Questo gioiello deve il suo colore a difetti di boro presenti al suo interno
DIFETTI PUNTUALI
Sono difetti presenti in regioni del reticolo cristallino e coinvolgono uno o pochi atomi. I
solidi cristallini sono sempre caratterizzati dal reticolo cristallino, una struttura poliedrica
ordinata costituita da celle elementari, ai cui vertici (o posizioni nodali) si trovano gli
atomi della sostanza.
In ogni materiale e sempre presente, ad ogni temperatura, una quantita non trascurabile
di difetti puntuali che influenza le loro proprieta chimico-fisiche e meccaniche.
Tali difetti, come vedremo, sono prodotti termicamente, ma sono a volte conseguenza di
processi tecnologici cui il materiale e stato sottoposto, e spesso sono introdotti in modo
artificiale per esaltarne alcune proprieta (si pensi all'indurimento di un metallo per
soluzione solida oppure difetti introdotti per alterare la conducibilita elettrica).
I difetti dipendono dalla struttura del reticolo cristallino del materiale in questione. Si
possono definire due casi fondamentali:
1. Nei metalli o in elementi aventi struttura cristallina si hanno VACANZE, cioe siti
del reticolo cristallino non occupati da nessun atomo
2. DIFETTI INTERSTIZIALI, cioe atomi dello stesso elemento (o di elementi
diversi) situati in una posizione interstiziale.
3. Nel caso di composti si hanno difetti analoghi, che pero agiscono in coppia: nei
cristalli ionici si ha il DIFETTO DI SCHOTTKY quando viene a mancare una
coppia di ioni di carica opposta (ovviamente cio accade affinche il materiale
mantenga la neutralita di carica locale nell'ambito del reticolo), mentre in altri
composti i DIFETTI DI FRENKEL che sono la combinazione di una vacanza e di
un interstiziale.
Fig. 1 Difetto di Frenkel
Fig. 3 (a) vacanza, (b) atomo interstiziale, (c) atomo sostituzionale piccolo, (d) atomo
sostituzionale grande, (e) difetto di Frenkel, (f) difetto di Schottky.
Le vacanze sono state postulate per la prima volta dallo scienzato russo Frenkel nel 1926.
n -E
= c exp (3)
N k T
Cx Cx
= D (5)
t x x
Se si suppone D indipendente dalla concentrazione, allora la legge assume questa forma
semplificata:
Cx 2 Cx
= (6)
t x2
Quest'ultima equazione e comunemente usata per analizzare la diffusione di una
sostanza all'interno di un materiale solido mentre la concentrazione superficiale della
specie chimica che sta diffondendo, Cs rimane costante. Questo tipo di diffusione viene
largamente usato nell'industria, ad esempio nella cementazione o nella nitrurazione dei
metalli.
Data dunque la suddetta condizione iniziale l'equazione della seconda legge ha la
seguente soluzione:
C x - C0 x
= 1 - erf (7)
Cs - C0 2 D t