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E DINAMICA
DELLE STRUTTURE
Prof. A. Carpinteri
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica
INSTABILITÀ STATICA E DINAMICA
DELLE STRUTTURE
Docente Titolare:
Prof. Alberto Carpinteri
alberto.carpinteri@polito.it 011-090-4850
Docenti Coadiutori:
Dr. Amedeo Manuello
amedeo.manuellobertetto@polito.it 011-090-4873
Applicazioni avanzate
2 settimane seminariali
Testi adottati
• A. Carpinteri, “Scienza delle Costruzioni”, Volume 2, Cap.
17, Pitagora Ed., Bologna, 1992.
SISTEMI DISCRETI
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica
SISTEMI MECCANICI DISCRETI AD UN
GRADO DI LIBERTÁ
CERNIERA ELASTICA
(17.1)
Le condizioni di equilibrio si individuano imponendo la
stazionarietà di W:
(17.2)
da cui:
(17.3)
Comportamento globale del sistema rigido-incrudente
(comportamento stabile)
Verifica della stabilità del ramo post-critico:
(17.4.a)
(17.4.b)
METODO DELL’EQUILIBRIO DIRETTO
(17.4.a)
(17.4.b)
APPOGGIO ELASTICO
(17.6)
Le condizioni di equilibrio si ottengono imponendo la stazionarietà
di W:
(17.7)
da cui:
(17.8)
Comportamento globale del sistema rigido-softening
(comportamento instabile)
Verifica dell'instabilità del ramo post-critico:
(17.9.a)
(17.9.b)
METODO DELL’EQUILIBRIO DIRETTO
(17.10.a)
(17.10.b)
SISTEMI MECCANICI DISCRETI A DUE
GRADI DI LIBERTÁ
CERNIERE ELASTICHE
L'energia potenziale totale vale:
Sviluppando la precedente relazione in serie di Taylor intorno
all'origine, si ottiene:
(17.12)
(17.13.a)
(17.13.b)
Le (17.13) costituiscono un sistema omogeneo di equazioni
algebriche lineari e ammettono soluzione diversa da quella
ovvia quando si annulla il determinante dei coefficienti:
(17.14)
(17.15)
si ha: (17.16)
Da tale equazione si calcolano gli autovalori:
(17.17.a)
(17.17.b)
(17.18.a)
(17.18.b)
Gli autovettori (17.18) rappresentano i due modi di
deformazione relativi ai due stati critici, e sono mostrati, a
meno di un fattore di proporzionalità, in figura.
Per analizzare il ramo post-critico corrispondente al primo
autovettore, si è provveduto al seguente cambio di variabili:
;
dove y1 e y2 sono infinitesimi di ordine superiore rispetto allo
spostamento e.
Calcolando le singole componenti dell’Hessiano:
(17.20)
(17.22.a)
(17.22.b)
Dalle (17.22) si ricava:
(17.23.a)
(17.23.b)
(17.24)
CALCOLO DELLA MATRICE DI RIGIDEZZA ELASTICA
Si osservi come, per N = 0 , la matrice (17.14) coincida con la
matrice di rigidezza del sistema discreto considerato
3k
2k
l2
l2
k k k
l l l2
22kk 2k
2k ll l
k
l2 3k
l2
5k l2
l2 3k k (17.14)
l2 l2
2k 3k
l2 l2 4k
l2
La matrice (17.24) non mostra invece un significato fisico
altrettanto evidente.
(17.24)
(17.25)
Sviluppando la (17.25) in serie di Taylor intorno all'origine, si
ottiene:
(17.26)
(17.27.a)
(17.27.b)
L'annullamento del determinante della matrice dei coefficienti:
(17.28)
(17.29)
Dall’equazione caratteristica si ricavano quindi i due autovalori:
(17.30.a)
(17.30.b)
(17.31.a)
(17.31.b)
che risultano essere gli stessi, in ordine inverso, del caso visto
in precedenza.
Studio dell’Hessiano:
(17.33)
(17.34.a)
(17.34.b)
Equazioni di equilibrio alla traslazione verticale e alla rotazione
attorno al punto A dell'intera struttura:
(17.35.a)
(17.35.b)
Si ottiene:
(17.36.a)
(17.36.b)
Introdotte le (17.36) nelle (17.34), si ricava:
(17.37)
(17.28)
SISTEMI MECCANICI DISCRETIZZATI AD n
GRADI DI LIBERTÁ
In generale il problema della stabilità dell'equilibrio elastico
può sempre porsi nella forma:
(17.38)
ove:
[ K ] indica la matrice di rigidezza elastica,
[ Kg ] indica la matrice di rigidezza geometrica,
{d} è il vettore degli spostamenti nodali,
l è un moltiplicatore dei carichi, che si suppongono crescere
proporzionalmente.
Gli autovalori del problema si ottengono tramite la condizione:
(17.39)
(17.40)