Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DISUGUAGLIANZE E GLOBALIZZAZIONE
Il mondo che verrà, ciclo di tre lezioni tenute nel 2011 da R. Prodi. Se il mondo fosse un’isola in cui abitano
100 persone:
I 2 uomini più ricchi possiederebbero più della metà delle risorse disponibili
Le 10 persone più ricche l’85%
Le 90 persone rimanenti devono spartirsi il 15% della ricchezza ma solamente 70 vivono
dignitosamente con il 14%
20 persone possiedono solamente l’1%
IL SISTEMA MONDO
La globalizzazione è già in atto da tempi molto remoti della storia, ciò implica il superamento del concetto
di Stato nazione.
È iniziata con i movimenti degli uomini, fin dall'inizio della loro storia, ossia con i viaggi e le migrazioni dei
popoli che si spostavano per cercare condizioni di vita migliori, lavoro o per conquistare nuove terre.
CULTURA: Ha una storia molto antica e lo spostamento delle persone ha comportato da sempre il
movimento delle culture. ES. Le grandi religioni che hanno attraversato interi continenti. La nascita degli
Stati-Nazione e i nazionalismi hanno cercato di bloccare questi processi di globalizzazione culturale,
controllando la lingua, l'educazione e le comunicazioni (radio, televisione, internet, impianti satellitari e
digitali hanno favorito una comunicazione sempre più rapida).
Le differenze linguistiche non costituiscono più peraltro un problema rilevante, dato l'uso sempre più
LEZIONE 8 APRILE 2020
internazionale dell’inglese. Le nuove tecnologie esercitano un forte ampliamento degli orizzonti culturali e
sulle identità dei popoli.
ECONOMIA: Il commercio, in un mondo come il nostro, è aperto come mai e i mercati di beni e servizi sono
sempre più globali e competitivi.
1. Prima tappa: dall’Europa all'Africa, sulla costa occidentale (oggi Senegal, Gambia, Guinea, Sierra
Leone, Benin). Gli schiavi venivano comprati con prodotti europei. Talvolta il carico di schiavi era
completato con qualche prodotto locale: gomma, avorio, legni preziosi.
2. Seconda tappa: dall’Africa all’America. Gli schiavi erano trasportati con le navi e venduti nelle
Antille, in Brasile a nelle colonie inglesi del Sud in cambio di denaro contante.
3. Terza tappa: dall’America all’Europa. Le navi rientravano in Europa con le stive piene di prodotti
tropicali.
IL CONCETTO DI GLOBALIZZAZIONE
Si tratta di una serie di processi che hanno determinato (e determinano) profondi mutamenti nelle relazioni
umane geografica, che sembrano oggi
Soggetti e società locali sono sempre più interconnessi in reti e sistemi di portata globale: come vedremo, è
oggi possibile per esempio identificare reti di comunicazione, di flussi commerciali o di transazioni
finanziarie di portata planetaria.
La globalizzazione comporta l’annullamento delle regioni? Relazioni regionali-globali Sistema globale
come singola unità, ma ancora ancorato dal punto di vista della localizzazione alle divisioni regionali del
lavoro che, sempre più frequentemente, prescindono dallo schema esistente di stati sovrani.
E lo stato sovrano? Le relazioni regionali globali sempre più intensa ed articolate hanno portato parecchi
studiosi quali per esempio Ohmae nella sua opera “The Borderless World-Power and Strategy in the
Interlinked Economy”, a prevedere la fine imminente dello Stato-nazione e l'avvento di un mondo senza
confini. Lo stato sovrano esiste comunque e ricopre una grande importanza, vista la presenza di colossi a
livello mondiale quali USA, Germania, Giappone, Cina, Brasile.
GLOBALIZZAZIONE E DISTANZA
La globalizzazione non annulla la distanza: la distanza fisica continua a rappresentare qualcosa di reale nella
nostra quotidianità.
LEZIONE 8 APRILE 2020
La globalizzazione riguarda l'ampliamento del intensificazione e la accelerazione delle relazioni tra soggetti
localizzati in differenti aree del pianeta.
Esempio: gran parte dei prodotti che troviamo sul mercato italiano sono stati progettati e realizzati in altri
paesi del globo.
Sta Nascendo una nuova economia capitalista globale, di cui le regioni costituiscono le fondamenta.
Nonostante la nuova gerarchia spaziale, che vede affermarsi sempre più il globale ed il regionale, lo stato
sovrano è ancora oggi il centro del potere.
Lo stato adottava determinate politiche di sostegno, che fornivano le condizioni di sopravvivenza dell'intero
sistema (sorveglianza delle condizioni di lavoro in fabbrica, pianificazione urbana, leggi sulla salute
pubblica).
Lo stato garantiva un sistema che offriva una grande flessibilità e libertà di manovra all’azione politica ed
economica. Andava affermandosi la politica del laissez faire.
L'industrializzazione ha creato dicotomia all’interno di ogni nazione, con regioni caratterizzate da clusters
sviluppati e regioni arretrate.
LE PIÙ IMPORTANTI TESI SULLA DIVISIONE SOCIALE DEL LAVORO NEL XVIII E XIX SECOLO
Adam Smith, Ricerche sopra la natura e le cause della ricchezza delle nazioni, 1776
Temi affrontati: divisione del lavoro, lavoro come origine del valore a, libertà economica
Precursori di Smith: Hutcheson, Sistema di filosofia morale (1775) e David Hume, Political discourses
(1752).
ADAM SMITH
Fattore produttivo non è soltanto la terra e quindi l'agricoltura, ma anche l'industria e, in genere, il lavoro
umano in tutte le sue manifestazioni.
La produttività dipende dallo stadio raggiunto dalla divisione del lavoro.
La divisione del lavoro dipende dall'ampiezza dei mercati. Quanto maggiore è il volume degli output
dell'impresa, più si realizza la divisione interna del lavoro.
IL LIBERISMO DI SMITH
Lo stato non deve assolutamente intervenire nell'economia e le cose vanno lasciate al loro destino senza
alcun intervento statale.
Ciascuno deve fare i propri interessi.
Se tutti fanno i propri interessi è ovvio che aumenterà la ricchezza collettiva e tutti godranno dei vantaggi.
Chi investe guadagnerà più del povero, ma anche il povero, lavorando e perseguendo i propri interessi,
vedrà incrementare il suo reddito.
“Non e dalla generosità, del birraio o del fornaio che noi speriamo di ottenere il nostro pranzo, ma dalla
valutazione che essi fanno dei propri interessi”.
Cercando di impiegare il suo capitale a sostegno dell’industria interna e di indirizzare questa industria in
modo che il suo prodotto possa avere il massimo valore, ogni individuo mira soltanto al proprio guadagno
ed è condotto da una mano invisibile a promuovere un fine che non era nelle sue intenzioni.
CONCLUSIONI: ci stiamo muovendo nella direzione di una disgregazione dei capitalismi nazionali, ma siamo
ancora molto lontani dalla sua fine.
Anni ’50 e ’60 Sviluppo delle economie europee occidentali e del Giappone. Si pongono le basi
per una crescita duratura del capitalismo.
Anni ’70 Instabilità economica e riduzione dell’egemonia economica statunitense.
1971 il dollaro esce dal gold-standard. le valute cominciano a fluttuare, provocando un notevole
aumento delle ondate speculative nelle transazioni in valuta in tutto il mondo.
1973 crisi energetica. Insicurezza fiscale e dipendenza reciproca delle economie nazionali.
Anni ’70 si assista alla continua crescita del Giappone e delle nazioni di nuova
industrializzazione. Aumenta il commercio mondiale, dando origine ad una maggiore concorrenza
nei confronti delle industrie di produzione di massa fordista del Nord America e dell'Europa
occidentale.
GLOSSARIO DI ECONOMIA
- COMMODITY CHAINS: Catene di prodotti di prima necessità, acquistati per i suoi contenuti e non
per un particolare valore aggiunto.
- SPECIALITY CHAINS: Catene di prodotti differenziati nella qualità nell'immagine per i quali
l'utilizzatore è disposto a spendere più di quanto gli costerebbero altri articoli similari.
- ECONOMIA DI SCALA: Economia realizzabile nella produzione su vasta scala e quindi soltanto dalle
grandi imprese, per ragioni organizzative e tecnologiche. I costi di produzione crescono in misura
proporzionalmente inferiore rispetto all’aumentare della produzione.
- DISECONOMIA DI SCALA: Difficoltà crescenti di organizzazione e amministrazione collegata con
l'aumento dell'impresa.
Fine degli anni ’80 disgregazione dell’Unione Sovietica, fine della Guerra Fredda e, quindi, ulteriore
espansione del sistema internazionale.
(vedi PP per “schema di rete globale)
IL CONCETTO DI SISTEMA-MONDO
Divisione internazionale del lavoro distribuzione delle attività economiche e produttive nello spazio
mondiale.
LEZIONE 8 APRILE 2020
Nel dopoguerra: analisi delle relazioni commerciali a livello mondiale (l'export dei paesi più poveri
comprendeva soprattutto materie prime e semilavorati, mentre quelli più ricchi si riferivano a prodotti
industriali con elevato contenuto tecnologico).
IMMANUEL WALLERSTEIN
Il sistema-mondo (un unico sistema, in cui il trasferimento di surplus non presuppone unitarietà politica,
ma meccanismi di mercato), si articola in: centro, semiperiferia, periferia.
- Cina
- Stati Uniti
- India
- Brasile
- Europa
Le imprese multinazionali.
Gli organismi finanziari internazionali.
I governi neoconservatori.
Esempio: per utilizzare manodopera poco costosa per i lavori privi di specifica competenza, di routine.
(vedi immagini su PP)
IBRD International Bank for Reconstruction and Development o Banca Mondiale: Concede prestiti ai
governi degli Stati membri per la promozione dello sviluppo internazionale.
FMI: Garantisce la stabilizzazione dei tassi di cambio esteri e aiuta i governi degli Stati membri
durante periodi di temporanea difficoltà.
GATT (1947) General Agreement on Tariffs and Trade: Regola gli scambi tra i principali paesi
capitalisti e opera per la riduzione delle barriere al commercio internazionale. Dal 1994 si chiama
WTO World Trade Organization.
I “NON LUOGHI” DELLA GLOBALIZZAZIONE – LE ETEROPIE, GLI SPAZI DELL’ALTROVE, I LUOGHI DI CONSUMO
I nuovi processi di sviluppo voluti dalla globalizzazione hanno disarticolato l'antico spazio, dominato dalle
regioni naturali e dalle attività antropiche.
Cambia così il significato di paesaggio.
LEZIONE 8 APRILE 2020
I luoghi delle merci hanno capovolto il concetto di identità basata sull’appartenenza al territorio.
L'identità voluta dalla globalizzazione si basa sul riconoscimento delle merci, che per rendersi “visibili”
necessitano dei loro templi, di loro luoghi in cui esse vengono consumate.
o i centri commerciali
o gli aeroporti
o gli alberghi
o i ristoranti
o i musei
o i cinema