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Premessa:
i passaggi che verranno illustrati di seguito si riferiscono ad una struttura una sola
volta iperstatica risolta con il Metodo delle Forze.
dove
Adesso si fa la differenza
L=V G
dove se
Nel particolare caso si abbia un meccanismo, esso pu comunque essere in equilibrio (labile
appunto) sotto particolari condizioni.
Generalmente nel testo d'esame viene fornita una struttura 1 sola volta iperstatica.
Il sistema principale deve produrre una deformata della struttura (a senso) quanto pi
idealmente vicina a quella della struttura iperstatica (a senso).
Il sistema principale dovrebbe essere scelto in maniera tale che nel sistema 1 ci sia il
minor numero di travi soggette a momento
Fy=0
M a =0
Se possibile risolvere questo sistema bene farlo subito, per avere la conoscenza di tutte le forze
che agiscono sulla struttura, altrimenti verr completato calcolando le c.d.s..
Il calcolo delle C.d.S.:
Per il calcolo delle c.d.s. si scompone la struttura in parti, e si analizza l'equilibrio di ciascuna parte
separatamente dalla struttura.
I vincoli interni possono tuttavia produrre delle forze sulle travi, che devono essere tenuti di conto
nel calcolo dell'equilibrio delle varie parti. In particolare, deve essere sempre garantito l'equilibrio
interno del nodo (quindi ad esempio, una cerniera che collega due travi, su una trave potr far
agire una forza F={Xa,Ya}, mentre sull'altra trave agir una forza F={-Xa,-Ya}).
Le cerniere possono trasmettere solamente forze di traslazione. In particolare, una trave
incernierata ad entrambe le sue estremit soggetta solamente a sforzo normale. Sempre (vengono
infatti definite aste).
Gli incastri possono trasmettere anche i momenti. Una parte quindi, che non altro che un insieme
di travi incastrate, pu avere le sue travi soggette a Momento, Taglio e Sforzo Normale.
Per il calcolo delle c.d.s. conviene inoltre:
Iniziare l'analisi dalle parti pi semplici, per avere maggiori informazioni sulle forze
agenti sulle parti pi complesse.
* : generalmente conviene scegliere A coincidente con un punto di appoggio della struttura a terra.
Ricordarsi che
dM
=T e
dZ
d2M
=p e
2
dZ
dT
=p
dZ
N0
T0
M0
N1
T1
M1
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
n.b.: nei nodi le forze agenti sono di segno OPPOSTO rispetto a quelle interne alle travi.
Inoltre:
10
11
ovviamente, se si posto P = 1
X =
10
11
10=
numero di Travi
1
1
M0M1 dZ
N0N1dZ
EJ Trave
numero di Travi EA Trave
11=
numero diTravi
1
1
2
2
M1 dZ
N1 dZ
EJ Trave
numero di Travi EA Trave
In queste espressioni non compare il contributo del taglio perch viene trascurato: infatti
ipotizziamo che la trave segua il modello cinematico di Eulero-Bernoulli, anzich quello di
Timoshenko che, sebbene pi accurato, aggiunge un notevole grado di complicanza (il numero
totale degli integrali da calcolare sale della met).
n.b.: come indica il simbolo di sommatoria, gli integrali sopra descritti vanno fatti trave per trave,
con i vari momenti e sforzi appartenenti solo ed unicamente a quella trave (ad esempio, in un
sistema di sei travi, per calcolare 10 e 11 si dovranno calcolare al pi 24 integrali in totale)
Una volta ricavati 10 e 11 si effettua la divisione di cui sopra (attenzione al segno negativo) e si
ricava l'incognita iperstatica X.
ATTENZIONE: I CEDIMENTI VINCOLARI!
Se sono previsti dei cedimenti vincolari, essi vanno conteggiati nel calcolo dell'incognita iperstatica:
infatti ogni cedimento vincolare deve essere sommato a 10 :
10 ' ' =10 ic
con
ic=Xaiua
dove
LE REAZIONI VINCOLARI
LO SFORZO NORMALE
IL TAGLIO
IL MOMENTO FLETTENTE
A tal fine, conveniente riscrivere la tabella con le caratteristiche della sollecitazione completa:
TRAVE
N effettivo
T effettivo
M effettivo
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
1
Mef M2 dZ
EJ Trave
dove