di
Luca Gavazzi
(Breve estratto dal libro “Le 12 chiavi del firmamento” - Xpublishing edizioni)
(www.izalmaim.it)
Il Sefer Yetzirà, primo e importante testo cabalistico, è un libro molto criptico. Le lettere
ebraiche sono messe in relazione a diversi elementi, quali i segni zodiacali, i pianeti, i mesi
dell'anno e gli organi del corpo umano. In particolare, le dodici lettere semplici che a breve
illustreremo vengono messe in relazione ai dodici sensi che l'essere umano dovrebbe
possedere. In questo caso il condizionale è d'obbligo: molti di questi sensi si sono affievoliti
o sono andati perduti dopo l'uscita dal giardino dell'Eden da parte di Adamo ed Eva.
Al di là dei cinque sensi conosciuti, dunque, al di là anche dell’ipotetico sesto senso di cui
spesso si sente parlare, la mistica ebraica dichiara che esistono dodici sensi.
Il Sefer Yetzirà divide le ventidue lettere che compongono l'alfabeto ebraico in tre categorie:
“Ventidue lettere fondamentali: tre madri, sette doppie e dodici semplici”1
1) Tre lettere madri (Alef-` ; Mem-n ; Shin-y)
Le tre lettere madri sono in relazione agli elementi Aria (Alef), Acqua (Mem) e Fuoco (Shin).
Per questo motivo possono essere messe in relazione ai tre pilastri verticali dell'Albero della
Vita e, in particolare, alle tre Sefirot superiori:
L'Alef, che possiede un valore numerico pari a uno, è Keter, la prima emanazione di Dio,
nella quale il mistico ritrova l'unità della propria coscienza attraverso l'abbraccio amorevole
con il Creatore.
La Mem, in relazione all'elemento acqua, può essere messa in analogia a Chokhmà, che
rappresenta la “radice superiore” del lato destro, al quale è associato il simbolo dell'acqua.
La Shin, in analogia a Binà, la matrice superiore del pilastro sinistro, è tradizionalmente
legata all’elemento fuoco.
Le tre lettere madri dunque, oltre a rappresentare i tre pilastri verticali dell'Albero sefirotico,
sono in relazione alla parte superiore dell'Albero della Vita: il mondo dello spirito, il livello
Queste sette lettere, chiamate doppie perché in passato possedevano una doppia pronuncia 2,
sono in relazione a Malkhut, la Sefirà più bassa dell'Albero della Vita. Malkhut è in analogia
al giorno dello shabbat (sabato), chiamato anche settimo giorno3.
Malkhut (la materia) e le sette lettere doppie sono dunque accomunate dal loro legame con il
numero sette.
3) Le dodici lettere semplici, che verranno elencate e introdotte a breve, sono in relazione al
firmamento e alla parte intermedia dell'Albero della Vita (il livello cosciente/emotivo). Ciò
sarà spiegato nelle pagine che seguono.
Queste tre categorie possono essere messe in relazione ai tre livelli di coscienza dell'Albero
della Vita: spirito, emozioni, materia:
Nella prossima tabella sono illustrate le associazioni che il Sefer Yezirà propone tra le lettere
ebraiche definite “semplici”, i sensi e i segni dello zodiaco.
2 La lettera Bet e la lettera Peh tutt'oggi hanno una duplice valenza: Bet: B;V – Phe: P;F.
3 Le sette Sefirot inferiori (Chesed; Ghevurà; Tiferet; Netzach; Hod; Yesod e Malkhut) sono in relazione ai sette giorni
della settimana: Chesed è la domenica, Ghevurà il lunedì, Tiferet il martedì, ecc, sino ad arrivare a Malkhut che
rappresenta il sabato, settimo giorno nella tradizione ebraica.
Lettera Nome Senso Segno
d Hey Sichà, parola Ariete
I dodici segni zodiacali, così come le dodici lettere semplici e i sensi ad esse associati, sono
inscritti nel firmamento, nelle dodici costellazioni che l'astrologia classica riconosce.
La Cabalà si muove per paralleli tra micro-cosmo e macro-cosmo, tra essere umano, Dio e
creazione. È dunque necessario spiegare innanzitutto che cosa rappresenti il firmamento in
una prospettiva interiore, perché è proprio questo particolare settore della creazione il
contenitore entro il quale si trovano tutti gli elementi (segni, sensi e lettere) di cui stiamo
parlando.
Le “acque superiori” (la parte superiore dell'Albero della Vita) sono un livello di coscienza
chiaro, limpido e cristallino, “ben ossigenato” come le acque di un torrente alpino. Questo
livello di comprensione della realtà non lascia spazio a domande, dubbi o problematiche
esistenziali. Tutto è chiaro, qui, limpido. Possiamo vedere senza velature ogni dettaglio che
sta sotto le acque del torrente. Questo è il mondo dello spirito, mondo nel quale “il tutto” è
in uno stato di comunione con il divino. Tutto è Uno. Ci troviamo nel livello super
cosciente, perduto dall'essere umano dopo l'uscita dal giardino dell'Eden.
Il “firmamento”, nel quale si trovano i dodici segni dello zodiaco, rappresenta il livello
cosciente, legato all'aspetto emotivo ed emozionale dell'essere umano (le sei Sefirot
centrali). Qui si trovano “acque” che, a seconda dello stato emotivo del momento, possono
essere “tumultuose”, e quindi debordare, o essere “in secca” a causa della siccità. Il livello
emotivo, a differenza di quello super cosciente, è instabile. Esso dipende dall'umore
dell'individuo e dagli eventi esterni che possono condizionarne lo stato emozionale.
La Torà, nel narrare l'opera della creazione, ci racconta attraverso metafora la storia di
ognuno di noi. Utilizzando racconti allegorici ci parla delle profonde dinamiche che operano
sui molteplici livelli di coscienza che sono propri di ogni essere umano. La divisione tra
acque superiori e inferiori avvenuta a livello di macro cosmo è presente, e tutt’ora attiva,
anche nell'essere umano. Portiamo a questo proposito l'esempio della lettera Alef (`),
iniziale di Adam:
Dalla tripartizione della lettera Alef scopriamo il parallelo che sussiste tra la creazione e
l'essere umano, cioè tra il macro cosmo e il micro cosmo:
La figura qui sopra mette in evidenza come la scissione che Dio ha operato tra le acque
primordiali della creazione si trovi anche nella prima lettera del nome “Adam”. La lettera
Alef è il segno di quella ancestrale divisione, tuttora “viva” nella nostra coscienza 4.
Le componenti inferiori (inconscio) e superiori (super conscio) del nostro essere sono
dunque separate dal firmamento, che rappresenta il limite attuale della nostra coscienza ed è
individuabile nelle Sefirot intermedie dell'Albero della Vita, cioè nella nostra parte emotiva.