Sei sulla pagina 1di 33

Caratteristiche delle sollecitazioni

L’argomento che ora tratteremo ci permette di compiere un altro passo a-


vanti per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti all’inizio, vale a dire
quello di progettare strutture o organi di macchina in grado di sostenere
dei carichi senza cedimenti che possano comprometterne la funzionalità.
Attraverso gli argomenti precedenti siamo in grado di determinare il si-
stema di carichi agenti (attivi, noti e vincolari) che possono gravare su
una struttura. Ora dobbiamo passare a determinare il sistema di forze
interne ad una struttura attraverso le quali i carichi esterni vengono tra-
smessi al sistema vincolare della struttura e quindi a terra.
Le considerazioni che faremo sono generiche ed estendibili a qualunque
corpo con sezione di qualunque forma.
Consideriamo dunque un solido elastico in
equilibrio e fissato un sistema di riferimento
che immaginiamo con l’origine nel baricentro
della sezione corrente e uno degli assi nor-
male al piano della sezione, supponiamo di
tagliarlo in una sezione S-S e ragioniamo ri-
spetto all’equilibrio. Quest’ultimo infatti verrà
meno dal momento che è stata interrotta la
continuità del materiale.
Tuttavia se prendiamo in esame i carichi a sinistra della sezione S-S e
quelli a destra separatamente, e consideriamo il risultante dei carichi di
ciascuna parte sulle sezioni affacciate del taglio, questi devono risultare
uguali e contrari dal momento che rappresentano l’azione di una parte
sull’altra per mantenere l’equilibrio.
Considerando il risultante della parte sini-
stra, questo sarà un vettore comunque ori-
entato sulla sezione di taglio e per la gene-
ralità del caso, sarà anche eccentrico rispet-
to al baricentro della sezione. Tuttavia potrà
essere ridotto al baricentro della sezione
con il momento di trasporto dal punto di ap-
plicazione reale al baricentro della sezione.
Ciascuno di questi vettori potrà essere
scomposto in tre componenti in coerenza al
sistema di riferimento adottato Oxyz. Un componente secondo l’asse nor-
male alla sezione e due componenti secondo gli assi giacenti nel piano della
sezione. Queste componenti prendono il nome di :
Caratteristiche della sollecitazione
Tali componenti sono uguali e contrari a quelle che agiscono sulla sezione
del taglio appartenente al tronco di destra e rappresentano per l’equi-
librio il risultante delle forze agenti sul tronco di destra del corpo elasti-
co. In altre parole potremo dire che le componenti di sinistra sono le
azioni e quelle di destra sono le reazioni, ma vale anche il viceversa.
Per il diverso modo con cui agiscono su ciascuna sezione, queste carat-
teristiche hanno ricevuto nomi diversi. Per quanto riguarda il vettore ri-
sultante:
- la componente normale alla sezione è denominata con N: tende a pro-
durre uno spostamento relativo fra le due facce di affaccio in direzione
normale al piano di questa – prende il nome di forza normale.
Per forza normale si intende la somma algebrica delle componenti se-
condo la normale alla sezione stessa di tutte le forze esterne (reazioni
comprese) alla sua sinistra, prese con il loro segno, ovvero di tutte quel-
le a destra, prese con il segno cambiato. La forza che tende ad allonta-
nare le sezioni di un concio di trave è detta di trazione ed è convenzio-
nalmente considerata positiva (+), quella che tende ad avvicinarle è det-
ta di compressione (-).
- le altre due componenti che tendono invece a far scorrere il piano della
sezione sull’altro nella direzione dell’asse lungo il quale si estendono
sono denominate con Ti e prendono il nome di forze taglianti o sempli-
cemente di taglio.
Per taglio in una sezione si intende la somma algebrica delle componenti
sul profilo della sezione di tutte le forze esterne (reazioni comprese) alla
sua sinistra, prese con il loro segno; ovvero di tutte quelle alla sua destra
prese con il segno cambiato.
Il taglio è convenzionalmente positivo se, considerato un concio della tra-
ve, lo fa ruotare in senso orario
Per quanto riguarda il vettore momento:
- la componente normale alla sezione è denominata Mt e tende a ruotare il
piano di una sezione rispetto a quella contigua e prende il nome di mo-
mento torcente. Il verso positivo del momento torcente è convenzional-
mente coerente con la congruenza del sistema di riferimento.
 le altre due componenti che tendono a produrre una rotazione della se-
zione intorno all’asse normale a quello lungo il quale sono distese sono
denominate con Mi e prendono il nome di momenti flettenti. Per mo-
mento flettente in una sezione si intende la somma algebrica dei mo-
menti statici rispetto al baricentro della sezione di tutte le forze esterne
(comprese le reazioni) alla sua sinistra, prese
col proprio segno; ovvero di tutte quelle alla sua
destra, prese con il segno cambiato. I momenti
flettenti sono intesi convenzionalmente positivi se,
considerato un concio della trave, tendono le fibre inferiori in trazione
(allungamento), mentre sono negativi se le accorciano (compressione).
In definitiva, in figura è mostrata la convenzione delle caratteristiche della
sollecitazione sia sulle facce della trave (parte 1 e parte 2), sia su un concio
elementare estratto da essa.

Vale a dire, estratto un tronco elemen- S(+)


tare da una trave equilibrata su cui è
fissato un sistema di ascisse curvili-
nee (l’asse x è verso l’osservatore), si
Parte 2
possono considerare positive le carat- S(-)
teristiche della sollecitazione che han-
no il verso indicato in figura. Parte 1

Vale a dire, riferendosi al piano della fi-


gura per meglio comprendere l’effetto
delle sollecitazioni:
di trazione per la forza normale; concio
di rotazione del concio in senso orario
per il taglio (verso l’alto);
di allungamento delle fibre inferiori per il
momento flettente
Il problema di De Saint Venant
Il problema dell’equilibrio elastico e della determinazione delle caratteristi-
che della sollecitazione è stato risolto rigorosamente per sollecitazioni sem-
plici da De Saint-Venant in riferimento ad un solido elastico particolare che
nella tradizione scientifica è denominato ‘’trave’’ E’ diventato un solido im-
portante, specialmente in campo civile, in quanto le conclusioni a cui si è
giunti possono essere applicate a tutti i solidi assimilabili a questo.
Per «trave» si intende il solido tridimensionale generato da una superficie
piana, di forma e dimensioni qualunque, che si muove nello spazio per de-
scrivere con il suo baricentro una traiettoria di lunghezza molto grande ri-
spetto alle dimensioni trasversali della sezione (asse delle trave).
Le ipotesi che accompagnano la solu-
zione sono le seguenti:
1. materiale omogeneo e isotropo
2. forze di massa nulle.
3. solido sollecitato e vincolato esclusiva-
vamente in corrispondenza delle estremità.
4. stato di tensione biassiale, vale a dire che tra le fibre longitudinali non si
esercitino azioni mutue di compressione o trazione.
Se la sezione normale all’asse della trave è costante, la trave si dice prisma-
tica. Per le nostre considerazioni assumiamo l’asse della trave rettilineo
Legame differenziale fra taglio e momento flettente
Si basa sulla considerazione che se la trave è in equilibrio, ogni sua parte deve
essere in equilibrio sotto l’azione delle forze esterne gravanti sulla parte e le
azioni interne alle estremità della stessa parte.
Pertanto isolando un elementino di lunghezza dx, cari- podx
cato in modo distribuito, per l’equilibrio alla traslazione,
deve risultare x
podx - T + (T+dT) = 0 dT/dx = - po +
y
Essa indica che per una trave caricata come in figura,
la funzione del taglio è continua e ha pendenza pari al
carico flettente cambiato di segno.
Integrando fra le due sezioni i-esime di un concio si trova l’andamento del taglio
gravante sul tratto considerato.
Queste espressioni non sono comunque valide per tratti in cui è applicato un
carico concentrato, in quanto il diagramma in quei punti xi +1 xi +1

presenta delle discontinuità di funzione diversamente


da quanto qui rilevato. In generale quindi, si può con-
∫ xi xi

dT = − p( x)dx

cludere che xi +1
 Il taglio è lineare per un carico distribuito.
i +1 i ∫
Tx − Tx = − p ( x)dx
xi
 La differenza del taglio fra due sezioni è uguale all’area del carico sul
tratto.
 In tratti compresi fra carichi concentrati, la derivata del taglio è nulla e
quindi il taglio è costante fra i due carichi.
Ritornando all’elementino di lunghezza dx, per l’equilibrio alla rotazione,
individuando il polo sull’estremo destro, si può scrivere
podx
.
M +Tdx - podx dx/2 - (M+dM) = 0 dM/dx = T
trascurando il termine infinitesimo di ordine superiore. x
Questa relazione ci dice che l’andamento del mo-
y
mento flettente nel tratto considerato ha pendenza
pari alla funzione taglio.
Questo è vero in ogni punto dove il taglio è definito, xi +1 xi +1
vale a dire dove non c’è discontinuità. Se il taglio
è nullo per invertirsi di segno, il momento è massimo. x ∫ ∫
dM = Tdx
xi
i
Integrando fra due sezioni, la differenza fra i momenti xi +1
nelle sezioni è uguale all’area del taglio fra le stesse
sezioni, considerata positiva o negativa se il taglio è ∫
M xi +1 − M xi = Tdx
xi
positivo o negativo, rispettivamente.
Derivando ancora la funzione momento si deduce che
d2M/dx2 = dT/dx = - p(x)
e quindi
 se il carico flettente normale all’asse è nullo, il taglio è costante e il mo-
mento varia linearmente;
 se il carico flettente normale all’asse è costante, il taglio è lineare e il mo-
mento varia secondo una funzione parabolica;
 se il carico flettente normale all’asse è lineare, il taglio varia secondo una
funzione parabolica e il momento secondo una parabola cubica.

Risoluzione di travi semplici


Si basa sull’applicazione delle equazioni di equilibrio sulla struttura in esame
per ricavare dapprima le reazioni vincolari e in successione tracciare i diagram-
mi delle caratteristiche delle sollecitazione.
In particolare per quanto riguarda il tracciamento dei diagrammi si tratta di
immaginare di tagliare la trave in una sezione considerata corrente, cioè varia-
bile lungo l’asse della trave in modo continuo, e mettere in evidenza le carat-
teristiche delle sollecitazioni, da equilibrare rispetto a tutte le forze a sinistra
della sezione, tenendo conto delle convenzioni di segno.
Esercizio 12
Si consideri per esempio la trave a mensola accanto di cui si sono già calco-
late le reazioni vincolari.
HA = 38,3 kN RA = 32,1 kN MA = 160,7 kNm
Partendo dal punto A e considerando le uniche forze x x
a sinistra, vale a dire le reazioni che vanno riportate R
in scala con il proprio segno, si nota che per lo sforzo Nxx = -38,3 kN
normale e il taglio, uguali alle reazioni nella sezione _
dell’incastro, nel percorrere la luce non si incontrano x
altre forze. Quindi N e T non vengono modificate fino R +
Rxx = 32,1 kN
all’altra estremità dove si incontra il carico che chiude
il diagramma sulla linea indeformata. Quest’ultima -MA + RAx = M(x)
viene considerata riferimento per la misura delle sol-
_
x
lecitazioni. Pertanto lo sforzo normale, di compressio-
ne è negativo ed è costante per tutta la lunghezza della trave
ve. Il taglio è anch’esso costante e positivo verso l’alto fino al-
l’altra estremità dove il carico lo annulla. Il momento flettente
è invece variabile e si riduce linearmente fino a zero all’estremità. La sua
espressione analitica è ricavabile dall’equilibrio del concio di lunghezza
genenrica x. Poiché inoltre il momento prodotto dal carico tende le fibre
superiori della trave, secondo la convenzione è negativo.
Esercizio 13
Esaminiamo ora questa trave a sbalzo caricata in modo distribuito con un
carico unitario q.
La reazione orizzontale HA = 0
La reazione verticale sarà uguale al carico risultante ma diretta in verso
contrario (verso l’alto) RA = ql
y La reazione momento sarà dato dal carico risul-
x
tante considerato applicato nel baricentro molti-
plicato per la metà della lunghezza MA = ql2/2
Per quanto riguarda i diagrammi, si consideri la fi-
gura accanto dalla quale si può dedurre che il ta-
glio, rivolto inizialmente verso l’alto e quindi posi-
tivo, si abbassa linearmente al procedere della se-
zione x dato che viene progressivamente equili-
brato dal carico, per annullarsi all’estremità libera.
Infatti lungo x T(x)=RA – qx per x=l T(l) = 0
Per quanto riguarda il momento, considerando l’equilibrio alla rotazione ri-
spetto all’estremo sinistro del concio generico di lunghezza x, risulterà
-MA + RAx - qx2/2 – Mf(x) = 0 -MA + RAx - qx2/2 = Mf(x)
Mf(l) = -ql2/2 + ql2- ql2/2 =0
Ha un andamento parabolico ed è negativo dato che il carico tende le fibre
superiori. Convenzionalmente il momento negativo viene riportato al di sopra
della linea indeformata, mentre quello positivo al di sotto.

Esercizio n. 14
Si disegnino i diagrammi delle sollecitazioni della struttura

� 𝐹𝑣 = 0

𝑅𝐴 − 𝑝𝑜 𝑙 − 𝐹 = 0
𝑅𝐴 = 𝑝𝑜 𝑙 + 𝐹
𝑇 𝑥 = 𝑅𝐴 − 𝑝𝑜 𝑥 𝑥
𝑇 𝑥 = 𝑝𝑜 𝑙 + 𝐹 − 𝑝𝑜 𝑥 𝑥
A 𝑇 0 = 𝑝𝑜 𝑙 + 𝐹
B
𝑇 𝑙 =𝐹
T=0 per x = l+F/po
B 𝑑𝑑
A
𝑑𝑑
=-𝑝𝑜 (𝑥)
Equilibrio alla rotazione
∑ 𝑀𝑋 = 0 𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠 𝑖𝑖 𝑝𝑝𝑝𝑝 𝐴 dx
𝑝𝑜 𝑙2
𝑀𝐴 − −Fl + w=0
2 𝑝𝑜 𝑥 2
𝑝𝑜 𝑙2 −𝑀𝐴 + 𝑅𝐴 𝑥 − = 𝑀𝑓 𝑥
𝑀𝐴 = + Fl - w 2
2
𝑝𝑜 𝑙2 𝑝𝑜 𝑙2
𝑀𝑓 𝑙 = − − Fl +w+ 𝑝𝑜 𝑙2 + 𝐹𝑙 − =w
2 2

𝑑𝑀𝑓 (𝑥)
𝑀𝑓 0 = −𝑀𝐴 = 𝑅𝐴 − 𝑝𝑜 𝑥
𝑑𝑑
Esercizio n. 15
Si tratta di una trave isostatica su due appoggi e caricata con un carico con-
centrato di 100 kN inclinato di 40° sull’orizzontale. Si sono già calcolate le
reazioni. Ricordando i dati l = 10 m e a = 7 m e le reazioni
HA = 100 cos 40° = 76,6 kN VB = 100 . 7 cos 50°/10 = 45 kN
VA = Fv – VB = 100 cos 50° - 45 = 19,3 kN
C x
Si possono tracciare i diagrammi

T(x) = VA = 19,3 kN a sinistra C


T(x) = VA – Fcos50° = -45 kN a destra C

T M(x) = Vax a sinistra C


Fyb/l B M(a)=19,3x7=135kNm
A Fya/l M(x) = VAx – Fcos50(x-a) a destra C

A B N(x) = -HA = -76,6 kN a sinistra C


N(x) = 0 a desta C
Fyba/l

N-
Esercizio n. 16
Se riprendiamo la struttura dell’esercizio
n. 5 per il quale si sono già calcolate le
reazioni relative ai seguenti dati
+ l = 5 m p = 1 kN/m
VA = VB = pl/2 = 2,5 kN
-
possiamo costruire i diagrammi
𝑥
T(x) = pl/2 - ∫0 𝑝𝑝𝑝 = pl/2 – px per 0≤x≤l

T(0) = pl/2 = 2,5 kN T(l) = -2,5 kN


T(x) = 0 per x = l/2
𝑥
M(x) = VAx - ∫0 (𝑝𝑝𝑝)𝑥 = VAx - p𝑥 2 ⁄2 per 0≤x≤l

𝑑𝑀(𝑥)
= VA - 2px/2 =0 M(max) per x = VA/p = 2,5/1 m
𝑑𝑑
𝑝𝑙 2 𝑝𝑙 2 𝑝𝑙 2
Per cui il M(l/2) = − = = 1x52/8 = 3,125 kNm
4 8 8
Esercizio n. 17
Si tratta di una trave AB a sbalzo con
l=7m, b=3m e un carico verticale P = 30kN
all’estremo dello sbalzo
Trave isostatica. Carico e reazioni sono
A verticali. Per l’equilibrio alla rotazione in-
B
torno a B, si ha
Pb = Al A = Pb/l = 30.3/7 = 12,86 kN
+
L’analoga equazione intorno ad A
- fornisce
B =P(l+b)/l= 30(7+3)/7 = 42,86 kN
-
Esercizio n.18

Per calcolare le reazioni vincolari, scegliendo


il polo A e considerando che il risultante del
carico pari a pl passi per la mezzeria della
trave si ha

pl 2 pl y
− RB l + =0 RB =
2 2 x
R A + RB = pl R A = pl −
pl pl
=
2 2

l
T ( x) = p − px T=0 x=l/2 dT/dx = -p
2
l x
M ( x) = p x − px dM/dx = pl/2 – px = T
2 2
Mmax= pl2/8 x = l/2 dM2/dx2= -p
Esercizio n. 19

Dati
P1 = 25 kN
P2 = 20 kN α2 = 15°

P3 = 15 kN α3 = 45°
59,2 kNm
Strutture reticolari

Strutture o parti di macchine


realizzate mediante unione di
profili quali angolari, sezioni a
C, sezioni a doppio T.
In altre parole sono strutture
costituite da elementi snelli col-
legati alle estremità.
Le linee d’asse degli elementi
convergono verso punti parti-
colari detti nodi, realizzati co-
me in figura mediante chiodi,
bulloni o perni.
In realtà i collegamenti fra aste
così descritti si comportano co-
me incastri, tuttavia si fa l’ipo-
2n = a + ∑ vi
<
tesi di comportamento cerniera >
allo scopo di semplificare i cal- GdL
GdV
coli e allo stesso tempo ottene-
Il calcolo dei gradi di libertà e
re un dimensionamento maggio-
vincolo in tali condizioni è al-
re delle sezioni, a vantaggio di
quanto complicato dato il nume-
sicurezza.
ro piuttosto alto di nodi, e quindi,
Pertanto una struttura reticolare sulla base degli spostamenti
può essere pensata come un in- possibili della struttura, si consi-
sieme di elementi di tipo “asta” derano i nodi come punti liberi
vincolati tra loro mediante cerni- di spostarsi nel piano (2n) e le a-
ere interne e all’esterno median- ste come elementi rigidi (vincoli)
te cerniere fisse o carrelli. che impediscono ai nodi di spo-
starsi relativamente fra loro.
Applicando la formula preceden-
te, si ha che
GdL = 39 x 2 = 78
a = 3 (vincoli esterni) Nodi = 39
∑v = 75 Aste = 75
e si può concludere che la struttu-
ra è isostatica.
Le ipotesi strutturali sono:
In tali ipotesi vengono ad essere nulle
- Forze esterne applicate esclusivamen- tutte le caratteristiche delle sollecita-
te sui nodi; zioni tranne lo sforzo normale N. Così
- Cerniere senza attriti. sollecitate tutti gli elementi che costi-
- componenti taglianti delle forze che le tuiscono la struttura si comportano co-
aste scambiano con i nodi di convergen- me bielle.
za nulle, la qualcosa rappresenta la con- Le bielle sollecitate a trazione sono
dizione di equilibrio alla rotazione intorno dette tiranti, quelle sottoposte a com-
ai nodi. pressione, puntoni
Per conoscere l’intensità dello sforzo Il metodo è applicabile per via
per ogni asta e il verso si utilizzano grafica solo nel caso in cui vi sia
due metodi: un nodo nel quale concorrono al
più due aste incognite (nodo ca-
il metodo dell’equilibrio dei nodi
nonico).
il metodo delle sezioni di Ritter. Per questo le travature reticolari
hanno bisogno di un criterio op-
Metodo dell’equilibrio dei nodi
portuno per risultare isostatiche
Il metodo consiste nell’isolare ciascun non solo esternamente ma anche
nodo e imporre l’equilibrio sotto l’azione internamente. Un esempio è nella
delle forze provenienti dalle parti adia- travatura seguente
centi oltre a quelle agenti direttamente
sul nodo. Nodi = 5 Aste = 7

L’equilibrio del nodo impone che per cia-


scun nodo la poligonale di tutte le forze
agenti su di esso sia chiusa.
Tale poligonale d’equilibrio per ogni nodo
viene sviluppata attraverso la scomposi-
zione dell’equazione vettoriale ∑Fi=0 se-
condo gli assi cartesiani.
Esercizio n. 20
Per applicare il metodo ci riferiamo a que-
sta struttura vincolata con una cerniera
fissa nel nodo A e un carrello verticale nel
nodo E e caricata con una forza P nel x
nodo D.
Dapprima occorre ricavare le reazioni vin- y
colari esterne. Dall’equilibrio verticale la
reazione P secondo y e agente nel nodo A RA=-RE=2P/4
mentre dall’equilibrio alla rotazione il mo-
mento 2P si ripartisce sui nodi A ed E con
una coppia di forze orizzontali pari a P/2 -N4sen45°-N1=0
che produce un momento opposto. Nella
-N4cos45°-N3=0
figura accanto sono rappresentate le poli-
gonali d’equilibrio di tutti i nodi dalle quali
ricavare le intensità dello sforzo normale in
ogni asta. Si può scrivere, fissato il siste-
ma di riferimento Oxyz, che
Essendo N6 l’azione dell’asta
N6 cos 45° - P/2 = 0 (-)N6 = P√2/2 sul nodo, la reazione sull’asta
sarà contraria e pertanto
-N6 sen 45° + N7 = 0 (+)N7 = P/2
l’asta 6 sarà in compressione.
x

N7 invece è in trazione dato che


la reazione si allontana dal no-
do E.
Passando al nodo C la forza no-
La lettura delle singole poligonali nel verso ta –N si scompone nelle rea-
7
della forza nota indica le aste che funziona- zioni N ed N che valgono
4 5
no da puntone quando la reazione è diretta
contro il nodo e quelle che funzionano da -N7+ N4sen45°= 0 (+)N4=P√2/2
tirante quando la reazione si allontana dal N - N cos45° = 0 (-)N5=P/2
5 4
nodo.
x

Seguendo il percorso indicato in


figura, l’equilibrio del nodo D
comporta
N2cos45° - N5 - N6cos45°=0 da cui N2 = (N5 + N6cos45°)/cos45°
(-)N2= (P/2 + P/2)2/√2= P√2
P + N6 cos45° - N3 - N2cos45°=0 da cui (-) N3 = -N2cos45°+ N6 cos45° + P
= - P + P/2 + P = P/2
e infine l’equilibrio del nodo B comporta
N4sen45°- N1= 0 (+)N1 = P/2
500
Esercizio n. 21
Metodo delle sezioni di Ritter
Consiste nel determinare gli sforzi in
ciascuna asta tagliandola con un piano
ideale che divida integralmente la strut- x
tura in due parti coinvolgendo solo tre
aste non concorrenti nello stesso punto. y
Tale sezione è detta sezione di Ritter.
Applichiamo il metodo alla struttura
reticolare accanto caricata con una for-
za F nel nodo B e una forza 2F inclinata
di 30° rispetto alla verticale nel nodo G. VA2l - F2l - 2Flcos30° =0
Anche in questo caso il procedimento
ha inizio determinando le reazioni VA=F(1+cos30°)= 1,866F
vincolari. Fissato il sistema di riferi-
mento e scelto il punto E come polo, HE= 2Fsen30° = F
dall’equilibrio alla rotazione e alla tra- F+ 2Fcos30° = V +V = (1+√3)F
A E
slazione orizzontale risulta
VE =(1+√3)F-F(1+cos30°) = √3/2F
La sezione di Ritter 1-1 è x
coniugata alle aste BC,AC e AG
y
Dall’equilibrio alla traslazione ver-
ticale della porzione SI a sinistra e
poi quello alla rotazione intorno a
poli scelti opportunamente si pos-
sono ricavare gli sforzi nella aste
coniugate
Dall’equilibrio alla rot. intorno a C
-VA + F - NACcos45°=0
Fl+NAGl-VAl=0 NAG = F(1+cos30°) – F
F - Fcos30° - F = NACcos45°
NAG = F√3/2 tirante
NAC = - Fcos30°/cos45° = -F√1,5
Dall’equilibrio alla rotazione intorno ad
Il segno (-) sta ad indicare che lo A poi N l = 0 e quindi
CB
sforzo nell’asta AC è di compres-
sione e pertanto funziona da pun- NBC è un’asta scarica
tone
La sezione di Ritter 2-2 è coniugata
delle aste che taglia GA,GC e CE
Pertanto possiamo ricavare lo sforzo
in quelle aste con l’equilibrio alla ro-
tazione rispetto ai nodi C,G ed E,
quindi
-2Fl√3/2 + l NGC =0 polo E)
NCG = F√3 tirante
VEl + NCE l √2/2 = 0 polo G)
NCE=- VE√2 = -√1,5F puntone

La sezione 3-3 taglia la travatura in due


parti, ma è possibile determinare solo lo
sforzo nella asta AB mediante l’equilibrio
alla rotazione intorno C.
Fl + NABl = 0
L’equilibrio alla traslazione non è conve-
niente in quanto avremmo troppe incognite. NAB = -F puntone
La sezione 4-4 invece permette di
completare la determinazione degli
sforzi nell’asta GE con l’equilibrio
alla rotazione intorno a C
HE l – VE l + NGE l =0
NGE = VE – HE = F(√3/2 – 1) =

Infine se NCB è nullo, l’equilibrio -F(√3-2)/2 puntone


orizzontale e verticale del nodo D
comporta che le aste CD ed ED sono
scariche

Potrebbero piacerti anche