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LEZIONE 8 APRILE 2020

DISUGUAGLIANZE E GLOBALIZZAZIONE
Il mondo che verrà, ciclo di tre lezioni tenute nel 2011 da R. Prodi. Se il mondo fosse un’isola in cui abitano
100 persone:

 I 2 uomini più ricchi possiederebbero più della metà delle risorse disponibili
 Le 10 persone più ricche l’85%
 Le 90 persone rimanenti devono spartirsi il 15% della ricchezza ma solamente 70 vivono
dignitosamente con il 14%
 20 persone possiedono solamente l’1%

(Vedi grafici su PP)


2015  l’1% della popolazione detiene il 48% della ricchezza (70mln di persone)
L’80% della popolazione vive con 3,85$ al giorno
1 milione di persone vive con meno di 1,25$ al giorno
62 persone (i più ricchi del mondo) detengono da soli la stessa ricchezza di 3,6 mld di persone (la metà più
povera del mondo), di queste 62 persone solo 9 sono donne.

ESEMPI DI SVILUPPO ENDOGENO


Il microcredito di Yunus: nel 2006 Muhammad Yunus viene insignito del Nobel per la pace, così motivato:
“per l'impegno nel creare sviluppo sociale ed economico partendo dal basso. La pace duratura non può
essere realizzata se ampi gruppi di popolazione non trovano il modo per uscire dalla povertà. Il
microcredito è uno dei modi. Lo sviluppo dal basso serve anche a promuovere la democrazia e i diritti
umani. Il microcredito si è dimostrato una forza liberatrice in società dove le donne in particolare devono
lottare contro condizioni economiche e sociali depressive”.

NUOVA DEFINIZIONE DI PARI OPPORTUNITÀ


Pari opportunità significa uguaglianza di diritti, annullamento delle diseguaglianze di base e libertà di scelta,
nel rispetto dei gruppi diversi (etnia, genere, religione), che riconosciuti, rispettati ed accolti, devono
partecipare al mainstreaming.
UGUAGLIANZA: Essere pari è un segno di civiltà. Partecipare è importante per tutti.
DIVERSITÀ: Il mondo è ricco perché vario, una società che si rispetti rispetta le diversità, se riconosci le
differenze, riconosci anche te stesso.
- Libertà, sviluppo, sostenibilità, equità sociale.
(VEDI PP per grafici, sviluppo di Rostow, teoria della dipendenza, immagini e statistiche come la curva di
Lorenz e il coefficiente di Gini)

IL SISTEMA MONDO
La globalizzazione è già in atto da tempi molto remoti della storia, ciò implica il superamento del concetto
di Stato nazione.
È iniziata con i movimenti degli uomini, fin dall'inizio della loro storia, ossia con i viaggi e le migrazioni dei
popoli che si spostavano per cercare condizioni di vita migliori, lavoro o per conquistare nuove terre.
CULTURA: Ha una storia molto antica e lo spostamento delle persone ha comportato da sempre il
movimento delle culture. ES. Le grandi religioni che hanno attraversato interi continenti. La nascita degli
Stati-Nazione e i nazionalismi hanno cercato di bloccare questi processi di globalizzazione culturale,
controllando la lingua, l'educazione e le comunicazioni (radio, televisione, internet, impianti satellitari e
digitali hanno favorito una comunicazione sempre più rapida).
Le differenze linguistiche non costituiscono più peraltro un problema rilevante, dato l'uso sempre più
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internazionale dell’inglese. Le nuove tecnologie esercitano un forte ampliamento degli orizzonti culturali e
sulle identità dei popoli.
ECONOMIA: Il commercio, in un mondo come il nostro, è aperto come mai e i mercati di beni e servizi sono
sempre più globali e competitivi.

LA PRIMA GLOBALIZZAZIONE: IL COMMERCIO DI UOMINI E PRODOTTI


Commercio triangolare tra tre continenti: L’America è stata appena scoperta e i colonizzatori hanno
bisogno di operai da impiegare nelle piantagioni o altro, quindi iniziano il commercio degli schiavi.
Tre erano le tappe di questo commercio:

1. Prima tappa: dall’Europa all'Africa, sulla costa occidentale (oggi Senegal, Gambia, Guinea, Sierra
Leone, Benin). Gli schiavi venivano comprati con prodotti europei. Talvolta il carico di schiavi era
completato con qualche prodotto locale: gomma, avorio, legni preziosi.
2. Seconda tappa: dall’Africa all’America. Gli schiavi erano trasportati con le navi e venduti nelle
Antille, in Brasile a nelle colonie inglesi del Sud in cambio di denaro contante.
3. Terza tappa: dall’America all’Europa. Le navi rientravano in Europa con le stive piene di prodotti
tropicali.

DAL MERCANTILISMO AL CAPITALISMO


Il sistema economico capitalistico è nato dall'economia mercantile, che aveva decretato l'importanza dei
centri posti sul grandi crocevia di scambio continentali e litorali.
La rivoluzione industriale, invece, decretava l'importanza dei centri dotati di fonti energetiche.
Lo sviluppo industriale del XX secolo obbedisce alla logica della formazione di economie di scala
metropolitane, dello sviluppo dei trasporti, della direzione dei flussi di informazione.

IL CONCETTO DI GLOBALIZZAZIONE
Si tratta di una serie di processi che hanno determinato (e determinano) profondi mutamenti nelle relazioni
umane geografica, che sembrano oggi

- Espandersi su una scala geografica senza precedenti


- Accelerarsi (mode, idee, crisi economiche circolano da una parte all’altra del mondo)
- Interconnettere luoghi un tempo separati da enormi distanze

Soggetti e società locali sono sempre più interconnessi in reti e sistemi di portata globale: come vedremo, è
oggi possibile per esempio identificare reti di comunicazione, di flussi commerciali o di transazioni
finanziarie di portata planetaria.
La globalizzazione comporta l’annullamento delle regioni? Relazioni regionali-globali  Sistema globale
come singola unità, ma ancora ancorato dal punto di vista della localizzazione alle divisioni regionali del
lavoro che, sempre più frequentemente, prescindono dallo schema esistente di stati sovrani.
E lo stato sovrano? Le relazioni regionali globali sempre più intensa ed articolate hanno portato parecchi
studiosi quali per esempio Ohmae nella sua opera “The Borderless World-Power and Strategy in the
Interlinked Economy”, a prevedere la fine imminente dello Stato-nazione e l'avvento di un mondo senza
confini. Lo stato sovrano esiste comunque e ricopre una grande importanza, vista la presenza di colossi a
livello mondiale quali USA, Germania, Giappone, Cina, Brasile.

GLOBALIZZAZIONE E DISTANZA
La globalizzazione non annulla la distanza: la distanza fisica continua a rappresentare qualcosa di reale nella
nostra quotidianità.
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La globalizzazione riguarda l'ampliamento del intensificazione e la accelerazione delle relazioni tra soggetti
localizzati in differenti aree del pianeta.
Esempio: gran parte dei prodotti che troviamo sul mercato italiano sono stati progettati e realizzati in altri
paesi del globo.

INIZIO DELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE


Nel 1830 le esportazioni totali rappresentavano il 4,6% del PIL mondiale.
1880-1900: le esportazioni totali hanno raggiunto l'11%
Tuttavia gli interessi erano soprattutto nazionali e si prendevano misure protezionistiche quando
l'internazionalizzazione sembrava minacciare gli Stati capitalisti.
Esempio: nel periodo tra le due guerre mondiali il commercio internazionale è crollato per via delle tensioni
create dalla Grande Depressione e dall’instabilità economica.
Nuova gerarchia spaziale di relazioni economiche e politiche, caratterizzata da quattro livelli:

o Il globale. Tale livello è solo parzialmente regolamentato, da un sistema di regimi contrattuali,


intese ed organizzazioni internazionali.
o Il plurinazionale, rappresentato da blocchi multinazionali.
o Il nazionale, concentrato sullo stato sovrano classico.
o Il regionale, che sta attualmente emergendo come un'articolazione vibrante ma confusa
dell'economia e della vita moderna.

Sta Nascendo una nuova economia capitalista globale, di cui le regioni costituiscono le fondamenta.
Nonostante la nuova gerarchia spaziale, che vede affermarsi sempre più il globale ed il regionale, lo stato
sovrano è ancora oggi il centro del potere.

NASCITA DEL CAPITALISMO, SECOLI XVII E XVIII


Luigi XIV Fu il monarca con il quale il feudalesimo vide i suoi ultimi barlumi di gloria.
Domanda: Quali furono i meccanismi che portarono alla transizione dal feudalesimo al capitalismo?
Il libero mercato della terra e del lavoro, la formazione di istituzioni efficaci nel garantire l'ordine finanziario
e commerciale e il consolidamento del processo di accumulazione del capitale.

LE RELAZIONI TRA STATO NAZIONALE E CAPITALISMO


I rapporti tra stato nazionale e capitalismo si intensificarono nel XIX secolo.
Lo stato divenne il garante di quei sostegni istituzionali senza i quali il mercato non avrebbe potuto operare.

Lo stato adottava determinate politiche di sostegno, che fornivano le condizioni di sopravvivenza dell'intero
sistema (sorveglianza delle condizioni di lavoro in fabbrica, pianificazione urbana, leggi sulla salute
pubblica).
Lo stato garantiva un sistema che offriva una grande flessibilità e libertà di manovra all’azione politica ed
economica. Andava affermandosi la politica del laissez faire.

IL RUOLO GUIDA DELL’INDUSTRIA NEL PROCESSO DI CRESCITA


Processo di crescita differenziato da nazione a nazione in base a:

 Disponibilità delle risorse.


 Accumulazione del capitale.
 Strutture di mercato.
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L'industrializzazione ha creato dicotomia all’interno di ogni nazione, con regioni caratterizzate da clusters
sviluppati e regioni arretrate.

LE PIÙ IMPORTANTI TESI SULLA DIVISIONE SOCIALE DEL LAVORO NEL XVIII E XIX SECOLO
Adam Smith, Ricerche sopra la natura e le cause della ricchezza delle nazioni, 1776
Temi affrontati: divisione del lavoro, lavoro come origine del valore a, libertà economica
Precursori di Smith: Hutcheson, Sistema di filosofia morale (1775) e David Hume, Political discourses
(1752).

ADAM SMITH
Fattore produttivo non è soltanto la terra e quindi l'agricoltura, ma anche l'industria e, in genere, il lavoro
umano in tutte le sue manifestazioni.
La produttività dipende dallo stadio raggiunto dalla divisione del lavoro.
La divisione del lavoro dipende dall'ampiezza dei mercati. Quanto maggiore è il volume degli output
dell'impresa, più si realizza la divisione interna del lavoro.

 Il lavoro costava meno perché si trattava di manodopera non qualificata.


 L'operaio, dovendo fare un solo passaggio, diventava bravissimo e la celerità e l'efficienza del
processo di produzione erano assicurate.
 L’abbrutimento fisico e la frustrazione dell'operaio sono dovuti alla mancanza del rapporto con ciò
che produce, e al compiere sempre e solo lo stesso passaggio.

IL LIBERISMO DI SMITH
Lo stato non deve assolutamente intervenire nell'economia e le cose vanno lasciate al loro destino senza
alcun intervento statale.
Ciascuno deve fare i propri interessi.
Se tutti fanno i propri interessi è ovvio che aumenterà la ricchezza collettiva e tutti godranno dei vantaggi.
Chi investe guadagnerà più del povero, ma anche il povero, lavorando e perseguendo i propri interessi,
vedrà incrementare il suo reddito.
“Non e dalla generosità, del birraio o del fornaio che noi speriamo di ottenere il nostro pranzo, ma dalla
valutazione che essi fanno dei propri interessi”.
Cercando di impiegare il suo capitale a sostegno dell’industria interna e di indirizzare questa industria in
modo che il suo prodotto possa avere il massimo valore, ogni individuo mira soltanto al proprio guadagno
ed è condotto da una mano invisibile a promuovere un fine che non era nelle sue intenzioni.

BRETTON WOODS, 1944

 Conferenza finanziaria e internazionale Delle Nazioni unite


 Accordo su un sistema monetario internazionale basato sui tassi di cambio fissi e sul gold standard
 Furono dunque istituiti la Banca Mondiale e il FMI
 Nel 1947 venne istituito il GATT che dal 1994 viene denominato WTO.

RIPRESA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE


Anni ‘60/’70: Vera e propria espansione del capitalismo internazionale.
Domanda: la globalizzazione e la disgregazione delle economie è imminente?
Risposta: secondo Hirst e Thompson, siamo ancora lontani dalla globalizzazione. secondo i “globalisti
radicali” invece stiamo andando incontro ad un processo di integrazione economica mondiale irreversibile.
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CONCLUSIONI: ci stiamo muovendo nella direzione di una disgregazione dei capitalismi nazionali, ma siamo
ancora molto lontani dalla sua fine.

DAGLI ANNI ’50 AI NOSTRI GIORNI

 Anni ’50 e ’60  Sviluppo delle economie europee occidentali e del Giappone. Si pongono le basi
per una crescita duratura del capitalismo.
 Anni ’70  Instabilità economica e riduzione dell’egemonia economica statunitense.
 1971  il dollaro esce dal gold-standard. le valute cominciano a fluttuare, provocando un notevole
aumento delle ondate speculative nelle transazioni in valuta in tutto il mondo.
 1973  crisi energetica. Insicurezza fiscale e dipendenza reciproca delle economie nazionali.
 Anni ’70  si assista alla continua crescita del Giappone e delle nazioni di nuova
industrializzazione. Aumenta il commercio mondiale, dando origine ad una maggiore concorrenza
nei confronti delle industrie di produzione di massa fordista del Nord America e dell'Europa
occidentale.

La maggiore concorrenza incoraggia lo spostamento degli stabilimenti verso localizzazioni oltremare,


alla ricerca di siti di produzione meno costosi. Si assiste all’allargamento del commercio mondiale.
Emergono settori produttivi nuovi ed emergenti che destinano al commercio mondiale grandi quantità
di output e ciò, insieme ai prodotti più tradizionali, ha allargato le commodity chains globali.

GLOSSARIO DI ECONOMIA

- COMMODITY CHAINS: Catene di prodotti di prima necessità, acquistati per i suoi contenuti e non
per un particolare valore aggiunto.
- SPECIALITY CHAINS: Catene di prodotti differenziati nella qualità nell'immagine per i quali
l'utilizzatore è disposto a spendere più di quanto gli costerebbero altri articoli similari.
- ECONOMIA DI SCALA: Economia realizzabile nella produzione su vasta scala e quindi soltanto dalle
grandi imprese, per ragioni organizzative e tecnologiche. I costi di produzione crescono in misura
proporzionalmente inferiore rispetto all’aumentare della produzione.
- DISECONOMIA DI SCALA: Difficoltà crescenti di organizzazione e amministrazione collegata con
l'aumento dell'impresa.

Fine degli anni ’80  disgregazione dell’Unione Sovietica, fine della Guerra Fredda e, quindi, ulteriore
espansione del sistema internazionale.
(vedi PP per “schema di rete globale)

GLOBALIZZAZIONE COME FENOMENO MULTIFORME


Alcuni esempi di esperienze sociali e tematiche (extra-economiche) sempre più “globali”:

1. globalizzazione del sapere scientifico-tecnologico.


2. globalizzazione ambientale
3. globalizzazione culturale
4. globalizzazione geopolitica

IL CONCETTO DI SISTEMA-MONDO
Divisione internazionale del lavoro  distribuzione delle attività economiche e produttive nello spazio
mondiale.
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Nel dopoguerra: analisi delle relazioni commerciali a livello mondiale (l'export dei paesi più poveri
comprendeva soprattutto materie prime e semilavorati, mentre quelli più ricchi si riferivano a prodotti
industriali con elevato contenuto tecnologico).

IMMANUEL WALLERSTEIN
Il sistema-mondo (un unico sistema, in cui il trasferimento di surplus non presuppone unitarietà politica,
ma meccanismi di mercato), si articola in: centro, semiperiferia, periferia.

 Il sistema mondo è capitalistico.


 Esiste un “economia mondo” intesa come un'unità dotata di una sua divisione del lavoro e di una
molteplicità di sistemi culturali che possono essere o meno politicamente omogenei.
 Il surplus è prelevato e ridistribuito tramite il mercato e non attraverso una struttura autoritaria.
 Lo scambio dà origine ad un sistema territoriale gerarchizzato:
1. CENTRO: costituito da quei paesi ed economie che rappresentano il “cuore” del processo di
accumulazione capitalistica
2. SEMIPERIFERIA: costituita da quei paesi attraverso i quali il centro esercita il controllo sulla
periferia.
3. PERIFERIA: estesissimo insieme di territori arretrati, fonte di materie prime, prodotti agricoli e
forza lavoro a basso costo.

IL SISTEMA MONDO DI OGGI


Centro: Stati Uniti, Europa occidentale, Giappone
Semiperiferia: aree di recente industrializzazione
Periferia: aree dell'Africa subsahariana, aree del sud-est asiatico

IL SISTEMA MONDO NEL PASSATO E NEL FUTURO, LA SFIDA DEI CONTINENTI


L'Ottocento è stato il secolo dell’Europa, il Novecento degli Stati Uniti, dal 2030 in poi dell’Asia.
Il futuro quadro del “sistema mondo” è costituito da una gerarchia di paesi:

- Cina
- Stati Uniti
- India
- Brasile
- Europa

GLI AGENTI DELLA GLOBALIZZAZIONE, CHI SONO

 Le imprese multinazionali.
 Gli organismi finanziari internazionali.
 I governi neoconservatori.

Il neoconservatorismo è un movimento politico internazionale di origine statunitense, di orientamento


liberal conservatore, interventista, occidentalista e americanista i cui aderenti sono detti “nuovi
conservatori” o “neoconservatori”.

LA “NUOVA” DIVISIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO


Frammentazione dei processi produttivi a scala mondiale  processi di decentramento territoriale di
attività industriali (generalmente ad opera di grandi imprese multinazionali), trasferite dai paesi del Nord a
quelli del Sud.
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Esempio: per utilizzare manodopera poco costosa per i lavori privi di specifica competenza, di routine.
(vedi immagini su PP)

LE RAGIONI ALLA BASE DELLA NUOVA DIVISIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO


Tre ragioni:

1. Disponibilità di un bacino di lavoratori industriali di livello globale (sud-est asiatico in


particolare).
2. Possibilità di frammentare i processi produttivi, conseguenza della divisione tecnica in compiti
sempre più specifici a partire dal fordismo.
3. Presenza di una rete di trasporto e comunicazione efficiente.

GLI ATTORI DEL SISTEMA-MONDO


Organismi di Bretton Woods:
- Fondo monetario internazionale
- Banca per la ricostruzione e lo sviluppo  Banca mondiale
- International Trade Organization  Gatt, World Trade Organization (WTO)
Attori privati con un rilevante grado di potere: grandi imprese multinazionali, agenzia di rating

 IBRD International Bank for Reconstruction and Development o Banca Mondiale: Concede prestiti ai
governi degli Stati membri per la promozione dello sviluppo internazionale.
 FMI: Garantisce la stabilizzazione dei tassi di cambio esteri e aiuta i governi degli Stati membri
durante periodi di temporanea difficoltà.
 GATT (1947) General Agreement on Tariffs and Trade: Regola gli scambi tra i principali paesi
capitalisti e opera per la riduzione delle barriere al commercio internazionale. Dal 1994 si chiama
WTO World Trade Organization.

ALTRE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

 APEC: cooperazione economica in Asia-Pacifico


 MERCOSUR: mercato comune dell’America del sud tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay
istituito nel 1991
 NAFTA: accordo per il libero commercio in America del nord, istituito nel 1994 tra Canada, Stati
Uniti e Messico.
 NATO: organizzazione di difesa militare, istituita nel 1949, di cui fanno parte Belgio, Canada,
Danimarca, Francia, Germani, Grecia, Gran Bretagna, Islanda, Italia ecc. ecc.
 ONU: Organizzazione delle Nazioni unite, creata nel 1945 per mantenere la pace e la sicurezza e
promuovere la cooperazione internazionale nei settori economico, sociale, culturale.
 OPEC: Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, istituito nel 1960. Ne fanno parte Algeria,
Libia, Nigeria, Arabia Saudita, Gabon, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Venezuela, Quatar.

LA GEOGRAFIA CULTURALE E LA GLOBALIZZAZIONE


“Una frase del filosofo mi occupava di continuamente: sradicare gli altri è il più crudele dei delitti - sradicare
sé stesso, la massima conquista”. PETER HANDKE

I “NON LUOGHI” DELLA GLOBALIZZAZIONE – LE ETEROPIE, GLI SPAZI DELL’ALTROVE, I LUOGHI DI CONSUMO
I nuovi processi di sviluppo voluti dalla globalizzazione hanno disarticolato l'antico spazio, dominato dalle
regioni naturali e dalle attività antropiche.
Cambia così il significato di paesaggio.
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I luoghi delle merci hanno capovolto il concetto di identità basata sull’appartenenza al territorio.
L'identità voluta dalla globalizzazione si basa sul riconoscimento delle merci, che per rendersi “visibili”
necessitano dei loro templi, di loro luoghi in cui esse vengono consumate.

I LUOGHI DI CONSUMO VISTI QUALI PALCOSCENICI TEATRALI


Marx descriveva il processo che trasforma il lavoro umano in cosa, in merce.
Oggi sono le merci che appaiono come la rappresentazione del mondo umano, che si mostra attraverso
esse. Le merci occupano tutta la vita sociale nella moderna società basata sul consumo.
Esse hanno bisogno di mettersi in scena in luoghi di consumo visti come palcoscenico teatrale.

LA CULTURA DEL CONSUMO


Si diffonde sul territorio dappertutto attraverso:

o i centri commerciali
o gli aeroporti
o gli alberghi
o i ristoranti
o i musei
o i cinema

Essi costituiscono i cosiddetti “mondi inventati”.


(vedi immagini, esempi, grafici e statistiche su PP)

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