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Le elezioni del 1924 e il plebiscito del 1929

Il 6 aprile 1924 avvengono di nuovo le lezioni e questa volta sono a carattere


maggioritarioa chi ha più voti, così Mussolini fa un listone con lui capolista e con
tante forze liberali che lo appoggiavano con lo scopo di avere il premio di
maggioranza. Le elezioni si svolgono in un clima di violenza, intimidazione. In
parlamento Giacomo Matteotti che era il leader di una piccola formazione socialista
unitaria (PNU) che fa un discorso dove denuncia i brogli elettorali e chiede che le
elezioni vengano dichiarate nulle. Il 10 Giugno 1924 Matteotti viene rapito ed ucciso
da sicari di Mussolini e solo dopo mesi si fa ritrovare il corpo alle porte di Roma.
Questo evento provoca uno sbandamento da parte della popolazione ed in
parlamento si ribellano e vorrebbero l’interruzione dei lavori della camera fino a
quando non venga ripristinata la libertà secessione dell’Aventino. Aventino perché
s’inspiravano alla secessione romana (plebe vs patrizi) e volevano far cadere il
fascismo su basi morali e sperano in un intervento del re che non ci fu. Con il
discorso del 3 Gennaio 1925 mussolini rivendica la responsabilità morale e politica
dall’accaduto e da vita ad un regime autoritario con le leggi fasciatissime del 1926
metterà fine allo stato liberale e porrà l’inizio della dettatura perché con queste leggi:
 Furono dichiarati decaduto tutti i deputati e dei movimenti di opposizione,
Gramsci e Bordiga vengono imprigionati
 Fu stabilito l’obbligo a tutti i dipendenti pubblici di iscriversi al partito fascista
 Il potere veniva ampliato attraverso i prefetti e podestà
 I sindacati vennero eliminatilibertà venne cancellata e venne stabilito un
tribunale speciale che aveva il compito di individuare gli antifascisti, i traditori
e venivano mandati al confine.
 Fu istituita la pena di morte (manifesto di Ventotene)
Venne soppressa ogni tipo di libertà ed in soli 24 mesi dal 3 Gennaio1925 alla fine
del 1926 il fascismo si trasforma in un verto regime autoritario.
Siamo in uno stato autoritario e nel 1828 viene fatta una riforma elettorale in cui
si va a votare per approvare una lista unica fatta dal governo dove i candidati
sono designati dal Gran Consiglio del fascismo. Si va a votare solo per accettare la
lista fascista nel 1929 si svolse una consultazione plebiscitaria

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