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Canti e preghiere per la

Novena di Natale
Il solista canta le profezie, tutti rispondono col ritornello Regem venturum…

A Iucundare, filia Sion,


B et exulta satis, filia Ierusalem.
C Ecce Dominus veniet, et erit in die illa lux magna,
D et stillabunt montes dulcedinem;
E et colles fluent lac et mel,
quia veniet Propheta magnus,
F et ipse renovabit Ierusalem.
Gioisci, figlia di Sion; esulta, figlia di Gerusalemme.
Ecco, verrà il Signore e in quel giorno ci sarà grande
luce, i monti stilleranno dolcezza, i colli sgorgheranno
latte e miele, perché verrà il grande Profeta e rinnoverà
Gerusalemme.

A Ecce veniet Deus


B et Homo de domo David sedere in throno,
EF et videbitis e gaudebit cor vestrum.
Ecco verrà il Signore, Dio e Uomo discendente di Davide,
e si asside sul trono; voi lo vedrete e il vostro cuore sarà
colmo di gioia.
A Ecce veniet Dominus protector noster, Sanctus Israel,
B et coronam regni habens in capite suo:
C et dominabitur a mari usque ad mare,
F et a flumine usque ad terminos orbis terrarum.
Ecco verrà il Signore nostro protettore, il Santo d’Israele,
e la corona regale recingerà il suo capo; e dominerà da
mare a mare e dal fiume sino ai confini della terra.

A Ecce apparebit Dominus,


B et non mentietur:
C si moram fecerit, expecta eum,
F quia veniet, et non tardabit.
Ecco si manifesterà il Signore, e non ci sarà inganno: se
ritarda, aspettalo vigilante, perché verrà senza indugio.

AB Descendet Dominus sicut pluvia in vellus,


C orietur in diebus eius iustitia
D et abundantia pacis:
E et adorabunt eum omnes reges terrae,
F omnes gentes servient ei.
Scenderà il Signore come pioggia sull’erba, nei suoi
giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace: a lui tutti i
re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni.

A Nascetur nobis parvulus


B et vocabitur Deus fortis;
C ipse sedebit super thronum David patris sui,
D et imperabit ;
EF cuius potestas super humerum eius.
Nascerà per noi un bambino e sarà chiamato Dio potente;
si siederà sul trono di Davide suo Padre, e forte sarà il
suo comando; il segno della sovranità sarà posto sulle
sue spalle.
A Bethlem, civitas Dei summi,
B ex te exiet dominator Israel,
C et egressus eius sicut a principio dierum aeternitatis,
D et magnificabitur in medio universale terrae;
EF et pax erit in terra nostra dum venerit.
Betlemme, città del Dio altissimo, da te uscirà il
dominatore di Israele; le sue origini sono dall’eternità, e
sarà glorificato in tutto il mondo; al suo avvento stabilirà
la pace sulla nostra terra.

Alla vigilia di Natale si aggiunge:


Crastina die
delebitur iniquitas terrae,
et regnabit super nos salvator mundi.
Domani sarà cancellata la colpa della terra e regnerà su
di noi il Salvatore del mondo.

solista: Prope est jam Dominus:


tutti: Venite adoremus.
POLISALMO

Laetentur coeli et exultet terra* Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, *


iubilate montes laudem. gridate di gioia, o monti.

Erumpant montes jucunditatem* Dalle montagne sgorghi la letizia, *


et colles justitiam. e la giustizia dalle colline.

Quia Dominus noster veniet* Ecco, il Signore viene, *


et pauperum suorum miserebitur. e ha pietà dei suoi miseri.

Rotate coeli desuper Stillate, o cieli, dall’alto


et nubes pluant Justum* e le nubi piovano il Giusto, *
aperiatur terra si apra la terra
et germinet Salvatorem. e germogli il Salvatore.

Memento nostri Domine* Ricordati di noi, Signore, *


et visita nos in salutari tuo. visitaci con la tua salvezza.

Ostende nobis Domine Mostraci, Signore, la tua


misericordiam tuam* misericordia *
et salutare tuum da nobis. e donaci la tua salvezza.

Emitte Agnum Domine Manda l’Agnello a governare il


Dominatorem terrae* mondo, *
de petra deserti dalla rupe del deserto
ad montem filiae Sion. al monte della figlia di Sion.

Veni ad liberandum nos Domine Vieni a liberarci, o Signore, *


Deus virtutum* fa’ splendere il tuo volto e noi
ostende faciem tuam et salvi érimus. saremo salvi.
Veni Domine visitare nos in pacem* Vieni, o Signore, a portarci la pace: *
ut laetemur coram te corde perfecto. davanti a te gioiremo con cuore fedele,

Ut cognoscamus, Domine, perché si conosca


in terra viam tuam* sulla terra la tua via, *
in omnibus genti bus salutare tuum. fra tutte le genti la tua salvezza.

Excita Domine potentiam tuam Risveglia, o Signore,


et veni* la tua potenza *
ut salvos facias nos. e vieni in nostro soccorso.

Veni Domine et noli tardare* Vieni, o Signore, non tardare: *


relaxa facinora plebi tua. perdona i peccati del tuo popolo.

Utinam dirumperes coelos Se tu squarciassi i cieli


et descenderes* e scendessi! *
a facie tua montes defluerent. Davanti a te sussulterebbero i monti.

Veni et ostende nobis faciem Vieni, o Signore, e fa’ splendere


tuam Domine* su di noi il tuo volto, *
quia sedes super Cherubim. tu che sei assiso sui cherubini.

Gloria Patri et Filio* Gloria al Padre e al Figlio *


et Spiritui Sancto. e allo Spirito Santo.

Sicut erat in pricipio ora Come era nel principio


et nunc et semper* e ora e sempre *
et in saecula saeculorum Amen. nei secoli dei secoli. Amen
LETTURA BIBLICA
16 DICEMBRE - ATTENDERE NELLA GIOIA
Dalla Lettera ai Filippesi (Fil 4,4-7)
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra
affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla,
ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e
ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri
cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
17 DICEMBRE - ATTENDERE NELLA SPERANZA
Dal profeta Isaia (Is 35,1-6.8.101)
Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di
narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Irrobustite le mani fiacche, rendete
salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: “Coraggio! Non temete; ecco
il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”. Allora
si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo
zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché
scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. Ci sarà una
strada appianata e la chiameranno Via santa; nessun impuro la percorrerà e gli
stolti non vi si aggireranno. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e
verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità
li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.
18 DICEMBRE - ATTENDERE NELL'IMPEGNO DI CONVERSIONE
Dal vangelo secondo Luca (Lc 3,1-18)
Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare la parola di Dio scese su
Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli percorse tutta la regione del
Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è
scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi
spianati. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!» Diceva dunque alle folle che
andavano a farsi battezzare da lui: “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire
all'ira imminente? Fate dunque opere degne della conversione. La scure è già
posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e
buttato nel fuoco”. Le folle lo interrogavano: “Che cosa dobbiamo fare?”.
Rispondeva: “Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da
mangiare, faccia altrettanto”. Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano
in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti
dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io
non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in
Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per
raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile”.
19 DICEMBRE - ATTENDERE NELL'ASCOLTO
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
“Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata
e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: concepirai un
figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio
dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per
sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse
all'angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l'angelo: “Lo Spirito
Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il
sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria
disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E
l'angelo partì da lei.
20 DICEMBRE - ATTENDERE NEL SERVIZIO AGLI ALTRI
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,39-50.56)
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una
città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta
ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena
di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il
frutto del tuo grembo A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato
di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle
parole del Signore”. Allora Maria disse: “L'anima mia magnifica il Signore e il mio
spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me
l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua
misericordia si stende su quelli che lo temono...”. Maria rimase con lei circa tre
mesi, poi tornò a casa sua.
21 DICEMBRE - ATTENDERE NELLA FIDUCIA
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 1,1-24)
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò
incinta per opera dello Spirito santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non
voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a
queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché
quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo
chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo
avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del
profeta: “Ecco, la vergine concepirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che
significa Dio con noi”. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato
l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la
conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
22 DICEMBRE - ATTENDERE IN CAMMINO
Dal vangelo secondo Luca (Lc 2,1-5)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di
tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria
Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche
Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e
dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi
registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
23 DICEMBRE - ATTENDERE CON TUTTI GLI UOMINI
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 2,1-11)
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero
da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov'è il re dei giudei che è nato?
Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorano”. All'udire queste
parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi
sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere
il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del
profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di
Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele”. Allora Erode,
chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era
apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi
accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché
anch'io venga ad adorano”. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella,
che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il
luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una
grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e
prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro,
incenso e mirra.
24 DICEMBRE - A BETLEMME PER RINASCERE
Dalla lettera ai Galati (Gal 4,4-7)
Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna,
nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché
ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha
mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non
sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.
INNO

1 O sommo Creatore, 1. En clara vox redarguit


o luce inaccessibile: obscura quaeque personans
tu che hai redento il mondo procul fugentur somnia
ascolta questa supplica. ab alto Jesus promicat.

2 Per espiare il male 2. En Agnus ad nos mittitur


nascesti dalla Vergine laxare gratis debitum
e ti donasti al Padre omnes simul cum lacrimis
in croce, pura vittima. precemur indulgentiam.
3. Beatus auctor saeculi
3 Al tuo ritorno ultimo servile corpus induit
noi ti preghiamo, o Giudice, ut carne carnem liberans
rivelaci il tuo amore ne perderet quos condidit.
e dal maligno salvaci.
4. Castae parentis viscera
4 Gloria, onore e lode coelestis intrat gratia
a Padre e all’Unigenito venter puellae bajulat
ed all’eterno Amore secreta quae non noverat.
sia gloria per i secoli. Amen.
5. Domus pudici pectoris
templum repente fit Dei
intacta nesciens virum
concepit alvo Filium.
6. Deo Patri sit gloria
eiusque soli Filio
cum Spiritu Paraclito
in saeculorum saecula. Amen.
ANTIFONE AL MAGNIFICAT
16 dicembre:

Sei tu, Signore,


colui che
aspettiamo:
tu vieni a salvare il
tuo popolo.

17 dicembre:

O Sapienza,
che esci dalla
bocca
dell’Altissimo
ti estendi ai
confini del mondo,
e tutto disponi con
soavità e con
forza:
vieni, insegnaci la
via della saggezza.

18 dicembre:

O Signore,
guida della casa
d’Israele,
che sei apparso a
Mosè nel fuoco
del roveto,
e sul monte Sinai
gli hai dato la
legge:
vieni a liberarci
con braccio
potente.
19 dicembre:

O Germoglio
di Iesse,
che ti innalzi
come segno
per i popoli:
tacciono
davanti a te i
re della terra,
e le nazioni ti
invocano:
vieni a
liberarci, non
tardare.

20 dicembre:

O Chiave di
Davide,
scettro della casa
d’Israele, che apri,
e nessuno può
chiudere, chiudi, e
nessuno può
aprire: vieni, libera
l’uomo
prigioniero,che
giace nelle tenebre
e nell’ombra di
morte.
21 dicembre:
O Astro che sorgi,
splendore della
luce eterna,
sole di giustizia:
vieni, illumina chi
giace nelle tenebre
e nell’ombra di
morte.

22 dicembre:

O Re delle genti,
atteso da tutte le
nazioni,
pietra angolare
che riunisci i
popoli in uno,
vieni, salva
l’uomo che hai
formato dalla
terra.

23 dicembre:

O Emmanuele,
nostro re e
legislatore,
speranza e
salvezza dei
popoli:
vieni a salvarci, o
Signore nostro
Dio.
24 dicembre:

Al sorgere del sole


vedrete il Re dei
re procedere dal
Padre, come una
sposo dalla sua
stanza nuziale.

MAGNIFICAT
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo
come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen
oppure

Magnificat *
anima mea Dominum.
Et exultavit Spiritus meus *
in Deo salutari meo.
Quia respexit humilitatem ancillae suae *
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes.
Quia fecit mihi magna qui potens est *
et sanctum nomen eius.
Et misericordia eius a progenie in progenies *
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo *
dispersit superbos mente cordis sui.
Deposuit potentes de sede *
et exaltavit humiles.
Esurientes implevit bonis *
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel puerum suum *
recordatus misericordiae suae.
Sicut locutus est ad Patres nostros *
Abraham et semini eius in saecula.
Gloria Patri et Filio *
et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio et nunc et semper *
et in saecula saeculorum. Amen.

CONCLUSIONE
Affréttati, Signore, non tardare: Festina quesumus, Domine, ne
donaci l'aiuto della tua grazia, tardaveris, et auxilium nobis supernae
affinché quanti confidano nella vitutis impende ut adventus tui
tua misericordia siano consolati consolationibus subleventur qui in tua
dalla tua venuta. Tu che vivi e pietate confidunt. Quis vivis et regnas
regni nei secoli dei secoli. cum Deo Patre in unitate Spiritus
Amen. Sancti, Deus, per omnia secula
saeculorum. Amen.

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