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Con la Legge per la difesa dello Stato, venne istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato.
Il Tribunale applicava le norme del codice penale militare di guerra contro i nemici del regime e alle
sue sentenze non era possibile presentare appello.
Confino di polizia: Comportava l’obbligo di risiedere in villaggi di montagna o piccole isole per 5
anni, luoghi poveri e isolati presentati dalla propaganda fascista come una specie di
villeggiatura.
Nuova legge plebiscitaria → LISTA UNICA nazionale di 400 nomi, compilata dal Gran Consiglio del
fascismo
plebisciti a favore del regime → ottenuti grazie a manipolazioni continue del consenso
trattato internazionale
• riconoscimento dello Stato della Città del Vaticano
• Vaticano riconosce lo Stato italiano con Roma capitale
convenzione finanziaria
garantisce alla Santa sede un’indennità finanziaria a titolo di risarcimento per la perdita
del potere temporale avvenuta nel 1870.
concordato
fissa quali saranno i rapporti tra Stato e Chiesa nella vita civile:
cattolicesimo come religione ufficiale di Stato
obbligo insegnamento religione cattolica nelle scuole pubbliche
riconoscimento matrimonio religioso
esenzione al clero dal servizio militare e particolari privilegi penali e fiscali
esclusione dei sacerdoti apostati dai pubblici uffici
legittimità dell’organizzazione Azione cattolica a patto che non si trasformasse in partito
politico
~
Nonostante questo accordo con la Santa Sede le organizzazioni cattoliche che operavano
sul territorio per qualche tempo furono le uniche organizzazioni che, cercarono di
contenere lo strapotere fascista. In particolare i dissidi tra Stato fascista e Chiesa
ripresero quasi subito a causa di Azione cattolica che rivendicava una propria autonomia
nell’educazione dei giovani. Il contrasto verrà risolto da Mussolini nel 1931 che ridimensionò
notevolmente il ruolo e le finalità dell’organizzazione che doveva limitarsi solo ad attività
strettamente religiose.
Le politiche economiche
Prima fase liberista con il ministro Alberto De Stefani dal 1925 e dopo la crisi del 1929
Creazione dell’IMI per erogare fondi alle imprese a rischio fallimento e dell’IRI, finanziato
dalla Banca d’Italia (durerà fino al 2002), al fine di sostenere banche ed industrie in
difficoltà.
Mussolini si prefigge l’obiettivo di portare il cambio della lira a quota 90→necessaria una politica
deflazionistica
diminuzione dei salari, tagli alla spesa pubblica
ridurre le importazioni in modo da difendere il valore della moneta
1923- Riforma scolastica (Riforma Gentile): si basa sulla netta separazione tra la cultura
umanistica e quella tecnico-scientifica. Solo con il liceo classico era possibile accedere a tutte le
facoltà universitarie. L’obbligo scolastico fu esteso ai 14 anni.
inquadramento dei giovani fin dall’infanzia in organizzazioni facenti capo al Partito fascista
l’ONB (Opera Nazionale Balilla) comprendeva:
i Figli della Lupa (6-8 anni);
i Balilla (8-14);
gli Avanguardisti (14-18).
Forniva un’istruzione ginnico-sportiva supplementare di tipo militaresco, finalizzata ad
inculcare il culto del capo ed il rispetto delle gerarchie.
I ragazzi più grandi passavano poi ai Fasci giovanili di combattimento (dai 18 ai 21 anni) per
completare l’addestramento, mentre quelli universitari confluivano nei GUF (Gruppi universitari
fascisti)
creazione dei fasci femminili, dell’ONMI (1925), organismo per il sostegno a gestanti e madri
bisognose, a bambini abbandonati o diversamente abili, per vaccini contro la tubercolosi.
politica demografica
L’ideologia fascista propugnava un aumento della popolazione, mirante ad aumentare la potenza
della nazione.
Per sostenere le famiglie numerose vennero presi provvedimenti specifici come «l’imposta sul
celibato», per i maschi celibi tra i 25 e i 65 anni; gli assegni familiari (in base al numero dei
componenti della famiglia), gli sgravi fiscali per le famiglie e il sostegno alle ragazze madri. Nel 1930
venne proibita l’emigrazione.
Componenti repressive: aborto come crimine contro lo Stato; scoraggiata la contraccezione
vista come crimine contro “l’integrità della stirpe”; perseguitata l’omosessualità.
LA POLITICA ESTERA
consolidamento domini coloniali:
Libia
durante il conflitto l’Italia aveva perso il controllo della regione.
Il controllo della regione avvenne con violenze e deportazioni che si possono classificare come un
vero e proprio genocidio della popolazione indigena.
Il pretesto fu dato da uno scontro tra italiani ed etiopi per il controllo dei pozzi petroliferi nella
zona di Ual Ual, al confine tra Somalia ed Etiopia.
Le truppe italiane varcano il fiume Mareb, che segnava il confine tra l’Eritrea e l’Abissinia, senza
una formale dichiarazione di guerra all’Etiopia. Mussolini non considerava, infatti, l’Etiopia uno
Stato sovrano, ma solo un territorio selvaggio, per cui non valevano le regole del diritto
internazionale.
L’Etiopia si appella alla Società delle Nazioni che decreta sanzioni economiche all’Italia
L’episodio più sanguinoso fu quello della città conventuale di Debra Libanos i cui monaci furono
accusati di aver protetto i terroristi responsabili dell’attentato.
estremizzazione dell’intolleranza
• repressione omosessualità
• 1937 → legge di separazione (divieto di matrimoni misti)
Legge del 29 giugno 1939: non erano solo vietati i rapporti sessuali con un indigeno, ma anche
lavorare per un indigeno o frequentare un locale per neri
Legge del 13 maggio 1940: negazione della cittadinanza ai meticci, equiparati ai nativi.
tra il 1938 e il 1939 vengono emanate leggi discriminatorie contro gli ebrei
Settembre 1938 EMANATI I PROVVEDIMENTI PER LA DIFESA DELLA RAZZA, che prevedono
L’IMMEDIATA ESPULSIONE DALLE SCUOLE ITALIANE DI DOCENTI E STUDENTI DI “RAZZA EBRAICA”. Un
altro decreto stabilì la facoltà per le comunità ebraiche di aprire proprie scuole.
NOVEMBRE 1938 UNA LEGGE VIETA I MATRIMONI MISTI TRA ITALIANI “ARIANI” E PERSONE DI ALTRA
RAZZA. Agli ebrei è proibita la professione del notaio e del giornalista, possedere terreni
superiori a 50 ettari o aziende con più di 100 persone.
La Chiesa cattolica NON ASSUME NESSUNA POSIZIONE PUBBLICA IN MERITO, NONOSTANTE PIO XI FOSSE
DECISAMENTE CONTRARIO ALL’ANTISEMITISMO (enciclica Humani Generi Unitas, mai promulgata per
la sopravvenuta morte del pontefice).
L’OPPOSIZIONE AL FASCISMO
A partire dalle leggi fascistissime dal 1925-1926: i principali esponenti dei partiti dell’opposizione
lasciarono il paese, dando luogo al cosiddetto fenomeno del fuoriscitismo.
Il Partito comunista creò una rete clandestina nel Paese che rimase operativa per tutto il
Ventennio, molti comunisti vennero arrestati e giustiziati dal Tribunale speciale.
Altro gruppo antifascista molto attivo era il movimento Giustizia e libertà, noto anche come
giellisti che considerava la lotta al fascismo come un dovere morale.