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IL FASCISMO AL POTERE

1. Il dopoguerra:

1918-19 → due nuove leggi elettorali a suffragio universale maschile e a rappresentanza


proporzionale: a ciascun partito tocca più o meno un numero di rappresentanti
più o meno simile al numero dei voti ottenuti
→ i dirigenti liberali sono convinti di poter tenere la situazione sotto controllo, ma
le nuove regole elettorali favoriscono partiti politici che hanno strutture
organizzative stabili e diffuse sul territorio, per cui con le elezioni del ’19 si
affacciano due organizzazioni in grado di mostrare la loro forza politica:

1. Partito popolare italiano: fondato da don Luigi Sturzo (1919), accoglie sia i sostenitori della
‘democrazia cristiana’ (politica sociale) sia i cattolici moderati (no alla politica sociale)

2. Partito socialista italiano (1892): nel 1919 si rinnova abbracciando la Rivoluzione sovietica
come modello di riferimento, aderire all’Internazionale comunista e costruzione di un ordine
comunista.

2. Il Biennio rosso 1919-20

1. Periodo post-bellico: vittoria mutilata; impresa di Fiume, D’Annunzio vuole annettere la città
all’Italia; Nitti e Giolitti tentano di ostacolare l’iniziativa che si conclude con il trattato di
Rapallo (1920), che assegna la Dalmazia alla Jugoslavia e Fiume è dichiarata città libera, per cui
Giolitti incarica l’esercito di sgomberare la Reggenza del Carnaro (il governo irregolare di
D’Annunzio).

2. Lotte operaie e contadine investono l’Italia, incoraggiati dal partito socialista: occupazione al
Sud delle terre incolte e al Nord delle fabbriche
→ Agosto’20 in Lombardia, Piemonte e Liguria
500.000 operai occupano le fabbriche, guidati dai Consigli di fabbrica e
protetti da Paramilitari, le Guardie rosse;

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→ Settembre ’20 accordo tra sindacato e imprenditori: aumenti salariali e controllo
della produzione ad opera dei Consigli degli operai

1921 nascita del Partito comunista d’Italia = i socialisti Bordiga, Gramsci, Togliatti accusano gli
altri socialisti di non voler realizzare una vera rivoluzione sovietica.

3. La nascita del fascismo

→ I ceti imprenditoriali si sentono traditi dal governo liberale e temono l’avvento dei ‘rossi’
→ Pensano sia necessario ricorrere alla forza privata per impedirne l’avanzata o supportare
formazioni politiche che dispongono di forze paramilitari: il Movimento dei Fasci di
combattimento

1914
→ dopo essere stato direttore del giornale socialista ‘Avanti!’ ed espulso perché favorevole alla
partecipazione italiana alla guerra fonda il giornale Il Popolo d’Italia, con il quale intende dare
voce ai dissidenti socialisti

1919
→ Mussolini fonda il movimento dei Fasci a Milano: una formazione politica che mescola
Patriottismo bellicista e ambizioni di riforma sociale (vd Nsdpa di Hitler)
→ alle elezioni non riscuote alcun successo e il movimento cambia indirizzo politico:
1. antisocialismo
2. antibolscevismo
3. nascita delle squadre d’azione (finanziate da affittuari e proprietari della Valle Padana)
4. aggressioni contro: sindacalisti, socialisti, militanti di Sinistra e le loro sedi
5. 1920-22 lo squadrismo è oramai una realtà ‘benedetta’ dagli imprenditori e biasimata
dai lavoratori.
6. l’opinione pubblica tollera la violenza poiché il Movimento aveva posto un freno alle
minacce rivoluzionarie e sindacali

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7. si presenta come l’unico movimento che ha ereditato i valori patriottici del
Risorgimento

4. La marcia su Roma

1921 → nelle elezioni di maggio un numero di loro candidati viene inserito nelle liste dei
Blocchi nazionali, un’alleanza di vari gruppi che si alleano per contrastare il Ppi e
il Psi
→ i fascisti ottengono 38 deputati
→ novembre: al Congresso del Movimento dei fasci di combattimento si decide il nuovo
nome: Partito nazionale fascista: 1. Mussolini ne è il dux
2. le squadre d’azione vengono incorporate nel partito
3. la composizione del partito è borghese

1922 → la violenza delle squadre fasciste diventa sempre più intollerabile, anche perché il
movimento operaio non è più un ostacolo, essendo diminuiti scioperi e manifestazioni
→ Turati e Matteotti escono dal Psi per fondare il Partito socialista unitario

ulteriore indebolimento della forza rivoluzionaria della Sinistra e appoggio ai governi liberali

Ottobre: → le squadre d’azione raggiungono Roma (vero colpo di Stato 27/28 ottobre)
→ Luigi Facta, presidente del Consiglio, propose al re Vittorio Emanuele III di
proclamare lo stato d’assedio.
→ Il re non firma il decreto, Facta si dimette e Mussolini ottiene l’incaricato di formare
un nuovo governo

5. Una fase transitoria (1922-25)

1922 dicembre → formazione del Gran Consiglio del fascismo: organo di raccordo (controllo)
tra il Partito nazionale fascista e lo Stato → si avvia la fascistizzazione dello
Stato che troverà conferma nel ’23 con la legittimazione istituzionale della

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trasformazione delle squadre d’azione fascista in Milizia volontaria per la
sicurezza nazionale

Economia: Alberto de Stefani, ministro delle finanze, segue una politica economica liberista e
promuove:
1. un’economia che favorisce gli imprenditori industriali e agrari, gruppi sociali
che hanno permesso, con i loro finanziamenti, l’ascesa del movimento fascista
2. una politica fiscale che punta alle imposte fiscali indirette e non quelle dirette
(sul patrimonio) favorendo le élite economiche e sociali
3. tariffe doganali basse per favorire gli scambi internazionali e l’arrivo di materie
prime

1923 → Riforma elettorale (Legge Acerbo): è uno strumento per imporre il dominio fascista
essa prevede: 1 .l’istituzione di un unico collegio nazionale diviso in 6 circoscrizioni
2. un cospicuo premio di maggioranza: la lista che ottiene la maggioranza
relativa otterrà i 2/3 dei deputati alla Camera, ma la lista deve ottenere
almeno il 25% dei voti

→ Riforma Gentile: il Ministro dell’Istruzione definisce i curricoli scolastici, reinserisce


l’insegnamento della religione, e introduce l’esame di Stato,
permettendo agli istituti privati (spesso gestiti da religiosi) di
rilasciare diplomi aventi valore legale

1924 → Elezioni del 6 aprile


il clima di diffusa violenza porta gli elettori a scegliere le Liste nazionale formate da
varie coalizioni dominate dai fascisti che, non ostacolati dalle fazioni opposte,
ottengo il 65% dei voti e il 70% dei seggi

→ Omicidio Matteotti
30 maggio, il segretario del Psu denuncia alla Camera le violenze fasciste e le
intimidazioni ai danni degli elettori
10 giugno, egli viene ucciso e le opposizioni decidono di ritirarsi dal Parlamento e
riunirsi separatamente (secessione dell’Aventino, vd Secessio plebis V-III a.C., Roma)

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Il re non interviene

1925 → gennaio, Mussolini tiene un discorso alla Camera in cui, provocatoriamente, si assume
la responsabilità dell’accaduto: il parlamento mostra la sua debolezza ad agire e
vengono meno tutti i presupposti dello Stato liberale

6. Il fascismo si fa Stato (1925-29)

Premessa: nel giro di pochi anni, i giornali avversi al partito vengono chiusi, i dirigenti dei partiti
fuggono all’estero o vengono arrestati e condannati
(A.Gramsci)

Approvazione delle ‘leggi fascistissime’ ’25-‘26 (da uno Stato di diritto ad uno autoritario):

a. il governo è responsabile solo nei confronti del re e può emanare leggi in modo autonomo
b. sindaci e giunte vengono sostituiti da podestà e consulte
c. reintroduzione della pena di morte e istituzione di un tribunale speciale per le imputazione di
carattere politico
d. viene siglato il Patto di Palazzo Vidoni: la Confindustria riconosce solo la Confederazione
delle Corporazioni fasciste che rappresenta il primo passo verso l’approvazione della legge
che ammette solo le associazioni sindacali riconosciute dal governo
e. si dichiarano decaduti (’26) tutti i deputati dell’opposizione: il Gran Consiglio tende sempre
più ad identificarsi con lo Stato, dando vita un regime politico monopartitico che avrà il
il definitivo perfezionamento nel
1928 → una legge riforma ancora una volta il sistema elettorale: essa
prevede un’unica lista compilata dai membri del Gran Consiglio del
fascismo La nuova legge elettorale prevedeva un Collegio unico nazionale
chiamato a votare o a respingere una lista precostituita di 400 deputati,
lista formata dal Gran Consiglio del Fascismo a partire da una rosa di 850
candidati proposti dalle confederazioni corporative nazionali, 200
candidati proposti da associazioni ed enti culturali ed assistenziali ed
ulteriori candidati scelti dal Gran Consiglio stesso. Gli elettori potevano

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esprimersi con un "sì" o un "no" sul complesso della lista, esprimendo il
proprio voto su schede recanti l'emblema del fascio littorio

La politica economica del regime

1. la battaglia del grano (1925) segna il tentativo di autarchia economica


2. prosciugamento e bonifica delle aree paludose per la loro messa e coltura
3. rivalutazione della lira (1926) che viene portata a quota 90 (il valore della lira, rispetto alla
sterlina è fissato a 90), permettendo di far scendere l’inflazione ed il prezzo delle
importazioni, ma mette in difficoltà le esportazioni poiché il prezzo delle merci da esportare
aumenta e le merci italiane diventano meno competitive da acquistare

1928 → Stipula dei Patti Lateranensi, trattato tra la Chiesa e lo Stato italiano che prevede:
a. pagamento di un’indennità per la perdita del potere temporale che la Chiesa riconosce
allo Stato italiano, accettando di esercitare la propria sovranità nel territorio dello
Stato della Città del Vaticano (11 febbraio)
b. i patti prevedono notevoli concessioni alla Chiesa grazie un Concordato:
b.1. la religione cattolica viene confermata (Statuto Albertino) religione di Stato
b.2. si riconosce il valore civile del matrimonio religioso
b.3 l’insegnamento della dottrina cattolica diventa obbligatorio nelle scuole
b.4 l’Azione Cattolica, che coordina le varie società cattoliche, è l’unica
associazione tollerata dal regime fascista

7. Miti e rituali fascisti

Mussolini e i dirigenti fascisti riescono a dare al partito una propria mitologia e una propria
simbologia: fascio littorio; saluto romano; l’aquila; culto della bandiera tricolore e della figura
del duce

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