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LA PRIMA FASE DEL REGIME

1922-1925
1922-1925: il passaggio da una democrazia anomala a una dittatura
vera e propria. Per quanto «anomalo», era stato il sistema
parlamentare a far eleggere Mussolini come Primo Ministro. Egli a
39 anni è il più giovane Presidente del Consiglio italiano (era anche ministro
degli Interni e ministro degli Esteri).
Il Primo Governo di Mussolini è un governo misto, con 14 ministri non fascisti
e 10 fascisti. A questo governo partecipano anche liberali (dunque legati al
liberalismo economico, una dottrina che dava vantaggi alla proprietà privata
rispetto allo Stato) e socialdemocratici (ovvero seguaci della socialdemocrazia,
per la quale lo stato aveva più importanza delle imprese private, senza giungere
agli estremi del socialismo).

La prima legge di Mussolini riguarda la polizia. Le milizie regie vengono


sciolte e le camicie nere (esercito privato del Partito Fascista) vengono
nazionalizzate : non sono più pagate dal Partito, ma direttamente dallo Stato
italiano. Dunque le camicie nere diventano una forza nazionale.

Riforma Gentile (1922) della scuola: la legge «più fascista», secondo la


definizione dello stesso Mussolini. Gentile, il Ministro della Pubblica
Istruzione, modifica radicalmente la scuola italiana: obbligo di studio fino a 14
anni; insegnamento della religione cattolica obbligatorio per tutte le classi ;
primi 5 anni uguali per tutti, in seguito una divisione fra liceo classico (italiano,
greco, latino) ; liceo scientifico (matematica, fisica) ; istituto tecnico (solo 2
anni, per chi poi sarebbe andato a lavorare) ; magistrali (solo per donne, la
scuola che insegnava a diventare maestra).

Legge elettorale Acerbo (1923). Poiché il Partito Fascista non riusciva a


superare il 25% dei voti, la legge Acerbo (dal nome del vice-presidente del
Consiglio) costituì un grande vantaggio per Mussolini. La legge diceva che il
partito che raggiungeva la maggioranza relativa dei voti degli elettori, aveva
immediatamente, come «premio di maggioranza», i due terzi (66%) dei seggi
del Parlamento. Poiché il Partito Fascista era l’unico con mezzi economici di un
certo spessore (e poiché gli altri partiti all’opposizione – socialisti, comunisti,
liberali non fascisti, repubblicani, socialdemocratici non fascisti – erano sempre
in lotta fra loro), Mussolini giunse al 25% dei voti e governò il 66% del
Parlamento. Così facendo, ogni legge che proponeva veniva approvata. Alle
elezioni del 1924 i fascisti vennero anche denunciati per brogli elettorali (truffe
sui risultati finali) e per violenze nei confronti degli elettori contrari.
Oppositori politici. Il Fascismo utilizzò vari metodi contro gli oppositori
politici:
Il confino : l’oppositore politico veniva mandato in un luogo sperduto dell’Italia
(isola o piccolo villaggio) ed era controllata dalla polizia. Spesso i luoghi erano
le Isole Tremiti, Ponza, Ventotene o alcuni villaggi del sud.
L’omicidio politico : è il caso di Giacomo Matteotti o di Piero Gobetti.
La prigione : è il caso di Antonio Gramsci, incarcerato perché dirigente del
Partito Comunista che era stato considerato illegale.
L’esilio. Il fascismo lo usò molto di rado (un esiliato porta comunque una
pubblicità negativa sul regime), ma diversi anti-fascisti presero la via dell’esilio
«volontario» negli Stati Uniti o in Argentina.

l delitto Matteotti (1924), esponente del Partito Socialista Italiano. Che cosa
aveva fatto Matteotti ? Aveva pubblicato su giornali stranieri il passato politico
di Mussolini, facendo vedere come prima Mussolini fosse anarco-socialista e
anti-clericale. Inoltre aveva pubblicato delle prove molto precise di brogli
elettorali e violenze perpetrate dal fascismo durante le elezioni. Quando
Matteotti morì, ucciso dalle Camicie Nere per ordine di Mussolini; anche
diversi fascisti furono disgustati dall’operato del Duce, che però, in Parlamento,
il 3 gennaio 1925, fece questo discorso :

«Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di quest’assemblea e al cospetto di tutto il


popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale,
storica di tutto quanto è avvenuto… Se il fascismo è un’associazione a
delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere».

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