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Il manuale di

sopravvivenza
alla maturità
Edizione 2023
IL MANUALE
DI SOPRAVVIVENZA
ALLA MATURITÀ

Con la collaborazione di:


Alessio Caiaffa
Giorgia Chiugi
Charlotte Gandi
Maria Carola Leone
Federica Papagna
Nessuna parte di questa pubblicazione
può essere riprodotta, archiviata con sistemi di recupero
o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo elettronico,
meccanico, fotografico o altro,
senza il preventivo permesso dell’Editore

© Copyright 2023 Fioretti Claudio

ISBN: 979-12-210-3378-6
Indice 3
PREFAZIONE (a cura della Prof.ssa Giorgia Chiugi) pg. 6

INTRODUZIONE (a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone) pg. 10

CAPITOLO 1: (a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone) pg. 14

1. Come sarà l’esame di stato pg. 15

1.1. Le Scadenze Importanti pg. 15



1.2. L’Ammissione pg. 17

1.3. La Commissione pg. 17

1.4. Il Calcolo dei crediti pg. 17

CAPITOLO 2: pg. 19

(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone e della Prof.ssa Charlotte Gandi)

2. La prima prova dell'Esame di Stato 2023 pg. 20

2.1. La prima prova scritta dell’Esame di Stato pg. 20

2.2. Le tre tipologie: la A (Analisi e interpretazione di un pg. 21


testo letterario italiano), la B (Analisi e produzione di
un testo argomentativo), la C (Riflessione critica di
carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità)

2.2.1. La tipologia A pg. 22



2.2.2. La tipologia B pg. 41

2.2.3. La tipologia C pg. 63

2.3. Come prepararsi alla prima prova pg. 79

CAPITOLO 3: (a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone) pg. 82

3. La seconda prova: come affrontarla e probabili tracce pg. 83

3.1. La correzione e il punteggio delle prove scritte pg. 86



3.2. Peculiarità della Seconda Prova distinta nei pg. 86
vari istituti secondari di secondo grado

3.3. Esempi di Seconde Prove scritte svolte durante pg. 88
la Maturità 2019 suddivise per categoria
CAPITOLO 4: pg. 94

(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone e della Pro.ssa Federica Papagna)

4. Il colloquio: come affrontarlo ed esempi di materiale


proposti dalla commissione pg. 95

4.1. Come si svolgerà il colloquio? pg. 95

4.1.1. Esempi di materiale proposti dalla commissione pg. 96

4.1.1.1. Come commentare un testo poetico pg. 97



4.1.1.2. Come analizzare un testo in prosa pg. 100

4.1.1.3. Autori e testi proposti in sede d'esame pg. 101

4.2. Competenze di Cittadinanza e Costituzione e PCTO pg. 259


4.2.1. Cos’è la sezione “Cittadinanza e Costituzione”? pg. 259
4.2.2. La sezione relativa al PCTO pg. 265

4.3. Consigli per la giusta preparazione al colloquio orale pg. 271

CAPITOLO 5: (a cura di Alessio Caiaffa e della Prof.ssa Giorgia Chiugi) pg. 275

5. Il metodo di studio per fare cent(r)o! pg. 276

5.1. La gestione del tempo: cosa studiare prima? pg. 277



5.2. Ma tu...come studi? pg. 280

5.2.1. Cosa fare se studi da solo pg. 282

5.2.2. Come fare lo studio di gruppo: è sempre efficace? pg. 284

5.2.3. Come fare riassunti e schemi facilmente pg. 286

5.2.4. Come creare collegamenti facilmente pg. 288

5.2.5. Qualche consiglio per studiare l’inglese o un’altra lingua pg. 290

5.3. Come prepararsi per l’orale e superarlo alla grande pg. 291

5.4. Come gestire l’ansia e lo stress? pg. 293

5.5. Conclusioni pg. 295
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Prefazione 6
PREFAZIONE

PREFAZIONE
(a cura della Prof.ssa Giorgia Chiugi)

Giungere alla maturità vuol dire concludere un ciclo di


studi durato ben cinque anni e porsi difronte a una com-
missione di professori che giudicheranno il vostro grado
di preparazione e, di conseguenza, il vostro grado di ma-
turazione. Eppure, non è tutto qui… non è solo questa “la
maturità”. Pensarla e viverla come fosse un semplice esa-
me conclusivo è estremamente riduttivo; credere che sia
il risultato della somma di competenze e conoscenze è
davvero limitante.
Difronte a quella commissione, infatti, non si siederà
solo lo studente o la studentessa che è in voi; quell’alun-
no/a che ha studiato brillantemente o quello/a che l’ha
fatto in modo disorganizzato e confuso. Non si siederà su
quella sedia un contenitore di sterili nozioni umanistiche o
scientifiche, pronto a essere svuotato e valutato.
Si accomoderà una persona con un enorme bagaglio
sulle spalle, composto non solo da date, formule mate-
matiche e versi danteschi, ma da vita vissuta in cinque
lunghi e altalenanti anni. Anni complessi, a volte davvero
troppo duri, ma che hanno forgiato in maniera indisso-
lubile l’animo. Anni di sacrifici e di preghiere, ma anche
di splendidi sorrisi e di consapevolezze. Ricordi ancora il/
la te stesso/a di cinque anni fa? Riesci ancora a sentire
il suo timore frammisto all’insicurezza? Ricordo ancora la
mia sensazione, riesco a racchiuderla perfettamente in
un’immagine metaforica, ma fortemente evocativa: una
gocciolina microscopica che si stava per tuffare in un im-
menso e inedito oceano; non sapevo quanti naufragi e
nubifragi avrei dovuto affrontare e non sapevo neanche
come affrontarli. Eppure, senza saperlo, attraverso gli anni
non solo ho imparato ad affrontarli, ma anche a evitare
di crearli. E sono sicura che lo stesso valga per te che stai
leggendo.
Ricordi ancora quando, entrando per la prima volta in
quella struttura e in quella classe, pensavi solo di scap-

7
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

pare e di non tornare mai più? Poi le prime lezioni, i primi


capitoli immensi da studiare, i primi quaderni da riempire
con appunti che con grande fatica riuscivi a memorizzare.
Poi il buio… la pandemia, la DAD, il tuo volto illuminato dalla
sola luce del pc, tuo fedele compagno per lunghissimi e
interminabili mesi; la corsa verso la conclusione di un pro-
gramma scolastico che sembrava così eccessivamente
immenso; l’ansia e lo stress di un sistema che sembrava
voler solo correre verso la meta finale.
Ebbene, sei riuscito/a a oltrepassare anche questi
ostacoli e, guardandoti indietro, puoi osservarli a uno a
uno. Hai arricchito il tuo bagaglio interiore di esperienze
e hai appreso come si sta al mondo; hai sperimentato il
tuo modo di relazionarti con quest’ultimo e con le varie
personalità che hai incontrato lungo questo percorso; hai
imparato a stimarti, ne sono certa… anche se fai fatica ad
ammetterlo. Puoi ritenerti una persona matura in quanto
hai compiuto numerose scelte in questi anni e l’hai fatto
da solo/a, riflettendo con la tua testa, senza farti plasma-
re dalla società.
Ecco, è proprio questo il bagaglio che hai sulle tue
spalle, quel bagaglio che lentamente e silenziosamente
hai costruito giorno dopo giorno grazie alle tue esperien-
ze, senza nemmeno accorgertene e, forse - a volte - sen-
za neanche volerlo, perché le esperienze possono essere
anche dolorose e - quand’anche si cerchi di fuggire da
quest’ultime - si inseriscono come oro colato nelle crepe
dell’animo: anziché romperlo, però, lo impreziosiscono.
Ed è anche in ciò che spunta il seme della maturità:
nel saper riconoscere e accettare anche quei momenti
di sofferenza che ci sembrano insuperabili, trasformando-
li in punti di forza dai quali partire per evolverci sempre
più. Come avrai capito, quindi, la maturità non è assolu-
tamente un qualcosa di anagrafico: non si acquisisce au-
tomaticamente e non scatta come fosse un click appena
compiuti i 18 anni; anzi, ci sono persone che la inseguono
per una vita, senza mai riuscire ad afferrarla.
La maturità - infatti - non si afferra con la forza, ma si
coltiva nel tempo e col tempo, avendo l’umiltà di attutire
i colpi del destino e coltivando la gratitudine per ciò che

8
PREFAZIONE

siamo e abbiamo. Quindi, nel momento in cui siederai su


quella sedia, tra un filosofo e un letterato non emerge-
ranno soltanto conoscenze e competenze, ma anche e
soprattutto animo e personalità: un puzzle inscindibile e
vincente… proprio come lo sei tu!
Guardando dietro e dentro di te, immaginati come fos-
si un/a piccolo/a Dante: sei partito/a in un giorno di set-
tembre, solo/a e spaventato/a, ritrovandoti in una “scuola
oscura” fatta di ostacoli e intemperie; ma la solitudine non
è durata a lungo, accanto a te è arrivato un piccolo Virgi-
lio, composto da compagni e insegnanti che – nel bene e
nel male – hanno contribuito a rendere questo viaggio IL
tuo viaggio. In loro compagnia hai attraversato l’impervio
Inferno, quello costituito da giornate cupe e problemati-
che; ma hai anche risalito il monte del Purgatorio, inizian-
do a percepire sempre più la luce e la gioia del traguardo:
il Paradiso, la culla dell’amore “che move il sole e l’altre
stelle”. Quell’amore è tutto tuo: è il sentimento che sempre
dovrai provare per te stesso/a, comunque vada. Perché,
comunque vada, non sarai mai un voto, non sarai mai un
esame non dato nei tempi previsi, non sarai mai quel la-
voro che fatica ad arrivare, non sarai mai un’università
che non fa per te. Sarai sempre una splendida persona e
questo, fidati, basterà.
Non farti mai convincere di non essere abbastanza,
non dare mai a nessuno il potere di scandire i tuoi ritmi e
i tuoi tempi, ma soprattutto non permettere mai a qual-
cuno che non sia te stesso/a di determinare cosa fare
e come fare nella tua vita. Sii sempre orgoglioso/a, per-
ché - ricorda - questo vale più di qualsiasi 100 e lode. Ora,
però, concentra tutte le tue forze e capacità: la chiusura
di questo lungo percorso è importante tanto quanto te,
perciò trattala con cura e impegno. Sono sicura che que-
sto manuale sarà un validissimo supporto e spero che,
attraverso le mie parole, tu abbia ricevuto quella carez-
za confortante e incoraggiante che tanto vorrei dare a
ognuno/a di voi.

Con affetto,
Giorgia

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IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ PREFAZIONE

Introduzione 10
INTRODUZIONE

INTRODUZIONE
(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone)

Una volta il regista, sceneggiatore e produttore cinemato-


grafico italiano Sergio Leone disse che la vita è un’attesa
tra un esame e un altro. Sarebbe giusto ricordare che le
giornate legate alla maturità saranno solo una minusco-
la, seppur importante, tappa di ciascun essere umano.

Tutti gli studenti italiani, alla vigilia del fatidico giorno, tra
una fetta di pizza, una montagna di appunti da ripassare
e le calure estive da sopportare, trascorrono le ultime ore
da “immaturi”. Dopo anni di sveglie all’alba, del suono delle
campanelle, di interrogazioni, di compiti in classe e di bat-
ticuore dovuti all’uscita dei quadri di fine anno, si è giunti in
un batter di ciglia alla chiusura di questo ciclo di vita.

Alcuni decideranno di proseguire gli studi iscrivendosi


all’università, invece altri vorranno cominciare a lavorare
immediatamente col fine di ottenere una propria indipen-
denza economica. Nonostante ciò l’esame di stato sarà
ricordato da tutti come uno dei momenti più importanti
della gioventù.

Ma che cos’è effettivamente


l’esame di maturità?
Se dovessimo fare un discorso meno emozionale e più
congruente allo svolgimento effettivo delle giornate della
maturità, possiamo sicuramente dire che fino al 2019, l’e-
same si articolava in due fasi principali: le prove scritte e
il colloquio orale.

Dall’anno 2020 le generazioni precedenti dei maturandi


hanno dovuto affrontare questo percorso, atteso dopo
tantissimi anni di studio e sacrifici, vivendo una situazione
completamente nuova a causa dell’emergenza sanitaria
per la pandemia da Sars-Cov-2, con l’introduzione di novi-

11
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

tà ‘rivoluzionarie’. Esse garantirono un corretto svolgimen-


to dell’unica prova d’esame prevista per gli istituti secon-
dari di secondo grado: il colloquio orale.

Negli ultimi due anni l’esame di maturità si svolse in pre-


senza con una commissione costituita da sei docenti in-
terni al Consiglio di Classe e un Presidente esterno.

L’esame, in sé e per sé, constava di:


discussione di un elaborato concernente le disci-
pline d’indirizzo (quelle individuate come oggetto
della seconda prova). L’argomento era stato asse-
gnato a ciascun candidato su indicazione dei do-
centi delle discipline di indirizzo medesime entro il
1°giugno;

discussione di un breve testo, già oggetto di studio


nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratu-
ra italiana durante il quinto anno e ricompreso nel
documento del consiglio di classe;

analisi, da parte del candidato, del materiale


scelto dalla commissione;

esposizione da parte del candidato, mediante una


breve relazione ovvero un elaborato multimediale,
dell’esperienza di PCTO svolta nel corso del per-
corso di studi;

accertamento delle conoscenze e delle compe-


tenze maturate dal candidato nell’ambito delle at-
tività relative a “Cittadinanza e Costituzione”.

A partire da quest’anno torna la modalità utilizzata dall’a.s.


2018/2019: le commissioni d’esame, per ciascuna classe,
erano composte da tre docenti interni e quattro esterni,
uno dei quali presiedeva la commissione. Per quanto con-
cerne l’esame orale di questo anno scolastico corrente
vede una modalità simile all’anno scorso.

12
INTRODUZIONE

Ma l’esame di maturità per l’anno scolastico


2022-2023 come si svolgerà?
Nei prossimi capitoli andremo ad affrontare tutti i punti
salienti utili per una corretta e completa preparazione
all’esame di stato 2023.
Secondo le direttive approvate dal Ministro dell’Istruzio-
ne, il Professor Giuseppe Valditara, diverse sono le modi-
fiche da apportare per l’anno scolastico 2022-2023. No-
nostante ciò faremo luce sull’effettivo svolgimento della
prova finale.

13
CAPITOLO
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA 1
MATURITÀ INTRODUZIONE

Come
sarà
l’esame
di stato? 14
CAPITOLO 1: Come sarà l’esame di stato

CAPITOLO 1

COME SARÀ L’ESAME DI STATO?


(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone)

I mesi trascorrono sempre più velocemente e manca


sempre meno tempo all’esame di maturità. Diversi sono
i dubbi, le paure e le perplessità relative all’effettivo
svolgimento dell’esame finale.

Questo manuale ti aiuterà a fare chiarezza sulle tappe


principali della maturità 2023.

Già dal primo capitolo potrai far chiarezza sulle domande


più richieste dai maturandi di tutta Italia. In poco
tempo riuscirai a: destreggiarti tra scadenze importanti,
preparare al meglio la relazione del PCTO, discutere
su quesiti di Cittadinanza e Costituzione, capire quali
potrebbero essere i testi di letteratura italiana proposti
dalla commissione per la prima prova scritta, mettere
a punto il necessario per sostenere un’eccellente
seconda prova scritta. Per finire, ti daremo consigli utili sul
colloquio orale (con esempi di materiale proposto dalla
commissione) e su un adeguato metodo di studio.

1.1. Scadenze Importanti


Il 26 gennaio 2023 è stato finalmente reso noto il protocollo
da attuare per lo svolgimento dell’esame di maturità
grazie all’ordinanza approvata dall’attuale Ministro
dell’Istruzione, il Professor Giuseppe Valditara.

Manca sempre meno alle settimane che ci separano


dal ‘grande evento’ ma, rispetto allo scorso anno,
sembrerebbe che siano cambiate molte cose rispetto alle
ultime due maturità.

L’ammissione agli esami sarà valutata dalla Commissione


interna ed esterna composta da 6 docenti (3 interni e 3
esterni) con Presidente esterno.

15
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Quali sono le scadenze da tenere a mente


per la maturità 2023?
Giacché le settimane che separano tutti gli studenti
italiani dalla maturità 2023 sono sempre meno, è utile
fissare delle scadenze fondamentali.

La prima data da fissare è relativa alla prima giornata


dell’esame: secondo il Miur l’inizio corrisponde al 21 Giugno
2023 dalle ore 8:30 alle ore 14:30 con la prima prova scritta
in lingua italiana.

La seconda data da fissare riguarda la seconda giornata


dell’esame: essa è fissata per il 22 Giugno 2023 dalle
ore 8:30 con la seconda prova scritta nella materia
curricolare del proprio indirizzo di appartenenza.

Lo Svolgimento delle Prove Invalsi


Il primo ‘slot’ di Prove Invalsi, per le classi
campione, si svolge nell’arco di tempo che
va dal 1 al 6 marzo 2023 con prove di Italiano,
Matematica e Inglese (lettura e ascolto). Per
il resto delle classi, non campione, il tempo di
svolgimento delle prove invalsi va dal 1 al 31
marzo 2023.

La valutazione delle prove, che si saprà dopo l’esame,


non incide in alcun modo sull’ammissione all’esame né
sul voto finale. Le prove si svolgeranno durante i giorni
indicati dall’istituto, all’interno della finestra temporale
scelta dal MI e dall’Istituto Invalsi.

Nel caso in cui, per comprovati e documentati motivi, ci


si debba assentare il giorno della somministrazione della
prova, una commissione avrà il compito di istituire una
sessione suppletiva.

16
CAPITOLO 1: Come sarà l’esame di stato

1.2. L’Ammissione
Per essere ammessi all’esame di maturità 2023
è necessario:

1. partecipare alle prove Invalsi;

2. aver frequentato per almeno tre quarti del monte ore


annuale personalizzato;

3. non avere una valutazione inferiore ai sei decimi


in ciascuna disciplina o gruppo di discipline
valutatecon l’attribuzione di un unico voto e un voto
di comportamento non inferiore a sei decimi.

1.3. La Commissione

Pubblicata sul sito del Ministero è l’ordinanza che riguarda


la Costituzione delle Commissioni d’Esame per le classi V
delle scuole secondarie di secondo grado. Le commissioni
dell’esame conclusivo sono una ogni due classi.

Le commissioni sono presiedute da un Presidente,


esterno all’Istituzione Scolastica nominato dal Dirigente
Preposto dall’USR (Ufficio Scolastico Regionale), e da sei
commissari - 3 interni e 3 esterni - per ciascuna delle due
classi. I commissari interni sono designati dai competenti
Consigli di Classe.

1.4. Il Calcolo dei crediti


Come già accennato in precedenza, la Maturità 2023
prevede lo svolgimento di due prove scritte e di un
colloquio orale. La valutazione di entrambe le prove e il
credito formativo determineranno il punteggio finale.

17
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Come si può calcolare il credito totale


relativo al triennio?
Il massimo dei crediti che possono essere ottenuti nel
triennio è 40.

Riportiamo di seguito sottostante la tabella di conversione


del credito per il triennio.

Media Fasce di Fasce di Fasce di


dei voti credito III anno credito IV anno credito V anno
M<6 - - 7-8

M=6 7-8 8-9 9 - 10

6<M≤7 8-9 9 - 10 10 - 11

7<M≤8 9 - 10 10 - 11 11 - 12

8<M≤9 10 - 11 11 - 12 13 - 14

10 < M ≤ 9 11 - 12 12 - 13 14 - 15

Per ciò che concerne il voto finale è necessario aggiungere


anche il punteggio relativo alle prove scritte e la prova
orale. Il voto massimo che si può prendere all’esame di
Stato è pari a 100, mentre il voto minimo equivale a 60. Le
due prove scritte e il colloquio orale sono valutate fino a
un massimo di 20 punti ciascuna (20+20+20=60). A questi
voti vanno poi aggiunti i crediti scolastici (massimo 40)
con i quali sei stato ammesso all’esame e gli eventuali 5
punti di bonus che la commissione può decidere di darti,
sempre che tu ne abbia diritto con annessa lode.

18
CAPITOLO 2

La prima prova
dell’Esame
di Stato 2023
19
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

CAPITOLO 2

LA PRIMA PROVA
DELL’ESAME DI STATO 2023
(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone
della Prof.ssa Charlotte Gandi)

2.1. La prima prova scritta dell’Esame di Stato


Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato in data 26
Gennaio 2023 le modalità di svolgimento dell’esame di
Stato. L’ordinanza ripristina le prove scritte, come abbiamo
già accennato in precedenza, sia la prima che la seconda
con lo svolgimento di un colloquio orale davanti ad una
commissione composta da sei commissari (3 interni, 3
esterni) e un presidente esterno.

La prova di italiano sarà uguale per tutti gli indirizzi scolastici


ed è composta da sette tracce. Gli studenti dovranno
sceglierne una a seconda della loro preparazione e delle
loro potenzialità.

Secondo la nuova ordinanza i 60 punti destinati all’esame


di maturità sono così suddivisi:

• 20 punti per la prima prova;


• 20 per la seconda;
• 20 per il colloquio orale.

Cosa succederà
durante la prima giornata di esami?
Dopo aver fatto l’appello, i professori apriranno i plichi
contenenti le tracce preparati dal MIUR e distribuiranno
il compito suddiviso per tipologie. Il candidato avrà a
disposizione 6 ore di tempo, se si termina prima si potrà

20
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

consegnare e uscire (a patto che siano trascorse almeno


tre ore dall’inizio della prova).
È possibile portare con sé il dizionario di lingua italiana.

2.2. Le tre tipologie: la A (Analisi e interpretazione


di un testo letterario italiano), la B (Analisi e
produzione di un testo argomentativo),
la C (Riflessione critica di carattere
espositivo-argomentativo su
tematiche di attualità)

All’interno della prima prova, i maturandi troveranno 3


tipologie d’esame per un totale di 7 tracce..

Il MIUR predispone di varie tracce, tra queste gli studenti


ne dovranno scegliere una, secondo le loro competenze
e il proprio gusto. Le tracce della prima prova di maturità
sono così distribuite:

2 tracce per l’analisi del testo


(tipologia A: Analisi e interpretazione di un testo
letterario italiano);

3 tracce per il testo argomentativo


(tipologia B: Analisi e produzione di un testo
argomentativo);

2 tracce per il tema d’attualità


(tipologia C: Riflessione critica di carattere
espositivo-argomentativo su tematiche di
attualità con riferimento agli ambiti artistico,
letterario, storico, filosofico, scientifico,
tecnologico, economico, sociale).

21
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

2.2.1. La tipologia A
Tipologia A: Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano

All’esame ti troverai davanti due testi di prosa o di poesia,


tratti da un’opera di un autore italiano vissuto nel periodo
storico dall’Unità d’Italia in poi. Dovrai scegliere quale
delle due affrontare.

La tipologia A possiede una consegna sviluppata in tre parti:

• Comprensione: ti viene chiesto di riassumere brevemente


il contenuto dello scritto presentato nella traccia.

• Analisi: devi rispondere ad alcune domande che


riguardano gli aspetti stilistici, narrativi o formali del brano
o del componimento.

• Interpretazione e approfondimenti: in quest’ultima fase


il Miur ti chiede di scrivere una breve riflessione, di solito
sul tema principale del testo, facendo riferimento anche
ad altre opere di autori italiani che hanno affrontato lo
stesso argomento.

Ecco alcuni esempi di tracce che potrebbero essere


proposte.

22
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

TIPOLOGIA A
ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO
PROPOSTA A1 (POESIA)

Giosue Carducci, Nevicata (Odi barbare)

Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo cinerëo1: gridi,


suoni di vita più non salgono da la città,

non d’erbaiola il grido o corrente rumore di carro,


non d’amor la canzon ilare e di gioventù.

Da la torre di piazza2 roche per l’aëre le ore


gemon, come sospir d’un mondo lungi dal dì.

Picchiano uccelli raminghi3 a’ vetri appannati: gli amici


spiriti reduci son4, guardano e chiamano a me.

In breve, o cari, in breve – tu càlmati, indomito cuore -


giù al silenzio verrò, ne l’ombra riposerò.

(29 gennaio 1881)

1 cinerëo: grigio come la cenere.


2 torre di piazza: la torre del palazzo comunale in piazza
San Petronio, a Bologna.
3 raminghi: erranti, sperduti.
4 amici spiriti reduci son: sono le anime di persone care estinte
che tornano al mondo dei vivi.


23
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Presenta sinteticamente il contenuto della poesia,


descrivine la struttura metrica e individua nel
testo, almeno, una figura retorica.

2 Quali effetti produce la nevicata?

3. Che cosa rappresentano gli «uccelli raminghi» (v.


7) L’identificazione è esplicita o implicita?

4. Quali sono gli aspetti che costituiscono e


connotano il paesaggio iniziale?

5. Il passaggio dalla prima parte alla seconda è


segnato dal particolare suono delle ore. Quale
significato vi attribuisce il poeta?

6. Quale immagine della morte domina nella poesia?


Quale significato assume al v. 9 l’appello «Tu
calmati, indomito cuore»?

7. In quali punti del testo compaiono i motivi del


silenzio e dell’oscurità? A quale tema chiave fanno
riferimento?

Interpretazione

A partire dall’analisi di questo componimento illustra


le tematiche “negative” che emergono nell’opera
carducciana e mettile in rapporto con
il contesto storico-culturale.

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CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

PROPOSTA A1

La città, immobile sotto la neve e il cupo cielo


invernale, appare immersa in un’atmosfera irreale,
priva di ogni consueto suono di vita; anche i rintocchi
dell’orologio della torre campanaria giungono ovattati
e sembrano sospiri che provengono da un altro
mondo. Gli uccelli, in cerca di riparo, picchiano ai vetri
della finestra: il poeta immagina che sia un richiamo
degli spiriti che lo invitano alla pace e al riposo della
morte. La poesia è composta da cinque distici elegiaci
formati da versi piani (vv. 1, 3, 5, 7, 9) e da versi tronchi
(vv. 2, 4, 6, 8, 10). Una figura retorica è presente al v. 3:
l’aggettivo «corrente» andrebbe riferito a «carro», ma
per ipallage è traferito a «rumore», amplificandone in
questo modo l’effetto acustico.
La nevicata ha la funzione di isolare ogni rumore
e attutire i suoni consueti della vita quotidiana in
città, come ad esempio, le urla della fruttivendola
e il cigolio dei carri che passano: il tema centrale è,
infatti, il pensiero della morte.
Gli «uccelli raminghi», cioè sperduti poiché non
trovano più cibo, sono le anime di persone care
estinte che tornano al mondo dei vivi; i due punti
come segno di punteggiatura, utilizzati da Carducci
nel componimento, spiegano in maniera esplicita
l’identificazione.
La visione del paesaggio che occupa la prima
parte del testo si carica di valore simbolico. Essa,
infatti, è composta solo di notazioni negative,
intese a sottolineare l’assenza di quei segnali che
indicano il fervore della vita cittadina. Il paesaggio
rappresentato evoca l’idea della morte: tale idea è
rafforzata dalla nota cromatica, il cielo grigio come
la cenere, che richiama l’idea del fuoco ormai spento,
altra immagine di assenza di vita.
Il suono delle ore appare al poeta come un
gemito, un sospiro proveniente da un mondo lontano

25
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

dalla luce, il mondo dei morti: le ore, infatti, gemono


affievolite dalla torre fino agli uccelli che picchiano ai
vetri; il poeta risponde al richiamo, promettendo che
presto verrà giù nel silenzio del mondo infero.
L’immagine della morte in questo componimento
non è respinta con orrore, come avviene abitualmente
in Carducci, ma è vagheggiata come riposo dagli
affanni che affliggono la vita e segna un desiderio di
dissolvimento. Nella lirica non c’è il protendersi verso
immagini di vitalità piena; anzi, il cuore, che fino ad
allora ha lottato coraggiosamente contro i
dolori e le asperità della vita, adesso viene invitato
dal poeta a calmarsi.
I toni cromatici del testo sono spenti e cupi: il
«cielo cinerëo», grigio come la cenere, del primo
verso dà la nota dominante all’intero componimento.
I vetri appannati, che quindi impediscono la visione,
negano la possibilità di quelle immagini visive nette,
in piena luce, che Carducci in genere predilige. Anche
l’assenza delle urla della fruttivendola e dei rumori del
carro rientrano nei motivi del silenzio e dell’oscurità,
dei toni sommersi e smorzati in armonia con il tema
chiave della poesia: l’immagine della morte che
segna un ripiegamento stanco della vita del poeta.
Le poesie raccolte in Odi barbare appartengono
allo stesso arco temporale di quelle delle Rime nuove,
presentano anche gli stessi motivi, rievocazioni
storiche e patriottiche, spunti intimi e autobiografici.
La rievocazione si anima sempre nel confronto con
la mediocrità del presente, ed esprime la volontà
di contrapporre ad esso altre età, capaci di grandi
tensioni ideali e di energia eroica, in cui la vita era più
degna e più piena; questo è uno dei motivi per cui,
in questa poesia, si immerge cupamente nel tedio,
rifugiandosi fra i morti.

26
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

TIPOLOGIA A
ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO
PROPOSTA A2 (PROSA)

Luigi Pirandello, Il treno ha fischiato (Novelle per un anno)

Farneticava1. Principio di febbre cerebrale, avevano


detto i medici; e lo ripetevano tutti i compagni d’ufficio,
che ritornavano a due, a tre, dall’ospizio, ov’erano stati
a visitarlo. Pareva provassero un gusto particolare
a darne l’annunzio coi termini scientifici, appresi or
ora dai medici, a qualche collega ritardatario che
incontravano per via:
– Frenesia, frenesia.
– Encefalite.
– Infiammazione della membrana2.
– Febbre cerebrale.
E volevan sembrare afflitti; ma erano in fondo così
contenti, anche per quel dovere compiuto; nella
pienezza della salute, usciti da quel triste ospizio al
gaio azzurro della mattinata invernale.
– Morrà? Impazzirà?
– Mah!
– Morire, pare di no...
– Ma che dice? che dice?
– Sempre la stessa cosa. Farnetica…
– Povero Belluca!
E a nessuno passava per il capo che, date le
specialissime condizioni in cui quell’infelice viveva
da tant’anni, il suo caso poteva anche essere
naturalissimo; e che tutto ciò che Belluca diceva
e che pareva a tutti delirio, sintomo della frenesia,

1 Farneticava: il soggetto resta indeterminato; si tratta del


protagonista, l’impiegato Belluca, che ha improvvisamente
compiuto delle stranezze.
2 membrana: meninge.

27
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

poteva anche essere la spiegazione più semplice di


quel suo naturalissimo caso.
Veramente, il fatto che Belluca, la sera avanti, s’era
fieramente ribellato al suo capo-ufficio, e che poi,
all’aspra riprensione3 di questo, per poco non gli s’era
scagliato addosso, dava un serio argomento alla
supposizione che si trattasse d’una vera e propria
alienazione mentale. Perché uomo più mansueto e
sottomesso, più metodico e paziente di Belluca non si
sarebbe potuto immaginare.
Circoscritto... sì, chi l’aveva definito così? Uno dei
suoi compagni d’ufficio. Circoscritto, povero Belluca,
entro i limiti angustissimi della sua arida mansione
di computista4, senz’altra memoria che non fosse
di partite aperte, di partite semplici o doppie o di
storno, e di defalchi e prelevamenti e impostazioni;
note, libri-mastri, partitarii, stracciafogli e via dicendo.
Casellario ambulante; o piuttosto, vecchio somaro,
che tirava zitto zitto, sempre d’un passo, sempre per
la stessa strada la carretta, con tanto di paraocchi.
Orbene, cento volte questo vecchio somaro era stato
frustato, fustigato senza pietà, così per ridere, per il
gusto di vedere se si riusciva a farlo imbizzire5 un po’,
a fargli almeno drizzare un po’ le orecchie abbattute,
se non a dar segno che volesse levar un piede per
sparar qualche calcio. Niente! S’era prese le frustate
ingiuste e le crudeli punture in santa pace, sempre,
senza neppur fiatare, come se gli toccassero, o meglio,
come se non le sentisse più, avvezzo com’era da anni
e anni alle continue solenni bastonature della sorte.
Inconcepibile, dunque, veramente, quella ribellione in
lui, se non come effetto d’una improvvisa alienazione
mentale.
Tanto più che, la sera avanti, proprio gli toccava

3 riprensione: rimprovero.
4 computista: chi teneva i conti in un ufficio commerciale.
5 imbizzire: arrabbiare.

28
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

la riprensione6; proprio aveva il diritto di fargliela, il


capo-ufficio. Già s’era presentato, la mattina, con
un’aria insolita, nuova; e – cosa veramente enorme,
paragonabile, che so? al crollo d’una montagna –
era venuto con più di mezz’ora di ritardo. Pareva che
il viso, tutt’a un tratto, gli si fosse allargato. Pareva che
i paraocchi gli fossero tutt’a un tratto caduti, e gli si
fosse scoperto, spalancato d’improvviso all’intorno,
lo spettacolo della vita. Pareva che gli orecchi tutt’a
un tratto gli si fossero sturati e percepissero per la
prima volta voci, suoni non avvertiti mai.
Così ilare, d’una ilarità vaga e piena di stordimento,
s’era presentato all’ufficio. E, tutto il giorno, non aveva
combinato niente.
La sera, il capo-ufficio, entrando nella stanza di lui,
esaminati i registri, le carte:
– E come mai? Che hai combinato tutt’oggi?
Belluca lo aveva guardato sorridente, quasi con
un’aria d’impudenza, aprendo le mani.
– Che significa? – aveva allora esclamato il capo-
ufficio, accostandoglisi e prendendolo per una spalla
e scrollandolo. – Ohé, Belluca!
– Niente, – aveva risposto Belluca, sempre con quel
sorriso tra d’impudenza e d’imbecillità su le labbra. –
Il treno, signor Cavaliere.
– Il treno? Che treno?
– Ha fischiato.
– Ma che diavolo dici?
– Stanotte, signor Cavaliere. Ha fischiato. L’ho sentito
fischiare...
– Il treno?
– Sissignore. E se sapesse dove sono arrivato! In
Siberia... oppure oppure... nelle foreste del Congo... Si
fa in un attimo, signor Cavaliere!
Gli altri impiegati, alle grida del capo-ufficio
imbestialito, erano entrati nella stanza e, sentendo

6 gli toccava la riprensione: se lo meritava il rimprovero.

29
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

parlare così Belluca, giù risate da pazzi. Allora il capo-


ufficio – che quella sera doveva essere di malumore
– urtato da quelle risate, era montato su tutte le furie
e aveva malmenato la mansueta vittima di tanti suoi
scherzi crudeli.
Se non che, questa volta, la vittima, con stupore e
quasi con terrore di tutti, s’era ribellata, aveva inveito,
gridando sempre quella stramberia del treno che
aveva fischiato, e che, perdio, ora non più, ora ch’egli
aveva sentito fischiare il treno, non poteva più, non
voleva più esser trattato a quel modo. Lo avevano
a viva forza preso, imbracato e trascinato all’ospizio
dei matti.
Seguitava ancora, qua, a parlare di quel treno. Ne
imitava il fischio. Oh, un fischio assai lamentoso,
come lontano, nella notte; accorato. E, subito dopo,
soggiungeva:
– Si parte, si parte… Signori, per dove? per dove?
E guardava tutti con occhi che non erano più i suoi.
Quegli occhi, di solito cupi senza lustro7, aggrottati,
ora gli ridevano lucidissimi, come quelli d’un bambino
o d’un uomo felice; e frasi senza costrutto gli uscivano
dalle labbra. Cose inaudite; espressioni poetiche,
immaginose, bislacche, che tanto più stupivano, in
quanto non si poteva in alcun modo spiegare come,
per qual prodigio, fiorissero in bocca a lui cioè a uno
che finora non s’era mai occupato d’altro che di cifre
e registri e cataloghi rimanendo come cieco e sordo
alla vita: macchinetta di computisteria. Ora parlava
di azzurre fronti di montagne nevose, levate al cielo;
parlava di viscidi cetacei che, voluminosi, sul fondo
dei mari, con la coda facevan la virgola8.
Cose, ripeto, inaudite. Chi venne a riferirmele insieme
con la notizia dell’improvvisa alienazione mentale

7 lustro: luce.
8 facevan la virgola: facevano con la coda un movimento sinuoso,
come se tracciassero una virgola. Sono riportate alcune frasi
del nuovo linguaggio di Belluca, immaginoso e poetico.

30
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

rimase però sconcertato, non notando in me, non


che meraviglia, ma neppur una lieve sorpresa.
Difatti io accolsi in silenzio la notizia.
E il mio silenzio era pieno di dolore. Tentennai il
capo, con gli angoli della bocca contratti in giù,
amaramente, e dissi:
– Belluca, signori, non è impazzito. State sicuri che
non è impazzito. Qualche cosa dev’essergli accaduta;
ma naturalissima. Nessuno se la può spiegare, perché
nessuno sa bene come quest’uomo ha vissuto
finora. Io che lo so, son sicuro che mi spiegherò tutto
naturalissimamente, appena l’avrò veduto e avrò
parlato con lui.

Cammin facendo verso l’ospizio ove il poverino era


stato ricoverato, seguitai a riflettere per conto mio:
«A un uomo che viva come Belluca finora ha
vissuto, cioè una vita “impossibile” la cosa più ovvia,
l’incidente più comune, un qualunque lievissimo
inciampo impreveduto, che so io, d’un ciottolo per
via, possono produrre effetti straordinarii, di cui
nessuno si può dar la spiegazione, se non pensa
appunto che la vita di quell’uomo è “impossibile”.
Bisogna condurre la spiegazione là, riattaccandola a
quelle condizioni di vita impossibili, ed essa apparirà
allora semplice e chiara. Chi veda soltanto una coda,
facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene,
potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà
riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale;
ma quale dev’essere, appartenendo a quel mostro.
Una coda naturalissima».
Non avevo veduto mai un uomo vivere come Belluca.
Ero suo vicino di casa, e non io soltanto, ma tutti gli
altri inquilini della casa si domandavano con me
come mai quell’uomo potesse resistere in quelle
condizioni di vita. Aveva con sé tre cieche, la moglie,
la suocera e la sorella della suocera: queste due,
vecchissime, per cataratta; l’altra, la moglie, senza
cataratta, cieca fissa; pàlpebre murate.

31
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Tutt’e tre volevano esser servite. Strillavano dalla


mattina alla sera perché nessuno le serviva. Le due
figliuole vedove, raccolte in casa dopo la morte dei
mariti, l’una con quattro, l’altra con tre figliuoli, non
avevano mai né tempo né voglia da badare ad esse;
se mai, porgevano qualche aiuto alla madre soltanto.
Con lo scarso provento del suo impieguccio di
computista poteva Belluca dar da mangiare a tutte
quelle bocche? Si procurava altro lavoro per la sera,
in casa: carte da ricopiare. E ricopiava tra gli strilli
indiavolati di quelle cinque donne e di quei sette
ragazzi finché essi, tutt’e dodici, non trovavan posto
nei tre soli letti della casa.
Letti ampii, matrimoniali; ma tre.
Zuffe furibonde, inseguimenti, mobili rovesciati,
stoviglie rotte, pianti, urli, tonfi, perché qualcuno dei
ragazzi, al buio, scappava e andava a cacciarsi fra le
tre vecchie cieche, che dormivano in un letto a parte,
e che ogni sera litigavano anch’esse tra loro, perché
nessuna delle tre voleva stare in mezzo e si ribellava
quando veniva la sua volta.
Alla fine, si faceva silenzio, e Belluca seguitava a
ricopiare fino a tarda notte, finché la penna non gli
cadeva di mano e gli occhi non gli si chiudevano
da sé. Andava allora a buttarsi, spesso vestito, su un
divanaccio sgangherato, e subito sprofondava in
un sonno di piombo, da cui ogni mattina si levava a
stento, più intonito che mai.

Ebbene, signori: a Belluca, in queste condizioni, era


accaduto un fatto naturalissimo. Quando andai
a trovarlo all’ospizio, me lo raccontò lui stesso, per
filo e per segno. Era, sì, ancora esaltato un po’, ma
naturalissimamente, per ciò che gli era accaduto.
Rideva dei medici e degli infermieri e di tutti i suoi
colleghi, che lo credevano impazzito.
– Magari! – diceva. – Magari!
Signori, Belluca, s’era dimenticato da tanti e tanti anni
– ma proprio dimenticato – che il mondo esisteva.

32
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

Assorto nel continuo tormento di quella sua sciagu-


rata esistenza, assorto tutto il giorno nei conti del suo
ufficio, senza mai un momento di respiro, come una
bestia bendata, aggiogata alla stanga d’una nòria9
o d’un molino10, sissignori, s’era dimenticato da anni
e anni – ma proprio dimenticato – che il mondo esi-
steva.
Due sere avanti, buttandosi a dormire stremato su
quel divanaccio, forse per l’eccessiva stanchezza,
insolitamente, non gli era riuscito d’addormentarsi
subito. E, d’improvviso, nel silenzio profondo della
notte, aveva sentito, da lontano, fischiare un treno.
Gli era parso che gli orecchi, dopo tant’anni, chi sa
come, d’improvviso gli si fossero sturati.
Il fischio di quel treno gli aveva squarciato e portato
via d’un tratto la miseria di tutte quelle sue orribili
angustie, e quasi da un sepolcro scoperchiato s’era
ritrovato a spaziare anelante nel vuoto arioso del
mondo che gli si spalancava enorme tutt’intorno.
S’era tenuto istintivamente alle coperte che ogni sera
si buttava addosso, ed era corso col pensiero dietro
a quel treno che s’allontanava nella notte.
C’era, ah! c’era, fuori di quella casa orrenda, fuori
di tutti i suoi tormenti, c’era il mondo, tanto, tanto
mondo lontano, a cui quel treno s’avviava... Firenze,
Bologna, Torino, Venezia... tante città, in cui egli da
giovine era stato e che ancora, certo, in quella notte
sfavillavano di luci sulla terra. Sì, sapeva la vita che vi
si viveva! La vita che un tempo vi aveva vissuto anche
lui! E seguitava, quella vita; aveva sempre seguitato,
mentr’egli qua, come una bestia bendata, girava la
stanga del molino. Non ci aveva pensato più! Il mondo

9 stanga… nòria: la nòria è il meccanismo per sollevare l’acqua di


un pozzo; la macchina era collegata ad una stanga, a cui veniva
attaccato un asino o un bue, che si muoveva continuamente in
circolo, con gli occhi bendati perché non se ne rendesse conto.
10 molino: anche le macine dei mulini erano azionate con lo stesso
sistema della nòria.

33
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

s’era chiuso per lui, nel tormento della sua casa,


nell’arida, ispida angustia della sua computisteria...
Ma ora, ecco, gli rientrava, come per travaso violento,
nello spirito. L’attimo, che scoccava per lui, qua,
in questa sua prigione, scorreva come un brivido
elettrico per tutto il mondo, e lui con l’immaginazione
d’improvviso risvegliata poteva, ecco, poteva seguirlo
per città note e ignote, lande, montagne, foreste,
mari... Questo stesso brivido, questo stesso palpito
del tempo. C’erano, mentr’egli qua viveva questa
vita «impossibile», tanti e tanti milioni d’uomini sparsi
su tutta la terra, che vivevano diversamente. Ora,
nel medesimo attimo ch’egli qua soffriva, c’erano
le montagne solitarie nevose che levavano al cielo
notturno le azzurre fronti... Sì, sì, le vedeva, le vedeva,
le vedeva così... c’erano gli oceani... le foreste...
E, dunque, lui – ora che il mondo gli era rientrato nello
spirito – poteva in qualche modo consolarsi!
Sì, levandosi ogni tanto dal suo tormento, per pren-
dere con l’immaginazione una boccata d’aria nel
mondo.
Gli bastava!
Naturalmente, il primo giorno, aveva ecceduto. S’era
ubriacato. Tutto il mondo, dentro d’un tratto: un
cataclisma. A poco a poco, si sarebbe ricomposto.
Era ancora ebro della troppa aria, lo sentiva. Sarebbe
andato, appena ricomposto del tutto, a chiedere
scusa al capo-ufficio, e avrebbe ripreso come prima
la sua computisteria. Soltanto, il capo-ufficio ormai
non doveva pretender troppo da lui come per il
passato: doveva concedergli che di tanto in tanto,
tra una partita e l’altra da registrare, egli facesse una
capatina, sì, in Siberia... oppure oppure... nelle foreste
del Congo:
– Si fa in un attimo, signor Cavaliere mio. Ora che il
treno ha fischiato...

34
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Di quale atto di ribellione al capoufficio si è reso


protagonista Belluca? Da quali altre “stranezze”
è stato preceduto il suo gesto? Quale significato
assume per Belluca il fischio del treno?

2. Sottolinea i vocaboli riferibili al campo semantico


della follia: quali personaggi classificano con
questi vocaboli la condizione mentale di Belluca?
Chi respinge la tesi della presunta follia?

3. Analizza le caratteristiche della voce narrante: è


eterodiegetica o omodiegetica?

4. Individua le espressioni e le metafore usate dal


narratore per descrivere la mortificante condizione
del protagonista.

5. Il contabile «circoscritto» entro i limiti del suo lavoro,


si trasforma dopo l’evento rivelatore del fischio del
treno. Come si manifesta questo cambiamento?
Belluca appare mutato anche fisicamente? Motiva
la tua risposta con puntuali riferimenti al testo.

6. Individua tutti gli spazi della novella e le


loro caratteristiche: che significato assume
l’opposizione tra spazio interno e spazio esterno?
Tra la casa di Belluca e l’ufficio s’instaura
un’opposizione o un’equivalenza?

7. La presa di coscienza si traduce, per Belluca in


atteggiamenti di aperta contestazione e di rifiuto

35
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

della società o ribadisce infine la chiusura nella


«trappola»? Che funzione assume l’immaginazione?
Motiva la tua risposta con precisi riferimenti al testo.

Interpretazione

Sulla base dell’analisi condotta, proponi una


tua interpretazione complessiva della novella e
approfondisci il tema della fuga nell’irrazionale e nella
follia per scoprire se stessi e salvarsi dal dramma
dell’esistenza.

PROPOSTA A2

La novella narra dell’improvvisa follia di un impiegato


modello, Belluca da sempre puntuale e ligio al suo
lavoro, che si ribella al capoufficio e viene portato
in manicomio. L’atto di ribellione compiuto dal
protagonista è il gridare, dinnanzi ai rimproveri del
suo capo, che egli “aveva sentito fischiare il treno” e
che dopo quell’evento non voleva più essere trattato
in quel modo; inoltre, la mattina era giunto in ufficio
con più di mezz’ora di ritardo e non aveva lavorato sui
registri e sulle carte per tutto il giorno. La ragione del
gesto di ribellione sta nella rivelazione momentanea
dell’esistenza di un’altra vita, al di là di quella usuale
e monotona di ogni giorno. Di quest’altra vita egli ha
avuto improvvisa intuizione udendo il fischio di un
treno, che provoca in lui la tendenza all’evasione nel
mondo dell’immaginazione e della fantasia.
La condizione mentale di Belluca è classificata
perlopiù dai suoi colleghi d’ufficio; mentre, la tesi
della sua presunta follia viene respinta dal
suo vicino di casa: è lui a formulare l’ipotesi che il
fatto assurdo possa avere una spiegazione e il primo
passo in questa direzione è la ricostruzione della
personalità e della vita abituale di Belluca.

36
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

Il ruolo del narratore muta con il procedere della


narrazione: la novella si apre con un racconto in
terza persona e con la voce di un anonimo narratore
onnisciente che dimostra di possedere un maggior
numero di conoscenze del personaggio. Nella terza
sezione la parola passa ad un narratore interno
(omodiegetico): come testimone della storia,
egli è in grado di spiegare la vicenda di Belluca,
commentando e chiarendo al lettore i veri motivi del
dramma umano.
Le espressioni e le metafore usate dal narratore-te-
stimone per descrivere la mortificante condizione
del protagonista sono le seguenti: «palpebre urate»,
«strilli indiavolati», «zuffe furibonde», «mobili rove-
sciati», «tonfi», «divanaccio sgangherato», «sonno di
piombo», «come una bestia bendata, aggiogata alla
stanga di una nòria o d’un molino», «orribili angustie»,
«casa orrenda», «nell’arida, ispida angustia della sua
computisteria», «sua prigione».
La causa che ha scatenato la follia di Belluca e
ha quindi determinato la rottura del meccanismo
alienante della “forma sociale” è stata una sorta
di “epifania”, la rivelazione improvvisa di un senso
riposto della realtà fino a quel momento rimasto
ignoto; l’epifania scatta in conseguenza di un fatto
banale, in sé insignificante: il fischio di un treno nel
silenzio della notte. Il protagonista si sente d’un tratto
liberato dalla miseria e riscopre il mondo nella sua
pienezza: il cambiamento avviene sia fisicamente,
viso più largo ed orecchie sturate (rr. 45-48); sia nei
vari atteggiamenti con il capoufficio e con i colleghi
(rr. 70-73); sia nell’aspetto stordito e lieto (rr. 49-50).
L’antitesi tra questi due mondi è segnata da una netta
opposizione spaziale: l’ufficio e la casa di Belluca
sono sentiti come luoghi soffocanti (equivalenza
dei due ambienti), ai quali si contrappone lo spazio
aperto evocato dal fischio del treno: Firenze, Bologna,
Torino, Venezia, e poi la Siberia, il Congo e «città
ignote, lande, montagne, foreste, mari…».

37
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

La presa di coscienza ribadisce la chiusura nella


«trappola»: dopo il gesto liberatorio, infatti, Belluca
riprenderà la sua computisteria e la sua parte di pa-
dre di famiglia. Potrà, però, sopportare la meccanici-
tà della forma perché avrà a disposizione uno spazio
altro: l’immaginazione, unica evasione consentita per
sostenere il peso imposto dalla società.
In Pirandello nella follia c’è una logica, contrapposta
all’apparente razionalità del meccanismo dell’esi-
stenza comune: una logica che mostra la fragilità e
ne fa apparire l’assurdo. Belluca è uno dei tanti eroi
pirandelliani che hanno preso coscienza della vera
natura della realtà, ma, come sempre, in Pirandel-
lo l’uomo non riesce a trovare una soluzione che gli
consenta di abbandonare per sempre la maschera,
recuperando così una dimensione piena e autentica.

38
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

TIPOLOGIA A
ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO
PROPOSTA A1 (POESIA)

Gabriele d’Annunzio, Nella belletta (Alcyone)

Nella belletta1 i giunchi hanno l’odore


delle persiche mézze2 e delle rose
passe, del miele guasto e della morte.

Or tutta la palude è come un fiore


lutulento3 che il sol d’agosto cuoce,
con non so che dolcigna afa di morte.

Ammutisce la rana, se m’appresso.


Le bolle d’aria4 salgono in silenzio.

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Svolgi la parafrasi del componimento.

2. Il libro di Alcyone segue lo sviluppo della sta-


gione estiva, dalle ultime piogge primaverili di
giugno al declinare di settembre. In quale luogo
e in quale momento si colloca l’esperienza illu-
strata in questa poesia?

1 belletta: fanghiglia delle paludi.


2 persiche mézze: pesche troppo mature.
3 lutulento: fangoso (latinismo).
4 bolle d’aria: le bolle di gas prodotte dalla putrefazione sul
fondo, che emergono alla superficie della palude.

39
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

3. Descrivi lo scenario sul quale si fissa l’attenzione


del poeta e le percezioni sensoriali alle quali si
dà particolare risalto.

4. Individua il motivo centrale della poesia e svolgi


l’analisi metrica: tipo di verso impiegato, rime e
assonanze tra le parole finali di verso.

5. La parola «morte» compare due volte in


fine di verso e di strofa, seguita dal punto
fermo, determinando una forma di rima
univoca. Perché attraverso questa particolare
collocazione alla parola viene conferito tanto
rilievo?

6. Quali figure retoriche si possono osservare nella


prima strofa? Quale funzione espressiva hanno
nel loro complesso?

7. Nella seconda strofa ricorre una sinestesia:


individuala e spiega in che cosa consiste
questa figura.

8.
Quale valore simbolico è generalmente
associato al calore del sole? A quali aspetti
è invece collegata la calura estiva in questo
componimento?

Interpretazione

Commenta il testo della poesia proposta, elaborando


una tua riflessione sul rapporto che intercorre tra l’io
del poeta e il paesaggio naturale. Si verifica la stessa
fusione panica celebrata in altri componimenti (come
La pioggia nel pineto, Meriggio)?

N.B. Il 2023 si festeggia il 160° anniversario dalla


nascita di G. D’Annunzio.

40
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

2.2.2. La tipologia B
Tipologia B. Analisi e produzione di un testo argomentativo.

La traccia proporrà un singolo testo compiuto o un


estratto sufficientemente rappresentativo ricavato da
una trattazione più ampia, chiedendone in primo luogo
un’interpretazione/comprensione sia dei singoli passaggi
sia dell’insieme.

La prima parte sarà seguita da un commento, nel quale lo


studente esporrà le sue riflessioni intorno alla (o alle) tesi
di fondo avanzate nel testo d’appoggio, anche sulla base
delle conoscenze acquisite nel suo specifico percorso di
studio.

Ecco alcuni esempi di tracce che potrebbero essere


proposte.

TIPOLOGIA B
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B1

Testo tratto da: David Grossman, Leggere Primo Levi,


in “La Repubblica”, 11 maggio 2017.

Vorrei condividere con voi alcune riflessioni fatte


di recente nel rileggere Se questo è un uomo, il
primo libro di Levi, in cui racconta dei quasi dodici
mesi trascorsi nel campo di sterminio di Auschwitz.
Si potrebbe parlare ore e giorni di quest’opera, del
turbamento che suscita nel lettore proprio a causa
dello stile sobrio e limpido dello scrittore anche
quando descrive gli orrori più terribili mai patiti da
esseri umani, il processo di distruzione e della perdita
di ogni sembianza umana non solo da parte dei
nazisti e dei loro sottoposti ma anche delle vittime.

41
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Ma poiché il tempo non basterebbe, ho scelto di


parlare dell’unico, cruciale, contatto umano, che Levi
ebbe ad Auschwitz con un uomo di nome Lorenzo.
“La storia della mia relazione con Lorenzo”, scrive Primo
Levi, “è insieme lunga e breve, piana ed enigmatica;
essa è una storia di un tempo e di una condizione
ormai cancellati da ogni realtà presente, e perciò
non credo che potrà essere compresa altrimenti di
come si comprendono oggi i fatti della leggenda e
della storia più remota.
In termini concreti, essa si riduce a poca cosa: un
operaio civile italiano mi portò un pezzo di pane e
gli avanzi del suo rancio ogni giorno per sei mesi; mi
donò una sua maglia piena di toppe; scrisse per me
in Italia una cartolina e mi fece avere la risposta. Per
tutto questo non chiese né accettò alcun compenso,
perché era buono e semplice, e non pensava che si
dovesse fare il bene per un compenso”. […]
Leggo la descrizione di Primo Levi su come le guardie,
i Kapos1 e i civili vedevano i detenuti ebrei, e su come
il semplice operaio Lorenzo vedeva lui, e penso a
quanto è grande la forza dello sguardo, a quanto è
cruciale il modo in cui osserviamo una persona. Una
persona che potrebbe essere il nostro partner, un
nostro figlio, un collega, un vicino, chiunque abbia
una certa rilevanza nella nostra vita e, naturalmente,
anche un perfetto sconosciuto, e talvolta persino un
nemico. Un semplice operaio italiano di nome Lorenzo
guardò Primo Levi come si guarda un uomo. Si rifiutò
di ignorare la sua umanità, di collaborare con coloro
che la volevano cancellare e, così facendo, gli salvò
la vita, niente di meno. Quanto semplice e grande fu
quel suo comportamento. […]
Ma non dobbiamo guardare con occhi benevoli
soltanto i singoli, gli individui, ma anche i gruppi.
Ricordo, per esempio, i primi reportage televisivi sulle

1 Kapos: prigionieri di un campo di concentramento nazista che


hanno il compito di comandare sugli altri deportati.

42
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

ondate di profughi in fuga dalla Siria verso l’Europa


(e chi può ricordarli meglio di voi in Italia?). Le riprese
mostravano quasi esclusivamente una folla enorme,
senza volto, senza nome. Uno sciame umano in
movimento (ricorro di proposito a una descrizione
tanto impersonale e disumana) che creava un
senso di piena, di inondazione, di invasione e anche,
certamente, di minaccia per chi subiva l’invasione. A
tratti, qua e là, spuntavano esseri umani. Forse, più di
ogni altro, ricordiamo il piccolo Aylan Kurdi, il cui corpo
giaceva sulla spiaggia con la guancia appoggiata
alla sabbia come su un cuscino. Inorridimmo tutti
a quella vista ma ben presto il nostro sguardo di
telespettatori tornò a essere vitreo. Forse è proprio
quando il cuore si commuove davanti alla sofferenza
e all’infelicità che ci affrettiamo a chiuderci in noi
stessi, a volgere lo sguardo altrove?
È difficile superare l’umanissima tentazione di
sbirciare la ferita di un altro.
Lanciarle solo un’occhiata, senza esporsi, senza
guardarla veramente, in modo da non sentirci
obbligati a fare qualcosa per il ferito, ad agire in
modo concreto. […]
Ma un profugo, uno sfollato, ha bisogno di uno
sguardo completamente diverso: diretto, profondo,
benevolo, che gli restituisca dignità, pienezza,
integrità umana. Solo se riusciremo a osservarlo in
questo modo, a estrapolare dai cliché mediatici del
“rifugiato”, del “profugo”, della “povera vittima”, il viso
dell’uomo che era prima che la sua vita si ribaltasse,
comincerà per lui un vero processo di guarigione e di
riabilitazione. E se anche altri guarderanno i profughi
in questo modo, si innescherà un’azione più ampia e
concreta da parte della società e dello Stato. Senza
uno sguardo umano, mirato, consapevole e rivelatore
(anche di se stesso) non esiste infatti alcuna vera
azione sociale né politica.

43
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Quale tesi abbraccia l’autore nel testo?


2. Quali elementi nel brano funzionano da sostegno
alla tesi?
3. Che valore assume il ricordo del piccolo Aylan Kurdi?
4. Spiega in altre parole il significato dell’affermzione:
«Si rifiutò di ignorare la sua umanità».

Produzione

Prendendo spunto dalla tesi dell’autore, redigi un


testo argomentativo che accolga le tue opinioni al
riguardo, in accordo o disaccordo con il testo letto,
facendo tesoro anche delle tue conoscenze personali
e di ulteriori fatti di cronaca che possono confermare
le tue considerazioni. Fai in modo che tesi e argomenti
siano organizzati in un discorso coerente e coeso che
puoi – se lo ritieni utile – suddividere in paragrafi.

PROPOSTA B1

Comprensione e analisi

Lo scrittore israeliano David Grossman nel suo


articolo abbraccia la tesi secondo cui, l’uomo, nel
momento in cui si commuove dinnanzi alla sofferenza
dell’altro, subito si affretta a volgere lo sguardo altrove
per distogliere il pensiero, senza esporsi davvero per
non sentirsi obbligato a fare qualcosa nell’aiutarlo.
Gli elementi del brano che funzionano da sostegno
alla tesi sono i primi reportage televisivi sulle ondate

44
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

di profughi in fuga dalla Siria verso l’Europa: il nostro


sguardo di telespettatori inorridì un primo momento,
per poi subito tornare ad essere vitreo.
Il ricordo di Aylan Kurdi è funzionale alla tesi esposta
da Grossman: il corpo del piccolo giaceva sulla
spiaggia con la guancia appoggiata sulla sabbia
come un cuscino; l’autore subito dopo la descrizione
scrive che, noi altri nel vedere quella scena abbiamo
provato compassione e ci siamo commossi dinnanzi
a tanta felicità, ma poco dopo, ci siamo rifugiati in
altro senza mostrare uno sguardo autentico e pieno.
L’affermazione «Si rifiutò di ignorare la sua umanità»
significa che Lorenzo, operaio italiano, mostrava
attenzioni benevole per Primo Levi: lo guardava come
si guarda un uomo; lo aiutava restituendogli dignità;
agiva in modo concreto portandogli un pezzo di
pane ogni girono per sei mesi, donandogli una sua
maglia e scrivendo una cartolina per lui in Italia senza
chiedere in cambio una ricompensa.

Produzione

Nel nostro Paese la legge n. 211 del 20 Luglio 2000


ha istituito il Giorno della Memoria in ricordo dello
sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico
e dei deportati militari e politici italiani nei campi
nazisti. In tutta Italia il 27 gennaio – data della
liberazione del campo di Auschwitz – è il giorno
dedicato al ricordo. Secondo lo scrittore israeliano
David Grossman, nato nel 1954, un profugo, uno
sfollato necessitano di uno sguardo completamente
diverso, sicuramente più profondo, lì dove, l’uomo,
invece, si limita a sbirciare la ferita di un altro, senza
sentirsi obbligato a fare qualcosa per aiutarlo. A
sostegno della sua tesi riporta l’esempio dei primi
reportage televisivi sulle ondate di profughi in fuga
dalla Siria verso l’Europa e la testimonianza di Primo

45
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Levi nei campi di concentramento riguardo la storia


della sua relazione con Lorenzo, un semplice operaio
italiano che si rifiutò di collaborare con i Kapos e con
le guardie, e così facendo, gli salvò la vita portandogli
cibo per sei mesi e donandogli una sua maglia.
Il mio punto di vista riguardo la società odierna
segue lo stesso di Grossman: senza uno sguardo
umano, mirato e consapevole non esiste alcuna
vera azione sociale né politica; la ricerca di piccole
manifestazioni umane richiede uno sforzo di volontà.
Spesso e volentieri nei servizi mandati in onda in
televisione i profughi, i bambini senza istruzione, i
miserabili, ci chiedono condizioni di vita decenti;
ma noi, vuoti e corrotti, prestiamo debole ascolto,
commuovendoci, ma senza intenti né responsabilità.
Nel Salmo 27,12 c’è scritto: «Non darmi in balìa
dei miei nemici, perché sono sorti contro di me falsi
testimoni, gente che respira violenza», il versetto è un
invito a non lasciare che le persone si vedano come
le vedono i loro nemici perché essi le guardano con
occhi falsi e ostili. Talvolta noi stessi ci associamo
ad uno sguardo poco critico plasmati dai mezzi
di comunicazione di massa, che sono l’elemento
principale e dominante nel determinare il mondo in
cui viviamo. A sostegno della tesi si possono ricordare
le innumerevoli scene dei profughi approdati
sulle coste italiane, ad esempio presso l’isola di
Lampedusa, a bordi di un barcone insicuro: abbiamo
visto così tanti volti sofferenti, da divenire trasparenti.
Spesso i politici si mostrano poco sensibili su queste
tematiche, giustificando l’esigenza di concentrarsi
su quello che è più urgente per il proprio Paese;
talvolta le persone non credono a quello che vedono
in televisione e si limitano solo ad occhieggiare
e ascoltare senza alcuna disponibilità verso la
sofferenza di cui si è testimoni. In effetti, risulta difficile
comprendere che solo se riusciremo ad osservare con
pienezza e integrità umana il viso dell’uomo che era

46
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

prima di diventare, ad esempio, un profugo, comincerà


per lui un vero processo di guarigione e riscatto.
Come Lorenzo, non dobbiamo credere che si
deve fare il bene per un compenso e dobbiamo
pensare a quanto grande è la forza di uno sguardo;
diversamente mettiamo in dubbio noi stessi e la
nostra umanità.

TIPOLOGIA B
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B2

Testo tratto da Alberto Casadei, «La poesia è viva,


ma ora bisogna ricostruire un pubblico competente»,
«Corriere della Sera», 10/8/2015

Ho sempre considerato molto significativo, sui


destini della poesia in Italia, un piccolo episodio
raccontato da Mike Bongiorno in una sua intervista
televisiva. Pare che, quando presentava Lascia o
raddoppia1, un giorno capitasse negli studi Giuseppe
Ungaretti, che il giovane Mike non conosceva
nemmeno di nome. Notò comunque il grande
ossequio che tutti i tecnici e in generale i presenti
profondevano verso questo signore già un po’
attempato, e capì che anche lui si doveva adeguare.
La nuova cultura massmediatica e quella
umanistica s’incrociarono per un momento, e la
seconda riceveva ancora il massimo rispetto dalla
prima. Se adesso, mezzo secolo dopo, non è più
nemmeno lontanamente così e se la poesia italiana
non trova un consenso sociale credo dipenda da
un insieme di fattori. Per molto tempo l’oggettiva
difficoltà dei testi ha fatto preferire quelli per musica,

1 Lascia o raddoppia: quiz televisivo degli anni Cinquanta del


Novecento.

47
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

che in Italia sono stati spesso di ottimo livello, dal pop


di Mogol agli stili di cantautori raffinati come Conte
o Fossati. Però in altre nazioni, come la Francia, la
Gran Bretagna o gli Stati Uniti, il circuito scolastico
è riuscito a far mantenere un grande rispetto per la
poesia classica e ad alimentare la lettura di quella
contemporanea.
Da noi questo è stato molto difficile, soprattutto
a causa di programmi rigidi che non favorivano
la conoscenza dei poeti del secondo dopoguerra,
anche solo attraverso un testo esemplare. Chi
arriva all’università, pur iscrivendosi a corsi di laurea
umanistici, spesso non ha mai sentito nemmeno
nominare Vittorio Sereni o Andrea Zanzotto, e quasi
mai perciò sente il bisogno di andare a leggere poeti
contemporanei. Così io vedo attualmente un notevole
problema […]. Si tratta di ricostruire un pubblico di lettori
di poesia che sia prima di tutto competente e non solo
portato a seguire l’emotività o la facilità, che spesso
dominano nelle scelte più diffuse, che siano i testi di
Venditti, del Volo o di Alda Merini. Né si può affermare
che sia la leggibilità a essere l’unico discrimine
per una buona diffusione di una raccolta poetica:
posso garantire che gli studenti si appassionano alla
Primavera hitleriana2, che componimento facile certo
non è, purché si faccia capire loro la sua grandezza
e anche la necessità di quella scrittura. Persino
liriche del tutto oscure, come quelle di Amelia Rosselli,
possono essere apprezzate, se si riesce a far cogliere
la loro sostanza drammaticamente umana: spesso
invece vengono proposte poesie scritte in laboratorio,
soltanto cerebrali, e le si impone come modelli unici.
Ma attualmente, per ricreare un pubblico, occorre
davvero aprirsi a ipotesi diverse e infatti alcuni
sondaggi indipendenti […] dimostrano che c’è grande
attenzione per stili molto differenti tra loro come

2 Primavera hitleriana: di Eugenio Montale.

48
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

quelli di Milo De Angelis o Mario Benedetti, Antonella


Anedda o Franco Buffoni, Maurizio Cucchi o Valerio
Magrelli. Molti altri nomi si potrebbero aggiungere, ma
l’obiettivo vero sarebbe quello di capire come questa
ottima poesia possa entrare in circolo, senza bisogno
di aiuti esterni o di operazioni calate dall’alto, che non
penso servano a molto. Occorre un lavoro di base,
per esempio lasciando libertà agli insegnanti delle
scuole superiori di scegliere testi anche recentissimi
per spiegare le forme della poesia, e costruendo poi
percorsi che possano condurre anche a un incontro gli
autori, oppure a un confronto con altri studenti di altre
scuole. Creare una massa significativa che sappia
perché vale la pena di leggere in profondità, e non solo
surfing, un testo poetico contribuirebbe a ricreare un
interesse e un consenso non artificiali. Occorre però
anche la capacità di trovare poesie che rappresentino
il noi e non solo l’io. Quando leggo Nel sonno di Sereni
io riconosco uno spaccato dell’Italia dalla Resistenza
sino agli anni Sessanta: ecco una lirica non ideologica
o di buoni sentimenti, ma che costringe a prendere
atto del nostro presente. Individuare testi come questo
e sostenerli nei giornali e nei blog sarebbe già un bel
modo per ridare credito alla nostra poesia.

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Dopo averle individuate nel testo, spiega il


significato delle seguenti espressioni: «testo
esemplare», «liriche oscure», «operazioni calate
dall’alto», «surfing».
2. Che cosa dimostra l’incontro tra Giuseppe
Ungaretti e Mike Bongiorno?

49
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

3. Perché poesie difficili come La primavera hitleriana


di Montale hanno poi un grande successo tra gli
studenti?
4. Che cosa si può apprezzare della poesia di Vittorio
Sereni (1913-83) Nel sonno?

Produzione

Casadei propone di allargare i programmi


scolastici della letteratura italiana, facendovi entrare
anche i buoni poeti del presente. Sei d’accordo con
la sua proposta? Pensi che sia utile per potenziare la
capacità di lettura dei giovani? Oppure sono i grandi
classici a plasmare davvero le coscienze, come
dimostra il loro successo nei secoli? Elabora le tue
riflessioni individuando almeno un argomento per la
tua tesi in un testo coerente e coeso.

PROPOSTA B2

Comprensione e analisi

Significato delle seguenti espressioni:


«testo esemplare»: testo tipico, caratteristico
dell’autore;
«liriche oscure»: poesie difficili da interpretare;
«operazioni calate dall’alto»: provvedimenti presi
da chi ci governa;
«surfing»: navigazione da parte di un utente
che passa da un sito all’altro; in questo caso
“esplorazione” da parte di un lettore che legge in
maniera superficiale i vari contenuti.
L’incontro tra Giuseppe Ungaretti e Mike Bongiorno
dimostra come negli anni Cinquanta del Novecento
la cultura umanistica riceveva massimo rispetto da
quella mediatica a differenza di oggi.
Poesie difficili come La primavera hitleriana di Mon-

50
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

tale hanno poi un grande successo tra gli studenti


perché questi ultimi prendono consapevolezza ri-
guardo la grandezza e la necessità di quella scrittura.
Della poesia di Vittorio Sereni intitolata Nel sonno
si può apprezzare il fatto che, un ipotetico lettore,
leggendola, prenda atto del nostro presente e della
nostra percezione di popolo, lasciando da parte l’io:
la poesia, infatti, mostra un inquadramento storico
dell’Italia dalla Resistenza sino agli anni Sessanta.

Produzione

Alberto Casadei riflette sull’attuale proliferazione di


raccolte poetiche, cui però non sembra corrispondere
la capacità dei giovani lettori di decifrarle e
apprezzarle; talvolta all’università gli studenti, pur
essendo iscritti alla facoltà di Lettere, non conoscono
nomi quali Vittorio Sereni o Andrea Zanzotto: per
questo la scuola ha una grande responsabilità, dal
momento che i programmi rigidi non favoriscono la
conoscenza dei poeti del secondo dopoguerra.
La mia tesi sposa la soluzione proposta da Casadei
nel suo articolo e cioè allargare i programmi scolastici
della letteratura italiana, facendovi entrare anche i
buoni poeti del presente. Sicuramente i grandi classici
plasmano le nostre coscienze; accrescono la nostra
percezione della realtà; rappresentano una tappa
ineludibile nel nostro cammino verso la saggezza;
ci offrono la possibilità di vivere in altre epoche
storiche. D’altra parte, però, penso sia giusto dare
credito e importanza ai cosiddetti autori della “terza
generazione” come, ad esempio, Giorgio Caproni,
Sandro Penna, Leonardo Sciascia, Elsa Morante,
Amelia Rosselli, Maurizio Cucchi, eccetera. La riforma
prevede, purtroppo, solamente quattro ore dedicate
all’insegnamento della lingua e letteratura italiana,
pertanto, la mia idea è quella di incentivare nelle

51
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

scuole superiori laboratori di lettura pomeridiani per


spiegare le forme della poesia, ma soprattutto per
fare in modo che certi nomi non siano ignoti.
Sicuramente una soluzione simile si rivelerebbe
utile per potenziare le capacità di lettura dei giovani
e sviluppare una maggiore capacità espressiva e
lessicale. A tal proposito nel 1976 il linguista Tullio De
Mauro, scomparso nel 2017, aveva fatto una ricerca
per vedere quante parole conosceva un ginnasiale:
il risultato fu circa milleseicento; ripetuto il sondaggio
venti anni dopo, il risultato fu che i ginnasiali del 1996
conoscevano dalle seicento alle settecento parole.
Ancora, possiamo ricordare la percentuale bassissima
degli studenti che scelsero la tipologia A proposta
dal Ministero per la maturità del 2013, dove nel mirino
c’era Claudio Magris, saggista del Novecento, con
un testo tratto dalla Prefazione di L’infinito viaggiare;
nel 2017 i numeri furono lo stesso bassi quando per
l’analisi del testo venne proposto Giorgio Caproni
con la poesia Versicoli quasi ecologici.
D’altra parte, i docenti non sempre riescono a favorire
la lettura dei poeti contemporanei sia perché ingannati
dall’ansia dei programmi ministeriali sia perché, spesso,
gli studenti si dimostrano poco entusiasti dinnanzi ad
ore di potenziamento di letteratura italiana o a progetti
di lettura di vario genere.
Montale nel 1975, durante il discorso per il Nobel,
si chiedeva quale potesse essere il posto riservato
alla poesia, essendo la parola poetica ormai al
margine; per essa forse non è impossibile esprimersi
in questa società, ma sicuramente è una grande
sfida. Occorre un lavoro di base per ricostruire un
pubblico di lettori di poesia che sia prima di tutto
competente; sicuramente, allargare i programmi
scolastici, sarebbe un modo per incentivare i giovani
alla lettura e dare credito alla nostra poesia.

52
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

TIPOLOGIA B
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B3

Testo tratto da Giovanni Pascoli, Italy

Oh! No: non c’era lì né pie né flavour


né tutto il resto. Ruppe in un gran pianto:
«Ioe, what means nieva1? Never? Never? Never?»

Oh! No: starebbe in Italy sin tanto


ch’ella guarisse: one month or two, poor Molly!
E Ioe godrebbe questo po’ di scianto2!

Mugliava il vento che scendea dai colli bianchi di


neve. Ella mangiò, poi muta fissò la fiamma con gli
occhioni molli.

Venne, sapendo della lor venuta, gente, e qualcosa


rispondeva a tutti Ioe, grave: «Oh yes, è fiero... vi
saluta...

molti bisini3, oh yes... No, tiene un frutti-


stendo4... Oh yes, vende checche5, candi6, scrima7...
Conta moneta! Può campar coi frutti...

Il baschetto8 non rende come prima...

1 nieva: nevica, nel dialetto locale.


2 scianto: riposo e svago dopo il lavoro (voce lucchese).
3 bisini: affari; sta per l’inglese business.
4 fruttistendo (fruitstand): bancarella di fruttivendolo.
5 checche (cakes): focacce.
6 candi (candy): dolciumi.
7 scrima (ice cream): gelato.
8 baschetto (basket): è il cesto in cui gli emigranti ponevano le
figurine di gesso da vendere.

53
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Yes, un salone9, che ci ha tanti bordi10...


Yes, l’ho rivisto nel pigliar la stima11..»

Il tramontano discendea con sordi brontoli. Ognuno


si godeva i cari ricordi, cari ma perché ricordi:

quando sbarcati dagli ignoti mari scorrean le terre


ignote con un grido straniero in bocca, a guadagnar
danari per farsi un campo, per rifarsi un nido...

Testo tratto da Edmondo De Amicis, Sull’Oceano

Quando arrivai, verso sera, l’imbarco degli emigranti


era già cominciato da un’ora, e il Galileo, congiunto
alla calata da un piccolo ponte mobile, continuava
a insaccar miseria: una processione interminabile
di gente che usciva a gruppi dall’edifizio dirimpetto,
dove un delegato della Questura esaminava i
passaporti. La maggior parte, avendo passato una
o due notti all’aria aperta, accucciati come cani per
le strade di Genova, erano stanchi e pieni di sonno.
Operai, contadini, donne con bambini alla mammella,
ragazzetti che avevano ancora attaccata al petto
la piastrina di latta dell’asilo infantile passavano,
portando quasi tutti una seggiola pieghevole sotto
il braccio, sacche e valigie d’ogni forma alla mano
o sul capo, bracciate di materasse e di coperte, e
il biglietto col numero della cuccetta stretto fra le
labbra. Delle povere donne che avevano un bambino
da ciascuna mano, reggevano i loro grossi fagotti
coi denti; delle vecchie contadine in zoccoli, alzando
la gonnella per non inciampare nelle traversine
del ponte, mostravano le gambe nude e stecchite;
molti erano scalzi, e portavan le scarpe appese al

9 salone (saloon): trattoria.


10 bordi (boards): pensionanti.
11 stima (steamer): nave a vapore.

54
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

collo. Di tratto in tratto passavano tra quella miseria


signori vestiti di spolverine eleganti, preti, signore con
grandi cappelli piumati, che tenevano in mano o un
cagnolino, o una cappelliera, o un fascio di romanzi
francesi illustrati, dell’antica edizione Lévy. […]
Delle donne, le più rimanevano sotto; gli
uomini, invece, deposte le loro robe, risalivano, o
s’appoggiavano ai parapetti. Curioso! Quasi tutti
si trovavano per la prima volta sopra un grande
piroscafo che avrebbe dovuto essere per loro come
un nuovo mondo, pieno di maraviglie e di misteri;
e non uno guardava intorno o in alto o s’arrestava
a considerare una sola delle cento cose mirabili
che non aveva mai viste. Alcuni guardavano con
molta attenzione un oggetto qualunque, come la
valigia o la seggiola d’un vicino, o un numero scritto
sopra una cassa; altri rosicchiavano una mela o
sbocconcellavano una pagnotta, esaminandola a
ogni morso, placidissimamente, come avrebbero fatto
davanti all’uscio della loro stalla. Qualche donna aveva
gli occhi rossi. Dei giovanotti sghignazzavano; ma, in
alcuni, si capiva che l’allegria era forzata. Il maggior
numero non mostrava che stanchezza o apatia. Il
cielo era rannuvolato e cominciava a imbrunire.

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Pensi che queste parole siano ancora attuali


per descrivere stati d’animo e atteggiamenti
dei migranti? Metti in luce la difficile condizione
dell’emigrante attraverso precisi riferimenti ai testi.
2. Rifletti sulla lingua utilizzata da Pascoli nel
poemetto intitolato Italy.

55
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

3. Che significato assume l’espressione «per rifarsi


un nido»?

Produzione

Sulla base delle tue conoscenze e della tua sensibilità,


elabora un testo nel quale sviluppi il tuo ragionamento
sul tema della condizione dell’emigrante (al limite tra
il rimpianto e l’adattamento). Argomenta in modo tale
che gli snodi del tuo ragionamento siano organizzati
in un testo coerente e coeso.

PROPOSTA B3

Comprensione e analisi

Credo che queste parole siano ancora attuali per


descrivere stati d’animo e atteggiamenti dei migranti,
proprio perché l’ignoto da sempre contiene motivi
di incertezza, paure e speranze. Ad esempio, Pascoli
dedica il poemetto Italy a un gruppo di emigrati
italiani che, partiti per il Nord America in cerca di
lavoro, tornano al loro paese d’origine Caprona, vicino
a Castelvecchio: dai ricordi esposti in forma indiretta
emerge lo stordimento provocato dalla folla e dal
rumore delle metropoli lontane, il freddo e la pioggia
di climi tanto diversi, l’umiliazione di dover vendere
povere merci per strada. Edmondo De Amicis, invece,
nel romanzo Sull’Oceano si imbarca su una nave da
carico che trasporta - questa volta in Sud America -
centinaia di italiani costretti a lasciare la patria dopo
aver spesso militato con coraggio per difenderla nel
corso del Risorgimento. Dietro ogni migrante c’è una
storia di miseria e di disgrazie e questi brani riflettono
sulla paura che si cela dietro ciò che è sconosciuto e
indefinito.

56
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

Il poemetto Italy presenta un originale esperimento


linguistico: la riproduzione fedele del gergo italo-
americano degli emigranti risponde a un intento
realistico e vuole rendere il senso dello sradicamento
dell’emigrante, dello snaturamento dell’identità,
proprio di chi non sa più usare né la sua lingua né
quella nuova. L’inglese da una parte e l’italiano e il
dialetto dall’altra simboleggiano due mondi antitetici,
con i rispettivi valori, in quanto la lingua è un fattore
fondamentale di una comunità: la nuova cultura dei
figli dell’emigrazione, che hanno reciso il legame con
la propria storia, di contro alla cultura originaria,
espressione di una visione del mondo ancora pura.
Il tema del «nido», dall’originario significato
autobiografico ed esistenziale, nel poemetto si
allarga a quello sociale e politico: il grembo materno
della comunità in cui si sta sicuri e ben integrati. Il
poeta insiste nella riproduzione della dimensione
rurale per evocare l’immagine rassicurante dell’amato
«nido» locale, dei suoi valori e delle sue tradizioni, che
possono essere l’antidoto a quello sradicamento.

Produzione

Nella seconda metà dell’Ottocento centinaia di


migliaia di individui da ogni parte dell’Italia, soprattutto
dalle campagne del Sud, della Toscana, del Veneto e
del Piemonte, si imbarcano per gli Stati Uniti, costretti
a espatriare a causa della crisi agraria, del peso delle
imposte e del declino dei vecchi mestieri artigiani. E,
forse, per il desiderio di fissare nella memoria una
vicenda collettiva cruciale per l’identità culturale e
umana del nostro Paese, il ricordo dell’emigrazione
è diventato negli ultimi decenni un motivo ricorrente
della nostra letteratura, come nel caso del monologo
di Alessandro Baricco, intitolato Novecento, la cui
storia è quella di un pianista che ogni sera si esibiva

57
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

sul Virginian, un piroscafo che, negli anni tra le due


guerre, faceva la spola tra Europa e America, con il
suo carico di emigranti e di gente qualsiasi.
L’emigrazione è sicuramente una delle pagine più
drammatiche dell’Italia postunitaria. L’ampiezza di
tale fenomeno è dimostrata dal fatto che ancora
oggi sono sparsi nel mondo circa 3,5 milioni di
cittadini italiani e oltre 60 milioni di oriundi (figli, nipoti
o pronipoti di emigrati italiani). Sono numerose le
storie di italiani in America e sono spesso resoconti
autobiografici “a lieto fine”, vicende di uomini che
fanno fortuna nel Nuovo Mondo. Credo che la
condizione dell’emigrante, al limite tra il rimpianto
e l’adattamento, sia sì frustrante, ma d’altra parte
necessaria per vivere una vita più gratificante.
All’origine vi è in genere una condizione di povertà
o precarietà economica, caratterizzata dalla
disoccupazione o sottoccupazione; emigrano anche
persone che, pur non essendo povere, vogliono
migliorare la propria condizione lavorativa e sociale:
sono emigranti qualificati che, dall’Asia meridionale e
orientale e dall’Europa, soprattutto orientale, vanno
negli Stati Uniti e in Giappone. Con il loro lavoro, gli
immigrati contribuiscono allo sviluppo economico
dei paesi in cui vivono. Allo stesso tempo, con le
loro rimesse, forniscono un contributo importante ai
paesi da cui provengono. Negli ultimi decenni, poi,
è cambiato il livello culturale degli immigrati: una
crescente percentuale è costituita da persone con
un grado medio-alto di istruzione e oltre un terzo degli
immigrati nei paesi economicamente più sviluppati
ha un livello d’istruzione universitario.
La realtà, tuttavia, in molti altri casi è diversa: dietro
ogni migrante c’è una storia di miseria e disavventure,
come quelle raccontate dal drammaturgo Giuseppe
Giacosa, che si spinge anch’egli in America per
descrivere la rassegnazione della «plebe italiana»
condannata a sopravvivere in quartieri poveri e

58
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

sovrappopolati di New York e Chicago. Gli immigrati, in


genere, continuano infatti ad essere impiegati a livelli
inferiori alla loro qualifica: operai generici, domestici,
camerieri. Largamente diffuso è anche il lavoro nero,
in cui vengono impiegati soprattutto gli immigrati
clandestini: essi sono gestiti da organizzazioni
criminali, che realizzano profitti di miliardi di dollari
annui con questi traffici illegali, speculando sul
dramma di molte persone che, pur di sfuggire alla
povertà, intraprendono questi viaggi pericolosi. Si
calcola che, nel Mediterraneo, siano annegate oltre
10.000 persone nel tentativo di raggiungere l’Europa
e, quindi, una vita migliore.
La condizione dell’emigrante è un tema di grande
importanza, per conoscere non solo il nostro passato,
ma anche il presente di quanti proiettano sulla nostra
terra le stesse speranze di accoglienza e fortuna
con le quali i nostri antenati partivano per l’America,
l’Australia o l’Europa settentrionale.

59
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

TIPOLOGIA B
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B1

Testi tratti da Alessandro Manzoni, I promessi sposi


Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero
occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi
comuni il rumore d’un passo aspettato con un mis-
terioso timore. Addio, casa ancora straniera1, casa
sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e
non senza rossore; nella quale la mente si figurava
un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio,
chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, can-
tando le lodi del Signore; dov’era promesso, prepa-
rato un rito2; dove il sospiro segreto del cuore doveva
essere solennemente benedetto, e l’amore venir co-
mandato, e chiamarsi santo3; addio! Chi dava a voi
tanta giocondità è pertutto4; e non turba mai la gioia
de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa
e più grande.
(cap. VIII)

Tra l’altre distinzioni e privilegi che le erano stati con-


cessi, per compensarla di non poter esser badessa,
c’era anche quello di stare in un quartiere a parte.
Quel lato del monastero era contiguo a una casa
abitata da un giovine, scellerato di professione, uno
de’ tanti, che, in que’ tempi, e co’ loro sgherri, e con

1 casa straniera: estranea; si tratta della casa di Renzo.


2 un rito: la cerimonia di nozze.
3 venir… santo: essere imposto dal sacramento del matrimonio e
diventare sacro.
4 è per tutto: è dappertutto; si allude a Dio, a cui Lucia si
abbandona con fiducia.

60
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

l’alleanze d’altri scellerati, potevano, fino a un cer-


to segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il
nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del
casato. Costui, da una sua finestrina che dominava
un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Ger-
trude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio,
allettatoanziche atterrito dai pericoli e dall’empietà
dell’impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La
sventurata rispose.

(cap. X)

Testo tratto da Giovanni Getto, Letture manzoniane,


Biblioteca Universale Sansoni, Firenze 1992, pp. 182-183.

Ma la religione che cosa era per Gertrude? Nel


capitolo precedente Manzoni[il IX] aveva osserva-
to: «Ma la religione, come l’avevano insegnata alla
nostra poveretta, e come essa l’aveva ricevuta, non
bandiva l’orgoglio, anzi lo santificava e lo propone-
va come un mezzo per ottenere una felicità terrena.
Privata così della sua essenza, non era più la religi-
one, ma una larva come l’altre». E poco oltre aveva
parlato di «una tenerezza fantastica di devozione»,
e dunque di nuovo di una realtà affidata al senti-
mento e all’immaginazione, estranea pertanto a
quella realtà costruita sulla ragione e sulla volontà
che Manzoni esige da un’autentica esperienza reli-
giosa, quella appunto che egli ritrae in Lucia, ques-
ta figura soave dai principi esatti e dal saldo volere.
Gertrude, quando ormai è monaca, cerca anche
«le consolazioni della religione», ma senza rinun-
ziare alle altre consolazioni [...] esenza rinunziare a
se stessa, alle cose perdute [...]. Il contegno con le
monache e quello con le educande denunziano una
mancanza assoluta di dominio di sé, uno sfacelo to-
tale della volontà. La conclusione di Manzoni al rac-
conto di questo primo periodo della vita claustrale

61
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

di Gertrude è significativa: «Così era vissuta alcuni


anni, non avendo comodo, né occasione di far di
più; quando la sua disgrazia volle che un’occasione
si presentasse». Viene in tal modo introdotto l’episo-
dio diEgidio.

Comprensione e analisi

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un


unico discorso che comprenda le risposte a tutte le
domande proposte.

1. Riassumi il contenuto del brano di Giovanni Getto.

2. Quale rilievo ha il tema dell’amore nell’opera


manzoniana?

3. Quale tipo di amore incarnano le figure di Ger-


trude e Lucia? Si suggerisce di riflettere in par-
ticolare sul rapporto tra amore e religione e tra
amore eragione.

4. Quale rapporto si può cogliere tra la concezione


manzoniana dell’amore e ilRomanticismo?

Produzione

Sulla base delle tue conoscenze elabora un testo nel


quale sviluppi il tuo ragionamento ed esponi la tua
tesi sulla concezione manzoniana dell’amore. Argo-
menta in modo tale che gli snodi del tuo ragiona-
mento siano organizzati in un testo coerente e coeso.

N.B. Il 2023 ricorrono i 150 anni dalla scomparsa di


Alessandro Manzoni.

62
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

2.2.3. La tipologia C
Tipologia C. Riflessione critica di carattere
espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

La traccia proporrà problematiche vicine all’orizzonte


esperienziale delle studentesse e degli studenti e potrà
essere accompagnata da un breve testo di appoggio che
fornisca ulteriori spunti di riflessione. Si potrà richiedere al
candidato di inserire un titolo coerente allo svolgimento
e di organizzare il commento attraverso una scansione
interna, con paragrafi muniti di un titolo.

QUEST’ANNO LE PROBABILI TRACCE


POTREBBERO TOCCARE LE SEGUENTI TEMATICHE:
• Crisi economica
• Crisi Russo-Ucraina scoppiata il 24 Febbraio 2014
(tutt’ora in corso dal 24 Febbraio 2022)
• Conseguenze psicologiche ed economiche dovute
alla pandemia di Sars-Cov 2
• Bullismo e Cyberbullismo
• Immigrazione
• Femminicidio
• Social Network e i Giovani (Fake-News)
• La comunicazione: ieri e oggi
• Crisi climatica e alimentazione
• Globalizzazione
• Razzismo
• Eutanasia

Gli anniversari più importanti da ricordare


che ricadono nel 2023

Tra gli anniversari più importanti delle personalità


intellettuali e storiche che si celebrano nel 2023 spiccano:

• 14 gennaio - 125 anni dalla morte di Lewis Carroll


• 15 gennaio - 400 anni dalla nascita di Molière

63
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

• 23 gennaio - 240 anni dalla nascita di Stendhal


• 28 gennaio - 150 anni dalla nascita di Colette
• 4 febbraio - 110 anni dalla nascita di Rosa Parks
• 6 ebbraio - 230 anni dalla morte di Carlo Goldoni
• 11 febbraio - 60 anni dalla morte di Sylvia Plath
• 9 marzo - 140 anni dalla nascita di Umberto Saba
• 12 marzo - 160 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio
• 23 marzo - 110 anni dalla nascita di Piero Chiara
• 15 aprile - 180 anni dalla nascita di Henry James
• 19 aprile - 100 anni dalla nascita di Rocco Scotellaro
• 8 maggio - 40 anni dalla morte di John Fante
• 22 maggio - 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni
• 25 maggio - 85 anni dalla nascita di Raymond Carver
• 27 maggio - 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani
• 3 giugno - 60 anni dalla morte di Nazım Hikmet
• 7 giugno - 180 anni dalla morte di Friedrich Hölderlin
• 13 giugno - 135 anni dalla nascita di Fernando Pessoa
• 14 giugno - 55 anni dalla morte di Salvatore Quasimodo
• 16 giugno - 710 anni dalla nascita di Boccaccio
• 16 giugno - 15 anni dalla morte di Mario Rigoni Stern
• 19 giugno - 30 anni dalla morte di William Golding
• 19 giugno - 400 anni dalla nascita di Blaise Pascal
• 25 giugno - 120 anni dalla nascita di George Orwell
• 29 giugno - 225 anni dalla nascita di Giacomo Leopardi
• 3 luglio - 130 anni dalla nascita di Franz Kafka
• 25 luglio - 85 anni dalla nascita di Raymond Chandler
• 23 luglio - 115 anni dalla nascita di Elio Vittorini
• 30 luglio - 205 anni dalla nascita di Emily Jane Brontë
• 25 agosto - 35 anni dalla morte di Raymond Carver
• 21 settembre - 100 anni dalla nascita di Sergio Zavoli
• 23 settembre - 50 anni dalla morte di Pablo Neruda
• 9 ottobre - 100 anni dalla morte di Katherine Mansfield
• 15 ottobre - 100 anni dalla nascita di Italo Calvino
• 22 novembre - 60 anni dalla morte di Aldous Huxley
• 24 novembre - 310 anni dalla nascita di Laurence Sterne
• 15 dicembre - 70 anni dalla morte di Rocco Scotellaro
• 17 dicembre - 150 anni dalla nascita di Ford Madox Ford
• 19 dicembre - 140 anni dalla nascita di Guido Gozzano
• 21 dicembre - 160 anni dalla morte di Giuseppe
Gioachino Belli

64
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

Tra gli anniversari più importanti relativi ad avvenimenti


storici che si celebrano nel 2023 spiccano:

• 80 anni dalla morte di Nikola Tesla


• 50 anni dalla sentenza “Roe v. Wade” (diritto all’aborto)
• 20 anni dallo scoppio della Sars
• 70 anni dalla scoperta della struttura del dna
• 100 anni dal primo numero di Time
• 10 anni di Papa Francesco
• 50 anni dalla morte di Pablo Picasso
• 150 anni di jeans
• 60 anni di Lamborghini
• 40 anni da quando il primo veicolo lascia il sistema solare
• 120 anni di Ford
• 30 anni dallo scioglimento formale della Democrazia
Cristiana
• 130 anni di Banca d’Italia
• 230 anni dall’apertura del Louvre
• 120 anni di Harley Davidson
• 60 anni da I have a dream di Martin Luther King
• 50 anni dal golpe di Pinochet
• 100 anni di Disney
• 30 anni di Unione Europea
• 60 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy

Ecco alcuni esempi di tracce che potrebbero essere


proposte.

65
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

TIPOLOGIA C
RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE
ESPOSITIVO ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITÀ
PROPOSTA C1

Testo tratto da Zygmunt Bauman, Amore liquido:


sulla fragilità dei legami affettivi

A differenza delle “relazioni vere”, le “relazioni virtuali


sono facili da instaurare e altrettanto facili da tron-
care. Appaiono frizzanti, allegre e leggere rispetto
all’inerzia e alla pesantezza di quelle “vere”. Un ventot-
tenne di Bath [nel Regno Unito], intervistato in merito
alla crescente popolarità dei siti per appuntamenti
su Internet a discapito dei bar per single o delle ru-
briche per cuori solitari, così spiegò il pregio decisivo
della relazione elettronica: «Puoi sempre premere il
pulsante“cancella”».

Produzione
Secondo il sociologo Zygmunt Bauman (1925-2017),
nel mondo contemporaneo sono sempre più diffuse
le relazioni virtuali: esse realizzano ciò che Bauman
ha definito «amore liquido». Ti riconosci in questa
definizione? Sulla base delle tue conoscenze e sen-
sibilità, elabora un testo: dai un titolo al tuo lavoro e,
se vuoi, puoi dividerlo in paragrafi, anch’essi dotati
di un titoletto riassuntivo.

PROPOSTA C1

L’AMORE “LIQUIDO” PUÒ DAVVERO DIVENTARE


SENTIMENTO?

AMORE LIQUIDO: DEFINIZIONE


Il concetto di “amore liquido” è stato introdotto
dal sociologo Zygmunt Bauman per rappresentare

66
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

la fragilità delle relazioni e dei legami affettivi nel-


la società contemporanea. Le relazioni attuali sono
diventate più fugaci soprattutto con l’avvento dei
Social Network: siamo evoluti (o forse involuti) verso
un consumismo affettivo, alla ricerca di bisogni tem-
poranei e vacui. Sicuramente risulta più facile ced-
ere alle pulsioni momentanee e prediligere un nuovo
partner occasionale con cui vivere sempre di “prime
volte” piuttosto che lavorare sul dialogo e sull’ intim-
ità di una coppia per risolvere divergenze a mano a
mano che queste si presentano. Bauman scrive che
le relazioni virtuali «appaiono frizzanti, allegre e leg-
gere rispetto all’inerzia e alla pesantezza di quelle
“vere”»; sicuramente costruire un rapporto autenti-
co e duraturo nel tempo richiede pazienza, volontà,
generosità e amore, essendo la posta in gioco molto
più alta rispetto ad un film visto “insieme”, pur essen-
do lontani, condividendo la password di Netflix o ad
una videochiamata la domenica pomeriggio.

UNA VISIONE PERSONALE


Al centro di molte nostre storie troviamo spesso
l’amore e l’amicizia nelle loro varie forme, passioni e
affetti a volte lenti a sbocciare a volte veloci come il
fulmine. Chi conosciamo e come, di chi ci innamori-
amo o chi si innamora di noi, chi sono i nostri amici
e come sono nati i nostri rapporti con loro, come poi
queste relazioni si rinsaldino o invece si esauriscono:
le svolte dell’amore e dell’amicizia danno alla vita di
ognuno di noi la sua forma specifica. Secondo il so-
ciologo Zygmunt Bauman, nel mondo contempora-
neo sono sempre più diffuse le relazioni virtuali: esse
realizzano ciò che Bauman ha definito «amore liqui-
do», definizione in cui sicuramente non mi riconosco.
Una “relazione vera” si consuma dietro un calice di
rosso, in quattro mura, in un’idea, in una passeggiata
tra vigneti, in una zuppa di orzo una sera fredda, in
un albero di Natale che dà luce alla casa e al cuore;
una “relazione vera” significa fare piano mentre l’altro

67
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

dorme, cucinare per due la sera anche se solo uno


dei due ha fame: bisogna ricordarsi ogni giorno che
siamo animali di premura.

ESSERE IPERCONNESSI: UN DANNO INCONSAPEVOLE


Le “relazionivirtuali” sono facili da instaurare, ma al-
trettanto facili da troncare e i rischi sono alti, in primis,
non sappiamo se la persona che c’è dall’altra parte
dello schermo corrisponda all’immagine che ci siamo
fatti. Gli studi hanno anche riportato che le persone,
che hanno vissuto relazioni online, hanno riportato
una minore intimità nelle proprie relazioni face to face
rispetto alle persone che durante la loro vita hanno
solo costruito relazioni autentiche. Da sempre credo
che il mondo se non lo allarghi si stringe e solo con il
tempo capiremo che guardarsi significa“curarsi”.

TIPOLOGIA C
RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE
ESPOSITIVO ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITÀ
PROPOSTA C2

Testo tratto dall’articolo di Giuseppe Porrovecchio,


«Perché è importante essere rappresentati in tv e al
cinema», pubblicato sulla rivista online «The Vision»,
che spiega appunto come le minoranze sono state
rappresentate nei fumetti, in tv e al cinema dagli anni
Sessanta ad oggi.

Il 1968 fu anno segnato da grandi eventi: mentre in


radio andava in onda la prima puntata de LaCorrida,
l’Italia – come ilresto del mondo – viveva i tumulti dei
movimenti sociali nati per contestare i pregiudizi so-
cio - politici. Negli Stati Uniti, il 4 aprile fu assassinato
Martin Luther King, premio Nobel per la pace nel 1964.
Il 31 luglio del 1968, circa quattro mesi dopo, esordì

68
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

nella striscia dei Peanuts Franklin Armstrong, il primo


personaggio afroamericano della serie disegnata da
Charles Schulz. Franklin nasce da una corrisponden-
za tra Schulz e Harriet Glickman, una maestra di Los
Angeles, la quale pregava l’autore di introdurre un
personaggio nero così da naturalizzare l’amicizia e la
convivenza tra bianchi e neri. “Starsene seduta tutta
sola in un sobborgo californiano,” scriveva Glickman,
“lo fa sembrare così facile e logico. Sono sicura che
uno non faccia un cambiamento così radicale all’in-
terno di un’istituzione tanto importante senza subire
l’ondata critica dei sindacati, dei clienti, etc. In ogni
caso, lei ha una reputazione tale da poter sostenere
questo compito”. La maestra proponeva di inventare
più di un bambino di colore, ma il fumettista le ris-
poste di esser poco convinto, se non altro perché lui
e altri colleghi avevano già ricevuto proposte simile
senza riuscire a esaudirle. La paura era di risultare
paternalisti nei confronti dei propri amicineri. […]
C’è anche un problema di censura. Basti pensare
al bacio tagliato dalla Rai nel 2016 tra Connor e Oli-
ver, protagonisti di How to Get Away With Murder, in
un episodio andato in onda in prima serata. La scusa
è stata “abbiamo sbagliato per un eccesso di pudore”.
Viene da chiedersi se l’intento era quello di censurare
ogni episodio da lì in avanti visto che, se avessero
avuto l’accortezza di guardare le puntate successive,
si sarebbero accorti che quel bacio era solo l’inizio di
una passione travolgente. Anche i cartoni per i più pic-
coli non sono esenti da questo trattamento. Il caso più
eclatante è sicuramente quello di Sailor Moon in cui
Heles e Milena, rispettivamente Sailor Uranuse Sail-
orNe ptune, vengono fatte passare non come fidan-
zate, ma amiche strette. Tra le due ragazze non man-
cano effusioni e dolcezze e questi loro comportamenti
cozzano del tutto con quanto mostrato nella traduzi-
one italiana dei dialoghi, oltre che nella resa della sto-
ria. Un trattamento simile si è visto anche in altri Paesi.
Va un po’ meglio nell’editoria. Tra i molti libri a temat-

69
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

ica LGBTQ+ pensati per i più piccoli, va citato George


di Alex Gino, la storia di un bambino che si sente una
bambina e guardandosi allo specchio si chiama Me-
lissa. La sua ambizione più grande è ottenere il ruo-
lo della protagonista nella recita scolastica, La tela
di Carlotta. La storia di George – e di tutti coloro che
hanno dovuto e devono tutt'ora combattere per esser
se stessi e far sì che gli altri lo rispettino – è una storia
che si fa specchio di quella di ognuno. Degli omoses-
suali, delle persone di colore, delle donne, dei disabili,
degli immigrati, di un bambino o un adulto qualunque.
Perché in un combattimento – quello del proprio rico-
noscimento – in cui non si avanza attaccando, ma
difendendosi, non c’è altro modo in cui far valere la
propria identità se non continuando ad affermarla –
ad affermarci – in ogni gesto e in ogni parola, ancor
più quando la nostra vita è così strettamente legata
a quella degli altri. La ritrosia dei media a mettere in
scena la vita delle minoranze, o a farlo per stereotipi
ha effetti negativi sulla costruzione della personalità
di un individuo, soprattutto sebambino.

Produzione

La rappresentazione di una persona o di un fenomeno


è come un’attestazione di esistenza: finché sono stati
assenti nella narrazione televisiva o cinematografica,
alcuni soggetti sono stati invisibili all’interno della so-
cietà stessa. Oggi è dato per scontato che ci siano
personaggi afroamericani o omosessuali nelle serie
tv o nei film che guardiamo, ma non è sempre stato
così. Rifletti sulle questioni poste nell’articolo e spie-
ga perché è importante essere rappresentati e quali
sono le conseguenze della visibilità. Puoi articolare il
tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e
presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima
sinteticamente il contenuto.

70
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

PROPOSTA C2

RAPPRESENTARE LE MINORANZE

UN PUNTO NELLA STORIA


L’articolo 3 della nostra Costituzione stabilisce che
«tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali». Martin Luter King, pre-
mio Nobel per la pace, dopo la laurea in filosofia, si
dedica ad una battaglia pacifica per i diritti civili del-
le persone di colore: il 28 agosto 1963, a Washington, al
termine di una grande marcia di protesta per i diritti
civili, il lavoro e la libertà, tiene un discorso che passerà
alla storia, nel quale esprime la speranza che un gior-
no neri e bianchi possano vivere in pace e armonia.
Quattro mesi dopo la morte di Martin Luter king, il 31
luglio del 1968, esordì nella striscia dei Peanuts Frank-
lin Armstrong, il primo personaggio afroamericano
della serie disegnata da Charles Schulz. Nella secon-
da metà degli anni Sessanta, c’erano più di venti film
che vedevano attori neri in ruoli da protagonisti: tra
questi, Bill Cosby vinse tre Emmy Awards come miglior
attore in un ruolo drammatico. Un salto nel presente
e ci ritroviamo nel film Greenbook (2018), basato sulla
storia vera di Shirley, un virtuoso afroamericano della
musica classica, e del suo autista temporaneo ita-
lo americano Tony Vallelonga, nel loro viaggio attra-
verso il pregiudizio razziale e le reciproche differenze.

LA LIBERTÀ DI AMARE
Per altre minoranze il cammino è ancora in salita, ad
esempio, l’articolo ci parla del problema della censura,
anche nel 2016, in quei film o serie tv che contengono
personaggi identificati come lesbiche, gay e bisessu-
ali. In quasi tutte le nazioni sviluppate, l’omosessualità
è stata gradualmente disconosciuta come crimine o
malattia: il 17 maggio si celebra la Giornata internazi-

71
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

onale contro l’omofobia; tuttavia, lo status legale delle


relazioni omosessuali varia da uno Stato all’altro. Il film
Callme by your name (2017), parla della storia di Elio
Perlman, un diciassettenne di origine ebraica che vive
con i genitori nella loro villa e che resta attratto e af-
fascinato da Oliver, uno studente ventiquattrenne che
sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docen-
te universitario. Citare questo film è significativo dal
momento che, lo stesso regista, Luca Guadagnino, ha
raccontato durante un’intervista le diverse difficoltà
incontrate per trovare i soldi per girarlo.

LEGAME TRA DIRITTI E VISIBILITÀ


Porrovecchio nel suo articolo scrive che «non c’è altro
modo in cui far valere la propria identità se non con-
tinuando ad affermarla»: è una frase che sento di con-
dividere a pieno perché, talvolta, i media mettono in
scena la vita delle minoranze attraverso stereotipi; così
facendo, l’uomo non riesce a riconoscersi né in una
canzone né in una pagina di un libro né in una serie
tv. La visibilità deve essere autentica, ma soprattutto
“sana”: deve fungere da supporto per chi ancora ha
difficoltà nel sentirsi libero di essere se stesso nel mon-
do; un giorno, forse troppo lontano, capiremo che gesti
e parole possono davvero cambiare la vita di unaltro.

TIPOLOGIA C
RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE
ESPOSITIVO ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITÀ
PROPOSTA C3

Testo tratto da Henrik Ibsen, Casa di bambola, atto III

NORA Via, Torvald. Ma quest’anno possiamo darci un


po’ alla pazza gioia. È il primo Natale in cui non siamo
costretti a lesinare.

72
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

HELMER Ma non possiamo certo sperperare. Nora!


(Va verso di lei e le tira scherzosamente l’orecchio)
Nora! Siamo daccapo?... Poniamo il caso che oggi mi
facessi prestare mille corone da qualcuno; che tu le
spendessi tutte quante in queste feste natalizie e che
poi la sera di San Silvestro io ricevessi una tegola sul
capo e ci lasciassi la pelle...

NORA (tappandogli la bocca con la mano) Uh, via,


non dire queste brutte cose!

HELMER Nora, Nora, tu ragioni da donna quale sei.


Ma, parlando sul serio, cara, tu sai come io la pensi
su questo punto. Niente debiti! Prestiti mai! Sono una
brutta cosa. Tu sei una strana creatura, piccola mia.
Proprio come tuo padre. Ti dai tanto da fare per pro-
cacciarti i quattrini; però non appena li hai in mano,
si volatilizzano, e non sai mai dire che cosa ne hai fat-
to. Ma bisogna prenderti così come sei. Ce l’hai nel
sangue. Sì, sì è proprio un male ereditario, Nora.
[Nora, mentre Helmer è tornato nel suo studio, riceve
la visita diuna vecchia compagna di scuola, Cristina
Linde. Questa le racconta delle difficoltà che ha dovu-
to superare e delle traversie economiche e Nora...]

NORA Tu sei come tutti gli altri. Tutti quanti voi altri
ritenete che io non sia buona a far nulla di veramente
serio...

LINDE Via, via!...

NORA ... e che io non abbia mai dovuto sostenere del-


le prove in questo duro mondo. Devi sapere, dunque,
che... Sì, anch’io ho qualcosa di cui essere fiera e sod-
disfatta. Sono stata io a salvare la vita a Torvald!

LINDE A salvarla? come?

73
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

NORA Ti ho già detto del nostro viaggio in Italia. Se non


fosse andato laggiù, Torvald non l’avrebbe superata.

LINDE Sì, e tuo padre vi diede il denaro occorrente...


NORA (sorridendo) È quel che hanno creduto Torvald
e tutti gli altri, ma...

LINDE Ma di dove li prendesti, dunque? In prestito non


hai potuto averli di certo.

NORA E perché no?

LINDE Perché la moglie non può contrarre prestiti


senza il consenso del marito.

[Nora racconta delle difficoltà in contrate nel pro-


cacciarsi il denaro per pagare il debito contratto]

NORA Ogni volta che Torvald mi dava dei soldi per un


vestito nuovo o per qualche acquisto, io non spende-
vo mai più della metà. Prendevo sempre articoli mod-
esti a buon mercato. L’inverno passato ebbi la fortu-
na di ottenere un bel po’ di carte da copiare1. Ogni
sera mi chiudevo a chiave in camera mia e restavo
su a scrivere fino a tarda notte. Sapessi com’ero stan-
ca, certe volte! Eppure era magnifico starsene lì a
lavorare ore e ore e guadagnar denaro. Mi pareva
quasi di essere un uomo.

Produzione

Il testo di Henrik Ibsen si presta come spunto per una


riflessione sulla condizione femminile e sulla parità
tra uomo e donna. Certamente dai tempi in cui Casa
di bambola fu scritto e rappresentato il ruolo del-

1 Carte da copiare: le copie di tutti i documenti, ovviamente,


venivano fatte a mano.

74
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

la donna nella coppia, nella famiglia e nella società


ha subito radicali mutamenti, e la risolutezza di Nora
si spiega soprattutto alla luce dei profondi cambia-
menti storici, sociali e culturali del tempo. Ma la dis-
cussione sulla parità dei sessi non manca di suscitare
nel mondo, ancora oggi, un acceso dibattito. Rifletti
sulle conquiste che, secondo te, hanno trasformato
la condizione femminile nell’ultimo secolo: perché in
alcuni paesi tale cammino sembra essere ancora lon-
tano dal compiersi? Esponi le tue riflessioni in un testo:
dai un titolo al tuo lavoro e, se vuoi, puoi dividerlo in
paragrafi, anch’essi dotati di un titoletto riassuntivo.

PROPOSTA C3

TRA CONVENZIONE ED EMANCIPAZIONE

LA CONDIZIONE FEMMINILE NELL’ETÀ BORGHESE


Nella letteratura del secondo Ottocento la figura
femminile è stata spesso rappresentata in forme mi-
tiche che costituiscono la proiezione delle aspirazioni
o delle paure dell’uomo: la donna-angelo dai carat-
teri fortemente idealizzati, o la donna fatale, distrut-
tiva. Molti scrittori si impegnano, invece, in un’indag-
ine sulla condizione reale della donna nella società.
Una dura polemica verso i meccanismi soffocanti e
l’ipocrisia del mondo borghese è condotta dal dram-
maturgo Henrik Ibsen nel dramma Casa di bambola
del 1879. La protagonista, Nora, prende coscienza che
la vita familiare le impone un ruolo di subalternità in-
fantile nei confronti della figura maschile; decide per-
tanto di abbandonare marito e figli per maturare una
dignità pari all’uomo, confrontandosi direttamente
con la realtà. Con grande coraggio Ibsen propone un
finale che non sancisce la sconfitta della protagonis-
ta, ma la sua emancipazione dal ruolo mortificante di
“eterna bambina” che la società riserva alla donna.

75
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

LA SOCIETÀ OCCIDENTALE E ORIENTALE A CONFRONTO


Oggi le donne sono parte fondamentale della nos-
tra società: svolgono lavori pari a quelli degli uomini;
sono istruite; dirigenti di grandi aziende; piloti di aerei;
concorrono alle elezioni come Presidenti e a tal prop-
osito si ricordi che, di recente, il 22 ottobre 2022, Giorgia
Meloni ha vinto le elezioni politiche come Presidente
del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, pri-
ma donna della storia d’Italia a ricoprire questa cari-
ca; in ultimo, tra le notizie più recenti, per la prima volta
nella storia della competizione tre donne arbitro e tre
guarda linee sono state selezionate nella lista di diret-
tori di gara per Qatar 2022. Purtroppo, però, nel mondo
non tutte le donne hanno ancora ottenuto la stessa
indipendenza e diritti: nella cultura orientale, la donna
è vista solamente come uno strumento per la ripro-
duzione, lì dove, agli uomini è concesso invece avere
più mogli. Nella società occidentale la donna può la-
vorare, rivelandosi molto utile al Paese per l’economia,
ma anche esprimere la propria opinione. La donna in
occidente ha più libertà anche per il modo di vestire;
invece, nei Paesi arabi è obbligata a portare il burka,
un velo che lascia scoperti solo gliocchi.

A UN PASSO DAL FUTURO


L’evoluzione della condizione e dei diritti delle don-
ne in Asia, coincidono con l’evolvere della storia stessa
del continente, di conseguenza una conquista dei dir-
itti più lenta rispetto alla nostra realtà. Donne asiatiche
che hanno raggiunto un ruolo di notevole importanza
all’interno del Paese sono la rivoluzionaria, scrittrice
e femminista cinese dei primi del Novecento Qiu Jin;
la filippina Corazon Aquino (prima Presidente donna
del continente asiatico); l’indiana Indira Gandhi (prima
donna a ricoprire la carica di Primo ministro dell’India);
la pakistana Benazir Bhutto (ha ricoperto per due volte
la carica di Primo ministro delPakistan) e l’israeliana
Golda Meir (prima donna a guidare il governo di Is-

76
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

raele). Le donne in Asia hanno lottato per ottenere le


minime libertà individuali e per una riforma della so-
cietà dominata dai maschi: ancora oggi la violenza
contro le donne in tutto il Paese è molto alta, anche se
la situazione sta poco per volta progredendo grazie
anche all’aiuto della comunità internazionale.
Un altro esempio significativo riguarda la Russia, che
si estende per un quarto in Europa e per tutto il resto in
Asia: oggi le donne russe stanno subendo una grande
discriminazione sessuale che si verifica soprattutto
nei posti di lavoro, in particolare, a livello economico
essendo la retribuzione in media solo il 64% rispetto
a quella di un uomo. I tasselli per una completa in-
dipendenza sono ancora molti, ma per fortuna siamo
lungi dalla storia di Nora; ricordiamo che in Germania
Ibsen fu persino costretto a mutare il finale poiché
l’interprete si rifiutava di impersonare una madre così
snaturata. Sul versante opposto la scelta di Nora fu
esaltata in chiave femminista e fu assunta a simbolo
dell’emancipazione della donna dalla sua inferiorità
e dalla sua dipendenza dall’uomo.

TIPOLOGIA C
RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE
ESPOSITIVO ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITÀ
PROPOSTA C1

Dall’intervista fatta da don Luigi Ciotti – fondatore


dell’associazione “Libera” – al “Corriere della sera”
contro i soprusi delle mafie in tutta Italia.

«Uno stimolo a tenere gli occhi aperti e le coscienze


sveglie», risponde don Luigi Ciotti, «per mettere a fuo-
co temi centrali: la sottovalutazione della pericolos-
ità mafiosa, l’equazione ormai fuorviante tra mafia e

77
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

fatti di sangue, la sopravvivenza, entro certi contesti


e limiti, del pregiudizio delle mafie come fenomeno
tipico del Sud». Il grande rischio, spiega il prete fon-
datore di Libera, è quello di «normalizzare la questio-
ne mafiosa, di considerare le mafie come un male in
parte superato e in parte ineluttabile, come è stato
fatto in altre stagioni con la droga, con l’aids e con
altri problemi sociali...» Peggio: non capire «l’impor-
tanza di politiche che contrastino le disuguaglianze,
le povertà, la dispersione scolastica e l’analfabetis-
mo funzionale1».

Produzione
A partire da queste considerazioni, esprimi la tua
opinione sul modo in cui fenomeni come la mafia e la
corruzione vengono percepiti nel nostro Paese, e sul
perché tanti disagi sociali possono ritenersi connessi
con l’illegalità, facendo anche riferimento ad alcuni
esempi a te noti. Puoi articolare il tuo elaborato in
paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con
un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente
il contenuto.

N.B. Il 2023 ricorrono i 45 anni dalla morte di Aldo Moro


e Peppino Impastato. Inoltre, si ricorda che il 16 gen-
naio, corrente anno, è stato arrestato a Palermo Mat-
teo Messina Denaro dopo trent’anni di latitanza.

1 1'analfabetismo funzionale: incapacità di comprendere e


interpretare un testo o in generale la realtà, pur avendo
imparato a leggere, scrivere e calcolare.

78
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

2.3. Come prepararsi alla prima prova

Prima di iniziare ad esercitarsi sulle tracce, facilmente


consultabili all’interno del sito MIUR, svolte negli anni
precedenti sarebbe opportuno capire su quale tipologia
di testo concentrarsi ed esercitarsi. Abbiamo visto che
esistono 3 tipologie di prove, vediamo nella fattispecie, in
base al tuo gusto e alle tue competenze, quale scegliere:

• L’analisi del testo letterario: particolarmente indicata


se ami la letteratura e hai una buona preparazione sul
programma di lingua e letteratura italiana del quinto
anno. Se ami interpretare in modo critico un testo letterario
riflettendo sul contenuto e sulle sue caratteristiche, e su
quelle del suo autore, questa è la prova adatta a te.

• Il testo argomentativo: se sei in grado di leggere


velocemente le informazioni contenute all’interno della
traccia creando tesi/antitesi e sintesi dello stesso questo
testo è perfetto per te. Ricorda di creare un discorso che
si appoggi sulle fonti fornite dal ministero.

• Il tema di attualità: apparentemente questa potrebbe


essere la prova passe-partout. In verità bisogna conoscere
i fatti che sono stati inseriti all’interno della traccia a fondo
in quanto si rischierebbe di creare un elaborato scarso e
poco profondo. Leggi quotidiani e segui i telegiornali per
essere sempre informato su eventuali fatti di cronaca,
anniversari di avvenimenti storici importanti o temi di
attualità caldi (per documentarti circa i temi di attualità
proposti durante il colloquio si consiglia la lettura del
Capitolo 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023
paragrafo 2.2.3 La tipologia C alla voce ‘Tra gli anniversari
più importanti da ricordare’). Una volta che ti troverai sul
banco per affrontare la prima prova in lingua italiana
suddividi il lavoro, distribuito nelle 6 ore disponibili, in
modo accurato e intelligente. Qui sotto ti forniamo alcuni
steps da seguire per curare nel dettaglio i tempi e la
preparazione della prima prova in modo esaustivo.

79
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

1. Leggi attentamente: nonostante tu abbia un’idea,


per sommi capi, della tipologia di prova che vorrai
svolgere dai una lettura meticolosa anche alle altre
tracce. Potresti trovare, per caso, la tematica più
adatta a te in cui potrai sentirti maggiormente ferrato.
TIPS
2. Occhio alle parole chiave: rileggi la consegna e
sottolinea ciò che ti viene richiesto sia nella parte della
comprensione e analisi che nella produzione scritta.
Cosa ti viene chiesto di analizzare? È necessario
porre l’accento su quale elemento espresso nelle
consegne?

3. Raccogli le idee: per evitare di creare un lavoro


pasticciato e confuso crea il tuo progetto nelle brutte
copie. Inserisci i vari concetti e sviluppali anche in
modo schematico così da elaborare un testo chiaro
e coerente con ciò che ti viene richiesto nella traccia.

4. Organizza il tema: una volta che avrai provveduto


a rendere nero su bianco le idee, i pensieri e i significati
che vorresti sviluppare nel tuo lavoro. Introduzione,
sviluppo e conclusione dell’elaborato dovranno
essere logici e armoniosi.

5. Scrivi: utilizza frasi brevi, chiare e con un linguaggio


appropriato e semplice.

6. Rileggi: quando avrai terminato di scrivere, rileggi


il tema per vedere se, anche involontariamente,
hai inserito errori grammaticali, ortografici e/o di
punteggiatura. Controlla di aver risposto in modo
fluido ed esaustivo a tutti i quesiti. Infine ricopia tutto
in bella copia.

7. Consegna: prima di consegnare, per sicurezza,


rileggi tutto l’elaborato. Se sono passate più di tre ore
dall’inizio della prima prova potrai uscire da scuola.

80
CAPITOLO 2: La prima prova dell’Esame di Stato 2023

Come correggerà la commissione


la prima prova?
La commissione valuterà la prima prova tenendo conto
di vari fattori: delle tue capacità linguistiche, delle tue
capacità logiche ed espressive, delle tue capacità critiche
e della ricchezza delle tue conoscenze.

In questa prova potrai ottenere al massimo 20 punti,


questo punteggio assieme alle altre prove svolte e ai
crediti ottenuti nel triennio contribuirà a definire il voto
dell’esame di maturità.

81
CAPITOLO
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA 3
MATURITÀ

La seconda
prova:
come
affrontarla 82
CAPITOLO 3: La seconda prova: come affrontarla

CAPITOLO 3

LA SECONDA PROVA:
COME AFFRONTARLA
(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone)

Il Miur sceglie, per ogni indirizzo di studio, due materie


specifiche per la seconda prova, anche alla maturità le
tracce saranno differenti a seconda dell’indirizzo di studi.

Tutti gli studenti che frequentano lo stesso liceo, istitu-


to tecnico o professionale, dovranno però svolgere una
traccia identica.

Qui di seguito si riportano, suddivise per indirizzi, le mate-


rie relative alla seconda prova.

I LICEI:
• Liceo classico, materie seconda prova: latino. Mate-
rie commissari esterni: italiano, scienze naturali, storia
dell’arte.

• Liceo scientifico, materie seconda prova: matematica.


Matematica anche per l’opzione Scienze applicate e la
sezione ad indirizzo sportivo. Materie commissari esterni:
italiano, lingua straniera e scienze naturali.

• Liceo scienze umane: scienze umane. Commissari ester-


ni: italiano, lingua straniera e scienze naturali.

• Liceo linguistico: lingua straniera 1. Commissari esterni:


italiano, lingua straniera 2 e fisica.

• Liceo Musicale: Teoria, analisi e composizione per il Li-


ceo musicale. Commissari esterni: italiano, storia dell’ar-
te e fisica.
• Liceo Coreutico: tecniche della danza. Commissari
esterni: italiano, storia dell’arte e fisica.

83
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

• Liceo Artistico: discipline progettuali caratteristiche


dei singoli indirizzi. Commissari esterni: italiano, mate-
matica e storia dell’arte.

GLI ISTITUTI TECNICI:


• Amministrazione Finanza e Marketing AFM, materia se-
conda prova: economia aziendale. Materie commissari
esterni: lingua italiana, inglese e matematica.

• Relazioni internazionali per il marketing: economia


aziendale e geopolitica. Materie commissari esterni: ita-
liano, seconda lingua e diritto.

• Costruzioni ambiente e territorio: progettazione, co-


struzioni e impianti. Materie commissari esterni: italiano,
lingua inglese e topografia.

• Meccanica, meccatronica, energia: disegno, progetta-


zione e organizzazione industriale. Materie commissari
esterni: italiano, inglese e sistemi.

• Informatica e telecomunicazioni: progettazione, co-


struzioni e impianti. Materie commissari esterni: italiano,
inglese, tecnologie e progett. sistemi informatici teleco-
municazioni.

• Grafica e comunicazione: progettazione multimediale.


Materie commissari esterni: italiano, lingua straniera e
processi di produzione.

• Agrario: produzioni vegetali. Materie commissari esterni:


italiano, inglese, biotecnologie.
• Turistico: discipline turistiche e aziendali. Materie com-
missari esterni: italiano, seconda lingua, geografia.

• Trasporti e logistica: navigazione struttura costruzione


mezzo. Materie commissari esterni: italiano, inglese e
meccanica.

84
CAPITOLO 3: La seconda prova: come affrontarla

• Sistema moda: ideazione e progettazione. Materie com-


missari esterni: italiano, inglese e chimica.

• Elettronica ed elettrotecnica: elettrotecnica ed elettro-


nica. Materie commissari esterni: italiano, inglese, tec-
nologie e progett. sistemi elettrici.

GLI ISTITUTI PROFESSIONALI:


• Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera, mate-
ria seconda prova: scienza e cultura alimentazione. Ma-
terie commissari esterni: italiano, matematica, diritto e
tecn. amministrative della struttura ricettiva.

• Accoglienza turistica, seconda prova: diritto e tecn. am-


ministrative della struttura ricettiva. Commissari ester-
ni: italiano, inglese e matematica.

• Professionale Agricoltura: economia agraria. Materie


affidate ai commissari esterni: italiano, inglese e mate-
matica.

• Servizi commerciali: tecniche professionali dei servizi


commerciali. Esterne: italiano, inglese e matematica.

• Manutenzione e assistenza tecnica: tecnologie diagno-


stica manutenzione mezzi trasporto. Materie affidate ai
commissari esterni: italiano, inglese e matematica.
• Servizi socio sanitari: igiene. Commissari esterni: italia-
no, inglese e psicologia.

N.B.: È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi


di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con op-
zione internazionale, scuole della Regione autonoma Val-
le d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole
con lingua d’insegnamento slovena e bilingui sloveno/ita-
liano del Friuli-Venezia Giulia).

85
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

3.1. La correzione e il punteggio delle prove scritte


La sottocommissione è tenuta a iniziare la correzione e
valutazione delle prove scritte al termine della seconda
prova scritta. Il punteggio è attribuito dall’intera sotto-
commissione, compreso il presidente, secondo le griglie
di valutazione elaborate dalla commissione ai sensi del
quadro di riferimento, per la prima prova e dei quadri di
riferimento, per la seconda prova, da convertirsi in quindi-
cesimi o ventesimi.

Il punteggio per i candidati con DSA


Il punteggio attribuito a ciascuna prova scritta è pubbli-
cato per tutti i candidati, ivi compresi i candidati con DSA
che abbiano sostenuto prove orali sostitutive delle prove
scritte in lingua straniera e i candidati con disabilità che
abbiano sostenuto gli esami con prove relative al percorso
didattico differenziato, tramite affissione di tabelloni pres-
so l’istituzione scolastica sede della sottocommissione.

Nei percorsi di secondo livello di istruzione professionale


la commissione d’esame tiene conto, altresì, del percorso
di studio personalizzato (PSP) formalizzato nel patto for-
mativo individuale (PFI), privilegiando tipologie funzionali
al caso specifico.

3.2. Peculiarità della Seconda Prova distinta nei


vari istituti secondari di secondo grado

LICEI COREUTICI
Nei licei coreutici, al fine di consentire all’intera commis-
sione di assistere alle esibizioni collettive della sezione di
danza classica e della sezione di danza contemporanea,
si procede prima alla esibizione collettiva della sezione di
danza classica e, dopo due ore, alla esibizione collettiva

86
CAPITOLO 3: La seconda prova: come affrontarla

della sezione di danza contemporanea. I candidati che


hanno effettuato l’esibizione collettiva di danza classica
procedono subito dopo, sotto adeguata vigilanza, alla
stesura della relazione accompagnatoria e, analoga-
mente, i candidati della sezione di danza contemporanea.

Nei licei musicali e coreutici, qualora necessario, la secon-


da parte della seconda prova può svolgersi in due o più
giorni con convocazioni differite dei candidati per tipolo-
gia di strumento nei licei musicali e per tipologia di danza
nei licei coreutici.

Negli stessi licei musicali per lo svolgimento della seconda


prova d’esame, il candidato deve potersi avvalere di ido-
nee dotazioni strumentali (quali, a esempio, computer, ta-
stiera, cuffie, riproduttori di file audio, software dedicati).

Nei licei musicali, per lo svolgimento della seconda parte


della prova d’esame (prova di strumento), il candidato si
può avvalere di un accompagnamento alla sua perfor-
mance, qualora la stessa non sia individuale.

L’accompagnamento strumentale alla prova può essere


effettuato solo ed esclusivamente da personale docente
in servizio nel liceo musicale e indicato nel documento del
consiglio di classe. Nei licei coreutici, per lo svolgimento
della seconda parte della prova d’esame (esecuzione in-
dividuale) non è consentita l’esecuzione di passi a due/
duetti, essendo già stata offerta al candidato la possi-
bilità di esibirsi in una performance collettiva nella prima
parte della seconda prova.

ISTITUTI TECNICI
Negli istituti che mettono a disposizione delle commissioni
e dei candidati i materiali e le necessarie attrezzature
informatiche e laboratoriali (con esclusione di internet),
è possibile effettuare la prova progettuale (per esempio,
di Progettazione, costruzioni e impianti e di analoghe
discipline) avvalendosi del CAD.

87
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

È opportuno che tutti i candidati della stessa classe ese-


guano la prova secondo le medesime modalità operative.

L’uso della calcolatrice


Ai fini dello svolgimento della seconda prova scritta
è consentito l’uso delle calcolatrici scientifiche e/o
grafiche che devono essere elencate in allegato
alla nota del MIUR.
Per consentire alla commissione d’esame il controllo
dei dispositivi in uso, i candidati che intendono
avvalersi della calcolatrice devono consegnarla
alla commissione in occasione dello svolgimento
della prima prova scritta.

LICEI LINGUISTICI
Al fine dello svolgimento della seconda prova scritta nei
licei linguistici, le istituzioni scolastiche interessate indicano
chiaramente, nel modello utilizzato per la configurazione
delle commissioni, qual è la Lingua e cultura straniera l del
rispettivo piano di studio, oggetto di tale prova.
Negli istituti con sezioni a opzione internazionale cinese,
spagnola e tedesca, ciascuna di tali lingue deve essere
considerata come Lingua e cultura straniera 2 dei rispettivi
piani di studio.

Parimenti, negli istituti con i percorsi EsaBac ed EsaBac


techno, la lingua francese deve essere considerata come
Lingua e cultura straniera 2 dei rispettivi piani di studio.

3.3. Esempi di Seconde Prove scritte svolte durante


la Maturità 2019 suddivise per categoria
Nell’elenco sottostante abbiamo suddiviso, per categoria
di appartenenza (liceo, istituto professionale e istituto
tecnico), le prove relative la seconda prova che sono

88
CAPITOLO 3: La seconda prova: come affrontarla

state svolte nell’a.s. 2018/2019 elaborate dal MIUR da cui


poter prendere spunto per lo svolgimento di eventuali
simulazioni.

LICEI
• LI07 – AUDIOVISIVO E MULTIMEDIALE Tema di: DISCIPLINE
AUDIOVISIVE E MULTIMEDIALI1 sul concetto di ‘LUNA’.

• LI11 – SCIENZE UMANE Tema di: SCIENZE UMANE2 sul con-


cetto di ‘Deprivazione culturale, ruolo della scuola e nuo-
ve emergenze educative’.

• LID9 – DESIGN INDUSTRIA Tema di: DISCIPLINE PROGET-


TUALI DESIGN (INDUSTRIA)3 sul concetto del ‘Linguaggio dei
prodotti’.

• LI13 – MUSICALE E COREUTICO - SEZIONE MUSICALE Tema


di: TEORIA, ANALISI E COMPOSIZIONE4 su una ‘melodia co-
erente con il contenuto armonico sviluppato sulla traccia
assegnata inserendo note di passaggio e di volta’.

• LI02, EA02 – SCIENTIFICO LI03 - SCIENTIFICO - OPZIONE


SCIENZE APPLICATE LI15 - SCIENTIFICO - SEZIONE AD INDI-
RIZZO SPORTIVO Tema di: MATEMATICA e FISICA5 sulla riso-
luzione di uno dei due problemi proposti.

1 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019 si


consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://www.
istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/Ordinaria/A004_ORD19.pdf
2 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019 si
consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://www.
istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/Ordinaria/A001_ORD19.pdf
3 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019 si
consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://www.
istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/Ordinaria/A044_ORD19.pdf
4 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019 si
consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://www.
istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/Ordinaria/A002_ORD19.pdf
5 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019 si
consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://www.
istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/Ordinaria/AB02_ORD19.pdf

89
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

• LI01, EA01 – CLASSICO Tema di: LINGUA E CULTURA LATINA


e LINGUA E CULTURA GRECA6 sulla traduzione di un testo in
lingua latina ‘Fine di Galba’ e su un confronto su un testo
in lingua greca con traduzione a fronte.

• LI04, EA03 - LICEO LINGUISTICO tema di: LINGUA E CULTU-


RA STRANIERA 1 (INGLESE) e LINGUA E CULTURA STRANIERA 3
(ARABO/CINESE)7 su una Comprehension and Interpretation
e una Written Production in lingua inglese e una compren-
sione del testo e produzione scritta in lingua araba/cinese.

ISTITUTI PROFESSIONALI
• IP01 – SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE
IP1A – SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURA-
LE CURVATURA AGRICOLTURA BIOLOGICA E BIODINAMICA
Tema di: ECONOMIA AGRARIA E DELLO SVILUPPO TERRITO-
RIALE e VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E LE-
GISLAZIONE DI SETTORE8 sull’acqua.

• IP02 – SERVIZI SOCIO - SANITARI Tema di: IGIENE E CULTU-


RA MEDICO-SANITARIA e PSICOLOGIA GENERALE ED APPLI-
CATA9 sul concetto di ‘Anziano Fragile’.

• IP09 - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA IPE9 - MA-


NUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CURVATURA ELET-
TRICO/ELETTRONICO Tema di: TECNOLOGIE E TECNICHE

6 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019 si


consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://www.
istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/Ordinaria/AB01_ORD19.pdf
7 https://www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Licei/
Ordinaria/EA03_ORD19.zip
8 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/AB07_ORD19.pdf
9 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/AB08_ORD19.pdf

90
CAPITOLO 3: La seconda prova: come affrontarla

DI INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE10 sul concetto di ‘Una


ditta di manutenzione deve garantire il funzionamento del
gruppo elettrogeno di uno stabilimento industriale’.

• IPAA - PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI ARTICO-


LAZIONE ARTIGIANATO CURVATURA CERAMICA Tema di:
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO11 sul-
la o fissi le dimensioni a piacere e sviluppi il progetto di
un pannello artistico in maiolica in uno dei seguenti stili
Campani: Calitri, Vietri, Cerreto Sannita e San Lorenzello.

• IPEN – SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’


ALBERGHIERA ARTICOLAZIONE ENOGASTRONOMIA Tema
di: LABORATORIO DI SERVIZI ENOGASTRONOMICI – SETTO-
RE CUCINA e SCIENZA E CULTURA DELL’ALIMENTAZIONE12 sul
concetto di ‘L’alimentazione: il cliente e le sue esigenze’.

• IPS9 - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CURVATURA


SISTEMI ENERGETICI Tema di: TECNOLOGIE E TECNICHE DI
INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE13 sullo svolgimento di un
quesito proposto sulla tematica.

• IPVP – SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE


OPZIONE: VALORIZZAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI
PRODOTTI AGRICOLI DEL TERRITORIO Tema di: ECONOMIA

10 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019


si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/IP09_ORD19.pdf
11 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/A032_ORD19.pdf
12 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/AB13_ORD19.pdf
13 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/IPS9_ORD19.pdf

91
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

AGRARIA E DELLO SVILUPPO TERRITORIALE e VALORIZZAZIONE


DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE E LEGISLAZIONE NAZIONALE E CO-
MUNITARIA14 sulla creazione di un commentario analizzando
sinteticamente i dati esposti nel testo sopra citato, scelta
un’area geografica di propria conoscenza, individui un com-
plesso aziendale della dimensione di 25 ettari, a conduzione
diretta, e ne descriva le caratteristiche tecnico produttive.

ISTITUTI TECNICI
• ITAF, EA05 - AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING EA25
- ESABAC TECHNO - AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKE-
TING Tema di: ECONOMIA AZIENDALE15 svolgimento di un
quesito sui dati tratti dal bilancio di Alfa SPA al 31/12/2017.

• IT15 – GRAFICA E COMUNICAZIONE: Tema di: PROGETTA-


ZIONE MULTIMEDIALE e LABORATORI TECNICI16 sullo svolgi-
mento di un quesito sulla COMUNICAZIONE PER LA GIOR-
NATA MONDIALE DEL TEATRO 2020.

• ITBS - CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE ARTICOLA-


ZIONE BIOTECNOLOGIE SANITARIE: Tema di: BIOLOGIA, MI-
CROBIOLOGIA E TECNOLOGIE DI CONTROLLO ANITARIO e
CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA17 sullo svolgimento di
due quesiti sulla fermentazione alimentare.

14 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019


si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20professionali/
Ordinaria/AB23_ORD19.pdf
15 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
A003_ORD19.pdf
16 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
AB25_ORD19.zip
17 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
AB31_ORD19.pdf

92
CAPITOLO 3: La seconda prova: come affrontarla

• ITEC - ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ARTICOLAZIONE


ELETTRONICA: Tema di: ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA
e SISTEMI AUTOMATICI18 sullo svolgimento di valori relativi
al cloro e altre sostanze presenti all’interno del grafico.

• ITIT – TELECOMUNICAZIONI: Tema di: TELECOMUNICAZIONI


e SISTEMI E RETI19 sulla realizzazione di progetti relativi a
un’infrastruttura tecnologica.

• ITLG – TRASPORTI E LOGISTICA ARTICOLAZIONE LOGISTI-


CA: Tema di: LOGISTICA20 sullo svolgimento di una sola del-
le due tracce ed affronti la soluzione del tema e di due
quesiti tra i quattro proposti.

• ITVE - AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA AR-


TICOLAZIONE VITICOLTURA ED ENOLOGIA: ENOLOGIA e VI-
TICOLTURA E DIFESA DELLA VITE21 sull’analisi delle forme di
allevamento presenti in tabella, evidenzi la loro diffusione
nelle diverse regioni italiane e, in riferimento ad una zona
a lui nota, scelga quella più idonea alla produzione di uva
atta all’ottenimento di un vino rosso a denominazione di
origine (DOP o IGP).

18 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019


si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
AB28_ORD19.pdf
19 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
AB49_ORD19.pdf
20 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
A008_ORD19.pdf
21 Per esercitarsi sulla seconda prova scritta svolta nell’a.s. 2018/2019
si consiglia la consultazione del sito MIUR al seguente link: https://
www.istruzione.it/esame_di_stato/201819/Istituti%20tecnici/Ordinaria/
AB50_ORD19.pdf

93
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ
CAPITOLO 4

Il colloquio:
come affrontarlo
ed esempi
di materiale
proposti dalla
commissione 94
CAPITOLO 4: Il colloquio

CAPITOLO 4

IL COLLOQUIO:
COME AFFRONTARLO ED ESEMPI
DI MATERIALE PROPOSTI DALLA
COMMISSIONE
(a cura della Prof.ssa Maria Carola Leone e
della Prof.ssa Federica Papagna)

4.1. Come si svolgerà il colloquio?


Terminate le prove scritte, pubblicate le ammissioni al
colloquio si passerà all’ultima prova: l’esame orale.

La prima cosa che si fa è la consegna dei documenti di


riconoscimento e l’eventuale relazione finale e documenti
relativi al PCTO da affrontare in seduta d’esame.

Dopo qualche minuto tutta la documentazione sarà


consegnata al presidente di commissione che avrà
cura di compilare il verbale dell’esame che dovrà essere
firmato dal candidato.

Dopo i saluti alla commissione e al Presidente inizia


il colloquio con l’analisi di un materiale scelto dalla
commissione (un testo, un documento, un problema, un
progetto) che sarà sottoposto al candidato. Nel corso del
colloquio il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i
contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver
maturato le competenze di Educazione Civica; analizzerà
poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le
esperienze fatte nell’ambito dei Percorsi per le competenze
trasversali e l’orientamento (PCTO).

La durata, indicativamente parlando, del colloquio è pari


a 50/60 minuti.

La sottocommissione cura l’equilibrata articolazione e


durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle
95
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

diverse discipline, evitando una rigida distinzione tra le


stesse. I commissari possono condurre l’esame in tutte le
discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa
vigente, anche relativamente alla discussione degli
elaborati relativi alle prove scritte.

La sottocommissione dispone di venti punti per la


valutazione del colloquio. La sottocommissione procede
all’attribuzione del punteggio del colloquio sostenuto da
ciascun candidato nello stesso giorno nel quale il colloquio
viene espletato tenendo conto del curriculum scolastico
dello studente. Il punteggio è attribuito dall’intera
sottocommissione, compreso il presidente, in ventesimi.

Se non posso svolgere l’esame in presenza?


Cosa faccio?

I candidati che, per sopravvenuta impossibilità dovuta a


malattia o ad altri gravi documentati impedimenti, non pos-
sono lasciare il proprio domicilio per l’effettuazione del col-
loquio inoltrano al presidente della commissione d’esame
motivata richiesta di effettuazione del colloquio a distanza,
corredandola di idonea documentazione. Il presidente della
commissione dispone la modalità d’esame in videoconfe-
renza. Diversamente, i candidati che non possono lasciare il
proprio domicilio per lo svolgimento delle prove scritte, che
debbono obbligatoriamente essere effettuate in presenza,
vengono rinviati alle sessioni suppletiva o straordinaria.

4.1.1. Esempi di materiale proposti


dalla commissione

Il materiale è preparato dalla commissione e si potrebbe


trovare una foto, un quadro, un testo in prosa o poesia,
una tabella di dati o qualsiasi spunto.
Il fine è permettere al maturando di creare collegamenti
interdisciplinari in modo naturale.

96
CAPITOLO 4: Il colloquio

Materiale in Lingua e Letteratura Italiana


(a cura della Prof. Charlotte Gandi)

Come abbiamo già accennato nella prima fase del


colloquio il candidato si dedicherà all’analisi dei materiali
proposti dalla commissione. Se i docenti lo reputeranno
necessario, potranno fornire al maturando alcuni stralci
dei testi letterari che avete letto e analizzato a scuola
durante quest’anno scolastico. Non sottovalutate questo
momento del colloquio; con la giusta preparazione,
potrete affrontarlo al meglio e ottenere un buon risultato:
in fin dei conti, le domande dell’insegnante verteranno
proprio su testi che sono già stati approfonditi, assimilati
e analizzati.
Allo studio degli autori e dei testi da portare all’Esame
affiancate la memorizzazione di queste due scalette per
analizzare i testi letterari, che potrebbero essere sottoposti
alla vostra attenzione. Alla fine di questa breve guida,
potrete trovare una lista di autori e testi, maggiormente
analizzati in sede d’esame, da ripassare in vista dell’Esame.

4.1.1.1. Come commentare un testo poetico


Durante l’Esame, è molto probabile che l’insegnante apra
il suo manuale e vi indichi un testo poetico da leggere,
commentare e analizzare.

L’insegnante potrebbe chiedervi di contestualizzare


l’autore e la raccolta oppure selezionare per voi alcuni
versi in modo da aprire le danze. Mi raccomando, prima
di buttarvi a capofitto nella lettura ad alta voce dei versi
che vi sono stati assegnati, fate un bel respiro e mettete a
fuoco alcuni aspetti:

• contesto storico-culturale;

• biografia dell’autore ed eventuale corrente letteraria di


appartenenza.

97
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Questi due elementi vi serviranno per contestualizzare


l’opera e condurre al meglio il vostro orale.

1. Un breve cenno sull’autore e sulla raccolta


Aprite il colloquio introducendo l’autore e la raccolta
poetica di cui fa parte il componimento oggetto d’Esame,
ma non dilungatevi troppo, in questa fase è bene essere
brevi ed efficaci.

Ricordatevi che l’importante è contestualizzare l’opera e


chi l’ha scritta, eventualmente anticipando il tema della
poesia.

2. Lettura del componimento


Come dicevo, durante il colloquio, l’insegnante potrebbe
assegnarvi alcuni versi da leggere, analizzare e
commentare. In questa fase, vi consiglio di soffermarvi
sul tipo di componimento oggetto d’esame (si tratta di un
sonetto, di un’ode, etc.) e sulla sua struttura metrica, per
poi approfondirle a seguito dell’eventuale parafrasi.

Dato che l’Esame verte su testi letti e studiati in classe, è


naturale che voi siate già preparati sui testi, perciò non
abbiate timore: dimostrate ciò che sapete. Leggete i versi
scelti dall’insegnante ad alta voce cercando di dare
il giusto rilievo alle scelte dell’autore; mi raccomando,
attenzione agli accenti, alle pause e alle rime.
Nella lettura della poesia, rispettate gli enjambements,
le spezzature del verso, così come la pausa alla fine del
verso o della strofa; il vostro insegnante lo noterà.

3. Parafrasi
Dopo la lettura, arriva il momento della parafrasi: la
trasformazione in prosa del testo poetico. L’obiettivo

98
CAPITOLO 4: Il colloquio

della parafrasi è quello di riformulare il testo rendendolo


accessibile a tutti, quindi cercate di semplificare il più
possibile (senza banalizzare).

Per rendere il testo più chiaro e semplice:

• semplificate la struttura delle frasi seguendo il classico


schema: soggetto, verbo, complemento oggetto e altri
complementi;

• selezionate i termini arcaici e complessi per poi sostituirli


con dei sinonimi attinti dal lessico quotidiano;

• spiegate ed esplicitate le figure retoriche.

4. Analisi della struttura


Parafrasato il componimento, è opportuno soffermarsi sul-
la struttura testuale a livello metrico, fonico, sintattico-lessi-
cale, stilistico e retorico. Siate dettagliati sulla tipologia del
verso (endecasillabo, settenario, etc.) e delle strofe (terzine,
quartine, etc.) che avete incontrato nel testo. Non dimen-
ticatevi di armarvi di matita, perché la vostra insegnante
potrebbe chiedervi lo schema delle rime. Infine, prestate
attenzione al registro linguistico della lirica e alla presenza
di figure retoriche che dovrete riconoscere e spiegare.

5. Interpretazione e commento
A questo punto, avete dissezionato a dovere la poesia
e siete pronti per il gran finale. In questa fase potete
approfondire quanto avete già introdotto all’inizio del
vostro colloquio, come la datazione del componimento e
la raccolta di cui fa parte.

Questo è il momento perfetto per soffermarvi sui temi più


significativi emersi dalla lettura della lirica, che potete
anche ricondurre alla poetica dell’autore.

99
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Ricordatevi di evidenziare, spiegare e rielaborare: tra-


smettete all’insegnante quanto avete compreso e spie-
gatelo a parole vostre, senza aver paura di esprimere le
vostre sensazioni ed emozioni. Dulcis in fundo, confrontate
la poesia con altre liriche che hanno un tema affine o che
sono state scritte dallo stesso autore: in questo modo di-
mostrerete di avere un’ottima padronanza della materia.

4.1.1.2. Come analizzare un testo in prosa

Nell’analisi del testo in prosa, potete procedere seguendo


questi semplici passi:

• breve cenno sull’autore e sull’opera da cui è tratto il testo,


proprio come per il commento del testo poetico;

• individuazione delle parole chiave utili per chiarire i


temi principali del brano oggetto d’esame, che vanno
brevemente contestualizzati rispetto al pensiero
dell’autore e alla sua produzione letteraria;

• eventuale analisi delle categorie narratologiche emerse


dalla lettura del testo (narratore, focalizzazione, spazio e
tempo), solo se richiesto espressamente dall’insegnante;

• esame degli elementi linguistici e stilistici, che si rivelano


fondamentali per approfondire la visione e i valori
dell’autore; prestate particolare attenzione all’uso
della sintassi e alla complessità linguistica, che spesso
esprimono l’idea di realtà dello scrittore stesso;

• interpretazione e commento del passo in relazione alla


produzione dello scrittore, alla corrente letteraria a cui
appartiene e al suo contesto storico-sociale. Ricordate
che proporre un confronto con un altro autore o un’opera
letteraria affine è sempre un valore aggiunto. Infine non
dimenticate di esprimere il vostro punto di vista con un
commento personale.

100
CAPITOLO 4: Il colloquio

4.1.1.3. Autori e testi proposti in sede d’esame


Posto che, come dice il grande Lorenzo de’ Medici, «Del
doman non v’è certezza», direi che possiamo farci un’idea
di quali possano essere i dieci autori (insieme ai loro testi)
più in voga all’Esame di Maturità 2023.

Mi raccomando, per ogni autore studiate bene anche il


contesto storico, la corrente letteraria di appartenenza e
la biografia (non trascurate questo dettaglio!).

GIACOMO LEOPARDI e il suo L’infinito, accompagnato


dai classicissimi A Silvia, Il sabato del villaggio, Canto
notturno di un pastore errante dell’Asia e l’intramontabile
La Ginestra.

GIOVANNI VERGA e I Malavoglia non perdonano,


come neanche Il Mastro-don Gesualdo e le novelle più
famose (per esempio, Rosso Malpelo, La roba e La Lupa).

GIOVANNI PASCOLI e il fanciullino non mancano mai,


così come X agosto e Il gelsomino notturno. Vi consiglio
di dare anche una bella ripassata al trittico Temporale,
Il lampo e Il tuono, non si sa mai.

GABRIELE D’ANNUNZIO e Andrea


Sperelli vi aspettano per questo
sfavillante colloquio, perciò rispolverate
Il Piacere, senza dimenticarvi delle
sue poesie più famose, come La sera
fiesolana e La pioggia nel
pineto.
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

LUIGI PIRANDELLO e le sue mille sfaccettature: imprescin-


dibili Il fu Mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila e Sei per-
sonaggi in cerca d’Autore, ma non trascurate anche il resto
della produzione metateatrale. Per quanto riguarda le Novelle
per un anno, tra le più gettonate ci sono: Il treno ha fischiato,
La carriola e La patente.

ITALO SVEVO e i tre inetti: Alfonso Nitti, Emilio Brentani e Zeno


Cosini vi aspettano. Inutile dire che La coscienza di Zeno sia
fondamentale da ripassare, soprattutto i capitoli sul fumo e
sulla morte del padre.

GIUSEPPE UNGARETTI e la sua produzione più significativa:


Soldati, Il porto sepolto, Veglia, I fiumi, Mattina, Allegria di
naufragi e Fratelli. Chi non ha mai sentito la sua commovente
lettura de I fiumi?

EUGENIO MONTALE e le sue tre raccolte. Da Ossi di seppia


ripassate: I limoni, Meriggiare pallido e assorto e Spesso il
male di vivere ho incontrato. Per quanto riguarda le altre due
raccolte, non trascurate La casa dei doganieri e La primavera
hitleriana.

UMBERTO SABA e il Canzoniere, che cela delle poesie


indimenticabili come Trieste, Ulisse e A mia moglie.

SALVATORE QUASIMODO e le sue Alle fronde


dei salici e Ed è subito sera.

102
CAPITOLO 4: Il colloquio

ITALIANO
Percorso N. 1: L’UOMO E LE PASSIONI

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

G. Leopardi, Zibaldone: pensieri dedicati alle passioni umani

“La noia è la più sterile delle passioni umane. Com'ella è figlia


della nullità, così è madre del nulla: giacché non solo è sterile
per sé, ma rende tale tutto ciò a cui si mesce o avvicina.”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA GRECA
- Eschilo, Sofocle, Euripide: la tragedia greca indaga i
movimenti dell’animo umano
- Apollonio Rodio, Argonautiche: l’innamoramento a prima
vista di Medea per Giasone

2. STORIA Romanticismo: periodo storico e movimento culturale


che riscopre le passioni come motore dell’arte

3. FILOSOFIA
- Platone, Timeo 87: passioni «malattia dell’anima»
- B. Spinoza: dalla passione all’affetto

4. LETTERATURA LATINA
- Lucrezio, De rerum natura II, 1-61: atarassia del saggio
epicureo
- Seneca, De ira: opera in tre libri dedicata all’analisi di uno
dei mali che affliggono lo spirito e il cuore

5. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE) O. Wilde, Il ritratto di


Dorian Gray: prevail of passion over rationality

6. BIOLOGIA Il processo o l’insieme dei processi mediante i


quali gli esseri viventi producono la propria specie

7. STORIA DELL’ARTE
- Francesco Hayez, Il bacio
- Gustav Klimt, Il bacio

103
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Il conflitto interiore tra istinto e razionalità caratterizza


la vita dell’uomo. Fin da Platone, tuttavia, le passioni sono
percepite come malattia dell’anima, la cui unica cura è il
dominio esercitato su di esse attraverso la ragione. Su questa
scia si sviluppa la riflessione successiva ed epicureismo e
stoicismo, seppure in forma diversa, predicheranno il dominio
delle passioni come via per raggiungere la felicità. La lezione
senecana da un lato ci mostra come la filosofia possa
insegnare a esercitare il controllo sulle passioni, ma d’altra
parte evidenzia la difficoltà dell’uomo di opporsi alla forza
travolgente delle spinte emotive.

Al contrario, invece, in letteratura inglese nel noto autore


Oscar Wilde, il protagonista Dorian Gray sempre fa prevalere
la passione sulla razionalità. I tragici indagano i movimenti
dell’animo umano: in particolare, si può analizzare la figura di
Medea in Euripide (tragedia rappresentata ad Atene nel 431
a.C., prima fonte del mito, concentrata sui fatti che accadono
a Corinto). Il Romanticismo, sulla linea del tempo, è il periodo
storico che riscopre le passioni come motore dell’arte e si
collega a quel movimento culturale e artistico che darà luogo
al pittore italiano Francesco Hayez di dipingere Il bacio: l’opera
è considerata il manifesto dell’arte romantica.

104
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 2: VISIONI DI VITA URBANA

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Italo Calvino, La nuvola di smog:


racconto pubblicato per la prima volta nel 1958

“Io cominciai a scrivere uno dei soliti pistoletti, ma poco a


poco, da una parola all’altra, mi venne da descrivere la
nuvola di smog come l’avevo vista strusciarsi addosso alla
città, e la vita come si svolgeva dentro questa nuvola, e le
facciate delle case antiche, piene di sporgenze, di incavi,
dove s’addensava un deposito nero...”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA Il caos di Roma antica


- Marziale, Epigrammata I 86; V 22; X 74; XII 57
- Seneca, Ep., 56

2. LETTERATURA INGLESE C. Dickens, Oliver Twist: London life


and the world of the workhouse

3. STORIA DELL’ARTE Umberto Boccioni, La città che sale

4. STORIA La città e gli stranieri: integrazione o emarginazione?


Il candidato espone la storia dell’immigrazione in Italia, con
particolare riguardo al periodo compreso tra il 1945 e i nostri
giorni

5. LETTERATURA GRECA Teocrito, Idilli XV (Le Siracusane)

6. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE I benefici dell’attività fisica


all’aria aperta

7. EDUCAZIONE CIVICA L’impatto della Rivoluzione industriale


sull’ambiente: Gro Harlem Brundtland, Our common future

105
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Con La nuvola di smog, racconto pubblicato per la prima


volta nel 1958, Calvino costruisce una metafora del male di
vivere della società contemporanea e della crisi ambientale
in cui si trova coinvolta. In letteratura greca il XV idillio di
Teocrito mostra la vita cittadina di Alessandria, complessa
e caotica, percepita attraverso gli occhi di due personaggi,
Gorgò e Prassinoa. Gli epigrammi di Marziale, invece, portano
l’attenzione su alcuni aspetti della vita quotidiana sempre del
mondo antico, per esempio il caos della vita in una metropoli
come Roma.

Nelle metropoli si concentra buona parte della popolazione


del mondo contemporaneo e anche oggi si devono affrontare
problemi di integrazione, gestione del disagio sociale e
sostenibilità: il candidato esponga la storia dell’immigrazione
in Italia e successivamente il concetto dello «sviluppo
sostenibile» (development sustainable), comparso per la prima
volta nel rapporto Our common future che il presidente della
Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo, Gro Harlem
Brundtland, presentò nel 1987. L’artista Umberto Boccioni
nel 1907 scrisse: «Voglio dipingere il nuovo, il frutto del nostro
tempo industriale». È l’anno del trasferimento del pittore a
Milano: il capoluogo lombardo, culla della nascente borghesia
imprenditoriale, era allora una città in espansione che stava
velocemente cambiando il proprio volto.

Queste immagini di vita cittadina costituirono per Boccioni


il punto di partenza per realizzare La città che sale (1910-1911),
opera da lui stesso interpretata come «una gran sintesi del
lavoro, della luce e del movimento». Strettamente connesso
alla vita in città durante la rivoluzione industriale è il romanzo
Oliver Twist di Charles Dickens; come in altre sue opere è la
descrizione della contemporaneità, nelle sue sfaccettature
più tristi, a dominare le pagine: i terribili anni Quaranta del XIX
secolo, la povertà, la fame, lo sfruttamento minorile... La vicenda
si svolge in una Londra cupa e degradata, che pare estranea
ai progressi tecnici e scientifici dell’Inghilterra ottocentesca.

106
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 3: LA CONVERSIONE

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

La “conversione” intellettuale di Giacomo Leopardi


dall’erudizione al bello e dal bello al vero

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA STRANIERA
- William Blake, “The Sick Rose” da Songs of Experience
(lett. INGLESE)
- Victor Hugo, I miserabili I, 7: conversion du forçat Jean
Valjean et son changement de vie (lett. FRANCESE)
- J.W. von Goethe, Faust: una conversione di segno opposto,
il patto con il diavolo (lett. TEDESCA)

2. FILOSOFIA La conversione di Spinoza da commerciante


ebreo a filoso eretico

3. STORIA DELL’ARTE
- Caravaggio, Conversione di San Paolo
- Michelangelo, Conversione di Saulo
- Gian Lorenzo Bernini, La transverberazione di Santa Teresa

4. STORIA La Riforma protestante: uno degli eventi che


segnano nella storia europea la fine del Medioevo e l’inizio
dell’età moderna

5. LETTERATURA GRECA
- La catarsi tragica: Aristotele, Poetica I, 1449b 20-1450a 24
- Atti degli Apostoli 9, 1-9; 22, 6-11; 22, 12-18: la conversione di
San Paolo

6. FISICA Sistemi per la conversione di energia meccanica in


energia elettrica

7. MATEMATICA Tabella di conversione

107
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

La conversione è un’inversione nel cammino, religioso o


intellettuale, di una persona a seguito di un evento illuminante
o di una serie di riflessioni. La letteratura ci tramanda varie
conversioni, anche di segno opposto, facendo particolare
attenzione al rapporto uomo-religione e uomo-società. In
letteratura inglese, l’opera è un componimento di William Blake
(1757-1827): uomo profondamente pio, il quale oltrepassò i limiti
della religione tradizionale per giungere a un nuovo modo di
intendere il divino.

In storia dell’arte La transverberazione di Santa Teresa è


una celebre scultura di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680): nel
gruppo scultoreo l’angelo è colto nel momento in cui sta per
trapassare il cuore della santa con una freccia che simboleggia
il matrimonio mistico con Cristo. In letteratura greca la scelta
di Aristotele si rivela funzionale dal momento che, la catarsi
tragica, è un processo di natura psicologica che comporta la
purificazione delle passioni attraverso la partecipazione allo
stato d’animo di “pietà e terrore” che la finzione tragica desta
nel pubblico.

L’incipit de L’emendazione dell’intelletto di Spinoza è uno dei


più noti testi di biografia filosofica, in cui poter trovare ciò che
spinge verso una conversione filosofica: qualcosa accadde
quando Spinoza aveva ventitré anni nel 1656, prendendo le
distanze dalla comunità ebraica e diventando uno dei celebri
e più importanti filosofi di tutti i tempi.

La storiografia fissa in modo convenzionale l’inizio della


Riforma protestante con la pubblicazione delle 95 tesi di Martin
Lutero sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg,
avvenuta il 31 ottobre del 1517 (il candidato esponga come la
dottrina della giustificazione per sola fede di Lutero abbia
inciso in modo indiretto sull’avvento della riforma protestante).

108
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 4: LA RIFLESSIONE SUL TEMPO

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

G. Ungaretti, Sentimento del tempo:


percezione dello scorrere del tempo

LAGO LUNA ALBA NOTTE

Gracili arbusti, ciglia


di celato bisbiglio...

Impallidito livore rovina...

Un uomo, solo, passa


col suo sgomento muto...

Conca lucente,
trasporti alla foce del sole!

Torni ricolma di riflessi, anima,

e ritrovi ridente
l'oscurità...

Tempo, fuggitivo tremito...

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. FISICA Einstein e la teoria della relatività

2. FILOSOFIA
- F. Nietzsche: ciclicità del tempo
- H. Bergson: riflessione filosofica sul tempo lineare della
storia e sul tempo interiore della memoria

3. LETTERATURA STRANIERA (FRANCESE)


- M. Proust, Alla ricerca del tempo perduto

109
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

4. STORIA DELL’ARTE
- S. Dalì, La persistenza della memoria
- G. De Chirico, L’enigma dell’ora

5. LETTERATURA GRECA
- Riflessioni sulla fugacità del tempo: Mimnermo (fr. 2 W.),
Alceo (fr. 346 V.), Simonide (fr. 16 P.)

6. LETTERATURA LATINA Seneca, De brevitate vitae: trattato sul


senso della vita e del tempo

POSSIBILE DISCORSO

Elemento costitutivo e intrinseco della vita umana, il tempo è


oggetto di un’articolata riflessione in letteratura. In Seneca, ad
esempio, l’uomo generalmente commette l’errore di valutare
il tempo in termini quantitativi, quando invece ciò che conta
è la qualità del tempo che si vive. Davanti alla fugacità del
tempo l’uomo si angoscia e finisce per riempirlo di occupazioni
futili, sprecandolo ancora. In arte Dalì racconta un concetto
simile nell’opera intitolata La persistenza della memoria: il
piccolo dipinto si configura come una visione enigmatica
messa in luce da pochi elementi che focalizzano l’attenzione
sul concetto di tempo, il vero soggetto dell’opera nella sua
ricercata ambiguità. In letteratura francese il romanzo
intitolato Alla ricerca del tempo perduto mostra la capacità
di ricostruire l’esistenza attraverso la memoria e il ricordo: i
frammenti di vita sottratti all’oblio, l’analisi dei processi mentali,
le associazioni di idee da cui affiora il passato sono i principali
aspetti, il cui tema essenziale è quello del tempo. Proprio nel
periodo della composizione dell’opera, il filosofo Henri Bergson
(1859-1941) formula la teoria in base alla quale al di là del tempo
cronologico esiste ciò che egli chiama “durata”, un flusso
continuo di ricordi e impressioni che costituiscono il nostro
tempo interiore. In letteratura greca diversi sono gli autori che
si prestano ad una riflessione sulla fugacità del tempo, tra
questi, Alceo nel fr. 346, 1 V. scrive «il tempo che rimane è poco
come un dito»: l’autore nei suoi carmi riecheggia con insistente
frequenza l’invito a godere dell’allegria solidale e spensierata
del simposio, essendo la vita di per sé breve.

110
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 5: LA NARRAZIONE EPISTOLARE

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

POSSIBILI COLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA Plinio il Giovane, Epistole

2. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


The epistolary novel: M. Shelley, Frankenstein

3. STORIA
- Le lettere di Aldo Moro
- Le lettere dei soldati al fronte come documento storico

4. FILOSOFIA Antonio Gramsci, Lettere dal carcere

5. LETTERATURA GRECA Platone, Lettere

6. STORIA DELL’ARTE
J. Vermeer, Donna che legge una lettera davanti alla finestra

111
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Attraverso le lettere di Plinio il Giovane, abbiamo la possibilità


di entrare in contatto con molti aspetti della civiltà della Roma
imperiale. Il testo delle epistole pliniane risulta essere ricco
di informazioni riguardo le vicende dell’epoca, offrendo un
interessante spaccato della realtà del II secolo d.C.
In letteratura greca, sotto il nome di Platone è stato
trasmesso un gruppo di tredici lettere, la maggior parte delle
quali è considerata falsa. È, invece, certamente autentica la
Lettera VII, destinata agli amici siracusani; in essa Platone
rievoca le ragioni che lo spinsero lontano da Atene, deluso dalla
politica a cui si era dedicato in gioventù, per cercare in Sicilia
un luogo dove la sua aspirazione a nuove forme di convivenza
politica potesse trovare una realizzazione concreta.

La Donna che legge una lettera davanti alla finestra è


un dipinto di J. Vermeer, databile al 1657 circa: in una stanza
illuminata da una finestra, una donna in secondo piano sta
leggendo una lettera in piedi. Il suo volto, che è assorto nella
lettura, si riflette nel vetro della finestra aperta, sul quale è
scostata anche una tenda rossa.

Per quanto concerne la storia, invece, tra i punti oscuri della


tragica vicenda di Aldo Moro, uno di quelli sui quali ancora si
discute riguarda le 97 lettere che il leader della Democrazia
cristiana scrisse durante i 55 giorni nei quali rimase prigioniero
delle Brigate Rosse (il candidato illustri le fasi in cui sono state
ritrovate e in generale questo periodo turbolento della storia).

In letteratura inglese, Frankenstein di Mary Shelley è un


romanzo epistolare: la storia, infatti, è narrata attraverso le
lettere che il capitano Robert Walton comincia a scrivere alla
sorella per raccontarle di una sua missione.
Lettere dal carcere, infine, è il titolo con cui sono state
pubblicate le lettere inviate dal filosofo Gramsci durante la
lunga detenzione voluta dalla dittatura fascista per reprimere
la sua attività di oppositore del regime.

112
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 6: LA FOLLIA DELLA FOLLA

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

L. Pirandello, Uno, nessuno e centomila

“Confidarsi con qualcuno, questo sì è veramente da pazzo!


Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete
saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso. Io non l'ho più
questo bisogno, perché muojo ogni attimo io, e rinasco
nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in
ogni cosa fuori.”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA STRANIERA
- C. Baudelaire, Le folle (Lett. FRANCESE)
- V. Woolf, Mrs Dalloway (Lett. INGLESE)

2. STORIA DELL’ARTE
- J. Ensor, L’entrata di Cristo a Bruxelles
- O. Redon, Occhio mongolfiera

3. FILOSOFIA
S. Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’io

4. LETTERATURA LATINA
Seneca, Phaedra

5. LETTERATURA GRECA
La follia nei tragici greci (il candidato sceglie un passo del
classico proposto dal docente e analizzato al quinto anno)

6. EDUCAZIONE CIVICA
La legge 180 del 1978, nota come legge Basaglia, la quale non
prevedeva di “lasciare liberi i matti”

113
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Le novelle, i romanzi, le piéces teatrali di Pirandello pullulano


di personaggi folli: sia folli dichiarati tali, e di conseguenza
rinchiusi in istituti psichiatrici (Belluca, del Treno ha fischiato...;
Vitangelo Moscarda, di Uno, nessuno e centomila), sia folli che
vivono la propria pazzia in segreto, nel privato del proprio
studio (come il professore della Carriola). La follia serpeggia
per l’intera opera pirandelliana e ne rappresenta il nucleo
centrale. I quadri del pittore belga James Ensor (1860-1949) sono
caratterizzati dal ricorso a un realismo feroce e straniante,
pronto a trasformarsi in rappresentazione grottesca.

Le tele sono popolate da maschere e demoni, allo scopo


di elaborare una violenta satira di rivolta contro l’ipocrisia e
le false ideologie della società borghese. Nel quadro L’entrata
di Cristo a Bruxelles, il redentore quasi non si vede: una folla
ha invaso la scena del quadro, composta di volti deformati
e maschere inquietanti. Charles Baudelaire, invece, affronta
proprio il tema del rapporto tra il poeta e la folla: il «bagno di
moltitudine» viene considerato un momento di incomparabile
gioia. Il fattore che determina ciò, tuttavia, non è nient’altro
che l’alienamento, l’uscita da sé.

Il filosofo Sigmund Freud, all’interno del saggio Psicologia


delle masse e analisi dell’Io, si chiede cosa avvenga nella
psiche di un individuo nel momento in cui questi si ritrova
all’interno di una folla; quali fattori entrano in gioco e in che
modo riescono a modificarne il comportamento. In letteratura
antica invece, latina e greca, le tragedie sono un ottimo
repertorio per affrontare questo tema, basti pensare alla
figura di Fedra in Seneca e alla figura di Antigone in Sofocle.

114
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 7: LA CONDIZIONE DEGLI SCHIAVI

DOCUMENTO DI LETERATURA ITALIANA

G. Verga, Rosso Malpelo

“Egli era davvero un brutto ceffo, torvo, ringhioso, e


selvatico. Al mezzogiorno, mentre tutti gli altri operai della
cava si mangiavano il crocchio la loro minestra, e facevano
un po’ di ricreazione, egli andava a rincantucciarsi col suo
corbello fra le gambe, per rosicchiarsi quel suo pane di
otto giorni, come fanno le bestie sue pari”.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. FILOSOFIA
Dall’antichità schiavista alla riflessione illuminista
sull’uguaglianza alla nuova schiavitù capitalista:
- Platone, Leggi VI
- Aristotele, Politica I
- Montesquieu, Lo spirito delle leggi
- K. Marx, Il capitale

2. LETTERATURA GRECA Euripide, Le Troiane: tragedia sulle nobili


troiane divenute schiave dei Greci dopo la Guerra di Troia

3. STORIA
- Schiavitù e abolizionismo in America, approvazione del XIII
emendamento alla costituzione e la figura di A. Lincoln
- La deportazione degli schiavi in America

4. LETTERATURA LATINA
- Seneca, Epistula 47

5. LETTERATURA STRANIERA
- P. de Marivaux, L’isola degli schiavi: capovolgimento della
dinamica servo-padrone (lett. FRANCESE)
- C. Dickens, Oliver Twist (lett. INGLESE)

6. EDUCAZIONE CIVICA
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948

115
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

L’Epistula 47, nella quale Seneca affronta il tema della


condizione materiale e morale degli schiavi e il rapporto tra
schiavitù e libertà, rappresenta un testo di riferimento per
tutta quanta la riflessione successiva (il candidato illustri quali
spunti validi propone). Dopo il trattato di Utrecht, che assicurò
per trent’anni l’asiento agli inglesi, il commercio di schiavi fu
largamente dominato dalla Gran Bretagna.

L’asiento consisteva, infatti, nel monopolio della deportazione
dei neri dall’Africa all’America, nel momento in cui questo
mercato – che nessuno contestava fuori d’Europa, ma che non
era più praticato all’interno del vecchio continente – toccava
la sua stagione di massimo sviluppo. Noi oggi ricordiamo
Montesquieu come il teorico della monarchia costituzionale e
quindi dell’equilibrio fra i poteri.

Pubblica Lo spirito delle leggi nel 1748: in maniera illuministica egli
sfrutta la conoscenza per contestare l’assolutismo monarchico
nella Francia di Luigi XV affinché in ogni Stato venga applicato
lo “spirito delle leggi”. In letteratura greca, Le Troiane mette in
scena il dramma delle donne prigioniere e ridotte in schiavitù
dopo l’uccisione dei loro padri e mariti: Cassandra andrà in
schiava ad Agamennone, Andromaca a Neottolemo, Ecuba
a Odisseo, mentre Polissena sarà sacrificata sulla tomba di
Achille.
In letteratura francese, giova ricordare L’isola degli schiavi,
commedia di P. de Marivaux: in seguito ad un naufragio quattro
sopravvissuti approdano in un’isola popolata anni prima da
schiavi fuggiti dai loro padroni; qui i nobili devono pentirsi
della propria superbia, essendo l’isola un luogo di redenzione.
Così servi e padroni si scambiano non solo i ruoli, ma anche
nomi e abiti.

116
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 8: AVARIZIA E AVIDITÀ

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

G. Verga, La roba: l’ossessione dell’accumulo, il materialismo


e la solitudine dell’uomo

“E passando vicino a una fattoria grande quanto un paese,


coi magazzini che sembrano chiese, e le galline a stormi
accoccolate all’ombra del pozzo, e le donne che si
mettevano la mano sugli occhi per vedere chi passava:
- E qui? - Di Mazzarò -”.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA STRANIERA
- Molière, L’avaro (lett. FRANCESE)
- Shakespeare, Il mercante di Venezia: il vizio dell’avarizia
incarnato nel personaggio di Shylock
- Dickens, Canto di Natale: l’avaro e infelice Ebenezer Scrooge

2. STORIA
La società capitalista attraverso la riflessione di Adam Smith

3. LETTERATURA LATINA
Persio, Satire

4. STORIA DELL’ARTE
- Albrecht Dürer, Allegorie des Geizes
- J. De Backer, L’avarizia

5. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE


Chi salverà il calcio dall’avidità globalista? (Il candidato illustri
la problematica nella società odierna)

6. LETTERATURA GRECA
Platone, Ipparco

117
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

L’opera di Persio segna decisamente una svolta nell’ambito


del genere satirico: senza conservare più nulla dell’intenzione
narrativa dei Sermones oraziani, la sua satira suona come un
severo richiamo all’integrità e una costante denuncia dei vizi
della società.

Avidità e avarizia, in particolare, pur da sempre al centro


della riflessione etica del mondo antico, cominciano ad
assumere con Persio un ruolo dominante e tragico. In A
Christmas Carol di Dickens, il vecchio Ebenezer Scrooge, arido
e avaro, per il quale il Natale è soltanto una perdita di tempo, in
un’atmosfera surreale viene visitato dagli spiriti; Scrooge vede
come la durezza e l’avidità si siano fatte strada nel suo cuore,
fino alla terribile visione del futuro, quando, disperatamente
solo, morirà abbandonato.

Tra i pittori nordici del Cinquecento, Albrecht Dürer, in uno


dei suoi dipinti rappresenta simbolicamente l’avarizia: una
donna anziana, fortemente segnata dalle tracce del tempo,
tiene in mano un sacco pieno di soldi, che in unione alla sua
bellezza fatiscente rappresenta un simbolismo più ampio sulla
caducità dei beni materiali.

Secondo l’economista scozzese Adam Smith, considerato il


teorico del liberismo, alla base della ricchezza di una nazione
non vi è più l’agricoltura, ma il lavoro: dire che l’imprenditore
con la propria attività contribuisce alla ricchezza della Nazione
non vuol dire che egli si ponga fra i propri obiettivi l’aumento
della ricchezza del Paese, ma il proprio.

In letteratura greca, giova ricordare Ipparco, un breve


dialogo inserito da Trasillo nella IV tetralogia di Platone, ma
ritenuto non autentico: nel dialogo Socrate discute con un
amico sull’avidità di guadagno, se essa sia un bene o un vizio;
quindi, per spiegare la propria posizione, gli narra la storia di
Ipparco (figlio di Pisistrato).

118
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 9: RACCONTARE LE STELLE

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

Dante, Divina Commedia: descrizione degli astri


e dei moti celesti

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA GRECA Poesia didascalica di argomento


astronomico: Callimaco, Aitia (fr. 110 Pfeiffer)

2. STORIA DELL’ARTE
- Francesco del Cossa e scuola ferrarese, Salone dei mesi
- Vincent Van Gogh, Notte stellata

3. SCIENZE DELLA TERRA


Il candidato illustri la formazione della nebulosa solare

4. LETTERATURA LATINA
- Catullo, carme LXVI
- Manilio, Astronomica

5. STORIA
- Lo sbarco sulla luna (1969)
- L’ebraismo e la Stella di David

6. FISICA Lo studio dei moti delle particelle e di altre entità cosmiche

7. EDUCAZIONE CIVICA L’inquinamento luminoso

119
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

La letteratura di soggetto astronomico, soprattutto in


forma poetica, è un intrattenimento dotto, enciclopedico, in
cui informazioni scientifiche si fondono con la narrazione dei
miti.

Gli Astronomica di Manilio, iniziati sotto il principato di Augusto
e completati al tempo di Tiberio, sono forse la testimonianza
più rilevante sul piano letterario dell’interesse per l’astrologia,
tipico della prima età imperiale. Notte stellata è uno degli
straordinari quadri realizzati da Van Gogh durante l’anno
di permanenza nella clinica psichiatrica di Saint-Rémy-de-
Provence.

Il pittore sperimentava vedute notturne da un anno: amava


lavorare en plein air anche di notte e, per vincere il buio,
dipingeva sotto lampioni o fissando candele sul suo cappello.
In letteratura greca, il pretesto della composizione del fr. 110 –
inserita nella seconda edizione degli Aitia – fu la scoperta di un
gruppo di stelle (ancora oggi nota come “Chioma di Berenice”),
a opera dell’astronomo di corte Conone di Samo.

Il candidato successivamente mostri alla commessione il


contributo che l’Allunaggio ha dato alla storia odierna: Apollo
11 fu la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna, gli
astronauti statunitensi N. Armstrong e B. Aldrin, il 20 luglio 1969.
Per inquinamento luminoso intendiamo la presenza eccessiva
di luce artificiale durante la notte, più frequente nelle grandi
città: il candidato esponga una breve analisi dei diversi tipi
di inquinamento luminoso che influenzano direttamente
l’osservazione astronomica (ad esempio skyglow, glare, light
trespass, satellite glow).

120
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 10: IL RAPPORTO PADRE - FIGLIO

DOCUMENTO DI LETTERATURA ITALIANA

Italo Svevo, La coscienza di Zeno

“Purtroppo debbo confessare che al letto di morte di mio


padre io albergai nell’animo un grande rancore che
stranamente s’avvinse al mio dolore e lo falsificò. [...] Ne
avevo poi anche con me stesso che non sapevo riprendere
la discussione col dottore per dirgli chiaramente ch’io non
davo un fico secco per la sua scienza e che auguravo a mio
padre la morte pur di risparmiargli il dolore”.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA
- Terenzio, Adelphoe
- Cicerone, Pro Caelio: considerazioni sull’educazione dei
giovani

2. STORIA DELL’ARTE
G. De Chirico, Il figliol prodigo

3. STORIA
Il Sessantotto e la crisi del principio di autorità

4. LETTERATURA GRECA
- Odisseo e il rapporto con Telemaco
- Sofocle, Edipo re

5. BIOLOGIA
Sequenze di DNA (il candidato illustri cosa si eredita a livello
genetico dai propri genitori)

6. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


J. Joyce, Eveline

7. FILOSOFIA
S. Freud, «complesso di Edipo»

121
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Il paradigma psicanalitico di un rapporto antagonistico


e tormentato tra padre e figlio si ripropone con particolare
efficacia nel capolavoro di Svevo, La coscienza di Zeno (1923),
dove il protagonista riflette sulla dinamica di amore e odio
verso un padre onnipotente, rappresentante della morale
borghese e patriarcale.

Il rifiuto di Zeno di considerare il padre come modello positivo
e la sua incapacità di ribellarsi hanno effetti fallimentari
sulla sua formazione. Tale problematica, che il filosofo Freud
definiva come «complesso di Edipo», si pone alla base di tanta
produzione letteraria e artistica. In letteratura latina il nucleo
tematico degli Adelphoe è costituito dal rapporto padre-
figlio e da due opposte concezioni pedagogiche. Terenzio è il
precursore di un dibattito, che avrà grande eco nella riflessione
successiva, su due temi, la genitorialità e i principi pedagogici
su cui questa si può costituire.

Nel dipinto di Giorgio De Chirico, eseguito nel 1922, è
rappresentata la parabola del figliol prodigo dove il padre è
rappresentato come una statua inamovibile e biancastra, che
sembra inclinarsi verso il figlio, imponente manichino dotato
di squadre, a suggerire l’opposizione, ma anche l’incontro. In
letteratura inglese, nel romanzo Eveline di Joyce, la protagonista
all’inizio del racconto ricorda la sua infanzia e pensa al padre,
che l’ha maltrattata spesso, ma che è stato anche buono con
lei in diverse occasioni. In letteratura greca, il candidato illustri
i diversi spunti che l’Odissea offre per mostrare il rapporto
caldo e di stima che lega Telemaco al proprio padre.

Negli anni cinquanta del XX secolo si diffusero, nei giovani, nuovi
modi di pensare e nuovi valori: non si trattò solo di evoluzione,
ma di netta rottura con il passato e con la cultura dominante,
e di un impulso innovativo (il candidato illustri in particolare
le diverse contestazioni contro gli apparati di potere e le loro
ideologie).

122
CAPITOLO 4: Il colloquio

LATINO
Percorso N. 1: LE METAMORFOSI

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Apuleio, Le metamorfosi: romanzo sulla trasformazionecome


percorso religioso e salvifico

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. BIOLOGIA La metamorfosi
nel regno animale, come
evoluzione e adattamento

2. LETTERATURA GRECA
- Pseudo-Luciano, Lucio o l’asino
- Omero, Odissea X, 229-243:
Circe trasforma i compagni
di Ulisse in porci

3. STORIA DELL’ARTE
- S. Dalì, Metamorfosi di Narciso
- A. Masson, La metamorfosi degli amanti
- G.L. Bernini, Apollo e Dafne

4. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


- R.L. Stevenson, The strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde:
romanzo sulla doppia natura insita nell’animo umano

5. FISICA La metamorfosi delle sostanze: i passaggi di stato

6. LETTERATURA ITALIANA
- C. Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino:
romanzo di formazione in cui si assiste anche alla
trasformazione del protagonista in asino
- D’Annunzio, Alcyone

7. SCIENZE DELLA TERRA Le rocce metamorfiche

123
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

La metamorfosi si lega al tema dell’eterno e incessante


divenire.
Ogni realtà può mutare, trasformarsi e scivolare in una forma
diversa: di questa idea del mondo, il mito rappresenta una
chiave di lettura fondamentale. Tuttavia, questo tema nel
romanzo di Apuleio non è mera fantasia, ma assume un forte
significato allegorico: assieme alla curiositas e al complesso
di avventure, la trasformazione di Lucio costituisce il nucleo
tematico dell’opera.

La Metamorfosi di Narciso è un quadro realizzato tra il 1936 e


il 1937 dal pittore S. Dalì: la trasformazione della figura avviene
da sinistra verso destra, mentre i colori trasparenti si caricano
di connotati sempre più opachi.

La metamorfosi si percepisce grazie alla somiglianza delle
sagome delle due figure, in questo caso il protagonista assume
le sembianze di una mano che stringe un uovo dal quale
nasce un fiore di narciso. In letteratura italiana, strettamente
connesso a questo tema è l’Alcyone dannunziano, dove il
poeta si immerge nella natura per contemplarla.

Il paesaggio si antropomorfizza: la sera diventa una figura


femminile, l’estate una donna nuda; a sua volta la figura
umana si trasforma in elemento naturale. In letteratura greca
la novella Lucio o l’asino è il corrispondente delle Metamorfosi
latine di Apuleio: Lucio assiste ad un sortilegio della maga e,
nel tentativo di ripetere l’incantesimo, si trasforma in asino
dotato però di pensieri umani.

In letteratura inglese nel romanzo di Stevenson, l’autore usa


il tema della metamorfosi in un’accezione negativa: quando
Dr Jekyll si trasforma in Mr Hyde diventa malvagio e perde
la sua umana razionalità. Il candidato passi poi, infine, alla
trattazione di argomento scientifico.

124
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 2: LA FRAGILITÀ DELL’EROE

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Lucano, Bellum civile: la figura di Cesare, Pompeo e Catone

“...haec, fato quae teste probet quis iustis arma


sumpserit; haec acies victum factura nocentem est”

“...queste cose, per testimonianza del destino,


mostreranno chi abbia preso le armi con maggiore
ragione; questa battaglia farà sì che lo sconfitto sia il colpevole”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA GRECA
- Plutarco, Vite parallele: Vita di Cesare
- Apollonio Rodio, Argonautiche: Giasone, la figura di un
nuovo eroe

2. STORIA DELL’ARTE
- V. Camuccini, La morte di Giulio Cesare
- J.L. David, Belisario chiede l’elemosina

3. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


J. Joyce, Ulysses

4. SCIENZE DELLA TERRA


La forza esplosiva della natura: il vulcano

5. STORIA
L’eroe del lavoro nella Russia Sovietica: la figura di Stachanov

6. FILOSOFIA
Nietzsche, Così parlò Zarathustra

7. LETTERATURA ITALIANA
Dante, Divina Commedia: l’autore-eroe, ma allo stesso tempo
l’uomo debole e fragile

125
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Lucano rovescia la prospettiva dell’epos tradizionale


proponendo un’epica paradossale, al cui centro stanno non
soltanto vicende ed eroi inconsueti, ma anche un sistema
di valori che distrugge radicalmente il codice etico ancora
condiviso dalla cultura romana.

In letteratura greca, per gli eroi delle Argonautiche che
viaggiano verso il vello d’oro è stata addirittura impiegata la
definizione di “eroi negativi”, a indicare il senso di vuoto che
li caratterizza. Lo stesso Giasone, dalla critica è visto come
un antieroe il cui valore consiste in quella componente di
umana fragilità che lo avvicina alla dimensione quotidiana. In
letteratura inglese anche la figura di Leopold Bloom in Joyce
è una sorta di eroe sui generis: un uomo qualunque, timido,
introverso, desideroso di nuove esperienze e di rapporti umani.
Belisario chiede l’elemosina è un quadro del pittore francese
J.L. David del 1781: descrive la vicenda del generale bizantino
Belisario, rappresentato ormai in disgrazia, vecchio, cieco ed
in compagnia di un bambino, mentre protende l’antico elmo
chiedendo l’elemosina.

Il candidato ricordi la figura di Stachanov come esempio in
storia di eroe del lavoro socialista: un’onorificenza dell’Unione
Sovietica e degli altri paesi aderenti al patto di Varsavia ed
era il massimo riconoscimento attribuito per meriti eccezionali.
Gran parte dell’opera Così parlò Zarathustra del filosofo
tedesco Nietzsche tratta i temi dell’eterno ritorno, della
parabola della morte di Dio e della profezia dell’avvento del
superuomo (il candidato si soffermi su quest’ultimo punto per
rimanere aderenti al tema del percorso).

Successivamente affronti in italiano il binomio dante-


autore e dante-personaggio nella Divina Commedia e illustri
dove esattamente emerge la sua fragilità di eroe.

126
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 3: IL MALE DI VIVERE

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Seneca, De tranquillitate animi 2, 7-10: sul taedium vitae

“Adice et illos, qui non constantiae vitio parum leves sunt


sed inertiae, et vivunt non quomodo volunt,
sed quomodo coeperunt”.

“Aggiungi anche coloro che sono scontenti non per il vizio


della costanza, ma per inerzia, e vivono non come
vogliono, ma come hanno iniziato”.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. FILOSOFIA
Schopenhauer: insoddisfazione insita nella natura umana

2. LETTERATURA ITALIANA
- E. Montale, Spesso il male di vivere ho incontrato
- G. Leopardi, Zibaldone I, 96; Operette morali: sulla precarietà
e l’infelicità

3. EDUCAZIONE CIVICA
Il “male di vivere” nei giovani all’interno della società odierna

4. STORIA DELL’ARTE
- E. Munch, L’urlo
- P. Delvaux, La gioia di vivere
- V. van Gogh, Il campo di grano con volo di corvi

5. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE


Doping: il “male di vivere” negli sportivi

6. LETTERATURA STRANIERA
- C. Baudelaire, Lo Spleen di Parigi (lett. FRANCESE)
- T.S. Eliot, The waste land (lett. INGLESE)

7. STORIA Il primo dopoguerra

127
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

L’angoscia esistenziale è un tratto caratteristico della vita


dell’uomo, il quale avverte la propria fragilità ed è schiacciato
dall’infelicità e dalla paura della morte. Seneca indaga le cause
della condizione umana e ne propone i rimedi. In letteratura
francese, Baudelaire in tutta la sua opera manifesta una
coscienza lucida e angosciosa della condizione del poeta
come di una maledizione, per la sensibilità particolare di cui è
dotato e che lo rende diverso e isolato da tutti gli altri individui.

Nel 1924, anno in cui probabilmente la lirica è stata composta,


Montale conia l’espressione «male di vivere», condensando
in tale formula la sofferenza insita nell’esistenza. L’urlo (1893)
è l’opera che meglio esemplifica la straordinaria espressività
con cui Munch ha saputo mettere a fuoco il malessere
esistenziale dell’individuo e la sua immensa angoscia di fronte
alla morte e all’impossibilità di opporre resistenza alle forze
della natura. Il filosofo Schopenhauer nella sua riflessione dice
che la nostra vita è paragonata ad un pendolo, che oscilla dal
dolore alla noia e viceversa: ogni cosa per esistere deve farsi
largo, dunque, è un atto di violenza sull’altro e sofferenza.

Il candidato passi poi ad analizzare lo stato di malessere e


angoscia che caratterizza l’uomo nel primo dopoguerra sino
ad arrivare alla società odierna trattando argomenti visti in
educazione civica.

128
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 4: LA NATURA

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Plinio il Vecchio, Naturalis historia: opera enciclopedica


legata alla conoscenza della natura

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA
- Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia;
Dialogo della Natura e di un Islandese
- Pavese, La luna e i falò

2. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


William Wordsworth and nature

3. SCIENZE DELLA TERRA


I fenomeni naturali

4. MATEMATICA
Calcolare la radice quadrata
di un numero naturale

5. STORIA DELL’ARTE
- V. van Gogh, Vaso con girasoli
- P. Gauguin, Girasoli e manghi
- S. Botticelli, Primavera
- Giorgione, La tempesta

6. LETTERATURA GRECA
- Il corpus teocriteo
- Leonida, “La morte per acqua” (AP VII, 652; 665)

7. EDUCAZIONE CIVICA
Cosa fare per preservare la biodiversità?

129
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

L’opera di Plinio prevede una distribuzione delle parti


assegnate ai singoli settori della natura: cinque libri dedicati
ai luoghi (cosmologia e geografia), cinque libri dedicati agli
esseri viventi (antropologia e zoologia), ventuno libri dedicati
alle piante (botanica e medicina).

La natura, come tema, ha avuto grande fortuna in campo
artistico, prendiamo come esempio Gauguin: egli si spense
ad Atuana nel maggio del 1903 e commuove pensare che,
alla fine dei suoi giorni, abbia più volte dipinto i girasoli, il
soggetto più caro all’amico Van Gogh, che nei mesi di Arles
l’aveva interpretato e ostinatamente proposto come simbolo
di energia e speranze vitali.

In Dialogo della Natura e di un Islandese, la Natura, vista


come meccanismo di produzione e distruzione dell’esistenza,
che non ha alcun programma rispetto alla vita dei singoli,
viene messa sotto accusa.

In letteratura inglese, l’amore per la Natura è il fondamento


della Poesia di W. Wordsworth che nacque a Cumberland nel
1770 e morì nel 1850. Nelle sue poesie fungeva da intermediario
tra l’uomo e la natura, dedicando così completamente la sua
vita e attività di scrittore alla contemplazione del sublime
incontro con la Natura.

In letteratura greca, tipica di Leonida è la tendenza a


proiettare la vicenda dopo la morte e a contemplare il destino
del corpo in balìa degli elementi naturali. Il candidato passi
alla trattazione di argomento scientifico.

130
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 5: IL SOGNO

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Lucano, Bellum civile

“Ut ventum est parvi Rubiconis ad undas, ingens visa


duci patriae trepidantis imago clara per obscuram
voltu maestissima noctem, turrigero canos effundes
vertice crines”

“Quando fu giunto al Rubicone, maestosa apparve al


condottiero l’immagine della patria trepidante,
fulgida nell’oscurità della notte, afflitta in volto, con i
bianchi capelli fluenti dalla testa turrita”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. FILOSOFIA S. Freud, L’interpretazione dei sogni

2. LETTERATURA GRECA
- Artemidoro, Interpretazione dei sogni
- Omero, Iliade XXIII 35-107; Odissea XI: lo spettro di Patroclo e
la catabasi di Odisseo

3. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


- W. Shakespeare, Riccardo III, Amleto, Giulio Cesare:
apparizioni di ombre e presagi
- C. Dickens, Canto di Natale: fantasma del Natale passato,
presente e futuro

4. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Olimpiadi: il sogno degli atleti

5. LETTERATURA ITALIANA
Dante, Divina Commedia: il viaggio nei tre regni dell’oltretomba

6. STORIA DELL’ARTE
- La suggestione in Magritte
- S. Dalì, Sogno provocato dal volo di un’ape intorno a una
melagrana un secondo prima del risveglio

131
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

L’epica di Lucano è pervasa da un senso di orrore cui


contribuisce anche il contatto con gli spettri e l’oltretomba, che
non lascia spazio a scene di serenità o di fiducia nel futuro: ad
esempio, Giulia, la moglie defunta di Pompeo, appare in sogno
al marito vedovo rimproverandolo di averla dimenticata.

In letteratura greca, Artemidoro di Daldis, che visse all’epoca


degli Antonini, esercitò la professione di interprete dei sogni e
raccolse una ricchissima biblioteca sull’argomento.

La sua opera si presenta come un manuale pratico, da
consultare al fine di attribuire un significato ai sogni; tradotto
in latino attorno al secolo XII, tornò sotto i riflettori in epoca
più recente, quando con la pubblicazione dell’Interpretazione
dei sogni di Freud ebbe inizio la psicanalisi. Il filosofo, infatti,
attraverso l’analisi dell’esperienza onirica pone in luce
l’esistenza nella mente umana di una logica del pensare
diversa da quella della coscienza vigile e normale.

Anche in letteratura inglese in A Christmas Carol di Dickens,


il vecchio Ebenezer Scrooge, arido e avaro, in un’atmosfera
onirica e surreale viene visitato dagli spiriti che incarnano i
Natali presenti, passati e futuri.

Questi lo conducono in un viaggio attraverso tutti i periodi


della sua vita e gli mostrano in visione le età dell’infanzia,
della giovinezza e della maturità. Il quadro proposto di Dalì
si lega al tema del percorso dal momento che l’immagine
è la rappresentazione del sogno della donna che giace
addormentata in primo piano: una melagrana genera un
pesce, dalla cui grande bocca fuoriescono due tigri con le
fauci spalancate e un fucile; sul fondo, un elefante sulle sue
zampe di ragno trasporta un pesante obelisco. Il candidato
passi poi, infine, ad analizzare il viaggio di Dante nell’Inferno,
Purgatorio e Paradiso.

132
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 6: LA FIGURA FEMMINILE

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Giovenale, Saturae 6

“Cynthia, nec tibi, cuius turbavit nitidos extinctus


passer ocellos, sed potanda ferens infantibus ubera
magnis et saepe horridior glandem ructante marito”

“Cinzia, da te, e da te pure, cui bastò la morte di un


passero a turbare gli occhi lucenti; offriva ai suoi
grassi poppanti le mammelle rigonfie, più irsuta
spesso a vedersi dello stesso marito, ruttatore di ghiande”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA
- La figura femminile in Montale
- Verga, La Lupa

2. STORIA DELL’ARTE La femme fatale in pittura


- Klimt, Giuditta I
- Munch, Madonna

3. LETTERATURA STRANIERA
- G. Flaubert, Madame Bovary (lett. FRANCESE)
- J. Swift, The Lady’s Dressing Room (lett. INGLESE)

4. FISICA Marie Curie: la donna che scoprì la radioattività

5. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE


La storia delle donne alle Olimpiadi moderne

6. LETTERATURA GRECA
- Esiodo, mito di Pandora
- Menandro, La ragazza di Samo

7. FILOSOFIA La concezione della donna


nel pensiero di Kierkegaard

133
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Partendo dalla letteratura italiana, in Verga la Lupa è una


donna che vive interamente delle proprie passioni sessuali
e dei propri impulsi carnali e il suo comportamento non solo
non può essere accettato dalla comunità rurale, ma neppure
lontanamente concepito.

Più che un personaggio reale, infatti, la Lupa si configura


come una trasfigurazione mitica: racchiude in sé sia le
caratteristiche di una divinità ancestrale legata alla terra, sia
quelle di un demone tentatore. La prima versione di Giuditta
aprì il “periodo aureo” di Klimt; una scritta sulla cornice indica
che il soggetto è tratto dalla storia biblica: per liberare il popolo
ebraico dall’assedio assiro del re Nabucodonosor, Giuditta
sedusse il comandante nemico Oloferne e lo decapitò non
appena addormentato.

Klimt scelse una nota iconografia sacra per celebrare in


realtà la sensuale icona della femme fatale, desiderata e
temuta, un soggetto molto amato e diffuso anche in ambito
letterario da Flaubert a D’Annunzio. Per il primo possiamo
ricordare Madame Bovary: la protagonista Emma Bovary
desidera essere felice sfoggiando abiti lussuosi, viaggiando
su agili carrozze, danzando ai galà e destando ammirazione;
i suoi amanti si stancano di lei e la abbandonano, ed è lei ad
assumere un ruolo subordinato. In Kierkegaard la concezione
della donna appare influenzata da una tradizione consolidata
che vedeva nella donna qualcosa di inferiore all’uomo: la
donna è legata al finito, l’uomo tende all’infinito; la donna fa
finta di resistere ma vuole abbandonarsi, mentre l’uomo è
sempre colui che ha l’iniziativa.

Alle origini della letteratura misogina possiamo certamente


collocare il poeta greco Esiodo, il quale narra il celebre mito di
Pandora: una sorta di automa seducente, che Zeus introdusse
fra gli uomini per punirli; da Pandora sarebbero derivati tutti i
mali che affliggono gli uomini.

134
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 7: GLI ANIMALI NELLA LETTERATURA

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Marziale, Epigrammata IV; VI

“Et latet et lucet Phaethontide condita gutta, ut


videatur apis nectare clusa suo”

“Sta nascosta e traluce chiusa nella goccia pianta dale


sorelle di Fetonte un’ape, così da sembrare
imprigionata nel suo stesso miele”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA GRECA
- Nicandro di Colofone, Theriakà: trattato sugli animali
velenosi
- Luciano di Samosata, La mosca: encomio satirico
- Meleagro, AP V, 151; 152

2. SCIENZE DELLA TERRA


I fossili

3. BIOLOGIA
La fauna selvatica

4. STORIA DELL’ARTE
- F. Marc, Cavallo in paesaggio
- A. Warhol, Zebra

5. EDUCAZIONE CIVICA
I prodotti delle api nell’alimentazione

6. LETTERATURA ITALIANA
- Pascoli, L’assiuolo
- Gozzano, Le farfalle. Epistole entomologiche

7. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


G. Orwell, La fattoria degli animali

135
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Tra i più curiosi epigrammi di Marziale vi sono quelli che


descrivono l’ambra fossile in cui sono imprigionate un’ape e
una formica: testimoniano l’attenzione rivolta agli aspetti più
minuti e curiosi della natura da parte dell’epigrammatista, gli
insetti, che da sempre i vari generi letterari hanno guardato
con curiosità.

Ad esempio, in letteratura greca, Luciano presenta


notizie curiose sulla mosca, di cui sono evidenziate alcune
sorprendenti qualità, descrivendone le sue caratteristiche
fisiche ed esaltandola rispetto agli altri volatili, paragonandone
le ali addirittura alle stoffe indiane.

L’universo degli animali ha spesso incarnato nell’immaginario


artistico gli ideali della spontaneità, della forza espressiva, di
una vitalistica libertà di movimento. Proprio questi caratteri
tornano nella sua rappresentazione “fantastica”, lontana da
ogni forma di naturalismo.

In tale categoria si può individuare un filone lirico, al quale


appartiene Franz Marc (1880-1916), nelle cui opere si riflette
l’esigenza di un’unione panteistica con il mondo. Si lega al
tema la lirica di Pascoli intitolata L’assiuolo, inserita nella
quarta edizione di Myricae: in campagna, di notte, quando il
cielo presenta quel chiarore che preannuncia il sorgere della
luna, si ode il canto di un assiuolo, un uccello notturno simile
alla civetta.

In letteratura inglese possiamo ricordare il capolavoro di


Orwell, La fattoria degli animali: il romanzo è ambientato in
una fattoria nei pressi di Willingdon, dove gli animali, stanchi
dello sfruttamento del loro fattore, si ribellano sotto consiglio
del maiale Vecchio Maggiore.

Il candidato, successivamente, passi alla trattazione di


argomento scientifico.

136
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 8: LA CONCEZIONE DEL POTERE

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Seneca e il principato, un filosofo prestato alla politica

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. STORIA
Rapporto tra intellettuali e
potere durante il fascismo
(il candidato illustri la figura
di Benedetto Croce e
Giovanni Gentile)

2. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


G. Orwell, 1984: fin dove può
spingersi il controllo del potere
politico sulla società

3. LETTERATURA GRECA
Teocrito, Encomio a Tolomeo

4. FILOSOFIA
Voltaire, Diderot, Montesquieu: l’Illuminismo e la riflessione sul
ruolo politico dell’intellettuale

5. STORIA DELL’ARTE
- E. Delacroix, La libertà che guida il popolo
- J.L. David, Il giuramento degli Orazi

6. LETTERATURA ITALIANA
Dante Alighieri e la politica: la figura di Ciacco, Sordello e
Giustiniano nella Divina Commedia

137
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Il complesso rapporto tra libertà interiore e compromesso


con il potere è uno dei temi fondamentali delle opere di
Seneca, frutto sia delle esperienze autobiografiche che della
formazione culturale. In filosofia, Montesquieu ritiene che ogni
monarchia costituzionale debba presupporre l’esistenza di
un ceto intermedio, che faccia da “cuscinetto” fra un potere
monarchico da un lato e le masse popolari dall’altro: l’ideale
sarebbe che questo ceto intermedio fosse rappresentato da
una borghesia vivace e dinamica dal punto di vista economico
come quella inglese.

Una siffatta borghesia sarebbe un luogo ideale per


lo sviluppo di una moderna opinione pubblica: grazie al
proliferare di queste opinioni, la società riesce a controllare
sull’operato del monarca, diventando più democratica.

La libertà che guida il popolo è un dipinto a olio su tela


del pittore francese Delacroix, realizzato nel 1830: l’immagine
raffigura tutte le classi sociali unite in lotta contro l’oppressione,
guidata dalla personificazione speciale della Francia,
Marianne, che in quest’opera assurge anche a simbolo della
Libertà.

In letteratura inglese, aderente al nostro percorso è il


romanzo 1984 di Orwell: un terribile ed efficace atto d’accusa
da parte dell’autore nei confronti della pretesa totalitaria
di voler piegare la realtà e le persone ad un fine superiore,
che idealmente coincideva con la felicità del popolo, ma alla
fine si identificava nell’obbedienza ai partiti totalitari e ai loro
leader. In letteratura greca, il poeta Teocrito è legato, oltre alla
poesia pastorale, anche a composizioni cortigiane: l’Encomio
di Tolomeo (XVII) celebra il sovrano d’Egitto Tolomeo II Filadelfo
che concesse a Teocrito la sua protezione.

Il candidato passi poi ad analizzare il rapporto tra intellettuali


e potere durante il periodo fascista e, successivamente, dove
emerge la figura politica di Dante nella Divina Commedia.

138
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 9: L’AVVENTURA E IL REALISMO NELLA NOVELLA

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Petronio, le novelle del Satyricon

“Matrona quaedamEphesi tam notae erat pudicitiae,


ut vicinarum quoque gentium feminas ad
spectaculum sui evocaret”

“Eravi in Efeso una matrona famosa assai per la sua


pudicizia, che anche dai paesi vicini richiamava le
donne ad ammirarla”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA
- Pirandello, Novelle per un anno
- Verga, Vita dei campi

2. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


- G. Chaucer, I racconti di Canterbury
- D. Defoe, Robinson Crusoe

3. STORIA
La questione sociale nel XIX secolo

4. EDUCAZIONE CIVICA
Film che ritraggono la classe sociale borghese con sguardo
ironico (esempio: La dolce vita di F. Fellini)

5. LETTERATURA GRECA
- Erodoto, le novelle nelle Storie (esempio: Gige e Candaule)
- Il romanzo di età ellenistica: Caritone, Achille Tazio,
Longo Sofista

6. STORIA DELL’ARTE
O. Dix, Prager Straße

139
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Nel Satyricon le novelle si integrano perfettamente con le


vicende principali del romanzo, che fanno da cornice narrativa,
esattamente come nel più recente Decameron.

Fin dalla produzione storiografica greca (Erodoto), le


novelle si prestano facilmente ad essere innestate in un
tessuto narrativo più ampio o ad avere vita autonoma a
scopo di intrattenimento. In letteratura italiana, Pirandello
a partire dal 1922 decide di riorganizzare l’intero corpus di
novelle in un’unica raccolta dal titolo Novelle per un anno:
questi racconti racchiudono un mondo brulicante di centinaia
di situazioni e di personaggi che parlano, ragionano, si
tormentano, si scontrano rappresentando la varietà infinita
della società contemporanea. Intorno al 1920 Otto Dix si orientò
verso un linguaggio realista di forte espressività: in Prager
Straße, nome di una famosa via di Dresda, l’artista mostrò un
drammatico spaccato della società tedesca dove la strada è
rappresentata come il luogo in cui convivono reduci di guerra
e persone elegantemente vestite.

A rendere ancora più agghiacciante il contrasto, sullo


sfondo la vetrina di un negozio di parrucche è affiancata
a quella di un negozio di protesi per invalidi di guerra. Molti
storici della letteratura hanno ravvisato nel Robinson Crusoe
il primo vero esempio inglese di ciò che noi oggi chiamiamo
“romanzo realistico”, in quanto esso fornisce la descrizione
dettagliata di un individuo (al tempo stesso protagonista e
narratore), collocandolo in un contesto sociale ben delineato,
e rendendone di conseguenza tutta la complessità ideologica
e morale. Il candidato passi poi ad analizzare in storia la
questione sociale del XIX secolo.

140
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 10: IL RAGGIUNGIMENTO DELLA


FELICITÀ E DELL’EQUILIBRIO

DOCUMENTO DI LETTERATURA LATINA

Seneca, De vita beata: dialogo filosofico sulla vera felicità

“Ergo in virtute posita est vera felicitas. Quid haec tibi


virtus suadebit?”

“Dunque la vera felicità è posta nella virtù. Di cosa ti


persuaderà questa virtù?”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA
- Montale, Felicità raggiunta, si cammina
- Leopardi, Dialogo di Malambruno e di Farfarello
in Operette morali

2. STORIA DELL’ARTE H. Matisse:


- La gioia di vivere
- La danza

3. LETTERATURA GRECA
Teocrito, Idilli: la vita serena dei pastori come modello ideale

4. FILOSOFIA
- La ricerca della felicità secondo la filosofia epicurea
- Il concetto di felicità in Kierkegaard

5. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


Wordsworth, I wandered lonely as a cloud: the well-being
deriving from the union between man and nature

6. EDUCAZIONE CIVICA Giugno 2012: l’ONU istituisce la giornata


internazionale della felicità

7. BIOLOGIA
La felicità legata alle funzioni biologiche

141
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

La ricerca di una felicità essenziale ed equilibrata, basata


sulle piccole cose, è un tratto caratteristico senecano e può in
qualche modo essere definita la pars construens del sistema
di pensiero: se la pars destruens aveva mirato a liberare gli
uomini dalla paura del dolore e della morte, è compito del
filosofo individuare anche una strada che permetta la piena
realizzazione dell’individuo.

In arte Matisse si lega al tema proposto dal percorso grazie


al dipinto La gioia di vivere: i personaggi suonano e si riposano
in un paesaggio molto semplificato, con alberi e animali,
costruito sull’alternanza di colori accesi; sullo sfondo, nella
parte centrale della composizione, alcune figure femminili
ballano, descrivendo leggere un piccolo girotondo.

In letteratura inglese, la felicità di cui il giovane Wordsworth


parla nelle sue poesie è dettata dal suo amore verso la natura
e dalla dimensione quasi panistica che egli vive sin dalla sua
infanzia, dove vive a contatto con il pittoresco paesaggio del
Lake District. Secondo il filosofo Kierkegaard la scelta giusta è
quella che rende felici: l’angoscia è il sentimento che scaturisce
dalla possibilità di scegliere, ma l’uomo che non sceglie è
destinato ad essere infelice (il candidato approfondisca il
pensiero del filosofo dell’aut aut).

In letteratura italiana, il tema chiave che emerge dall’analisi


di Felicità raggiunta, si cammina è quello del raggiungimento
della felicità, come indica chiaramente il participio passato
“raggiunta”; ma ovviamente il poeta è ben consapevole che è
una conquista estremamente fragile ed effimera. In letteratura
greca, l’ambientazione in un paesaggio ideale consente a
Teocrito di illustrare un mondo idealizzato: una campagna
rarefatta, popolata da pastori di animo delicato dediti al
canto e all’amore.

142
CAPITOLO 4: Il colloquio

GRECO
Percorso N. 1: L’IMPORTANZA DELLA STORIA

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Polibio, Storie
“Τῶν μὲν γὰρ Ἐλληνικῶν πολιτευμάτων ὅσα πολλάκις
μὲν ηὔξηται”
“È facile sia narrare le vicende passate sia prevedere
quelle future degli Stati greci”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA
- Manzoni, Del romanzo storico, Storia della colonna infame
- Ungaretti: contestualizzazione storica nelle sue poesie
- Montale, La storia, in Satura

2. STORIA DELL’ARTE
- Picasso, Guernica
- J.L. David, Il giuramento degli Orazi; La morte di Marat

3. LETTERATURA LATINA
- La storia come magistra vitae in Cicerone
- Tacito, Historiae; Annales

4. FILOSOFIA
- Nietzsche, Sull’utilità e il danno della storia per la vita
- La concezione della storia in Hegel

5. MATEMATICA Storia dell’infinito matematico

6. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


- W. Scott, Ivanhoe: il primo romanzo storico, ambientato nel
Medioevo in Inghilterra
- The first half of Queen Victoria’s reign

7. EDUCAZIONE CIVICA Storia e istituzione nello Stato italiano

143
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Polibio definì la propria opera «storia pragmatica»,


intendendo con questo termine una storia di carattere politico-
militare, rivolta ad analizzare la realtà contemporanea e non le
vicende di un remoto passato e basata sull’esperienza diretta
di chi scrive.

È proprio dagli antichi che proviene la lezione che la


storia passata possiede un valore esemplare intrinseco e
che il compito dello storico è didascalico: il talento letterario
di Tacito fa delle Historiae e degli Annales una sorta di
ininterrotta tragedia della storia, in cui la successione degli
eventi tende a configurarsi come una catena di singole
“scene”. Questa modalità di rappresentazione drammatica
di un evento, così peculiare della storiografia antica, viene in
altre epoche espressa dalle arti figurative, in particolare dalla
pittura: la rappresentazione fortemente soggettiva e spesso
simbolica di un evento storico ne accentua gli effetti patetici.
È sicuramente il caso del dipinto di Picasso Guernica (1937) che,
pur descrivendo un evento di drammatica attualità, prescinde
da un’immediata riconoscibilità del soggetto rappresentato,
trasformandosi in un disperato atto d’accusa contro gli orrori
della guerra civile spagnola, ma anche di qualsiasi guerra
della storia.

Il candidato passi poi ad analizzare il concetto di storia in


Hegel partendo dal pensiero cardine del filosofo: il momento
della determinazione nella storia è un momento necessario
per la riconciliazione. In letteratura inglese, giova ricordare
l’Ivanhoe di W. Scott, romanzo storico ambientato in Inghilterra
intorno al 1194: il romanzo è considerato dagli studiosi come
il primo vero esempio di genere storico insieme a Waverley
(sempre di Scott). In letteratura italiana non possiamo non
citare Satura, il libro di Montale maggiormente proiettato
verso la realtà storica e l’attualità, l’Italia degli anni Sessanta: il
candidato ricordi le poesie dove si parla del colpo di Stato in
Grecia, dei moti del ’68, della Guerra fredda.

144
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 2: LA REALTÀ AGRICOLA

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Teocrito, Idilli: modello di poesia bucolica

“Κεἰ μὲν ταῦτ' ἔρδοις, ὦ Πὰν φίλε, μήτι τυ παῖδες


Ἀρκαδικοὶ σκίλλαισιν ὑπὸ πλευράς τε καὶ ὤμως
τανίκα μαστίζοιεν, ὅτε κρέα τυτθὰ παρείη”

“Se fai questo, o Pan caro, non ti flagellino più


i ragazzi d’Arcadia con le scille lungo i fianchi
e le spalle, quando ricevono poca carne”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. STORIA
Fattori e conseguenze della crisi agricola

2. LETTERATURA ITALIANA
- P.P. Pasolini, Limitatezza della storia e immensità del mondo
contadino; Il sogno di una cosa
- G. Caproni, Lasciando loco

3. SCIENZE DELLA TERRA


Disseminazione e trasporto dei semi

4. STORIA DELL’ARTE
- Antonio Ligabue, Semina con cavalli imbizzarriti
- Vincent van Gogh, I mangiatori di patate

5. EDUCAZIONE CIVICA
- L’agricoltura sociale e civica, a cura di F. Giarè, INEA 2014
- Braccianti stranieri nell’agricoltura italiana

6. LETTERATURA LATINA
- Virgilio, Georgiche
- Marziale, Epigrammata X, 47

145
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Gli Idilli di Teocrito ben rappresentano gli elementi di novità


più significativi: introduzione di bovari, caprai e pecorai in veste
di nuovi protagonisti letterari e l’ambientazione campestre,
che tuttavia solo in minima parte possiamo definire realistica.

Marziale nell’epigramma 47 si rivolge all’amico elencando
una serie di ingredienti indispensabili per una vita priva
di preoccupazioni: dai piccoli piaceri della vita sino ad un
campo fertile e un focolare sempre accesso a sottolineare
l’importanza della dimensione agricola e domestica.

Pier Paolo Pasolini nell’ultimo periodo della sua vita elaborò


una tesi filosofico-storica della «mutazione antropologica»: in
una lettera ad Italo Calvino, lo scrittore si difende dall’accusa di
essere un nostalgico del passato; quindi, traccia un quadro di
quella realtà contadina che la globalizzazione ha travolto, per
sostituire ai «beni estremamente necessari» i «beni superflui
[che] rendono superflua la vita». Protagonista delle opere del
pittore A. Ligabue (1899-1965) è la natura in conflitto: la ferocia
della caccia e l’estenuante lotta per la sopravvivenza.

Questo conflitto è specchio non solo delle inquietudini


interiori dell’artista, ma anche dell’angoscia che domina
il mondo, come emerge anche nelle numerose tele che
ritraggono scene di vita quotidiana. In storia, il candidato
analizzi la crisi agricola del bassom Medioevo: fattori (difficile
equilibrio fra arativo bosco e pascolo; limite della tecnologia
agricola e peggioramento climatico) e conseguenze (crisi
economica generale).

146
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 3: IL RAPPORTO CON LA MAGIA

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Luciano, Amante della menzogna: dialogo tra tre filosofi,


uno platonico, uno stoico e uno pitagorico, che intervengono
in una animata conversazione su maghi, sortilegi e demoni

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA
- Apuleio, Apologia
- Lucano, la scena
della necromanzia:
Bellum civile VI, 624-725

2. STORIA
L’inquisizione e i processi
alle streghe

3. FILOSOFIA
- G. Bruno, De magia
- T. Campanella, De sensu rerum et magia

4. LETTERATURA ITALIANA
- S. Vassalli, La chimera: offre uno spaccato di
credenze popolari nel 1600, tra cui quella delle streghe
- I. Calvino, Il castello dei destini incrociati
- Inferno, Canto XX: dedicato agli indovini

5. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


- G. Chaucer, I racconti di Canterbury
- M. Shelley, Frankenstein

6. FISICA
Principi fisici nell’illusionismo

7. STORIA DELL’ARTE
R. Magritte, La magia nera

147
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

L’Amante della menzogna di Luciano è un dialogo che tocca


un tema antico della cultura popolare, vale a dire le credenze
su mostri e fantasmi: l’opera si colloca nel filone degli scritti di
Luciano dedicati alla confutazione delle credenze tradizionali.

Apuleio, in letteratura latina, distingue due tipi di magia:


quella buona intesa come sapienza propria del filosofo-
scienziato, e quella cattiva, che tende a piegare le forze divine
al proprio volere.

Il quadro proposto di Magritte ben si lega al percorso dal


momento che, la raffigurazione riguarda una donna nuda
con la testa china, la cui parte superiore del corpo, intinta dal
pennello azzurro, è trasformata nella stessa materia del cielo.
In filosofia, è noto l’interesse di Giordano Bruno per la magia,
da lui intesa come capacità di cogliere i meccanismi secondo
i quali l’unità si articola nella molteplicità, e la molteplicità è
tutta ricomposta nell’unità.

In letteratura inglese, l’elemento magico è insito ne I


racconti di Canterbury: una serie di novelle narrate da un
gruppo di pellegrini durante un pellegrinaggio da Southwark
a Canterbury, per visitare la tomba di san Tommaso Becket.

Successivamente il candidato ricordi il Canto ventesimo


dell’Inferno dedicato agli indovini (partendo da Tiresia sino ad
arrivare a Manto) per la letteratura italiana e i processi alle
streghe avvenuto in Italia e in Europa dal Medioevo alla fine
del Settecento per storia.

148
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 4: IL CARATTERE IN ETÀ GIOVANILE

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Plutarco, Vite parallele: il carattere e le imprese dei grandi

“Ἐπεὶ δὲ τῶν νόμων εἰσενεχθέντων ἔνιοι τῷ Σόλωνι καθ'


ἐκάστην προσῄεσαν ἡμέραν, ἐπαινοῦντες ἤ ψέγοντες ἤ
συμβουλεύοντες ἐμβάλλειν τοῖς γεγραμμένοις ὅ τι τύχοιεν
ἢ ἀφαιρεῖν”

“Ma una volta che le leggi furono introdotte, tutti i giorni


alcuni si recavano da Solone per elogiarlo o biasimarlo o
per suggerirgli di inserire nei documenti, o di eliminare,
quel che capitava”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. STORIA Il ’68 e i movimenti giovanili

2. LETTERATURA STRANIERA
- J.W. Goethe, I dolori del giovane Werther (lett. TEDESCA)
- H. Melville, Moby-Dick (lett. INGLESE)

3. BIOLOGIA La personalità: le influenze della genetica

4. LETTERATURA ITALIANA
- U. Foscolo, Le ultime lettere di Jacopo Ortis
- B. Fenoglio, Primavera di bellezza
- I poeti della “quarta generazione”: Pasolini, Ragazzi di vita

5. STORIA DELL’ARTE
- P. Cézanne, Ragazzo con il panciotto rosso
- P.P. de Chavannes, Fanciulle in riva al mare

6. FILOSOFIA I giovani e la crisi di identità: Freud

7. LETTERATURA LATINA
- Orazio, Epodi
- Pedagogia ed educazione in Quintiliano

149
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

La caratteristica principale che distingue l’opera di


Quintiliano è l’attenzione alla psicologia dell’apprendimento
fino ad allora ampiamente trascurata dalla civiltà romana.

Alcune delle idee e delle impostazioni didattiche espresse


nell’Institutio oratoria mantengono una loro validità ancora
al giorno d’oggi. In letteratura italiana, un focus sul mondo
giovanile è offerto da Beppe Fenoglio in Primavera di bellezza,
che narra le vicende di un giovane, Johnny, prima studente,
poi soldato e infine partigiano, ucciso alla sua prima azione
di lotta.

L’opera Ragazzo con il panciotto rosso si lega al tema del


percorso dal momento che il protagonista del quadro è un
ragazzo dall’aspetto malinconico i cui elementi distintivi sono:
la monumentalità dell’immagine e l’accurata introspezione
emotiva.

Il candidato successivamente ricordi il movimento giovanile


del ’68, specialmente studentesco, che coinvolse molti paesi
europei e l’argomento filosofico, legato a Freud, sulla crisi di
identità dei giovani, i quali cambiano il loro atteggiamento
in base a precisi condizionamenti del mondo esterno. In
letteratura inglese, invece, si propone il romanzo di Herman
Melville, pubblicato nel 1851: resoconto in prima persona
del protagonista, il giovane marinaio Ismaele, riguardo la
spedizione di una nave per l’inseguimento della mitica “balena
bianca”.

150
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 5: IL PAESAGGIO

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Teocrito, Idilli

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE


La scelta del luogo
aiuta a migliorare
le prestazioni sportive

2. LETTERATURA LATINA
- Virgilio, Bucoliche
- Tacito, Germania

3. LETTERATURA ITALIANA
- Dante, Purgatorio XXX:
il Paradiso terrestre
- C. Pavese, La luna e i falò; La casa in collina

4. SCIENZE DELLA TERRA


Il paesaggio naturale e antropico

5. FILOSOFIA
Platone, Fedro, 227 a1-230 e5: il luogo in cui si svolge il dialogo
filosofico

6. EDUCAZIONE CIVICA
L’esigenza della tutela del paesaggio
(Art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana)

7. STORIA DELL’ARTE
- G. Seurat, Un bagno ad Asnières
- P. Cézanne, La montagna Sainte-Victoire vista dai Lauves
- A. Derain, Il ponte di Charing Cross

151
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Spesso nell’idillio teocriteo viene descritto un locus


amoenus: il boschetto dove i cantori riposano, un luminoso
paesaggio estivo invaso dal frinire delle cicale e dalle voci
della campagna, tra il mormorare di un ruscello e il fruscio del
vento tra le foglie dei pioppi. L’artista Cézanne si dedicò in
maniera ossessiva allo studio di pochi soggetti, in particolare la
montagna Sainte-Victoire: nel quadro proposto, la montagna
svetta al centro e sovrasta la pianura, con le case immerse nel
verde degli alberi.

La linea di contorno si frantuma, i colori del prato si fondono


con il cielo e arrivano addirittura a tingere le nuvole, così come
gli azzurri e i grigi del cielo entrano nella pianura fra gli alberi
e le abitazioni. La casa in collina di Pavese è un romanzo
ambientato nelle campagne torinesi nei lunghi mesi di guerra
dopo la caduta di Mussolini; sempre di Pavese ne La luna e i
falò frequenti sono le descrizioni del paesaggio piemontese.

In filosofia, noto è il passo del Fedro proposto: Socrate era


piuttosto restio ad uscire dalle mura di Atene; è dunque molto
insolito che il Fedro sia ambientato in aperta campagna, in un
locus amoenus fra i più celebri della letteratura, lungo le rive
dell’Ilisso, all’ombra di un magnifico platano (luogo ideale per
un dialogo filosofico).

In letteratura latina, si lega al tema Tacito, che visse nel


periodo di massima espansione dell’Impero romano; era
dunque inevitabile che si interessasse ai popoli stanziati lungo
i confini. Nella sua opera, intitolata Germania, fondamentale si
rivela lo studio del determinismo geografico, secondo il quale
le caratteristiche dell’ambiente fisico determinano l’aspetto
fisico e psichico degli abitanti.

152
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 6: IL FATO E LA MORTE

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Il dolore e il male nei tragici greci: il candidato parte dalla


tragedia scelta e analizzata al quinto anno

“Οὐ μὴν ἄτιμοί γ' ἐκ θεῶν τεθνήξομεν”

“Cadremo, ma non senza castigo di mano divina”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA
- Seneca, De providentia
- Agostino, De civitate Dei

2. LETTERATURA ITALIANA
- La figura di Dante Alighieri
- A. Manzoni, I promessi sposi: l’azione della provvidenza
nelle vicende umane
- La provvidenza in G. Verga

3. FILOSOFIA
- I. Kant e il problema della morte
- L’esistenza della provvidenza: G.B. Vico, Scienza nuova

4. EDUCAZIONE CIVICA
- Il codice delle leggi morali: la legge della provvidenza

5. BIOLOGIA
La morte cellulare durante lo sviluppo

6. STORIA DELL’ARTE
P. da Cortona, Trionfo della Divina Provvidenza

7. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


Il fato nei racconti di Edgar Allan Poe

153
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Nelle riflessioni filosofiche di Seneca, un posto centrale è


occupato dal ruolo del fato nella vita degli uomini e dall’idea
di provvidenza: egli cerca di dimostrare che il dolore e il male
hanno uno scopo preciso, quello di mettere alla prova chi è
già sulla via della saggezza.

All’interno della sua filosofia, Vico concilia la libera azione


umana e la volontà di Dio: la dottrina della provvidenza
vichiana prende le mosse dal rifiuto dell’azione del caso e del
fato, poiché il primo rende impossibile l’esistenza di un ordine
e il secondo è un ostacolo alla libertà. In arte si propone il
Trionfo della Divina Provvidenza di Pietro da Cortona: al centro
della soffitta, all’interno di una zona rettangolare, una scena
allegorica rappresenta il trionfo del Papato e della religione.

La Provvidenza ordina all’Immortalità, personificata, di


incoronare il Papa; intorno ai personaggi volano grandi api
dorate che rappresentano il simbolo della famiglia Barberini
alla quale il Papa Urbano VIII apparteneva.

In letteratura inglese, giova ricordare l’elemento decisivo del


fato sulla morte nei racconti di Edgar Allan Poe: il candidato
ricordi, ad esempio, Il pozzo e il pendolo, racconto pubblicato
per la prima volta nel 1842. Successivamente, il candidato
analizzi la concezione della provvidenza in Verga attraverso il
romanzo I Malavoglia (ricordando che nel testo la barca della
famiglia si chiama proprio Provvidenza).

154
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 7: LA FERITA D’AMORE

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

La tradizione epigrammatica di
Callimaco in Antologia Palatina

“ὤπτηται μέγα δή τι, μὰ δαίμονας· οὐκ ἀπὸ


ῥυσμοῦ εἰκάζω, φωρὸς δ' ἴχνια φὼρ ἔμαθον”

“Qualcosa di grande lo brucia. Per gli dèi, non lo dico


a caso: il ladro conosce le tracce del ladro”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. FILOSOFIA
Il mito della nascita di Eros:
Platone, Simposio, 202d-204c

2. LETTERATURA STRANIERA
- W. Shakespeare,
Romeo and Juliet;
A Midsummer Night’s
Dream (lett. INGLESE)
- G. Flaubert, Madame Bovary (lett. FRANCESE)

3. LETTERATURA LATINA
- Seneca, Medea
- La ferita d’amore in Catullo e Ovidio

4. EDUCAZIONE CIVICA
L’amore e il matrimonio nel Medioevo

5. LETTERATURA ITALIANA
- Leopardi, “ciclo di Aspasia”
- Iginio Ugo Tarchetti, Fosca

6. STORIA DELL’ARTE
G. de Chirico, Pianto d’amore – Ettore e Andromaca

155
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Nell’epigramma proposto, Callimaco, attraverso il motivo


della “ferita d’amore”, gioca ironicamente sul tema dell’amore
come malattia dell’anima e come incendio devastatore. Il vino,
inoltre, privando l’uomo dell’autocontrollo, svela la ferita che
rende il respiro affannoso.

Seneca, in letteratura latina, trovò lo spazio letterario per
analizzare le conseguenze dell’amore sull’animo umano nel
genere della tragedia: la Medea di Seneca, abbandona l’etica
eroica per assumere i tratti di maga e di donna innamorata
ed è resa furiosa dal tradimento dello sposo. In Simposio,
202d - 204c Socrate apprende che Eros non è propriamente
una divinità, ma un demone: appartiene cioè a una sfera
intermedia tra l’umano e il divino e svolge la funzione di
intermediario tra i due mondi.

Ciò è possibile grazie alla sua doppia natura, ereditata


dai genitori Poros e Penia: dalla madre Eros eredita
l’aspetto dell’indigenza, della mancanza che lo fa aspirare
costantemente al bello. In letteratura francese, ricordiamo
la protagonista del romanzo scelto, Emma Bovary, la cui vita
matrimoniale, la routine domestica, l’ambiente che la circonda
tradiscono tutti i desideri e le aspirazioni coltivate in gioventù:
giorno dopo giorno in lei cresce la consapevolezza che quella
storia d’amore rappresenta la fine dei suoi sogni romantici.

Successivamente il candidato passi ad analizzare il


quadro di Giorgio de Chirico, dipinto del 1914 che mette in
luce la sofferenza di Andromaca nei confronti dell’amato
Ettore (analizzi le figure collegandole alla nascita della pittura
metafisica) e, in letteratura italiana, ricordi in Leopardi il “ciclo di
Aspasia” (in particolare i testi che riflettono l’amaro disincanto
prodotto dall’amore deluso per Fanny Targioni Tozzetti).

156
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 8: IL VIAGGIO NELLA LETTERATURA

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Apollonio Rodio, Argonautiche

“Ἀρχόμενος σέο Φοῖβε παλαιγενέων κλέα φωτῶν


μνήσομαι οἳ Πόντοιο κατὰ στόμα καὶ διὰ πέτρας
Κυανέας Βασιλῆος ἐφημοσύνῃ Πελίαο
χρύσειον μετὰ κῶας ἐύζυγον ἤλασαν Ἀργώ”

“Da te sia l’inizio, Febo, a che io ricordi le gesta


degli eroi antichi che attraverso le bocche del Ponto
e le rupi Cianee, eseguendo i comandi di Pelia,
guidarono al vello d’oro Argo, la solida nave”

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA
Petronio, Satyricon

2. STORIA
Obiettivi economici delle esplorazioni portoghesi

3. EDUCAZIONE CIVICA
L’abbandono della propria patria: pro e contro

4. LETTERATURA ITALIANA
- Dante e il viaggio nei tre regni dell’oltretomba
- Pascoli, Italy in Primi poemetti
- E. De Amicis, Sull’oceano

5. BIOLOGIA Eritrociti “in viaggio” verso i tessuti

6. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


- J. Conrad: il viaggio in Africa di Marlow in Heart of Darkness
- J. Joyce, Ulysses

7. FISICA Lo spostamento delle cariche elettriche

157
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Il motivo delle Argonautiche di Apollonio Rodio è la


spedizione di Giasone e degli Argonauti per impadronirsi del
vello d’oro che si trova presso il re Eeta, nella selvaggia terra
dei Colchi (il candidato rifletta in particolare sul fatto che
molti luoghi visitati dagli Argonauti coincidono con l’itinerario
dell’Odisseo omerico).

L’Odissea omerica è messa anche sullo sfondo del Satyricon


sia per il tema della persecuzione divina subita dall’eroe,
sia per il motivo del viaggio (il candidato può ricordare ad
esempio il capitolo 101, paragrafi 1-7: lasciata la Graeca urbs
dove si erano svolte le precedenti vicende, Encolpio, insieme
al fedele Gìtone e al poeta Eumolpo, si imbarca alla volta di
Taranto e scopre, durante la navigazione, che il comandante
della nave è il suo peggior nemico, Lica).

In letteratura inglese, Conrad, attraverso la voce recitante


di Marlow, ci conduce nel cuore dell’Africa nera dove l’incontro
con la terribile realtà dello sfruttamento del Congo si dilata
fino a trasformarsi in riflessione generale sull’esperienza del
colonialismo: l’esplorazione ha trasformato uno spazio vuoto in
uno spazio di tenebra. Il candidato in storia analizzi il periodo
delle esplorazioni portoghesi facendo un focus sugli obiettivi
economici (ricerca degli schiavi, ricerca dell’oro e ricerca di
spezie) e sulle tappe della navigazione (1488: doppiaggio del
Capo di buona speranza; 1498: Vasco da Gama prosegue il
viaggio fino all’India).

Successivamente, ricordi e contestualizzi il poemetto di


Pascoli: Italy racconta il rientro nel paesino natale di una
famiglia di Castelvecchio emigrata in Ohio, negli Stati Uniti.
Infine, passi alla trattazione di argomento scientifico.

158
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 9: ESISTENZA APPARTATA

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

Menandro, Δύσκολος

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA LATINA Seneca, De otio

2. MATEMATICA Numeri primi

3. LETTERATURA STRANIERA (INGLESE)


Emily Dickinson: poetry of isolation

4. STORIA DELL’ARTE Modigliani, Ritratto di Lunia Czechowska

5. BIOLOGIA I monosaccaridi (il tema si lega al percorso perché


sono formati da una sola molecola)

6. LETTERATURA ITALIANA
- Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia
- La personalità «pensosa e schiva» di Umberto sabato
- Quasimodo, Ed è subito sera

159
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Il protagonista della commedia di Menandro, Cnemone,


trascorre le sue giornate lontano dalla città, lavorando nel
suo podere ai confini dell’Attica perché detesta la presenza
della gente. Lui è un uomo roso da un segreto male di vivere,
da una sofferenza tutta chiusa dentro di sé, che lo porta a
manifestare un’indiscriminato odio contro l’umanità intera.

Seneca dedicherà al giovane amico Anneo Sereno il dialogo


intitolato, De otio, «La vita contemplativa»: si tratta di un tempo
libero da impegni ufficiali, ma che può e deve essere utilizzato
per coltivare interessi e conoscenze indispensabili per un
progresso interiore nella dimensione della contemplatio.

In Quasimodo, il motivo che domina i tre versi della poesia


proposta è quello della solitudine: anche la luce, elemento
che normalmente possiede una connotazione positiva, qui
è associata ad un raggio che trafigge, in quanto attraversa
dolorosamente l’essere umano.

In arte si pensi a Modigliani e alle figure da lui ritratte:


silenziose e riservate, i cui volti sono velati da malinconia.
Ritratto di Lunia Czechowska è un dipinto del 1917: i capelli scuri
raccolti sulla nuca lasciano interamente il campo al volto
sottile della donna, dalla bocca socchiusa e dagli occhi privi
di pupille, artificio che, nelle intenzioni dell’artista, non indica
indifferenza, ma allude allo sguardo interiore.

In letteratura inglese, il candidato ricordi le poesie della


poetessa Emily Dickinson: donna appartata, isolata dai
rumori del mondo nel modesto villaggio del Massachusetts
dove condusse la sua esistenza. Il candidato passi poi alla
trattazione di argomento scientifico.

160
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 10: L’INFINITO

DOCUMENTO DI LETTERATURA GRECA

La cultura ellenistica: studi matematici, fisici, astronomici


(il candidato ricordi di questo periodo la centralità del libro,
la κοινὴ διάλεκτος, la biblioteca e lo studio filologico).

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA Leopardi, L’infinito

2. MATEMATICA Limiti di funzioni per X tendente all’infinito

3. LETTERATURA LATINA La cultura scientifica a Roma nell’età


imperiale (Plinio il Vecchio, Naturalis historia)

4. LETTERATURA STRANIERA
- J.L. Borges, La biblioteca di Babele (lett. SPAGNOLA)
- L. Carroll, Alice’s Adventures in Wonderland (lett. INGLESE)

5. FILOSOFIA Anassimene di Mileto: che cos’è l’infinito?

6. STORIA DELL’ARTE L. Fontana, Concetto spaziale. Attesa.

7. FISICA Legge della conservazione della massa

161
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

Per la straordinaria fioritura della scienza in età ellenistica


fu decisivo il sostegno dei potenti regni di recente formazione
- in particolare il dominio dei Tolomei in Egitto, a cui si deve
l’istituzione del Museo di Alessandria con le annesse biblioteche
- che attirarono le personalità più valide e permisero loro di
operare al meglio.

Questo periodo trova un parallelo nella Roma di età


imperiale caratterizzato da una grande espansione di ceti
tecnici e professionali (medici, architetti, agronomi). Verso il
77-78, Plinio concluse la Naturalis historia e presentò l’opera
al nuovo imperatore Tito: si tratta di un testo a carattere
enciclopedico, che costituisce una straordinaria summa delle
conoscenze antiche sui più svariati argomenti. In arte si lega al
tema la persona di Lucio Fontana: la serie dei concetti spaziali
denominati Attese e meglio conosciuti come Tagli rappresenta
il ciclo più ampio della sua produzione.

Si tratta di superfici monocrome, dipinte in modo uniforme


con colori forti e puri utilizzando l’idropittura; le tele in seguito
venivano “ferite” con un rasoio da uno o più squarci verticali
inferti dall’artista con gesti energici.

In filosofia, Anassimene di Mileto si chiede che cos’è


l’infinito e arriva alla conclusione che tutte le cose divengono
perché alla base del loro divenire c’è la rarefazione dell’aria
e la condensazione. In letteratura spagnola Borges sfida il
lettore sul concetto di infinito e sull’idea di ricerca della Verità:
il suo racconto descrive un’enorme biblioteca e in questo
luogo gli uomini cercano l’unico libro che contiene la verità,
scontrandosi con l’impossibilità di trovarlo.

Successivamente, il candidato passi all’analisi del testo


L’infinito di Leopardi, composto a Recanati nel 1819 e, infine,
passi alla trattazione di argomento scientifico.

162
CAPITOLO 4: Il colloquio

LETTERATURA INGLESE
Percorso N. 1: LA NASCITA DEL ROMANZO MODERNO E LA MODERNITÀ

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Defoe

“I was dreadfully frightened (that I must acknowledge) when I per-


ceived him to run my way, and especially when, as I thought, I saw
him pursued by the whole body; and now I expected that part of
my dream was coming to pass, and that he would certainly take
shelter in my grove; but I could not depend by any means upon
my dream for the rest of it, viz. that the other savages would not
pursue him thither, and find him there. However, I kept my station,
and my spirits began to recover when I found that there was not
above three men that followed him, and still more was I encou-
raged when I found that he outstripped them exceedingly in run-
ning, and gained ground of them, so that if he could but hold it for
half an hour, I saw easily he would fairly get away from them all”.

“Crusoe Rescues Friday” from ‘Robinson Crusoe’


by Daniel Defoe (1719)

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA ITALIANA:
U. Foscolo, le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis, 1799

2. LETTERATURA INGLESE:
J.SWIFT, I VIAGGI DI GULLIVER vs Robinson Crusoe di Daniel Defoe

3. GEOGRAFIA: Le Americhe

4. STORIA: La Modernità, l’Assolutismo e le Grandi Rivoluzioni.

5. FILOSOFIA: Hegel

6. BIOLOGIA: il sistema nervoso

7. STORIA DELL’ARTE: il modernismo


163
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame proposto dalla commissione)
Alla fine dell’Ottocento, grazie alla seconda rivoluzione indu-
striale, l’Europa visse un periodo di forte cambiamento e pro-
gresso. I nuovi metodi scientifici furono applicati a vari ambiti
della vita migliorandola. La letteratura occidentale vive la fio-
ritura del romanzo moderno, nato in Gran Bretagna il secolo
precedente, chiamato anche ‘romanzo borghese’. Il maggio-
re esponente fu Swift con il suo “Gulliver’s Travels” un romanzo
che coniuga fantasia e satira in un’allegoria dell’animo umano.
Un altro scrittore britannico davvero influente che appartiene
alla corrente del romanzo moderno è Daniel Defoe con il suo
Robinson Crusoe (scritto in forma epistolare ed è una sorta di
autobiografia del protagonista che trascorre 28 anni della sua
vita in un’isola tropicale).

(Il candidato legge il materiale proposto dalla commissione e fa una critica


sull’estratto sulla descrizione di ‘Friday’ tratto dal romanzo Robinson Crusoe).

Un altro romanzo epistolare, considerato in verità come il pri-
mo romanzo epistolare della letteratura italiana, dell’Ottocento è
“Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis” di Ugo Foscolo. Appartenente alla
modernità è anche il romanzo storico, citiamo pertanto anche l’o-
pera di Alessandro Manzoni e i “Promessi Sposi”. ’Ottocento è stato
anche un secolo di grandi scoperte geografiche, antropologhe e
scientifiche. Uno dei territori maggiormente studiati, a causa anche
delle numerose spedizioni navali dirette in quelle zone, è l’America.
Il XIX secolo è il secolo della modernità ma anche dell’assolutismo e
delle grandi rivoluzioni causate dai grandi cambiamenti economici
e politici. Il filosofo tedesco Hegel definì il romanzo la “moderna epo-
pea borghese”, proprio perché esso si affermò in Europa come vei-
colo letterario di diffusione dell’ideologia borghese liberale. A causa
del ritmo di vita accelerato, dovuto al modernismo e al progresso ot-
tocentesco, molti uomini e donne hanno sofferto di disturbi psicoti-
ci, ovvero delle interazioni di neurotrasmettitori del sistema nervoso.
Tra i fattori che determinarono il modernismo c’erano lo sviluppo
delle moderne società industriali e la rapida crescita dell’urbaniz-
zazione, Il modernismo si contrappose spesso alle certezze del pen-
siero illuminista, e molti modernisti si opposero alla fede religiosa.
Questi elementi influenzarono fortemente le attività e le creazioni
di coloro che sentivano le forme tradizionali di arte o architettura
dando vita a un vero e proprio movimento artistico e culturale.

164
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 2: IL ROMANTICISMO E IL RISORGIMENTO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Keats

“What men or gods are these? What maidens loth?


What mad pursuit? What struggle to escape?
What pipes and timbrels? What wild ecstasy?
Heard melodies are sweet, but those unheard
Are sweeter …”.

J. Keats, ‘Ode on a Grecian Urn’,1819.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
The Romanticism

2. STORIA:
Risorgimento Italiano

3. LETTERATURA ITALIANA:
Manzoni

4. LETTERATURA LATINA:
La natura in Lucrezio

5. FILOSOFIA: 
la riflessione “idealistica” di Fichte, Schelling, Hegel

6. STORIA DELL’ARTE:
Il bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV,
F. Hayez, 1859.

7. GEOGRAFIA:
Il magnetismo terrestre  

165
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Il Romanticismo è una corrente culturale-artistica, nata tra


Germania e Gran Bretagna, alla fine del XVIII secolo. Essa ri-
guarda l’immaginazione, le emozioni, la fantasia, l’opposizione
alla fede assoluta nella ragione e permette di dar respiro alle
passioni e ai sentimenti di tutti gli esseri umani.

Nella letteratura inglese, il romanticismo è ben visibi-
le nelle ballate di William Wordsworth e di Samuel Taylor
Coleridge ma anche nei componimenti di John Kea-
ts come l’Ode on a Grecian Urn. Nella sua poetica tro-
viamo tutti gli elementi chiave del romanticismo: bellez-
za, irrealismo, musicalità, disillusione e immaginazione.
Keats è il pioniere dell’estetismo che afferma che la bellezza è
l’unico valore eterno per l’essere umano.

Ben presto il romanticismo arrivò anche in Ita-
lia influenzandone anche il periodo storico con il Ri-
sorgimento. Quest’ultimo fu il motore per la nascita di
uno stato indipendente e unito che diventerà l’Italia.
Lo stampo politico del Rinascimento era di matrice nazionali-
sta suddiviso in due correnti: cattolico-liberale e democratica.
In questo periodo storico, Alessandro Manzoni è uno degli in-
tellettuali italiani più importanti. Il suo romanzo storico, i Pro-
messi Sposi, si inserisce nella corrente del romanticismo pro-
prio per la ricostruzione di vicende fantastiche, sentimentali e
ambientate in un preciso luogo e periodo.

Se la natura è una rinomata concezione della stessa, nel
rapporto con l’uomo rappresentava una delle più interessanti
ideologie prodotte dalla riflessione romantica, non ci si può
esimere dal ravvisare elementi di carattere teorico formulati
da Lucrezio già nel corso del 1° secolo a.C. nel suo De Rerum
Natura in cui spiega i principi della fisica epicurea, la natura
dell’organismo umano e il rapporto tra anima e conoscenza e
per finire l’origine del mondo e dei fenomeni naturali.

166
CAPITOLO 4: Il colloquio

La riflessione idealistica di Fichte, Schelling ed Hegel è una


delle tematiche affrontate dalla filosofia dell’ottocento che
presenta anche delle idee romantiche. Per Hegel, in special
modo, nei romantici è il sentimento, la fede, l’intuizione defini-
te come ‘romantiche fantasticherie’ che primeggiano su ogni
facoltà umana. È la Ragione il principio primo del pensiero e
della realtà.

Il romanticismo nell’arte è ricchissimo di opere d’arte. Una di
queste è il dipinto di Hayez, Il Bacio, che rappresenta l’attimo
terribile del distacco tra due giovani condannati a una sepa-
razione piena di tragici enigmi. I sentimenti e la natura umana
sono risaltate da questo attimo eterno e magnetico.
Le teorie e le scoperte formulate intorno al magnetismo, du-
rante il periodo del romanticismo, accompagnate dalle diver-
se applicazioni delle stesse a corpi sempre più estesi, hanno
permesso di pervenire al risultato per il quale lo stesso globo
terrestre si comporta come una sorta di enorme calamita con
il polo positivo al nord e quello negativo al sud.

167
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 3: L’INNOCENZA E L’ESSERE UMANO


MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE
Blake
“Little Lamb, who made thee?
Dost thou know who made thee?
Gave thee life, and bid thee feed
By the stream and o’er the mead;
Gave thee clothing of delight, 5
Softest clothing, woolly, bright;
Gave thee such a tender voice,
Making all the vales rejoice!
Little Lamb, who made thee?
Dost thou know who made thee? 10
Little Lamb, I’ll tell thee,
Little Lamb, I’ll tell thee:
He is called by thy name,
For He calls Himself a Lamb.
He is meek, and He is mild; 5
He became a little child.
I a child, and thou a lamb,
We are called by His name.
Little Lamb, God bless thee!
Little Lamb, God bless thee! 20”.
W. Blake, The Lamb, Songs of Innocence, 1789.
POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE: Songs Of Innocence, W.blake, 1789.

2. STORIA: L’inquisizione

3. LETTERATURA ITALIANA: Pasolini, Calvino E L’innocenza

4. LETTERATURA LATINA: L’innocenza Di Ippolito - Fedra, Seneca

5. FILOSOFIA: L’innocenza Di Zaraustra, Nietzsche

6. STORIA DELL’ARTE: P. Gauguin, La Perdita Dell’innocenza

7. BIOLOGIA: Il Cuore

168
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

L’innocenza è da sempre un mezzo di salvezza, in una re-


altà pervasa da mutamenti, sconvolgimenti esistenziali e
onirici. Uno dei poeti che più hanno raccontato l’innocen-
za è, senza dubbio, William Blake all’interno delle sue Songs
of Innocence and Experience. Il poeta britannico conside-
ra l’essere umano parte del “mondo in un grano di sabbia”,
la sua poetica – breve e intensa – è un vero e proprio elo-
gio all’innocenza, alla semplicità e alla bellezza delle pic-
cole cose come si nota all’interno della poesia ‘The Lamb’.
L’agnello è un archetipo che appartiene alla simbologia cri-
stiana, dove allude all’innocenza, alla purezza, e infine alla
crocifissione di Gesù, atta a liberare gli uomini dalla schiavitù
del peccato: l’agnello di Dio.

Una delle vittime che sono state condannate innocen-
temente sono quelle della Santa Inquisizione. È opinione
comune che col nome d'Inquisizione si designi un tribuna-
le istituito dalla Chiesa romana per la repressione dell'e-
resia o di delitti connessi con l'eresia o dalla Chiesa a essa
assimilati. “Inquisizione” non è sinonimo di “repressione
dell’eresia”, repressione che è stata sempre esercitata dal-
la Chiesa da quando l’esistenza di un corpo di dottrine ca-
nonicamente determinate e di un forte potere centrale che,
professandola, rende ufficiale e “ortodossa” questa norma
di fede ha consentito di individuare nell’eretico il battezzato.
Il reato di eresia era quello maggiormente condannato ed era
di competenza esclusiva della Chiesa cattolica che agiva at-
traverso i propri tribunali. L’Inquisizione comminava la morte,
affidando l’esecuzione della pena all’autorità civile, il cosid-
detto braccio secolare, avendo la costituzione 18 del Concilio
Lateranense IV, la De iudicio sanguinis et duelli clericis interdic-
to, fatto divieto agli ecclesiastici di spargere il sangue.

La letteratura italiana è ricca di esempi, descritti in pro-


sa o in poesia, che trattano l’argomento dell’innocenza. Due

169
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

scrittori del Novecento, stiamo parlando di Calvino e Pasolini,


utilizzano questa tematica all’interno delle loro opere. Per Cal-
vino l’innocenza è un mezzo di salvezza, in un mondo pervaso
da mutamenti, sconvolgimenti esistenziali e onirici. Per Paso-
lini l’innocenza è una macchia, è una condanna, una “colpa”.
Queste due opposte concezioni di “innocenza” nelle opere di
Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini si ritrovano in molti dei loro
personaggi: in Calvino, oltre il “bambino-soldato” Pin, è un
esempio di pura innocenza il manovale Marcovaldo, pura rap-
presentazione delle conseguenze del capitalismo industriale,
del boom economico e dell’alienazione.   Sostanzialmente e
ideologicamente diverso è il concetto di “innocenza” in Pasolini.
Per Pasolini l’innocenza è una colpa, una grandissima colpa,
perché significa accettare biecamente tutte le perversioni
che il nuovo tempo sta propinando alla nuova generazione;
una generazione che dai padri sta passando ai figli e i figli
«pagano sempre le colpe dei padri». La colpa dell’innocenza
è irrimediabile e l’unica soluzione per espiare questa colpa è
la morte.

Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, in Così parlò Zara-


thustra, utilizza la sua teoria del libero arbitrio per negare che
esiste sia la libertà di volere che di non volere. La distinzione
avviene tra libertà forti e deboli sicché il libero arbitrio è solo
un’illusione. Nietzsche afferma che attraverso il libero arbitrio,
l’uomo nega la sua soggezione nei confronti sia della realtà
che di se stesso. In questo modo egli lo fa essere quello che è
allontanandosi così dall’armonia pagana con la totalità del-
le cose che caratterizza la figura del ‘fanciullo’ che conquista
il mondo: “Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un
giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro
dire di sì. Sì, per il giuoco della creazione, fratelli, occorre un
sacro dire di sì: ora lo spirito vuole la sua volontà, il perduto per
il mondo conquista per sé il suo mondo”.

Da un punto di vista artistico, l’innocenza viene racconta-


ta benissimo da Paul Gauguin all’interno della tela realizzata
tra il 1890 e il 1891 intitolata “La perdita dell’innocenza”. L’opera
diventò in poco tempo molto famosa tra i giovani artisti fino
a costituire il manifesto dell’arte simbolista. Siamo ben lonta-

170
CAPITOLO 4: Il colloquio

ni dalla pittura impressionista. Infatti, mentre gli impressioni-


sti rappresentano la natura nella sua intensità, Gauguin nella
pittura cerca di esplorare i misteri dell’inconscio e nei dipin-
ti come questo, trasferendovi le sue ansie, le sue paure e le
sue visioni fantastiche e oniriche. Il dipinto può avere anche
un significato autobiografico: l’artista che è alla ricerca della
verginità perduta e che sogna un luogo nuovo in cui l’anima,
corrotta dalla civiltà occidentale possa rigenerarsi.

Per gli  antichi Egizi, e nelle dottrine  esoteriche  in genera-


le, il cuore oltre a essere preposto al  sentimento, è anche
l’organo dell’intelligenza  e della  conoscenza. Nella  Grecia
classica, e in particolare per il filosofo e scienziato  Aristo-
tele, il cuore era ritenuto sede della  memoria. Nella filoso-
fia scolastica medievale si produsse un acceso dibattito ri-
guardo alla sede delle facoltà animiche, pensate come veri
e propri spiriti mediatori tra il corpo e la mente. Da quel mo-
mento si pensò che la sede dell’anima e quindi dell’inno-
cenza fosse proprio il cuore. Il cuore è un organo muscolare
cavo presente nella maggior parte degli organismi animali.
Negli esseri umani è posto al centro della cavità toracica, più
precisamente nel mediastino medio fra i due polmoni, die-
tro lo sterno e le cartilagini costali, che lo proteggono come
uno scudo, davanti alla colonna vertebrale, da cui è separato
dall’esofago e dall’aorta, e appoggiato sul diaframma, che lo
separa dai visceri sottostanti. Costituito pressoché esclusiva-
mente da tessuto muscolare striato, è circondato da un sacco
fibroso che prende il nome di pericardio. Il cuore ha la forma
di un tronco di cono ad asse obliquo rispetto al piano sagit-
tale: la sua base maggiore guarda in alto, indietro e a destra,
mentre l’apice è rivolto in basso, in avanti e a sinistra; pesa
nell’adulto all’incirca 250-300 g.

171
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 4: IL VENTO, L’INFINITO E L’UOMO


MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE
Shelley
O wild West Wind, thou breath of Autumn’s being,
Thou, from whose unseen presence the leaves dead
Are driven, like ghosts from an enchanter fleeing,

Yellow, and black, and pale, and hectic red,


Pestilence-stricken multitudes: O thou,
Who chariotest to their dark wintry bed

The winged seeds, where they lie cold and low,


Each like a corpse within its grave, until
Thine azure sister of the Spring shall blow

Her clarion o’er the dreaming earth, and fill


(Driving sweet buds like flocks to feed in air)
With living hues and odours plain and hill:

Wild Spirit, which art moving everywhere;


Destroyer and preserver; hear, oh hear! (…).
P. S. Shelley, Ode to the West Wind, 1820.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE: ODE TO THE WEST WIND, SHELLEY

2. STORIA: Il vento è stata l’unica materia prima energetica nel


settore dei trasporti fino all’invenzione della macchina a vapo-
re del XVIII secolo.

3. LETTERATURA ITALIANA: LEOPARDI, L’INFINITO (IL VENTO)

4. LETTERATURA LATINA: Seneca e la sua filosofia della virtus (infinito)

5. FILOSOFIA: Per Hegel il Finito, in quanto è reale, è lo stesso in-


finito. L’Assoluto è origine, fine e causa della realtà. Quest’ulti-
ma è dunque la manifestazione dello spirito che produce se
stesso. L’hegelismo vede nel mondo (il finito) la manifestazione
o la realizzazione di Dio (l’infinito).

6. STORIA DELL’ARTE: VENTO, GOGH

172
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Uno dei capolavori letterari che trattano l’argomento del


vento è l’Ode to the West Wind di Percy Bysshe Shelley, massi-
mo poeta della generazione romantica inglese. Questa poesia
composta, nel 1819, vicino Firenze presenta cinque strofe e de-
scrive gli effetti del vento impestuoso dell’ovest della natura.
Questo è simbolo dell’ispirazione poetica e del cambiamen-
to portato dalla figura del poeta che appare come un profe-
ta.L’Ode to the West Wind fonde la sensibilità romantica con
lo spirito anarchico del poeta. Si celebra il vento come forza
rigeneratrice della Natura e dell’umanità stessa attraverso lo
strumento del suo canto.

Negli anni in cui visse Shelley, la Gran Bretagna visse il perio-


do della seconda rivoluzione industriale. Il vento è stata l’unica
materia prima energetica nel settore dei trasporti fino all’in-
venzione della macchina a vapore del XVIII secolo. La macchi-
na a vapore rivoluzionò anche il sistema dei trasporti. Nel Set-
tecento l’uomo si muoveva ancora alla velocità dei cavalli e, in
mare, solo grazie all’energia prodotta dalla forza delle brac-
cia (remi) o dal vento (vele), come avveniva sin dalla preistoria.
All’inizio dell’Ottocento iniziò la costruzione delle locomotive a
vapore che, perfezionate nel corso degli anni, consentirono di
sviluppare estese reti ferroviarie e velocizzare enormemente il
trasporto di uomini e merci.

Giacomo Leopardi è un poeta romantico che, come Shelley,


è l’autore de “L’Infinito”. Egli si trova sopra il Monte Tabor e una
siepe gli impedisce di vedere cosa si trova aldilà di essa. Nella
sua immaginazione vede infiniti spazi e ascolta silenzi sovru-
mani e una quiete profondissima che rappresentano la morte.
Immerso nella natura sente anche il vento stormire. il suo ru-
more ridestasse l’immaginazione del poeta che stava imma-
ginando il silenzio e la quiete aldilà della siepe e lo riporta alla
realtà e a ripensare alle stagioni passate e a quella ancora
presente. Lo riporta a pensare anche sull’infinito.

173
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Per il filosofo tedesco Hegel, in Fede e Sapere, il concetto di


Finito, in quanto è reale, è lo stesso infinito. L’Assoluto è origine,
fine e causa della realtà. Quest’ultima è dunque la manifesta-
zione dello spirito che produce se stesso. L’hegelismo vede nel
mondo (il finito) la manifestazione o la realizzazione di Dio (l’in-
finito).

Come diceva il grande autore Lucio Anneo Seneca: “Non


esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove an-
dare”, il marinaio che non conosce la sua meta è destinato a
naufragare. Seneca sostiene, all’interno di De Vita Beata, che
la felicità risiede non nel piacere ma nella virtù, in una vita con-
forme alla nostra natura, cioè secondo ragione. Polemizzando
poi con coloro che accusano i filosofi di vivere bene, in contra-
sto con i loro insegnamenti, dice che il saggio, pur possedendo
la ricchezza, non se ne cura, come non si cura del piacere, del
dolore e della salute, ma che comunque preferisce prendere il
meglio dalla borsa della Fortuna.

Uno dei pittori che più influenzò la storia dell’arte tra la fine
del XIX secolo e gli inizi del XX fu Vincent Van Gogh. Egli raccon-
tò perfettamente il vento all’interno delle sue tele. Vincent era
tormentato dai colori vivi, forti e sanguigni. Negli ultimi anni sta
prendendo piede la teoria secondo cui Van Gogh, pare che
soffrisse anche di una forma di cecità progressiva, ma non do-
vuta a patologie dell’occhio bensì della corteccia visiva, in po-
che parole quella chiamata blindsight, o cecità corticale. Se
fosse vero i suoi quadri rappresentano una testimonianza paz-
zesca di ciò che si vede con poca vista, cioè con l’ipovisione
che quasi sicuramente lo aveva colpito. Questa caratteristica
emerge soprattutto nell’opera “Il Vento” in cui le pennellate a
vortice e il colore blu scelto dal pittore olandese raccontano al
meglio la meraviglia della brezza.

174
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 5: IL DECADENTISMO E L’ESTETISMO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Wilde

The artist is the creator of beautiful things. To reveal art and


conceal the artist is art’s aim. The critic is he who can
translate into another manner or a new material
his impression of beautiful things.

O. Wilde, Preface of the Picture of Dorian Gray, 1890.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
Oscar Wilde e The Picture of Dorian Gray

2. LETTERATURA ITALIANA:
Il super uomo di Gabriele D’Annunzio

3. STORIA:
fascismo, nazismo e stalinismo

4. STORIA DELL’ARTE:
Gustave Moreau (L’apparition)

5. LETTERATURA LATINA:
il Satyricon di Petronio

6. FILOSOFIA:
Nietzsche e la volontà di potenza

7. BIOLOGIA:
teoria della relatività di A. Einstein

175
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Alla fine dell’Ottocento al romanzo naturalista, esattamen-


te tra il 1885-1886, subentrò il romanzo decadente. L’elemento
principale del movimento decadente è la figura del dandy.
L’estetismo ha l’obiettivo di: “fare della propria vita un’opera
d’arte”. È necessario coltivare il senso della bellezza. Il roman-
zo capolavoro di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, esalta
la giovinezza e la bellezza teorizzando così i principi dell’este-
tismo decadente. Secondo Wilde l’arte, è la suprema attività
dell’uomo e il valore attribuito alla bellezza e giustifica anche
le violazioni della morale. Per cui le azioni non vanno giudicate
secondo i consueti schemi di giusto o ingiusto, ma in base al
piacere che producono.

Se in Gran Bretagna l’estetismo e il decadentismo possiede
come maggior esponente Oscar Wilde, in Italia Gabriele D’An-
nunzio è considerato l’esponente più emblematico del Deca-
dentismo. L’analisi della sua personalità riguarda, oltre che la
storia della letteratura, l’intera storia della cultura di massa,
della politica, del costume e della società italiana tra l’Otto-
cento ed il Novecento. La poetica di D’annunzio si basa su
un’esaltazione del valore della parola e su una completa fusio-
ne tra uomo e natura. La figura dannunziana del superuomo,
influenzata dal pensiero di Nietzsche è uno sviluppo di quella
precedente dell’esteta, la ingloba e le conferisce una funzione
diversa, nuova. D’Annunzio non si limita più a vagheggiare la
bellezza in una dimensione ideale, ma si impegna per imporre,
attraverso il culto della bellezza, il dominio di un’élite violenta
e raffinata sulla realtà borghese meschina e vile. Il poeta pe-
scarese, noto anche per la sua attività politica, non aderì mai
ufficialmente al fascismo (anche se all’inizio aveva aderito ai
Fasci di combattimento), ma nonostante ciò molti suoi motti e
simboli utilizzati a Fiume, vengono usati dai fascisti per cele-
brare D’Annunzio come uno dei più importanti e fecondi scrit-
tori Italiani.

176
CAPITOLO 4: Il colloquio

Il fascismo fu una delle forme del totalitarismo assieme al


nazismo e allo stalinismo. I regimi totalitari mirano a mantene-
re la loro società in uno stato di mobilitazione imposta dall’alto
che sia la più estesa, frequente e continua possibile; da regimi
di mobilitazione esigono impegno continuativo, cancellano i
confini tra pubblico e privato, chiedono ai cittadini di devolve-
re alla politica tutto o quasi tutto il tempo libero.

L’Apparizione di Gustave Moreau è un’opera nella quale
l’artista interpreta la figura biblica di Salomè in pieno spirito
del decadentismo. Infatti Salomè è un personaggio perfetto
per interpretazioni storico-orientaliste, simboliste e soprattut-
to decadenti. L’ambiente descritto con precisione da Gustave
Moreau ricorda l’Oriente arcaico. L’artista infatti rappresentò
un tempietto nell’ombra tra le colonne, idoli pagani e statuette
egizie a forma di animali. L’ambiente è poi decorato con fiori
e ricchi tessuti. Moreau creò un insieme di citazioni storiche
di vari periodi per suggerire un’atmosfera antica, orientaleg-
giante, mistica e decadente.

Se nel corso del XIX secolo nasce e si afferma il movimento


decadente in tutte le sue rivisitazioni e sfaccettature, non è da
escludere che anche la letteratura latina dimostri, sin dai tem-
pi di Nerone, l’esistenza di canoni di vita che possono riman-
dare al decadentismo. Uno di questi esempi della letteratura
latina è il Satyricon di Petronio in cui  ritroviamo una commi-
stione di generi tra cui la poesia epica.

Le dure leggi del mercato, i conflitti nazionali, le due guerre


mondiali portarono alla fine dell’ottimismo-positivistico. Con
Freud nasce una nuova scienza, la psicoanalisi, successiva-
mente si sviluppò la teoria della relatività di Einstein contrario
a quanto affermarono Galileo e Newton.

177
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 6: LE CORRISPONDENZE E LE LETTERE

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

E. Dickinson

“I’m Nobody! Who are you?


Are you – Nobody – too?
Then there’s a pair of us!
Don’t tell! they’d advertise – you know!

How dreary – to be – Somebody!


How public – like a Frog –
To tell one’s name – the livelong June –
To an admiring Bog!”
I’m Nobody! Who are you? (260) - Emily Dickinson - 1830-1886.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
Jane Austen ed Emily Dickinson

2. STORIA:
Le corrispondenze epistolari nelle trincee (Grande Guerra)

3. LETTERATURA ITALIANA:
Giosuè Carducci (lettere)

4. LETTERATURA LATINA:
Heroides di Ovidio

5. FILOSOFIA:
Freud

6. BIOLOGIA:
C. Darwin

7. STORIA DELL’ARTE:
Cézanne, Monet, Renoir e Van Gogh

178
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Il romanzo epistolare è un genere letterario che si sviluppa


dal XVIII secolo. In letteratura le lettere, epistula-ae in latino,
sono state da sempre utilizzate fin dall’antichità (basti pensa-
re alle Heroides di Ovidio o alle Lettere di Abelardo ed Eloisa
di Pietro Abelardo). Il romanzo epistolare viene scritto in prima
persona in cui avviene uno scambio tra due o più personaggi
(ciò consente al lettore di conoscere vari punti di vista), la nar-
razione si sviluppa attraverso una raccolta di lettere. Di tanto
in tanto è possibile osservare un intervento diretto del narra-
tore che dà vita a una cornice alle corrispondenze epistolari.

Uno degli esempi di romanzo epistolare più importanti della


letteratura inglese è Lady Susan di Jane Austen. Esso è stato
scritto nel 1794 ma fu pubblicato postumo nel 1871. La sua ope-
ra si svolge in 41 lettere, corrispondenze tra Lady Susan e Mrs
Johnson (carissima amica, complice di vari intrighi e sotterfugi).
Un’altra opera inglese singolare sono le Lettere D’Amore di
Emily Dickinson. In queste corrispondenze, Dickinson declina
l’amore in varie forme liriche che si fondono alla prosa. Qui la
poetessa riunisce le lettere scambiate alle amiche, i biglietti di
San Valentino e le missive indirizzate al suo amato Lord (si fa
riferimento all’estratto proposto dalla commissione).

Tra il 1872 e il 1878 anche la letteratura italiana vede la


stesura di una corrispondenza sentimentale assai interes-
sante. Giosuè Carducci fu il protagonista dello scambio di
lettere romantiche assieme a Carolina Cristofori Piva (mo-
glie del militare di carriera Domenico Piva). Questa parentesi
personale viene raccolta all’interno de “Il leone e la pante-
ra – Lettere d’amore a Lidia (1872-1878)”. Il ‘leone’ è Carduc-
ci, all’ora era docente di letteratura italiana a Bologna, e la
‘pantera’ è Carolina; tra loro scoppia immediatamente una
prorompente passione. Tutto ciò è raccontato nelle 600 let-
tere scritte in sei anni, durante i quali, però, gli incontri fu-
rono piuttosto radi. La giovane musa, ribattezzata ‘Lidia’ e

179
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

forse da lui resa madre, ispira in questo periodo al Carducci


alcune tra le sue liriche più fascinose.

Se la fine dell’Ottocento in Europa le lettere venivano utiliz-


zate per corrispondenze personali, spesso a sfondo sentimen-
tale, a partire dall’estate del 1914 il vecchio continente prima e
il mondo intero iniziarono la prima guerra tecnologica su sca-
la mondiale: la Grande Guerra. Per la prima volta, nella storia
dell’umanità, ha coinvolto una quantità di uomini inimmagina-
bile: circa 74 milioni di soldati mobilitati di cui oltre 10 milioni
morirono e furono feriti almeno 21 persone. La prima guerra
mondiale in pochissimo tempo si trasformò in un teatro degli
orrori raccontato dai soldati in un laboratorio di scrittura pra-
tica. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, la migra-
zione favorì la nascita di corrispondenze epistolari utili per la
narrazione di ciò che accadeva nella quotidianità di migliaia
di uomini e donne. Ben presto la scrittura di lettere in trincea
divenne una necessità: si scriveva per resistere e non morire.

Tra il 25 e il 16 a.C. Publio Ovidio Nasone compose ‘Heroi-
des’, una raccolta di epistole immaginarie (una delle prime
testimonianze di “prosa epistolare” della letteratura latina).
L’opera è composta da 21 lettere d’amore o di dolore, in disti-
ci elegiaci, che si immaginano essere state scritte da famo-
se donne per i loro mariti o amori. La prima serie, da 1 a 15,
è scritta da donne famose eroine del mito greco (Penelope
a Ulisse, Fillide a Demofonte, Briseide ad Achille, Fedra a Ip-
polito, Enone a Paride, Ipsipile a Giasone, Ermione a Oreste,
Deianira a Ercole, Arianna a Teseo, Canace a Macareo, Me-
dea a Giasone, Laodamia a Protesilao, Ipermnestra a Lin-
ceo), del mito latino (Didone a Enea) e storiche (Saffo a Faone).
La seconda serie, da 16 a 21, che attinge interamente dalla mi-
tologia greca, contiene le lettere di tre innamorati con le rispo-
ste delle loro donne (Paride ed Elena, Ero e Leandro, Aconzio e
Cidippe). Il nucleo principale è costituito dalle epistole aventi
come soggetto lamenti di donne abbandonate o tradite: dalla
vicenda di Fillide si passa al lamento di Briseide.

Tra il 1873 e il 1939 Sigmund Freud scrisse diverse lettere. Non
in molti sanno che il neurologo e filosofo austriaco, oltre ad

180
CAPITOLO 4: Il colloquio

aver dato vita a una delle branche moderne della psicologia


(la psicanalisi) fu un epistolografo di rara coscienziosità. Tutte
le corrispondenze da lui ricevute avevano sempre una rispo-
sta chiunque fosse il mittente. Tra i molti destinatari di que-
sta raccolta troviamo: Martha Bernays (moglie), i figli di Freud,
la cognata Minna, Carl Gustav Jung, Karl Abraham, Lou An-
dreas-Salomé, Max Ettington, Ernst Jones, Sandor Ferenczi,
Stanley Hall, Oscar Pfister, James Putnam, Otto Rank, l’amico
Wilhelm Fliess, Romain Rolland e Marie Bonaparte. Queste epi-
stole furono scelte e raccolte dal figlio Ernst e pubblicate all’in-
terno del volume “Lettere 1873-1939”.

Charles Darwin, il noto biologo e naturalista britannico, ce-
lebre per la sua teoria sull’evoluzione delle specie nel libro L’o-
rigine delle specie, fu autore di diverse lettere (se ne contano
più di 5000) scritte a partire dal 1821 fino a quelle composte
durante il famoso viaggio a bordo del Beagle del 1865. Inoltre,
sono presenti anche lettere scritte a partire dal 1821, quando
Darwin aveva solo 12 anni.

Le lettere sono rivolte sia a importanti personalità scienti-


fiche del tempo come il geologo Charles Lyell, i botanici Asa
Gray e Joseph Dalton Hooker, il naturalista Alfred Russel Wal-
lace e lo zoologo Thomas Henry Huxley, sia a membri della sua
famiglia, come la sorella Carolina e la moglie Emma.

Il XIX secolo, per la storia dell’arte, è un periodo ricco di mo-


vimenti culturali e artistici assai interessanti che hanno influen-
zato l’Europa. Tra gli artisti principali della corrente francese
troviamo Monet, Renoir, Cézanne e Van Gogh. Questi ultimi ol-
tre ad essere fondamentali per l’arte, risultano importanti per
le corrispondenze epistolari che hanno avuto durante l’arco
della loro vita. Coprendo un arco di poco più di trent’anni, tra
il XIX e il XX secolo, scritte tra il Midi francese e l’Italia da quei
giganti che portano il nome di Monet, Renoir, Cézanne e Van
Gogh, le lettere rappresentano uno specchio fedele dell’animo
degli artisti, del loro rapporto con la natura e del loro lavoro.

181
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 7: LA NASCITA DEL PROGRESSO EUROPEO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Dickens

“Now, what I want is, Facts. Teach these boys and girls nothing
but Facts. Facts alone are wanted in life. Plant nothing else,
and root out everything else. You can only form the minds of
reasoning animals upon Facts: nothing else will ever be of
any service to them. This is the principle on which I bring up
my own children, and this is the principle on which I bring up
these children. Stick to Facts, sir!”.
C. Dickens, Hard Times - For These Times, Chapter 1, 1854.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
C. Dickens e Hard Times

2. STORIA:
La seconda rivoluzione industriale

3. LETTERATURA ITALIANA:
G. Verga e il Verismo

4. LETTERATURA LATINA:
Seneca

5. FILOSOFIA:
Comte e il Positivismo

6. FISICA:
l’elettricità

7. STORIA DELL’ARTE:
Il Futurismo

182
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

L’Ottocento è un secolo ricco di cambiamen-


ti, tra questi si ricorda la seconda rivoluzione industriale.
Essa rappresentò la seconda fase dello sviluppo e del pro-
gresso europeo. Nella seconda parte del XIX secolo, il vecchio
continente si estese e consolidò la sua presenza nel mondo.
Diverse furono le scoperte in campo scientifico e tecnologico
che diedero vita al capitalismo. Questo prodigioso sviluppo in-
dustriale fu raccontato da Charles Dickens, autore britannico,
all’interno di Hard Times.

(Il candidato legge l’estratto proposto dalla commissione)

Questo è il decimo romanzo di Dickens che fu pubblicato


nel 1854 noto per aver dato vita a una critica sociale del suo
tempo. L’opera è ambientata a Coketown, immaginaria cit-
tà industriale, in cui erano presenti diverse fabbriche in cui
le condizioni di lavoro degli operai. Questo romanzo fu pub-
blicato a puntate nella rivista settimanale Household Words,
esso era stato acclamato della critica come uno dei lavori più
importanti di Dickens per la vividezza del linguaggio, il potere
allegorico e la battaglia tra immaginazione, utilitarismo e co-
noscenza della vita domestica.

Dal 1870 si ebbe, in Europa e negli Stati Uniti, uno sviluppo


tecnologico senza precedenti, che assicurò ai paesi Occiden-
tali la supremazia tecnica in tutto il mondo. La caratteristica
che differenzia maggiormente la seconda rivoluzione indu-
striale dalla precedente sta nel fatto che le innovazioni tecno-
logiche non sono frutto di scoperte occasionali ed individuali,
bensì di ricerche specializzate in laboratori scientifici e nelle
università finanziate dagli imprenditori e dai governi nazionali
per il miglioramento dell’apparato produttivo. I settori in cui si
ebbero i maggiori risultati furono quello agricolo, quello mani-
fatturiero e quello alimentare.

183
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Grazie al progresso tecnologico, causato dalla seconda


rivoluzione industriale, le città furono illuminate in modo arti-
ficiale grazie all’elettricità. Con il termine "elettricità" si inten-
dono i fenomeni fisici in cui intervengono cariche elettriche in
quiete e in moto. Le cariche elettriche possono essere di due
modi: positive o negative. Le cariche di segno uguale si respin-
gono mentre le cariche di segno opposto si attraggono se-
condo il principio della Legge di Coulomb.

La letteratura italiana vede in Giovanni Verga un ottimo
esempio che racconta il processo di progresso industriale
dell’Italia del XIX secolo. Nella prefazione dei Malavoglia, de-
scrive il progresso come una fiumana inarrestabile che pro-
cede attraverso una dura lotta di selezione degli uomini, ri-
prendendo la teoria darwiniana della lotta di selezione della
specie. Verga quindi afferma la positività del progresso, così
come era stata formulata dalla cultura positivista e dal darwi-
nismo sociale, ma allo stesso tempo non può non soffermar-
si sulle conseguenze che esso ha nella vita dei più deboli. In
quanto scrittore, Verga si propone di osservare da vicino lo
scorrere del progresso, e quindi ne osserva le vittime, renden-
dole protagoniste di tutte le sue opere. Possiamo così notare
che, pur teorizzando una concezione positiva del progresso,
Verga ne sottolinei soprattutto le conseguenze nefaste sulla
vita di coloro che dal progresso vengono sconfitti.

La letteratura latina, grazie a Seneca, racconta il progresso


e il cambiamento. Lo scrittore attribuisce lo sviluppo dell’uo-
mo e il suo progresso all’individuo sagace, intraprendente, che
vuole industriarsi per conquistare una vita diversa rispetto a
quella di chi l’ha preceduto, una vita, che oggi sarebbe para-
gonata all’esistenza di un uomo ancora immerso in uno sta-
to selvaggio. Seneca all’interno de “Naturales Questiones” in
quest’opera egli esalta il progresso scientifico e considera la
scienza un’ancella della filosofia, in una delle epistole che in-
via a Lucilio, egli critica il progresso tecnologico (il progresso
delle arti e dei mestieri) perché questo abitua gli animi agli agi
e al lusso e quindi li indebolisce impedendo il conseguimento
della virtus.

184
CAPITOLO 4: Il colloquio

Il secondo Ottocento fu l’età in cui forse più sistematica-


mente si diffuse un’ideologia del progresso, alla base di que-
sta ideologia fu la filosofia positivistica che si proponeva di
limitare il proprio campo di ricerca solo a ciò che è conoscibile
per mezzo delle scienze: la matematica e le scienze della na-
tura, e ora anche la sociologia che il filosofo francese Auguste
Comte si proponeva di fondare su basi anch’esse scientifiche.
I positivisti si proponevano di applicare rigorosamente il meto-
do scientifico all’analisi sociale allo scopo di fornire strumenti
per l’azione concreta e di contribuire così in modo determi-
nante a quel luminoso cammino di progresso a cui essi ritene-
vano che l’umanità fosse destinata.

Agli inizi del Novecento nacque il Futurismo, un movimento


che intende discostarsi completamente dalle tradizioni del pas-
sato per proiettarsi con forza verso un futuro, all’insegna del pro-
gresso, dello sviluppo; elementi considerati indispensabili per
dar nuova vita a tutto quello concepito come vecchio e passato.
I Futuristi si discostano molto, in termini stilistici dalla lette-
ratura, poiché loro intento è quello di rappresentare il movi-
mento, identificato come espressione della dimensione tem-
porale; per questo vi è l’adozione di forme espressive come
l’iterazione, che consiste nella ripetizione di un elemento o
di un movimento e infine vi è a rappresentazione di un sog-
getto in visioni simultanee; in quanto un elemento non è mai
fermo davanti ai nostri occhi ma si muove costantemen-
te, ripetendosi e moltiplicandosi. I temi spesso scelti per le
rappresentazioni sono sempre legati alla città, considera-
to luogo di progresso e quindi movimento, per eccellenza.

Un grande esponente del movimento artistico fu Umberto


Boccioni, che in una delle sue opere “La città sale”, rappresen-
ta alcuni tratti caratteristici del paesaggio urbano, come pali
elettrici, impalcature necessarie per la costruzione di edifici e
un tram giallo. La composizione viene turbata da un cavallo
rosso, realizzato come fosse un violento vortice filamentoso,
che attrae a sé altri cavalli e figure umane, per simboleggiare
il travolgente progresso che avvolge soprattutto le città mo-
derne.

185
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 8: TRA GENIO E FOLLIA

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Woolf

“Good-morning to you, Clarissa!” said Hugh,


rather extravagantly, for they had known each other as children.
“Where are you off to?”
“I love walking in London,” said Mrs. Dalloway. “Really it’s better
than walking in the country.”
V. Woolf, Mrs. Dalloway, 1925, paragraphs 7-9.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
V. Woolf Mrs Dalloway

2. STORIA:
La seconda rivoluzione industriale

3. LETTERATURA ITALIANA:
L. Pirandello

4. FILOSOFIA:
Freud

5. BIOLOGIA:
Il sistema nervoso

6. STORIA DELL’ARTE:
Van Gogh

186
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Genio e follia può essere definito un binomio vincente per-


ché un genio quasi sempre nasconde un lato un po’ folle, un
modo di comportarsi fuori dagli schemi, però c’è da dire an-
che che in alcuni casi i comportamenti frutto di una vita sre-
golata portano al deterioramento fisico o dell’animo. Il punto
di incontro tra genio e follia è una visione nuova del mondo e
degli elementi che lo costituiscono, un nuovo modo di guarda-
re le cose, una nuova prospettiva, o meglio osservare le stesse
cose ma con occhi diversi.

L’opera di Virginia Woolf, Mrs. Dalloway pubblicata nel 1925,


è ricca di digressioni riguardo alla coscienza e ai tormenti
dell’uomo. In questo romanzo appare l’alter ego della scrittri-
ce britannica. Genio e follia sono declinati in ogni sfumatura
all’interno della sua vita: il matrimonio, la malattia, la sua esi-
stenza, Londra e i vari personaggi.

I protagonisti di questa storia sono Septimus Smith (che


partecipò alla Prima Guerra Mondiale) e Clarissa Dalloway
(una signora londinese benestante di mezza età). L’intera tra-
ma ruota attorno alla donna e all’acquisto di alcuni fiori per la
festa che sta organizzando. In quest’opera Woolf fa un con-
fronto tra mondo esterno (appare sereno e ordinario) e il mon-
do interiore di Septimus (in preda alla follia). La follia e la ma-
lattia sono raffigurate da Septimus, personaggio circondato
dal pensiero costante della morte, con la continua ossessione
nel sentirsi un estraneo ed un peso. A differenza di Septimus,
Clarissa cerca di rendere l’esistenza degna di essere vissuta.

Durante il XIX secolo, la seconda rivoluzione industriale die-


de vita a un progresso che fino a quel momento non era sta-
to raggiunto da nessun’altra civiltà prima d’ora. Nonostante
i cambiamenti tecnologici e scientifici favorirono una vera e
propria trasformazione che parte dal sistema produttivo fino

187
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

a coinvolgere il sistema economico e sociale. Con la nascita


della nuova classe sociale, quella operaia, nasce anche il ca-
pitalismo industriale. A causa del progresso, la questione so-
ciale racchiudeva in sé moltissime problematiche che colpiva-
no la grande massa delle classi lavoratrici, le dure condizioni
di lavoro nelle fabbriche e nelle campagne, le precarie condi-
zioni di igiene e di salute, la mortalità infantile, la crescente im-
migrazione, la ricerca di migliori condizioni in America da parte
degli europei. La povertà e il degrado in cui versava la grande
maggioranza delle classi lavoratrici erano in contraddizione
con la crescita economica favorita dall’industrializzazione e si
tradussero in una decisa ondata di rivendicazioni sociali, du-
ramente represse dalle autorità. Dopo le prime reazioni di for-
za nel lungo periodo i governi furono indotti a introdurre alcuni
provvedimenti al fine di contenere il malessere dei lavoratori.
La letteratura italiana è ricca di scritti che trattano come te-
matica la follia. Uno di questi è “Uno, nessuno e centomila” di
Luigi Pirandello che ha pubblicato nel 1909.

La follia è per Pirandello lo strumento di contestazione della


vita sociale, è un’arma che fa esplodere convenzioni e rituali
riducendoli all’assurdo. La pazzia è quella di Vitangelo Mostar-
da che non vuole essere prigioniero di ‘una, nessuna e cento-
mila’ maschere anche se, secondo il pensiero pirandelliano, è
l’unico modo per accedere alla vita.

Agli inizi del Novecento comparvero la psicologia e la psi-


coanalisi e grazie a Sigmund Freud si affronta il disturbo men-
tale congenito e provocato dai nuovi ritmi quotidiani vissuti
dalla società. Il neurologo si rese conto che le differenze tra
normalità e follia riguardavano l’intensità e la quantità dei sin-
tomi che la qualità.

I disturbi mentali sono provocati da un malfunzionamen-


to del sistema nervoso, il quale è strettamente collegato a
quelli del comportamento e della persona. Il sistema nervoso
anatomicamente si divide in sistema nervoso centrale e siste-
ma nervoso periferico. Il tessuto e gli organi del SNC (sistema
nervoso centrale) che sono protetti dalle ossa del cranio co-

188
CAPITOLO 4: Il colloquio

stituiscono l’encefalo, mentre il tessuto nervoso che si trova


all’interno della colonna vertebrale forma il midollo spinale. Un
squilibro a livello encefalico può modificare lo stato d’animo e
il comportamento di una persona. 

La storia dell’arte è ricca di artisti che venivano considerati


folli, uno tra questi è Vincent Van Gogh (pittore post-impres-
sionista del XIX secolo). La prova della sua follia è da ricercare
proprio nella pittura, compulsiva, fatta di pennellate irregolari,
spesso satura di colori troppo intensi. È il giallo l’imputato più
importante, segno di una visione distorta, prova di allucinazio-
ni visive.

Nessun dubbio che il mondo visto dagli occhi dell’artista


avesse un aspetto tutto particolare, diverso. Eppure, il con-
fine tra il diverso e il folle è labile, si valica spesso e arbitra-
riamente. affermava, forse con fierezza: La natura è il miglior
modo per comprendere l’arte; i pittori ci insegnano a vedere.

Ed è proprio la natura uno dei soggetti preferiti da Van
Gogh: con tratti inconfondibili riporta sulla tela girasoli, cieli
stellati, intere distese di grano, dove spesso ama fermarsi a
dipingere e in cui, soprattutto negli ultimi anni della sua vita,
non ha difficoltà, come egli confessa, nel cercare di esprimere
la tristezza, l’estrema solitudine. Soffre di depressione, Vincent,
e, nei suoi disperati tentativi di porre fine alla sofferenza, tenta
più volte il suicidio. Van Gogh è senza alcun dubbio un esem-
pio perfetto di genio e follia.

189
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 9: IL MALE DI VIVERE

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

ELIOT
“We are the hollow men
We are the stuffed men
Leaning together
Headpiece filled with straw...”.
T.S. Eliot, The Hollow Men, 1925.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
T.S. Eliot, The Waste Land

2. STORIA:
Il dopoguerra in Italia e la crisi del 1929

3. LETTERATURA ITALIANA:
E. Montale, Ossi di Seppia
“Spesso il male di vivere ho incontrato”

4. LETTERATURA LATINA:
Plinio il vecchio e la Natura Matrigna

5. FILOSOFIA:
Schopenhauer e il rifiuto della felicità

6. FISICA:
l’elettroscopio

7. STORIA DELL’ARTE:
V. Van Gogh e “Campo di grano con volo di corvi”

190
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Il male di vivere è una sensazione provata da tutti gli uomini.


In ogni epoca storica l’essere umano si è trovato davanti al
malessere e alla voglia di evadere dalla grigia quotidianità.

Una delle opere letterarie che hanno cercato di raccon-


tare il male di vivere è “The Waste Land” dello scrittore an-
glo-americano T.S. Eliot. Questo poemetto, pubblicato nel
1922, è considerato uno dei capolavori della poesia moder-
nista in quanto esprime nella simbologia dell’aridità e del-
la desolazione, la condizione esistenziale dell’uomo moder-
no costretto a vivere in un mondo ormai privo di significato.
Quest’opera nasce dalla percezione di fine di una civiltà e
di distruzione di ogni certezza successiva alla Prima Guerra
Mondiale. The Waste Land intende comunicare il senso as-
surdo della vita. L’unico modo per esprimere un’emozione in
forma d’arte consiste nel trovare un correlativo oggettivo; in
altre parole, una serie di oggetti, una situazione, una cate-
na di eventi che costituiranno la formula di quella particola-
re emozione, cosicché, quando siano dati i fatti esterni, che
devono concludersi in un’esperienza sensibile, l’emozione ne
risulti immediatamente evocata. All’interno dell’estratto pro-
posto, tratto da The Hollow Men, appaiono gli uomini vuoti,
che non hanno più nulla da offrire alle successive generazio-
ni, sono come l’uomo che se ne va sicuro.

Con la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, si diffuse


un gran malessere tra gli artisti e gli intellettuali e trovò il suo
momento di spicco negli anni che vanno dal primo al secondo
dopoguerra, questo male di vivere fu il motivo principale della
produzione artistica corrente. La guerra fa fiorire agli uomini
il male di vivere. La Crisi del ’29 è un altro avvenimento, ac-
caduto tra il primo e il secondo conflitto mondiale, che colpì
l’economia mondiale riducendo su scala globale la produzio-
ne, l’occupazione, i redditi, gli stipendi e i consumi. La grande

191
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

depressione coincise col crollo abbattutosi sulla borsa di Wall


Street. Questa profonda crisi economica scaturì malesseri e
mancanza di voglia di vivere.

La coscienza del disagio esistenziale, del ‘male di vivere’


che travaglia l’uomo contemporaneo è presente nella poesia
e nella narrativa dei primi anni del Novecento. Eugenio Monta-
le, nel 1925, sconvolse il panorama letterario italiano con ‘Ossi
di seppia’. Questa raccolta di poemi esprime l’impotenza di
Montale che non dà soluzioni valide per gli altri in un’epoca
senza certezze relative. Con “Spesso il male di vivere ho incon-
trato” egli testimonia la crisi spirituale dell’uomo moderno che
sembra sgretolarsi e dissolversi. Il male di vivere testimonia l’in-
capacità dell’uomo di comunicare, l’isolamento, la frattura e la
vita strozzata. Il male di vivere, ossia la profonda lacerazione
che spalanca l’abisso di un dolore inesprimibile, affligge da
sempre gli esseri umani.

Una delle opere principali della letteratura latina vede Pli-


nio Il Vecchio, all’interno de Naturalis Historia, chiedersi se la
natura sia stata una buona madre o una crudele matrigna.
Tra tutti gli esseri viventi solo l’uomo è privo di difese natura-
li pertanto è costretto a una condizione di lamentatio vitae
(compianto sulla miseria umana). La natura ha dato agli uo-
mini nulla di più prezioso della brevità della vita. A differen-
za del pessimismo pliniano, l’ottimismo di Cicerone e Seneca
vede una reazione allo stoicismo che poneva la felicità in una
disposizione d’animo interiore. Plinio ha ricavato dalla sua
stessa opera una sincera consapevolezza del dolore e della
mutabilità della fortuna.

Uno dei filosofi più significativi del XIX secolo, rivale di He-
gel, è Schopenhauer che considerava il nostro il peggiore dei
mondi possibili. Secondo il pensatore tedesco l’esistenza uma-
na è destinata alla sofferenza e all’insoddisfazione, l’amore
è solo una maschera utile per la continuazione della specie.
Agli uomini non resta altro che cercare di liberarsi da questo
male di vivere neutralizzando e negando l’euforia della vita.
Ciò può essere raggiunto solo con un percorso che parte

192
CAPITOLO 4: Il colloquio

dall’arte e dall’etica per arrivare a un’ascesa. Amareggiato, de-


luso, disincantato, a volte fino all’esagerazione Schopenhauer
incarna i principi fondameli del male di vivere.
Completamente disillusi dalla vita, gli esseri umani – tra la fine
del XIX e il XX secolo – dedicarono la loro ricerca a scoperte
scientifiche e geografiche. Tra queste spicca l’elettroscopio è
un apparecchio che permette di stabilire se un corpo è carico
elettricamente. A differenza dell’elettrometro, non può quan-
tificare la carica elettrica. Si tratta quindi di un rilevatore di
carica. L’apparecchio fu messo a punto da Alessandro Volta
(anche se è invece stato recentemente riconosciuto il diritto
d’invenzione a Tiberio Cavallo) verso il 1780.

Insoddisfazioni, sconfitte, ansia, infelicità, depressione e


malinconia. Sono questi i sentimenti provati da Vincent Van
Gogh, causati dal suo mal di vivere, che lo spinsero nel 1890 a
dipingere prima della sua morte il “Campo di grano con volo
di corvi”. La tela è un forte grido di dolore, di disperazione e
arresa, infatti, proprio in un campo di grano, Van Gogh ces-
serà di vivere suicidandosi, con un colpo di pistola al petto.
Il “Campo di grano con volo di corvi” è un paesaggio interiore,
un turbinio di sentimenti al quale, se deboli, non si riesce a far
fronte, ed è lì che entra in campo la follia, colei che assume il
comando delle corde che sorreggono l’esistenza e che, quan-
do lo vuole, può abbandonarlo al destino fatale.

193
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 10: IL FLUSSO DI COSCIENZA

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

JOYCE
“(…) I love flowers I’d love to have the whole place swimming in
roses God of heaven there’s nothing like nature the wild moun-
tains then the sea and the waves rushing then the beautiful
country with fields of oats and wheat and all kinds of things
and all the fine cattle going about that would do your heart
good to see rivers and lakes and flowers all sorts of shapes
and smells and colours springing up even out of the ditches
primroses and violets nature it is as for them saying there’s no
God (…)”.

J. Joyce, Molly Bloom’s Soliloquy, Ulysses, 1922.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA INGLESE:
J. Joyce, Ulysses

2. STORIA:
L’Italia agli inizi del XX secolo

3. LETTERATURA ITALIANAI.
Svevo, la coscienza di Zeno

4. FILOSOFIA:
Sigmund Freud

5. FISICA: Il Big-Band

6. STORIA DELL’ARTE:
La coscienza e il Surrealismo (Dalì)

194
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Il flusso è un movimento scorrevole, movimento continuo


di persone o cose in una stessa direzione, divenire e scorri-
mento del tempo. L’anima umana è ricca di cambiamenti e
alterazioni. Queste sono raccontate all’interno del ‘stream of
consciousness’, il flusso di coscienza, tecnica narrativa che
consiste nella rappresentazione dei pensieri di una perso-
na come appaiono nella mente, senza essere organizzati in
modo logico in frasi.

Uno degli esempi letterari più importanti che esprimono
al meglio il flusso di coscienza è custodito nella letteratu-
ra inglese con James Joyce. Era il 1922 quando fu pubblicato
l’Ulysses, esempio magistrale dello ‘stream of consciousness’.
Questa tecnica è un vero e proprio collage stilistico in cui av-
viene un monologo interiore influenzato dalle vicende esterne
alla mente del personaggio. Il flusso di coscienza, lavorando
per associazioni analogiche, è dunque al confine tra un pro-
cedimento letterario storicamente definito e il tentativo di ri-
produrre un meccanismo psicologico, che porta alle estreme
conseguenze (a volte, oltre il confine della comprensibilità) la
tecnica del monologo interiore. Un importante estratto di stre-
am of consciousness è allora il cosiddetto “monologo di Molly
Bloom” che chiude l’Ulisse di James Joyce: qui il flusso dei pen-
sieri della donna è riprodotto come una serie casuale ed inin-
terrotta di ricordi, sensazioni, percezioni e desideri cui nessuno
pone ordine.

Il flusso di coscienza fu una corrente letteraria abbracciata


anche da un autore italiano: Italo Svevo. Egli e James Joyce,
si conobbero a Trieste nel 1906, e tra loro nacque una stretta
amicizia che diede vita anche a uno scambio di esperienze
letterarie. Era il 1923 quando Svevo pubblicò La Coscienza di
Zeno. Questo romanzo non possiede una vera e propria trama,
anzi, è suddiviso in 8 capitoli, corrispondenti a vari momenti

195
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

della vita del protagonista Zeno. L’opera di Svevo è un modello


perfetto del flusso di coscienza della letteratura italiana per-
meato dalle teorie freudiane degli inizi del novecento.

Proprio lo psicoanalista Sigmund Freud, all’interno dell’In-
terpretazione dei Sogni all’alba del Novecento, spiegò in che
modo il conscio influisce sull’inconscio dando così vita a tecni-
che e idee che sono utilizzate per descrivere la vita degli esse-
ri umani. Stiamo parlando del monologo interiore e del flusso
di coscienza. Il primo è una sorta di autoanalisi che si basa
sull’associazione più o meno consapevole delle idee; il secon-
do vive la coscienza come un aggregato articolato e contrad-
dittorio che arriva agli strati più profondi della psiche con la
continua associazione di parole, immagini e pensieri.

Il Novecento si rivela l’età dell’angoscia e dell’ansia. È un se-


colo ricco di contraddizioni e conflitti in cui la tematica maggior-
mente affrontata è la crisi. Questo turbamento nasce da una
crisi di valori iniziata dall’Ottocento. Durante il primo Novecento
avviene una decadenza e una perdita di fiducia nel progresso.
Ciò avviene perché si prepara il terreno per lo scoppio del pri-
mo conflitto mondiale. Pertanto si sgretola il clima di speranza
e di certezze annunciato durante la Belle Époque.

Anche la storia dell’arte possiede diversi esempi di flusso


di coscienza. Il movimento artistico-letterario su cui stiamo
facendo riferimento è il surrealismo. Breton definisce il surre-
alismo come un “autonomismo psichico pure, tramite il qua-
le si esprime (usando qualsiasi mezzo comunicativo: scrittura,
pittura etc) il reale funzionamento del pensiero. È per questo
che i dipinti surrealisti mostrano spesso immagini composte
da elementi che nulla hanno in comune, quasi come se l’ar-
tista abbia raffigurato varie immagini che il suo pensiero si è
limitato a frapporre una sopra l’altra, in un rodine non preci-
so, ma che corrisponde a quello del suo inconscio. Il pensiero
detta senza essere forviato dalle costrizioni del ragionamento
e della razionalità; è libero”. Il processo è quindi automatico,
sia in scrittura che in pittura, ma non per questo superficiale;
anzi spesso sembra che l’artista voglia disorientare spingendo

196
CAPITOLO 4: Il colloquio

il lettore o lo spettatore a seguirne la linea di pensiero perden-


dosi anch’esso nelle strade oscure dell’inconscio.

Il Big Bang, avvenuto 13,7 miliardi di anni fa, diede vita all’e-
voluzione dell’universo. Questo è un modello cosmologico
basato sull'idea che l'universo iniziò a espandersi a velocità
elevatissima in un tempo finito nel passato a partire da una
condizione di curvatura, temperatura e densità estreme, e che
questo processo continui tuttora. È il modello predominante
nella comunità scientifica sulla base di prove e osservazioni
astronomiche. In particolare la buona corrispondenza dell'ab-
bondanza cosmica degli elementi leggeri come l'idrogeno e
l'elio con i valori previsti in seguito al processo di nucleo-sintesi
primordiale, e ancor più l’esistenza della radiazione cosmica di
fondo, con uno spettro in linea con quello di corpo nero, hanno
convinto la maggior parte degli scienziati che un evento simile
al Big Bang ha avuto luogo quasi 14 miliardi di anni fa.

197
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

LETTERATURA FRANCESE
Percorso N. 1: L’ESSENZA DELLA VERITÀ

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

ZOLA

La pagina dell’Aurore con il famoso J’Accuse...! di Zola, pub-


blicato il 13 gennaio 1898.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE: É. Zola e J’accuse

2. LETTERATURA INGLESE: Realism Novel

3. STORIA: Occultamento della verità della propaganda fascista

4. LETTERATURA ITALIANA: L. Sciascia e la verità

5. FILOSOFIA: Nietzsche (la creazione di nuove verità)

6. FISICA: teoria della relatività – A. Einstein

7. STORIA DELL’ARTE: Magritte e il Surrealismo

198
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Uno degli esempi più interessanti circa la ricerca della ve-


rità della storia francese è “J’accuse”, una requisitoria scritta
da Émile Zola pubblicata su L’Aurore nel 1898. Questa è un’in-
vettiva contro il Presidente della Repubblica Francese Féliz
Faure che concerne l’Affaire Dreyfus. La questione divenne
un vero e proprio caso di Stato. Zola scuote l’opinione pub-
blica, difendendo Dreyfus da ogni sorta di accusa e contrat-
taccando a sua volta le alte gerarchie militari, ree di aver
confezionato delle prove false ai danni del capitano ebreo.
Zola fu condannato ad un anno di carcere e a tremi-
la franchi di ammenda per vilipendio delle forze armate.
L’espressione ‘J’accuse’ è entrata nell’uso corrente della lin-
gua italiana, per riferirsi ad un’azione di denuncia pubblica nei
confronti di un sopruso o di un’ingiustizia.

Se la Francia visse un periodo di scoperte e rivelazioni gra-


zie all’Affaire Dreyfus, la Gran Bretagna assistette ad uno dei
periodi in cui l’essenza della verità era un vero e proprio obiet-
tivo. Tutto ciò avvenne durante il regno della regina Vittoria.
Questo durò fino al 1901 e la letteratura che veniva prodotta
verso la fine del secolo condivideva poche caratteristiche con
le prime opere dell’era vittoriana. Gli scrittori alla fine dell’e-
ra vittoriana erano intellettuali quali Wilde e Thomas Hardy. I
romanzieri all’inizio del secolo continuarono a esplorare i pro-
blemi della vita sociale inglese, ma esplorarono anche altri
temi chiave. Il genere del realismo è dedicato all’identifica-
zione di ciò che è reale e ciò che non lo è. La letteratura nel
realismo definisce la realtà come qualcosa che esiste prima
e completamente separato dal pensiero o dalla parola uma-
na. Pertanto, è responsabilità della letteratura interpretare
e rappresentare accuratamente la realtà. Mentre la lettera-
tura tenta di farlo, descrive contemporaneamente le ansie, i
desideri e le conquiste del periodo vittoriano. Sebbene il re-
alismo racchiuda certamente le proprie idee uniche, il gene-
re ha continuato a utilizzare i punti di forza dell’empirismo e

199
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

del romanticismo. Il romanzo realistico era molto audace ri-


spetto alla letteratura prima del suo tempo. Il romanzo rea-
listico doveva essere come la vita reale, quindi la letteratu-
ra avrebbe contenuto cose che prima erano tabù, come la
masturbazione. Ha anche mostrato molti eventi sfortunati.
I critici si sono lamentati del fatto che gli autori si concentras-
sero solo sul negativo, che concentrarsi sulle cose che stava-
no cadendo a pezzi fosse troppo spiacevole. I romanzi realisti-
ci, come la vita reale, non hanno sempre un lieto fine.

Un periodo storico in cui avvenne, invece, l’occultamento


della verità fu durante la propaganda nazi-fascista nel No-
vecento. Il regime totalitarista seppe sfruttare al massimo i
nuovi mezzi di comunicazione di massa che fecero sì che le
ideologie si diffusero rapidamente. Il regime fascista fece un
uso massiccio della propaganda, incisiva e mirata, per ispirare
la nazione a quell’unità necessaria all’obbedienza. I quotidia-
ni erano utilizzati per esprimere le idee totalitariste ed erano
messe in risalto le ‘buone azioni’ che il duce facesse. Gli slogan
erano utilizzati specialmente in radio, nei manifesti, nelle esibi-
zioni, nelle canzoni, nei film oppure durante i comizi.

Quando il regime fascista si trovava nella sua apoteosi, uno


scrittore siciliano che si chiamava Leonardo Sciascia era un
giovane alla disperata ricerca della verità. Durante la sua vita,
Sciascia fu un cercatore di verità, una verità non dogmatica
ma con una visione laica. Il suo pensiero era affine a quello di
Karl Marx, Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud. Egli nelle sue
opere giunge quasi sempre alla conclusione che non si può
pensare la verità come descrizione oggettiva delle cose; la
verità diventa un concetto limite, continua tensione, sforzo in-
cessante che rincorre il fluire costante della vita. Per Sciascia
il sospetto è una necessità legittima e dentro i meandri del
sospetto appare naturale anche la contraddizione, perché
la verità non esiste di per sé. Uno degli esempi della scrittu-
ra di Sciascia che vuole cercare la verità è Candido ovvero
un sogno fatto in Sicilia. Questo è un romanzo, pubblicato nel
1977, che mostra l’insufficienza degli schemi interpretativi delle
istituzioni politiche della Prima Repubblica. Sciascia attua una
critica sorniona e nichilista verso la società a lui contempora-

200
CAPITOLO 4: Il colloquio

nea, concentrandosi in particolare su un’evidente confusione


ideologica incapace di comprendere la complessità della so-
cietà italiana.

Da un punto di vista filosofico, la verità appare un argo-


mento davvero interessante per gli intellettuali. Ecco perché
appare affascinante il pensiero di Friedrich Nietzsche. Secon-
do il filosofo il concetto di ‘Verità’ è l’obbligo di mentire secon-
do una salda convenzione, servendosi delle ‘metafore usuali’.
È necessario non fraintendere ciò che vuole affermare Nietz-
sche: non si congeda dalla verità; piuttosto dice che non è
un possesso, ma scaturisce ogni volta da una molteplicità di
prospettive e non è mai né assoluta, né definitiva. Ma anco-
ra l’uomo non è giunto a stabilire cosa siano verità e menzo-
gna, questa necessità sorge dalla debolezza dell’uomo e dal-
la volontà di fuoriuscire da una condizione di conflitto di tutti
contro tutti, combattuto per far prevalere la propria verità. La
verità è un impulso che spinge gli uomini ad un accordo. Essa
viene inventata una designazione delle cose uniformemente
valida e vincolante nel mentre la legislazione del linguaggio
offre altresì le prime leggi della verità; si istituisce dunque qui
per la prima volta il contrasto tra verità e menzogna. Gli uomini
poi non fuggono tanto l’essere ingannati, quanto l’essere dan-
neggiati dall’inganno. L’uomo desidera della verità le conse-
guenze piacevoli, quelle che conservano la vita, di fronte alla
conoscenza pura, senza conseguenze, è indifferente, di fronte
alle verità tanto dannose e distruttive ha un atteggiamento fi-
nanche ostile. Ciò che però l’uomo chiama ‘verità’ è una scelta
arbitraria, che niente ha a che vedere con un’autentica verità;
l’uomo attua delle delimitazioni arbitrarie e ciò che risulta dal-
la sua comprensione diviene dunque menzogna, falsità, ne-
gazione della verità. Ma perché, chiede Nietzsche, se l’uomo
è così proteso alla verità, esistono tante e diversissime lingue?
Insomma la verità, per come viene intesa e studiata, non ha
nulla a che vedere con l’essenza delle cose.

Era il 1905 quando Albert Einstein formulò una nuova teoria


della relatività basata su due principi: il primo è che le leggi
della fisica non cambiano quando si passa da un riferimen-
to inerziale a un altro; il secondo è che la velocità della luce

201
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

nel vuoto, indicata con c (vale circa 300.000 km/s), è la stessa


per qualsiasi osservatore, fermo o in movimento, è indipen-
dente dalla velocità della sorgente ed è la massima velocità
raggiungibile. Le conseguenze di questa affermazione hanno
cambiato radicalmente i nostri concetti di tempo e spazio. Se-
condo la famosa teoria della relatività il tempo si dilata con
l’avvicinarsi alla velocità della luce. Questo significa che esiste
soltanto un tempo relativo rispetto a un osservatore, un tempo
proprio per ogni sistema di riferimento (per noi è la Terra).

Contemporaneo di Einstein è René Magritte. Secondo il pit-


tore, uno dei padri del Surrealismo, conoscere la verità è stato
provare a raffigurare una realtà più tangibile e concreta, in
cui la pittura diviene il mezzo con cui conoscere il mondo. Il
Surrealismo particolare di Magritte ha uno stile inconfondibi-
le, caratterizzato da una tecnica curata nei dettagli e dall’ac-
costamento di oggetti non familiari ad ambientazioni insolite.
Queste opere sono diventate in tal modo parte a tutti gli effetti
del movimento del Surrealismo, che ha aspirato ad essere un
modo di vivere più che una corrente di pensiero. Il Surrealismo
ha voluto ampliare la conoscenza sul mondo per fondere la
logica della realtà con l’esperienza onirica subconscia. René
Magritte è così arrivato a concepire uno stile pittorico in cui la
realtà dipinta è mistero. Un’artista che, catturato e affascinato
dall’arte poiché in essa vi era l’unica via per vedere il mondo
in modo diverso, ha raccontato a modo suo la tanto ricercata
verità. Magritte infatti grazie alla conoscenza della realtà og-
gettiva del mondo è riuscito a rappresentare l’inconoscibile e
l’incomprensibile. Tutta la ricerca pittorica di questo autore si
riassume in tal modo nella voglia di sfidare continuamente i
luoghi comuni, ponendovisi in contrasto. Le opere di Magritte
per questo sono da intendere creazione di una nuova verità
ma anche denuncia dell’osservazione passiva del mondo.

202
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 2: LA LIBERTÀ

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

HUGO

“A force d’aller en avant, il parvint au point où le brouillard de la


fusillade devenait transparent. Si bien que les tirailleurs de la
ligne rangés et à l’affût derrière leur levée de pavés, et les tirail-
leurs de la banlieue massés à l’angle de la rue, se montrèrent
soudainement quelque chose qui remuait dans la fumée.
Au moment où Gavroche débarrassait de ses cartouches un
sergent gisant près d’une borne, une balle frappa le cadavre”.

V. Hugo, Les Misérables, Chapitre XV, 1862

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE:
V. Hugo – La liberté

2. LETTERATURA INGLESE:
Dickens - Oliver Twist

3. STORIA:
La rivolta parigina del 1848

4. LETTERATURA ITALIANA:
Il romanticismo

5. FILOSOFIA: 
Kierjegaard: lo stadio etico e il salto della fede

6. STORIA DELL’ARTE:
La libertà che guida il popolo, Delacroix

203
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

L’Illuminismo coi suoi valori di libertà, uguaglianza, fratellan-


za e tolleranza, assieme a tutto il bene che ne è conseguito, è il
dono culturale più grande che l’Europa abbia fatto al mondo:
a noi l’onore e l’onere di mantenere ardente questa fiaccola
e di metterla in pratica nella vita di tutti i giorni. Uno dei mag-
giori esponenti dell’illuminismo francese è Victor Hugo. Egli è
intessuto di una profonda aspirazione alla libertà in tutte le
sue forme. Non supporta nessuna censura, nessuna repressio-
ne. Quando la sua commedia Marion Delorme fu censurata,
rifiutò l’aumento di pensione offertogli da Carlo X a titolo di
risarcimento. Dopo il divieto di Le Roi s’amuse (1832), protestò
vigorosamente contro gli abusi della censura davanti al tribu-
nale commerciale dove lo aveva portato la sua causa contro
il teatro francese. Hugo approva i movimenti delle nazionalità:
interviene il 19 ottobre 1849 nell’Assemblea per protestare con-
tro l’invio di truppe per restaurare papa Pio IX nei suoi Stati.
Lottando per l’emancipazione, Hugo prende coscienza dello
status inferiore delle donne. In esilio, è sensibile alla sorte delle
donne proscritte e rende omaggio alla loro lotta; rivendica per
loro diritti civili pari a quelli degli uomini. Gli appelli alla pace di
Hugo, il suo sogno di un’Europa unita, nascono dalla sua lotta
per il rispetto dei diritti umani.

Se in Francia Victor Hugo sosteneva la libertà, in Gran Bre-


tagna esplose il romanticismo ufficialmente nel 1798 con la
pubblicazione delle Lyrical Ballads di Wordsworth e Colerid-
ge, considerata come il manifesto del romanticismo inglese.
Insieme al Southey ed a W. Scott, famoso per le sue popolari
ballate scozzesi, essi rappresentarono la prima fase del Ro-
manticismo inglese, mentre G. Byron, P.B. Shelley e J. Keats fu-
rono i maggiori poeti della seconda generazione. Fenomeno
europeo nato come reazione all’Illuminismo, il Romanticismo
anche in Inghilterra fu fortemente caratterizzato da ideali di
libertà sotto l’influsso della Rivoluzione Francese, anche se ben
presto eccessi ed orrori e in seguito le mire imperialistiche di

204
CAPITOLO 4: Il colloquio

Napoleone generarono nei poeti inglesi profonda delusio-


ne, acuita in seguito anche dalla Rivoluzione Industriale che
accrebbe il divario tra ricchi e poveri. Non potendo cambia-
re quindi la società del tempo, si ribellarono contro di essa,
diventarono mistici, visionari, profeti e, sentendo fortemente i
limiti della Dea Ragione, riscoprirono il potere creativo, magico
e perfino cognitivo dell’immaginazione. La poesia venne defi-
nita da Shelley “come l’espressione dell’immaginazione, il cen-
tro e la circonferenza di tutta la conoscenza”, da Wordsworth
“come il più filosofico dei generi letterari” e, secondo Colerid-
ge, un grande poeta è anche “un grande metafisico” che ha
il compito di scoprire la vera realtà che si nasconde dietro il
mondo fenomenico. Byron, Shelley, Keats furono uniti da forti
legami di amicizia. Anticonformisti ed amanti della libertà, i tre
poeti furono respinti dalla rigida società inglese dell’epoca e
si rifugiarono in Italia, dove scrissero le loro migliori opere in
un clima più sereno. Di Byron ricordiamo il suo Don Juan, dal
tono scettico e satirico, di Shelley le vibranti liriche come To a
Skylarck e in particolare il Prometheus Unbound, vero inno alla
Libertà, di Keats, innamorato di Bellezza e Verità, citiamo Ode
on a Grecian Urn (famosi i versi: Truth is Beauty, Beauty is Truth).

A metà del XIX secolo, in Francia avvenne la terza rivoluzio-


ne (conosciuta anche come quella del ’48) dopo quella del lu-
glio 1830: otto la spinta dell’opposizione liberale, repubblicana
e socialista al governo Guizot, i parigini si sollevarono (come
già nel giugno 1832) il 22 febbraio 1848 (“rivoluzione di febbraio”),
prendendo il controllo della città, con il monarca Luigi Filippo I
che rinunciò soffocare con le armi la rivolta e abdicò il 24 feb-
braio, mentre il governo provvisorio rivoluzionario, rifiutando
l’ascesa di Luigi Filippo II, proclamò pacificamente la Seconda
Repubblica il 4 maggio 1848. In questo clima rivoluzionario fu
istituito il suffragio universale (le donne furono ancora escluse
dal voto) e fu riconosciuta la libertà di stampa e di riunione.

Nelle colonie si procedette all’abolizione della schiavitù. Dal


punto di vista sociale, fu proclamato il diritto al lavoro e furono
creati gli Ateliers Nationaux, dei grandi cantieri pubblici che
avevano lo scopo di creare posti di lavoro per i disoccupati.

205
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

La letteratura italiana romantica conserva un’opera che


incarna perfettamente gli ideali della libertà: Le Ultime lettere
di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo. Questo romanzo epistolare,
pubblicato nel 1802, vede protagonista Jacopo Ortis che rap-
presenta l’eroe “romantico” che combatte per ideali di libertà
e di patria che si concentrano più sulla fede nelle proprie for-
ze che sulla fiducia in un altro uomo, cioè Napoleone. Ma al
tempo stesso Jacopo rappresenta una crisi, quella degli usi
e delle consuetudini dell’epoca, che viene sottolineata con il
suicidio, inevitabile conclusione di una travagliata storia po-
litica, ma anche affettiva. In lui si fonde passione politica e
amorosa: in primo luogo sono messe in luce le speranze di un
Italia unificata e gli entusiasmi delle imprese napoleoniche; in
secondo luogo viene sottolineata la figura della donna vista
come oggetto.

A distanza di qualche anno, nel 1883, Giovanni Verga pub-


blicò Novelle Rusticane in cui era contenuta la novella ‘Libertà’.
Quest’opera, dal titolo quasi beffardo, è stata oggetto di for-
ti discussioni ideologiche in quanto si imputava allo scrittore
una visione distorta degli avvenimenti. Trapela infatti un bi-
lancio globalmente e dolorosamente negativo, carico di con-
traddizioni, di ineluttabile sofferenza e di profonda amarezza
di fronte all’indomabile ingiustizia legata alla lotta per vivere e
sopravvivere. La libertà di cui parla il titolo è un concetto per
nulla univoco, caricato com’è di funzioni via via divergenti, a
seconda dell’ottica dei personaggi che usano il vocabolo.

Il filosofo danese Kierkegaard visse nel periodo dei grandi


movimenti di rivolta nazionali, che tuttavia giudicò sempre ne-
gativamente, in quanto, a suo parere, ciò di cui c’era bisogno
era una rivoluzione dei cuori e non dei rapporti sociali. Consi-
derato il progenitore o l’antenato della filosofia dell’esistenza
novecentesca, che è, almeno in parte, il risultato di una Kierke-
gaard-Renaissance (cioè di una riscoperta del pensiero kier-
kegaardiano), Kierkegaard ha influenzato fortemente anche la
cosiddetta “teologia dialettica”, nonché la letteratura europea
del Novecento. La libertà è per Kierkegaard ‘infinita possibi-
lità di potere’, ovvero possibilità di scegliere tra molteplici (se

206
CAPITOLO 4: Il colloquio

non addirittura infinite) possibilità. La libertà è scelta. L’indivi-


duo è tuttavia chiamato a scegliere, nel corso della sua vita,
non solo tra molteplici possibilità, ma soprattutto tra molteplici
‘stadi sul cammino della vita’, ovvero tra molteplici ‘forme di
esistenza’, che tipologicamente si possono ridurre a tre (seb-
bene poi ognuna di esse presenti ulteriori articolazioni al suo
interno): la vita estetica, la vita etica, la vita religiosa.

La libertà che guida il popolo di Éugène Delacroix è la pri-


ma opera figurativa che rappresenta la passione politica del
popolo e della borghesia francese. Questo dipinto racconta
l’episodio delle ‘tre gloriose giornate’ del 1830 quando i parigini
insorsero contro Re Carlo X. Al centro della tela si trova Ma-
rianne che rappresenta la Francia vittoriosa, inoltre indossa
un berretto frigio, simbolo degli ideali rivoluzionari del 1789. Le
figure che si schierano a fianco della libertà appartengono a
tutte le fasce sociali, il borghese, a sinistra, un giovane del po-
polo, a destra, corpi senza vita di operai e soldati.

207
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 3: IL SIMBOLISMO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

VERLAINE

“Il pleure dans mon cœur


Comme il pleut sur la ville;
Quelle est cette langueur
Qui pénètre mon cœur?
Ô bruit doux de la pluie
Par terre et sur les toits!
Pour un cœur qui s’ennuie,
Ô le chant de la pluie!

Il pleure sans raison


Dans ce cœur qui s’écœure.
Quoi! nulle trahison?…
Ce deuil est sans raison.
C’est bien la pire peine
De ne savoir pourquoi
Sans amour et sans haine
Mon cœur a tant de peine!”.

P. Verlaine, Il peure dans mon coeur, Romances sans paroles, 1874.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE:
Verlaine vs Baudelaire, Les Fleurs du Mal

2. LETTERATURA INGLESE:
T.S. Eliot and the Symbolism

3. LETTERATURA ITALIANA: Pascoli e il Simbolismo

4. STORIA: Belle Époque

5. FILOSOFIA: Freud e i Sogni

6. STORIA DELL’ARTE: Klimt

208
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Il Simbolismo nasce in Francia e si afferma soprattutto in


poesia tra il 1876 e il 1890. Il termine rinvia ad una poetica in cui
si procede attraverso i simboli: attraverso l’intuizione, il poeta
rivela nei particolari l’universale, nel finito, l’infinito. Il Simboli-
smo rifiuta le pretese scientifiche di spiegazione oggettiva e
razionale dell’universo. Il simbolismo confluisce nel Decadenti-
smo. Quest’ultimo nasce come poetica, ma oggi è considerato
una forma di cultura e civiltà artistico-letteraria. Le sue com-
ponenti essenziali sono l’estetismo e l’irrazionalismo. Il termine
Decadentismo implica un’idea di decadenza, di consunzione,
di tramonto di una civiltà. Venne inizialmente usato per indi-
care sia la decadenza del romanticismo, sia quella della sana
borghesia liberale e positivista che aveva gestito il potere
economico e politico fra il 1848 e il 1875.

L’enfatizzazione del progresso provoca reazioni opposte al
naturalismo, si ritiene che il progresso riguardi solo una piccola
parte della popolazione e che ignori una gran massa di indivi-
dui che non ne traggono alcun vantaggio ma che al contrario
rischiano di finirne schiacciati. In questo clima si forma il sim-
bolismo, nel 1857 anno di pubblicazione de “Les Fleurs du Mal”,
è considerato come il movimento che diede vita alla poesia
moderna. Il Simbolismo è un movimento letterario e artistico
nato in Francia per iniziativa di Jean Moréas, che ne pubblicò
il manifesto su “Le Figaro” del 18 settembre del 1886.
In “Les Fleurs du Mal” Baudelaire prende le distanze dalla po-
esia romantica. Nella poetica di Baudelaire è centrale il con-
cetto di simbolo esso non rimanda ad un significato univoco
(come metafore similitudine) il simbolo tende a cogliere le con-
nessioni nascoste tra gli elementi della realtà per avvicinarsi a
una conoscenza più profonda.
I poeti simbolisti vanno la ricerca del senso nascosto della vita
e delle cose, il significato ultimo che sfugge alla conoscenza
razionale e che è accessibile soltanto ai poeti. La poesia è la
forma suprema di tale conoscenza e acquista un ruolo fon-

209
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

damentale nella società moderna. Il poeta deve fare ricorso


ad una parte oscura dell’uomo in cui risiedono le facoltà non
sottomesse alla ragione come la fantasia e l’intuizione. Anche
la raccolta di saggi e articoli di Paul Verlaine, dal titolo ‘Les
poètes maudits’ (1884), è una presentazione di giovani poeti
uniti nel riconoscere in Baudelaire il loro indiscusso maestro;
tra essi Rimbaud, Mallarmé e lo stesso Verlaine.

Poco dopo anche la letteratura inglese si tinge di simbo-


lismo di cui un grande esponente fu T.S. Eliot. In ‘The Waste
Land’, Eliot afferma la sua lucida visione pessimistica della re-
altà, ritraendo la drammatica condizione della terra: alla ca-
duta di ogni valore non corrispondono alternative possibili e
la poesia non può fare altro che registrare la frantumazione
e la desertificazione dell’umanità. Lo stile di Eliot risente dei
poeti dell’età elisabettiana, dei “Metafisici” del Seicento e del-
la poesia simbolista; ma il simbolismo di Eliot più che a quello
ottocentesco, si rifà a quello medievale e in particolare alla
Divina Commedia.

Anche la letteratura italiana presenta diversi esponenti le-
gati al simbolismo, tra questi ricordiamo Giovanni Pascoli. Egli
pensava che la realtà mascherasse sempre un’essenza segre-
ta che non poteva essere svelata con sistemi scientifici. Per
questo aveva un rapporto con la vita e il mondo turbolento e
ansioso, caratterizzato dalla continua ricerca del mistero: Pa-
scoli fu definito uno dei maggiori esponenti del Decadentismo
italiano. La sua realtà era del tutto simboleggiata e si basa-
va su un rapporto che possiamo definire simbolo/referente.
Il “nido” domestico costituisce uno dei simboli più importanti
dell’opera del nostro poeta. Tutto ciò che era esterno al nido
adorato era da lui considerato pericolo: decise quindi di vivere
con le sorelle, alle quali era legato da un morboso rapporto di
amore/gelosia. In Pascoli è frequente l’uso di sinestesie, figure
retoriche che rendono astratto il concreto accostando parole
che si riferiscono a sensi diversi, ma anche similitudini e analo-
gie che accostano concetti lontani tra loro.

Il simbolismo è un movimento letterario-artistico che si svi-


luppa durante la Belle Époque. Tra il 1871 ed il 1914 la Francia e

210
CAPITOLO 4: Il colloquio

in special modo a Parigi, si videro manifestazioni parallele con


tratti molto simili non solo in altri paesi dell’Europa occiden-
tale, ma anche in ambiti extra-europei, come gli Stati Uniti di
questa età d’oro. Collocata storicamente dopo la guerra fran-
co-prussiana e la grande depressione del 1873-1895 e prima
della prima guerra mondiale, la Belle Époque fu un periodo di
pace e relativa prosperità. Le continue scoperte e le innova-
zioni tecnologiche lasciavano sperare che in poco tempo si
sarebbe trovata una soluzione a tutti i problemi dell’umanità.
Debellata la maggior parte delle epidemie e ridotta notevol-
mente la mortalità infantile, alla crescita demografica fece ri-
scontro anche un impressionante aumento della produzione
industriale e del commercio mondiale, che tra il 1896 e il 1913
raddoppiarono.

In questo periodo storico pieno di benessere e ricchezza,


prese piede una nuova disciplina: la psicanalisi. A tal proposi-
to l’opera di Sigmund Freud, L’Interpretazione dei Sogni, è col-
ma di simboli che sono relativi all’inconscio. Il pensiero di Freud
partiva da questa ipotesi: il sogno deve essere il prodotto di un
lavoro dell’inconscio. La scoperta di Freud sta tutta in questa
premessa: l’inconscio è un ‘amico’ che sta suggerendo qual-
cosa al nostro io, ma lo fa attraverso un suo linguaggio: imma-
gini, simboli, gesti, dettagli. Un po’ come quando proviamo a
risolvere un rebus e ci troviamo di fronte a qualcosa che non
comprendiamo, ma partiamo dalla certezza che deve esserci
un senso, e che dunque se riusciremo a fare un lavoro di ela-
borazione dei singoli dettagli e del significato delle immagini,
il nostro rebus avrà sicuramente una soluzione di senso com-
piuto, anche se spesso non è quella che ci aspettavamo.

Uno dei pittori che più possono essere considerati criptici


per la scelta dei soggetti raffigurati è Gustav Klimt. Egli è un
pittore austriaco che si può considerare il massimo esponente
della secessione viennese. L’artista interpreta, secondo la tra-
dizione antropologica più profonda, il passato remoto dell’u-
manità per legarlo al presente, introducendo nelle proprie
opere, con notevole frequenza, elementi decorativo-simbolici
dotati di una specifica funzione evocativa. All’artista non inte-
ressa che l’osservatore decodifichi ogni segno. Poiché i simboli

211
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

appartengono a un codice semantico esteso, cioè una comu-


nicazione pre-linguistica, essi hanno la funzione di rafforzare o
indicare, subliminalmente e con approccio semplicemente in-
tuitivo, da parte dello spettatore, il significato pre-razionale di
certe aree del quadro, sollecitando, come in un’opera aperta,
l’automatismo del lavoro dell’inconscio. Oggi siamo in grado
di comprendere che, nonostante l’attenzione decorativa, co-
munque molto intensa nel maestro della secessione viennese,
questi triangoli, rettangoli, cerchi, coppelle, fiori stilizzati, spirali,
spirali doppie, croci che appaiono su fondali dei quadri o sugli
abiti e sulle coperte dei protagonisti

212
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 4: L’IMPORTANZA DEL COLORE

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

STENDHAL

“Si, en entrant à Verrières, le voyageur demande à qui appar-


tient cette belle fabrique de clous qui assourdit les gens qui
montent la grande rue, on lui répond avec un accent traînard:
Eh ! elle est à M. le maire.
Pour peu que le voyageur s’arrête quelques instants dans
cette grande rue de Verrières, qui va en montant depuis la rive
du Doubs jusque vers le sommet de la colline, il y a cent à pa-
rier contre un qu’il verra paraître un grand homme à l’air affairé
et important.
À son aspect tous les chapeaux se lèvent rapidement. Ses
cheveux sont grisonnants, et il est vêtu de gris. Il est cheva-
lier de plusieurs ordres, il a un grand front, un nez aquilin, et
au total sa figure ne manque pas d’une certaine régularité:
on trouve même, au premier aspect, qu’elle réunit à la dignité
du maire de village cette sorte d’agrément qui peut encore se
rencontrer avec quarante-huit ou cinquante ans. Mais bientôt
le voyageur parisien est choqué d’un certain air de contente-
ment de soi et de suffisance mêlé à je ne sais quoi de borné et
de peu inventif. On sent enfin que le talent de cet homme-là se
borne à se faire payer bien exactement ce qu’on lui doit, et à
payer lui-même le plus tard possible quand il doit.
Tel est le maire de Verrières, M. de Rênal. Après avoir traversé
la rue d’un pas grave, il entre à la mairie et disparaît aux yeux
du voyageur. Mais, cent pas plus haut, si celui-ci continue sa
promenade, il aperçoit une maison d’assez belle apparence,
et, à travers une grille de fer attenante à la maison, des jardins
magnifiques. Au-delà c’est une ligne d’horizon formée par les
collines de la Bourgogne, et qui semble faite à souhait pour
le plaisir des yeux. Cette vue fait oublier au voyageur l’atmo-
sphère empestée des petits intérêts d’argent dont il commen-
ce à être asphyxié.
On lui apprend que cette maison appartient à M. de Rên-
al. C’est aux bénéfices qu’il a faits sur sa grande fabrique de

213
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

clous, que le maire de Verrières doit cette belle habitation en


pierres de taille qu’il achève en ce moment. Sa famille, dit-on,
est espagnole, antique, et, à ce qu’on prétend, établie dans le
pays bien avant la conquête de Louis XIV.
Depuis 1815 il rougit d’être industriel : 1815 l’a fait maire de Ver-
rières. Les murs en terrasse qui soutiennent les diverses parties
de ce magnifique jardin, qui, d’étage en étage, descend ju-
squ’au Doubs, sont aussi la récompense de la science de M. de
Rênal dans le commerce du fer”.

Extrait du chapitre 1 – Le Rouge et le Noir – Stendhal

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE: Le Rouge et le Noir – Stendhal

2. LETTERATURA INGLESE: The Great Gasby – F.S. Fitzgerland

3. LETTERATURA ITALIANA: I limoni - E. Montale

4. STORIA: Il tricolore italiano

5. FILOSOFIA: 
la rappresentazione del mondo - Schopenhauer e Freud

6. STORIA DELL’ARTE: Matisse

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

I colori sono l’espressione del proprio io interiore. Kandinskij


affermava che il colore è un potere che influenza direttamente
l’anima. Uno dei capolavori più interessanti della letteratura
francese che trattano la tematica del colore è ‘Le Rouge et le
Noir’ di Stendhal. Questo romanzo fu pubblicato nel 1830 ed è
un ritratto psicologico del romantico protagonista, Jean Sorel,

214
CAPITOLO 4: Il colloquio

sia una satira analitica, sociologica dell’ordine sociale della


Francia sotto il regime della Restaurazione Borbonica. Il titolo
dell’opera fa riferimento alle tensioni tra gli interessi clericali
(nero) e quello secolari (rosso) del protagonista; potrebbe al-
tresì riferirsi all’allora popolare gioco di carte “rouge et noir”,
col gioco a simboleggiare il leitmotiv di un romanzo nel quale
l’opportunità e la fortuna determinano il fato, il destino di Jean
Sorel. Il simbolismo contenuto nei colori del titolo è un buon
punto di partenza per comprendere i significati multipli del ro-
manzo. Il rosso evoca il sangue del crimine, la passione, che si
lega quindi al nero del dolore e della morte. D’altra parte, nero
è il colore dei vestiti del seminarista Julien Sorel, mentre rosso
è il colore degli abiti dei militari, carriera verso la quale Julien
cova un’ambizione segreta che però non potrà intraprendere.
Ulteriore interpretazione dei due colori è il rosso della rivoluzio-
ne francese (è presente nel tricolore o sul sangue versato sulla
ghigliottina) e il nero (colore delle tonache dei preti) della Re-
staurazione a essa succeduta. Il mondo è messo a nudo sotto
la penna di Stendhal, dando così all’opera le caratteristiche
del romanzo psicologico.

Di un altro periodo storico è invece il capolavoro della nar-
rativa americana ‘The Great Gatsby’ di Francis Scott Key Fi-
tzgerald pubblicata nel 1925. Questo romanzo è ambientato
nel 1922, in piena Belle Époque, ed è la storia del giovane ricco
ambizioso Jay Gatsby che rivive l’amore, un tempo fiorito, con
Daisy. L’opera ebbe diversi ripensamenti sulla scelta del titolo e
tra le varie proposte c’era anche ‘Sotto il rosso, bianco e blu’ in
riferimento ai colori-simbolo degli Stati Uniti. ‘The Great Gasby”
è ricco di colori a cui Fitzgerald attribuisce significati differenti:
il bianco è il colore associato a Daisy, alla sua fragilità e al to-
pos dell’apparenza; mentre il blu e il rosso al sogno americano.
Il giallo è il colore della spensieratezza, della dinamicità, dei
soldi e del benessere; ritorna spesso nell’opera: i bottoni d’ot-
tone del vestito di Daisy e la macchina di Gatsby sono gialli. La
luce verde è il faro delle speranze di Gatsby che splende al di
là della baia, rischiarando la dimora di Daisy. Simboleggia gli
inganni e le illusioni infrante del protagonista che, fino alla fine,
spera di poter colmare quel gap tra passato e presente.

215
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Vi è un altro esempio davvero interessante della letteratura


italiana che tratta come tematica il colore. Stiamo parlando di
Eugenio Montale e ‘I limoni’. Questo componimento è inserito
all’interno della raccolta ‘Ossi di Seppia’ del 1925. La poesia è
dedicata a una delle piante più belle e colorate dell’area me-
diterranea: l’albero di limone. Il poeta gioca fin da subito sul
contrasto tra ciò che andrebbe scritto all’interno di una poe-
sia e ciò che pensa Montale in quanto uomo. Riprendendo la
poetica di T.S. Eliot del correlativo oggettivo, la realtà emotiva
può essere rappresentata in modo indiretto tramite la descri-
zione-presentazione di un oggetto che è il simbolo della stes-
sa. Gli oggetti/immagini scelti per rappresentare stati interiori
e concetti astratti sono molto efficaci.

Il vivere quotidiano, ci dice Montale, è soffocante, se non


fosse appunto per queste saltuarie, possibili rivelazioni cui
possiamo assistere grazie allo schiudersi di porte – fisiche ma
anche interiori – attraverso le quali scorgiamo per un attimo,
quasi di scorcio, quel colore bellissimo e simbolo della vita: il
giallo dei limoni.

Uno degli emblemi storici italiani più importanti, legati al


colore, è il tricolore. La bandiera italiana nasce come bandiera
militare: fu proposta nel 1796 per distinguere il contingente ita-
liano all’interno dell’esercito di Napoleone, nelle repubbliche
Cispadana e Cisalpina. Il 7 gennaio del 1797 il Tricolore fu adot-
tato, a Reggio Emilia, come bandiera della Repubblica cispa-
dana: il blu della bandiera francese era sostituito dal verde,
colore delle uniformi della Guardia civica milanese, quindi sim-
bolo dei volontari che combattevano per l’Italia. Con la scon-
fitta di Napoleone, nel 1814, il Tricolore fu abolito. Tuttavia, restò
nella memoria degli italiani e più volte fu innalzato contro gli
austriaci. Nel 1848 fu adottato nel regno di Sardegna dai Savo-
ia, che vi inserirono il loro scudo (una croce bianca in campo
rosso): con l’Unità d’Italia (avvenuta nel 1861) diventò la bandie-
ra del Regno d’Italia. In seguito alla Proclamazione della Re-
pubblica (avvenuta nel 1946), lo scudo dei Savoia fu eliminato.
Il colore è un elemento che rappresenta la realtà, elemento
focale anche del pensiero di Schopenhauer. Il punto di par-

216
CAPITOLO 4: Il colloquio

tenza della sua filosofia è la differenza tra fenomeno e nou-


meno. La realtà è rappresentata in queste due visioni: per
Schopenhauer il fenomeno è parvenza, illusione e sogno; il
noumeno è una realtà che si nasconde dietro un ingannevole
trama del fenomeno che va scoperto. Il mondo è immagine
memorativa mnestica. La rappresentazione della realtà co-
stituisce il processo conoscitivo e ha due aspetti essenziali: il
soggetto rappresentante e l’oggetto rappresentato. Secondo
Schopenhauer il soggetto e l’oggetto, si trovano nella rappre-
sentazione, e sono in un rapporto di interdipendenza per cui
nessuno può sussistere senza l’altro.

Per il mondo dell’arte i colori sono la linfa vitale. Un esem-


pio davvero unico dell’importanza che ha il colore in pittura
è l’opera impressionista di Herni Matisse. Con il fascino che
l’arte africana e asiatica inizia a esercitare in Europa, nasce
la pittura dei ‘fauves’. Il fauvismo è il corrispettivo francese
dell’espressionismo che, rispetto all’analogo movimento te-
desco, connotato da atmosfere cupe, esprime un’autentica
gioia di vivere, costante in tutta la produzione di Matisse. Nel-
le sue opere, infatti, non vi è traccia della sofferenza e delle
contraddizioni della sua epoca. Esse sembrano raffigurare un
mondo parallelo dominato da pace, calma, serenità e luce.
Per riprodurre questa realtà, Matisse usa unicamente il colore,
strumento dall’incredibile forza espressiva. Questa è la rottura
con l’impressionismo: il colore, protagonista indiscusso della
tela, non deve essere realistico bensì esprimere le sensazioni
dell’artista. ‘La stanza rossa’ è la rappresentazione più estrema
dell’uso del colore sulla tela. Il rosso, presente sulla tovaglia e
sulle pareti, è disposto in maniera uniforme e non consente di
distinguere i piani della scena. Tuttavia diffonde una sensa-
zione di luce interna che trasmette un senso di serenità, così
come la finestra che si apre su una natura calma e tranquilla.

217
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 5: IL TEMPO
MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE
PROUST
“Et tout d’un coup le souvenir m’est apparu. Ce goût c’était ce-
lui du petit morceau de madeleine que le dimanche matin à
Combray (parce que ce jour-là je ne sortais pas avant l’heure
de la messe), quand j’allais lui dire bonjour dans sa chambre,
ma tante Léonie m’offrait après l’avoir trempé dans son infusion
de thé ou de tilleul. La vue de la petite madeleine ne m’avait rien
rappelé avant que je n’y eusse goûté; peut-être parce que, en
ayant souvent aperçu depuis, sans en manger, sur les tablet-
tes des pâtissiers, leur image avait quitté ces jours de Combray
pour se lier à d’autres plus récents; peut-être parce que de ces
souvenirs abandonnés si longtemps hors de la mémoire, rien
ne survivait, tout s’était désagrégé; les formes - et celle aussi
du petit coquillage de pâtisserie, si grassement sensuel, sous
son plissage sévère et dévot - s’étaient abolies, ou, ensommeil-
lées, avaient perdu la force d’expansion qui leur eût permis de
rejoindre la conscience. Mais, quand d’un passé ancien rien
ne subsiste, après la mort des êtres, après la destruction des
choses, seules, plus frêles mais plus vivaces, plus immatérielles,
plus persistantes, plus fidèles, l’odeur et la saveur restent enco-
re longtemps, comme des âmes, à se rappeler, à attendre, à
espérer, sur la ruine de tout le reste, à porter sans fléchir, sur leur
gouttelette presque impalpable, l’édifice immense du souvenir”.
M. Proust, À la recherche du temps perdu, 1927.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE: M. Proust, À la recherche du temps perdu

2. LETTERATURA INGLESE: J. Joyce, Ulysses

3. STORIA: La Guerra Lampo

4. LETTERATURA ITALIANA: Ungaretti, sentimento del tempo

5. FILOSOFIA: Nietzsche

6. STORIA DELL’ARTE: Magritte


218
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Marcel Proust è considerato uno degli scrittori più impor-


tanti degli inizi del Novecento della letteratura francese. À la
Recherche du temps perdu, pubblicato in sette volumi tra il 1913
e il 1927, è un’opera capitale senza confini di tempo e di spazio,
appare come un ritratto di tutti i personaggi che fanno parte
di ‘mondi suscettibili di infinite aggiunte, correzioni, riduzioni’
indeterminati e mutevoli. Questa è un’opera circolare in cui
parole iniziali e finali sono state scritte simultaneamente. Ciò
che a Proust interessa non è la rappresentazione di una real-
tà, ma l’espressione della sua verità: una verità in cui il tempo
è moltiplicato all’infinito, tritato tra il concreto, con la sua luce,
e il sogno, con le sue grandi e profonde zone d’ombra. Per ciò
che riguarda il tempo, per Proust è interiore: niente a che ve-
dere con la realtà storica, con il contesto sociale. Il tempo è
sottocutaneo: si estende nei meandri delle nostre anime, re-
cepisce e trasforma a modo proprio i dati dell’esperienza sen-
soriale. È quel tempo costituito da infiniti rimandi suggeriti dal
reale, che toccano le punte sensibili di un ricordo mai vissuto o
creduto dimenticato, abbandonato per sempre e che, invece,
rispunta, prepotente e pungente. Il tempo ritrovato è l’unico
tempo concesso alla nostra memoria: l’ineffabile vero diventa
raggiungibile solo mediante un’interpretazione postuma.

La letteratura inglese conserva nel proprio patrimonio No-


vecentesco un altro autore davvero importante: James Joyce.
All’interno del suo ‘Ulysses’ egli approfondisce il tema della co-
gnizione del tempo. Al tempo cronologico e lineare del romanzo
ottocentesco, con Joyce si sostituisce un tempo della coscien-
za. Attraverso lo stream of consciousness, si comprende che le
esperienze passate non sono solo trascorse, ma sedimenta-
no nell’inconscio. Inconscio da cui emergono continuamente
frammenti del proprio passato che si mescolano al presente
in modo non sempre volontario. Il tempo della coscienza è in-
fatti composto di momenti indistinguibili che trapassano uno
nell’altro e formano un flusso che continuamente si arricchi-

219
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

sce. Nei personaggi il tempo subisce notevoli trasformazioni:


accanto a un tempo oggettivo, cronologicamente lineare, si
affaccia l’idea di un tempo soggettivo, esperito dalla coscien-
za dei personaggi.

Un concetto del tempo sfalsato viene vissuto durante il pe-


riodo della Grande Guerra. Lo scoppio della guerra nel 1914 se-
gnò la fine di un lungo periodo di pace e sviluppo economico
della storia europea, noto come Belle Époque, durante il quale
si diffuse l’idea che i progressi scientifici e sociali non si potes-
sero più arrestare (positivismo). Questo periodo fu anche uno
tra i più lunghi intervalli di stabilità politica in Europa: iniziato
nel 1815 con la sconfitta definitiva della Francia napoleonica e
continuato per tutto il XIX secolo, vide svolgersi solo conflitti a
carattere limitato, che, tuttavia, finirono col minare e inasprire
progressivamente i rapporti diplomatici tra le potenze euro-
pee e i relativi giochi di alleanze. A determinare lo scoppio del-
la prima guerra mondiale fu l’attentato di Sarajevo avvenuto il
28 giugno del 1914. I francesi pensavano che la Grande Guerra
dovesse durare poche settimane, invece durò due anni: dal 28
luglio 1914 fino all’11 novembre 1918.

All’interno della raccolta poetica ‘Sentimento del tempo’ di


Giuseppe Ungaretti, pubblicata nel 1933, rappresenta un cam-
bio di passo rispetto al passato. Al centro vi è il tema della
percezione tra il presente, il passato e l’eterno. Lo stile del ‘Sen-
timento del tempo’ (scritto nel 1931) è neoclassico. Sentimento
del tempo è il prodotto di una nuova fase poetica ungarettia-
na, segnata dalla fine dello sperimentalismo e dall’adozione di
uno stile scrittorio che si potrebbe dire più tradizionale, e che
vede anzitutto l’abbandono della poetica della “parola nuda”
in favore dell’uso di versi più complessi e lunghi; nelle poesie
di Ungaretti compaiono endecasillabi, novenari e settenari,
si fa più pesante la presenza della punteggiatura laddove, in
precedenza, erano gli spazi bianchi a definire ed esaltare i si-
gnificati della parola. I temi della scrittura smettono di esse-
re legati all’esperienza personale, per diventare più generali,
astratti, come appunto il tema dello scorrere del tempo, che
apre alla riflessione sulla limitatezza dell’esperienza umana e
sulla morte.

220
CAPITOLO 4: Il colloquio

La concezione del tempo è tanto analizzata dalla filosofia


ottocentesca e novecentesca. Secondo Nietzsche, il tempo
è destinato a mutare. Si tratta del punto più complesso, teo-
reticamente parlando, dell’opera di Nietzsche, affrontato nel
capitolo intitolato “La visione e l’enigma” di Così parlò Zara-
thustra. Nietzsche prende le distanze dalla ‘concezione lineare
del tempo’, secondo la quale ogni cosa ha un inizio e una fine,
un senso e uno scopo, e afferma che ogni attimo è destinato
eternamente a ripetersi in modo circolare. Di fronte a questa
riflessione-verità non bisogna rassegnarsi o disperare, ma bi-
sogna volontariamente accettare e volere con coraggio.
La storia dell’arte possiede diversi esempi davvero interessanti
relativi al concetto del tempo. ‘Il tempo trafitto’ di Magritte ci
spinge a riflettere sui nostri ritmi di vita: esso rappresenta una
locomotiva che sfonda la parete; sopra, riflessa in uno spec-
chio, la figura di un orologio. Magritte ci suggerisce col suo
linguaggio sottile ed evocativo una riflessione sul mutare della
condizione umana, presentandocela però da un punto di vista
diverso, quello della dimensione onirica propria della corrente
surrealista. In questa, egli raffigurò una sorta di rottura della
quarta parete non più scenica ma reale, dove a irrompere al
di fuori dello spazio a loro designato furono la scienza appli-
cata e la politica. È il treno a spezzare il muro, a entrare con
prepotenza all’interno del focolare domestico e a trafiggere
simbolicamente il tempo.

221
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 6: L’ESISTENZIALISMO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

SARTRE

“La chose, qui attendait, s’est alertée, elle a fondu sur moi, elle
se coule en moi, j’en suis plein. - Ce n’est rien: la Chose, c’est
moi. L’existence, libérée, dégagée, reflue sur moi. J’existe.
J’existe. C’est doux, si doux, si lent. Et léger: on dirait que ça tient
en l’air tout seul. Ça remue. Ce sont des effleurements partout
qui fondent et s’évanouissent. Tout doux, tout doux. Il y a de
l’eau mousseuse dans ma bouche. Je l’avale, elle glisse dans
ma gorge, elle me caresse - et la voila qui renaît dans ma bou-
che, j’ai dans la bouche à perpétuité une petite mare d’eau
blanchâtre - discrète - qui frôle ma langue. Et cette mare, c’est
encore moi. Et la langue. Et la gorge, c’est moi.
Je vois ma main, qui s’épanouit sur la table. Elle vit - c’est moi.
Elle s’ouvre, les doigts se déploient et pointent. Elle est sur le
dos. Elle me montre son ventre gras. Elle a l’air d’une bête à la
renverse. Les doigts, ce sont les pattes. Je m’amuse à les faire
remuer, très vite, comme les pattes d’un crabe qui est tombé
sur le dos. Le crabe est mort: les pattes se recroquevillent, se
ramènent sur le ventre de ma main. Je vois les ongles - la seule
chose de moi qui ne vit pas. Et encore. Ma main se retourne,
s’étale à plat ventre, elle m’offre à présent son dos. Un dos ar-
genté, un peu brillant - on dirait un poisson, s’il n’y avait pas
les poils roux à la naissance des phalanges. Je sens ma main.
C’est moi, ces deux bêtes qui s’agitent au bout de mes bras. Ma
main gratte une de ses pattes, avec l’ongle d’une autre patte;
je sens son poids sur la table qui n’est pas moi. C’est long, long,
cette impression de poids, ça ne passe pas. Il n’y a pas de rai-
son pour que ça passe. A la longue, c’est intolérable... Je retire
ma main, je la mets dans ma poche. Mais je sens tout de suite,
à travers l’étoffe, la chaleur de ma cuisse. Aussitôt, je fais sauter
ma main de ma poche; je la laisse pendre contre le dossier de
la chaise. Maintenant, je sens son poids au bout de mon bras.
Elle tire un peu, à peine, mollement, moelleusement, elle existe”.

J.P. Sartre, La Nausée, 1938.

222
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. STORIA: Il primo dopoguerra

2. LETTERATURA FRANCESE: J.P. Sartre, La Nausée

3. LETTERATURA INGLESE: Samuel Beckett

4. LETTERATURA ITALIANA: L’esistenzialismo e Luigi Pirandello

5. FILOSOFIA: Heidegger e Kierkegaard

6. BIOLOGIA: Il sistema nervoso

7. STORIA DELL’ARTE: Munch

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

La Prima Guerra Mondiale aveva prodotto ovunque tra-


sformazioni enormi, anche per via delle mutate condizioni ge-
opolitiche imposte dai trattati di pace. Francia e Gran Breta-
gna godevano di condizioni politiche nel complesso stabili ed
erano proiettate verso l’accrescimento del proprio potere. In
questo periodo di cambiamenti prende piede l’esistenzialismo.
Nato nella prima metà del XX secolo in Germania e diffusosi
presto in tutta Europa. Esso è una tipica forma culturale che
esprime lo sbandamento sociopolitico dell’Europa tra le due
guerre mondiali.

L’esistenzialismo, oltre a essere una filosofia, è un clima cul-


turale diffuso fra le due guerre mondiali e anche nel secondo
dopoguerra. Questo movimento si diffuse a Parigi ma anche in
altre capitali europee. La nascita dell’esistenzialismo è legato
a diversi avvenimenti negativi: le guerre, l’idealismo dell’otto-
cento e il positivismo. Gli esistenzialisti ritengono che l’uomo

223
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

non sia una realtà sostanziale e già data, ma un ente che si


trova davanti a diverse possibilità di realizzazione. Il tema della
filosofia esistenzialista è il modo d’essere dell’uomo.

L’esistenzialismo è legato alla letteratura di cui i maggiori


esponenti sono Kafka, Dostoevskij e Sartre. Quest’ultimo, come
tutti gli esistenzialisti cerca di spiegare l’esistenza afferman-
do che è un modo dell’uomo che si trova nel modo e deve
comprendere qual è il senso del suo esistere. Sartre distingue
l’essere in sé e l’essere per sé. La Nausée è un romanzo in cui
il protagonista, Roquentin, è afflitto da una nausea che lo di-
stacca da tutto e da tutti. Ogni cosa appare senza senso. Ogni
cosa esce fuori dai suoi confini: questo accesso non è gioia di
vivere, ma un disfacimento mortale. Siamo liberi, ma in senso
tragico, in quanto siamo privi di senso, abitati da un nulla che
non si può colmare.

La libertà è una condanna perché significa che non possia-


mo essere qualcosa, e la coscienza non può far altro che “nul-
lificare”, divorare nel suo nulla ogni cosa. l’uomo che è gettato
nel mondo deve dare un significato alle cose che si trova di
fronte in qualche mondo si difende, dà alle cose il significato
che lui ritiene che abbiano. Non sei libero di non essere libe-
ro: sei obbligato a scegliere, ad interpretare la realtà. Sartre
presenta il dualismo tra essere e nulla: l’essere rappresenta le
cose del mondo; nulla è la coscienza perché essa non ha l’es-
sere non è una realtà determinata e deducibile, conoscibile, è
semplicemente una relazione con le cose.
Oltre ad aver dato vita a capolavori indimenticabili della let-
teratura europea, l’esistenzialismo apre le sue porte anche al
teatro. Nella fattispecie il teatro dell’assurdo di Samuel Beckett
permette di analizzare e rappresentare il concetto filosofico
dell’esistenza. Attraverso l’abbandono della costruzione ra-
zionale e il linguaggio logico-consequenziali, il teatro dell’as-
surdo si impregna di esistenzialismo divenendone così una
causa-effetto del pensiero di inizio Novecento. Il teatro dell’as-
surdo si preoccupa di mettere in scena l’alienazione dell’uomo
contemporaneo e la sua crisi, l’angoscia, la solitudine, l’impos-
sibilità di ogni comunicazione espressa attraverso situazioni

224
CAPITOLO 4: Il colloquio

e dialoghi surreali. La quotidianità viene distrutta e inserita in


maniera inquietante e scomposta, per creare un effetto co-
mico e tragico al tempo stesso. Nell’opera capitale di Samuel
Beckett, Waiting for Godot, si mette in scena un unico enorme
dramma, quello del fallimento dell’uomo in tutta la sua con-
cretezza, nella sua incapacità di generare rapporti in cui co-
esistano amore e libertà. Il tema dell’impossibilità di vivere un
presente felice, spendendo le forze per contemplare un pas-
sato di pienezza, è ormai concluso o logorato.

Quando l’esistenzialismo cominciò a imporsi, la carriera let-


teraria e l’esistenza terrena di Luigi Pirandello era ormai scom-
parso da un po’. In verità, se si legge Pirandello, ci si rende con-
to che ci si trova davanti a stati d’animo simili a quelli di Sartre.
Pirandello è, quindi, uno dei precursori della letteratura esi-
stenziale dopo la prima guerra mondiale la sua opera si è af-
fermata grazie anche al processo di sgretolamento dei valori
tradizionali. L’esistenzialismo pirandelliano assume due forme
importanti: l’edonismo sensuale di D’Annunzio (indica un’eva-
sione dalle pericolose tentazioni del pensiero) e la poesia cre-
puscolare e del teatro grottesco che possiede un sentimento
di sommissione dolorosa ad un universo irrazionale e malefi-
co. La concezione pessimistica dell’esistenza rappresenta la
sostanza filosofica dell’opera di Pirandello. Ogni sua novella,
romanzo o dramma è un’analisi della condizione umana. Una
delle opere più importanti di Pirandello è Sei personaggi in
cerca d’autore. Questa è la prima rappresentazione artistica
del confronto tra l'Io dell'autore e i fantasmi dell'inconscio che
nell'ambito della psicologia dinamica dell'epoca fu al centro
dell'immaginazione attiva di Carl Gustav Jung e Marie Louise
von Franz, oltre che dello psicodramma di Jacob Levi Moreno.
La creazione dell'opera che cerca di emergere alla luce, dal
punto di vista della psicoterapia, corrisponde alla catarsi e
alla realizzazione di un nuovo equilibrio esistenziale.

La filosofia del Novecento conserva il pensiero di Heideg-


ger, la prima figura dell’esistenzialismo contemporaneo. La
sua opera più importante è appunto Essere e Tempo, che è
incompiuta. Egli si allontana dall’indagine esistenzialistica per

225
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

la determinazione del senso dell’essere in generale. Lo scopo


del pensiero di Heidegger è la costituzione di un’ontologia che
arrivi ad una determinazione completa del senso dell’essere.
L’analisi del modo d’essere dell’Esserci è dunque essenziale,
perché solo interrogandolo si può conoscere cos’è l’essere e
trovarne il senso. Il modo d’essere dell’Esserci  è l’esistenza  e
quindi il primo compito del filosofo sarà conoscere le carat-
teristiche dell'esistenza. La prima caratteristica dell’esistenza
è la possibilità di rapportarsi in qualche modo con l’essere; la
seconda caratteristica dell’esistenza consiste nella possibilità
d’essere. l’esistenza non è una realtà fissa e predeterminata,
ma un insieme di possibilità tra le quali l’uomo deve scegliere:
l’esistenza è quindi progetto. 

Il pittore norvegese Edvard Munch all’interno delle sue ope-


re esprime l’angoscia esistenziale, i drammi, i conflitti psichici,
le paure dell’uomo e la sua esistenza. L’angoscia esistenziale
è uno stato cosciente, caratterizzato da sentimenti di ansia e
di apprensione; si tratta di una sofferenza psicologica simile
all’ansia, ma più invasiva, dovuta ad una serie di stimoli emoti-
vi troppo intensi per essere controllati e filtrati dalle difese psi-
chiche. La cosiddetta “angoscia a colori” che caratterizza i la-
vori di Edvard Munch fu molto probabilmente la conseguenza
delle tragiche esperienze personali vissute dal pittore durante
l’infanzia e l’adolescenza. Fortemente dotato di introspezione
psicologica, l’artista norvegese seppe tramutare la sofferenza
e l’angoscia in pittura; la sua anima malata, turbata e solitaria
venne messa a nudo nella sua pittura e le sue tele ci parlano
del suo malessere interiore. Uno degli esempi più importanti
di Munch è, senza dubbio, “L’Urlo” (1893), l’opera simbolo dell’in-
quieto pittore norvegese e manifesto dell’angoscia esistenzia-
le di un’intera generazione di artisti. È l’opera che meglio rap-
presenta Munch.

Se facciamo un tuffo nel passato, il mondo latino trattava le


tematiche esistenziali. È possibile rinvenire in moltissimi autori
sia greci che latini. Il tema dell’angoscia, della noia, del dolore,
dell’inquietudine, dell’insoddisfazione di sé troviamo espresso
in Orazio, Seneca e soprattutto Lucrezio, l’autore antico che
non solo descrive la malattia esistenziale dell’uomo nelle sue

226
CAPITOLO 4: Il colloquio

varie implicazioni e nelle sue varie articolazioni, ma indugia


anche a spiegarne le cause e a suggerire possibili sbocchi.
Quindi Lucrezio è l’autore antico per quale meglio si può spen-
dere l’etichetta di esistenzialista, per lo spazio che egli dedica
al fenomeno nel suo insieme non solo a livello di espressione
poetica ma anche a livello di riflessione filosofica. Secondo
Lucrezio gli uomini, quanto più vivono in misere condizioni, e
quanto più si sentono disprezzati nella massa, tanto più si agi-
tano. L’oscurità della posizione sociale e la miseria diventano
per essi dei mostri da esorcizzare attraverso l’acquisto di ric-
chezze e di notorietà. Questa diventa per gli uomini un’osses-
sione, una follia che può generare incubi paurosi e sanguinosi
delitti. Molti addirittura per fuggire la paura della morte, che
produce i loro affanni e la loro infelicità, giungono a tal punto
di odio per la vita da darsi essi stessi la morte. Ma ciò che pro-
duce più danni è quel senso di inquietudine, di agitazione che
prende l’uomo e che è una diretta conseguenza proprio della
paura della morte.

A proposito di paura, essa è una delle reazioni più radicate


negli esseri viventi. Il suo scopo è proteggerli dalle minacce
esterne. Ha un ruolo così importante che è presente sia nelle
forme di vita più elementari sia in quelle più complesse. Può
assumere forme semplicissime, per esempio il ritrarsi auto-
matico dell’antenna di una lumaca, o molto articolate, come
nell’uomo, dove la paura innesca meccanismi che partono dal
cervello in risposta a uno stimolo e coinvolgono l’intero orga-
nismo. La risposta alla paura inizia in una regione chiamata
amigdala. Le amigdale sono due piccole strutture a forma
di mandorla situate in profondità nel cervello. Da qui, tutte le
volte che ci troviamo di fronte a uno stimolo che è interpre-
tato come minaccia, parte una complessa reazione a cate-
na: vengono rilasciati ormoni dello stress, si attiva una parte
del sistema nervoso (il sistema nervoso simpatico) coinvolto
in quelle funzioni definite di ‘attacco o fuga’. Il cervello entra
in uno stato di allerta, le pupille si dilatano. Il respiro accelera.
Aumenta anche la frequenza cardiaca, la pressione e il flus-
so sanguigno. Viene mandato più glucosio ai muscoli, mentre
organi non vitali, come il sistema gastrointestinale, vengono
messi in uno stato di ridotta attività.

227
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 7: IL ROMANTICISMO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE


LA MARTINE

“Ainsi, toujours poussés vers de nouveaux rivages,


Dans la nuit éternelle emportés sans retour,
Ne pourrons-nous jamais sur l’océan des âges
Jeter l’ancre un seul jour?

Ô lac! l’année à peine a fini sa carrière,


Et près des flots chéris qu’elle devait revoir,
Regarde! je viens seul m’asseoir sur cette pierre
Où tu la vis s’asseoir!

Tu mugissais ainsi sous ces roches profondes,


Ainsi tu te brisais sur leurs flancs déchirés,
Ainsi le vent jetait l’écume de tes ondes
Sur ses pieds adorés.

Un soir, t’en souvient-il? nous voguions en silence;


On n’entendait au loin, sur l’onde et sous les cieux,
Que le bruit des rameurs qui frappaient en cadence
Tes flots harmonieux.

Tout à coup des accents inconnus à la terre


Du rivage charmé frappèrent les échos;
Le flot fut attentif, et la voix qui m’est chère
Laissa tomber ces mots:

«Ô temps! suspends ton vol, et vous, heures propices!


Suspendez votre cours:
Laissez-nous savourer les rapides délices
Des plus beaux de nos jours!

«Assez de malheureux ici-bas vous implorent,


Coulez, coulez pour eux;
Prenez avec leurs jours les soins qui les dévorent;
Oubliez les heureux.

228
CAPITOLO 4: Il colloquio

«Mais je demande en vain quelques moments encore,


Le temps m’échappe et fuit;
Je dis à cette nuit: Sois plus lente; et l’aurore
Va dissiper la nuit.

«Aimons donc, aimons donc! de l’heure fugitive,


Hâtons-nous, jouissons!
L’homme n’a point de port, le temps n’a point de rive;
Il coule, et nous passons!»

Temps jaloux, se peut-il que ces moments d’ivresse,


Où l’amour à longs flots nous verse le bonheur,
S’envolent loin de nous de la même vitesse
Que les jours de malheur?

Eh quoi! n’en pourrons-nous fixer au moins la trace?


Quoi! passés pour jamais! quoi! tout entiers perdus!
Ce temps qui les donna, ce temps qui les efface,
Ne nous les rendra plus!

Éternité, néant, passé, sombres abîmes,


Que faites-vous des jours que vous engloutissez?
Parlez: nous rendrez-vous ces extases sublimes
Que vous nous ravissez?

Ô lac! rochers muets! grottes! forêt obscure!


Vous, que le temps épargne ou qu’il peut rajeunir,
Gardez de cette nuit, gardez, belle nature,
Au moins le souvenir!

Qu’il soit dans ton repos, qu’il soit dans tes orages,
Beau lac, et dans l’aspect de tes riants coteaux,
Et dans ces noirs sapins, et dans ces rocs sauvages
Qui pendent sur tes eaux.

Qu’il soit dans le zéphyr qui frémit et qui passe,


Dans les bruits de tes bords par tes bords répétés,
Dans l’astre au front d’argent qui blanchit ta surface
De ses molles clartés.

229
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Que le vent qui gémit, le roseau qui soupire,


Que les parfums légers de ton air embaumé,
Que tout ce qu’on entend, l’on voit ou l’on respire,
Tout dise: Ils ont aimé!”.

La Martine, Le Lac, Méditations poétiques, 1820.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE:
A. La Martine

2. LETTERATURA INGLESE:
W. Blake

3. STORIA:
Suffragette

4. LETTERATURA ITALIANA
Romanticismo e Leopardi

5. FILOSOFIA:
Kant

6. BIOLOGIA:
Neurotrasmettitori

7. STORIA DELL’ARTE:
Romanticismo

230
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Il Romanticismo si diffuse a partire dal 1810 grazie alla pub-


blicazione De l’Allemagne di Madame De Stael. L’apice del
Romanticismo si ha con Victor Hugo, a cui si deve il manife-
sto, e altri esponenti tra cui: Lamartine, De Vigny, De Musset
e Gautier.Il romanticismo francese ha caratteri meno spigo-
losi rispetto a quello tedesco. Il gusto romantico in Francia si
attua in autobiografismo, confessione, irrazionale anche nel
racconto d’ambiente e storico. Un’altra innovazione della let-
teratura francese del primo ottocento è l’adozione del feuil-
leton, il romanzo a puntate d’appendice, che porta ad un fe-
nomeno di ampliamento del pubblico. Mentre la produzione
in versi continuava ad essere più elitaria, il romanzo diventa
un fenomeno quasi di massa. Uno degli esponenti principa-
li della poesia è Alphonse de Lamartine, conosciuto per Les
Méditations poétiques e viene definito come il primo poeta
romantico francese. L’opera riscosse un enorme successo di
pubblico e venne considerata il manifesto del romanticismo
francese. Fin dal titolo, la parola ‘meditazioni’ stabilisce infat-
ti un rapporto diretto tra la soggettività del poeta e ciò che
egli scrive, costituendo un elemento di grande novità rispetto
al passato. Les Méditations poétiques sono una raccolta di 24
poesie suddivise in quartine, composte quasi sempre da versi
alessandrini. La poesia Le Lac è formata da sedici quartine in
alessandrini. Le Lac ebbe un grande successo di pubblico e
finì per rappresentare l’esempio tipico dell’elegia romantica.
Se un componimento che ruota attorno a un lago costituisce
l’elegia romantica per eccellenza.

La letteratura inglese vive il suo periodo romantico con di-


versi intellettuali, tra questi spicca William Blake. Egli credeva
nell’uguaglianza tra le razze e tra i sessi. Odiava la schiavitù.
Era contrario a ogni forma di oppressione. I suoi valori sono
contrari agli schemi dell’Illuminismo, la sua poesia può essere
considerata il trionfo dell’immaginazione. Il suo atteggiamento

231
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

ribelle è influenzato dalle idee sociali e politiche della sinistra


radicale e dalle affermazioni di pensatori liberi come Voltaire
e Diderot. Blake è un visionario che ha creduto nel potere delle
sue visioni. Le opere che hanno influenzato più di tutto la sua
opera sono la Bibbia e le opere di Milton perché presentavano
una visione totale del mondo e della sua storia. All’interno de
Songs of Innocence and of Experience Blake pensa che con
l’immaginazione si possa conoscere il mondo. Solo Dio, i bam-
bini e il poeta hanno il potere dell’immaginazione: per questo
possono vedere la realtà più profondamente delle altre per-
sone. Blake anticipa il simbolismo dei poeti romantici e nelle
sue opere usa molti simboli. In ogni pagina delle sue opere ci
sono immagini che lo stesso poeta dipinge per dare più forza
al testo.

Durante il periodo del Romanticismo, le donne iniziarono a


manifestare per conquistare il proprio posto all’interno della
società e non essere considerate soltanto ‘donne di casa’. Nel
1792 è stato pubblicato il libro di Mary Wollstonecraft, ‘A Vindi-
cation of the Right of Women’, per rivendicare, appunto, i propri
diritti. Nel 1835 le donne riuscirono a conquistare il diritto di voto
alle elezioni locali. Ma la strada per la conquista dei diritti era
ancora molto lunga. In Inghilterra i movimenti femminili sono
stati sostenuti da John Stuart Mill, che nel 1865 ha proposto
di introdurre il suffragio femminile. Il vero e proprio movimento
delle ‘Suffragette’ è nato nel Regno Unito nel 1872. Nel 1897 Milli-
cent Fawcett ha fondato il movimento nazionale per la riven-
dicazione dei diritti delle donne, ‘National Union of Women’s
Suffrage’, cercando a convincere anche gli uomini ad aderire
per combattere tutti insieme per i diritti delle donne. Le donne
combattevano per avere gli stessi diritti degli uomini, in qual-
siasi ambito, dal lato politico con il diritto di voto al lato eco-
nomico con la possibilità di svolgere gli stessi lavori. Le idee
delle donne venivano diffuse con comizi, slogan e cartelli che
venivano mostrati durante le manifestazioni.

La letteratura italiana di inizi Ottocento vedeva la presenza


di Giacomo Leopardi. Per lui la poesia è soprattutto espressio-
ne di una spontaneità originaria, di un modo interiore immagi-

232
CAPITOLO 4: Il colloquio

noso e fantastico. Per questo, consente con i romantici italiani


nella loro critica al classicismo accademico e pedantesco, al
principio di imitazione, alle regole rigidamente imposte dai ge-
neri letterari, all’abuso meccanico e ripetitivo della mitologia
classica. Non apprezza degli scrittori romantici un’artificiosi-
tà retorica simmetrica e contraria a quella dei classicisti, nel-
la ricerca dello strano e dell’orrido e rimprovera loro anche il
predominio della logica sulla fantasia, l’aderenza al “vero” che
spegne ogni immaginazione. Al contrario, proprio i classici an-
tichi sono per lui un esempio mirabile di poesia fresca e im-
maginosa. Leopardi ripropone dunque i classici come modelli,
ma in senso diametralmente opposto al classicismo accade-
mico, con uno spirito schiettamente romantico. Anzi in questa
esaltazione di ciò che è spontaneo, non contaminato dalla ra-
gione, appare più romantico degli stessi romantici italiani. Nel
Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, scritto in
risposta alle Osservazioni di Di Breme sul Giaurro di Byron, Leo-
pardi afferma che, mettendo la modernità al centro dei propri
interessi, il Romanticismo contribuisce ad allontanare l’uomo
dalla natura e, di conseguenza, risulta incapace di produrre
vera poesia.

In Germania, ultimi decenni del Settecento: rafforzamento


di un filone di pensiero polemico verso illuminismo e kantismo.
Quest’ultimo è una filosofia che si basa sulla facoltà della ra-
gione, alla quale si contrappone, come organo di conoscenza,
la fede, l’intuizione mistica, il sentimento, cioè facoltà ritenu-
te in grado di procedere verso quella realtà ritenuta da Kant
superiore alle possibilità conoscitive dell’uomo (si ricordi che
Kant esclude la metafisica). Quella di Kant è una filosofia del
finito, che sottolinea in ogni campo i limiti dell’uomo, i roman-
tici tendono a superare le barriere del finito, andando oltre lo
spazio, il tempo, il dolore, la caducità, la morte, e vedendo l’in-
finito nel finito. Diverso fra i romantici è il modo di intendere
l’infinito ed i suoi rapporti col finito (l’uomo, la natura, la storia).
Il suo pensiero si contrappone nettamente con quello di Hegel
per cui superare le scienze era necessario per ritrovare l’asso-
lutismo, per Kant invece l’unico modo per legittimare le scienze
avviene grazie alla filosofia.

233
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Lo spirito romantico è espresso magistralmente all’interno


della storia dell’arte grazie al dipinto di Caspar David Frie-
drich, Il Viandante sul mare di nebbia (1818). Esso è una delle
opere più rappresentative della pittura romantica ottocente-
sca. L’opera, infatti, irradia messaggi multiformi, glorificando
i temi dell’infinito, del sublime del divino e dell’errabondo. At-
testa infatti il senso di imperfezione, di humilitas (umiltà), spe-
rimentato dall’uomo durante la contemplazione dell’Infinito,
ovvero di Dio, qui rappresentato dall’immenso mare di neb-
bia che fa emergere la vista del paesaggio sottostante che
è la vita. Il viaggiatore romantico si perde di fronte al bara-
tro nebbioso in un atteggiamento contemplativo visto come
estrema esperienza interiore e spirituale: in questo modo,
egli indaga impietosamente, nella sua nudità, la propria ani-
ma, la sua fede, con tutte le sue insicurezze, i suoi errori, i suoi
dubbi e certezze. È proprio l'eroico isolamento del viandante
che diventa viaggio della vita e che celebra una presenza
onnipervasiva di Dio il sublime, ovvero lo stato d'animo misto
di sgomento e piacere percepito dall'uomo quando diviene
consapevole della stupefacente grandiosità della natura.
I paesaggi di Friedrich sono infatti carichi di simbolismi religio-
si, ma prigionieri di una struggente malinconia; come di una
domanda su chi è l’uomo; in questo modo, il sublime nel Vian-
dante sul mare di nebbia si manifesta nel contesto naturale,
che è creazione, che accende l’animo del viandante e gli per-
mette di arrivare fino a Dio. L’uomo ritratto nel quadro, oltre
che solitario, è infatti anche un homo viator, un pellegrino alla
ricerca di spirituali risposte (come si può dedurre dal bastone
che è pure sostegno divino): questa condizione si ricollega alla
figura dell’esule ‘bello di fama e di sventura’, tipica della cultu-
ra romantica.

234
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 8: IL SOGNO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

FLAUBERT
“Elle songeait quelquefois que c’étaient là pourtant les plus be-
aux jours de sa vie, la lune de miel, comme on disait. Pour en
goûter la douceur, il eût fallu, sans doute, s’en aller vers des pays
à noms sonores où les lendemains de mariage ont de plus sua-
ves paresses! Dans des chaises de poste, sous des stores de
soie bleue, on monte au pas des routes escarpées, écoutant la
chanson du postillon, qui se répète dans la montagne avec les
clochettes des chèvres et le bruit sourd de la cascade.
Quand le soleil se couche, on respire au bord des golfes le par-
fum des citronniers ; puis, le soir, sur la terrasse des villas, seuls
et les doigts confondus, on regarde les étoiles en faisant des
projets. Il lui semblait que certains lieux sur la terre devaient
produire du bonheur, comme une plante particulière au sol et
qui pousse mal tout autre part. Que ne pouvait-elle s’accouder
sur le balcon des chalets suisses ou enfermer sa tristesse dans
un cottage écossais, avec un mari vêtu d’un habit de velours
noir à longues basques, et qui porte des bottes molles, un cha-
peau pointu et des manchettes!
Peut-être aurait-elle souhaité faire à quelqu’un la confidence de
toutes ces choses. Mais comment dire un insaisissable malaise,
qui change d’aspect comme les nuées, qui tourbillonne comme
le vent? Les mots lui manquaient donc, l’occasion, la hardiesse”.
G. Flaubert, Madame Bovary, Chapitre 7, 1856.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE: G. Flaubert – Madame Bovary

2. LETTERATURA INGLESE: J. Joyce – stream of cosciousness

3. STORIA: “I have a dream” di Martin Luther King.

4. LETTERATURA ITALIANA: il Sogno di Giovanni Pascoli

5. STORIA DELL’ARTE: Il Surrealismo

6. FILOSOFIA: L’interpretazione dei sogni di Freud

235
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Era il 1856 quando fu pubblicato, a puntate sul giornale


‘La Revue de Paris’, il romanzo di Gustave Flaubert, Madame
Bovary. Appena uscito, il romanzo fu attaccato dai pubbli-
ci inquirenti del Secondo Impero per immoralità e oscenità. Il
processo a Flaubert, iniziato nel gennaio 1857, rese la storia im-
mensamente famosa. L’opera attinge alla vera arte nei detta-
gli e negli schemi nascosti: si sa che Flaubert era un perfezio-
nista della scrittura e si faceva un vanto di essere alla perenne
ricerca de le mot juste (la parola giusta). All’interno di Madame
Bovary, Flaubert critica la società del tempo ma, a sua volta,
condanna la donna ad ogni disfatta.

La protagonista, Emma Bovary, è la moglie di un mediocre


medico di campagna. La donna è annoiata dalla sua mono-
tona e infelice della sua condizione sociale. Emma ha il desi-
derio di andare a Parigi per vivere una vita mondana attor-
niata da persone colte e ricche. Emma non sogna Parigi, ma
Rouen. Rouen che torna sue volte nel romanzo di Flaubert: è
dove la donna si incontra con il suo secondo amante, è dove
assiste a un’opera lirica e, prendendo posto, sente alcuni spet-
tatori parlare di “indaco”. Rouen, da sempre, è uno dei centri
più importanti per la tintura dei tessuti, soprattutto indaco e
blu. Naturalmente, indossare abiti tinti, allora, non era cosa per
tutti: la borghesia poteva permetterselo, l’aristocrazia senza
dubbio. Ecco, allora, il significato del blu Bovary: vestirsi di blu,
in quegli anni, significava soprattutto poterselo permettere.
Emma, attraverso l’acquisto di un colore, si persuade di abita-
re un benessere da cui, di fatto, è esclusa. il blu della boccetta
che contiene l’arsenico che l’uccide. Nel suo gesto estremo è
evidente il tributo al suicidio di un altro personaggio lettera-
rio vestito di blu. Quell’accostamento di colori fino ad allora
inusuale, diventerà da quel momento ‘divisa sentimentale’ per
tutti i giovani dell’epoca. Nonostante ciò, Emma Bovary cerca
in ogni modo di trovare la felicità e di assaporare le emozioni
che la felicità dovrebbe comportare. Tenta, in breve, di ottene-

236
CAPITOLO 4: Il colloquio

re una vita da romanzo, ‘da sogno’. Ma i sogni cui cerca di cor-


rispondere non sono davvero i suoi: in realtà Emma aderisce
solo a quelli che dovrebbero essere i sogni di tutti.

Contemporaneo di Gustave Flaubert è Lewis Carroll, auto-


re di ‘Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie’ (Alice
in Wonderland), romanzo del 1865 venne considerato nient’al-
tro che un’opera di fantasia per bambini, dunque etichettato
come letteratura d’infanzia. In quest’opera, oltre l’innocen-
za della piccola e la meraviglia, il tema principale è il sogno.
Quest’ultimo diventa più delirante e labirintico possibile ritro-
vare una propria dimensione capace di ridefinire il mondo
che ci circonda. Alice nel Paese delle Meraviglie si concretizza
in un sogno bislacco e contradditorio che, accostando i deliri
della bimba al viaggio vogleriano dell’eroe, sembra far leva
sul carattere formativo. Alice è una bambina che per sfuggire
alla noiosa e statica realtà del suo tempo si rifugia nei so-
gni, dove incontra personaggi buffi e bizzarri, in un mondo del
tutto surreale, il paese delle meraviglie, in cui ogni bambina
sognerebbe di vivere. La storia indica un viaggio interiore che
prende luogo nei sogni di Alice, da cui emergerà più matura
e consapevole. La trama può essere considerata un’attenta
satira della società vittoriana, basata su una rigida morale,
oppure può procedere secondo una lettura psicoanalitica
ispirata al filosofo Freud, il quale diede la sua prima interpre-
tazione sui sogni.

In letteratura italiana il sogno è un tema che viene trattato


più volte e sotto forma sia di poesia che di prosa. Due impor-
tanti autori del XIX secolo: Giacomo Leopardi e Giovanni Pa-
scoli hanno trattato questa tematica. “Il sogno” è un poema
di Giacomo Leopardi che racconta la terribile verità che egli
non avrà più un amore nella sua vita. L’unica cosa che gli ri-
mane dopo il risveglio è quella di attendere e sperare. Il sogno
in Leopardi è quindi un sogno che è portatore di verità, verità
che possono fare male; è un sogno che si trasforma in incubo
per il finale che presenta. Giovanni Pascoli con l‘Ultimo sogno’
(componimento che chiude la raccolta Myricae del 1897). L’ulti-
mo sogno a cui Pascoli si trova su un confine tra vita e morte,

237
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

dove a tutto il rumore dell’esistenza che sembrava infinito si


sostituisce il silenzio. Il sogno in Pascoli non è quindi un sogno
di dolore come per Leopardi, ma più una liberazione dal do-
lore fisico avuto in vita che se ne va una volta che pure la vita
se n’è andata. Un sogno che è capace di viaggiare in un mon-
do che può essere quello dell’aldilà. Leopardi e Pascoli oltre
la somiglianza del tema trattato, si accomunano tra loro per
lo sviluppo di esso. Sia in Leopardi che in Pascoli l’atmosfera è
angosciosa e predominata dal dolore.
Il 28 agosto 1963 è una data ‘da sogno’ davvero indimenticabile
in quanto si tenne un discorso memorabile: stiamo parlando di
quello fatto da Martin Luther King Jr. in occasione di una ma-
nifestazione per i diritti civili conosciuta anche come la Marcia
su Washington per il lavoro e la libertà. Luther King esprimeva
in ‘I have a dream’ la speranza che un giorno la popolazione
afroamericana avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi.
Questo discorso è sicuramente uno dei più famosi del ventesi-
mo secolo ed è diventato simbolo della lotta contro il razzismo
negli Stati Uniti. Avvenne durante la presidenza di John Fitzge-
rald Kennedy. Vista dal Lincoln Memorial verso il Washington
Monument il 28 agosto 1963. King ha usato il concetto di «so-
gno» nei suoi discorsi sin dal 1960, quando ne tenne uno per
la National Association for the Advancement of Colored Peo-
ple (NAACP) denominato The Negro and the American Dream.
In questo discorso si sottolinea il divario presente fra il sogno
americano e la realtà, evidenziando quanto la supremazia
bianca abbia violato questo sogno. Il discorso della marcia su
Washington, noto come ‘I have a dream’, ha avuto varie ver-
sioni differenti fra loro, scritte in diversi periodi. Comunemente
ritenuto un capolavoro della retorica, il discorso di King invoca
la Dichiarazione d’Indipendenza, il Proclama di emancipazio-
ne e la Costituzione degli Stati Uniti d’America.

Dopo gli anni bui della Grande Guerra ed è in questa eu-


foria che nasce il Surrealismo. Il movimento coinvolse tutte le
arti e Parigi gli dedicò nel 1925 la prima “Exposition International
du Surréalisme” cui ne seguirono molte altre, nella Ville Lumière
e in diverse città, visto l’interesse e la capillare diffusione nel
mondo. Teorico del surrealismo, che aveva avuto tra i suoi pre-

238
CAPITOLO 4: Il colloquio

cursori Guillaume Apollinaire, fu André Breton, poeta, saggista,


critico d’arte con studi di medicina alle spalle e interessato
alla psichiatria, che rimase fortemente influenzato dalla lettu-
ra de “L’interpretazione dei sogni” di Freud.

In questo movimento artistico, il legame tra arte e so-
gno è intuitivo, ovunque la soggettività dell’artista è libera di
esprimersi senza filtri attraverso immagini evocative. Si pensi
a immagini pittoriche, ma anche a rappresentazioni teatrali
o alla trama di immagini di un testo letterario. Molti gli artisti
che hanno affrontato il sogno come elemento di riflessione,
di scoperta, come espressione privata, come porta d’accesso
allo spazio più profondo dell’animo. Spesso in campo artistico
il tema del sogno è dichiarato, programmatico, come per i sur-
realisti. Secondo il pensiero di André Bréton: “Il surrealismo si
fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a cer-
te forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del
sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare
definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi
ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita”.

La filosofia greca fornisce un’ottima spiegazione relativa ai


sogni. Aristotele all’interno del breve saggio Sui Sogni ci for-
nisce elementi interessanti per ricostruire la teoria aristoteli-
ca del sonno, soprattutto sul modo di prodursi del sogno. Ari-
stotele apre il trattato affermando la necessità di ricercare a
quale facoltà, intellettiva o sensitiva, appartenga appunto il
sogno. Egli ritiene che l’attività onirica non possa appartenere
né alla facoltà opinativa, né a quella intellettiva e neppure a
quella sensitiva, quest’ultima assolutamente intesa.

Se fosse così, infatti, durante il sonno l’individuo avrebbe la
possibilità di vedere o ascoltare, mentre in realtà nel sonno
non si vede, non si ascolta, insomma non si percepisce niente.
D’altra parte è chiaro che i sensi subiscono comunque degli
stimoli, come se si trovassero nello stato di veglia. Tanti seco-
li dopo, Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, esprime
il suo pensiero circa i sogni e sulla loro funzione. È nell’Inter-
pretazione dei sogni, opera basilare che pone le fondamenta

239
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

della psicoanalisi, che Freud propone le sue idee innovative


sui sogni. Ne L’ Interpretazione dei sogni Freud, prendendo le
distanze dalle credenze popolari e dai metodi classici che ca-
ratterizzano la comprensione dei sogni nell’antichità, si inter-
roga sull’attività onirica e la ridefinisce; con Freud il sogno ini-
zia ad assumere un valore nuovo che si inserisce all’interno di
un’esperienza umana significativa: l’autore afferma infatti che:
“ogni sogno appare come una struttura psichica con un preci-
so significato, inseribile in un punto da individuarsi nell’attività
mentale della vita da svegli”.

240
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 9: LA NATURA

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

BAUDELAIRE

“La Nature est un temple où de vivants piliers


Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiars.
Comme de long échos qui de loin se confondent 5
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les pafums, les couleurs et les sons se répondent.
Il est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme del hautbois, verts comme les prairies, 10
– Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens”.

C. Baudelaire, Les Fleurs du Mal, Correspondénces, 1857

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE: C. Baudelaire, Les Fleurs du Mal

2. LETTERATURA INGLESE: Wordsworth

3. STORIA: le bombe di Hiroshima e Nagasaki

4. LETTERATURA ITALIANA:
Leopardi e il dialogo della natura e di un islandese

5. FILOSOFIA: Schopenhauer

6. STORIA DELL’ARTE: Van Gogh e il campo verde di grano

241
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

‘Corrispondence’ è un sonetto di Charles Baudelaire ed è il


manifesto della poesia simbolista in cui la protagonista è la na-
tura. Esso fa parte delle opere ‘Spleen et idéal’ e ‘Les Fleurs du Mal’.
Il titolo ‘Corrispondence’ rimanda ad una realtà più profonda
che si può conoscere attraverso i simboli che vediamo, che
corrispondono a un qualcosa di non visibile, ossia all’essenza
del mondo. Il linguaggio è giocato tutto sulle sinestesie, ana-
logie ed enjambement. Baudelaire vuole raccontare le sen-
sazioni olfattive (profumi e odori) vaghe ma palpabili. I colori
hanno suggestionato molto l’immaginario di Baudelaire, ed è
una caratteristica del poeta. Anche la musica ha un ruolo im-
portante, non è solo un suono, ma serve per conoscere come
la poesia. Il poetare viene assimilato ad una sorta di atto ma-
gico, ecco che il poeta è veggente: riesce ad andare al di là
delle apparenze per cogliere la realtà.

La Natura per Baudelaire è tempio, una foresta di simboli
parlanti all’uomo, ma che non può capire. Gli alberi sono co-
lonne vive del tempio. Elementi naturali, come gli alberi, man-
dano dei messaggi, ma arrivano confusi all’uomo che non può
capirli con la ragione. La Natura, che è familiare all’uomo, gli
parla con simboli, rivelando di questa realtà più profonda. Le
sue parole arrivano agli uomini come echi che si fondono in un
tutt’uno, come luce e buio, non chiari perché accecanti o scuri.

Un altro esponente della letteratura inglese utilizza come


tematica principale dei propri componimenti la natura: William
Wordsworth. L’amore per la Natura è il fondamento dellla Poe-
sia di William Wordsworth. Un esempio è “I Wandered Lonely as
a Cloud”, anche conosciuta come “The Daffodils”, è un inno alla
bellezza della natura e alla sensazione indescrivibile di sentirsi
parte di essa. Per il poeta, la Natura rappresenta innanzitut-
to una forza vitale, che consente agli uomini di identificarsi in
essa, diventandone parte. La natura, con la sua quiete idilliaca,

242
CAPITOLO 4: Il colloquio

costituisce dunque il luogo in cui l’uomo può pacificarsi con sé


stesso, allontanandosi dal trambusto e dalla confusione della
città. Il poeta ha usato la parola Natura per simboleggiare l’i-
nesplicabile e inconoscibile super anima che i cuori umani de-
siderano ardentemente conoscere. La parola Natura è stata
usata raramente da lui per indicare il mondo fisico e naturale.
A volte ha parlato della natura di quelle qualità intrinseche e
indistruttibili che si distinguono in ciò che comunemente noto
come Natura Umana. Di tanto in tanto, si riferisce alla Natura
umana come alla mente dell’uomo, ma, senza dubbio, questo
è un fiore di simbolismo ed espressione poetica. La sua con-
cezione della Natura è nel senso che la Natura è viva; che la
Natura è nell’uomo tanto quanto l’uomo è in Essa.

Contemporaneo a Wordsworth è Giacomo Leopardi, men-


te brillante ed esponente romantico della letteratura italia-
na. All’interno delle sue opere, in prosa e poesia, esprime il
suo pensiero filosofico in modo chiaro ed esaustivo. Gli esseri
umani sono destinati alla sofferenza, afferma ciò nelle Ope-
rette morali all’interno del dialogo fra il protagonista Tristano e
un suo amico. La causa di questa condizione di infelicità, se-
condo Leopardi, è la Natura, intesa come materia incorruttibi-
le ed eterna, che ha un proprio funzionamento meccanicistico
che l’uomo è costretto a seguire. La sua concezione di natura,
però, non è la stessa in ogni opera: anzi, assume una diversa
conformazione man mano che il pensiero filosofico matura e
si evolve. Nello Zibaldone Leopardi afferma che la natura è di-
spensatrice di illusioni; gli uomini antichi sono stati i più felici,
perché più vicini allo stato di natura, e questo ha permesso
loro di formulare la vera poesia, a cui l’uomo moderno potrà
tendere ma mai giungere. la natura non ha creato gli uomini
felici, ma è crudele e perseguita gli esseri viventi. Questo pen-
siero è il fulcro dell’operetta morale Dialogo della Natura e di
un islandese, in cui il protagonista, un islandese che ha viag-
giato in tutto il mondo per fuggire dalla natura, si ritrova al suo
cospetto: è una donna imponente. La risposta della Natura è
nuovamente tagliente: l’universo è un circuito di creazione e
distruzione, e nel suo attuarsi non si preoccupa del turbamen-
to a cui sono sottoposte le sue creature.

243
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

La storia dell’arte dell’Ottocento raccoglie diversi esempi di


natura dipinti e ritratti nella loro bellezza. Vincent Van Gogh
è forse uno tra i più influenti dell’espressionismo e impressio-
nismo. La natura nelle tele di Van Gogh è protagonista quasi
assoluta: cipressi, girasoli, iris, giardini fioriti, campi di grano,
uliveti, cieli stellati. Il pittore cerca di penetrare profondamen-
te nell’anima della natura, un’anima che non è però sempre
buona ma può essere anche cattiva, malvagia. I suoi cipressi
sono storti e minacciosi, gli ulivi sono contorti e nodosi, i gira-
soli quasi sempre appaiono sfioriti, le stelle sono minacciose,
gli iris hanno gli steli spezzati, i campi di grano sono invasi dai
corvi.

La filosofia dell’Ottocento è ricca di intellettuali che trattano


come tematica la natura. Uno tra questi è Schopenhauer: l’in-
dividuo non ha alcun valore rispetto alla natura. Il regno del-
la natura è un tempo infinito e uno spazio infinito in cui sono
possibili un numero infinito di individui. Per questa ragione la
natura è sempre pronta a sacrificare l’individuo, il quale non
soltanto è esposto al pericolo di morte, ma è originariamente
destinato e guidato dalla stessa natura verso la morte. Una
volta esaurito l’ultimo compito al quale gli individui sono na-
turalmente destinati, la conservazione della specie appunto,
essi diventano irrilevanti. La forza che permea l’esistenza e le
creature viventi spingendole a vivere e a riprodursi non è altro
che la volontà di vivere. La vita di conseguenza non è che la
manifestazione della volontà per mezzo di quella rappresen-
tazione che è il mondo.

Con la seconda rivoluzione industriale, il consumismo e l’u-


tilizzo dei beni di massa (come il telefono, l’automobile, la mac-
china da scrivere) diedero vita all’utilizzo del petrolio e dei suoi
derivati come fonte di energia nasce l’inquinamento. Dalla
seconda rivoluzione industriale le emissioni di gas nell’atmo-
sfera sono diventate un problema su scala globale, portando
in poco più di un secolo all’attuale condizione caratterizzata
dall’effetto serra, dallo smog e dalle piogge acide. Dal Nove-
cento il mondo vivrà due guerre mondiali che ha cambiato ir-
reparabilmente la natura. Nella Prima Guerra Mondiale hanno

244
CAPITOLO 4: Il colloquio

subito dei cambiamenti indelebili nel paesaggio. Il panorama


è stato squarciato dalle bombe e dai proiettili, mentre le armi
chimiche hanno modificato le proprietà del suolo, in molti casi
rendendolo sterile. Durante il secondo conflitto mondiale av-
vennero vari bombardamenti aerei di natura strategica che
ebbero luogo tra il 1939 e il 1945 e che coinvolsero le nazioni im-
pegnate nella guerra. Tra questi si ricordano i bombardamenti
atomici di Hiroshima e Nagasaki in quanto furono due attac-
chi nucleari, attuati sul finire della seconda guerra mondiale
e compiuti dagli Stati Uniti contro il Giappone. La mattina del
6 agosto 1945, alle ore 8:15, l’aeronautica militare statunitense
sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città di Hiroshima.
L’esplosione si verificò a 580 m dal suolo, con una detonazio-
ne equivalente a sedici chilotoni, uccidendo sul colpo tra le 70
000 e le 80 000 persone. Circa il 90% degli edifici venne com-
pletamente raso al suolo e tutti i 51 templi della città vennero
completamente distrutti dalla forza dell’esplosione.

245
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Percorso N. 10: IL REALISMO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

BALZAC

“Mademoiselle Augustine, à peine âgée de dix-huit ans, ne


ressemblait ni à son père ni à sa mère. Elle était de ces filles
qui, par l’absence de tout lien physique avec leurs paren-
ts, font croire à ce dicton de prude: Dieu donne les enfants.
Augustine était petite, ou, pour la mieux peindre, mignonne.
Gracieuse et pleine de candeur, un homme du monde n’au-
rait pu reprocher à cette charmante créature que des gestes
mesquins ou certaines attitudes communes, et parfois de la
gêne. Sa figure silencieuse et immobile respirait cette mélanc-
olie passagère qui s’empare de toutes les jeunes filles trop
faibles pour oser résister aux volontés d’une mère”.

H. de Balzac, La Comédie Humaine, Tome 1, La Vie Privée, 1856.

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE:
H. de Balzac, La Comédie Humaine

2. LETTERATURA INGLESE: C. Dickens

3. STORIA: Moti liberali del 1848 in Francia

4. LETTERATURA ITALIANA: G. Verga e il verismo

5. FILOSOFIA: Il positivismo

6. SCIENZE: C. Darwin

7. STORIA DELL’ARTE: Courbet e Millet

246
CAPITOLO 4: Il colloquio

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Honoré de Balzac è un esponente intellettuale che si collo-


ca tra il romanticismo e il realismo. Si rifà al modello di Walter
Scott e il suo realismo. Nei suoi romanzi, si ricorda le Père Goriot
(1834) ed Eugènie Grandet (1833), solo per citarne qualcuno, lo
scrittore racconta delle tipologie di esseri umani che conver-
gono anche a dei tipi sociali ben definiti. Balzac si distingue per
dar voce a una grande e articolata panoramica della società
del suo tempo, analizzata e descritta con grande realismo, e
con parecchio sarcasmo, come un mondo dominato dalle lo-
giche meschine del denaro, che permeano tutti i rapporti so-
ciali, anche quelli tra mariti e mogli e tra padri e figli. L’opera
capitale di Balzac è la Comédie Humaine (1829), titolo di chia-
ra ispirazione dantesca, che lo scrittore suddivide in tre parti:
Studi di costume, Studi filosofici e Studi analitici, a loro volta
suddivisi in ulteriori ‘scene’. Nella Comédie Humaine, Balzac ha
voluto dipingere realisticamente la società. Attraverso il dono
dell’osservazione, un po’ come Goldoni, egli studia dettaglia-
tamente i protagonisti e il luogo in cui svolgere le scene. Le sue
descrizioni sono molto lunghe e permettono di inserire i per-
sonaggi dentro un quadro ben preciso. Balzac procede nella
sua scrittura per intuizione e immaginazione, nonostante sia ‘il
narratore onnisciente’ che tutto sa del presente, del passato e
del futuro, per questo motivo i suoi personaggi sono credibili
imbevuti di sentimenti quali: l’amore, l’avarizia, l’ambizione e il
cinismo. In tutta Europa, Honoré de Balzac sarà considerato
come il maestro del realismo letterario pertanto figure come
Marx ed Engels vedranno proprio nello scrittore francese, rea-
zionario e conservatore, una fonte preziosissima per la rappre-
sentazione dei rapporti tra i diversi elementi della società.

Nell’Ottocento, il realismo prende il sopravvento in varie na-
zioni europee così tanto da influenzarne l’arte e la letteratura.
In Gran Bretagna, in piena epoca vittoriana, viene rappresen-
tato da Charles Dickens. Vivendo l’esasperazione degli squalli-

247
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

di sobborghi londinesi e stando a contatto con le classi socia-


li più povere, egli s’interessa dei problemi sociali e umani del
tempo, e li tratta con tono ironico e con spirito di commossa
partecipazione. Diversi sono i romanzi scritti da Dickens che
si differenziano dalla letteratura precedente per la presenza
di una prosa molto lineare e più possibile oggettiva, per un
narratore esterno che si esprime in terza persona e per pochi
spazi riservati a commenti o anticipazioni sulle vicende. Oli-
ver Twist (1838) è il primo dei romanzi in cui Dickens riflette sui
difetti della società e sul funzionamento dell’amministrazione
pubblica. Anche nel David Copperfield (1850) e in Hard Times
(1854) egli descrive una società dura e spietata, manovrata
dalle rigide leggi del profitto. Dickens espone una soluzione di
tipo filantropico e paternalistico: nei suoi romanzi appaiono
ricchi e bravi signori che si prendono cura dei piccoli orfani,
assicurandogli una vita migliore. Ma l’ottima abilità di questo
autore sta nel rappresentare situazioni che fanno intendere il
disperato isolamento dell’uomo. Hard Times è uno dei romanzi
più rappresentativi dei cambiamenti nel modo di produrre e
di lavorare, che vanno sotto il nome di rivoluzione industriale.
Infatti, esso presenta gli effetti negativi della società industria-
lizzata che riduce gli uomini a macchine, e critica la mentalità
materialistica del tempo.

L’economia europea tra il 1845 e il 1847 subì una grave crisi


nato dal settore agricolo a causa di pessimi raccolti soprat-
tutto di patate e cereali. Questo comportò l’aumento dei pressi
e in mancanze di risparmi, diminuirono i consumi e di conse-
guenza la domanda di prodotti industriali. Crebbe la disoccu-
pazione, i disagi e i disordini sociali, misure fiscali contro i ricchi,
l’imposta progressiva sul reddito, la riduzione della giornata la-
vorativa a 10 ore e l’istituzione degli Ateliers Nationaux. Questi
provocarono un grande aumento del debito pubblico e il pro-
letariato venne visto come la causa del peggioramento della
situazione. Cominciò a diffondersi la paura del “pericolo rosso”
(comunismo). Una nuova Assemblea abolì gli Ateliers Nationaux
e la giornata lavorativa a 10 ore. Scoppiò un’altra rivoluzione
delle forze democratiche che vennero represse. Dalla Francia
i moti rivoluzionari si espansero in tutta Europa e in Italia, dove

248
CAPITOLO 4: Il colloquio

il fallimento della Carboneria e delle altre società segrete fa-


vorirono la nascita di due movimenti: uno radicale (Mazzini),
l’altro moderato basato sulle teorie federalistiche (Gioberti).
Giuseppe Mazzini riteneva che solo uno stato repubblicano
raggiungibile solo attraverso l’insurrezione che avrebbe po-
tuto permettere il raggiungimento degli ideali di libertà, fra-
ternità ed uguaglianza propri della Rivoluzione francese. Nel
1831 nacque l’associazione politica della “Giovine Italia” (giovine
perché Mazzini faceva affidamento sull’entusiasmo rivoluzio-
nario dei giovani, Italia, perché espressione di un movimento
unitario e nazionale) e, dopo delle insurrezioni fallite, creò la
società della “giovine Europa”, destinata ad essere un tentati-
vo di organizzazione democratica a livello internazionale. Tutti
i tentativi di rivolta mazziniana, però, fallirono. Nel 1848 in Italia,
svariate rivolte costrinsero i vari sovrani a concedere le Costi-
tuzioni facendo sì che tutta la penisola ottenne un regime co-
stituzionale. Carlo Alberto di Savoia approfittò della situazione
difficile per l’Austria dichiarandole guerra dando inizio alla pri-
ma guerra d’indipendenza alla quale parteciparono anche il
regno delle Due Sicilie, la Toscana e lo Stato pontificio. Dopo
primi successi nella prima parte della guerra e dopo la nomi-
na di Carlo Alberto come “Re d’Italia”, la situazione cominciò a
precipitare finché la guerra non si concluse con il fallimento.

In questo clima di instabilità e rivoluzione, Verga produce


documenti scritti utilizzando parole semplici e pittoresche po-
polari. Verga ambienta i suoi romanzi nel mondo alto-borghe-
se e nobiliare, proponendo storie di donne appassionate, di
artisti bohémiens, di amori travolgenti e drammatici. Ma tut-
to cambia con l’adesione al Verismo, nelle sue opere entra il
mondo degli umili, in particolare della Sicilia. Cambia anche il
linguaggio, e il punto di vista diventa quello degli stessi perso-
naggi. L’opera che lo inserisce all’interno del Verismo è ‘I Mala-
voglia’ (1881) in cui narra i fatti in modo ‘nudo e schietto’ senza
filtrarlo dal suo punto di vista. Egli utilizza il linguaggio del mon-
do che descrive e la soggettività dei personaggi emerge non
dall’analisi psicologica ma dalla descrizione dei suoi effetti.
Verga rifiuta l’ottimismo positivista che sottende la concezio-
ne di Darwin. Dal momento che sono i condizionamenti esterni,

249
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

l’ambiente, a determinare i comportamenti individuali, i valori


ideali, a differenza di quanti sostenevano i romantici, non pos-
sono incidere sulla realtà. Di conseguenza, l’intellettuale può
solo limitarsi a registrare la realtà e a mettere in luce il lato
negativo, rinunciando a trasformarla.

Il positivismo è un movimento culturale che si diffuse in Eu-


ropa intorno alla metà del 1800, con l’obiettivo di valorizzare la
ricerca scientifica nella convinzione che essa rappresentasse
la fonte principale di progresso per la società. Si tratta di un
atteggiamento di fiducia nella scienza che caratterizza una
parte importante della cultura dell’Ottocento con un’attesa
“positiva” del futuro. Al centro della corrente culturale del posi-
tivismo, fondata dal francese Auguste Comte, si trova un pro-
fondo desiderio di oggettività: bersaglio polemico principale
del positivismo furono le concezioni secondo cui, dietro i feno-
meni della natura agivano forze superiori e misteriose. Il positi-
vismo riteneva che l’esistenza di una divinità o di una realtà ul-
traterrena sfuggisse del tutto alle possibilità della conoscenza
umana che doveva limitarsi all’esame di ciò che poteva essere
verificato ed espresso in termini di leggi scientifiche. Il posi-
tivismo si trasformò in una specie di “fede” o meglio, di una
mentalità che attendeva dal progresso scientifico la soluzione
di tutti i problemi dell’uomo. Le caratteristiche del positivismo
furono il primato della scienza, il metodo delle scienze naturali,
la sociologia è frutto del programma filosofico positivistico, la
scienza è un mezzo per risolvere i problemi sociali e rappre-
senta un’era di ottimismo.

A metà dell’Ottocento un grande scienziato, Charles Darwin,


sconvolse l’intera concezione che l’uomo aveva della natura e
del suo sviluppo. Egli ha formulato la teoria dell’evoluzione del-
le specie vegetali e animali per selezione naturale agente sulla
variabilità dei caratteri ereditari, e della loro diversificazione
e moltiplicazione per discendenza da un antenato comune.
Pubblicò la sua teoria sull’evoluzione delle specie nel libro L’ori-
gine delle specie (1859), che è il suo lavoro più noto Nei campio-
ni di animali e vegetali che Darwin riportò dai suoi viaggi, notò
che in ogni popolazione ci sono delle differenze tra i vari orga-

250
CAPITOLO 4: Il colloquio

nismi, e che alcune di esse sono ereditarie e consentono agli


individui portatori di generare più discendenti di altri. Questo
concetto di “variazione” tra le specie, portò Darwin a sostene-
re che i mutamenti ereditari favorevoli allo sviluppo e alla vita
dell’animale in questione - ovvero quelle caratteristiche che
lo aiutano nella riproduzione o nel procurarsi il cibo - tendono
a diventare sempre più frequenti nel corso delle generazioni.
Darwin chiama questo processo “selezione naturale” e secon-
do tale teoria, non è il più forte quello che prospera nelle gene-
razioni, ma quello che si adatta meglio al suo ambiente. Tutti
gli esseri viventi, uomo compreso, sono sottoposti, nel succe-
dersi delle generazioni, a lenti ma continui cambiamenti, chia-
mati evoluzione. Con questa teoria, spiegata ne ‘L’Origine della
specie’, pubblicato nel 1859, Darwin affermò che ogni forma di
vita è soggetto ad una lenta ma graduale trasformazione del-
la propria specie.

Il Realismo rappresenta da punto di vista artistico, il vero


e la quotidianità, la pittura è non idealizzante, che non mira
alla rappresentazione del bello irreale, ma della realtà senza
alcun filtro o forme di abbellimento. Il paesaggio ha una sua
autonomia, non è più solo un fondo o un contenitore. Lo sce-
nario è costituito da rappresentazioni di vita quotidiana, del
lavoro per esempio. Nella ritrattistica, vediamo una ripresa del
ritratto, ma con un altissimo grado di introspezione psicologi-
ca e aderenza al vero senza connotazioni idealizzanti. I rap-
presentati sono: Courbet e Millier. Tra i realisti, l’arte di Courbet
è sempre coerente, fatta sia dalle opere che da ciò che viene
scritto dall’artista. Infatti, proprio questo artista è il massimo
interprete del realismo, una delle sue tele principali è ‘Gli Spac-
capietre’ (1849). La sua pittura ha avuto una svolta decisiva nel
1848, quando, in occasione dei moti, deciderà di partecipare
alla vita politica servendosi dell’arte come strumento per in-
nescare dei cambiamenti sociali. Infatti, egli sostiene che l’arte
possa essere uno strumento democratico per effettuare que-
sti cambiamenti. Oltre a Coubert, anche Millet è considerato
uno degli esponenti principali del Realismo francese. Le sue
opere di presentano figure essenziali che si avvicinano a for-
me geometriche semplici. Inoltre la composizione dei dipinti è

251
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

semplice ed equilibrata. Millet ottenne questo risultato equi-


librando attentamente le luci e le ombre e le masse formate
dai colori. Le figure sono costruite con un modellato plastico e
assumono posizioni stabili e riconoscibili. Invece i dettagli del
paesaggio e dell’ambiente sono appena accennati. Nelle sue
tele, Millet (ad esempio ‘Le spigolatrici’ del 1857) raffigurò i con-
tadini delle campagne, soggetti umili che fino ad allora non
erano considerati degni di essere rappresentati. È possibile
ritrovare zappatori, piantatori di patate, contadini e pastori
che compiono i loro gesti con grande naturalezza e paiono in
completa armonia con la natura circostante. Spesso queste
rappresentazioni soprattutto quelle con titoli religiosi acqui-
stano un significato mistico.

252
CAPITOLO 4: Il colloquio

Percorso N. 11: IL SILENZIO

MATERIALE PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

“Le silence oblitère tout.”


Paul Auster

POSSIBILI COLLEGAMENTI

1. LETTERATURA FRANCESE:
J. Renard e la letteratura del silenzio

2. LETTERATURA INGLESE:
Jane Austen e il silenzio

3. LETTERATURA ITALIANA:
L’ermetismo e il silenzio

4. STORIA:
Il silenzio durante i conflitti mondiali

5. SCIENZE:
il silenzio nel sistema nervoso

6. FILOSOFIA:
Il silenzio in filosofia

7. STORIA DELL’ARTE:
Il silenzio in pittura

253
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

POSSIBILE DISCORSO

(il candidato prende visione del materiale d’esame


proposto dalla commissione)

Un pensiero filosofico sul silenzio, sulla sua validità o co-


munque sulla sua funzione parte da lontano. Già Lucio Anneo
Seneca, vissuto nel I secolo d.C., nel sesto libro di epistole scrit-
te a Lucilio, ci propone la sua concezione di silenzio. È chiaro,
da questi due brevi passi, cosa intenda il filosofo latino per si-
lenzio. È necessario per guardare dentro noi stessi, a compren-
dere fino in fondo la nostra interiorità. La purezza dello stato
di quiete è raggiungibile soltanto attraverso il silenzio assoluto
della nostra psiche. Non conta che l’ambiente che ci circonda
sia tormentato da un tripudio di voci, l’importante è che non ci
sia scompiglio dentro di noi. Diretto al destinatario della sua
lettera, Seneca aggiunge che la personalità dell’uomo saggio
si può dire veramente formata quando né lusinga né critica
riusciranno a sconvolgere la sua indole.

Una figura inquieta della letteratura francese di fine XIX se-


colo, potremmo dire uno scrittore alla retroguardia del gran-
de movimento letterario che va da Flaubert a Maupassant
passando per i Gongourt e Zola è Jean Renard. La sua prosa
succinta e nervosa, priva di orpelli, sempre alla ricerca dell’es-
senziale per descrivere il suo “arioso naturalismo”. La lettura di
Renard rivela una continua ed inesauribile sequela di immagi-
ni che si materializzano dalle asciutte parole. La sua scrittura
è condensata in frasi essenziali. suo primo libro importante è
L’écornilfeur, caustico romanzo di costume da alcuni conside-
rato la sua opera migliore. Più celebre è Poil de carotte, che
contiene una serie di scene narrative imperniate su una figura
sobriamente patetica di ragazzo, ridotto nel 1900 per il teatro
e più volte per il cinema. Altrettanto famose sono le Histoires
Naturelles, musicate da Maurice Ravel, nel 1906, dove l’osser-
vazione naturalistica è contenuta dallo humour e dalla stiliz-
zazione. Journal, tenuto da Renard dal 1887 e uscito postumo
nel 1925-27 e, in edizione rielaborata e accresciuta, nel 1935, è
l’espressione completa della sua arte amara e ironica di natu-

254
CAPITOLO 4: Il colloquio

ralista attardato e del suo temperamento timido, orgoglioso e


ipercritico.

Il silenzio e la parola sono degli strumenti sovversivi del


potere in Sense and Sensibility di Jane Austen, scrittrice ele-
gante della letteratura inglese del XIX secolo. Sense and Sen-
sibility è un romanzo scritto da Jane Austen fra il 1795 e il 1810
e pubblicato anonimo per la prima volta nel 1811. Ciò che vie-
ne mostrato e ciò che rimane celato, che si sviluppa questo
studio. Il campo di analisi, inoltre, è anch’esso caratterizzato
da una doppia natura: l’adattamento cinematografico di un
romanzo, infatti, è un’operazione di traduzione intersemioti-
ca in cui due linguaggi, due mondi, si confrontano e, spesso,
entrano in confitto. In Sense and Sensibility il silenzio assume
forme e valenze diverse. La reticenza spesso tacita il discor-
so e le allusioni si sostituiscono ai riferimenti diretti, in parti-
colare quando i sentimenti e la sfera erotica ne sarebbero i
contenuti principali. Questa repressione verbale (e non solo)
presente nelle opere austeniane è da sempre stata oggetto
di grande attenzione da parte degli studiosi ed è spesso stata
attribuita alla necessità di una censura preventiva dovuta al
periodo storico e all’ambiente socio-culturale in cui viveva e
scriveva Jane Austen. Ma la “negazione della verbalizzazione”
nel romanzo è anche espediente narrativo: i segreti e le lunghe
ellissi temporali servono a celare le azioni dei personaggi o gli
elementi chiave al fine di mantenere alta la suspense il più
a lungo possibile. Questo silenzio è frutto di “self-command”
e della volontà di tutelare le convenzioni sociali. È un silenzio
“self-censored” che permette a Elinor – che sa “how to govern
[her feelings]” – di non compromettere la sua rispettabilità e il
rispetto di sé. I numerosi “vuoti” lasciati dalla censura verbale
in Sense and Sensibility hanno costituito una sfida difficile per
il cinema. Un mezzo consacrato alla “total visibility”, secondo
la definizione di Richardson, si è trovato a dover tradurre con
parole e immagini l’“extraordinary silence” del romanzo e ciò è
stato spesso realizzato attraverso una tendenza all’esplicita-
zione che di frequente si è manifestata in una risoluzione delle
ambiguità e dei vuoti narrativi a favore di una linearità diege-
tica e drammaturgica.

255
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

La letteratura, si sa, è fatta di parole. Eppure tacere non è


l’unico modo per stare in silenzio. Talvolta si pensa che il silen-
zio renda difficile la comunicazione, se non impossibile. In re-
altà la sua carica espressiva può manifestarsi anche tramite
le parole, come accade in letteratura. ci sono periodi storici
in cui, per una serie di inevitabili vicissitudini, gli scrittori non
hanno potuto fare altro che tacere, e lo hanno fatto proprio
attraverso ciò che meglio li rappresentava: la scrittura. Uno
dei periodi che ha messo più a dura prova la voce dei lettera-
ti è sicuramente il Fascismo. Infatti, si sviluppa a partire dagli
anni Venti del Novecento quello che in modo inizialmente di-
spregiativo è stato definito “Ermetismo”, proprio in riferimento
all’allusività e all’indecifrabilità di un certo tipo di poesia che,
in qualche modo, pur esprimendo qualcosa davanti alla situa-
zione politica e storica di quegli anni, lasciava solo un deso-
lante silenzio. Nucleo essenziale di questa forma poetica è la
solitudine disperata dell’uomo moderno, ormai smarrito dopo
aver perso fiducia negli antichi valori. Non chiederci la parola è
una lirica di Eugenio Montale, quella che forse meglio rappre-
senta il sentimento comune ai poeti in questo momento della
storia letteraria italiana. Montale si rivolge qui all’uomo, inteso
in senso generico, quasi rimproverando quella fiducia che ha
sempre riposto nei poeti considerandoli punti di riferimento.
Egli infatti sottolinea come in realtà lui, come tutti gli altri, non
sia altro che un uomo qualsiasi, un individuo isolato, smarrito
in un mondo che sfugge alla sua comprensione. L’unica ca-
ratteristica che riesce a distinguere il poeta dagli altri uomini
è il coraggio di piegarsi con dignità al male di vivere. Le forme
del silenzio possono essere dunque svariate, ci può essere un
silenzio che si manifesta nella sua forma più elementare, sem-
plicemente attraverso la mancanza di parole. Ma accanto a
questa forma può esistere – anzi coesistere – una tipologia di
silenzio allusiva, che si serve delle parole per non parlare, e dei
versi per non scrivere.

Uno degli avvenimenti storici che più sconvolsero il nuovo


secolo furono le due guerre mondiali. In particolar modo sa-
rebbe utile sottolineare che durante quegli anni, specialmente
per la grande guerra, era impossibile vivere in degli spazi si-

256
CAPITOLO 4: Il colloquio

lenziosi e tranquilli. Ma miracolosamente il 24 dicembre del 1914


si visse la cosiddetta ‘Tregua di Natale’. Un attimo di silenzio
dopo mesi di guerre sotto i vari fronti. La notte di Natale 1914,
nella parte settentrionale del fronte occidentale, nelle trincee
delle Fiandre, a sud di Ypres, in Belgio, ci fu una tregua. Non fu
ordinata a seguito di un accordo tra i comandi dei due schie-
ramenti. Fu una tregua spontanea dichiarata dai soldati, fran-
cesi, inglesi e tedeschi, che sui due fronti uscirono allo scoper-
to e si incontrarono nella terra di nessuno.

Si parlarono, si strinsero la mano, si abbracciarono, seppel-


lirono i caduti delle due parti. Fu celebrata una messa, ci fu
una funzione funebre. I soldati fumarono e cantarono insieme,
si scambiarono auguri e doni, capi di vestiario e bottoni del-
le divise, cibo, tabacco, fotografie degli amici e delle famiglie,
e ricordi del tempo di pace. Come è immaginabile, l’episodio
mise in difficoltà gli Stati Maggiori di entrambe le parti, che in
seguito decisero di sostituire le truppe al fronte con altre unità,
le spostarono in altri settori, cancellando la memoria dei fatti.
Una parte dei documenti che testimoniavano gli accadimenti,
fotografie e lettere dal fronte, furono distrutti. Alcuni lo furono
deliberatamente. Altri furono distrutti da altri avvenimenti del-
la storia. Molte delle lettere dei soldati tedeschi furono infatti
sepolte nelle rovine delle città tedesche alla fine del secondo
conflitto mondiale. Altre si persero nelle cantine, nei solai, nei
traslochi dei loro discendenti. Non tutte le lettere però anda-
rono distrutte. Molte furono pubblicate dai giornali dell’epoca,
talvolta corredate da fotografie degli eventi, e quindi sono an-
cora visibili negli archivi delle redazioni. Alcune testimonianze
dell’epoca sono inoltre conservate negli archivi dell’Imperial
War Museum di Londra. Queste lettere e queste testimonianze
costituiscono una sorprendente fonte di informazioni di prima
mano sulla tregua, che meritano di essere preservate per le
future generazioni.

Il silenzio parla a chi lo sa ascoltare e si manifesta visiva-


mente a chi lo sa discriminare oltre l’ingombro del concre-
to anche nella storia dell’arte. Ciò avviene anche all’interno
della pittura realista americana durante gli anni dei conflitti

257
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

mondiali. È così che l’interno di una casa, una porta spalan-


cata sull’oceano, l’acqua diventano i protagonisti di una tela
indimenticata. Il primo impatto è piacevole, induce a pensa-
re all’estate, alle vacanze, a togliersi i vestiti e prendere la rin-
corsa per un gran bel tuffo. Eppure non ci sembra di sentire il
rumore delle onde, né di percepire il profumo del mare, tutto
è avvolto dal silenzio. Andiamo più a fondo. Se ci trasportiamo
nel dipinto ci troviamo davanti ad una parete bianca che ci
separa dal salotto, in uno spazio reale ma con qualcosa di
metafisico che ci trasmette inquietudine. L’artista di questo
suggestivo dipinto The real thing è Edward Hopper (1882-1967)
considerato il migliore pittore realista americano del XX seco-
lo. Lo stile di quest’artista è davvero molto personale, con ta-
glio fotografico, brillante nell’immortalare l’attimo nelle scene
di vita statunitense contemporanea.

Secondo un’analisi condotta nel 2013 e pubblicata sulla ri-


vista Brain, ci sono degli effetti interessanti che il suono e il si-
lenzio hanno sul cervello dei topi. I topi sono stati esposti a due
ore di silenzio al giorno, hanno sviluppato nuove cellule nell’ip-
pocampo. Quest’ultimo è una zona del cervello associata con
la memoria, l’emozione e l’apprendimento. Il silenzio fa bene
al cervello e aiuta le nuove cellule generate a differenziarsi in
neuroni e integrarsi nel sistema, aumentando letteralmente le
potenzialità del cervello. il silenzio allevia lo stress e la tensione.
Al contrario, il rumore ha effetti negativi sul nostro cervello con
conseguente aumento di ormoni dello stress. Il suono arriva al
cervello come segnale elettrico attraverso l’orecchio. Secon-
do la teoria del “recupero dell’attenzione”, in un ambiente con
bassi livelli di input sensoriali, il cervello può recuperare alcune
delle sue abilità cognitive. I ricercatori hanno scoperto che il
silenzio aiuta le nuove cellule a differenziarsi nei neuroni, ed
integrarsi nel sistema. Quando siamo in silenzio, il nostro cer-
vello lavora meglio in relazione all’ambiente interno, esterno e
insegue il benessere poiché abbassa i livelli di stress e tensioni
nel cervello e nel corpo.

258
CAPITOLO 4: Il colloquio

4.2. Competenze di Cittadinanza e Costituzione e PCTO


Prima di essere maturandi, gli studenti e le studentesse, che
stanno quasi per ultimare il percorso di studio alle superiori,
sono cittadini. Manca davvero pochissimo tempo e ci si
affaccerà a un mondo complesso e sfaccettato spesso poco
chiaro da decifrare. Quotidianamente ci si trova immersi
in un sostrato storico, culturale, sociale e giuridico ben
contestualizzato, ci si trova a esercitare diritti e doveri in modo
automatico senza riflettere consapevolmente sul motivo per
cui ci si comporta in un modo piuttosto che un altro.

Per rendere consapevoli i cittadini, la scuola italiana ha


voluto affinare questo aspetto insegnando un modulo
dedicato a “Cittadinanza e Costituzione”: una sezione
dedicata alla coscienza sociale tenendo a mente le
radici storiche e le problematiche attuali inserite in una
comunità italiana in continua evoluzione.

Per tutte queste motivazioni l’esame di stato si trasforma


in un momento di riflessione anche su queste tematiche
così importanti e delicate.

Abbiamo già espresso abbondantemente che la maturità


2023, oltre alle prove scritte, prevede lo svolgimento di una
prova orale nella quale verranno proposti anche quesiti
inerenti il PCTO e la sezione di Educazione Civica col
modulo di ‘Cittadinanza e Costituzione’.

4.2.1. Cos’è la sezione “Cittadinanza e Costituzione”?


Generalmente questa parte dell’esame incute molta
ansia agli studenti, i quali lamentano di sovente di non
averla approfondita in modo corretto durante le ore di
lezione con l’insegnante di riferimento che si è impegnato
nella trattazione di queste tematiche. Malgrado questa
grossa lacuna, essa è parte integrante del colloquio per
la maturità 2023 ed è necessario prepararsi al meglio
anche per questa parte d’esame.

259
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

A proposito della parte inerente la “Cittadinanza e


Costituzione”, il Miur si è esprime in questi termini:

“Il candidato dimostrerà, nel corso del colloquio, di


aver maturato le competenze e le conoscenze previste
nell’ambito dell’Educazione civica”.

Per chiarirci le idee sulla parte di “Cittadinanza e


Costituzione” possiamo rifarci alle informazioni contenute
nella circolare ministeriale 100 dell’11 dicembre 2008.

Da qui si possono dedurre alcuni argomenti di


“Cittadinanza e Costituzione” come:

ARGOMENTO ESEMPIO DOMANDA


La Costituzione Italiana Come e quando è nata la
e la sua storia costituzione?

I principi fondamentali della L’Italia è una repubblica


Costituzione Italiana fondata sul lavoro”, art.1
della Costituzione, cosa
significa?

I Diritti di Libertà Cosa si intende per libertà
personale?

L’Economia e il Lavoro nella Cosa prevedono le libertà


Costituzione Italiana sindacali garantite dalla
Costituzione?

I Diritti Politici Votare è un diritto o un
dovere?

I Doveri del Cittadino Quali sono i principali doveri
dei cittadini stabiliti dalla
Costituzione italiana?

260
CAPITOLO 4: Il colloquio

L’ordinamento della Qual è la funzione del


Repubblica Presidente della Repubblica?

Com’è organizzata la
La Giustizia giustizia in Italia?

Gli enti locali Quali sono le funzioni dei


comuni?

Gli Statuti Regionali Cinque Regioni italiane sono
dotate di Statuti regionali
speciali che garantiscono
loro maggiori poteri e
autonomie. Per quali ragioni
storiche è stata prevista
questa distinzione?

Cittadini e Pubblica Quali diritti ha il cittadino


Amministrazione nei confronti della Pubblica
Amministrazione?

Responsabilità Individuale e Cos’è la responsabilità
Sociale civile?

La Parità di Genere Cosa si intende per pari


opportunità?

La Sicurezza sul lavoro Quali sono i diritti e i doveri
dei lavoratori in fatto di
sicurezza sul lavoro?

Sensibilità ambientale e Quali sono gli obiettivi sul
sviluppo sostenibile piano energetico dell’UE?

Tutela del Patrimonio In che modo la Repubblica
Artistico e Culturale promuove la cultura e la
Solidarietà e Volontariato tutela del paesaggio?
Cos’è il terzo settore?

261
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Diritti Umani In che modo la Costituzione


Italiana tutela i diritti
umani?

Dialogo Interculturale Cos’è l’Agenda 2030?

I migranti Che differenza c’è tra


migranti economici,
richiedenti asilo e
richiedenti protezione
umanitaria?

La comunità internazionale Cos’è la Convenzione di


Schengen?

Gli organismi internazionali Che differenza vi è tra ONU


e NATO?

Documenti europei e Quali sono i principi


internazionali fondamentali della
Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo?

Organizzazione politica ed Cos’è l’UE? In che modo si


economica dell’Europa sta sviluppando il dibattito
politico attuale sul futuro
dell’Unione Europea?

262
CAPITOLO 4: Il colloquio

A causa anche del momento storico che stiamo vivendo,


dovuto all’emergenza sanitaria, alla crisi climatica, all’in-
stabilità politica dovuta dalla guerra in Ucraina, all’au-
mento dei prezzi di materie prime, acqua, gas e luce po-
trebbero essere chiesti dei quesiti sui seguenti temi.

In ogni caso gli studenti non avranno brutte sorprese


al colloquio in quanto le domande sono state tratte da
attività e argomenti svolti in “Cittadinanza e Costituzio-
ne” indicati nel documento del Consiglio di Classe del 15
maggio.

Tra i tanti quesiti che potresti trovarti a risolvere ricordia-


mo lo schema attuale politico italiano con i relativi presi-
dente della repubblica parlamentare e i ministri.

Ecco l’attuale schema del Governo Italiano:


Il Presidente della Repubblica Italiana è Sergio Mattarella
(in carica, per il secondo mandato, dal 29 Gennaio 2022).
Oltre al Presidente, a governare il paese, ci sono i ministri
che lo aiutano nel regolare svolgimento dei compiti. Que-
sti sono chiamati ‘Ministri con Portafoglio’.

Chi sono i ministri con portafoglio?


Il ministro che ne è al vertice (attualmente ricopre que-
sta carica il Primo Ministro Giorgia Meloni) guida un’intera
e complessa amministrazione (costituita dai ministri con
portafoglio), con un proprio bilancio, con uffici strutturati
a livello centrale e spesso anche sul territorio (si pensi al
ministro dell’interno e il suo ruolo nella nomina dei prefetti).

Nell’elenco sottostante illustriamo le cariche e i relativi


compiti dei vari ministri con portafoglio:

• Esteri - Antonio Tajani (vicepremier)*


• Economia e Finanze - Giancarlo Giorgetti*
• Imprese e Made in Italy - Adolfo Urso

263
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

• Infrastrutture e trasporti - Matteo Salvini (vicepremier)*


• Pubblica Amministrazione - Paolo Zangrillo
• Difesa - Guido Crosetto*
• Interni - Matteo Piantedosi*
• Ambiente e della sicurezza energetica
Gilberto Pichetto Fratin
• Riforme - Maria Elisabetta Alberti Casellati
• Lavoro e politiche sociali - Marina Calderone
• Affari Europei, politiche di coesione e Pnrr – Raffaele Fitto
• Istruzione e merito - Giuseppe Valditara*
• Università e Ricerca - Anna Maria Bernini*
• Affari regionali e autonomie - Roberto Calderoli
• Ministro Salute - Orazio Schillaci*
• Famiglia, natalità e pari opportunità- Eugenia Roccella
• Sport e gioventù - Andrea Abodi
• Ministro Agricoltura e sovranità alimentare
Francesco Lollobrigida
• Ministro Rapporti con il Parlamento - Luca Ciriani
• Ministro del mare e del Sud- Nello Musumeci
• Ministro Disabilità - Alessandra Locatelli
• Ministro Turismo - Daniela Santanché
• Ministro Cultura - Gennaro Sangiuliano*
• Sottosegretario presidenza Consiglio
Alfredo Mantovano

Si indicano con l’asterisco (*) le cariche


maggiormente ‘citate’ in seduta d’esame
N.B.: Nelle settimane precedenti all’esame di stato leggi i
giornali (anche quelli online vanno bene) e mantieniti in-
formato su ciò che accade nel nostro paese. Potresti tro-
varti ad esprimere un tuo parere su un argomento di at-
tualità o un quesito relativo alla libertà di pensiero oppure
alla situazione lavorativa in Italia oppure alla parità dei
sessi (per documentarti circa i temi di attualità proposti
durante il colloquio si consiglia la lettura del Capitolo 2:
La prima prova dell’Esame di Stato 2023 paragrafo 2.2.3 La
tipologia C alla voce ‘Tra gli anniversari più importanti da
ricordare).

264
CAPITOLO 4: Il colloquio

4.2.2. La sezione relativa al PCTO


L’ordinanza, pubblicata dal Ministero dell’Istruzione il 26
Gennaio 2023, spiega tutte le direttive relative allo svolgi-
mento degli esami di stato.

Si considera lo svolgimento dei PCTO un requisito di ammis-


sione alla prova finale come già avvenuto l’anno scorso,
però il percorso è integrato all’interno del colloquio finale.

Gli studenti hanno dovuto affrontare, ove possibile, l’at-


tuazione dei “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’O-
rientamento” nonostante la pandemia.

Secondo le norme vigenti il monte complessivo deve es-


sere non inferiore a ore 210 (per gli istituti professionali), a
ore 150 (per gli istituti tecnici) e ore 90 (per i licei).
Per sopperire al normale svolgimento delle ore relative al
PCTO, le scuole hanno voluto attuare dei progetti digitali,
proposti da associazioni di categoria che hanno investito
in attività innovative, al fine di far sviluppare delle compe-
tenze certificabili agli studenti.

Quando si dovrà discutere sul PCTO


durante il colloquio?
Nel colloquio, pertanto, la sottocommissione propone
al candidato, secondo le modalità specificate nei com-
mi precedenti, di analizzare testi, documenti, esperienze,
progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei con-
tenuti e dei metodi propri delle singole discipline previste
dal suddetto percorso di studio personalizzato. Successi-
vamente si procederà alla discussione sul PCTO.

Il candidato avrà il compito di dimostrare di:


“saper analizzare criticamente e correlare al percorso di stu-
di seguito le esperienze svolte nell’ambito dei PCTO, con rife-
rimento al complesso del percorso effettuato, tenuto conto
delle criticità determinate dall’emergenza pandemica”.
Il tutto dovrà essere esposto “mediante una breve relazio-
ne o prodotto multimediale”.

265
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Cosa significa PCTO?


L’Alternanza Scuola-Lavoro è una delle tappe obbli-
gatorie che devono essere svolte nell’ultimo triennio
per gli istituti secondari di secondo grado.

È stata introdotta nell’ordinamento scolastico come


metodologia didattica per i corsi del secondo ciclo.

Il PCTO ha l’obiettivo di assicurare ai giovani, tra i 15


e i 18 anni, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizio-
ne di competenze spendibili nel mercato di lavoro.

A cosa servono i PCTO?


I “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orienta-
mento” sono stati studiati col fine di:

• attuare modalità di apprendimento flessibili e equiva-


lenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli
esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino si-
stematicamente la formazione in aula con l’esperienza
pratica;
• arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolasti-
ci e formativi con l’acquisizione di competenze spendi-
bili anche nel mercato del lavoro;
• favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le
vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendi-
mento individuali;
• realizzare un organico collegamento delle istituzioni
scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la
società civile, che consenta la partecipazione attiva
delle studentesse e degli studenti nei processi for-
mativi;
• correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, so-
ciale ed economico del territorio.

266
CAPITOLO 4: Il colloquio

PCTO: Quali documenti presentare a scuola?


Cosa dovrà contenere la relazione e cosa si dovrà
presentare a scuola per la modulistica? La relazio-
ne finale conterrà informazioni sull’esperienza svolta.
È necessario correlare il PCTO con l’esperienza scolastica
elencando le competenze professionali e personali svi-
luppate e raggiunte durante il corso del tempo.

È utile specificare se queste sono state attinenti o meno


con le conoscenze acquisite nel percorso scolastico.

Nella fattispecie la modulistica relativa al “Percorso per


le Competenze Trasversali e l’Orientamento” è un dossier
costituito da:

• Progetto Formativo e di Orientamento


• Finalità e Obiettivi
• Patto Formativo Studente (Modulo di adesione alle
attività di alternanza scuola-lavoro)
• Indicazioni Organizzative e Comportamentali
• Foglio Presenze
• Scheda Valutazione Studente
• Attestato ex Alternanza Scuola-Lavoro
• Schema Relazione Finale sull’ex Alternanza
Scuola-Lavoro
• Questionario di Autovalutazione dopo l’esperienza di
ex Alternanza
• Questionario di Valutazione ex Alternanza
Scuola-Lavoro (compilato dal tutor aziendale)
• Valutazione del grado di soddisfazione del tutor
scolastico

Cosa sarebbe utile inserire


all’interno della relazione del PCTO?
Dobbiamo precisare, anzitutto, che altro non è se non il
racconto personale del candidato dell’esperienza svolta
assieme all’azienda, associazione, redazione e via discor-
rendo che ti ha ospitato per lo svolgimento del PCTO.

267
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Per fare chiarezza indichiamo delle direttive da poter inseri-


re sulla relazione del PCTO: aspetti positivi e negativi dell’e-
sperienza e se gli obiettivi preposti sono stati raggiunti.

Sarebbe utile precisare che in nessun documento si trova ri-


portata una lunghezza minima per questa tipologia di relazio-
ne. Indipendentemente da ciò sarebbe utile creare una sca-
letta che possa aiutare nella redazione di questo documento.
Suggeriamo di suddividerla in capitoli e paragrafi, in questo
modo riuscirai a organizzare in modo ottimale i contenuti.

Qui di seguito si riporta un esempio di quanto detto in precedenza:

Introduzione
TIPS
1. La struttura ospitante
1.1 Composizione dell’azienda: chi è, di cosa si
occupa, quante persone ci lavorano
1.2 Obiettivi del progetto formativo: i compiti previsti
e gli obiettivi finali da raggiungere
1.3 Durata del progetto: numero di ore svolte,
specificando se in orario scolastico o
extrascolastico etc.

2. L’attività di alternanza
2.1 Tutoraggio: periodo di affiancamento,
attività svolte insieme
2.2 I compiti assegnati: Di cosa dovevi occuparti
e con chi
2.3 Eventuali criticità: Ci sono stati momenti di
difficoltà? Se sì, come li hai superati?

3. Obiettivi e crescita personale e professionale


3.1 Gli obiettivi sono stati raggiunti?
3.2 Cosa hai imparato a livello professionale?
3.3 Nuove conoscenze e capacità relazionali: esempi
3.4 Eventuali criticità riscontrate e soluzioni proposte

4. Considerazioni finali

268
CAPITOLO 4: Il colloquio

Relazione PCTO: Gli errori da non commettere


All’interno del seguente paragrafo indicheremo gli errori
da non commettere se si realizza una relazione in Power
Point oppure in formato Word o PDF.

Relazione PCTO in Power Point


Se volessi presentare un lavoro multimediale alla commissio-
ne puoi farlo utilizzando un programma intuitivo come Power
Point oppure Prezi. Per svolgere una presentazione iperme-
diale è necessario utilizzare un modo coinvolgente e sintetico.

Pertanto indichiamo quali errori non fare assolutamente:

1 Usare troppo testo nelle slides: se riempi le slides di pa-


role affatichi l’attenzione di chi ti ascolta e distogli la sua
attenzione da ciò che stai dicendo. Power Point è uno
strumento pensato per essere proiettato su uno schermo.
Inserisci qualche frase o parole chiave.

2 Non leggere il testo: il testo deve essere molto breve, e


per le motivazioni che abbiamo accennato al primo
punto, non deve trasformarsi in un esercizio di lettura.

3 Non usare font arzigogolati: prediligi caratteri semplici. In


questo modo riuscirai, oltre che a colpire l’attenzione del-
la commissione, a memorizzare meglio i concetti. Ti consi-
gliamo ‘Arial’ oppure l’intramontabile ‘Times New Roman’.

4 Non usare sfondi colorati: la parola d’ordine è ‘pulizia’ sia


nel testo che nelle grafiche. Prediligi colori pastello o co-
munque chiarI in quanto non affaticano la lettura delle frasi.

5 Non inserire troppe animazioni o transizioni: ol-


tre ad abbassare il livello di attenzione, appesanti-
scono gravemente l’esposizione della relazione del
PCTO. Inserisci questi elementi solo se è necessario.

269
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

6 Non inserire Gif o immagini non pertinenti: non inserire


elementi poco professionali quali GIF animate o immagini
che non sono attinenti alla tua esperienza di PCTO. Usa
foto dell’azienda ospitante oppure altre in cui ti ritraggo-
no in attività in solitudine o in compagnia dei tuoi colleghi.

7 Non usare fotografie in bassa risoluzione: ricorda che


la presentazione sarà proiettata su un grande schermo.
Se inserisci foto in bassa risoluzione ciò che si vedrà sarà
un’immagine pixellata di una pessima qualità.

Relazione PCTO in Word o PDF


Se volessi presentare un lavoro in formato cartaceo alla
commissione puoi farlo utilizzando un programma intui-
tivo come Word o PDF. Per svolgere una presentazione
scritta è necessario utilizzare un modo pulito, professio-
nale e sintetico.
Sicché vi indichiamo quali errori non fare assolutamente:

1 Non scrivere troppo e vai spesso a capo: non scrive-


re una relazione di 10 pagine continuative. Prediligi scri-
verne meno ma bene, 5 pagine andranno benissimo.

2 Lascia “respirare” un paragrafo dall’altro andando a


capo: in questo modo oltre che a facilitare la lettura aiuterà
i docenti a trovare facilmente i concetti principali del testo.

3 Non esagerare con l’interlinea: innanzitutto dob-


biamo capire cos’è l’interlinea. L’interlinea è lo spa-
zio bianco che intercorre tra una linea di compo-
sizione di testo e quella successiva. Non utilizzare
troppo spazio nel testo in quanto creerà solo confusione.

4 Non usare font confusionari: vale la stessa regola già


espressa per la realizzazione di una relazione in Power
Point. Scegli un carattere semplice così da facilitare la let-
tura. Perfetti saranno font quali: Arial o Times New Roman.

270
CAPITOLO 4: Il colloquio

4.3. Consigli per la giusta preparazione


al colloquio orale
Le settimane che precedono l’esame di stato sembrano
pochissime per prepararsi al meglio. È indispensabile pia-
nificare ogni minuto in modo intelligente così da concen-
trarsi sulla prova orale.

Non perderti d’animo, ormai sei giunto allo sforzo conclu-


sivo del percorso di studi. Basta mantenere altissima la
concentrazione e tutti i sacrifici fatti saranno ripagati da
una buona figura davanti alla commissione.

Per prepararti al meglio all’orale potete seguire i consigli


inseriti nel seguente, e ultimo, capitolo che vi aiuteranno
in sede d’esame.

Il mega-ripassone
Farsi prendere dallo sconforto davanti a una mole di ap-
punti e concetti da ripassare è normalissimo. Ricordati
che la memoria, se ben allenata, è nostra alleata. Per ren-
dere tutto più semplice, daremo 5 trucchetti utili da sfrut-
tare durante le ore di studio per il mega-ripassone in vista
del colloquio:

1. Non sottovalutare la relazione PCTO


e Costituzione e Cittadinanza
Dall’anno scorso, i maturandi sanno che ci sono due ele-
menti fondamentali da tenere in considerazione: il PCTO
e lo spazio relativo all’educazione civica. Pertanto affina
la capacità nel fare i collegamenti tra le varie materie.
Pensa a ragionare per macro-sezioni oppure dai un’oc-
chiata al documento del 15 maggio per creare dei discorsi
critici.

271
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

2. Confrontati con i tuoi compagni

Nel momento più importante della tua vita è fondamen-


tale creare un contatto con gli altri. Tieniti in contatto,
non solo per il puro scambio di informazioni, ma anche
per supportarvi emotivamente oppure per ripassare tutti
insieme anche in videochiamata.

3. Crea un planning di studio


Non ridurre lo studio all’ultimo momento. Scandisci le tue
giornate in modo da intervallare lo studio e lo svago. Dor-
mi almeno 7 ore a notte così da facilitare l’apprendimento
delle conoscenze acquisite durante la giornata, tutto ciò
facilita la tua capacità di memorizzare.

4. Ripeti a voce alta


È utilissimo per preparare al massimo l’orare. Metti lontani
da te libri o appunti. In questo modo riuscirai ad avere
maggiore sicurezza e scioltezza durante il sostenimento
del colloquio orale.

Cosa non fare durante il colloquio


Come prima cosa bisognerebbe capire che il colloquio della
maturità 2023 non è un’interrogazione “normale”. Ragion per
cui la commissione e il presidente partono dalla base che lo
studente abbia imparato, acquisito e approfondito abba-
stanza i concetti e che sia in grado di esporre l’argomento.
Una caratteristica da tenere in considerazione è la pre-
senza di una sufficiente capacità critica da parte del
candidato.

272
CAPITOLO 4: Il colloquio

Cosa valutano i docenti durante la prova?


A cosa devi fare attenzione?

Nella sezione sottostante indicheremo dei comportamen-


ti da non attuare in seduta d’esame. Ecco i 7 consigli:

1 Non fare scena muta all’esame: se la commissione vi fa


una domanda su un argomento che non ricordate non
rimanete in silenzio. La situazione genera l’imbarazzo sia in
voi che nella commissione. Se non riesci ad andare avanti
dillo chiaramente, oppure rispondi in modo vago alla do-
manda spostandoti su un’altra tematica in cui ti senti più
ferrato.

2 Non utilizzare slang o linguaggio giovanile: abbi la cura


di esprimerti in lingua italiana. Non esprimerti utilizzando
slang giovanili o dialetto in tutte le sezioni del colloquio.

3 Non arrivare stanco il giorno dell’esame: non andare a


dormire tardi la sera prima. Il colloquio dura solo un’oretta
e anche se adesso ti sembra un’eternità passeranno ve-
locemente. In solo un’ora devi dare il meglio per ottenere
un ottimo voto finale.

4 Non essere in ritardo: arriva almeno mezz’oretta prima a


scuola, sia per lo svolgimento delle prove scritte che per
il colloquio orale (anche se il tuo turno potrebbe essere
molti minuti dopo). Non è cortese far aspettare la com-
missione.

5 Non essere eccentrico nella scelta dell’outfit: ricorda che


dovrai sostenere l’esame di stato, non devi partecipare
ad un party! Il modo in cui ti presenti è un ottimo biglietto
da visita. Sii sobrio sia nella scelta abiti che nel make-up.
No a bermuda, pantaloncini, infradito, scollature, top, mi-
nigonne, tacchi a spillo.

273
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

6 Non parlare a voce bassa durante il colloquio: il tono di


voce è uno degli elementi di maggiore influenza nella co-
municazione. Racchiude una serie di parametri sonori che
danno un senso, a livello cosciente o incosciente, al mes-
saggio trasmesso. Quindi durante il colloquio non parlare
a voce bassa, articola bene le parole e stai dritto nella
postura. Tutto questo ti aiuterà a trasmettere sicurezza sia
alla commissione che al Presidente.

7 Non dimenticare i documenti di riconoscimento: non


scordare a casa la carta di identità e il codice fiscale!
Sono necessari alla trascrizione del verbale dell’esame di
stato.

274
CAPITOLO 5

Il metodo di studio
per fare cent(r)o!
275
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

CAPITOLO 5

IL METODO DI STUDIO
PER FARE CENT(R)O!
(a cura di Alessio Caiaffa e della Prof.ssa Giorgia Chiugi)

Tranquillo, tranquillo: non si tratta di pagine extra da stu-


diare. Anzi, vedile un po’ come una lettura di svago per
ammazzare il tempo. Sei infatti arrivato al punto del ma-
nuale di Maturansia in cui stai per scoprire una vera va-
langa di consigli utili su come prepararti al meglio per le
tue prove finali.

Alcuni di questi consigli li saprai già, dovrai soltanto appli-


carli; altri, invece, ti sembreranno nuovi.

Andando più nel dettaglio, in questo capitolo del manua-


le capirai:

• come ottimizzare la gestione del tuo tempo e cosa ti


conviene studiare prima;
• se e quando è davvero utile studiare in gruppo insieme
ad altri amici;
• come prepararsi al meglio per la prova orale.

Sì, ok. Ma chi sono?


Mi chiamo Alessio Caiaffa e ho lavorato per tanti anni nel
campo dell’editoria e dei testi che spesso ti trovi a stu-
diare, così come pure dei manuali universitari e mi sono
già occupato di orientamento per studenti “spaesati”, sia
maturandi che universitari.
A questo devi aggiungere anche che mi piace davvero
tanto comunicare, soprattutto sui social, a ragazze e ra-
gazzi sia della tua età che più grandi per far capire loro
quale potrebbe essere il miglior metodo di studio adatto
alle proprie esigenze.
Per vederci dall’altro lato del recinto devi proprio supe-
rare questo nuovo ostacolo che la vita ti pone davanti.
Dunque, rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a fissare i
punti per superare al meglio la tua maturità.

276
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

Esiste il metodo di studio perfetto?

Scopriamolo nei prossimi paragrafi!

5.1 La gestione del tempo: cosa studiare prima?

Il tempo è uno dei principali nemici nella preparazione


dell’esame di maturità. E non solo perché di tempo per
studiare ce n’è poco, ma anche perché a tutti voi (ehm,
noi) sarà capitato di avere uno o più argomenti arretrati
che proprio non abbiamo fatto in tempo a studiare. 
Ecco perché è essenziale capire come fare per ottimizza-
re la preparazione anche a seconda del tempo a nostra
disposizione. 

Ricorda poi che non si può parlare di tempo di studio sen-


za parlare di…concentrazione!
Sono due concetti che vanno di pari passo, un po’ come
Netflix e la tua connessione internet.

Si può star seduti a fissare il vuoto oppure le immagini dei


curiosi soggetti disegnati sul libro di inglese per due o tre
ore oppure, al contrario, si può leggere il capitolo in venti
minuti e già essere capaci di ricordare tutto. Ciascuno di
noi ha tempi diversi e questi tempi vanno rispettati. Biso-
gna fare però i conti con gli argomenti da finire, gli esami
che si avvicinano e l’ansia che incalza!

Ma quanto tempo serve per “studiare bene”? Non esiste


una risposta unica.

Alcuni di voi riescono a memorizzare concetti anche com-


plessi dopo averli letti una sola volta, altri invece avranno
bisogno di diversi ripassi e questo varia a seconda di tanti
fattori: quanto ti piace la materia o l’argomento che stai
studiando? Ti piace studiare? Quante pagine da studiare
hai? Hai più tempo libero?

277
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Nel dubbio, parti sempre dalla materia più difficile.

Anche se ti può sembrare la soluzione peggiore, sicu-


ramente partire dalla materia più complessa o lunga
da imparare ti può dare una mano: sia perché così
hai più tempo per memorizzare i concetti, ma anche
perché hai modo di riassumere, schematizzare oppu-
re cercare online qualche suggerimento utile!

Ciascuno di noi, quindi, ha dei propri tempi per appren-


dere. In genere bisogna distinguere tra:

• la giornata scolastica standard, in questo caso le ore


per studiare non sono poi così tante soprattutto se
pensi che la mattina la impieghi per studiare a scuola
(o almeno dovresti);
• la giornata libera (ad esempio nei giorni che dalla
fine delle lezioni portano fino agli esami), il discorso
cambia perché le ore della giornata possono essere
sfruttate al meglio. Generalmente è più fruttuoso con-
centrare le ore di studio durante la mattina o il primo
pomeriggio per apprendere meglio. Ci sono però an-
che molti di voi che ormai si sono abituati a studiare di
sera (o di notte!).

Che studi di mattina, di pomeriggio o di sera ricorda che


non puoi fare a meno di fare una o più pause. Che sia per
un pisolino pomeridiano oppure con un buon caffè, la sa-
crosanta pausa è un vero e proprio diritto dello studente!

Il cervello riesce a carburare decisamente meglio quando


ci si interrompe per un po’ da ciò che si sta facendo per
poi riprendere.
È infatti sconsigliato studiare per diverse ore senza fare
neanche qualche minuto di pausa. Non solo ne risenti-
ranno la concentrazione e lo studio, ma anche il tuo fisico!

Non sentirti in colpa se vuoi dedicare un po’ di tempo per


fare una passeggiata con un amica/o oppure andare a
fare una partita a pallone per poi ritornare sui libri!

278
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

La famosa tecnica del pomodoro...però digitale!

La tecnica del pomodoro sarà ormai trita e ritrita...


ed è proprio per questo che ti propongo di sfidare te
stesso con delle app che ti faranno studiare facendo
delle pause intermittenti! Se provi a farti un giro su-
gli store online ne troverai a decine e gli intervalli di
tempo sarai tu a deciderli. Il primo consiglio per usare
queste app è quello di... non barare!

1. Utilizza materiali e appunti ben fatti e non “arron-


zati”. Se devi studiare molte materie e ti rendi conto
di essere ancora in alto mare, ricorda di utilizzare
TIPS del materiale ben strutturato. Ad esempio, tutti gli
appunti che trovi nel portale Maturansia sono otti-
mi per lo studio e per il ripasso di tutte le materie.

2. Ascolta i consigli dei professori! Non aver paura di


domandare quali possono essere gli argomenti su
cui è più importante soffermarsi oppure gli argo-
menti da tralasciare.

3. Cerca pagine Instagram o TikTok che creano con-


tenuti scolastici interessanti! Ce ne sono parec-
chie e sono sicuro che anche tu hai i tuoi tiktoker
di fiducia a cui ti rivolgi per le spiegazioni dell’ulti-
mo minuto.

4. Tieni il conto dei giorni che mancano agli esami di


Stato! Usa il conto dei giorni come un vero e pro-
prio “contatore dell’ansia”: vedrai che più si avvici-
na la data delle prove e più ti sentirai in dovere di
studiare qualcosa...almeno qualcosina!

5. Cerca, per quanto possibile, di non farti “arretrati”.


Sembrerà essere una frase da Capitan Ovvio, ma
purtroppo è così. Quando si inizia ad accumulare
il numero delle pagine da studiare, è davvero dif-
ficile uscirne!

279
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Le app consigliate per gestire il tempo da


dedicare allo studio
• Focus Plant (disponibile sia per iOS che per Android) è
un’ottima app timer che serve per migliorare la con-
centrazione nello studio e ad aiutare gli studenti che
non riescono a gestire al massimo il loro tempo. Ogni
volta che il telefono è giù accumuli «gocce di pioggia»
che poi potrai usare, nei momenti di pausa, per far ger-
mogliare decine di piante. Avrai anche delle ottime
frasi motivazionali! Questa e tante app simili sono pro-
prio da provare.
• Se proprio non riesci a fare a meno del tuo smartphone
e vuoi forzarti nello studio, utilizza ClearLock!vi sospen-
de lo smartphone da qualsiasi utilizzo da un tempo
minimo di 10 minuti a un massimo di 3 ore. Provare per
credere…
• Se ti occorre un planner per lo studio, prova a dare
un’occhiata alle tante app utili come, ad esempio, Dia-
rio Scuola: non solo puoi impostare i tuoi orari della
giornata o della settimana, ma puoi tenere sotto con-
trollo anche tutti i tuoi impegni.

5.2 Ma tu...come studi?

Questo sembra essere proprio un segreto da tramandare


nei secoli. Eppure, la chiave per il successo c’è ed è mol-
to semplice da afferrare: solo tu puoi sapere qual è il tuo
metodo di studio preferito.
Di interrogazioni e verifiche ne avrai fatte a decine e avrai
senz’altro capito quale può essere il metodo per fare gol
e cosa ti riesce meglio.
Ad esempio…
• Ripeti ad alta voce oppure leggi e ripeti in mente?
• Quante volte devi ripetere un paragrafo o un capitolo
prima di saperlo davvero bene?
• Quando ripeti a voce alta, riesci ad esporre anche in
modo chiaro la lezione?

280
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

A tutte queste domande si possono dare risposte diverse!


Sappi che non c’è un solo metodo di studio giusto, ma ce
ne sono davvero tanti e ciascuno cambia a seconda dei
casi. Tendenzialmente per studiare ed apprendere velo-
cemente occorre leggere almeno un paio di volte un pa-
ragrafo (o anche più di uno) sottolineando i concetti più
importanti. Fai finta che con il tuo libro debbano girare un
nuovo film: Harry Potter e il dono della sintesi!

Lo studio per concetti aiuta molto la memorizzazione de-


gli argomenti: proprio cercando di capire su cosa soffer-
mare l’attenzione, riuscirai poi a ricordare più facilmente
le varie lezioni.

Tieni poi alla larga la negatività in ogni sua forma: allon-


tana infatti frasi del tipo “Non ce la faccio”, “È davvero
troppo da studiare” oppure “Non finirò mai”. Spesso la
parte difficile è proprio aprire il libro e iniziare a leggere e,
una volta compiuto questo enorme sforzo leggendario, ti
ritroverai a leggere anche piuttosto velocemente.

1. Anche tu hai un debole per la cancelleria? Se sì,


usa evidenziatori di colori diversi! Sembra davve-
ro banale, ma anche l’occhio vuole la sua parte. E
TIPS questo accade anche nello studio, in cui l’occhio si
abitua a riconoscere paragrafi, frasi intere oppure
parole chiave proprio a seconda del colore. Prova
ad utilizzare anche dei post-it colorati o delle lin-
guette adesive.
2. Impara a gestire l’ansia da prestazione! È norma-
le essere emozionati se si pensa al momento in cui
si sosterranno gli esami. Fai attenzione però a non
essere una facile preda per l’ansia perché può gio-
care brutti scherzi.
3. Sfrutta al massimo la DAD. Ricordi quello schema
che la prof ha caricato su Teams, su OneDrive o sul
cloud di classe per ripetere velocemente l’argo-
mento? Cerca di recuperarlo e parti da lì, sempre
se ti sembra del buon materiale.

281
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Ricorda anche di non fare paragoni con i tuoi amici o le


tue amiche: ciascuno di noi ha i propri tempi. Magari lui
ha preso un voto più alto perché ha ripetuto meglio, op-
pure lei ha preso un voto più basso perché non ha studia-
to tanto quanto avrebbe dovuto: ogni esame (ma in ge-
nerale ogni verifica orale o scritta) è del tutto soggettivo.

Per studiare tante materie prova il metodo dei


“compartimenti stagni”

Se vuoi davvero allenare la mente a «saltare» da una


materia all’altra soprattutto in vista degli esami, devi
provare anche tu a passare da un argomento all’altro
per vedere se riesci a dire tutto senza sparare min...
ehm cavolate!
Dopo aver ripetuto storia, ad esempio, prova a pas-
sare ad italiano e subito dopo alle altre materie. All’i-
nizio ti sembrerà di fare davvero tanta confusione,
ma se seguirai questo consiglio avrai la mente più
elastica di una molla!

5.2.1 Cosa fare se studi da solo


Se studi da solo cerca di rispettare i tuoi tempi: non dovre-
sti né correre e nemmeno andare troppo lento.
Ci saranno sicuramente delle materie che farai con più
facilità, delle altre invece le farai in modo più complesso e
tecnico (ad esempio quelle di indirizzo come l’informatica,
l’economia aziendale, il latino o il greco).
Durante lo studio in solitaria dovrai capire tu come alter-
nare i momenti di studio e lettura con i momenti di ripeti-
zione (orale o “in mente”).
Cerca anche di farlo considerando ciò per cui devi pre-
pararti: si tratta della prova scritta o dell’esame orale da-
vanti ai prof?
Infine, provo a domandarti: hai mai provato a studiare
con un sottofondo musicale? Spotify potrebbe essere
tuo amico. Scegli la tua musica preferita con un volume a

282
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

prova di vicini e prova ad abbinarci lavoro di scrittura o di


riassunto: vedrai che il tempo ti sembrerà passare molto
più velocemente.

Attenzione: Se studi con la musica, a fine lavoro rileggi


con cura ciò che hai scritto sia per imparare meglio che
per fare un controllo veloce sui concetti.

Prova a lavorare per obiettivi

Il lavoro per obiettivi è l’ideale durante le sessioni di


studio in solitaria. Ad esempio, a seconda del tuo gra-
do di preparazione su una specifica materia saprai
se – giorno per giorno – dovrai studiare 10, 20 o 30
pagine per volta. Anche se sappiamo tutti e due che
sarebbe meglio avere poche pagine da studiare e/o
ripetere, anche affrontare una full immersion può
aiutarti ad andare meglio: sia perché ti alleni a lavo-
rare sotto stress, sia perché affini le tue capacità di
gestire il tempo.

1. Prova a studiare giocando! Sembra un’assurdità


ma succede davvero: tramite alcune app è pos-
sibile studiare rendendo le ore passate sui libri un
TIPS po’ meno noiose. Ad esempio, prova ad usare l’app
Habatica: si mette su un vero e proprio gioco di
ruolo tramite cui crescere e potenziare un proprio
personaggio per combattere nemici a seconda dei
taskda completare (o missioni). Si può anche colla-
borare con gli amici, è davvero una figata pazze-
sca!
2. Lavora per obiettivi. Assegnati delle priorità, ma-
gari buttando già una lista di argomenti e prova
a spuntarli con un tick (✔) ogni volta che ne ripeti
uno. Alla fine, gli argomenti con il minor numero di ✔
sono proprio gli argomenti che devi sperare non ti
vengano chiesti!
3. Cerca di ridurre al minimo la frase “Tanto questo
non me lo chiede”. Succede spesso di essere svo-

283
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

TIPS gliati, soprattutto durante lo studio in autonomia,


però può capitare che all’esame ci sia proprio la
domanda che speravi non ci fosse!
3. Utilizza tutorial online quando non capisci concet-
ti difficili: Youtube è pieno di professori mancati
che saranno in grado di spiegarti la matematica, le
scienze oppure come fare velocemente una versio-
ne di greco.
3. Motivati man mano che studi e che vedi risultati.
Prova a ricompensarti da solo quando vedi che stai
facendo un ottimo lavoro e che rispetti i tempi che
tu stesso ti sei impartito.
Ad esempio, se ti piace fare acquisti online, pro-
va a comprare qualcosa per te quando prendi un
buon voto oppure quando ti ritieni soddisfatto di un
certo risultato.

5.2.2 Come fare lo studio di gruppo:


è sempre efficace?
Il lavoro in gruppo è da sempre uno dei migliori alleati per
un’interrogazione o una verifica. Quindi, perché non utilizzar-
lo anche per preparare le prove dell’esame di Stato? Vedia-
mo quali possono essere i consigli per sfruttarlo al meglio,
i motivi che rendono lo studio in gruppo davvero così utile
e quali sono gli atteggiamenti da evitare per non ridurre lo
studio in compagnia una vera e propria perdita di tempo.

Anche se non sembra così, la concentrazione serve an-


che durante le sessioni di gruppo. Non è detto, infatti, che
parlare di continuo possa servire a centrare l’obiettivo al
100%. Anzi, sarebbe meglio alternare momenti di ripasso a
momenti di lettura così da interrogarvi subito dopo aver
letto (da soli o insieme) un paragrafo o un capitolo intero.

Il gruppo ideale per studiare è formato da poche per-


sone, non più di cinque o sei amici, con cui incontrarsi il
pomeriggio dopo la scuola oppure durante i caldi giorni
estivi prima dell’esame.

284
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

Ma dove si studia meglio in gruppo? Generalmente è me-


glio preferire luoghi adatti allo studio: anche una sala per
ragazzi in biblioteca è l’ideale perché favorisce la calma
ma anche la possibilità di confronto tra voi. Anche un bar
con un po’ di musica sottofondo può andare, ma atten-
zione alle distrazioni…lo dico per voi!

Durante lo studio di gruppo ricorda di…


• Farvi continuamente domande a vicenda per verifica-
re se avete compreso (per davvero) tutti gli argomenti
da portare all’esame;
• Non sentirti in colpa se preferisci studiare da solo se
proprio non ti riesce condividere lo studio con i tuoi amici!
• Stimolare i tuoi amici e incitarli a fare sempre di più!
• Sfruttare i social per condividere file, documenti, ap-
punti, schemi, mappe e gruppi di studio… ma attento a
non isolarti troppo. Vedi lo schema seguente per capire
di cosa parlo!

Quando lo studio in gruppo non funziona?

Ci sono alcuni casi in cui lo studio in gruppo non sempre


è in grado di dare una buona risposta all’interrogazione
o alla prova d’esame. Ad esempio, quando...
• nel gruppo c’è una persona «scansafatiche»
(o magari più di una);
• si studia in un posto troppo rumoroso
o troppo aperto a distrazioni
(la propria stanza può andar bene, ma occhio alla Playstation)
• si studia solo ed esclusivamente tramite social o app
(anche i gruppi Whatsapp o Telegram sono
fondamentali, ricorda di avere sempre dei momenti
in presenza per il ripasso o le domande a vicenda)
• pensi di “adagiarti sugli allori” facendo lavorare
di più gli altri componenti del gruppo: questo ti
può aiutare ad avere più tempo libero,
ma sicuramente non ti sarà utile in sede d’esame!
• si vogliono studiare più materie contemporaneamente,
perché è meglio concentrare più teste su un
unico argomento.

285
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

5.2.3 Come fare riassunti e schemi facilmente

Ecco ora qualche consiglio pratico su come riassumere e


schematizzare velocemente argomenti anche complessi.

È importante prima di tutto elaborare le mappe concet-


tuali in autonomia perché:

• puoi diventare padrone della materia;


• a furia di leggere e schematizzare, i concetti e gli argo-
menti dovresti ricordarli molto più velocemente;
• sintetizzare è comunque un ottimo esercizio mentale
che ti può essere utile sempre, al di là dell’esame.

Se infatti inizi a sintetizzare le varie materie man mano, a


partire dai mesi precedenti all’esame, arriverai a giugno
con un bel gruzzolo di fogli svolazzanti che - se uniti - ti
consentiranno di ripassare le materie in men che non si
dica.

Ecco i miei consigli per le mappe concettuali e gli schemi:

• Parti dalle parole chiave che anche il libro ti segnala.


Anche mettendo insieme le sole parole chiave, ti ritro-
verai già un bel po’ di concetti, sfusi ma pur sempre
utili.
• Trova il modo di unire questi concetti legandoli e sta-
bilendo le relazioni tra loro.
• Inserisci prima i contenuti generici e scendi poi nel
dettaglio (se davvero ritieni che le informazioni da ri-
portare siano importanti).
• Utilizza senza problemi colori e caratteri diversi e asso-
cia simboli o “disegnini” a frasi o parole per distinguerle
così da ricordare tutto meglio.
• Cerca di contenere una singola mappa concettuale in
un solo foglio A4.

286
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

Esempio
Se hai bisogno di studiare un autore in letteratura, dovrai
necessariamente fare una carrellata di opere e date. Pro-
va, per ciascun autore o corrente letterale, ad individuare
le opere su cui devi soffermarti di più e struttura qualcosa
di simile. Facciamo un esempio pratico con Ugo Foscolo.

La poetica di Ugo Foscolo

Opere intrecciate con la realtà Concetti contrapposti


Riprende un aspetto di Alfieri e Vita e morte o
del Romanticismo cuore e ragione

Prevalenza dell'io Opere frammentate


Autore con ideale di libertà e Raccolte insieme
deciso per la poesia con solo dopo tempo
valore civile e poetico

Pensi possa andare?

Come fare le mappe velocemente?

Se sei più digitale e ti “piace” studiare con il pc o con


il tablet ricorda che se imposti una mappa concet-
tuale puoi poi utilizzare il modello anche per le mappe
successive. Dovrai semplicemente cambiare il conte-
nuto dei riquadri, dei cerchi oppure degli unicorni che
avrai disegnato e messo in ordine.
Puoi sbizzarrirti con un sacco di app e siti internet
che ti permettono di creare mappe concettuali an-
che partendo dal nulla. È questo il caso di Algor Maps
che ti consente, una volta inserito un argomento, di
avere mappe in automatico da definire o dettagliare
a seconda del tuo livello di approfondimento. Como-
dissime anche altre app come Canva, Focusplan e
MindNode.

287
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Ricorda infine di ricorrere all’intelligenza artificiale.


Dopo anni di ricerca sono infatti nati alcuni programmi o
software in grado di realizzare lavori su misura a secoda
di ciò che ti serve, e questo vale anche per le mappe con-
cettuali. Sto parlando, ad esempio, del portale ChatGPT
(che probabilmente già conoscerai per la risoluzione degli
esercizi di algebra) che mette a dura prova ciò che una
mente artificiale è in grado di elaborare.
Se dopo la registrazione al sito, infatti, provo a digitare
frasi come “Riassumi la corrente dell’ermetismo” oppure
“Parlami della Seconda Guerra Mondiale”, avrai a video
una serie di info utili sugli argomenti che avrai richiesto
che non possono senz’altro sostituire il tuo studio e il tuo
lavoro, ma che costituiscono un’ottima base su cui lavo-
rare se proprio non sai da dove iniziare.

5.2.4 Come creare collegamenti facilmente

I collegamenti tra materie: questi sconosciuti! Spesso


questa attività è ritenuta da molti studenti una delle più
complesse da portare a termine, soprattutto considerate
le tante materie da collegare.
Ma bisogna collegarle necessariamente tutte?
La risposta è no.

Fermo restando che per ogni classe si fa un discorso a


parte perché tu conosci i tuoi i professori e sai quanto
possano tenere o meno ai collegamenti, non è scritto da
alcuna parte che lo studente debba - per forza - collega-
re tutte le materie. Ricapitolando…dal percorso individua-
le e quindi dal tuo argomento principale derivano tutti i
collegamenti utili da strutturare per le materie che lo per-
mettono.
Ma come fare collegamenti in maniera facile e veloce?

I professori sono la tua miglior risorsa.


A volte non sembra proprio così, è vero. Però loro cono-
scono molto bene gli argomenti da studiare e hanno dav-
vero tanta esperienza nelle attività formative. Un’ottima

288
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

idea può essere quella di richiedere direttamente a loro


un consiglio su come strutturare i collegamenti per l’ar-
gomento che ipotizzi possano proporre in sede di collo-
quio. Alcuni di loro saranno sicuramente pronti a darti del-
le dritte su come arrivare alla soluzione del puzzle.

In base a cosa si può “collegare” le materie?


Sicuramente in base al periodo storico, questo è il primo
elemento da considerare. In alcune materie, come ad
esempio letteratura, storia e storia dell’arte oppure diritto,
il periodo storico permette di associare velocemente le
varie materie tra loro. Quindi se scegli Storia come primo
collegamento da cui partire, sappi che ti sei guadagnato
un “ti piace vincere facile, ponci ponci po po po”!

Se un collegamento tra due materie proprio non ti con-


vince, lascia perdere: probabilmente non fa al caso tuo.
Piuttosto fai spazio a collegamenti chiari, logici e ben ar-
gomentabili (cioè facili da spiegare) perché la Commis-
sione d’esame li apprezzerà di più. Butta giù le tue idee su
un foglietto di carta e poi struttura i concetti man mano
senza disperderti troppo.

Preferisci gli argomenti o le idee che ti piacciono. Non


aver paura di “osare” e di esprimerti: un principio in fisica,
la musica, la moda, una corrente di pensiero, un evento
importante, un articolo della Costituzione, un accadi-
mento sociale…tutto può essere fonte di ispirazione per la
tua tesina finale. In altre parole, non ti limitare solo a ciò
che studi tra i banchi di scuola ma esponi le tue idee ai
prof per sapere cosa ne pensano a riguardo.

Ricorda poi di aiutarti con delle mappe concettuali. Ab-


biamo già visto quanto sono utili le mappe o gli schemi e
come poterne fare alcune velocemente: ecco che anche
in questa occasione possono tornare comode. Ma per-
ché?
Perché l’impostazione visiva degli argomenti è fonda-
mentale per ricostruire facilmente e soprattutto veloce-

289
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

mente anche capitoli molto lunghi. Oltre a crearle da te,


puoi dare un’occhiata anche online perché ce ne sono a
centinaia, suddivise per argomenti e per materia.

Parti dal sito Maturansia: i membri Silver e Gold hanno


accesso libero anche a queste risorse!

Evitare argomenti troppo quotati

Ebbene sì...sembra un’impresa, ma non lo è. Cerca di


evitare argomenti troppo gettonati. Ad esempio, in
Storia non esistono solo due guerre mondiali e la guer-
ra fredda, ma ci sono anche tanti avvenimenti che
possono aiutarti a fare collegamenti mirati ad altre
materie. Prova a partire anche da avvenimenti recenti!

5.2.5 Qualche consiglio per studiare l’inglese


o un’altra lingua
Per non farti trovare impreparato nei collegamenti di
inglese o un’altra lingua come il francese o lo spagnolo,
puoi provare a seguire questi piccoli passaggi che
potrebbero darti ottimi risultati e anche inaspettati!

• Usa delle app che, ad ogni sblocco schermo dello


smartphone, ti chiedono la traduzione di parole stra-
niere o te ne insegnano delle nuove. Ad esempio, con
WordBit Inglese ad ogni sblocco hai a video phrasal
verbs, parole da tradurre, significati e modi di dire. Non
lo sapevi, eh?

• Guarda tante serie tv con i sottotitoli della lingua che


ti interessa. È proprio così: guardando s’impara. E per-
ché non farlo vedendo le proprie serie tv preferite?

• Ascolta la musica da Spotify e cerca i testi delle can-


zoni per capire (davvero) di cosa parla la canzone.

290
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

• Guarda tutorial su Youtube oppure su Tik Tok per ca-


pire la pronuncia corretta oppure per dare un ripasso
alle regole di grammatica.

5.3 Come prepararsi per l’orale


e superarlo alla grande
Siamo arrivati quasi alla fine della nostra carrellata di
consigli utili per superare l’esame di Stato. Siamo arrivati
allo scoglio più grande, quello che teme la maggior parte
degli studenti: la prova orale.

Ma perché la prova orale fa così paura? Secondo me, l’o-


rale degli esami di Stato spaventa perché…

• si tratta dell’ultimo step prima di concludere il percorso;


• si ha la sensazione di giocarsi il tutto per tutto con il
punteggio per avere il diploma;
• già fa paura un’interrogazione con un solo prof, figuria-
moci una maxi-interrogazione con tutti i prof presenti!

Ma quanto dura la prova orale?

Dipende. Anche in questo caso la durata dell’esame di-


pende dalla puntigliosità dei professori (soprattutto i
commissari esterni perché non ti conoscono), da quanti
ne siete da esaminare e perché no, anche dalla tua bra-
vura. In caso di risposte serie, corrette e ben definite i prof
non avranno bisogno di tanto tempo per giungere ad una
conclusione ed assegnarti un punteggio. In media la pro-
va orale dura dai 50 ai 60 minuti ciascuno, giusto il tempo
di verificare gran parte degli argomenti. È infatti probabile
che non tutte le materie ti vengano richieste.

Prova a cronometrare l’esposizione delle tue materie e dei


tuoi argomenti assegnandoti un tempo ben definito per
ciascuna di esse, ad esempio pochi minuti per materia: ti
aiuterà a tenere sotto controllo l’intero colloquio!

291
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Vedrai che non mancherà anche qualche chiacchiera sul


tuo futuro, sulle tue idee dopo la scuola e su ciò che hai
seminato durante l’anno.

Qual è il dress code per la prova orale?

Non c’è un vero e proprio “codice di abbigliamento” per


l’esame di Stato. Ricorda però di indossare vestiti che
ti facciano sentire a tuo agio, come già consigliato nei
capitoli precedenti: soprattutto durante le prove scritte,
avrai diverse ore da passare al banco.
Se puoi, evita:

• vestiti troppo scollati;


• la tuta da ginnastica;
• coprire il tuo viso con troppo trucco;
• indossare vestiti troppo pesanti: in genere a giugno e
luglio fa molto caldo!
• vestire con indumenti troppo eleganti.

Se non vuoi sbagliare, ecco la combo perfetta: jeans e


camicia oppure jeans e t-shirt!

La prova dello specchio

Forse non lo sai, ma lo spettatore più attento che pos-


sa vedere dal vivo la tua performance...sei tu! Tu co-
nosci alla perfezione i tuoi modi, le tue sensazioni, la
tua esposizione e – probabilmente – anche i tuoi limiti.
Sai se sei più estroverso/a o se invece sei più timido/a.
Ecco perché ti consiglio di usare una tecnica famo-
sa che usano anche in teatro: prova a ripetere la tua
lezione o il tuo discorso di fine anno davanti ad uno
specchio. Così facendo potrai moderare il tuo tono di
voce oppure capire le tue pose, i tuoi vizi (ad esempio
se ti mordi le unghie, ti tocchi spesso i capelli, ti agiti o
altro ancora) o altri elementi utili su cui intervenire.

292
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

5.4 Come gestire l’ansia e lo stress?


(a cura di Giorgia Chiugi)

N.B. Questi consigli sono frutto della rielaborazione di concetti pre-


senti all'interno di manuali del settore che ho avuto modo di studiare
e applicare nel corso del tempo

Ok, ci siamo quasi… “la prova delle prove” è alle porte e ini-
zia a bussare. Ma tu non barricarti dentro, anzi: preparati
a spalancare la porta con sicurezza e tranquillità. A que-
sto punto starai pesando: “Si, Giorgia, carina quest’imma-
gine della porta, ma come fare?”.
Semplice, segui questi piccoli consigli per imparare a ge-
stire al meglio l’ansia e lo stress in questo periodo così im-
portante. Non disperare… sto per svelarvi un segreto: così
come hai il potere di generarti ansie e paranoie, possiedi
anche quello per produrne sempre meno, per gestirle al
meglio fino a rimpicciolirle e farle scomparire. Ora bando
alle ciance (e alle ansie!) e vediamo di cosa si tratta.

1. L’ansia è figlia della confusione: quando si studia, così


come quando ci si presenta difronte alla commissione, la
confusione è il terreno perfetto sul quale far sbocciare i
semi dell’ansia. Per questa ragione, come prima cosa, è
importantissimo organizzarsi.
Organizzare lo studio creando un vero e proprio “piano
di lavoro” da dover rispettare quotidianamente è, quin-
di, fondamentale. Altrettanto fondamentale è il fatto che
questo piano sia realmente sostenibile: è inutile prevede-
re che in un giorno riuscirai a studiare 200 pagine, se il
massimo che riesci a fare è di 20.
A fine giornata, quando constaterai di non essere riusci-
to/a a studiare quanto previsto, verrai assalito/a da fru-
strazione e, di conseguenza, da stress e ansia. Cerca, per-
ciò, di stilare un calendario realistico, basato sui tuoi ritmi
che - in quanto tali - vanno rispettati.
Cerca di creare una routine abbastanza stabile, nella
quale non ci sia solo lo studio matto e disperatissimo, ma

293
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

anche del tempo per te: per un caffè con un amico, per lo
sport o il relax. È importante non far ruotare tutto attorno
allo studio, bensì integrare quest’ultimo in maniera sana
ed equilibrata all’interno della tua giornata. Spesso stu-
diare a tutte le ore, anche quando si è stanchissimi, è più
controproducente che altro: ascolta, quindi, il tuo corpo e
la tua mente e bilanciati il più possibile.

2. Disinnescare l’ansia e lo stress: prova a seguire questa


semplice tecnica che, ti garantisco, potrà portarti molto
beneficio se eseguita con costanza e credendo ferma-
mente nella sua validità.
Quando ti senti particolarmente sopraffatto da ansia e
stress, fermati. Per un attimo porta la tua attenzione al
respiro e all’immaginazione: inspira e immagina di riem-
pire i tuoi polmoni di aria pura, chiara, di farfalle e fiori
(o qualsiasi cosa sia sinonimo di serenità per te). Trattieni
quest’aria dentro di te per qualche secondo e poi espi-
ra lentamente. Nel momento dell’espirazione immaginate
che dalla tua bocca esca fuori del fumo nero: tutta la ne-
gatività che avevi dentro.

3. Bloccare il film che è nella tua mente: quando vai al


cinema, scegli di andarci per vedere quel film che tanto
ti piace… giusto? Pagheresti mai un biglietto per vedere
un film orrendo, che peggiori la tua vita? La risposta è…
no! Immaginando che il cinema sia la tua mente e che
il film siano i tuoi pensieri, cosa sceglieresti di fare? Sce-
glieresti bei pensieri da vivere o brutti pensieri da subire?
Bene. Giunti a questo punto devi solo ricordarti che sei tu
il padrone del tuo cinema interiore, del tuo film e, se non ti
piace… puoi cambiarlo. Come? Quando i brutti pensieri ti
assalgono, immagina o di ad alta voce: “Stop!”.
In quel preciso momento, immagina che lo schermo del
cinema mentale si spenga improvvisamente e resti nel
buio per qualche secondo. A questo punto, cambia il film
e scegli quello che preferisci: immagina, quindi, cose che
ti fanno stare bene e ti ispirano serenità (luoghi, persone,
ecc…).

294
CAPITOLO 5: Il metodo di studio per fare cent(r)o!

4. Preparati ad affrontare la sfida: Così come fanno gli


sportivi, immagina di vivere quel momento prima che ar-
rivi. Prima, però, rilassati con qualche respiro (utilizza la
tecnica che ti ho spiegato in precedenza); dopodiché im-
magina di vivere la situazione che tanto ti agita, ma non
devi immaginare che tutto andrà perfettamente, anzi:
pensa che ci sia qualche momento di difficoltà, ma - al
contempo - immaginati capace di ritrovare la calma e di
affrontare tutto con lucidità, coraggio e fiducia, riuscendo
a dominare le emozioni negative.
A questo punto immagina la sensazione di piacere nell’a-
ver fatto un buon lavoro, come se davvero fosse già ac-
caduto. Ma poi… riconnettiti alla realtà e torna a studiare!!!
Scherzi a parte, questa tecnica è utile per renderti pronto
a eventuali imprevisti ed è proprio questa la chiave: im-
maginare che tutto vada come una favola, non consenti-
rebbe di creare in te gli strumenti per saper fronteggiare
anche eventuali, piccole, avversità.
In bocca al lupo

5.5 Conclusioni
Se sei arrivato fin qui, non posso lasciarti a mani vuote.
Ecco perché ti ringrazio per l’attenzione e per aver letto
tutto, ma proprio tutto, pur avendo già il tuo bel da legge-
re per gli esami che si avvicinano.
Gli esami di maturità sono un momento molto importante
da affrontare nella vita: purtroppo vanno fatti e anche se
così non sembra, insegnano davvero tanto. Insegnano a
mettersi alla prova, insegnano a gestire l’emozione, l’an-
sia e lo stress, insegnano a confrontarsi con persone nuo-
ve (come i prof esterni della Commissione) ed insegnano
anche come superare uno dei primi veri ostacoli che la
vita ci pone. Quando sei insicuro o quando pensi davve-
ro di non riuscirci, ricorda che in tanti sono passati nella
stessa situazione prima di te e che il voto che ne deriverà
non è altro che un numero, sicuramente importante, ma
pur sempre un numero: non è un esame a decidere quale
persona tu possa essere un domani.

295
IL MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA MATURITÀ

Ti lascio poi con un sorriso e con una delle frasi più brutte
che un maturando possa sentire: “Ahhhh…se potessi tor-
nare io ai miei esami”.
Non pensavo di poterlo dire mai, ma è proprio così. Que-
sto, però, potrai capirlo soltanto “dopo che sarai dall’altro
lato”. Ti aspettiamo.

E ricorda…
«La vita è un’attesa tra un esame e un altro»
(Sergio Leone)

296
La maturità con noi fa meno paura
È arrivato il momento tanto temuto: l’esame di Stato! Scoprirai però che con la
giusta preparazione, qualche consiglio mirato e una community di sostegno, la
maturità fa molto meno paura!

Accompagniamo migliaia di studenti verso la maturità e, grazie ai loro consigli,


ogni anno siamo in grado di creare un manuale fatto su misura per loro, con
tutte le nozioni essenziali sul colloquio orale, la prima prova, la relazione PCTO
e il metodo di studio da adottare in vista dell’esame.

Non ti resta che immergerti nella lettura del manuale! Speriamo che queste
pagine siano un porto sicuro in grado di sostenerti verso questo grande
traguardo!

Cos’è Maturansia?
Maturansia è il punto di riferimento per tutti gli studenti che devono
affrontare l’ultimo anno di superiori e l’esame di Stato.
Con i nostri contenuti offriamo i giusti strumenti per superare l’ansia da
maturità e per liberare il vero potenziale di ognuno!

ISBN: 978-88-947474-0-9

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