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Uno storico economico non si limita a raccontare e a fornire una cronologia dei fatti
economici avvenuti nel passato. Quello che Cipolla voleva dire è che la storia economica è
una disciplina per definizione pluridisciplinare: ci interessiamo di storia, economia, società,
rapporti personali. Spesso le vicissitudini storiche hanno a che fare anche con al politica la
società.
Per essere giustificatamente considerata opera di storia economica una ricerca deve
rispondere ad una problematica di tipo economico cioè, in prima approssimazione a una
1) cosa produce
2) come produce
Deve far uso degli strumenti concettuali, delle categorie analitiche e del tipo di logica
variabili, tutti gli elementi, tutti i fattori in giovo. E non solo le variabili ed i fattori
La storia economica si interessa a delle questioni economiche, ma non crede sia sufficiente
usare solo teorie economiche per rispondere ai quesiti che pone alla storia. Quindi inserisce
nel proprio ragionamento la storia politica e sociale.
Distinguiamo 3 tipi di approcci nella storia economica; gli storici economici si possono
approcciare al passato in 3 modi diversi:
1. Quali sono le dinamiche storiche che hanno fatto sì che alcuni paesi sono
ricchi e altri poveri? (domanda tipica tra 1960-2000 alla quale gli storici
hanno cercato di dare una risposta)
2.
3. Quali sono le cause storiche che determinano la disuguaglianza e come si può
ridurre? (domanda odierna, research question tipica di Thomas Piketty, autore di
Capital
Mentre inizialmente ci si focalizzava sul primo quesito, ad oggi ci si concentra sul secondo.
La differenza tra i due quesiti è che la disuguaglianza può essere interna allo stato. Per molti
anni gli storici credevano che il problema dello sviluppo economico fosse legato al grado
complessivo di sviluppo del paese in cui si viveva. In base al paese si poteva capire il destino
economico delle persone. Ma così come ci sono poveri nei paesi ricchi, ci sono ricchi nei
paesi poveri. La disuguaglianza, quindi, non è riconducibile solo al paese; ci si è accorti che
la disuguaglianza era presente tra individui, ceti, professioni regioni del medesimo paese.
La storia serve a capire il presente; guardando alla storia possiamo capire come si è arrivati
ad un determinato è punto, capendo le dinamiche, le cause e i nessi.
- Huizinga
La modernizzazione
Lo sviluppo economico
La globalizzazione
Capitalismo
Il termine capitale/capitalismo è stato adottato da pensatori ed economisti, sia avversi al
capitalismo (Marx), sia coloro che vedevano nel capitalismo qualcosa di positivo
(Schumpeter).
La parola capitale non è stata, in realtà, inventata da Marx ma è un termine che proviene dalla
rea
capitale
specifico nei confronti del denaro. Secondo il loro pensiero il denaro diviene capitale, quando
si trasforma in un fattore di produzione: quando viene utilizzato per investire.
Adam Smith e Ricardo (il capitale come un fattore di produzione assiema a terra
e lavoro)
Karl capitalismo e il
capitale contribuissero a mercificare il tutto e trasformare i rapporti personale e
generare fenomeni di dominazione di un ceto su un altro. (critica al capitalismo e
alla
Max una forza e
un fattore di trasformazione storica molto importante, che ha contribuito a
modernizzare le società contemporanee (creare stato, economia e società
moderna)
Joseph Schumpeter vedeva il capitale come ciò che rende possibile i sogni
degli imprenditori. Un imprenditore che vuole produrre e creare qualcosa, ha
bisogno di trovare un capitale per crearlo. Il capitale è ciò che rende possibile
era iniziativa e innovazione il capitale)
Uno dei suoi quesiti principali era capire dove e come era nato il capitalismo. Braudel si
guarda indietro nel tempo e scorge la nascita del capitalismo nel Medioevo. Il primo nucleo
dal quale si è sviluppato il moderno capitalismo, va rintracciato nel Medioevo. Secondo lo
storico, nel Medioevo i
medievale. Solo una piccola frazione della società medievale poteva essere ricondotta alle
dinamiche e a comportamenti del capitalismo. Secondo Braudel, la società medievale era
divisa in 3 categorie
Braudel, rintracciando alcuni elementi della storia del capitalismo nella lunga durata, ad
esempio, distingue il capitalismo dal mercato. Dal tardo medioevo in poi, ci sono tre livelli di
attività economica:
9. La vita materiale: il 95% delle persone della società medievale aveva una
condotta economica non riconducibile al capitalismo. La condotta economica
producono e
il surplus è qualcosa di marginale. La loro vita non era regolata dal denaro, le persone
non avevano bisogno di soldi. La moneta circolante non veniva usata.
10.
11. Il mercato
Braudel, esisteva un mercato: chi viveva in città era quasi obbligato a
scambiare prodotti. Il mercato cittadino era caratterizzato da scambi commerciali, sia
in termini di baratto che monetari. Le persone usava il denaro come scambio.
Secondo Braudel, neanche questo mercato era il nucleo originale del capitalismo: i
soldi erano usati per scambio, non per accumulare o per investire.
12.
13. Il contro-mercato secondo Braudel, il capitalismo è nato in quelli che lui
definisce , in quello che Braudel chiama il
- economica (grandi
mercanti, banchieri), che avevano possibilità di accedere a mercato globale,
caratterizzato da poche transazioni ma proficue. Questo rappresentava la base del
loro arricchimento.
non è nato nei mercati cittadini ma in grandissimi mercati globali. Secondo Braudel, il
- nel lunghissimo periodo, si è sviluppato il capitalismo.
Un contesto in cui il potere politico ed economico si sorreggevano e giustificavano a vicenda,
creando connessioni economiche globali fatte di commerci di prodotti di élite, transazione
finanziare colossali e guerre.
assomigliava al libero mercato. Il mercato nel quale questi commercianti si arricchivano era
estremamente regolato e controllato da questa élite economica, e aveva relazioni e legami
profondi e diretti con il potere politico. Il potere politico, negli anni dello sviluppo iniziale
capitalistico, garantiva supporto a questo ceto capitalistico.
Un allievo di Braudel, Giovanni Arrighi, si interroga nuovamente (come aveva fatto Braudel)
Secondo Arrighi, gli speculari del primo capitalismo non sono uguali, vi è una classe
specifica diversa. Questi capitalisti che rassomigliano di più al capitalismo moderno erano i
banchieri e mercanti genovesi. Nella repubblica di Genova il potere economico e politico era
formale.
Arringhi, infatti, pensa che il capitalis
distingue da quello medievale e moderno proprio per questa scissione tra chi governa
La diffusione del capitalismo, cioè la sua diffusione dai paini alti a quelli bassi, che
determinò una progressiva estensione del capitalismo a tutte le sfere della vita privata e
collettiva. Il fenomeno che contribuì a plasmare questa diffusione capillare del capitalismo è
Anche se la nascita del capitalismo è rintracciabile indietro nei secoli, la dinamica che
diffusione di questo modello economico in tutte le compagini della società, fino a diventare il
modello economico principale.
Da un punto di vista metodologico, è importante interpretare il cambiamento. Un'importante
pubbliche (governo, senato, unione europea). Per North, però, è il contrario: gli organi del
governo sono organizzazioni (assembramenti di persone). All'interno delle organizzazioni ci
sono degli attori economici (imprese, sindacati, cooperative, chiese, scuole). Le
organizzazioni, quindi, si adattano alle regole e allo stesso modo plasmano le regole per
renderle più simili ai propri scopi. In questa dialettica tra organizzazioni che perseguono
scopi individuali e che cercano di giocare alle regole imposte dalle istituzioni, che le
istituzioni si modificano nel tempo. Le regole del gioco cambiano a causa della dialettica tra
organizzazioni ed istituzioni e dei fattori storico-sociali
Il cambiamento è il risultato del rapporto tra istituzioni e organizzazioni: le organizzazioni
più performanti sono quelle che meglio si adattano alle istituzioni. A loro volta, le istituzioni
sono plasmate dalle organizzazioni emergenti, che sono in grado di imporre le proprie
«regole».
h del termine.
Un processo di lungo periodo, ma non lunghissimo, che tra le sue origini nella rivoluzione
industriale (XVIII secolo), che a sua volta a dinamiche di più lungo periodo
che arriva fino
oa
generalizzare il capitalismo.
1 capitolo
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE
complesso, erano prevalentemente di tipo agrario. Era una società in cui non esisteva il
concetto di crescita economica, né di crescita demografica (la popolazione era più o meno
stabile, come la ricchezza prodotta dalla popolazione stessa).
Viene chiamata società agraria poiché circa il 90-95% della popolazione europea viveva nelle
-consumo, auto-
produzione e alla sussistenza. Solo una piccolissima percentuale di ciò che veniva prodotto
diveniva og -consumo. Quel poco che
-consumo, era avviato verso gli scambi ma si trattava di
stanza.
La moneta non era molto usata, poiché ciò che veniva prodotto veniva usato e gli scambi si
basavano sul baratto.
-consumo, la mancanza di scambi e la
prossimità delle relazioni economiche e commerciali, era estremamente fragile ed esposta al
-consumo e non vi
sono scambi commerciali, se il raccolto un anno andava male era un problema (carestie).
Inoltre la bilancia tra forza lavoro e risorse agricole si cui si sostentavano spesso creava dei
conflitti. (se vi sono poche risorse, si fanno meno figli; con meno figli, ci sono meno braccia
que
Malthus era un economista del 18° secolo che affermava che quando le risorse sono
insufficienti si ha un calo demografico (carestie, morti, pestilenze).
la società urbana
Rigidità
25% della popolazione viveva nelle città), circa il 5-10% della popolazione europea viveva in
città. L'economia cittadina/urbana era quindi minoritaria.
solitamente era organizzata e regolata da delle istituzioni (col tempo
scomparse), chiamate corporazioni. Esse regolavano la produzione di beni, gli scambi, i
maestri potevano produrre un servizio, quanti apprendisti dovevano esserci dietro al maestro.
come doveva essere fornito il prodotto, il numero ed il prezzo.
Questa economia aveva delle fortissime rigidità ed era caratterizzata dalla mancanza di
one tecnologica.
perpetuare un sapere specifico: per diventare produttore si doveva passare per anni di
te.
integrato di scambi commerciali e beni di lusso (spezie, oro, argento), a lunga distanza (Cina,
scambi globali.
ve aree extra-europee in questi scambi. L'integrazione di
industriale non ha, però, modificato le grandi potenze del tempo (Spagna, Portogallo), ma si è
sviluppata in Ing
risorse di lusso.
La rivoluzione industriale
Secondo Toynbee è una frattura (per questo «rivoluzione») epocale caratterizzata da:
Rapida urbanizzazione
Accumulazione di capitale
Inghilterra e diffusosi successivamente in tutta Europa. Altri storici odierni tendono a non
Il termi
Toynbee. Lo storico ha parlato di rivoluzione industriale, identificando una lunga transizione
a società inglesi.
Toynbee la chiama rivoluzione perché l'Inghilterra è stata modificata radicalmente da questo
processo. Secondo Toynbee, la frattura epocale è stata caratterizzata da una rapida
cita della produttività agricola e
da una crescita dei redditi e della ricchezza.
Le idee di Toynbee sono verosimili ma non sono state confermate però dagli studi storici:
olazione si
è arricchita durante la rivoluzione industriale. Toynbee cerca di presentare ed evidenziare gli
dinamiche commerciali e coloniali di più lungo periodo. L'Inghilterra era inserita in quel
sistema mondo e ne ha tratto dei benefici maggiori rispetto ad altre potenze. Lo sbocco della
produzione industriale inglese non era risolto nel mercato inglese. In Inghilterra la presenza
di persone povere, non furono trasformate subito in consumatori. L'Inghilterra ha sorretto il
suo sviluppo economico grazie a reti commerciali pregresse,
David Landes ha suggerito che la rivoluzione industriale non è una rivoluzione nel senso
mondo non fu più lo stesso. Con la rivoluzione industriale per la prima volta la società e
fu «la più fondamentale trasformazione della vita umana in tutta la storia uni
dei cambiamenti anche al di fuori del mondo del lavoro che hanno influito per modificare
1 2 3
completamente la società nella struttura economica, sociale, culturale e intellettuali. Per
ndivise, i
comportamenti e le relazioni inter-personali. Durante la rivoluzione industriale non nacque
società industriale).
①
La rivoluzione industriale ha significato dei cambiamenti industriali (dal punto di vista
produttivo), ma anche economici.
Uno dei cambiamenti economici introdotto dalla rivoluzione industriale è nascita della
crescita economica moderna. Il mondo precedente alla rivoluzione industriale era un mondo
privo di crescita o con una crescita minima, in cui quel poco che cresceva in economia,
veniva eliminato da crisi. Con la rivoluzione industriale, da un punto di vista macro-
economico, il Regno Unito inizia a crescere. Il PIL misura la crescita economica moderna.
ma:
da un punto di vista macro-economico, Il PIL (prodotto interno lordo - il
lavoro complessivo di tutti i beni e servizi prod di un paese in un
anno) pro-capite registrò una crescita continua molto graduale, ma continua
(stime tra 0,2% e 0,5%). ((Si parla di macro-economia perché si parla a livello
di stato (Inghilterra).))
Il PIL pro-capite inglese, secondo i
-
capite inizia a crescere in maniera sostanziale solo dopo la fine della rivoluzione industriale.
produrre e i nuovi rapporti di produzione che creano le basi della crescita economica
moderna.
I
Può sembrare una crescita lenta e graduale, ma dietro questo dato generale, si celano crescite
aree che diventano rapidamente industriali altre meno. Vi sono settori che si industrializzano
rapidamente (settore tessile, del ferro, del carbone, del vapore), tutto il resto non
necessariamente diventa industria.
ascesa sociale di classe →
imprenditori industriali ( vs nobiltà terriera)
idem per
.
• nuova
La crescita dello 0,2-0,5 % significa che quel poco di produzione interessato dalle tecnologie
della rivoluzione industriale è in grado di produrre un effetto macro-economico evidente. Se
misuriamo la crescita dei settori industriali il dato sarà probabilmente maggiore dello 0,2-0,5:
di lungo
paesi che non si industrializzano (Russia e Polonia) mantengono un livello stanziario, altri
paesi che si industrializzano (Belgio, Paesi Bassi, Francia) aumentano il PIL, ma non
Cambiamento tecnologico
Spesso la tecnologia è considerata dagli storici, che hanno studiato la rivoluzione industriale,
come uno dei capi-saldi che hanno creato e avviato il processo della rivoluzione industriale.
Durante la rivoluzione industriale si hanno nuove invenzioni, nuove tecnologie, nuovi
pr
tecnologico, la cosa più importante è che queste innovazioni toccano tecnologie che possiamo
. Il carbone o il
vapore possono essere usati per un gran numero di produzioni. Una volta applicate queste
La macchina per filare e tessere il cotone: il settore tessile uno dei più
importanti settori in cui avvengono processi tecnologici, per due motivi. Il primo è la
generalizzazione di una nuova tecnologia che progressivamente automatizza
ed introduce le macchine nella produzione tessile. Secondariamente, la rivoluzione
un nuovo tessuto, non utilizzato abitualmente nel
la lana)
( prima si usava
Il cotone è importante perché cambia le abitudini vestiarie delle
persone. Il cotone si lava facilmente, i tessuti di cotone avevano un prezzo
basso, il cotone contribuisce a aumentare igiene e si adatta alla vita cittadina.
energetica in Inghilterra durante la rivoluzione industriale. All'inizio (1760) il vapore era una
erodere]
1ª transiti
ti a Nel 1800, una volta avviato il processo di rivoluzione industriale,
la fine del lavoro a domicilio nelle campagne (POS) e della sua specifica
organizzazione industriale
prodotti standardizzati
Da un punto di vista micro-economico, la rivoluzione industriale modifica completamente
organizzazione del lavoro creando il lavoro di fabbrica. La
rivoluzione industriale modifica i rapporti di produzione, fa nascere la fabbrica moderna
e mette fine a quelle che erano le organizzazioni tipiche del lavoro preindustriale. Pone,
infatti, fine alle corporazioni e a un sistema produttivo, diffuso soprattutto in Inghilterra, il
putting out system era una specie di
ibridazione tra economia di mercato ed economia agricola.
Il putting out system era un sistema che prevedeva che un mercante imprenditore portasse
tessevano queste materie. Producevano tessuti per conto di questo mercante. Nonostante il
putting out system introduceva aspetti di mercato nelle campagne (contadini partecipavano al
POS per avere un surplus), la vita dei contadini dipendeva comunque dal lavoro della
campagna e ad esso tutto andava subordinato (anche il POS). NB: con il putting out system i
contadini non erano ancora proletariato, continuavano a dipendere dal lavoro delle
campagne.
-ind
di fabbrica (in persone che dipendeva dal salario e non più dalla campagna per sopravvivere)
è un cambiamento sociale epocale, che sconvolge i rapporti sociali.
Da un punto di vista produttivo e di organizzazione del lavoro, le corporazioni non erano
innovazione tecnologica: ciò che conta è la qualità). Per i lavoratori del putting out system ciò
che contava era ricevere il compenso quando il mercante imprenditore reclamava la merce. Il
mercante imprenditore non aveva però alcun controllo sullo standard, la produttività e la
maniera in cui veniva eseguito. Il sistema di fabbrica invece standardizza il prodotto: non
macchina. La macchina è controllata da chi possiede la fabbrica. Una volta creata la fabbrica,
nasce a migliorare la tecnologia (macchine che producono sempre di più e
meglio).
Adam Smith nel suoscopo
libro (1776) in cui descrive il significato di
produzione produrre prodotti nel
minor tempo possibile
-
r →
+
aumento della produttività grazie al sistema di fabbrica e al sistema di divisione del lavoro. (il
lavoro viene diviso in più mansione, a ciascun lavoratore è assegnato una specifica mansione,
di conseguenza aumento la produttività)
Una volta creata la fabbrica, il passo successivo è generalizzare un sistema per cui tutti i
produttiva viene collegata ad una medesima fonte di calore.
Nel sistema di fabbrica tutto è collegato, il prodotto del lavoro non dipende più dalle abilità,
e dalla produzione.
Cambiamento sociale: urbanizzazione e proletariato urbano
(ognuno si produceva il cibo), ora il cibo va comprato ed entra quindi nei meccanismi di
tutti incubi alle
scambio di mercato. Prima il risultato del lavoro erano i prodotti della terra, ora è il salario =
dallo lavare
fan .
(che deve fare i conti con abitazione, vestiti, cibo). Nelle nuove città industriali si pk scorso
moltiplicano gli scambi moderni. Si creano presupposti per mercificare ogni scambio e
riduce, il settore secondario aumenta e cresce il terziario. Il settore terziario include anche il
ore secondario cresce,
cresce anche il terziario e che il primario non viene eliminato del tutto. Questo dato è
comunque basso rispetto agli altri paesi, e può essere considerato come un fattore di lunga
durata
Cambiamenti sociali: la demografia
Il predominio militare, oltre che navale (antecedente), inglese che culminò con
le guerre napoleoniche (1803-1815)
ha creato delle leggi per limitare i problemi sociali legati all'inurbamento rapido e le
work house, posti in cui i vagabondi venivano rinchiusi con la forza, successivamente le work
house organizzavo loro inserimento nella fabbrica. -
s
se Oliver Twist (Dickens )
.
Con rivoluzione industriale nasce inoltre la moderna economia politica: nascono sistemi di
pensiero economico che ragionano e propongono delle teorie per spiegare lo sviluppo
economico di La ricchezza delle nazioni
↳ teoria econ ,
classica
Aumento della produttività agricola, con il calo progressivo della parte della
popolazione impegnata nel settore primario (cioè agricolo)
Aumento della popolazione, senza aumento dei prezzi agricoli, ma anzi un loro
calo. Meglio nutriti e salari relativamente più bassi
Il primo è il fattore agricolo: la rivoluzione industriale è stata resa possibile da una precedente
più provviste. Ciò presupponeva lo spostamento delle persone dalla campagna alle citta, dal
settore primario a quello secondario. Diminuisce quindi la popolazione agricola, aumenta
tuttavia la produzione alimentare, ciò rende possibile un surplus di manodopera e di cibo
gna inglese progressivamente si
-sussistenza tipica della società industriale e
grossa rivoluzione istituzionale, ovvero le enclosures. Esse sono la privatizzazione degli spazi
pubblici e della campagna inglese. Nel corso del 18° secolo la campagna inglese fu
chi non ne possedeva la terra per coltivare o raccogliere risorse, e i campi furono trasformati
in aziende agricole. Ciò fu una delle cause principali che incoraggiarono il trasferimento delle
persone dalla campagna alla città. Le enclosures privarono le persone di spazi comuni, terre
coltivabili e sostentamento che nei secoli preindustriali erano gratuiti e riservati a tutti. Le
enclosures favorirono da un lato la nascita di aziende agricole, ma anche la migrazione dalla
campagna alla città. Le persone senza sostentamento si riversarono nelle città, diventando
della produttività e produzione agricola. Questo aumento infatti non si tradusse nella trappola
Malthusiana, né in un aumento del costo della vita (se aumenta la domanda di pane,
solitamente aumenta anche il suo costo). Cibo a poco prezzo significava però anche salari
molto bassi.
Problema
capitalismo si sviluppò prima nelle comunità rurali e
a.
Ruolo proto-industrializzazione),
derivata dal putting out system. Dibattito sulla creazione della fabbrica (putting
out, proto industria, industria).
Le enclosures vengono considerate uno dei principali agenti del cambiamento, soprattutto
per Marx. Se
in
Molti storici individuano nel POS un fattore di cambiamento: alcune interpretazioni storiche
circa la nascita della fabbrica moderna credono che il moderno sistema di fabbrica e la proto-
industria (il sistema precedente al sistema di fabbrica: accentrare i lavoratori in un unico
capanno) avesse a che fare con i punti deboli del POS (inefficienza per la standardizzazione
prenditore). Gli storici, che hanno
cercato di capire le dinamiche cha hanno portato alla creazione del sistema di fabbrica,
otteneva prodotti
zucchero). Ciò suscitato nella popolazione inglese dei bisogni e desideri di consumare e ha
Tesi di Adam Smith, che Landes riprende: le colonie (molto più popolose e
culturalmente «moderne») rappresentavano:
o
o Una fonte importante per approvvigionare la nascente industria
(cotone)
o
o Sbocco per la produzione industriale inglese
o
politico più efficiente poiché ha trovato degli incentivi. Questi incentivi sono la mancanza
nelle colonie inglesi di oro e argento, a differenza della Spagna e Portogallo che hanno
trovato ingenti ricchezze nelle loro colonie, facendoli adagiare sugli allori. Ciò si tradusse nel
Le colonie inglesi, dato che avevano risorse diverse dal comune, diventarono per l'Inghilterra
delle colonie di popolamento e furono inoltre inserite nella messa in valore internazionale
iniziano ad essere abitate da molti inglesi; questi cercano di mettere a frutto gli spazi
metalli preziosi). Quindi crearono attività economiche che potevano essere collegate con la
madrepatria. Le colonie
colonie inglesi diventarono, quindi, un importante fonte di approvvigionamento (cotone).
Grazie alle colonie di popolamento, le persone che non trovano un livello di vita
soddisfacente in Inghilterra (a causa delle enclosures, inurbamento, crisi sociali derivate
ilizzano le colonie come valvola di sfogo. Si creano i
presupposti per una transizione sociale pacifica. Inoltre le persone che vanno a vivere in
queste colonie, da un punto di vista della produzione di beni, restano dipendenti dalla
produzione industriale inglese. Tra colonie ed Inghilterra si instaura questo tipo di rapporto:
le colonie forniscono le materie prime e acquistano i beni industriali.
Sia per Landes che per Adam Smith, le colonie rappresentano uno sbocco commerciale
importante per la prima industrializzazione (consumano parte della produzione industriale
inglese). Le colonie garantirono degli sbocchi prima che si sviluppasse il mercato nazionale
inglese. Le colonie importavano tutto dalla madrepatria.
Significato del
commerciale, che è la differenza tra quello che uno stato esporta e quello che importa. Se uno
stato importa più di quello che esporta, la bilancia commerciale è passiva. Nel 17° secolo le
passiva (importava più di quello che esportava). Nel 18° secolo la situazione cambia: si ha
una bilancia commerciale positiva (si esporta più di quello che import
-
l'Inghilterra assume progressivamente un ruolo centrale nei commerci internazionali.
L'Inghilterra diviene un grande mediatore che importa anche beni che provengo al di fuori del
suo impero coloniale, ri-esportandole altrove.
Un altro dato importante è l'aumento progressivo del peso delle importazioni delle materie
i di beni industriali o
-esporta con un alto
Una dinamica di intensificazione dei trasporti (da principio usando la via fluviale),
poi via ferrovia che consentirono il fiorire dei mercati urbani interconnessi e a
loro volta crearono nuovi mercati (in entrata e uscita)
possedeva una buona integrazione del territorio nazionale attraverso una rete di trasporti
efficiente, le quali furono soppiantati dalla creazione della ferrovia. Le infrastrutture sono
masse di lavoratori crescenti. Grazie a questa rete di transporti il carbone viene trasportato
facilmente in
commerciale e coloniale.
Il fattore energetico di lunga durata.
era impossibile soddisfare i bisogni energetici di una popolazione con il legno. Un territorio
relativamente piccolo come l'Inghilterra non aveva foreste sufficienti per produrre ferro,
calore e basi energetiche a partire dalla legna, ma il carbone sì. Anche quando il carbone ha
iniziato ad esaurir
del carbone, ha cominciato ad estrarlo dal sottosuolo. Il basso costo del carbone e la sua
ottima qualità hanno fatto sì che il carbone venisse utilizzato non solo nelle industrie dove era
necessario (metallurgica), ma divento la base di tutte le produzioni che utilizzavano fonti
((Ovviament
tecnologiche (pompe))
(2011).
Tesi di Max Weber: lo spirito protestante e sostrato religioso (da comparare con Sombart,
Tawney, e con Marx) ↳ idee orientate / progresso
v
Tesi
dei
brevetti, incentivi e ricompense):
Alla radice delle interpretazioni sul ruolo della «imprenditorialità» come fattore economico
importante.
Alcuni in
che modo sono legati e slegati al caso europeo
produzione. Il processo nelle società avviene in maniera diversa, seguendo logiche diverse,
con fattori diversi e con peculiarità specifiche. La storiografia economica nel cercare di capire
Il problema storico della «arretratezza» come chiave per capire i modelli di sviluppo
industriale dei paesi.
Inghilterra: sviluppo economico nella gradualità del lungo periodo e seguendo
imprenditori etc.
(cf. cap. 1)
Prob.
sviluppasse. Una volta che un paese era in grado di creare questi prerequisiti assisterà ad un
take off. Dopo aver creato i prerequisiti, il paese decollerà verso uno sviluppo economico che
porterà risultati simili a quelli inglesi. Rostow aveva una visione positiva del modello inglese
e del processo inglese come possibile modello per gli altri paesi.
Alexander Gerschernkron che
«
solo quando lo sviluppo industriale poté iniziare su larga scala, la tensione tra la situazione
Il vantaggio tecnologico dei late comers rispetto ai first movers: subito in grande, subito
Manodopera
quella urbana.
Qui entrano in ballo i «fattori sostitutivi».
Gerschernkron parte dal problema della tecnologia: nel processo della rivoluzione industriale
inglese la tecnologia ha svolto un ruolo estremamente importante sia per quanto riguarda i
fattori energetici, per l'organizzazione della produzione di fabbrica, per prodotti e per la
transizione da una società agricola a una società alla società industriale. Le innovazioni della
rivoluzione industriale hanno impiegato decenni prima di diffondersi e trovare una forma
ottimale. (Tra la macchina di Newcomen (macchina non efficiente) e la macchina di Watt
(cominciava ad essere efficiente) sono passati decenni. Successivamente la macchina di Watt
ha raggiunto delle performance energetiche decenti dopo del tempo).
Secondo Gerschernkron, i late comers non dovevano cominciare dalle basi e reinventare
tutto. I late comers, paesi che si sono sviluppati dopo l'Inghilterra, hanno il vantaggio di poter
cominciare il processo di industrializzazione con la disponibilità della tecnologia più
efficiente. La tecnologia inglese e le fabbriche inglesi sono arrivate a dimensioni produttive e
a criteri di efficienza in maniera lenta e graduale. Un paese che, però, si industrializza
successivamente (late comers) non deve necessariamente cominciare la piccola fabbrica (per
poi progressivamente ingrandirla). Può cominciare a sfruttare immediatamente le economie
di scala di una tecnologia e produrre immediatamente in grande. In un paese sottosviluppato
un impresario costruisce la stessa industria presente in un paese sviluppato perché il criterio
di efficienza economica impone una dimensione ottimale indipendentemente dal luogo.
Un late comer ha un vantaggio di utilizzare immediatamente la tecnologia più avanzata,
senza ripercorrere tutti gli errori e le prove della prima industrializzazione. Inoltre un late
comer lo deve fare velocemente, senza seguire un processo graduale. Questo perché la
tecnologia può essere importata, si diffonde e si trasferisce.
Tuttavia per un paese arretrato ci sono delle difficoltà: nonostante questi due vantaggi (la
possibilità di avere una tecnologia avanzata ed evitare i bisogno di capitali,
necessari per costruire un'industria grande, sviluppata e tecnologicamente avanzata. Non
bastano i piccoli capitali o l'imprenditorialità di Landes (qualcuno che attirato dagli incentivi,
dal piccolo arriva il grande). Servono i capitali gli investimenti per costruire delle imprese
grandi, per utilizzare una tecnologia all'avanguardia e per dare vita a un processo di
industrializzazione tardiva, che non può permettersi il lusso di andare avanti in maniera
progressiva.
Secondariamente, secondo Gerschernkron c'è bisogno della classe operaia, ovvero
manodopera. Non si può aspettare che l'industrializzazione crei progressivamente
l'urbanizzazione e nemmeno a una transizione di lungo periodo come quella inglese, durata
secoli. È necessario accelerare tutto, quindi, c'è bisogno di strumenti finanziari nuovi, di un
potere politico ideologia che
supporti questo tipo di scelta. Secondo Gerschernkron, in questo caso entrano in campo i
fattori sostitutivi come leva fondamentale per avviare il processo di industrializzazione
tardivo.
Associare
quella a lungo termine degli investimenti industriali
Diffusione nei diversi paesi europei del modello di banca mista che «unirono
attività a
breve termine della banche commerciali». Germania, Italia, Austria, Belgio,
Svizzera.
Il primo fattore sostitutivo è la banca e il suo ruolo nel finanziamento industriale. Quello
inglese è un caso di un'industrializzazione senza banche. L'Inghilterra è diventata un paese
ondra stessa, capitale
finanziaria dell'800, non svolgeva alcun tipo di ruolo nel finanziamento industriale. Era raro
che un imprenditore inglese utilizzasse le banche di Londra per sviluppare propri
investimenti: usavano i propri capitali propri, dando vita a piccole imprese che
progressivamente si sviluppavano. Londra serviva soprattutto il commercio internazionale e
striale ha
fatto sì che nascesse una nuova organizzazione, la banca mista. Ovvero, una banca in grado
di aiutare l'industria a svilupparsi. Si chiama mista perché è di nuovo tipo e compie
contemporaneamente due tipi di attività: l'attività a breve termine, tipica di tutti gli istituti
bancari, associata alle attività di lungo termine del finanziamento industriale. (Le banche
commerciali tipiche fanno operazioni a breve termine (6 mesi, 1-2 anni). Nei vari paesi
europei in Francia, Belgio, Germania sono nate delle banche che facevano entrambe le
operazioni: operazioni a breve termine e operazioni a lungo termine (dei prestiti, un
investimento industriale diretto). I conti correnti servivano proprio per fare massa e per
raccogliere i capitali che poi la banca impiegava lungo termine. Queste banche giocavano su
questa asincronia che esiste tra le operazioni a breve e le operazioni a lungo termine per
mantenere in equilibrio la loro attività di investimento industriale. Tutti i soldi che venivano
depositati sui conti correnti, venivano impiegati dalla banca per compiere investimenti
industriali. Il primo esempio di questo tipo di banca è il credit mobilier, un'istituzione
difficile far combaciare gli impieghi a corto termine con gli impieghi a lungo termine e
quando i correntisti richiedevano i loro soldi, le banche non si trovavano più con i capitali per
le operazioni a lungo termine e si creavano i crack.
La fragilità delle prime banche miste è stata superata aumentando i centri di raccolta: una
delle prime banche di finanziamento industriale moderna raccoglieva a raccogliere molto
capitale grazie a tanti sportelli, che convogliava nel finanziamento industriale.
Quando nascono queste banche miste, il finanziamento industriale proposto dalle banche
miste ha un effetto performativo nei sistemi finanziari. Anche le vecchie banche
commerciali, comandate da dinastie imprenditoriali e dai grandi capitalisti dell'epoca,
progressivamente hanno cominciato a fare operazioni di investimento industriale e ad
interessarsi alla crescita industraile.
Il modello della banca mista si diffonde in quasi tutti i paesi europei al di fuori
dell'Inghilterra: dove c'è un problema strategia economica ed industriale, la soluzione
finanziaria è quella di creare delle banche miste.
Con le riforme agrarie (abolizione della servitù della gleba ad esempio, come base
per la creazione della manodopera moderna)
Con creare un
mercato nazionale, esempio dello Zollverein tedesco del 1834, ma anche delle
infrastrutture francesi).
Si può aggiungere allo schema di Gerschenkron:
Ruolo tecniche
specifiche (casi delle Ecoles degli ingegneri francesi o della riforma
Humboldtiana prussiana)
Alcuni stati non esistevano ancora come stati ufficiali (Germania, Italia), in molti casi erano
province o unità politiche separate.
Per questo motivo, il mercato di fabbrica che è insita in un territorio poco più grande di una
provincia, non ha possibilità di svilupparsi senza un mercato nazionale. I late comers si sono
posti il problema di come creare il mercato nazionale e le infrastrutture. Lo stato ha finanziato
la costruzione di infrastrutture: i canali in Francia (che hanno reso il mercato nazionale più
unificato), le strade, le ferrovie. Lo Stato ha promosso anche riforme istituzionali, come il
Zollverein. In Germania, prima dell'unificazione, questa riforma ha unificato il mercato degli
Stati tedeschi, unificando la moneta, eliminando i dazi doganali interni e creando quindi un
mercato tedesco (prima che esistesse lo stato tedesco).
Oltre alle riforme istituzionali e agli investimenti infrastrutturali di cui parla
Gerschernkron, vi sono altri modi con cui uno stato può intervenire per aiutare a
creare dei fattori, utili per incentivare il processo di industrializzazione. Ad esempio, in
Francia, late comer e paese in cui lo stato svolge un ruolo importante nella nel processo di
Code Minier
non è la strategia militare, ma è la potenza industriale inglese e la potenza dei cannoni inglesi.
La Francia doveva quindi rendere più efficiente il materiale strategico principale per
l'industria e per le armi, ovvero il carbone e il ferro (tutte le risorse del sottosuolo). Viene
creato il Code Minier, che stabilisce che tutte le risorse del sottosuolo sono di proprietà dello
Stato, ma verranno concesse a dei privati per sfruttarle razionalmente. Nascono, da qui, le
principali compagnie ed imprese minerario-siderurgiche francesi. Il ruolo dello Stato è quindi
vigilare affinché le risorse non vadano sprecate (le risorse non sono private, sono dello Stato).
Per cui, con il Code Minier si creano le concessioni, un corpo di ingegneri di stato che deve
sorvegliare ogni miniera affinché gli imprenditori svolgano bene il proprio lavoro e crea delle
scuole pubbliche che formano gli ingegneri. Perciò, lo Stato cerca di creare una classe
dello Stato non era necessario grazie alla lunga transizione, etc..
Es. Saint Simon (1760-1825) nel caso della Francia (e non solo).
«industrialista», come religione della «vera nobiltà»
Es. Frederich List (1789-1846) nel caso della Germania (e non solo).
in altri
ndustrializzazione ed hanno creato
un consenso verso le politiche di industrializzazione.
Gerschenkron individua 2 ideologie principali:
2. ideologia di Frederich List: in Germania List fu uno dei primi ad aver parlato di
forzi.
preindustriale
Ruolo dei saint-simoniani:
-
ndustria.
- Tra i saint-
francese di metà XIX secolo (Chevalier, i Pereire, De Lesseps, etc.)
Lezione 21/10/21 sesta lezione
Il «big spurt» o «take off»
- Un ulteriore concetto Gerschenkorn è quello di «big spurt», ripreso dal concetto di
Rostow di «Take off» e da Kutznez, secondo cui il processo di industrializzazione è
passato attraverso una fase di crescita intensa.
- ea del sud anni
1950) e secondo Kutznez è anticipato da una fase intensa di investimenti e
accumulazione che incide nella disuguaglianza (poi assottigliata durante il pieno
sviluppo).
- Gerschenkron lo collocava dopo una fase di sviluppo di «fattori sostitutivi» che
sprigionava una dialettica tra sfide e risposte.
- Questo concetto è meno utile e più controverso, in quanto si individua difficilmente il
«take off» o «big spurt» industriale su scala nazionale. Però il problema, non è solo
quello del «decollo» nazionale (quindi la fase iniziale), ma i modelli di sviluppo
nazionali e sovra/infra nazionali
sviluppo economico si sono interrogati per lungo tempo sul problema del decollo, ovvero il
-
-
do di rapida crescita che
successivamente viene convertito in industria. L'interpretazione di Kutznez è molto simile a
quella di Rostow. Gerschenkron affermava che un paese era pronto ad industrializzarsi
quando aveva preparato i suoi fattori sostitutivi,
discusso a lungo da generazioni di storici, che studiarono analisi del PIL e si accorsero di
diversi aspetti.
Le successive generazioni di storici capirono che ogni paese aveva diversi ritmi di crescita,
In altri
paesi la crescita è stata più regionale e settoriale (nel PIL, indicatore macro-economico,
tutto ciò è nascosto).
Gli storici, inoltre, capirono che era necessario capire che il processo internazionale europeo
di industrializzazione, che ha avuto dei risvolti regionali e territoriali forti, deve essere
osservato tenendo presente i fattori e le dinamiche sovra-nazionali e non come un processo
che ha portato risultati uguali in ogni paese.
Manodopera, salari e consumi
- vvenne in contesti che, in modo diverso dal caso
inglese, non esprimevano livelli salariali equiparabili, nè un mercato interno che
garantisse uno sbocco alla produzione industriale.
- In maniera diversa rispetto al caso inglese, molti dei paesi «late comers» o inseguitori,
non avevano neanche le colonie come riserva di terra, prodotti e mercati.
- Infine, le dotazioni naturali diverse (cf. approccio di Robert Allen), mescolate a livelli
salariali più bassi, non rendevano necessariamente evidente il vantaggio di adottare
tecnologie «labour saving».
- In generale, molti fattori di lungo periodo spiegano in buona parte le diverse vie
Dal punto di vista della manodopera, dei salari e dei consumi, in Inghilterra uno dei principali
cambiamenti introdotti dalla rivoluzione industriale è il cambio radicale della struttura sociale
del paese, che crea il proletariato, il mercato e delle strategie generalizzate di labour saving, a
loro volta appo
Molti paesi si sono industrializzati anche se la manodopera costava molto meno rispetto a
paragonabile a quello inglese (con manodopera pagata poco difficile sviluppare mercato
interno). Molti paesi si sono industrializzati con dotazioni naturali completamente diverse da
quelle inglesi. L'Italia per esempio è senza carbone, altri paesi come la Francia ed il Belgio,
industrie in tutto il mondo sono simili, così come le tecnologie usate, ma la struttura della
società in cui le industrie si sviluppano cambia da paese a paese, e restano ancorate a
dinamiche di lungo periodo (dotazioni naturali).
La crescita del PIL in Europa (1800-1913)
È stato posto a 100 la situazione del 1800, ciò permette di misurare quanto è cresciuto il PIL
a un andamento di crescita abbastanza sostenuto lungo
della 1° guerra mondiale il PIL europeo è sei volte maggiore di quello del 1800. Dal punto di
vista annuale vi -
capite è analoga, anche se la crescita è meno rapida. Questa tabella mostra che lo sviluppo
rra
precedentemente si era sviluppata dello 0,5). Il PIL è un indicatore estremamente generale,
dietro a queste crescite vi sono forti differenze settoriali, regionali e territoriali. Il PIL include
zone che non si sviluppano e altre zone che crescono rapidamente. Il risultato macro-
economico che evidenzia una crescita sostenuta nasconde crescite nazionali diverse.
Popolazione europea, 1800-
La popolazione, altro indicatore importante per capire la transazione tra regimi demografici
antichi e moderni. Uno dei fattori che ha plasmato la società inglese è la possibilità di crescita
demografica e la rottura della trappola Malthusiana. Dal punto di vista della popolazione,
one raddoppia. Alcuni paesi hanno
crescite importanti, altri paesi non hanno crescite sostenute (l'Irlanda per sottosviluppo
industriale e per carestie non ha uno sviluppo demografico). In altri paesi vi è un grande
sviluppo demografico, senza sviluppo industriale vero e proprio (la Russia triplica i suoi
abitanti senza un processo di industrializzazione del paese).
Reddito pro capite (UK = 100) e tasso di crescita (medio annuo)
Usando come base 100 la situazione di un cittadino inglese del 1820, si è misurato il reddito
pro-capite della popolazione di altri paesi.
Nel 1820, quando il processo di industrializzazione europea è ai suoi inizi, vi sono paesi in
-capite è di 62, poco più
della
leggermente migliore. Il reddito pro-capite del Giappone e della Russia invece è
estremamente basso (40 e 43). 50 anni dopo la situazione si modifica, molti paesi hanno
avuto un buon grado di industrializzazione e che hanno dato vita a sviluppo economico. Il
Belgio, ad esempio, arriva a 81; gli USA arrivano a 75. Ci sono altri paesi che, nonostante
-capite che è più basso di quello del 1820. Ciò
e migliori condizioni di vita. In Russia, ad esempio, nel 1913 il reddito pro-capite è un terzo
di quello inglese, in Italia solo la metà.
Ciò significa che alla fine di questi 100 anni di sviluppo economico vi sono paesi in cui il
reddito pro-capite è cresciuto più di altri e ha sortito effetti macro-economici più visibili. Le
strutture sociali sono completamente diverse; nonostante ci sia stato un fenomeno di
industrializzazione, il risultato è completamente diverso.
PIL e settori economici
Comparando vari paesi europei e gli Stati Uniti, possiamo notare quanta parte del PIL è
dell'agricoltura e il terziario in ogni paese, sia dal punto di vista del PIL che della
popolazione.
popolazione occupata dal settore primario, si passa dal 40% al 9% per quanto riguarda il PIL
e dal 23% al 10% per la popolazione. Ciò significa che il modello di sviluppo inglese ha
ari incentivando
In Francia, invece, non vi è questa grande transizione dal primario a secondario. Il settore
primario cala in termini di PIL, ma non così tanto per quanto riguarda la popolazione attiva
nel primario. Ciò significa che la Francia continua ad essere agricola, la sua struttura
produttiva ha avviato dei processi di industrializzazione ma se
La Germania è una via di mezzo tra il modello francese ed inglese: il PIL prodotto
isvolti
commerciali e di consumo più pronunciati di altro. Gli Stati Unito è il primo paese che si
affaccia alla società dei consumi di massa. Dal punto di vista della popolazione, vi è un calo
drastico della popolazione attiva nel primario senza, però, che la parte di PIL venga
stati, che si sviluppano seguono pattern simili ed avendo dotazioni naturali simili ed altre che
rimangono arretrate. Quindi per quanto riguarda lo sviluppo di un paese, dietro ai dati macro-
economici complessivi di un paese, è necessario considerare il divario. Lo sviluppo è quindi
differenziato, regionalizzato e con forti dualismi.
vista dello sviluppo regionale. Pollard scrisse paragonando
nteri. Pollard credeva
che il processo di industrializzazione andava analizzato gradando all'Europa come una serie
di regione diverse e non guardano i paesi. Secondo Pollard era più semplice comparare le
zone minerarie dello stesso tipo appartenenti a diversi paesi, invece di paragonare con due
paesi come entità amministrative separate. Nonostante le considerazioni sul grado e le
modalità di sviluppo, esiste il problema del dualismo e di uno sviluppo sbilanciato.
Pov Gerschenkron e Pollard
- Gerschenkron contesto internazionale come sfondo del processo di
industrializzazione.
- S. Pollard Politiche nazionali e contesto regionale che si influenzano mutualmente.
- Però in un'ottica che Pollard definisce di «differenziale della contemporaneità», che
influiscono a creare varie versioni del capitalismo industriale e che assegnano quindi
una diversa importanza relativa a industrie specifiche.
-
meno rilevante per la Russ -Ungarico.
- A tecnologie uguali, corrispondono fasi di sviluppo e significati diversi, rispetto ai
sistemi nazionali e regionali
Anche Gerschenkron si interessa al panorama internazionale, comparando i vari paesi,
cercando di capire le dinamiche di sviluppo economico internazionale. Gerschenkron fornisce
delle idee per caprie le politiche attivate dai singoli paesi che hanno avviato il processo di
industrializzazione. Pollard si interessa il problema del regionalismo nello sviluppo
economico cercando di spiegare che i risultati in termini di sviluppo economico ed
industrializzazione sono influenzati da dinamiche di tipo nazionale e regionale. Entrambi
questi contesti si influenzano a vicenda. Ciò significa che in termini di sviluppo e politiche
paese: in un paese agricolo, poco sviluppato e arretrato dal punto di vista delle istituzioni,
costruire una fabbrica o una ferrovia non è sufficiente per lo sviluppo economico (vedi caso
Russo).
fabbrica, adattata però al contesto e alle risorse del paese in cui si trova. Il fenomeno di
industrializzazione, nel caso inglese ha significato la creazione di una coal economy. In altri
paesi vi è stata una copresenza di diverse tecnologie.
Lezione 22/10/21
Una componente importante della nuova rivoluzione fu il puddellaggio della siderurgia, nel
(Solvay, creta nel 1862). Inoltre: «fattori sostitutivi» importanti (Société Générale de
Belgique, struttura finanziaria innovativa creata negli anni 1820).
- Ma con caratteristiche di «Piccolo paese»: poca popolazione, necessità importare
Le dotazioni naturali di carbone hanno fatto sviluppare solo la siderurgia, ma anche altre
Francia
- Perdurare gli interessi agrari e del settore primario e scarsità di «spirito
imprenditoriale» [Landes [1946]. Confutato da Barjot (Patrons du 2° empire).
Persistenza artigianato e «industrie naturali».
- Ma importanti eccezioni:
Schneider a Le Creusot per carbone e acciaio.
imprese tessili, cotone, lana e seta (Rubaix e Lione) e meccanico (anche
regione parigina oltre a Peugeot) e nuove industrie (Michelin).
Banche san-simoniane del 2° impero (Crédit Mobilier dei fratelli Perèire) poi
riprese da banche più moderne come la Crédit Lyonnais.
- Situazione nazionale che non rappresenta il fiorire di un vasto mercato interno, ma un
grande mercato concentrato a Parigi. Imprese industriali generalmente di piccola
taglia, che seguono la traiettoria tecnologica inglese (dove possibile).
Il caso francese è molto interessante: uno degli aspetti interessanti è il fatto che la Francia è
dal settore agrario. Chi ha analizzato processo economico francese ha sempre sottolineato il
grado di relativa arretratezza della Francia. Sembrava essere un paese in cui
cese (Patrons du 2°
empire), in cui ha dimostrato la nascita e lo sviluppo di un tessuto industriale moderno e
variegato.
La Francia, a differenza del Belgio, ha una superfice molto vasta. In alcune regioni ha delle
dotazioni naturali ottimali, come il car
la Peugeot.
In Francia giocano diversi fattori sostitutivi:
1. Il ruolo dello stato: lo stato in Francia gioca un ruolo importante. Da un lato perché
Lo Sato investe anche nella formazione, creando una classe di ingeneri. Il governo francese
artigianato determina che, dal punto di vista urbanistico, in Francia si ha solo una grande
metropoli, che coincide con il mercato nazionale. I beni di consumo trovano sbocco
soprattutto nella capitale. Il resto della Francia, dominato da attività agricola, non rappresenta
un mercato e degli sbocchi soddisfacenti. In Francia, si creano comunque delle città operaie
in cui, però, non si sviluppa la società dei consumi: gli operari non si possono permettere
consumo di prodotti al di fuori della sussistenza. La classe borghese e cittadina, che converge
a Parigi, invece può permettersi di consumare più beni. Vi è quindi un forte dualismo in
Francia: vi sono città moderne, che vedono il fiorire di forme moderne di consumo ed
economia, ma la maggior parte del territorio della Francia riamane agraria e legata a una
società pre-consumistica. La Francia è caratterizzata da una contraddizione: da un lato è un
paese vasto, ma il mercato interno è limitato (per la quantità di merci da commerciare). Ciò fa
sì che le imprese francesi restino di taglie piccole e non si orientano verso mercati esteri.
Germania
- Paese favorito per le «dotazioni naturali» ma sfavorito per alcune di tipo istituzionale
(frammentazione politica).
- Per questo: ruolo centrale dello Zollverein (1834) e poi unificazione politica 1871.
-
attiva partecipazione dello Stato nella creazione di un mercato nazionale.
Stretto rapporto tra banche e imprese (ruolo propulsivo della banca mista). R.
Hilfering Das Finanz Kapital, 1911.
Stretto rapporto tra scienza e industria (Murmann co-evoluzione).
- Settori chiave: Ferrovia, siderurgia, carbone, metallurgia e grande meccanica prima,
cap. 4).
- Crescita industriale sostenuta: del 3% nel corso degli anni 1870-1880. Simbolo della
Krupp, fondata nel 1811 Concentrazione industriale, imprese sotto cartelli (Konzerne,
Kartell, Interessengemeinschaft) ruolo delle banche), legame forte tra scienza e
industria. Industrializzazione non nei beni di consumo, ma nei «beni strumentali» e di
La Germania è favorita per le sue dotazioni naturali (carbone, ferro). La Germania, però,
sfavorita per la sua conformazione istituzionale politica: non
è un paese unificato, ma vi sono stati separati. Per questo il nazionalismo tedesco, nel creare
aria (Zollverein), ha svolto un ruolo importante per fare in
-
paese già unificato. Il e della politica hanno avuto un ruolo importante,
poi sfociata
inglese, la Germania si discosta dal modello inglese. Lo Stato tedesco partecipa con
ricerca e
sviluppo, protezione doganale). Tra i fattori sostitutivi tedeschi non vi è solo lo Stato, ma
anche la presenza della banca mista, che si occupa dell'investimento industriale. In
Germania vi sono molte banche miste che si specializzano settorialmente
le banche produce un effetto specifico del capitalismo tedesco: il Finzan Kapital (così
definito da Hilfering). Il capitalismo finanziario è il connubio tra le banche e le imprese
industriali. Le banche hanno un ruolo importante nel finanziamento industriale, che in
Germania diventarono le azioniste di riferimento delle grandi imprese industriali. Le banche
non si limitavano a finanziare le imprese, ma in parte le possedevano ed erano i loro più
grandi azionisti, dettavano la strategia produttiva. I banchieri tedeschi erano inclini allo
tipo di settori che si sviluppano in Germania. Gli investimenti nell'istruzione e nella ricerca
pubblica crea, quello che Murmann (economista), una co-evoluzione tra scienza e industria.
finanzia
miste e agli investimenti, è uno dei paesi che ha la crescita economica maggiore in Europa.
La Germania è caratterizzata la cartellizzazione delle imprese: vi sono delle imprese che non
competono nel mercato nazionale, attraverso i cartelli (accordi che limitano la concorrenza)
nel 1914, il 90% delle miniere, il 40% della metallurgia, il 50% della chimica).
- Reddito pro-capite bassissimo, analfabetismo, e freni istituzionali. Stato come fattore
sostitutivo, ma non sufficiente, anzi «aggravante»:
modernizzazione basata sugli investimenti pubblici tassazione
Domanda pubblica, che non stimolò forze imprenditoriali
- In definitiva: sforzo enorme, ruolo decisivo dello stato, ma ricadute molto modeste,
mancanza dello sviluppo di uno spirito imprenditoriale
-ungarico e russo hanno diverse caratteristiche in comune: questi due paesi
non si sviluppano industrialmente nel corso del 1800 poiché hanno dei forti freni istituzionali.
Questi paesi hanno, inoltre, una popolazione prevalentemente contadine che vive di
-ungarico sono arretrati
dal punto di vista produttivo, sociale, istituzionale e dei diritti civili.
-ungarico vi sono alcune regioni che grazie ad alcune dotazioni naturali
(carbone, minerali ed altre materie prime), hanno comunque uno sviluppo industriale. In
Boemi si sviluppano industrie meccaniche e vetrarie, ma è une delle poche eccezioni in un
impero che resta sostanzialmente arretrato.
Lo sviluppo economico russo di questo periodo è caratterizzato dal tentativo da parte dello
stato di agire come un fattore sostitutivo. Infatti, la politica economica dello Zar cerca di
di
costruzione delle ferrovie (che ha successo dato che ha una vasta rete ferroviaria), la Russia
non riesce ad avviare il processo di industrializzazione, a causa della vastità del territorio e
insensatezza imprenditoriale di questo tipo di infrastrutture. Le ferrovie non sono costruite
per collegare mercati e non seguivano nessuna logica economica. In Russia, inoltre,
mancavano scuole, conoscenze e competenze. Lo Stato russo avvio un processo di
investimento attraverso capitali esteri: lo Zar invita diversi imprenditori esteri a investire nel
paese. Questi investimenti ed incentivi vengono neutralizzati dalla struttura sociale della
Russia, che resta arretrata, non monetarizzata, contadina. Nel caso della Russia queste azioni
statali creano un circolo vizioso: lo Stato per portare avanti gli investimenti, si indebita,
Il ruolo dello Stato, invece di svolgere il ruolo di fattore sostitutivo, ha determinato un
affossamento delle forze economiche russe.
Italia
- Forte dualismo (Cafagna): Nord e Sud.
- Attività proto-industriali tessili, poi divenute in alcuni casi attività industriali di primo
piano, anche nella seta (non solo cotone e lana). Conteso agricolo e settore primario
come non calante. Divisioni politiche, come concause del dualismo.
- Assenza di carbone e di industria pesante. Salvo eccezioni nel «triangolo industriale»
(Ansaldo, Fiat, ma anche industrie nuove, come Pirelli).
-
1882). Cf. Bonelli.
- Altro fattore sostitutivo: le banche miste (Credito mobiliare 1863), poi Banca generale
(1870), infine Banca Commerciale Italiana (Comit, oggi Intesa) e Credito Italiano
(Credit, oggi Unicredit)
o divario tra il Nord,
industrializzato e il Sud, sostanzialmente arrestato. Vi sono importanti attività proto-
politiche nazionali, infatti, hanno permesso lo sviluppo di industrie pesanti, di base, che
altrimenti non si sarebbero sviluppate. Un esempio è la Terni, impresa siderurgica, finanziata
stato sia per gli
investimenti che per la domanda. Il resto della attività produttive del triangolo industriale
italiano poggiava su un altro fattore sostitutivo, ovvero la banca mista. Anche in Italia si
sviluppano delle banche miste, seguendo il modello francese (come il Credito Immobiliare,
rimpiazzato da imprese bancarie (Credito Italiano, UniCredit). Queste banche si sono
-
più progredite del triangolo industriale e gli investimenti per le imprese.
Le politiche statali hanno favorito lo sviluppo delle imprese del triangolo industriale, ma
hanno ingrandito il divario regionale.
Stati Uniti
- Distacco profondo dal caso inglese, ma non per fattori sostitutivi: American System
of Manufacturing
- Teoria di Habakkuk: maggiore standardizzazione e strategie di labour saving causate
da:
o Scarsezza manodopera
o Vasto territorio
o Salari industriali più alti ancora di quelli inglesi.
- Con ricadute profonde sul mercato e sulla struttura delle imprese (big business).
Guerra di secessione (1860) come svolta chiave per la storia industriale americana
Settori di alta meccanizzazione (Armi, Macchine agricole, macchine da cucire,
serrature, pentole etc.).
- Strategie di «dimensione e diversificazione», ma orientare sui beni di consumo e sul
mercato nazionale.
Gli Stati Uniti hanno un modello di industrializzazione molto diverso dal caso originario
inglese. Il modello americano si discosta fortemente dal caso inglese e si distingue, non tanto
per i suoi specifici fattori sostitutivi (come la Germania, Francia e Belgio), ma per il fatto che
fa
industria americana.
In America si sviluppa
che ha un altor grado di standardizzazione, in tutti i settori (finestre, vestiti, etc..). Oltre
era difficile trovare una manodopera specializzata in grado di favorire lo sviluppo industriale,
basato su delle competenze semi-artigianali. Secondariamente, gli Stati Uniti sono un
territorio molto vasto e sono caratterizzati da un processo di colonizzazione e urbanizzazione
rapido. In questo contesto di estensione geografica, è difficile immaginare di avere
-standardizzata. Negi Stati Uniti i salari, in ambito industriale, erano più
elevati rispetto ad altre parti del mondo, per due motivi principali: la scarsezza della
manodopera (molta richiesta, poca offerta, salari alti), inoltre il West fornisce una valvola di
sfogo alle ambizioni (libertà di movimento). Se i salari delle città non erano adeguati, le
persone lasciavano le città per cercare fortuna al West (se imprenditore proponeva salari
troppo bassi, per un am
industrie moderne (siderurgia, industria meccanica). Gli anni della guerra civile danno una
forte spinta alla domanda interna per armamenti, per questo le industrie si sviluppano
altri.
tecnologiche e standardizzazioni, che hanno delle ricadute al di fuori del settore delle armi.
Dalle armi, queste automazioni e standardizzazioni vengono applicate anche da chi produce
macchinari agricoli, macchine da cucire e beni di largo consumo. Ciò fa in modo che gli USA
larghi consumi (anche al di fuori della sussistenza). I coloni quando partono verso il West
hanno bisogno di tutto, non possono contare su artigiani in loco. Appena riescono a creare
una città di colonizzazione, una delle prime attività aperte è un bazar che venda di tutto.
Giappone
Rottura profonda dopo la «restaurazione Meji» 1868 (dopo il periodo dello shogunato
Tokugawa):
-
- poi apertura e ritorno (per quello: restaurazione) del potere imperiale:
o importazione massiccia di tecnologia estera
o invio di giovani in formazione in Europa.
Imprenditorialità nel lungo periodo (fine del feudalesimo nel XVIII secolo).
Industrializzazione attraverso lo stato e le famiglie «nobili» che sono alla base di forme
Il caso del Giappone mostra un'altra modalità di industrializzazione, in cui lo Stato gioca un
ruolo importante. Il governo Giapponese riesce ad evitare alcuni errori, compiuti in Russia
che lo fanno apparire un paese con caratteristiche proprie e diverse dagli altri paesi.
Nel caso del Giappone, l
industrializzazione, è rappresentato dalla restaurazione Meji. Per due secoli in Giappone
(17-18° secolo) aveva coinciso con la pacificazione del territorio nazionale (fine dei conflitti
tra signori della guerra per il possesso del potere politico) e con la chiusura del Giappone da
e autosufficiente, privo
paese ed era stata sancita la proprietà privata sulle terre ei surplus agricoli. Ciò aveva portato
nella società giapponese alla creazione nel lungo periodo uno spirito di imprenditorialità,
legato al fatto che se un imprenditore produceva di più, questo surplus non veniva dato allo
- Le logiche della globalizzazione ottocentesca: i vantaggi (non per tutti) del libero
scambio e il problema
la globalizzazione ottocentesca.
-
- La Grande Divergenza. Industrializzazione e globalizzazione come base del divario
economico globale.
Il terzo capitolo si focalizza sulla globalizzazione ottocentesca, fino ad ora si è parlato dei
singoli casi nazionali e le loro modalità di industrializzazione e sviluppo economico in
maniera comparata.
balizzato, prima della globalizzazione attuale,
anche maggiori di quelle attuali; nonostante la tecnologia oggi abbiamo limitazioni nel
movimento delle persone (visti).
gioco, che vennero sposate da molti paesi, che concepivano la libertà nello spostamento delle
persone, merci i capitali come la miglior tipologia di organizzazione.
-
quella della Stato, che comincia a svolgere un ruolo economico in tutti gli stati (anche negli
USA e in UK dove non aveva avuto un ruolo fondamentale precedentemente). Polanyl
i integrazione economica.
in cui tutti i paesi erano autonomi ed indipendenti, ma interconnessi e legati gli uni agli altri.
Polanyl descrive la globalizzazione ottocentesca come un insieme di attori formalmente
indipendenti, ma grazie all'integrazione economica interconnessi tra loro. Per far sì che il
2. Adesione degli altri paesi alle regole gioco commerciali. Punto di svolta, 1860 il
trattato commerciale Cobden Chevalier e la clausola della «most favoured nation»
MFN.
3. Adesione progressiva degli altri paesi alle regole del gioco monetarie e finanziarie. Il
sistema della parità aurea, o «Gold Standard», creato dalla Bank of England nel 1819
hilterra ha aderito durante il
periodo di industrializzazione, ma che ha raggiunto la sua massima applicazione verso la
inglese si orienta verso il libero mercato e libero scambio: vennero abolite tutte le protezioni
doganali che fino a quel momento avevano salvaguardato la produzione agricola inglese.
L'Inghilterra decide di non proteggere più la sua agricoltura e di rifornirsi dai mercati
internazionali, dove le risorse costavano meno, per sfamare la crescente classe di lavoratori
importando le risorse alimentari di cui ha bisogno (import). Gli economisti liberali credono
che non tutti i paesi debbano produrre tutto, ma devono produrre solo quello che riesce loro
meglio e che producano un buon mercato. Secondo questa logica ogni paese deve produrre ed
esportare i prodotti che produrre meglio, a minor costo e a miglior qualità. Il libero mercato
in Inghilterra avvantaggia la classe industriale, poiché importando risorse alimentari a minor
lavoratrice (cibo costa meno, con lo stesso
salario industriale si spende meno). Ciò ha aiutato lo sviluppo di un mercato nazionale più
vasto, poiché gli operai acquistano prodotti oltre a quelli del sostentamento.
-
aderisce al libero scambio. Questo è il primo trattato commerciale che contiene la clausola
vi può essere discriminazione
commerciale tra un paese e un altro. Ciò significa che se la Francia protegge la sua industria
siderurgica con tariffe del 10%, la stessa tariffa varrà anche per tutti gli altri paesi (non può
aumentarla). Se un nuovo trattato prevede una tariffa più bassa, automaticamente si abbassa
per tutti gli altri paesi. Questa clausola fa in modoc he la condizione più favorevole venga
applicata a tutti i paesi con i quali vi è un accordo commerciale. Questa clausola è importante
poiché, successivamente a questo accordo commerciale, viene inclusa in tutti i trattati firmati
da Inghilterra e Francia. Gli effetti indiretti di questa clausola furono molto importanti: ogni
volta che si firmava un nuovo trattato commerciali, quelli vecchi si allineavano al libero
moneta ha un valore fisso espresso in oro, significa che ogni merce o servizio proveniente da
ogni sistema nazionale economico, può essere comparato molto facilmente, Inoltre il loro
valore è espresso in maniera chiara nel mercato globale e si possono confrontare
rapidamente. Il gold standard è un sistema creato dalla Bank of England e nella seconda
(politiche «mercantiliste»).
-
base delle grandi transazioni (ne serve di meno per via del valore maggiore), mentre
libero scambio, tutti i paesi adottavano elle politiche per evitare che questi metalli uscissero
internazionali, ma anche la base delle monete usate nelle economie nazionali. Verso la fine
del 18° secolo
diviene la moneta maggioritaria, per una questione intrinseca al proprio valore. Tuttavia, per
immaginare un sistema monometallico puro sono necessarie le guerre napoleoniche in
moneta nazionale, il contenuto dei metalli preziosi e il loro utilizzo nei mercati internazionali.
Dopo questi eventi la Bank Of England sposa le teorie di Ricardo che vedono la necessità di
abbandonare il bi-
nazionale espressa in oro. Qui nasce la moneta fiduciaria, ovvero la possibilità di creare
monete che esprimono un valore in oro senza contenerlo.
Concepire un sistema economico monetario di questo tipo significa un salto qualitativo
rispetto a quelle che sono le regole del gioco internazionali. Le caratteristiche del gold
standard, definite nel 1819 dalla Bank Of England seguendo le indicazioni di Ricardo, sono:
1. L'oro deve essere alla base di tutte le monete nazionali: il valore delle monete deve
andare espresso in base a una parità
2. La parità deve essere fissa, altrimenti nessuno si sarebbe fidato di una banconota
fiduciaria se il valo
3. Favorire un grado di integrazione commerciale elevato
internazionale. Un sistema così fatto, consenta alle economie nazionali di inserirsi
Questo legame avviene attraverso la bilancia dei pagamenti: con il gold standard si sviluppa
Il gold standard è il primo sistema monetario internazionale degno di essere definito tale
Il gold standard è basato su cambi fissi, ogni moneta ha un valore espresso in oro che rimane
inalterato. Se tutte le monete che aderiscono al gold standard hanno un valore fisso, allora
tutte le monete sono misurabili tra loro. Si può stabilire il valore relativo di una merce
prodotta in diversi paesi. Anche se è espressa in valute diverse, è possibile effettuare un
bilancia commerciale (somma dei beni che importa meno la somma dei beni che esporta).
Le partite invisibili (anche dette partite finanziarie: entrate e uscite di natura finanziari come
prestiti, servizi), insieme alla bilancia commerciale, costituiscono la bilancia dei
pagamenti.
specifico.
Questa teoria è riassunta nella formula: massa monetaria x velocità di circolazione = prezzi x
numero di transazioni.
esportazione di beni, dovuta
principalmente alla competitività dei prezzi (prezzi bassi) che consente di esportare le merci
facilmente, fa sì che entri oro (principale mezzo di pagamento internazionale). Con
entrata oro nel sistema nazionale, aumenta la massa monetaria
riserve monetarie, si ha una tendenza inflazionistica. Aumentano quindi i prezzi
interno, espresso dai prezzi interni, è costantemente legato ai flussi in entrata/uscita di oro di
un sistema monetario nazionale nel contesto internazionale.
La bilancia dei pagamenti è uno strumento importante di economia politica per i governi nel
re la posizione internazionale di un paese. Essa non dipende
aderisce ai principi della libera circolazione dei capitali e delle merci. Quindi aderire al
gold standard, mantenendo politiche mercantiliste è inutile. La protezione doganale ed il
limitare le entrate e uscite di oro sono dannose e controproducenti perché impediscono al
delle merci significa che i governi non devono prendere iniziativa per accumulare troppo oro.
del paese. La protezione
doganale dunque è inutile e dannosa perché allunga il ciclo di riequilibrio.
aumentare le esportazioni e ridurre al minimo le importazioni per avere dei benefici. Il gold
che fa meglio e importando a coti inferiori quello che non produce. Il gold standard quindi
ia, in cui ogni paese ha dei vantaggi partecipando
soli. Questo sistema monetario funziona se il paese che lo adotta, adotta anche una politica
liberale, il siste
adottando politiche di svalutazione). Se un paese non mantiene una di queste regole, la sua
moneta non avrebbe più un cambio in oro e non avrebbe più una credibilità internazionale.
Il trilemma di Obstfeld-Taylor è una teoria ideata da due economisti (Obstfeld e Taylor)
che hanno studiato le problematiche del gold standard e di altri sistemi monetarie
internazionali.
Secondo il trilemma, quando un paese aderisce a un sistema monetario internazionale, può
perseguire liberamente solo 2 dei 3 obbiettivi macro-economici complessivi (perde quindi
parte della sua autonomia). Un paese che aderisce al gold standard, non può perseguire più di
2 tra i 3 obbiettivi alla volta. Il terzo dipenderà dal sistema internazionale. Nel caso del gold
standard i cambi fissi non possono essere modificati, quindi i paesi possono perseguire solo la
ad un sistema monetario internazionale e alle sue regole, difficilmente uno stato ha la piena
autonomia delle sue politiche monetarie.
Non solo automatismi.
Il Gold standard per funzionare ha bisogno:
-
cambio ad esempio, per attirare oro o fare uscirne se il meccanismo si inceppa, ma
anche settlements annuali).
- Cooperazione delle banche centrali, ma anche loro formale indipendenza,
svolto il ruolo informale di controllore del sistema. La Bank Of England da sola però non
centrale europea di oggi. Il suo incarico era infatti informale, e derivava dal fatto che era la
banca al centro del sistema finanziario. La sua giurisdizione non era come quella della banca
di una
cooperazione tra banchieri e la Bank Of England affinché venga gestito il flusso monetario
internazionale e che i tassi dei cambi non vengano alterati.
I sistemi che aderiscono al gold standard aderiscono agli obbiettivi economici: devono avere
libertà nei movimenti di capitali, preservare il tasso fisso, avere delle politiche fiscali che
latina. Il problema di questo sistema è che le monete non sono fiduciarie, ma sono basate sul
sistema.
Gli stati che adottano il gold standard fortificano le finanze e il loro grado di conoscenza
delle proprie economie. Gli stati che aderiscono al gold standard sono finanziariamente più
forti e credibili. Il gold standard è un sistema più affidabile e solido del bi-metallismo ed è
un sistema con al centro la Bank Of England che sorveglia e coordina le economie
internazionali.
NB: La bilancia dei pagamenti non può essere negativa, ma è in disequilibrio (deve dare oro
ad un altro stato).
strumento molto potente poiché permetteva di trasferire informazioni per il globo in poche
ore. A partire dagli anni 60- rete ferroviaria internazionale cresce
enormemente. L'Europa è coperta da ferrovie: non vi sono più solo ferrovie principali che
collegano le capitali, ma le singole economie nazionali sono coperte anche da reti secondarie.
Ciò permette di trasferire le merci con in modo più capillare e veloce in tutto il territorio
nazionale. Vengono costruite anche due grandi infrastrutture globali poiché aiutano
canale di Suez fu aperto nel 1869 (infrastruttura sansimoniana)
e a partire dal 1880 si inizia la costruzione del canale di Panama.
Tutte queste innovazioni hanno portato a uno sviluppo esponenziale del commercio, che è
cresciuto 25 volte tanto.
Accordi commerciali (MFN):
- tra 1840 e 1860 tra Olanda, Scandinavia, Portogallo, Svizzera, economie
relativamente piccole.
- 1860: Francia. Idee di Michel Chevalier (le idee che spinsero la Francia erano molto
diverse da quelle che avevano spinto la GB ad optare per il libero scambio classe
industriale saint-simoniana?).
- In FR tagli doganali non così importanti per il reddito, ma comunque accompagnati ad
- Da lì in poi, MFN anche tra Italia, Zollverein, FR e GB nei loro accordi bilaterali, con
riduzioni fino al 1879. Terrieri prussiani (che volevano esportare) incontrano così le
classi urbane (che volevano una riduzione dei prezzi agricoli).
- In questi anni, la Germania (gli stati tedeschi prima del 1871) è ancora essenzialmente
agricola, esporta grani in UK. Dazi sui tessili importanti, ma comunque importa dalla
UK.
L'integrazione commerciale assume un'importanza centrale. A partire dal 1860 (quando
che prevede trattamenti non discriminatori negli accordi commerciali tra i vari paesi. Anche
Tra il 1840-
laborazione di
un quadro commerciale libero-scambista e privo di discriminazioni, si ha nel 1860 con la
firma del trattato franco-inglese commerciale (trattato Cobden-Chevalier). La Francia
stipula questo trattato e ciò ha un effetto dirompente su tutte le altre economie (anche gli altri
paesi europei iniziano a stipulare trattai simili). La clausola della MFN viene inserita in tutti i
trattati favorevoli al libero scambio. Anche la Germania si allinea a questa tendenza con la
Riassumendo:
Gold standard, libero scambio e MNF: regola del gioco (alla «North»). UK come
organizzazione leader a livello globale.
Importanza delle «infrastrutture finanziarie e commerciali».
Fine della mentalità mercantilista per aderire al libero scambio, come
motore dello sviluppo industriale.
via necessaria per «partecipare» alla prima globalizzazione.
Tuttavia:
finalità e modalità diverse nella partecipazione al commercio internazionale.
Ambivalenza tra industrializzazione e libero mercato e esiti diversi nella
partecipazione alle regole del gioco.
Da qui, ripensamento del libero mercato stesso (cf. prossimi capitoli)
Sono molto importanti le infrastrutture commerciali, finisce la mentalità mercantilistica,
secondo la quale lo stato deve controllare le entrate e uscite
A questa struttura estremamente sofisticata, partecipano paesi con gradi di sviluppo
radicalmente diversi.
Gran Bretagna ha nel commercio mondiale nel 1850 è circa un quinto del totale. Tuttavia la
integrale,
che risiede nella bilancia dei pagamenti dell'Inghilterra.
Bilancia dei pagamenti UK specifica:
- Negli anni 1850, bilancia commerciale deficitaria (cioè, importazioni maggiori
rispetto alle esportazioni). Importa materie prime ed esporta manufatti.
- Questo «deficit» era compensato dalle transazioni «invisibili», cioè di natura
commerciale e finanziaria (profitti ottenuti dai trasporti, assicurazioni, interessi sugli
investimenti esteri).
- UK: struttura commerciale estera diversificata, senza «dipendenze significative».
Nota bene:
- La bilancia dei pagamenti è sempre in pareggio. Non vuol dire che è in «equilibrio».
Se una bilancia dei pagamenti non può essere in deficit, essa può essere in squilibrio
quando crediti o debiti non previsti.
- Allor
di interventi di aggiustamento
io mondiale del 1850, negli
bilancia commerciale deficitaria. In Inghilterra, una volta
che è avvenuto il processo di rivoluzione industriale, che il tessuto produttivo economico si è
industrializzato e
questo sistema economico perché, a livello della bilancia dei pagamenti (bilancia
commerciale + partite invisibili), il deficit commerciale è riequilibrato dalle posizioni di
profitti finanziari generati dal commercio, da altri commerci che gli inglesi gestiscono anche
libertà dello scambio, sulla possibilità di muovere liberamente merci e capitali perché ha
paese fi
La bilancia commerciale può essere in passivo o in attivo: ci può essere un surplus (paesi
esportano più di quello che importano) o un deficit. Il deficit può essere strutturale, non è
necessario che un paese vada in pari nella bilancia commerciale.
Un paese, per mantenere un bilancio statale solido, il sistema del gold standard, la parità
aurea, deve vigilare affinché la bilancia dei pagamenti (somma partite visibili e invisibili) sia
equilibrata. La bilancia dei pagamenti è sempre in pareggio, per definizione essa è sempre
uguale a 0. Non vi possono essere deficit o surplus perché ogni surplus o deficit deve essere
ricompensato da crediti o debiti. Il problema della bilancia dei pagamenti sono le spese
riesce a gestire l
Nel caso inglese non vi è squilibrio poiché il deficit della bilancia commerciale è bilanciato
La Francia decide volontariamente di far parte del libero scambio, svolge un ruolo centrale
internazionale può favorire la sua industria agricola (grano, carne, lana). La Francia non
esporta solo materie prime agricola, ma emerge come esportatore di capitali. Parigi diviene
internazionale.
Nigeria inizia ad esportare molte materie prime attraverso intermediari europei verso
l'Europa e gli Stati Uniti. Esporta principalmente cotone e olio di palma.
Scambi semi-volontari
Gli scambi semi-volontari sono fatti da paesi politamente indipendenti ed autonomi, ma che
in realtà sono spinti a partecipare a questo scambio. Gli scambi semi-volontari sono
America Latina che hanno una contraddizione interna: da una parte acquisiscono
l commercio
internazionale avviene in segmenti produttivi molto limitati e in attività economiche
di piantagione, organizzate da imprese proveniente dal nord del mondo. Questi paesi non
inserzione viene organizzata da paesi esteri. Sono gli altri paesi che li spingono ad adottare il
libero scambio. Ci sono innovazioni tecnologiche che aiutano la messa in valore di questi
Imperialismo
Collegata alle dinamiche di investimento estero e della predominanza di alcune piazze
nuovi territ
perché sono obbligati in quanto colonie. La differenza tra una colonia e uno stato
competizione per investire nei vari paesi riduceva il livello dei profitti che gli attori
commerciali potevano ottenere. Competendo tra loro, i prezzi si abbassano; inoltre man mano
che la globalizzazione avanzava, non vi erano più aree dove investire.
Secondo la teoria di Hodson, il capitale è alla ricerca di zone vergini (dove non è ancora
arrivata la globalizzazione) perché garantiscono tassi di interesse maggiore.
Globalizzazione ottocentesca.
-
- Globalizzazione e liberismo: una globalizzazione che poggia sul liberalismo come
ideologia e come istituzione economica.
- Il mercato globale come istituzione: come le diverse organizzazioni (D. North) vi
risposero?
- La nascita di «one market» cioè di un mercato sostanzialmente unificato e
convergente. Globalizzazione e convergenza/divergenza?
- Libertà e concorrenza. Ragioni commerciali di lungo periodo del «declino» inglese.
- In seguito, questa fase sarà ribaltata da:
Seconda rivoluzione industriale (cap. 4 del corso).
Crisi di fine secolo (cap. 5 del corso).
Sepolta dalla deglobalizzazione del periodo tra le due guerre mondiali.
movimento). Non tutti i paesi però partecipano liberamente alla globalizzazione. Il mercato
globale è una regola del gioco northoriana, poiché ridefinisce le modalità operative con le
quali i paesi compiono azioni economiche. Queste interconnessioni finanziarie e commerciali
Divergenze e convergenze
- E
rappresentate dalla «globalizzazione liberale ottocentesca».
- Radici della Grande Divergenza nel XV-XVI secolo (rivoluzione commerciale e
colonie), incremento durante il XVII e XVIII secolo (rivoluzione scientifica e
illuminismo), tuttavia:
- I livelli di vita, di consumo, le istituzioni commerciali etc. si rassomigliano tra Europa
e Asia (esempi dello Yangzi). Fino al XIX secolo.
- Poi, rapida accelerazione nel XIX secolo: industria, tecnologia e capitalismo in
Europa e Usa. La crescita economica moderna si interseca indissolubilmente
- Fuori Europa, sviluppo non effettuato. «Europa» che diverge da Cina, India, mondo
isla
- Attenzione: quale Europa? Non tutta, solo le parti più industrializzate (cf. casi
nazionali).
Il tema della grande divergenza è stato sviluppato da storici americani; agli inizi degli anni
2000
ha costruito questo tipo di economia ottenendo tutti i vantaggi, mentre altre aree non sono
riuscite. Il dibatto storico sulla grande divergenza vuole stabilire quali siano le cause per cui
le economie che fino al700 si rassomigliavano abbiano poi preso strade diverse.
Kenneth Pomeranz ha argomentato che negli studi storici antecedenti si tendeva a credere che
la grande divergenza tra Europa/ Nord America e Asia avessero delle radici di lunga durata
amplifica, diventando una divergenza incolmabile. Secondo Pomeranz, la causa di ciò era
Pensiero di Pomeranz
-
cause della «Grande Divergenza»: «Mid-eighteenth century Chinese almost certainly
consumed more sugar than Europeans, and people in the Lower Yangzi core may
have produced as much cloth per capita in 1750 as Britons did in 1800, Nortwestern
Europe became able, in the century after 1870, to specialize in manufact
an umprecedented degree and to make its spectacular population growth during this
period an asset »
- Anche tenuto conto delle ragioni dello scambio:
undicesima lezione
Terzo capitolo: la seconda rivoluzione industriale e la grande impresa
Argomenti:
- La seconda rivoluzione industriale
- La nascita del big business e il modello americano
- Altri casi nazionali
a
Non u
Ma piuttosto:
- Nuovi paradigmi tecnologici
(relazione tra scienza e industria più stringente).
- Nuovi paradigmi produttivi/organizzativi. Nascita del «big business» e del
management moderno.
- Nuove potenze industriali e nuovi equilibri internazionali. USA, Germania e la
rivoluzioni industriali. Questi economisti vedono queste rivoluzioni come processi separati
nettamente, che creano dei mondi completamente nuovi. Questa è una visione semplicistica,
poiché nessuna rivoluzione ha avuto l'impatto della prima. È utile riflettere sulle ondate
successive di grandi innovazioni ed è utile riflettere sui concetti della seconda rivoluzione
industriale perché queste rivoluzioni industriali, soprattutto al secondo, rappresentano delle
trasformazioni e degli incentivi al cambiamento importanti dal punto di vista tecnologico.
Attraverso queste innovazioni cambiano i paradigmi tecnologici: non viene creata una nuova
dei nuovi paradigmi. L'elettricità diventa un paradigma che subentra al carbone, il petrolio
rappresenta un altro paradigma tecnologico che
su risorse diverse rispetto al carbone. Inoltre, entrano in scena nuovi materiali. La nuova
industria che nasce dalla seconda rivoluzione industriale e le sue tecnologie (elettricità,
chimica e petrolio) ha un legame e delle necessità diverse dal punto di vista scientifico. Oltre
ad avere nuovi paradigmi tecnologici, ha dei nuovi paradigmi scientifici.
Questi nuovi paradigmi tecnologici, per il fatto che rappresentavano dei livelli di complessità
maggiore rispetto alle tecnologie della prima rivoluzione industriale, hanno bisogno di nuovi
paradigmi produttivi e organizzativi. C'è il bisogno di gestione della manodopera e delle
capitalismo manageriale, nelle imprese vi
è la necessità di competenze specifiche da parte dei manager. Il capitalismo manageriale è
anche chiamato big business, imprese di taglia maggiore.
La seconda rivoluzione industriale modifica radicalmente anche gli equilibri economici
mercati. Una delle caratteristiche della seconda rivoluzione industriale è proprio il fatto che è
un momento di estensione delle imprese, di innovazione tecnologica, che avviene in un
contesto di globalizzazione ed integrazione dei mercati. I capitali, le merci e la forza lavoro in
questo periodo storico si muovono con grande facilità.
Innovazioni
- Innovazioni a cascata, che generano cicli degli affari (Joseph A. Schumpeter),
caratterizzati da crescita economica, «distruzione creatrice», e cicli «lunghi» (già
studiati e noti dagli studi di Kondratiev ad esempio).
lavori, tecnologie e tecniche vengono eliminati. Proprio per questo, secondo Schumpeter,
nello sviluppo economico non vi è una crescita lineare e continua. La nascita, lo sviluppo e la
Ogni ondata consente, quindi, uno sviluppo economico per certi settori e delle opportunità
per certe industrie, ma al tempo stesso determina una crisi per altre industrie. Secondo la
visione di Schumpeter una nuova tecnologia si estende, determina una fase di crescita, si
stabilizza e a questa subentra una nuova tecnologia e un nuovo. Schumpeter attraverso questo
sono crisi nei sistemi industriali e produttivi. Quindi Schumpeter diede una spiegazione
tecnologica a cicli già noti come cicli di Kondratiev, matematico russo che aveva scoperto
Schumpeter afferma che nella storia dell'economia vi sono dei cicli economici, o cicli
che sono plasmati dalla nascita, lo sviluppo e il declino delle nuove tecnologie, che
vengono successivamente superate dal ciclo successivo (che vede una nuova tecnologia fare
lo stesso percorso).
cnologica adotta una definizione
All'inizio del
Vennero inventanti i coloranti sintetici (prima di allora solo coloranti naturali),
strie chimiche. Venne
19° secolo, negli Stati Uniti si inizia ad estrarre petrolio in modo sistematico e usarlo per due
a dei
grattacieli, possibile grazie alle innovazioni siderurgiche. Vennero inventati i pneumatici (con
le innovazioni vi è necessità di nuovi prodotti legati ad esse), la radio e il primo modello della
Ford.
Esempio di tecnologia della seconda rivoluzione industriale:
- -Siemens,
applicazione corrente (forni Héroult, Stassano etc.) e successivi sviluppi.
- Nuovi sviluppi: siderurgia da «rottane» che modifica il problema strutturale del
numero di altre tecnologie, prodotti e tecniche. Molti prodotti che venivano prodotti da altre
fonti energetiche, a partire dagli anni 80-
elettrico). L'elettricità apre le porte alla moderna elettrometallurgia (applicazioni di forni
elettrici), che non rappresenta una mera curiosità scientifica. L'elettricità consente lo sviluppo
plicato ad applicazione
performanti (acciaio per navi/grattacieli). L'elettricità apre la porta alla moderna industria elle
leghe dei metalli, attraverso il forno elettrico si possono dosare le leghe. Nascono diverse
qualità di acciaio, applicabili a speci
creazione di industrie basate sul riciclo (rottami di acciaio, fusi e riutilizzati). Immaginare
delle produzioni industriali siderurgici e metallurgici consente di modificare le necessità in
carbone (base tecnologica del 19° secolo), che avvantaggiava i paesi con grosse dotazioni di
carbone (Inghilterra), ma consente lo sviluppo di industrie siderurgiche e metallurgiche anche
in paesi privi di dotazioni di carbone.
modifica completamente la competitività dei paesi e garantisce opportunità di sviluppo
L
La nascita del Big Business americano
- Attenzione: il nuovo paradigma non sostituisce in toto il vecchio: il «dualismo» (cf.
Amatori, Colli, etc. cap. 7. p. 88), oppure «differenziale della contemporaneità» (Cf.
Pollard):
- Carbone, siderurgia etc. continuano ad esistere (compresenza delle rivoluzioni
industriali) e anzi vengono interessati da una penetrazione delle nuove tecnologie e
delle innovazioni tecnologico-produttive.
- Settori vecchi (tessile etc. ad esempio) crescono di taglia, sono caratterizzati da
crescite e da meccanizzazioni successive, ma restano ad alta intensità di
manodopera.
«
comportò u
possibile ottenere una riduzione significativa dei costi unitari al crescere dei volumi prodotti
(economie di scala) e un vantaggio incomparabile per gli impianti di maggiori dimensioni
rispetto ai piccoli»
business, nasce con la 2° rivoluzione industriale per motivi legati a dinamiche di tipo
tecnologico e per la rivoluzione manageriale nella gestione delle imprese.
Il modello per la riforma manageriale e per il big business sono gli Stati Uniti, poiché una
serie di dinamiche hanno favorito delle dinamiche manageriale e perché negli USA viene
lo sviluppo di
imprese più ampie.
Con la seconda rivoluzione industriale le vecchie tecnologie non vengono sostituite del tutto.
Vi è la copresenza simultanea di vecchie e nuove tecnologie nel panorama produttivo. Le
industriali.
Il nuovo paradigma organizzativo
- «Le economie di scala sono soltanto tecnologiche, mentre quelle di flusso sono
organizzative; esse dipendono dalla conoscenze, dalla capacità, dal lavoro di gruppo,
da quel momento hanno dei costi unitari minori. La taglia di efficienza minima è il limite al
di sopra del quale il costo unitario della produzione inizia ad abbassarsi. È quindi la quantità
Ciò accade perché in questo tipo di industrie, vi sono degli investimenti fissi, in macchinari,
tecnologia e spazi fisici, che sono indipendenti dal volume di produzione. Con queste
nuove tecnologie non è possibile avviare piccole imprese, si parte da grandi organizzazioni
(con i benefici delle economie di scala).
seconda rivoluzione industriale, in cui
si iniziano a creare le grandi fabbriche, è accompagnato da una profonda rivoluzione nella
storia del pensiero economico.
ro valore complessivo.
Secondo questi economisti, il valore di un oggetto non è uguale ad un altro. Secondo la teoria
classica, quella di Smith e Ricardo, il costo di un oggetto era dato dal tempo di lavoro per
crealo. Jevons, Walras e Menger affermavano, invece, che il valore delle cose non
dipendeva dal costo di produzione, ma anche dalla loro utilità, che cambiava a seconda del
economisti anche il costo di produzione variava ed affermavano che il valore delle cose fosse
con la pubblicazione dei libri di questi economisti, i manager delle imprese possedevano delle
armi matematiche per calcolare quanto investire, prima di creare una fabbrica. Ciò significa
con competenze per programmare gli investimenti, i costi di produzioni e i prezzi dei prodotti
sul mercato.
Nel mondo industriale si possono verificare delle diseconomie di scala, se il manager non è
in grado di capire la taglia di efficienza minima e programmare gli investimenti per il
conseguimento della taglia di
trovare a investire avendo costi unitari di produzione maggiori.
aumento del numero di lavoratori, del numero di materie prime necessarie per la produzione,
e della produzione. Accanto alle economie di scala si generano quelle che Chandler chiamava
economie di flusso: la nuova grande fabbrica non ha solo bisogno di una gestione più
complessa di gestione, ma le nuove imprese hanno anche bisogno i una coordinazione strema
tra tutte le sue componenti: merci e persone. Questa coordinazione era sconosciuta nelle
credeva che la grande impresa americana avesse avuto questo successo e fosse divenuta un
grande impresa nella quale sono confluiti questi simultanei investimenti. Chandler afferma
che i first mover, hanno avuto un grande vantaggio poiché sono le prime imprese comparse
sempre di più.
Vi è quindi un nuovo rapporto tra e il suo mercato:
industria Assume un ruolo specifico la clientela e la società di massa. L'impresa è
di nuovi legami con il mercato: ha bisogno di feedback, pubblicità per promuovere i prodotti
e agenti sul territorio che facciano da catena di trasmissione tra clientela, mercato e impresa.
La grande impresa è accompagnata, soprattutto negli Stati Uniti, da grandi trasformazioni
sociali, legate alla creazione della moderna società di massa/dei consumi. Si passa da
i
lavoratori. L'uomo diviene ingranaggio di una macchina, il suo compito diviene alienante e
ripetitivo. Per Taylor gli operai non devono pensare, ma solo obbedire agli ordini.
organizzazione industriale.
Secondo Chandler verso la fine del 19° secolo tutte le più grandi imprese americane hanno
fatto il triplice investimento, strutturandosi come imprese gestite in modo efficacie dal punto
di vista del management moderno. Una volta arrivate a questa grande taglia, il capitalismo
americano è cresciuto ulteriormente, dando vita ad organizzazione ancora più complesse.
-funzionali) le imprese talmente grandi che
vengono organizzate per se - -divisionali) tutte le
imprese talmente complesse che si riorganizzano in divisioni, le ultime sono esse stesse delle
grandi imprese. Le imprese americane, in questa fase storia, non possono essere definite
multinazionali perché il big business americano, in questo periodo, raramente si affaccia
diverso dalle banche miste (prestano soldi alle imprese, divenendo proprietari). Il ruolo delle
prese, ma di favorire la loro
mista: bank oriented) perché le banche sono intermediare, dato che esistono investitori visto il
reddito maggiore della popolazione che li porta a fare investimenti finanziari. Negli Stati
Uniti la classe media si sviluppa velocemente, ciò permette loro di comprare azioni
Negli Stati Uniti il settore principale in cui si sviluppa la rivoluzione manageriale (imprese
gestite in maniere moderna ed efficiente) sono le ferrovie (settore relativamente vecchio).
Secondo Chandler il primo settore nella quale vi è un management moderno sono le ferrovie
poiché hanno esempi di primi grandi manager che perseguono politiche di espansione. Un
famoso esempio è Andrew Carnegie, manager americano che dirigeva una delle principali
imprese ferroviari americane e portò avanti le sue politiche manageriali anche dopo la
Le ferrovie sono importante perché era estremamente difficile negli Stati Uniti immaginare
ferroviaria era
necessaria la coalizzazione tra più persone, forme di finanziamento e molti capitali. Inoltre,
per questioni tecnico-geografico-scientifiche, una linea ferroviaria statunitense comporta
centinaia di chilometri e su un unico binario. Per qu
questo tipo deve essere gestita in modo efficiente in modo da evitare incidenti.
La connotazione geografica, tecnologica e finanziaria specifica delle ferrovie, le rendono
negli Stati Uniti, il settore pioniere della rivoluzione manageriale. Il caso di Carnegie
dimostra che queste competenze specifiche, una volta adattate ad un settore, si sono diffuse in
altri.
Big business e casi nazionali: Germania e UK
Il paragone tra il caso americano e i casi tedesco e inglese è analizzato da Chandler nel suo
le analogie tra questi casi. Inoltre, vi sono diversi aspetti interessanti da analizzare nel caso
ra. Nonostante l'Inghilterra sia stata il paese pioniere della
che invece coglie molte delle opportunità della seconda rivoluzione industriale dando vita ad
un modello di capitalismo diverso da quello americano.
Per Chandler
- Stati Uniti Capitalismo manageriale competitivo.
- Germania Capitalismo manageriale cooperativo (o non competitivo)
- Gran Bretagna Capitalismo non manageriale o famigliare
Secondo Alfred Chandler, gli Stati Uniti rappresentavano un modello per quanto riguarda il
capitalismo manageriale. Il modello statunitense è capitalismo
manageriale competitivo
regola del gioco basata sulla concorrenza. Quindi il caso statunitense, oltre ad essere un
modello di capitalismo manageriale è anche caratterizzato dalla competizione.
Secondo Chandler, la Germania era un caso di capitalismo manageriale cooperativo (e
non competitivo). Chandler credeva che la Germania non avesse raggiunto la compiutezza
del modello americano perché in Germania le regole del gioco erano diverse. In Germania
nivano favoriti
altri tipi di approcci come la cooperazione (quindi le imprese cooperavano tra loro attraverso
accordi e cartelli). Per questo motivo secondo Chandler il capitalismo tedesco era meno
definito e meno sviluppato di quello statunitense, proprio per la mancanza di istituzioni
tedesche che spingessero la concorrenza tra le imprese.
Secondo Chandler, la Inghilterra rimane ferma ad un capitalismo familiare e non si
sviluppano imprese manageriali degne di nota o un capitalismo manageriale.
Altri approcci
- Finanza e finanziamento industriale.
- Mercati di riferimento (nazionale/estero).
- Innovazione tecnologica e ricerca.
-
(liberista, interventista) influiscono molto. questi quattro fattori rivelano il mancato sviluppo
manageriale di vari paesi, per mancanza di opportunità. Ciò significa che l'industria si
sviluppa su basi diverse.
imprese manageriali. Alcuni esempi notevoli sono il caso della Dunlop, impresa che passò
artificiali ed
esempio di grande impresa inglese manageriale, inserita nella seconda rivoluzione industriale.
Quindi in Inghilterra, anche se non molte, esistono esempi di imprese manageriali, che
rappresentano casi importanti di corporate economy. Le imprese non sono familiari, ma sono
consumo della prima rivoluzione industriale o in produzioni che non richiedono tecnologie
sviluppate (siderurgia o meccanica). La struttura delle imprese inglesi resta ancorata a un
capitalismo familiare, ovvero imprese di piccola-media taglia, prive di dinamiche di sviluppo
gerarchie manageriali al suo interno.
finanziamento industriale. Ciò è paradossale poiché Londra è il centro finanziario e
monetario mondiale. Tuttavia Londra non si occupa di finanziamento industriale e gli attori
economici della City di Londra non hanno nessun ruolo nella nascente industria inglese e non
colgono le opportunità di investimenti nei settori
UK
- Una leadership finanziaria internazionale, ma con la perdita progressiva della
leadership industriale.
- UK: Benessere, modernizzazione, crescita urbana come freno, anziché ulteriore
stimolo, rispetto alla crescita industriale del paese.
- «Svantaggi del pioniere» (o dibattito sul declino inglese):
La concentrazione della popolazione inglese (a differenza della dispersione
americana) non impose il miglioramento di un impianto distributivo già
efficace.
Struttura molto più «ineguale» della società inglese (T. Piketty, cf. intro)
Il vantaggio acquisiti in settori chiave non si tradussero in ulteriori fenomeni
di crescita.
Capitalismo famigliare e la legge delle tre generazioni (o la legge dei
Buddembruck) - La stessa finanza e il ruolo del commercio estero (reti
finanziarie) non furono alla base di crescita industriale nei settori nuovi della
Seconda rivoluzione industriale ma determinarono un progressivo declino
industriale a vantaggio dei profitti finanziari/commercial
imprese manageriali, rimanendo ferma alle tecnologie della prima rivoluzione industriale.
Questo avviene per diversi motivi: innanzitutto, vi è una grossa disuguaglianza intera. Nella
poi vi sono molti proletari che guadagnano poco. I mercati urbani, per quanto diffusi e
sviluppati, non rappresentano però mercati di sbocco per le produzioni di economia di scala
-
company» (M. Wilkins).
I finanziari di Londra, vista la loro posizione centrale nel sistema economico internazionale,
capitali, e quelli che gestiscono, in settori che garantiscono loro delle remunerazioni
cio della finanza inglese sostenevano
exit strategy
competitività internazionale le
settore meno redditizio. Di conseguenza, i finanzieri inglese erano sempre meno interessati ad
parte dei finanzieri. La struttura specifica della bilancia dei pagamenti inglese gioca un ruolo
della seconda rivoluzione industriale, l'Inghilterra si trova ad esportare dei prodotti non più
cotone, nell'acciaio e nel ferro, prodotti che a fine 800 producono tanti altri paesi. (cotone
integrata tra i due paesi, sono investimenti puramente finanziari fatto un altro paese, che non
vengono integrati nel sistema produttivo del paese di partenza.
Quindi, il caso inglese era caratterizzato da una forte disuguaglianza interna, dalla mancanza
di un vasto mercato internazionale e dal disinteresse della finanza inglese. Questo disinteresse
fa in modo che non si creino i presupposti per la creazione di una grande impresa
diversificata.
Il big business alla tedesca
- Concentrata in settori di investimento e/o ad altro contenuto tecnologico (siderurgia,
chimica e meccanica, elettromeccanica pesante), che richiedevano:
stesa e competente gerarchia manageriale
grandi investimenti
Intensa attività di R&D.
Ma non necessariamente una strategia orientata al consumo e al mercato
(B2B).
- Caratteristica specifica del modello tedesco: il «Finanzkapital» (R. Hilferding 1910) e
il ruolo della banca mista: proprietà e gestione della grande impresa tedesca. Banche
come Deutsche Bank, Berliner HandelsGesellschaft, Dresdner Bank, Commerzbank.
- Le banche universali tedesche sono alla base del fenomeno di crescita del big
business alla tedesca, non solo come «fattore sostitutivo» ma anche come fattore
performativo
La Germania è caratterizzata da un capitalismo manageriale, vista la presenza di imprese
gestite in maniera manageriale, soprattutto nei settori con un forte contenuto tecnologico
(chimica, meccanica, elettro-meccanica). Questi settori per svilupparsi hanno bisogno di
delle imprese, divenendone in parte proprietari e gestori. Inoltre grandi banche tedesche si
specializzano in settori industriali altamente innovativi (Deutsche Bank, Commerzbank).
Ruolo delle banche tedesche
- Banche al centro del sistema, ma non come intermediari. Come proprietari
«azionisti» capaci di influenzare le scelte strategiche delle imprese.
- Fenomeni manageriali, caratterizzati da un forte:
Interlocking directorates. Gli uomini delle banche erano in quasi tutti i
- Nel caso della tecnologia, esempio dei coloranti. Invenzione inglese (Perkin 1867),
ma sfruttato a pieno dalla Germania (Cf. Murmann), dove si ha co-evoluzione tra:
Imprese (fenomeni di crescita, simile alle moderne start-up).
Tecnologia (fondamenti scientifici per la grande industria).
- Quindi: ancora stato come fattore sostituivo, che aiuta lo sviluppo assumendosi
sistema industriale tedesco in relazione con i coloranti, il successo tedesco nel settore dei
coloranti è dato dalla coalizzazione di imprese, di tecnologia, e di istituzione (che hanno
aiutato lo sviluppo). A mano a mano che si sviluppano le imprese vi sono ingeneri e
istituzioni che creano dei dialoghi tra università, ricerca ed imprese, che aiutano lo sviluppo
di grandi imprese. Secondo questa linea interpretativa lo Stato svolge un ruolo importante: è
un fattore sostitutivo chiave e si assume il compito di diffondere una cultura tecnologica e un
Quindi nonostante sia un paese con un piccolo mercato, la Germania per la sua natura
non completamente distrutto dato che valgono ancora i principi di integrazione economica.
Diversi stati, per la loro crescita economica o per visioni diplomatiche diverse, propongono
delle alternative a questo modello liberale. Il modello liberale aveva garantito il fiorire della
mercati e della globalizzazione. Vi è un aumento complessivo dei mercati globali per tutti i
manufatti, una diversificazione dei mercati (quindi le merci scambiate a livello globale sono
sempre di più) e in questo quadro di crescita del commercio, delle merci e diversificazione
dei prodotti scambiati, la leadership del commercio internazionale inglese viene contestata
sempre meno evidente, mentre molti paesi come la Germania e gli USA emergono come
superpotenze.
In questo quadro definito dal capitalismo liberale inglese, vi sono tuttavia 3 principali
contraddizioni. La prima contraddizione è di natura è politico-economica: I paesi che
contendono il primato commerciale e industriale dell'Inghilterra traggono benefici dalla
globalizzazione, ma allo stesso tempo adottano politiche economiche protezioniste (quindi
diverse da quelle inglese), basate sulla protezione industria nazionale e non più sul libero
commercio. Gli Stati Uniti e la Germania adottarono politiche fortemente protezioniste,
nonostante la loro partecipazione nel commercio internazionale. Quindi c'è un mercato
globale ma diversi paesi non sposano più i principi liberarli del mercato, alterando le regole
crescita di altri paesi, vengono imposte delle regole diverse. Nonostante sia un'economia
liberale e votata la libero scambio, sempre più paesi adottano politiche protezioniste. La
seconda contraddizione riguarda è di natura economica:
forte integrazione dei mercati, in cui il volume delle merci scambiate aumenta, ma non vi è
una crescita economica ininterrotta. Questo periodo è caratterizzato da crisi cicliche
ricorrenti
industriali e commerciali. La terza contraddizione imperialismo.
Q
liberi sono sempre più liberi di integrarsi, ma una serie di territori (Africa e Asia) vengono
integrato, ma una grande parte di questo mercato partecipa su basi non libere al mercato.
Globalizzazione e deglobalizzazione
- Ma attenzione: globalizzazione contestata non significa «deglobalizzazione»: «dopo il
1880 si afferma una politicizzazione della globalizzazione: le società che ora
come politica mondiale, ossia in funzione della potenza nazionale. Ben presto
mercati in Europa. Una sovrapproduzione di gramo negli Stati Uniti del 1857 fa abbassare i
prezzi agricoli di tutto il mondo e i redditi agricoli degli agricoltori. Diminuendo i redditi,
diminuisce anche il consumo; questo tocca anche il consumo dei beni industriali.
1. Finanza problema del contagio nelle crisi internazionali, dalla periferia al centro,
2. Integrazione crescente dei mercati delle merci «one price» e trasmissione delle
periodo è altamente integrata. La finanza, in tempi normali, è una grande leva per gli
investimenti e la crescita economica. In caso di crisi la finanza diventa il veicolo di diffusione
del contagio. L'integrazione dei mercati significa sia il movimento fisico delle merci, ma
anche la diffusione delle informazioni sui prezzi a livello globale. In tempi positivi consente
diffusione capillare di informazioni sui prezzi delle merci. In tempi di crisi la velocità con cui
si trasmettono le informazioni e le dinamiche generate in mercati lontani, portano alla
diffusione di informazioni negative, che possono deprimere i prezzi ed avere conseguenze
negative su tutto il sistema economico internazionale. Durante la globalizzazione i prezzi non
vengono decisi dove le merci venivano prodotte, ma venivano decisi nelle capitali finanziarie
dove ci sono le borse merci e si negoziano i prezzi a livello globale i prezzi correnti per le
merci. Questo tipo di integrazione dei mercati presenta molti lati negativi. In generale, per
paese produttore di una merce interessata da una depressione del prezzo, le conseguenze sono
maggiori. Le staple economy
largamente toccate da queste crisi. Le crisi mostrano che le economie che sono molto
specializzate, soprattutto nelle materie prime (tanto da essere considerate staple economy),
sono particolarmente fragili ed esposte alle fluttuazioni cicliche del mercato. Allo stesso
tempo, le crisi dimostrano che paesi con economie diversificate, meno specializzate e meno
dipendenti da una singola merce hanno meno possibilità di essere esposte alle crisi. Quindi le
conseguenze delle crisi variano da paese a paese. Il problema di avere una produzione
industriale e agricola diversificata, però, non riguarda solo le dotazioni naturali, ma anche le
politiche industriale.
re problema: la presenza di una moneta unica
come metodo di pagamento (oro) e avendo dei sistemi monetari del gold standard, che ha
regole uguali per tutti, permette la diffusione rapida delle crisi. Durante le crisi la Bank of
England è chiamata ad interv
potere discrezionale di intervenire. Quando la Bank of England interviene, tutelerà
principalmente i mercati inglesi; il potere discrezionale ha una forte connotazione nazionale.
(non vi sono regole scritte su come Inghilterra interviene, le dinamiche vengono decise a
Londra e non in un dibattito internazionale). Solitamente interviene modificando il tasso di
interesse della BOE, che influenza tutti gli altri tassi di interesse.
I flussi migratori globali sono collegati alle crisi ricorrenti. Le migrazioni sono la risposta più
frequente alle crisi, i flussi migratori hanno solitamente ragioni economiche dietro ad essi ed
zionale. Ai momenti
di crisi, corrispondono a flussi migratori più intensi. I flussi migratori consentono di
migliorare non solo la situazione delle persone che vivono, ma anche della situazione
economica dei paesi di arrivo e di partenza. Quindi, i flussi migratori rappresentano un fattore
macro-economico importante, che ha effetti diretti e indiretti nelle economie.
I flussi migratori della belle époque
- I flussi migratori globali.
- Molti paesi esportando
manodopera.
- Come avviene la migrazione? In maniera sostanzialmente libera e non regolata (non
significa non controllata). Liberi di muoversi ma gli Stati controllano
- Assenza del passaporto e dei permessi di soggiorno, solo ispezioni e riconoscimenti.
-
-
I flussi migratori sono globali ed interessano le persone da tutto il mondo. Le migrazioni sono
numero raddoppia, arrivando a quasi 3 milioni di persone. Dal 1870 al 1880 si superano i 3
milioni di persone. Dal 1880 al 1890 si muovono quasi 8 milioni di persone, negli anni 90, il
1915 si riduce a 6.7. Queste sono stime poiché dato che le migrazioni erano libere non vi
sono dati affidabili per partenze o arrivi.
Esportare manodopera. Una logica macro-economica
- Impatto sulle economie di partenza:
Creazione di «partite invisibili» della bilancia dei pagamenti.
Nei paesi di arrivo spesso vi è una riduzione dei costi di produzione, gli immigrati
vengono impiegati per mansioni poco specializzate e per settori industriali produttivi con
un'alta internista di manodopera. Ciò consente di aumentare la competitività di queste
produzioni nazionali. Nei paesi dove manca popolazione, paesi in forte espansione
demografica, importare persone significa contribuire a un popolamento più rapido della
crescita demografica normale. Infine, i paesi che accolgono manodopera, possono creare dei
legami commerciali e finanziari nuovi con altri paesi.
Ci sono due tipologie di migraz
alla configurazione della migrazione, si hanno diversi vantaggi o degli svantaggi per paese di
partenza e arrivo. Se tutta la famiglia parte, nel paese di partenza non vi saranno rimesse. Dal
punto di vista del paese di arrivo, tutta la famiglia significa un aumento del consumo ma allo
stesso tempo un aumento del costo di assistenza sanitaria.
l'apertura del mercato non ha spinto i paesi ad abbassare gli standard lavorativi e i diritti dei
lavoratori. Infatti, A mano a mano che
mercati, per preservare la competitività della sua industria, obbligava i paesi che volevano
seguendo il modello in
Inghilterra poi in tutto il mondo. (così come le regolamentazioni sul lavoro femminile e
minorile). A mano a mano che i paesi partecipavano alla globalizzazione internazionale
modificavano le leggi sul lavoro. Huberman scopre che tutti i trattati commerciali
(includevano anche MFN) che l'Inghilterra firma a partire dagli anni 1860 erano
femminil
Protezionismo e imperialismo
- Contraddizioni o
-
internazionale della Belle époque.
- Sono un ripensamento parziale delle regole del gioco «liberale», ma non una loro
antitesi.
- Anzi, gli stati continuano ad accettare queste regole, ma ci giocano in un modo
diverso.
- In parte, colonialismo e protezionismo sono conseguenza del gioco economico
internazionale perché:
industriali europee, che vogliono proteggere le loro economia dalla crescente competizione e
la volontà di avere una maggiore fetta delle risorse mondiali.
che si era esteso dal 1860 in poi. L'imperialismo, o il neo-colonialismo ovvero la nascita e lo
sviluppo di nuovi imperi coloniali da parte delle potenze industriali europee. L'economia del
periodo della bella époque è caratterizzata da una crescente competizione, che ha
conseguenze economici, industriali, produttivi e geo-politici e spingono i governi a
proteggere le proprie industrie e a competere per avere una fetta crescente delle risorse
globale. Il protezionismo è contrario al libero mercato e crea barriere dove prima il sistema
lo sviluppo del protezionismo non avviene in correlazione alla fine della globalizzazione. Il
ionale. Anzi, ogni stato che
erige barriere protezionistiche, cercando di proteggere la propria industria, crede di sfruttare
alla abolizione del commercio internazionale e alla distruzione della globalizzazione. I paesi
che adottano questo ripensamento politico vogliono sfruttare al meglio le opportunità della
competizione). Lo ste
coloniale paesi, prima indipendenti, non significa eliminare la globalizzazione dell'economia,
continua la sua crescita, come nei decenni precedenti caratterizzati dal libero mercato. Il
blocco totale della cre
dei mercati. Anche nel periodo della Grande Depressione, caratterizzato da un calo
complessivo dei prezzi, il commercio internazionale continua tuttavia a crescere. È quando i
crea una tale concorrenza che svilisce i prezzi. Il protezionismo è quindi figlio della
globalizzazione poiché il commercio è deregolamentato e le crisi non sono bloccate. Ciò
Il protezionismo.
- Crescita della competizione internazionale, anche come conseguenza
ania diventano esportatori anche
di beni «inglesi»).
- Risposta crescente alla depressione del 1873 e a quelle successive.
- Parentesi. Non è la sola risposta: esempio dei cartelli industriali (Prodotti chimici,
Zinco, Piombo, Vetro, Ferro, Alluminio, Tubi e Rotaie).
- Complessivamente: Nuove alleanze a livello nazionale tra «blocchi agrari e
industriali» o ricomposizione dei pesi relativi nei singoli paesi.
- Non tutti i paesi possono optare per politiche nazionaliste/protezioniste. Economie
diversificate, ragioni dello scambio, vincoli esterni
Il protezionismo è figlio del commercio internazionale ed è conseguenza del fatto che.
l'Inghilterra era
sono in grado di produrre dei prodotti che antecedentemente erano tipicamente inglesi.
Il protezionismo è la risposta al calo dei prezzi a causa delle crisi economiche internazionali.
Ci sono delle dinamiche di lungo corso che ci fanno analizzare in modo dialettico il problema
del protezionismo. Un paese può proteggere la propria industria, ma non tutti lo possono fare
in maniera adegua e non sempre ciò si traduce in stimoli alla crescita. Le dinamiche
importanti sono:
- La dimensione di un paese: un paese vasto ha solitamente più risorse. Se si pongono
nterno del
paese.
-
il problema dello sviluppo bilanciato. Uno sviluppo economico che non ha dato vita
paese senza
agricoltura (solo 8% PIL inglese deriva da agricoltura e pastorizia), quindi deve
importare derrate alimentari indipendentemente dalla politica tariffaria adottata.
ne
industriale e finanziaria. Non riesce a adottare facilmente il protezionismo, infatti fino
allo scoppio della prima guerra mondiale non adotta il protezionismo.
Foreman-Peck, 1995
«La conseguente instabilità dei profitti ricavabili dalle esportazioni ha limitato ulteriormente
la possibilità che avevano questi paesi [America Latina e altre staple economies] di
svilupparsi, riducendone la capacità di importare beni strumentali».
Con le crisi internazionali, le staple economies e i paesi latinoamericani sono particolarmente
fragili in quanto non si sono sviluppati industrialmente fino a quel momento e hanno
partecipato solo con le materie prime, ma hanno anche pochi capitali per impotare tecnologia
e perseguire uno sviluppo.
dovuto al triplice investimento, demografia, Wall Street, finanza e West, ma anche a politiche
protezioniste.
politicamente comandavano gli stati agrari del sud che riuscivano ad influenzare politiche
doganali del libero mercato, per proteggere i loro interessi agrari (partecipare a
globalizzazione).
Con la crisi del 1857 (crisi del grano) si alzano le tariffe doganali. Nel 1861, durante la
dazi ad valorem
dal valore delle merci.
Con i dazi ad valorem si esprime una percentuale del valore, quindi il dazio segue il valore
delle merci. A seconda di quanto costava una merce, gli USA applicavano un determinato
dazio. Con la fine della guerra civile, e la vittoria degli stati del nord, il protezionismo si
tariffe McKingley e Dingley che creano un protezionismo generalizzato: non più su alcuni
prodotti strategici, ma su tutta la produzione americana.
Germania:
- 1879 Dazi di Bismarck, moderati negli anni 1880, alti negli anni 1890. Agricoltura e
industria.
La Germania segue la strada statunitense e nel 1879 crea i primi dazi protezionisti, che
Francia:
- 1878, tariffe sul grano e protezione degli interessi agrari.
- 1881, Poi protezione anche prodotti industriali (guerre tariffarie)
In Francia vengono adottati dei dazi prima per i prodotti agrari, vista la preponderanza
Italia:
- 1886-1889, dazi doganali e guerra doganale contro la Francia
di guerre t
Francia iniziano guerre per il rialzo il dazio specifico.
Svizzera:
- 1892, tariffe in risposta anti-francese e anti-italiana.
Anche la Svizzera, nonostante la sua piccola dimensione, le poche risorse e il ridotto mercato
Quindi, le regole del gioco nazionali in Europa cambiano. Sia i paesi che hanno dei vantaggi
netti (Germania) che quelli che ne hanno meno () cominciano ad adottare delle tariffe
doganali protezionistiche.
Verso la fine del 19° secolo le regolo del gioco del commercio internazionale stavano
mutando. Anche se lo schema complessivo era sempre la globalizzazione e il libero scambio,
era accettato che un paese adottasse politiche protezionistiche. Persino i paesi che avevano
poco da guadagnare dal protezionismo, come la Svizzera, decisero di adottare politiche
protezionistiche. L'Inghilterra, invece, partecipava al gioco del libero scambio senza
ione produttiva su
basi artificiali. Il protezionismo, introducendo livelli di protezione, rende ciò che
precedentemente non era naturalmente competitivo, competitivo. Un paese che ha dotazioni
rtazione che riducono il vantaggio
la competitività naturali. Es: produrre acciaio in Italia, vista la mancanza di miniere di
carbone, costa più che in posti in cui vi sono miniere di carbone. Con il protezionismo
base nazionale (anche se non è un prodotto
competitivo). Le basi sulle quali si sviluppano alcune industrie grazie al protezionismo sono
artificiali e la competitività dura solo se si mantiene la protezione.
Un'altra conseguenza teorica delle politiche protezioniste è che il protezionismo può
incentivare i paesi a sostituire le importazioni, anche dove non ci sono vantaggi reali/anche se
Dal punto di vista teorico, si è notato che il protezionismo non porta alla chiusura completa,
deglobalizzazione o autarchia (autosufficienza). Alcuni economisti ritenevano che il
protezionismo rappresentasse uno stimolo per alcuni settori. Un paese anche se protezionista
continua a essere comme
estere. Il protezionismo potrebbe accompagnare lo sviluppo di alcuni settori. La scelta tra
protezionismo e liberismo dipende, oltre che da ulteriori politiche dello Stato, dal grado di
protezioni che si adotta e dal paese che lo adotta (grado moderata: positiva per paesi che
hanno già basi di sviluppo tecnologico. Grado alto in paesi privi di sviluppo economico e
industriale negativo e non basta per sviluppare industria).
Ci sono diversi gradi, applicazioni e risultati del protezionismo nei diversi casi nazionali: per
la Germania rappresenta uno stimolo per migliorare la competitività
nazionale (sviluppo tecnologico, grandi imprese, sistema finanziario efficiente quindi di
protezionismo positivo).
Per gli Stati Uniti
avevano dinamiche di crescita e sviluppo e un mercato specifico di riferimento che stava già
assicurando sviluppi importati. Gli Stati Unitivi avevano già un alto grado di
standardizzazione, dei salari elevati, un mercato vasto. Quindi il protezionismo non fu una
misura necessaria allo sviluppo economico americano. Il modello di sviluppo degli Stati
Uniti è stato plasmato dagli Anti-trust (difesa precoce nei confronti dei consumatori e della
concorrenza tra piccole e grandi imprese). Le critiche al protezionismo, soprattutto quello
americano, erano compensate dalle leggi anti-trust.
L'Inghilterra, invece rimane liberale e non adotta leggi protezionistiche fino al periodo
rivoluzione industriale.
- Fase coloniale come derivata dalla accresciuta rivalità tra i paesi industriali.
- Territori sconfinati che attraverso il colonialismo cominciano a partecipare ad un
commercio internazionale «non libero» o «vincolato» con il sistema internazionale.
- Le giustificazioni politiche: necessità, spazio vita
missione civilizzatrice.
- Ragioni economiche: «exit strategy» o «rifugio» del «gentlemany capitalism», come
opportunità di investimento, materie prime, risorse, integrazione di nuove aree nella
propria sfera monetaria.
- Imperialismo di Hobson: tasso di interesse decrescente e nuovi spazi desiderosi di
capitale
globale oltre la fine della prima guerra mondiale, è la colonizzazione che in questo periodo
coincide con ciò che viene chiamato lo scramble africano, ovvero la corsa per ottenere
territori del continente africano da parte delle potenze europee.
Il colonialismo tardo ottocentesco si differenzia per una serie di fattori, uno dei quali è il
contesto di rivalità crescente che in questa fase storica esiste nell'economia e politica
internazionale. Ostern Mamen afferma che la globalizzazione di fine 800 diviene sempre più
politicizzata: i paesi portano avanti politiche industriali volte allo sviluppo della propria
linea con lo sviluppo di questa politica di potenza: avere un vasto impero coloniale con
materie prime è un fattore importante in questo contesto di rivalità tra i paesi industrializzati.
Per i paesi che vengono colonizzati, il colonialismo rappresenta la partecipazione forzata al
processo di industrializzazione e sviluppo economico mondiale. Territori vergini, mai inseriti
nel commercio internazionale e nella produzione industriale diventano parte delle commodity
chain. L'invasione dei territori africani da parte delle potenze industriali era giustificata da
retoriche di superiorità e di missione di civilizzazione alle popolazioni africani. (fardello
profitto delle imprese. I capitali si indirizzavano verso territori che promettevano un tasso di
profitto più elevato. Le colonie erano investimenti rischiosi ma altamente remunerativi. La
colonia rappresenta quindi una grande opportunità di investimento, nella quale confluiscono i
capitali per la creazione di infrastrutture, industrie, porti e città. Le imprese nazionali trovano,
quindi, opportunità di crescita.
consumi. Una colonia fa parte della zona di influenza monetaria di un paese, ciò significa che
il commerciò con la propria colonia è diverso dal commercio internazionale standard. Per
acquistare dei beni/risorse o investire in una colonia, si inserisce la colonia nella sfera
monetaria del colonizzatore e non si passa per i meccanismi del commercio internazionale
(nelle colonie inglesi: sterlina). Avere una colonia significa allargare la bilancia commerciale
internazionali.
Dietro il colonialismo ottocentesco vi sono ragioni di natura politica, finanziaria, monetaria,
che ci fanno capire che è un colonialismo industriale (industria europea ha bisogno di materie
prime e concorrenza fa in modo che avere colonia significa avere vantaggio).
Colonialismo ottocentesco
- Un nuovo tipo di dominio coloniale e le sue relazioni con il potere politico.
- Esempio del Cameroon: Da colonia di impresa (Woerman, Jantzen & Thormählen,
olio di palma) a colonia tedesca 1884.
- Distinzione del livello politico ed economico.
- Politico: lo stato amministra la legge, giustizia, rende possibile diffondere il sistema
economico e politico capitalistico in aree e zone che non ne erano coinvolte.
- Economico: le imprese si interessano solo alla produzione e al commercio, senza che
detengano il potere politico delle regioni dove operano.
- Quale legame tra imperialismo, industrializzazione e imprese «multinazionali»
- tipo indiretto
Il capitalismo ottocentesco propone inoltre un nuovo tipo di rapporto tra il potere politico e
grandi opportunità economiche e industriali, fu perpetrato dagli stati coloniali e non dalle
Le imprese gestivano i territori coloniali. Il colonialismo tardo ottocentesco vede una forte
implicazione degli stati coloniali: il colonizzatore gestisce le colonie e non le imprese. Il
Stati. Gli Stati applicano alle colonie le leggi commerciali, istituzionali e le consuetudini
affinché i nuovi territori siano inclusi nel gioco economico e giuridico del loro paese.
Il caso della Germania e del Cameroon ha un forte impatto nella storia delle colonie. Il patto
fu sancito nel 1874, poco prima del Congresso di Berlino al quale parteciparono diverse
potenze coloniali che partecipavano allo scramble americano. Durante il congresso furono
imposte delle regole sulla gestione della conquista del territorio africano, spartendosi il
continente.
Nel moderno colonialismo industriale ottocentesco vi è una distinzione tra colonizzazione
politica (applicazione di regole, leggi e amministrazione con il fine di includere territori
colonizzazione economica, che serve alle
imprese per poter fare investimenti. Le imprese sono autonome dal potere politico, ma
riescono ad influenzarlo (Cameroon: impresa costruisce colonia e poi la dà allo stato).
Effetto dello scramble africano
- Non solo le potenze industriali classiche:
Anche Belgio (congo)
Italia e paesi minori
- Fasi: tra anni 1860 e 1880 crescita degli imperi (Francia e UK), poi «scramble» con il
congresso di Berlino (1884-5). Possesso se concomitante ad amministrazione.
- Modelli:
Inderect rule (UK).
Direct rule (FR e D).
Nuovo regno: Congo Belga.
- Differenza con le colonizzazioni precedenti: Fine delle «charted companies» che
detenevano Sia potere economico che amministrazione coloniale
Nel 1880, 4 anni prima del Congresso di Berlino, vi erano diverse aree africane libere. Alla
vigilia della prima guerra mondiale, nel 1913, tutto il continente fa parte di imperi coloniali.
Un conflitto mondiale
- Il centro del conflitto è in Europa
- Ma coinvolge anche
Giappone
Russia
Grecia
Stati Uniti
- I teatri di guerra non sono pienamente globali, ma hanno compagni coloniali molto
importanti.
La grande guerra è la prima guerra mondiale. Dietro al termine
considerazioni: alcuni paesi hanno una partecipazione diversa al conflitto tra loro. La diversa
competitività internazionale.
Modifiche profonde al panorama commerciale e produttivo.
Spin-off tecnologici molto importanti
La prima guerra mondiale è una guerra industriale, in quanto il paese più potente è colui che
ha le armi tecnologicamente più avanzate, con cui arma i soldati, l'industria più forte, chi ha
più risorse. Tuttavia è una guerra combattuta da schieramenti, che hanno gradi di
industrializzazione molto diversi tra loro (Germania-Grecia). Dal punto di vista della
produzione, questa guerra ha un punto di partenza nel grado di sviluppo industriale dei paesi
erano in via di sviluppo ed altri en erano privi. La guerra è, da una parte, il risultato del grado
di sviluppo anteriore, però durante la guerra si hanno una serie di nuovi investimenti, crescite
accelerate e politiche industriali che modificheranno il grado di sviluppo precedente. La
Rispetto al periodo precedente gli stati svolgono un ruolo nuovo. L'economia industriale di
si assumono
per vincere. Ciò viene fatto a livello nazionale (i governi metto in campo enti gestori
-governamentale (livello di alleanze). Questo
nuovo ruolo dello stato (committente, organizzatore e produttore) altera le logiche
La prima guerra mondiale è una guerra industriale in quanto ha molti spin-off tecnologici.
(aerei metallici con velocità maggiore).
- Industrie e investimenti
- Patterns del commercio e della produzione
- Fine della globalizzazione ottocentesca. Fu ricostruita o emendata?
- Fine del predominio inglese, ma senza un immediato nuovo leader egemonico
mondiale (USA).
- Leadership industriale acquista anche grazie alla guerra (posizione specifica degli
USA durante il conflitto).
- Leadership finanziaria in corso di acquisizione ma senza giuocate un ruolo simile alla
City nel dopoguerra. Problema dei debiti di guerra
Essendo una guerra industriale, vengono profondamente modificate le industrie e gli
investimenti degli stati che partecipano al conflitto (e non solo: si applica anche ai paesi
scandinavi che non combattono direttamente ma vendono prodotti). Vengono modificati
patterns nel commercio e nella produzione. Da un lato la globalizzazione ottocentesca
sembrerebbe spazzata via dalla prima guerra mondiale, soprattutto se si considerano i
capisaldi della globalizzazione ottocentesca (liberalizzazione, finanza internazionale basata
su Londra, ruolo Inghilterra).
Una delle conseguenze principali della prima guerra mondiale è la fine della potenza inglese
sul resto del mondo. Nonostante avessero già un grado di industrializzazione importante e
stessero diventando il primo paese industriale al mondo, durante la prima guerra mondiale gli
Stati Uniti distaccano tutti gli altri paesi.
Essere leader produttivo e industriale non significa che gli Stati Uniti siano in grado di
prima alla seconda guerra mondiale è considerata da James come la distruzione progressiva
della globalizzazione che avviene in 3 tappe: la prima guerra mondiale, la grande depressione
e la seconda guerramondiale.
principale, non dovevano fare concessioni al resto del mondo (dopo la prima guerra mondiale
iale e finanziaria che,
di sua volontà, non si assume però il ruolo di essere leader del sistema economico. Durante la
guerra i paesi mantengono il protezionismo e sono vincolati alle alleanze di guerraper i
commerci. Gli Stati Uniti però esportano (importando seguire alleanze).
24/11/21
Riconfigurare la produzione durante la grande Guerra negli Imperi centrali
- Il caso tedesco e il suo ruolo i in un contesto di fortissimo divario regionale.
- Il problema delle materie prime e lo spostamento dei rifornimenti verso est (impero
Austro-Ungarico e dal 1918 ex-impero Russo) e anche verso ovest (Belgio e nord
Francia).
- Riorganizzazione sin dal principio attraverso il Piano Von Mollendorf (dirigente
Aeg), agosto 1914, creazione del Kriegsrohstoffabteilung: razionare materie prima,
gestirle centralmente e assegnarle alle varie imprese.
- Kriegsrohsoffabteilung, gestito da Walter Rathenau (Presidente Aeg).
- Sedimentazione della guerra, nuovo piano organico: 1915, Piano Hindenburg e
istituzione del Kriegsamt, che fissava i programmi produttivi. Politica economica di
guerra.
-
ottomano, essi combattono nello stesso schieramento. Questo schieramento dal punto di vista
politico ha alcune similitudini, ci sono due imperi sovrannazionali (impero austro-ungarico e
Ottomano), inoltre la Germania è una federazione di stati (quindi simile). Tuttavia, dal punto
di vista economico sono paesi con grandi differenze. La Germania fa parte della parte più
alleati. Viene vietato al rame, stagno e gomma provenienti da zone di influenza inglese di
essere importata in Germania. Allo scoppio della guerra vi è una trasformazione repentina
delle fonti di approvvigionamento della Germania. Non potendo più importare dagli imperi
o, mettendo in
austro-ungarico, non in chiave industriale come fonti di materie prime per la Germania. non
avendo un grado sviluppato di industrializzazione questi paesi entrano nell'economia globale
imperi centrali. Nell'agosto del 1914 la Germania idea il piano Von Mollendorf , creando
che gestisce le materie prime e le distribuisce alle imprese coinvolte nel piano di produzione
militare. Ciò rappresenta una grande deroga al principio di libertà del mercato, in quanto non
diviene un grande attore e pianificatore per le materie prime. In Germania ciò avviene poiché
vi è un grande problema di materie prime e deve convertire velocemente la sua produzione a
Walter Rathenau (presidente della Aeg). Quindi lo stato organizza il razionamento delle
materie prime, ma lo affida ad un imprenditore privato per garantire una razionalità
economica. Quando la guerra si trasforma in guerradi trincea, la guerra si sedimenta e la
crea
(obbligando le imprese a seguire quantità precise). Quindi in questa politica economica di
parte
della politica militare statale.
Walter Rathenau, 1867-1922
- Industriale, figlio di Emil, Presidente di Aeg e di altre imprese elettromeccaniche
tedesche e svizzere.
- Die neue Wirtschaft, 1918. La nuova economia della condivisione delle ricchiezze
generate dalla grande impresa.
-
collettivo della nazione.
- Favorevole alla Co-gestione con lavoratori e sindacati e alla loro partecipazione ai
dividendi.
- Favorevole al ruolo dello stato come «regolatore» o armonizzatore.
-
passeggero, ma duraturo.
- Dopo la guerra: eredità importante, mantenimento di imprese pubbliche, sotto la
VIAG (Vereinigte Industrieunternehmungen AG)
Walter Rathenau, che verrà assassinato nel 1922 da un socialista tedesco, durante la guerra
non è solo accumulare profitto privato, ma hanno anche il compito sociale di garantire il
benessere del proprio paese. Secondo Rathenau lo Stato e le imprese avrebbero dovuto
cooperare anche dopo la fine
semplici organismi privati ma hanno a che fare con il bene pubblica. Rathenau propone
organizzatore della produzione industriale tedesca durante il conflitto, alla fine della guerra
diviene ministro per la ricostruzione industriale per la Germania (doveva immaginare
passaggio tra economia di guerra e di pace). La sua visione era quella di mantenere un
legame tra Stato ed impresa privata.
Nonostante fu assassinato, alcune attività economiche, frutto di investimento e accelerazione
produttiva durante il periodo bellico, dopo la prima guerra mondiale vengono riorganizzate
attraverso delle imprese statali. Fino a quel momento le imprese in Germania erano private,
ma uno dei grandi lasciti della prima guerramondiale è la creazione di imprese pubbliche
(possedute dallo stato). Dopo la prima guerra mondiale alcune imprese considerate
strategiche per lo stato tedesco saranno gestite da una holding di stato, VIAG. Tutto ciò che è
economicamente performante ridiventa privato, ciò che è necessario anche se non
economicamente performante passerà nelle mani dello stato.
La Grande guerra nei paesi Alleati
- I diversi casi nazionali in contesto, sempre con profondi squilibri regionali ma
con un grande impero coloniale.
al quale appartenevano stati complessivamente più industriali.
che estese la coalizione ad altre potenze industriali (Usa) o a emerging
countries (Giappone).
- Problema istituzionale: in Germania, presenza dello stato anche prima della guerra.
- Situazione profondamente diversa e particolarmente interessante in UK: come
-
Lo schieramento dei paesi alleati include la Francia Inghilterra, il Belgio e la Russia. La
fazione comprende, quindi, un paese altamente industrializzato (UK), che nonostante stia
perdendo la leadership industriale internazionale rimane una potenza finanziaria, la Francia
(paese con sviluppo tardivo), il Belgio e la Russia (priva di sviluppo industriale, produttivo ed
economico degno di nota). Il quadro produttivo è caratterizzato da un forte divario produttivo
e livelli diversi di sviluppo economico, se compariamo Russia e UK.
Questa coalizione, nel corso del conflitto, ved Stati Uniti,
la Grecia e il Giappone (che portarono nuove risorse, soldati e materie prime). I paesi alleati
non si fermano solo ai confini nazionali europei, da un punto di vista produttivo questi paesi
contano su un vasto impero coloniale. Non hanno bisogno di creare economie alternative e
flussi di materie prime alternative (come gli imperi centrali). Nei paesi alleati durante il
ome in
Germania (razionamento delle materie), poiché sono paesi che hanno potuto continuare anche
durante la guerra a perseguire i paini produttivi già consolidati. Tuttavia, il paradosso dei
primi mesi della guerra: da una parte vi sono gli Imperi centrali, dove spicca la Germania che
necessità oggettiva,
Alleati: dalle organizzazioni nazionali al quella collegiale
- UK. Pianificazione centrale: dal 1915 il Ministry of Munition, gestito da Llyod
George.
- Francia. Dal 1915 Sous-
militaire
ministro (e Louis Loucheur sottosegretario)
- Italia. Dal 1915, Sotto-segretariato per le Armi e munizioni, gestito dal gen.
Alfredo Dallolio.
- Usa. Dal 1917, War Industries Board, coordinato da Bernard Baruch.
- Dal dicembre 1916, gestione degli approvvigionamenti centralizzato nel Inter-Allied
Munitions Committee che svolgeva opera di coordinamento, poi implementato
dallo Inter-allied munition board (o council).
I paesi alleati portano avanti una pianificazione nazionale a cui si aggiunge una
pianificazione internazionale (inter-alleata). Ciò non fu necessario negli imperi centrali,
perché la Germania supportava praticamente tutto lo sforzo bellico con la sua industria. Per i
paesi alleati le molte industrie dei diversi paesi avevano bisogno di un ulteriore grado di
coordinazione, dato dal comitato inter-alleato. Quando la guerra diventa sedimentaria, per
poter razionalizzare al meglio la produzione militare, i paesi che partecipano alla guerra
seguono il modello tedesco creando uffici di pianificazione centrale. In Inghilterra viene
creato il Ministry of Munition, gestito da Llyod George. In Francia nel 1915 viene creato un
disorganizzato produce questo tipo di tendenze. L'inter-Allied Munitions Board serviva per
controllare i prezzi, i flussi e le allocazioni delle merci.
Il livello di esportazione degli Stati Uniti prima della guerra non era enorme e si indirizzava
perché è verso loro che hanno le principali partnership economiche e finanziarie. Gli stati
-Allied Munitions
Finanziamento pubblico della guerra e il problema del debito nei paesi alleati.
- Dissoluzione sistema monetario internazionale.
- Concause della crescita Americana: finanziare il debito come «spesa» in UK e come
«investimento» negli Usa.
- Alterazione profonda dei sistemi classici di finanziamento nazionale e internazionale:
Esplosione del debito (fine convertibilità).
extra).
Finanziamento diretto (tassazione o emissione carta moneta) v. finanziamento
indiretto (prestiti).
Prestiti: gli Usa diventano finanziatori (prima sono le banche, poi il tesoro
direttamente).
- Problema economico centrale: i prestiti sono in dollari (moneta internazionale, che
altera il commercio e approfondisce le trasformazioni in atto).
- Problema politico: i debiti si pagheranno con le riparazioni (attesa che spinge
Con il 1914 finisce il sistema internazionale monetario: non esiste più il gold standard, le
moneta. Per vincere la guerra ogni paese inizia a stampare soldi, aumentare il debito
pubblico, chiedere prestiti e finanziamenti, non rispettando le regole monetarie del periodo
precedente. I paesi non sono più vincolati dalle regole precedenti. L'aumento della massa
inflazione.
Oltre alla fine del gold standard, si altera il ruolo rispettivo nel sistema internazionale del
Regno Unito e gli Stati Uniti. Precedentemente il centro del sistema e il principale paese
creditore era il Regno Unito, con lo scoppio della guerra Londra perde la sua posizione
enta dipendente dalle esportazioni americane e dai loro prestiti. Al
contrario, gli Stati Uniti invece diventano il centro del sistema poiché vendono merci,
incrementano la loro bilancia commerciale e prestano capitali ai paesi belligeranti.
Vi è quindi un nuovo centro finanziario, dover però non funziona il gold standard e il libero
bisogno di capitali e merci che sono disposti a far aumentare il loro debito pubblico. Con
le classi salariate.
Dal punto di vista del meccanismo del finanziamento, gli Stati durante la prima
guerramondiale scelgono due strade per finanziare la spesa militare: il finanziamento diretto
o indiretto. Attraverso il finanziamento diretto: gli stati aumentano le tasse per avere
cartamoneta. durante la prima guerra mondiale
nascono i primi sistema di tassazione moderna (si tassano le persone per avere risorse per la
guerra). Con il finanziamento indiretto lo Stato richiede prestiti ad altri paesi o ai cittadini. I
bisogni economici crescenti. Si crea la tassazione moderna, si richiedono prestiti dai cittadini
o si ricorre a prestiti internazionali. Per quanto riguarda i prestiti gli Stati Uniti emergono
come prestatore internazionale.
Riguardo il finanziamento pubblico degli stati alleati, emerge un problema
monetario/economico centrale: durante la prima guerra mondiale, per il nuovo ruolo degli
economia
internazionale non più basata
internazionale del periodo precedente), ma sul dollaro (uno Stato nazionale doveva avere
dollari per comprare le merci, li aveva attraverso prestiti dalle banche americane. Ciò è il
risultato della mancanza di un sistema monetario internazionale: se ci fosse stato un sistema
economico, si sarebbero convertite monete).
Dietro al problema industriale produttivo e monetario della guerra, vi è un problema
politico-economico r vincere la guerra e la promessa di
ripagarli con un interesse, vi è la convinzione di guadagnare molto dalla guerra e di ottenere
delle riparazioni belliche. I paesi vincitori esigeranno che i propri debiti nazionali siano
pagati da chi ha perso.
Il finanziamento della guerra negli imperi.
- Un esempio precoce di accordi bilaterali: compensazioni monetarie e riduzione
liquidità. Grande sforzo, ma senza un finanziatore di ultima istanza come nel campo
Alleato (gli USA).
- Spesa sostenuta da:
Leva fiscale e la crescita del debito pubblico (circa il 13% del totale).
Con prestiti speciali di guerra.
Con aumento di circolazione monetaria
-
monetaria molto fragile.
- Problema politico: gli imperi centrali perdono la guerra.
Per i paesi perdenti questo scenario è più drammatico perché negli imperi centrali accadono
dinamiche simili con due principali differenze. Il ruolo degli Stati Uniti negli imperi centrali
viene giocato dalla Germania. La Germania è colpita direttamente dalla guerra ed inoltre deve
importare materie prime. Quindi, a differenza degli Stati Uniti, che investe nella guerra, usa
le risorse nello sforzo bellico. La Germania organizza il mercato interno creando degli scambi
bilaterali, a differenza dal finanziare o istituisce delle camere di compensazione per
lo sforzo bellico è sostenuto da una politica monetaria molto fragile. In Germania, senza i
prestatori, i costi della guerra è ricaduto sui cittadini tedeschi.
Vi è anche un problema politico negli imperi centrali è che perdendo la guerra non possono
chiedere i soldi dei loro debiti, se non ai propri cittadini (con tasse, inflazione e debito
pubblico)
Il livello di spesa pubblica sul PIL toccherà il 60% per lo sforzo bellico, al 50% dalla Francia
e al 40% dal Regno Unito.
Uniti sono esportatori di merci e sono una potenza industriale. Esportando merci importano
(non esportano) capitali. Quindi questi due paesi hanno una struttura economica
profondamente diversa. Gli Stati Uniti hanno anche una struttura politico-istituzionale
a è un paese liberale, non ha adottato politiche protezionistiche. Gli Stati
Uniti, invece, era un paese protezionistico, dava più importanza al benessere nazionale
rispetto al funzionamento del sistema internazionale. Gli Stati Uniti, quindi, non avevano la
era appeso alla capacità di pagamento della Germania. L'unico modo affinché il sistema di
pace funzionasse sarebbe stata quella di garantire uno sviluppo economico e industriale alla
Germania. Solo una Germania dopata avrebbe potuto ripagare i debiti. Per ripagare i debiti la
Germania avrebbe dovuto creare un surplus, una ricchezza extra, ma con le imposizioni della
pace ciò veniva negato. Keynes inoltre notò che il pagamento attraverso le risorse tedesche
avrebbero prodotto seri problemi e squilibri nel mercato (invasione risorse Germania, ciò
influisce i produttori nazionali di altri paesi). La tenuta del sistema dipendeva sul benessere
della Germania e non sulla volontà di punirla. Se la Germania non poteva crescere a causa di
tutte le limitazioni imposte, non si sarebbe mai costruiti un equilibrio politico ed economico
ati, poggiavano la
loro credibilità politica sulla credenza che la Germania avrebbe ripagato le spese.
26/11/21
Il nuovo sistema economico internazionale degli anni 1920
- Un mondo diviso in due (o più): Russia (URSS) v. Occidente. Causa di squilibri:
investimenti in Russia confiscati, debiti non riparati e separazione con il resto del
mondo.
-
debitori a creditori).
- Modificazione profonda degli equilibri commerciali.
ottocentesco, non esiste più un mercato planetario ottocentesco. Per la prima volta, dopo
ce dal sistema degli scambi internazionali.
La Russia optando per il sistema socialista-comunista non è più un attore internazionale, è
merci russe, importanti per la globalizzazione tardo ottocentesca (grano russo). La Russia era
anche una terra di investimento per le potenze europee (vi erano imprese francese, inglesi e
tedesche), questi investimenti con la rivoluzione di ottobre furono confiscati. Lenin rifiutò di
pagare i debiti che lo Zar aveva contratto. Dal punto di vista politico e economico, la
rivoluzione di ottobre ha avuto degli effetti importanti per la finanza, il commercio e gli
investimenti. Infatti, la Russia era una terra di conquista per gli investitori internazionali, ma
con al rivoluzione di ottobre perdono tutti i loro investimenti. L'impatto della rivoluzione
russa e le politiche di Lenin e Stalin influiscono molto a livello internazionale.
Secondariamente, il baricentro economico globale divengono gli Stati Uniti: negli anni 20
sono il paese che produce maggiormente e che ha aumentato la capacità produttiva. I nuovi
nella direzione degli investimenti si traducono con delle profonde modifiche negli equilibri
commerciali. Prima della grande guerra l'Europa concretava il 43% della produzione
mondiale, dopo la prima guerra mondiale l'Europa produce solo il 34%. Gli stati uniti
passano dal 20 al 32%. Negli Stati Uniti si produce quanto in tutta Europa.
standard funzionavano perché cucite addosso al contesto specifico della liberalizzazione degli
conseguenza anche il sistema monetario internazionale (GS) non esiste più. All'interno di
ogni paese che ha partecipato alla guerra si hanno profondi problemi di equilibri produttivi,
dovuti alla natura industriale ed economica della prima guerra montale. Nella maggior parte
dei paesi tutte le industrie
appaiono sovradimensionate. Le imprese hanno dovuto investire per assecondare la
domanda militare, hanno doluto aumentare la produzione e sostituire le importazioni. Dopo la
guerra le scelte di investimento, legate alla pianificazione militare di ogni stato, portano a
delle produzioni squilibrate rispetto alla domanda civile. Quando finisce la guerra e la
domanda militare è difficile trovare gli sbocchi per questa capacità produttiva. Ciò non è
anche al settore agricolo
sovradimensionata per diverse ragioni. Anzitutto per i morti causati dalla guerra e
drastica riduzione delle coltivazioni. I paesi europei avevano compensato questa mancanza
con le importazioni di derrate alimentari dagli Stati Uniti. Gli USA durante la prima guerra
mondiale hanno accresciuto al loro produttività agricola. Quando la guerr
ricomincia a coltivare terreni e ciò porta a una sovrapproduzione agricola degli Stati Uniti.
Anche i mercati agricoli hanno delle forti dislocazioni e squilibri.
Dopo 5 anni di conflitto sparisce il concetto di libertà di movimento delle persone. Le
migrazioni finiscono, così come il cosmopolitismo del periodo precedente. Ogni paese,
soprattutto quelli che importavano manodopera, adottando dei controlli stingenti e delle quote
di immigrazione (imponendo un limite di persone che entrano). Negli Stati Uniti si vieta
Anche il movimento delle merci e dei capitali viene impedito poiché durante la guerra il
protezionismo aumenta.
La guerra porta anche alla fine del sistema finanziario internazionale: i paesi che erano
prestatori di capitale prima della guerra, dopo il conflitto divengono paesi indebitati (Francia
e UK).
Dopo la fine del conflitto, il principio ispiratore delle politiche internazionali post-belliche fu
il tentativo di ricostruire il mondo che esisteva precedentemente. Fu, infatti, pianificata la
ricostruzione del Gold Standard, l'abolizione del protezionismo e la ricreazione della
globalizzazione ottocentesca.
Nel periodo post-bellico nascono le prime organizzazioni internazionali multilaterali:
nascono due organizzazioni, pensate per aiutare il ritorno alla normalità. La League of Nation
creata nel 1918, alla quale partecipano tutti gli stati tranne gli Stati Uniti e la Germania (fino
1926), il cui scopo era facilitare il ritorno alla normalità politica e diplomatica. Dal punto di
era quello di aiutare la riduzione delle tariffe doganali, e la fine delle discriminazioni
commerciali legate al protezionismo e alla guerra. Non vede una partecipazione nazionale,
espresso in una moneta nazionale costa poco, lo si può esportare in modo facile. Durante il
1921 gli Stati Uniti si trovarono invasi da prodotti che, nonostante il forte protezionismo,
continuavano ad essere competitivi contro i prodotti americani. Nel 1921 gli Stati Uniti
costo dalla Germania. In questa legge viene vietato a un produttore estero di vendere a un
prezzo che è inferiore al costo di produzione nazionale. il malessere economico e
commerciale della Germania influisce anche a livello internazionale, con sconvolgimenti
ermania viene aiutata attraverso
il piano Dawes, ovvero dei prestiti internazionali, che però priva la Germania di ogni tipo di
autonomia monetaria. La base monetaria della Germania viene decisa al di fuori dei suoi
awes, che ristabilizza la moneta tedesca, arrivano
dei patti politici. Con gli accordi di Locarno la Germania viene reinserita nel contesto
diplomatico internazionale e vengono riaperte le ambasciate tedesche all'estero. Nel 1926
viene inserita nella Leagu
doganali e a ridurre il protezionismo e a fidarsi al libero mercato. Fino alla fine degli anni 20
le politiche doganali furono mantenute protezioniste, nonostante la camera del commercio
internazionale, la lega delle nazioni e la normalizzazione commerciale e monetaria tedesca.
Anche se politicamente guardavano al libero scambio, nella realtà nessun paese adottò
politiche liberali. La lega delle nazioni nel 1927 si fece promotrice del paino Loucheur che
aveva proposto un mercato unico europeo, senza protezioni doganali, per consentire
convertibili.
- Ma la Sterlina non può sorreggere il sistema, almeno non senza la cooperazione
internazionale e senza la cooperazione degli Stati Uniti.
- Squilibri economici/produttivi/commerciali, come grave impedimento al meccanismo.
I flussi finanziari non
- Svalutazione/inflazione aumento esportazioni accumulo oro/sterline anziché
auto-equilibramento (imp. Per USA e Francia Franc Poincaré). I cosiddetti «Gold
fetters».
- Rivalutazione/deflazione aumento importazioni squilibri bilancia dei pagamenti
protezione (imp. Per Italia, «quota 90», accompagnata dalle leggi antisindacali)
Nonostante le difficoltà industriali e commerciali, dal punto di vista monetario, fu fatto un
grande tentativi per ricostruire una moneta di scambio internazionale e trovare un sostituto al
Gold Standard Exchange
attraverso diverse conferenze monetarie internazionali fino al 1925.
Il Gold Standard Exchange era basato sulla convertibilità della sola sterlina (e non tutte le
monete). Tutte le altre monete si potevano convertire in sterline. Venne quindi posta la
). Venne scelta la
sterlina e non il dollaro come tentativo di ricreare il mondo precedente. La difficoltà del Gold
Standard Exchange era che anche se le monete non erano più convertibili direttamente in oro,
ma in sterlina. Nel 1925 fu deciso che le monete dovevano tornare al loro valore monetario
debiti pubblici, la banca centrale per aumentare il valore della propria moneta doveva
acquistare sterline o aumentare le riserve auree. La volontà di recuperare oro e sterline rovina
la cooperazione internazionale.
In un sistema con al centro la sterlina (il cui valore è creato in modo fittizio dalla corona
inglese), gli Stati Uniti assistono senza intervenire, tutti i paesi competono tra loro per
ottenere le parità auree ottenendo gli effetti contrari. (molti paesi svalutano moneta, per
esportare, prendere oro e riportare in equilibrio la bilancia dei pagamenti come la Francia). In
Italia si adottò la politica della quota 90 che stabilì un valore alto e delle politiche
deflazionistiche che misero in crisi le industrie nazionali, rendendole meno competitive a
livello internazionale. Questa politica aveva il fine di attirare gli investimenti in Italia, la
rivalutazione a quota 90 fu accompagnata da investimenti americani.
Il recupero e la crescita economica degli anni 1920
- Ruolo di spin-off (Clive Trebilcock, 1978)) tecnologico enorme della guerra:
Nuovi prodotti.
Nuove produzioni.
Nuovi mercati.
Nuove dimensioni (economie di scala e di flusso ancora più grandi).
Fenomeni di crescita tecnologica accelerati.
Mantenimento delle politiche di innovazione pubblica e di spesa militare a
state»).
La guerra ha, però, un aspetto positivo rappresentato da ciò che Trebilcock aveva definito gli
spin
molti nuovi prodotti, merci, produzioni, mercati e tecnologie. Durante la prima guerra
io/metallo.
Queste nuove tecnologie, prodotti e materiali durante il periodo post-bellico hanno una
riconversione e nuovi utilizzi.
Oltre alle nuove produzioni, vi sono anche nuove dimensioni: durante la prima guerra
mondiale la grande impresa americana americano raggiunge di produttività e produzione
elevati. Le stesse imprese europee, caratterizzate da mercati ridotti, con la guerra ebbero la
possibilità di aumentare la loro capacità produttiva, portando avanti produzioni in scala. Con
la guerra ci furono fenomeni di crescita accelerati e la guerra rappresentò delle opportunità
Crescita del PIL pro-capite in Europa e USA durante il periodo delle 2 guerre
Il periodo tra le due guerre esprime dei livelli di crescita ba
another. While laissez-faire economy was the product of deliberate state action, subsequent
restrictions on laissez-faire started in a spontaneous way. Laissez-faire was planned;
planning was not» Polanyi 1944.
La seconda guerra mondiale da un punto di vista economico, politico e diplomatico fu il
risultato di una serie di eventi che si svilupparono a seguito del crollo della borsa di Wall
02/12/21
economica internazionale era l'idea che risparmio e investimenti sono due forme di capitale
diverso e che lo Stato deve inserirsi nel sistema economico per favorire una riattivazione
degli investimenti. Facendo ciò, lo Stato diviene lui stesso un investitore. Lo Stato gioca un
ruolo che Keynes definisce moltiplicatore: i soldi spesi dallo Stato, vengono rimessi in
conseguenza anche gli investimenti. Un capitale investito dallo stato genera nuovi
investimenti (ci sarà una sorta di moltiplicazione degli investimenti).
le politiche dei paesi che andremo a vedere non sono politiche di derivazione strettamente
keynesiana, sono politiche dettate da scopi e finalità contrarie alle politiche di Keynes. Altra
cosa importante è che anche se oggi si tende a definire le politiche di Keynes come politiche
di sinistra (lotta alle disuguaglianze e ridistribuzione del reddito). Negli anni '30 le cose sono
diverse, il pensiero di Keynes va interpretato come un tentativo per salvare il capitalismo
ome il pianificatore
Franklin Roosevelt nel 1933, propone una visione politico-economica diversa rispetto a
quella del predecessore. Questa visione politica viene New Deal
predecessore. Le politiche non ortodosse di Roosevelt sono sul piano monetario: una delle
abolizione della convertibilità del dollaro, quindi
iniettare nuova liquidità nel sistema, non curandosi della parità monetaria del dollaro.
Roosevelt adotta una politica di critica verso il sistema monetario internazionale.
Roosevelt porta avanti una serie di riforme in vari settori
intervento importante fu una riforma regolatoria del sistema finanziario degli Stati Uniti,
-Steagall che separa banca di investimento a banche di
tà di mescolare
queste due attività. Una delle cause di corto periodo della bolla speculativa e del crack di
Uno dei principali esempi di intervento dello Stato è la creazione di board finanziate dallo
stato che forniscono finanziamenti a infrastrutture considerate strategiche. Un esempio è la
Tennessee, colpita dalla crisi economica internazionale. Un ultimo intervento dello Stato per
porre rimedio agli eccessi e agli squilibri del mercato è la creazione di una cassa agricola
attraverso la AAA (Agricultural Adjustment Act), in cui lo stato interveniva per regolare i
prezzi agricoli. Quest'ultimi erano caduti per la crisi internazionale e l'incapacità di assorbire
prezzi delle derrate agricole e regolarli. Queste riforme hanno portato gli Stati Uniti da essere
un paese in cui lo Stato ha
riforme abolite). Attraverso queste misure lo Stato interveniva per cercare di creare dei redditi
alternativi. Lo Stato attivò un sistema di spesa pubblica importante e capillare in cui cercava
ne era sprovvisto.
Una delle politiche interventistiche dello stato americano fu quello di pagare gli americani
giovani a fare reportage per caprie cosa stava avvenendo nelle campagne americane. Lo stato
usa la leva finanziaria per finanziare opere sociali e strategiche, per lo sviluppo del paese per
cercare di riattivare il mercato (e non sostituirsi ad esso).
un paese vasto, con una grande macchina produttiva e industriale, autosufficiente dal punto di
vista agricolo. Gli Stati Uniti non hanno bisogno di partecipare al commercio internazionale.
iniziarono ad applicare delle politiche di chiusura commerciale. Negli Stati Uniti fu sancita
cui si favoriva la scelta dei prodotti americani, anziché quelli
- Crescita basata sul riarmo: non solo spesa per la Wehrmacht (dal 4% del bilancio
guerra.
- Ra
scoppio della seconda guerra mondiale. La Germania usciva fortemente indebitato dagli anni
termine è incorretto. Si usa questa indicazione poiché sono politiche che in modo simile agli
Stati Uniti facevano leva sulla capacità dello Stato di intervenire direttamente nell'economia.
A differenza dagli Stati Uniti e delle politiche di Keynes, la spesa pubblica tedesca e
statale della Germania in economia fu orientato verso delle politiche di
riarmo.
Lo sviluppo economico tedesco non era basato sulla domanda civile, la ridistribuzione del
economica orientata alla creazione di un vasto arsenale con cui combattere una guerra. Le
politiche tedesche hanno portato aumento della spesa pubblica
centrale tedesca come finanziatore intervento statale portò il paese
verso un indebitamento crescente. La posizione industriale della Germania e la sua capacità
di applicare politiche eterodosse monetarie si basano su dinamiche simili a quelle degli Stati
Uniti: un paese può adottare politiche autonome di tipo monetario, se esce dal sistema di
pagamenti internazionali.
diversa da quella degli Stati Uniti. Per far aumentare rapidamente la spessa pubblica e
investire liberamente nel riarmo, il paese se mantiene
va incontro a svalutazione, inflazione e tensioni della bilancia dei pagamenti. Nel caso
tedesco la tensione fu evitata adozione di politiche autarchiche. Iniziano delle
politiche di creazione di sostituti alle materie importate. La scelta autarchica era orientata alla
riconfigurazione dell'intervento dello stato in economia. Se un paese non partecipa al sistema
internazionale dei pagamenti e non ha controllo del valore della propria moneta, diviene
diffici
La scelta autarchica della Germania non porta alla completa distruzione del commercio con
materie prime e che durante la prima guerra mondiale avevano sostenuto lo sforzo militare
tedesco, e che durante il periodo hitleriano divengono partner commerciali importanti. (La
Germania cede macchinari in cambio di materie prime). Questa rappresenta applicazione in
chiave tedesca del commercio bilaterale. Un paese commercia non verso dove conviene, ma
commercia in termini di scambio bilaterale.
Vi sono dei beni che non sono inclusi nella zona di influenza tedesca e devono essere pagate
con delle monete forti, di cui la Germania è scarsa. In questo caso Schacht ha ideato dei
sistemi di investimento statale per consentire alle imprese tedesche di fare delle esportazioni
a basso costo, ovvero i Bond-Geschäfte
Un'impresa tedesca che voleva esportare in zona sterlina, veniva finanziata dallo stato poiché
con le sterline ottenute, la Germania poteva comprare risorse e beni. Il commercio
scambi bilaterali.
La crescita della Germania è basata sul riarmo, la maggior parte dei fondi messi a
Italia
-
-
(1931), insufficienti a risanare i gravi squilibri della bilancia dei pagamenti.
- 1933: IRI e lo stato diventa proprietario delle industrie pesanti (ad esempio, la Terni)
e nazionalizzazione delle principali banche «miste» italiane (BCI, CI, BR).
- 1934: «annus horrobilis» della bilancia dei pagamenti italiana, cominciano la svolta
autarchica forzata e le politiche imperiali.
- Di solito, si considera la fase autarchica come post- ae
via rispetto alla situazione monetaria (quindi: politiche monetarie ortodosse o no?).
Accompagnata dalla legge bancaria del 1936: forte specializzazione del credito e
co
facilità.
In Italia le scelte sono autarchiche e legate alle politiche di riarmo e espansione militare e
imperiale, con un vincolo ulteriore rispetto alla Germania. Le politiche autarchiche si
scontrano maggiormente con la necessità cronica dell'Italia di importare beni, capitali e
prodotti necessari per la sua industria. L'Italia dopo la crisi internazionale a partire dal 1932,
visto che è ben inserita negli scambi internazionali come importatore di merci e capitali, si
possono essere prodotti in Italia. L'autarchia italiana si sviluppa diversamente dal caso
am
internazionale, ma stando dentro al sistema internazionale non riesce più a tenere in equilibrio
la bilancia dei pagamenti (non esporta più merci o manodopera e mancanza oro). Per
salvaguardare le risorse auree e la propria moneta l'Italia decide di adottare delle politiche
autarchiche.
Regno unito
- Fine del Gold Standard 1931
- Conferenza imperiale di Ottowa 1932 e sistema delle preferenze imperiali (import e
export prossimo al libero scambio nel Commonwealth, fortemente ostacolato fuori).
-
militare:
- 1936: politiche di riarmo. Sovvenzioni alle imprese di guerra, in particolare
rimo Spitfires 1936 e produzione in serie).
- Politiche monetarie non ortodosse (Morgenatu Norman), perché basate sulla
possono ricondurre a
un piano autarchico e pianificatore dello stato. L'Inghilterra è la principale responsabile della
sistema economico internazionale dei pagamenti. A questo è seguito una riflessione politica
imperiale. Con la conferenza di Ottawa nel 1932 si decide di adottare un protezionismo alto
per le merci estere e creare delle preferenze imperiali. L'Inghilterra ha mantenuto il libero
misure autarchiche di sostituzione delle importazioni: tutto ciò che può essere prodotto
zona aurea e della zona sterlina, per cui certi tipi di importazione non si possono vietare. In
ste politiche cerca di incentivare delle
esportazioni di beni tedeschi in queste zone monetarie specifiche attraverso finanziamenti ad
hoc. Lo stato si assume di coprire parte dei costi di esportazione di queste merci verso zone
sterlina e aure perché le esportazioni vengono pagate in sterline ed oro, usati dalla Germania
per riacquistare beni in zone sterlina ed oro.
Giappone
- Mentre anni 1920s caratterizzati da esportazioni (grazie a politiche di
inflazione/svalutazione competitiva). Poi ripristino della parità aurea, 1930
(ortodossia monetaria).
- Politiche autarchiche dal 1931 in poi. Sviluppo industriale favorito dallo stato.
Legami tra Stato e gli Zaibatsu:
Industria pesante.
Industria elettrica ed elettromeccanica.
Industrie all'alta intensità di tecnologia (aviazione)
- Fine adesione al GSE 1931. Tentativo di ancorarsi all'americano effimero, perché non
ci sono ragioni di scambio tra gli Usa del new deal e il Giappone. Verso autarchie e
spesa pubblica/militare.
- Espansioni militari e ruolo delle imprese di stato: 1931-32 in Manciuria (attuale
Korea) e uscita del Giappone dalla LoN 1936 invasione della Cina.
grandi imprese che si occupano di ogni cosa (zaibatsu). Lo stato in questa situazione sostiene
e aiuta, attraverso finanziamenti e politiche di estensione della spesa pubblica, i produttori
attivare degli scambi bilaterali con gli Stati Uniti. Il Giappone prova ad ancorare la sua
Giappone era un paese che, grazie al rientro del GSE e alle politiche di apertura e ritorno
tra il Giappone e gli USA è impossibile da effettuare su basi bilaterali: il Giappone avrebbe
dovuto importare materie con un elevato grado di tecnologia, gli Stati Uniti non avevano
trans-pacifica viene eliminata dalle ragioni dello scambio tar i due paesi. Nel frattempo gli
Stati Uniti escono dal GSE, il Giappone riorienta la sua politica industriale e commerciale
agli Stati
nazionale. Nel 1931 il Giappone invade la Manciuria (attuale Corea), dove il Giappone trova
vasione
importanza. Nel 1936 lancia una grande operazione militare e tenta di invadere la Cina.
Contemporaneamente il Giappone adotta delle politiche di investimento pubblico e di crescita
dell'economia nazionale sulla spesa militare e la costruzione di prodotti necessari alla guerra.
Unione sovietica
- Rivoluzione 1917 (fine ingerenza/legami estera e fine del modello di sviluppo basato
sugli interessi esteri e zar. Diverse fasi:
Anni di forte carestia, guerre intestine, disorganizzazione sociale e produttiva
1918- 1921 (comunismo di guerra). In un contesto in cui lo stato accentra tutto
rivoluzione russa ha significato il recidere i ponti con le politiche di sviluppo russe adottate
ar era caratterizzata da un discreto
intervento statale, accompagnato da un tentativo di recupero da attuare attraverso gli
i mercati internazionali per attirare investimenti investitori, imprese e tecnologie. Tutto ciò
non colmò il divario, legato soprattutto al grado di arretratezza sociale e istituzionale della
Russia.
ancorato solo sulle logiche nazionali. Questo percorso passa per diverse fasi:
1. Dal 1918-1921: la fase iniziale è chiamata la fase del comunismo di guerra. L'unione
Sovietica esce dalla guerra, gestisce la transizione dalla guerra alla pace cercando di
modificare velocemente e in chiave collettivista la transizione verso il socialismo. Ciò
è accompagnato da guerre civili tra diverse fazioni. In questa fase lo Stato bolscevico
anni dello stalinismo sono gli anni del piano quinquennale, che prevedeva la
vista industriale vengono avviate politiche coordi
quinquennali (ogni 5 anni lo Sato poneva degli obbiettivi da raggiungere in termini di
produzione sviluppo economico). Tutto veniva pianificato e attuato da parte dello
stato, che era il proprietario di tutti i mezzi. (Germani: piano quadriennale nazista
basato su linee guida date dallo STATO a imprese PRIVATE. Nei piani quinquennali
un lato l'autarchia è un qualcosa che viene presentato come una scelta politica, in realtà
cro-economiche. La svolta autarchica avviene in
seguito alla frammentazione del commercio internazionale, le importazioni si sostituiscono
perché i paesi non hanno la valuta per pagarle. Le politiche autarchiche sono dei sistemi
parzialmente chiusi verso l
geografiche esterne ai sistemi nazionali. L'autarchia non significa l0eliminazione completa
di influenza, politiche imperiali e di annessione che possano estendere la geografia del paese.
Gli scambi avvengono anche attraverso il passaggio tra multilateralismo a bilateralismo.
no
chiusura, i controlli, la sostituzione delle importazioni. Lo Stato in questi paesi svolge un
ruolo nuovo, organizza e sovvenziona.
La Seconda Guerra Mondiale
- La seconda guerra mondiale.
- Esito delle politiche del riarmo degli anni 1930.
- Ma conseguenze dirompenti per gli equilibri economici, politici e geopolitici
internazionali.
- Su scala globale: per estensione geografica e impatto.
- Una guerra tecnologica, che sfociò in innovazioni e inedite capacità di morte.
- Una guerra tra potenze industriali, ma anche tra modelli di sviluppo
Dal punto di vista della storia economica, la seconda guerra mondiale è la conseguenza
diretta delle politiche imperiali, di domino e riarmo perpetuate nella seconda metà degli anni
ima è tecnologicamente più avanzata. La
seconda guerra mondiale ha avuto delle enormi conseguenze geo-politiche internazionali, che
hanno delle ricadute economiche molto importanti. È una guerra tra modelli di sviluppo e di
economia politica diversi (keynesismo militare della Germania vs attenzione a domanda
civile).
Conflitto mondiale
- Coinvolge quasi tutto il globo, anche i paesi neutrali.
- Due fasi e due modelli di sviluppo economico a confronto:
Quella iniziale, superiorità di chi aveva fatto «keynesismo militare» negli anni
1930 (fino a Stalingrado).
Quella dal 1942 in poi, con un progressivo rovesciamento:
Usa nel conflitto (marzo 1941 Lend-Lease Act, poi dichiarazione di
guerra dopo Pearl Harbor 7 dicembre 1941).
Italia insufficientemente preparata, mette in difficoltà la strategia
tedesca.
Errori tattico-militari: blitzkrieg realmente possibile? Guerra su due
fronti?
- 4 grandi regioni di commercio, investimenti e gestione delle risorse, con relativi
«entroterra»:
Anglosas
Europa centro-orientale (a geografia variabile).
Sovietico (chiuso, praticamente autarchico, salvo gli aiuti ricevuti dal Lend
Lease).
Orientale (Giappone, risorse e conflitto con Usa e paesi coloniali).
È un conflitto militare, coinvolge quasi tutto il globo anche i paesi neutrali in quanto
partecipano indirettamente alla guerra. Dal punto di vista dei combattimenti e del
coinvolgimento economico industriale si articola in due fasi distinte. In queste due fasi si
gioca lo scontro tra i diversi modelli di sviluppo. Il primo è determinato da una fase iniziale
(dal 1939-1942). In questa fase iniziale, la Germania riesce a sfondare la resistenza degli altri
paesi in quanto è il paese militarmente e tecnologicamente più avanzato del mondo. La
Germania per il suo modello di sviluppo economico che ha impostato negli anni 30 ad avere
la maggior massa di armi e tecnologia. Dal punto di vista del dibattito pubblico, tutto sembra
far capire che le dittature e i paesi che usano la spesa militare come leva di sviluppo
economico sono i paesi più forti nello scontro militare. Questa visione viene capovolta
dello stato nella conduzione della guerra. Già prima di entrare in geurra, gli USA cominciano
a giocare un ruolo importante come arsenale per gli altri paesi e concedono prestiti ai paesi
alleati (anche URSS) attraverso il Lend-Lease Act. Dopo il bombardamento di Pearl Harbor
mostra la superiorità industriale del paese e ribalta le sorti della guerra. L'inizio della guerra
coincide con la massima forza della Germania che aveva accumulato molte risorse militare
nel decennio precedente, e via a via le esaurisce. La seconda fase della guerra vede il dispiego
della forza industriale americana, che durante la seconda guerra mondiale ha uno sviluppo
economico considerevole. È una geurra che si caratterizza per una forte regionalizzazione
del commercio: la gestione del commercio militare si divide in 4 sotto-regioni, con dei paesi
che hanno degli entroterra. La regione anglosassone, che include gli USA, gli UK e l'America
latina. L'Europa centro-orientale che ha una geografia variabile ed è basata sulla capacità
della Germania di conquistare i territori, la Russia, grosso monoblocco autarchico e chiuso ed
il Giappone.
Gestione della guerra
- Una guerra tecnologica, amministrativa e industriale.
- Pianificazione come centrale in ogni paese. A differenza della Grande guerra, gli stati
entrano in guerra con un apparato burocratico già costituito.
- Rinuncia del mercato come fattori di allocazione delle risorse. Controllo dei prezzi,
delle produzioni e del commercio.
- Stato presenta anche negli Usa. Superare il divario originario tra Asse e paesi Alleati
importante. Alleanza tra stato e Big Science. Esempio: il progetto Manhattan (Stato
US + Università private + Scienziati fuoriusciti + imprese chimiche americane).
Dal punto di vista della gestione della guerra, vi è una grossa differenza tra la prima e la
seconda guerra mondiale. Durante la prima guerra mondiale i paesi imparano durante la
guerra ad amministrare la macchina pubblica per la conduzione economica della guerra.
Durante la seconda guerra mondiale tutti i paesi entrano in gioco con una macchina
amministrativa e una pianificazione militare già pianificata.
Il paese in cui si assiste a una trasformazione importante delle logiche economiche e
produttive sono gli Stati Uniti. Oltre ad entrare in guerra, negli USA lo Stato si assume un
ruolo inedito nella conduzione della geurra. Quando entrano in guerra sono poco preparati:
non arriva la libera iniziativa e il mercato, arriva il governo che costruisce acciaierie ed
impianti industriali e rassicura le impres
lascia la gestione degli investimenti alle imprese privata (paga loro i nuovi impianti). Gli Stati
Uniti finanziano una spesa pubblica smisurata per tutte le industrie necessarie alla guerra, in
particolare nel Progetto Manhattan che porta alla creazione della bomba nucleare.
La produzione di aerei militare durante la 2° guerra mondiale è estremamente elevata per i
leati.
orientato nella spesa militare, oltre quello non può andare. Nel campo alleato si assiste a una
riconfigurazione progressiva della produzione civili in produzione militare che si traduce in
uno sviluppo produttivo e industriale importante.
09/12/21
Gli anni del miracolo economico e del Sistema di Bretton Woods
(1946-1973)
Lo sviluppo grazie alla cooperazione
- Decenni di forte crescita economica per alcuni paesi. «Il miracolo economico» o «les
trente glorieuses» in Europa.
- Le basi per lo sviluppo di economie asiatiche (Giappone, ma anche Hong Kong,
Taiwan, Corea del Sud).
- Le basi invece per la povertà e il mancato sviluppo per altre economie (Africa e alcuni
paesi latino-americani).
- Il sistema di Bretton Woods: una nuova istituzione economica/regole del gioco.
- Un approccio multilaterale (e non una ri-globalizzazione) su basi spesso regionali
-
Il secondo dopo guerra è stato caratterizzato da delle nuove regole del gioco internazionali,
il sistema di Bretton Woods
guerra mondiale, i paesi che stavano vincendo (USA e UK) si riunirono a Bretton Woods in
Canada. I delegati di queste nazioni discussero il futuro assetto economico del mondo dopo la
fine della guerra e misero a punto un sistema volto a evitare gli errori del passato. Questo
sistema coincise con un periodo di prosperità e crescita economica senza precedenti, sia da
un punto di vista quantitativo che qualitativo. Le società europee iniziarono a rassomigliano
alla società americana. In Europa arrivò il consumo, la società di massa e il benessere
economico.
Il benessere economico e le regole del gioco sono strettamente collegati: le regole del gioco
stabilite a Bretton Woods servivano ad applicare delle politiche per incentivare la crescita
economica, la piena occupazione e gettavano le basi per una cooperazione internazionale in
campo economico, sociale e politico. Queste regole cercarono di evitare i problemi
fuoriusciti dopo la prima guerra mondiale, come il nazionalismo economico,
di ricreare artificialmente il sistema liberale ottocentesco, come dopo la fine della prima
guerra mondiale. Si cerca di creare un nuovo sistema basato su nuovi principi, che in parte
coincidevano con le idee keynesiane e la credenza che lo Stato avesse il compito dello
sviluppo economico e il benessere dei cittadini.
Dal punto di vista europeo sono anni di crescita economica; dal punto di vista asiatico si
iniziano a gettare le basi per la crescita economica. Presentano, però, una forte ambiguità:
a situazione è
diversa. In Africa vi è un profondo periodo di decolonizzazione e di indipendenza politica,
che non ha però portato a una piena indipendenza economica e a un fiorire delle economie
nazionale dei paesi post- merica Latina la situazione è
diversa rispetto a quella europea.
Il sistema istituito a Bretton Woods da un punto di vista teorico cercava di reintegrare i
sistema di pagamenti globale. Tutto ciò non significava ricreare una globalizzazione come
quella ottocentesca. Da un lato gli scambi non si basavano su principi di libertà e
automatismo, gli stati partecipando a istituzioni comuni garantivano che il sistema
funzionasse. Non era più il mercato che si autoregolava perché era efficiente, erano gli stati
che con le loro politiche rendevano efficiente il sistema. Per questo non si parla di
nca
creazione di sottoinsiemi
regionali.
Questo approccio, anche se multilaterale (i diversi paesi partecipano insieme alle regole del
gioco), avviene in un contesto politico internazionale ben definito, ovvero quello della
Guerra Fredda
Uniti nella sfera occidentale e nella
integrazione economica, ma anche di spartizione geopolitica del mondo da parte di queste
due potenze.
Crescita annuale della produzione nei diversi paesi
paesi che, dal punto di vista della produzione
industriale, conoscono dei livelli di crescita sostenuta. La Germania Federale, paese
passa da una crescita del 1.3% a 5.6%. Il Giappone registra dei fenomeni di crescita del 9.5%
-
Più un paese è arretrato, più ha delle dinamiche di crescita rapide.
- in cui ci sono
regole strette e permeanti e a cui gli stati e i governi partecipano attivamente.
La crescita economica è il frutto di politiche economiche specifiche a livello nazionale e
internazionale, decise durante la seconda guerra mondabile per cercare di evitare gli errori
della prima guerra mondiale e della ricostruzione dopo il primo conflitto mondiale.
Bretton Woods era di elaborare un sistema multilaterale, in cui tutti i paesi dovevano
partecipare su basi egalitarie alla creazione di istituzioni economiche che avevano il compito
di mantenere il governare economica internazionale.
Idea comune per garantire pace, prosperità e integrazione die mercati nel dopoguerra non si
doveva tornare a alla globalizzazione ottocentesca e agli scambi, ma un sistema orientato
verso la crescita, cooperazione poteva essere garantito solo con la presenza di organizzazione
internazionale che facevano da garanti del funzionamento del sistema economico
internazionale. A Bretton Woods pensarono a 3 organizzazioni specifiche, ognuna con uno
specifico compito. La prima era il fondo monetario internazionale, che ha come compito
sorvegliare le questioni relative alle monete, la parità delle monete e inerenti alla bilancia dei
pagamenti dei singoli stati. Fondo comune che in caso di squilibrio monetario interviene
prestando soldi o capitali. In caso di squilibri gravi, il fondo monetario internazionale
autorizza a svalutare una moneta. La differenza di vedute tra White e Keynes fu rispetto a
quale moneta usare. Entrambi credevano di basare sistema su cambi fissi, e il FMI doveva
controllare gli scambi di merci a livello globale evitando nuove guerre e discriminazioni
tariffarie. L'ITO non venne mai creata perché rappresentava una visione troppo stringente,
avrebbe dovuto controllare ogni merce a livello globale. Al suo posto fu creato il GATT, che
serviva ad armonizzare le . Erano previsti dei round in cui i paesi facevano e si accordavano
sul livello tariffario da raggiungere. Il mondo immaginato a Bretton Woods non rassomiglia a
quello immaginato a Versailles, in cui si voleva tornare al passato. Le regole fissate a Bretton
Venticinquesima lezione
Le organizzazioni di cui abbiamo parlato riflettono le idee di Douglass, secondo cui esistono
delle regole del gioco e delle organizzazioni che plasmano e vengono plasmate dalle regole
miliare di questo sistema. Il sistema di Bretton Woods è basato sui cambi fissi, le monete
hanno un valore relativo le une con le altre fisso. Una sola moneta esprime un valore
convertibile in oro, ovvero il dollaro. Dal punto di vista monetario, il sistema di Bretton
Woods è simile al GSE, del periodo precedente: solo una moneta è convertibile che è quella
differenza del GES, questo sistema per non fallire poggia sulla cooperazione internazionale
(tutti gli stati si impegnano a rispettare le regole del gioco internazionale). A differenza del
lo spirito di cooperazione internazionale. Se vi sono squilibri, non sono i paesi singoli che
intervengono con politiche individualiste per correggere questi squilibri, ma è il FMI. Il FMI
ha due modi di agire: per squilibri lievi, compie iniezioni monetarie; per squilibri gravi,
stabilisce nuove parità (gestisce le rivalutazioni e svalutazioni). È impossibile il ripetersi di
-
La svalutazione impedisce che si sviluppino delle svalutazioni competitive (stati svalutano la
Impedisce anche che alcuni stati compiano delle politiche opposte, come tenere il valore della
moneta artificialmente alto per attirare degli investimenti (Italia con quota 90). Le politiche di
BW sono estremante egalitarie perché nessuno può mettere in atto politiche che alterino i
fattori di competitività relativa di un paese in questo contesto. Il garante della cooperazione
sono gli stati, i governi e le autorità politiche di ogni paese, chiamati a fare politiche di
sviluppo e redistribuzione (nascita moderna tassazione progressiva). Il sistema di Bretton
Woods si basa sul ruolo dello stato da controllore.
Questo periodo grazie a una nuova moneta internazionale, dei cambi certi e stabili e delle
regole del gioco uguali per tutti, fanno in modo che in questo periodo esploda il volume delle
esportazioni. I paesi riescono a esportare al commercio internazionale, con dei tassi di
crescita elevati.
Dopo la distruzione del mercato internazionale tra le due guerre, durante il periodo grazie alle
regole del gioco, il commercio internazionale ha u
garantita dalle questioni monetarie: si commercia facilmente con una moneta comune,
logiche comuni e la possibilità di misure il valore relativo delle merci appartenenti a diversi
paesi. Grazie al GATT, che attraverso i diversi round ha contribuito ad abbassare
progressivamente le tariffe doganali del commercio internazionale. Non si tratta di trattati
bilaterali, ma sono trattati commerciali globali fatto tra tutti i paesi che partecipano al GATT
e negoziano i livelli tariffari di molti prodotti. Nella storia del GATT vi sono due round di
particolare successo: il round di Ginevra che riduce del 26% la tariffa doganale. Il Kennedy
round, che dura per 3 anni, vede una riduzione del 38% delle tariffe doganali. Il Tokyo round
del 33%. Le tariffe doganali vengono progressivamente abbassate in modo coordinato. Tutti i
paesi si riuniscono e per negoziare la riduzione tariffaria di molte merci, decidendo di
stabilire dei livelli di protezioni doganale che valgono per tutti i paesi del sistema economico
internazionale.
Il problema della politica internazionale.
- Che genera rischi, ma anche opportunità di sviluppo.
- Sotto una leadership chiara: o meglio egemonia, quella degli Stati Uniti:
Monetario. Il dollaro al centro del sistema (voluto da White), su cui poggia la
stabilità (e il benessere) degli altri paesi (Keynes proponeva il Bancor,
riproposta poi Kaldor).
come punto di riferimento del sistema (Keynes era contrario a ciò). Il secondo fattore che
europei a recuperare dopo la guerra. Il terzo fattore è la guerra fredda, periodo storico
costellato da tensioni che si traducevano con un impegno militare, economico e diplomatico
importante per gli USA.
-industriale": la guerra
fredda e gli scontri hanno permesso che emergesse negli USA e nei paesi che partecipavano
alla NATO un nuovo approccio alla spesa militare, la domanda civile e crescita industriale. I
paesi che si erano focalizzati sulla domanda militare, a scapito della domanda civile. Nel
contesto della guerra fredda
generalizzata ma tutti gli stati programmano in tempo delle spese militari, in ricerca e
sviluppo per garantire un progresso continuo delle tecnologie militari. Al tempo stesso
se militarmente forte, non deve solo avere tecnologie militari
tero.
- Come? 13,5 Billions dollars (circa il 2% del PIL USA) sotto forma (principalmente)
Germania). L'approccio che prevalse dopo la fine della seconda guerra mondiale era
.
- La nascita della «economia mista». Cioè impresa pubbliche e private.
- Nuovo ruolo dello stato: pianificatore, welfare e benessere
- Ridistribuzione della ricchezza e logiche keynesiane: spesa pubblica, tassazione e
ruolo «moltiplicatore» dello stato in settori considerati centrali per lo sviluppo.
- del processo di nazionalizzazione di
risorse e di industrie strategiche per lo sviluppo economico (Carbone e Elettricità, es.
Charbonnages de France, EDF)
- Germania (VIAG - Vereinigte Industrieunternehmungen AG) e Italia eredita dal
passato (IRI) ma con no
ENI (Mattei e strategie specifiche per il petrolio e gas naturale).
- Imprese pubbliche: da avanguardie dello sviluppo economico nel contesto keynesiano
a imprese inefficienti?
Dopo la seconda guerra mondiale lo Stato assume il ruolo di controllore, gestore e regolatore
dei mercati internazionali, ma anche quello di imprenditore e pianificatore nelle singole
economie europee. Le economie europee del periodo di Bretton Woods sono modelli di
economia mista, in cui alla libera iniziativa privata è affiancato nei settori strategici il ruolo
dello stato, che assume il controllo diretto di una serie di attività economiche.
Il compito dello stato è distribuire il welfare, aiutare lo sviluppo economico e diffondere il
benessere. In una serie di settori si riconosce che gli investimenti privati sono a volte
inefficienti, per cui lo stato interviene. Queste sono logiche keynesiane, in cui lo stato ha un
ruolo importante (investe, pianifica, distr
massimo sviluppo delle imprese pubbliche, imprese possedute direttamente dallo stato. Ci
sono dei paesi che adottano politiche di nazionalizzazione di interi settori: lo stato requisisce
ai privati interi settori produttivi (Francia e Inghilterra hanno nazionalizzato risorse,
infrastrutture e industrie). La creazione delle imprese pubbliche è basata sulla credenza dello
stato che i trasporti e le risorse sono beni pubblici. Lo sviluppo di queste risorse non deve
seguire le logiche economiche del mercato. Lo stato deve garantire attraverso gli investimenti
che tutti i settori che usano queste risorse possano svilupparsi grazie a questi interventi statali.
Il cammino europeo.
- 1951: Ceca. Carbone e acciaio (Francia, Germania, Belgio, Lussembrugo e Italia).
- 1957: Trattato di Roma, Mercato Unico Europeo, EEC.
- 6 paesi originari (Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), poi
estensione ad altri.
- Importante: creazione di un mercato unico, come visione politica.
- Creazione anche della tariffa unica europea, con abbattimento progressivo delle tariffe
divenire e della costruzione progressiva (in effetti conclusa nel 1992, in un contesto
istituzionale completamente diverso, cfr. infra) Altra associazione multi paese: EFTA
(1960) da altri paesi (Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e
Regno Unito)
o di costruzione europea, ovvero il
cammino europeo, processo in cui si immagina una serie di istituzioni che dal punto di vista
commerciale, politico e diplomatico possano favorire un processo di integrazione
continentale, considerato importante per la pa
unitaria, con il Trattato di Roma viene istituito il mercato unico europeo. Il mercato unico
immagina che lo scopo del mercato unico europeo sia la creazione di un mercato continentale
senza tariffe doganali. Nel 1962 viene creata una direzione europea unica per la concorrenza
e vigilare che le imprese siano competitive. L'EFTA viene fondata a idee simili al trattato di
Roma, ma dai paesi del Nord Europa. L'idea è quella idi creare delle macro-organizzazioni
- Due
globalizzazione ottocentesca.
-
esempio).
- Una regionalizzazione del commercio alla Sovietica. Il Comecon
- Bulgaria, Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Urss, poi esteso a tutte le
repubbliche socialiste sovietiche.
- Funzioni: coordinamento tra pianificazione economica interna e commercio
- Imp. Formazione dei prezzi nelle economie pianificate come non legato a dinamiche
di mercato.
- Coordinazione particolarmente difficile, per scambi e per quantità. Nord-Sud. Le
nuove relazioni economiche
- blocchi della
guerra fredda, USA e URSS, sono due mondi separati che non possono commerciale. Oltre
alle difficoltà di ordine monetario e istituzionale, dopo la seconda guerra mondiale durante la
dei due spazi. Vi sono alcuni scambi, ma avvengono su basi bilaterali, negoziate e regolate
processo di industrializzazione era stato avviato tra le due guerre con i paini quinquennali,
mentre gli altri paesi che divengono socialisti in seguito hanno gradi di industrializzazione
inferiore.
Le funzioni del Comecon sono il coordinamento tra la pianificazione economica interna di
parte dei diversi governi che adottano strategie di produzioni specifiche. Il Comecon serve a
gruppo sovietico. Vengono quindi gettate le basi per porre una coordinazione economica tra
le diverse economie pianificate, consentendo una commercializzazione di prodotti al loro
interno. Il coordinamento svolge un ruolo importante: mentre nel blocco occidentale, si tenta
di reintegrare i mercati. Nel caso del blocco sovietico, il mercato non esiste poiché nelle
economie socialiste il prezzo non viene deciso dal mercato, ma sono i paesi stessi che
decidono il prezzo delle merci. La coordinazione dei flussi di merci in entrata e uscita dei
diversi paesi assume un valore importante.
Nord-Sud.
- Le nuove relazioni economiche internazionali Indipendenza politica raggiunta in
diverse fasi (anni 1940, 1950, 1960 e 1970) Indipendenza pacifica, indipendenza
violenta La Francia, AEF e AOF e il momento «Eurafricano » Le colonie Inglese e il
momento imperiale del nuovo «Commonwealth» Da un mondo coloniale a quello
- -
sono lo studio di ciò che avviene nei paesi coloniali e ex-coloniali. Nel corso del secondo
dopoguerra si pongono delle relazioni economiche internazionali nei rapporti tra il Nord del
mondo (paesi colonialisti e sviluppati) e i paesi del Sud (meno sviluppati). Nel corso degli
-
altri in modo violento attraverso guerre civili e rivoluzioni. Le dinamiche politiche che
determinano la tipologia di indipendenza alla quale arrivano i paesi influenzano in seguito le
dinamiche alla vigilia della decolonizzazione e lo sviluppo successivo. Le colonie belga e
francesi sono gestite da entità come la AEF e la AOF, collegate alla madrepatria. Il Belgio e
europea. Le colonie sono considerante parte del processo di integrazione europea, con la
decolonizzazione questi paesi vengono tagliati fuori dal processo di costruzione europea.
Trovano un sostituto dalle relazioni tra i paesi africani ed europei, in nuove relazioni tarda
i decolonizzazione
politica (non diventano solo indipendenti dal pov politico dalla madrepatria), ma vengono
colonialisti hanno adottato politiche di sviluppo mirate nella creazione di infrastrutture e
messa al valore delle risorse coloniali per cercare di portare le materie prime di questi paesi al
mercato unico europeo. Finita la colonizzazione, queste economie vengono inserite nel
contesto della guerra fredda.
che non
mercato integrato al quale questi paesi partecipano come fornitore di materie prime.
Il problema di questo tipo di relazione tra Nord e Sud, ovvero un Nord che acquista le materie
prime e da via a dei processi di investimento diretto per sfruttare le risorse e il Sud che può
solo offrire materie prime, è la nascita di rapporti tra Nord e Sud sbilanciati a favore di chi
controlla i mercati del Sud del mondo. Quest'ultimo sono alla merce delle grandi fluttuazioni
che esistono tra i prezzi delle materie prime. Questi paesi sono delle staple economies, le
esportazioni sono importanti per la bilancia dei pagamenti. L'abbassamento del costo dei
prodotti è drammatico per queste economie, queste economie subiscono le tenednze del
mercato.
La situazione della Bilancia Commerciale.
- Tesi di Bairoch: dinamiche di sviluppo Gerschenkroniane non possibili per il terzo
mondo, perché:
Ritardo troppo grande
del Terzo Mondo come «risorsa» da parte di attori collocati nel «Nord»
economica
Ma anche organismi dediti allo sviluppo, come la Banca Mondiale,
economica, subi
esportazioni, le importazioni sono superiori. Esportano materie prime, il cui prezzo scende, e
devono importare prodotti industriali e sofisticati. Sono paesi sottosviluppati ma non hanno
messo in campo delle dinamiche di sviluppo attraverso dei fattori sostitutivi simili a quelli dei
i fattori sostitutivi non sono possibili per il terzo mondo perché il ritardo dei paesi del terzo
mondo rispetto al primo mondo è incommensurabile. Non solo è grande in termini di
conoscenze, competenze e le tecnologie. Questi paesi sono colonie da diversi decenni, senza
delle competenze necessarie per rendere un paese autonomo. Le politiche di sviluppo
economico si traducono in inefficienze, in quanto sono politiche artificiali e basate su
competenze specifiche. Bairoch individua un quarto fattore che blocca il processo di sviluppo
dei paesi del terzo mondo durante il periodo di Bretton Woods, ovvero il ruolo degli attori
economici che portano avanti le politiche di sviluppo. In questi anni nei paesi del terzo
mondo, agli stati coloniali si sostituiscono nuovi attori ovvero le imprese multinazionale. Una
ate da attori o
governi locali. Le imprese multinazionali investono e usano il paese con risorsa di materie
prime e prodotti per le produzioni industriali del Nord del mondo.
Bairoch individua una serie di ragioni istituzionali, politiche, di ritardo relativo e politiche
in indipendenza economica.
Le organizzazioni di Bretton Woods sono state inefficaci per gli investimenti e lo sviluppo
del sud del mondo, perché gli investimenti della banca mondiale erano controllati dai bisogni
delle multinazionali che investivano in questi paesi. Le stesse politiche di sviluppo portate
avanti dagli organismi di Bretton Woods non hanno dato ai paesi ex-coloniali degli strumenti
per portare avanti politiche di sviluppo industriale ed economico autonomo, ma hanno
approfondito le strategie di sviluppo da parte degli attori del nord del mondo.
Sviluppo bloccato o sviluppo impossibile?
- In alcuni paesi, sviluppo industriale e tecnologico durante il periodo di Bretton
Woods:
Giappone
Corea del Sud
- Alcuni paesi a sviluppo medio, pianificato, ma che non emergono in questa fase
Cina (grande balzo in avanti, 1958)
India (modello di economia mista)
- Paesi a sviluppo bloccato
Terzo mondo
Molte aree dell'America latina
Vi sono una serie di Paesi che nel periodo di Bretton Woods non diventano economie
centrali, ma gettano le basi per un futuro sviluppo economico. Il Giappone e la Corea del Sud
si gettano le basi per uno sviluppo economico e tecnologico importante. Il Giappone, paese
già industrializzato, durante la guerra è interessato da distruzioni. Viene occupato dagli USA
che intervengono dando impostazioni economiche e sociali (abolizione delle zaibatsu). Il
Giappone entra in una fase di acuto sviluppo tecnologico e industriale perché il governo porta
avanti politiche di intervento per creare grandi imprese, soprattutto attraverso investimenti
porta avanti una politica di industrializzazione e sviluppo economico massiccio. Questa fase
non si traduce in uno sviluppo economico immediato in quanto la Cina è arretrata e agricola.
Ma le politiche del grande salto in avanti rappresenta un periodo di incubazione per lo
he
da parte del governo. Lo Stato diventa possessore di una serie di imprese. Queste politiche
non portano a risultati immediati, ma gettano le basi per sviluppi successivi.
A.H. Amsden (2001)
- Processo di investimenti (develop. Finance), istituzioni, élites, trasferimento
tecnologie etc. risulta in un quadro non inscrivibile sempre nelle idee di
Gerschenkorn.
1. Staying behind (retroguardia rispetto al Sneaking up o soaring ahead)
Pakistan e Filippine
2. Stumbling back (retrocessione) alcuni paesi latinoamericani (Argentina
ad es.)
3. Sneaking up (silenziosa ascesa) Taiwan, Singapore, Hong Kong, Corea
del Sud.
4. Soaring Ahead (emergenti) (Brasile? Cile?)
La cosa che accomuna i paesi sottosviluppati è l'importante ruolo dello stato (Giappone, Cina,
India e paesi africani). Amsden analizza il processo di investimento da parte degli stati (le
istituzioni create, i processi di trasferimento tecnologico) e mostra che ci sono paesi in cui le
politiche statali hanno avviato processi di sviluppo economico. Lo studio evidenzia paesi
appoggia sulla presenza di grandi « Keiretzu », nuova forma aziendale che prende il posto
degli « Zaibatsu » pre-1945. Alla base del toyotismo: forma di gestione meno rigida, che
Uno degli aspetti fondamentali di questo approccio è dato dal ruolo che i governi hanno verso
Giappone
- Il ruolo del governo giapponese nel finanziamento
-
sviluppo industriale e crescita delle esportazioni.
- Che si appoggia sulla presenza di grandi «Keiretzu», nuova forma aziendale che
prende il posto degli «Zaibatsu» pre-1945.
- Alla base del toyotismo: forma di gestione meno rigida, che punta alla competitività
anche
Uno dei paesi che si incuba è il Giappone, economia già sviluppata in cui lo stato ha sempre
avuto un ruolo importante per lo sviluppo. Lo strumento principale usato dal governo
giapponese per adottare politiche industriali è il MITI, ministero del commercio e
dal mercato, bensì dal ministero stesso, portatore di una serie di politiche di integrazione.
Dopo il periodo di occupazione militare americana, non esistono più le zaibatsu. vengono
Ventisettesima lezione
Cap. 9 La lunga crisi del sistema keynesiano e la fine del blocco sovietico
La lunga fine di Bretton Woods
- Coincide con la crisi del modello keynesiano di politica economica? In parte no:
keynesismo persiste alla fine di Bretton Woods. Dopo la sua fine, si pongono però le
basi per la fine dello stato keynesiano.
- Infatti, crisi economica torna, crescita bloccata, un fenomeno nuovo, la
«stagflazione». La spesa pubblica si trasforma in debito.
- Anche nelle economie socialiste, crisi del sistema e riforme impossibili e peso sullo
onomia globale.
- Fluttuazioni anziché stabilità nella crescita come nuove coordinate degli anni 1970,
1980 e 1990.
- Si pongono le basi della nuova globalizzazione (cfr. Prossimo capitolo), ma gli anni
1970, 1980 e 1990 sono anni transitori
sistema che si era costituito alla fine della seconda guerra mondiale e che aveva garantito
stabilità, crescita economica e benessere per una parte del mondo, comincia ad andare in
crisi. Parallelamente comincia a modificarsi anche una delle caratteristiche principali della
geopolitica internazionale di Bretton Woods, ovvero lo scontro tra Est e Ovest.
questa transizione non solo si mette fine al sistema di Bretton Woods, ma cambia radialmente
0 non solo non esistono più le
blocco socialista. Questo periodo non rappresenta un periodo di crisi solo per il mondo
-
nuova economia ovvero la globalizzazione deregolamentata del mondo, caratterizzata
stati e la mancanza
diverse.
I punti deboli del sistema di Bretton Woods.
- Il doppio ruolo del Dollaro:
Mezzo di pagamento internazionale.
Riserva delle altre banche centrali.
- Questo significa che per espandere la liquidità complessiva del sistema economico
internazionale (necessaria alla crescita economica).
- Ciò in realtà comporta difficoltà tecniche e contraddizioni economiche che, nel caso
del dollaro, sono riassunte nel «dollar gap».
IL principale punto debole del sistema di Bretton Woods era la moneta Bretton Woods nel
1944 si era trovato un compromesso tra USA e Gran Bretagna, tra le idee di Keynes e di
White circa la scelta della moneta internazionale. Keynes proponeva una moneta sintetica,
White il dollaro. Nel sistema di Bretton Woods il dollaro ha un doppio ruolo: da un lato è il
mezzo di pagamento internazionale per antonomasia (viene usato in tutte le transazioni
internazionali). Nel sistema di Bretton Woods, essendo un GSE, il dollaro serve anche come
riserva per le altre banche centrali. Il dollaro viene conservato, come se fosse oro, delle
banche centrali perché la parità di cambio è garantita in dollaro. Ciò comporta un problema
in
Il dollaro non è solo una moneta internazionale, è anche la moneta degli Stati Uniti. Per
espandere la liquidità gli USA devono essere in grado di espandere anche la loro riserva
devono avere più oro. Per avere più oro, gli USA devono avere dei processi di crescita
che si sviluppa durante il periodo di Bretton Woods è la mancanza di dollaro. Gli USA non
sono mai riusciti ad espandere la loro liquidità fino a quanto era richiesto dal sistema
internazionale. I dollari richiesti erano sempre di più rispetto a quelli che la Federal Reserve
poteva stampare. Questo fenomeno è chiamato dollar gap e rappresenta il problema
principale che ha accompagnato questo sistema economico internazionale.
Il «dollar gap»
- Punto debole del sistema di Bretton Woods: il dollar gap è «la differenza tra quantità
Il dollar gap può essere definito come la differenza tra quantità di dollari necessari
sistema di Bretton Woods sono definiti dalle riserve auree degli Stati Uniti. Il dollaro ha una
re dollari a seconda delle proprie
riserve auree. Il dollar gap sono un problema strutturale del sistema di Bretton Woods, sin
sufficienti. Una delle finalità laterali del piano Marshall era iniettare liquidità nel sistema.
Il dollar gap non è un problema facilmente risolvibili dagli USA proprio per la posizione
autosufficiente e talmente preformante dal punto di vista economico che sarebbero paesi
esportatori di prodotti industriali. Attraverso le esportazioni attiravano i dollari presenti nel
sistema e non riuscivano a farli uscire dal mercato nazionale per farli entrare nel sistema
internazionale. La bilancia dei pagamenti americana era attiva e quindi creava una situazione
riducono il DG)
tre crisi del Dollar-gap.
- Anni 1940: Il piano Marshall era servito anche a questo (crea la base monetaria per
equilibrare la bilancia dei pagamenti americani)
- -
Round (del Gatt) e della riduzione della spesa e del deficit pubblico americano.
- Anni 1970: tensione decisiva, abbandono del sistema da Parte di Nixon.
La prima crisi si ha negli : il piano Marshall serve come valvola di sfogo alla
mancanza dei dollari nel sistema. La seconda crisi della bilancia dei pagamenti americana e
di squilibrio del sistema sono gli anni Kennedy
con il boom economico internazionale e la richiesta di dollari da parte del sistema economico
internazionale. Si crea una delle tensioni principali rispetto al dollar gap. Kennedy si fa
frontier
multinazionali. McNamara ideatore della politica della nuova frontiera ipotizzò una riduzione
della spesa pubblica americana come un modo per arginare al problema del dollar gap. Il
problema del dollar gap riemerge agi inizi degli
continuare a portare avanti politiche monetarie per salvare un sistema, decise di porre fina al
problema della parità aurea del dollaro, stampando cartamoneta indipendentemente dalle
riserve auree americane.
Perché gli Usa smettono di sostenere la base monetaria del sistema di Bretton
Woods?
- -
Taylor, cfr. Lezione 3):
- «Quando una moneta nazionale di un paese è usata come base del sistema
la propria economia nazionale per continuare a far funzionare quel sistema o sacrificare il
Secondo il dilemma di Triffin, quando una moneta di un paese viene usata come base del
sistema internazionale a cambi fissi, all'interno del paese si genera una tensione tra interessi
nazionali e interessi internazionali del sistema. Uno stato la cui moneta è la base del sistema
economico internazionale non è libero di adottare delle politiche monetarie autonome e
indipendenti (perché ciò che fa ha ripercussioni internazionali).
Le alternative che gli USA avevano di fronte erano due: la prima è la riduzione del dollar gap
stampa di più, ma la moneta vale
meno). La moneta, usata come riserva monetaria dagli altri stati, vale meno e si creano
squilibri a tutto il sistema. Fornire liquidità al sistema si traduce in sfiducia verso la moneta,
svalutazione della moneta e inflazione (scelta antisistema che mina il sistema a tassi fissi).
L'alternativa è che gli USA devono mantenere la loro convertibilità in oro, alzando però il
loro tasso di interesse per evitare che gli investimenti affluiscano nel paese. Ciò si traduce in
un effe
- Shock petrolifero (il primo, 1973, cfr infra) e aumento dei prezzi, avvio fase
fortemente inflazionistica.
-
fine parità e instabilità.
- Inflazione, instabilità, rallentamento crescita economica, aumento debito pubblico
1983 è la merce più improntante a livello globale, in quanto è la base di ogni mobilità, di
chimica. Il petrolio è una merce che nessun paese, ad eccezione di quelli
che lo hanno nel territorio, può evitare di importare. Quando si alza il prezzo del petrolio
inflazione
generalizzato di ogni cosa in quanto il petrolio serve per produrre o trasportare tutto. Vi è
Oltre ciò aumenta anche il costo energetico. Il petrolio è una merce che va importata in
dollari: la bilancia dei paesi si trovano in difficoltà per il costo alto del petrolio. Lo shock
petrolifero si innesta su problemi monetari pre-
tensioni monetarie e macro-economiche. I paesi decidono quindi decidono di abbandonare
Bretton Woods, un sistema diviene una specie di gabbia monetaria. Al sistema dei cambi
valore relativo. Dal periodo di grande stabilità del periodo precedente, si arriva a un periodo
di instabilità, in cui le autorità monetarie di ogni paese adottano politiche monetarie
autonome. Tutto ciò si innesta in un periodo di inflazione e la crisi petrolifera genera una crisi
economica generalizzata, causando una perdita di competitività dei paesi che non avevano il
petrolio. I paesi hanno tentando di investire nell'economia salvando imprese, posti di lavoro,
ione in cui non si
usciva dal problema della stagnazione. Gli investimenti pubblici, a differenza di ciò che
sosteneva Keynes, non si sono trasformati un fattore moltiplicatore, ma si sono trasformati in
Nel 1975 viene convocato il primo G7, convocato a Rambouillet in Francia, dove si sancisce
i
pensava che il mercato potesse favorire un aggiustamento automatico. Questa può essere
pubblico.
- Dinamica nuova: la stagflazione, inflazione associata a stagnazione economica, che
blocca le dinamiche keynesiane di sviluppo.
-
monetari per la fine di Bretton Woods. Il costo di un barile di petrolio aumenta di 5 volte dal
1972 al 1973. In 10 anni, con un secondo shock petrolifero, il costo aumenta di 10 volte.
accordo
intra-governamentale tra i paesi esportatori e produttori di petrolio, che decide di cambiare la
politica dei prezzi e delle concessioni del petrolio, imponendo un tariffario del petrolio
diverso. Per i paesi più sviluppati (europei), che devono importare più petrolio, questa
situazione causa uno stop alla crescita economica. Nelle economie occidentali ritorna la
imprese che falliscono. L'inflazione distrugge i profitti. A tutto ciò, gli stati europei
estendono il loro impegno in economia, con politiche di nazionalizzazioni. Lo stato interviene
La scuola di Chicago
Nascono nuovi approcci rispetto alla logica keynesiana: la «scuola di Chicago».
-
deficit spending), espansione moderata della base monetaria. Più aumenta la spesa
pubblica, più aumentano i tassi di interesse.
- La domanda (matrice keynesiana) non è più al centro di politiche di stimolo. Il pieno
impiego non è raggiungibile. Esiste un «tasso naturale» di disoccupazione.
- Politiche supply-side per controllare i prezzi attraverso la competizione, la riduzione
delle tasse e dei servizi.
- Liberalizzazioni, deregolamentazioni e privatizzazioni. Lo stato è considerato un
elemento di inefficienza nel sistema, il cui ruolo va ridotto e ridimensionato il più
possibile.
- Impatto
ispira le politiche monetarie ed economiche Usa degli anni di Raegan (1981-1989),
della Thatcher (1979-1991) e successivamente quelle dei paesi Europei (e non solo).
In questo periodo emergono le idee della scuola di Chicago, i cui membri sostenevano che il
crisi e la disoccupazione. Questi economisti credevano nel controllo assoluto nel controllo
dell'offerta monetaria (contro a stampa carta moneta). Le autorità monetarie devono
Uno stato deve garantire dei tassi di interesse bassi per rilanciare gli investimenti.
Secondo la scuola di Chicago la domanda non è posta al centro, gli stati non devono fare
-
competere, rilanciare i loro investimenti e di competere tra loro. Secondo questo tipo di idee,
attraverso la competizione il mercato è capace di abbassare i costi. Dal punto di vista di
Freeman il punto non è dare soldi alle persone per comprare le cose, ma abbassare i costi dei
prodotti per fare in modo che le persone possano comprarli con i loro soldi.
- Risultati: inflazione sotto controllo (imp. Per finanza e investitori), ma con crescita
molto rallentata e aumento disuguaglianze. Imp. Perché spinge verso la
ica e i semiconduttori).
- Anni 1990, epoca Bush (senior). Crescita economica basata sulle nuove tecnologie.
gli anni di Reagan per gli USA sono stati caratterizzati di ripensamenti di politiche fiscali,
monetarie ed economiche. Lo stato sui ritira da ente regolatore, Reagan si fece promotore di
un abbattimento della pressione fiscale, la cui finalità era la riduzione della spesa pubblica e
del welfare state. Secondo le logiche neo-liberali lo stato deve spendere il meno possibile. Gli
anni di Reagan furono caratterizzati da un fiorire economico. La ricetta reaganiana,
ricetta reaganiana fu la rivalutazione del dollaro, attraverso un aumento del tasso di interesse.
Avere una moneta forte in un contesto di aumento del prezzo delle materie prime ha
significato ridare competitività del sistema americano. Reagan riuscì a tenere l
sotto controllo, cosa importante per la finanza, il mercato e gli investitori. La struttura del
sistema americano aveva un ritmo meno sostenuto e aumentava le disuguaglianze nella
società. Dalla nuova forza finanziaria degli USA e di Wall Street si sono emerse due industrie
gar
Evoluzione delle politiche europee.
- Disordini monetari degli anni 1970 come conseguenza de della fine del sistema di
BW (e delle politiche Usa).
- Ma aggravate dal fatto che la recessione concomitante portava gli stati ad aderire al
nuovo sistema perché garantiva possibilità di svalutazioni competitive.
- (svalutare la moneta, per incrementare la competitività, soprattutto da parte delle
economie più deboli. Ma con gravi conseguenze sul bilancio, perché costa
maggiormen
del debito).
- Fine anni 1970, emerge il Sistema Monetario Europeo nel 1979 (da cui deriveranno le
politiche di unificazione monetaria):
- Stabilità dei cambi definita in rapporto dolla
politiche deflazionistiche, per riportare ordine monetario.
- Il problema fondament
politiche monetarie comuni. Crisi valutarie, valutazioni e inflazioni tornarono a
MITI, Ministero che univa delle politiche economiche interne con obbiettivi di commercio
- - pprofittato dello sviluppo di
giganti tecnologici giapponesi, ovvero i keiretsu, che hanno portato alla creazione di un
nuovo modello di impresa, considerato il modello più performante ed efficacie e che sembra
una minaccia per gli Stati Uniti non solo per le dinamiche interne di lungo periodo. La
crescita giapponese non è puramente endogena, ovvero legata a dinamiche interne, ma il
Giappone riesce a trattare benefici dalle politiche monetarie americane. Le politiche
monetarie di Reagan erano contrassegnate dal monetarismo, miravano a rivalutare il dollaro,
incentivare la finanza, alzare i tassi di interesse. Questa nuova configurazione dell'economia
Nella visione americana, importare materie prime a costo minore avrebbe potuto comportare
un vantaggio per gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti, oltre alle materie prime iniziarono ad
importare anche prodotti industriali, tecnologicamente avanzati. Gran parte di questi prodotti
erano giapponesi, grazie alla vicinanza geografica tra USA e Giappone e alla competitività e
l
bilaterale tra Stati Uniti e Giappone di crea un rapporto particolare: progressivamente il
Giappone comincia ad avere una bilancia commerciale attiva (il Giappone esporta più di
quello che importa). Questo disavanzo positivo della bilancia commerciale è espresso in
dollari perché il Giappone esporta soprattutto verso gli USA. Il Giappone ha delle riserve in
dollari, derivate da questo commercio, che sono in cerca di collocazione internazionale per il
non può essere solo incamerato ma deve trovare delle collocazioni estere). Questo disavanzo
commerciale si è tradotto come un flusso di investimenti dal Giappone agli Stati Uniti. Nel
trasformano in un nulla di fatto. Nel decennio successivo, infatti, il Giappone non riesce a
spiccare il volo e retrocede. Le ragioni sono di natura geopolitica, ovvero al Giappone non
era permesso prendere il pieno controllo di alcune attività statunitensi. All'epoca vi era ancora
la Guerra Fredda e il Giappone era dipendente dagli Stati Uniti quindi non può condurre
politiche economiche completamente autonome. Ciò si traduce nel tentativo da parte degli
USA di imporre delle politiche monetarie specifiche al Giappone. A ciò si affianca una
spiegazione per quanto riguarda il declino giapponese di una fragilità finanziaria interna.
Questo periodo di sviluppo economico rapido porta ad una crescita enorme del comparto
una serie di bolle speculative nel comparto immobiliare, che si traducono in crisi finanziarie.
Rispetto al rischio di bolle speculative nei mercati finanziari e immobiliari giapponese, il
governo risponde con una politica monetarista. Il governo giapponese cerca di adottare
politiche che tentano di ridurre la liquidità, la circolazione della moneta, riportare ordine nella
Quando la banca centrale giapponese alza i tassi di interesse per frenare la speculazione
immobiliare, ma anche le industrie (che hanno difficoltà a portare avanti investimenti e le
espansioni delle proprie attività). Il Giappone cresce troppo velocemente, unilateralmente
connotata nei confronti di un unico partner economico e commerciale, gli USA, che non può
Rentier States
- Una conseguenza degli stock petroliferi: I «Rentier States».
- Rendite di alcuni paesi (soprattutto della penisola araba) legate ai prezzi del petrolio.
- Forti esportatori globali, con posizioni attive, reinvestite nella finanza internazionale e
espresse in dollari, da dove il termine «petrodollari».
- Anticipazione: creazione di importanti «fondi sovrani» (strumenti di investimento
posseduti direttamente dagli Stati).
- Riserve valutarie à incremento fondi nvestimenti «sicuri» nel debito Usa (e altri) e
base per la diversificazione economica del paese.
- Esempi: Emirati Arabi, Qatar, Bahein, ma anche Norvegia (ma successivamente)
ovvero i paesi che vivono di rendita. I capitali che hanno reso possibile la creazione di
economie moderne e tecnologicamente all'avanguardia trovano il punto di avvia dagli shock
petroliferi e dalla modifica che hanno interessato i paesi produttori del petrolio. Con
prevalentemente in USA. I proventi in dollaro del petrolio vengono usati da questi paesi
anche per politiche di sviluppo industriale.
del petrolio nel Mar del Nord. La Norvegia decide di lasciare al controllo statale questa
risorsa. La Norvegia grazie a questa risorsa comincia ad accumulare benessere, usano di
proventi della bilancia commerciale attiva per creare un fondo sovrano per finanziamenti
esteri.
Ascesa e declino del blocco sovietico.
- Obi
economica.
-
guerra, che gettano le basi per uno sviluppo economico più bilanciato.
- Gli anni 1950 e 1960 sono un momento di rapida crescita e di sviluppo tecnologico,
cha ha coinciso con la fine dello stalinismo e con il periodo di Kruschev (1954-1964).
direzione di sviluppo diversa dal periodo precedente. Durante il periodo di Stalin, le politiche
a e a uno sviluppo
sistema socialista. Dopo Kruschev, gli anni del successore Breznev sono caratterizzati da crisi
e stagnazione.
Lavoro Unione Sovietica
-
di paesi periferici e lo sfruttamento delle risorse (petrolio e gas).
- E che viene armonizzato da prezzi fissi e da un sistema di clearing intersovietico
«Comecon, like the German-led Grossraumwirtschaft of the 1930s and early 1940s,
replaced market and money relations by trade in kind and a clearing system of
payment...similar to dom -7).
- Esistono comunque legami economici tra le due parti di mondo. Ma si creano le basi
per uno scambio ineguale: In particolare, URSS esporta materie prime (non
disponibili altrove) e importa macchinari e tecnologia.
- Problema tecnologico. Industrializzazione, ma con forte innovazione solo nei settori
Ci sono forti contraddizioni nel sistema sovietico: nonostante ci sia un boom economico
schev, questo miracolo economico non si traduce in uno sviluppo
partec
sovietica. All'interno del comecon si sviluppa principalmente la Russia, mentre gli altri paesi
hanno uno sviluppo economico arretrato. Negli anni 50-60 la Russia inizia ad adottare
politiche di sfruttamento delle proprie risorse, principalmente gas e petrolio. Il problema dello
come uno sviluppo integrato, ma non di mercato. Vi è una grossa pianificazione centrale da
industriale, ci sono alcuni paesi che in questi anni pongono le basi per lo sfruttamento delle
materie prime e dell
è data dal fatto che il tipo di innovazione tecnologica ed investimenti industriali fatti
tec
comparto militare a quello civile questa innovazione tecnologica. L'URSS non è stato in
grado di creare il comparto militare-industraile come negli USA, in cui tra comparto militare
annually to the previous five-year average world price level. Oil prices, consequently,
followed the world market price increase, but were still cushioned from isudden
fluctuation » (Berend, p. 168) Ma anche: materie prime in generale, grano e
alimentari, esportare per ridurre il gap tecnologico
L'Urss comincia a dipendere sempre di più nei confronti dell'estero per quanto riguarda la
fornitura di tecnologia sofisticata. Diversi tentativi di riforma cominciano a farsi strada tra gli
anni 60-70, in cui la necessità di commercializzare porta i paesi satelliti a diventare possibili
partener commerciali con i paesi occidentali. Negli anni 70, con lo shock petrolifero e la
modifica dell'economia globale, per la Russia ha un effetto diverso. A causa della mancata
lle
Sovietica non esportava a prezzi di mercato, ma seguiva logiche non di mercato solo per
ottenere contro- prezzi del petrolio,
falliscono tuttavia (raccolti molto magri, calo prezzo del petrolio), indipendentismo di
molte repubbliche satelliti
-
12/01/22 ezione 30
Capitolo 10: La nuova globalizzazione
- Dopo la fine del blocco sovietico, la «Fine della storia?»
-
unico modello, quello della «democrazia liberale» (che Fukuyama identifica con la
«meta» di ogni popolo) e del «capitalismo».
-
specie di cronologia secondo F.).
- In realtà, dal punto di vista economico:
Persiste il problema delle «regole del gioco» del sistema capitalistico.
identificava la politica e la società con un unico modello, ovvero la democrazia liberale, che
si sarebbe imposto a tutto il mondo.
Non esiste un unico modello capitalistico, ma esistono delle regole del gioco che cambiano e
sono plasmate dagli attori nel gioco economico complessivo. Il capitalismo degl
fosse più adatta alla democrazia liberale. Nonostante ciò, alcuni paesi con un sistema politico
diverso dalla democrazia liberale hanno ottenuto un grande successo economico durante la
nuova globalizzazione (Cina, paesi arabi, etc..).
Se guardiamo ai paesi liberaldemocratici (Europa e USA), vi è un relativo declino. Vi sono
nell'economia emersi nel nuovo contesto, che sono stati in grado di sfruttare regole del gioco
che sembravano plasmate sulle politiche del fronte liberaldemocratico. Il grande problema
USA anziché plasmare tutto i mondo verso i propri interessi economici, hanno invece creato
condizioni affinché emergessero altri paesi.
iperglobalizzazione
poiché è caratterizzata da un ritorno alla libertà economica su modello ottocentesco, ma
siamo di fronte a una globalizzazione ancora più vasta e pronunciata, le cui basi sono state
esistita. La finanza ha sempre avuto un ruolo negli investimenti industriali, nella creazione e
nello svilu
anni 80-
punto di vista geo-politico iamati
emergenti o BRICS. Dal punto di vista militare e strategico, negli ultimi 30 anni al posto
della Russia è emersa una nuova superpotenza, ovvero la Cina. Altro fattore importante è la
presenza di nuovi leader tecnologici, ovvero paesi relativamente piccoli militarmente molto
significanti, non sono leader economici internazionali. Sono paesi che nonostante la loro
arretratezza relativa sono riusciti a recuperare e superare tecnologicamente i vecchi paesi
industriali (Corea del Sud). A differenza della
economica internazionale. La Russia durante la guerra fredda non partecipava al commercio
internazionale, la Cina invece è uno dei maggiori attori.
Al contrario di ciò che pensava Fukuyama, non sono state le democrazie liberali a trarre il
maggior profitto dalla globalizzazione, ma al contrario coloro che hanno tratto più profitti
sono stati i paesi che avevano un regime politico lontano da ciò.
Il 1994 può essere stabilita come data di inizio di questa epoca,
viene rinominato WTO (World Trade Organisation). Ciò rappresenta il punto di partenza per
finanziari. Il WTO non rappresenta un semplice cambio di nome; dietro a questo cambio, nel
WTO ci si interessa non più solo del commercio e della riduzione delle tariffe doganali. Lo
manifatturiero nella generazione della rochezza americana cala drasticamente (esito delle
politiche di Nixon, Reagan, Bush e Clinton). Nel settore dei servizi finanziari accade
dollaro, abbiamo un rovesciamento fino ad arrivare agli anni della nuova globalizzazione
-2000) caratterizzati per gli USA da un comparto produttivo che rappresenta poco
più del 10% del PIL e i settori finanziari il 20%. Gli Stati Uniti generano sempre meno
ricchezza dal comparto produttivo, ma piuttosto dai settori terziari e finanziari. Per gli USA
ciò significa la chiusura di fabbriche, disinvestimenti nel settore industriale e manifatturiero,
aumento degli investimenti internazionali e delocalizzazioni.
La finanziarizzazione non porta però ad una riduzione della produzione a livello globale, nei
paesi del nord si produce meno, ma per produrre altrove. Questa tendenza porta da un lato
produzione verso altri territori, misurabile dagli investimenti esteri diretti (FDI). In una
accumula una seri di piccoli investitori, gestisce questi risparmi investendoli in attività
finanziarie. Gli Hedge Funds non son uno strumento finanziario inventato con la nuova
rappresentavano un
mercato finanziario. Le grandi imprese sono controllate dal punto di vista societario da questi
fondi, senza che essi compiano investimenti industriali alle imprese.
I nuovi attori della globalizzazione. La Cina
- Prima del 1978. Economia relativamente chiusa. Avvio delle riforme di Deng
Xiaoping: le politiche della «Porta aperta».
- Da economia socialista, centralizzata e pianificatrice, a progressiva liberalizzazione.
Ma senza che lo stato (e il Partito) abbandoni il potere economico.
- Riforme: Settore agricolo. Smantellamento delle zone comuni e creazione di imprese
e mercato semi-libero.
-
Bank of China For industry and Commerce, China Construction Bank, Agricultural
Bank of China.
- Settore industriale. Zone economiche speciali (ZES), per attirare investimenti esteri.
Ma senza lasciare loro il pieno controllo delle imprese (imp. Joint Ventures): alcuni
incentivati e altri evitati (ruolo dello stato nella creazione di cataloghi).
Il nuovo corso della Cina inizia leggermente prima la grande globalizzazione. Nel 1978 Deng
Xiaoping trasforma la Cina da un paese chiuso e arretrato, escluso dal commercio
internazionale, autarchico e socialista, in un paese che partecipa in modo proattivo
icata e
economico (stato possiede dei mezzi di produzione). Le riforme di Xiaoping hanno cercato di
riforme principali. Dal punto di vista agricolo, si sono introdotte riforme per creare elementi
ridotta per fare spazio a delle imprese agricole moderne ed efficienti. Con la creazione di un
mercato semi-libero: i nuovi attori potevano prendere decisioni produttive e di investimento
autonome come le imprese occidentali. Lo Stato in Cina continuava però a controllare i
-
mercato poiché lo stato continua a stabilire i mercati.
Xiaoping adotta una riforma anche in campo finanziario: da una situazione in cui lo Stato
investiva direttamente in economia, in quanto lo stato possedeva i mezzi di produzione, sono
create in Cina 4 banche di investi
and Commerce, China Construction Bank, Agricultural Bank of China). Vi sono 4 istituti
finanziari e bancari con grandi connotazioni settoriali, che sono statali. Vengono introdotti
degli elementi di efficienza economica controllate però dallo stato (compromesso tra
socialismo e sistema di investimento capitalista).
La terza riforma di Xiaoping riguarda il settore industriale: si sono create delle ZES, zone
economiche speciali, in cui si derogava al socialismo e alla proprietà statale delle imprese in
alcune zone speciali. Nelle ZES si prevede la possibilità di creare imprese possedute da
capitale straniero. La Cina socialista attraverso le ZES attira un gran numero di investitori
internazionali a produrre in Cina per sfruttare la competitività della manodopera a basso
costo. Questa apertura non significa che la Cina si è fatta invadere dagli investimenti esteri, le
politiche della Cina prevedevano un forte controllo su chi e come investiva. Il controllo su chi
investe prevedeva che un investitore straniero doveva sempre trovarsi un partner cinese
nazionale. Le imprese estere investono in Cina attraverso delle Joint Ventures, imprese
controllate da investitori esteri e locali. La liberalizzazione viene controllata e gestita dallo
Stato. Le ZES sono inoltre gestite in modoc he lo stato cinese avesse un controllo sulle
tecnologie e i settori importati. In un ZES non è libero di investire chiunque; anno per anno lo
Stato che scrive dei settori industriali che vuole attirare in Cina (lo stato impone le priorità di
investimento).
potessero investire anche al di fuori delle ZES, mantenendo il principio delle Joint Ventures.
internazionali. Nel
Cina nel WTO modifica la posizione della Cina nel mercato internazionale, si ha un boom
nelle esportazioni, la Cina cresce a ritmi sostenuti. Ciò porta alla creazione di un fondo
sovrano, importante come attore globale, il China Investment Corporation, posseduta dallo
stato e finanziata dal disavanzo della bilancia commerciale cinese. La China Investment
Corporation compra obbligazioni, azioni e titoli di stato nel nord del mondo.
Riflessioni
- Queste politiche hanno progressivamente trasformato la Cina in una delle principali
«economic powerhouse» della globalizzazione.
-
- -how.
- Ruolo finanziario internazionale (in crescita?).
- Ma forte guida statale.
- Multi-polarità (forte diversificazione produttiva)
- Cina e sviluppo regionale
- Paese del Sud o del Nord
dello stato (minimo in UK, importante in Cina), la Cina ha permesso al crescita di altri paesi
(Tigri Asiatiche).
La Russia post-sovietica.
-
lineare, ma vero e proprio «shock» e regressione.
- Inflazione, disordini monetari e politiche di privatizzazione «selvagge».
- Privatizzazioni, non attraverso il mercato libero, ma col sistema dei «voucher» che
economica però i cittadini russi hanno venduto i voucher in cambio di pani. Chi faceva parte
della nomenklatura del sistema precedente, o aveva possibilità economiche o capacità
imprenditoriali, ha ottenuto questi voucher ottenendo le imprese più performanti russe.
14/01/22 ezione trentadue
Il periodo di Eltsin, il primo presidente non sovietico e non comunista, ha coinciso con un
periodo di rapida depauperazione e forte crisi per la Russia. Questa transizione era data dalla
accedere a dei prestiti internazionali e una capacità imprenditoriale è riuscito a ottenere questi
voucher per poco denaro, creando un impero industriale. Nasce così la classe di pochi privati
oligarchi, che in alcuni casi appartenevano alla vecchia nomenklatura (cittadini già
privilegiati nel vecchio sistema sovietico).
monetario internazionale.
Il FMI era uno dei 3 pilastri di Bretton Woods, serviva per garantire la stabilità monetaria
internazionale e calmare i problemi della bilancia dei pagamenti dei diversi paesi. A partire
dalla fine di Bretton Woods, il FMI diviene qualcosa di diverso in seguito al cambiamento del
nazionale è inferiore
rispetto agli altri BRICS.
Le Tigri asiatiche
- Altri modelli di capitalismo globale asiatico (le Tigri asiatiche).
- Corea del Sud. Forte sviluppo economico continuato, capace di cambiare le sorti del
paese Industrializzazione e innovazione, attraverso alleanza tra Stato e Chaebol (ad.
Es. Samsung, Kia).
- Da sviluppo nei settori «maturi», sviluppati sotto un regime di rigido protezionismo
(anni 1970 e 1980) a New Economy e liberalizzazioni:
A profitto dei grandi gruppi («Chabeol»).
Apertura internazionale caratterizzata da R&S.
- Taiwan: politiche economiche simili alla Corea, ma con componente importante
anche nel settore primario e minerari. Dagli anni 1990, si sviluppa la finanza (cfr.
infra).
- Singapore e Hong Kong: Città-stato o quasi, che mescolano apertura internazionale e
intervento di stato. Possibile per la posizione strategica, che attira traders, finanza etc.
-
crescita del paese socialista.
Nel corso degli anni 90 e 2000 emergono dei paesi che hanno un ruolo regionalmente
vengono chiamati Tigri Asiatiche, ovvero la Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Hong
Kong.
L'economia più importante di questi paesi è la Corea del Sud, che ha avuto uno sviluppo
economico constante nel tempo ed è riuscito a modificare radicalmente la struttura sociale del
basata sulle industrie
profondamente radicato alle nuove tecnologie. La caratteristica del modello coreano è data da
un forte connubio tra politiche statale e Chaebol, che sono gruppi economici delle aziende
vaste e diversificate (simili agli Zaibatsu). Questi gruppi sono stati profondamente protetti e
supportati dalle politiche statali. Negli anni 60-70 questi gruppi sono riusciti a produrre per
imitazione in Corea dei pr
auto, radio, tv). Progressivamente questi gruppi hanno investito e dato inizio a un processo di
mutando
produttori avevano sviluppato competenze, prodotti e tecnologie che hanno permesso loro di
conquistare i mercati internazionali. Il modello coreano non rassomiglia al modello
paese al mondo
ensità tecnologiche ed
esprime prodotti molti avanzati.
Discorso diverso per il Taiwan, politicamente avversario della Cina. La fortuna del Taiwan
paradossalmente è stata la vicinanza con la Cina. Quando la Cina ha iniziato ad aprissi al
resto del mondo c
per le imprese occidentali che si sono interessate al mercato e alla produzione cinese. Taiwan
è emerso come un centro finanziario dai quali transitavano le imprese occidentali prima di
dirigersi verso il Cina.
Storicamente, Singapore e Hong Kong già dal 18° secolo giocavano un ruolo importante di
porto e di centro finanziario per i traffici globali. Singapore e Hong Kong hanno una
posizione strategica ancora più importante del Taiwan, poiché durante il 19° e il 20° secolo
«produttiva».
In Europa, legato anche alle dinamiche di allargamento. Da Europa «zona
euro» a paesi di recente inclusione.
non è dato dalla volontà del nord del mondo di favorire la finanzia, ma è anche il risultato
delle politiche dei paesi emergenti che hanno alterato al competitività produttiva di molti
paesi al Nord del mondo.