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Sociologia: scienza che studia in maniera empirica e sistematica i fenomeni della società.
Nasce nel corso dell’800 e si consolida a cavallo del ‘900 nelle università europee. Nasce in risposta
alle rivoluzioni francese, industriale, scientifica e urbana che caratterizzano quel periodo storico.
Trasformazioni culturali
L’illuminismo come rivoluzione intellettuale (1730-1800)
Definisce gli standard delle scienze moderne, focalizzandosi sull’importanza dell’analisi
empirica.
Consolida il valore del secolarismo, dando più spazio allo studio della natura e della società
invece che della teologia e filosofia.
Si applicano le metodologie delle scienze naturali (osservazione di dati empirici) allo studio
dell’uomo, della società e della cultura.
Parole chiave: ragione, scienza, progresso.
Trasformazioni politiche
La Rivoluzione francese (1789-1804)
La Rivoluzione francese e Americana sono le prime a dichiarare l’uguaglianza degli uomini e
delle donne, mettendo in discussione il potere della tradizione rappresentati dai monarchi e da
Dio.
Se il potere nasce dal popolo, è dunque necessario studiare l’origine del vivere associato e
come funzionano le gerarchie sociali.
Lo stato-nazione che si consolida in questi anni genera la necessità di organizzare e conoscere
al meglio le risorse sul proprio territorio. Le scienze sociali servono anche a questo.
Definizione di Città secondo Luis Wirth (1938): «La città è un insediamento relativamente vasto,
denso e duraturo di persone socialmente eterogenee.»
SOCIOLOGIA URBANA: scienza che studia in maniera empirica e sistematica i fenomeni
sociali nello spazio urbano.
La sociologia è una scienza figlia del mutamento e nasce dall’esigenza di studiare la società nel
momento in cui questa cambia radicalmente nei suoi assetti e nei rapporti sociali fra individui.
Conclusioni
La sociologia è la scienza che studia in maniera empirica e sistematica la società; si definisce
urbana quando l’attenzione è rivolta a quello che succede nello spazio urbano.
Nasce dalle trasformazioni sociali, politiche ed economiche dell’800 ma la sua espansione
avviene soprattutto nel secolo XX, con l’avvento della società industriale.
Diversamente da altre discipline, è una scienza multi-paradigmatica contraddistinta da due
grandi famiglie di metodi (qualitativi e quantitativi).
Non c’è una maniera sola di arrivare a dei risultati di ricerca in Sociologia.
Weber non intende sostenere che un fenomeno economico possa essere causato direttamente da un
fenomeno religioso (capitalismo - calvinismo), mette invece in relazione due fenomeni omogenei: la
mentalità religiosa calvinista e la mentalità capitalista, affermando che la prima fu
una precondizione culturale insita nella popolazione europea assai utile al formarsi della seconda.
Si chiedeva quindi: se il capitalismo genuino è caratterizzato essenzialmente dal profitto e dalla
volontà di reinvestire incessantemente quanto guadagnato, questo atteggiamento ha una relazione con
la mentalità calvinista? Questo potrebbe spiegare il ritardato avvento del capitalismo nei paesi rimasti
cattolici, rispetto a quelli in cui si diffuse la Riforma?
LA CITTÀ CAPITALISTA
Il Capitalismo
La società si basa su un sistema economico che viene chiamato capitalismo, un fenomeno sociale
prima ancora che economico. Esso si configura come un fenomeno storico e processuale.
Che cos’è il capitalismo?
È un sistema di relazioni di produzione nel quale il fine ultimo è l’investimento del capitale
guadagnato all’interno dello stesso sistema per produrre nuovo profitto (Weber, 1919). La ricchezza
viene creata investendo nei mezzi di produzione attraverso il capitale.
Fenomeno cambiato profondamente nel tempo
Il lavoro salariato — invenzione della società industriale
I lavoratori non possiedono gli strumenti con cui lavorano, i materiali che trasformano in prodotto
finito, l’edificio (e la terra) dove il lavoro viene svolto
Vendono la loro capacità di lavorare a chi possiede i mezzi di produzione
(capitale e terra) MERCIFICAZIONE DEL LAVORO.
LA CITTA’ FORDISTA
Città pre-industriale: economia capitalistica basata sul commercio VS città industriale: basata sulla
produzione di beni.
Questo cambiamento è frutto di una combinazione tra:
Un cambiamento tecnologico;
Il consolidamento di un sistema economico basato sullo scambio/produzione di merci
(capitalismo), in cui una parte di popolazione diventa proletaria.
Catena di Montaggio
Le operazioni di produzione sono realizzate in modo EFFICIENTE attraverso l’organizzazione
delle attività semplici e ripetitive. Ford fu il primo ad applicare la linea di montaggio: il suo obiettivo
era ridurre i costi di produzione affinché le sue automobili potessero diventare beni di massa.
Le persone all’ingresso della loro vita adulta entravano a far parte di organizzazioni complesse basate
sulla produzione di beni materiali che vertevano su un luogo individuabile nella fabbrica. L’ingresso
era garantito da un sistema protetto di relazioni di lavoro (sindacati/ass. imprenditoriali/stato) che
proteggevano l’individuo dentro e fuori dal lavoro attraverso lo strumento del contratto di lavoro a
tempo indeterminato.
Il capofamiglia (maschio) era garantito nel lungo periodo nel suo percorso di crescita professionale
dentro l’azienda; l’ingresso nel mondo del lavoro permetteva l’accesso a tutta una serie di diritti
garantiti dallo stato attraverso il sistema di welfare (es. pensioni, malattia, invalidità, maternità).
Le donne – spesso inattive dopo il matrimonio e la maternità – si occupavano principalmente dei
compiti riproduttivi (casa, cura dei figli e degli anziani).
La penuria di petrolio durò fino al 1975. Sempre nel 1973 come conseguenza dell’abbandono del
Gold Standard, il sistema internazionale di scambio divenne totalmente libero e nacque il sistema
finanziario moderno.
Gold Standard: Sistema monetario in cui l'oro rappresenta lo standard monetario in ambito
internazionale e all'interno dei paesi aderenti. Le singole monete sono convertibili in oro e godono di
un rapporto di cambio fisso. Il regime di Gold Standard nacque formalmente nel 1821 quando
l'Inghilterra ripristinò la convertibilità in metallo della propria moneta, scegliendo come
unico standard l’oro. La Banca centrale degli Stati emetteva monete in base alla riserva aurea del
Paese stesso, adesso non è più così!
La società post-industriale è stato il primo nucleo di quella che sarebbe poi stata
chiamata società dell’informazione (o knowledge society). Il punto di svolta di questa trasformazione
è evidenziato dall’aumento esponenziale dell’occupazione nel settore terziario a scapito dell’industria.
Perché la terziarizzazione?
La trasformazione tecnologica sostituisce i lavori manuali ripetitivi (tipici dell’industria
fordista) con l’automazione.
Esternalizzazione di parte delle attività di servizio in outsourcing, al posto di averle -
internamente alle grandi aziende.
Espansione delle attività offerte dallo stato nell’ambito del welfare, con investimenti in
scuola, sistema sanitario e servizi sociali.
Creazione di nuovi comparti produttivi, specificatamente orientati alla gestione e alla
produzione della conoscenza e dell’informazione.
1. “Che tipo”
Sono beni immateriali fatti di conoscenza, informazione e valore simbolico
La conoscenza non è un più solo un asset individuale o della singola impresa, è un elemento chiave
delle produzioni tecnologiche avanzate e diventa un bene in sé stesso.
Le società post-industriali trovano il loro principale valore economico nella produzione e nello
scambio di conoscenza (servizi terziari avanzati)
La conoscenza è il fattore economico cruciale, come componente di produzione e come oggetto di
consumo.
Il chi produce può essere letto come chi possiede la conoscenza, lavoratori che hanno forme
privilegiate di capitale umano.
2. “Chi la produce”
I Knowledge workers sono lavoratori esperti attivi nel settore di servizi avanzati alle imprese.
Ne fanno parte tutti quei lavoratori coinvolti in attività che hanno beni immateriali come output,
servizi o conoscenza.
Hanno alti livelli di capitale: in termini di skills, conoscenza e competenza.
Sono al centro del sistema economico contemporaneo perché sono membri di una classe (i
professionisti) impegnata nella produzione high-tech e nel controllo della conoscenza.
Il capitale umano può essere definito come la quantità di conoscenza (il che cosa conosco) e le
competenze/skill (cosa sono capace di fare) acquisito lungo il corso di vita.
È trasversale ad altre forme di capitale che una persona può avere.
La sua caratteristica fondamentale è che è incorporato negli individui: il capitale umano non può
essere separato dalla persona che lo produce e possiede
Fablabs
Un fab lab (dall'inglese fabrication laboratory) è una piccola officina che offre servizi personalizzati
di fabbricazione digitale (=processo attraverso cui è possibile creare oggetti solidi e tridimensionali
partendo da disegni digitali, è utilizzato ampiamente in manifattura per la creazione di modelli e
prototipi, può sfruttare diverse tecniche di fabbricazione sia additive (stampa 3D), sia sottrattive come
il taglio laser e la fresatura)
Coworking
Il coworking è uno stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro, spesso
un ufficio, mantenendo un’attività indipendente. A differenza del tipico ambiente d'ufficio, coloro che
fanno coworking non sono in genere impiegati nella stessa organizzazione. Attrae tipicamente
professionisti che lavorano a casa, liberi professionisti o persone che viaggiano frequentemente e
finiscono per lavorare in relativo isolamento.
Makers spaces
A maker space is a collaborative workspace inside a school, library or separate public/private facility
for making, learning, exploring and sharing that uses high tech to no tech tools. These spaces are
open to kids, adults, and entrepreneurs and have a variety of maker equipment including 3D printers,
laser cutters, cnc machines, soldering irons and even sewing machines.
Il lavoro non-standard si concentra nel settore dei servizi. Ci sono più donne attive nel mercato del
lavoro (meno casalinghe), più giovani (meno disoccupati) e più migranti (che trovano più facilmente
lavoro). Il lavoro non-standard non si distribuisce ugualmente tra i diversi gruppi sociali: in un
sistema di welfare basato sul lavoro industriale, i lavoratori non-standard non hanno lo stesso tipo di
diritti e sono più facilmente esposti al rischio di povertà.
RELATORE 1
“Il paesaggio è lo specchio della società” Yann Arthus-
Bertrand (fotografo, giornalista e ambientalista francese)
Parco Nord: trasformazione di ex aree agricole e magazzini, progetto ultimato nel 2000
Progetti simbolo che hanno occupato ex aree industriali: Bicocca, Porta Nuova (ex scalo
ferroviario con depositi), Rubattino e Portello
Parco di Portello:
Si trova su un raggio verde (che va dal castello Sforzesco verso nord-ovest e comprende parco
Sempione e la ex area alfa romeo (dove nasce il quartiere portello-citylife).
Raggi verdi: strategia di pianificazione del paesaggio: 8 direttrici di sviluppo che collegano il centro
con la periferia, ricca di aree verdi e infrastrutture per il tempo libero (realizzati seguendo piste
ciclabili e aree pedonali esistenti o in progetto).
Il parco Portello sorge nel luogo dov’era situata l’ex fabbrica dell’Alfa Romeo chiusa nel 1986
(costituiva una grande cesura all’interno del tessuto urbano); 24 ettari di terreno, attività partite nel
2000; committente: supermercato Iper.
Architetti che hanno lavorato al progetto:
-studio Ginovalle (masterplan)
-Canali
-Zucchi
-Topotek
-Arup
Realizzare un nuovo quartiere di alta vivibilità con uno stampo di vita italiana (i progettisti erano
infatti quasi tutti italiani) con vie e piazze coperte: rivisitazione del concetto di piazza italiana a mo’ di
shopping mall. Passerelle come prosecuzione dello spazio pubblico (sono infatti percorribili anche
con la bicicletta).
CRITICITÀ
1. Lime di traffico (superata con i ponti)
2. Comparto chiuso — bisognava riuscire a collegare il quartiere con gli altri
Collegato a Montestella attraverso spazi rialzati
Due scopi:
-barriera di rumori
-riutilizzo materiali di demolizione e scavo
RELATRICE 2
Spazio verde — sembra di non essere dentro alla città.
Costruiti intorno al parco molti edifici nuovi — contrapposizione natura-grattacieli.
Sviluppo urbano di city-life diverso rispetto al resto di Milano — guardando da Google Earth
la città dall’alto il quartiere spicca molto.
Dopo l’industrializzazione c’era bisogno che le città trovassero un modo di riutilizzare quegli
spazi abbandonati (dove prima sorgevano le fabbriche): si dà il via ad un processo di
riqualificazione urbana di quartieri come city-life, Porta Nuova, Santa Giulia.
L’obiettivo è creare edifici in cui le aziende possano investire per dare nuova vita al quartiere
(vedi torre Unicredit): tendenza dei comuni a creare una città dentro una città per ottenere
investimenti privati provenienti dall’esterno in modo da fare aumentare il turismo ──> spesso
hanno un impatto negativo.
International Architecture: progetti che non hanno nulla a che vedere con il contesto urbano
circostante e potrebbero essere collocati in qualunque città del mondo.
PROBLEMA Portello
Due tipi di palazzi: alcuni per la classe media (zona Portello) e altri, decisamente più costosi, per
persone con grande disponibilità finanziaria (City Life)
Citylife 15.000 euro al mq
Portello 5.000 euro al mq — prezzo che non è in linea con quello delle case limitrofe (max. 3700 euro
al mq)
È stato citylife a fare alzare i prezzi — cambiamento della classe sociale in un quartiere
Il fenomeno in questione nasce dal rinnovamento e dalla riqualificazione delle città nella fase post-
industriale. Fin dal 1980 le città hanno perseguito un rinnovamento competitivo, portando all’ordine
del giorno le esigenze di competitività, miglior efficienza, flessibilità, imprenditoria, partnership e
vantaggi derivanti dalla collaborazione.
Le riqualificazioni ad iniziativa privata coinvolgono le zone centrali delle città, a cui donano una
nuova immagine rendendole capaci di attirare investitori.
IL CASO DI BILBAO
Storica città basca nel nord della Spagna, ospita diverse centinaia di migliaia di abitanti. È attraversata
dal fiume Nerviòn che la divide in due parti e ne caratterizza la conformazione del tessuto urbano.
Nella seconda metà del XIX secolo, la città trascorre un’importante fase di industrializzazione e vede
la rapida crescita di acciaierie e industrie navali. Questa fase ha portato a una nuova divisione spaziale
di società e funzioni che sono andate definendosi sempre di più nel tempo: sulla riva sinistra si
concentrano le attività manifatturiere e prende posto la classe operaia, anche attraverso un massiccio
fenomeno di immigrazione; sulla riva destra si trovano le residenze per la classe alta e appartamenti di
lusso.
Segregazione socio-spaziale:
Si intende il processo di differenziazione sociale e le caratteristiche spaziali che assume, creando una
situazione di disuguaglianza tra cittadini nei diversi territori.
Terziarizzazione di Bilbao:
A seguito della crisi del Fordismo la città subisce pesanti conseguenze nel settore manifatturiero: tra il
’75 e il ’96 Bilbao perde quasi metà dell’offerta lavorativa generata da questo settore;
contemporaneamente si sviluppa il settore dei servizi.
Bilbao Effect:
Processo che si sviluppa in risposta alla progressiva globalizzazione dell’economia e abbandono del
settore industriale, caratterizzato dallo spostamento del potere dagli stati nazionali alle singole città,
che vengono ridisegnate (spesso da archistar) in competizione fra di loro, in modo da ospitare servizi
avanzati e diventare poli finanziari per multinazionali e corporazioni.
Bilbao Effect: effetto che un edificio progettato da un’Archistar produce sul resto della città.
Aspetti positivi: Aumento del turismo e del valore aggiunto del luogo.
Aspetti negativi:
1. Si concentra su aspetti di consumo e trascura la produzione;
2. Limitato nella capacità di attrarre investimenti di capitali internazionali.
3. Logica a breve termine che genera dinamiche di polarizzazione sociale.
Impatto sociale:
Aumento del prezzo delle abitazioni vicine (nel caso di Bilbao del 30-40%), aumento degli affitti e
conseguente crisi di piccole imprese tradizionali (superate dagli shopping mall).
Questo fenomeno, dunque, instaura un processo di (a) gentrificazione e di esclusione (b) socio-
spaziale.
a) Arrivo di una fascia alta della popolazione in un luogo precedentemente abitato da una fetta di
popolazione povera che causa l’aumento del valore e dei prezzi delle abitazioni costringendo
la classe bassa a un progressivo Displacement.
b) Processo in cui individui o gruppi, geograficamente residenti all’interno di una società, non
partecipano alle attività tipiche dei cittadini in quella società, per ragioni che escono dal loro
controllo. L’esclusione sociale è spesso causa di relegazione spaziale e viceversa.
Questo era possibile grazie ad una delle più importanti invenzioni e innovazioni della società
industriale che è l’introduzione di un sistema integrato di politiche sociali, orientato a garantire il
benessere del cittadino.
Def: Le politiche sociali sono politiche pubbliche che hanno lo scopo specifico di promuovere azioni
per conseguire obiettivi sociali, come per esempio l’equità sociale, l’uguaglianza, la sicurezza sociale,
la libera scelta. Il loro scopo specifico è proteggere il benessere dei cittadini di una nazione, dando
loro sicurezza in caso di eventi avversi e provvedere a fornire servizi fondamentali a tutti (i.e.
istruzione o salute).
Il Welfare State
Il complesso sistema di politiche pubbliche che mira a migliorare il benessere in una nazione si
chiama welfare state. Il termine è stato usato per la prima volta nel 1879 da Adolph Wagner, studioso
di ispirazione socialista che teorizzava un ruolo interventista dello stato per dare ai cittadini un livello
di benessere sufficiente, da coprire attraverso tasse sul reddito progressive. Welfare state (lo stato
sociale) è un termine che indica le politiche attraverso cui governi nazionali o locali forniscono
denaro, beni e/o servizi necessari al benessere base del cittadino.
Welfare system include tutte le azioni intraprese dai tre attori del welfare (stato, famiglia e mercato).
Le riforme di Bismarck introdussero molte delle componenti degli stati sociali moderni
(assicurazioni contro gli incidenti, un sistema di assicurazione per la salute, per il supporto dei
disabili e delle persone anziane). Nel sistema bismarckiano i cittadini potevano accedere a
questi benefit solo se erano lavoratori (o erano famigliari di lavoratori), quando non potevano
lavorare o perdevano il lavoro. La preoccupazione di Bismarck non era la riduzione delle
diseguaglianze o l’eliminazione della povertà, ma disinnescare il nascente movimento dei
lavoratori che potenzialmente metteva in discussione la stabilità politica del suo governo.
Dando vantaggi materiali ai lavoratori, egli fu in grado di comprare il loro consenso.
Beveridge Report (1941): È uno studio commissionato in Inghilterra per indagare le cause
principali della povertà e della mancanza di salute individuate in: Perdita del reddito e Basso
livello dei benefit monetari, specialmente per chi ha responsabilità famigliari. La tesi di
William Beveridge (UK) è che lo stato sociale deve garantire un livello minimo di standard di
vita, al di sotto del quale nessuno deve cadere (the safety net)
Beveridge propone un sistema comprensivo di politiche sociali disponibili per tutti i
cittadini «from the cradle to the grave»:
1. 1.Istruzione gratuita per tutti
2. 2.Sanità gratuita per tutti
3. 3.Reddito di ultima istanza contro la povertà estrema
4. 4.Edilizia pubblica a prezzi calmierati
5. 5.Incremento dei sussidi
Con Beveridge si abbandona definitivamente l’approccio paternalistico delle prime leggi sulla
povertà e si introduce la cittadinanza sociale come parte dei diritti del cittadino (Marshall).
Livelli essenziali di reddito, alimentazione, salute, sicurezza, istruzione, casa non sono più atti
di carità, ma diritti.
La Povertà
Povertà assoluta: una persona viene definita povera se la sua spesa per consumi è inferiore
alla soglia minima mensile definita dall’ISTAT attraverso un paniere di beni considerato
essenziale a uno standard di vita accettabile.
Povertà relativa: una persona viene definita povera se la sua spesa è inferiore o pari ad una
soglia determinata annualmente dall’ISTAT rispetto alla spesa media per consumi delle
famiglie italiane.
Tradizionalmente, nel dibattito sulla povertà si è spesso concentrata l’attenzione sull’esclusione
sociale. Con questo termine si indicano le persone che sono escluse dalla vita «normale» della società,
per povertà estrema, situazione di disagio, segregazione e discriminazione. “Social exclusion is the
process by which certain individuals or groups are systematically barred from access to positions
which would enable them to have an autonomous livelihood within the social standards framed by
institutions and values in a given context”.
Manuel Castells
LEZIONE 7 – GLOBALIZZAZIONE
La globalizzazione è il processo attraverso cui il mondo si è fatto esponenzialmente più interconnesso
e ha come risultato l’incremento massiccio degli scambi culturali e commerciali:
Interconnessione (multidimensionale) resa possibile alle tecnologie ICTs.
Eliminazione delle barriere geografiche e fisiche per le merci.
Il processo di globalizzazione è un processo che nasce da lontano, fin dai primi movimenti
commerciali che hanno cominciato a interessare il mondo con la scoperta dell’America, l’apertura
della via della seta, etc.
Secondo le teorie della sociologa urbana Saskia Sassen, però, il processo di globalizzazione a partire
dagli anni ‘80 ha cambiato natura con un ruolo sempre maggiore delle città, che diventano i nodi
strategici di questo processo.
Global is local
Vi è in atto un processo di concentrazione (finanziaria) e di dispersione (produzione).
I flussi finanziari e di informazione sono totalmente mobili e digitalizzati grazie alla tecnologia
informatica, totalmente sganciati dal luogo geografico.
Ma non tutto è così mobile come il denaro e le merci!
I professionals che vi lavorano hanno bisogno di un posto fisico dove stare, una casa dove vivere, un
luogo in cui possono trovare i servizi che richiedono (ristoranti, negozi,
divertimenti, attività culturali). Lo trovano nelle città globali.
Nello stesso tempo, una massa di lavoratori di servizio offrono servizi a basso costo alle imprese (i.e.
pulizie) e ai professionals (i.e. domestici); sono localizzati dove trovano la domanda per il loro lavoro
(nelle città globali)
Il processo di Polarizzazione
Def: La polarizzazione sociale è quel processo di segregazione che emerge dalla disuguaglianza
economica e che risulta in una crescente differenziazione tra gruppi sociali ad alto reddito e gruppi
con basso reddito.
Nelle città globali, c’è un processo di crescita dell’impiego low-skilled causato e contemporaneo
all’espansione dell’elite dei professionals.
Uno degli effetti della globalizzazione è aumentare esponenziale i flussi di circolazione delle persone,
che però non hanno la stessa mobilità di merci e denaro attraverso le frontiere.
Le migrazioni in Italia
La distribuzione dei migranti all’interno dell’Italia non è omogenea, si concentra prevalentemente
nelle grandi città, nelle aree produttive ad industrializzazione diffusa del Nord (Piemonte, Lombardia,
Veneto e Emilia-Romagna).
La rivolta di Rosarno
Negli anni d'apertura delle frontiere, la città di Rosarno vide ospitare i primi immigrati di provenienza
centrafricana come braccianti a basso costo per l'agricoltura. Alloggiati in stabilimenti industriali o
agricoli abbandonati senza acqua, luce, gas, beni o servizi di alcun genere, a parte i pasti
portati dalla Caritas.
Questi lavoratori vivevano in un contesto misto a immigrazione clandestina e presenza
della 'ndrangheta, fu così che le tensioni tra immigrati e abitanti locali diventarono sempre più pesanti
nel corso del tempo.
Il pomeriggio del 7 gennaio 2010, alcuni sconosciuti spararono diversi colpi con un'arma ad aria
compressa su tre immigrati di ritorno dai campi. La sera stessa del ferimento, un primo consistente
gruppo di africani protestò violentemente per l'accaduto scontrandosi con le forze dell'ordine. Il
giorno seguente la reazione si fece più feroce e più di 2000 immigrati marciarono su Rosarno
ingaggiando diversi scontri con la polizia. Dopo che le tensioni salirono a causa di attacchi a negozi e
automobili, la protesta degli immigrati scatenò una risposta altrettanto accesa da parte dei rosarnesi, i
quali armati di mazze e bastoni formarono ronde autonome ferendo gravemente diversi africani.
Nei giorni seguenti si verificarono diversi agguati di africani a rosarnesi e viceversa, infine le forze
dell'ordine riuscirono a riportare la calma tra ambedue le parti. Per evitare l'insorgere futuro di
ulteriori tensioni, la maggior parte degli immigrati fu trasferito in altri luoghi.
Milano è una delle città in Italia con il maggior numero di immigrati (tutti sulla 90), ma ottiene il
primato come comune più multietnico d’Italia Baranzate (vicino a Bollate, nord-est di MI). Quasi
12mila abitanti, di cui un terzo proveniente da 77 Paesi stranieri.
La parrocchia locale organizza ogni fine settimana un’iniziativa chiamata “Il mondo nel quartiere”,
una festa di quartiere in cui coloro che provengono da altri paesi possono presentare cibo, musica e
cultura della loro terra.
“Ogni etnia deve diventare protagonista del quartiere, non devono essere solo coloro che ricevono
aiuto e attenzioni”, spiega Don Paolo. “Così hanno la possibilità di custodire la loro identità, ma allo
stesso tempo imparare a vivere in Italia. Questo è il grande obiettivo, perché l’Italia deve essere la
loro casa”.
I bambini di Baranzate sono abituati alla diversità. Per loro è la normalità anche a scuola: nel Comune
c’è un istituto che comprende scuola media, scuola elementare e due scuole dell’infanzia, in cui il 60
per cento degli alunni è straniero.
“Gli slogan contro gli stranieri attecchiscono anche qui. La gente deve stare sul pezzo e seguire la
moda, ma poi le loro azioni non corrispondono a quello che dicono”, sostiene il parroco. In effetti la
strada sembra confermare la sua teoria: al bar del quartiere alcuni italiani dicono di non poterne più di
tutti questi arrivi, di “sentirsi stranieri a casa loro”. Ma poi scopriamo che stanno bevendo una birra
con un albanese, un serbo e un romeno: “Che c’è di strano? Per noi è un piacere”.
Città:
Componente fisica: Architetture, infrastrutture e spazi pubblici.
Componente sociale: demografia, economia, politica e cultura.
La Forma della città è il risultato della continua interazione fra le componenti fisiche e sociali nel
tempo.
Epoca Preindustriale: netta distinzione tra élite da una parte e popolo dall’altra, con un
grande divario tra i due gruppi; le città non avevano evidenti divisioni spaziali in termini di
segregazione.
Epoca industriale: grande affluenza di popolazione dalle campagne che si stabiliva nelle
periferie vicino alle fabbriche; si crea così una grande divisione tra nuova classe operaia e
dirigenti fisicamente visibile. Le residenze periferiche, rispetto a quelle del centro, erano
spesso prive dei servizi essenziali come fogne e acqua potabile.
Epoca fordista: espansione fisica delle città e densificazione delle aree periferiche che
portano alla creazione di grandi aree metropolitane attorno al centro urbano. Struttura sociale
a “rombo” con in cima una piccola classe elitaria, al centro la classe operaia e in fondo una
piccola fascia bassa.
Città contemporanee (città diffuse): città estensivamente diffuse che hanno trasformato aree
verdi di campagna in suolo urbanizzato con un conseguente aumento dell’afflusso di
popolazione. Questo ha portato al problema del governo di questi territori e della gestione
delle persone che circolano al loro interno. Le città odierne, inoltre, sono poli finanziari che
non concorrono sul suolo nazionale ma come singoli su scala mondiale.
La differenza tra la forma delle città del Nord e del Sud globale:
Al Nord, ovvero nelle aree occidentalizzate del mondo, le città hanno spesso tessuti urbani
storicamente rilevanti e presentano caratteri omogenei; le città del Sud, invece, presentano
caratteristiche fisiche di chiara distinzione fra classe ricca e povera, con la contrapposizione di
architetture moderne a quartieri degradati e favelas.
LEZIONE 9 - CITTÀ E SOSTENIBILITÀ
Sviluppo sostenibile:
1987. Rapporto Brundland. Our Common Future. WCED.
«Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i
propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri».
Oslo:
Strategia di densificazione urbana che persegue i seguenti scopi:
Uso efficiente del suolo, limitazione traffico e salvaguardia delle aree naturali.
Nuovi business Turismo Competitività Attractiveness.
Prossimità, mix sociale e funzionale
“Green, More Creative, For Everyone”.
La riqualifica del centro, del waterfront e la realizzazione di quartieri sostenibili ha conseguito agli
obiettivi di “Green” e “More creative”, ma non di “For Everyone”. Questo processo ha portato a una
grande impennata dei prezzi delle abitazioni, causando una forte gentrificazione delle aree interessate
e una touristification del centro, privato dei cittadini autoctoni.
LEZIONE 10 - GENTRIFICATION
Gentrificazione: 1963, nasce in Britannia da Gentry. Processo che identifica cambiamenti sociali e
strutturali nel contesto urbano. La classe media invade i quartieri popolari di Londra, riqualifica vicoli
e case modeste, poi comprati quando scadono gli affitti delle working class per poi diventare eleganti
e costose abitazioni. Processo ambivalente: riqualifica di un quartiere degradato da una parte, ma
svuotamento della classe più povera che abitava storicamente il luogo – Desplacement.
Londra, Notting hill, è sempre stato un quartiere di immigrati e operai, poi gentrificato.
La gentrification comincia col passaggio dalla città industriale a quella post-industriale, quando i
centri urbani, resi più vivibili dalla mancanza di fabbriche diventano più interessanti, allo stesso
tempo sono meglio servite da servizi di diversa natura e sono vicini, essendo collocati nelle prossimità
del centro, ai luoghi di lavoro. Cambia la disponibilità economica dei quartieri legata alla
ristrutturazione di appartamenti che di conseguenza aumentano di prezzo.
I pionieri sono la “classe creativa” che non disdegna l’idea di abitare in luoghi vicini alle offerte
culturali e ai divertimenti all’interno delle città, seppure i quartieri non siano i migliori, anzi spesso
degradati. Questa classe innesca il processo di gentrificazione futura del quartiere stesso.
Questo processo si è verificato anche a Berlino, che dopo la caduta del muro lavora molto sulla
trasformazione dell’immagine della città riqualificando le zone in disuso con spazi dedicati ad
arte. La borghesizzazione segue una rivalutazione (simbolica) di carattere culturale, seguita dalla
rimozione della fascia bassa che abita il luogo, questa fase viene portata avanti dai pionieri, ovvero gli
artisti che popolano la zona e aprono gallerie d’arte riqualificando il quartiere e attirando l’interesse
delle classi medie.
Prima arrivano gli artisti, poi quelli coi soldi che vogliono sfruttare i nuovi locali, ristoranti e negozi
costruiti all’interno di questi spazi.