Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Rivoluzione d'ottobre
L'insurrezione (o secondo molti il colpo di Stato) prende il via la sera del 24
ottobre; durante la notte vengono occupati i punti più importanti di
Pietrogrado: poste, telegrafi, stazioni ferroviarie, banche, ministeri. Il governo
provvisorio praticamente cessa di esistere senza alcuna resistenza.
Nel frattempo, la sera del 25 ottobre, si è riunito il Secondo Congresso dei
Soviet, ed è a questo organo che i bolscevichi consegnano il potere appena
conquistato. Quella notte la discussione prosegue senza sosta ed alle cinque
del mattino del 26 ottobre, mentre si arrendono le ultime sacche di resistenza
nel Palazzo d'Inverno, viene decretato il passaggio del potere ai soviet. Come
primo atto il congresso rivolge a operai soldati e contadini un proclama in cui
afferma che il governo sovietico, in via di formazione, avrebbe offerto ai
tedeschi la pace immediata ed avrebbe consegnato la terra ai contadini. Nei
giorni che seguono viene organizzato il primo governo sovietico che prende il
nome di Soviet dei commissari del popolo.
A Mosca la rivoluzione inizia il 26 ottobre e gli scontri si concludono solo il 2
novembre con la resa del Cremlino.
Mentre la rivoluzione si diffonde il nuovo governo sovietico muove i suoi primi
passi ed emette i suoi primi atti formali. Come già annunciato da Lenin il 26
ottobre il decreto sulla terra prevede l'immediata distribuzione delle terre ai
contadini privi di terra. Con il decreto sulla pace si propone a tutti i belligeranti
l'apertura immediata di trattative per una pace "giusta e democratica"
accompagnate da un immediato armistizio di almeno tre mesi. Al vecchio
sistema giudiziario si sostituiscono i tribunali del popolo inizialmente di tipo
elettivo; la polizia viene sostituita da una milizia composta prevalentemente di
operai; viene realizzata la completa separazione tra Stato e chiesa; viene
introdotto il matrimonio civile, con uguali diritti per entrambi i coniugi, e viene
introdotto il divorzio; la donna ottiene la totale parità di diritti rispetto all'uomo;
viene introdotta la giornata lavorativa di otto ore. Riguardo all'esercito
vengono tolte la differenze di trattamento fra soldati e ufficiali. Sul fronte
dell'economia vengono nazionalizzate tutte le banche private; il commercio
estero diviene monopolio dello stato; flotta mercantile e ferrovie diventano
statali, mentre le fabbriche vengono affidate direttamente agli operai. Il nuovo
governo denuncia anche tutti gli accordi internazionali compresi quelli segreti
e sospende il rimborso dei prestiti ottenuti all'estero dal regime zarista.
Il socialismo sovietico con Stalin.
Nel 1924 come successore di Lenin salì al potere Iosif Stalin: con lui la
politica sovietica e la prassi comunista cambiarono radicalmente. Elaborò una
ideologia sotto la facciata della continuazione del pensiero di Marx e di Lenin
e trasformò l'Unione Sovietica in uno dei peggiori regimi totalitari del XX
secolo.
Il trotskismo
Lev Trockij, il teorico della Rivoluzione permanente, bollato come il traditore
numero uno e costretto a fuggire dall'Unione Sovietica, denunciò la politica di
Stalin ma con scarso successo. Fondò una Quarta Internazionale di Partiti
comunisti dissidenti detti da lui trotskisti, ma fu ucciso in Messico da un sicario
di Stalin.
Nonostante Lenin preferisse Trockij come successore, Stalin riuscì ad
esautorarlo e ad esiliarlo, riuscendo a portare a compimento il proprio
progetto di Stato nazionale e di partito. Ne risultò una società paralizzata da
un apparato burocratico elefantiaco. La cura a questa situazione fu teorizzata
da Trockij ne La rivoluzione tradita e consisteva in una seconda rivoluzione
("politica" in contrasto a quella "sociale" dell'Ottobre) che avrebbe dovuto
portare il popolo a riprendersi lo Stato, togliendolo di mano ai "burocrati" che
avevano assunto il ruolo di casta privilegiata al potere (una forma di nuova
"classe dominante") al posto dei lavoratori salariati.