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Elasticità piana:

Piastre caricate nel proprio


piano
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Elasticità piana

1 - Concentrazione delle tensioni

https://knowledge.autodesk.com/search-result/caas/simplecontent/content/lines-force-stresses.html ( da min 1’10’’ a min 3’ 23’’)


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Strategia per la soluzione di problemi piani

a) Si generano stati tensionali equilibrati attraverso un campo


scalare, la funzione delle tensioni, o funzione di Airy;

b) Si richede che le deformazioni corrispondenti ai campi di tensione


(a) siano internamente congruenti.

Tale strategia consente di ridurre drasticamente il numero delle incognite


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Stato piano di Deformazione


Stato piano di Tensione

Quesito: Esiste il modo di ridurre il numero delle incognite?


Equazioni di congruenza interna per stati piani 7/50

Le 6 eq.ni di congruenza interna per il solido tridimensionale:


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Il problema di Clebsh
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Equazione di campo per il problema di Clebsh

Condizioni al contorno?
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Condizioni al contorno in termini delle derivate della funzione di Airy:


NOTA. Le condizioni al contorno (su G ) suddette si scrivono come segue: 17/50

Prendendo un origine O arbitraria, si possono integrare le condizioni di equilibrio su


un arco arbitrario di G (di lunghezza s), ottenendo le componenti del risultante R
delle componenti secondo gli assi coordinati dei vettori tensione

Considerando ora la derivata in direzione normale al contorno della f si ottiene la


relazione:

che stabilisce che la componente tangenziale di R sul bordo G equaglia f,n


Lo stesso valore della f sul contorno ha un valore che resta determinato univocamente dai valori del campo del vettore
tensione su G.

Si osserva infatti che l’incremento della funzione di Airy su un generico punto del contorno assume la forma seguente:

dove:

Nota.

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In sintesi, l’intero problema elastico è espresso in termini della funzione di Airy


come segue:
Rivisitazione del problema della lastra forata soggetta a trazione uniassiale
https://knowledge.autodesk.com/search-result/caas/simplecontent/content/lines-force-stresses.html (from 2’05’’ to 2’16’’)

Linee e distribuzione uniforme Zona vuota, non disponibile Variazione delle linee di s e
di s per sopportare la s conseguente redistribuzione

Materiale rimosso

(i) (f)

Lastra integra Operazione di foratura Lastra forata


Lo stato tensionale nei punti intorno al foro e nelle zone immediatamente adiacenti ne resta fortemente perturbato,
venendo a mancare materiale che consentiva alle tensioni di distribuirsi uniformemente lungo l’intera sezione della
piastra.
In sostanza, a causa del foro, si ha una «congestione» degli sforzi all’interno della sezione trasversale rimanente in
corrispondenza del piano diametrale ortogonale alla direzione di trazione.
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a) Stato di tensionale della lastra integra soggetta a trazione uniassiale
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a) Stato di tensionale della lastra forata soggetta a trazione uniassiale

Se b è sufficientemente maggiore del raggio del foro, a, le componenti di qualsiasi vettore tensione
agente sui punti della corona circolare di raggio b si ottiene dalle relazioni (11.1), ovvero:

Le (11.1) indicano che il vettore tensione è la sovrapposizione di 2 contributi: sono quindi individuabili 2 situazioni
i cui rispettivi vettori tensione costituiscono le azioni affioranti sui punti della corona circolare di raggio b.
Caso I Caso II 23/50

Caso I Caso II

Andamento delle componenti dei vettori


tensione sulla corona circolare di raggio
b per i due casi

Tubo cavo spesso b-a, scarico internamente e soggetto Tubo cavo spesso b-a, scarico internamente e soggetto
a de-pressione radiale uniforme pari a s/2 tensioni normali e tangenziali di ampiezza massima pari a
(caso assialsimmetrico) s/2 e variazione spaziale cosinusoidale (sinusoidale) di argomento 2 q
(deviazione dal caso assialsimmetrico)
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26/50
/  x1 𝜙,1

/  x2 𝜙,2

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Laplaciano in coordinate polari

Tensioni radiali, circonferenziali e tangenziali

/  x1(𝜙,2 )
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NB:
&

conferma che
30/50
Caso I: è presente simmetria assiale (polare)
Regione anulare di raggio interno a e raggio esterno b, scarica sul bordo interno e soggetta a trazione radiale uniforme
pari a s/2.

Caso I/1
Nota: in assenza di forze di campo, in entrambi i casi di stato piano di tensione o deformazione l’equazione del problema è

Che è a coefficienti variabili, NON a coefficienti costanti, quindi NON risolubile con la tecnica usuale basata sulla soluzione di
combinazioni lineari di funzioni esponenziali, i cui esponenti si determinano risolvendo l’equazione caratteristica ad essi associata.

Al fine di ricondursi al caso usuale, si operi il seguente si operi il seguente cambiamento di variabile:

31/50 Caso I/2


32/50

Caso I/3
33/50

Equazione caratteristica corrispondente:

entrambe le radici hanno molteplicità algebrica pari a 2

Caso I/4
34/50

Condizioni al contorno (sulla circonferenza di raggio b):

Caso I/5
35/50
Caso II: deviazione dal caso di carico assialsimmetrico
Regione anulare di raggio interno a (bordo scarico) e raggio esterno b, il cui circonferenza è soggetta al campo di
vettori tensione con le seguenti componenti:

Poiché le tensioni interne dipendono dalla funzione di Airy del caso II dalle relazioni
(17.2), ovvero:

si assume la funzione di Airy per il caso in esame con la seguente f dalle variabili r e q :

Caso II/1
36/50
Ora, sulla base di tale posizione per la funzione di Airy e ricordando la relazione

(17.1) per il laplaciano espresso in coordinate polari, ovvero ,

l’equazione di campo del problema di Clebsch (eq.ni (7.3) o (7.4)) per il caso II si scrive nella forma seguente:

Caso II/2
37/50

Che è a coefficienti variabili, analogamente a quanto ottenuto per il caso I. Si opera dunque il medesimo cambio di variabili per
ricondursi ad un’equazione differenziale ordinaria a cefficienti costanti.
Caso II/3
38/50

Caso II/4
39/50

Equazione caratteristica corrispondente:

da cui segue che la funzione di Airy per il Caso II risulta nella forma seguente:

Caso II/5
Le condizioni al contorno per il caso II, ovvero 40/50

possono essere imposte al campo di tensioni generato dalla funzione di Airy, (20.3), appena determinata,
osservando che valgono le relazioni seguenti:

Caso II/6
41/50

Caso II/7
42/50

Caso II/8
Sovrapposizione degli effetti fra i 2 casi esaminati 43/50

Caso I Caso II

https://www.fracturemechanics.org/hole.html
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Concentrazione della tensione

K=
https://www.fracturemechanics.org/hole.html

Kirsch, E.G., "Die Theorie der Elastizität und die Bedürfnisse der Festigkeitslehre," Zeitschrift des Vereines deutscher Ingenieure, Vol. 42, pp. 797-807,
1898
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https://www.youtube.com/watch?v=ZMA8xJPvlWs

( da min 0’ a 3’42’’ esperimento: da 3’42’’ a 5’47’’ )


University of Pennsylvania- Mechanical Engineering & Applied Mechanics ‘12, St
David Kim, Andrew Tsai, Max Yuan
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https://stuff.mit.edu/afs/athena/course/16/16.20/homepage/4_ElasticityBVP/ElasticityBVP.html Concept Question 4.7.8.


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Influenza della forma del foro sulla concentrazione della tensione


48/50
Influenza della forma del foro sulla concentrazione della tensione/2
Influenza dellla condizione di carico
sulla concentrazione della tensione
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Dal foro alla fessura: frattura e concentrazione della tensione

Curiosità su come si deve procedere? Meccanica della Frattura


APPENDICE
Richiamo da Scienza delle Costruzioni
sulle condizioni di congruenza interna
Condizioni di integrabilità delle equazioni di compatibilità 2  = grad u + (grad u)T quando sia assegnato il tensore di
deformazione . Come dimostrato a Scienza delle Costruzioni (cfr. Capurso, Analisi Cinematica) esse si traducono nelle 6
equazioni scalari riportate nella prima colonna sottostante
2D

rot rot  = 0

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