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TERRA PROMESSA - IL SOGNO ARGENTINO degli emigrati marchi...

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Mantovani nel Mondo

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TERRA PROMESSA - IL SOGNO ARGENTINO


Terra promessa-il sogno argentino il risultato di un lavoro vasto e documentato,
importante per ricordare la nostra storia, evidenziare il contributo dei marchigiani allo
sviluppo economico dellArgentina, consolidare il rapporto con coloro che vivono allestero
e non hanno mai reciso le loro radici.
E iniziata con queste parole, da parte del Presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, la
presentazione del libro Terra promessa - il sogno argentino, edito dal Consiglio stesso e scritto da
Paola Cecchini, giornalista dellUfficio Stampa dellEnte.
Il libro (patrocinato dallAmbasciata dItalia a Buenos
Aires, dallAmbasciata della Repubblica Argentina in
Italia, dal Ministero per gli Italiani nel mondo, dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri e dallUfficio
Scolastico Regionale), ricostruisce in 1.100 pagine,
670 note, 28 tabelle statistiche, 106 foto depoca, 23
testi normativi, 3 diari e 68 testimonianze, la storia
dei marchigiani in Argentina.
Il lavoro che fa parte del progetto Phoenix-Viaggio
nella
memoria, volto
a
valorizzare
lidentit
marchigiana - racchiude anche una parte dedicata
allimmigrazione di argentini nelle Marche (circa 1000
secondo i dati ufficiali): fa da capofila in questa
sezione la storia di Patricia Vena, originaria di Rosario,
che ci permette di capire tante cose sui nostri amici
venuti da lontano.
Non
mancano
nei
due
volumi
(Storia
e
testimonianze e Appendice statistica e normativa)
storie a forte impatto emotivo: un deportato in
Siberia, un soldato costretto ad atti di cannibalismo
durante la seconda guerra mondiale, lincontro col
proprio fratello dopo 70 anni, desaparecidos,
unintervista rilasciata allet di 103 anni
Emilio Berionni (Presidente del Consiglio dei
marchigiani nel mondo), ha sottolineato ai presenti il
forte legame che unisce i marchigiani fuori delle
Marche, mentre Giuliano Brandi (Presidente di FEDEMARCHE, la federazione che incorpora 22
associazioni di marchigiani sparse in tutto lo Stato sudamericano) ha invitato il Presidente Bucciarelli
e lautrice a presentare il libro in Argentina, in concomitanza con la conferenza continentale e
giovanile dei marchigiani e la Feria Internazionale de Turismo de America Latina, che si terranno a
Buenos Aires, nel prossimo novembre.
Per ulteriori informazioni:
Paola Cecchini Ufficio Stampa
Tel 071 2074234 Cell 338 1625317
Scheda del libro
Titolo Terra promessa- il sogno argentino
Autore Paola Cecchini (giornalista Ufficio Stampa Regione Marche)
Editore Consiglio Regionale delle Marche

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Oggetto del libro La storia dei marchigiani in Argentina.


Lautrice segue i corregionali in tutte le fasi della loro esperienza migratoria (decisione, partenza,
viaggio, arrivo, ambiti lavorativi).
Una parte significativa dedicata allimmigrazione di argentini nelle Marche.
Il libro si chiude con lintervista al Presidente degli Italiani in Argentina (Feditalia), sen. Luigi Pallaro.
Perch il libro dedicato allArgentina Perch il Paese verso cui si indirizzato il pi consistente
flusso migratorio regionale: 200.300 unit nel periodo 1876-1978, su un totale complessivo di
706.049 partenze .
Perch in Argentina insediata la pi grande collettivit marchigiana allestero: 22.092 unit su un
totale di 87.000 (dati AIRE), mentre gli oriundi sfiorano il milione.
Quando partirono i marchigiani Quando il campo non campa pi, quando, cio. entra in crisi il
sistema mezzadrile che aveva retto fino allultimo ventennio degli anni Ottanta del XIX secolo.
La decade pi rappresentativa quella inerente il periodo 1906-1915, durante la quale espatriarono
67.700 persone (33,8%).
Seppur modesto (6,7%) rispetto allemigrazione italiana verso lArgentina che sfiora i 3 milioni di
unit, il dato marchigiano (200.300) significativo a livello nazionale: nel periodo 1876-1925 le
Marche figurano al 5 posto in Italia in relazione al valore assoluto (superato solo da Piemonte,
Lombardia, Sicilia e Campania), mentre registrano il pi alto valore percentuale sul totale degli
espatri regionali (38%). Questa percentuale si impenna relativamente alla provincia di Macerata dove
supera il 50% e raggiunge in alcuni comuni dellalto Maceratese (Loro Piceno, Colmurano,
SantAngelo in Pontano, Ripe San Ginesio) punte sorprendenti: tocca il 70% nel decennio 1904-1914,
il 73% nel decennio 1894-1903 e il 92% nel decennio precedente. Non un caso che la provincia di
Macerata sia stata definita la pi argentina dItalia.
Perch scelsero lArgentina
Innanzitutto perch le frontiere dellArgentina (il cui sviluppo economico coinciso, almeno allinizio,
con lo sviluppo agricolo e delle attivit connesse) restano aperte quasi ininterrottamente fin dai primi
anni dellOttocento.
Il governo argentino promuove limmigrazione europea (che raggiunge 6,5 ml di persone, tra cui 3
ml di italiani) in tutti i modi, assicurando agli stranieri incentivi ed agevolazioni, il godimento di tutti i
diritti civili e, per un certo periodo, anche la donazione delle terre (governo Mitre 1862-1868).
Il destino delle Marche (regione molto povera, con uneconomia basata quasi esclusivamente
sullagricoltura) si lega a quello del paese sudamericano anche a seguito del massiccio operato degli
agenti di emigrazione che, nella relazione del Commissario generale Luigi Rossi del 1910, raggiunge il
numero di 487 unit. E un dato impressionante, se paragonato a quello delle altre regioni centrali ed
a Liguria (213) e Veneto (350), il cui tasso di emigrazione sensibilmente pi alto.
Perch decisero lespatrio -desiderio di migliorare il proprio futuro -paura del conflitto mondiale (Mi
d molto fastidio quando sento dire che gli italiani sono venuti qui perch avevamo fame. Noi siamo
venuti per la guerra, per questo siamo venuti) -motivi politici (A pap no le gustava Mussolini e mia
madre no opinava. E qui in Argentina o trovato Pern. Per me era simile a Mussolini solo che Pern
faceva tutto con la risa, Mussolini serio, ossia Mussolini dava le bastonate e Pern no, ossia le
bastonate le dava de notte piano piano. Losse rotte lo stesso). Emigrano dalle Marche anche famiglie
di fascisti (Mio padre era fascista, s fascista, usciva sempre con la camicia nera e a mia madre ci
non piaceva, aveva molta paura. La portarono qua e la tenevano ripiegata dentro un baule e mia
madre diceva che quel baule non si doveva aprire mai, nessuno doveva aprirlo) -soprusi vari (Carlo
Pepa di Ancona, licenziato al cantiere navale della citt per volont sindacale) -sorteggio (la famiglia
Perelli di Jesi) -ricerca di nuovi orizzonti (Mariano Francesconi di Monteporzio) -perdita della
cittadinanza italiana, dopo aver sposato uno straniero (Maria Virgulti di Ascoli Piceno) Provincia pi
interessata allemigrazione in Argentina La provincia di Ancona, a sud della citt, e la provincia di
Macerata. Provincia meno interessata allemigrazione in Argentina La provincia di Pesaro e Urbino, i
cui emigranti si indirizzano verso le mete europee e statunitensi
Chi espatri per primo Pescatori e marinai, provenienti da Sirolo, Porto Recanati e San Benedetto del
Tronto (a livello nazionale il primato spetta ai pescatori liguri). Dopo di essi partono gli artigiani,
(probabilmente perch avevano vissuto in modo drammatico la contrazione dei consumi conseguente
alla crisi economica della fine del secolo XIX), ed infine gli agricoltori. Dove si stabilirono Lungo le

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grandi strade nazionali:


- la ruta nacional n. 9 (che costeggia il Ro Paran fino a Belgrano e Rosario, da cui nasce la
biforcazione verso Santa Fe e verso Crdoba)
- la ruta nacional n. 7, che ha come meta Mendoza, ai piedi della cordigliera andina
- la ruta nacional n.2, verso Mar del Plata
- la ruta nacional n. 3, in direzione Baha Blanca, ulteriore nodo e trampolino di lancio per la
colonizzazione della valle del Ro Negro
Si fermano nella capitale soprattutto operai, artigiani e chi dedito a lavori ambulanti: il loro
quartiere la Boca, molto pittoresco ma estremamente povero, tanto che uscire da La Boca significa
avercela fatta
Le citt argentine a pi alta densit di marchigiani -Mar del Plata (prov. Buenos Aires) -Caada de
Gmez e Las Parejas (prov. Santa Fe) -Villa Regina (prov. Ro Negro)
In che settori lavorarono -agri-vitivinicolo: si deve al marchigiano Rodolfo Reina Rutili la creazione
del Museo del Vino (Mendoza), unico in Argentina, mentre lagronomo Marcello Fagioli di Monte
Giberto famoso a livello internazionale per la semina diretta (semina del campo non arato, che
permette il riposo e la salvaguardia del suolo che rischia la desertificazione).
-pesca: tuttora molto prestigiosa nella provincia di Buenos Aires lattivit del cantiere navale del
sambenedettese Federico Contessi (Mar del Plata)
-ferrovie
Testimonianze particolari -un deportato in Siberia
-un soldato costretto ad atti di cannibalismo in Africa orientale durante il secondo conflitto mondiale,
-lincontro con il proprio fratello dopo 70 anni
- il terremoto di San Juan negli anni Trenta
-i desaparecidos: la famiglia Morresi di Petriolo e la famiglia Gigli di Recanati
-unintervista rilasciata allet di 103 anni
-un bambino morto, nascosto in una scatola da t sulla trave del tetto, nella speranza di poterlo
riportare nelle Marche
Marchigiani illustri in Argentina ( passato) -larchitetto ascolano Francesco Tamburini, direttore
generale dellArchitettura della Repubblica, ideatore del teatro Coln e della Casa Rosada (Buenos
Aires); del Palazzo di giustizia e del Collegio nazionale (Santiago del Estero); dellOspedale Italiano
(Rosario); del Palazzo del Tribunale (San Luis); della stazione ferroviaria (San Juan)
- il pittore ascolano Nazzareno Orlandi (1861-1952)
Il-larchitetto e decoratore urbinate Dante Ortolani (1884-1967) progettista dei teatri Coliseo e
Politeama (Buenos Aires) e della chiesa di Villa Maria a Crdoba
-il pittore montecassianese Giuseppe Cingolani (1859-1932), gi restauratore degli affreschi della
Cappella Sistina del Vaticano, fondatore a Santa Fe dellAteneo di Arti e Scienze (1909)
-il pittore recanatese Lorenzo Gigli (1896-1971), definito pittore dei due mondi
-la scrittrice e ceramista recanatese Adelaide Gigli
-il musicista maceratese Eduardo Gasparrini, fondatore dellorchestra per musica sinfonica di Crdoba
(1932)
-il musicista recanatese Giovanni Serpentini, fondatore del Conservatorio di musica Giuseppe Verdi a
La Plata
-il filosofo senigalliese Rodolfo Mondolfo
-il giornalista portorecanatese Attilio Valentini: gi direttore de La Provincia di Mantova, LEpoca di
Genova e Il democratico di Cremona, direttore in Argentina de La Patria degli Italiani, il pi
importante quotidiano di emigrazione
-il giornalista e scrittore maceratese Comunardo Braccialarghe, redattore a Buenos Aires de La
Vanguardia, La Razn, Il Corriere degli italiani, La Patria degli italiani e LItalia del popolo, quotidiano
di cui anche fondatore.
Con lo pseudonimo di Folco Testena, pubblica in italiano, spagnolo e portoghese oltre una
cinquantina di libri. tra romanzi, commedie, drammi, saggi. A lui si deve, tra laltro, la traduzione in
italiano de El Gaucho Martn Fierro di Jos Hernndez.
-il medico sambenedettese Stanislao Rocchi, autore di uno studio inerente una nuova tecnica per le
operazioni al fegato, applicata per la prima volta nellOspedale Italiano della capitale.

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-il medico montemarcianese Arsenio Guidi Buffarini, editore di tutte le opere dellAssociazione Medica
Argentina.
-lo studioso montegranarese Marcello Conti, fondatore della facolt di Agraria e Veterinaria presso
luniversit di La Plata (1877)
-il frate francescano M. Tavolini di Matelica, autore de Le regole per imparare la lingua Mocov
-il biologo anconetano Innocenzo Liberari, fondatore del Museo nazionale di storia naturale a
Tucumn
-il naturalista Rodolfo Faggioli di Sirolo, scopritore di un parassita denominato cristalis tenax
- il calciatore Renato Cesarini, nato nel 1906 a Senigallia: con la Juventus colleziona 128 presenze e
45 reti in campionato, diventando campione dItalia per cinque volte, dal 1931 al 1935. Tornato in
Argentina, fonda la mitica scuola del River Plate (1940-1942) di cui diviene allenatore (con lui sar
soprannominata La Maquina), laureandosi per due anni consecutivi campione dArgentina. E lo
scopritore di Omar Sivori
-il calciatore del Napoli Bruno Pesaola
-il calciatore della Spal Oscar Alberto Massei (originario della provincia di Macerata)
Oriundi marchigiani illustri
in Argentina (presente) -lex tennista Gabriela Sabatini (originaria di Potenza Picena)
-il calciatore del Wolfsburg, Andrs DAlessandro (originario della provincia di Macerata)
-il calciatore della Juventus, Mauro Grman Camoranesi (originario di Potenza Picena):
-il giocatore del San Antonio Spurs, Mauro Ginobili (originario di Petritoli)
Gemellaggi Marche/Argentina - Treia - Monte Buey (1990)
- Civitanova Marche - General San Martn (1990)
- Porto Recanati - Mar del Plata (1991)
- Osimo - Armstrong (1992)
- SantAngelo in Vado - Mar del Plata (1998)
- San Benedetto del Tronto - Mar del Plata (1998)
- Fermo - Baha Blanca (2000)
- Matelica-Las Rosas (2004)
PiLi

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