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Le città di Capitanata
1
Cfr. l’elaborazione di G. GALASSO. Puglia: tra provincializzazione e moder-
nità (secc. XVI-XVIII), in Civiltà e culture in Puglia, 4, La Puglia tra Barocco e Ro-
cocò, Milano, 1982, p. 362.
2
A. FILANGIERI, Territorio e popolazione nell’Italia meridionale. Evoluzione
storica, Milano, 1980, pp. 334-335.
262 SAVERIO RUSSO
3
Cfr., a questo riguardo, L. PICCIONI, Insediamenti e status urbano nel
Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani
(1797-1816), in «Società e storia», 99 (2003), 2003, p. 45-58.
4
Il riferimento è ad un brano di J. Figuier cit. in S. RUSSO, G. PENSATO, La
città apparente. La vita culturale a Foggia, Bari, 2000, p. 22.
5
Cfr. riferimenti in S. RUSSO, Temi e figure della storiografia di Capitanata nel
secondo Ottocento, in La storiografia pugliese nella seconda metà dell’Ottocento, a
c. di R. Giura Longo e G. De Gennaro, Bari, 2002, pp. 141-148.
6
Ivi, p. 141.
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7
Sull’attività della Società di storia patria, cfr. A. VITULLI, La società di storia
patria in Terra di Capitanata, in Atti della Giornata di studio per il settantesimo an-
niversario dell’istituzione della Società di Storia patria per la Puglia, 1935-2005, a c.
di C. D’Angela e I. Sisto, Società di storia patria per la Puglia, Bari 2008, pp. 129-
145.
8
Si segnala, tra gli altri, il convegno giannoniano del 1976, i cui atti, in due vo-
lumi (Pietro Giannone e il suo tempo: atti del Convegno di studi nel tricentenario
della nascita: Foggia-Ischitella, 23-24 ottobre 1976), sono stati pubblicati a Napoli,
nel 1980, a cura di Raffaele AJELLO.
9
Negli anni Settanta opera anche la Società dauna di cultura che pubblica la
rivista trimestrale «Rassegna di studi dauni», in cui compaiono numerosi lavori di
Antonio Vitulli sulla storia di Foggia e della Capitanata nell’Ottocento, molti dei
quali sono stati riproposti di recente, con altri contributi, in Varietà di storia della
Capitanata in Età moderna, Foggia 2008.
10
Si veda in un recente volume del sociologo rurale Corrado BARBERIS (Le
campagne italiane dall’Ottocento ad oggi, Roma-Bari 1999, p. 72). l’attribuzione
alla Dogana delle cause del latifondismo in Capitanata, quando si scrive che la vasta
superficie di terra amministrata dalla potente istituzione foggiana era divisa tra soli
23 grandi locati ( 23 erano, invece, le “locazioni”, ciascuna delle quali comprendeva
numerose “poste e masserie cerealicole).
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11
Si ricordino, negli anni Sessanta, i testi di D. MUSTO, La regia Dogana della
mena delle Pecore di Puglia, Roma 1964, P. DI CICCO, Censuazione ed affran-
cazione del Tavoliere di Puglia (1789-1865), Roma 1964 (si tratta di due «Quaderni
della Rassegna degli Archivi di Stato»). Qualche anno dopo vedono la luce gli In-
ventari a stampa, sempre a cura degli stessi autori, del ricco fondo foggiano del-
l’Amministrazione del Tavoliere che contiene documentazione relativa alla fase
post doganale fino alla legge di affrancazione del 1865.
12
R. COLAPIETRA, Capitanata, in Storia del Mezzogiorno, diretta da G.
Galasso e R. Romeo, vol. VII, Le province, Roma 1986, pp. 11-95.
13
F. VILLANI, La nuova Arpi. Cenni storici e biografici riguardanti la città di
Foggia, Salerno, 1876. Il figlio Carlo è autore di Cronistoria di Foggia, 1848-1870,
Napoli 1913, e di Foggia nella storia, Foggia, 1930.
14
La trascrizione, non del tutto fedele, del manoscritto, a cura di Benedetto
BIAGI (Foggia 1931) appare nella “Raccolta di studi Foggiani” promossa dal Co-
mune, negli anni della abortita costruzione della “Grande Foggia” del fascismo.
15
G.B. D’AMELJ, Storia della città di Lucera, Lucera 1861.
16
Mi riferisco ai tre saggi pubblicati in «Archivio Storico per le Province
Napoletane» tra il 1938 e il 1946 (Il “terraggio” lucerino, 1938, pp. 57-77; La de-
mografia di un comune pugliese nell’età moderna, 1939, pp. 25-66; Un comune
pugliese in età moderna. Note di storia economica e civile di Lucera, 1943, pp. 101-
150; 1944-46, pp. 37-69).
17
S. LA SORSA, La città di Cerignola dai tempi antichi ai primi anni del secolo
XIX, Molfetta 1915, e La città di Cerignola nel secolo XIX, Bari-Roma 1931.
18
F. DE AMBROSIO, Memorie storiche della città di San Severo in Capitanata,
Napoli 1875.
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19
V. PILONE, Storia di Foggia dalla venuta di Carlo di Borbone al 1806, Fog-
gia 1971. La citazione è a pagina 5.
20
Cfr. Le città del Mezzogiorno nell’età moderna, a c. di A. MUSI, Napoli 2000.
Sulla nuova attenzione per le città meridionali, cfr. anche le osservazioni di P.
BEVILACQUA, in Corsi e ricorsi della storiografia sul Mezzogiorno, in Fra storia e
storiografia. Scritti in onore di Pasquale Villani, a c. di P. Macry e A. Massafra,
Bologna 1994, pp. 142-143.
21
Il Sistema bibliotecario provinciale, realizzato negli anni Settanta, ha fun-
zionato fino alla fine degli anni Ottanta ed è stato di recente rilanciato.
22
La rivista «la Capitanata», al 45esimo anno di vita, è arrivata nella nuova
266 SAVERIO RUSSO
serie, più curata, al n. 23. In una fase di sospensione delle pubblicazioni viene fon-
data la “rivista di letteratura, storia ed arte” «Carte di Puglia», giunta al decimo
anno. La piccola rivista, organo di un’associazione culturale, ospita spesso brevi
saggi di storia.
23
Edita da Claudio Grenzi in Foggia, la collana è arrivata al ventesimo volume
pubblicato.
24
Purtroppo l’esaurirsi della “spinta propulsiva” di quegli anni non ha portato
a cambiamenti sostanziali nella fruibilità di altri fondi, se si eccettua una piccola
parte della prima serie della Dogana, i cui vecchi inventari necessitano di rivisi-
tazioni attente. Cfr. ora la schedatura analitica di alcune decine di buste della prima
serie della Dogana a cura di B. di Simio e M. C. Nardella (in Sulle tracce della Do-
gana tra archivi e territorio, a c. di S. RUSSO, Foggia 2008, pp. 169-282). Recentis-
sima è la digitalizzazione di parecchi inventari
25
Tra i modernisti più spesso presenti ai convegni sanseveresi sono Giuseppe
Poli, il compianto Lorenzo Palumbo e Mario Spedicato. Molti dei contributi pre-
sentati sono stati pubblicati negli Atti e raccolti, con altri saggi, in volumi. Si
vedano, ad esempio, quelli di SPEDICATO, Istituzioni ecclesiastiche e società nella
Capitanata moderna (secc. XVI-XVIII), Chiesa e governo episcopale nella Capi-
tanata post-tridentina, Ricerca storica e storiografia religiosa sulla Capitanata mod-
erna, pubblicati, rispettivamente nel 1999, 2001 e 2002. Di Giuseppe POLI si
vedano, ad esempio, Paesaggio agrario e società rurale nella Puglia moderna, Bari
1996, ed anche Città contadine: la Puglia del grano e dell’olio in età moderna, Bari
2004.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 267
26
Cfr. ad esempio i contributi alla tavola rotonda Il Decennio francese in Cap-
itanata (1806-1815), San Severo 1991.
27
Amministrazione provinciale di Foggia, Foggia 1984.
268 SAVERIO RUSSO
28
Attività creditizie e commerciali a Foggia nella prima metà del XVII secolo,
ivi, pp. 57-132.
29
Strutture economiche e distribuzione del reddito in Capitanata nel Decennio
francese, ivi, pp. 133-265.
30
Cfr., ad esempio, L. PALUMBO, G. POLI, M. SPEDICATO, Quadri territoriali,
equilibri sociali e mercato nella Puglia del Settecento, Galatina, 1987.
31
L’economia pastorale nel Regno di Napoli, a c. di L. Piccioni, Napoli 1992
(ed. orig. Baltimore-London 1988). Sugli effetti della censuazione del Tavoliere ha
scritto Stefano D’ATRI in Puglia piana. La proprietà terriera nel tavoliere tra Sette
e Ottocento, Salerno 2001.
32
MALAGRINÒ, Bari 2000 (ed. orig. Sangiacomo, Napoli 1806-1807).
33
La fisica daunica, p. I, Daunia, p. II, Gargano, a c. di L. LUNETTA e I. DAMI-
ANI, Roma 2005.
34
La Capitanata in età moderna. Ricerche, Foggia, 2004.
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35
Ci si riferisce ai saggi di A. CIUFFREDA, Il granaio di Napoli. La cerealicul-
tura nelle terre della Dogana tra XVI e XVII secolo, pp. 131-165, e a M.C.
NARDELLA, Attività creditizie in Capitanata tra Cinquecento e Seicento, pp. 167-
198.
36
A. MASSAFRA, Note sulla geografia feudale della Capitanata in Età moderna,
pp. 17-47; A. SPAGNOLETTI, Presenze gerosolimitane in Capitanata in età moderna,
pp. 65-74; G. DA MOLIN, Demografia, famiglia e società in Capitanata in Età mod-
erna, pp. 75-94; S. RUSSO, Percorsi di mobilità sociale nella Capitanata del Sette-
cento, pp. 95-120; S. D’ATRI, Tra Salerno e Foggia: la famiglia Barone nel primo
Settecento, pp. 121-130.
37
Sulla mobilità territoriale, cfr. il saggio di G. DA MOLIN, Mobilità dei conta-
dini pugliesi tra fine Seicento e primo Ottocento, ora in EADEM Popolazione e soci-
età. Sistemi demografici nel Regno di Napoli in età moderna, Bari 1995, pp. 83-133.
Sulla mobilità territoriale e la mobilità sociale si vedano parecchi dei saggi raccolti
da chi scrive in Alla volta del Tavoliere. Mobilità di uomini e fortune nella “Puglia
piana” di età moderna, Foggia 2007.
38
Sull’istituzione della Diocesi di Foggia, cfr. Dalle radici ai frutti. Diocesi, ter-
ritorio, popolo: una storia, a c. di A. G. DIBISCEGLIA, Foggia 2009.
270 SAVERIO RUSSO
39
Sul conflitto tra Foggia e Lucera per la sede dell’Intendenza e quella del Tri-
bunale, nel Decennio francese ed oltre, cfr. S. RUSSO, Difficili confini: Capitanata e
Molise nel Decennio francese, in ID. (a cura di ), All’ombra di Murat. Studi e
ricerche sul Decennio francese, Bari 2007, pp. 123-129.
40
Sui questo tema, cfr. F. MERCURIO, Classi dirigenti o ceti dominanti? Breve
storia politica di Foggia in età contemporanea, Foggia 2001, pp. 12-14.
41
Ne scrive F. MERCURIO, I moti del 1898 e le origini della Camera del lavoro
di Foggia, in ID. (a cura di), La Camera del lavoro di Foggia. 100 anni, Foggia 2006,
pp. 92-96. Fu testimone dell’assalto al Palazzo comunale lo storico Romolo
CAGGESE, allora studente liceale a Foggia, che ne scrisse in Foggia e la Capitanata,
LE CITTÀ DI CAPITANATA 271
Bergamo 1910, pp. 71-73 (ristampato a Foggia nel 2008). Ma si legga anche nella
prima storia cittadina, quella del 1798 del canonico Pasquale Manerba, il rammarico
per aver «li nostri maggiori […] trascurato di trascrivere le notizie fin loro giunte»
(cit. in F. MERCURIO, Classi dirigenti, cit., p. 12).
42
Foggia 1989. Colapietra si occupa della prima parte, dalle origini alla fine del
Settecento, Vitulli dall’Ottocento ai giorni nostri.
43
Sul mercato della lana che fa riferimento alla fiera di Foggia, cfr. ora R.
ROSSI, La lana nel Regno di Napoli nel XVII secolo. Produzione e commercio,
Torino 2007.
44
S. RUSSO (a cura di), Storia di Foggia in età moderna, Bari 1992. Il volume
contiene saggi di F. Porsia, M. C. Nardella, J. A. Marino, A. Ventura, R. Colapietra,
M. Spedicato, G. Da Molin, S. Russo, S. d’Atri, F. Ciccarelli, F. Mercurio.
45
S. RUSSO, Presentazione, ivi, p. 10. Sul ruolo delle immigrazioni nel confor-
272 SAVERIO RUSSO
52
Ci riferiamo al volume, pubblicato postumo, di V. SALVATO, Foggia. Città,
territorio, genti, Foggia 2005, e a quello di A. VENTURA, Re, mercanti, braccianti.
Foggia dai Normanni alle lotte contadine, Foggia 2004. Entrambi, con un buon ap-
parato cartografico ed iconografico, propongono al grande pubblico dei lettori nu-
merosi documenti interessanti sulla storia della città. Si veda anche C. DE LEO, Fog-
gia. Origine sviluppo urbano, Foggia 1991. Cfr. ora, prevalentemente sulla forma
urbis, il volume di R. CARRECA, Foggia. Spazi e tempi dello sviluppo urbano, Fog-
gia 2009, promosso dal Liceo pedagogico “Poerio”. Notizie utili sulle famiglie fog-
giane sono in G. ARBORE, Famiglie e dimore gentilizie di Foggia, Fasano 1995. Per
il territorio extraurbano, merita di essere segnalata la trascrizione dell’apprezzo di
Foggia del 1741-48, curata dallo stesso studioso (Masserie, pascoli, boschi, orti e vi-
gneti a Foggia nel XVIII secolo, Fondazione Banca del Monte, Foggia 2008).
53
F. MERCURIO, Classi dirigenti, cit., pp. 11-38.
54
A. SPAGNOLETTI, Un testimone e un cronista della rivoluzione napoletana
del 1647-48: padre Gabriele da Cerignola, in Campi solcati. Studi in memoria di
Lorenzo Palumbo, a c. di M. Spedicato, Galatina 2009, pp. 141-156.
55
L’Ottocento: luci ed ombre, in Russo, Pensato, La città apparente cit., pp. 1-
14.
56
Cfr. ad esempio, M. FREDA, I Fatebenefratelli a Foggia. L’assistenza os-
pedaliera tra XVI e XIX secolo, Foggia 2002.
274 SAVERIO RUSSO
lume, edito da Pasquale di Cicco nel 1985, con ricco apparato di note
e bibliografia, e ripubblicato con nuova veste nel 2006, sono seguiti il
secondo ed il terzo volume, pubblicati nel 2006 e 2007, ed il quarto ed
il quinto che arrivano fino all’Unità editi nel 2009 e nel 201057.
Situazione decisamente più statica si registra relativamente alla
storia di Lucera, città regia, antica sede dell’Udienza di Capitanata
che in età moderna aveva giurisdizione anche sul Contado di Mo-
lise. Oltre ai saggi segnalati in precedenza, cui, peraltro, per i secoli
dell’età moderna, non pare possibile aggiungere molto altro58, non
è possibile segnalare contributi di sintesi significativi, peraltro
spesso caratterizzati da quello che già Alfonso La Cava, alla fine
degli anni Cinquanta del Novecento, indicava come il tratto domi-
nante della precedente storiografia lucerina: la chiusura municipali-
stica ed una sorta di «superbia di campanile»59, cui si aggiunge la
nostalgia per un’età di splendore, precedente all’età moderna e
molto lontana dalla precaria condizione del presente. Da qui il
netto privilegiamento della Lucera romana e medievale: «sembrava
quasi – aggiunge il La Cava – che dal 1400 ai giorni nostri Lucera
non avesse vissuto»60. La celebrazione della “nobiltà” di Lucera è
usata – come si è scritto – soprattutto nella lunga querelle con Fog-
gia che attraversa tutto l’Ottocento61 e, più tardi, in una sterile e im-
57
C.M. VILLANI, Il Giornale Patrio I (1801-1810), a c. di P. di Cicco, Foggia
2006; ID., Il Giornale Patrio II (1817-1830), a c. di P. di Cicco, Foggia 2006; ID.,
A.M. VILLANI, Il Giornale Patrio III (1831-1840), Foggia 2007 Il IV volume del Il
Giornale comprende gli anni dal 1841 al 1853, il V, quelli dal 1854 al 1860.
58
Si veda, ancora di A. LA CAVA, Lucera nel Cinquecento, Lucera, 1933, sulle
questioni relative alla riforma del reggimento della città. Interessante anche uno
scritto giovanile di Ernesto PONTIERI, docente al Liceo Bonghi della città, scritto
nei primi anni Venti e ripubblicato in seconda edizione riveduta nel 1940. Lo
storico napoletano si occupa del ’48 a Lucera ed in particolare dell’associazione La
propaganda, diretta filiazione della Giovine Italia (I fatti lucerini del 1848, Foggia
1940). Si può segnalare anche di G. GIFUNI, Lucera, Lucera 1934, con una breve
sintesi storica, guida ai monumenti e galleria di personaggi illustri.
59
A. LA CAVA, Come ho visto ed inteso la storia di Lucera, Lucera 1957.
60
Ivi, p. 10.
61
S. RUSSO, Genealogie urbane incredibili e nuove gerarchie amministrative,
in Il governo della città, il governo nella città. Le città meridionali nel Decennio
francese, a c. di A. Spagnoletti, Bari 2008, pp. 28-30.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 275
62
P. SOCCIO, Presentazione a G. TRINCUCCI, Lucera. Storia e volti nel tempo,
Lucera 1981. Soccio biasima l’alta produzione di saggi che si «avvicinano più a
guide e prontuari» che a vere e proprie ricostruzioni storiche.
63
Da segnalare di recente l’edizione di alcune storie della città manoscritte
come quella, di fine XVII secolo, ma con un’aggiunta sul primo Settecento, di
Rocco DEL PREITE, Breve descrittione della città di Lucera di S. Maria prima detta
Luceria per historia dalla sua origine, a c. di M. Conte e G. Trincucci, Lucera 2005
(all’età moderna non sono dedicate che una decina di pagine). Cfr. anche, su un
altro storico lucerino, autore di manoscritti conservati in Biblioteca comunale, A.
ORSITTO, Carlo Corrado canonico lucerino e i suoi manoscritti, in Della Capitanata
e del Mezzogiorno. Studi per Pasquale Soccio, a. c. di A. Motta, Manduria-Bari-
Roma 1987, pp. 107-117.
64
Si vedano, per esempio, P. DI CICCO, Gli statuti economici dell’Università di
Lucera, in «Archivio storico pugliese», 1972, pp. 317-383, C. COLAFEMMINA, Slavi
ed albanesi a Lucera nei secoli XV-XVI, in Miscellanea di storia lucerina. Atti del I
e II convegno di studi storici, CRSEC, Lucera 1987, in realtà prevalentemente sul
Cinquecento e costruito sulle fonti della Sommaria; D. MORLACCO, Fiere e mercati
a Lucera, in «Archivio storico pugliese», 1988, pp. 249-282; P. DI CICCO, Lucera
nel 1621. Popolazione, classi sociali, famiglia, in «Studi storici meridionali», 2
(1993), 1993, che studia un catasto seicentesco; R. CINQUESANTI, Lucera tra ’600 e
’800: immigrazione e articolazione socio-professionale, in «La Capitanata», a.
276 SAVERIO RUSSO
XXXIV (1997), 1997, pp. 27-50, che utilizza l’apprezzo del 1621, l’onciario, alcuni
stati delle anime e gli stati di popolazione preunitari. Cfr. anche la trascrizione di
una parte dell’Onciario in F. UZZI, L’Onciario lucerino del 1755, p. I, Collettiva
generale dei fuochi cittadini, Foggia 2004. Brevi note su fatti, personaggi e isti-
tuzioni della Lucera preunitaria sono in G. TRINCUCCI, Il leone e il brigante. Sto-
ria e storie di Lucera contemporanea, Lucera 2002.
65
Cfr., a questo riguardo, M. PASCULLI FERRARA, Lucera nell’età rinascimen-
tale e barocca, in Lucera. Topografia storica, archeologia, arte, a c. di E. Antonacci
Sanpaolo, Bari, 1999, pp. 137-170; D. MORLACCO, Dimore gentilizie a Lucera,
Foggia 2005.
66
In occasione dell’infeudamento per debiti, «ragguardevoli famiglie» san-
severesi emigrarono a Lucera e a Manfredonia (F. DE AMBROSIO, Memorie storiche,
cit., p. 116).
67
Sulle fonti archivistiche sanseveresi, cfr. P. CORSI, Storici, eruditi ed archivi
per la storia di San Severo, in 27° Convegno nazionale sulla preistoria, protostoria,
storia della Daunia, San Severo, 25-26 novembre 2006. Atti, San Severo 2007, pp.
385-392. Qualche anno prima, tra l’altro, lo stesso Corsi aveva pubblicato il regesto
di un buon numero di pergamene conservate nell’Archivio capitolare, in Biblioteca
comunale e in un archivio privato ( Regesto delle pergamene di San Severo in età
moderna, San Severo 1992). Un ampio regesto di documenti relativi alla chiesa di
San Severino è in R.M. PASQUANDREA, Chiesa di San Severino Abate e sue grance
in San Severo, Foggia 2009.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 277
68
Cfr. Memorie della città di San Severo e suoi avvenimenti per quanto si ril-
eva negli anni prima del 1629, a c. di M. Campanozzi, Foggia 1994. Sul Lucchino
e sull’altra edizione dei suoi manoscritti, pubblicati da Nicola Checchia nel 1930,
cfr. V. LA SALANDRA, Capitanata e Terra di Bari, in Il libro e la piazza. Le storie lo-
cali dei Regni di Napoli e di Sicilia in età moderna, a c. di A. Lerra, Manduria-Bari-
Roma 2004, pp. 428-431.
69
Tra potere feudale e clero ricettizio, in Studi per la storia di San Severo, a c.
di B. Mundi, vol. II, San Severo 1989, pp. 341-385.
70
Momenti e figure dell’Ottocento a San Severo, in cui, tra l’altro, si tratta del
prete carbonaro Venusi ( Ivi, pp. 541-562). Sul tema del “sacco” CLEMENTE è tor-
nato in altre sedi (ad esempio, Il sacco di san Severo del 25 febbraio 1799, San
Severo 1989; Febbraio 1799: giacobini e sanfedisti e francesi a San Severo. Cronaca
di una strage, San Severo 2005). Sul 1799, numerosi documenti – spesso di origine
notarile – su vari comuni della provincia sono in S. CAPONE, I racconti della rivo-
luzione. Documenti per una storia del 1799 in Capitanata, Edizioni del Rosone,
Foggia 1999.
71
Il Municipio di San Severo, 1536-1861, San Severo 1982.
72
Ad esempio, U. PILLA, V. RUSSI, San Severo nei secoli, San Severo 1984, che
dedica, però, solo 25 pagine all’età moderna ed è impostato secondo uno schema
278 SAVERIO RUSSO
possono segnalare, sul tema della gerarchia dei redditi, della strati-
ficazione sociale, dell’utilizzazione del suolo a metà Settecento, al
momento dell’Onciario, un saggio di Lorenzo Palumbo73; alcuni
lavori di Mario Spedicato sull’episcopato e le istituzioni ecclesiasti-
che sanseveresi, studiati soprattutto attraverso le “relationes ad li-
mina”74, le ricerche di Antonella Prigionieri sulla giurisdizione epi-
scopale, le dinamiche claustrali e i regimi alimentari di alcuni mo-
nasteri75, ed altre sulle confraternite, tra le quali è un contributo di
L. Bertoldi Lenoci76.
Cerignola agli inizi del Settecento è una “terra” feudale e non
ha che poco più di 2 mila abitanti. Al momento dell’Unità è la se-
conda città della provincia con oltre 21.000 abitanti, è diventata da
qualche decennio sede vescovile – sia pure in condominio con
Ascoli Satriano – ed è nettamente il centro dell’innovazione agro-
nomica e della trasformazione colturale nel Tavoliere, grazie al la-
voro contadino, all’iniziativa di alcuni proprietari illuminati e alla
competenza di tecnici di alto profilo. Il suo incremento di popola-
zione è costituito in buona misura dalle immigrazioni, soprattutto
da Terra di Bari, e la cittadina è diventata teatro di mirabolanti epi-
sodi di mobilità sociale, legati in particolare all’impresa agricola e
alla commercializzazione dei cereali.
diffuso in questo tipo di opere, in cui, alla breve sintesi storica, seguono la de-
scrizione dei monumenti della città ed un capitolo finale sulle tradizioni popolari.
73
Il catasto onciario di San Severo. Osservazioni e dati, in 20° convegno
nazionale sulla Preistoria, protostoria, storia della Daunia, San Severo 27-28 no-
vembre 1999, San Severo 2000, pp. 227-254.
74
M. SPEDICATO, Episcopato ed istituzioni ecclesiastiche a San Severo nel XVII
secolo attraverso le “Relationes ad limina”, in «Rivista di Scienze religiose», II
(1988), 1988, pp. 299-324; Morfologia episcopale e “relationes ad limina” di San
Severo nel XVIII secolo, in 10° convegno sulla preistoria, protostoria, storia della
Daunia, San Severo, 17-18 dicembre 1988, Atti, San Severo 1989, pp. 193-206; La
diocesi di San Severo nella prima metà dell’Ottocento attraverso le “relationes ad
limina”, in Atti dell’11° convegno nazionale sulla preistoria, protostoria, storia della
Daunia, San Severo, 2-3 dicembre 1989, San Severo 1990, pp. 327-339.
75
A. PRIGIONIERI, Comunità religiose e regimi alimentari nella Capitanata
moderna, Bari 2002.
76
L’associazionismo laicale a San Severo negli statuti del ’700, in 24° convegno
nazionale sulla Preistoria, protostoria, storia della Daunia, San Severo 29-30 no-
vembre 2003, Atti, a c. di A. Gravina, San Severo 2004, pp. 259-274.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 279
77
S. RUSSO, Storie di famiglie. Mobilità della ricchezza in Capitanata tra Sette
e Ottocento, Bari 1995. Il volume si occupa di due famiglie in ascesa, i Tonti e i Cir-
illo, e di una declassata, i Biancardi. Ad un’altra famiglia di pizzicagnoli immigrati
a Cerignola e Foggia da Corato, gli Zezza, arrivati nel volgere di una sola gener-
azione al titolo di baroni di Zapponeta, è dedicato il saggio già citato (ID., Percorsi
di mobilità sociale nella Capitanata del Settecento, ora anche in Alla volta del
Tavoliere, cit., pp. 111-133).
78
Ci riferiamo a quanto resta dell’archivio dei La Rochefoucauld-Bisaccia,
eredi dei Pignatelli Fuentes feudatari di Cerignola (cfr. Archivi di famiglie e di per-
sone. Materiali per una guida, II, Lombardia-Sicilia, Ministero per i beni e le attiv-
ità culturali, Roma 1998, p. 259).
79
Si tratta di quelli, prevalentemente ottocenteschi, dei Pignatelli d’Aragona,
altri eredi della Casa Ducale di Cerignola, e dei Pavoncelli, una famiglia di mercanti
di grano, arrivati ad una posizione eminentissima nella società meridionale
(Giuseppe Pavoncelli fu, a fine Ottocento, per un breve periodo, ministro dei La-
vori Pubblici).
80
Si veda la serie dei convegni organizzata dalla metà degli anni Settanta dal-
l’associazione “Daunia sud” e dal CRSEC. Cfr., ad esempio, in direzione di una
certa tematizzazione, Cerignola antica. I convegni 1988-1989, CRSEC, Cerignola
1993 (con brevi saggi sulla “terra vecchia”, cioè sul centro storico e il suo recupero),
e Il paesaggio agrario di Cerignola fra Settecento ed Ottocento. Atti del 13° con-
vegno “Cerignola antica”, 18 settembre 1993. Cerignola 1999 (ci permettiamo di
segnalare il nostro I lavoratori delle masserie: geografia delle provenienze, pp. 21-
31, e S. D’ATRI, Censuazione del Tavoliere e proprietà fondiaria a Cerignola, pp.
33-46).
81
Ad esempio, L. ANTONELLIS, Bianca cicogna. Storia, tradizioni e leggende di
Cerignola, Napoli 1984. Si segnalano anche i numerosi lavori di Cosimo Di Lau-
renzo, soprattutto in materia di storia dell’assistenza e della beneficenza.
280 SAVERIO RUSSO
82
Dopo la ristampa (Sala Bolognese, 1974) di T. KIRIATTI, Memorie istoriche di
Cerignola, Napoli 1785, cfr. la voce Cerignola redatta da Luigi Conte nel 1853 per
Il Regno delle Due Sicilie descritto e illustrato del CIRELLI e ristampata a cura del-
l’Amministrazione comunale nel 1989, e, infine, L’apprezzo di Cerignola del 1758,
a c. di A. DISANTO e N. PERGOLA, Cerignola 2004.
83
Si vedano, tra i saggi pubblicati negli atti del quinto convegno, del 1999,
quello di M. Sirago sul porto di Manfredonia in età moderna e l’altro di P. Ognis-
santi sull’attività mercantile nel XVII secolo (Manfredonia 2000, rispettivamente
pp. 142-187 e 209-237). Negli atti del settimo convegno, tenuto nel 2005 (Quaderni
della Biblioteca comunale, Manfredonia 2009), si segnala il saggio di G. POLI, At-
tività produttive e mestieri a Manfredonia nel Settecento, pp. 177-211.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 281
84
E opportuno segnalare anche le Ricerche storiche su San Ferdinando di
Puglia dalla colonia di fondazione alla città del 2000, a cura di S. RUSSO, Ammin-
istrazione comunale, San Ferdinando 1997, realizzato in occasione del 150° an-
niversario della fondazione del paese, e l’appena avviata Storia di Ascoli Satriano,
coordinata da chi scrive e prevista in due volumi, il secondo dei quali dedicato al-
l’età moderna e contemporanea. In questi progetti di ricerca hanno lavorato in-
sieme, con numerosi momenti di verifica, ricercatori di professione e non.
85
Storia di Manfredonia, vol. II, L’età moderna, a cura di Saverio RUSSO, Bari
2009.
86
A. CIUFFREDA, I reggimentari sipontini tra Cinque e Settecento, pp. 9- 49;
M.A. CAFFIO, Le classi dirigenti di Manfredonia dal 1806 al 1861, pp. 51-65; M.C.
NARDELLA, Il territorio e le sue produzioni tra XVIII e XIX secolo, pp. 67-83; S.
RUSSO, Il porto in età moderna tra opportunità e dipendenza, pp. 85-108; M. SPEDI-
CATO, La Chiesa di Manfredonia in età moderna, pp. 109-143; C. SERRICCHIO, Il
sacco di Manfredonia tra storia e storiografia, pp. 199-214; ID., Il liberalismo
politico nel primo Ottocento, pp. 215-233. Il volume ospita anche un contributo di
Rita Mavelli sulle arti figurative e un altro, di Nunzio Tomaiuoli, su architettura ed
urbanistica.
87
Sulla dinamica demografica, cfr. A. ANGELILLIS, Manfredonia. Evoluzione
storico-demografica (1580-1620), Manfredonia 1991.
282 SAVERIO RUSSO
stretto numero di famiglie88, rotto solo a partire dalla fine del Set-
tecento da “uomini nuovi”, in buona misura espressione delle pro-
fessioni liberali. La primazia diocesana sull’intero Gargano e la
ricca dotazione della Mensa ne fanno, infine, sede vescovile ambita,
affidata a prelati di Curia destinati a brillanti carriere cardinalizie
(Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo nel 1675-80, fu poi papa col
nome di Benedetto XIII), ma segnata da frequenti conflitti con il
capitolo della Cattedrale.
E proprio l’episcopato dell’Orsini uno dei temi forti della sto-
riografia locale, insieme all’altro del “sacco turchesco” del 1620,
coltivato quest’ultimo in particolar modo da Cristanziano Serric-
chio89. Accanto alla pubblicazione di fonti90, di regesti di documenti
commentati ed organizzati per argomento91 e di alcune monografie
88
Di una di queste famiglie di “reggimento”, i Tontoli, si è occupato A. CIUF-
FREDA in “ … a tre giorni di cammino da Napoli. L’ascesa sociale di una famiglia
patrizia di Capitanata: i Tontoli di Manfredonia tra XVI e XVIII secolo, in «
Mélanges de l’École Française de Rome. Italie et Méditerranée», t. 103 (1991), 1991,
pp. 165-216.
89
Cfr., sul tema delle scorrerie turche, il saggio di contestualizzazione di M.
SPEDICATO, “Mamma li turchi”. Per una rilettura delle scorrerie marittime sul
Gargano in epoca moderna (secc. XVI-XVII), in Il Gargano e il mare, a c. di P.
Corsi, Quaderni del Sud, San Marco in Lamis 1995, pp. 241-263.
90
Cfr. alcune pubblicazioni del Centro di documentazione storica: Libro d’ap-
prezzo delli territori e vigne di Manfredonia, a c. di P. CARATÙ, Atlantica editrice,
Foggia 1985; L’Onciario di Manfredonia (1749), a c. di T. PRENCIPE, Foggia 1985;
Statistica elementare di polizia (24 agosto 1814), a c. di A. ANGELILLIS, Manfredo-
nia 1989. Alcuni documenti conservati nell’Archivio di Dubrovnik sono stati pub-
blicati da Tommaso Prencipe nel volume Rapporti culturali e commerciali tra
Dubrovnik (Ragusa) e Manfredonia, Manfredonia 1989. Meritoria è stata anche la
pubblicazione de Il Cabreo di san Leonardo di Siponto, 1634-1789, a c. di G. PEN-
SATO, Napoli 2000 (e ancor più meritorio è l’atto da cui prende origine la pubbli-
cazione, cioè la donazione alla Biblioteca comunale di Manfredonia del Cabreo, ac-
quistato da uno studioso sul mercato antiquario). Nei «Quaderni della Biblioteca»,
infine, è stata pubblicata, a c. di M. MAGNO, la Mappa sipontina topograficamente
descritta (Città di Manfredonia, Manfredonia 2008), cioè la descrizione del territo-
rio di Manfredonia redatta nel 1787 dall’avv. Matteo Spinelli, autore di un impor-
tante manoscritto sulla storia di Manfredonia, conservato nella Biblioteca comu-
nale e a cui ancora abbondantemente si attinge.
91
Ci riferiamo, ai volumi di Pasquale OGNISSANTI, L’Università sipontina nel
’400, Manfredonia 2004, L’Università sipontina nel ’500, Manfredonia 2002, L’Uni-
versità sipontina nel ’600, Manfredonia 2001.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 283
92
Cfr. per l’età moderna, i lavori di L. PELLEGRINO, L’ospedale civile Orsini di
Manfredonia (1678-1987), Manfredonia 2000, e L’Abbazia di san Leonardo di
Siponto nel XIX secolo, Nuovo centro di documentazione storica, Manfredonia
2004, in cui si tratta del piccolo ospedale per viandanti e pastori transumanti ubi-
cato nei locali dell’Abbazia.
93
Manfredonia durante il Regno di Napoli, 1734-1860, Manfredonia 2000.
94
SIPONTO, Manfredonia. Storia di una città del sud, Manfredonia s.d. (ma
2008).
95
A. MELE, Gli affari e l’onore. I Marulli duchi di Ascoli e il loro patrimonio
tra Sei e Settecento, Bari 2008. ID., Una famiglia in ascesa nel regno di Napoli. I
Marulli duchi di Ascoli tra Sei e Settecento, Foggia 2010. Sulla storia feudale di As-
coli qualche dato genealogico è in L. LOPRIORE, Ascoli di Capitanata tra Medioevo
ed Età moderna, Foggia 2008.
96
Onciario della città di Ascoli, 1753, a cura di A. VENTURA, Foggia 2006, con
alcuni saggi introduttivi, tra i quali uno, breve, dell’antropologo inglese N. Col-
284 SAVERIO RUSSO
sulle vertenze di confine con i comuni viciniori e i locati della Dogana, è il secondo
volume, pubblicato nel 2009 dallo stesso editore, con titolo identico, ma con peri-
odizzazione 1734-1806.
Una sintesi della storia di San Giovanni, con alcuni documenti soprattutto cin-
que-seicenteschi, è in S.A. GRIFA, San Giovanni Rotondo. Storia di una città (a. d.
1250-1861), San Giovanni Rotondo 1992.
100
Il volume, Sui demani comunali di san Giovanni Rotondo in Capitanata,
pubblicato nel 1895, ricco di documenti di grande interesse, è stato di recente ri-
stampato (San Giovanni Rotondo 1995).
101
P. SOCCIO, San Giovanni in Lamis, San Marco in Lamis: origine e fine di
una badia nascita di una città, a cura di T. Nardella, M. Villani, N. De Michele, Bari
1982.
102
Cfr. i lavori del notaio Leonardo GIULIANI, Storia statistica sulle vicende e
condizioni della città di San Marco in Lamis, con un saggio di T. Nardella,
Quaderni del Sud San Marco in Lamis 1994 (è la ristampa dell’opuscolo pubblicato
da Cannone a Bari nel 1846); ID., Sopra la Chiesa Collegiale di san Marco in Lamis,
di badia insigne e di regio patronato, a c. e con un saggio di T. Nardella, San Marco
in Lamis 2000.
103
Cfr. T. NARDELLA, Alcune note sui beni territoriali dell’Abbazia nullius di
San Marco in Lamis, in San Matteo. Storia, società e tradizioni nel Gargano, San
Marco in Lamis 1979. Tra gli altri lavori sulla storia di San Marco, cfr. di G. TAR-
286 SAVERIO RUSSO
DIO MOTOLESE, La chiesa di San Marco in Lamis dal Medioevo alla metà del XVII
secolo, San Marco in Lamis 2000, con la trascrizione di alcuni documenti interes-
santi, e il saggio di M. CIAVARELLA, Il colera a San Marco in Lamis nel 1837, San
Marco in Lamis 1981.
104
Cfr. a questo riguardo M. TRANASI, Dalla proprietà comune alla proprietà
privata. Monte Sant’Angelo 1806-1860, Foggia 1994, p. 37 (con un discreto, ma non
soddisfacente apparato di note).
105
Cfr. G. PIEMONTESE, I Grimaldi. Monte Sant’Angelo e il Gargano dalla feu-
dalità all’Unità d’Italia, Foggia 2006, e A. CIUFFREDA, Uomini e fatti della mon-
tagna dell’Angelo, Centro studi garganici, Foggia 1989. Più curato dal punto di
vista degli apparati critici è il testo di Luigi GATTA su Mattinata, fino agli anni
Cinquanta del Novecento frazione di Monte Sant’Angelo (Mattinata frazione di
Monte Sant’Angelo tra ’800 e ’900, vol. I, l’Ottocento, Foggia 1996).
106
Cfr. di L. PELLEGRINO, “Hospitale sancti Michaelis” di Monte Sant’Angelo,
Manfredonia 2001, in cui si tratta di una struttura di assistenza per poveri e pellegrini.
107
O. GIUFFREDA ( a c. di), Catasto generale della città di Monte Sant’Angelo
in provincia di Capitanata terminato in questo anno 1753, Manfredonia 2005.
LE CITTÀ DI CAPITANATA 287
108
M. SPEDICATO, Sancta infelix ecclesia. La diocesi di Vieste in età moderna
(1555-1818), Lecce 1995.
109
F. RAGNO, Catasto onciario 1753. Famiglia, proprietà e società a Vieste, So-
cietà di storia patria per la Puglia, Vieste 2007.
110
G. PISANI, Cronica e memorie di Vieste dall’anno 1664 all’anno 1700, a c. di
M. Dell’Erba, Centro di Cultura “Cimaglia”, Vieste 1985.
111
Memorie storiche, politiche ed ecclesiastiche della città di Vieste, a cura del
Centro di cultura “N. Cimaglia”, Sala Bolognese 1989.
112
I D’Avalos: una grande famiglia aristocratica napoletana nel Settecento,
Napoli 2006.
113
P. ROSSO, Ristretto dell’istoria di Troia e sua diocesi dall’origine della medes-
288 SAVERIO RUSSO
116
Si veda la cronaca degli avvenimenti significativi della città e del Regno negli
anni 1606-1638 annotati nei protocolli del notaio Faratro, in P. DI CICCO, Una
cronaca bovinese del Seicento, in «la Capitanata», a. XXIII, 1985-86, parte I, pp. 53-
91.
117
Cfr. E. GESUALDI, Il patrimonio della mensa vescovile di Bovino in una
platea del 1694, in «la Capitanata», a. XXV-XXX, 1988-1993, n. 1, pp. 183-213; S.
RUSSO, Il Duca di Bovino e il catasto onciario: una controversia fiscale di metà Set-
tecento, e M. SPEDICATO, La restaurazione romana del potere vescovile a Bovino tra
XVI e XVII secolo, entrambi in Atti e documenti dell’Archivio capitolare e del-
l’archivio diocesano di Bovino, a c. di G. Anzivino e L.M. Russo, Regione Puglia,
Foggia 2000, pp. 65-83 e 97-124.
118
Bovino. Storia di popolo, vescovi, duchi e briganti, a cura di G. Consiglio,
Amministrazione provinciale di Capitanata, Foggia 1984 ( è la ristampa di uno
scritto del 1909).
119
P. LOMBARDI, V. MAULUCCI, La città di Bovino nel Catasto onciario, Grilli,
Foggia 2007.
120
A. DE SARIO, La “Regia caccia” di Torre Guevara nel Settecento, Fon-
dazione Banca del Monte, Foggia 2008.
290 SAVERIO RUSSO
121
C. VIOLANTE, Gli studi di storia locale tra cultura e politica, in La storia lo-
cale. Temi, fonti e metodi della ricerca, a c. di C. Violante, Bologna 1982, pp. 15-31.