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e la magia Teurgica
Il movimento mistico conosciuto come Cabala sorse intorno al 1200 in Provenza.
Fino al XIV secolo i cabalisti usarono svariati nomi per indicare loro stessi e la
Cabala. Per esempio i cabalisti di Spagna e Provenza chiamavano la CABALA
Saggezza interiore e i cabalisti Coloro che comprendono. Letteralmente Cabala
significa Tradizione, ma il termine può anche essere tradotto come Ricezione o
insegnamenti trasmessi poiché i mistici ebrei insistevano sul fatto che le loro dottrine
erano state trasmesse oralmente, di generazione in generazione, per millenni. Pur
essendo sorta dal misticismo ebraico, la Cabala non era semplicemente continuazione
di tali tradizioni. Alcune idee erano infatti totalmente nuove. Per esempio i cabalisti
guardarono in modo nuovo Dio, la creazione, l’uomo e lo scopo della vita. Una delle
più importanti innovazioni della Cabala fu L’interpretazione esoterica della Torah.
I cabalisti credono infatti che attraverso le parole della Torah Dio
riveli la verità su sé stesso e l’universo. La Cabala è dunque
anche un metodo di interpretazione della Bibbia, che
permette di capire più profondamente la costituzione
dell’universo e il destino dell’uomo.. Questo metodo
presuppone la conoscenza dell’ebraico e l’applicazione ai
testi sacri ebraici di un particolare procedimento di
lettura: la gematria. Con la Cabala nasce quindi una
nuova Bibbia che appare fra le righe della prima.
Tuttavia la Cabala analizza profondamente la Bibbia
con la sua Ermeneutica rivoluzionaria, non per fare
un’opera di esegesi ma per poterne estrarre i nome
segreti di Dio, degli angeli e dei demoni, consentendo
in tal modo all’adepto di governare l’Universo.
IIl testo sacro per eccellenza della Cabala è il Sefer ha-Zoar (Libro dello Splendore).
Redatto in aramaico, compare per la prima volta nella Spagna del XIII secolo presentato
come scritto ritrovato, attribuito ai mistici ebrei della Palestina del II secolo d.C. Si può
considerare come una summa dei principi cabalistici Medievali esplicativo sotto la forma di
commento al pentateuco, in esso si trova la teoria delle Sephirot. Fu grazie a Giovanni
Pico della Mirandola (1463-1494) che la Cabala si inserì anche in ambito non giudaico.
Pico fu infatti il primo autore occidentale cristiano a entusiasmarsi per le segrete conoscenze
trasmesse dai testi cabalistici, da lui ritenute opere anticamente presenti nei testi biblici
rivelati e corrispondenti all’insegnamento esoterico di Mosè.
L’ALBERO della vita costituisce la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti della
cabala. Può essere considerato come un diagramma che mostra i principi della creazione, il
modo in cui il Divino si manifesta e il ruolo dell’uomo nel Creato. Le dieci unità che lo
compongono si chiamano Sephirot, parola traducibile come “vasi” in quanto contenitori delle
manifestazioni e proprietà divine. Esse sono disposte lungo tre pilastri verticali e paralleli:
tre a sinistra, tre a destra e quattro al centro.
Per descrivere Dio prima della creazione, i mistici usavano il termine di EIN SOF il
cui significato è senza fine, infinito. EIN SOF é la prima causa, la realtà ultima non
manifesta incomprensibile e indescrivibile. Lo Zohar rivela un processo della creazione che
ebbe inizio dai profondi recessi delle in Sof e che diede il via a una serie di emanazioni.
Queste dieci emanazioni, le Sephirot, formano uno schema per l’azione e l’interazione divina
e umana. Ogni Sephira è un modo diverso di percepire e ricevere Dio. Le Sephirot sono
un ponte che collega l’Universo finito con il Dio infinito. Pur essendo dieci emanazioni,
questo non va confuso con un concetto politeista. Lo Zohar difende l’unità di Eins Sof e
le sue emanazioni e afferma che le Sephirot sono l’essenza di Dio e da lui assolutamente
indivisibili: lui è loro e loro sono lui, come una fiamma legata al tizzone ardente dove non
esiste divisione.
KETER - Corona
Immagine: un antico re barbuto visto di profilo - Nome divino: Eheieh
Arcangelo: Metraton - Ordine degli angeli: Sante Creature Viventi
Esperienza spirituale: unione con Dio - Tarocchi: i quattro Assi
Te io invoco l’ingenerato,
Te, che creasti la terra e i cieli.
Te che creasti la notte e il giorno,
Te che creasti le tenebre e la luce,
Tu sei il perfetto, che nessun uomo ha mai visto
Tu sei la verità in materia
Tu sei la verità in movimento
Tu ha distinto fra il giusto e l’ingiusto
Tu hai fatto il maschile e il femminile
Tu hai prodotto i semi e il frutto
Tu formasti gli uomini perché si amassero e odiassero reciprocamente
Tu producesti l’umido e il secco e ciò che nutre tutta la vita creata.
Ascoltami e consentimi di avvicinarmi alle tue Sacre Emanazioni affinché possa
risvegliare in me la scintilla divina che da te pervade, Creatore del Tutto e
Principio Primo di tutte le cose, visibili e invisibili.