Obiettivi
Imparare definizioni e terminologie relative alle propriet
meccaniche dei materiali
1. Capire il comportamento meccanico dei materiali sottoposti
a sollecitazioni semplici
2. E, ovviamente, capire le relazioni tra microstruttura e
propriet meccaniche
1. Metalli
2. Ceramici
3. Polimeri
4. Compositi
Sforzo e deformazione
Ogni forza o carico applicato ad un materiale si traduce in
sforzi, ogni spostamento indotto si traduce in deformazioni
del materiale.
Sforzo
Lo sforzo rappresenta lintensit della forza di reazione in ogni
punto di un corpo in seguito allimposizione dei carichi di
servizio, delle condizioni di fabbricazione e di cambiamenti
termici. Lo sforzo viene misurato come la forza agente per
unit di area di un piano.
F
= lim
A0 A
= sforzo
F = forza
A = area
Deformazione
Lalterazione della forma o dimensione di un corpo in seguito
alla presenza di uno sforzo chiamato deformazione
In analogia agli sforzi, esistono 3 tipi principali di deformazione:
a trazione, a compressione e a taglio.
Le deformazioni si esprimono in termini adimensionali come
millimetri/millimetri o in percentuale
dove
L = L L0
L = L0 L
Deformazione a trazione:
T = L/L0
Come si pu notare, lo
sforzo di trazione
determina una
contrazione
perpendicolare alla sua
direzione, mentre quello
di compressione causa un
allungamento
AB
AC
AC = L
AB = r
r
L
Elasticit
xx xy xz
yy yx yz
zz zx zy
yx = xy ; yz = zy ; xz = zx
Quindi lo stato tensionale in un punto pu essere specificato in modo
completo attraverso 6 componenti indipendenti:
3 componenti normali (xx, yy, zz)
3 componenti tangenziali (xy, yz, xz, )
Per convenzione, gli sforzi normali si considerano positivi se di
trazione e negativi se di compressione
9 costanti indipendenti
simmetria TETRAGONALE
6 costanti indipendenti
simmetria ESAGONALE
5 costanti indipendenti
simmetria CUBICA
3 costanti indipendenti
materiale ISOTROPO
2 costanti indipendenti
E = T/T
2) Modulo di compressibilit (bulk modulus) K
K=
sforzo
=
deformazione volumetrica V /V0
G=
= sforzo di taglio
= deformazione a taglio
C
A
(1 + T )(1 T )(1 T ) = 1 + T 2 T 2 T 2 + 2 T 2 + 2 T 3
Che, per T piccoli, diviene: 1 + T 2 T = 1 + T (1 2 )
V = 1 + T (1 2 ) 1 = T (1 2 )
Se applichiamo ora degli sforzi di trazione di uguale intensit
anche nelle altre due direzioni mutuamente ortogonali, vista
lisotropicit del materiale, si ricava che la variazione totale di
volume pari a:V
= 3 T (1 2 )
E
K=
K=
3 T (1 2 )
3(1 2 )
Per i materiali
isotropi
V = 0 1 2 = 0
1
=
2
K =
G=
E
2(1 + )
1
1
1
=
+
E 9K 3G
Per i materiali
isotropi
E=3G
Esemplificazioni
Caso generale:
xx C11
yy .
zz .
=
xy .
xz .
yz C61
. . . . C16 xx
. . . . . yy
. . . . . zz
. . . . . xy
. . . . . xz
. . . . C66 yz
0
0
0
12
12
11
yy = C12 xx + C11 yy + C12 zz
C12 C11 C12 0
0
0
C=
0
yz = C 44 xy
0
0 C44 0
0
xz = C 44 xz
0
0
0 C44 0
0
0
0
0
0
0
C
xy = C 44 yz
44
xx = ( + 2G ) xx + yy + zz
yy = xx + ( + 2G ) yy + zz
zz = xx + yy + ( + 2G ) zz
xy = G xy
xz = G xz
yz = G yz
Per un carico uniassiale in direzione x:
xx = E xx
poich
yy = zz = yz = xz = xy = 0
yy = zz = xx
E
(1 + )(1 2 )
E
G=
2(1 + )
=
con:
EL >> ER ed ET
ET)
Effetto termoelastico
Quando un campione metallico viene stirato rapidamente, il
suo volume aumenta e la sua temperatura diminuisce. Se il
campione rimane sottoposto al carico costante per un tempo
sufficiente, si riscalda sino a raggiungere la T ambiente e si
espande (linea AB)
ET
T
=
CV (1 2 )
S
Dove: T
= modulo di Poisson
= densit
= modulo di Young
CV
Anelasticit
carico
deformazione
scarico
effetto
anelastico
tempo
F
F
M
d 2u
= y=E 2
I
dx
(i)
y 2 dA
sezione A
FL3
=
C1EI
m = AL = b 2 L
F C1EI
S= = 3
Il momento di inerzia
b4
I=
12
1/2
! 12SL3 $
! $
m =#
& L # 1/2 &
"E %
" C1 %
Le grandezze S, L e C1 sono tutte definite. I migliori materiali
per una trave leggera e rigida sono quelli che presentano il
valore pi basso di
/ E1/2
E1/2
Obmax =
E1/2
Obmax =
E1/2
Obmax =
Cm
Plasticit e flusso
Molti materiali, quando sollecitati oltre un certo limite,
mostrano una deformazione permanente non recuperabile
Essa chiamata DEFORMAZIONE PLASTICA ed il risultato di
uno spostamento permanente di atomi o molecole o gruppi di
atomi e molecole dalle loro posizioni reticolari originali
Gli atomi e le molecole che si sono spostati non fanno ritorno
nelle posizioni originarie, una volta rimosso il carico
Se un materiale, sottoposto ad un carico costante di entit
sufficiente, mostra una deformazione che aumenta in modo
continuo, tale fenomeno viene denominato FLUSSO. Il flusso
un fenomeno tipico di sostanze liquide e gassose sottoposte ad
uno sforzo di taglio. Tuttavia, anche molte sostanze solide
possono mostrare flusso, se sottoposte per un tempo
sufficiente a carichi elevati
Piano di slip
Direzione
di slip
Struttura
Piano di
slip
Direzione
di slip
fcc
(1 1 1)
<1 1 0>
bcc
(1 1 0)
<1 1 1>
hcp
(0 0 0 1)
<1 1 2 0>
A)sincos
= (F/A)sincos = Tsincos
Lo sforzo di taglio sul piano di scorrimento
massimo quando = 45
max = T/2
carico
Normale
al piano
di slip
Direzione di slip
Piano di slip
F cos
A' =
A
cos
Definizione della
componente di sforzo di
taglio risultante, , che
direttamente produce la
deformazione plastica (con
azione di taglio) come
risultato dellapplicazione
di uno sforzo di trazione,
.
F cos F
= cos cos = cos cos
A / cos A
DS = cos
Condizione di scorrimento
DS > critico
> critico
TWINNING
Lo scorrimento non lunico tipo di deformazione che pu avvenire
in un cristallo. Alcuni cristalli possono deformarsi per twinning
(dallinglese twin, gemello => creazione di zone gemelle)
In pratica, quello che accade che gli atomi di una parte di un cristallo
soggetto ad uno sforzo si riorganizzano cos che una parte del reticolo
diviene immagine speculare di unaltra parte. Ogni piano atomico trasla nella
stessa direzione per un ammontare proporzionale alla sua distanza dal piano
di twinning
In genere, il twinning richiede sforzi di
taglio pi elevati dello slip; in genere
relativamente poco importante nei
fenomeni di deformazione plastica.
Diviene importante laddove, come nei
metalli a struttura esagonale (Mg) i
sistemi di scorrimento sono in numero
limitato. Il twinning pu essere causato
da impatto, trattamento termico e da
deformazione plastica. frequente in
hcp e bcc
= critico sin
2 x
d
Gx
,
a
avendo posto =
x
a
=
CR
d
d
a
d
CR
Gd
2 a
P N
con w =
2 a
2 w
= G exp
= G exp
b
(1 )b
a
ampiezza della dislocazione
1
Sforzo di
PEIERLS
NABARRO