Sei sulla pagina 1di 39

Karl MARX 1818 – 1883

(Friedrich ENGELS 1820 – 1895)

Filosofia, critica e
rivoluzione
Cenni bio - bibliografici

Formazione hegeliana
Contatti con
la Sinistra hegeliana, il socialismo utopistico
francese (Proudhon), Bakunin.
Studio degli economisti classici (Smith, Ricardo)
Inizio collaborazione con Engels
Cenni bio - bibliografici

Anni ‘40 prime opere (parte inedite e pubblicate nel


XX secolo):
Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico,
Manoscritti economico filosofici, Per la critica della
filosofia del diritto di Hegel, L’ideologia tedesca;
La sacra famiglia, Miseria della filosofia;
Manifesto del partito comunista 1848
Cenni bio - bibliografici

Distacco dalla sinistra hegeliana


Attività di organizzazione di gruppi rivoluzionari
Espulso da vari paesi europei, nel 1848 si trasferisce
a Londra.
Cenni bio - bibliografici

Analisi del fallimento del ‘48 francese:

Le lotte di classe in Francia


Il diciotto brumaio di Luigi Bonaparte
Cenni bio - bibliografici

Progetto di analisi complessiva della società


capitalistica, per mostrare la necessità della
rivoluzione:
(Grundrisse) Lineamenti fondamentali della critica
dell’economia politica,
Il capitale 1867 (secondo e terzo volume: postumi,
pubblicati da Engels)
Cenni bio - bibliografici

Prima Internazionale Socialista 1864


Contrasti con Bakunin

Contrasti con la linea riformista e gradualista del


socialdemocratico tedesco Lassalle
Le guerre civili in Francia 1871 (Sulla Comune di
Parigi)
Critica del programma di Gotha (inedita, pubblicata
da Engels)
Opere del solo Engels

Lineamenti di una critica dell’economia politica


La situazione della classe operaia in Inghilterra
L’origine della proprietà privata, della famiglia e
dello stato
Anti-Duhring
Critica ad Hegel

1. idea astratta e assoluta di stato da cui Hegel


pretende di dedurre le realtà statali esistenti
2. santificazione dello stato esistente ( Ciò che è
presente diventa un’essenza eterna)
3. superamento della contrapposizione tra
interessi privati e interessi pubblici
 In realtà lo stato è sempre espressione di interessi
particolari di una classe sociale
Critica all’emancipazione politica

La piena emancipazione umana non è realizzata


dalla sola emancipazione politica.
Rivoluzione francese: tutti gli uomini sono liberi ed
uguali
Libertà ed eguaglianza astratte e formali

Libertà del borghese di curare i propri interessi


Critica all’emancipazione religiosa di F.

Alienazione religiosa:
a. oppio dei popoli b. grido della creatura oppressa
 a. tentativo di dimenticare la situazione presente
 b. protesta contro la medesima

Modificare la situazione in cui e da cui nasce l’alienazione


religiosa

Soggetto liberante non è il filosofo ma il


proletariato
( Missione universale, prassi, azione, forza
storica concretamente operante )
Critica agli economisti classici

Ritengono l’economia capitalista razionale e naturale


Ritengono dato naturale la proprietà privata
Pensano che l’economia capitalista possa comporre
armonicamente i conflitti (Cfr. mano invisibile di
Smith)
Dimenticano il conflitto e l’alienazione del lavoro
Il lavoro alienato

Rispetto al prodotto

Rispetto all’attività lavorativa

Rispetto all’essenza del genere umano

Rispetto all’altro uomo


Il rovesciamento della dialettica hegeliana

La dialettica hegeliana è un processo che avviene


unicamente e livello mentale, è un processo dello
spirito
Passare ad una dialettica delle forze reali operanti
nella realtà sociale e storica
Far camminare l’uomo non più sulla testa, ma
rimetterlo sui piedi.
Passaggio al materialismo storico
Verso il materialismo storico

Non è una metafisica della materia


Riflessione sulla storia, sulle forze operanti, sulla
dinamica e sui processi concreti della storia
Mostrare che il socialismo è il prodotto di forze
storiche agenti all’interno di un processo
dialetticamente inteso
Distacco dalla sinistra hegeliana e da Feuerbach
(Tesi su Feuerbach, Ideologia tedesca.)
Il materialismo storico

 Da dove si parte?
Non si parte dalla coscienza o dalle idee, ma dalle
situazioni in cui gli uomini storicamente si trovano e
agiscono
Gli uomini producono i propri mezzi di sussistenza,
la propria vita materiale (specificità umana)
Per questo entrano in cooperazione con gli altri
Il materialismo storico

 La coscienza
La coscienza sorge dalle necessità di questi rapporti,
è un prodotto sociale
Mutano le forze produttive e i rapporti di produzione
( = i modi con cui gli uomini si procurano i mezzi di
sussistenza e i rapporti ):
 muta la coscienza che gli uomini hanno di sé
Il materialismo storico

 Autonomia della coscienza?


Divisione tra lavoro manuale e intellettuale:
 la coscienza si autonomizza (inizia a pensare
se stessa come autonoma dalle condizioni e forze
produttive) = posizione idealista e ideologica
“Non è la coscienza che determina la vita, ma la vita
che determina la coscienza”
Il materialismo storico

 Principio fondamentale

L’essere umano va indagato


a. come essere sociale
b. a partire dal modo in cui si procura i mezzi di
sussistenza (sfera produttiva, condizioni materiali ),
c. questo modo condiziona i suoi rapporti sociali,
politici, giuridici, religiosi e le produzioni culturali
d. così l’uomo produce e riproduce se stesso
Il materialismo storico

 Ideologia vs scienza
•Ideologia: visione complessiva della società
e della storia che mette come principi le idee,
trascurando la base materiale da cui sorgono
•Immagine capovolta del mondo
•Funzione giustificatrice del potere della
classe dominante
Materialismo storico

 Ideologia vs scienza
“Le idee della classe dominante sono
in ogni epoca le idee dominanti; la classe
che è la potenza materiale dominante
della società è in pari tempo la sua
potenza spirituale dominante”
Materialismo storico

 Ideologia vs scienza
Scienza: approccio materialistico alla
società e alla storia
Partire dalle radici materiali, dal modo di
produzione per comprendere le forme del
pensiero
Smascheramento dell’ideologia
Materialismo storico

 Modo di produzione

•Forze produttive

•Rapporti di produzione
Materialismo storico

Struttura = modo di produzione

Sovrastruttura = forme politiche, giuridiche, morali,


artistiche, filosofiche, religiose (forme e modi del
pensiero)
Materialismo storico

 Principali forme di società:


Comunismo primitivo, società schiavistica antica,
società feudale, società borghese-capitalistica, società
socialista
Non forme dello spirito (Hegel), ma diversi modi di
produzione, strutture
Scontro di classe diverso e tipico per ogni forma
sociale
Materialismo storico

 Dinamica storica:
Come avviene il passaggio da una forma sociale ad
un’altra?
Elemento dinamico: struttura, contraddizione nel
modo di produzione tra forze produttive e rapporti di
produzione
Classe emergente legata al nuovo modo di
produzione (dialettica delle classi)
Funzione storica della borghesia
Compito del proletariato
Il Capitale (1867)

Analizzare i rapporti di produzione capitalistici,


andando oltre la descrizione degli economisti classici
Cogliere la logica interna, le relazioni dialettiche, la
direzione di sviluppo
Il Capitale

Analisi della merce: valore d’uso e valore di scambio

Valore di scambio =
= quantità di lavoro umano oggettivato =
= tempo di lavoro socialmente necessario per
produrre una merce
Il Capitale

Produzione di merci = produzione di valore con cui il


capitale si accresce
Lavoro = produzione di valore
Lavorazione = valorizzazione del capitale
Il lavoro è subordinato alla produzione di valore di
cui il capitale si appropria e con cui si produce e
riproduce
Tutto il valore proviene del lavoro
Il Capitale

Il capitalista, che possiede i mezzi di produzione,


attraverso questi utilizza l’operaio al fine di produrre
valore = dominio del capitale sull’operaio
Le cose dominano sull’uomo = reificazione

Feticismo delle merci = falsa coscienza, per cui le


merci appaiono avere valore in sé
Il Capitale

Come avviene la valorizzazione, la produzione di


valore?
Com’è possibile: D – M – D’ (dove D’ > D)?

Il valore in più è il plusvalore.

 Qual è l’origine del plusvalore ?


 Qual è l’origine del profitto?
Il Capitale

Come si produce il plusvalore


Il capitalista compra la forza lavoro
Prezzo del valore di scambio della forza lavoro =
mezzi necessari a riprodurla, mezzi di sussistenza del
lavoratore = tempo di lavoro equivalente al salario
Il lavoratore produce valore per una quantità di
tempo superiore a quella tradotta in salario
Lavoro in più = valore in più = plusvalore
Il Capitale

Plusvalore = sfruttamento, alienazione


Il profitto non deriva dal capitale, ma dal plusvalore,
che è pluslavoro
Saggio del profitto:
Plusvalore
--------------------
Cap. cost. + cap. variabile
Il Capitale

Come incrementare il plusvalore?

•Aumento della giornata lavorativa (pl. assoluto)

Modalità privilegiata dal capitalismo:


Aumentare la produttività tramite la
meccanizzazione (pl. relativo)
Il Capitale

Le contraddizioni intrinseche del capitalismo:

La caduta tendenziale del saggio del profitto:


Più concorrenza  più produttività per
aumentare il plusvalore e quindi il profitto  più
investimenti tecnologici  più capitale costante 
meno saggio di profitto
( p = Pv /c + v)
Il Capitale

Come contrastare la caduta tendenziale del saggio di


profitto?
• Comprimere i salari
• Colonie
Il Capitale

Le contraddizioni intrinseche del capitalismo:

Crisi di sovrapproduzione
Il Capitale

Fine del capitalismo

Le predette contraddizioni e la crescente


concorrenza portano alla concentrazione in poche
mani dei mezzi di produzione
Stragrande maggioranza della popolazione
proletarizzata
Il Capitale

La rivoluzione
Diversità e universalità della rivoluzione proletaria
Dittatura del proletariato
Abolizione della proprietà privata dei mezzi di
produzione
Abolizione delle classi
Estinzione dello stato
Società comunista

Potrebbero piacerti anche