Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il calcolo delle tensioni e delle deformazioni che nascono dal contatto tra due corpi
elastici dotati di curvatura viene effettuato considerando i risultati ottenuti da Hertz.
Si utilizza tale teoria nel disegno dei cuscinetti a sfera o a rulli e nel contatto tra i
denti delle ruote dentate.
In generale l’orma di contatto tra due corpi elastici premuti l’uno contro l’altro è una
superfice di forma ELLITTICA, come quella mostrata in figura:
a=μq e b=νq
Dove q è pari a:
3 θ1 +θ 2
q=
√
3
P
8 ∑ρ
Il termine ∑ ρ indica la somma delle curvature principali dei due corpi nel loro punto
di contatto (una curvatura massima e una minima, in due piani ortogonali, per
ciascuno dei due corpi). Indicando senza e con apice le curvature rispettivamente
massime e minime per i due corpi a contatto:
1 1 1 1
∑ ρ=ρ1 + ρ'1 + ρ2 + ρ'2= R + + +
R'1 R2 R '2
1
d2 y
d x2
ρ=
2 3
dy
[ ( )]
1+
dx
2
In un generico punto della superficie ci sono infiniti i valori di ρ , tanti quanti sono i
piani con i quali è possibile formare un fascio avente per asse la retta ortogonale al
piano tangente in quel punto. Ogni piano del fascio interseca la superficie formando
una curva in quel punto. Tra gli infiniti piani che costituiscono il fascio di piani, due
sono chiamati piani principali, e sono tra di loro ortogonali. Questi piani contengono
il minimo ed il massimo raggio di curvatura.
R=R n cosα
' 2 ' 2
cos τ=
√( ρ −ρ ) + 2 ( ρ −ρ )( ρ −ρ ) cos 2 ω+( ρ −ρ )
1 1 1
'
1 2
'
2 2 2
∑ρ
In cui ω è L'angolo che formano tra loro i piani di curvatura massima o minima delle
due superfici in contatto. Per il radicale deve scegliersi sempre il segno positivo. Per
il caso particolare dei cuscinetti volventi, essendo ω=0 (cioè nel caso di curvature
principali a contatto) la formula precedente risulta semplificata
2 E ( ϵ ) cosϵ ν
ν=
√
3
π
μ=
cos ϵ
2 K ( ϵ )−E (ϵ )
cos τ=1− ∙
t g2ϵ E(ϵ )
Dove
Sono gli integrali ellittici completi di prima e seconda specie di modulo sin ϵ . I valori
2 K (ϵ )
di μ, ν, del loro prodotto e della quantità sono riportati in un'apposita tabella
πμ
in funzione di cos τ . Quando sia sufficiente una precisione minore, le grandezze
suddette possono essere ricavate anche dalle curve sottostanti, individuando
l'angolo ω tra i piani delle curvature principali massime o minime, applicando la
formula per trovare cos τ e ricavando infine dal diagramma μ e ν . Noti questi posso
calcolare i valori dei semiassi dell’ellisse.
P
Considerando l’impronta ellittica, la tensione media è σ m= πab .
Si intuisce quindi che le sollecitazioni non sono costanti su tutte l’ellisse; ai bordi
sono minime e al centro sono massime. La forma della superficie che si ottiene
tracciando tutte le punte dei vettori che rappresentano la distribuzione delle tensioni
punto per punto è un ellissoide. Il valore del semiasse c dell’ellissoide secondo l'asse
z rappresenta la σ max.
L’equazione dell’ellissoide è
X2 Y 2 Z2
+ + =1
a 2 b 2 c2
Da cui
X2 Y 2 Z2
2
a b c (
+ 2 = 2 −1 =λ 2 )
Che porta alla seguente equazione:
X2 Y2
+ =1
( λa )2 ( λb )2
2 3 P 3
Quindi P= 3 πabc c=σ max = 2 πab = 2 σ m
Dalla teoria si evince chi è tale valore non si raggiunge proprio sulla superficie ma
poco al di sotto di essa. Ciò spiega perché, quando siano rotture di hertziano, esse
sono accompagnate dalla formazione di piccoli crateri sulla superficie; La tensione
su un punto dell’ellisse vale:
3 x2 y2
2 √
σ = σ m 1− 2 − 2
a b
CONTATTO CILINDRO-CILINDRO
P θ1+ θ2
b=
√ lπ ∑ ρ
In questo caso la superficie che si ottiene unendo tutte le punte dei vettori che
rappresentano le tensioni in ciascun punto è un semicilindro di sezione semiellittica.
P P
La tensione media σ m= Area rettangolo = 4 bl
Y 2 Z2
La distribuzione delle tensioni di contatto vale 2 + 2 =1 (si noti come manca la
b c
dipendenza da x, infatti al variare della coordinata x la distribuzione delle tensioni si
mantiene costante non dipende da x)
P 4
La tensione massima vale σ max= πbl = π σ m
3,64 3,64
Tenendo presente che θ1=θ 2= E → θ1 +θ2=2 E ( )
CONTATTO SFERA-SFERA
Essendo i raggi di curvatura tutti costanti in tutte le direzioni R1=R '1 e R 2=R'2
1 1
∑ ρ=2 ( +
R1 R2 )
=2 ρ
1 2
(1 1)
Avendo posto R + R = ρ e quindi si ha:
P 3 P
q=1,397
√
3
2 Eρ
=1,11
√ Eρ
Infatti, a causa dell’uguaglianza delle curvature cos τ=0 e μ=ν=1 → a=b=q cioè
l’ellisse degenera in una circonferenza di raggio q.
APPLICAZIONE AI CUSCINETTI VOLVENTI
d
C= <1
d'
Dove d è il diametro della sfera e d’il diametro della sezione retta dell’anello
Ed il rapporto:
D
cos α
d
D
Dove cos α è il diametro di curvatura di una sezione eseguita al diametro D
dell’intero cuscinetto con un piano normale ad una delle sue generatrici, nel cono
avente per asse, l’asse del cuscinetto e come semi apertura angolare, l’angolo α , di
cui la normale tra sfera e pista è inclinata rispetto a D.
poiché μ e ν sono funzioni di cos τ , per valori dati di E1 , E2 ,m1 e m2 si può porre la
tensione massima nella forma:
P
σ max=C 3
√ d2
Analoga a quella del contatto tra sfera e piano, essendo il coefficiente C ricavabile
dall’abaco.
Analogamente, nel caso del contatto tra due cilindri lungo una generatrice si può
scrivere:
P
σ max=C
√ ld
Essendo C una quantità dipendente unicamente dal rapporto tra raggio di curvatura
massima, nel centro del rullo, del cono avente per generatrici gli assi dei rulli e il
raggio del rullo, per il materiale dati.
CARICO SULLE SFERE DI UN CUSCINETTO
In base alla teoria di Hertz, Stribeck ha dedotto il carico massimo P0 sopportato dalla
sfera più caricata:
4,37 P
P 0=
z
Dove P è il carico totale sul cuscinetto e z il numero delle sfere. Nella pratica il
coefficiente 4,37 si approssima a 5 per maggiore sicurezza.
Dimostrazione:
Estendendo la somma a tutti i carichi che si trovano nella metà inferiore del
cuscinetto.
Ricavando P dalla formula
P2 ρ
√
α =1,23 3
E2
Si vede che il carico P è proporzionale alla potenza 3/2 dello schiacciamento
secondo un coefficiente K, cioè:
P=P 0 ¿)
z 0,92 0,92
P=P 0 =P 0 z
2 2 4
Da cui:
P
P0=4,37
z