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ANNOTAZIONI PER LA VERIFICA DEI SOSTEGNI POLIGONALI

Verifica sezione generica non in corrispondenza del giunto con innesto ad attrito

Sforzo normale (dovuto ai carichi verticali)

Fz
σ 'z=
S
Sforzo di flessione massimo (dovuto ai carichi longitudinali, trasversali e verticali eccentrici)

Mr
; M r =√ M x + M y
2 2
σ ' 'z=
W min
Sforzo massimo di presso-flessione

σ z =σ ' z +σ ' ' z


Sforzo di taglio massimo (dovuto ai carichi longitudinali e trasversali)

Tr
; T r=√ T x +T y
2 2
τ ' xy =k ∙
S
Forma sezione k
Rettangolo 3/2
Cerchio 4/3
Corona circolare di piccolo spessore 2
Poligono regolare cavo di piccolo spessore Assimilabile alla corona circolare

Per il calcolo delle azioni di taglio medie su una sezione qualsiasi si può applicare la formula approssimata dovuta a Jourawski.

Sforzo di torsione massimo (dovuto generalmente ai carichi longitudinali)

Mt
τ ' ' xy = ∙r
I t max
Il calcolo delle tensioni medie dovute a torsione nel caso di sezioni cave di piccolo spessore t può farsi con la relazione
approssimata dovuta a Bredt:

Mt
τ ' ' xy ≈
2 ∙ Sm∙ t
dove Sm è l’area sottesa dalla linea media.

Nel caso di figure cave aventi piccolo spessore è possibile anche calcolare il valore medio del momento d’inerzia e del modulo di
resistenza a torsione rispettivamente con le seguenti relazioni:
3
I t=I p=2∙ π ∙ r m ∙t ; W t =W p=2∙ S m ∙t
dove rm è il raggio medio.

Sforzo di taglio massimo complessivo

τ xy =τ ' xy + τ ' ' xy


Calcolo sollecitazione ideale piana equivalente mediante il criterio di von Mises

σ =√ σ 2z +3 ∙ τ 2xy ≤ σ amm
Dove σ amm è la sollecitazione massima ammissibile (per una snellezza minore o uguale a 15) dipendente dal tipo di acciaio,
precisamente pari a 137.3 N/mmq per il tipo Fe360 e Fe430, e pari a 215.8 N/mmq per il tipo Fe510.

In condizioni di carico eccezionali (accidentali o di rottura dei conduttori e funi di guardia) sono ammesse sollecitazioni maggiorate
del 60% rispetto i valori precedentemente indicati.

Verifica sezione in corrispondenza del giunto con innesto ad attrito

Questo sistema di giunzione solidale, denominato in inglese “slip-joint connection”, è possibile solo tra due tronchi di forma tronco-
conica che si innestano perfettamente tra di loro e si basa esclusivamente sull’attrito esercitato tra le facce in contatto dei due
tronchi che si sovrappongono.

Nella trattazione per semplicità di esposizione e calcolo si farà riferimento al caso più semplice di sezione circolare anziché quella
poligonale.

Di seguito si riporta schematicamente il tipo di connessione in esame con le diverse azioni esterne applicate: F p carico verticale
risultante (somma dei pesi dei conduttori, delle funi, dei tronchi sovrastanti e della forza d’innesto), F s forza di taglio risultante,
M f momento flettente risultante, M t , momento torcente risultante.

La componente normale del carico verticale è pari a:

Fp
F n=
sinα
a cui corrisponde uno stato tensionale nel piano (applicando le formule relative ai recipienti in pressione di forma cilindrica):

Fn dm Fp
p= → τ =p ∙ =
π ∙d m ∙ h 2∙ t 2 ∙ π ∙ h∙ t ∙ sinα
dove p è la pressione superficiale, t lo spessore dei tronchi, d m è diametro medio del giunto e τ la tensione circonferenziale
corrispondente.
Se si considera il contributo dovuto all’attrito, indicando con μ il coefficiente di attrito o di frizione (che vale circa 0.1÷0.3 per il
contatto tra due superfici di acciaio in condizioni normali), il diagramma delle forze precedente si modifica in quello sottostante, da
cui si deducono le seguenti relazioni:

F p=F n ∙ sinα + F w ∙ cosα ; F w =μ ∙ F n → F p=F n ∙ ( sinα + μ ∙ cosα )

Dove F n è la forza normale alla superficie e F w è la forza di attrito laterale, che agisce tra le due superfici a contatto.

Pertanto, la tensione risulta:

Fn dm Fp
p= → τ =p ∙ =
π ∙d m ∙ h 2∙ t 2 ∙ π ∙ h∙ t ∙ ( sinα + μ ∙ cosα )
Da quest’ultima relazione si evince che l’effetto dell’attrito diminuisce la tensione totale nel giunto, infatti, il coefficiente d’attrito μ
si trova a denominatore, quindi anche un minimo valore non nullo determina la diminuzione della tensione totale.

Per le tensioni dovute al momento flettente il metodo di calcolo assume una distribuzione con crescita lineare delle tensioni di
contatto (pressioni) agenti sulla superficie del giunto. Anche se agisce la forza di attrito, nel calcolo essa non viene considerata e ciò
a favore della sicurezza.

h pmax ∙ π ∙d m ∙ h 6∙ Mf d m 3∙ M f
M f =F ∙ ; F= → pmax = 2
→ τ =p ∙ =
3 2 π ∙ dm∙ h 2∙ t π ∙h 2 ∙ t
Se invece si tiene conto della forza di attrito si ha la seguente configurazione delle forze

Da cui:
h 6∙ Mf 3∙ Mf
M f =F ∙ + F w ∙ d m ; F w =μ ∙ F → pmax = → τ=
3 π ∙ d m ∙ ( h2+ 3∙ μ ∙ h∙ d m ) π ∙ h ∙t ∙ ( h+3 ∙ μ ∙ d m )

Per quanto riguarda il contributo della forza di taglio F s, la pressione e la corrispondente sollecitazione ad essa correlate possono
essere stimate come segue:

Fs dm Fs
p= → τ = p∙ =
2 ∙r m ∙ h 2∙ t 2 ∙ h∙ t

Infine, per quanto concerne il momento torcente Mt occorre osservare che, la pressione di contatto che ne consegue tra le
superfici determina una componente di attrito tangenziale F a su ciascun semi-guscio del giunto, data da:

dm
F a=μ ∙ p ∙ π ∙ ∙h
2
la cui coppia è tale da contrastare il momento M t , ossia:
F a ∙ d m= M t
Da quest’ultima si può quindi dedurre l’entità della pressione esercitata tra le superfici e conseguentemente la tensione tangenziale
che si viene a stabilire:

2∙ Mt dm Mt
p= 2
→ τ= p ∙ =
π ∙d m ∙ h ∙ μ 2∙ t π ∙ d m ∙ h ∙t ∙ μ
La tensione totale, includendo l’effetto dell’attrito (nelle relazioni di calcolo consultate si assume un coefficiente di attrito
μ=0.3), si ottiene sommando i diversi contributi precedentemente analizzati (reazioni al carico verticale, al momento flettente, al
taglio e al momento torcente):

Fp 3∙Mf Fs Mt
τ g= + + +
2 ∙ π ∙h ∙ t ∙ ( sinα + μ ∙ cosα ) π ∙ h ∙ t ∙ ( h+3 ∙ μ ∙ d m ) 2 ∙ h ∙t π ∙d m ∙ h ∙t ∙ μ
Pertanto, in corrispondenza della mezzeria del giunto, la sollecitazione ideale piana equivalente vale complessivamente:

σ =√ σ 2z +3 ∙ τ 2xy
dove:

τ xy =τ ' xy + τ ' ' xy + τ g

Verifica stabilità del sostegno al carico di punta

Si applica la nota formula di Eulero (caso di trave libera ad un estremo e vincolata all’altro) per il calcolo del carico verticale critico
2
π ∙ E∙I
euleriano Pcr = 2
, opportunamente modificata secondo il metodo di Gere and Carter (1962):
4∙l

( )
2 2.7
π ∙ E ∙I0 Dbase
Pcr = 2

k ∙ 4 ∙ htot D0
dove:

k =2 ÷3 è il fattore di sicurezza consigliato (valori più basso per le condizioni eccezionali), I0 e D0 sono rispettivamente il
momento d’inerzia della sezione del fusto del poligonale in corrispondenza della quota di attacco del conduttore più basso e il
diametro dello spigolo corrispondente.

Pertanto, la somma di tutti i carichi verticali applicati deve soddisfare la condizione ∑ P ≤ Pcr.
Calcolo azioni sulle mensole isolanti

Una mensola isolante è composta da un elemento inferiore lavorante a compressione (puntone) e da un elemento superiore
lavorante a trazione (tirante). Si consideri lo schema riportato nella figura sottostante, che rappresenta una generica mensola
isolante collegata al traliccio nei punti A e B (cerniere) e caricata dalla linea nel punto C: l’elemento puntone BC, dovendo sostenere
un carico di compressione, è concepito come biella incernierata agli estremi, mentre, l’elemento tirante AC è formato da una
catena di isolatori tra loro incernierati e quindi privo di rigidezza flessionale.

Fintantoché l’azione assiale nell’elemento AC risulta di trazione, tale configurazione si può assimilare ad un arco a tre cerniere
isostatico ma, non appena l’azione assiale nell’elemento AC diventa negativa, lo schema strutturale cambia completamente e
diviene labile (la biella BC può ruotare attorno al punto B).

In tale situazione, da evitare, la valutazione delle sollecitazioni sui diversi elementi isolanti diviene molto complessa a causa del
comportamento marcatamente non–lineare dell’elemento AC che si comporta a tutti gli effetti come una corda.

È quindi fondamentale assicurarsi che l’azione assiale nell’elemento AC resti positiva per qualsiasi condizione di carico (TPL)
considerata nella progettazione e/o nella verifica così da rendere stabile il sistema “mensola”.

Qui di seguito si riporta lo schema di applicazione dei carichi (i cui versi sono ipotizzati) nella condizione di carico con conduttori
integri (azione longitudinale L = 0) e delle reazioni vincolari (TA, PA, TB e PB) per la valutazione di tutte le forze agenti nel sistema
mediante le equazioni cardinali della statica.
Per l’equilibrio globale alla traslazione in direzione trasversale si ha:

−( T A +T B ) + T=0→ T A +T B =T
Per l’equilibrio globale alla traslazione in direzione verticale si ha:

P A + P B−P=0 → P A + PB =P
Per l’equilibrio globale alla rotazione rispetto al polo C (scelto ad hoc):

−T A ∙ AC ∙ sin ( β+ δ ) + P A ∙ AC ∙ cos ( β +δ )−T B ∙ BC ∙ sin δ+ PB ∙ BC ∙ cos δ=0


Equazione ausiliaria ottenuta imponendo l’equilibrio locale dell’asta BC alla rotazione rispetto al polo C (scelto ad hoc):

−T B ∙ BC ∙ sin δ+ P B ∙ BC ∙ cos δ=0


Tenendo presente quest’ultima equazione, la terzultima può riscriversi nella forma più semplice:

−T A ∙ AC ∙ sin ( β+ δ ) + P A ∙ AC ∙ cos ( β +δ )=0 → T A ∙ sin ( β +δ )=P A ∙ cos ( β +δ )


In definitiva si perviene al sistema di equazioni:

¿
Riscritto in forma ancora più semplice:

{
T A +T B =T
P A + PB =P
P A=T A ∙ tan ( β +δ )
PB =T B ∙ tan δ

Sommando le ultime due equazioni e tenendo presente la seconda si ha:

P=T A ∙ tan ( β +δ )+ T B ∙ tan δ

Sostituendo a T B l’espressione della prima equazione si ha:

P−T ∙ tan δ
P=T A ∙ tan ( β +δ )+ ( T −T A ) ∙ tan δ →T A =
tan ( β+ δ )−tan δ
Conseguentemente:

T ∙ tan ( β+ δ )−P
T B=T−T A =
tan ( β+ δ )−tan δ
P−T ∙ tan δ
P A =T A ∙ tan ( β + δ )= ∙ tan ( β+ δ )
tan ( β +δ )−tan δ
P−T ∙ tan δ
PB =P−P A =P−
tan ( β+ δ )−tan δ
Per quanto riguarda le risultanti delle reazioni vincolari R A e R B corrispondenti rispettivamente alle azioni assiali sul tirante F T e
sul puntone F P:

TA
2 2

F T =R A= √ T A + P A = T A + [ T A ∙ tan ( β +δ ) ] =
2 2
=
P−T ∙ tan δ
cos ( β +δ ) sin ( β +δ )−cos ( β +δ ) ∙ tan δ
TB T ∙ tan ( β +δ )−P
2 2

F P=R B =√ T B + P B= T B + ( T B ∙ tan δ ) =
2 2
=
cos δ cos δ ∙ tan ( β +δ )−sin δ
Determinazione della freccia (linea elastica)

Si applica il principio di sovrapposizione degli effetti applicando per ciascun caso una delle formule sottostanti, dove per il momento
d’inerzia assiale ci si riferisce a quello della sezione del fusto del sostegno in corrispondenza del baricentro di massa ( I g).

Caso Formula
2
Q∙ hQ ∙ ( 3 ∙ htot −hQ )
Carico concentrato Q ad una quota hQ dall’incastro f=
6∙ E ∙Ig
Momento concentrato M ad una quota h M M ∙ ( 2 ∙ hM ∙ htot −h3M )
dall’incastro
f=
2∙ E ∙ I g
4
dinf +d ¿ q ∙ d m ∙ htot
Carico distribuito q [ N /m2 ] , essendo d m = f=
2 8∙ E ∙ I g

Assimilando con una certa approssimazione e per semplicità di calcolo il sostegno poligonale ad un unico tronco di cono cavo di
spessore variabile, l’altezza del baricentro di massa dalla base inferiore si può stimare con la relazione:

htot S inf +2 ∙ √ Sinf ∙ S ¿ +3 ∙ S¿


h g= ∙
4 S inf + S ¿ + √ S inf ∙ S¿
dove:

Sinf =π ∙ δ inf ∙ ( dinf −δ inf ), è la sezione della base inferiore di diametro d inf e spessore δ inf ;

S¿ =π ∙ δ ¿ ∙ ( d ¿−δ ¿ ), è la sezione della base superiore di diametro d ¿ e spessore δ ¿.

I carichi esterni (TPL) a cui far riferimento per la valutazione della linea elastica (freccia) sono quelle con conduttori e funi integri in
EDS e CVS3 dati dalle formule:

T =n ∙ Cm , max ∙ v +n ∙ 2∙ T O ∙ sin ( )
δ max ¿
2
+t

¿
P=n∙ p ∙C m , max +n ∙ K max ∙T O + p

L=0
Nel caso di mensole isolanti tali carichi determinano delle reazioni vincolari applicate ai punti di attacco al sostegno che si calcolano
come visto nel precedente paragrafo.

Come richiesto nelle specifiche tecniche di progettazione si dovrà verificare che le frecce in sommità non superino i limiti dello 0.5%
dell’altezza totale del sostegno in EDS e dell’1% in CVS3.

Riferimenti bibliografici

 Appunti di Scienza delle Costruzioni A.A. 2013


 Manuale del perito industriale, 1980 – Edizioni Cremonese
 L’acciaio nelle costruzioni – Edizioni Cremonese
 The Slip-Joint Connection, Alternative connection between pile and tower – J. Van der Tempel, B. Iutje Schiholt – DOWEC,
2003
 Design of Offshore Wind Turbine Structures – Offshore Standard DNV-OS-J101, maggio 2014

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