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Stalinismo

Dal 1927 l’Urss abbandonò la NEP (in quanto incompatibile con gli obiettivi di Stalin) ed intraprese
la via della pianificazione integrale dell’economia (cioè suo controllo totale).

Stalin si paragonava a due zar:


Ivan IV il Terribile che aveva eliminato i bojari che si opponevano al rafforzamento del suo
potere;
Pietro il Grande che aveva imprigionato o eliminato quanti si opponevano al processo di
modernizzazione-occidentalizzazione della Russia.

La “grande svolta” del 1927, come venne chiamata da Stalin, prevedeva:


la collettivizzazione delle campagne, ovvero l’abolizione della proprietà individuale della terra.
erano le comunità di villaggio a gestire le terre e ad assegnarle, in base alle necessità, alle varie
famiglie, che poi potevano vendere il ricavato dei raccolti ed erano quindi incentivate a
produrre di più;
nel secondo caso era lo Stato ad avere il controllo della terra, a pianificare quali sementi usare
e le quote di raccolto di competenza dei contadini.

La pianificazione dell’agricoltura serviva a consentire l’esportazione di prodotti in cambio di


macchinari ed il rifornimento delle città, dove si sarebbe concentrata la futura classe operaia.
Dal 1929 i contadini furono obbligati ad abbandonare le proprie terre e case e a trasferirsi nei
Kolchoz → aziende agricole cooperative.
Le aziende contadine si distinguevano in:

Kolchoz sovchoz

Fattorie cooperative →Contadini mettono Fattorie di proprietà statale → impiegano


in comune macchinari, terra, bestiame e manodopera salariata
vivono in unità familiari

una parte delle colture andava allo


Stato
una parte alla MTS → produceva
macchinari agricoli e li affittava ai
contadini
il resto rimaneva ai contadini e veniva
diviso tra di loro
l
erano anche previsti obblighi simili alle
corvées medievali
Tale collettivizzazione incontrò la resistenza dei contadini che reagirono:
co n le armi contro soldati inviati a collettivizzare;
nascondendo o bruciando i raccolti/le derrate alimentari;
macellando il bestiame, piuttosto che consegnarlo allo stato

Simbolo dell’opposizione contadina divennero i Kulaki→quindi di solito contadini medi o


comunque influenti nell’opposizione alle requisizioni di grano da parte dello Stato.

Per la loro pericolosità sociale, Stalin avviò dal 1929 la cosiddetta dekulakizzazione che
prevedeva:
confisca dei beni;
deportazione in Siberia e Russia settentrionale→si contano oltre 2 milioni di deportati.
fucilazione in caso di resistenza.

Alcuni si autodekulakizzarono, vendendo i loro beni e andando a vivere in città.

Altri accettarono di lavorare nei Kolchoz ma la disaffezione al lavoro portarono ad una


diminuzione della produttività: contadini furono costretti a consegnare fino all’80% del
raccolto, finendo per morire di fame o a mangiare topi o erba o, infine, a ricorrere al
cannibalismo.

In Ucraina la carestia del 1932-33 fu voluta/premeditata da Stalin, per eliminare un gruppo


etnico scomodo che voleva l’autonomia da Mosca.

L’industrializzazione accelerata → questo processo di modernizzazione forzata portò l’Urss a


diventare, in pochi anni una potenza industriale. I piani quinquennali elaborati da parte del
Gosplan erano programmi economici che prevedevano e pianificavano i risultati da ottenere
nell’arco di cinque anni, attraverso un controllo statale della vita economica in tutti i suoi
aspetti. Il primo piano fece aumentare la produzione industriale russa del 50%, . mentre in
Europa dilagava la crisi economica seguita al crollo della Borsa di Wall Street.

Tutto ciò ebbe dei costi:


capitali trasferiti dal settore agricolo a quello industriali. → maggiore sfruttamento della
manodopera;
la militarizzazione del lavoro operaio: punizioni per infrazioni disciplinari; divieto di cambiare
lavoro senza il consenso dell’amministrazione della fabbrica; resistenza punita come
sabotaggio;
investimenti soprattutto nell’industria pesante e nella difesa → a discapito dei beni di
consumo

Note positive furono l’alfabetizzazione e, in parte, lo stachanovismo. → I salari vennero


differenziati e venne reintrodotto il lavoro a cottimo, abbandonando l’egualitarismo
socialista, ma aumentarono gli incidenti sul lavoro e il clima di diffidenza. L’obiettivo del
movimento stachanovista era aumentare la produttività del paese.

Gli abitanti delle città salirono dal 18 al 33%. L’urbanizzazione avvenne però in modo caotico e si
creò una penuria di alloggi, con conseguenze come conflitti sociali e delinquenza.
)
Nel 1932 il governo cercò di reagire:
istituendo il passaporto interno per circolare nel paese → esso impediva ai cittadini di
spostarsi dal proprio domicilio senza l’autorizzazione delle autorità;
sviluppando un piano di edilizia pubblica, con nuovi quartieri o nuove città operaie.
Il tipo di alloggio più frequente era la coabitazione: si trattava di case dormitorio, in cui ogni
stanza ospitava una famiglia, mentre bagno, cucina, corridoi erano in comune. Essa aveva:
un significato ideologico: passaggio dalla vita privata borghese a quella in comune;
un ruolo di controllo sociale: il capo-caseggiato svolgeva la funzione di spia o informatore
della polizia segreta.

Il socialismo reale consisteva in un regime totalitario definito stalinismo per il ruolo


centrale del dittatore che alimentò il culto della personalità. Era lui a selezionare le principali
cariche del partito, dello Stato e dell’esercito, era lui a gestire:
la repressione tramite la polizia;
la propaganda celebrando l’Unione sovietica.

l’unico partito concentrava nelle sue mani tutti gli strumenti del potere legislativo, esecutivo
e giudiziario. Esso si occupò:
dell’educazione giovanile
della cultura in generale
della nomina di dirigenti nelle attività economiche e amministrative

Anche lo stalinismo fece uso sistematico della violenza → grandi purghe

Molte persone vennero portate nei gulag → veri e propri “campi di concentramento” e “campi
di lavoro correttivi” situati in Siberia, con:
elementi antisovietici
minoranze non russe sospette di spionaggio e collaborazionismo.

Il sistema fu usato meno dal 1953, con la morte di Stalin e l’avvio della destalinizzazione, ma
rimase operativo per tutti gli anni ’70-’80 del ‘900: l’ultimo detenuto fu messo in libertà nel
1987.

I gulag avevano finalità repressive ed economiche

La manodopera dei Gulag venne usata, ad esempio:


a) per costruire il canale che doveva unire il mar Bianco al mar Baltico
b) per raddoppiare la ferrovia transiberiana

I soggetti “socialmente pericolosi” vennero trasferiti nei “villaggi di lavoro” in Siberia e


Kazakistan, per tagliare il legname delle foreste, bonificare paludi o dissodare terreni vergini.
negli anni ’30, molti furono condotti nell’isola di Nazino, da cui la gente cercò di scappare con
zattere improvvisare o arrivò ad atti di cannibalismo per la fame patita; per questo Nazino è
nota come l’isola dei cannibali.

A ciò si unì una persecuzione religiosa nella convinzione che un uomo non avrebbe potuto
essere veramente libero e razionale finché avesse creduto in Dio. Iniziò così un processo di
secolarizzazione che portò a:
chiusura del 90% di chiese e moschee;
deportazione/fucilazione di migliaia di religiosi;
clandestinità per i culti religiosi tradizionali;
difesa della famiglia tradizionale per contrastare il calo demografico
aborto come crimine, omosessualità punita con il carcere fino a 5 anni.
Stalin si pose come “il piccolo padre” della nazione, come l’erede di Lenin ma anche dei grandi
zar Egli era l’immagine di un potere pubblico capace di dare stabilità alla Russia e di farla
competere con gli altri paesi europei.
Al XX congresso furono presentati due rapporti: uno nella seduta pubblica in cui Kruscev illustrò
i successi dell’economia sovietica.
L’altro rapporto fu letto solo alla assemblea dei delegati → Rapporto segreto in cui denuncia
Stalin come un tiranno, autore di deportazioni, padrone della vita dei suoi cittadini e dei suoi
collaboratori. La relazione rimase a lungo ignorata dai cittadini sovietici ma fu pubblicata in
Occidente, determinando per i comunisti la fine dell’età dell’innocenza. Fu soprattutto all’interno
del campo comunista che lo shock fu difficile da assorbire: molti intellettuali lasciarono il
partito, mentre la maggior parte degli operai decise di rimanere e di tenere duro nella lotta
contro il capitalismo e l’imperialismo.

Interpretazioni storiografiche su stalinismo


erede della tradizione autocratica del regime zarista
deviazione di destra della rivoluzione
sviluppo del bolscevismo e del carattere antidemocratico delle teorie di Lenin.

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