risolti non si prestano però all’analisi del recipiente in
pressione almeno per i due motivi seguenti :
1. Il valore dello spostamento radiale per il recipiente e per la calotta assoggettati alla
stessa pressione sono notevolmente differenti (è maggiore la dilatazione del cilindro),
come e’ possibile verificare utilizzando le soluzioni in termini di σ e le definizioni
delle componenti di deformazione (in particolare εϑϑ ).
2. Sul bordo inferiore della calotta lo sforzo σϑϑ non trova contropartita nel recipiente,
dunque l’equilibrio non è garantito. È possibile trovare una nuova soluzione in cui il
cilindro è assoggettato ad una distribuzione di trazioni di superficie p = σ̄ez pari al
valor medio di σϑϑ nella calotta sull’interfaccia ; si tratta comunque sempre di una
soluzione approssimata.
Si ricorre allora a metodi di soluzione numerica ; ad esempio nella Figura 9 sono descritte
le due configurazioni prima e dopo l’applicazione della pressione (gli spostamenti sono
amplificati per motivi grafici) ottenute mediante un codice ad Elementi Finiti (FEM)
implementato in Matlab.
Risalta la maggior dilatazione del recipiente e la zona di transizione calotta-recipiente.
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Fig. 9 – Analisi FEM del recipiente in pressione
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