Sei sulla pagina 1di 10

Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione

Cattedra di Costruzione di Macchine


Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

I ESERCITAZIONE: MOLLA AD ELICA CILINDRICA

NB: Il presente documento è la versione aggiornata del materiale messo a disposizione degli
studenti negli anni passati. Il documento è ancora in stato di bozza.

Una carrozza ferroviaria di massa M appoggia su 2 carrelli, mediante 2 molle ad elica cilindrica a sezione
circolare per ogni carrello.
Basandosi sulla teoria elementare per il calcolo di queste molle (vedi figura):

1) scegliere le dimensioni delle molle (in acciaio), tutte uguali fra loro, in modo da ottenere una
rigidezza complessiva verso terra pari a Kt, nell’ipotesi che il carico sia uniformemente ripartito
tra le molle;

2) calcolare la freccia (rispetto alle molle scariche) corrispondente alla massa m, che deve essere
tale da non portare a pacco le molle;

3) scegliere il materiale fra i tre proposti (ed eventualmente rivedere il precedente


dimensionamento) in modo tale da garantire, quando le molle vanno a pacco, un ulteriore
margine, rispetto a quanto previsto dalla norma, dato il particolare impiego delle molle, pari
almeno a 1,25;

4) calcolare la massa aggiuntiva che porta a pacco le molle.

DATI

Massa M

Rigidezza complessiva Kt

MATERIALI
48Si7 Rm=1.300 MPa Rp0.2=1.110 MPa A= 6%

52SiCrNi5 Rm=1.400 MPa Rp0.2=1.220 MPa A= 5%

60SiCr8 Rm=1.450 MPa Rp0.2=1.250 MPa A= 5%

E = 206.000 MPa per acciai legati e non (da UNI 8736)


𝜈 = 0,3 per acciai legati e non (da UNI 8736).

Molla ad elica cilindrica Pag. 1 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

SIMBOLI

D [mm] = diametro del filo della molla


D [mm] = 2R = diametro di avvolgimento sul quale è avvolto l’asse del filo della molla
p0 [mm]= passo della molla scarica
α [°] = angolo di avvolgimento
ν [mm]= spazio interspira a molla scarica
P [N]= forza sulla molla (sull’asse)
i [-] = numero di spire (e frazioni di spira) attive
l [mm]= lunghezza del filo = 2π R i

NORME ALLE QUALI RIFERIRSI

UNI 3545-80 (materiali)


UNI 7900 (calcolo molle a compressione)
UNI 8525 (caratteristiche costruttive molle ad elica cilindrica a compressione)

Molla ad elica cilindrica Pag. 2 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

1. DETERMINAZIONE DELLA RIGIDEZZA

La rigidezza di una molla è la proprietà che lega la forza agente sulla molla all’elongazione che la molla
subisce, chiamata freccia; essa è definita come la tangente alla curva caratteristica, che è il diagramma
azione-freccia della molla.
𝑑𝑃
In generale si definisce 𝐾 = 𝑑𝑓 , essendo P il carico ed f la freccia della molla; in particolare, la molla
può avere rigidezza costante, ossia
𝑃 1)
𝐾=𝑓

su tutto il campo di azione dell’elemento.


Le ipotesi iniziali del problema che ci è posto sono:
• che la molla abbia passo dell’elica costante e che l’angolo di avvolgimento sia piccolo (𝛼≤5°);
• che il carico sia puramente assiale;
• che il rapporto fra il diametro di avvolgimento e il diametro del filo sia molto maggiore di 10.
In particolare questo fattore prende il nome di curvatura del filo: se esso è grande, il filo si
comporta come una trave di De Saint-Venant, non risentendo di distorsione della distribuzione
dei carichi.

Pensiamo di rompere un tratto di una spira: il carico assiale, P, provoca sulla spira un’azione tagliante,
sempre pari a P, e un momento di trasporto PR.

Possiamo proiettare le azioni in direzione normale e tangenziale alla spira, poiché conosciamo l’angolo
di avvolgimento 𝛼: ne ricaviamo quattro componenti di azione interna

𝑁 = 𝑃 𝑠𝑖𝑛 𝛼
𝑇 = 𝑃 𝑐𝑜𝑠𝛼
2)
𝑀𝑓 = 𝑃𝑅 𝑠𝑖𝑛 𝛼
𝑀𝑡 = 𝑃𝑅 𝑐𝑜𝑠𝛼

Molla ad elica cilindrica Pag. 3 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

Ricordiamo dall’Analisi Matematica che lim 𝑠𝑖𝑛 𝛼 = 0; poiché 𝛼 è piccolo, vale sin 𝛼 ≈0 , quindi:
𝛼→0

N = P sin 𝛼 =0
T = P cos 𝛼 =P
M f = PR sin 𝛼 = 0 3)
Mt = PR cos 𝛼 =PR

La molla è soggetta solo a torsione e taglio; dato che il contributo di quest’ultimo è trascurabile,
consideriamo solo il momento torcente (il contributo del taglio è sempre trascurabile solo per il calcolo
della rigidezza; non sempre lo è per la determinazione della sollecitazione nel filo).

Pensiamo di svolgere la molla, riconducendola a un filo ad asse rettilineo, lungo L: il momento torcente
provoca lo scorrimento delle superfici di base e d’apice, di un angolo 𝜑; l’intero filo ha una torsione
indicata dall’angolo 𝛾.

Eguagliamo il lavoro delle forze esterne al lavoro della deformazione elastica (energia accumulata nella
molla)
1 1
2
𝑃𝑓 = 2 𝑀𝜑 4)

Molla ad elica cilindrica Pag. 4 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

L’angolo di scorrimento è legato all’angolo di torsione dalla relazione

𝜑𝑟 = 𝑙𝛾 5)
2𝜋𝑅𝑖𝛾
𝜑= 𝑟 = 𝑑
4𝜋𝑅𝑖𝛾 6)

Ricordiamo che
𝜏
𝛾= 7)
𝐺

Possiamo dunque scrivere

4𝜋𝑅𝑖𝜏
𝑃𝑓 = 𝑃𝑟 8)
𝐺𝑑

lo sforzo tangenziale è dovuto al momento torcente, quindi per una sezione circolare sarà
16𝑀𝑡 16𝑃𝑅
𝜏= = 9)
𝜋𝑑3 𝜋𝑑3

raggruppando tutte le equazioni in una sola scrittura

4𝜋𝑅𝑖 1 16𝑃𝑅 64𝑖𝑃 2 𝑅 3


𝑃𝑓 = 𝑃𝑟 = 10)
𝑑 𝐺 𝜋𝑑3 𝐺𝑑4
64𝑖𝑃𝑅 3 11)
𝑓= 𝐺𝑑4

Si ottiene allora

𝑃 𝐺𝑑4 𝐺𝑑
𝐾= = = 12)
𝑓 64𝑅 3 𝑖 8𝑐 3 𝑖

Si nota in questo caso che la rigidezza di una molla ad elica dipende:

1. dalle caratteristiche del materiale, tramite il modulo di elasticità tangenziale G;


2. direttamente dalla quarta potenza del diametro del filo;
3. inversamente dal numero di spire i e dal cubo del raggio di avvolgimento dell’elica R.

Notiamo che variazioni anche piccole delle dimensioni d e R possono influenzare grandemente la
rigidezza K.

Molla ad elica cilindrica Pag. 5 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

2. DIMENSIONAMENTO

La molla che intendiamo dimensionare serve per la sospensione di una carrozza ferroviaria, con due
carrelli ciascuno dei quali ha due molle. Il sistema equivale pertanto a quattro molle in parallelo; come
è noto, le loro rigidezze si compongono sommandosi, cioè

𝐾𝑡𝑜𝑡 = ∑𝑖 𝐾𝑖 13)

nel nostro caso, le molle sono tutte uguali: la rigidezza di ciascuna è pari a ¼ della rigidezza totale

K = 𝐾𝑡𝑜𝑡 /4 14)

Da questo valore ricaviamo il numero di spire attive nella molla; innanzitutto imponiamo un valore di
curvatura che, come si è spiegato, sia maggiore di 10 e assumiamo un diametro di filo di primo tentativo.
Da questo discende il diametro di avvolgimento D. Ricaviamo quindi il numero di spire. Il numero di
spire evidentemente deve essere intero: lo arrotondiamo all’intero più prossimo. La differenza che si
ottiene andrà ad interferire con le grandezze della molla: consentiamo una certa tolleranza sul valore di
𝐾 −𝐾𝑡𝑒𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜
rigidezza ( 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 ).
𝐾 𝑡𝑒𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜

Il proporzionamento della molla prosegue verificando due condizioni fondamentali:


1. che la freccia “a pacco” cioè nella configurazione in cui tutte le spire siano a contatto, sia
superiore alla condizione di deformazione prodotta dal carico nominale;
2. che in condizioni di “pacco”, in cui il momento torcente evidentemente è massimo, il filo resista,
e che il carico che manda a pacco la molla sia maggiore di quello che le viene imposto in
condizioni normali di esercizio.

Il passo dell’elica è la distanza fra l’asse del filo in posizioni omologhe in due spire successive: esso
vale

𝑝 = 2𝜋𝑅𝑡𝑎𝑛𝛼 15)

La distanza fra le spire, quando la molla è sotto carico, si riduce progressivamente.


Lo spazio che si può impiegare per la deformazione però è minore del passo, e corrisponde solo allo
spazio interspira:

v = p-d 16)

quindi su tutta la molla avremo una freccia massima data da

𝑓𝑚𝑎𝑥 = 𝑣 𝑖 17)

La freccia generata dal carico è


𝑚𝑔
𝑓= 18)
𝐾

Molla ad elica cilindrica Pag. 6 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

3. DETERMINAZIONE DEL CARICO MASSIMO

Il carico che manda la molla a pacco si ricava dalla (1.) imponendovi la freccia a pacco:

𝑃𝑝 = 𝐾𝑓𝑝 19)

4. VERIFICA STATICA

Verifichiamo che la molla, in condizioni prossime all’impaccamento, non ceda per rottura del filo:
come abbiamo dimostrato, quando le condizioni sono tali da consentire l’uso del metodo elementare
l’unica azione che sollecita la molla è il momento torcente.

Dobbiamo confrontare la  massima dovuta alla torsione con la resistenza a rottura per torsione
stabilita dalle norme: la  limite in questo caso è valutata come

𝑅𝑚
𝜏lim = 20)
2

essendo chiaramente Rm la resistenza a rottura a trazione del materiale.

Vista l’applicazione del dispositivo, inoltre, chiediamo un ulteriore margine di sicurezza, passando
dalla sollecitazione “limite” a quella “ammissibile”
𝜏𝑙𝑖𝑚
𝜏amm = 21)
𝜂

ove 𝜂 è posto, come si è detto, pari a 1,25.

Il momento torcente massimo è prodotto dal carico di pacco:

𝑀𝑡,𝑚𝑎𝑥 = 𝑃𝑝 𝑅 22)

La sollecitazione prodotta vale

16𝑀𝑡
𝜏𝑚𝑎𝑥 = 23)
𝜋𝑑3

Molla ad elica cilindrica Pag. 7 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

Considerando i tre materiali proposti, le sollecitazioni ammissibili diventano (in MPa):

Sigla Rm Rp0,2 A% lim amm


48Si7 1300 1100 6 650 520
52SiCrNi5 1400 1220 5 700 560
60SiCr8 1450 1250 5 725 580

Se la verifica non risultasse soddisfatta, bisognerà cambiare il materiale o la geometria della molla.

5. MASSA AGGIUNTIVA AMMISSIBILE

Il carico che manda a pacco la molla è noto e vale 𝑃𝑃.


Il carico complessivo dovuto al peso della carrozza si suddivide equamente fra le quattro
sospensioni. La differenza fra questi valori è il peso della massa che si può aggiungere per mandare
la molla a pacco, P*.
Sull’intera carrozza si potrà aggiungere un peso di

𝑃𝑡𝑜𝑡 = 𝑃∗ 4 24)

corrispondente a una massa

m* = Ptot* / g 25)

6. METODO APPROSSIMATO

Come visto, sotto certe condizioni, la sollecitazione prevalente all’interno della molla è di torsione.
Queste condizioni sono riconducibili sostanzialmente al fatto che si possa trascurare la curvatura, e
questo è possibile se il rapporto fra il diametro di avvolgimento (D) e quello del filo (d) è superiore a
10: allora, il filo della molla si comporta come una trave di De Saint-Venant.
Il carico applicato in asse produce un momento torcente di valore

𝑀𝑡 = 𝐹𝑅 26)

da cui segue uno sforzo tangenziale teorico

𝑀𝑡 𝑑𝑚 16𝐹𝑅
𝑀𝑡 = = 3 27)
𝐽𝑝 2 𝜋𝑑𝑚

Come abbiamo detto sopra, l’effetto del taglio può non essere trascurabile: considerandolo, pur senza
prescindere dall’uso del metodo elementare, si ha

16𝐹
𝜏𝑇 = 2 28)
3𝜋𝑑𝑚

Molla ad elica cilindrica Pag. 8 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

e quindi

16𝐹𝑅 2𝑑
𝜏′𝑚𝑎𝑥 = 𝜏𝑚𝑎𝑥 + 𝜏 𝑇 = 2
(1 + ) = 𝐾1 𝜏𝑚𝑎𝑥 29)
𝜋𝑑𝑚 3𝐷

con

2
𝐾1 = 1 + 30)
3𝑐

Se la molla presenta una curvatura inferiore a 10, le fibre interne alla spira sono più corte di quelle
esterne: ciò provoca lo spostamento del centro di torsione verso l’asse, e una conseguente
sovrasollecitazione all’intradosso, perché la distribuzione degli sforzi tangenziali non è più lineare.

La sola torsione provoca lo spostamento del centro di torsione di 𝛿: se r è il raggio del filo, si ha

𝛿 𝑐(2𝑐 2 + 1)
= 4 31)
𝑟𝑚 8𝑐 + 2𝑐 2 + 1

e lo sforzo dovuto alla sola torsione è

𝛿
1 − 𝑟 16𝐹𝑅
𝑚
𝜏𝑚𝑎𝑥,𝐼 = 𝑐( ) 3 32)
𝑐 − 1 𝜋𝑑𝑚

Molla ad elica cilindrica Pag. 9 di 10


Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione
Cattedra di Costruzione di Macchine
Corso di Costruzione di Macchine
Prof. Sergio Baragetti

Se si considera anche il taglio, la sollecitazione provocata dal momento torcente è accresciuta di un


fattore 𝐾2 :
′′
𝜏𝑚𝑎𝑥 = 𝐾2 𝜏𝑚𝑎𝑥 33)

dove

𝛿
1−𝑟 1 4𝑐 − 1 1
𝑚
𝐾2 = 𝑐 ( ) + 0.615 ≈ + 0.615 34)
𝑐−1 𝑐 4(𝑐 − 1) 𝑐

dove 𝜏𝑚𝑎𝑥 è lo sforzo calcolato con il metodo elementare.

Molla ad elica cilindrica Pag. 10 di 10

Potrebbero piacerti anche