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Dizionario ragionato su Marx e il marxismo

ALIENAZIONE (die Entfremdung): Con il ter- tuale. Se si considera l’economia capitalista in ge-
mine alienazione, Marx esprime un concetto di- nerale, questa prevede che il rapporto tra le per-
verso da quello Hegeliano. Secondo l’idealismo sone sia alimentato solo da modi di sfruttamento.
hegeliano, infatti, con alienazione si indica il pro- Secondo Marx il comunismo è l’unica soluzione
cesso attraverso il quale l’uomo si estrania da sé per far cadere ogni forma di alienazione.
stesso perdendo la sua identità umana proiettan-
dola su qualcos’altro, come, ad esempio, il mo- BORGHESIA (das Bürgertum): Secondo Marx, la
mento in cui la tesi si ritrova in qualcosa di diverso borghesia, nata dalla rovina della società feudale,
da sé, cioè l’antitesi. è la classe sociale che ha il controllo dei mezzi di
Marx, invece dà una definizione scientifica del produzione e di distribuzione. Questa nuova
concetto di alienazione: questo fenomeno trova la classe sociale non ha, però, eliminato gli antago-
sua origine nella società capitalista e soprattutto nismi tra le classi, ma ha solo creato nuovi scontri,
nel lavoro salariato. Il capitalismo è caratterizzato per esempio la contrapposizione tra proletariato
da una contrapposizione tra i molti soggetti sfrut- (lavoro salariato, die Lohnarbeit) e borghesia
tati e i pochi individui sfruttatori e, proprio per stessa. Infatti, il proletariato, oppresso dalla so-
questo, l’alienazione consiste per Marx in un fatto cietà borghese, non può fare a meno di iniziare
concreto che porta alla disumanizzazione una lotta di classe, per il superamento del capita-
dell’uomo operaio che vive sotto pressione a lismo e delle sue forme ideologiche. La borghesia
causa del processo di produzione. La produzione, ha quindi avuto nella storia una funzione rivolu-
infatti, non solo rende l’uomo una merce (merce zionaria (es.: riv. francese).
umana), ma per compiere la sua funzione lo disu- Nel Manifesto Marx traccia i lineamenti della bor-
manizza spiritualmente e fisicamente. Marx, però, ghesia europea dell’Ottocento, dicendo che la bor-
non si ferma ad un’analisi dell’alienazione dal ghesia moderna è il prodotto d'un lungo processo
punto di vista religioso come Feuerbach, ma vede di sviluppo, d'una serie di rivolgimenti nei modi
questo processo come un’espropriazione a livello di produzione e di traffico. La borghesia è una
di rapporti lavorativi fra operai e padroni. delle classi sociali nelle quali viene suddivisa la
Nei Manoscritti economico-filosofici (Ökonomi- società capitalista ed è quella che detiene il con-
sch-philosophische Manuskripte, 1844, anche trollo dei mezzi di produzione e di distribuzione.
conosciuti come Manuskripte), Marx teorizza 4 Il controllo si deve distinguere dalla proprietà for-
tipi di alienazione in cui l’operaio verrà messo a male o giuridica in quanto indica la capacità effet-
confronto con l’artigiano tradizionale: tiva di utilizzare, o di far utilizzare, i mezzi di pro-
1. L’operaio è alienato dal prodotto del suo duzione. È il movimento storicamente nemico del
lavoro → produce beni che non gli appartengono proletariato, avendone impiegato la forza lavoro
e sono di proprietà del capitalista e si trova, allo scopo di compiere la sua rivoluzione sociale,
quindi, in una condizione di dipendenza rispetto finalizzata alla propria sussistenza.
ad essi.
2. L’operaio è alienato dalla propria attività CAPITALE (das Kapital): è una delle opere più im-
→ non produce per se stesso, ma per un altro (il portanti di Marx scritta durante la sua fase di ma-
capitalista); il lavoro dell'operaio non è libero turità (1867-1883) nella quale il filosofo analizza
come quello dell'artigiano né fantasioso, ma strut- l'economia capitalistica e giunge a mettere in luce
turato e razionale: va svolto in un determinato pe- le contraddizioni di questo sistema. Nel primo vo-
riodo di tempo, stabilito da altri. lume si parla del processo di produzione e del pro-
3. L’operaio è alienato dalla sua stessa es- blema della merce nella quale viene presentato il
senza → il suo lavoro è forzato, ripetitivo e unila- valore d’uso e il valore di scambio, si parla anche
terale e non dà spazio alla fantasia, non è né libero di plus-valore e plus-lavoro. Viene spiegata anche
né costruttivo la differenza tra capitale variabile e capitale co-
4. L’operaio è alienato dal suo prossimo, stante.
cioè dal capitalista → questo lo tratta come un Il secondo volume parla del processo di circola-
mezzo da sfruttare per aumentare il proprio gua- zione delle merci e si distingue tra Capitale mone-
dagno cosa che dà origine ad un rapporto conflit- tario, capitale merci, capitale produttivo.
Il terzo volume tratta delle categorie economiche CAPITALE VARIABILE (das variable Kapital): il
e la proprietà Fondiaria e parla di prezzo di costo, capitale variabile (v) è il capitale investito nei sa-
profitto, saggio di profitto, prezzi di produzione e lari, ossia il valore della forza-lavoro. Quando si
rendita fondiaria. parla di “capitale variabile" è necessario chiarire
In senso più generale, il capitalismo esprime un anche il concetto di "saggio di plusvalore". Il plu-
determinato rapporto di produzione sociale, ap- svalore (PV) nasce solo in relazione ai salari dei
partenente ad una determinata formazione storica, dipendenti (capitale variabile), che vengono sotto-
ed è costituito dai mezzi di produzione monopo- pagati, quindi il saggio del plusvalore, ovvero la
lizzati da una parte della società per ottenere pro- percentuale del guadagno del capitalista, è dato
fitto. Nel modo di produzione capitalistico, il de- dal rapporto plusvalore e il capitale variabile (sa-
naro diventa capitale, poiché viene utilizzato per lari).
ricavare altro denaro e non per ottenere delle
merci. L’obiettivo del produttore è continuare a CAPITALISMO (der Kapitalismus): periodo sto-
investire i suoi guadagni nella produzione e nella rico in cui si sviluppa il modo di produzione capi-
vendita della merce per ottenere altro denaro. talistico, generalmente riferito a tutta la società.
Marx, in particolare, interpreta questo termine in
CAPITALE COSTANTE (das konstante Kapital) un’ottica scientifica in quanto, secondo il materia-
Il capitale costante è il capitale investito nei mac- lismo storico, ogni società può essere conosciuta
chinari e in tutto ciò che serve per far funzionare per quello che è solo analizzando il fondamento
la fabbrica, quindi sono le materie prime necessa- reale su cui si sviluppa. Secondo il filosofo, il
rie. Parlando di capitale costante è importante par- modo di produzione capitalistico non si può ri-
lare anche del saggio del profitto, ovvero ciò che durre a una definizione poiché racchiude tutte le
guadagna realmente il capitalista. Questo dipende tappe di sviluppo di un periodo storico che ha
dal plusvalore e dal prezzo di costo (la somma di avuto origine in modo sistematico, e che si protrae
capitale costante e capitale variabile). Quindi più tutt’oggi in molti paesi a seguito della Rivoluzione
il prezzo di costo aumenta meno profitto avrà il industriale.
capitalista. Marx osserva che il progresso della
tecnica porta ad un aumento del capitale costante CAPITALISMO DI STATO: sebbene non sia un
perché si possono realizzare delle macchine più concetto marxiano, nella sua ottica è l’intervento
efficienti e costose, ma allo stesso tempo una di- diretto dello Stato nell’organizzazione della pro-
minuzione del capitale variabile perché macchine duzione e della distribuzione dei prodotti, sosti-
più efficienti non avranno bisogno di tanti operai. tuendo così il singolo individuo capitalista.
Si va così a diminuire il mercato interno perché si
potranno tagliare gli stipendi dei proletari e alcuni CAPITALISMO MONOPOLISTICO: fase di svi-
potranno essere mandati a casa. Questa diminu- luppo del capitalismo in cui subentra il contrasto
zione del mercato interno porta l’impossibilità di di importanti Monopoli (da cui prende il nome), i
vendere le merci tanto quanto venivano vendute quali mirano al trionfo sui mercati e all’otteni-
prima e si concretizzerà la crisi da sovrapprodu- mento delle materie prime. La competizione tra
zione. queste imprese iniziò a diventare sempre più in-
ternazionale e a interessare in modo sempre più
CAPITALE MONETARIO (das monetäre Kapi- concreto la società intera, ed è a questo punto che
tal): Karl Marx non costruisce una vera e propria le contraddizioni interne al mercato esplodono.
teoria monetaria. Secondo l’economista tedesco,
la causa dei fenomeni economici è soprattutto CLASSI SOCIALI (die soziale Klasse; die Gesell-
l’economia reale. Tuttavia, Marx non ignora il schaftsklasse): Secondo il Manifesto del comuni-
ruolo della moneta perché il sistema monetario smo (Manifest der Kommunistischen Partei,
può amplificare le crisi economiche. Marx pone 1848) le classi sociali sono un insieme di individui
l'attenzione sullo stock di moneta anziché sul che costituiscono la stessa posizione all’interno
flusso. Non considera importante l'offerta di mo- della società. Di conseguenza le classi sono costi-
neta in un dato momento ma la quantità di moneta tuite da individui con lo stesso modo di vivere
inattiva e latente. Nei suoi scritti lo stock di mo- all'interno di una società, la classe sociale è quindi
neta è indicato come capitale monetario. A diffe- capace di cambiare la posizione subordinata o
renza di altri economisti, Marx non considera il mantenere il controllo del potere, come per la bor-
flusso del credito o dell'offerta di moneta. ghesia. Il concetto di classe sociale è strettamente

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collegato alla sfera economica, cioè alla produ- merce (es. materie prime), la M sta per merce in
zione. Chi detiene i mezzi di tale produzione è in sé, ovvero il prodotto finito, e D1 è il processo per
minoranza rispetto alla popolazione che non pos- la circolazione delle merci. D1 avrà un prezzo
siede nulla e questa contrapposizione tra classi è maggiore rispetto al costo che serve per creare
avvenuta storicamente in tutte le epoche. quel prodotto (D). Nell’economia precapitalistica,
ovvero un’economia feudale, l’equazione era dif-
COSTO (die Kosten): Nel III libro del Capitale (der ferente: M→ D→ M1. Questo significa che l’eco-
Gesamtprozess der kapitalistischen Produktion, nomia si basa sulla vendita/baratto di una merce
1894), Marx definisce cosa si intende per prezzo per recuperare altra merce. Infatti, M è la merce
di costo, ovvero la somma del capitale costante, iniziale (es. galline), D è il valore di scambio della
costituito dal prezzo delle materie prime e dai merce in denaro o in baratto ed M1 è la merce che
macchinari utilizzati, e il capitale variabile, ov- comprerò dopo lo scambio affinché soddisfi ciò
vero il denaro necessario per pagare la forza la- che mi manca (es. compro attrezzi migliori per
voro del proletariato (c+v), entrambi necessari per coltivare meglio il mio orto). Questo tipo di eco-
la produzione della merce. Quindi si può dire che nomia è detta di sussistenza (non produco per ac-
il prezzo di costo che deve affrontare un capitali- cumulare denaro) e si basa su una bassa produ-
sta sia l’insieme delle spese di produzione e, per- zione e una bassa organizzazione.
ché si abbia un profitto, questo deve essere sempre
inferiore al prezzo di vendita dei prodotti. EMANCIPAZIONE (die Befreiung; die Emanzi-
pation): permette ad una persona o ad un gruppo
DIVISIONE SOCIALE DEL LAVORO (die so- di persone di accedere ad uno stato di autonomia
ziale Arbeitsteilung): Nell’Ideologia tedesca attraverso la cessazione della dipendenza da una
Marx sostiene che la “coscienza tribale” porti alla qualche autorità. Nell’opera La Questione
divisione del lavoro, non in seguito ad una rottura Ebraica (Zur Judenfrage, 1843) Marx non con-
sociale, ma in maniera spontanea: a seconda della divide la posizione di Otto Bauer che aveva giudi-
crescita della produttività, dell’aumento dei biso- cato possibile l’emancipazione degli ebrei in Prus-
gni e della popolazione. Marx afferma inoltre che sia creando uno stato laico. Per il filosofo, invece,
esistono due forme di divisione del lavoro: una l’emancipazione degli ebrei non avverrà solo con
spontanea, naturale ed istintiva, l’altra “relativa”, una risposta politica dello stato prussiano, la solu-
basata sulla forza fisica, sul bisogno o il caso. La zione va trovata sul piano civile. L’emancipa-
divisione del lavoro diventa una divisione reale zione, dunque, deve essere raggiunta sotto il pro-
solo nel momento in cui interviene una divisione filo umano, non politico. Il perseguimento
tra il lavoro manuale e il lavoro mentale, da questo dell’emancipazione è tracciato anche in un’altra
momento la coscienza può emanciparsi dal mondo opera di Marx: Per la Critica della filosofia del
e formare la “pura” teoria, filosofia, teologia, mo- diritto di Hegel (Zur Kritik der Hegelschen Re-
rale… Riflettendo su questa divisione di lavoro, chtsphilosophie, 1843). L’unica via per raggiun-
da manuale a intellettuale, che dà origine alla co- gere l’emancipazione è la rivoluzione. Perché un
scienza, Marx è però costretto ad affermare che è ceto sociale diventi artefice della rivoluzione do-
proprio da lì che nasce anche la pratica dello sfrut- vrebbe avere dentro di sé l’anima del popolo. La
tamento del lavoro altrui, cioè si forma lo schiavi- classe in questione è il proletariato e i temi princi-
smo vero e proprio. pali dell’opera sono:
Il grande problema di questa divisione è proprio - emancipazione umana come obiettivo: cambia-
quello di assegnare a individui differenti ciò di cui mento del mondo tramite l’emancipazione della
hanno bisogno, “l’attività spirituale e l’attività società umana.
materiale, il godimento e il lavoro, la produzione - rivoluzione radicale come mezzo: solo tramite la
e il consumo”. In una società produttiva, dunque, rivoluzione si può costruire una nuova società.
la divisione del lavoro non dovrebbe mai essere - proletariato come soggetto della rivoluzione: la
troppo marcata e non dovrebbe essere oggetto di società come artefice della rivoluzione.
costrizione, poiché un lavoratore non dovrebbe - filosofia come mezzo che rende il proletariato
mai essere costretto dalla politica, dall’economia, consapevole del suo ruolo storico.
a fare sempre le stesse cose.
FETICISMO DELLE MERCI (der Waren-Feti-
DMD : Questa è l’equazione sulla quale si fonda schismus): all’interno del capitalismo le merci as-
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l’economia capitalistica dei mercati. La D sta per sumono un Valore autonomo dal ciclo produttivo.
denaro, ovvero il costo che serve per produrre una La merce infatti a volte può assumere un valore

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sociale, estetico o di moda ed i consumatori ini- successivamente verranno approfondite nella con-
ziano a desiderarla e volerla a tutti i costi, senza cezione di struttura e sovrastruttura.
che colleghino la merce al valore d’uso e al valore
di scambio. Questo nuovo valore è chiamato va- INTERNAZIONALE (die Internationale): Marx
lore Feticcio. Feuerbach diceva “l’uomo aliena vede la Prima Internazionale (die erste Internatio-
fuori di sé una parte di sé, produce Dio e si ingi- nale) come occasione per diffondere le proprie
nocchia davanti a Dio”, in questo caso l’uomo la- idee e influenzare tutte le società operaie d’Eu-
vora, estranea il prodotto del proprio lavoro e ini- ropa. Scrive l’indirizzo inaugurale, gli statuti e il
zia ad adorarlo come una divinità. Bisognerebbe programma, testi stilati in modo tale da preservare
sempre ricordare che il vero valore della merce la natura proletaria dell’organizzazione, in contra-
consiste nel lavoro che sta dietro a quel prodotto. sto con le idee di alcuni intellettuali socialisti, che
pretendevano di sfruttare la massa per fini politici
FORZA LAVORO (die Arbeitskraft) indica le ca- e propagandistici. Marx sosteneva che la classe
pacità fisiche e mentali utilizzate dai lavoratori operaia si potesse emancipare solo grazie a se
all’interno del processo produttivo (lavoro). stessa. Il suo programma proponeva delle tesi
Il valore della forza lavoro è determinato dalla come la giornata lavorativa di otto ore, l’aboli-
quantità di lavoro necessaria per la sua conserva- zione del lavoro notturno femminile, la regola-
zione, ma il suo utilizzo trova un limite solo nelle mentazione del lavoro minorile, ecc. Ciò riscosse
energie e nella forza fisica del lavoratore. Per rin- molto successo, e Marx riuscì ad impressionare il
novare giornalmente la sua forza lavoro, egli deve Consiglio generale dell’Internazionale, avendo
produrre un valore giornaliero di un determinato impugnato ormai lo scettro di uomo politico più
totale, che ottiene lavorando per un dato numero influente dell’organizzazione. Dopo un primo
di ore, ovvero il lavoro necessario. Le ore lavorate contrasto tra marxisti e proudhoniani, però, risol-
oltre quelle necessarie per produrre il corrispettivo tosi a favore dei primi nel 1871 (Congresso di Ba-
del suo salario, cioè del valore della sua forza la- silea), l’Internazionale entra in crisi a causa della
voro, corrispondono al pluslavoro. Il rapporto tra violenta polemica tra i marxisti e gli anarchici di
pluslavoro e il lavoro necessario è detto plusva- Bakunin. I seguaci del russo, contrariamente ai
lore, indicato da Marx come misura dello sfrutta- marxisti, ritengono che il nemico da sconfiggere
mento della forza lavoro da parte del capitale. sia lo Stato, e non il capitalismo, e lamentano il
disinteresse di Marx per le masse di diseredati, il
IDEALISMO (der Idealismus): il difetto principale cosiddetto “sottoproletariato”. Quindi avvenne
dell’idealismo è quello di aver dato una rappresen- una scissione nell’Internazionale che ne provocò
tazione capovolta del mondo e nell’aver scelto di l'indebolimento: nel 1876, al congresso di Phila-
spiegare la realtà a partire dalle idee, mentre, se- delphia, l’assemblea venne sciolta.
condo Marx, bisognerebbe fare il contrario, ov-
vero spiegare le idee a partire dalla realtà. Durante LAVORO (die Arbeit): è un processo che si svolge
l’epoca del dominio della scuola hegeliana in Ger- tra l'uomo e la natura, nel quale l'uomo regola e
mania, per Marx la filosofia tedesca era diventata controlla la natura e si appropria di materiali natu-
ideologia, cioè una giustificazione della realtà. Ol- rali da usare per la propria vita. Gli uomini svol-
tre a mistificare la storia (sul piano teorico), sul gono attività produttive per procurarsi beni neces-
piano politico giustifica la realtà. Marx supera tale sari alla sopravvivenza, o beni che sono artificiali
impostazione ponendo al centro della storia il la- e che generano nuovi bisogni.
voro come processo: la prima, necessaria, azione
storica consiste nella creazione di mezzi per far MARXIANO: Aggettivo che indica le idee di Karl
fronte agli elementari bisogni della specie. Marx che si possono desumere con certezza dal
contenuto delle sue opere, in contrapposizione al
IDEOLOGIA: (die Ideologie, Ideenkleid) è il modo più generico aggettivo MARXISTA che indica sia
di vedere la realtà della classe sociale dominante. l’insieme delle dottrine di Marx ed Engels, sia il
Esso è anche utilizzato in senso letterario deri- movimento di pensiero e azione sorto successiva-
vante dalla traduzione tedesca “vestito di idee”, mente alla morte di Marx.
per cui ogni concezione che voglia rivestire di
idee e principi astratti la concreta realtà dei fatti MARXISMO/LENINISMO (der Marxismus/ Le-
materiali, mascherandoli e dandone una surrettizia ninismus): all’interno della Seconda Internazio-
giustificazione è ideologica. L’ideologia nasce nale emerge la figura di Lenin che si oppone a co-
dunque dalla separazione di teoria e prassi che, loro che pensano che la rivoluzione sarebbe stata

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un atto spontaneo. Lenin crede che il proletario da tano una classe in ascesa. Secondo questo ragio-
solo non sarebbe mai arrivato ad una rivoluzione namento, uno scontro tra epoche, che porta poi
senza il bisogno di una guida, cioè il Partito. alla rivoluzione sociale, è inevitabile; quindi ogni
L’ideologia ufficiale del partito è l’ideologia mar- epoca ha dentro di sé i germi del proprio supera-
xista. Anche per Lenin, come per Marx, la borghe- mento e la società capitalistica ha in sé i germi per
sia ha, per mezzo dello Stato, il totale controllo il passaggio al socialismo, in cui l'uomo, secondo
economico e culturale sul proletariato. Per Lenin Marx sarà finalmente padrone del proprio destino
il proletariato deve per forza usare la violenza, sociale.
perché la borghesia non cederebbe mai il suo po-
tere pacificamente. Però la dittatura del proleta- MATERIALISMO STORICO (der historischer
riato in realtà è una democrazia, perché, a diffe- Materialismus): Il materialismo storico è una teo-
renza del passato, ora il governo agisce a favore ria espressa per la prima volta da Marx ed Engels
della maggioranza della popolazione, i lavoratori. nell’Ideologia tedesca (die deutsche Ideologie,
Dopo la presa del potere dei bolscevichi in Russia, 1846), opera in cui vennero criticati Feuerbach e
il Marxismo/leninismo divenne la principale dot- la sinistra hegeliana. Le forze motrici della storia
trina da seguire come punto di riferimento nel di- sono di natura materiale, cioè socio-economica e
battito neomarxista del Novecento. non spirituale o astratta, e questo per Marx è il ma-
terialismo storico.
MATERIALISMO DIALETTICO (der dialekti- Marx afferma che l’uomo si distingue dall’ani-
scher Materialismus): Il materialismo dialettico male in quanto produce i propri mezzi di sussi-
trae origine dal rovesciamento della dialettica he- stenza, ossia lavora. Il lavoro è creatore di civiltà
geliana; cioè mentre la dialettica di Hegel si svi- e cultura ed è ciò che rende l’uomo tale.
luppa sul piano della realtà idealizzata, quella di In ogni società vi sono forze produttive e rapporti
Marx non vive nel mondo dell'astrazione, ma in di produzione. Le forze produttive sono costituite
quello della natura e della storia, cioè nella con- dagli uomini che producono e i mezzi di cui si ser-
creta materialità. Infatti, per Marx, l’unica realtà vono per produrre (es: industria; azienda e mac-
esistente è quella effettiva, ovvero la storia; questa chinari). I rapporti di produzione sono invece le
realtà non si può comprendere facendo riferimenti relazioni che si formano tra gli uomini nei pro-
alla metafisica o a qualunque altra forma di cessi di produzione. Le forze produttive e i rap-
scienza che poi sfocia nella metafisica; anzi, la porti di produzione costituiscono la struttura della
vera scienza è solo la storia, che va interpretata società, che è definita dall’economia. Quindi
unicamente alla luce dei rapporti di produzione. l’economia è alla base della società, su cui vi sono
Un’analogia tra il pensiero Hegeliano ed il pen- delle sovrastrutture (cioè diritto, politica, arte, re-
siero Marxiano consiste nel continuo progresso ligione, filosofia ecc.), che sono espressioni di-
della società, che si evolve con l’avanzare del pendenti dalla struttura economica. In altri ter-
tempo e non rimane statica davanti agli eventi sto- mini, è proprio la struttura economica che deter-
rici. In contrasto con la dialettica triadica di Hegel, mina le leggi dello Stato e non viceversa. Ed ecco
quella di Marx è costituita da due poli opposti: che si arriva a parlare del materialismo storico, al
questi contrasti sono rappresentati dalle forze pro- centro del quale Marx ed Engels pongono la divi-
duttive (die Produktivkräfte), le quale aumentano sione del lavoro, la ricostruzione delle condizioni
nel corso del tempo al contrario dei rapporti di materiali in cui gli individui producono la loro vita
produzione (die Produktionsberichte) che riman- presente.
gono invariati. Ogni volta che vi è un cambia-
mento nel mondo del lavoro, la classe che si forma MERCE (das Gut): viene analizzata nella prima
di conseguenza sopprime quella già esistente. In parte del capitale (der Produktionsprozess des
pratica il meccanismo è il seguente: ad un’epoca Kapitals, 1867). Nella società capitalistica la
(tesi), viene contrapposta un'altra epoca (antitesi). merce è composta da due fattori: il valore d'uso e
La sintesi è data dal cambiamento che ne conse- il valore di scambio. Il primo è deciso sulla base
gue (attraverso la rivoluzione sociale). Infatti, gra- del consumo: ha un valore ciò che serve per l’in-
zie alla dialettica e alle contraddizioni che ne de- dividuo, riguarda più direttamente l’ottica econo-
rivano, avviene il superamento delle singole epo- mica di chi utilizza, o ha l'esigenza di procurarsi,
che, dal momento che i vecchi rapporti di produ- un bene o un servizio. Il valore di scambio ri-
zione vengono superati perché diventano ostacoli guarda la quantità di lavoro (considerato come la-
per le nuove forze produttive, le quali rappresen- voro umano e misurabile con la sua durata nel

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tempo), ovvero è dato dal tempo di lavoro social- vuol dire che se un imprenditore vuole arricchirsi
mente necessario, dal grado sociale medio di abi- deve sottopagare i propri operai oppure farli lavo-
lità e di intensità di lavoro (il dispendio di ener- rare più ore senza pagarli, in modo da vendere la
gie). È la classe capitalistica, che decide il carat- merce sempre per quello che vale ma non pagando
tere “medio” dell'abilità, dello sforzo fisico-intel- adeguatamente il lavoro che per la produzione di
lettuale, del tempo necessario, sulla base delle quel prodotto è stato speso dagli operai. Gli operai
leggi dello sfruttamento e delle innovazioni tecni- d’altronde sono costretti a lavorare alle condizioni
che. che detta l’imprenditore perché devono anche loro
Quindi il lavoro non è concepito come più o meno procurarsi denaro per mangiare. Il plus-valore che
nobile più o meno faticoso, ma è concepito esclu- una merce acquista (ossia il profitto che l’impren-
sivamente in termini di forza-lavoro umana. ditore ricava da una merce investendo parte del
suo capitale sotto forma di salario per i dipendenti
MORALE (die Moral): corrisponde all’ideologia e per farli lavorare più del giusto) dipende dal plus-
ha solo una parvenza di autonomia; è infatti una lavoro, ovvero quel lavoro in più non retribuito
copertura ideologica della classe che detiene il po- che un operaio compie per produrre una merce.
tere economico, ovvero la borghesia. Questo per- Parte del guadagno dell’imprenditore sarà speso
ché secondo Marx la produzione delle idee è in- da lui per acquistare altre macchine più efficienti.
trecciata alle relazioni materiali degli uomini. In questo modo, più sofisticate saranno le mac-
La morale economica è dominata dall’egoismo, chine meno lavoro ci sarà per l’operaio che dovrà
quella tradizionale da norme astratte, ma in realtà compiere movimenti sempre più semplici e ripeti-
la distinzione è solo apparente, perché l’economia tivi, perdendo la capacità di compiere un lavoro
muove la società modellando la morale (è sempre compiuto. Per questo motivo quell’operaio sarà
la struttura che crea la sovrastruttura). costretto sempre di più a svendere la propria forza
lavoro e ad essere retribuito sempre meno, mentre
NEOMARXISMO: Termine che indica il dibattito l’imprenditore si arricchirà in maniera esponen-
novecentesco sull’insieme delle dottrine di Marx ziale.
ed Engels. Tale dibattito, molto acceso fino agli
anni sessanta e settanta del secolo scorso in Eu- PRASSI: (die Praxis): La prassi per Marx è ogni
ropa e negli stati nati dalla caduta dagli imperi co- forma di attività umana, teorica o pratica. Verità,
loniali, si è spento nel corso degli ultimi anni dopo realtà e potere secondo lui sono solo nella prassi,
la caduta del muro di Berlino e del modello di svi- poiché ogni teoria deve essere corroborata dalla
luppo socialista sovietico. pratica. Il compito della filosofia è quello di scio-
gliersi all’interno della prassi. Nella XII proposi-
ORTODOSSIA: L’interpretazione “retta” del mar- zione del saggio Tesi su Feuerbach, Marx dichiara
xismo (sarebbe meglio dire “rigida”), che veniva che è giunto il momento per la svolta prassica “I
dettata dalla linea di pensiero dominante nel filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi
mondo socialista sovietico, è detta ortodossa. An- diversi; si tratta però di mutarlo”. È necessario
che autori chiaramente marxisti, come Gramsci o dunque che gli uomini assumano consapevolezza
Luckas, sono stati considerati “eterodossi” per del proprio ruolo storico, come aveva fatto la bor-
non aver accettato in toto il marxismo/leninismo. ghesia fondando le industrie e abolendo il primato
della nobiltà, e sostituiscano la borghesia, dato che
PLUS-LAVORO (die Mehrarbeit): per Marx il essa ha esaurito le proprie possibilità di progre-
guadagno deriva dallo sfruttamento della forza-la- dire. I proletari del mondo sono dunque invitati ad
voro degli operai, da parte degli imprenditori. Se unirsi e agire, in quanto non esiste il singolo indi-
un imprenditore vuole arricchirsi deve sottopa- viduo, ma è la classe proletaria, nella sua interezza
gare o non pagare le ore effettive di lavoro ai pro- che porterà ad una "svolta prassica".
pri operai. L’operaio lavora quindi per un tempo
che è più lungo del tempo necessario per mante- PREZZO (der Preis): la teoria del valore viene af-
nere se stesso e la propria famiglia (la forza-lavoro frontata nel terzo libro del Capitale. Il prezzo è la
eccedente è vantaggiosa esclusivamente solo per rappresentazione di una merce nella forma di un
il capitalista). equivalente generale, cioè di una merce che possa
essere immediatamente scambiata, in quantità de-
PLUS-VALORE (der Mehrwert): Secondo Marx il terminate, con tutte le altre. Infatti, i prezzi pos-
guadagno deriva dalla speculazione degli impren- sono essere considerati come espressione della
ditori sulla forza lavoro spesa dagli operai. Questo quantità di denaro necessaria per acquistare una

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merce. Il prezzo di costo di una merce prodotta è della divisione sociale ed è “l’espressione del la-
costituito dalla somma del capitale costante e del voro alienato”. È il risultato del lavoro espropriato
capitale variabile impiegati nella sua produzione. e in secondo luogo è il mezzo col quale il lavoro
La trasformazione in profitto nel momento della si espropria, la realizzazione di questa espropria-
vendita della merce si realizza anche se la merce zione. Nell’opera giovanile Manoscritti econo-
prodotta viene venduta al di sotto del suo valore, mico-filosofici del 1844, Marx definisce la pro-
a condizione che sia venduta a un prezzo superiore prietà privata, le sue origini e spiega perché sia
al prezzo di costo. Il prezzo di produzione è, in- giusta la sua abolizione.
vece, la somma del prezzo di costo del profitto L’essenza soggettiva della proprietà privata è il la-
medio. voro. Solo l'economia politica, che ha ricono-
sciuto il lavoro come il proprio principio, consi-
PROFITTO (das Profit): Il profitto è la differenza dera la proprietà privata come un qualcosa di
tra il prezzo di vendita (der Kaufpreis) e il prezzo esterno all'uomo. La proprietà privata è un pro-
di costo (der Kostpreis) e ne trae beneficio unica- dotto dell’industria moderna che ne ha favorito lo
mente il capitalista, nonostante la merce sia pro- sviluppo, facendone un potere della coscienza.
dotta dal proletariato. Se si parla di profitto biso- L’origine della proprietà privata si incontra
gna trattare anche il saggio del profitto (die Pro- quando la ricchezza venne riconosciuta nella terra
fitrate) (pv/c+v), ovvero il plusvalore diviso per il e nella coltivazione di essa (quindi con l'agricol-
prezzo di costo: questo significa che più il prezzo tura). La terra non era ancora capitale, ma da ele-
di costo è alto, più diminuisce la possibilità di fare mento universale, naturale, iniziò ad essere desi-
profitto e, qualora il capitale costante crescesse, derata in maniera individuale. E siccome la terra
automaticamente il profitto ne risentirebbe. Tutta- era per gli uomini, solo attraverso l’agricoltura,
via, questo squilibrio può essere "corretto" da altre l'essenza soggettiva della ricchezza, capiamo che
tendenze, che preservano il valore del saggio del in passato il lavoro era vincolato ad un particolare
profitto: la contrazione dei salari (e quindi la di- elemento naturale. La proprietà privata per Marx
minuzione di "v"), lo sfruttamento intensivo della deve essere abbandonata.
massa di disoccupati creata dall’introduzione In Inghilterra e nel mondo anglosassone non
delle macchine più sofisticate, l’aumento della venne accettato il comunismo del Manifesto di
produttività o del mercato (spesso ricorrendo ai Marx del 1848, dato che c’era una difesa molto
mercati esteri). forte della proprietà privata.

PROLETARIATO (das Proletariat): Il proletariato RIVOLUZIONE (die Revolution): La rivoluzione


è una classe sociale che prende anche il nome di proletaria è una rivoluzione politica violenta e di
salariato, costituita da proletari dipendenti retri- classe con la quale la classe proletaria si prefigge
buiti, il cui unico ruolo è quello di prestare la pro- di rovesciare il capitalismo e rompere, in primo
pria forza lavoro. Marx afferma nel Manifesto del luogo, le sue istituzioni.
partito comunista (Manifest der Kommunisti- Il lavoratore, nella società capitalistica, vive in
schen Partei, 1848) che “la borghesia però non una situazione di alienazione. Il proprietario della
solo ha fabbricato le armi che la distruggeranno; fabbrica (capitalista) utilizza il lavoro di una certa
ha generato anche gli uomini che faranno uso di categoria di persone (salariati) per accrescere la
esse: i moderni operai, i proletari”. propria ricchezza secondo una dinamica che Marx
Il proletariato, essendo l’unica classe veramente descrive in termini di sfruttamento e di logica del
innovativa, distruggerà la borghesia, nello stesso profitto.
modo in cui quest’ultima aveva distrutto il mondo La disalienazione dell’uomo dipenderà allora dal
feudale. Inoltre, alla fine del Manifesto, Marx in- superamento della proprietà privata e dall’avvento
cita tutti gli operai ad unirsi, dando vita ad una del comunismo. L’unico modo per abbattere
classe potente e rivoluzionaria. Celebre fu la frase l’alienazione è la Rivoluzione.
conclusiva: “Le classi dominanti tremino di fronte Ad un certo punto della storia, vi saranno pochi
a una rivoluzione comunista. I proletari non hanno capitalisti che deterranno tutto il potere, e la mag-
nulla da perdervi se non le loro catene. Hanno un gioranza di proletari sfruttati. I proletari sfruttati
mondo da guadagnare. Proletari di tutti i paesi uni- prenderanno allora coscienza di classe e saranno
tevi!” in particolare i comunisti, "la avanguardia co-
sciente ed organizzata del proletariato", che gui-
PROPRIETÁ (das Eigentum): la proprietà privata deranno la rivoluzione della classe sfruttata. La ri-
è considerata il cardine dell’economia borghese e voluzione proletaria abbatterà le istituzioni dello

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Stato borghese ed in primo luogo la proprietà pri- riodo di tempo esteso. Su tali calcoli grava un fat-
vata dei mezzi di produzione. Cancellando la pro- tore decisivo: i rapporti di forza tra la classe capi-
prietà privata, eliminando la divisione del lavoro talistica e quella lavoratrice, forza che dipende
e il dominio di una classe sull'altra, vi sarà una dalla grandezza del salario medio. La caduta ten-
nuova epoca nella storia del mondo. In un primo denziale del saggio medio del profitto è la dimi-
momento vi sarà la dittatura del proletariato che, nuzione del saggio di profitto, generata dalla smi-
a differenza delle altre dittature, sarà la dittatura surata crescita del capitale costante rispetto al ca-
della maggioranza degli oppressi sulla minoranza pitale variabile; il profitto, infatti, per quanto ele-
degli oppressori. Essa sarà comunque solo una vato, risulterà sempre più scarso rispetto al capi-
fase di transizione e durerà solo fino all'avvento tale impiegato, in virtù della crescita eccessiva del
completo del comunismo e cioè quando non vi capitale costante. Tale caduta è considerata da
sarà più lo Stato: lo Stato, infatti, essendo lo stru- Marx come una legge economica fondamentale
mento di potere della classe sociale più potente, della produzione capitalistica, ed è una delle cause
non avrà più ragione di essere, poiché non vi sarà principali che, protratte nel tempo, conducono alla
più divisione tra le classi e sfruttamento di una crisi.
sull'altra.
Lenin sostiene che la rivoluzione proletaria debba SALARIO (der Lohn): è il prezzo della forza-la-
essere condotta da un'avanguardia, il Partito Co- voro, ovvero la quantità di denaro fornita dal ca-
munista, composto soprattutto da "rivoluzionari pitalista per l'uso della forza-lavoro per un tempo
professionisti" che dedicano la propria vita alla determinato. Nella società capitalistica il salario è
causa comunista facendo un’opera di chiarifica- la forma di retribuzione prevalente. Il suo valore
zione teorica, organizzazione e direzione al resto dipende, in generale, dal valore dei mezzi di so-
della massa proletaria durante la rivoluzione, stentamento necessari per la vita di tutti i giorni e
spesso disorganizzata, disomogenea e piena di la riproduzione della forza-lavoro. Ovviamente
pregiudizi. L’idea del Partito Comunista e della tale necessità varia rispetto gli usi e costumi della
avanguardia, come organizzazione politica del vita di ciascun paese, e comprende non solo il mi-
proletariato composta dai "proletari più co- nimo indispensabile per il normale funzionamento
scienti", è coerente con il pensiero di Karl Marx, della forza-lavoro stessa, ma deve tener conto di
ma non esiste nei testi di Marx un riferimento altri fattori, tra i quali le spese relative all'istru-
esplicito ai "rivoluzionari di professione". zione professionale.

SAGGIO DEL PLUSVALORE (Gesetz des Mehr- SOCIALISMO SCIENTIFICO (der wissenschaf-
werts): è il rapporto tra il pluslavoro, ottenuto tliche Sozialismus): espressione di un pensiero
dallo sfruttamento di ore lavorative non retribuite socialista che da una analisi economica della crisi
e il capitale variabile, ovvero il costo effettivo dei della società fa derivare per necessaria, logica
salari degli operai, basato sul lavoro necessario. conseguenza l'azione rivoluzionaria del proleta-
La formula è Pv/v, poiché il plusvalore nasce solo riato, il ruolo nuovo è storicamente decisivo del
in relazione ai salari, ossia al capitale variabile. Il proletariato operaio impegnato nella lotta di classe
saggio del plusvalore esprime il grado di sfrutta- per abbattere l'intero sistema borghese.
mento della forza-lavoro operaia. É necessaria una base scientifica per supportare le
teorie socialiste in quanto solo un’analisi scienti-
SAGGIO DEL PROFITTO (Gesetz der Profitrate): fica dei rapporti economici poteva consentire di
è il rapporto tra il plusvalore e la somma del capi- elaborare un programma di azione rivoluzionaria
tale costante e del capitale variabile; viene nor- del proletariato.
malmente indicato con le percentuali. La formula
è Pv / (c + v). Il saggio del profitto dipende dal SOCIALISMO UTOPISTICO (der utopische So-
livello di sfruttamento della forza-lavoro, dalla ve- zialismus, Frühsozialismus): aveva come scopo
locità di rotazione del capitale e dalla sua compo- la creazione di una società basata su principi di so-
sizione organica. lidarietà ed eguaglianza, attraverso un agire non
In una società capitalistica, il saggio del profitto violento ma derivato da buona volontà e impegno
tende ad aggirarsi intorno ad una media; questo individuale.
fenomeno denota il cosiddetto saggio del profitto Teorici del socialismo utopistico francese furono
medio, cioè un calcolo che permette di determi- Henri de Saint-Simon, che fu il primo a formare
nare le loro possibilità di guadagnare in un pe- un pensiero socialista in Francia, e Charles Fou-

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rier, creatore del Falansterio. In Inghilterra, in- cietà capitalistica deve distruggere parte della pro-
vece, Robert Owen portò avanti idee socialiste duzione e delle forze produttive arrivando persino
utopistiche con la New Armony, un ideale di co- a chiudere e liquidare l’attività produttiva.
munità realizzata negli Stati Uniti (Indiana). Que-
sta però ebbe una breve durata. STRUTTURA (die Struktur): l’insieme degli ele-
menti, che costituiscono l’economia di una realtà
SOVRASTRUTTURA (der Überbau): nella prefa- sociale, viene definito struttura di una società.
zione de Per la critica dell’economia politica del Questo termine raggruppa le forze produttive ed i
1859 (Zur Kritik der politischen Ökonomie, rapporti di produzione di una società durante un
1859), Marx spiega che sono gli ordinamenti giu- determinato periodo storico. Questi elementi sono
ridici, politici e le forme della coscienza sociale - in rapporto tra loro, poiché se vi è un cambia-
la religione, la filosofia, i valori culturali e morali mento tra i mezzi di produzione ci sarà anche tra
- che accompagnano e in qualche modo rispec- le forze produttive, di conseguenza anche i rap-
chiano la struttura economica. Per Marx, le sovra- porti di produzione ed i sistemi produttivi varie-
strutture hanno le proprie radici nella struttura: la ranno. La struttura dà origine alla sovrastruttura.
base economica costituisce, dunque, il fattore de- Il rapporto tra struttura e sovrastruttura e il ruolo
terminante nei processi storici, ma secondo Engels dell'ideologia sono stati al centro della riflessione
la complessa dialettica della realtà umana con- teorica marxista successiva.
sente anche a fattori sovrastrutturali di esercitare
la propria influenza su di essa. SUPERSTRUTTURA: Antonio Gramsci nei suoi
Nell’opera Gli intellettuali e l’organizzazione Quaderni del carcere prestò particolare atten-
della cultura Gramsci espone un quesito, cioè se zione all’importanza della sovrastruttura e svi-
gli intellettuali fossero un gruppo sociale auto- luppò una teoria che riconosceva alle ideologie (la
nomo e indipendente oppure se ogni gruppo so- sovrastruttura) la capacità di mobilitare le masse e
ciale avesse una propria categoria specializzata di investire la struttura economica, agendo sul
intellettuali. Il problema è complesso per le varie «blocco storico» (inteso come l'insieme della
forme che ha assunto finora il processo storico di struttura e della sovrastruttura) come un fattore di
formazione delle diverse categorie intellettuali. Le mutamento dell'intera società.
più importanti di queste forme sono due: Il concetto gramsciano di «superstruttura» (sovra-
- Ogni gruppo sociale si crea insieme a uno o più struttura) include anche le istituzioni attraverso le
ceti di intellettuali che gli danno omogeneità e quali la classe dirigente esercita il suo dominio e
consapevolezza della propria funzione in campo le forme culturali che creano e diffondono la sua
economico, sociale e politico. ideologia. Occorreva strappare alla borghesia la
- Ogni gruppo sociale «essenziale», emergendo sua egemonia culturale.
dalla precedente struttura economica e come Le rappresentazioni culturali della classe diri-
espressione di un suo sviluppo, ha trovato catego- gente, cioè l'ideologia dominante, avevano in-
rie intellettuali preesistenti. La più tipica è quella fluito più di quanto Marx avrebbe potuto pensare
degli ecclesiastici, monopolizzatori per lungo sulle masse lavoratrici. Nelle società industriali
tempo di alcuni servizi importanti: la filosofia e la avanzate gli strumenti culturali egemonici come la
scienza dell’epoca, con la scuola, l’istruzione, la scuola obbligatoria e i mezzi di comunicazione di
morale, la giustizia, la beneficenza, l’assistenza massa avevano inculcato una falsa coscienza ai la-
ecc. voratori, che invece di fare una rivoluzione che
servisse a soddisfare i loro bisogni collettivi, face-
SOVRAPPRODUZIONE (die Überproduktion): vano propria l’ideologia borghese dominante.
espressione stessa della crisi capitalistica. L’au- Gramsci si dedicherà soprattutto a sviluppare il si-
mento di produttività conseguito con l’uso delle gnificato della «presa di coscienza» che permet-
macchine e l’anarchia di produzione capitalistica terà al proletariato di passare dallo stadio econo-
favoriscono l'insorgere di una crisi di sovrappro- mico-corporativo a quello politico dell'egemonia,
duzione. I capitalisti intensificano al massimo la prendendo coscienza di sé come classe tendenzial-
produzione per l’ottenimento del massimo pro- mente dirigente che anticipa la trasformazione
fitto buttandosi alla cieca nei settori dove il pro- della struttura economica.
fitto è più alto e producono troppo in proporzione È compito degli intellettuali quello di remare con-
alla domanda di beni e servizi. Per uscirne la so- tro e creare le premesse per il comunismo.

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VALORE (der Wert): La merce ha duplice caratte- si verifica l’incremento del capitale. La forza la-
ristica: valore d’uso (der Gebrauchswert): capa- voro è anch’essa una merce dotata di valore d’uso
cità delle merci di soddisfare il bisogno; valore di (capacità di lavorare e sopravvivere) e di un valore
scambio (der Tauschwert): non dipende dal di scambio (salario, mezzo che serve all’operaio
prezzo (determinato da domanda e offerta) è la per vivere, mangiare, per ripristinare la sua forza
quantità media di lavoro che serve per produrre lavoro).
quella specifica merce in una data società e in un Il valore ha: misura immanente interna: risultato
dato momento storico. Questo significa che non del tempo di lavoro necessario per produrre quella
dipende dal prezzo (che è determinato dalla do- merce nelle condizioni storiche prevalenti; misura
manda e dall’offerta). L’obiettivo dell’economia fenomenica esterna: deriva dal denaro, rappresen-
capitalista è di produrre merci attraverso le quali tante della ricchezza e del lavoro astratto.

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