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Chapter 1
Meccanica orbitale
Sia P un punto soggetto ad una forza F in ogni istante diretta verso un punto fisso O.
(P O) a = 0
Essendo
dv d
(P O) a = (P O) = [(P O) v]
dt dt
risulta
(P O) v = c (1.1)
dove c `e un vettore costante. Il vettore (P O) sar`a quindi sempre contenuto in un
piano a cui il vettore c `e perpendicolare, potendo cos` aermare che il moto del punto P
`e piano.
Per descrivere un moto centrale `e allora possibile utilizzare le coordinate polari (figura
1.1). Si consideri un sistema di riferimento x, y, z, di versori rispettivamente i, j, k, con
gli assi x e y giacenti nel piano del moto e con origine nel centro del movimento O.
Esprimendo le componenti dei vettori in tale sistema di riferimento
c = ck
(P O) = e
e la velocit`a di P in coordinate polari
+ e
v = e
2
y
e
O x
Figure 1.1:
risulta
= 2 k
c = e e (1.2)
Laccelerazione ha la sola componente radiale
2 )e
a = a e = (
1 d ! 2 " 1 dA
a = + 2 = =
dt dt
che risulta pure nulla. Laccelerazione ha allora la sola componente radiale non nulla ed
il moto `e centrale.
3
La quantit`a costante c `e chiamata costante delle aree.
Nota la costante delle aree c e la traiettoria, la velocit`a pu`o essere espressa come
c
v = e
+ e
Teorema 1.3. Formula di Binet
! "
1
c 2
d2 1
a = 2 + (1.3)
d2
Proof.
! "
2 1
d c d c 2
c d
'
c d
( 2
c c 2 d 1
a = 2 = 2 = 2 4 = 2 = 2 +
d d d 2 d 3 d2
4
Introducendo la (1.6) nella (1.5) si ottiene
a3 2
a =
2 2
a3
Essendo il rapporto 2
costante per la terza legge di Keplero,
hs
a = (1.7)
2
dove
2 a3
h=
2
`e un fattore costante invariante per tutti i pianeti e che quindi dipende solo dallazione
dovuta al sole.
hS
FP S = mP aP = mP 3 (P S) (1.8)
`e la forza esercitata dal sole sul pianeta.
Newton ritenne che questa forza avesse carattere universale e che sia la forza di inter-
azione che si manifesta tra due punti materiali qualsiasi e la defin` forza di attrazione o
gravitazione universale.
La forza esercitata dal pianeta sul sole `e
hP
FSP = mP aP = mS (S P ) (1.9)
3
ma per il Principio di azione e reazione
FP S = FSP
da cui
mS hP = mP hS .
Si definisce costante di attrazione universale
hS hP
h= =
mS mP
e si riscrive la (1.9)
P S
FP S = hmP mS
3
Si giunge infine ad enunciare la legge di attrazione universale secondo cui la forza
di interazione tra due punti materiali `e diretta come la congiungente i due punti e la
sua intensit`a `e proporzionale al prodotto delle masse dei due punti e inversamente pro-
porzionale al quadrato della distanza tra i punti. Il fattore di proporzionalit`a `e la costante
di attrazione universale.
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1.3 Il problema dei due corpi
Viene detto problema dei due corpi lo studio di un sistema isolato costituito da due punti
materiali.
Si consideri un sistema isolato costituito da due punti P1 e P2 di masse m1 e m2 .
Trattandosi di un sistema isolato, il suo baricentro si muove di moto rettilineo uniforme.
Noto il moto del baricentro, per conoscere il moto del sistema `e suciente determinare il
moto relativo tra i due punti.
Per ognuno dei due punti si scriva la legge Fondamentale della Dinamica
m1 a1 = F12
m2 a2 = F21 (1.10)
dove F12 `e lazione del punto P2 sul punto P1 e F21 `e lazione del punto P1 sul punto P2 .
Dalle (1.10) si ricava
F12 F21
a1 a2 = ;
m1 m2
ricordando il principio di azione e reazione F12 = F21 , e definendo a12 = a1 a2
laccelerazione del punto P1 relativa a P2
m1 + m2
a12 = F12
m1 m2
Si definisce massa ridotta mr = mm11+m
m2
2
. Si pu`o quindi aermare che il moto del punto
P1 relativo al punto P2 puo essere descritto come il moto di un punto di massa pari alla
massa ridotta che si muove rispetto ad un punto considerato fisso con accelerazione pari
ad a12
mr a12 = F12 (1.11)
In questo approccio la forza di interazione F12 agente su P1 viene vista come una forza
diretta verso un punto fisso ed il moto di P1 puo venire studiato come un moto centrale di
cui il punto P2 occupa il centro del movimento. Il moto relativo di P1 pu`o essere descritto
utilizzando le coordinate polari. La forza di a12 = 12 ()e dipende solo dalla distanza
tra i due punti ed ammette potenziale
*
U () = 12 ()d0
0
6
* * mr c2
d = ) d (1.14)
c2
0 0 2E + 2U () mr 2
si determina completamente la traiettoria del punto P1 nel moto relativo a P2 .
ottenendo
u
1
*
= ) du = (1.18)
k2
u0 2E + mr c2
u2
u
= arccos ) = (1.19)
k2
2E + mr c2
mr c
k
mr c
= arccos ) (1.20)
k2
2E + mr c2
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Nota la traiettoria `e possibile determinare la velocit`a in ogni posizione
' (
d c d d 1 e
v = = = 2 = c = c sin
d d d p
c c(1 + e cos )
v = = =
p
1 2 1 c2
T = mr + mr 2
2 2
e lenergia totale meccanica
1 1 c2 k
E = mr 2 + mr 2 (1.23)
2 2
Si definisce energia potenziale ecace
1 c2 k
Vef f = mr 2
2
dVef f c2 k
= mr 3 + 2 = 0
d
8
Veff
min
E3
0
E2
imin
E1
1max
E0
Figure 1.2:
mr c 2
che ammette come soluzione = k
. Lenergia totale meccanica corrispondente a questa
traiettoria circolare `e
1 c2 k 1 k2
E0 = Vef f () = mr 2 =
2 2 mr c2
Per un valore E0 < E1 < 0 lorbita `e unellisse (infatti il valore delleccentricit`a `e minore di
1) compresa tra 1min e 1max corrispondenti rispettivamente al pericentro e allapocentro.
Per E2 = 0 lorbita `e aperta ed essendo leccentricit`a unitaria, si tratta di una parabola.
Per valori di energia totale meccanica positivi lorbita diviene invece uniperbole.