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St econ e econ però restano 2 discipline diverse= storia economica si interessa a questioni
economiche, ma non crede sia sufficiente usare solo teorie economiche per rispondere ai quesiti che
pone alla storia. Quindi inserisce la storia politica e sociale.
Fare attenzione all’aspetto micro, meso o macro comporta domande e risposte diverse= esempi
macro:
1. dinamiche storiche che hanno fatto sì che alcuni paesi sono ricchi e altri poveri? (domanda tipica
tra 1960-2000).
2. cause storiche che determinano disuguaglianza? (domanda odierna).
Differenza tra le 2 domande= disuguaglianza può essere interna allo stato= per molti
anni storici credevano che problema sviluppo economico fosse legato al grado di sviluppo del
paese= ma così come ci sono poveri nei paesi ricchi, ci sono ricchi nei paesi poveri= storia serve a
capire come si è arrivati a determinato punto.
Capitalismo
Termine adottato sia da pensatori contrari al capitalismo (Marx), come da chi lo appoggiava
(Schumpeter)= proviene dai pensatori liberali per spiegare un atteggiamento specifico nei confronti
del denaro= diviene capitale quando viene utilizzato per investire.
- Adam Smith e Ricardo= capitale come fattore di produzione assieme a terra e lavoro.
- Karl Marx= lo fa suo e dice che contribuisce a mercificare il tutto, a trasformare i rapporti
personale e generare fenomeni di dominazione di un ceto su un altro.
- Max Weber= lo vede come fattore di trasformazione storica molto importante che modernizza le
società contemporanee,
- Joseph Schumpeter= capitale come ciò che rende possibile i sogni degli imprenditori.
- Karl Polanyi= focus su problema capitalismo: può esistere con interventi statali e anche se non
c’è un mercato libero.
Termine stato divisivo per molto tempo ma oggi ha carattere + generale e condiviso che ci aiuta a
capire le dinamiche.
Kocha
Secondo Kocka ha 3 criteri principali:
1) si basa su proprietà privata e decisioni private: paesi, imprese e persone hanno proprietà e
prendono decisioni sulla base che esse sono loro= risultati dipendono da chi ha preso queste
decisioni.
2) coordinazione economica attraverso mercato= incontro tra domanda e offerta= mercificazione
delle cose= tutto ha un prezzo.
3) capitale è centrale: denaro non solo come mezzo di scambio ma come investimento per
accrescerlo.
Braudel
Vuole capire dove e come era nato il capitalismo= vede nascita nel Medioevo= non come prevalente
nella società ma solo piccola parte= 3 livelli di attività economica:
1) La vita materiale= 95% delle persone= sussistevano sia per produzione come per consumo.
2) Il mercato= luogo di scambio sia in baratto come monetario= soldi usati per scambiare.
3) Il contro-mercato= élite economica (grandi mercanti, banchieri) che può accedere a mercato
globale= base del loro arricchimento= chiamato cosi pk controllato da questa elite che ha legami col
pot pol.
Arrighi
Secondo lui il capitalismo moderno nasce con i banchieri e mercanti genovesi= mod pk a Genova
pot pol ed econ si separano= si diffonde dal 3 al 1 grazie all’industrializzazione= rende capitalismo
modello economico principale.
L’economia contemporanea
Douglass North
Afferma che in tutti i sistemi economici esistono due tipi di categorie:
1) Istituzioni= sono le regole del gioco= diverse in ogni fase storica= sono le regole scritte
(sanzioni, leggi, codici) e non scritte (modificazioni nel tempo) che si sono portate avanti nel tempo
seguendo logiche non riconducibili a regole scritte) cambiate dalle organizzazioni.
2) Organizzazioni= sono gli attori economici (imprese, stati, governi) che dialogano con le
istituzioni = organizzazioni + forti si adattano alle regole e sono in grado di modificarle a suo
favore.
In questo corso studieremmo la st ecom come st del capitalismo= processo di lungo periodo che
inizia con la rivoluzione industriale ma che ha radici nell’imperialismo del’500 e nel ‘sistema
mondo’ e che arriva fino ad oggi.
Prima dell’industria
Inoltre, alcuni elementi alla base della RI risalgono a molto prima come per es. La rivoluzione
agricola o la colonizzazione.
Quindi fu veramente una rivoluzione?
- David Landes a favore del termine nel ‘Prometeo liberato’ pk non si riferisce a rivoluzione nel
senso politico ma simile a gesto compiuto da Eva= mondo cambia.
Cosa cambiò?
La GB (1o paese industriale) guida un processo di industrializzazione che determina la nascita
dell’industria moderna e con essa una serie di cambiamenti:
- economico/industriali
- sociali
-intellettuali/culturali
Quindi, non nasce solo l’industria ma anche tutto ciò creato da essa (società ind, capitalismo ind,
economia di mercato,...)
NB= bilancia commerciale= differenza tra quello che uno stato esporta e quello che importa= se
importa> esporta= passiva= Gb passa nel 18o sec da passiva a positiva.
Il fattore energetico
Carbone spiega RI sia avvenuta in GB= incentivi creazione «coal economy»:
- GB ha vantaggio naturale= carbone in abbondanza e di qualità
- questo permette delle innovazioni «a cascata» a partire esso= applicato come sostituto a basso
costo e alta resa del legno (base metallurgia epoca precedente)
-rapida crescita popolazione non avrebbe consentito espansione industria basata sul legno
-infatti carbone comincia ad essere applicato a tutto tondo (industrie a base di bollitura, saponifici,
zuccherifici, cartiere, vetrerie, mattonaie, lavorazione non ferrosi).
Alcune interpretazioni
Il problema storico della «arretratezza» come chiave per capire i modelli di sviluppo
industriale dei paesi.
- per parlare di sviluppo comparato si usa termine arretratezza economica= industrializzazione
permette ridurre AE di un paese= storici= 2 filoni di pensiero a riguardo:
- Rostow: considera modello inglese come applicabile agli altri casi ma non nella lunga durata=
sono necessari prerequisiti per incentivare industrializzazione= se li ha si produce take off dello svil
econ.
-visione superata da Gerschenkron= pensa caratteristiche dei processi di industrializzazione degli
altri paesi dipendono da grado di arretratezza prima dello sviluppo economico= da considerare i:
> fattori quantitativi = determinano velocità di sviluppo e industrializzazione (paesi + arretrati
crescono + intensamente).
> fattori qualitativi= «fattori sostitutivi» rispetto al modello inglese basato sulla gradualità della
trasformazione.
> fattori istituzionali= gli «ostacoli» all’industrializzazione.
L’ideologia «industrialista»
- banche e stato da sole non bastano a spiegare fenomeno dell’industrializzazione europea.
- sono i livelli di arretratezza che rendono inutili questi primi fattori sostitutivi se manca un
ideologia (es. Russia zarista).
- gioca ruolo decisivo l’ideologia:
> es. Saint Simon nel caso della Francia= ideologia «industrialista» (industria è positiva in sé=
fattore di miglioramento, modernizzazione e crescita) come religione della «vera nobiltà».
> es. Frederich List nel caso della Germania= ideologia «nazionalista» come base per
l’industrializzazione= idea di una grande Germania accomunata da unificazioni monetarie e
commerciali.
Francia
- a lungo perdurano interessi agrari e settore primario e scarso «spirito imprenditoriale»=
contraddetto da Barjot nell’indagine ‘Patrons du 2° empire’)= dimostra persistenza artigianato e
«industrie naturali».
- ma importanti eccezioni:
> imprese siderurgiche come Schneider a Le Creusot per carbone e acciaio;
> imprese tessili (cotone, lana e seta= Lione) e meccaniche (Peugeot) e nuove industrie (Michelin).
- anche fattori sostitutivi:
> nel lungo periodo= ruolo dello stato= = colbertismo= intervento dello stato nell’economia= es.
Saint Gobain= impresa statale per produrre vetro e non importarlo da Venezia.
> nel breve periodo= stato= ferrovie, infrastrutture (canali) e formazione (tecnica e gratuita= es.
ingegneria).
> fattore ideologico= banche saint-simoniane= Crédit Mobilier dei fratelli Perèire= saint-
simoniani= riprese da banche + moderne come Crédit Lyonnais.
- però= ituazione nazionale non rappresenta fiorire di vasto mercato interno ma grande mercato
concentrato a Parigi= dualismo= da una parte città moderna dove c’è consumismo ma dall’altra
territorio agrario legato a sussistenza= imprese industriali rimangono di piccola taglia e seguono la
traiettoria tecnologica inglese (dove possibile).
Germania
- paese favorito per «dotazioni naturali» ma sfavorito per frammentazione politica.
- per questo= ruolo centrale dello Zollverein (unificazione commerciale e monetaria) e
dell’unificazione politica.
- sviluppo che si discosta fortemente dall’es inglese:
> attiva partecipazione dello Stato nella creazione di un mercato nazionale.
> stretto rapporto tra banche e imprese= imp ruolo della banca mista)= si produce effetto che
Hilfering definisce come Das Finanz Kapital= capitalismo finanziario= banche non solo finanziano
ma possiedono.
> stretto rapporto tra scienza e industria= secondo Murmann esisteva co-evoluzione= nuova
industria ha bisogno di nuove competenze.
- settori chiave= tipici RII (ferrovia, siderurgia, metallurgia, meccanica) ma anche elettromeccanica
(Bosh) e carbochimica (Bayer).
- uno dei paesi con + crescita industriale= 3%
- concentrazione industriale in cartelli= accordi per evitare concorrenza interna= puntano sulla
esportazione.
- industrializzazione non di beni di consumo ma di «beni strumentali» che possano penetrare i
mercati d’esportazione.
Italia
- forte dualismo tra Nord e Sud.
- attività proto-industriali tessili= in alcuni diventano attività industriali anche nella seta (non solo
cotone e lana) ma contesto agricolo e settore primario non declinano. Inoltre, dualismo causa
divisioni politiche.
- assenza di carbone e industria pesante salvo eccezioni nel «triangolo industriale» Milano- Torino-
Genova (Fiat ma anche industrie nuove, come Pirelli).
- Gerschenkron nota che dopo unificazione= fattore sostitutivo importante= intervento Stato=
favorisce sviluppo industrie pesanti=es Terni (dipende da stato sia per finanziamento come per
domanda).
- altro fattore sostitutivo= banche miste= Credito mobiliare, Banca generale, Banca Commerciale
Italiana (oggi Intesa) e Credito Italiano (oggi Unicredit).
Stati Uniti
-distacco profondo dal caso inglese ma non per fattori sostitutivi:
- per l’American System of Manufacturing= nuovo tipo di produzione.
- teoria di Habakkuk= maggiore standardizzazione, meccanizzazione e strategie di labour saving
causate da:
> scarsezza manodopera specializzata;
> vasto territorio;
> salari industriali + alti ancora di quelli inglesi.
- ricadute profonde sul mercato (semi-consumismo) e sulla struttura delle imprese (big business).
- guerra di secessione= svolta chiave per storia industriale americana= spinge domanda di
armamenti.
- conseguentemente porta a sviluppo anche di settori di alta meccanizzazione (armi, macchine
agricole, macchine da cucire, serrature, pentole etc.)= seguono strategie di «dimensione e
diversificazione» ma orientate sui beni di consumo e sul mercato nazionale.
Giappone
- rottura profonda che permette industrializzazione grazie alla «restaurazione Meji» (dopo periodo
dello shogunato Tokugawa):
> prima chiusura netta verso l’estero e potere centrale molto debole;
> poi apertura al commercio e tecnologia e ritorno (per quello restaurazione) del potere imperiale:
1) importazione massiccia di tecnologia estera;
2) invio di giovani in formazione in Europa con borse di studio.
- possibile pk imprenditorialità già c’era nel lungo periodo (fine feudalesimo nel XVIII secolo)=
pensavano che aumento produzione determina aumento ricchezza.
- industrializzazione attraverso famiglie «nobili» (arricchite nei sec precedenti grazie al settore
agricolo) che creano forme specifiche di imprese= Zaibatsu (Mitsubishi).
Divergenze e convergenze
Pensiero di Pomeranz
- secondo Pomeranz, in Cina nel’800 c’era un livello di produttività pari a quello inglese ma quando
globalizzazione inizia la situazione cambia= Cina si trova a metà tra partecipazione non-volontaria
e imperiale.
- nel’600 la Cina si era chiusa ma gli inglesi iniziano guerra dell'oppio per costringerli ad
acquistarlo= questo porta al trattato di Nanchino= apre i porti cinesi e stabilisce dei protettorati sotto
controllo occidentale.
Non esattamente una prima, seconda, terza, una quarta… rivoluzione industriale
- pk nessuna ha avuto impatto della prima ma piuttosto:
> nuovi paradigmi tecnologici (elettricità, petrolio, nuovi materiali…) e scientifici (relazione tra
scienza e industria più urgente).
> nuovi paradigmi produttivi/organizzativi= nascita del «big business» (capitalismo manageriale) e
del management moderno.
> nuove potenze industriali e nuovi equilibri internazionali= USA, Germania sfidano industria
inglese (declino UK).
- queste nuove tecnologie si inseriscono insieme a quelle precedenti, non le sostituiscono.
- questa rivoluzione avviene in un contesto di forte integrazione dei mercati= capitali, merci e forza
lavoro si muovono con grande facilità.
Per Chandler
- Stati Uniti= capitalismo manageriale competitivo= efficienza e crescita è garantita dalla
concorrenza.
- Germania= capitalismo manageriale cooperativo= non c’è istituzione che spinga concorrenza
quindi cooperavano attraverso accordi e cartelli.
- Gran Bretagna= ferma a capitalismo famigliare.
Altri approcci
Chandler si limita ad analizzare il contesto micro-economico ma si possono adottare altri approcci:
- dinamiche finanziamento industriale= come e da chi è finanziata l’industria;
- mercati di riferimento= se è nazionale o estero.
- ruolo innovazione tecnologica e ricerca
- ruolo politiche nazionali= scambi con l’estero e istituzioni economiche nazionali.
Questi fattori dimostrano che in alcuni paesi non si produce la rivoluzione manageriale per
mancanza di opportunità.
Realtà
- in realtà, economia di fine 19o secolo è caratterizzata da serie di crisi economiche che spingono
molti paesi a mettere in discussione la globalizzazione ottocentesca.
- sono crisi di tipo diverso rispetto a quelle del Ancien régime (legate a crisi alimentari e con effetti
locali):
- queste sono crisi «industriali»= si estendono velocemente, durano di + e colpiscono tutto il
mercato:
>1857= crisi per sovrapproduzione grano negli USA= si estende al resto dell’economia e del
mondo;
> 1866= scarso cotone per guerra civile USA= si estende al resto dell’economia e del mondo;
> 1873= «grande depressione»= per quasi 20 anni i prezzi mondiali delle materie prime rimangono
bassi= nasce come crisi finanziaria dopo guerra franco-prussiana= GER chiede riparazioni di guerra
alla FR.
> 1890= crisi di Baring= dinastia inglese che investe in Argentina che ha crisi agraria e finanziaria>
famiglia legata alla City= si propaga internazionalmente (anche IT per rimesse immigrati).
> 1907= crisi del Trust Knickerboker= banca Wall Street fallisce= si diffonde al resto del mondo
dovuto ai collegamenti con altri centri finanziari internazionali.
> 1914= crisi di Borsa a Londra.= Bank of England tenta di rimediare alterando tasso interesse ma
fallisce e IWW peggiora situazione= secondo De Cecco se IWW non fosse scoppiata, questa crisi
avrebbe messo fine al GS.
Protezionismo e imperialismo
Contraddizioni o ripensamento dell’ordine liberale ottocentesco?
- entrambi fanno parte della «politica di potenza» che caratterizza l’economia internazionale della
Belle époque.
- sono un ripensamento parziale delle regole del gioco «liberale» ma non una loro contraddizione.
- anzi, gli stati continuano ad accettare queste regole ma ci giocano in un modo diverso.
- sono conseguenza del gioco economico internazionale pk:
> como conseguenza dell’industrializzazione europea;
> sono legati al libero movimento di capitali e all’integrazione economica internazionale.
Commercio internazionale
- in questo periodo continua aumento commercio mondiale anche:
> durante Grande depressione;
> dopo svolte protezionistiche/imperiali.
- in un contesto di calo dei prezzi che sono collegati all’integrazione dei mercati e all’aumento della
competizione internazionale.
- solamente Grande Guerra segna calo significativo del commercio (cap. 6).
- quindi protezionismo e imperialismo ≠ de-globalizzazione.
- anzi= arrivano in fase di integrazione dei mercati senza comprometterla.
Il protezionismo
- è figlio della crescita della competizione internazionale anche come conseguenza
dell’industrializzazione degli altri paesi (Usa e Ger diventano esportatori anche di beni « inglesi »).
- è anche risposta alle crisi economiche.
NB= però non è la sola risposta= esempio dei cartelli industriali.
- adozione protezionismo permette alleanze a livello nazionale tra « blocchi agrari e industriali »=
gruppi agrari cominciano anche loro a chiedere protezione= interessi agrari e industriali coincidono
e chiedono protezione allo Stato.
- non tutti i paesi possono optare a politiche protezioniste= benefico solo per economie
diversificate. Inoltre, dipende anche dai vincoli esterni.
- Italia:
> 1886-1889= adotta protezionismo = guerre tariffarie con Francia dopo abrogazione clausola
MFN.
- Svizzera:
> 1892- tariffe in risposta anti-francese e anti-italiana.
Walter Rathenau
- era un industriale che diventa presidente di Aeg e altre imprese elettromeccaniche tedesche e
svizzere.
- scrive ‘Die neue Wirtschaft’ dove afferma:
• visione sociale dell’impresa: suo scopo non è profitto privato, ma bene collettivo della nazione;
• favorevole alla co-gestione con lavoratori e sindacati e loro partecipazione ai dividendi;
• favorevole al ruolo dello stato come « regolatore » dell’economia.
- imp. pk segna passo v/nuovo ruolo dello stato nella gestione dell’economia in forma duratura.
- guerra lascia eredità importante= creazione imprese pubbliche gestite da holding di stato, VIAG
(imprese industriali unite).
Finanziamento pubblico della guerra e il problema del debito nei paesi alleati
- dissoluzione sistema monetario internazionale (GS)= paesi iniziano a stampare soldi > porta a
inflazione.
- si altera ruolo di UK e USA=UK dipende da import e prestiti usa mentre usa diventa centro pk
export merci e prestito capitali.
- si alterano i sistemi di finanziamento nazionale e internazionale:
> esplosione del debito= alcuni paesi così disperati di capitali e merci che fanno aumentare loro
debito pubblico;
> inflazione= causa a sua diminuzione potere d’acquisto;
> 2 strade per finanziare spesa militare: finanziamento diretto (tasse o emissione carta moneta) v.
finanziamento indiretto (prestiti).
> prestiti: Usa diventano imp finanziatori (prima sono le banche, poi tesoro).
- Problema economico centrale: prestiti sono in dollari (moneta internazionale= altera commercio).
- Problema politico-economico: convinzione di guadagnare molto dalla guerra e pensano che chi ha
perso sanerà i debiti.
Regno Unito
- responsabile fine GSE nel’31= non tanto autarchica ma + imperiale.
- conferenza imperiale di Ottowa= decide di adottare protezionismo alto per merci estere e creare
preferenze imperiali (import e export simile al libero scambio nel Commonwealth ma fortemente
ostacolato fuori).
- imp politiche keynesiane di riarmo= sovvenzioni alle imprese di guerra, in particolare
all’aviazione.
- politiche monetarie non ortodosse pk basate sulla svalutazione della sterlina ma sull’estensione del
suo utilizzo.
Giappone
- mentre anni 20 caratterizzati da sforzo per entrare nel commercio internazionale attraverso
esportazioni (grazie a politiche di inflazione/svalutazione competitiva).
- politiche autarchiche dal ‘31 in poi= sviluppo industriale dei Zaibatsu favorito dallo stato:
> industria pesante;
> industria elettrica ed elettromeccanica;
> industrie al alta intensità di tecnologia (aviazione);
- fine adesione al GSE nel ‘31= vuole attivare scambi bilaterali con USA= impossibile pk usa non
trova motivo per scambiare= G deve orientare economia v/autarchia.
- adottano anche politiche di espansione militare:
> invade Manciuria (attuale Corea)= espulsi dalla LoN;
> tentativo invasione Cina.
Unione sovietica
-paese + autarchico di tutti dovuto alle politiche del regime comunista.
- con rivoluzione ottobre ‘17 Russia diviene URSS= taglia ponti con occidente creati dallo zar=
percorso con diverse fasi:
1)18-21= fase comunismo di guerra= escono dalla guerra= carestie+ guerre interne +
disorganizzazione sociale e produttiva= stato accentra tutto e elimina l’economia di mercato;
2)21-28= Bucharin idea NEP (nuova politica economica)= ripristino parziale dell’economia di
mercato.
3) dal 28= stalinismo= vuole trasformare economia agricola in industriale= creazione piani
quinquennali (ogni 5 anni lo stato si pone degli obiettivi da raggiungere)= prevede
collettivizzazione agricoltura, creazione di sistemi pubblici agricoli (Kolchoz) ed eliminazione dei
Kulaki (contadini con proprietà privata)= industrializzazione forzata.
Conflitto mondiale
- coinvolge quasi tutto il globo, anche i paesi neutrali.
- 2 fasi e scontro 2 modelli di sviluppo economico:
> iniziale= Ger sfonda resistenza pk + avanzato militarmente= segue« keynesismo militare »
> dal 1942 in poi= progressivo rovesciamento:
1) Usa nel conflitto= già prima ruolo importante attraverso Lend-Lease Act (aiutano come arsenale
e concedendo prestiti)= entra in guerra dopo bombardamento Pearl Harbor= mostra superiorità
industriale;
2) Italia= insufficientemente preparata= mette in difficoltà la strategia tedesca;
3) errori tattico-militari.
- 4 grandi regioni di commercio:
> anglosassone= include USA, UK e Latam;
> europa centro-orientale (varia con conquiste Ger);
> sovietica (blocco autarchico e chiuso salvo per aiuti ricevuti dal Lend Lease);
> orientale (Giappone).
Una guerra tecnologica, amministrativa e industriale
- grande differenza tra prima e seconda guerra= nella prima i paesi imparano guidare economia di
guerra mentre nella seconda entrano in guerra con apparato burocratico già costituito.
- trasformazione + imp= USA= ruolo inedito stato= finanzia industrie necessarie alla guerra= es.
Progetto Manhattan= creazione bomba nucleare.
8. Gli anni del miracolo economico e del Sistema di Bretton Woods (1946-1973)
Lo sviluppo grazie alla cooperazione
- anni di forte crescita economica per alcuni paesi= periodo chiamato « Il miracolo economico »
oppure« les trente glorieuses » in Europa.
- basi per sviluppo di economie asiatiche (Giappone, ma anche Hong Kong, Taiwan, Corea del
Sud…).
- basi invece per povertà e mancato sviluppo per altre economie (Africa e alcuni paesi Latam).
- nuove regole del gioco = sistema di Bretton Woods= UK e USA si riuniscono e creano nuovo
sistema economico che cerca di integrare i mercati e creare sistema pagamenti internazionale= non
significa ri-globalizzazione) ma di approccio multilaterale attraverso delle istituzioni comuni.
-tutto questo avviene nel contesto della guerra fredda= egemonia USA in occidente e URSS in area
sovietica.
L’economia europea
- nascita « economia mista »= libera iniziativa privata è accompagnata da controllo dello stato in
alcuni settori.
- nuovo ruolo dello stato= deve pianificare l’economia, distribuire welfare e diffondere benessere.
- però in alcuni settori si riconosce che investimenti privati sono inefficienti quindi stato interviene=
creazione imprese pubbliche pk stato crede risorse sono beni pubblici= non devono avere logiche di
mercato ma stato deve garantire che i settori che le usano si sviluppino.
- massimo sviluppo imprese pubbliche= alcuni paesi nazionalizzano interi settori= es Francia e UK
con carbone ed elettricità.
Il cammino europeo
- in questo periodo inizia il cammino europeo= si immaginano delle istituzioni che favoriscano
l’integrazione del continente per garantire pace e sviluppo economico.
- prima istituzione= CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio)= coordina produzione
carbone e acciaio.
- con Trattato di Roma= creazione Comunità economica europea (EEC).
- 6 paesi originari (Fra, Ger, It, Bel, Pa Bas e Luss) ma poi estensione ad altri.
- volontà= creazione mercato unico.
- creazione tariffa unica europea= poi abbassamento progressivo tariffe interne e all’estero.
- un’altra istituzione= EFTA (Associazione Europea del Libero Scambio)= creata dai paesi del nord
europa per unificare i mercati.
Perché gli Usa smettono di sostenere la base monetaria del sistema di Bretton Woods?
- insostenibilità dollar-gap = secondo« dilemma » di Triffin (derivato dall’Obstfeld-Taylor= capitolo
3):
« Quando moneta nazionale di paese è usata come base del sistema internazionale (a cambi fissi),
all’interno di questo paese si genera tensione tra interessi nazionali e internazionali di sistema »
- per contenere dollar gap USA ha 2 opzioni:
1) o forniscono liquidità al sistema svalutando dollaro (pk ne stampano nuovi)= ma così facendo la
svalutano + svalutano tutte le altre monete a catena + inflazione= scelta individualista;
2) oppure mantengono convertibilità in oro alzando tasso d’interesse= ma così facendo generano
scarsa valuta di riserva (riduce capacità di esportare degli Usa) e contrazione monetaria interna
(blocca crescita nazionale).
La crisi economica degli anni ‘70 -’80 e le trasformazioni economiche globali nel medio
periodo
- in questi anni situazione economica mondiale modificata da 2 grandi crisi petrolifere:
- nel ‘73 e nel ‘79= mercato del petrolio modificato dopo ascesa OPEC (Cartello dei Paesi
Esportatori di Petrolio)= accordo tra paesi esportatori e produttori di petrolio che cambia politica
dei prezzi imponendo tariffa diversa
- per i paesi + sviluppati questo causa stop crescita economica= genera stagflazione (inflazione
associata a stagnazione economica che blocca dinamiche keynesiane di sviluppo) che si mescola
con i problemi monetari.
- nelle economie occidentali ritorna disoccupazione e impegno dello stato in economia si estende.
- con la stagflazione lo stato diventa « assistenzialista »= interviene per mantenere alto
artificialmente lo stato di occupazione.
Gli Usa negli anni di Reagan (‘81 -‘89) e Bush (‘89 - ‘93)
- anni di Reagan= periodo di ritirata dello stato come ente regolatore + abbattimento pressione
fiscale+ taglio spesa pubblica in generale (welfare) ma non per armamenti.
- anni ‘70: stagflazione con aumento della disoccupazione e calo dei profitti.
- anni ‘80: ricetta reaganiana= rivalutazione del dollaro attraverso aumento tasso d’interesse=
vantaggio per importare materie prime.
- risultati= inflazione sotto controllo (imp. per finanza e investitori ma anche per salariati)= tuttavia
con crescita molto rallentata e aumento disuguaglianze.
- da questa nuova struttura nascono 2 industrie imp:
> industria finanziaria;
> industria informatica= offre tassi di profitto elevati che attirano investimenti.
- anni ‘90= epoca Bush= crescita economica basata su nuove tecnologie.
Privatizzazioni
Da anni ‘80= in Europa politiche per ridurre spesa pubblica= inizio processo di privatizzazione:
- UK= apripista con la Thatcher= privatizzazioni petrolio, telefono e ferrovie per creare entrate con
le quali pagare lo sgravio fiscale.
- Francia= politiche di Jacques Chirac= privatizzazioni TV, banche e chimica, metallurgia etc= stato
conserva « Golden Share »= partecipazione minoritaria che ha diritto di veto su decisioni
importanti.
- Italia= smantellamento dell’impresa pubblica italiana che non aveva cessato di crescere negli anni
‘80 a partire del trattato di Maastricht.
- Est-Europa= massiccia dopo fine URSS.
Tentativi di riforma
- fine anni ‘60 e anni ‘70= nuovi modelli di economia parzialmente di mercato in alcuni stati
satellite che hanno bisogno di commercializzare (come Ungheria, Polonia, Romania e altri paesi).
- meccanismo NON di mercato viene progressivamente modificato dopo lo « shock » petrolifero=
rappresenta « turning point » anche per l’URSS= non seguendo logiche di mercato, non ottiene
profitti dal petrolio quindi decide di aumentare l’esportazione di prodotti per ridurre il gap
tecnologico.
Finanziarizzazione dell’economia
- economia degli ultimi 30 anni interessa anche i beni e servizi finanziari= sociologa Krippner
definisce finanziarizzazione come dinamica di accumulazione in cui si ottiene + profitto attraverso
canali finanziari invece che con produzione e commercio merci.
- questo non porta però a riduzione della produzione globale ma da un lato alla finanziarizzazione e
terziarizzazione dell’economia del nord ma dall’altro a dislocamento della produzione verso altri
territori dovuti a costi di manodopera + bassi e per liberalizzazione mercati (costi trasporti nulli).
- negli anni ‘90- ‘00= emerge nuovo attore economico internazionale= Hedge Funds= fondo di
investimento= organizzazione che accumula piccoli investitori e gestisce i risparmi investendoli in
attività finanziarie= si spersonifica rapporto tra persone e imprese= non investono + i cittadini
privati ma i grandi investitori attraverso il mercato finanziario.
Riflessioni
- queste politiche hanno progressivamente trasformato la Cina in una delle principali ‘economic
powerhouse’ della globalizzazione.
- come l’inghilterra e + dell’inghilterra?= simile ma differenze come ruolo dello stato (minimo in
UK ma imp in Cina
- crescita basato sulle esportazioni e sull’importazione di tecnologie/know-how.
- ruolo finanziario internazionale (in crescita).
- Ma forte guida statale.
- multi-polarità (forte diversificazione produttiva).
- Cina e sviluppo regionale.
- paese del sud o del nord.
La Russia post-sovietica
- periodo di Eltsin= percorso che ha portato il paese dall’economia socialista a quella di mercato=
non lineare ma vero e proprio ‘shock therapy’ e regressione.
- inizia periodo di inflazione, disordini monetari e politiche di privatizzazione ‘selvagge’:
- privatizzazioni non attraverso il mercato libero ma è stata data ai cittadini russi l’opportunità di
acquistare le azioni delle imprese attraverso ‘voucher’= favorisce in alcuni casi i vecchi gruppi della
‘nomenklatura’, in altri l’emergere di una nuova classe, quella degli ‘oligarchi’= riescono ad
impadronirsi di settori molto importanti.
- anni ‘90= si creano i presupposti per economia basata su fornire materie prime ed energie = porta
a profonda deindustrializzazione del paese.
- anni di Putin Russia emerge come attore imp da esportatore ma non paese competitivo e mercato
internazionale beneficia principalmente lo stato e gli oligarchi.
I BRICS
- acronimo per Brasile, Russia, India, China e Sudafrica= paesi che hanno caratteristiche
demografiche e geografiche simili ma poche caratteristiche economiche comuni.
- dal POV economico sono considerate economie ‘emergenti’ con mercato interno debole e non
pienamente sviluppato= considerati come blocco unico pk loro peso nell’economia internazionale è
cambiato negli ultimi 40 anni (anni ‘80 rappresentano 30% dell’economia globale mentre nel ‘10
rappresenta il 70%).
- caratteristiche comuni:
>PIL enorme (oltre 600 miliardi di $).
> popolazione vasta (oltre 100 milioni di persone).
> superficie vasta (oltre 2 milioni di km2)= tante risorse.
> alti tassi di crescita.
> ruolo dello stato (anche se diverso)= ruolo imp per indirizzare crescita economica.
- loro capacità di crescita economica ha fatto in modo che questi paesi hanno progressivamente
cercato di federarsi e hanno iniziato a costruire delle organizzazioni per promuovere una
cooperazione tra questi paesi che permette di influire nelle politiche globali= es + imp= NDBB
(nuova banca di sviluppo) con sede a Shanghai come alternativa al FMI.
- Fmi nel frattempo ha cambiato funzioni dopo la fine del Bretton Woods= diventa istituzione che
presta soldi ai paesi in difficoltà in cambio di riforme economiche istituzionali che cercano di
promuovere la liberalizzazione dell’economia, la privatizzazione degli asset pubblici e la
deregolamentazione dei servizi.
Le Tigri asiatiche
- anni ‘90 e ‘00 emergono paesi che hanno ruolo regionale imp e offrono forti penetrazioni
nell’economia internazionale:
- Corea del sud= forte sviluppo economico continuato capace di cambiare le sorti del paese= virano
verso economia radicata sulle nuove tecnologie attraverso alleanza tra stato e Chaebol= gruppi
economici delle aziende vaste e diversificate (ad es Samsung, Kia).
- passano da sviluppo nei settori ‘maturi’ sviluppati sotto un regime di rigido protezionismo (anni
‘70 e ‘80) a New Economy e liberalizzazioni:
> a profitto dei grandi gruppi (Chabeol)= controllano 80% economia nazionale;
> apertura internazionale caratterizzata da R&S.
- Taiwan= avversafrio della Cina con politiche economiche simili alla Corea ma con componente
imp anche nel settore primario e minerari. Dagli anni ‘90 si sviluppa anche come centro finanziario
dai quali transitavano le imprese occidentali prima di dirigersi verso Cina.
- Singapore e Hong Kong= città-stato o quasi che mescolano apertura internazionale e intervento di
stato. Imp posizione strategica che attira traders, finanza, … pk dai loro porti passano molte
commodities prodotte in estremo oriente.
> loro crescita anche legata all’emergere della Cina= porta molte imprese occidentali a investire in
questi paesi prima di investire in China.