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Esercizio 14.1
gura 14.1.1
T = F1 cos α ,
M f ≈ F1 a .
Tramite il metodo delle tensioni nominali si possono calcolare le tensioni nella
sezione A-B suddetta. In prossimità di A agirà la massima tensione di trazione,
anche per via della concentrazione di tensione provocata dalla curvatura locale, che
si può quanticare nel modo discusso nella Appendice al Capitolo 8.
kt Mf ymax N
σmax = + .
IAB AAB
Sui perni che consentono la rotazione delle leve agisce la risultante R = F12 + F22 .
p
Noto il diametro d del foro ciò determina una pressione convenzionale pari a:
R
pc = .
ds
Si introducono i seguenti valori numerici. Ms = 4000 Nm, fs = 0, 3, f = 0, 1,
ri = 100 mm, re = 140 mm, N = 2 · 8 = 16, η = 0, 8, a = 50 mm, b = 180
mm, s = 15 mm, ha = 15 mm, hb = 10 mm, kt = 1, 2, d = 20 mm.
Si ottengono i valori: F1 = 2, 9 kN, F2 = 850 N, δ1 = 0, 03 mm, δ2 = 0, 06 mm,
σmax = 190 MPa, pc = 30 MPa.
1
Se lo spessore s lo consente e la serie di produzione giustica il costo della costruzione degli
stampi si può usare la tranciatura
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14.2 Scrivere la relazione tra la forza applicata dalla molla dell'innesto di si-
curezza ad attrito in gura 14.9 (a) del testo e la coppia per cui si ottiene lo
slittamento.
Esercizio 14.2
con N = 2.
Introducendo i seguenti valori numerici: f0 = 0, 38, pamm = 1 MPa, ri = 50 mm,
re = 100 mm, si trovano Famm = 15, 7 kN e Mmax = 895 N.
Poichè questa elevata forza deve essere introdotta comprimendo la molla a tazza
tramite la ghiera, occorre vericarne la pratica fattibilità, come detto prima. In
particolare, la coppia Mg di serraggio della ghiera, con coeciente d'attrito cinetico
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apparente sulla lettatura pari a fa e sulle altre superci fs è (vedi Capitolo 7):
dm dr
Mg = F tang(λ + φa ) + fs ,
2 2
Esercizio 14.3
Esercizio 14.4
gura 14.4.1
X
MQ,i = 0 ,
dove i rappresenta l'indice della forza o della reazione, come indicati nella gura
14.4.1 e il polo Q si fa coincidere, dove occorre, con un punto di applicazione di
una forza, come avviene nelle cerniere A e B.
In questo caso, l'equilibrio alla rotazione attorno al perno B della leva che reca il
contrappeso fornisce:
FC d − P b = 0 → FC = P b/d .
FDy − FE senα − FK = 0
FK d − FE cosα c = 0 .
Da questa ultima relazione ponendo FK = P b/d si trova:
FE cosα = P b/c
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Inoltre:
FDx = P b/c .
FDy = P (b/c + (b tangα)/c .
L'equilibrio alla rotazione della leva incernierata in A si scrive
F1 cosφ k − FE cosα h = 0 → F1 = P (b h)/(c k cosφ).
Si noti che con questo freno F1 = F2 e quindi il freno non sollecita a essione
l'albero del tamburo né aumenta il carico sui suoi cuscinetti. Le componenti di
attrito sono F1 sen φ e F2 sen φ, ed entrambe possono essere espresse in funzione
del peso P . Detto rT il raggio del tamburo, la coppia frenante è:
Ms = rT (F1 sen φ + F2 sen φ) = f (P, φ rT ).
Esercizio 14.5
Ciascuno dei quattro freni deve smaltire un quarto di questa energia che si converte
in calore. Poichè il fenomeno avviene in tempi molto brevi si può usare un modello
adiabatico e supporre che tutta l'energia cinetica sia trasformata nell'energia ter-
mica posseduta dal pacco dei dischi del freno, dove si sviluppa il lavoro delle forze
di attrito.
La massa da considerare è
mf = ρ 0, 25 π (d2e − d2i ) L
dove ρ è la densità del materiale dei dischi, de , di i diametri esterno ed interno dei
dischi e L la lunghezza complessiva del pacco frenante.
Detto ∆T l'aumento di temperatura del pacco frenante, inizialmente a temperatura
ambiente, e cs il calore specico del materiale, si scrive:
E
E/4 = cs mf ∆ T → ∆T = .
4 mf cs
I dischi dei freni sono attualmente costruiti in materiale composito a base di car-
bonio, che è leggero ed ha una temperatura limite massima notevolmente superiore
a quella dell'acciaio.
Si assume quindi, dalla letteratura tecnica2 ρ = 1730 kg/m3 (un quarto della
densità dell'acciaio), cs = 1600 J/(kg K◦ ) (tre volte maggiore del calore specico
dell'acciaio). Con questi dati si ottiene ∆ T ≈ 1500 K◦ , valore identico a quello
di picco trovato nel lavoro prima citato relativo ad un problema analogo. Secondo
gli autori di questo articolo il valore massimo della temperatura si manifesta dopo
circa 20 secondi di frenata e riguarda - in questi primi istanti - quasi unicamente i
dischi del freno.
2
Z. Wolejsza et al., Thermo-Mechanical Analysis of Airpla-
ne Carbon-Carbon Composite Brakes Using MSC.Marc, 2001;
https://www.mscsoftware.com/events/aero2002/partner/pdf/p05801.pdf