La pubblicazione del saggio coincide con il periodo della “Primavera dei popoli” (conosciuta anche come rivoluzione
del 1848 o moti del 1848) ma la sua diffusione ebbe inizio intorno agli anni 70/71 del 1800 a seguito del primo
episodio di autogoverno da parte dei socialisti.
In quel periodo storico il comunismo viene inteso come una vera e propria potenza universalmente riconosciuta; e
come tale sente la necessità di pubblicare un saggio nel quale vengano descritte le idee, gli scopi e le tendenze del
partito. Esponenti del partito comunista provenienti da diverse nazioni si riuniscono a Londra e iniziano la
produzione del “manifesto del partito comunista”.
SOCIALISMO REAZIONARIO
Si può suddividere ulteriormente in 3 tipologie:
Socialismo Feudale: si pone sulla linea dura dell’abolizione del capitalismo per un ritorno a una società
pre-borgese;
Socialismo piccolo borghese: tutti i piccoli proprietari oppressi dallo sviluppo industriale incontrollabile;
Socialismo tedesco: noto come il “Vero”.
SOCIALISMO CONSERVATORE O BORGHESE
Formato da quella parte di borghesia volta alla risoluzione delle conflittualità e delle criticità che affliggono la società
in modo tale da poter raggiungere un dominio borghese. I socialisti conservatori mirano alla scomparsa del
proletariato che risulterà invece un processo impraticabile e porterà la borghesia ad un’inevitabile distruzione.
IL SOCIALISMO UTOPISTICO
Appartenevano a questa fazione degli uomini che teorizzarono dei processi e delle dinamiche sociali che non
avevano modo di avvenire, irrealizzabili. Non vedono il proletariato come uno schieramento attivo in grado di
imporsi nella società e di apportare cambiamenti né dal punto di vista politico né da quello sociale. Cercano dunque
delle leggi sociali volte all’emancipazione del movimento stesso che si basano però su delle fantasie.
Riccardo Venerando
5bla
5 marzo 2021