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Russia e Unione Sovietica

La Rivoluzione Russa, avvenuta nel 1917 è importante perché per la prima volta nella storia si
concretizza una rivoluzione comunista, così come era stata pensata da Marx (con l’instaurazione
del comunismo, l’abolizione della proprietà privata, la fine della borghesia e l’uguaglianza di tutti),
per la prima volta nella storia fu una rivoluzione fatta proprio dagli ultimi, dal proletariato. Però
anni dopo il regime comunista sovietico diventa un vero e proprio regime totalitario sotto Stalin,
analogo al nazismo di Hitler e al fascismo di Mussolini.
La Russia, prima della rivoluzione, era molto arretrata, era un paese arretrato economicamente,
poco industrializzato e molto legato all’agricoltura (qualche anno prima c’erano ancora la servitù)
In Russia c’era ancora l’assolutismo, infatti a governare erano gli Zar della famiglia Romanov. Lo
Zar Nicola II aveva concesso però la formazione di un parlamento, la Duma.
In Russia c’erano i Soviet, organizzazioni operaie nate all’interno delle fabbriche. I soviet avevano
idee marxiste, credevano nello sviluppo industriale perché permetterebbe poi una rivoluzione
comunista, che sarebbe avvenuta quando gli stessi soviet/operai/proletari avrebbero capito di
essere sfruttati. I Soviet si dividono in Menscevichi (riformisti) e Bolscevichi (rivoluzionari
comunisti).
Dopo la Rivoluzione di Febbraio, nel 1917, viene deposto lo Zar Nicola II e nasce la repubblica; il
nuovo governo però è debole ed è incapace di prendere una decisione sull’uscita dalla guerra.
Nell’aprile del 1917, Lenin, il capo dei bolscevichi ritorna dall’esilio in Svizzera e presenta un
programma noto come “Le Tesi di Aprile”, che affermavano tre idee fondamentali
1. TUTTO IL POTERE AI SOVIET -> Abbattere il governo provvisorio (che era borghese e quindi
non tutelava i proletari) e dare il potere ai gruppi di operai
2. PACE-> Fare uscire immediatamente la Russia dalla guerra (perché a guerra era interesse
solo della borghesia)
3. TERRA AI CONTADINI -> Confiscare le terre ai grandi proprietari terrieri e ridistribuirle al
popolo
Il programma di Lenin riscosse largo consenso perché affermava che dopo che i bolscevichi
avrebbero "distrutto" lo stato sarebbe nata la "dittatura del proletariato" e il potere tolto ai
borghesi sarebbe passato al popolo). Inoltre i bolscevichi avevano creato una milizia armata, la
Guardia rossa, in grado di rovesciare con la forza il governo provvisorio di Mosca.
Nell’ottobre del 1917 i bolscevichi prendono il potere (Rivoluzione d’Ottobre), occupano il Palazzo
D'inverno di San Pietroburgo e Lenin dichiara la nascita del governo comunista dei Soviet
(associazioni di operai nate all'interno delle fabbriche. I "soviet" si ispiravano a un principio di
democrazia diretta)
Inizialmente i Soviet volevano formare un’assemblea costituente, in cui sarebbero stati
rappresentati anche forze diverse (Bolscevichi, menscevichi, populisti) -> Ma i Bolscevichi sciolsero
l’assemblea, perché non volevano mettere a rischio l’instaurazione di una dittatura del
proletariato.
Scoppia allora una guerra civile tra l’Armata Rossa (I Bolscevichi) e l’Armata Bianca (I menscevichi,
che difendevano la democrazia e il regime, con l’aiuto di altre potenze europee che non volevano
il comunismo). I Bolscevichi vincono e proclamano l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
(URSS). Lenin guidò l’URSS solo per pochi anni, dopo la sua morte i contendenti alla successione
sono Stalin e Trotsky:

 Trotskij era il capo dell’armata rossa e sosteneva la “rivoluzione permanente”, ovvero


l’idea che il comunismo dovesse espandersi internazionalmente
 Stalin era il successore di Lenin alla direzione del partito e sosteneva il “comunismo in un
solo paese”, il comunismo doveva prima diventare forte, soprattutto economicamente, in
Russia, per poi diventare modello ideale negli altri paesi.

Regime di Stalin
Alla fine tra i due a prevalere sarà Stalin. E con la guida di Stalin il comunismo in Russia diventa un
regime totalitario. Stalin consolida una guida "autoritaria" e violenta del partito e del paese,
liberandosi di tutti gli oppositori, denunciandoli come "nemici" del comunismo e facendoli
uccidere (le famose "purghe" di Stalin). Stalin fa creare nella fredda Siberia i Gulag (grandi campi di
lavoro forzato dove vengono internati e mandati a morte tutti gli oppositori politici. Lo stesso
Trotskij fu prima mandato in esilio in Messico e lì fu ucciso in un attentato organizzato da Stalin nel
1929.
Stalin azzera la libertà economica degli ultimi proprietari terrieri rimasti (i kulaki), li reprime e
taglia ogni forma di supporto, facendo in modo che nelle campagne russe iniziassero tremende
carestie.
Stalin trasforma radicalmente l’economica agricola della Russia, elimina del tutto la proprietà
privata della terra e dei mezzi di produzione ------- e impone la “collettivizzazione forzata”, tutti i
contadini diventano lavoratori di grandi aziende agricole controllate dallo stato. Stalin sapeva che
questa trasformazione avrebbe indebolito moltissimo l’economia agricola Russa e che avrebbe
provocato molte carestie, ma il suo progetto è quello di convertire l’economia russa da agricola
ad industriale, Stalin puntava a sviluppare le industrie (anche esse sotto il controllo dello stato)
per competere con i grandi paesi del mondo. E per farlo lancia “I Piani Quinquennali”, con cui lo
stato pianifica l'economia e precisi obiettivi di produzione da raggiungere in cinque anni,
sfruttando l'incremento della forza lavoro che si sposta dalle campagne alle città.
CARATTERI DELLO "STALINISMO" (come regime totalitario)

 Assorbe ogni aspetto della vita civile, pubblica e privata, dei cittadini.
 C'è un unico partito che pianifica tutto: economia, educazione, cultura
 Potere personale del leader, che grazie al controllo di tutti i mezzi di informazione e alla
propaganda crea attorno a sé un culto della personalità (che per Stalin fu uguale a quello di
Mussolini e di Hitler)
 Uso del terrore e della violenza per eliminare qualsiasi opposizione (le "grandi purghe" di
Stalin e i "gulag").
 A livello internazionale suscita obbedienza nei partiti comunisti di tutto il mondo (che
riconoscono nella Russia la guida) mentre suscita timore e ammirazione da parte degli altri
paesi e degli altri leader (per la forza economica e politica che ha acquisito).

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