SCRITTI
DI
XV
C^r^^-iib^
BENEDETTO CROCE
STORIA
DELLA
STORIOGRAFIA ITALIANA
NEL SECOLO DEGIMONONO
Volume primo
BARI
GIUS.
TIPOQKAFI-KDITORI-LIBKAI
1921
PROPKIKT LKTTBKAKIA
A NORMA DELLK VXGKNTI I.KGQl
Vecchi e C.
EDUARDO FUETER
A
Docente
di storia
moderna
Gentile amico,
Ricorder un giorno del gennaio 1914, in Zmngo, in cui, tornando insieme in- battello dalla sua
casa campestre, e discorrendosi dell'edizione francese
che allora
riografa
si
moderna,
libro, cosi
io
le
decimottavo, c'era
secolo
concerneva la storiografia italiana del secolo decimonono, del periodo del Risorgimento. Ed Ella conveniva con
che
mi
me
le dissi
uno speciale
me
il
attestato
viene spontaneo
anzitutto
come
storiche, e
TI
DEDICA
TI
C intrattenevamo
della
nel-
mia
contemporanea.
e francesi, e ci
sentivamo tranquilli
comuni studi;
nei
iellati
un
saremmo
e nei
s'interpose
qualsiasi sospetto
mesi,
stati
qua
rimasto
idillico
tura e
e fidenti, affra
nostH
discorsi
che, di
violentemente
li
non
a pochi
divisi, gettati di
Quante
e ingiuste parole.
come a rifugio
e ?Hposo
guer-
all'imma-
sai!
vi
piace trarre
un augurio per
Le stringo
Napoli,
la
l'avvenire.
mano.
maggio
1920.
Suo
Benedetto Croce.
mi
AVVERTENZA
CH-
(a.
tolti
o compendiati molti
riferii
per
no-
stri
a torto negletti.
Il
e di riempire al
rie
tempo
stesso
il
conoscenza della
secolo decimonono,
una lacuna
gono;
ma
italiani,
anche, e soprattutto, di
che
si
a mio avviso,
nuali.
Pi
vengono
in
efficace,
essa
perch
clti
le
giovani
difficolt
posseg-
offrire ai
pi
una sorta di
che non le astratte metodiche
nelle stosi
metodica,
cie di racconto,
di
efficace,
ma-
dei
contrasti
insieme
difficolt e quei
di cultura al
con-
quale
AVVERTENZA
vili
giovani
studiosi
debbono
N aggiungo
ripigliare
storiografa
in
Alo dalle
Italia, e sui
io
mani
dei maggiori.
dell'ultimo secolo.
B. C.
Il
Il
Gran fervore
Op-
di studi
piuto o che
si
1820 al 1848
andava compiendo
il
1'
utilit
della storia
Il
secolo della
Fiin
storici.
>
Italiani, io vi esorto
odono
si
La perorazione
(1809),
in Italia voci di
alle storie...
indizio com'era
spiriti,
sembra ora a
folte.
Il
di
bisogno
ma
di co-
povert circa
presente; e
il
si
storia
della
le
il
merito
arcadie
2,
e dai
chiostri
IL
si
memorie municipali
e la
degna continuazione
lia,
Se qualcosa
velli.
ma non
la storia d'Ita-
Machia-
si
ri-
Medici,
doveva all'opera
si
del
Roscoe ^
Gli stessi lamenti
si
di
un
giornale letterario
conformi
storie italiane
accusando la
ai concetti moderni,,
2.
tristi le
caduta
il
il difetto
non
Wachler (1820)
maestra anche in
rimaneva un
tesoro morto
senza
Ma
ria
ci che si richiedeva
mossa da
gionata
spiriti
politici e civili,
filosofica
effi-
^.
sto-
e ra-
Manzoni
(1820), osservando
di generale
disistima.
sua parte
il
Il
per
come
sistematica
false
onde
si
astrazione
sempre pi
Foscolo, Prose
Wachler,
meno
alterati dalle
IL
De
Il
^.
E uno
dei pi
confessava vergognando
i
Balbo
al
una
lungamente volterizzato
avere anche
di
, al
pari di quei
voltereschi cian-
immaginato
di sa-
credendo e dicendo
di cui
lui, fra
stol-
era sospettato
di spirito senile
il
'2(j,
l'Italia,
e di
gli
nuovo dal
'28 al '31)
dove
non
si
struire
un pellegrinaggio per
e rimproverato
^.
'24 al
il
ma
come
a prendere pos-
si
proponeva di rico-
essere additata
su?'
les moeic's,
nel quale
Opere varie,
Carteggio
Lettere
p.
prin-
cit., I,
inedite
il
288
(lett.
Mandarini (Napoli,
alla
le
si
vedano
le lettere
IL
Come
contro
il
si
italiani,
e l'opera di
Al desiderio
lui,
si
assist
paglietta imbro ~.
storie
fatti,
al
zioni storiche.
principali) le
allegazione storica
e,
stati
il
glione
che erano
allora (per
mentovare
solo le
Papi,
Colletta, del
il
Barbari,
il
Sommario
molti
bili
dell'Amari,
storie
il
Vespro
Compagnie
di
let-
Como
del
come quella
lane e collezioni,
Sonzogno
d
di
Livorno (1830
S.
e letteratura di
il
(ed. 10.*),
IV, 19
n.
paesi
NapoH, N.
S.,
IL
zioni presso
il
Fontana anche
tempi
di tutte
na-
le
Beugnot e
Guizot,
il
di altri; e
Niebuhr,
furono
Leo, e gli
il
deschi.
il
te-
come
20 aprile 1833 re Carlo Alberto istituiva una regia deputazione sopra gli studi di storia patria, perch (diceva nel
preambolo)
onore presso
meglio colte e
le
le
favoreggiarli ufficio di
il
Principe, cui stia a cuore e la propria e la gloria dei popoli sottoposti al -suo
reggimento
Nel 1841
il
Vieusseux,
Firenze V Ar-
si
una mo-
deva
colti
la serie dei
Documenti
il
Kepetti
dal Balbo,
il
Gaye
gran Dizionario
il
accademie
si
il
del
il
Anche
tempo,
tore di Milano, e
Progresso e
Relazioni
le
si
pura archeologia
le
Molini intrapren-
le
il
la
si
riempirono tutte
Biblioteca italiana e
Museo di scienza
Concilia-
letteratura di Napoli,
liana di Torino
il
V Antologia
il
il
ita-
IL
>
ed
altri
altri,
modo
nome
le
della
il
mandar
nel
un concatenamento di
degli Annali bavaresi, com-
modo
dottrine storiche, al
p. es.
Savigny
del
epistolari,
come
quesiti storici
in quello del
si
Troya
Giurispriidenza storica
Troya
col Repetti
che
si
Grande era
-.
altri, zelatrice
una dama,
la
l'attesa
Margherita Fabbri
il
Troya
al
Balbo)
la storia d'Italia
^.
si
trasse
al fatto storico , al
lotti di
tatori
Firenze
Troya
il
il
fatto di oscura
delle
il
T. e la F., da
me
genn.
'31). Il
carteggio fra
il
di po-
p.
368 n.
IL
il
progresso rapida-
il
il
n erano
e altri
^;
primi
metteva
Che nell'entrare
perfluo
al secolo
una nuova
e sguito ebbero anche in
nuova
si
n gioverebbe rinarrare
'*.
uniformasse a
societ e
la
genesi di quel
Italia
Molta divulgazione
^.
filosofia
poemi
prosa e
in
li-
romanzi
storici dello
De Barante,
Giovanni
mento
Mtiller,
Savigny, Leo; e
le
filosofie
sansimoniani,
e,
attraverso
francesi
con fonda-
Buchez e dei
Fu
anzi quello
la stima e si
I,
il
tempo
(circa
il
vedano raccolte in
Crtica,
XIII,
Si
gli studi
filosofici
6-7.
Umbria (Montepulciano,
1842),
introd.
3
rino,
e. 6:
Nella prolus.
1847,
I,
t.
II,
De studio
Progresso, 1840,
Si
veda
La
la
To-
p. 134.
XX VII,
mia Teoria
storioocrafia del
126-7; 1842,
e storia della
XXXI,
152-3.
romanticismo
IL
uno
strettamente nazionalista,
il
Voi
alla
effetti
di studi sarebbe
Questa spontaneit del nuovo avviamento solennemente comprovata dall 'essersi manifestato dapprima non
come ossequio ad ammirati modelli stranieri, ma anzi
come ricongiungimento a un esempio nazionale, anteriore
di
si
ultimi del
venne
giustamente interpetrata come contenente un nuovo concetto della storia e del metodo, ufficio e importanza di essa
nella vita mentale e sociale. Tale scoperta e interpetrazione
si
da quei giovani,
culcata
2 Cfr.
Croce,
La
99,,
cit.,
filosofia
append.,
Vincenzo
p. ex.
IL
il
li
9*
pi ingegnoso e
il
prodotto an-
hanno
una
la
ha dimostrato che
le
nazioni
ha osato segnar
Il
l'orbita,
filosofia
vanno sbucciando
progredisce
nelle
menti
le
altrui, e
a misura che la
idee
si
Vico
del
spacciano da
per tutto molte teorie come novit, mentre non sono altro
N solamente
Cuoco intendeva
il
ma
in astratto
l'impor-
blicava,
un
una
meno
delle altre
al
Il
non
ma
storie
solo apologie
stato riverito
solo di recente
si
la
2 Scritti
in-
pedagogici
di
amor
patrio,
gici^ ed.
ed
istruzione, in Scritti
pedago-
10
IL
modo
in Italia, e forse
occupano
revolution in France di
leggenda
ma
i partiti,
Cuoco
Il
, 1'
si
pro-
si
sto-
vero
solo,
ma
le idee
che questo
l'umanit, posto
^ La
po-
il
on the
gli
me
non
si
filosofica,
le celebri Eeflections
Edmondo Burke.
ria
avevano preso
sia
che
da chiamare con
repubblicani
di
le
tal
no-
Napoli
di
poter
estendere, e provandosi a estendere col fatto, all'Italia meridionale la rivoluzione di Francia, cio
sociale, sorto tra condizioni
un moto
politico-
esso
quanto
aveva avuto
nell'altro
credettero effetto
della filosofia quello che era effetto delle circostanze politiche nelle quali trovavasi la loro nazione
di quanti
avevano
'^
ed era stata
si
il
una rapida storia interna della grande rivoluzione, desumendola dagli abusi e dalle contradizioni della costituzione monarchica francese, dalla quale doveva dunque
ci
Saggio
Op.
storico,
1,
cit., 7: cfr.
introd.
18.
IL
11
seguito in
storia
degna
di Polibio ),
il
una
diceva,
invece trasportarvi
come
formola algebrica
le
nella dichiara-
ben
avvenne
della
ci
possedeva gi
la
alle
critica
la scuola
anticipata di
scienze
delle
promesse e
si
costituzionale,
come
vi
La rivoluzione
tesquieu.
Mon-
il
effettiva e popolare, se se
ne fossero tratte
,
le
idee
dal
Fran-
stra-
Susci-
fallire
che
gli
piegare e
genesi.
E,
certo,
siffatti
giudizi
tempo
in cui furono
ma
chi
12
IL
borboniche del
'99 e sul
siglia
il
Cuoco con
Regno, non
zione
l'inizio della
vichiano, antiastrattista
nuova
storico,
mode-
rato insieme.
La rivendicazione
del
Rapporto del
e nel
ditava in ci
il
servizio
vorarono
il
Massa,
^ E, con
De Angelis
il
fatto dal
lu,
altri
Lomonaco,
e fecero
il
proseliti
il
Pepe adr
Cuoco
all'at-
napoletani laSalfi, il
Pepe,
si
V Orazione ricordata
si
massimo
in principio), nel
Manzoni; e presto
Il
levare la
gnata per
storia
la
scienza
e nella
riforma dise-
1809,
ma
che
se la Scienza
spirito filosofico
taglio
IL
quali sarebbero
13
stati
subordinati
Lingue orientali)
e di
tava veramente
la scienza
filosofica, e ci
dell'erudizione diven-
filo-
fettissimamente
la quale
die
lezza
lannelli,
Il
e storie
nuova,
le
fin allora si
tud storici,
al
Scienza
quanto
^.
Naumane di
cui
parziali scoperte
al
pensiero della
rappresentavano
tuttora
tutti.
umani
nuova scienza, che richiedeva particolare maturit della civilt umana, e, infine,
nella mancanza di un'altra scienza, fondamento e sussidio
astratte, nella natura stessa della
di essa, la
effetto di ripercussione
Napoli, 1817.
dei
14
IL
ma
deva, e le spettava
prendere, verso
l'Europa.
al re di Napoli)
il
Vostra,
primo che,
stabilendo una cattedra alla Scienza della storia, alla naturai dignit sua la erigga e
i
dotti
amatori della
gli
filosofia
a supplirla,
numero
e gran
quelle dottrine
visibili
torno al
quando
di
let,
nel 1827,
Poli, nei
e alla
merc
la
sua patria
l'aveva preceduta,
il
nome
ormai popolo
che non
posteri
notizia
la
della Scienza
critica europea,
anche nella
di
nuova
luce.
Non
c'
vanno a
lui
^.
E nacque
allora
il
Primo
e Secondo supplementi
1917, e sgg.).
"
in-
Weber che
scientifi-
ne furono cosi
vichismo
il
opere
le
effetti
Museo di
se.
e letter.,
N.
S.,
XV,
IL
la questione,
segno
per
le
15
idee omeriche, e
Wolf
il
Niebuhr per
il
vi avesse attinto
critica e rico-
la
divennero consueti
ciascuno dei quali
in conclusione
Vico e
il
notavano pregi e
si
pur
paragoni tra
difetti rispettivi
si
la vista
il
filosofica
ma
il
ignorate, e pos-
sebbene taluno
come sopravalutazione
vero, che
Anche
Herder, di
lo
nazio-
tra
gli
studiosi
di
italiani
ribadiva, affermando
che
filologiche
, e,
^,
il
al-
Baldacchini
il
la
storia
le discipline
filosofiche e le
su-
periore anche allo Hegel, che solo gli potrebbe venir pa-
ragonato
"*.
La tradizione vichiana
e la naturale
meditazioni della
filosofia della
storia;
Naples chez
la mditation solitaire de
Si
veda tutto
il
elle:
Vico
dispo-
napoletani alle
La
philosophie de
est ne
de
^.
e Supplementi.
2
Antologa, n. 116, agosto '30, p. 36; Progresso, 18B6, XIII, pp. x-xi.
M. DE AuGUSTiNis,
in Progresso, 1838,
XXI,
p.
proposito di
Museo
(l
scienza e letter.,
'48,
N.
un
S., voi.
p. 348.
a. Ili, 1840,.
VI, a.
II,
1845, p. 336.
16
IL
Che
x>
mano quanta
rica che
meno
non
si
modo
giovi In
meno ampio
pili
il
efficacia
sto-
e pi o
^i gi
alla
pi largo e vario
argomento
articolo di
il
nome
di essi,
tra s:
zoni
si
in ogni
campo;
il
qua-
lettore, in
Ora viene
quel nome.
mostra quel-
dove quasi
le principali,
politico,
lunque
si
il
Vico;
volta
'dire
pagina e trova
fosse adempiuto, e
semi della
filosofia storica e
fos-
nuova
in
lei;
filosofia idealistica,
cosi
e in
Italia
e negazioni
ficio
della
si
bisognava
il
storiografia, perch,
dello
spirito
il
anche per
essa); e
la
poesia, nelle
T. Gar, in Ardi.
stor. itaL,
append.,
ri,
1842-4, p. 244.
felici,
IL
di spieo^arla.
come a un
il
secolo decimottavo,
17
guardando
al
passato
ragione,
della
si
come
spinse so-
la
(utili
si
filologia,
addirittura perniciosa
come
politica),
ma
un
ma non
noi, per
le
le di-
Napione, dal lannelli, dal Di Cesare, dal Blanch, dal Mazzoldi^: non tutte logicamente valide, e meno di tutte quelle
che riproducevano vecchi argomenti sulla virt oratoria
della storia
l'argomento
adoperato
le
serbavano un
superamento, se non
Ma
in tutte c'era
dubbi e delle
^.
on
il
vecchio Delfico,
le
tutto
triplice estrinseco
dal
come
ci che
Si
veda
ci che
una
lettera
Le
si
vedano in
18
IL
di
alle
ultime con-
aurei costumi,
ma
Del-
il
fico, in
ria
Perch proprio
*.
la storia fosse
nuova logica e
della
utilit
letterata
quantunque
scien-
Balbo avrebbe
il
questo-
(e
ma
attiene al passato
ma
al
che non
e
si
quali
tre
se
non
sia
specifica che
pu dare
tratti
agli
fondamentali, nei
rimanendo eliminati
che,
Museo di
si
I,
se. e lett.j
7-9, che,
uomini di
si
oppo-
N.
S., voi.
gli
^.
La quale nuova
neva, come gi
si
VI,
popoli antichi ed
A. Zam~
moderni (Milano,
Delfico,
la.
dichiara superflua.
2
IL
19
anche
in Italia
e nel quale
si
motto: che
il
secolo che
il
si
era iniziato,
secolo della
il
Storia: denominazione che poi rimasta ai secolo decimonono, sebbene, appropriatissima alla prima met di esso,
non fosse forse altrettanto meritata dalla seconda. Anche
questa denominazione, foggiata altrove, non venne semplicemente importata in Italia;
autoctoni. Si
ma
il
ma
ritrova, infatti, gi
del
libro
il
secolo
decimottavo, che
Storia
come
al secolo
scienza, alla
virilit
matura
e riflessiva ,
quello che
il
il
secolo
decimonono
al
termine
altri
umani
alla
formate?
Si
persuasione che a ci
si
fosse
vuoto di tutte
il
E concludeva con
vicini,
perch
pu
la
dirsi
il
223-4.
Op.
cit., sez. I,
e. 9, p.
73;
sua
si
sono avvi-
*.
12,
specialm. pp.
20
IL
Quel che
lannelli
il
un
che
finizione,
legge
si
dappertutto
negli
scritti
italiani,
modo da
qualche
logoro:
giovani
Io
ma
Dopo
noi.
come
un motto
1840, quasi
apprendevano e
lo
ripetevano prima
adempiuto
giovani, Luigi
La
E uno
di codesti
Io,
un
gridato per due o tre anni di storia, di filosofia della stodi critica della
ria,
storia,
mi sono
ria altro
mo
mondo,
ai celesti ospiti.
Ed
si
non avea
letto di sto-
Per
es.,
Memorie
^.
da Abra-
II
Il
svolgimento come
concetto di
Svolgimento per
circoli e
Forma
forma cattolica
della
tra
trasti
zione
Le
due
vittoria di que-
cattolica e
tra le
teo-
prevalenza in Italia
scuole, e
tentativi
di
concilia-
Difficolt gnoseolo-
Attrattiva
storia
Ritorni
Vani tentativi
al Vico, e tentativi di
Gli
sofare,
e critica
da capo filosofia e
approfondire il problema della
di scindere
come
il
il
secolo
decimonono si
non era per so-
quel carattere;
storia valga
ma
svolgimento,
terio politico-sociale e
colo.
se, tra
il
che
lo
svolgimento fu
come
il
cri-
e secondario
22
e nello stesso
Rosmini
^,
rifacevano alla
si
Ma
Vico).
nei
losofi di
la filosofia
trattati
nei
i
sistemi
volumi dei
fi-
Chi volesse,
filosofia,
della
sofi,
al
soli
volumi dei
inadeguata
affatto
filo-
in-
alla
ricerc quell'argomento
si
si
agi-
tarono.
erano
il
secolo anteriore,
non
si
lui
>,
deve anno-
incivilimento
Ma
l'incivilimento
com'egli diceva,
industriale
1'
si
quali
lui,
arte
un ritrovato apparso
in
un punto
della terra,
uomini primitivi
e naturali
gli
modo
di
causato ah extra,
come
Per
I,
e.
17.
23
un singolo popolo
il
medesimo)
ventore e maestro,
il
di
in-
tico*. Il
lo
Hegel
Donde
stortura
l'evidente
si
di svolgimento.
Ma
ch
il
incivilimento
dava valore
'*,
dativo
na-
che
senso storico
il
visto,
il
Ferrari^,
del
Romagnosi avrebbe
all'
lo stesso
e senza
interna e progressiva.
invece, come
mano ^,
giudizio
del
tivo
il
su notizie di seconda
nel '32,
dativo
affatto
umano ^.
comune a tutti
L'idea
-allora
tutt'
si
formarono, spiega
affini e
il
di svolgimento,
le
lo
caso, l'arbitrio,
il
che
Herder,
Hegel e loro
lo
meccanismo, sebbene
De
storici
ed.
gli
Giorgi,
II, 5,
il
Vico paresse
e gli
Esame
del Micali.
2
Opere, ed.
La
cit.,
I,
1913).
-*
Si
veda
il
Opere
Opere ed.
24
come svolgimento
intendessero
lo
altri
conda
si
di
lineare
tutti
rina-
il
la critica
ripetuta,
tanto
avesse
egli
pro-
anche
lo
Ma
il
s'
inseriva sul
procurava
teistico)
come progresso
di
dello
trovare in s
Spirito,
della
il
proprio sostegno
Ragione o dell'Idea
minava come
Sentendo
e della perfezione.
la loro affinit, le
adempito
due scuole
comune avversione
al
stranamente
punto,
il
si
che
Cfr. Croce,
S.
342-3.
La
filosofia
^.
Il
cattolico scrit-
Baldacchini, in Museo di
se.
e letter.^
N.
VI, pp.
tore, al
rando che
egli,
ma non
nato
lieto dell'esser
ripugna bens
mente
dello Hegel,
si
immensamente
agli storici
alla sere-
rinnov
genere umano
mezzo
panteismo germa-
col Lessing
sebbene
in
al
25
la dot-
pensiero
manifesta
superiori
Volney
inferiori
tele,
grande elogio
lico,
anzi
K Con
un monaco, Luigi
le stesse
un
Tosti, perch
cau-
altro cattoi
fatti
(egli
germanico, incominciarono
almeno
in simulacro
onde
scontratisi in Voltaire,
tisi in
ma
Innocenzo
vennero
III e
beffati e
Gregorio VII,
dannati, scontra-
e lodati
^.
in istoria, la
anche maggiore
(il
che di
solito
con
nuovi
cattolici
erano
affiatati
L. e, pp. 347-50.
26
tavano volentieri
dell'etnologia e di ogni
ramo
scuola
(come
il
^ Suscitata dalla
ontologica
della
altres
berti e
la
di scienza
Torino e
attivi focolari in
storia
il
Gio-
suoi pi
in Napoli,
ed a seguitar l'opera
citt d'Italia
Roma
di
vani,
si
Solo pi tardi,
2.
venne accennando
il
incivilitrice di
dopo
il
Firenze
1830^, tra
gio-
il
come
filosofia
ma non
della hegeliana,
dia,
della
diretto
germanica
e soprattutto
si
Tenca^
del
Concepire la storia come svolgimento e progresso importa accettarla come necessaria in ogni sua parte, e perin essa validit ai giudizi negativi,
ci rifiutare
ossia ai
le
il
Ma
nale.
certo
inconsapevolmente introdotta
quelle formolo,
modo
in
Baldacchini,
S.
L. e, p. 345.
Correnti,
1.
e.
',
1.
e,
p. 349.
C. Correnti, Scritti
scelti,
ed.
Massarani, IV,
3.
27
massima
concusso, che
carsi
gli
uomini e
non gi secondo
ma. secondo
e le
chi
come
razionale, e
tale
come canone
in-
sentimenti
le loro
la penetri a
perch,
incensurabile;
ammesso
il
(il
tempo
e quale
che non
gli si
Il
fatto
porre
le
stessi
che con
gettivit
tale
massima inculcavano la
come
pili
rigida og-
e a ci che fu denominato
camente
nelle
lezioni
del
Italia, si
la
dello
ritrovava teori-
Anche
si
veda
le storie di
affretto
il
Agostino
mio Saggio
sullo
Hegel
Per
es.,
Capponi,
55-6; Ranieri, Storia d'Italia dal quinto al nono secolo (Bruxelles, 1841,
2.^ ed.,
IX,
Milano, 1862),
292-3.
p.
star, ital.,
append.,
28
non avevano
tro la
storici
Balbo
italiani, dal
razionalisti
Balbo
il
si
La Farina,
al
dai
scandalizzava che
ma
occorrenze,
in
quanto
delitti
il
le
compiuti o da compiersi,
effetti
suo secolo
Machiavelli,
insieme e
tutti
cattolici ai
il
Cattaneo
il
il
il
progresso
si effettui
si
mento organico
viglia che altri
condannati come
non mara-
provvidenziale
alle sentenze,
la
fatti,
fosse,
umano che
^.
blema,
del successo
si
pi errori e pi problemi
di trasferire ai
e anzitutto l'errore
il
risultamento
era progresso di
confondere sotto
le
storico, e giustificarli
Balbo, Pensieri
Cattaneo, Opere
Ili, 1B9-40.
2
p. 340.
cit.,
29
e infine, di scambiare
il
giu-
11
affermazione di realt,
ossia
Ma
esortazione pratica.
modo
eseguire in
efficace la critica
di codesti
errori,
tre
sto-
niva cancellare
gli
ma
trascendenti,
anzi conve-
tendere
videnza
non sentiva
il
Ma
vincitori,
s'
ma
la
mo-
adempiere
"ai
forti in
que-
forti
che non
le
la
come
piace vedere
abbiano
e prov-
alcuno pur
diretta-
col
mare sostegni
al
Progresso,
sullo stesso
94
a.
XXIX,
argomento, Muieo di
V, 1848, voi.
XV,
p. 45.
se. e letter.,
pp. 292-
30
dell'idea di progresso
plesso di condizioni
si
la configurazione precisa.
Balbo fu
il
somma
ad
altri fu
la
somma
misura
definitiva de-
e a lu
assai cara
lentemente intellettuale,
distinzione,
alle virt
gli
altri
la
seconda morale
^.
Ma
questa
se
anche
mente gnoseologiche
si
pili stretta-
Il
Pensieri
Op.
3 Si
cit.,
Delfico, che
cit.,
p. 486.
parte
II, e. 7,
3.
1846, voi.
I,
p. 453.
31
d'interiorizzare
argoment
nianze,
non
come usano
valore stesso
il
della testimonianza.
il
lannelli,
l'apriori e
Onde
in sintesi o unit.
detto,
le
una scienza
'aposteriori si compenetrassero
il
lannelli richiedeva,
come
si
loro
cagioni generatrici,
forze effettrici
la
storiche,
bisogni determinatori e le
la'
fondamenti di
Ma
abbracciando tutta
la
prima, o
pragmatosofia umana,
anche
la cono-
rimaneva
il
il
una sorta
^,
facen-
le storie
par-
ed ora un
rica-
Op.
cit.,
Op.
cit.,
p. 8.
32
plessit
^
;
ed
altri
ticolari,
cosi
morali e politiche
monono,
testimonianze e
critica delle
la
le
ri-
^,
si
tiva,
le verit
particolari che
ma
di
attrat-
anche e soprat-
procuravano sod-
piena luce e coscienza di verit. Pure tutto ci non abbagliava gli occhi a segno da non lasciare scorgere quel che
in esse, nelle loro
struttivi, era
fondamenta
e nei loro
procedimenti co-
commista a ritegni
andava
si
onde
di solito
cangiava
addirittura in ripugnanza.
Primo timore
gliarsi,
volatilizzarsi
e sparire
la
storia,
assotti-
la storia
deva
e toccava, con
cit.,
si
ve-
quale
Milano, 1862,
pp. 82-3.
II, 290-332).
cit.,
p.
226: cfr. p.
91
e Iannelli, op.
nomi
33
avvenimenti
tempi;
meno
e,
pitture,
cambio
in
ben
di queste cose
hanno
salde,
salde
sfilare
le figure dei
si
svolgesse di l
si
umani
al-
poemi e delle
una sequela d'idee, che battagliavano
dichiarante
questi
La
fantocci.
scurabili
un'esagerazione
tra-
era poi
d' intendere
esigenza
legittima
della
tendenza, che
pericolosa
la
tunque solo
in
modo da
in
dell'alfabeto
ranza dei
Ma
sostituire
l'eccesso
ai
delle
proposito
si scri-
le lettere
formole e la trascu-
notava
nomi propri
francesi
Rivoluzione
della
come
francese
Forti
il
del
Mi-
:gnet,
che
storia,
Storia
gli
todo, a rischio di
storia^.
^lla
le
Lo
inconsapevolmente l'analogia
sostituire
gli
memorie
si
si
genera
la
presunzione di sa-
si
crede
Antologia^ n. 78,
giugno
altres
2. a ediz.
'27,
p.
marzo
'28,
'29,
p. 59.
p. 114.
34
servare, e
si
cercano
le
fatti
che
dovrebbero
si
intenzioni riposte,
si
perdono di vista
cose
ar-
motivi reali
forza delle
come
come cagioni ^.
istituzioni
effetti e
trascurare per
Il
os-
consigli
si
non
le
po-
fatti
nuova forma
di storia, in
frettolosamente o
quanto
loro autori
procedevano
non sapevano
Come mai
(altri
storia
universale
se
osservava)
si
non appunto
pu scrivere una
per
principi ?
la civilt si
fatti e
Provvidenza ha
suo meglio
il
ficolt delle
fatto
.
si
urtava nelle
dif-
^
e quando il Cant volle
un grid generale contro la
compi l'opera come pot, mastorie per principi , maggiore
si
Ma, tornando
alle
misura pi o meno
lev
la
luccio
filo:
suo bene
si
il
il
a. Ili, 1840, I,
XX VII,
892.
si
anche
vero
al
le differenze
fatti;
il
formalismo
ma
mostrava non
ri-
il
la precipitazione sistematica , e
spondente
dei
la realt
35
let-
alla
politica libert di
vano a guida
gliessero
donde
la
soli fatti
toccavano
casi
cattivi effetti
come
^.
Una
si
vedeva
critica se-
non
ma
anche per
solo per
tutti
la parzialit
vizi di sopra
indiscreta d'amor
uno
giudizi indegni di
questi,
la storia
frutti della
come
gli
Erano dunque,
storico dell'umanit.
vantata
Trattare
allegoristi
con la
Pepe raccomandava la
lettura dei Discorsi del Machiavelli, mezza pagina dei
libert,
che
il
Michelet esibiva,
che oggi
si
il
pili di tutti
pubblicano oltremonti
^.
retrivi
difetti e
come
incon-
gare anche
il
vero di esse o
problemi
36
travagliano.
pu dar
gli s
retrivo era
Romagnosi,
il
nondimeno non
ticolarmente quando
si
specie di
li-
rica
scrittori francesi
nuova
istorica
repentini,
vibrati
teschi, luccicanti,
storia
filosofa
,
salti grot-
secentismo
dei
quella
ma
got,
sullo
Hegel
Tur-
Cousin,
il
ritraggala
dita,
nit,
umano
magnifica,
che strapperebbe
il
scienza ar-
di ragione. Il
ma
metodo
anche prevede e
acume sfugge
la genesi
filosofi
poetica di
il
in Opere,
2
Ma anche
II,
284 sgg.
non riesce a
nell'affermare,
stabilire la vera
natura e
il
fine
estrinseci.
una
fi-
critica,
schemi
dovrebbero conformarsi,
storie
si
ai quali tutte le
Il
lui filosofia,
^.
dei quali
monono
da capo
il
ed asseriva,
la sentiva
mitologici
e piuttosto
che
immaginoso ingegno
raccogliendo
le
sia
al tenta-
filosofia e storia,
il
termini
secolo deci-
scientifici.
E, nonch
retrivo,
il
di
Giuseppe Ferrari,
il
quale
-^
l'identificazione della filosofia della storia con la storia positiva, criticando del pari la teoria delle
circoli)
e quella
della
umanit
(del
nazioni
(dei
progresso), e in
reale
bile.
abbandonata
Non
si
intelligibile,
filo-
ma una
laddove
Firmata E. B.
Essai sur
les
a. II, 1840,
principes
et-
les
parte
natura ed inintelligi-
fatti.
II,
liniiles
fi-
la storia
(Parigi, 1843).
vera
la
la
pp. 341-4.
de la philoiophie de l'histoire
38
uno
sentiv^a
misura
di ci
una
il
Centofanti \
filosofia
della storia
La
bene
e del male.
ferito,
filosofia idealistica
come questa
premesse
le cui
classica,
ma
ren-
il
derle esplicite e portarle a conclusione era serbato al futuro. Ingegni seri e cauti n
abbandonavano
si
alle
auda-
n disconoscevano
tale
forma
la legittimit
Blanch, che
il
alla
quale
stimava
essa
filosofia
come problema:
della
una
storia
storie
le
di
la
sit di critica
che fosse
e sorridevano dell'
quella
afilosofica,
della Filosofia
di
onorato incarico
annunciare
al
mondo
>->,
che
si
affidava a
destini dell'umanit
versamente dal
filosofo istorico,
chi,
come
le altre
onninamente
^.
c'era
ma
scienza altissima,
e assegnandole cosi
filosofia
un
XXVIII,
100-3; Museo di
II, 288.
3
1839,
XXIV,
172.
se. e letter.,
1844,
domnio
39
fragilit
in pari bus,
sofica,
vere cagioni e
veri
si
filo-
pu se non intendendo
le
fini delle
ivili
della storia
si
-che, e
quale questa
Pepe opponeva
apparteneva, G^ibriele
Vico,
il
agli oltremontani
zioni metafisiche,
ma
punti istorici
astra-
mente
storica
il
Roma
si
di tutto
^.
il
vera-
care nello Herder o nel Kant delle Idee di una storia universale o nello Hegel
Kant
concreto, e perci
del concetto
rapporto di
ria a verit,
il
certezza
sulla
messa
ma non
della storia
nella
ma
nel
modo
il
investigazione
del
di ridurre la sto-
mentre
il
Scienza
nemmeno
pro-
posto nella Filosofia della storia, cosi priva di cautele critiche e di senso gnoseologico. Vero che taluni credevano
XXXIX,
227-35.
40
come il
monumenti
un
fatto, esso
matica certezza
ma
pi acuti non
ai
^,
si
celava la gravit
stinzione di cronaca e storia, e descritte assai bene le condizioni della certezza storica, dichiarava a ci insufficiente
critica
l'arte
testimonianze, perch
sulle
il
suo lavoro
si
si
giunge a certezza.
Come
ci si
scienza e da essa
si
fatti
in cui cogliesi e
la cosa
assodati
pensata
cosi
dovrebbe
fare)
come
testimonianze?
gli
del
grado di
grande catena
Ma
che codesta
con
la
quale rendiamo
reli-
comuni
il
colloca (o al-
Il
li
anelli nella
vere
il
Onde, ricevuti
merc
dalla critica
meno
raggiungesi
pensante e
loro, la cosa
che abbia
il
la
quale infra
le
altre
mune
leti.,
una
Progresso, 1832,
^.
S., a. II,
I,
di tutte le nazioni di
95.
certezza, in
Museo di
se.
ambi
gli
dal Campanella
emisferi, desiderata
desiderata,
ma
che
dopo
men
di assai
ben avviato,
soluzioni
in
e tuttora,
^,
le
41
in lui
il
consegui-
difficile
aspettazioni
fanta-
stiche.
Come che
sia,
pi dissociare
possibilit di
un
di
che
filosofia e storia,
si
pre-
Ed
era in ci
generale avan-
il
come svolgimento
ria concepita
La
e progresso.
qualit;
e,
si
sto-
stretta re-
ritrova negli
problema dell'una e
cano l'origine e
il
dell'altra,
fine,
l'una
l'umanit^;
come
umana, dando
e la storia
maestro di
coscienza
nella
la filosofia la
dell'uomo,^
il
giovane La Vista,
quasi la realt di
compie l'enciclopedia
conoscenza dei
puri spiriti
lui,
^;
il
con
la Storia
l'unione
glo-
dell'idea,
De
Progresso, 1840,
Memorie
filosofia,
e di unioni o conta-
XXXIII,
242.
p. 26.
42
ma
trattava di animi ed
si
ingegni,
e in tutti
sori. Il
zione,
avevano
fatto scegliere
empirica
che narra
ed amare
fatti sui
sua voca-
la
l'umanit intera
ma
documenti, umile
aggruppa
in
gli
che chiamasi
la storia
che
ironia,
il
l'altra
con-
sublime dei
un punto
solo
se-
supreme
riponendo
il
^.
il
Guglielmo Libri
filosofi
le
.quegli eccessi; e
dove
071
li
tirer des
et
dalle
premunisse contro
come
rallegrava che in
si
gurando che
e uniche,
Toscana,
alla
on oime mieiix en
^.
alle
temperata-
Del
Ardi.
append.,
I,
es.
psicolo-
a G. Pepe).
veda per
(lett.
p. 894.
I,
867-9.
gica
prammatica
\ Nondimeno, e
43
studiosi to-
gli
lia,
<inch'essi
pi o
meno
investiti
dallo
storia,
spirito
del
erano
secolo,
svolgimento e di progresso, dal bisogno d'intendere unitariamente la vita sociale e dal fermo proposito dell'oggettivit storica.
S. Baldacchini, in
Museo di
IH
Storia, erudizione, critica e romanzo storico.
tempo
italiana di quel
-documenti
filologia o erudizione:
Importanza riconosciuta
cronache
alle
contro
metodi tedeschi
e ai
germanica, e
romane
Ma
scorret-
le
alla
chiane
liana;
ma
gliore
Accenni
Le questioni
circa
la
di mi-
forma
miche contro
e
alla poesia,
lo stile
come esigenza
ufficio assegnatogli di
Manzoni
Il
fica, e ufficio
Jj
t o
romanzo
storico
alla storia
come mezzo
Il
di pedagogia storiogra-
et del
il
romanzo storico
Critica radicale del
di concretezza storica
supplemento
fu anche la grande
si
dica.
La qual
storica,
posi-
come da unica
fi-
fonte,
46
modo
E bench
genuino e vivo
Io
sorgere
filosofi
ragionando in astratto,
parole, altro
fatti
gli si
altro
cessit dell'esecuzione
l'
carattere
il
importanza che,
come
si
della
filosofi
storia,
non
non potevano
in pratica
si
proprio contributo.
il
mento ebbe
dove
dette
si
il
caso,
vantarono di
far
orecchi e spegnendo la
dove n quella
storia
la
chiudendo
memoria
filosofia
si
ma
gli
che
occhi e gli
evidente fu in
Italia,
energia,
Inoltre,
storia
che 'fu
tesianismo, e
all'autorit.
si
contro
il
car-
il
poraneo Muratori
storiografia in quei
il
un
si
richiese
rappresentava con
egli
Manzoni tracci
il
l'
:
contem-
ideale della
nuova
47
un Muratori
ossia
un
filologo, e nel
ci
ideali del
la filosofia e la storiografia
ma
Muratori e agli
si
altri
filosofi soli
quale
filosofo,
gli
avversavano
dell'illuminismo settecentesco,
filologi, col loro
richiamarsi al
il
in
nome
lamentava
dell'erudizione, contro la
es.,
ar-
francese e spiritoso
pel quale ci
s'immaginava
che
tutt'altro sapere
trasto
la nostra storia , e
stile
di co
con
invocava a con-
societ di uomini
critica e discernimento e
e polverose, edite
cliie
raccolte di fonti,
si
antica e dell'archeologia.
storiche
scriveva
il
altri
fin
formarono,
si
campo
eseguirono
della storia
quanto
si
, e
il
filo-
passando in rassegna
pertori
enciclopedie di citazioni
da compilare
^.
Il
rispetto per gli eruditi veniva inculcato dal Capei nel di-
*.
Del Giudice,
Progresso, 18H8,
Regno di Napoli,
p. x,
XXI,
143; Antologia,
n. 114,
giugno
'30, p. 35.
48
si
sperdesse in
come
accade in
tutti
tempi; e
si
il
ri-
ammonimenti che la
occasione del volume del
gli
si
il
lodando
Centofanti, pure
il
mezzanit
gracili, le
servili
tanza,
quali,
nella civilt
per esempio,
del
il
mondo, l'azione
latino
del
italiana,
il
nel
mondo
rapporto del
come
allora, l'erudizione
si
Ma
la
italiana,
qW Archivio
italiano,
storico
^.
il
ginali; donde
nache,
la predilezione
per
le
cronache sembravano
Italia
te
il
luogo delle
Capponi,
Cart..,
II,
al
Capponi tenere
memorie
224,
227;
di
Rivista
un tempo
documenti. Le
in certo modo in
cui la
Francia ab-
europea, 1839,
a. II,
II, 415.
2
cit.,
p.
199.
par-
bonda
^
;
-e
uno
che in esse
tocca
si
49
il
cronache
archivi del
Ma
*.
pi severi indagatori
docu-
riconoscevano,
come
menti, verso
Troya
il
superiorit dei
la
^,
documenti torna-
-con la
il
adopravano
si
libera, e
mancava
d' Ita-
diverse, di
diritti diversi,
nazione, con
lotta
attraverso la quale
incessante
pieve;
sicch
valvassori,
mini
di
danti
Tesori
Carteggio, V,
Progresso, 1842,
Del
cattani,
rozzi uo-
^ Anche per
la
dagli scrittori
^:
si
storia
abbon-
una raccolta
e quasi radere
la
accomandizie e scrivono
trarre
si
le
veri attori
form
si
di
possono
9'J.
XXXI,
veltro allegorico di
156.
Dante (Firenze,
1826), pref.
Capponi, Cari.,
11, 166.
*
M. Tabarrini,
Iannelli, op.
in Arch. stor.
cit.,
p. 203.
ital.,
50
il
'
rottami dell'antichit
chiamava i grandi
documenti superstiti di essa^
rari
non
terrogarli, che
le storie
Certamente, quando
liana
dell'autenticit, alla
nianze, vi
ricostituzione
e alla ponderazione
delie fonti
si
che
formate
in-
della
lavori
si
narrate o
rispetto
dei
delle
alla
testi,
all'
critica
indagine-
autorit o testimo-
erano
si
si
stranieri,
parte
alquanto
giudizi
severi.
E un
tedesco,
filologo
il
non
le
lavori ita-
anche poste-
hlstorlcB patrlce
suo avviso,
ma
tedesche,
Monumenta Germanice
Boehmer e maggiore
eccetto
Regesti del
dell'Amari,
del
Bandi di Vesme,
e,
di storia
razione grande
g'
ispirava
il
si
dichia-
penetrare in tutte
stato
le sottigliezze di
mai pos-
come purancbe
intendere parola
mandar
giti
in
metodo
falsi,
Germania
non
ci
documenti dubbi o
buon viso
Ma
51
il
Troya accoglieva
cui difficilmente
far
si
11
dere, tra le linee, che alla perfezione delle opere del Pertz
e del
Boehmer
e lo stesso
non
gl'italiani
l'editore dei
Carteggi d'artisti^
Ma agli
si
il
vantando
Voi (scriveva
il
Capponi
al
gli eruditi
i
metodi
^.
Voi (scriveva
al
Troya) non
sono, pesandole
Avete pigliato
come
fa
il
le
come
testimonianze
il
non
vi biasimo,
perch
tempo
il
;
ri-
e la
come all'intendimento
''.
Le troppe congetture,
le
stor.
ital.,
N.
S.,
t.
X, parte
pp. 69-71.
2
Carteggio,
<
I,
I,
1859,
52
accuse messe
tutt'
nasceva dall'avere
mologizzato,
dal
Germania, e
dalla
testi!
Una
il
forse
Vico e filosofato ed
eti-
glottologici e filologici.
tare
il
il Pepe
parlano dell'eccessivo etimologizmetodo dell'etimologia pericoloso per la storia,
Troya, anche
zare, e del
Anche
l'altra.
il
poi, qual
modo
violento di trat-
Ma con
metodo
Giunta dei
pu tutta
Smania d'innovazioni,
amore per le astrazioni ipotetiche, sottigliezza grammaticale, pedanterie filologiche, vanit professorale ammetteva
come cose frequenti nei tedeschi un caldo fautore e raccomandatore dei loro studi storici ^. Si aggiungeva di solito
copisti, risponde
tedesco.
il
tal
si
^.
l'altra
zione.
cora
il
Un
il
quale
e,
povero
te-
fosse
non
Per
Trova, Storia
es.,
di rado
peccavano allora
tedeschi cen-
nel
I,
par-
te IV, p. 342.
3
ria
A. Bianchi
GtiovilVi,
romana (Milano,
4
noa compresi
essi
^
;
non
quelle accuse
si
53
Petrarca e l'Ariosto, da
il
<la
quali, per
erano
secoli,
nemmeno
una
usi
stati
la piccola e prosaica,
dotti si
abitudini
loro
solito di
di
loro
scolastiche
le
ricusava ascolto a un
si
pallide larve
del
settentrione
Quel
pigliare le testimonianze
come sono
'<
paesana
come
che
fonti
gliare che
quando
si
aveva compiuti
i
dotti
italiani
lev al cielo,
ma
non
Cap-
il
la
discocritica
il
in
di
con
buona
alla
diceva, erano
altri
un Goethe.
Taine
lo pratic
mai
^.
lo
il
il
1870, co-
Fustel de Cou-
scoperse bens e lo
Ci nonostante, l'eru-
Si
Literaturgeschichte di
2
Si
di ci L.
I,
114-5.
54
metodi in
dei
suoi
con
la tradizione
difetti
Insieme
rigorosi.
la bella
monumenti
come
impareggiabili,
dicava
giorno in cui,
7'udts
arte lapidaria
il
Borghesi; al quale
Mommsen
il
de-
le
piane adolescens
aveva asceso
riinn reddldisti
^ Vero
che
il
parum
et
monte
di
il
doctus in
San Marino,
Mommsen,
lo stesso
un
in
suo libro precedente, mostrava di far conto degli archeologi italiani quasi
da raccogliere,
e,
a suo giudizio,
soltanto
poich
come
ungenUgend
di
missione
era
in
adempivano
zu verbinden
conoscere
della sua
dotti
>>
^.
princeps
ri-
quali
romane che
Filile
Napoli
alla
al
quale
lo
stesso
collaborarono.
sul
medioevo o
sulle
le
antichit
mala voce,
le
popola-
"'
Una
lavoro di
un anonimo
(Correnti?),
si
met
del secolo
decimonono,
vano due
La
^nzi,
si
seconda
forze, d cui la
boria nazionale
pu
tempi dell'umanismo,
dire, dai
55
ROMANZO STORICO
li
aveva
in-
dotti a favoleggiare di
e, col
^,
Pi cautamente
genti italiche;
cando che
il
al
il
Micali
ma
tra
seguaci di lui
Mazzoldi, giudi-
il
civilt italiana ,
Dove
medesimi concetti.
un non
compose
romanzo.
istorico
probabilmente
Omero
fa
che
ci-
<
Cfr. G.
Platone
2
1822).
Ottone, La
tesi
il
loro
incivili-
L'Italia avanti
il
66
l'Oriente.
Nono-
vevano servir
prova a tutto
di
viva'ce oppositore
ci, e
levasse di tra
si
quantunque qualche
vano ad addestrarsi nei metodi moderni ^, il libro del Mazzoldi fu in generale accolto con rispetto e discusso con
gravit
^.
Per
domata non
neva
altro,
alla
e potente
religiose.
con
nuova
la
con
italiani
La nuova
filologia
(come
filosofia
la critica
si
congiun-
il
europea
le cre-
il
medesimo succo
vitale^
non
di ci,
riuscirebbe a spiegare
si
come uomini
assai
Come mai un
umane,
e dot-
deWin-
Angelo Mazzoldi,
aW Egitto,
civiliniento italiano
risibili.
tutte le
nazioni
M.
italiche di
A.
M,.,
osservazioni
il
Milano, 1842), e
del sig. A.
M.
il
ecc.,
B.
Gr.
Milano, 1847):
cfr.
il
le
opinioni
nuovo libra
XXVIII,
veda, per
242 sgg.,
es.,
una
XXIX,
serie di articoli di
99 sgg.
N. Gorgia, in Progresso^
ROMANZO STORICO
mondo
antico, pot,
57
quando
il
Tentamina
dei
liieroglyphica,
et
tbnlm eugublnce.
Ma
lannelli,
il
cattolico,
al
anche
in
modo
proprio
le idee della
conseguenza che
sillabiche,
che
le
mente umana,
negava
di
le radici
lingue
si
dal popolo e per opera collettiva, e che le lingue conosciute derivino dalla primitiva per lente successive corru-
che
zioni, e
e muti
le
e riponeva
la
protoglossa
al
mondo
figli
postdiluviano:
il
vichiano
pienti
Numa
combina-
e tutti
sa-
quali
cattolico
zioni e conclusioni
le
ma
Numa
fosse
neo-sabino-buddista-
seguono
et
Glosso-
58
Buda samaneo
a dire di Sakia
lo
delle quali
non
il
lannelli delineava la
solo in Napoli
prammatica
storia
ebbe un cerchio
egli
il
non
Serafini,
ammiratori e
di
alto
niosaica, e contro
le
vane pretensioni
di genti recente-
Roma
salutava
^. Il
il
Europa
tutta era
in arte,
ma
Serafini
quale, in
il
anche
direttore
il
primo
pu
un li-
si
stata
ebraica, e a interpetrare
toponomastica,
questioni etno-
le
cludeva che a
ed
la
la
motivo religioso
lia e
raccolse
lui,
se
modo arrivato
Panfilo Serafini,
.1913), p.
xm. Per
cien Studien,
contro
Scritti vari,
il.
N.
con
S.,
la
adope-
degnamente
geologia e la
X, parte
pref. di
si
I,
p. 101.
B. Croce (Pescara,
Berlin, 1846, p. 4)
lannelli.
3
o<iSa
L^
Europa
preistorica
(Napoli,
59
teva non
massimo
essere,
perflua,
credibile,
nica
Ma
per
storico
lo
semplice
solo
narrazione
nella
documento
il
sua cosmogo-
Che
di
se si desideri
la
gran documento
il
Mos
Balbo
il
come
su-
moderna
si
comparata
linguistica
pi profondo di
il
tutti)
Carlo Cattaneo.
Il
ma
buona
critica alla
giustificava
della quale
persistere in quella
il
si
1'
ipercritica
Ci
dicava
il
Niebuhr,
Niebuhrus
si
il
come
temendo
che
scepe
^,
il
dottissime ignoranze
il
di quel tedesco,
lannelli
inventore
abbandonava
le sco-
Troya
altres
<ihiano
^.
degli studi
deplorava
le
Oggi (diceva
il
tristi
il
fanno,
Tentamen in etruscas
3 Lettere
^33)-,
di C. Troya
inscriptiones, p. 37.
e
Balbo,
cit.,
p.
121 (lett.
del 31
genn.
60
oscuri e tronchi detti d'un qualche ignoto scoliaste d'autore antico, per fondarvi sopra la storia primitiva de' popoli nostri, trascurando
non
rado
di
racconti assai pi
\ E anche
rici
lologia
moderna
e al pregio che
il
fi-
rottami dell'antichit
Oggi
nime
della
Saga
tradizioni conservate
da Erodoto; e molti gi
mere che
le quali
ben
ci
si
lasciano
resta a te-
il
barbarie
^.
il
Troya
il
Dodici tavole,
preferendo
la
il
racconto di Livio
^.
Ma
delle
al
ricu-
sommo giungeva
<<
il confronto massimamente dei linguaggi . E non avevano pari diritto o maggiore coloro che, come il lannelli, spiegavano con l'ebraico
i dialetti di Europa,
e che i moderni deridevano, quasi
fosse pi agevole
il
Storia d^ltalia
Op.
cit., I,
parte
Op.
cit., I,
parte IV,
nel,
medioevo,
I,
p. 181.
p. 99.
I,
mezzo
di genti
61
Mediterraneo
al
non dall'India ?^
ciie
vuole che
si
quei
critici
dizi,
anche
nuovi avevano
meno
e non detto che i loro retrivi avnon cogliessero nel giusto. Ora che molte
quali accompagnarono la linguistica comparata
;
versari, talvolta,
speranze,
le
la filologia,
illusioni dissipate, e
vore suonano
temerarie,
inizi,
libri
e ricercarne le parti
di
fer-
rileg-
ragionevoli.
una
lingue primitive e
di analisi astratta,
in
il
Troya
la
tesi
condannata e che
la
etnologiche che
si
recare a
suole
non germanicit
dei
Goti e
istituti
loro acquisita
quella
tesi,
in
germanici
tempi tardi
Op.
Padula).
guidrigildo) e
germanica da
;
essi
e lasciamo
cit., I,
(il
modo
parlata
andare che
il
consenso
proposito del
62
Grimm,
di Iacopo
gomento
il
poi
il
tacesse-
criterio
me-
che-
con
di lui
nella
la
lingua di Ulti la
le scritture
poterono nazioni
mania
paragonare
il
le pili
gobardi e
gli
stessi
latino
^.
frettato
nondimeno
scrissero
il
il
storica.
La somiglianza
Arminio
tanto
lingua di Arminio
mo
resta ignota
ci
ancora ritrovato
composto in gotico
il
belle
le serie
a vedere,
la
di
aver
ma
G. Trevisani, op.
cit.,
Troya
Lettere di C.
Storia,
I,
tempo di
I dotti
'*.
^,
il
pili
91, 223.
e C.
al
pp. 286-7.
Balbo, p. 123
(lett. del
31 genn.
'38).
giunto
nome
il
60
il
affatto arbitrari
sono
canoni
delle
le
ai
miti,
pili
l'occaso K
vorr riconoscere
Si
dubbi, almeno
come
fondatezza di codesti
la
nuova scuola
ram-
mentava.
Tuttavia, anche attraverso queste polemiche
formando una certa intesa tra scienza italiana
si
veniva
e scienza
La
se
vano, e
si
traducevano e divulga-
si
ma
il
pensiero
anche
il
al
primi
il
Balbo,
il
quale conosceva e
paragonava
a Napoli, dopo
il
alla
1840,
Verona
imparare
il
tedesco
^.
Poi,
divenne
guato
ai
Storia,
In uno degli
pp. 815-6.
I,
91, 592;
scritti
aggiunti al voi.
Il
64
operavano
nei filologi
ed eruditi. Intanto
gli
lavori tedeschi, e
uno fu efficacissimo
dei
notizie
un
te-
deWAixhivio
Boehmer
e di altrettali;
-critiche,
il
alle
serie
^.
Da
esse
si
apprendevano
e,
vali e
memorie
Pratilli
il
che
e tradizioni municipali,
sgombrava
Tafuri e
prima
il
com'era
1840, nella
delle
frutti
il
il
sospettate,
avevano compiute
Pertz e
e
gi
il
si
Koepke
e altri
di
il
cronache medie-
avevano dimostrate
conto a riba-
^,
come
falsit dei
Diurnali di Matteo da
che non
solo
Le riun pi tardi
licati in
-al
Germania
ma nemmeno, come
Vieusseux.
2
La cronaca napoletana
e di-
sentimento dell'autore:
commossi
nuti,
ti;crittori
cronisti
apocalittici, narratori
solenni per
polemici e satirici,
per immagina-
filosofia o sfoggianti
zione, Joinville e
Hegel e Thierry,
<5he
si
care
il
65
tutti
cimottavo da interpetrare
lo
la Storia di
si
Mi-
la storia si
*.
francese
della
nemmeno
pi
il
dute dopo
il
mere con
passioni e
e dei
decoro e l'urbanit e
scrittori
onde
Voltaire;
la variet
dei
modi
ia splendida
maest dei
C. UaoNi, Letteratura
II,
114.
la variet
XIV
immensa
latini e la schietta
ital, nella
per-
il
lucido ordine,
il
postuma,
Montaigne
dell'et di Luigi
era
stile
nazione e nulla
moderno
il
scioltezza e della
delle
in ci
favellare con
eleganza dei
sec.
XVIII, opera
66
greci
e perci
ancora potente a
Parve perfino
la storia .
scrivere esteticamente
clie la storia
modo pi conforme
Altri, in
devano a ravvicinare
nistica, sibbene al
poesia.
non gi
la storia
medio evo,
il
particolare
Donde
il
genere, alla
uma-
alla tradizione
all'epos e, in
colore storico
nella
svolgimento
comune
quale
si
mostr allora in
Italia,
, il
del
sua
consenso che
il
come dapsi
ripeteva
il
romanzo
storico
cosi
pibile, e gi
dava luogo a
stimarsi inecce-
aveva
storie
A
ger
ogni modo,
si
ma
almeno
si
potesse rendere in
in
''^),
modo
U-
scrivere
lo stato
la storia, o
storico sug-
solo in Italia
adeguato
^.
romanzo
il
zielli,
romanzi
S.
non
morale e
civile
ed economico
Baldacchini, in Museo di
il
se.
ma
propriamente dette,
delle societ, e
anche
comento a un brano
Bou-
a. II, 1839,
filosofiche,
parte
II,
pp. 186-7.
67
far vedere
mestico,
nioni,
l'interno delle
famiglie e
il
loro vivere
do-
non
mento
paradosso
della storia
antichissimi e
chiamare
moso sempre
Tommaseo
disput col
se
tempi
dubitando e affermando
egli
'il
l'altro;
non
si
il
fu*-
romanzo storico ^.
Questa dottrina era fondata sopra un concetto poco rigoroso della storia, come altres sopra un concetto inesatto
o pur no l'ufficio storico assegnato al
Manzoni
^,
rappresentare per
dell'umanit in un'e-
lo stato
c'era
il mezzo e il solo
mezzo che uno abbia di rappresentare uno stato dell'umanit, come tutto ci che ci pu essere di rappresentabile
rente
e restaurando
l'assioma che
il
Antologia, n. 39,
marzo
'24,
ha trovato
le
in esse, o piut-
dicembre
'23: in-
Antologia, n. 17, settembre '30, pp. 40-63: cfr. n. 115, luglio '30,
romanzi
agosto
'28,
Del romanzo
d'invenzione.
68
somma,
di ripetere agli
momento pi
che, nel
altri
il
non gi
storico e
Manzoni feriva
Certamente con
la
le
il
confutava
modo
stesso in certo
romanzi, non
poi
il
fatto
innegabile,
fatto del
romanzo
ma
un
storico
l'amore per
>
tra
romanzo
lettori a quella
romanzo storico
storia, e un modo
severa maestra
nelle
nelle
genere
di affe-
e pi profon-
^
;
il
come
pura considera-
la
es., gl'intenti
conoscenza
il
strava insieme
la
fatto di quei
l'arte,
obiet-
zionare
ci egli
il
romanzo
che in fatto
Ma
gran perch, un
del
suo gran
tanti:
quanto
in concreto, in
arte, o
ma mo-
utile e di
morale (per
tragedie greche o
in
quelle
quantunque non
propriamente detta,
ritiene
nondimeno
la
sia
romanzi
storici
romanzi
storici
Giuseppe
che erano
la storia, spe-
promossa
l'arte
il
che
da confondere con
69
avevano
^.
il
e dalla critica.
chi di noi
prime nozioni
ciullezza, le
manni,
della
lotte
usanze cavallere-
tornei e le altre
IV
e quella di Luigi
Grossi e del
casi e quei
tra le
mani
stranieri, e
Dumas
nomi
li
e di altrettali?
Onde quando
ritrovavamo nei
in iscuola,
a grado
non
ci
a grado
at-
poi quei
tornavano
li
XIV,
Scott e del
affatto
nuovi e
venivamo correggendo
si
accresceva dall'es-
ser gi, quelle immagini, a noi familiari, e perci gradevoli e oggetto di vivace curiosit.
Progresso, 1839,
XXIII,
103-118.
Progresso, 1839,
XXIV,
281.
IV
La storiografia
anacronistica.
Lomonaco)
il
secolo precedente e
il
secolo
della critica
La
nuovo
Sue idee
tacitiano-umanistica Le
Win-
contemporanea contro
il
Amor
patrio e nazio-
Unanimit
nit
francese del
politica
Papi
er
La
Rivoluzione
e astensione filosofica e
ramente narrative
Jl
efifetto
sparvero rapidamente
le storie di tipo
riformistico o rivo-
appena
si
videro ancora alcune nei primi anni del nuovo secolo, ul-
la
cui sorgente
si
G. M. Arrighi, Saggio
storico
il
sag-
^,
dedicato al
alle rivoluzioni
Napoli (Napoli,
1809).
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
72
non
re Murat, che
senta
gran conto
cosa di
il
sente, e vuole
illustrare
le
in tutta
passate vicende
rappre-
rigenerato
la
ma ben
il
per virt
investigando
adoperando Voltaire
e Roberti
pubbli-
il
ma rimane
Conformi
spira.
impenetrabile al
allo
stile
e alle
arti della
lo
stabilimento dell'Inquisi-
trastavano
il
loro bene
non
al
s stessa al
sempre necessari
gli urti di una savia legislazione economica per
la maggiore perfettibilit fisica e morale . L'Arrighi, che
assai probabilmente era stato anche lui, pochi anni in
dappertutto la natura
riposo
appunto perci
nanzi, giacobino
come
nando
il
sono
stati
come
il
suo
dell'
illuminismo, quasi
mente
rassegna
ossequio a tutti
monarca legislarendendo
monarchi che
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
73
al
ai
avrebbero
stabilito
regolare
le loro
e della filosofia
tutti
e savia per
ordini della
gli
magistratura a
fino gi gi a Carlo di
puscolo dell'aurora
anche non fu
quali, nientemeno,
seppe costringere
principe
un genio
di
Borbone,
buone intenzioni
cre-
se
Per
prio
rovescio di Federico II
non
e che
largisse
il
molte
utili
vero e pro-
una savia
vicer Toledo
il
lui
che
co-
osti-
si
per
momento
storico
nacque, e
il
riata quantit di
ratteristica
documenti
ch'egli
compongono
Op.
cit.,
promoveva
lo Stato, e
stine, ferocia di
II,
I,
Tomo
I (solo pubbl.),
quale (dice)
189,
il
Napoli, 1811.
e,
allorch
inteil
po-
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
74
Acutamente scerne
di religione, e via.
e,
invece
caratteri e la sto-
come una
conda mano
regno
e nel
di
svolse spontaneo,
<li
le
nazioni
dizi)
il
Pure
e,
(e
gi
si
Winspeare modifica
e sebbene
<3entesca;
quale non
si
di questi giu-
Montesquieu e
il
Mably,
meravigliosa
duzione
me
il
nella
il
tempo
di pili ,
aggiugne sempre
come
E,
Federico
II di
le stesse
tutti,
intro-
italiani
dell'assolutismo
forse solo tra
Ottocento,
dell'
rischiarato
parlamenti
nali, dispose
del
ma
ghi-
Settecento
bili
di vederlo
troduzione
bellini
sopra
e l'esperienza
duto sovente di
uno
e,
sia
medesimi
dell'Arrighi, cio
sette-
il
il
si
feudalit di se-
Napoli in ispecie,
Federico
11,
le basi dell'or-
chiam nei
che
nome
le rappresaglie, esort
a invocare
il
dell'imperatore,
e via discorrendo.
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
Ma
Winspeare
il
75
il
nazioni
esaminarono e
si
si
tuttora
Il
qual
da
ci,
sulla
un
che
il
ritorno di errori, o
quale raccomandava
un
ma
il
monaco, uno
di quei tali
Lombardia,
ma
apostoli
un Vico
di
Vico
fraintendeva come
in
la dottrina del
la
libri di
della
il
monarchi ^
Francesco Lo-
fama
del Vico
Vero che
efificace.
eruditi,
il
dono narrare
le
Lomonaco disdegna
cose umane, e
inglesi, e richiede
alla pari
meri
frati che,
che
Ma nemmeno
questo con-
modo, nono-
storici siano
uomini
di Stato
^.
Lomonaco l'uomo
italiani
del Settecento.
Le sue
cerdotale ferocia ;
e, se si
Op.
Discorsi letterari e
cit.,
I, 24-6,
umano
sa-
Lugano,
1836).
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
76
cose
altro, se
coipe
il
libro,
Voltaire.
Vite de'
Quando
fenomenale ; e della
ter le
il
Tommaseo
ne scrisse
tempi poco
^,
era
a met-
storici, nei
gli
ancora
colo,
le
non
se
e,
dopo
il
se-
bero
le
ma
precedente,
anzi
dell'antico contro
tutto frementi
amore
magnanimi
atti
ch parlavano
al
E anche
rispondevano, a
nazionale;
sentimento
modo
angusta,
il
il
pili
romanticismo,
all'astrat-
Lugano, 1831
(l.a ediz.,
Milano, 1804-5).
77
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
guenza
al risveglio
un nazionalismo da pedanti,
cento, opper
il
ristretto
trecento-cinque-
(cosa
un verso
letteratura per
tro
al
al
l'al-
verso
al
potrebbe dire,
si
Guicciardini.
patriottici e
affetti
al Passa-
Ma appunto
al
con
perch
la
sua
sentimento delle
di favore (e
incontrarono
le
da non
letterari e
lettori), e
il
lasciarsi
il
da consensi sentimentali,
guardar
diritto alla
deguata
Per
ai
la
problemi.
nuova
si ri-
filosofici in
gli
provviden-
dini,
Ma
il
il
le varie par-
patrioti
Bembo
e gli altri
latini, Livio,
storici veneti),
mo-
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
78
che quanto
sia superficiale e
il
se
si
fosse
avrebbe risposto
di Tacito che, in
al
cambio
non se
(e forse
al
preda
di storia, caratterologia
filosofico, e
perverti tanti
a cui
Con
si
moderna
scuola
la
valgono per
solito
come segno
il
ed egli
ammirava
ai
fatti,
non
cordare che
marlo
il
fatti ai
pensieri
si
adatt
pensieri
compiaceva
di
ri-
il
Tenivelli e Tenivelli
piacersene, ove
si
il
suo
ricordi
quelle deniniane Elvoluzioni d^ Italia, che celebrano la civilt degli antichi Italici,
la
Cambrsis come
l'Italia
(lett.
^.
uno dei pi
felici
il
trattato
di
Pavesio, C. Botta
le
6 febbr.
Castel
p. 55 (lett. del 2
'32).
Prefaz.
Libro XXII,
cit. al
Guicciardini.
e. 1.
agosto
'29),
p.
ad A. Pa~
82
(lett.
del
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
e di storici moderni,
filosofia
come
79
il
Mais
rava
l'amore per
si
tutto machiavellico ,
le
astrazioni e chimere
aveva insieme
dizione dei
*.
dei retori,
dubitavano, e
e nell'odio per lo
seguendo
-<
al
^.
famoso
brano di
il
gli
sincroni,
storici
e alle
come sappiamo,
sta,
del
De Barante
altrettanto
maremma
''
.avversione code-
letteraria
quanto sostan-
Lett. del 19
al
suo
dall'as-
(Torino, 1867),
E, in
ziale.
senza in
^.
nebbie della
e alle tedescherie , ai
insulsaggini
guar-
caledonia
punto di forma
la tra-
arrabbiava quando
si
una sua
nel-
arrogavano di giudicare
si
ma
sofisti e
dichia-
si
non gi in morale,
marzo
n.
'24,
(1.
e,
p. 56).
'34, riferita
p. 348.
Lett. al Littardi, 17
cfr.
maggio
'26,
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
80
umano,
disposizione
quietistica
pessimistica,
sua
e dalla
indole e rafforzata dalle vicende alle quali ebbe ad assistere e alle delusioni che
o lamentele:
religiosi,
ecco
si
industriato a rac-
modo
il
di
prima opera
E let-
Guerra
storica, la
intorno, in
li
una conversazione
madama
si
concluse per
lo sforzo
opinare,
colonie all'indipendenza.
epico
sando
entr
riuscire
si
Bec-
Il
poeta
la piazza gi della
Ma
se quel fatto
pu essere
gli
parve di
si,
e poich
si
di
America
ghezza
^.
si
, si
di letterato o, se
sto-
DioNisoTTi, nell'op.
Il
Lettera
al
cit.
Greene, 20 marzo
'35,
N.
S.,
par-
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
battaglie che vi sono narrate,
81
cui risultamento
il
non
sa-
una repubblica,
per
la
si
aver
di
la
Mondo
tolto
realt
la
contenti di
antichi,
non incontrarono peggio per non aver voluto acquistar meglio >
e vi sono altres ammoniti ed esortati perch frenino l'amore dell'eccessivo guadagno e, ove la
< cosi
corruttela
mostri,
si
ritirandola verso
riducano
suoi principi
Repubblica a sanit,
la
che
al
tazione,
ma
se non quietistico e retrivo. In compenso, il Botta rassegna le cause prossime o circostanze degli avvenimenti, e
con panoramica nitidezza descrive innumerevoli battaglie
terrestri e navali, e innesta ai racconti orazioni raffazzo-
orazioni
si
solite
sa che erano
sto-
forma che
tori, e
gli
Il fine
la restaura-
moralistico pre-
),
ma
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
82
rivoluzionari
d'America stanno a rimprovero dei rivoluzionari di Francia, e Washington a rimprovero di Napoleone, cotanto dal
Botta aborrito \
Nella Storia d'Italia dal 1789 al 1814
si
notano
me-
un'abbondanza
di
cuore
vari sen-
si
il
fastidio contro
governi geometrici
solito odio
tentati
il
il
governi geometrici
giustificazione storica
la
quella
trova innanzi
il
fortissimi
II
di
il
Cade
lui,
avevano inventato
il
tali si-
Botta non
procurata
senza che
gli
venga
in
mente che
suo dovere
Si
cit., p.
339.
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
ma
come
storicamente,
quale
il
si
*.
di quella
fine
il
Cuoco,
vecchia im-
fama
la
di sapienza governativa,
politica
fin
compiaceva della
becille oligarchia
83
accompagnano
le
si
battaglie e di tutti
Della Repub-
pendenza nulla
le
definito
soldati
servile la
ordinati, l'indi
pure un certo
si
pro-
e col
gimenti e di guerre; e
cosi l'Italia,
gli
migliori,
lei
Non
si
sembra che
uomini da
grandi e
principi
fatte nelle
si
non misurassero
Ma
in effetti
che
storico,
3.
se
malattie, ri-
non accagio-
Saggio
la
lunghi accidenti
nava
ma
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
84
di
non
esserv^i tornati
Riforme:
ma non
punto
la
e che
all'Italia
non
lo
si
con-
tormentava,
risolse, era:
dell'egualit politica
II
vengono
la
cosi
si
Pi ancora delle due storie precedenti, quella in continuazione del Guicciardini, abbracciando parecchi secoli
di vita italiana
direttive.
La
lito, effetto
ed europea, scopre
dell'Impero romano
fine
forza soldatesca;
il
desolata et,
ammansando
triottismo a
o
sofisti
ma
gli
si
il
pa-
e le sofisterie
si
e cosi
si
passarono
let-
andavano
secoli
costumi
tro la religione;
lia,
la civilt sparsa
1914), p. 186.
il
(Reggio d'Emi
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
85
la civilt cit-
tadina, e
sto
lumi universalmente
che giovano
altro peggior
di
nuovo
nuocono
diffusi pi
in que-
male
>,
sofisti,
come
un
sono
si
gi distrussero la
li-
Bruno
gari: del
tosto
il
e del
di speculazione, tra-
segn che
soli ebrei
il
primo
in-
le
sacre scritture
politico,
il
entra-
La conclusione generale
la sconvolsero .
storia
di questa terza
gli italiani
I difetti,
scuola; e
in
un
sol
il
punto di vista
le
spillatori d'archivi ,
del saper di
metteva assai
quel
Trova spregiava
il
hannemanniana
lui
criterio sovrano
di
utopie
giii la
il
un
bottiani di-
dicendo che
Maffei riguardo ai
Balbo
lo
tacciava di
docudifetto
antifilosofiche e antipolitiche,
sposi-, e
il
Tommaseo,
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
86
di
non aver
guardato
la storia
come scienza
n curato
le
dei secoli
terminati
filosofia ,
n posseduto
il
il
Mazzini
giudicava
lo
diseredato di ogni
frasi
Review
di
dizioni
intellettuali,
aver
Boston
appuntava
lo
finto o alterato
morali,
i
aver trascurato
di
politiche
con-
le
ed economiche, di
suna penetrazione nelle cause della decadenza e delle sventure d' Italia, di non avere risoluto il problema della storia
italiana dalla caduta della libert fiorentina a quella del
di non aver compreso che, se v^i
non
pu esser mai nella restauraha salute per
zione di ordini antichi esauriti, ma in ordini nuovi. La
domnio napoleonico, e
l'Italia,
terza
suscit
storia
malumore
malinconia
nel
K Quando
Capponi, Oart.^
maseo, Diz.
II,
ad nona.; Mazzini,
estetico,
re, I,
L'articolo
maggio
'22,
se. e
legge tradotto
si
Scritti,
n. 17,
pp. 201-05.
3
letf.,
Inedito,
a.
*
ma un
Lett. del 3
met del
aec.
XIV,
marzo
X Vili
'33
pp. 55-6.
in
Ugoni, Della
letter.
ital,
nella seconda
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
sure,
come pu vedersi
87
il
De Magri ^
1824 e
1831, e pubblicata
il
ma non
nuazione,
conti-
aveva speso
mato
ambiente diverso
in
l'altro,
era for-
E sebbene non
al concetto
come
e per
Botta.
il
si
non
si
giungesse
mostrava,
il
pro-
migliorata ragione
del popolo
fatti,
analisi
delle
leggi,
esposizione
il
^.
di
politici
bisogni,
secolo decimottavo e
il
de-
discordie
civili, e dall'altro
governi reazionari e
incivili.
italiano e
a.
credeva a ci maturo
Profjresso, 1887,
XVIII,
162-5, 1840,
XXVI,
popolo
Op.
cit.,
I,
349-50.
I,
352.
il
1,
il
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
88
Colletta
nici di
Giuseppe
dominanti
nuovi codici e
meno
assai
come
la
contrariare
nuova generazione,
ed efficacissimo
in
la
nuovi or-
il
alla quale
parlava poi in
modo
diretto
con
alta
tendo
gli
animi e producendo
zioni dell'autore,
come
dionale
uomini del
'48
macchina
terribile
propositi
gli
come
bellica
nell' Italia
esemp del
'99 e del
non
off're
'21,.
ori-
gran parto
medie.
attiene a opinioni
stico, e
meri-
trasmise agli
storia, esso
inten-
il
e di aneddoti
commoventi
o curiosi.
strani casi
Qualche volta
si
di-
ma
si
a storia;
si
uomini morirono
chi
chiesa,
un
altro
e l'armatura di
citt
fulmine,
un fulmine entr
al porto di
Napoli
in
gli alberi
marina continui
stra
di
ruppe dentro
e miserevoli naufragi,
molte morti in
^ Cosi anche,.
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
89
di
rivolgere le sorti
Con
*;
o,
della
mato a rimemorare
sorti
si
sente chia-
regine di Napoli
stria*.
le
compagno d'armi,
suo
scrive istorie
il
narrar
il
duca
tutti
Roccaromana)
di
fatti
di
chi
degni di ricordanza
il
Teso e solenne
non ha
nell'
^.
Colletta
il
la
Deve
rifare
il
di-
nome
tumulto di Macchia, e
di
il
le
Michele
duce
fa
"*.
fu
Sono molti
Nel medesimo
stile tra-
Op.
cit.,
V,
Op.
cit.,
VI, V, 53.
II,
14.
Op.
cit.,
Op.
cit.,
I,
I,
4.
ma
falsa, e
90
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
il
libri
riografia e
non
di storia della
letteratura;
ma
che se do-
rebbe da dire, e
ci
vennero
in^
parte dal
censure e
le
ci sa-
opere
la disistima
quelle storie,
si
lo stile di
memoria
Botta
del
premi dell'Accademia
della
si
quel libro
di
pressoch illeggibile
notano in particolare
come
.
Il
si
detto, che
Botta scrittore
al
al
commercio all'ingrosso
narrare particolareggiato,
un po' complesso. E
che vien dal cuore;
Op.
cit.,
IV,
I,
6.
la
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
91
esse secondo
regole di
le
ricordi,
scuola. Si
es., la
che
vessilli di
addio
o l'altro
compagni d'arme
del San Bernardo
italiani; o
;
si
>
la
si
un preparato
rettorico discorso
quale
ingenerosit francese, al
il
lealt e
sulla
buon vecchio
re risponde
non aver
del
<iostui si
Botta
ritir
non
lui
commosso
Colletta, che
il
figliuoli
e intenerito ^
fece
mai
pi del
assai
che
egli si dette
chiamando a consulta
e
colini
il
il
Capponi e
il
Giordani e
che idoleggia
Si
vedano rispettivamente
libri
XII,
XXVII,
ritrarli
XX
I,
d'ar-
sottilissimi
Nic-
il
293, 295-6.
XV
con
tutti,
della
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
92
ascoltava
modo
e faceva poi a
tutti,
aveva
si
un certo interessamento
politico,
ma
umano,
Donde
il
soprattutto
di piet, di
puro interesse
ai quali le
Da
cornice o sfondo.
lentieri la
di
il
un uomo che
di
ci
gli
la
nelle
si
a causa del
di ogni efficacia
per
il
teschi o raccapriccianti,
come
quello di
si
chiamasse,
il
suo
acci del
nome
^.
Que-
quanto non
come
storico scientifico,
che
come
storia, insigne
ch'essa quando
con
stile,
ha un'altra opera di
lo spirito del
nuovo secolo:
apparve
i
in
ma
che an-
poco accordo
29.
Storia, II,
II,
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
al ristabilimento del Borboni, scritti
Papi
nal cagione
da Lazzaro Papi K
11
partiti, o (eh'
nella
93
il
medesimo) da scontentarli
tutti.
La
fi-
della
e l'at-
simata la
Costituente,
per
quelle massime,
discordie civili e
le
potevano cagionare
che nel
fatto
meno
il
la
maturarono.
pei
metafisico ed
(e
il
elle
nondi-
la
frutti ,
e avviliti
dalla
tumulti che
malvagi
Nondimeno
, fatta
fieri
modo troppo
esposte in
astratto,
Ma
e svegliando
fuga di Varennes e la
il
frutti,
depressi
sentimenti
il
torto o la ragione, e
da ci
si
vedranno
in
gran
sopravvennero
^ Lo
stesso
equilibrato giudizio
serba nel discorrere del Terrore e dei suoi uomini principali (si veda, per es.,
'
La seconda
il
ritratto
la
prima pi
Parte
I,
voi.
I,
p. 23.
Parte
I, voi.
I,
Parte
II, voi. I,
pp. 248-9.
XVI
in poi) fu edita in
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
94
si
Napoleone, segno-
di fronte a
amore, e
secoli
cui
il
illustri
ma non gi con
uomini veramente grandi, cio de' benefattori
dell'umano genere, o almeno della patria loro distincapitani e de' pi famosi conquistatori,
quelli degli
uomo grande
Ma
o da giudice di tribunale
le parti
cui
insieme
non basta
allo storico
la
ragione e
il
(e tale
come non
riconoscimento
torto stanno in
da quest'antitesi
di
ambedue
torto e ragione, in
torto
il
illustre
gli
uomo
fare scaturire la
Ma
il
Pcipi,
il
il
principi
altri
uni
come
gli
onde nacquero si gravi sciagure e fu sparso cotanto sangue ; nel chiudere poi la storia depone l'affaticata
penna , lasciando che il lettore faccia per s medesimoquelle considerazioni che le cose imparzialmente raccontate gli suggeriranno :
il
che
lettore,
Che
non esser
l'istoria
Fu
Parte
II,
al
delle
sempre
meno esemplare
Or
se ci
purtroppo vero
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
in
si
95
avvera
aveva pregio
si
riori all'italiano
ma
rario,
mancava
affatto.
serie
di casi
storici.
Erano
medesimi, o
fratelli
a quei
della
dello
Ciampolini, che
prima
scrisse
Ali basci di
volse
si
alla
'^,
re
al
stile tradizionale.
Ed
io
(scriveva Giu-
Buenos Ayres
disponibile
si
ma
scriverla
sul
luogo:
fa'
il
''..Pi
magnanima impresa
tolse su di s
Giu-
primo
dell'eira
Parte
Postuma: Firenze,
Ugoni, Della
I,
lett.
'27,
Piatti, 1846.
ital.
ecc.,
IV (Milano,
1858), p. 588.
pp. 118-24.
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
96
pi gravi
istud
coli'
dopo che in
immaginazione e
gio-
col cuore ; e,
concepiva
da
la storia
come appartenente al
mondana citt
trattata
lui
da terminare con
versale, pienissima
ma
^,
in realt
Un
pi usuali.
componeva una
Storia del
nella
-^
al
prima raccontando
d'Aragona:
il
che
lo fece
da taluno'' an-
si di-
il
stile,
attingeva insieme
l'affetto
Anche
il
di Mi-
come
tale
che
fa-
Ma
^.
il
Firenze,
Le Monnier,
Op.
Ili, 720.
Napoli, 1846-7;
C.
Lugano
cit.,
1841 sgg.
ivi, 1840.
DE Cesare, in Arch.
^ Lettere
star, ilal.^
N.
S.,
XI, parte
al
Papadopoli
cit.,
p. 187.
I,
pp. 69-72.
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
97
anche
originali, e
la
la figura
Cesare
*,
studioso
del
di Puglia di Giuseppe di
Vico, della
quale
quattro
quinti
<iosi
il
il
Di Cesare
il
coraggio con-
Manfredi contro
contro
il
attenersi a
di
mente
narrativa
Storia di Milano
della
filosofa
viamo
;
si
^,
una
tra
storia,
quali
vantava
il
altri
2.
procu-
cio delle
ca-
criterio quello di
ravano
il
Tacito, che
il
com-
A^alleresco
testi
di
vi-
meno
Ma
possibile
chi voglia
Napoli,
Op.
De
e simili (e voleva,
il
Stefano, 1837.
cit., p. 4.
Il
e d'ispirazione ta-
Roma
stor.
ital.,
append.,
Ili, 231.
3
Carlo
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
98
veda come
il
il
tra Ariberto
lotte
le
somma importanza
se
non che
tratto,
il
volgo, sempre
dimenticati
mutabile e leggiero
passati
non meno
vocato
significante, di
imperiale
l'aiuto
disgusti
Comuni,
dell'et dei
in
e,
nobili,
modo
qual
in
a un
contro
veda
le parti; e
converti
si
pensieroso
pace tra
fatto
egli
caso,
la
procur
citt,
inizia
il
in-
del
racconto-
dire se fausta
\ Come
altri
De' Rosmini
il
composero
sto-
di ricerche e di
E
come
quasi tutti
li
questi
aveva incontrati
storici
il
trovarono
Botta,
di Sar-
la Storia
critici
severi,,
il
senza di
moderna
il
erudizione e di
vita, l'ignoranza
della
l'as-
critica
^.
proposito di quello
V Archivio
storico,
pur
onde
lo storico
egli inteso
mava un
ribelli, e d
non aver
Op.
F. Pkedari,
cit.,
],
introd., p. viii
neW Antologia
della
I,
for-
I, p. 140..
LA STORIOGRAFIA ANACRONISTICA
d'Aragona rispondeva in
Xapoli a Luigi
XI
di
99
nale e fruttuoso
il
e,
passando
ritratto
al concreto,
mostrava che
la
veramente
aveva trascurato
il
il
significato storico
^.
M, Tabarrini,
in Ardi. stor.
la
poco
ital.,
append.,
XXXI,
I,
537-9.
289-93.
l'uf-
La
tari
il
memorie
Il
politiche e mili-
austerit
nuovo sentimento Il sommo dei desideri: un gran libro che narStoria d'Italia Scontento verso gli autori precedenti di
tale storia: storie regionali e municipali come materiali per essa, e romanzi storici come mezzi di divulgazione Carattere di poema che
era in quella storia desiderata e non mai. composta
Sparsi motivi e
linea generale di questo poema Esclusione della storia dei Romani
del
rasse la
Prologo:
Nucleo principale:
poema medievale:
Una forma
Comuni
la
antichissima (preromana)
civilt
Medioevo
Kagione politica e raMedioevo
Protagonisti e azione del
il
il
popolo italiano,
il
Papato, l'Impero
suoi
l'amore per
l'
come
Italia, la
accennato, la
ca-
compartecipazione
alle
si
102
IL
il
bar-
mondo
presero a narrare al
si
i
civile
loro travagli e
alto
il
commissari di Francia,
nome
il
loro
voti e
Francesco Lomonaco,
accuse contro
le
facendo sonare
e,
indipendenza italiana
d'Italia, all'unione e
casi, e
propositi. Tale
cittadino Carnet
patriota napoletano
sulle
da
se-
napoletana
tale
^
;
anche per pi
rispetti
il
Saggio del
all'avvenire;
di rivolgimento negli
ture della
la
sguardo
tali
lo
medesima
luce
in
pi
tardi.
ogni
scrit-
la Lettera
apologetica
del Foscolo.
Botta
Il
Colletta,
mandato a confino
un pen-
veva), in
mezzo
Bistampa
al
e ide
il
1913).
2
nap.,
Sua
lettera
XXXIV,
da Brunn 28 luglio
505.
'22
in Arch.
stor. x>er le
prov.
IL
tava sempre
mondo,
del
patria
compendio
<^
quel popolo
de' giudizi
la ingiustizia
le
(il
cui ultima
e nella
nell'animo
103
seme
il
l'avere stabilito la
li-
le
nuove dottrine
civili
teatri di
ma
in
frutti
un nobile
le
commemorano
prova
la parte
questo fine
Spagna
^
;
alla quale
il
desimo intento
il
si
rivolgevano
^.
Al me-
De Laugier
libri del
^,
che
in Ispagna dal
2
1803
al
delle
campcnjne
E sebbene
gl'ita-
Antologia, n. 69, sett. '26, pp. 1-41 (ristamp. in Opere ined. o rare,
NapoU,
1861).
Per
l'esercito
anglo-napoletano in Ispagna
da D. Puccemolton, in
si
veda
il
Aitologia mi-
nome
un
p. 79.
4
N.
113,
maggio
'30,
D'Ancona, Ricordi ed
pp. 136-7.
Concisi ricordi di un
ay^e^i!/
(Milano, 1902),
104
IL
liani
non
si
tari (e
e pittoresco, sovente
memorie
Baggi, ecc.), e
tolini,
il
portanza hanno
le
memorie
di
Guglielmo Pepe
le
che
-,
esperienze e
le
ri-
senti-
menti onde un giovane soldato dell'antico regime passvia via a gallofilo e repubblicano, a fautore dell' indipen-
monar-
Attraverso tutto
il
quelle di
un
Pepe assunta
inglese, e
si
mettono in
dello
due scritture di
in
risposta, l'una
Championnet, e
aveva
l'altra
contro l'esercito
fatta
contro
repub-
contro
Perch
poneva fede
un risorgimento
in
il
d'Italia
merc
le
semplici
denza; e questo
guendo
lo stesso
il
impulso,
Giacomo Lombroso,
si distinsero nelle
2
D'Ayala raccoglieva
il
^,
le
Memo-
Vite dei
primari generali ed
ufficiai i italiani
che
il
1734 al 1813
(Lugano,
Napoli, 1833.
1847).
IL
sconfitte, e dalla
lo
105
alla ri-
grande
alla parte
coli,
napoletano
Memorie
militari na-
e successori ^
il
napoletani avevano
dall'
Ebro
alla
ad
memorie
scosa, e pel
del
Mo-
^.
>>,
cino, notissime
e per la
Lombardia
Pellico, del
Pallavi-
al-
si
acce-
sero allora intorno alle storie del Botta e del Colletta (per
quest'ultima
vedano
si
desse
Ignes.
trattandosi di libri che incedevano veramente pe?Memorie che non erano propriamente storie (bench
n^ contenessero
si
nache, ora espressioni di vario affetto politico, ora allegazioni defensionali, ora
loro discordie,
zionale, che
si
si
fa chiara la
era formata.
il
lavoro
alla
pubblicazione
da tante altre
simili)
degli
Economisti
italiani,
XV,
Progresso,
Progresso, 1839,
262-6.
XXIII,
235.
come
cui fon-
106
IL
il
vecchio municipa-
monumento
comune
non stancan-
le
glorie
la sollecitu-
d'Italia; e gi Vin-
Vennero
pritori italiani.
dagV italiani
fatte
(1834), e
Parigi
1841-3
Le
il
il
Rinnovamento
volevano mostrare
come
tico splendore ,
egregi avoli
Un
Ma
l'altro
nel
in
all'Ita-
un quadro,
la gloria dei
comuni
Tommaseo
e dal Balbo
^.
perdurava, dei
F/^e del
lia,
Mamiani pubblicava a
il
Capponi,
Baldasseroni,
Cctrt.,
li
stranieri
Il,
23
^.
(lett. al
Il
fasti-
lavoro dell'erudizione e
Gant
marzo MI):
del 27
ctr.
F.
italiano (Firenze,
(Milano,
Tommaseo, in Antologia, n.
Carlomagno, ecc.,
5
Wachler,
parte
Balbo,
Il regno di
p. 246.
cit.,
1.
e,
p. 1060.
IL
come
piti,
107
nel Settecento, in
mano
ma
contrario,
amavano
come notava
la
Libri
il
loro patria e ne
in
*,
bramavano
retrivi e reazionari,
come
il
mano
ci
il
per
coloro che
di
progresso. E,
notavano
altres
vano
nel passato
a que-
alcuni ora
si
da-
animo pi preoccupato da certe idee dominanti presentemente ed indifferenti pel tempo trascorso, con mire di
rintracciare nella polvere degli archivi qualche conforto
a deluse speranze o a futuri precetti e pi tardi
;
veleno nascosto
in
davano a mettere
in
mostra
2.
il
Un
speranza,
morte e
ma
alla
insieme trepidazione
speranza
ma
simile
pallor della
al
ma come ammonimento
come gonfiezza
e sollecitudine di bene,
bu-
riempito di fumo
feudale
italiana nel
La
filosofia
Baldasseroni, op.
cit.,
11-12, 7B-82.
(scriveva
il
108
IL
r/lie
cole,
genealogici
gli alberi
il
^
;
giudizio etico.
il
Altri
Fami-
la filosofia
^),
che
^,
uffiziale
di
da gara
conversazioni dei bivacchi, con uffi^ e l'aveva concepita con altezza di propoe larghezza di disegno, ravvivando la genealogia con
sorta, nelle
ziali francesi
siti
sommo
di tutti
^.
voti
si
racco-
mento
non
la sostituiva
il
com-
ben giudicante
^'.
Il
si
era tutto
consacrato e aveva intrapreso all'uopo grandi lavori preparatori lavorando lui e facendo lavorare
di erudizione
ma
anche
altri, e
tologia, n. 97,
Si
IX
ital.,
veda
gennaio
la
sua
'28,
95,
29 luglio
XV,
fini col
'19.
pp. 50-1.
lett. del
stor.
(1853), p. 290.
Saggi
sggO-
solo
non
cfr.
riferiti in Critica,
M. Sartorio,
te II, p. 747.
XIII, 415-7.
nel Ricoglitore
ital.
e stran.,
a.
II, 1835,
par-
IL
gna
sommario
suoi predecessori e
li
109
passava
a rasse-
ma
smondi),
d stranieri.
Il
la storia del
necessario che
lingua,
di
>>
se-
molti
quanto
sia
stile,
nazionali
tali
Leo;
il
la storia
scritte
dizi,
da un tedesco
ma
tevano essere
Segno
(il
Voigt),
un tedesco
-.
d'Italia
^.
Storia
il
voi.
M. Sartorio,
IX,
p.
531
1.
e; A. Zanini,
I,
intr.
Per l'opera
di G-. Campiglio
{Storia generale d^Italia dagli antichissimi tempi fino a' di nostri, Milano,
1835),
ciente
^
cfr.
Balbo, Pensieri,
p, 477,
che
la
reputava
altres
insuffi-
110
IL
da condursi da parte
>->,
otte-
necessaria l'esecu-
pi
di
avrebbe
lia
di
fatto
un
grande ingegno
il
tutto perfetto
e dato
compiere
la
grande
sintesi
anche
ma
analisi
all'
che
ai nostri giorni, e
prima
non
ripe-
solo per la
singoli
ne-
il
filo-
uomini e au-
dando
a pensare, ad in-
tempo
compiuta
dell' analisi
della
Un
giunger mai.
sofisma,
il
il
d'allora
contrario era
il
il
vero,
molare
gli
studiosi
^.
delle
varie
parti
si
attese a sti-
d'Italia a portare
del grandioso
monumento.
Piemonte
^.
V Antologia
Il
eccitava a dare
lo
Fabretti,
1.
e:
cfr.
D. Buffa,
di lavori
sulla storia
in Ardi. stor.
ital.,
append.,
Ili, 239.
2
a. Ili, 1836,
'30,
parte
p. 95.
II,
ro-
pp. 464-5.
magnola, e
sola
il
italiana
IH
IL
Progresso
Romagna,
rallegrava che la
si
quanto storia
in
comporre una
la
si
potreb-
si
romanzi
che
storici ,
rendes-
la
li
come a Napoli
dappertutto, a Milano
in
municipali o italiane
una
cipio a
E romanzi
corpo
ne
Sicilia, se
un bibliografo po-
si
di sto-
die prin-
letteratura e le
riempivano
strenne letterarie
un certo
giornali di
che allora
stile
amena
si
usava
romanzesco
s'
in-
troduceva anche in opere che erano frutto di severe investigazioni erudite: per es. nele Biografie del capitani venturieri dell'
Ma
Umbria
del Fabretti.
veramente
alla
duttore
per essa
eterna dell'uomo
raccomandava come
filo
che
sol
il
le
Ma
chi
rechi a
mente
tutto
Recens. del
Per
IV, 627-8.
Balbo e
4
il
la
Tommaseo
Lombardia, un
Romanzi
storici
Santarosa:
tal catalogo
e,
'^
156-7.
form
il
maggio
'30,
pp. 22-35.
,
1.
XXXI,
in Antologia, n. 113,
M. Sartorio,
vere
v. V. Gian, nella
ghettone.
con-
il
p. 754.
Il
Nuova
voi. I
il
112
IL
sidrio, ricordi
di
rimpianti, rimpro-
glorie, incitamenti,
poema, un poema
che
si
si
il
il
Balbo chie-
pili
sommo ingegno
che, ravvivando
come
Olnero coli' Iliade (che pure il quadro magnifico di una
lega nazionale) preluse al fiore dell'antica Grecia ^. La
Storia d'Italia! , esclamava enfaticamente un altro scritblimo tema, spiani la via all'instaurazione d'Italia,
<<
che
ti
fanno ardentemente
forma a
tutti
concetti,
Anche
il
una
una parola, un
veste,
all'idea, e, traendola
colore,
da quel tur-
titoli
che
la
Pensieri
cit.,
Primato
p. 37.
le
pi fiere nazioni di
IL
bine entro
il
quale confusa
gliata, rinnovi
istorico se
il
^ Di
su molti punti e
si
si
si
si
il
Ila
il
lavoro
sparse lume
ma
quel che
nonch anche il desiderato poema, sebbene non si componesse in un libro di riconosciuta eccellenza, veramente popolare e perci classico, fu pur cantato, come si poteva;
e non solo ce ne restano episodi e frammenti, ma possiamo
raccoglierne, e importa raccoglierne,
-e
fondamentali motivi,
epigramma
si
appuntava
il
villano
carogna di un nobile destriero da battaglia e che si tenevano figlie di esso. In altro senso la storia di Roma era stata
celebrata in ogni parte d'Europa
come una
storia ideale,
tima
la
se-
sua ul-
montata
nullit
col
di
giacobinismo.
L'
moda
intrinseca imperfezione e
a. Ili,
risal-
114
IL
dolorosi esperi-
di conquista
avevano
disin-
Roma
romana ^ Abbiamo
generato anche
la forza
mi-
colo precedente
si
realisticamente
romani, dissipando
il
si
^.
un
risorgimento italiano: immagine di un'et dell'oro, precedente, nonch il dominio romano, le colonie greche, e culminante nella potenza etrusca, che si sarebbe poi disfatta
col
a. I, 1834,
2
1835,
parte
II,
in Ricoglitore
ital. e sfrati.^
pp. 101-11.
XI,
95.
IL
apparati e
gli
le
di
115
professione
^
;
di Pesto e
form
Anche per
il
la
grande prima
ripartirono
da mire
svilupparono
il
di-
ger-
genera-
gran parte
poi gl'italiani
me
ma
Roma;
di
effettuata per la pi
corso di tanti secoli, cui debbonsi attribuire le prime rivoluzioni, che in tanti
l'infelicit
simo
il
modi
influirono
motivo generatore di
su
le
Dove
quella immagine
nostre provincie
delle
2.
discordie e
si fa
chiaris-
dell' Italia
ve-
tusta,
di
Feroce contro
il
feroci
'99,
si
cultura e la
d'Italia
romani
dimostrava
il
Cagnazzi
floridezza
'48),
delle
il
quale descrisse
regioni meridionali
e del ca-
U Italia
Op.
Napoli
175-6.
avanti
il
^.
Ma
erano giudizi
(rist.
di Torino, 185^).
cit., I, 47.
ne' passati
tempi
e nel presente
Regno di
116
IL
divulgati,
assai
tali
del
dopo
cataclisma,
il
si
romana; e l'autore non celava il suo intento memorativo e ammonitivo verso gl'italiani dei suoi tempi,
alla forza
poi,
il
^.
Alcuni anni
di-
poli d'Italia^,
perch intendeva a
(che, del
resto,
si
vide riunito al
dramma
in
il
terra nel
il
dramma
era trasferito
che prima
si
il
rivolgeva
ai
Romani. Certamente
Medioevo
si
l'affetto pel
vidualit
come
e al
il
ritornata barbarie
>^,
bar-
non riteneva significato dispregiativo) come la giovent della nuova Europa, ma n questo pensiero era stato
barie
I,
1833,
A. Mazzoldi, Delle
P. U., Altre
**
Arch.
stor. ital.,
N.
S., I,
parte
II,
p. 169.
IL
117
si
congiun-
geva con l'idea della nazionalit; e, d'altra parte, il Muratori e i muratoriani avevano fatto sul Medioevo soltanto
un'eccellente erudizione di particolari.
Chateaubriand e di
anche in
suscit
l'efficacia dello
altri
Italia
Fu
tedeschi, che
il
non gi
di quello
che
tide, e
ma
e digerito,
del
aveva scosso da
allora
hliques italiennes
tutti
dava
ciliatore
il
un
di
si
Con-
il
^.
te-
sori
allora
serva
Libri) che
il
qu' empcher
les
reforiies
veniva sradicare
gresso,
animo
il
iitiles
honies
e considerando
fru-
filiale la storia
Dal Manzoni
2 P.,
n'taient
vielleries
il
nuovo impeto
di pro-
-^
ces
toittes
(nella
Morale
n^WArch.
nel Conciliatore,
cattolica)
utor. ital.,
n. 70, 2
si
trattasse
append.,
maggio
che
'19,
I,
il
necro-
5.
e n. 78, 13
maggio.
118
di
IL
affetto
medioevo
alla
senti
si
verso
fedeli del
il
valore di
lente, e
alle
si
beffeggiavano
si
il
Botta e
mento
di
suoi echegglatori.
il
nostri
il
porta-
mine, aiutali
diletto
che
si
^.
sebbene alcuno
provava a riandare
le
si
meravigliasse del
orrende calamit di
^,
la
generale
^.
di frequente che in
lismo
il
non isfuggiva
vera cagione,
altre
medievale, la nuova
d'Europa,
parti
Serafini)
appunto una
Capponi, Cart.,
X, a propos.
II,
255-6.
parte
Cfr.
ita!.
II, p. 748.
sogno
il
Sono
dell'et pura e ingenua.
un archeologo-etnologo-poeta, Panfilo
i
meno
sentimenta-
il
M. Baldacchiki,
IL
119
musica propria pel nostro cuore tempestoso ed apparenteessi ci fanno sentire, imaginando, una vita
mente muto:
sopruinane;
ci
si
in tutta la
sua
cause che a s
sentimenti
di
ci
ammiriamo quei
onest, quell'amore
amicizia e di
cavalle-
cuore
\ E come
dioevo, cosi
sotto
corazza avevano un
la letteratura
si
l'aspetto
trascelti in esse,
il
la
recava a saggio
il
Di Cesare
2,
e pi tardi
Cronisti e scrittori
da eleganti
chiamato l'epos
i^iogni
letterati^.
erano
dell'Italia presente.
La
le aspirazioni stesse e
quale, uscita
bi-
dalle riforme
derna; avversa
vagheggiava
moderna
e la religione, e perci
Progresso, 1845,
rino, 1840),
I,
XXXV,
lo
60.
Contro
esaltava
borghesia
pontefici
che
72-3.
Voi.
I,
Comuni
mo-
al
Tnedioevo protestava
storia
Napoli, 1845.
120
IL
favorirono
com-
battenti di
Italia),
epici:
stessi
gli
dir vero,
per
la lotta
un
altro
ciclo epico
lo Stato forte e
unitario,
si
chiamavano a volta
Federico di Svevia,~e
gli
gorio;
ma
Magno
o altro
papi, Adriano
o Gre-
avversari Carlo
un
ciclo letterario ^
all'altra,
che nasceva da
si
menarono
cosi
mento
solo
la
il
seguiva la lunga
Si
veda
ci che ne
ho detto nella
IL
121
Cosi,
nia, si
concludeva
meno
come
studiare a preferenza:
hanno
la
che
storia di ci
gli
uomini
le
perba tutela,
rono
Il
si
storia recente
quella dei 280 anni dalla scoperta dell'America alla ribellione delle colonie;
storia
moderna
romana
e greca; e voleva
che
Non
sto.
si
Il
mondo
sto-
si
stu-
movendo
E ben
mondo che
si
muo-
di pos-
mondo
derno,
come
le
donde il maggiore interessamento che gli italiani prendevano a quella et remota, a ci che accadde nel duodecimo o addirittura nel sesto e nel quinto secolo.
stor. ital.,
I,
96-7.
122
IL
La
si
viene facendo.
E con
vita, e s
penetrazione,
chi la teo-
ci fu allora
la filosofa
la
l'etica
dopo
religione,
sofa .
deve
allearsi, anzitutto,
quale
realizza la
filo-
ma
popoli,
si
ranza.
altari,
il
lo storico
dev'essere straniero
umanit nata a fdarsi, a pentirsi ed a finuovo a quegli che la vuol trarre in inganno .
Nei quali pregi, che potrebbero sembrare solamente morali, a voler guardare sottilmente, si chiudono anche
nit: di questa
darsi di
soli si
vor-
largamente
si riposi
la
mente
spirito
umano,
un
musaico rotto
e frastagliato di piccoli
ch quell'ideale
festatosi
dosi cosi
di giustizia e di verit,
e nel
tempo,
come mai
poca
po-
Senza passione,
pu addivenire una forza che generi
la parentela e l'affinit .
la storia
si
non aver
le virtii e
che
si
uomini?
degli
felicit
la
si
Questa umanit
123
IL
da un unico
Ma
Ietto
che
ci
rite le parole,
la
il
pensiero che
un'immagine
proietta
si
si fa
come vita
un'immagine
di storia
ma
si
intrinsecamente non
confondono,
la storia
si
si
confondono mai,
e,
l'altra,
quando
si
cetti di
mento
ne condiziona
storico e
il
momento
poetico,
tra
il
il
mo-
giudizio e la
fantasia,
tra l'amor
questo
si
patrio
si
suol chiamarla)
neo-
copo
P. Castagna (a propos. della edix. della Sloria fiorentina di IaPitti), nel Progresso,
XXXI,
274-86.
VI
La scuola cattolico-liberale
E LA STORIA d' ITALIA E DEL MONDO.
Carattere della
tendenza
Con-
Il
Discorso del
Manzoni
Troya
Il
e la Storia d'Ita-
l'
ab-
tico. Il
lia
L'abate Tosti e
la
Lega lombarda:
le
altre opere
La
storia
Le
11
denza religiosa
Vani
storia italiana in
un
il
mito nazionale e
il
minori
la trascen-
c,'he
tendenziosa,
vertire, che c'
cosa
mala
fede,
come
si
suol
dire, o
for-
quali in
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
126
accomodano
passione,
lutto
in tal
modo
da rappresentare
fatti
il
loro
proprio.
c' un'altra
quale
si
e,
guardando poi
da
genuine fattezze,
ma
queir immagine.
di
la poesia, e talvolta
si
atteggia ad
Al solo
farsi ripassare
nella
memoria
Balbo,
il
Gioberti,
il
Manzoni,
Tosti,
il
il
il
Troya,
Tommaseo,
tendenziosit
il
il
Capponi,
Tabarrini,
dov appar-
vita pratica secondo quel che credettero di aver visto delineato nella storia
qui esporre
come presegnamento
nemmeno
in
compendo
del futuro.
la parte
italiano,
senza
che ciascuno
mi restringo a
ri-
la loro storiografia)-
storici
altri
le
armi, e
pi
),
127
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
un
e Ottenne l'invio di
fallito
e,
chio e infermo, la
in
Lombardia;
questa
straniero
dallo
esercito napoletano in
il
visitato
mezzo
e desti
Il
Montanelli, che lo
in
Napoli, lo ricorda
anni innanzi
alcuni
infermiti\ di
gambe
ed
accennare eloquente
pe-
al
mar-
se (concludeva
il
venerando uo-
le
ci
prepara
la
mosco-
papato latino,
La
difesa e
il
^.
dei
gli
avevano mosse
il
Ma-
poteri civili
di
volteriani, era
tivo
le ac-
il
il
Ma non
dell'Italia,
il
mo-
gi
ma
il
in
il
che perci
umanistica
quanto
l'antica,-
questo rispetto
il
ma
secoli, e
Per
poteva essere
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
128
tici,
e forse
non
E come
benefico.
Papato cominci
col
la
seconda vita d'Italia, cosi col suo ribattezzamento nazionale e liberale poteva cominciare quella della nuova, della
terza Italia che avrebbe rigenerato moralmente l'Europa,
composto
di
e sociali, e
dissidi politici
costituito
il
centro
La
storiografia
cattolico-liberale,
come
del Papato
accomodantesi
ai
ma
consigli di Dio,
argomento
di speranze.
Cominci
il
col
volgeva
vinti, a quei
ai popoli
formarono poi
il
celti,
che
vano presa
romani o
vinti
al-
si ri-
umana. Ma nemmeno
per questa parte da parlare d' imitazione, sibbene di naturale consenso, nascente da conformit di situazione storica: gi
il
mostrando
romana superbia
la
-.
interessato a' pi
\ e del pari
tutti poi
La condizione
gU
lodarono
il
Thierry
Romani
vinti dai
Lon-
voi. I, ^, 301.
articoli del
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
gobardi era rimasta velata agli occhi degli
del Muratori
si
129
storici, perfino
una
onde
un
gli
sol
uni e
gli altri
popolo
Ma
il
dubbio l'immaginata rapida fusione, e mostr l'ignosi era intorno a ci che formava il fondamento
ranza in cui
di tutta la storia
medioevo
sociale del
italiano, lasciando
me:
quale erano
che rimase
*
libert
se
suo esa-
il
il
Longobardi
pressori delle
libert signorile
il
svelavano non gi
si
popolazioni italiche;
della
popolare.
fratelli
ma
non sussisteva
se
opal-
Che
e si era
Longobardi
e condannare
(diceva
d'osservare la storia
bili di
una
venimenti
il
un
Ed
primi
avrebbero potuto
arzigogolare gli
effetti possi-
>^
un
fatti in vista
.
,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
130
della posterit, e
dentro o sotto
che certezza
da
ci si
trovata
come
lo stato
come
fatti diversi:
quand'anche
se,
umana
cosa ragionevole e
si
di quelle
solo
un
episodio scientifico
>
venne
il
compito di tutta
la vita di Carlo
mosse da Dante,
vide
si
il
immensa
il
Il
(epper
anche
si
^,
i fili
storici
e nel cui
poema
il
medioevo
piagnoni dantisti
,
i
contrappose fermamente.
stesso, egli si
anatema
una
(scrisse in
difendendo
propri giudizi) a
Io grider
sempre
chiunque chiam
lo stra-
lunque
altro.
Ma
mi sembra colpevole un
una patria e
Si
veda per
in Museo di
se.
dal
gli studi
e leti.,
a.
Campidoglio,
ma non
S.
per questo
Baldacchini,
LA SCUOLA CATtOLICO-LIBERALE
131
Amalec;
dalla sua
Roma. E per
scrisse a
di
dersi le
mura
mura
deridessero dalle
contro le
'
ma
Ei
Si,
frontar lo straniero!
da Signa
donne fiorentine
sfacciate
poppe scoperte.
l'esercito
',
perch portavano
',
'
villano di Aguglione
da quell'anno dur
',
'
il
da Dante, potevano
cosi scherniti
uomini
baes-
ma
la
quale
Ferruccio; e
dur per 217 anni, per quanti non dur Atene... Ma,
condo
le
fatti,
furori
e volle
lui;
se-
da Giotto
fino a Michelangelo,
ebbe torto
da Boccaccio
la Cupola,
sempre gloriosa,
quantunque sempre agitata ed insidiata: Ferruccio ebbe
torto di morir per essa! ^
Si vede da questo brano (e assai altri se ne potrebbero
recare) l'animo ardente del Troya e come, in quella sua
fino a Machiavelli, e di star
un grande
Giudice, op.
^.
Del
imma-
l'astronomo
lo
che
storico
E quantunque
Del Giudice,
cit.,
p. 16.
op.
cit.,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
132
noia
dell'eslio,
poema,
si
i
di
sorprendono qua e
l,
visita la
^
;
mezzo alle pi aride disquisizioni, si accennano simili quadri. San Germano, vescovo di Auxerre, implora invano piet per gli Armorici da Evarico re dei fenella Storia, in
roci Alani,
curarlo
ammir
l'Alano ed
bello
non
pace
ai
romantici
^,
^.
nosceva in ci
gli
ristette
parve
si
n cercata, che
d nerbo
al
si
suo dire.
solleva da s e
Non
favorevole
innamorato dello
italiani e
destriero
vecchio venerando.
affettata
riempie l'animo
gli
dispone
cavallo:
quell'ardire
sella e parl di
di storico
il
del suo
si
il
il
suo vizio
stile di
^,
egli
ma
poneva
(in
piere) di
una parte
l'Editto e ne
del
tempo
danno
loro
le
Il
Del
Storia, voi.
Sua
Lettere inedite di C.
genn.
'31).
presentare re Rotari
altri,
che discutono
veltro allegorico di
I,
ed
Dante (Firenze,
di
non
Del Giudice,
Troya
C. Balbo cit.,
p.
65
(lett.
del 15
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
133
pur dipingerlo,
E ammirevole
il
farei forse
ma
se
io sa-
rimangono
fssi
dare un piccolo esempio, quel luogo del discorso sulla condizione dei Romani, dove, recato
un brano
latino di
un vec-
zamente
Romani
condizione di servi:
Da
si,
ma
ridotti
a vii
dice lo Herold
^.
Dante,
il
in
sii,
Germani
e di l alla origine
delle
stessa
Longobardi: se
popolazioni
I
(egli
barbariche,
il
li
disgermanizz, accettando
fortissima la
istituto
mancanza presso
germanico del
guidrigildo ; e
a quegli
altri,
come
il
del
li
prova
caratteristico
venne ornando
si
contrapponendo
le
virt,
alle
Storia, voi.
I,
di essi
parte V,
p.
Basine,
xxix.
le loro
Gisle
eroine in-
Rumertrude,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
134
alle
feroci eroine
vano avuta
ma
germaniche
^ Non
greco-romana
la civilt
pensiero cristiano;
il
aperto e disposto
certamente
Ostrogoti, e
gli
essi,
Una
cattolici.
gl'Ita-
rese odiosi ai
li
donne carezz
sarebbero
si
felici
fossero malaugura-
si
romani
benefici.
influssi
tali
fusi (felici
liani!) col
il
che negasse
gli
l'efficacia
fati
lasunta*.
Vinti, spersi
il
che
popolo
Longobardi,
minando
si
od oppressi
prese
il
le loro leggi e
il
furono
posto
loro
come
quali,
Troya
si
fedissimi
spiando sottilmente
le
antiche carte,
non
si
chiamava
stati
1'
si
tace per la
aldionato
guidrigildo
buona
di
ser-
s'intendevano
taci-
avversa
siderarsi
cessaria
754 tra
proprio di
Romani
d'incivilire
e
barbari^;
Franchi, al quale
Donazione
ai longobardi, fu la sola
di Pipino
Medio evo
*.
si
fond
N meno
utile,
il
ma
trattato
nedel
nome im-
die
il
il
diritto
pub-
legittimo e ne-
Pref. alla
IV parte
Del Giudice,
135
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
cessarlo da dire
il
in
Roma, dove
dal 728
air 800 essi furono capi e non principi (quasi con l'autorit
il
al 1198,
quando
il
Senato romano
pontefice ^
il
essi
sebbene
pontefici favorissero
Franchi,
non
nuova
civilt, della
tra:
oltre
Roma, s'innalzarono
iVmalfi,
^. I
presagi
prendere
il
nome
di
Flavio, con
Roma,
volle
il
si
chiericato
germanico promulg le sue leggi. Dopo il mille, i commerci delle citt marinare rimaste immuni dai longobardi,
letto
romei
lo spirito
come Genova
Pisa,
viaggi
rono tra
le
tante
cause per
le quali
si
ol-
fu-
popol di nuove
ma
di
uomini verso
la
civilt
'27,
in
Del
Storia, voi.
I,
I,
p. 368.
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
136
da re Desiderio,
da
ma
altrettali stirpi
longobardo
fiuto
il
trione
il
romane, procurando di
Roma
Germania
tutta la
luce
polose citt,
Grecia
r
nuova
ferina o selvaggia
porr
le arti di
tempio cristiano
il
Plinio,
togliersi di dossa
il
E Roma impose
in guisa
ranno certamente,
Cauci d
si
che
legge-
Livio al pari di
libri di Virgilio e di
Col
pur
credendo molto
alla
mutamenti
si
pareva
in-
nuova storia
di un popolo
d'Italia:
affatto
nuovo
e diverso
cio,
non trovandosi
Ivi, p. 6B.
Storia, voi.
3 Lettere sulla
stor.
ital.,
rini, voi.
I,
parte IV,
p. 405.
Italia,
pubbl. neWArdi.
ined., ed.
Tabar-
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
che rispetto e con
Affrica, laddove
sempre
mente
effetti,
Longobardi cangiarono a un
le
forma e
la
labili
137
la civil condizione,
ma
tratto e per
non
sola-
Pi prudente
era altres circa le illazioni da trarre dai due disputatissimi luoghi di Paolo Diacono (oscure epigrafi segnate a
capo della nostra nuova storia, e che allora furono ansiosamente interrogate ed ebbero altrettanti comenti quanto qualpi pregnante passo dei Vangeli e delle Epistole);
siasi
come anche
Rotari;
parve che
gli
la
parti
dell'Editto di
alla
solenne
berazione
estesa
, il
ficienza e
dal
potesse
non
da alcuni
tutto
il
Comune
il
all'insuf-
italiano:
tenuta soprat-
germanica,
os-
sogno di eruditi
Ma
la dottrina,
seguendo
s'intitol
romani
sicch quando
coi Co-
non
conciliati e per
muni
risurse
da quella vittoria
sizione;
sempre
un popolo
,
attivi,
italiano, usci
monco
dimezzato
germe
storia
vitale della
italiana.
fran-
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
lo
cesi nli
gli
germanici
eccettoch
non mai cacciati ; e la storia nostra una continua disputa, da quella sulla lingua a quella sui cardini della
storia stessa. Par quasi che talvolta si affacci seduttore
alla mente del Capponi il concetto degli avversari, di coloro che lamentavano la mancata consolidazione ed estensione
regno
del
Spagna
e Inghilterra;
sentire:
pur
si
ma
che
longobardico,
pari
forte, al
egli lo discaccia
ci
Perch
nome
Il
alle
mondo.
me,
patimmo
che
Francia,
di
con dignitoso
di
romano imperatore
e pel
civilt latina,
popoli, fu
nuovi e rozzi
il
mondo
il
papato, se
come
po-
dar forma
all'Italia,
agli stranieri
le
citt,
papato e
il
le
e,
>>,
citt
fosse
il
fecero
Europa, abbracciandone
tradizioni
Op.
cit.,
si
I,
si
and
cer-
grandi e splendidi
da contrapporre
il
tutto,
Chi contem-
vede
come
139
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
romane che
vincie
tr
allev. Della
stirpe
latina
anche nu-
esso
gran dote
il
concetto
negazione:
venuti la
calcolo
<M'iter
nella
il
carit, e l'analisi
Capponi comparava
il
prote-
il
il
Con
nel discorso.
il
siffatti
ogni altro
l'arte, la poesia e
ma
moderna,
in ci
che
chiama
si
le altre
il
civilt
mond
stampa
e la polvere,
dovute
ai
meccanico ^
Ma
loro
queste ul-
mente dopo
Prima,
il
Capponi
il
alla civilt
si
affisava soprattutto,
germanica, negli
elementi
civilt greco-latino-cristiano-italiana.
anche guardando
latini,
ricordava che
nell'unica
nell'udire in
la
(egli
feudalit fu
Monaco
Baviera
di
con singolare
felicit
d'ingegno,
a sfoggio d'erudizione
le cose
quali
si
addottorano
gli
al pari di noi
si
approfittano
sulle
Istitu-
come
di
^.
di squisita sensi-
Op.
cit., I,
Op.
cit., I,
123.
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
140
Cesare Balbo fu diverso dall'uno e dall'altro, sebbene dell'uno e dell'altro partecipasse gli ideali politici, e con l'uno
e con l'altro fosse in ispirituale
Quando
propositi.
ria d'Italia,
il
scambio
e di
di pensieri
Troya attendeva alla sua grande StoBalbo dava fuori il primo volume di una
il
conduceva, aspettandone
il
derazioni scientifiche,
alti cuori,
ma
mane non
l'altro
quali,
ma documento
prima
di
annodare
nobilissimo di due
le loro relazioni let-
Comune
era
il
rata
Storia
le parti. Si
(scriveva
il
d'Italia; ed
Troya:
l'ho
in fine
trovato!
il
Balbo al
comune
e dolce
io
ab-
Storia, e
il
Troya,
allora
condurre
la
Dante
al secolo di
circoscritto
il
suo
anzi
Ella
si
lavoro, e che
il
non avrebbe
dettato
sarebbe forse
fermato
all'
888 ovvero
al
964:
141
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
si
volesse rima-
Senonch il Balbo non era ingegno di poeta, non di filosofo, non veramente di storico: era piuttosto un ingegno
pratico, con la durezza dell'uomo pratico, che non si lascia distornare dalla sua idea, la
gli riesce
in lui
come idea
pendenza:
il
unum
:
fissa
del
Balbo fu l'indi-
necessarium
et
'.
l'indipendenza
Libert
minato e controverso
sta
L'idea
fissa.
porro
dagli stranieri.
non
di farla
gli
tendono in
tutti
tempi, in tutti
luoghi
al
medesimo
il
Nin-
se
come
triste spettacolo di
il
una dipen-
tempo
Gregorio
nieri,
II,
il
e costituito
la
cfr.
Lettere di C.
Troya,
Troya
Storia, voi.
I,
e Q.
p.
Balbo
II,
cit.,
p. 55.
papa
prima lega
mezzo
pri-
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
142
ma
sto
a capo della
Lombardia
lista de'
certo, l'inventore del vero metodo di libert italiana meriterebbe, pi che non tanti altri inven-
posteri; e,
pretesi
tori
tempi che
non
circonda
lo
gli riesce di
della civilt
amare a pieno
di una
l'et veramente
italiana, e
avanzatissima
che
servare
produr
la
civilt , e
l'et
dei
civilt
il
il
l'et
libert
poteva
Comuni,
feconda, ricca ed
quale
che egli
paradosso
tale:
Cinquecento,
che
la
doveva
memoria
Per quell'amore
gli stranieri
chiamano
laddove
il
;.
prima, e
secoli
si
l'assedio
in
scellerata
italiana,
di
mano
al
come opera
il
colle
armi imperiali,
di
simonia,
contro l'Imperio
tutto
Firenze
il
suo
Cosi,
infame opera,
le tradizioni
papali
non po-
come
la
prima
con
14B
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
tempi moderni, non perdonando
la filosofa dei
ai
Bruno
Ma-
benevolo anche
chiavelli, poco
rimasero
deschi, che
biasimando
al Vico,
indietro
agli
altri
per
te-
lo spirito
come
nei quali,
cristianit,
Repubblica
sue membra, non mai quella espressione di
Citt di Dio ', furono cosi veri,
od anche di
cristiana
'
cosi reali
ora
insomma
dente
lia ; e
forse
'
un
sognava
ci
il
essi,
denso com' di
simo,
fatti e scritto in
dall'et an-
fino
al 1848, e,
serrato e rapidis-
istile
dit
ma
riesce
che per
naturalmente ed antichissi-
indipen-
sintesi
camente picchiando
Pensieri
321, 401.
sulla
storia
il
per-
di ci egli stesso
lettori:
45-9,
53,
144
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
corra ad
anima
tosto
La preoccupazione dell'indipendenza
altri.
da Mos
ri-
fu pur
da Erodoto o piut-
sappiamo, almeno in
ci, porci al
par degli
almeno
Usciam
altri.
di pronunciare,
Il
Sommarlo dovrebbe
essere
la
narrazione
di
ma
trama;
la
porta
il
al
braccio, che
l'opera loro
denza poltica
alti sensi,
sem-
tn
da
principio fece vassalla la corona d' Italia, che dal principio al fine per trentasei anni di regno interrotto fu
gran chiamatore e
soffritore d'ogni
vera
storia,
povera
re di
un eroe d'indipendenza
questo nome,
Arrigo fu bens in
ma
pi
Italiana! po-
politica,
come s'interpretano!
il
Italia
il
primo
secondo:
....
e se ci resta ver-
terre; e, per
rasse
volersi
pur troppo
far loro
l'offerta
Greci, e
perseguirli
ingranin
lor
Corrado fu
il
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
145
in Italia: fu-
rono
quindici anni
^straniero
libro.
il
avvedersi che
se
gl'italiani
stranieri
dalla
allora (come
modo
e che
arbi-
ma
ingegno
il
altres
Balbo
meno inventivo
il
Troya
Goti*.
torno
E
al
arrischiati
di
ne tolse
dirittura e
tolse molto,
giudizi,
congetture e
le
come
modestia
ma
altres
Rima-
storia, della
Cesare Balbo
Di quella
Veltro:
Carlo
di
=^
avevano augurata,
scritta
un manifesto d'annunzio,
monaco Luigi Tosti; il quale, nel tracciare
mo
ar-
culto pei
il
del
mag-
anche di
altri
saldezza nella
col
nome
disegno
il
uomini
impugna
il
fu-
massi-
fino
1856:
ai nostri tempi,
nuova
ediz.,
Op.
cit.,
p. 96.
cit.,
p. 299.
Sommario,
Bari, Laterza,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
146
guerr^^
Men-
anno 1848, fa
il
umani
fatti,
fatti
io,
uomo
del
nazione,
ma
giato
di cultura, sentiva
risorto
nel
VII o di Alessandro
III,
decimonono ed era uomo del medioevo come si chiamava, e italiano dei nuovi tempi, quasi impersonando la
,
vato nazionalismo e
e
questa
tradizione
la
medioevo
religioso,,
inculcava al nazionalismo
e libera-
liberalismo nel
nera
della
cordo
veste
di
benedettino,
era
lo
provava
sguardo sulla
il
sentimento
si
sentendo battere
e,
sua
Tosti
il
fatti.
Come
ma
le sue esor-
risuonare
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
8i
molto teologo,
laico,
il
il
Balbo, bench
Tosti,
abbandona
se
147
sentimento
al
se
teologo punto,
il
si
suo
al
il
uomini e
le
La
un esame
circa le loro
celebrazione delle citt italiane, che, pur nelle loro divisioni e lotte e nel loro individualismo,
temprarono animi ed
ingegni
Egli
gere quadri, diversamente dal Balbo, che ragion e sentenzi sempre. Egli fa assistere ai giorni della desolazione,
di Pontida, coi
stati
loro
fieri
un comune
duodecimo
e nel
il
Nel raccon-
nezia,
dopo
la
vittoria
della
Lega,
al
Tosti,
in
Ve-
viene
in
d'artista: vor-
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
148
rebbe, a ritrarre la conguizione dei due potentati, Michelangelo; l'ideale di quei visi lombardi, RatJiiello; e
Dyck
Chi scrive
sto
Van
non
cosi,
un asceta
del medioevo,
ma
piutto-
come
il
composto
di
perch
e fu
mondo moderno
il
tre fatti
papa pi drammatico
^ Che
tre
di
Rivoluzione francese.
la fine
regnare, e che
vano appellare,
le loro
tempo
E con
ma
invasioni barbariche,
della
sul capo
il
vedevano
e a cui
modo
N senza
ra-
il
compi
Ma non
e troppo forti
legisti,
la
di poi quella
zia .
teoriche, cinte di
la Chiesa
la
Bello
non pote-
visibile
gione
popoli non
le
scorgeva nella
della supremazia
con
il
non ebbero pi
principi
grandi avvenimenti,
le discordie
con
della
si
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
149
un puro ideale
laico e democratico;
egli
si
stesso
espone
li
menti pi
alle
pel vinto, e
non
ma
pel vinto
uomini che rappresentano il principio vinto o vitdebbono aver l'animo cosi fortemente temperato,
da bastare alla terribile collisione. Se fiacchi, non sarebbe
lotta; e, se questa non fosse, non sarebbe rivoluzione.
Laonde, se questi esprimono il principio vinto, debbono
dice) gli
torioso,
ma
spiriti,
Il
dramma
oppose
il
regni:
tutti
petto
di
1'
argomento
recitato
La decaduta vigoria
Fu
Bonifazio Vili.
Ponte-
del
in
silenzio
gli
tutti
sue parole
le
ridest alle
si
il
Pon-
ebbero
la notizia di
Anche dopo
1848
il
il
Storia di Abelardo
il
sin
Romani
allora
^W Origine
trat-
'pontefici^ la
Concilio
propugnarono dagli
di Costanza, e quella
dei pontefici che
e, final-
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
150
rsali ai
fondamenti dell'unit
di questa.
Il
si
vede meglio
e pi lontano , e
mobilit del
dello
storico
Ma
perch
perch
vacillante
il
sul
la
si
vita
nella
l'im-
riguardo
colloca-
ma
storia pontificia,
scuola cattolico-
del
storia
mondo,
tutti
scrissero
storie universali
germanica;
ci
loro
indusse alcuno
di
essi,
latina e
come Cesare
come
filo-
allora si
da dire quando
ri-
si
medesimo
queste Meditazioni come
ha ragionato lucidamente,
cosi in
natezza al
mondo moderno,
contrasti e ricercando
le
il
cattolici
alla via
osti-
armonie
delle
che
progredite
con
la
Opere postume,
1.
e.
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
delle
epoche antichissime)
facilmente ad
artifizi e
si
come
sa
151
tutto
ci
meni
del
progresso e la
filosofia
cristiana
storica, la sola
che
Sicch
il
si
lui
pontefice
con
Questo fu anche
l'Italia.
motivo del
il
grado d'esasperazione
al
pressione
politica
la
ma
vergogna morale;
tal
libro
per
ora, quasi
ma
gli
annali
per
le
idee o immaginazioni,
nonch
religioso, etnografico
e perfino
geografico
Meditazioni storiche, p.
fino
quali esemp
scegliere
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
152
come, fra
fra tanti? e
agli Herder, ai
Kant
ceva
il
Gioberti),
bene?
tanti, scegliere
ma
minori di numero
italiani,
che super
splende fra
suoi coetanei , e
pi recenti
gor mentale
al
li
periodo della
l'unico
mondo
Buonaparte,
il
ortodossa, e
quelli
il
dopo
di
quali
^ Di
il
del secondo
Cesare e d'Alessandro
primo termin
nome
il
ri-
come
potenza
De-
che
sino a presentare
pareggiasse; perch
filosofia
Balbo,
il
intelletti,
non sorse pi
il
ossia
(di-
meno
a preporre
e agli
abusi della
di recente
il
corso
della contemplazione
tal sorta
anche
la storiografia
Del
suoi
nei
libri,
quali,
sotto
e l'immaginazione,
l'arbitrio
nuo sentimento
di
Bello-, e, in verit,
l'aspetto
scientifico,
accoramento
meno
la
bo; e
ci si
il
quei
regnano
nem-
toria
la
parola vi-
serbava
il
prolisso
come
Le idee
si
stile,
gran
Primato
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
consecutivo; e intorno ai
rapida rassegna,
in
sati
pi.
aggruppano
si
153
minori seguaci
dopo
la
morte
di
Troya
lui,
un
conquistati^;
sulla Muliebrit
libretto
della
volgar letteratura
dei
culto al
siffatto
germanesimo
feudalit,
alla
il
Trevisani sostenne per contro gl'influssi cristiani, e magari arabici di Spagna, pur di negare
germanici, sde-
la
vena
di Virgilio e di
Germani, s'appartiene
virt
chini
lici
quanto
^.
''
di
il
Dante
Trevisani
ai
nella
svolgendo
le
personalit, che
ancora
c'era
la
libert
chi,
la
Museo di
Progresso, 1844,
2
se.
e le/t., a.
XXXI V,
X;
1846-7, voli.
X-XI-XII:
Napoli, 1841.
KXX,
Progresso,
Museo
cit.,
a. II,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
154
iica
altro che
selvatichezza
non
sonale
incapace di entrare in
e ritrovava la vera
della
coscienza per-
Il
Balbo
Vesme
e del Fossati
duino d'Ivrea^,
^,
il
Provana su Ar-
la
regresso
il
per l'antichit e
nendo recensioni
nel
dichiararsi
poni ed
altri
perch essa
vori,
Manzoni,
minori
progresso
al
Capponi
compiacque sempre
il
Accanto
il
e saggi storici, e si
a maestri
Italia
^.
il
Balbo,
il
che ebbe in
Troya,
il
Cap-
le
sue dot-
come
il
ma
Cangini,
^.
La tendenziosit
come si vede,
plice,
come suona
il
nome
stesso che le
Torino, 1836.
e la
rino, 1844).
4
Torino, 1842-5.
Si
veda
p. vili.
7
Enrico Cangini,
155
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
la
sebbene
due ten-
le
l'una e l'altra la
cangiava
storiografia in
poema
la
sua
della
volle determinare
il
avvolse
le quali si
criterio
il
Tosti,
quando
le azioni
come
principi
il
loro peccare
Chiesa, e
mani
di
altri
mai
le
la
ma
deve
dif-
che,
compiuta
arrestarsi, e, nella
pagani e
non
analitico o parziale
l'analisi,
lo
impotenza di una
storico
un
cattolici
ma,
d'al-
cattolico
sintesi razionale,
Ma
se si vuole os-
un caso tipico l'altra difficolt del voler socome soggetto della storia, al concetto un'immagine, ossia un motivo poetico, si leggano le controversie sul modo di dare unit alla storia d'Italia, e di dividerla poi in periodi. Guardando alla storia d'Italia, si
provava una sorta di smarrimento. Quale era in essa il filo
servare
in
stituire,
conduttore?
E pareva
che
le storie
delle
Dopo
altre nazioni lo
il
racconto della
nuova
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
156
rompe
d' Italia si
nelle storie di
per
staterelli, diversissimi
il
una moltitudine
sembra abbandonato
si
di Stati e
titolo e
alla
malagevole
-.^
controbiettava che
nemmeno
per
altri Stati,
come r Inghilterra- o la Spagna, c'era questa famosa e bramata unit, e pur la storia si scriveva e, quanto alle di;
visioni, le dichiarava
un
pi
meno buono,
tifiziale
meno
pi o
artifiziale,
2.
divisioni,
di scienza,
esso
stranieri, poi
mantenimento
di
nelle lotte pr e
Sommarlo, dove
^,
affacciatosi nei
gravissima
af-
questione
(e
Il
Ta-
grave
Dell'utilit presente
9L
Pensieri
Op.
cit.,
cit., cfr.
1.
I,
e.
2.
nel
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
157
posta) del
trovarne
il
cimosesto ^
Il
Baldacchini, rifiutata
fini col
secolo de-
il
come
neva
storia
motivo
il
que per
le
moderna
della
l'altra,
romano
il
verit.
Che era un
tica e scienza
si
da accogliere,
rivelazione e nel
al mistero,
perdono. L'unit
pensiero,
magine
fatti
il
cri-
trascen-
dove ogni
sito indispensabile di
sioni
ripo-
non dun-
perch
dente,
disgregati.
un
fatto o
particolare, per
d'
impres-
un'im-
sia e per
Roma n
so-
Firenze,
riografia cattolico-liberale,
si
ha
il
in questo suo
non poter
ri-
In Arch.
negli Studi
2
stor. ital.^
cit.,
N.
S., 1857,
IV, parte
pp. 1-24).
II,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
158
messe bene
altro,
mo-
se
non
il
lato
da guardare
il
scrittori fecero
veramente
positivo, quello
lato
avanzare
guardato ancora
si
cattolico-liberale.
per
quale
il
la scienza storica, e
C'
quegli
appartengono
Erano
essi, si,
uo-
ma
esperienza
critica, di
indagatori.
raccolte
ricerche, edizioni e
da
cronache
di
l'occasione; e chi
ripassi
tolico-liberale, tutti
Anche
il
leggiere ne-
Gioberti
freddure
'
mente quegli
lavoro dell'eru-
protestava:
ma
documenti
in
il
gazioni e
e di
ho gi detto in precedenza
essi eseguite,
se ne offriva
politica e
'
'
ineziacce
',
Se
il
gli eruditi
il
Botta.
tedeschi
una nuova luce sugli annali dei bassi tempi, e segnatamente su quelli della nostra patria e si allegrava dei
tanti che vedeva curvi al lavoro negli archivi da Palermo
;
e Napoli su
su a Milano e Torino \
solo
il
generico
si
poste, particolarmente,
ma
an-
Primato
come
si
detto,
15^
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
lombardi e piemontesi,
e,
il
diesi
messo a riempirle
da
e,
segnate
lui o a farle
d Dante, desider
le
una preparazione
lacune, di essersi
riempire da
altri studiosi,
la
sua Vita
opere di Dante
novamento
il
tentato rin-
ma
tore di sant'Agostino,
storia della
d'Italia,
moderna, e
civilt
che per
procurando
tal
di
congiungervi
primo luogo
in
modo veniva
meva
storia
spiritualizzata e assu-
sia la
zioni, gli
la
la
le
esagera-
distorcimenti e le immaginazioni di
e col Balbo,
col
guardare
spettacolo
cima; e
pi
lo
si
pure
alta, o si ripeta
delle
cose
umane da
un campanile
la frase
sia
un'eccelsa
(come non
) la
gotico.
viste per
l'
in-
romana
Si
Magno.
vedano
le
cit. voi., Il
e del Ge-
regno di Carlo
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
IGO
e altrettali,
siiitismo,
gli scrittori, se
come
anche da
vedono nei
si
essi
loro
>^,
curavano indagare
come
li
di
que-
chiamava
la storia nel
condannate sopra
generatori
fatti
il
Tosti
i;
grandi
cio pro-
suo intrinseco.
ma
libri
un progresso bens
forse
prammatica
e falsata negl'i
piettava,
una
mande
serie di do-
ravano:
si
pu (diceva
il
il
pu anche chiamar
ma allora non
si
desiderio di saperle;
cer-
E quand'ancora
del proprio
storia
la
si
guerre
di'
d'Alachi
il
ristabilimento
Liutprando e d'Astolfo,
si
e la
di
Cuniberto,
le
rovina di Desiderio,
storia
non gi
la storia d'Italia
il
Troya:
I,
questa
Pili
volen-
^.
in princ.
cattolica, ivi,
pp. 614-5.
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
161
tieri
riti
ed
fine
il
discorso, n
tacer dello
stato
coloni
meno
sventurati succedettero
11
servi ed
varia e incon-
la
Bene
io potrei, se vo-
lessi
parole,
le quali
ma
io
amo
pi di dir
o tre anni di
mezzo
nerali,
^.
che hanno
nulla;
poche
i
me-
tempi
l'aria di
meno
veder adoperate
desiderava
frequente-
<
altri
separati
R) dico,
a'
de'
Duchi
e di Rotari,
ma
cittadini jlongo-
condo
fatti
dichiarati
da me,
il
Storia, voi.
Lettera ed. in
I,
ma
fin
solo
il
popolo
si
pref.
Del
Romano
Giudice, op.
cit.,
p.
167.
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
162
longobarda. Rsguardo
della Storia ',temo
non
ci
sia
che
chiamano
'
andamento
le
fatti e de*"
non
il
d'alcune apparenze,
prestigio
pu
delle idee
le quali si
risolvono
la storia
che da storico, questo penetrare nei particolari, nella concretezza delle idee, ^ degli avvenimenti, degli
da
filosofo-storico, ossia
un'immagine simbolica
fu semplicemente
presenti,
sioni
istituti,
perch,
mondo
buona parte
tifica e realistica;
era
da storico compiuto.
storica, scien-
le loro
concezioni
mutanAssai turbata da
dis^
mai
li
con
le
come
ma
chi pi or-
prezioso di
un San Graal, pi
quello mitico, del nuovo generoso sangue, che
avrebbe ridato
sacri apportatori
mente, come
aveva
il
di
moralit e la civilt da
nali,
ripetuti.
Longobardi
scuola, o
la
essi
perdute?
Il
Troya, certa-
finito
Lon-
e,
Storia, voi.
I,
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
scuola,
si
ratamente, sfrondando
me
esagerazioni e serbando
le
delle
163
si
dell'ufficio
voleva che
si
visto
medesimo
quale a ragione il Troya
altri
del
frutto
il
*.
il
il
Troya sostenne
le
retrivo, di
di
tale
il
di
guelfo e papista
italiano
^.
egli
Le passioni
ma
che
altri della
il
piede sul
accordo in cui
bile
vano a trovarsi
allora in
che
si
assai spesso
Germania
quelli ai quali
<v.n
Per
es.,
giungevano
su di
il
se.
Tosti, e
-
Da
IV,
Balbo scriveva
A. A. Eossi, ia Museo di
del
al
Troya
pp. 69-124.
2
Del
Lettere di C.
Lettera
Giudice, op.
cit.,
Troya
cit. al
p.
e (J,
Pepe.
41
(lett. al
Balbo, p. 36
Pepe
(lett.
del 1827).
del 17 die. '30).
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
164
il
le divisioni dei
alle
gli ul-
questi, diversi
per
lo pi,
mie opinioni
^ Si
un complesso
di
comune ed erano
la
vano, e
il
g' intelletti
frammenti
di opere che
granducato di Leopoldo
I,
secoli,
i
specialmente
quelli sul
economia
autori minori,
come
si
di
intramezzano
anche in taluni
all'imperatore tedesco
Arduino precorse
prepar
ita-
secondi
la lotta
si
per esempio sullo Stato e l'esercito piemontese, e sull'operosit degli italiani all'estero, ossia sulla storia di quegli
uomini
le
quali,
capacit
decadenza,
si
sparsero pel
mondo
e vi
portarono idee e
opere nuove; per non dire che per ogni dove, pur con una
LA SCUOLA CATTOLICO-LIBERALE
sorta di dispregio per
si
ammira
periodi
altre
di
sanit e di quelli
quantunque
scrittori
le
E anche
panegiristici,
di
165
un
senso dei
fortissimo
fiacchezza
etico-politica
certi
stati
con-
dal giu-
dicare senza distinguere: cio, nel caso presente, dal reputare, criticate che
si
siano le tendenze e
preconcetti
VII
L'opposizione dei
ghibellini
La Farina)
Porma
d'intelligenza storica
del Machiavelli
Angustia
superficialit
idea unitaria.
c,'hi
mano
il
la
studi
deve scorrere
storici,
vedr
Pochi di numero
poi),
ma
nome
di
celebre, sebbene
(e
libri
degli
ghisi
le
sue opere di
quali digrignavano
storici av-
chiamarono da s
nucci, Giuseppe
si
costoro,
non ne fu
nulla.
l'opposizione dei
168
ghibellini
mancanza
una Storia
per combattere
^,
avevano
trattato
il
modo
in cui
il
Troya
Anto-
al
nono
e gli al-
tefici e di
nemmeno
diplomi e leggi, e
cronache; e
si
guarda bene
documenti
il
alla
mano.
Svevia in Italia
la
Il
e a
una Storia
^,
se
come
dopo
zico,
la storia del
Raumer
perch ignorava
la
(che
si
di
lingua tedesca),
E quando
*.
siciliana,
Anna
credeva
pochi o nes-
; ond'egli si pro-
pensieri e
colla bre-
Gargallo,
si
le
disse
chiara-
che
mente,
egli
poneva
vit
a indagare e fu
Casa di
Pubbl.
la
la storia si
la
scrive leggendo
noi
gli
'42, ed.
l'opposizione dei
GHIBELLINI
169
Storici pi antichi,
meno
non vai
la
pena
di
quel
tutto
buon senso
gli
altri ci
campo a
lui
Al che la gio:
^<
Ma, allora,
hanno detto?
^ Atto
scrisse i Primi tempi
>^
nel
obbiettava
>
^,
^
;
che s'aggirava
stati
nodo dichiarando
fatti,
que abbellita
di
ornamenti
romana
il
vi erano
vero
docusicch
vera, quantun-
M. Amari,
Carteggio, ed.
D'Ancona,
I,.
149-50.
2
primi
"i
Livorno, 1849-50.
Storia d^ Italia dai tempi pia antichi al l^ invasione dei longobardi (Fi-
renze, 1851-55).
l'opposizione dei
170
rco greco
a quei due
scheduno
cura di
se
La Farina,
Il
adopera
le
fanno dire
essi
ma
lumi,
GHIBELLINI
almeno
lesta,
alla
critica.
N destano minore
quelle storie.
Tranne
rilievo, affatto
stupore
il
procedimenti e
La Farina, che
popolare o giornalistico,
lo stile di
senza nerbo e
amatori di aneddoti e di
ha pregi
tieri battaglie,
e nel
moralit.
facili
ma
di lucidezza e di vigore;
descriverle
Ranieri
Il
la figura di Tela,
Goti e
al
la
peso delle
aste
confittevi,
Tino di quei
tenze morali,
scerebbe
fin
dove giunge
il
le
sen-
vedova
presa da vaghezza
comenta che
della
mal cono-
dalle
mura
caracollare
ferocemente sul suo cavallo, per ch'egli era giovane assai e bello
nuando
della
non
si
come
>
Op.
le
e,
conti-
quale
IV,
9.
l'opposizione dei
l'eroe ch'ella tanto
am
GHIBELLINI
171
istile assai
che comincia
pi fiacco,
la Storia del
Il
me-
si
me
ardimento fu
l'ira
un
il
nostro
e l'opra
Grande
fatta tale,
di perdono... Dal-
>^
Con savie e prudenti parole vi consigliava nelle comuni necessit l'alto vostro
concittadino
rettore, ecc. '\ Quando egli lesse alcune
parti di questa sua prosa, assai i suoi sozi ammirarono
oratore ripiglia:
altro
nelle parti
di
Tacito
Vannucci
il
e,
libert
fiorentina
del
aprono con una descrizione rettorica di Firenze, sorgente bella e magnifica nella parte centrale
si
a capo della
il
Roma
temperato
panegirico di
Roma
Roma
cielo...
e dell'Italia,
la forza a
p.
Op.
cit.,
Op.
cit.,
cxxix.
l'opposizione dei
172
ghibellini
di
profonda com-
latina, e la ri-
\ Al che
Roma
tri
Naturalmente,
bari.
Vannucci ha
il
contro
petto
il
gli ali
Bar-
ricolmo di
che prorompono
guerre cartaginesi
domanda)
(egli si
macedoniche,
di
Jloma dopo
pero?
La
quando
contro
vendetta che
non sarebbe
un tempo
si
ammirava come
a Scipione l'africano:
egli era
E non
modello, Catone
ch'egli
stesso
un grande uomo,
stato
cittadino
di essere
la
sventura
lo visit
risparmia
censore:
il
senti
severit taci-
meritamente
Il
prio
stata possibile
Pirro ; e
all'oro di
telligenza che
ma
ampliavano l'im-
le
lusinghe
la
citt fu
vinti, terribile
alto e di tanto
si
le
le
si
qualche
volta
dell'era
l'influsso
nuova
me
servi,
contradisse
vecchio, tenne
persino,
col fatto
lascivo
commercio con
il com-
Roma
al
mondo
d'orrore, io metto
Op.
di
tutto, ispira al
cit., I,
mano
12-3.
Vannucci
a scrivere
l'esordio:
le sorti di
Compreso
Roma
e d'I-
l'opposizione dei
GHIBELLINI
le
173
talia sotto
cui
<
tempi in
rivoluzioni con-
al-
le vite
un pazzo
cille o di
stumi
dell'
Abbiamo
alle
blicani
(scrive terminando
bili le
feroce.
colpe e
uno
Insomma
innumera-
il
atti di
sangue per
d' incapacit
ramente
non
non
irriverenza,
fanciullo
si
che favoleggi,
si
di
a pe-
ve-
il
fosse
di
fatti.
ci
ma
romana senz'alcun
lo
sen-
svolgimento di quella
Op.
442: IV,
1,
509.
174
l'opposizione dei
animo, come
alto
ghibellini
perch
guerra; ed
io
queste virt,
di
rebbero richieste
le
>>
si
sommo
quali al
per
il
il
Mura-
il
mondo
tori lo esalta,
ufficio ch'ei
colla
le lodi
tenne sa-
Niccolini
il
come non gi
opera di un individuo,
Dove
se
ma
siderava
indiviso
Vespro
calcolata
dal
indivisibile
Niccolini con-
il
Vespro
siciliano,
magnanimo
inseparabile
il
amico
il
pili
aver tradito
tegli dalla
minare
siciliani,
moglie!
toglie al Procida la
francesi, gli
d l'infamia di
alla ve-
rit storica,
di
nazionale, di
teorica e pra-
il
apologie
Rubieri e
debbono
si
De Renzi,
il
il
le
quali
successore di Manfredi e
II Vespro^ p. 23.
disegno
di
il
precur-
elevare
un
l'opposizione dei
trono nazionale tra
somma,
ciullo
al
batteva
quale
il
a terra bizzoso,
sia tolto
si
GHIBELLINI
175
piedi
il
come un
sto se
Vannucci,
il
da buon gusto
tato
il
popolo che
si
quale non
ma
di politica e
che resiste
mo-
lotte
Roma?
Un
vedemmo
la storia,
decadenza
la
di Milano e per
Semplici-
^.
si
letterario;
non intende
rali e sociali
fan-
^.
di
Roma
cominciasse
nefanda che
il
fiero
fe-
fatti,
pi grande
la biscia
crudele che
voleva accoviglarsi ne' bei giardini dell'Arno, e contaminarli col suo veleno
avvocato,
nieri,
uomo
letterati toscani, e
Il secolo
in Arch. stor.
due
XIII
ital.,
1863,
XVII,
/ primi tempi,
III, 411.
cfr.
G, Rosa,
Ra-
Renzi,
'
il
si
vedano
le
notizie e do-
176
l'opposizione dei
ghibellini
Il
della necessit
storica,
rono gl'italiani
nieri,
stessi,
quali,
Europa,
che
alla fusione; e
lo
amministrarono
personale,
la loro utilit
gli stra-
altre nazioni di
sempre
papi, contrasta-
odiando e sprezzando
dallo stupendo
di
tutto
il
clero
ma
e
, fra la
uno
l'essere quell'ordine
risca Carlo
di grande
Magno,
gli
gia e crudele
riusciva
,
stato
da
e gli neghi
pur
<-<^
lo
s ; e per
quanto abor-
grandezza perch
reputa
nulla
malva-
il
termine
e come l'iride in
una muta rifrazione di raggi solari, ed apparve
alle genti una viva promessa di serenit, cosi Carlo fu in
s stesso un fiero ed ambizioso sicambro, ed apparve al
-genere umano l'iride della nuova et che spuntava . Il
suo pessimismo non era ben risoluto, ma g' induceva una
di quel
s stessa
sorta di
rendeva pensoso. N
gli
sode os-
le
le
dopo una o
al
il
il
il
la
nostro, prende,
pi vince
il
costumi
meno, ed
l'opposizione dei
GHIBELLINI
177
>
numero verso i
genere umano, alla
il
longobardi
di gliibellini ,
che
del Machiavelli:
non pot
l'Italia
come
unificarsi,
altri paesi
tracciavano
ghibellini
sotto
altri
come
il
unisse.
la
linea
storica
progresso
del
il
Niccolini risaliva
Il
la
storia
politica
relazioni di Costan-
alle
male fu madre;
salutava
con
affetto
Goti,
quantunque
precava contro
che dell'Italia
il
si
mania; deplorava
cusava
pote,
mno,
tempi seguiti
un papa
diritti del
un
popolo ro-
niente se
Op.
dinastia carolingia,
il
alla
il
Carlo Magno,
ranni
di
e im-
imperatore
romano impero
sacro
g'
cit.,
imperatori
Roma
della
dell'Italia
ti-
accor-
verrebbe a
Germania mettessero
sulla
178
l'opposizione dei
ghibellini
loro parenti
Tutte
le
perse-
Corradino (diceva
Niccolini in
una
lettera
al
Capponi)
gli
Angioini
in Italia,
come per
impedire che
il
nodo
l'
ghibellino,
sia una, e
Da
il
come
quale,
il
che l'Italia
e piange la
morte
Manfredi in nome di
di
non che un
e Procida
l'Alighieri, vuole
grande
iMguardando
ed
alla et
forse provarne
piet
alle
ma
quella Italia
; e
un
frena
italiano,
ri-
dato
dell'Asia,
dove
religione e governo
intorpidiscono e
rono
i
il
il
il
mondo, perocch,
dannati di Dante,
sotto
sono
il
avviluppati da una
come
cappa di
e respiro ^; e, scen-
come il Niccolini,.
maneggi della nefandis-
le
pei
alle
loro
sta dal Gargiolli, introd. alla Storia degli Svevi, p. xlvii sgg.
2
tempo-
l'opposizione dei
Yi interessi
l'Italia,
che fa resa
Su Carlo Mngno
sempre
ripet
Svevi con
gli
delle censure; e
dose
si
179
pili
la
ghibb:llini
non
da dire
se
guardasse
gli
Svevi che,
con Federico e specie con Manfredi, stavano per istrindall'Alpi a Sicilia una forte lega capace a stabigere
^<
lire
nuovi stranieri
senonch a tutto ci
'<
critic
il
Manzoni e
nazione di Pipino,
si
di poi
polemizz con
propose di porre
scellerate
onde
in chiara e
vescovo di
il
papi fosse
dici secoli
la
Ranieri, che
Il
come
l'opera dei
che seguirono
e della
nuda
Roma
gli
un-
ferita,
ne svi sempre
la
^,
partiti:
si
filosofi
n guelfo n ghibellino
/ primi tempi,
Op.
Op.
cit.,
pref.
I,
il
della storia
La
ma
'^
e volentieri toglieva a
Il
di eloquenza,
guarigione
labbra della
poich
guelfisrao allorch
il
principio
quello ghibellino
xxi-ii.
combatteva
l'opposizione dei
180
GHIBELLINI
>
dava
quando con Federico II secolarizzava le scienze e tentava un gran concetto italico, non
quando con Arrigo VI insanguinava e conturbava l'Italia,
o quando con Carlo V dava l'ultimo colpo alla morente libert italiana . Onore (egli diceva) al bene sotto al piviale di Gregorio VII, come sotto al manto di Federigo,
o al lucco di Giano della Bella, o alla tunica di Savonarola:
ghibellinismo,
il
indifferenti
puccio: amici
ai
del vero
soli
Ma, in
effetti,
atteneva
si
della
si
scuola, cio
principio
al
dell'unit
d'Italia
non
Comuni,
da
scritto
opposero
tutti
altri
gli
Federigo
storici
il
re
Federigo
II e a tutti
muni. Federigo
scuola:
papi
Guglielmo, ad Arrigo VI
ad Ottone Federigo
II,
e a
aspirava
II
della
alla
restaurazione
dell'im-
mana
repubblica, ed
disperazione
quello
di
questo
doppio tentativo
rirono
municipi
e di
di
liberi,
che in
Roma
mevano
l'unit: furono
dolore,
resero
inefficace
insidiavano o opprimevano,
d'impedimento
ma
alla
la libert,
perch
te-
creazione di
una monarchia italiana, ma non si opposero alle creazioni delle monarchie municipali, debolezza, sventura e
vergogna della misera Italia . E, come tutti gli altri,
difendeva
mune
disile
longobardi, lodandoli
loro
donne
e per la
per
la
lealt
pudicizia co-
somma
negli
l'opposizione dei
nomini
, e,
mai
coscienze
le
GHIBELLINI
<<
181
>>
tiranneggiato giam-
ghibellini
assumevano, assegna
Perch
non dire
la
ragione della
il
geva
d' Italia
altri paesi
ricomparve in
unitario
paragonato
Italia,
E quando
l'ideale
sulla
forme
tutto
ai
nuova
Machiavelli,
il
ma
cia
Luigi
di
Luigi XI.
Ma
XVI, fondata gi
dal
machiavellico eroe
come
ideale di
un
so-
configurarne scientificamente
pel vizio che
il
racconto.
ci
non
solo
cio
al
secolo
civilt
Op.
decimonono.
esistita,
italiana
cit.,
I,
del
dall'invasione
Ma bene
stranieri e
ben erano
esistiti
si
erano
misero
comuni
p 626.
.
l'opposizione dei
182
ghibellini
bene
del
innanzi a s qualcosa di reale, che poi innalzava a principio generale di spiegazione, la storiografia ghibellina
si
non
Da
ci
vuoto che
il
si
tendevano
metodi^e
quali,
zioni
tornavano
e,
il
quei problemi,
come
trascuravano l'erudizione e
la
descri-
di casi
daccapo
alle
senso
le diflcolt di
intelletti deboli di
di
singoli
come dovuto
individui e
alla cat-
istituzioni.
ch andavano
ci
La
dei tempi.
ritroso
storiografia
ghibellina
stica
y>,
non
se
modo
sarebbe per-
si
all'altra
anacroni-
di celebrare
teneva a qualcosa
di
quella settecentesca,
i
Normanni
storicamente reale,
che pur
industrie e
commerci;
e se, per
un
e favorenti le
altro verso,
ccai-
Il
periodo
e
non
fosse
successivo
polemisti
quegli
ma,
in
storici
verit,
esercitarono
scarsa
efficacia,
modi
di parlare alle
anime e
di operare in concreto.
l'opposizione dei
di spiriti apostolici,
come
GHIBELLINI
Mazzini,
il
183
>
che
risenti
Roma
dei Cesari,
dei Papi
Roma
quando
si
l'in-
Roma
casa di
affidata a letterati,
e custodi
zione
frigide
letteraria,
falsificazioni
vili
disposizione storica
11
Manzoni
Malcontento
11
il
essi,
.di
quello di lega-
segno d'insufficiente
medesimo
il
Manzoni
dalla considerazione
effetto,
La
Nobilt
Il
Tommaseo
storica
tradittorie di lui
Cant compilatore nelle idee non meno che nei racconti Inefficacia della sua opera, dovuta alla inferiorit critica e filosofica dell'autore, e alla sua maligna disposizione d'animo Sua prosunzione
Il
d'imparzialit
Si
li
rale
deve o no applicare
se anclie
almeno
si
non
ai fatti storici
giuridico o
e quello
di legalit?
il
giudizio
affaccia
di
frequente
nelle
mossa o
controversie
talvolta
mo-
Questa domanda,
si
circa
risponde, non
da vedere con
la
moralit e
con
la
legalit; e
tal'altra
le
GLI SVIATI
186
diritto e si sottrae al
insomma, non
si
si
e,
pre-
ferisce scivolare
parecchi distinguo
il
distinguere bisogna, anzitutto, tra moralit e legagiudizio etico e giudizio giuridico; perch che cosa
lit,
onde
certo
atto pratico,
nome
lege, in
un
atto
d'impe-
il
modo
un
salda
una legge
un
istituto,
che stimato
utile a
nella
il
noto,
il
il
giu-
e che,
come
condizio-
Non
Tina guerra o
si
una rivoluzione, ma
si
moralmente
possono e
si
devono
individui, cana-
hanno collaborato
ma
Bastiglia,
regi che
fiziali
erano
si
non
presa della
la
primo colpo
agli uf-
resi
briganti
il
187
che concorsero
al
compiersi
meglio condurci
zioni
-e
Ma
istante.
del
d'ogni
in futuro,
esami di coscienza
nostri
gi circa
si
il
nemmeno approssimativamente
calunnieremmo,
stro passato e ci
e,
giudizio morale
arduo, per
la
sugli
gran
che pi
ci
sia
legittimo
difficolt di
deli-
ma
le loro
in noi e sollecita
il
ma
luce a
ditezza.
debolezze di uomini
virt e
essi attua-
le
il
proble-
188
ma
della purezza
demeriti
ed eterna
mondana;
come preparazione
clic
vita, cio
all'altra
venga appuntando
casistica
lo
il
ir-
persino
di tal
il
giudizio di legalit:
uomo?
Si
dovr
dir-e
che cosa
si
dovr dire
come
lui
ci si presenta,
non un
E
zoni,
questo
il
in ogni punto,
quale,
caso di Alessandro
forse
pel
Mane un
quantunque desse
mossa
il
ne composero mai
memo-
rabile Discorso,
In verit,
il
come strumento
non come
fine;
il
suo
mente rigidissimo
e meticoloso.
La
un capolavoro,
fine ironia,
patia e
si
ma un
la
quale sim-
si
viene
cadenza o
scompiglio.
di
senza
fu
ragione
189
che egli
ma
per-
egli
quella indagine la
vilt latina e
ghi loda
la
brama
fermare
la linea
e,
inclinazione a
come
ma
ricercarvi
Bon-
Il
responsabilit
la
di criterio e
buono dei
di condotta
stim
avesse principale
fatti
quasi esclu-
l'effetto cattivo o
Capponi, portato in
il
che
di
il
costante
umana
di
la
Troya
germanica, o
sivamente
il
che
li
opera-
inopportuna.
Ma
fin
la
-,
a proposito della
ridicamente,
la
fosse
tempi ed esaminare
stituirsi
spettatori e
non da spettatore
si
Manzoni
il
si
era at-
contemplatore, non
da
filosofo
del
passato.
1789
La
1839 (Milano,
a. Ili,
190
s'agitava
il
diminuire
pi di giustizia?
parer nostro,
il
voto,
il
il
diritto di
invece
quale di
il
punto
*.
Ecco (dice
punto vero
falso,
lo stesso
della discussione
perch implicava
il
un po'
Manzoni), a
Ed
era
gi detto trasfe-
papa Adriano
scrutabili, di
e di re Desiderio all'urto di
che avevano
lere se
non merc
a quel
modo
si
il
ultimi; e che
il
farsi va-
Naturalmente, posta
Manzoni continuava:
il
Chi
longobardi e
non potevano
la lotta e la guerra.
questione,
la
due
siderio; e nulla pi
il
si
un luogo
del suo
romanzo,
due
istituzioni,
due correnti
di civilt.
popoli,,
Per questo
illegit-
un bambino dai maltrattamenti di un brutale, non approvava coloro che per avversione alla vilt del popolo vinto
scusavano e guardavano con compiacenza i suoi persecutori, e ammiravano quel certo che di aspro e risoluto che
era nel loro carattere e che denotava una tempra robusta
(ossia, coloro
gratori della
nuova
deva
il
Manzoni,
il
civilt in gestazione).
Eppure
(rispon-
191
aveva e non voleva aver occhio), eppure il pi forte sentimento d'avversione dovrebb 'essere per la volont che si
propone
mente
il
male
essi
Ma
il
gli
obiettava che la
ribatteva:
in
riposo senza
avevano
che
le
il
mezzo
il
soggiogare uomini
di resistere,
il
per
i
>>.
la
non
non
mani
bar-
quali
al
mondo n
bastonati
sem-
una disputa
dovuto rispetto
storica.
si
il
una
dal Manzoni nel suo romanzo. E quando
promessa, fatto
nel 1839
venne messo
gli tintori^, si fu
in
istampa
il
192
condanricati.
Ma
sie?
fanta-
e delle
liri
promesse
il
Manzoni
mondo? Voglia
il
nelle pagine
e possa
da tanto tempo
{senso di delusione e
malcontento; n gi
il
e in ogni caso
un
libro
si
come
solo,
il
si
voluminoso
.e
importante, e
si
ebbe
invece una piccola e arida dissertazione storica, ma, proprio, pel carattere di quella dissertazione.
La
tesi
della quale
era,
contrariamente alla
la tortura,
tesi
del
pregiudizi
che condannarono
vece assolverli,
se,
pretesi
non
come
fecero,
fatti,
da passioni e
parv^e persuasiva e
il
in-
interessi.
questa
generalmente dispiacque.
lombardo) non pu
dovuto
untori, avrebbero
(scrisse
tesi
In qual-
un recensente
giudici,
veramente
lo stato
come
tutti,
gli assurdi
quelli
avrebbero
che ad ogni
lontariamente
il
un ordine
tiero
quale
lit
il
piacere gra-
che in
ci
4i\
193
Quanto
si
di raagistrati, tale
un coraggio innanzi
vivacemente
pi
alla conclusione,
che
un recensente napoletano:
Manzoni cava da quell'or-
il
giudici,
quali, no-
come
flagello
dovea produrre su
'1
alienis-
il
vizio ed
il
delitto
quando da malvagit
E un
altro napoletano:
il
^.
quale
portano
di
leggieri,
senz'avvedersene,
le
il
que' casi
o che,
il
Manzoni
ci
colle
esse
giudici
non
pazze e ignoranti
quando
sortilegi,
idee attuali
nel passato
le plebi
solamente,
a. I,
XXXI,
1843, parte
I,
p. 106.
294.
13
194
GLI SVIATI
tasse
il
E un
critico
siciliano,
poneva
e ai
sua tempra
critici della
Tenca, difendendo
vendicare
solo
anche
il
il
Manzoni,
in
fatti
^.
inutile >
a una generalit-
rispondeva, in verit,
il
il
col ri-
la
il
tirava
di cause
minaccioso?
Castiglia, dichiarava
il
azioni;
e mostr come,,
ai
stizia:
si
d mai circostanza,
in cui la vo-
onde
zioni ;
il
suo libro
pu
si
dire,
un codice di
ma
tamente
il
come santa
ma
^.
cer-
giudici
,:
si
fosse
le isti-
pi appropriato o
il
il
e,
risoluto, cio
il
cento.
codesti erano
ai quali si
ag-
La
Tenca
3 C.
mi
se.
davano anche
si
quali avein
questo
chi poi
critico, pi tardi)
tanto
assicura
ci
che non
(domandava un
ci fossero allora
uomini
tristi
195
altro
altret-
nell'efficacia
di
il mezzo era
Manzoni non aveva di co-
delitto,
Il
umana
come abbiamo
dirsi,
ri-
attese
di
Ma
nel-
poi, e di cui ci
2,
sulla Rivolu-
non
solo
ma
vi ricadde in
modo
il
il
che abbatt
dove quella francese no, perch la distruzione del governo di Luigi XVI non era punto necessaria per ottenere
i miglioramenti che la Francia voleva nel suo ordinamento,
e
dunque,
la legalit: ecco
il
suprema, che la
A. Borgognoni, Disciplina
La
auto-
e spontaneit
196
ma non
esisteva,
meno
stabilit pili o
si
pu chiamare)
di violenza e d'in-
meno
durevole, pi o
disastroso, in
non
nome,
di
di
putati del Terzo Stato invitarono quelli degli altri due ordini
altrimenti,
si
(giudica
e,
il
Era
essi.
si
in
realt
costituiva tribunale,
esecutiva
E non
come
vi-
si
tato, e ci
che avvenne
un sistema
filosofico e
quasi
non gi
si
trattasse di esaminare
un processo di
come sempre, da imma-
d' intendere
(si
Ma
il
(insiste implacabile
popolo pu avere
il
diritto
di
il
nemmeno un
Manzoni)
convalidare un equivoco.
nazionale;
il
diritto,
cose
alle
essendo una
vere. CoU'op-
di distruggere
della Francia:
il
lo
fecero
immaginandosi
Manzoni ignori
(e
mi
una causa
di
civile.
il
fare
Non
vati, di
nemmeno
intesero
governo
un'altra
gi che
l'obiezione
il
me-
Qui qualcheduno
un
GLI SVIATI
quella sorte
si
dalle
197
regole,
competenze?
tutte le
cocciuti:
governo distrutto
stituire al
senz'altri schiarimenti,
^:
E che
il
quel
ma non
cese,
punto
la
storia
infatti,
e,
grande
Sicch
ragione di tempo
locato, per
scuola
sviati
cattolico-liberale,
(si
noti bene)
versione a
dalla
campo
Manzoni, proprio
il
un
il
di studi storici.
da tenere tra
gli
principio diverso,
a capo
ma della
col-
della
sviati ;
eff'etto
di con-
scuola:
sviati
dersene, dal
campo
della
storia ed entrati
in quello del
modo
del
^.
Ma
lo
il
Bonghi)
sviamento
e se nelle sue
pagine
non
Op.
cit.,
si
198
il
pu dire
si
sviarono dalla
di altri,
eletti.
Che
il
Tommaseo appartenesse
pu essere comprovato dai suoi Pensieri sulla storia di Firenze^ scritti circa 111836 ^
un ingegno
uno
spirito
Ma
vi appartenne
quale
il
come poteva
suo, torbido
scisso
altri
gli
la parte
orgogliosit,
peggiore di
irrefrenabile
s,
perch
che
in-
.della
una
epigrammatiche
di dieci
non
e codesta infilzata
riografiche,
ma
il
cose pi diverse,
pale e
si
il
un
il
princi-
Pubbl. nellMrc/i.
stor. itaL,
N.
il
cfr.
N.
S., 1855,
voi.
I,
I,
pp. 105-6.
il
quando non
ha superato niente. E
190
infatti subito
anche
latti,
merc
rati
mostrare
tradizioni
le
poca logica.
la
commesso
del Balbo,
coloro
il
Barbari
che riponevano
le
ebbe
gli
di
contro
inter-
mi ; seguitava con un'altra contro quelli che consideravano come grande speranza non adempiuta l'unificazione
per opera dei Goti o di
dominatori; riduceva
altri
le
costumi, le
italiana,
razza
diversit della
razze,
le ca-
suolo e
il
conforma^
la
uno
dei soliti
pomposi programmi
e,
dopo aver
fatto cosi
sue pretese
il
il
mosse a sdegno
rando
le
il
Ac-
'^.
La quale pseudorecensione
trascendentali
ci
astrattezze
con-
Balbo,
del
'32,
pp. 83-103.
al
Balbo
in cui
il
deplo-
Tomma-
200
seo
si
perdeva
lui
E una
Ma
seo!
egli
facile
pili
di
Tommaseo conobbe
il
let-
metafisica del
di
^ N
poco, n
erano
punto,
Tomma-
da
studiata e
tera),
germanizzanti
(esclamava in un'altra
storia
colpa
in
di sdegnarsi,
metafisica,
la
metodi tedeschi,,
ci;
di
perch quel
ma
modo
il
di
suoi scritti,
sovente
e
dei
(e talvolta
Tommaseo esponeva
esprimeva con
li
il
abilit
da
stilista
giusti,,
stilistico nell'
insieme)
ma
ben
all'altra,
si
si
quando
in realt
si
quando
scientifica,
ma
messa
in
armonia con
non nello
le
mani
spirito di ricerca
volume Storia
nel
ch'egli
le
si
civile
nella
letteraria
-.
Sembrerebbe
di giudicarle
Troya
Telemento romano e
tra
il
come pur
posito adempiuto,
il
barbarico, e
il
giudizio di
Ma nemmeno
201
quel pro-
si
ri-
gore e.la consequenzialit del Manzoni: quella asserita considerazione della storia letteraria nella civile
di fatterelli incoerenti, e di osservazioncelle
tili
e pi
spesso
sofistiche,
accompagnate da epigrammi
remo
le triviali
ma
ammasso
talvolta sot-
il
modo
si
il
Tommaseo
^
;
sa-
cose sue
il
suoi
di darsi l'aria di
Tommaseo
quisitore implacabile, e di
una certa
modo,
il
mal copre
pio letterato
la
da
in-
similitudine, adope-
a questo
vanit dell'animo, la
^.
rami da
la paternit di taluni
duramente
seo
definisce
buono, n d'uomo
pubblica
^.
ammenda
il
che
il
Tomma-
sebbene
il
conto degl'Italiani,
e,
lui ideati,
il
Tommaseo non
gli
sul
usa generosit;
proposito, scrive:
gegno mediocre
e di
Op.
cit.,
Op.
cit.,
pp. 195-6.
Op.
cit.,
p. 208.
202
ammirano
lo
tanto. Egli
nominare
di
Bettinelli,
il
spregiato Dante,
Bettinelli, dice
ha poi
le
modo come
cosi chiaro
dovea...
di
ritrattate,
*.
ma non
poich
in
accade
gli
Tommaseo,
il
male
Dante
lu,
in questa
troppa ingegnosit:
padri Gesuiti ebbero anche questa, non so se torto o disgrazia, di prendersela con
saputo nell'uomo,
i
n-el
Dante Alighieri;
e se avessero
il
lui
nello scrittore
ma
suo tempo,
dicavano Dante
per altro, non
lo
se cosi giu-
g'
impediva
di asserire
che, tra
^.
Ci,
fini
che
buone ragioni,
e quelle e
Ma
che
suo, nulla
il
di
Jonie
la
Dalmazia*, che
il
solito
l'autorit
le
Isole
para-
dell'esempio;
290
Op.
cit., p.
Op.
cit.,
p. 206.
n.
Op.
cit.,
p. 316.
Op.
cit.,
pp. 409-547.
GLI SVIATI
203
di quella.
storia; n senza
ziocinio veruno.
pi,
dopo
comparazione
n poesia n ra-
scienza,
comparata
della storia
piti
nobili esem-
aggiunge
il
Agostino
>
quali
si
Il
Tommaseo paragona
crsi e-
dalmati,
Dalmazia e
tempo in Corsica; onde, per esempio, uno sgangherato paragone tra Napoleone, che fu crso,
e Diocleziano, che fu dalmata ^. Mette in parallelo altres gli uomini politici crsi e i dalmati, quali il Paoli
l'aver dimorato qualche
il
due
celibi (scrive
pili illibata,
ma
gravemente),
a quanto io ne so
Ma
^.
ambe-
Capodistria di fama
il
stravaganza di
la
particolari, vera-
il
naparte,
lorenesi,
il
il
Giangastone dei
Guerrazzi,
il
giardino di Boboli e la
Op.
cit.,
p. 409.
Op.
cit.,
pp. 443-78.
Op.
cit.,
p. 433.
un medesimo pensiero
e,
meche
204
il
altri
tecchi canta,
poesia
Bozzelli e
il
il
Gioberti.
Marboeuf per
versi al
Napoleone non
Il
ministro Mon-
il
11
letizia della
fece- versi,
ma
il
Tommaseo
il
quale,
gli si
le
dimostra un maldicente,
si
foggiava da
scritti,
il
quando non
di maldicenza, se
artificiosamente e appassionatamente,
s,
pure un'intima
c'era
coerenza,
il
bisogno
compiacenza
alla
di
atteggiarsi ad
alma sdegnosa
sembr
il
campo pi
adat-
fessare
cati
suoi
vizi
perci
ed
riusc
errori, e
cosa tanto
piangere
pec-
suoi
migliore e pi interes-
sante dell'altra.
Strettissima affinit col
game con
si
scorge
le-
il
me-
Op.
Sanctis,
tronde,
cit.,
p. 442.
La letteratura
il Tommaseo
Storia universale:
Verga (Milano,
si
fu
veda
1904).
animatore
11
primo
esilio
XIX,
De
consigliere
del
Cant per
la
desimo vant
di appartenere
il
^ In modo conforme
Cantii ide
a parte
gli
volle
come una
ma
Compose anche
ammodernando, come
^:
gressismo moderno,
in complesso
considerare non
l'umanit, che,
con-
ai
il
205
le
e,
^.
Lombardia
(1829-31), la
da nomano
(1833),
il
nel secolo
Fari ni (1854),
Nessuno
professionalmente storico di
tutti
popoli e di tutti
politico
ma
Anche
XVII
lui,
gli
quella scuola fu pi
economico
letterario e religioso,
il
Como
V Ezzelino
Beccaria (1862),
il
di
(1832),
e culturale.
come da
suoi volumi,
quelli del
Tommaseo,
potrebbero
si
Ma quando
buon concetto
quelle sentenze
si
della
leggono
mente
ai loro
alla
fine
fosse la
il
il
s'arresta, preso
dal
senso
del vuoto.
se
non
deW indipendenza
lui,
di leggere
il
Tommaseo
Cronistoria
I,
20.
206
Converrebbe nella storia per istudio d'erudizione non perdere la franchezza dell'espressione; associare l'ingenuit
delle cronache, il pacato racconto dei fatalisti, la dram
particolari
classici;
;
non disgiungere
larit,
gli accidenti
all'
senza confonderli
dezza che
si
si
racconto dei
fatti
ottenere la rego-
immaginazione
aggruppare
interesse metafisico
nit che
il
umano;
offertoci
tra l'ari-
maschera
del
Villani,
la
critica
del
le
sua rigidezza
fuori,
o considera
particolari, e
il
le difficolt
tutto
chiera, e
non
mai nulla
istringe
che di recente
lo
di suo proprio.
ha lodato di novit
in
chi an-
questo o quel
nuova prova che, purtroppo, ai ricercastoria non familiare la storia della storia.
pensiero, ha dato
tori italiani di
raggruppare
Storia universale,
Como
I,
122-8.
207
commercio
il
come
medesimo
poi confessava
di
del resto
il
Cantii
Il
lo studio delle
di larghi
2.
costume, la lettera-
il
resultati scientifici,
ma non
un
come quella
storia universale
di
una
Cant
il
si
incorporandoli in
gesse
^.
modo che
distinti,
ma
Magnifico proposito,
ma
come
che,
di altri suoi
^,
raccomandatore dei
si fa
sca
^.
solidi
ed
esatti
tal'altra
fonti''';
manuali
alla tede-
letture o
infecondi,
pel
glia
si
pensi che
a cura
il
Cant
della fanii-
Storia di Coio,
Cipolla,
1.
e.
Cipolla,
1.
e, pp.
''
2.^^
ediz. (Firenze,
120-1.
^ Cfr.
la Storia di
Ardi.
Op.
slor. ital.,
cit., s.
Como,
N.
Lemonnier,
S.,
9.
I,
pp. iv-v.
XII, parte
parte
II,
I,
pp. 19-20.
p. 110.
1856),
I,
p. iv.
208
era cattolico
concetti,
e,
avrebbe avuto
di
l'altro
suoi
com' da
comune intorno a
trascuranza in
mando che
cui
erano
lui, stato
tenuti
volumi,
quei
affer-
Ma
il
il
fare
stima dei
secondo ch'essi
libri
riescano
ci
sono
fatti
nuovi
y>
(com'essi dicono),
ma
solo idee
pila
da
da altre compilazioni,
libri rari e
poco
noti,
ma
libri
>^.
di
da molteplici
scritture,
da
non
solo chi
ha un po'
ma
affatto
il
non ne
comport sempre
suoi materiali e
Cant
si
di pratica saluta di
libri ch'egli
frequente
copi o compen-
(si
le ritrova
afferma an-
Cant fece un gran bene alla cultura storica nazionale, mettendo alla portata degl' italiani un ricco macora),
il
teriale di notizie e
divulgando molti
risultati
degli
studi
si
vedono
si
vedono
209
uno scritmetodo
Il
Cant.
il
reazionario in maschera di
li-
berale
ma
perch
il
che eccitava
il
personaggio,
sione,
Il
si
suscita o che
definitivo
in
l'avversione,
purch
avversione
sia
la
pi irragionevole
come
si
pu vedere
avver-
in alcuni
lano Cuoco
fa grazia al
-;
uno
scrittore
letta:
di Napoli
che odo
Colletta)
(il
parabolano :
deve citare
lui
il
il
parabo-
Collctta, ecco
addentato, e addenta
Cuoco) narr
la
il
che
Col-
rivoluzione del
se jpoi
Cuoco, prima da
regno
(il
ma
^.
proclamare
Che male
gli
il
Tacito e
avevano
il
fatto
Sallustio
il
Cuoco
il
mondo
e di essere
da
altri lodati.
mori
il
Rimessi
2 settembre 1832 di
e fatto
F. DE Sanctis, op.
Cronistoria,
I,
cit.,
p. 255.
216.
210
Ginguen
nali
^ Si sente in queir
il
volumi del
Ginguen
il
non
qualifica
valgono assai pi
Salfi
solo errata
di quelli
del
ma
letterario),
ch
Ginguen
(perch
luogo, e scopre
fuori
malanimo. E per-
il
col Salfi?
Carlo Tenivelli,
predicato
d quel re
idee democratiche e
vivr
al
improvvida-
di giovani
^.
fra
quali
a Moncalieri aveva
in
Si
vede che
democratici
discorsi
dell'onesto- Tenivelli
un immotivato
non
si
Cuoco,
non
il
prediche
inserendo^
Ora
il
mediocrit
Tenivelli,
il
>
Salfi,
ma
io
il
Cant
fu,
tutto
di di-
som-
speranze da
lui
vano
altro se
come
tici,
non ch'egli
141-2.
Cronistoria,
I,
Op.
193.
cit.,
I,
si
data di so-
211
si
si
mise ognuno
le
nappe a
Ma dopo una
*.
paese
Il
bero
segni evidenti
pagina:
animo
di
li-
fummo
noi pure
allora
fargli
il
cangiamenti di vesti e
il
contenuto serio;
ma
il
zionario,
un
a Milano:
mane
tale,
<
indicato capo
ragioni
il
dove
si ri-
Cant
li
so-
non necessari,
se
ma non
s'
inchina
gresso che
il
il
fece
l'
in-
Como.
in
minare contro
modo
>
di
gli storici
satirici,
che tengono
il
tristo
un costume, un
paese,
il
l'
in-
com' quello
delle condizioni
d'Italia
dopo
il
1870, del
212
GLI SVIATI
rinnegano
si
Colle credenze
convenienze;
fin le tradizionali
Lo spettacolo delle
ingordigie, come famiglia-
il
le
cisi
vit
il
decrepito,
ch ciarlano diverso... Di
splendore
come d'uno
non
s stesso,
personale,
stato triviale,
cupi pessimisti e
egli poi
al
d'una
il
il
felicit
Cant
il
disgus*to
tra
senza
pi
si
Come
sistematico, offuscano
lo spirito,
indurano
il
cuore.
Non
zione
si
il
amaro mi
governo, imbecilli
moltitudini, implacabili
reggiato e scoraggiato
che egli
si
> ^.
governanti, incontentabili
le
Donde
reputava scevro di
un
si
severit irose
di
scon-
di
ominazioni sinistre
La strana
declamazioni incessanti
di
considerarla e battezzarla
col
213
Cant carezzava
il
propsito doveroso
d'im-
immaginava d'essere a quel modo edupopolo italiano come ripete innumeri volte nei
parzialit, e anzi
catore del
poich
le
e forse
libri
critici
signor Tutto
il
il
in-
erano
la
con-
lo
continue proteste e
l'altro,
umane
delle miserie
rico, se
non
il
uno
fosse piuttosto
un ultimo suo
sto-
tentativo di met-
tersi in alto.
Come
presto
'*,
si
detto,
censure alla
le
Per l'imparzialit
universale, I, 9,
ria univ.,
opera
sorsero
Cant
sua
I,
si
1'
veda,
una
Ma
p. es., Storia di
6, 20, e"
^.
pi grave delle
Como,
Per l'educazione
I, 9,
nella
o Storia
De
Cristoforis,
Per
(Milano,
es.,
1846)', e l'altro
si
volumetto che
lo
Canestrini, in Arch.
stor. ital.,
universale di C.
append.,
I,
C.
la
77-8.
-,
214
il
medesimo
*
;
il
Carlo Troya e
impudentissima
La Vista scriveva
ria universale^. Il
nominare
suoi
quella sto-
di
Silvio Spa-
scarsi libri,
(diceva)
una noia
il
Cantii,
eh'
di
il
Cant, c(^ferma
la
squisitezza di
spiriti,
non sempre lo
oggettiva e severamente
p.
Del
(lett.
del 6
maggio
'47).
ccxxxvi.
3
Memorie
S.
INDICE DEL
VOLUME PRIMO
Dedica
pag.
Avvertenza
I.
Il
v
VII
Gran
piendo
si
Cuoco
il
vichismo
Il
gresso
lica e
1'
svolgimento come
Svolgimento per
forma razionalistica
patie tra le
utilit
--
Sparizione
della storia
due
Le
circoli
forma
Forma
catto-
forma
conciliazione
tentativi di
>
cattolica
Origini
Efficacia
concetto di
secolo
andava com-
particolari italiane: V.
Attrattiva e ripu-
21
INDICE DEL
216
VOLUME PRIMO
ria
blema
Gli
stessa
e sto-
pro-
il
storici dif-
nuovi concetti.
III.
....
pag.
45
Scel-
tempo
Importanza
documenti
Minore perfe-
metodi tedeschi
Ma
romane
Cagioni la boria nazionale e le cre Avversione alla linguistica e filologia inabbandono di concetti e tesi vichiane Di-
civilt antichissime
denze religiose
doeuropee, e
ma
come
sue polemiche
Le
Accenni di migliore intesa con la scienza europea
questioni circa la forma espositiva risolventisi anch'esse
in esigenze di
come esigenza
sia,
Il
di concretezza storica
supplemento
romanzo
alla storia
sto-
Cri-
tica
questa parte.
IV.
La
storiografia anacronistica
Winspeare, Lomonaco)
nuovo
ta
Amor
reazionario
secolo precedente e
il
secolo
tacitiano-umanistica
della
il
e politiche:
Le sue
tre Storie
contemporanea contro
La Storia
il
sua concezione
Unanimit
Botta, considerato
71
INDICE DEL
tacitismo, rigida solennit
e del Colletta
La
VOLUME PRIMO
217
sua tem-
filosofica e politica
Mi-
mente narrative
Critica
contemporanea contro
il
suo
esse tutte.
aiBEO STORIOGRAFICO
La
pag. 101
e militari
Diversit
cerche storiche
sommo
dei desideri:
d'Italia
politiche
austerit del
un gran
nuovo sentimento
regionali e municipali
storie
essa, o
romanzi
storici
poema
ri-
Scontento verso
storia:
rattere di
memorie
Il
come mezzi
Il
Storia
precedenti di tale
di divulgazione
Ca-
mai composta
Sparsi motivi e linea generale di questo
poema Esclusione della storia dei Romani dalla tela di
esso
Nucleo
lia
principale:
il
Medioevo
Hagione
poema medievale:
azione del
italiano,
il
tei-aria del
Medioevo
Papato, l'Impero
Comuni
Una forma
La
politica
Protagonio
il
popolo
secondaria e
storia presente
let-
come
La
Il
come
Seicento e la
storia medievale
MONDO
Carattere della
rale
Conciliazione
tendenza
di Papato, Italia e
Il
Troya
la Storia
Il
Man-
125
218
INDICE DEL
di
Homa,
Lettere sui
Ingegno
le
Longobardi
pratico.
Il Capponi e le sue
Cesare Balbo: asinit col Troya.
concetto dell'Indipendenza
Il
barda:
VOLUME PRIMO
altre opere
L'abate Tosti e
La
come
trascendenza religiosa
crite-
Lega lom-
la
Vani
il
mito nazionale
Le Me-
minori
un
il
prin-
fatto materiale:
Progresso sto-
VII. L'opposizione
dei
ghibellini
alla
storiografia
neo-
QUBLPA (cattolico-libebale)
pcig.
167
con l'avversaria,
la
La Farina)
nucci,
dell'erudizione in tutti
loro esposizione
storica
Loro idea
del Machiavelli
tito in principio
costoro
Angustia
Forma
rettorica della
e superficialit d'intelligenza
nel senso
e criterio storiografico
Ingegni, sotto
L'esclusivo
me
Il
Malcontento
infa-
La
passionalit nel
Il
medesimo
Tommaseo
effetto,
prodotto da torbida
185
INDICE DEL
VOLUME PRIMO
219
La
Cant compilatore
nelle idee
mo
gno
dovuta
Il
nei racconti
Affinit col
Cant
Fastidio e disde-
University of Toronto
library
Acme
File"