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Da un punto di vista canonico la storia moderna viene fatta iniziare nel 1492, anno

della scoperta dell'America. Dal 1492 le cose non sono particolarmente cambiate,
serve agli europei (per stati importanti sviluppatisi in altri continenti come Cina,
Giappone e Africa il 1492 ha ben poco significato). Ha significato per la parte
d'Europa più progredita (c'è ancora un'Europa profondamente arretrata), vale per la
visione eurocentrica.
Altre date sono significative per altri contesti, bisogna acquisire mentalità e
prospettiva globale – l'Europa è attore importante nel mondo ma non è l'unico.
L'inizio dell'età moderna non coincide con una data precisa: si potrebbe prendere
come riferimento il 1453, caduta di Costantinopoli (impero bizantino ridotto ai
minimi termini, circoscritto alla città e ai suoi dintorni), che segna la fine di un potere
millenario e la successiva affermazione dell'impero ottomano, con conseguenze di
carattere culturale: fuga di molti intellettuali dall'oriente che portano in Europa
occidentale un grande bagaglio di cultura greco-romana (testi di filosofia prima non
conosciuti, integri - Aristotele conosciuto prima solo tramite i sunti pervenuti grazie
agli arabi; si conosce meglio Platone) + culmine del fenomeno culturale
dell'umanesimo (riscoperta dei valori della classicità, piedistallo per il rinascimento –
importantissimo il nesso umanesimo-rinascimento: il primo è riscoperta dei valori
letterari, il secondo riscoperta delle arti).
Se non vi è una data che marca l'inizio della modernità, bisogna pensare che non si
tratta di un fatto singolo ma di una serie di processi di lunga durata, che sono:
– scoperte geografiche
– riforme religiose, protestanti, che avvengono nel corso del '500 e determinano
la nascita di alcune confessioni religiose alternative a quella cattolica e
determinano una frattura nell'unità confessionale europea: la riforma luterana
(1517), la riforma calvinista (anni 40), riforma anglicana (anni 30)
– formazione di un tipo di struttura statale, del potere, che passerà alla storia con
il nome di stato "moderno"
– invenzione della stampa a caratteri mobili, metà '400, importante per la
trasformazione della mentalità e diffusione della cultura scritta (ha lo stesso
significato che ha internet per noi), consente maggiore circolazione di idee e
notizie, si vede nell'affermazione di processi come le riforme: la riforma
luterana non si sarebbe sviluppata con la stessa velocità senza la stampa
(Lutero è uomo del medioevo che però porta argomenti importantissimi per lo
sviluppo del mondo moderno - sente fortemente la preoccupazione del peccato
e della salvezza, rivoluzionario e conservatore, capisce subito l'importanza dei
mezzi di comunicazione, usa la stampa per diffondere le proprie idee). Di
contro le autorità ecclesiastiche noteranno la stampa sovversiva ed eretica - le
istituzioni tendono a controllare questo mezzo, tramite ad esempio l'indice dei
libri proibiti, istituito dalla congregazione del Sant'Uffizio a Roma (1559). La
stampa è fattore di discontinuità, è ormai un'epoca diversa rispetto al
medioevo.
– la nascita di un modo di produzione "capitalistico", ovvero la nascita di
un'economia precapitalistica protoindustriale che aveva avuto radici nel tardo
medioevo in certe aree d'Europa (Italia centrosettentrionale, Paesi Bassi,
Fiandre), dove operavano mercanti imprenditori.

Capitolo 1, La popolazione e le strutture familiari


Le strutture di lunga durata vengono definite da Ferdnand Braudel come strutture che
durano nel corso dell'età moderna, costituiscono l'intelaiatura di quest'età, strutture
permanenti che cambiano solo molto lentamente, su cui si creano eventi politici e
diplomatici.
Una delle strutture fondamentali è costituita dalla popolazione e il suo andamento
nell'Antico Regime (società che esisteva prima della rivoluzione francese - ancien
regime formula inventata da Alexis de Tocqueville, studioso "politologo" prima metà
800, importante opera sulla nascita degli Stati Uniti d'America (1776), scrive una
delle prime riflessioni sulla natura della nuova democrazia nata al di là dell'Atlantico,
altra opera importante è “L'ancien regime et la revolution”, la rivoluzione francese di
cui era "discendente", per la prima volta usa questa formula applicandola a tutta la
società francese prima della rivoluzione, che questa si propose di eliminare).
Braudel, “longue durée” formula affermatasi nel 900 grazie a lui, ha fondato
importante rivista chiamata Annales. È stato il primo a parlare delle strutture di lunga
durata, affermando che la storia non è solo storia degli eventi ma sopratutto delle
strutture di lunga durata, degli eventi lunghi e sotterranei che trasformano mondo e
società.
Una delle strutture di lunga durata alla base dell'ancien regime è la popolazione.
Nell'età moderna la popolazione nel suo insieme sottostava alla legge di Malthus
(1798), studioso inglese di economia, parte della scuola dell'economia classica
(esponente di spicco: Adam Smith) che nel corso dell'800 si sviluppa in Inghilterra
per la riflessione di Marx. L'economia classica inglese afferma i principi del
liberalismo (libero mercato).
La legge di Malthus (sviluppata alla fine dell'ancien regime) afferma l'esistenza di
squilibri strutturali tra andamento della popolazione e le risorse: la popolazione
aumenta con crescita geometrica mentre le risorse aumentano in progressione
aritmetica. Nel sistema quando le linee si incontrano insorge la crisi, ovvero
popolazione>risorse (crisi di sostentamento). Il problema della sovrappopolazione
viene risolto dal fatto che mancano le risorse per tutti. La società di antico regime,
vivendo in questa situazione, aveva elaborato mezzi per sfuggire a tale fatalità,
introducendo mezzi per limitare la popolazione, le nascite.
La popolazione viene messa a freno a causa di freni naturali, in primis la mortalità
che annulla la natalità, dovuta alle guerre, epidemie (pestis), carestie, saccheggi degli
eserciti nelle campagne che provocano carestie durature (se non si mantengono le
sementi per l'anno dopo non si può sperare nel raccolto).
Si aggiungono dei freni sociali: l'età del matrimonio viene elevata, soprattutto per le
donne, in modo che il primo concepimento avvenisse più tardi (anni di fertilità non
utilizzati significano meno figli, anche considerata l'elevata mortalità infantile) e
diventa una contraccezione naturale.
Il senso della morte e precarietà della vita accompagnava la vita, la mortalità infantile
era elevata, senza distinzioni di classe (figli di buone famiglie e di contadini). Si
viveva con la morte accanto, eventualità mai distante.
A partire dal 600 e soprattutto nel 700 nasce la demografia, disciplina che studia la
popolazione. I primi demografi sono aritmetici politici che applicano i metodi
aritmetici allo studio della popolazione + nascita della statistica (Die Statistik,
ambiente tedesco).
Siamo in un momento in cui l'Europa vede trasformazione a livello culturale: vive la
rivoluzione scientifica, processo che vede il rinnovamento delle conoscenze
scientifiche in tutti i campi (matematica, fisica, nasce la biologia, medicina,
astronomia - micro e mega corpi, cannocchiali e microscopi, infinitamente piccolo e
infinitamente grande al cui mezzo si trova l'uomo). Acquisizione di quest'epoca:
l'uomo si sente parte dell'universo di cui scopre la bellezza ma anche l'angoscia.
I primi studiosi di demografia fanno conto sui censimenti della popolazione (precisi
solo a partire del 700, prima solo parziali, ad esempio in età comunale italiana
venivano registrati soprattutto i "fuochi", i nuclei familiari, a cui veniva attribuito un
numero convenzionale; c'erano anche censimenti parziali per motivi fiscali).
Altre fonti derivano dai registri parrocchiali (ancora utili adesso), che vengono
compilati in maniera sistematica (tuttavia sottomessi ai fenomeni naturali) e
obbligatori dal 500 dopo il concilio di Trento (1563): i parroci erano tenuti a tenere
questi registri con gli atti fondamentali del buon cattolico (nascite-battesimi,
matrimoni, morti). Sono dati importanti non solo per stabilire l'andamento della
popolazione, ma per capire incroci di famiglie, evoluzioni delle famiglie.
Nell'età moderna la popolazione mondiale cresce (Africa e America conoscono
decrescita, Asia e Europa una crescita). Il trend europeo tra metà 400 e fine 500 vede
una crescita: l'Europa cresce perché esce dalla crisi demografica dovuta alla peste
nera (descritta da Boccaccio), diffusasi in tutta Europa a metà 300 – ci mette un
secolo per recuperare le perdite e ritornare ai livelli precedenti alla peste.
Dalla metà del 400 in poi la popolazione cresce fino a fine 500, nel 600 l'aumento si
blocca e vi è un periodo di stasi a zone (nelle varie zone di Europa ci sono andamenti
diversi, in alcune diminuisce e in altre aumenta), a partire dal 700 fino all'800
sviluppo continuo (che continua ancora oggi). Alla luce di questi fatti, come può
avere senso oggi la legge di Malthus? La sua teoria è corretta ma non si rende conto
di vivere in un momento in cui l'Inghilterra e successivamente l'Europa avrà i mezzi
per sopperire allo squilibrio tra risorse e popolazione: c'è la rivoluzione industriale,
alla base della quale c'è anche una rivoluzione agraria, che ha permesso di produrre
risorse alimentari tali da nutrire sia la popolazione che lavora nelle campagne sia la
popolazione che viveva nelle città e lavorava nell'industria. Il problema si risolve
perché la rivoluzione agraria, grazie a un sistema di colture diverso, meccanizzazione
come invenzione della seminatrice meccanica che si sostituisce alla semina a braccio
del contadino riducendo gli sprechi, la trebbiatrice a vapore, concimi chimici per
ovviare alla mancanza di concime naturale, contribuisce a far sì che l'agricoltura
produca di più per nutrire sia i contadini sia gli operai.

Diminuzione di popolazione nell'area del mediterraneo, aumento nell'Europa nord-


occidentale legato allo sviluppo industriale e conseguentemente economico, che si
sostituisce a quello del mediterraneo, che inoltre perde centralità nelle rotte, a favore
dell'Atlantico con conseguente sviluppo
Paesi che basano il proprio successo sui commerci marittimi: nel 600 l'Olanda e
l'Inghilterra, poi la Francia.
Momento di crescita nel 700 quando la popolazione europea aumenta (in termini
generali).
Gran parte della popolazione europea in questi tre secoli è popolazione che vive
soprattutto nelle campagne, l'Europa è agraria e predomina la società contadina e
l'economia agraria. Circa 75-80 % della popolazione vive in zone rurali, nonostante
vi siano già le grandi città e le grandi capitali. L'unità produttiva primaria è basata
sulla struttura abitativa del villaggio. L'Europa in questo periodo è composta
da villaggi e parrocchie (intesi come unità religiose, importante anche per
l'aggregazione sociale).
La popolazione europea è costituita da famiglie. I demografi che studiano questi
nuclei sociali le hanno divise in tipologie:
– famiglia nucleare: composta da coniugi + figli
– famiglia estesa: coniugi + figli + almeno un altro convivente (es. fratello di uno
dei coniugi, genitore ecc.)
– famiglia multipla: compresenza di due nuclei famigliari (due nucleari/estese
insieme, es. coppia di genitori anziani che vivono con il figlio e la moglie di
questo)
– famiglia senza struttura: senza rapporto matrimoniale alla base, es. due fratelli
celibi, una vedova con la figlia
– famiglia uninucleare: persone "solitarie"
La divisione viene operata dagli storici inglesi della scuola di Manchester, dedicatasi
agli studi sociali e soprattutto della famiglia. Importante storico inglese è Stone,
opere fondamentali sulla struttura della famiglia nobiliare inglese e i rapporti
interpersonali all'interno della famiglia (prendendo in considerazione la società
inglese).
Non c'è una tipologia standard di famiglia: mentre in città ci sono famiglie che
richiamano quella contemporanea (nucleare), nelle campagne soprattutto per
necessità di lavoro è molto diffusa quella estesa e multipla. Le condizioni
economiche e le pratiche sociali influenzano questa struttura, la famiglia è la primaria
cellula produttiva, in campagna ma anche in città (es. famiglia dell'artigiano, può
essere nucleare o estesa, in cui non ci sono solo altri componenti della famiglia ma
chi lavora in bottega e vive sotto il tetto dell'artigiano).
I vincoli valgono sia per i poveri che per i ricchi: sono i vincoli che regolano il
trasferimento della proprietà, in primis quella terriera. Sia per quanto riguarda la
proprietà contadina, sia quella nobiliare (componente minoritaria ma con un potere
economico, sociale e politico molto grande) sono vincoli molto stretti: per
determinare l'eredità e la trasmissione dei beni vengono create autorità giuridiche. Per
la nobiltà bisogna evitare gli eccessivi smembramenti, spesso legata a motivi di
prestigio (ricchezza collegata a un titolo nobiliare, da mantenere).
Vengono creati istituti giuridici:
– fidecommesso, clausola che il proprietario pone di solito nel testamento con la
quale detta determinate condizioni per cui l'erede possa subentrare nell'eredità;
le condizioni sono legate a un giuramento religioso: l'erede se vuole subentrare
deve giurare di rispettare le clausole inserite, che affermano che la proprietà
non deve essere divisa/venduta e deve essere mantenuta inalterata, altrimenti
l'erede decade. Tali regole valgono sia a livello basso che altissimo: è il caso
delle dinastie regnanti, dove i re lasciano disposizioni per cui danno delle
regole tassative all'erede che garantiscano il mantenimento dell'eredità: es.
Carlo V, sovrano del 500, imperatore del sacro romano impero, ha lasciato
testamenti anche politici per il figlio Filippo d'Asburgo, anche a livello dei
territori, ossessione maniacali per tenere cose non producenti: combatte per un
territorio con la Francia per decenni, tradizione di mantenere ciò che il genitore
ha lasciato.
– primogeniture, lasciare il patrimonio esclusivamente al primogenito maschio
– dote, riguardante soprattutto le figlie, costituita spesso da una somma di denaro
(in parte anche territori; nelle famiglie contadine altri beni).
Per tutti vale la regola di conservare la ricchezza, di solito fondiaria, della famiglia
(più difficile nelle famiglie contadine) per garantire la continuità della famiglia, del
casato, della dinastia.

È difficile fare una storia dei sentimenti, come venivano vissuti i rapporti all'interno
della famiglia in quest'epoca: le fonti sono difficili da recuperare. Dal 600/700 si
trovano testimonianze (a livello alto della società) in diari, lettere, memorie.
È altrettanto difficile stabilire una tipologia di comportamento: per alcuni studiosi
l'amore coniugale (a livello alto il matrimonio era matrimonio di interesse, politico,
per stabilire delle alleanze) e per i figli nasce solo con l'età moderna (nelle famiglie
regnanti i figli venivano dati a balia o governanti).
Altri distinguono diverse fasi storiche, modello proposto da Stone: famiglia a
lignaggio aperto (1450-1630) - aperta a diversi nuclei familiari con diversi rami ma
con antenato comune; nucleare patriarcale ristretta (1550-1700) - coniugi + figli con
discendenza rispettata seguendo la linea paterna, oltre alla grande importanza
conferita all'autorità paterna, e nucleare domestica chiusa (1620-1800) - nucleo
famigliare di coniugi + figli, attenuazione del divario gerarchico.

Condizione femminile: la dote spetta alla figlia maggiore. Se ce ne sono altre, come
accade per i figli maschi dove il primo riceve l'eredità e i cadetti hanno la scelta di
entrare nel clero o fare carriera nello stato (amministrazione civile o militare), se la
famiglia è ricca può mettere in campo dote per due figlie, ma se ce ne sono di più si
propone la vita ecclesiastica o rimane nubile.
Succedeva anche nelle famiglie di altissimo livello: duca di Savoia con governo di 50
anni, Carlo Emanuele I sposa principessa asburgica (Caterina Michela d'Asburgo),
matrimonio di interesse ma anche d'amore. Dopo 9 figli muore di parto a 30 anni > il
primogenito muore di vaiolo, il secondo eredita il ducato con il nome di Vittorio
Amedeo I, due figli diventano generali, uno cardinale, dando fondo alle risorse riesce
a maritare due figlie con matrimoni sontuosi (una con futuro duca di Modena, l'altra
futuro duca di Mantova), le altre due diventano suore.
Capitolo 2, L'economia dell'Europa preindustriale
L'economia europea è essenzialmente agraria, basata ancora su tecniche e strumenti
quasi medievali (vi è poca novità). L'agricoltura europea si basa soprattutto su due
tipi di coltivazione: la rotazione biennale dei terreni (indipendentemente dalla
quantità di terra, divisione a metà, una coltivata a cereali e l'altra lasciata a riposo,
maggese. L'anno successivo la parte coltivata a cereali diventa maggese e si coltiva il
precedente maggese. È un sistema sviluppato nel medioevo, dura fino all'alto
medioevo) e la rotazione triennale (divisione in tre parti, la prima a cereali seminati in
autunno e raccolti in estate, la seconda a grani di durata più corta che si possono
piantare in primavera e raccogliere in estate, la terza a maggese. L'anno successivo
ruota. È più vantaggioso perché ha resa maggiore, oltre ad avere qualità differenti + il
maggese può essere coltivato ad erba medica/trifoglio per nutrire gli animali e avere
concime naturale per la terra per rigenerare le risorse del terreno con i giusti sali
minerali).
Gli animali sono importanti come forza motrice, la terra deve essere arata per poter
essere coltivata, l'aratura avviene attraverso il contributo dell'energia motrice degli
animali o dell'uomo. L'economia agraria dell'Europa è caratterizzata da due tipi di
aratro: quello pesante e quello leggero. Il primo è caratteristico dell'Europa
centro-settentrionale, costituito da una parte in legno e dalla lama di metallo per
solcare i terreni esposti a climi rigidi e quindi duri, è mosso da ruote (necessita gli
animali ma non sono i buoi a trainarlo, bensì i cavalli > sistema di organizzazione
complessa: i cavalli vanno bardati e ferrati, il che comporta un'ulteriore spesa per il
contadino, necessaria però per compiere l'aratura). Nell'Europa centro-settentrionale
si svilupperà maggiormente la rotazione triennale.
Nell'Europa meridionale prevale l'aratro leggero, completamente in legno, dove la
parte metallica è solo la punta del vomere, in quanto nell'area i terreni sono più soffici
e più facilmente solcabili, vengono utilizzati i buoi (meno potente del cavallo a
livello di forza motrice), prevale la rotazione biennale, nonostante sia possibile la
rotazione triennale nelle zone dove vi è particolare disponibilità di acqua (in Italia la
pianura Padana, perfetto bacino idrografico, si può dirigere l'acqua dal Po - si
svilupperà sistema di rotazione quadriennale dove venivano coltivate anche altre
concimanti, è possibile la coltivazione del riso che si afferma dal tardo medioevo).
Accanto alla coltivazione dei cereali c'è la coltivazione di culture arboree
(viticultura, olivi, alberi da frutta).
Mentre nell'Europa del nord si sviluppa una cultura diretta alla monocultura (cereali),
nell'Europa mediterranea si sviluppa una cultura molto più diversificata, in modo da
essere anche meno dipendenti dai cereali e accedere a una alimentazione più
diversificata.

L'espansione demografica 500esca comporta un aumento della domanda alimentare.


La dieta del contadino: pane di tutti i generi (anche scadenti), legumi, verdure,
latticini, uova, pesce, carne quasi assente - le mucche servivano, i maiali piuttosto si
vendevano: i contadini non hanno mai denaro.
Il tema dell'alimentazione del ceto contadino viene toccato anche dagli artisti: “Il
mangiafagioli” di Annibale Carracci, “Mangiatori di patate” di Van Gogh. Carracci ci
mostra un contadino che mangia legumi, il piatto davanti porta dei funghi, poi del
pane e un cipollotto, la caraffa di vino (scenario probabilmente di un'osteria, persiste
la dieta povera, alla base dell'alimentazione del contadino per il quale l'apporto di
carne era molto scarso). Van Gogh mostra la dieta povera che continua (3 secoli dopo
Carracci), prende i suoi soggetti dalla popolazione contadina olandese, nella cui casa
si mangiano patate - la patata fu un grande aiuto nella diversificazione della dieta dei
contadini: l'utilizzo di una dieta esclusivamente basata sui cereali con poche proteine
sfociava nello sviluppo di malattie.

Il problema essenziale legato all'agricoltura è riuscire a nutrire la popolazione: come


farlo? In Europa ci sono due risposte, quella estensiva e quella intensiva. Non sono
risposte alla portata di tutte le società contadine tra 500 e 700 in tutta Europa, bensì il
tipo di risposta viene determinato da alcune condizioni.
Riposta estensiva: si coltiva più terra, sistema usato nel 500; il rischio è andare a
coltivare terre "cattive" – la spinta per il bisogno di terra porta a coltivare terre poco
produttive, che in pochi anni diventano sterili e non più utili al sostentamento della
popolazione (depauperare il terreno fino ad un limite insostenibile - per l'agricoltura
dell'epoca era necessario lasciare terra a riposo, altrimenti non rende più, oltre alle
difficoltà di concimazione e di disponibilità d'acqua). Tale risposta vale fino a un
certo punto, superato il quale non funziona più.
Risposta intensiva: aumentare la produttività, con la rotazione biennale o triennale.
Questa risposta è possibile solo nelle aree che avevano possibilità di rifornimenti
d'acqua ecc, privilegiate.
Il problema di nutrire la popolazione si pone per tutta l'età moderna, affrontato con
risposte diverse e non tutte vincenti. Il sistema agrario di antico regime è
perennemente instabile, per i mezzi e le risorse. Non erano sistemi irrazionali (non
erano incapaci), per l'epoca e le condizioni e gli strumenti disponibili i contadini
cercarono di utilizzare le soluzioni più razionali che avevano.
Il clima non favorì la situazione: avviene un fenomeno di carattere climatico, tra 500
e 600 avvenne in Europa una "piccola glaciazione", ossia un generale abbassamento
della temperatura media, che ha determinato la minore resa delle culture (3 a 1/ 5 a 1
- 4/7 quintali per ettaro, oggi i cereali hanno rese che arrivano ai 40 quintali per
ettaro). Alcune aree riescono ad aumentare queste rese fin dal 400: sono le zone
irrigue come pianura padana, paesi bassi (l'Olanda di oggi, caratterizzata da grande
presenza di canali), più tardi anche l'Inghilterra grazie all'introduzione delle piante
foraggere nella rotazione (che permette di ottenere concime naturale + fieno per
nutrire gli animali > si associano agricoltura e allevamento, che risulta essere la
risposta vincente - chi non aveva animali risultava in difficoltà – un mestiere che
esisteva era il raccoglitore di letame, che andava a venderlo a chi non poteva
ottenerlo senza animali propri).

Il regime fondiario e i rapporti di produzione


Distinzione tra Europa centro-occidentale e Europa orientale. Da un punto di vista
sociale, nell'Europa centro-occidentale i contadini erano liberi già dal basso
medioevo, non esisteva più la servitù della gleba (il contadino non era più legato alla
proprietà del signore), non era tenuto a prestare lavori gratuiti (corvées, prestazioni di
lavoro obbligatorio che il contadino era tenuto a svolgere nella proprietà del signore),
possono spostarsi e contrarre matrimonio, possono, oltre che avere una propria
proprietà, lavorare anche la proprietà del signore (riserva) che veniva data in affitto
tramite il canone, pagato in denaro o natura (dipende dal contratto tra proprietario e
contadino).
Si espande l'economia monetaria, dal 500, sostituendo gli scambi e il baratto - che
non diventano inusuali da un momento all'altro, ci sono aree in cui la moneta arriva
poco. Si espande ma non è la componente maggioritaria, esisteva già dal medioevo
con la diffusione dei commerci. Quando si espande l'economia monetaria le cose si
fanno più dure per i contadini: il proprietario del terreno che lo affittava al contadino
richiede un compenso in denaro, aumentando gli affitti e rendendo i contratti più
brevi + vuole sempre meno gli affitti in natura, preferendo il denaro. Il denaro per il
contadino è una specie di tabù: come procurarlo? Può vendere il raccolto, ma così si
toglie il pane di bocca oppure si indebita, con prestiti di denaro da prestatori. La
condizione del contadino diventa sempre più critica perché deve fare fronte alle
richieste di denaro - farebbe a meno del denaro, non è il suo obiettivo principale il
profitto, quanto più l'auto-riproduzione, seguito dal contadino con grande razionalità,
purtroppo si ritrova in una struttura sociale in cui è l'ultima ruota del carro: non ha
potere contrattuale, politico, spesso nemmeno economico, quindi deve utilizzare ciò
che ha per riprodurre se stesso, la famiglia e la cellula produttiva.
Si affermano una serie di tipologie di patti agrari fra proprietario e contadino,
continua il canone in denaro e in natura sempre meno, si affermerà in alcune zone
dell'Europa (anche Italia centrale) un particolare patto agrario che è la mezzadria, tra
proprietario e famiglia contadina, dove il contadino deve dare ogni anno metà dei
beni che ha prodotto (sistema che tende a sfruttare molto il lavoro contadino -
lavorano tutti, sia per sostenere se stessi che per sostenere il padrone). La mezzadria è
invenzione di proprietari non solo di ceto nobile, ma soprattutto borghese, che hanno
comprato i terreni (Marx: fattori fondamentali dell'economia sono terra come tutto
ciò che si trasforma, lavoro e capitale - nel caso della mezzadria viene sfruttato il
lavoro).
Ci sono anche proprietari ecclesiastici, la Chiesa rimane una grande proprietaria
terriera.
Se i contadini sono liberi e non prestano le corvées, al signore rimangono altri diritti
sui contadini e sul villaggio: bassa giustizia (amministrare la giustizia a basso livello -
quando si afferma lo stato moderno c'è tendenza da parte dei sovrani a limitare i
poteri dei nobili e aumentare i propri: il diritto di amministrare l'alta giustizia spetta al
re, poteri minori vengono delegati alla nobiltà, compito di amministrare la giustizia di
prima istanza, essere giudici delle terre di cui sono signori), polizia locale (nominare
corpi di polizia che sorvegliano il territorio - Don Rodrigo che ha a sua disposizione i
bravi), decima feudale (si parla soprattutto di signori ecclesiastici, si tratta di una
tassa per il contadino, per consuetudine; non è più la decima parte del raccolto ma
rimane il nome), riscossione dei pedaggi (su chi attraversa il suo territorio: su strada,
ponti, guadi), diritti di caccia (antica consuetudine medievale per cui non si può
cacciare nel terreno del padrone), pesca, forni (il forno del villaggio) e mulini. Questo
insieme di diritti, non più così limitanti la libertà personale ma comunque
condizionamenti, verranno percepiti dal contadino nei secoli come pesi
insopportabili, fino ad essere definiti "abusi" feudali.
Quando scoppia la rivoluzione francese si chiede di eliminare il regime feudale, non
tanto nei suoi risvolti materiali ma in quanto simbolo dell'oppressione: uno dei primi
atti dell'assemblea nazionale è appunto l'abolizione del sistema feudale, subito dopo
l'emanazione della carta dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Oltre a questi pesi si aggiunge la decima ecclesiastica e, man mano che aumenta il
potere dello stato, le imposte che il contadino deve pagare allo stato/re (tramite
l'amministrazione fiscale regia).
All'inizio dell'età moderna è ancora abbastanza diffusa la proprietà contadina: in
Francia e Germania rappresenta il 50%. In seguito la percentuale si riduce sempre di
più: in Inghilterra nel 600 si riduce tra il 20 e 25% - globalmente si riduce circa della
metà. La condizione dei contadini peggiora, come in Italia: accanto alla proprietà
nobile ed ecclesiastica si afferma la proprietà dei ceti urbani.
Il borghese in tal caso fa parte della borghesia mercantile e finanziaria, che aveva
portato l'Italia nei comuni a far espandere la manifattura.
Si riconvertono dunque le proprie ricchezze trasferendole dal settore
mercantile/manifatturiero a quello terriero (per l'Italia si parla di rifeudalizzazione,
una sorta di ritorno al medioevo nel 500/600, non si tratta più del feudo medioevale
ma una nuova forma di sfruttamento). Si passa dalla ricerca del profitto a quella della
rendita, comportandosi da nobili pur essendo borghesi.
Anche all'interno della società contadina c'è una gerarchia sociale: c'è il contadino
povero e quello ricco, ciò viene determinato dalla quantità di terra di proprietà, la
quantità di animali che si ha e la possibilità di attingere al denaro contante, tramite la
vendita dei prodotti (se il contadino non ha di che sfamare la famiglia e deve coltivare
anche altre terre significa che è povero - sembrano dei proletari nel senso romano,
colui che ha come unica ricchezza la prole). Diffusione della proletarizzazione:
Francia nel 1778 solo 13% dei contadini autosufficienti.
Sui contadini pesano anche la decima ecclesiastica e le imposte statali: tra il 20 e il
70% del prodotto è il peso dei prelievi sui contadini.
Rimane poco per investimenti e innovazioni, ovviamente chi è più ricco ha più
possibilità. Del resto vige il conservatorismo agrario, costituito dal peso della
tradizione e delle consuetudini comunitarie (non tanto riguardante la politica, le
sommosse sono spinte dai bisogni pratici). È custode delle tradizioni e delle
consuetudini, sia dal punto di vista sociale che da quello economico > difficile
innovazione ad esempio nella coltivazione, si tende a mantenere i metodi che hanno
sempre aiutato gli antenati (perché cambiare ciò che è andato bene fino ad adesso?).
Il mondo agrario si trasforma solo lentamente, il conservatorismo serve ad auto-
preservarsi.

In Europa orientale (est del fiume Elba) la situazione è differente. L'area è


caratterizzata da una scarsa popolazione, la densità calcolata tra 5 e 10 abitanti per
km2 (in Europa occidentale circa 40) > tanta terra, poche persone.
Scarso sviluppo urbano, città di piccole dimensioni > scarso sviluppo dei ceti urbani e
mercantili (che è invece motore dell'economia dell'Europa occidentale a partire dal
tardo medioevo).
Si aggiunge un fattore politico, la debolezza delle monarchie. Esistono grandi
monarchie (regno di Polonia e Lituania, regno di Boemia e Ungheria) ma nel 500
diventano monarchie elettive - se il sovrano deve essere eletto è punto di debolezza,
impedisce la creazione di uno stato forte, in quanto dà spazio ai ceti influenti delle
zone, ossia la nobiltà e in secondo luogo il clero (non c'è contrappeso alla nobiltà
fondiaria, i magnati, nobili proprietari di immense proprietà fondiarie).
La Russia rappresenta un caso a parte: nascita di un potere forte accentratore (zar,
dalla metà del 500) che invece di liberare i contadini li asservisce, peggiorando la
loro condizione.
Lo sviluppo dell'economia di mercato nell'Europa occidentale offre nuove possibilità
a questi paesi, specie a quelli affacciati sul mar Baltico, in primis per la necessità di
cereali che servono al mondo occidentale (la Polonia diventa grande serbatoio di
cereali) + materie prime come pelli, cuoio, legno (specie per i paesi atlantici >
marineria ma anche altre costruzioni e fonti energetiche, solo nel 600 viene
soppiantato dal carbone - si parla di civiltà del legno per questo periodo). Si sviluppa
un commercio circolare tra Europa occidentale e orientale, una mini area globalizzata
nel nord Europa dove c'è interdipendenza tra le aree, tra chi produce materie prime e
chi prodotti finiti, acquistati dalle classi ricche. Il denaro viene procurato sfruttando i
contadini e poi usato per comprare oggetti di lusso. In Polonia le corvées vengono
aumentate da 2 a 5 giorni alla settimana, si vendono i prodotti delle grande proprietà
(cereali e materie prime). A partire dal 500 in avanti le condizioni dei contadini si
inaspriscono, similmente alla servitù della gleba - il contadino deve sia lavorare per il
signore sia per portare avanti la propria famiglia.
Viene introdotto il servaggio: il contadino ha a disposizione un piccolo podere, ma
deve lavorare gratuitamente nella riserva del signore. In estate coltiva i cereali, in
inverno lavora nelle distillerie, miniere e segherie del signore.
Paradossalmente lo sviluppo economico dell'Europa occidentale ha come diretta
conseguenza il peggioramento delle condizioni dei contadini orientali, sfruttati dai
padroni per aumentare i profitti per acquistare prodotti finiti occidentali, anche grazie
all'appoggio del potere politico della monarchia - si inaspriscono le condizioni
riguardanti ad esempio lo spostamento dei contadini, che quasi non possono lasciare
le terre.
È invece un vantaggio per i latifondisti che detengono il potere, la nobiltà con grande
potere contrattuale nei confronti della monarchia. Polonia e Ungheria sono zone in
cui il potere del sovrano è condizionato dal potere dell'alta nobiltà, che lo esercita
nelle riunioni dei ceti.
In età moderna i ceti sono le stratificazioni della società di antico regime: non si può
parlare di classi, in quanto sono proprie della successiva età industriale. Si parla di
gruppi sociali come ceti, i tre riconosciuti dal medioevo erano nobiltà, clero e città
(ciò che viene anche chiamato terzo stato, tutto quello che non rientra nella nobiltà e
nel clero). Erano i ceti a cui si rivolgeva il potere sovrano, convocando
periodicamente le assemblee dei tre ceti, che assumono nei vari contesti geopolitici
nomi diversi: Spagna cortes (castigliano)/cors (catalano); Francia stati generali;
territori tedeschi e est diete (es. Dieta polacca, assemblee cetuali in Polonia), stand
stande è il nome tedesco; Inghilterra parlamento (istituzione diversa da quelle
europee, caratteristica dell'Inghilterra), diviso nella camera alta (aristocrazia) e bassa
(dei comuni).
All'interno di queste assemblee la componente popolare non esiste: non sono
rappresentati i contadini (circa 75% della popolazione europea), sono rappresentate le
città e i gruppi sociali che vivono e lavorano. Sono assemblee rappresentative molto
ristrette, solo i ceti tradizionalmente considerati componenti della società
(rappresentata come piramide alla cui base si trovano i laboratores, chi lavora, poi gli
oratores, clero, e infine i bellatores, i militari > passa nell'età moderna con la
divisione tra nobiltà, clero e terzo stato).
In Polonia comandavano i latifondisti cosiddetti magnati, che sfruttavano il lavoro
contadino per produrre cose che venissero vendute all'estero. Si crea una prima
globalizzazione (intesa come dipendenza economica) che interessa l'Europa del nord:
Europa nord occidentale che ha vissuto uno sviluppo economico (Inghilterra e
Olanda) e zone come Polonia e Prussia che sono produttori di materie prime (grano
per nutrire la popolazione del nord, dove c'è poca terra).
Per produrre di più si sfrutta il fattore lavoro. Si scambiano le materie prime dell'est
con i prodotti finiti dell'ovest. Si crea un rapporto di tipo coloniale, di dipendenza e
sfruttamento (dell'est da parte dell'ovest) da un punto di vista economico.
Il potere centrale non impedisce anzi favorisce il processo emanando leggi sempre
più restrittive della libertà dei contadini, dal 500 e durante il 600. I contadini
rimangono legati alla proprietà e al villaggio, siccome sono manodopera da sfruttare
su cui i signori possono esercitare il dominio. Ci sono numerose rivolte, sia in oriente
che in occidente, ma la forza contrattuale dei contadini e dei signori non sono
paragonabili, questi ultimi possono contare sul potere sovrano.
In Russia le condizioni sono più dure: in questo momento governa una dinastia
instauratasi nel primo 600, lo zar ha potere autocratico – legge del 1649. La dinastia
dei Romanov governerà fino alla rivoluzione d'ottobre del 1917. Questa legge
afferma che i contadini possono essere comprati e venduti con la terra > le "anime
morte", etichetta per i contadini russi dell'800, sono persone che non esistono. La
situazione genera rivolte già nel XVI secolo (Ungheria 1514, Spagna 1520-21,
Germania 1524-25 – rivolta dei contadini che rientra nel contesto della riforma
luterana, poi Francia 1620-70, Russia 1648 e 1773 – grande rivolta capeggiata da
Pugachov, che mette in crisi il regno di Caterina).

L'economia urbana
In Europa vi è situazione mista, anche in campagna troviamo forme di industria.
L'Europa agraria ha come base e unità produttiva la famiglia contadina, che
raramente vive isolata, ma vi sono comunità di famiglie riunite in villaggi. Nei
villaggi oltre ai contadini possono esserci artigiani, persone che non lavorano la terra
ma svolgono un'attività industriale (definizione di industria che non ha a che fare con
il mondo contemporaneo: consideriamo industria qualsiasi attività di trasformazione
di una materia prima in un semilavorato o un prodotto finito, ne deriva che possiamo
considerare industria attività anche precedenti alla rivoluzione industriale, dal
neolitico in avanti, industria intesa come manifattura). L'artigianato quindi può essere
considerato una forma di industria: fabbro, sarto, calzolaio ecc, chi produceva cose
che il contadino non faceva. La famiglia contadina tendeva a fare tutto in casa (la
massaia che fa il pane è a suo modo un artigiano per la trasformazione).
In città invece troviamo forme di economia agricola, rappresentate dagli orti cittadini
(zone all'interno dei quartieri) e terre del contado.
In città gli artigiani sono più numerosi e organizzati (anche politicamente). L'Italia
dei comuni è l'Italia delle grandi organizzazioni artigianali (arti o mestieri).
I beni di lunga durata venivano prodotti in città, anche di piccole dimensioni – più
che il numero di abitanti conta la stratificazione socio-economica (se sono presenti
tanti artigiani è una città importante). Predomina il piccola artigianato con
l'organizzazione in associazioni di mestieri (corporazioni, gilde – nei Paesi Bassi,
arti), la vita politica dei comuni medievali vedeva le associazioni di mestiere in
opposizione alle famiglie aristocratiche che avevano governato la città (a Firenze la
dinamica politica è molto accesa e si sviluppa l'opposizione tra corporazioni e ceti
nobiliari, i Medici da mercanti di trasformano in signori). Ciascun settore comprende
varie categorie di artigiani (es. lavorazione di pelle e cuoio) e si specializzano sempre
di più (es. i passamanari, le passamanerie sono gli ornamenti che servivano per
arricchire le vesti come nastri, trecce di tessuto, ricami, una distinzione rispetto ai
sarti).
Le corporazioni nascono nel medioevo e rispondono a una duplice esigenza: la difesa
dei propri membri e il controllo sulla produzione attraverso regole e statuti (es.
stabilivano come dovesse essere fatto un prodotto, i salari ecc). Queste
organizzazioni, in Italia come nei Paesi Bassi, potevano svolgere un ruolo politico
molto importante.
Gli artisti e i letterati non hanno ancora un ruolo preciso dal punto di vista sociale (es.
Dante iscritto alla corporazione dei medici e degli speziali).
Gli artigiani di solito lavorano nella loro bottega da soli o con pochi aiutanti, rari casi
di concentrazione di operai, di solito in campi che richiedono grande quantità di
manodopera, come settori dell'edilizia, miniere e cantieri navali (definita industria
accentrata, in cui l'artigiano non lavora in bottega ma insieme ad altri per costruire un
prodotto di grandi dimensioni, come chiese e cattedrali, palazzi, dimore nobiliari e
sopratutto regge). Tutti questi artigiani hanno una loro specializzazione: sono
muratori, scalpellini, incisori, decoratori, marmisti ecc. Anche nelle miniere bisogna
utilizzare una serie di artigiani che costruiscano la strumentazione sufficiente per
scavare le miniere e utilizzarle (chi costruisce i carrelli, chi i binari, ci vogliono
nozioni di idraulica).
In Italia esistevano arsenali importanti, come quello di Venezia: era un luogo in cui
erano concentrate diverse migliaia di operai, altamente specializzati (molte
operazioni venivano fatte a mano – bisognava saper trattare il legno). La nave in età
moderna è uno strumento ad altissima tecnologia (come un satellite della NASA
oggi) perché utilizza tutte le strumentazioni più all'avanguardia (a Venezia si produce
ancora la galera, nave a remi; ad Amsterdam e nei porti inglesi si applica un'alta
tecnologia alle costruzioni navali, che poi si armano).
Tra XV e XVIII secolo vi è una novità, ossia la diffusione dell'industria a domicilio o
protoindustria. Emerge la figura del mercante imprenditore (che acquista la materia
prima e la fa lavorare in città o in campagna da artigiani). Il settore più interessato è
quello tessile: seta a Lione, lana a Firenze, altri tessuti nelle Fiandre. L'Italia produce
panni di lusso, Fiandre, Olanda e Inghilterra panni leggeri, più commercializzabili e
che possono essere acquistati da maggiori compratori (c'è un più vasto bacino di
consumatori, perché più persone possono permettersi questi prodotti).
Nello stadio zero dell'industria, l'artigiano acquista la materia prima, la lavora e
vende, assomma in sé le figure di imprenditore, lavoratore e mercante. Quando si
afferma l'industria a domicilio abbiamo l'avvento di una figura esterna alla bottega,
quella del mercante-imprenditore, che può mettere il capitale (acquista la materia
prima) e fa lavorare la materia prima agli artigiani, sottraendo all'artigiano il ruolo di
imprenditore. Non fa nemmeno più il mercante: dopo aver consegnato la materia
prima all'artigiano la va a riprendere lavorata.
L'artigiano ha perso il controllo sulle fonti delle materie prime e sul mercato. L'unica
funzione rimasta è quella del lavoratore, ma è ancora proprietario dei "mezzi di
produzione", es. il telaio è suo (diventeranno però sempre più numerosi i casi in cui è
lo stesso imprenditore a fornire anche gli strumenti di lavoro, concentrando degli
artigiani in un laboratorio che si trova all'interno di un edificio di proprietà
dell'imprenditore).
Questa situazione poteva esistere sia in città che in campagna: l'imprenditore
acquistava la materia prima e poteva portarla fuori città e farla lavorare dalla famiglia
contadina. Il lavoro agricolo aveva anche dei tempi morti (si seguiva l'andamento
delle stagioni) e per integrare la famiglia contadina tesse e fila (non solo donne, così
anche in città). In campagna costava meno – non ci sono controlli sui salari da parte
delle corporazioni.
Quando l'imprenditore compie l'ultimo passo di far lavorare l'artigiano in un luogo di
sua proprietà e con i suoi mezzi, l'artigiano si trasforma in operaio, di una primigenia
catena di montaggio (a fine 700 in certi casi si è vicini alla situazione di cui sarà
testimone Marx e che lo spingerà a compiere la teorizzazione sulla condizione
operaia – l'operaio possiede solo più la forza lavoro e viene pagato in base a quella).
Il settore più interessato da questa trasformazione fu quello tessile: in Europa ci
furono dei centri in cui si svilupparono nuclei tessili come Lione per la seta, per la
lana Firenze e Venezia (laboratori nelle città), ma mentre Lione va avanti nel 600,
Firenze e Venezia come molte città italiane si arrestano a causa della crisi del 600.
Anche nelle Fiandre si sviluppano queste forme di protoindustria, poi anche in
Olanda e in Inghilterra. In questa trasformazione dell'industria l'Italia è costretta a
fare battaglia di retroguardia: le industrie italiane subiscono la crisi del 600 + non
riescono a riconvertirsi, è una produzione di alto livello (il "made in Italy" è un
concetto che viene riconosciuto già dal Rinascimento) ma è troppo costoso e non
regge la concorrenza di Paesi con manifatture più convenienti.

Moneta, prezzi, mercato


In età moderna l'economia monetaria è diffusa, anche se presenti ancora forme di
economia naturale (che prevedo lo scambio, baratto), le due forme di economie
sussistono, come l'economia agraria accanto a quella di mercato più sviluppata. La
percentuale di economia monetaria in età moderna si sviluppa sempre più: la
circolazione della moneta corrente e il suo uso si allargano.
È diffuso il bimetallismo: i metalli pregiati usati per la produzione di monete sono
oro e argento. A un certo punto gli stati sovrani che coniano monete, di fronte alla
penuria dei metalli, coniano monete dove il contenuto di metallo prezioso è sempre
minore (es. moneta che vale 100 ma non è corrisposto dal valore del metallo prezioso
presente) – sistema furbo per coprire il debito: emettono moneta di valore nominale x
quando il valore intrinseco del metallo prezioso è nettamente minore. Serve a coprire
i deficit di bilancio: lo stato si organizza in strutture più complesse, che necessitano
delle spese. Le spese sono dovute innanzitutto al mantenimento dell'esercito:
nell'Europa dell'età moderna si strutturano gli stati nazionali e le monarchie assolute,
gli stati vogliono affermarsi anche al di fuori dei propri confini, sviluppandosi così
lotte tra i vari stati nazionali. Gli stati si combattono come individui di una primigenia
società senza regole (Hobbes, homo homini lupus, l'uomo è predatore nei confronti
del suo simile) e lottano per la supremazia.
Siccome la moneta è una merce come qualsiasi altra, più ce n'è meno vale (es.
svalutazione del marco in Germania dopo la sconfitta della I guerra mondiale). Si
cerca quindi di trattenere la moneta "buona" (dove c'è il metallo prezioso) e spendere
quella "cattiva" (si afferma il fenomeno di tesaurizzazione da parte dei privati). C'è
uno svilimento del valore che porta alla svalutazione delle monete e all'aumento dei
prezzi (es. Ducato di Savoia, moneta: ducatone, con poco metallo buono e molte
leghe come rame e stagno). L'aumento dei prezzi si riscontra tra fine XV e inizio
XVII sec: il denaro circola più velocemente mentre la quantità di beni non aumenta in
modo altrettanto veloce.
Si parla di "rivoluzione dei prezzi" già da fine 400 – ci si rende conto di quando e
quanto aumentano i prezzi, qual è il motivo, si chiedono i contemporanei? La
spiegazione data da Jean Bodin, che vede il processo di crescita dei prezzi, lega la
crescita dei prezzi all'afflusso in Europa dei metalli preziosi provenienti dalle
Americhe. Siccome è arrivato più metallo prezioso si fa più moneta e questa vale di
meno per acquistare i generi di prima necessità. Questa teoria viene chiamata
spiegazione monetaristica della rivoluzione dei prezzi. Nei primi decenni del 900
viene ripresa da altri storici economici che avevano studiato la quantità di materiale
prezioso proveniente dalle colonie, dando ragione a Bodin. La teoria fu
successivamente criticata, considerata solo più una concausa della rivoluzione dei
prezzi. Non si è trattato solo dell'afflusso del metallo prezioso, bisogna considerare
altre cause, in primis l'aumento demografico, che comporta la pressione della
domanda sull'offerta: se la domanda è minore dell'offerta, quest'ultima lievita.
I prezzi erano in realtà cresciuti progressivamente, l'inflazione media era solo del 2%
annuo – ciò che aveva colpito i contemporanei era il fatto che non era mai successo
prima, non c'era mai stato un aumento così repentino dei prezzi, visto come
cambiamento epocale.
La teoria monetaristica è comunque da tenere in conto, in quanto concausa: ai metalli
già presenti in Europa si aggiungono quelli americani, che danno una scossa alla
società europea.
La rivoluzione dei prezzi è dovuta anche all'ampliamento del mercato. Dalla fine del
400 in avanti c'è espansione dei traffici praticata dagli europei, che determinano la
creazione di relazioni strette tra Europa e altri continenti (quelli che adesso si
conoscono), si aggiunge quello americano.
Si afferma un'economia-mondo: per la prima volta nella storia quasi tutto il mondo
conosciuto è legato da relazioni economiche (che diventeranno relazioni culturali –
non c'è solo scambio di prodotti ma anche di culture, lingue ecc).
Altro fenomeno caratteristico dell'epoca è lo spostamento delle rotte commerciali dal
Mediterraneo agli oceani, fenomeno di atlantizzazione (si parla anche, per i
portoghesi ad esempio, di oceano indiano). In questo fenomeno hanno parte non solo
stati che fonderanno imperi coloniali (Spagna e Portogallo) ma anche altri stati che si
espanderanno successivamente). Il Mediterraneo non è più centro dei traffici né
crocevia delle rotte mercantili, ha avuto questa funzione da tempi antichissimi, punto
di incontro tra occidente e oriente. Il fenomeno del declino del Mediterraneo, che ha
visto protagonista anche l'Italia, non è immediato: è sbagliato dire che con la scoperta
dell'America il Mediterraneo perde completamente la sua importanza, che rimane
lungo tutto il 500 (un lungo declino). Nel corso del 500 il Mediterraneo mantiene il
suo ruolo e con esso le economie urbane (soprattutto italiane) che hanno fatto la loro
fortuna con i traffici marittimi (repubbliche di Genova e Venezia).
Sono però favoriti i paesi che si affacciano sull'Atlantico: emerge la potenza
portoghese, quella spagnola e a partire dal 600 si affacciano sulla scena attori come
olandesi, inglesi e francesi. In una posizione di secondo piano, ma di notevole
importanza, emerge l'importanza di altri mari europei, quelli del nord: il Mare del
Nord e il Baltico (l'Europa orientale guarda il Baltico, quella occidentale il mare del
Nord). Si affermano anche nuovi tipi di organizzazione del commercio e nella
fattispecie le grandi compagnie commerciali, a partire dal 600, espressione di stati
economicamente all'avanguardia (es. la compagnia delle Indie Orientali inglese e la
compagnia delle Indie Orientali olandese, entrambe fondate nei primi anni del XVII
secolo; la compagnia delle Indie francese nell'età di Luigi XIV grazie
all'intraprendenza del ministro delle finanze Colbert). Le compagnie commerciali
diventano espressione della politica di potenza degli stati: non c'è solo l'esercito di
terra ma anche la compagnia e le flotte (Inghilterra e Olanda diventeranno le più
importanti potenze marittime del 600, poi subentrerà anche la Francia, mentre Spagna
e Portogallo entrano in declino pur mantenendo gli imperi).

Espansione dei mercati


Tra fine XV e inizio XVII sec notiamo un'espansione dei traffici. Vie d'acqua
preferite sono fiumi, mari e oceani. Le reti fluviali sono vantaggiose, perciò si
sviluppano innovazioni nelle costruzioni navali. Rispetto alle infrastrutture di terra
(strade) si preferiscono quelle d'acqua, con grande importanza del Danubio e del
Reno (lungo queste due assi si era mosso già nel tardo medioevo il traffico europeo).
Questi due fiumi inoltre nutrono un buon bacino idrografico, utile per il trasporto
delle merci. In Italia un sistema simile è possibile grazie alla presenza del Po.
Grazie al trasporto su acqua si possono anche spostare merci più pesanti e
voluminose, che invece erano difficilmente trasportabili solo grazie agli animali. I
fiumi trasportano inoltre un'energia che non costa nulla, seguendo la corrente (e se si
vuole risalire si attaccano le chiatte agli animali).
I traffici su acqua incentivano le costruzioni navali, nuovi modelli di navi come la
caravella (utilizzata da Colombo), il galeone (caravella più grossa in grado di portare
merci ma anche armamenti), fluyt olandese (imbarcazione piccola ma agile, con
sistema di vele intercambiabile, per navigare sia con poco che con molto vento),
galera (tipica nave usata nel Mediterraneo, modello obsoleto, nonostante si
producano modelli più perfezionati, che abbina i remi a un sistema di vele; ha una
chiglia più piatta che arrotondata, per affrontare un mare tranquillo come il
Mediterraneo).
Dal 500 hanno inizio gli scambi con il Nuovo Mondo. Le colonie hanno bisogno di
tutto: pagano le importazioni prima con metalli preziosi, poi con zucchero, tabacco e
altri prodotti coloniali molto richiesti. Arrivano in Europa prodotti nuovi come il
pomodoro, la patata, il mais (importante per il contadino, che ha ora un'alternativa al
grano). C'è anche uno scambio genetico, con lo scambio di etnie: America Latina
come mescolamento di bianchi, neri e popolazione autoctona, gli indios. Da questo
incontro e scambio viene fuori una tipica realtà dell'America Latina della fusione di
etnie, la popolazione è interrazziale.
Il commercio Europa-Asia viene dominato dai portoghesi, scopritori della rotta
africana: a differenza di Colombo scendono lungo la costa occidentale dell'Africa e
procedendo passo passo cercano il passaggio che consenta di oltrepassare l'Africa ed
entrare nell'Oceano Indiano. Questo processo inizia molto prima del 500, già dal
Medioevo il Portogallo lega la sua fortuna al mare e a questa rotta, spingendosi
sempre più a sud dell'Africa: non si allontanano dalla costa e si fermano negli scali
per commerciare. Man mano circumnavigano l'Africa (grazie a Bartolomeo Diaz e
poi Vasco de Gama a fine 400 supera il capo di Buona Speranza arrivando
nell'Oceano Indiano e sulle coste occidentali dell'India). L'affermazione di questa
rotta consente ai portoghesi di arrivare nell'oceano indiano e importare in Europa i
prodotti dell'economia orientale, conosciuti già dal medioevo, come lacche, spezie,
tessuti pregiati. Da fine 500 subentreranno ai portoghesi gli spagnoli, poi inglesi,
olandesi e francesi.
Il capitale mercantile prevale su quello industriale: in un'Europa dove l'economia e il
mercato si espandono abbiamo ancora una sovrabbondanza del capitale impegnato
nei traffici piuttosto che nell'industria.

Capitolo 3, Ceti e gruppi sociali


La società di antico regime è gerarchica, l'individuo non conta per sé ma come
membro di una famiglia, gruppo, comunità. Anche da un punto di vista giuridico, vale
molto l'individuo collettivo. La famiglia è il nucleo principale, poi è importante
l'apparenza a un certo ceto e comunità. Privilegi e libertà si riferiscono ai gruppi e
non ai singoli: i diritti/doveri sono riferiti ai gruppi, l'individuo ne gode o ne è privato
in quanto appartenente o non a un determinato gruppo.
Il modello gerarchico è antico, mutuato dalla filosofia aristotelico-tolemaica, ripresa
dal pensiero cristiano: Aristotele nella Politica teorizza uno stato gerarchico, con una
precisa distinzione tra i gruppi, ereditato poi dalla filosofia cristiana che aveva ripreso
l'aristotelismo dandone un'interpretazione cristiana (Tommaso D'Aquino, realizza poi
revisione della filosofia aristotelica voltandola al cristianesimo e il tomismo diventerà
base di tutta la filosofia e dottrina cristiana).
I tre ordini erano quelli dei laboratores, oratores e bellatores, che rappresentavano
anche le funzioni. Ancora nel 600 rimane questa concezione della gerarchia, le
disuguaglianze sono ammesse e giustificate, perché rientrano secondo l'opinione
comune nell'ordine naturale delle cose. In realtà fin dal tardo medioevo e dal XVII
secolo ancora di più si levano critiche verso queste divisioni della società, dove non
c'è dinamismo sociale. I tre ordini sono nobiltà, clero e terzo stato (che comprende
non tanto i contadini quanto le città).
Per quanto riguarda la nobiltà è impossibile generalizzare, ogni paese ha un certo tipo
di nobiltà. I tratti comuni sono la ricchezza che deriva non tanto dal denaro quanto
dalla proprietà fondiaria. La ricchezza dà la possibilità di avere un ruolo politico e
giuridico. Nei vari paesi poi ha caratteristiche diverse. In Inghilterra esiste una nobiltà
che ha origini feudali ma con il passare del tempo troviamo una nobiltà legata ad
attività non solo di proprietari terrieri ma anche commerciali e degli uffici pubblici.
C'è la grande nobiltà dei lord, poche famiglie, e poi una piccola e media nobiltà
caratterizzata dal possesso terriero e di uffici pubblici come il giudice di pace nelle
contee e attività commerciali. Parte di questa nobiltà rurale veniva chiamata gentry.
Sul continente, in Spagna troviamo nobiltà più legata a modelli feudali, strutturata in
diversi gradi alla cui cima ci sono i grandes de Espana (che hanno ottenuto il titolo
nel corso della storia, che occupano il grado superiore) e poi un gran numero di
nobiltà medio-bassa e povera (hidalgos e caballeros), nobiltà con pochi o anche priva
di mezzi ma che può vantare la nobiltà derivata dall'esercizio di professioni militari –
in Spagna conta molto la purezza di sangue (poter vantare una nobiltà di antica
origine e essere cristiani antichi), tra questa nobiltà povera c'è anche Cervantes.

Nella società di antico regime esiste la legge del sovrano (che si atteggia come unica
fonte legittima) ma esistono forme normative frutto della realtà storica e del formarsi
della società: accanto alla legge del sovrano vi sono leggi consuetudinarie, il diritto
ecclesiastico (la Chiesa esercita ancora forte potere politico in questo periodo, gode di
una sfera privilegiata in ambito giuridico). Ogni gruppo sociale viene giudicato in
base a un diritto che gli è proprio: il clero ha il "foro privilegiato" (può esser
giudicato solo da tribunali ecclesiastici composto solo da membri del clero), non
possono essere giudicati da tribunali laici senza il permesso della chiesa – scontri tra
autorità che durano fino all'800, finché gli stati nazionali liberali arrivano ad
applicare il principio della separazione fra Stato e Chiesa (Cavour: libera Chiesa in
libero Stato, divisione tra sfera pubblica laica e religiosa). La chiesa detiene privilegi
di carattere giurisdizionale, viene studiato il diritto canonico al pari di quello civile.
Esistono legislazioni particolari riguardanti le corporazione, ognuna ha un suo
regolamento. L'insieme di normative e ordinamenti giuridici diversi spiega come la
situazione sia così complessa, all'interno della quale cerca di emergere con forza la
legislazione del re, nel tentativo di affermarsi come massima autorità anche nel
campo della giustizia.
L'assenza del principio di uguaglianza giuridica viene riflettuta anche a livello di
pene: la pena di morte – se viene condannato un non nobile impiccagione, se è nobile
si usa sistema più confacente allo status, ossia la decapitazione.
Vi è staticità e scarso dinamismo nel sistema sociale, la borghesia pian piano mette in
atto processi di trasformazione che consentono di diventare nobiltà. C'è molta rigidità
fra gli ordini.

Non tutta la nobiltà è ricca, stratificazione di nobili ricchi e poveri.


In Spagna troviamo i grandes de Espana/titulos (grande titolo nobiliare) + numerosa
nobiltà di piccolo calibro (maggioranza), povera ma orgogliosa del proprio status
nobiliare derivante dall'essere nobili di antica data e riconosciuta (da almeno 4
generazioni al famiglia poteva essere riconosciuta come nobile) + purezza del sangue
(limpieza de sangre).
In Polonia grande potere nobiliare, grandi nobili (magnati – latifondisti con grandi
proprietà terriere e servi) ma anche tanti nobili poveri che vivono o andando al
servizio dei grandi nobili o cercando altre alternative.
In Europa i nobili sono molto pochi in generale, circa 1% della popolazione.
Distinzione per le nobiltà cittadine: parliamo di aristocrazie/oligarchie che governano
le città, gruppi ristretti di famiglie influenti e ricche (la ricchezza determina la nobiltà
e il riconoscimento esterno), che hanno conquistato il governo della città e lo
mantengono nel proprio gruppo tramite attenta selezione dei nuovi membri. Per
entrare nelle oligarchie si fissano dei termini ben precisi come essere cittadini da
lungo tempo (almeno 4 generazione, circa 100 anni).
Si cerca di fissare sempre più l'egemonia anche tramite i libri della nobiltà, registri
tenuti dai comuni in cui vengono segnate tutte le famiglie aristocratiche (e che quindi
hanno diritto di governare). Esistono libri nobiliari nella repubblica di Genova e in
quella di Venezia, chiamati anche i libri d'oro. Questi libri vengono rinnovati
periodicamente attraverso l'immissione di famiglie nuove, il cui ingresso tuttavia è
controllato dalle famiglie che governano la città e detengono il potere. È una
cooptazione di aristocratici da parte di altri aristocratici, c'è un progressivo tentativo
da parte di famiglie borghesi durante l'età moderna di nobilitarsi e far parte di questa
aristocrazia, sia quella urbana, sia quella in cui vige il sistema monarchico (Genova e
Venezia sono repubbliche ma comunque repubbliche aristocratiche). Da queste
famiglie vengono poi selezionati tramite procedure complesse chi entrerà a far parte
degli organi di governo (es. maggior consiglio a Venezia), all'interno dei quali
vengono eletti solo i rappresentanti delle famiglie presenti nei registri. In queste
repubbliche la rappresentanza politica è molto ristretta – le decisioni politiche sono lo
specchio di una piccola parte della popolazione.
Nelle città troviamo anche patriziati e oligarchie, ricchezza derivata da commerci,
proprietà terriera (borghesi – mezzadria) o nel campo della finanza (banchieri).
Controllano i consigli cittadini e si entra per ricchezza e per nobiltà di sangue ma
anche l'aristocrazia urbana, per la possibilità dell'astensione al lavoro meccanico (si
può vivere senza dover praticare un lavoro manuale). Questo concetto vale anche per
gran parte della nobiltà europea, impedendo la possibilità di un progresso economico:
sono persone che rifiutano di applicarsi in un'attività di profitto (sia per sé che per la
collettività). Questo non è presente in Inghilterra: la nobiltà è sì definita dalla
generazione, ma anche dal possedere denaro. Gentleman=uomo che può vivere di
rendita e non si va a vedere come vengono spesi i soldi (in attività varie), ma che ha
delle capacità di far fruttare il denaro. Per questo molti esponenti della nobiltà
parteciperanno allo sviluppo economico inglese a partire dal 600 (entrando in
compagnie navali, traffici, cantieristica). In Inghilterra e Olanda nascono a inizio 600
le prime espressioni del mondo capitalistico: nascono le borse (Londra e Amsterdam)
– è una società dinamica rispetto a Spagna e Francia dello stesso tempo: la Spagna
non si adegua, non ha questa apertura mentale che le può consentire di cambiare
dinamiche sociali e infine decade. Il secolo d'oro spagnolo, tra 500 e 600, quando
arriva all'apice a metà 600 ha già in sé germi di declino. Questo non avviene in
Inghilterra, che compie un cammino opposto.
A partire dal 500 crisi di identità della nobiltà: le conseguenze sono sviluppo
economico e affermazione delle monarchie assolute. Ciò che definisce l'età moderna
è la costituzione dello stato moderno monarchico: più si afferma il potere del
sovrano, più si limita il potere della nobiltà (perdendo il potere acquisito nel
medioevo, in quanto il sovrano nel medioevo era primus inter pares). Il sovrano si
afferma tramite le sue emanazioni: non può guidare l'esercito, amministrare giustizia
e raccogliere le tasse da solo, ora lo stato si organizza tramite istituzioni dell'esercito,
amministrazione fiscale e giustizia con i tribunali. Attraverso questi strumenti il re si
rafforza e i nobili perdono influenza.
Inoltre allargandosi l'economia monetaria cadono certezze di rendita da parte dei
nobili come i canoni da parte dei contadini. Con la svalutazione il nobile ha meno
entrate e più bisogno di denaro. Lo sviluppo economico mette la nobiltà di fronte a
una nuova realtà, ci si deve confrontare con la nuova realtà del mercato, che non
funziona con i prodotti della terra (che potevano ottenere dai contadini) ma con la
moneta.
La nobiltà non si sente più un ceto potente, minacciato dalla nuova situazione che
vede il potere di stato, mercato, borghesi che occupano posti che prima erano
monopolio della nobiltà ecc. Si tenta di legittimare il primato nobiliare non più solo
con virtù e valore militare ma ricorrendo alle nozioni di nobiltà di sangue e di stirpe –
sviluppo di teorie razziste: nobiltà francese superiore perché trae le proprie origini dai
Franchi, antichi conquistatori della Gallia. Questo processo si accentua sempre più
nel 700 (nel 600 è la borghesia che vuole diventare nobile, lo status nobilaire viene
visto come obiettivo di scalata da parte dei ceti nobiliari + vergogna: si è ricchi ma si
nascondono le proprie origini non nobili).
Lo scimmittare la nobiltà da parte la borghesia viene preso in giro da Moliere, il
borghese e il gentiluomo: prot signore arricchitosi che cerca di vivere com un nobile
ma facendo grandi srafalcioni. Moliere prende in giro l'atteggiamento esistente nella
Francia degli 60 del 600, il tentare di nobilitarsi tramite gli strumenti tipici della vita
nobilaire, come sfoggio di sfarzo e lusso.

I POVERI IN ANTICO REGIME


Accanto alla nobiltà e alla borghesia, il terzo stato è compsota da maggiroanza di
popo povera: i poveri in anticoregime sono una realtà quoitidiana, sia in campgana
che in città. Condizione disagiata, incisione che mostra una famiglia contadina che
cucina un pvoero pasto, bambino che viene portato via da uno scheletro –
esemplificazione della fame e della mortalità che incide in modo netto sulal
popoalzione. Il bambino dimsotra l quotiianità della povrtà e della morte (l'uomo di
antico regime vive rapporto quotidiano con la morte).
Gli studiosi distinguono, in antico regime, i poveri strutturali e congiunturali.
Strutturali: poveri di nascita e per destino, come malati, vecchi (vecchiaia età dura se
non si vive in una famiglia; se si aggiunge l'inabilità si complica), vedove (le prime a
perdere il alvoro se lavorano, senza un uomo accanto le pone in una condizione
minoritaria e di discriminazione sociale + non viene aiutata), poveri vergognosi
(caduti in condizione di povertà ma che prima non lo erano; vergognosi perchè non
bogliono far venire allo scopperto tale situaizone) – fasce deboli, fragili. Non
riescono a uscire dalla loro condizione.
Congiunturali: in tempi normali sopravvivono, magari anche lavorando (nelle
campgne) ma in tempo di crisi, disoccupazione, carestia ed epidemia sono a rischio di
povertà, una realtà valida sia in campagna che in città.
Cambia l'immagine del povero: nel corso dell'età moderna cambia la percezione
socaiel del povero, se nel medioevo era testimone di cristo sofferente e delle miserie
dell'umanità, una specie di effige, e quindi accolto come immagine di cristo
bisognoso, viene ora visto come minaccia all'ordine costituito, da scacciare o
reprimere. Diventa una presenza scomoda, che non si vorrebbe evdeere (soprattuto
nelel città) e allontanare. È espressione di una realtà disagiata che lo stato assoluto
non vuole avere sotto gli occhi. Le cause d iqeutsa trsforamazione sono: la
laicizzazione della scoietà (in età medivale era la chiesa a occuparsi dei poveri), la
diffusione del protestantesimo (soprattuto nel calvinismo, si sviluppa concezione per
cui il mendicante non è uno che ha bisogno ma uno che non vuole lavorare; condanna
dell'ozio e elogio della vita attiva e del lavoro – il povere viene consdierato uno che
bisogna far lavorare. È una svalutazione morale, nel considerare il povero come
fannullone, ma d'altra parte si comincia a capire che lo stato deve occuparsi del
problema dei poveri, senza demandarlo alla chiesa ma occuparsene in prima persona
come dovere dello stato laico. Sulle prime c'è atteggiamento paternalistico nel porre i
poveri al lavoro: istituti in cui i poveri vengono amndati, anche a forza, e vengono
fatti lavorare – cotrizione anche tramite retate. C'è però il pirnicpio positivo della
considerazione da parte dello stato, anche se subito è sfruttato in maniera autoritaria),
massiccio aumento del pauperismo (a causa della crescita demografica = meno beni e
aumento dei prezzi + allargmento dell'economia monetaria = non tutti possono
procurarsi denaro, che serve per svariati bisogni essenziali, a partire dai genri
alimentari).
Dalla figura del povero residente, con una sua dignità, ogni comunità aveva i suoi
poveri nel medioevo e li curava (anche per la soliderietà: i contadini sapevano che in
ogni momento sarebbero potuti diventare poveri anch'essi) si passa al vagabondo, al
marginale (imbroglioni e ladri se necessario), si aggiunge un valore negativo,
sospettati di fomentare rivolte e diffondere epidemie (untori). Di qui l'intervento dei
poteri pubblici (stato e città) con misure cautelative (espulsione, divieti come di
circolazione, obbligo di lavorare). Nasce però la consapeolezza che lo stato deve
affronare il prboelma e non pià delgarlo a iituzioni religiose o delegarlo alal carità
privata. Tra sei e settecento soprattutto nelel città cresce la proeltarizzazione,
fenomeno epr cui vi è un nnumero semrpe maggiore di poveri e proletari, lavoratori
quasi ridotti al rango di operai (artigian oche ha perso tutto e ha solo la forza lavoro).

FORME DI ORGANIZZAZIONE DEL POTERE


Rispetto al Medioevo lo stato moderno afferma un potere che si proclama superiore a
tutti gli altri – monarchie assolute: absolutus, non legato, potere superiore che non
teme condizionamenti. Tale potere si incarna in un dinviduo nel caso della monarchia,
in un ceto nel caso delel repubbliche aristocratiche, ma nel tempo si spersonalizza e
diventa entità a se stante: lo Stato. L'autorità che prima si incarnava in una sola
persona adesso è trasmessa anche alle isituzioni che rappresentano l'autorità: prima il
re, adesso nell'organizzaizone dello stato moderno l'autorità non è più rappresnetata
da una singola persona ma ritrovata nelle istituzioni dello stato. Prima il
reamministrava la giustizia nelle corti, ora sono i tribunali del re a giudicare. Per il
suddito l'autorità è impersonale, l'obbedienza non è più dovuta al re come persona ma
alle istituzioni che lo rappresentano.
All'inizio dell'età moderna tale potere si emancipa da ogni altra autorità esterna, nel
medioevo esistevano i poteri del papa e dell'imperatore e si impone all'interno sugli
individui o corpi sottoposti alla sua influenza. Si spezzano i legami che prima i re
avevano con poteri considerati superiori, quello religioso del papa e quello politico
dell'imperatore (del sacro romano impero). L'affermazione del potere superiore è
anche sulla propria realtà geografica – concetto di sovranità: uno stato è sovrano
quando può imporre la propria autorità senza opposizioni all'interno di una precisa
area geografica.
--- Il concetto di stato moderno potente, superiroe, sovranità assoluta è esemplificato
dall'immagine del Leviatano, Hobbes (La forma e potere di una repubblica
ecclesiastica e civile) prende come esempio una creatura mostruosa presa dalla
Bibbia, che sommerge e sovrasta la terra – nella sua concezione lo stato deve avere la
stessa potenza mostruosa del leviatano.

18 OTTOBRE 2021
Il Leviatano di Hobbes è incarnazione dello stato e della sua potenza superiore e
repressiva, con tutto quello di negativo che iltermine contiene. Hobbes è figlio di una
situaizone di crisi politica (inglese che esce dalla prima rivoluzione, Cromwell e
Carlo I) e, dopo aver saggiato le vicende della rivoluzione inglese, scrive ametà 600
il suo trattato, teorizzazione dello stato assoluto. Il modello è uno stato forte i ngrado
di sottomettere tutti i poteri e esercitare sui sudditi un poyere molto forte, anche di
genere repressivo (la natura umana è rissosa, è pessimisat da quetso punto di vista –
l'uomo in sè è bellicoso, è necessario uno stato forte che lo contenga, affinchè non ci
sia continua anarchia e lotta tra uomini (homo homini lupus). I sudditi devono quindi
delegare parte delle proprie libertà allo stato. ---
l'indipendenza esterna e l'obbedienza interna sono aspetti essenziali del concetto di
sovranità assoluta (Bodin, Les six livres de la République – res publica, stato, si
riferisce alla situazione francese, ovvero monarchica). Il re è dotato di potestà
assoluta come il papa (plenitudo potestas), non ha più superiori (come appunto papa o
imperatori). Tale teoria raggiunge l'apice nell'Ottocento coni giuristi tedeschi post-
hegeliani.
In realtà lo stato così concepito nei secoli XVI-XVIII non è mai esistito: è un
processo in fieri, che cerca di realizzarsi continuamente per tutta l'età moderna
(riuscendo in certi casi, fallendo in altri). Lo stato infatti ha sempre dovuto
confrontarsi con poteri diffusi nella società, poteri concorrenti con cui il sovrano deve
fare i conti (corte – intesa come organismo che nasce insieme al rafforzamento del
potere sovrano già esistente nel medioevo come curia regis/principis e diventa
un'isitituzione tipica delle monarchie assolute organismo che si occupa della vita
materiale del sovrano poi diventa anche organo di governo come consiglieri del
sovrano, nobiltà, città, Chiesa). Già per Bodin il potere sovrano (absoluta potestas)
non è illimitato, è necessario porre un limite a questo potere in quanto vi era il rischio
di sfociare nella tirannia. Il re veniva riconosciuto come rappresentante della volontà
di dio sulla terra perciò era sottomesso alle leggi divine, in quanto tale ha facoltà
taumaturgiche (terapeutiche/miracolistiche, credenze che i sovrani in quanto tali
abbiano il potere di curare certe malattie, legata alla monarchia francese e inglese). I
limiti posti al re sono: la legge divina (non può diventare miscredente) e quella
naturale (intesa come naturale del paese che governa: rispetto dei patti siglati nel
processo di affermazione della propria autorità; rispetto della proprietà – soprattutto
gli inglesi); le leggi fondamentali del regno (legge della successione ereditaria, non si
può passare a qualcun altro il regno – concezione patrimoniale del potere: il potere e
il regno diventano patrimonio del re, pur con dei limiti, che non deve esser alienato,
venduto o diviso, così come un patrimonio, che per "legge salica" passava solo agli
eredi maschi – in inghilterra invece spesso la corona viene ereditata da donne, negl
ialtri casi se non vi erano figli maschi si andava ad individuare l'erede maschio più
vicino possibile). Queste leggi che il sovrano deve rispettare differenziano la
monarchia dal dispotismo (Montesquieu – scrive nel 1748 L'esprit de loi, in cui
definsice i vari tipi di governo).
Lo stato moderno non sostituisce le preesseti strutture di potere ma si sovrappone ad
esse, limitandone l'influneza, esercitando un controllo e riconoscendone in cambio
diritti e privilegi. Si adatta alla situazione, consentendo che alcuni aspetti rimangano
purchè venga salvaguardata la sua superiorità. È vero che il potere non è illimitato: ci
fa capire come, legato al processo di affermazione dell ostato assoluto, c'è anche un
processo di accordi quasi di tipo contrattuali con i poteri che prima esistevano (viene
consentita l'esistenza ma c'è una contropartita – viene accettata l'autorità ma si
vogliono in cambio privilegi). Quella di antico regime è società di copri rpivliegiat,
ognun odei quali cerca di ottenre privilegi. Il sovrano è assoluto ma deve scendere a
patti, più si afferma il suo potere e meno ne hanno gl ialtri poteri che nella trattatistica
politica vengono detti "corpi/poteri intermedi", filtro tra re e sudditi, a cui il sovrano
delega delle funzioni (es burocrazia, amministrazione – sono appannaggio della
nobiltà gli alti gradi dell'esercito, la diplomazia, le alte cariche del clero ecc.). Questa
condizione è tipica tra 400 e 500, è il caso dello stato per ceti in cui l'autorità del
principe è condizionata da assemblee cetuali (diete tedesche – a un certo punto
l'imperatore vine cacciato, stati generali – in francia perdono potere, ne hanno per
tutto il 500 ma vengono convocati ultima volta 1614 e poi non più fino a poco prima
della riv 1788, parlamento – inglese, più antico delle assemblee cetuali, cortes – in
spagna a poco a poco perdono potere nel 500; anche nel piccolo ducato di savoia
esistevano le assmblee di ceto, le assemble dei tre stati, e avevano una distinzione
territoriale: i tre stati dei ceti oltremontani, i tre stati della savoia e i tre stati del
piemonte, distinzione che dura fino al 1560, aboliti da Emanuele Filiberto di Savoia
che applica un modello in cui viene limitato i lpotere dei ceti).
Tali istituzioni resistono nell'eruopa orientale fino al XVIII solo in Inghilterra e
Svezia i parlamenti si trasfromano tra XVII e XIX secolo in rappresentazione
anixionali. In italia i principi territoriali (dinastie con principati territoriali: Medici,
Savoia) devono confrontarsi con i corpi intermedi (in primis il potere della Chiesa,
ma poi nobiltà, città e corporazioni).

I CRITERI DI LEGITTIMAZIONE DEL POTERE STATALE


In antico regime non esiste lo stato nazionale sino alla rivoluzione francese e al
romanticismo. La nazione intesa come comunità basata su lingua, cultura e tradizioni
condivise non esiste (lo stato precede la nazione ed è espressione del re), o meglio
esiste ma non è percepita come tale. L'organizzazione statale rpecede la costruzione
dell'idea di nazione.
Giustificazione del potere: fino al 700 è diffusa l'idea di prigine provvidenziale del
potere per delga divina (mutuata dall'assolutismo papale: il papa è sovrano particolare
perchè ha in sè l'autorità spirituale e temporale insieme, ci si appellava come "papa
re"). Alla doppia valenza del potere papale si richiamano anche i re con i titoli: re di
Francia conosciuto con l'appellativo di "re cristianissimo", quello spagnolo "re
cattolico" (Europa si divide a livello confessionale – farsi chiamare re cattolico
significa sottolineare ancor più il legame con la chiesa di roma, cristiano è anche il
luterano), lo zar russo veniva chiamato "piccolo padre" richiamando la figura del
Cristo bambino (figura salvifica) e ha questa doppia valenza di autorità politica laica
e anche religiosa. Nelle moanrchie c'è la commistione del potere religioso e secoalre
(come modello Davide, re-sacerdote).
Nel corso del 500 a quetsa cocnezione se ne sosituisce una nuova: nella riflessione di
Machiavelli lo stato ha già in sè una propria gisutificazione, non ha necessità di
alcuna legittimazione esterna, il potere è tale in quanto si esercita (nasce la scienza
politica: teorici pensano a come si vive nella ocmunità – Machiavelli pensa al sistema
comunale-repubblicano, altri fanno riflessioni sulla monarchia). Avviene
laicizzaizone della politica che non si afferma subito in Europa, anzi la teoira di
Machiavelli viene osteggiata e condannata (le sue opere pirnicpliai vengono scritte tra
1517 e 1537, Principe e Discorsi sopra la Prima decade di Tito Livio, a poco più di
treant'anni dalla sua morte vengono messe all'indice, in quanto favoriva visione atea
della politica, mentre prima essa traeva molte giustificazioni dalla teologia). Anche i
teorici della Ragion di Stato rifiutano l'affermazione dell'autonomia politica, sono
coloro che hanno cercato di descrivere l'affermazione dello stato in termini non
machiavellici ma utilizzando gli stessi concetti di machiavelli. È corrente che si
afferma dagli ultimi decenni del 500 grazie a Giovanni Botero, che scruve nel 1589
un'opera fondamentale per tale categoria politica, "Della ragion di stato", l'opera fa
nascere corrente di teoriic della ragion di stato che pur negando machiavelli finsicono
per affermare la stessa cosa, ossia la superiorità del potere monarchico e dello stato,
recuperando però ragioni di tipo religioso. Il principe è un buon principie quando
difende fede cattolico ,amic odel papa, osserva morale. Machiavelli aveva escluso il
riferiemnto alla morale: la politica ha i suoi fini e le sue leggi che non hanno niente e
ahce vedere con la religione e l'etica (suscitando scandalo). I teorici della ragio ndi
stat oaffermano anche che lo satto, per conservarsi, possa anche ifnrangere le leggi.
Solo ne lseicento i fondamenti religios idel potere sono criticati: s iafferman
oocnezioni del potere che sostengono idee di potere che si riferiscono al diritto d
iantura e il contrattalismo. Quando si tratta da definire le basi dell ostat oe edella
convivenza pensatori politic affermeranno che ci debba esser alla abse dello stato i
ldiritto di naturale, ovvero che ogni uomo in quanto tale già alla nascita ha dei diritti.
Qualsiasi tipo di stato deve tutelare e difendere questi diritti. Questa concenzione non
si afferma subito, prima in certi apesi grazie a dei pensatori ma ci vuoel tempo perchè
venga psoto alla base. Il contrattualismo è concezione che vede alla base dello stato
un contratto tra gli uomini. Mentre per hobbes il contratto era necessario (gli uomini
erano essenzialmente anarchici e il contratto delega libertà al sovrano che interviene
in maneiraa autoritaria) per rousseau il contratto signfiica che gli uomin iche si
riunsicono in comunità liberamente delegano aprte ella propria libertà allo stato, non
perchè questo intervenga in modo repressivo, ma perchè la tuteli in vista del bene
collettivo, il che avviene tramite la rappresentanza. Non si tratta di delega "a fondo
perduto" ma a tempo determianto: i rappresentanti, se non rispettano i doveri loro
impsoti (assicurare i diritti della comunità), decadono.
Protagonisti di questa evoluzione del pensiero politico sono Ugo Grozio, olandese,
uno dei fondatori del diritto internazionale e della teoria del mare apertum (olanda
fondava il suo potere sul amre), secondo cui gli uomini sono soggetti alle leggi
naturali, c'è un patto della scoietà all'inziio che dà origine al pactum subiectionis
(sottomissione alle leggi che tutti hanno deciso di rispettare). Da qeusto fattoderiva
una gisutificazione dell'assolutismo (come Hobbes nel Leviatano), mentre chi è più
per il liberismo utilizza il giusnaturalismi epr affermare i diritti della comunità. altri
pensatori del 600 interveranno nel percorso epr cui lo stato si afferma con il consenso
(contratto tra sudditi e monarca): Spinoza, Locke (teorico del cosituzionalismo) – i
diritti fondamentali/naturali sono anteriori al patto riginario, la loro tutela è obiettivo
principale del contratto tra sudditi e monarca. Il riconoscimento del potere sovrano è
condizionato dal rispetto di tali diritti, in altro caso la rivolta/rivoluzione è
gisutificata. L'origine del potere quindi risiede nel popolo (nazione) – dalla
legittimazione dall'alto si arriva a quella dal basso.

19 OTTOBRE 2021
L'EUROPA DELLE CORTI
La corte esiste già dal medioevo, con gli anni diventa organismo sempre più
articolato e complicato. Il modello che abbiamo in mente è uan vita di corte dove ci
sono balletti e banchetti, una vita beata – ma la corte ha diversi aspetti, si occupa dei
bisogni del sovrano in maniera specifica. Il modello di corte, che cessa a fine 400, è
quella di Borgogna, divisa in tre parti: la camera, la casa e la scuderia. La camera is
occupava dei bisogni più intimi del sovrano e della sua cerchia, servizio degli
apaprtamenti; la casa è qualcosa di più ampio, rigaurdanti le attività del sovrnao fuori
dalla camera; la scuderiaè il comparto che si occupa della logistica della corte,
movimenti e trasporti, oltre che le attività sportive del sovrano (caccia, equitazione,
scherma, tornei – un re di Francia muore durante un torneo, da lì diventano men
ocomuni). La corte a un certo punto comprende anche la parte del governo, ossia i
consgilieri del re (governo e corte si intersecano e fondono). Le corti divetano così
anche modello culturale: ciòche viene dalla corte fa scuola e va imitato (anche a
livello di moda, artistico e letterario).
Grande modello per la corte è la Versailles del Re Sole, dove risiedevano circa 20
mila (come una piccola città – oltre che prigione dorata dove "rinchiudere" i potenti e
tenerli sott'occhio).
Non è solo istituzione delle monarchie, anche dei principati più piccoli (esisteva
anche la corte sabauda, piccola ma alterttanto strutturata, era entrato il modello
borgognone, anche grazie ad un legame di parentela tra le dinastie).
Tipico del sovrano è la legislazione. Il modo per affermare la propria utorità su leggie
oridini preesistenti è il codice, che il sovrano emana. L'attività legislativa permette al
re di affermare la propria autorità sopra le altre normative che esistono nel territorio.

ARTICOLAZIONI DEL POTERE STATALE


In antico regime lo stato non assolve tutti i compiti (non interessa – molti sono svolti
da comunità, Chiese, associazioni professionali). Come vengono vendutii prodotti
non interessa (es. no norme igeniche) l'unica cosa che poteva interessare era poter
mettere delle tasse). La Chiesa ad esempio aiutava i poveri, non particolarmente
considerati dallo stato. Le corporaizoni avevano una loro normativa, fifsavano i salari
(es come doveva essere apprendistat) per arrvare al "capolavoro".
Due sono le funzini comunemetne riconsoiute allo stato: difesa del territorio tramite
diplomazia e guerra (che interessano le relazioni con l'esterno: la guerra quando la
diplomazia non funziona più; a volte si procede in parallelo, combattendo e trattando)
e mantenimento di ordine e pace interna (potere di eserictare la giustizia, avere il
monopolio della violenza – durante il medioevo il re non esercitava quetso tipo di
monopolio, la violenza veniva eserictata da individui di vario genere, c'erano guerre
famigliari, faide ecc – significa che non ci sia un costante stato di guerra privata, solo
il sovrano può esercitarla tramite i corpi di polizia per assicurare la pubblica sicurezza
– istituto tipoc del medioevo contro cui i lsovrano deve considerare è il duello,
sottoposto a una giustificazione anche religiosa in quanto il vincitore risultava quello
avente ragione secondo Dio stesso, lo si contrasta).
Il re manifesta il proprio potere nella corte: è segno di prestigio e magnificenzam ma
anche centro di deisioni politiche (Consiglio di Stato, altri Consigli) e di elaborazione
artistica e culturale (etichetta, modelli di comportamento – uno dei modelli originali è
un modello italiano, riferimento a Baldassar Castiglione che scrive il trattato famoso
Il Cortegiano, ambientato in una piccola corte italiana, quella di Urbino, corte che nel
piccolo riprende le grani corte europee + descrive cultura di corte basata sulla
conversazione, le buone maniere, la gentilezza e il comportarsi in modo cortese. È
costruito con una serie di dialoghi, tra persone che si incontrano e chiacchierano di
cose diverse, trattando di temi mondani e di varia umanità, in maniera consona, così
si creano le regole che deovno stare alla base del convivere civile. La trattatistica del
gentiluomo verrà ripresa durante il 500. l'etichetta riguarda le regole da seguire epr
essere ricevuto a corte e come comportarsi una volta arrivati. Altro trattato importante
ovviament eè il Galateo, dopo la controriforma è pi rigido e schematico del
Cortegiano,dove non ci sono solo gentiluomini ma anche gentildonne – improtante la
presenza femminile, fors epercè ancora in epoca rinascimentale).
L'amminsitrazione della gisutizia è attirbuto centrale della sovraità, sia tramite la
produzione del diritto, sia tramite la giurisdizione (come applicazione del diritto alla
soluzione e di vertenze e a punizione di reati). A livello basso va bene il giudice
locale, se ci sono appelli si passa ai giudici regi e anche ai grandi tribunali e in ultima
istanza lo stesso re. Il sovrano riesce ad imporre la propri asuperemaia su oni altra
forma di diritto ma la legislazione reifa fino a l700 continua a convivere co naltre
forme. Xon l'illumnismo giuridico si afferma l'esigenza di codnificzone (ossia
creazione di un corpo di leggi organico e autonomo). I primi codici compaiono all
fine del XVIII sec con Austria e Prussia (dispotismo illuminato). In piemonte un
primo tentativo avvien xon l erie costituzioni i vittorio amedeo ii (1723, 1728), in
francia solo col codice napoleonico nell'800.
Uno stesso problema avvienenei sistemi giduiari. Continauan ad esistere la giustiia
ecclesiastica (foro privlegiato – conflitti con lo stato laico), giustizia signorile (a
basso livello il nobile anche di sangue perde privlegi politici am continua ad avere
prestigi oe potere a livell oeocnomico ,sociale e giudiziario), magistrature cittadine,
corporative e mercantili. L'improtante è che il sovrano abbia l'ultima parola. La
gisutizia statle si affem ain primo luogo grazue all'siittuzione dei tribunali d'appello
(Parlamenti francesi, Corti d'appello – il parlamento frnaces enon è sitituzione
politica come quello inglese). Applicano la legge e la interpretano – prerogativa
importante è il diritto di registrare gli editti del re: il re emana una legge e perchè
qeusta abbia uan valdiità per tutti bisogna che l'editto venga registrato dal
aprlamento, in primis da quello di parigi e poi da quelli provinciali7rgionali. A volte
il aprlamento faceva resistenza, interinazione – i presidenti del parlamento dovevano
controfirmare gl ieditti e a volte rifiutan od iregistrare, in quanto lesivi di ciò che
erano i diritti della nazione. Si vede già in origine una sorta d coscienza di essere
depositari della legge della nazione e quindi un arappresnetanza del sovrano ne
icofnronti della nazione. Si affermano i giuristi (letrados) che ricercano la noviltà di
toga, diversa da quella di spada o sangue, non acuiqista per eredità o in guerra ma
tramite i lservizio negli organi di stato. L'inghilterra è caso aprticolare in quanto
esiste magistratura a livello locale che non è pagata dallo stato amche sercita la
funzioen pe rpestigi oe riconsocimento collettivo ossia i giducidi pace – di prima
istanza che amminstrano in base alal common law, diritto consuetudinario.

RELIGIONE E MENTALITà
lad imensione del sacro e della religione è improtante per gli uomini di antico regime
eetà moderna, la parrocchia è unità amminsitratia della chiesa a livello locale e anche
centro della vita sociale – oltre 160 mila in Europa. Attorno alla parrochia gira al vita
della società contadina dell'Europa agraria. La vita, per l'uomo di antico regime, era
regolata da feste litugoche, cksì come la giornata era scandita dalle campane e la
preghiera, oltre che dal lavoro. Numerosi erano i luoghi del sacro, santuari
dappertutto, otlre alle mete di pellegrinagio. Il Giubileo, primo nel 300, fu proclamato
da bonifacio VIII.
La religioen influenzava anche le credenze sull'aldilà (tre regni ultraterrebi) e insieme
a questo il senso della morte e del peccato. Ci si trova di fronte a eventi crudeli e
inspiegabili (come la morte) rende necessaria l'intercessione dei santi, credenze in
pratiche magico-religiose, culto delle reliquie. Continua ad essere presente la
credenza della presenza del maligno sulla terra, attivo grazie ai poteri di determinate
persone come maghi, streghe e stregoni (il amligno non si palesa in sè ma
subdolamente trmaite persone) – qeusto porta alla caccia alle streghe tra XVI e XVIII
secolo (soprattuto 400 e 500, nel 700 si è già scettici. La bibbia per4 chi combatte le
srteghe è il Malleus maleficarum, 1486, il martello dei malefici, spiega come
odnovudare e reprimeresteghe ecc.

CULTURA ORALE E CULTURA SCRITTA


In un mondo che crede ancora alla magia e alla presenza del iavoo, esiste una
dicotomia tra cultura orale e scritta. Sanno lehhere e scrivere pochissime persone,
nelle camapgne quasi tutti analfabeti. Nel corso dell'età moderna, statoe chiesa
tentano di porre modelli comportamentali rigidi, puntando all'omologazione (tutti
devono pensare allo stesso modo, non c'è posto per i diversi). Lo sforzo per
omologare favorisce la diffusione della cultura scritta, utilizata ai fin idel
disciplinamento sociale. Hanno una parte importante in quetso le chiese riformate più
che quella cattolica (traduzione della bibbia in tedecso – uno dei doveri di lutero ai
seguaci è leggere la bibbia, negazione della gerarchia, ma per leggerla bisognava
appunto saper leggere). Gradualmente lo stato sottrae alal chiesa il monopolio della
cultura alla chiesa. Introduzione dell'istrizione elemtnare obbligatoria (italai
arreatrata).
La cultura popoalre rimane in prevalenza orale ed è centrata su patrimonio di idee
consocenzae e pratiche socail iche si trasmettone epr imitazione da una generazione
all'altra. Nozioni pe riti collettivi ,feste, folklore vario – cultura, trasmessa per via
orale. La cultura scritta avanza aiutata dall'invenzione della stampa (caratteri mobili
1450, già nel 500 circolano milioni di libri a stampa, incunaboli) – aiuta la diffusione
della riforma. Il veneziano Aldo Manuzio inventa il carattere corsivo, che dà altra
dimensione alal scrittura . Grande potenzialità della stampa per la propaganda, ma si
capisce subito che l'improtanza della stamap può cositutire pericolo epr le autorità
costituite (chiesa e stato), di tipo ereticale-eversivo, si arriva all'indice dei libri
proibiti 1559 + censura di stato.
Aumenta il pubblico dei lettori e la quantità delle pubblicazioni: dai fogli volanti di
lutero per diffondere il suo pensiero si passa a forme di stampa più complessa e
iniziano a cirolcare forme di stampa periodica, come gazzette e riviste.

MANCA LEZIONE 20 OTTOBRE

25 OTTOBRE 2021
NUOVI ORIZZONTI GEOGRAFICI
L'età moderna si caratterizza per alcuni eventi, la data per convenzione è il 1492,
legata alla scoperta dell'America ma ci sono anche altri eventi che danno disconituità
e danno il passaggio tra medioevo e età moderna, tra cui le scoperte geografiche.
L'uomo comune a fine 400 aveva conoscenze geografiche molto scarse, ma anche per
le classi colte le conoscenze geografiche extraeuropee erano molto scarse. Molte
nozioni si basavano sui racconti di viaggi (come quello di Marco Polo, mercante
veneziano, che nel XIII sec compie viaggi nell'estremo oriente; viaggio anche come
momento di formazione dei giovani mercanti). Marco Polo lascia racconto dei viaggi
in Cina, in un momento in cui era dominata dai mongoli – gran parte della Cina era
stata invasa e i mongoli avevano istituito una loro dinastia. Marco Polo aveva
percorso la via delle carovane, attraverso cui si portavano dall'est i prodotti apprezzati
in Europa (tessuti, spezie, ceramiche, lacche). Dopo Marco Polo, i viaggi attraverso
terra verso oriente erano diventati più difficili per la creazione di grandi imperi con i
quali bisognava fare i conti quando si doveva viaggiare (impero Ming in Cina, che
era riuscito nella cacciata dei mongoli, una sorta di guerra di indipendenza cinese;
impero ottomano, che si espanderà in tutto il medio-oriente e non solo). I rapporti
diretti tra Europa e altri continenti si limitivano agli scambi sul Mediterraneo, non ci
si spingeva più all'interno dei territori, solo fino alle sponde del Mediterraneo
(dall'Africa arrivavano oro, avorio e schiavi).
Le nozioni geografiche erano scarse e imprecise. Nonostante si ritenesse che la terra
fosse sferica e non piatta (scardinando la concezione aristotelica, così Colombo
partirà da occidente per arrivare a oriente), c'era ancora poca conoscenza: erano noti
solo tre continenti agli europei (Europa, Asia e Africa) e si pensava fossero tutti
concentrati nell'emisfero Nord – si immaginava una Africa "schiacciata", che
arrivasse solo all'Equatore. Sotto l'Equatore si immaginavano cose mitiche, come
mostri. I cartografi per suppire alla mancanza di notizie avevano un formula che
diceva "hic sunt leones" per l'Africa – si sapeva che i leoni venivano dall'Africa ma
non molto più. I viaggi dei primi esploratori furono spinti da questa ignoranza e dal
mito delle ricchezze (paesi favolosi come le Indie, di cui si conoscevano le spezie e i
materiali preziosi) – gli spagnoli hanno il mito di El Dorado, un paese fatto d'oro,
ovviamente senza rispecchiare la realtà.
Nonostante i sogni degli europei, questi paesi e popoli stavano vivendo una loro
storia e l'avevano vissuta in passato, ma gli europei non ne avevano conoscenza. Gli
studi recenti (900) hanno smentito l'assenza di storia in Africa, affermando che
durante il medieovo avesse avuto un suo sviluppo, in primis demografico
(ovviamente differenziato per aree e zone, molto meno nella zona del Sahara)
raggiungendo sul continenti i 40/50 milioni di abitanti; l'economia si diversifica, si
praticava ancora la caccia e l'agricoltura di raccolto dei nomadi, ma vi erano zone in
cui venivano praticati agricoltura, allevamenti, produzione di tessuti e ceramiche,
artigiano di utensili in legno e metallo (alcune zone con giacimenti di ferro >
industria di oggetti in ferrro). Fin dall'alto medioevo l'Africa era stata interessata
dall'influenza araba, si era diffuso l'Islam, erano state colonizzate le coste
settentrionali e poi era stata penetrata fin nell'Africa più interna. La penetrazione
araba, oltre che religiosa, aveva favorito l'espandersi dei traffici e la costruzione di
realtà statali. Erano grossi regni, definiti oggi veri e propri imperi, come l'Impero del
Mali (con capitale Timbukthu, già allora di proporzioni eccezionali all'epoca, 100
mila abitanti), l'Impero etiopico, l'Impero del Congo.
In America centro-meridionale all'inizio dell'età moderna si erano sviluppate le civiltà
precolombiane (altopiano del Messico e catena delle Ande). Avevano sviluppato
cultura agraria basata su mais, ortaggi, piante portatrici di vitamine (scoperta per gli
europei: fagioli e legumi in generale, ricchi di nutrimento), tuberi (patata in primis).
Si era sviluppato l'allevamento, soprattutto in America meridionale, mentre meno in
America centrale (sconvolti per l'utilizzo dei cavalli da parte degli europei). Si
allevavano gli animali utilizzati anche per la produzione dei tessuti (lama, alpaca).
Anche l'artigianato era fiorente e una caratteristica dei popoli precolombiani era
l'attenzione per l'architettura pubblica/civile: costruttori di strade, acquedotti e grandi
edifici pubblici (sia per scopi civili che religiosi).
In America centrale troviamo la civiltà dei Maya, sviluppatasi nel Medioevo; i
Toltechi, che avevano seguito i Maya; gli Aztechi, civiltà guerriera, che avevano
sostituito i primi due, dal XV sec. Nel 1519 l'impero azteco, che subirà la conquista
spagnola, contava 150 mila abitanti (?). è una scoeità gerarchica, quasi divisa in caste
(ceti rigidamente chiusi, senza permeabilità), con piramide sociale al cui capo c'è
l'imperatore (capo politico e militare, l'ultimo sarà Montezuma II), al di sotto c'è la
nobiltà guerriera, i sacerdoti e alla larga base una moltitudine di artigiani e agricoltori
(allo stesso modo delle società di Ancien Regime europee). La religione è politeista.
L'impero Inca, che si sviluppa nella cordigliera delle Ande, ha il centro a Cuzco, in
Perù. L'imperatore (chiamato Inca) è sia capo politico che religioso (non come quello
azteco). C'è poi aristocrazia sacerdotale e guerriera e sotto comunità contadine che
gestiscono la terra. L'agricoltura Inca ha particolarità per la conformazione del
territorio, con sistemi di terrazzamenti che indicano le capacità ingengeristiche. Oltre
all'agricoltura c'è allevamente e la capacità ingegneristica, anche idraulica.
In questa situazione arrivano gli europei: i primi ad aprire la strada dell esplorazioni
sono i portoghesi. Il Portogallo aveva partecipato insieme ai regni spagnoli (Castglia,
Aragona, Navarra) alla lotta di reconquista della penisola iberica contro gli arabi,
rigettando questi ultimi sempre più a sud. Si era poi costituito come regno autonomo,
con una sua dinasta, in questo momento regna la dinastia degli Aviz. Ha ruolo
importante nel favorire le esplorazioni. Il Portogallo rispetto alla Spagna (unificata
tramite il matrimonio Castglia-Aragona) era un regno più piccolo e meno abitato,
quindi con potenzialità minori > decisione di concentrare tutte le risorse sul mare. È
quasi del tutto esposto sull'Atlantico, perciò scommettono sul mare. Inoltre la dinasta
stringe alleanza con il ceto mercantile – forte sinergia tra ceto mercantile e dinastia.
Uno di questi re amava così tanto il mare da passare alla storia come Enrico il
navigatore, che favorisce ancora di più la scelta marinara del Portogallo, favorita
anche dall'innovazione tecnologica nella costruzione della navi (introduzione della
caravella, vascello più manovrabile adatto alla navigazione oceanica, più robusto;
miglioramento della bussola e del sestante). La grande sapienza paratica dei marinai è
unita al miglioramento tecnologico, che porta il Portogallo alla scelta della rotta
africana: si usa la strategia degli approdi, arrivano per tappe a scoprire il passaggio
meridionale dell'Africa, tramite la conquista di approdi. Iniziano con occupare dei
porti sulle coste del Nord Africa prospicienti al Portogallo, strappandolo ai potentati
arabi. Dai porti mandano poi le navi nell'Atlantico, procendo per grandi: arrivano
nelle Azzorre, a Madera, alle Canarie, le isole di Capoverde e infine nel golfo di
Guinea, ormai a livello mediano dell'Africa, poi sempre più a sud utilizzando gli
approdi costieri, fino ad arrivare all'estremità meridionale. Si scopre il passaggio che
permette di circumnavigare l'Africa. A fine secolo l'obiettivo è appunto il passaggio,
colui che riesce è Bartolomeo Diaz nel 1487, da lui denominato Capo di Buona
Speranza, per passare nell'oceano Indiano.
Negli anni 90 entra in gioco Colombo, che prima si era presentato al Portogallo (che
però aveva già la propria rotta, la sua idea di arrivare da occidente sembrava un
azzardo), e poi prova con la Spagna, che sta concludendo il processo di reconquista
(regno di Granada conquistato nel 1492) e su questo slancio di volontà di dominio e
espansione i re cattolici finanziano la spedizione di Colombo. Ottobre 1492: dopo la
traversata dell'Atlantico arriva nell'isola da lui battezzata San Salvador, nei Caraibi.
Negli anni successivi compierà ulteriori spedizioni che lo portano ad esplorare parte
delle coste dell'America centrale e meridionali. Dopo il primo viaggio non riscontra
tanto successo: si pensava di ottenere più ricchezze; le isole caraibiche vengono
scambiate per quelle del Giappone ma senza ricchezze. Colombo termina la sua vita
denigrato.
Con Colombo scoppia la corsa delle nazioni europee alla scoperta: si muovono anche
l'Inghilterra e in ultimo la Francia. I fratelli Caboto, per conto dell'Inghilterra,
svolgono esplorazioni sulle coste occidentali dell'America settentrionale (Terranova e
Labrador), ma l'Inghilterra non ha la stessa potenza economica della Spagna. Tuttavia
aumentano le conoscenza.
Amerigo Vespuccio esplora le coste orientali dell'America latino, spostandosi sempre
più a sud, e per primo ha la percezione di un nuovo continente data la sua ampienza >
il continente prenderà il nome proprio da lui.
La corsa alla scoperta e al possesso coloniale fa nascere una rivalità tra le due
massime potenze, Spagna e Portogallo. Affinchè non scoppi una guerra viene risolta
con un trattato (1494 Tordesillas) per tramite di un papa spagnolo. Il problema è
stabilire le aree di influenza: per non scontrarsi si traccia un meridiano che indichi la
separazione tra le aree di dominio, la linea viene denominata "la raja" (retta). Tutte le
terre a sinsitra della linea spetteranno alla Spagna, mentre a destra saranno di
pertinenza del Portogallo. Al Portogallo non è congeniale la posizione della linea,
facendola spostare verso occidente – entro la raja finiranno le terre che oggi
costituiscono il Brasile, che diventa di competenza del Portogallo.
Altro passo importante è nel 1498 quando Vasco de Gama, portoghese, non solo
circumnaviga l'Africa arrivando nell'oceano indiano ma approda a Calcutta, toccando
l'India e poi tornando indietro portando spezie ecc. Apre ufficialemente quello che i
portoghesi chiameranno "la carrera", rotta dell'india.
Nel 1500 Cabral per il Portogallo arriva nelle terre che con l'allargamento della raja
appartenevano al Portogallo e arriva al nucleo originale del Brasile. Si moltiplicano
poi i tentativi per trovare un passaggio oltre l'America: Nunez de Balboa nel 1513
scopre "oltre l'America" per terra, da Cuba e oltre l'istmo di Panama e attraverso la
foresta, vede un altro oceano, l'oceano Pacifico. Magellano (portoghese ma serve la
Spagna) scoprirà il passaggio via mare, intende fare come Colombo e arrivare alle
Indie da Occidente. Deve però superare l'America: segue le coste orientali
dell'America meridionale, trovando al passaggio meridionale (luogo terribile, vicino
al polo sud) chiamato poi stretto di Magellano. Compie la spedizione tra 19 e 22,
attraversando il Pacifico e una nave su cinque della spedizione torna in Spagna (lui
viene ucciso una volta approdato nelle isole che oggi sono le Filippine),
testimoniando la circumnavigazione del globo, lasciando il racconto dell'avventura
scritto dall'italiano Antonio Pigafetta.
Guardare cartine degli imperi coloniali
Colonialismo portoghese: approdi marittimi, punti straategici, meno improtanza ai
territori; colonialismo spagnolo: dominio sul territorio e sugli uomini. Le due potenze
differenziavano molto per mezzi e possibilità/capacità. L'impero spagnolo mira alla
conquista, quello portoghese al trovare i punti strategici.

Portogallo: monarchia partecipa e fiannzia spediizoni dal XIV sec; rotta africana
(carrerira da india); obiettivo – controllo strategico di scali e rotte; penetrazione
nell'oceano indiano e nel sud est asiatico (goa, malacco, macao); istituzione della casa
da india con sede a Lisbona che controlla tutti i commerci da e per le indie;
costituiscono fortezze, piazzeforti (feitorias = fattorie, intese come aziende/magazzini
in cui far convergere le merci da importare e esportare, ha inizio economia di
scambio – svantaggioso per gli europei, che non hanno prodotti all'altezza di quelli
orientali, pagando in denaro per molto tempo); i funzionari rappresentati del potere
regio sono i governatori, i vicerè e i donatarios (al par degli econmendieros spagnoli,
a cui viene affidata la gestione di un territorio che si incarica di amministrare a
determinate condizioni – una sorta di feudo coloniale che viene concesso dai signori).
Trattato di tordesillas e istituzione della raja.
Spagna: per affermare il dominio sugli uomini usa sistemi giuridici, come
l'econmienda e il requierimento (riconoscere il re di Spagna come capo e la religione
cattolico verso alla popolazione indigena – spesso non comprendevano nemmeno
l'ingiunzione e accondiscendevano, popolazioni miti); si doterà in analogia del
Portogallo di un'istiituzione che controlli i commerci da e per le colonie, che si
chiama la casa de contractacion (Siviglia, 1503).

26 OTTOBRE 2021
Grazie al commercio delle spezie lìil Portogallo conosce grande ricchezza: le spezie
non si fermano solo in Portogallo, vengono spostate nel porto più importante del 500,
Anversa – uno degli empori più importanti d'Europa soprattutto per il commercio
delle spezie, che dall'estremo oriente arrivano a Lisbona e da lì arrivano poi ad
Anversa. È città cosmopolita, convivono molte nazioni e popoli, interculturale e
polilingusitica, soggiornano vere e proprie comunità di mercanti, finanzieri ecc,
crogiolo di culture, lingue ed interessi. Questo ruolo durerà fino agli anni 70 del 500,
quando subirà un tracollo a causa del saccheggio della città da parte delle truppe
spagnole.
Il Portogallo è un paese ricco grazie ai traffici, acquista fama di ricchezza anche fuori
dai confini tanto che un duca di Savoia, Carlo II (inizi 500), chiede la mano della
figlia del re del Portogallo, Beatrice, dinastia degli Aviz. Il matrimonio avviene per
fortuna del duca – il ducato non era nelle migliori condizioni, provato dal punto di
vista finanziario. Il matrimonio avviene nel 1521, non particolarmente apprezzato dal
re perchè visto come un abbassamento di rango, la principessa vivrà fino al 32 tra
Piemonte e Savoia (territori del ducato). Non sono tanto importanti i soldi della dote
di Beatrice (comunque non tanti quanti erano stati sperati) ma il transfert culturale
che avviene: una principessa portoghese che arriva nel ducato non arriva da sola, ha
una sua corte composta da nobildonne portoghese e quelle che restano stringeranno
matrimoni con nobili piemontesi e savoiardi. La principessa fa il viaggio per mare,
sbarcando nel porto di Nizza (allora territorio del ducato e unico sbocco al mare).
Impero coloniale spagnolo – non si parla più di conquista, si instaura un vero e
proprio impero coloniale. Durante la colonizzazione, vengono creati il viceregno
della nuova spagna (messico), capitale città del messico (fatta sopra le rovine delle
capitale azteca), mentre lungo le ande viceregno del perù, capitale lima (ciudad de los
rejes).

Dalla scoperta alla conquista


Prima fase delle esploraizoni 1492 1513 – la base di partenza per gli spagnoli sono le
antille, non ci sono ancora insediamenti sulla terra ferma. Poi colonizzazione tra 1515
e 1540. all'interno si situano la conquista dell'impero azteco da parte di cortes
(fulminea, nel giro di due anni 1519 e 21) e la conquista dell'impero inca (almadro e
pizarro primi anni 30, 30-33). è l'onda più forte del processo di conquista e più
devastatrice; poi si smorza e si instaura il periodo di colonizzazione. Dagli anni 40
processo di normalizzazione: si cerca di frenare i comportamenti fuori dalla legalità e
sopra le righe dei conquistadores. I primi nuclei di spagnoli che arrivano in America
sono costituiti da persone che cercano un'opportunità, ma all'inizio sono personaggi
molto simili agli avventurieri, nell'accezione meno negativa del termine (cercano
opportunità di ricchezza, affermazione sociale ecc), spesso sono ex soldati e
rispecchiano il processo che aveva caratterizzato la spagna negli ultimi anni del 400,
lo spirito della reconquista, il recupero della propria terra; inoltre c'è la nobiltà povera
(gli hidalgos). Cortes è un hidalgo, proviene dall'Estremadura, una delle zone più
povere – vede nelle Americhe un'opportunità per migliorare il proprio stato sia
economico che sociale. Il loro è un azzardo, sperano in una fine positiva. Non sempre
le cose vanno bene, le coneuiste portano ocnflitti come quello tra pizarro e almadro,
che si fanno uccidere a vicenda. A Cortes va meglio, non muore durante la conquista
e va avanti con la sua carriera diventando un personaggio importante. Dopo questa
fase violenta c'è un tentativo da parte della corona spagnola di normalizzazione.
Dagli anni 40 Carlo V re di spagna porta avanti il processo di normalizzazione per
mettere a freno i conquistatori e porre le basi di un'amministrazione pacifica, con una
buona convivenzza con le popolazioni indie. Crea i due viceregni nelle colonie. Si
favoriscono i contatti tra la popolazione europea e quelle indie, dando origine alla
realtà del meticciato (struttura sociale che vede una fusione tra diverse razze): ci sono
europei, indios e dopo poco arriverranno anche gli schiavi dall'Africa (portati a
lavorare per colmare le lacune demografiche). Avviene un crollo demografico della
popolazione india che a un certo punto porta gli spagnoli a importare lavoratori da
altre parti.
Non trovano l'oro ma l'argento, la cui scoperta avviene negli anni 40 nei giacimenti di
Potosi (?) in Perù e in messico a Zacatecas. Questi due giacimenti dureranno fino a
metà 600. non è subito copiosa la produzione di argento ma incomincerà ad essere
significativa dagli anni 60, garantendo per circa 90 anni un afflusso periodico di
metalli preziosi nelle casse dello stato spagnolo. Il fatto che non ci sia oro fa in modo
che si pensi diorganizzare anhce l'economia agraria – la colonizzazione si basa su
un'economia agricola con determinate caratteristiche: è estensiva e basata sulle grandi
piantagioni e coltivazioni. Si afferma già nel 500 una delle caratteristiche dell'americ
centromeridionali che continua fino ai giorni nostri: agricoltura estensiva e
allevamento di vaste dimensioni (fazendas argentine).
Lo sfruttamento della popolazione per il lavoro causa il crollo demografico, sia
perchè gli europei importano diverse malattie nel continente americano (parte dello
scambio colombiano), come morbillo, vaiolo, ma anche la semplice influenza che il
sistema immunitario indigeno non conosceva. Quello che indebolisce è la
destrutturazione della società india, privata appunto di coesione – gli spagnoli
impongono un sistema di vita che gli indios non conoscevano: ritmi di lavoro che non
erano compatibili con la cultura e le condiizoni di vita indigene, cambiamento d
icsotumi, lingua e religione. Tutti i capisaldi della civiltà a mano a mano vengono a
mancare e con questi anche la struttura sociale e la stessa identità delle popolazioni.
Si cerca di portare avanti la normalizzazione ma dagli anni 40 iniziano a levarsi le
prime voci critiche nei confonrti del processo di conquista: già all'interno della
spagna e del processo coloniale ci sono i pirmi contestatori, che rputano il processo
distutttuivo e violento, con danni a cui far fronte. Non è stato indolore, tutt'altro. Una
delle prime voci critiche viene fatta da Bartolomeo de Las Casas, un conquistatore lui
stesso, aveva quindi toccato lui stesso con mano il lato oscuro della conquista (sapeva
di cosa si trattava). Vive una crisi di coscienza che lo porta a fare il passaggio
dall'altra parte della barricata – diventerà frate domenicano e scrive la prima critica
della conquista (1542), suscitando grande polemica in Spagna grazie a cui si diffonde
il dibattito sulla natura degli indios (si discute se gli indios abbiano un anima, se
possano essere considerati alla pari rispetto agli europei, se gli spagnoli hìabbiano il
diritto di porre le proprie leggi e costumi). Infine verrà riconosciuta la dignità propria
della natura umana, prima erano considerati come dei bambini – la nudità ad esempio
viene intesa come nudità anche mentale e vanno guidati, anche idea che proviene
dalla Bibbia, Adamo ed Eva sono nudi.
Le cause della vittoria degli europei, non così scontata a priori, Cortes conquista
l'impero azteco con 200 compagni contro migliaia di indios, lo stesso accade per
pizarro e l'altro, è stata possibile grazie alla superiorità tecnologica nei confronti delel
civiltà organizzate ma carenti di tecniche soprattutto riguardante le armi (mentre gli
spagnoli hanno già armi da fuoco e altre medievali come la balestra) e per l'uso del
cavallo, spaventati dall'insieme cavallo-cavaliere (visto come figura fantastica). Si
aggiunge la strategia politica: gli spagnoli capiscono come sono organizzati gli imperi
inca e azteco, vasti ma con una debolezza, sono imper ifederali (costituiti da un
insieme di popolazioni, non tutte che accettano il dominio di inca e aztechi), si
insinuano i nquesta situazione ee cercano degli alleati nelle popolazioni che
vorrebbero cambiare regime. Vi sono poi le credenze religiose indigene, dal punto di
vista di mentalità le popolazioni attendono una sorte di fine dei tempi, dal punto di
ista religioso si attende un cambiamento, un'apocalisse. Nell'arrivo degli spagnoli
vedono un segno profetico della ine di un'epoca e l'inziio di un'altra, destabilizzando
gli indios ma li accolgono con un misto di stupore e aspettative, non subito con
aggressività. Uno degli dei che veneravano gli aztechi aveva la carnagione chiara –
l'arrivo degli spagnoli suscita pensieri in questo senso, sembra l'arrivo di questa
divinità che annuncia tempi nuoi, un camiìbiaento che si riveler molto negativo.
Infine le malattie diventano un'arma biologica, da una parte all'altra.
L'organizzazione amministrativa arriva sia a livello locale che di governo centrale: a
livello locale troviamo i viceregni (triennio di governo, vi era anche una corte) e
ricalcava l'amministrazione della madrepatria, come tribunali provinciali
(audiencias), alla base c'erano le encomienda. Carlo V istituisce a livello centrale un o
rgano che si occupi delle questioni coloniali, il consiglio delle Indie – grande merito
della fondazione spetta al grande ministro di Carlo V, l'italiano piemontese
Mercurino.
Cortocircuito di mentalità: l'europeo entra in contatto con l'altro da sè, avevano avuto
contatti con il medio-oriente, ma adesso con una popolazione con un mondo
totalmente diverso.

I NUOVI ORIZZONTI SPIRITUALI: RINASCIMENTO E RIFORMA


L'età moderna è caratterizzata da eventi di luogo periodo, uno di questi momenti
fondamentali è il periodo in cui si afferma la cultura dell'umanesimo e il
rinascimento. Sono processi collegati profondamente, non c'è discontinuità.
L'umanesimo è il culto dlele humanae litterae, riscoperta del valore dell'uomo nel
mondo e nell'universo. È una cultura che cerca di integrare la cultura pagana con
quella cristiana, è espressione di una civiltà laica (comuni del medioevo). Se
l'umqnesimo è la cutua letteraria il rinascimento è la cultura artistica.
Le figure chiave
– Lorenzo Valla, umanista di prima metà 400 attivo nel camppo della filologia,
recupero dei testi classici tramite l'analisi. Tramite la critica letteraria mette in
discussione uno dei documenti più importanti su cui si fondava il dominio
temporale del papato, la donazione di Costantino, di cui dimsotra la falsità. Il
testo affermava la superiorità del papa nel governo di roma, Costantino
avrebbe trasmesso i poteri politici al papa su Roma e sullo stato ponteficio. Lo
scritto di Valla è importante perchè non è un eretico ma ci tiene a mettere le
cose in chiaro, il testo non giustifica il potere politicco del papa. Si fa risalire al
papa e a questo testo l'origine della moderna filologia, l'analisi testuale che
recupera i testi nella loro correttezza. L'umanesimo ha matrice laica, con
intenzione di mettere insieme al civiltà laica e la filosofia, recuoerando i vakori
della cultura classica. Riscopre anche parte della cultur aclassica filosofica: il
medioevo aveva scopeto aristotele, di cui si era in parte appropriata la chiesa
tramite san tommaso; l'umanesimo riscopre Platone, molto recepito in italia,
Marsilio Ficino fonda l'accademia platonica a Firenze negli ultimi defenni 400,
grande infuenza sugli artisti e sulla concezione dell'arte.
L'arte dell'umaneismo scopre la prospettiva, ilmo do di descrivere la 'realtà su
tre dimensioni, acquisizione dei pittori del tardo 400 come Piero della
Francesca.
Si sviluppa nella cristianità un'altra corrente improtante, la devotio moderna,
nei paesi bassi, un nuovo modo di intendere la religione più spirituale (più
personale e dà meno importanza a forme e riti, mentre più a preghiera,
meditazione ecc, in certi casi una sorta di misticismo). Elabora la concezione
per cui il crisitwano è colui che imita gesù cristo, imitatio christi. Questa
sensibilità culturale e religiosa si diffonde in Europa tra 400 e 500.
altro personaggi importante è Tommaso Moro, cancelliere di Enrico VIII. In
questo panorama culturale è uomo politico, si oppone alla riforma anglicana e
proprio per questo verrà processato rinchiuso e giustiziato. È anche un
letterato, amico di ersamo da rotterdam. Il papa lo dichiarerà martire della
chiesa e scrive un operetta che inaugura il genere della letteratura utopistica,
Utopia (non luogo ma lo descrive: una società ideale che abita sull'isola di
Utopia, dove è stato possibile creare una società basata sui principi dell'amore,
la comunione dei beni). Ha una grande diffusione, importante perchè
capostipite del genere che descrive società ideali perfette.
Eersamo da Rotterdam è olandese, nasce all'interno dell'ambiente della devotio
moderna, imbevuto ddei valori della religione spirituale ma non diventa un
religioso, diventa grande umansita letterato filosofo, riferimento per gli
umanisti e le generazioni dei letterati europei del suo periodo. Scriverà un
libretto polemico, pamphlet, L'elogio della pazzia, in cui attraverso una sorta di
invenzione critica la chiesa e società del suo tempo.

MANCA LEZIONE 27/10

2 NOVEMBRE 21
CAPITOLO 11
L'Europa di Filippo II

Ampi possedimenti di Carlo V, con Filippo II si aggiunge anche il Portogallo (di


conseguenza Brasile e altre colonie portoghesi). Carlo V abdica tra 1555 e 1556
prima di morire e divide il suo impero, in parte al fratello Ferdinando I, in parte a
Filippo II (Spagna, province unite, Borgogna e possedimenti italiani di Milano,
Napoli e isole).
Forte attaccamento alla confessione catolica, desiderio di omogenità religiosa nel
regno si trasferisce in Filippo II, ma Carlo V era sovrano itinerante, Filippo II da un
certo momento diventa stanziale, senza più uscire dalla Spagna (autentico sovrano
spagnolo, Carlo V percepito come straniero, con usanze straniere).
Francesco I fu avversario più aspro di Carlo V, aveva cerctìato diimpediere l'elezione
imperiale: la Francia è accerchiata da territori spagnoli, Francesco I tenta di rompere
l'accerchiamento e "dare fastidio" agli Asburgo. Una tatatica consiste nell'allearsi con
gli ottomani (balcani), aprendo un fronte per dividere le truppe spagnole (anhce
all'assedio di Vienna luigi XIV manderà aiuto a una città crisitana attaccata dagli
ottomani). Francesco I muore nel 47, il successore è Enrico II che cerca di rompere
l'accerchiamentp ma sconfitto a San Quintino (57) e costretto a firmare la pace di
Cateau Cambresis (59) – inizio dell'egemonia ispanica, sia economica che militare
(esercito imbattuto fino al 1643). con la pace di CC tutti iteriroti itlaiani di dominio
spagnolo vengono riconosciuti e i paesi bassi passano sotto il dominio spagnolo. La
superiorità era dovuta anche in quanto dal punto di vista demografico la spagna aveva
popolo numeroso + presenza di banchieri tedeschi e genovesi (aciento=monopolio sul
commercio degli schiavi, in mano ai genovesi). Aumenta il flusso dei metalli preziosi
come oro e argneto dal nuovo contineti, alimentando ad un lato l'eocnomia
spagonola, am dall'altra in spagna non si produe più nulla e si compra tutto – vengono
meno le manifatture, un ambasciatore veneziano afferma che i metalli scivolavano sul
"tetto" che è laspagna per finire nelle casse degli altri paesi europei e orientali. Il
monopolio tuttavia non veniva rispettato (da Inghilterra, Francia, Olanda ecc).
Una delle mogli di Filippo II fu Maria Tudor, per un po' visse a Londra e cercò
semore id ripotrtare il cattolicesimo in inghilterra senza risucirci (anche spedizione
che però finì male) e può godere i frutti della sua supremazia, siccome la francia è
dilanaita dalle guerre di religioen (gli ugonotti a sud e est avevano rotto l'unità,
creandosi dunque delle fazioni).
Filippo II crede molto nel ruolo del re, guardava ciò che succedeva nel regno per
rimanere informato, lavorava tantissimo in modo che gli affari venivano sbirgati con
molta lentezza. Si sente castigliano, non è un sovrano cosmopolita come il padre,
bensì radicato nel paese in cui governa. La repressione di ebrei e musulmani, classi
economiche portanti, lascia il regno senza deterinati settori produttivi (per la
religiosità intensa ed inteollerante del regnante).
Uno dei primi obiettivi per Filippo II è avere un'omogeneità religiosa nel regno di
spagna; lascia londra dopo la morte della moglie, madrid a qeusto punto assume il
ruolo di capitale. La mobilità era limitata, non si poteva viaggiare per studiare, le
comunità protestNTI venivano represse e si rafforzarono i potere dell'inquisizione,
ordine autonomo che madrid non accetterà mai di sottoporre a quella romana.i
moriscos sono cosrettti ad andre via. I nobil iche avevano personali di sevizio
morisos li perdono: non ci sono più contadini ,artigiani, aiutanti nei palazzi – nobili
danneggiati da qeusta misura, alla base dell'instabilità sociale spagnola. Anche nei
apesi bassi una delel cause dellerivolte è la religione.
Non c'era una minima dialettic democratia, la rivolta veniva repressa nel sangue
dall'esercito, i rivoltosi venivano considerati ocme pericolosi elementi per l'equilibri
osociali, deportati nelle regioni settentrionali della castiglia (sradicati dalle loro terre,
in un periodo in cui la mobilità sociale non è comune – inedbolimento
dell'esistenza) . Questo tipo di fanatismo non er au n servizio alal chiesa, i lregno
doveva essere per Filippo monoconfessionale (non avrebbe accettato una realtà simile
a quella tesdesca, con ben 3 confessioni, cattolica, luterana e calvinsita). Era alla base
del regno, con unità religisoa era più semplcie mantenere l'unità politica. Anche Luigi
XIV a metà 600 ambisce ad avere l'omogenità religiosa, non ci riesce, ma tenta per la
convinzione che l'unità religiosa sia alla base dell'equilibrio sociale.
Un sovrano del gener era molto legato alle proprie prerogative – decreti ddel
conciclio tridentitno approvati solo 2 anni dopo per commissione che deliberi una
nonvilazione delle prerogative della corona spagnola.
Altro fattore improtante per i castigliani era la limpieza de sangre, non ocntamianto
da sangue moro o ebraico (razzisti). Il nobile che ambisce ad alte cariche dello stato
senza la limpieza de sangre portava complicazioni, il che causò diverse falsificazioni
tanto era radicato nella mentalità comune.
A dispetto della poltiica repressiva, la vita culturale non ne risente molto: tra econdo
metà 500 e prima 600 abbiamo il siglo de oro, fiorente non solo dal punto di vista
economico ma anche in campo letterario (Cervantes, Vega, Barca), pittorico
(Velazquez pittore di corte, El Greco, Zurbaran).
Nel 59 torna definitivamente in Spagna dai paesi bassi, inizia a far costruire una villa
estiva regia molto nota (l'escorial?), metà monastero e metà palazzo imperiale, con
grandissima biblioteca.
Non tutto era già concentrato a Madrid, Filippo II rispettava le prerogative degl ialtri
stati, ma è l'inizio della politica di accentramento che diventerà sempre più evidente
con il passare del tempo.
Essendo molto legato a lsuo mestiee, presta molta attenzioen al sistema politico su
uci basa il proprio governo. In spagna vi sono una serie di consigli: il cosniglio id
stato (si occupa di poltiica ester,a memnri della nobiltà), consiglio dell'inquisizione
(affari religiosi), consiglio di azienda delle finanze, consigli territoriali. Dato che nei
paesi bassi non c'era mai il sovrano avranno un loro consiglio, gli altri corrispondo ai
vari stati che componevano il regno spagnolo.

Impero portoghese – 1580 il portogallo viene inglobato nella monarchia spagnola, la


divisione della raja cade perchè il portogallo passa sotto il dominio spagnolo. Si crea
consiglio del protogallo am epr la spagna è una grande espansione. I catalani spingon
oda subito per le volontà autonomiste.
Filippo II riesce a iglobare il portogallo: prima dinasita Aviz, che senza successori si
estingue – politica matrimoniale, Filippo II era in qualche modo imparentato e in
portogallo non riescono a opporis = spagna e portogallo si uniscono. Oltre al
protogallo si aggiungono le basi portoghesi di africa e asia, che passano sotto il
dominio spagnolo.
Si cerca di imporre omogenità amministartiva, agendo in aragona, ma avrà piùpotere
quello catalano, entrambi separatismi che rappresentarono un pericolo costante per il
governo spagnolo (a causa delle spinte autonomiste).
Filippo II non era molto amato da icastigliani: aumentavano le tasse siccome c'era
continuo bisogno di soldi per guerre ecc, nè la corona era parca nelel spese.
L'imposizione delle tasse ricadeva sempre sugli stessi ceti (no nobiltà e clero), su
quelli medio-bassi produttivi, i beni di prima necessità erano pesantemente colpiti
(pane, sale, vino – importante per i soldati). Insoddifazione per l'aumento delle
politiche fiscali.
Il gettito fiscale cresce di sei volte, c'è una stretta violenta che genera
insoddisfazione, i soldi ricavati non venivano poi reinvestiti nel regno, si doveva
sostenere la poltiica estera di prestigio della corona spagnola. Questo meccanismo
crea depressione economica (manacnza delle manifeatture e non si coltivano
nemmeno più i cereali) --> la spagna diventa un paese importatore (sempre possibile
per l'afflusso di metalli preziosi). Pestilenze e carestie colpirono duramente gli
spagnoli.

Flotta cristiana (spagnoli, pontifici, veneziani) e ottomana si combattono a Lepanto


nel 1571. il mediterraneo era aperto anhe agli ottomani, nella fascia costiera
dell'africa del nord c'erano reggenze barbaresche (stati di fede musulmana legati a
costantinopoli). Il cairo era importante perchè deteneva luoghi sacri – passa sotto
ocntrollo degli ottomani nel 1512 quando cadono i mamelucchi.
Vviene attaccata male (1565), famosa per l'oridne dei cavalieri di Malta, con
obiettivo combattere la diffusione della fede musulmana. Cipro e Creta (veneziane)
vengono conquistate dagli ottomani nel 1570 – dopo la caduta di Cipro avviene la
rispsota cristiana. Filippo II, spada del cristianeismo, appoggia la spedizione e
avviene la battaglia di Lepanto. Intervenne anche il papa Pio V per creare la lega
Santa, lo scontro avviena a Lepanto vicino a Corinto. Questo attacco serve a definire
che nel bacino occidentale del mediterraneo prevalevano i cristiani, mentr ein quello
orientale gli ototmani. L'adriatico era mare veneziano gli ottomani tetnato di ottomani
ma è una parte molto controllata da venezia). Non ci sono conseguqne positive
perchè i cristiani si sfaldano, senza trovare poltiica unica: Veenzia preferisce scendere
a patti. Elemento di cu itenre conto è che ne l78 spagna e impero ottomano siglano
una tregua perchè entrambi occupati su altri fronti, gli ottomani devono interromepre
perchè periodicamente i persiani premono a loro volta sui confini orientali e gli
ottomani devono spostarsi sull'altro fronte, senza poter mantene la stessa ontesità
bellica – lo stesso avviene epr la spagna = tregua. Il mediterraneo è terra di scambi,
dove le merci che arrivavano dall'oriente si riversvano sui mercati europei +
complicazione perchè le merci arrivavano a venzia e si irradivano in europa. I
portgoghesi iniziano la perslustrazione dell'arica epr arrivare direttamente alal fonte,
procurdanso ile merci senza la meidazione veneziana.
Corsari non stessa cosa dei pirati – guerra di corsa diversa dalle attiivtà piratesche. La
guerra di corsa è uan sorta di pirateria legalizzata, tramite cui si attaccano i congoli
delle altre nazioni es. Si drake attaccava le navi spagnoli che portavano materie dalle
colonie. I pirati erano invece dei banditi che agivano sul mare con absi indipendenti
da tutti, mentre i corsari almeno non andvano contro la nazione da cui dipendevano.
Era praticta da tutte le ptoenze marinare, inglesi, italiani (ordine di santo stefano) ecc.
Anche la presenza di navi provenienti da l nord si fa consistente nel mediterraneo: ci
sono navi olandesi e inglesi, lentamente il mediterraneo perde importanza per il
processo di atlantizzazione per cui prendono maggiore importanza le rotte passanti
per l'oceano atlantico. Cambia il tipo di imabrcazione, con scafi più lunghi e più
leggere (non come le galere).

I paesi bassi sono territorio spagnolo. Dopo guerra degli 80 annila parte superiore
idventa le 7 province unite (protestanti) e quella inferiore paesi bassi sapgnoli (10
territori). Unione di utrecht 1579. olanda è solo uno stato ma è come la castiglia per
la spagna, diventare statholder in olanda significava avere potere militare anche nelle
altre province. Nel 1648 le province unite vengono riconosciute come stato. La
rivolta avviene per 3 cause: fattore religioso (diffusione delle idee riformate in
particolare calvinismo nelle fiandre e nel brabante, zone produttive), fattore poltiico
(non si sentiva la rappresentanza di Filippo II, c'era solo un vicerè – straniero a capo
del territorio, che calpestava le autonomie cittadine, cercando id imporre un governo
omogeneo senza tnere conto dlel rperogative delle singole città – nel 1566 scoppia la
guerra, terra insatbile che richiede sforzi militari), fattore economico (anversa va in
crisi perchè il fondaco si spsota ad amburgo – alcune attività produttive consocno
dislocazioen concconseqguente depressione produttiva).
Vengono dvastate le chiese e distrutti gli arredi sacri – Filippo II manda il duca
d'Alba (duca di ferro), compie repressioni, in una prima fase c'è disorientamento che
Filippo II vede come un successo (ma dopo si riorganizzano e scoppia al guerra). I
rivoltosi olandesi vengono iautati dagli inglesi – gli spagnoli non possono più passare
dalla manica, devono per forza passare ell'entroterra. Il duca d'alba non reisce più a
fronteggiarli e scoppia guerra in piena regola. Gli olandesi hanno eroi nazionali negli
orange nassau, da cui vengono fuori capi militari hce guidano vittoriosamente la
rivolta).
Altro fronte di Filippo II è l'inghilterra – scontro spagna-inghilterra (1588) filippo II
cerca di invaderla. In inghiltterra ci sono problemi religiosi: Elisabetti è più propensa
all'anglicanesimo (calvinisti, i più radicali sono i puritani, che non accettan oalcun
compromesso). Cerca un compromesso con il book of common prayer e i 39 articoli
di ispirazione calvinista. È più tollerante rispetto a Filippo II.
Con elisabetta c'è anche un problema di successione – chi poteva sostituirla viene
elimianto, come Maria Stuart. Giacomo I riceve il lacet di Elisbaett e finsice il suo
regno nel 600, molto lungo.
Enclosure = proprietà privata, i campi ocmuni diventano campi di proprietà di
singoli. I campi comuni vengono mianti dalle recinzioni, tolti alla getsione comune.
Aumentano perchè la regina le concede dietro pagamento e in epoca elisabettiana
nascono le prime compagnie commericlai (comapgnia delle indie orientali),
associazion idi emrcanti che investono sulle navi, ottengono il monopolio su alcuni
prodotti e versano alcuni utili allo stato.

L'attacco spagnolo doveva essere scagliato nell'87 ma drake attacca cardige e ditugge
al flotta, ritardando l'attacco di un anno. Non arrivano nemmeno sulel terre inglesi,
metà navi dstruttre, l'altra metà si alva circumnabìvgnado l'inghilterra – fallimento
dell'imposizione della religione cattolica in inghilterra.

Per la francia seconda metà 500 occupata dalle guerre di religione, otto, che inizinao
negli anni 60 e finisco ne l98 (editto di Nantes) emanato da Enrico IV che dà uan
certa libertà di culto (ugonotti possono professare la prorpia fede – non a parigi),
hanno delle università per preparare i pastori, oltre ad avere molte piazzaforti.
L'editto di fontembleu annulla l'editto di nantes. Con la morte di enrico II, francesco
II c'è periodo di reggenza – caterina de medici e maria de medici, importanti per il
mantenimento del regno francese.
Guisa=capi fazione cattolica, borbone=famiglia reale, ugonotti, ....= convertiti al
calvinismo. In minoranza i calvinsiti, ma prevalgono nella nobiltà.
Notte di san bartolomeo 72 – si riuniscono i capi ugonotti a parigi perchè c'è
matrimonio improtanti (amrghrita di valoius e enrico di borbone), i cattolici
massacrano quasi tutti, enrico IV viene preso prigioniero, evade e inizia la guerra dei
3 enrichi. Rimane solo ernico di Borbone (futuro IV) che più volte si ocnverte e
ottiene il regno di francia (regna poco, 1610 viene ucciso). Riesce a ricompattare tutta
la francia, esplerre le potenze straniere e ridare una sorta di unità alla francia. Le cose
precipitano con la reggenza di maria de medici.

Polonia e lituania territorio unico immenso (la russia non er acosì estesa, anche se
allora era un princiapto che lentamente si espandeva), nell'eruopa centroorientale
dominava il regno polaccolituano, con libertà religiosa, multiconfessionale, anche se
a metà 500 è in atto la controffesniva gesuita. Nel 72 muore sigismondo II e cambia il
sistema con cui si sceglie il re: prima ereditario, ora elettivo, succede che un
memebro di casata francese viene chiaamto come sovrano in Polonia. Enrico va poi
via perchè c'è la possibilità d iregnare in polonia. Era difficile governare perchè
bsataav un voto ontrario per madnare a monte i provvediemnti.

Russia – territori oimmenso veros l'oriente, non tanto coem ora verso l'occidente. I
sovrnai che reganvano a moasca inziiano ad espandersi. Prevale chiesa greco
ortodossa che contribuiva a rendere sacra la figura del sovrano – zar come
contrazione di Caesar, una sorta di dio mandato in terra, re circonfuso da aura divina.
Andare contro al re era coem andre contro alal rdivnità.
A oritente hanno i turchi (camapgne), a occidente battagliano contro le nazioni
ell'europa del nord (poloni,a svezia e danimarca). Ivan III e Basilio III forte
connessioni tra stato e chiesa.
Sovrano godunov duro e repressivo dopo la morte della moglie, massacro di
novgorod. Problemi di instabilità, dal 1603 inizia la dinastia dei romanov fino al
1917.

MANCA LEZIONE

8 NOVEMBRE 2021
ordini istituiti: cappuccini (1528) ramo della famiglia francescana che si dedicava a
un'opera di cura pastorale dei fedeli, avvicinandosi alel classe poporali pià bisognose,
obiettivo: evangelizzazione del popolo e assistenza, avranno importanza notevole nel
periodo della controriforma, alcuni avranno ruoli importanti (anche di assistenza di
sovrani cattolici). Altro ordine importante è quella dei gesuiti, fondato da un ex
mercenario, ha regolamentazione severa, come se fose il braccio armato della
controriforma (ovviamente si tratta di arme spirituali), vengono riconsociuti dal papa
nel 40 e avranno ruoli importanti fino alla soppressione momentanea degli anni 70
del 700, soprattutto sul piano missionario (evangelizzazione soprattuto di popolazioni
extraeuropee, responsabili delle prime penetrazioni della religione cattolica in Asia) e
sul piano dell'istruzione (classi aristocratiche europee, fatta attraverso
un'organizzazione dello studio che prediligeva gli studi umansitici – Ratio studiorum
per omologazione delle giovani generazioni negli scopi del tempo, è modello di
educazione durato fino al novecento). Tale didattica viene promossa nei collegi
gesuiti, entrando in contrapposizione con le università, che continuano ad esistere. I
collegi attraggono anche i rampolli delle classi aristocratiche europee (ovviamente
dei paesi cattolici, europa spaccata in due dal punto di vista confessionale).
Con la bolla papale del 40 di Alessandro Farnese (Paolo III), c'è uno dei punti per il
passaggio alla controriforma. Negli anni 40 si sussegono eventi importanti per la
chiesa. Nel 42 il papa istituisce il tribunale dell'inquisizione romana (che esisteva dal
medioevo ma viene riformata e i suoi compiti riadattati per seguire l'obiettivo di lotta
alla riforma e alle forme di eresia che si riteneva fossero insorte anche all'interno
della chiesa cattolica; tribunale composto da cardinali che giudica gli accusati di
eresia). Nel 45 convocazione del concilio di trento, evento simbolo della
controriforma, assemblea generale dei vescovi della chiesa cattolica, nella storia ci
sono stati molti consigli (ultimo concilio ecumenico, vaticano II, nei primi anni 60),
che dovrebbe discutere i problemi della chiesa e rispondere alle esigenze di riforma,
rinnovamento ecc. Era stato invocato da più parti: sia dai protestanti (non deve
decidere il papa se avessero torto o meno, ma il concilio), sia da Carlo V ma non era
mai stato convocato dopo la riforma luterana. Si arriva al 45, quando il papa lo
convoca ma viene frenato subito (la germania è divisa tra luterani e cattolici, i
rapporti con l'imperatore non sono buoni), il papa ha paura di convocare il concilio
per paura della messa in discussione della sua autorità nell'assemblea. Il concilio
viene convocato a Trento (territorio neutrale, nè italiano nè imperiale, principato
ecclesiastico governato da vescovi, principi di Trento), poi riconvocato a Bologna,
finirà solo nel 63. In 18 anni succede di tutto, Carlo V muore, c'è un cambio di
governo ecc. L'ultima convocazione, nella fase finale, è molto breve: viene
riconvocato nel 61 e in 20 mesi si finisce. Finisce nel modo contrario rispetto a come
si erano aspettati chi aveva chiesto il concilio, con un'ulteriore affermazione
dell'autorità del Papa.
Nella pace di Augusta si raggiunge un patto tra cattolici e protestanti, sotto il motto
cuius regio eius religio, la decisione della religione di stato dipende dalla religione
del principe dello stato. Siccome in Germania si era già arrivati a un compormesso ai
luterani non interessava andare a Trento, il oncilio non è ecumenico in quanto si
recano solo i vescovi di paesi cattolici (non c'è la controparte riformata).
È espressione più alta della controriforma, chiesa antiprotestante.
La riforma cattolica che il conciclio recepisce si misura sulle norme che emana per la
formazione del clero, che era ritenuto ignorante (preti nelle camapgne che sapevano a
malapena leggere e scrive e poco di latino, riti spesso incomprensibili). Si risponde al
bisogno di educazione del clero fondando istituzioni che servissero per l'educazione
del basso clero, ossia i seminari.
Le diocesi sono equivalente religioso delle province, divisioni amminsitrative della
chiesa sul territorio. A capo della diocesi c'è il vescovo, figura di funzionario della
chiesa anche a livello di amministrazione. Spesso prima chi era eletto al vescovado
(anche se si poteva comprarlo) riteneva la carica solo come un mezzo per far fruttare
le rendite, perciò non si recavano fisicamente nelle diocesi (era più semplice ad
esmepio restare vicino a Roma e al apap). Trento stabilscie l'obbligo per i vescovi di
risiedere nelle diocesi e non cumulare le cariche vescovili. Bisogna periodicamente
anche fare le visite pastorali, all'interno della diocesi per rendersi conto della
situazione. Queste decisioni vengono incontro alle critiche di malgoverno e
corruzione portate dai luterani.
Da un punto di vista dottrinale il concilio ribadisce la contrarietà alla dottrina della
predestinazione e l'importanza delle opere oltre che della fede, ribadisce anche il
numero di 7 dei sacramenti (ridotti a 2 dai luterani), l'autorità del papa che deve
essere riconosciuta universalmente.
A trento viene anche stabilito l'obbligo per i parroci di tenere un registro delle anime
(registra animarum), in cui devono segnare battesimi, matrimoni e morti, tenere un
diario contabile della vita della popolazione nella sua parrocchia. Non sempre, non
tutti furono ligi a compiere questa disposizione (infatti non si trovano molti di questi
registri, per incuria e fattori esterni). Dove sono stati conservati e redatti con
attenzione sono strumento indispensabile per ricostruire la storia della popolazione e
della mentalità e sensibilità religiosa.
Il concilio lascia l'amaro in bocca a chi sperava nella riforma e a chi sperava in un
compromesso riconciliativo con i cattolici. Inizia negli anni 40 un'eta in cui la cheisa
diventa semrpe più severa ed inquisiotira: non c'è più dialogo, c'è una divisione netta
in due blocchi.
In Italia c'è una forte opera di censura, sia ecclesiastica che laica (in quanto i politici
appoggiano la chiesa), testimoniata dall'istituzione dell'indice dei libri proibiti (59),
da un papa che aveva partecipato al consilium de emendanda ecclesiam, dove si
erano mostrate le due fazioni, moderna e oltranzista. È l'indice di tutti quei testi
considerati nocivi alla religione, che un buon cattolico non deve leggere, perchè sono
libri eretici che insegnano nozioni eterodosse. Tra questi libri andranno a finire subito
le opere di Machiavelli, inteso come pensatore che con il suo voler sottolineare il
valore autonomo della politica ha fondato una politica atea e amorale.
L'organizzazione della chiesa con il concilio va di pari passo con l'organizazione a
livello politico dello stato pontificio, che si trasforma in un ostato che assomiglia agli
stati monarchici dell'epoca, una monarchia assoluta. Vengono riconosciuti al papa
autorità pari al monarca temporale e ci sono una serie di papi che riorganizzano lo
stato seguendo un'impostazione burocratica percorsa anche da altri stati europei.
I protagonsiti di questo processo sono i vari papi che si susseguono: Pio V originario
dell'alessandirno che governa solo 6 anni (66-72) e promuove la lega santa che
combatte i turchi nel Mediterraneo (che termina con la battaglia di Lepanto 71);
Gregorio XIII riforma sul calendario, dal quello cesariano (origine romana) a quello
gregoriano; Sisto V 85-90 organizza le congregazioni, paragonabili ai ministeri di un
governo laico, organismi composti solamente da cardinali, ognuna delle quali si
occupa di un determinato settore di organizzazione (congregazione dell'indice, de
lcosniglio, della santa inquisizione delle missioni ecc). Il movimento e fenomeno di
organizzazione esterna e interna riguarda anche l'aspetto di Roma: dopo le
architetture del primo 500 (+ negli anni 20 sacco di roma), nella seconda metà del
500 riprendono lo slancio architettonico ubrnaistico preparando la strada al grande
sviluppo della Roma barocca nella prima metà del 600. lo sviluppo artistico è anche
culturale, ovviamente seguendo i dettam idella religione e dell'ortodossia. Lo stato
pontificio si allarga dovuto all'acquisizione di un territorio prima governato da una
dinasta di principi, gli Este, ovvero il ducato di Ferrara, nel 1598. i papi avevano dato
il feudo agli Este ma siccome si estinguono Ferrara viene devoluta, ritorna in
possesso del papa. L'unico rampollo bastardo del ramo cesare d'este viene dato
modena e reggio emilia, fino all'unità di italia gli este saranno duchi di questo
territorio.
Il processo di riongranizzaizone della chies aè doduvta anche all'oepra di certi
persoanggi che incarnano le qualità del vescovo della controriforma, attento
all'ortodosisa e alla cura pastorale. Modello sarà Carlo Borromeo, che diventerà San
Carlo, aricvescovo di Milano (anni 70 500), esempio tipico delala nuova figura di
vescovo, non più mondano ma rappresentante di queste virtù e doveri del buon
vescovo pastore dei fedeli.
La controriforma attravrso gli oridni religiosi, parroci e vescovi si impegna in
un'opera di recupero dei territori protestanti e di quelle aree interne alla ccristianità
cattolica (es.rurali) in cui la religione cattolica era seguita come fosse un credo
superstizioso. In quest'opera però gli esponenti della cheisa ci vanno pesanti: per
recuperare un fede ortodossa usano metodo estremo, utilizzano intimidazione,
assoggettamento psicologico, scoprendo come in certe regioni continuavano a
esistere forme di religiosità quasi pagana (grande diffusione dei culti agrari eredità di
un passato pagano che tanti secoli di cristianesimo non erano riusciti a cancellare – si
era sovrapposto senza eliminarle o forse anche strumentalizzandole).
L'età della controriforma non è solo religiosa ma acnhe età di riorganizzaizone
politica per l'italia. L'italia è sottomessa all'egemonia spagnola, ribadita da una pace
(Cateau Cambresis 1559). Per molto tempo è stat interpretata come cesura per un
tempo di totale dominio spagnolo e sottomissione dell'italia agli asbrugo,
sottomissione che sarebbe durata fino al 700. questo giudizio non è più accettabile
perchè in realtà, in qeusto periodo, l'italia ha contiuato a giocare un suo ruolo
all'interno della storia europea, pur dovendo fare i conti con la presenza della spagna
e la sua potenza. Non è stata politica di respiro ma ha cercato di mantenre autonomia
pur dovendo riconsocere il dominio sapgnolo.
Dura ancora il dominio del mediterraneo, il processo di atlantizzazione non è ancora
completo, il bacino del mediterraneo gioca un ruolo importante dal punto di vista
mercantile e ocmmerciale. In questo periodo gli stati italiani (in particoalre ducato di
savoia e toscana) adottano modalità di organizzaizone de lpotere simili a quelle di
stati come francia, spagna ecc.
Dopo Cateau Cambresis i domini italiani sono: ducato di Milano, regno di napoli,
regno di sicilia, regno di sardegna. Il ducato di Milano era stato un principato sotto gli
Sforza, con ceti aristocratici che hanno sempre governato come aristocrazie il
milanese – ora sotto gli spagnoli (impero come monarchia composita, tante realtà), la
Spagna cercherò di isntuarare a Milano un rapporto di collaborazizone a Milano,
accettato epr mantenre i propri privilegi. I regni vengono governati da vicerè, a
Napoli, Palermo e Cagliari – si cerca collaborazione dei regni aristocratici,
concedendo supremazia di carattere economico (sulle campagne) e sociale, delegando
poteri di bassa giustizia, tenendo per la spagna la supremazia politica. Il sud ha un
suo sviluppo demografico e culturale, Napoli e Palermo sono grandi città, il sud ha
ancora un suo prestigio sotto la corona spagnola.
Il granducato di toscano e quello di savoia hanno sviluppo nella II metà del 500,
legato a due figure d iprincipi che importano il mdoello di organizzaizone dello stato
assoluto in queste oiccole relatà. Il franducato di toscana è uno stato regionale,
comprende l'odierna toscana, è governato dal duca che ha organi tipici dei sovrani
assoluti (organi di stato, magistrature) e conserva ancora gli organi dell'antica
repubblic di Firenze (uno dei più improtanti comuni del medioevo). Cosimo I De
Medici fonde delle istituzioni di uno stato assoluto con quelle dell'antica repubblica,
mantenendo magistrare repubblicane però svuotate della loro idenitàt, andando
incontro alle istanze del ceto oligrarchico fiorentino che ha sempre governat oal città.
Segno della trasformazione di firenza è il cambiamento della sede medicea: Cosimo I
risiede a Palazzo Vecchio, i successori risiederanno poi a Palazzo Pitti – abbandoanto
simbolo della repubblica, si sceglie sede propria di una corte principesca
(collegamento tra i due palazzi realizzato da Vasari, corridoio vasariano). Altro
persoanggio che incarna al figura del principe assoluto è il principe di savoia,
Emanuele Filiberto, lo incarna meglio perchè per 20 anni è stato al seguito di sovrani
assoluti (di carlo V era nipote e filippo II cugino). Quando torna in piemonte opera
una serie di riforme secondo le tendenze dello stato assoluto, orme seguite dal
successore. Emanuele spinge affinchè le eredità del ducato siano più italiane che
francese, spostando la capitale da Chamberie (?) a Torino, che indica anche uno
spsotamento degl iobiettivi poltiici della dinastia.
In italia ci son oanche repubblichr, Vnezia e genova. Genova farà scelta fodnamentale
epr la sua storia, ovvero seguire la spagna, Andrea Doria (padre di dinastia genovese)
era grande condottiero, ammiraglio, aveva fornito una squadra navale ai francesi ma
nel 28 oper ribaltamento di alleanze, decidendo di allearsi con Carlo V. Questo getta
rapporto privilegito tra genovesi e spagna. La decisione sarà contestata da parte della
nobiltà genovese (repubblica oligarchica, con dinamiche di lotta fra fazioni, si
arriverà a congiure, una tenterà di uccidere Doria), fino a minare l'alleanza organica
tra genova e spagna, anche per meri motivi finaziari: i g enovesi son ograndi armatori
e equipaggiano la spagna, e son ograndi mercanti, approfitteranno dell'alleanza con la
spagna per mettere mano su gran aprte del commercio spagnolo (e subiranno le
conseguenze delle grandi bancarotte spagnole), per un secolo saranno ceto
emercantile con in pugno l'economia spagnola.
Venezia dopo cateau cambreis non si interesserà più della politica italiana, fa una
scelta di neutralità e conservazione, tipica delll republicca oligrrchai che è venezia,
con le stesse caratteristihce di genova (chiusura del ceto di governo, tendenze
oligrachice e difesa del proprio dominio, soprattuto quello maritittmo). Venezia sarà
semrpe sul mare, a contrastare la'vanzata dei turchi, guerre estenutanti contro gli
ottomani che a poco a poco si estendono nel odminio marittimo veneziano. Nel 70
conquistano cipro, difesa solo dai veneziani e da icavalieri di malta, il comandante di
cipro è veneziano che viene sconfitto dai turdh. Il duello con i turchi continuerà per
un secolo, i problemi si sposteranno nella penisola lungo i balcani. L'importnza
economcia di veneia non viene ancora meno, serve da tramite per le merci che
provengono dal medioreiente e vanno in nord europa. Venezia è grande fondaco,
emporio, che accoglie le merci che arrivano dall'oriente e scambiate nel resto
d'europa. Il declino dorato avverrà nel 600.
Il panorama dell'italia in questo peridoo è variegato, non di totale oscurità, dove
territori cercano di operare politica autonoma nonostante il dominio spangolo.

L'EUROPA NELLA GUERRA DEI 30 ANNI


nella II metà del 900 si è svilupapto nella sotorigorafia europea sotprattut
oangolossassone un dibattitot suna serie di eventi e fenomeni sintetiszzati con la
definizione di crisi del 600. le ricerche tendevano a riconsocere nel primo 600 un'età
di crisi (politica, eocnomica, sociale) per cui si era elaborata quesat definizione di
crisi del 600 legata a un aspetto economico, importante per la traformazioen dei
sistemi di produzione, da un sistema di produzione feudale a un ocapitalstico
(questione importante dal punto di vista storiografico), transione dal feudalkesimo al
capitalismo. La definizione di crisi generalizzata adesso non può essere più sostenuta:
se è vero che c'è stata crisi non è stata così dappertutto e non dappertutto nello stesso
modo. Questa crisi colpisce alcune aree europee, altre meno, altre affattto – se in
certe arre c'è crisi, in altre c'è sviluppo. Il 600 si apre con un'epoca in cui c'è
spostamento daun punto di vista eocnomio dall'area mediterranea a quella
continentale (importnte è il nordovest) legata anche ad aumento demografico. Per il
meidterraneo è epoca di stagnazione, per altre è crescita.
Non fu crisi eocnomica generalizzata; Inghilterra, paesi bassi e zone della francia
vedono un osviluppo, italia penisola iberica vedono crisi.
Per quanto rigruarda la politica, la prima metà del 600 fu contraddistinta da guerre,
rivolte e rivoluzione in inghilterra (differenza rivolta-rivoluzione: la seconda è un
cambiamento drastico epocale, dal termine scientifico astronomico, prima presenza in
De revolutionibus orbum celestum, che teorizza il sistema eliocentrico).

9 NOVEMBRE 2021
Rivoluzione è quindi movimento completo e radicale che rigaurda un fenomeno,
quindi un cambiamento radicale.
Rivoluzione dei prezzi: fenomeno non cambiamento radicale ma rivoluzione perchè
tale era stat recepita dai ocntemporanei, avvimento senza precedenti e completamente
diverso a ciò che era avvenuto fino ad allora.
Crisi: rottura, messa in discussione di un sistema, fa riferimento ad un mutamento,
che rappresenta un momento di cesura, netta separazione con ciò che è avvenuto
prima. Solitamente ha accezione negativa, ma in realtà indica una separazione,
divisione, in medicina momento di fase più acuta della malattia che può dare origine
a peggioramento o guarigione – quindi non sempre è negativo, è momento di svolta
in cui da una certa situazione si passa ad un'altra.
Per quanto rigaurda la crisi del 600, non deve essre considerata in toto momento di
instabilità, è un momento di sofferenza per l'Europa, ma certe zone vanno avanti e si
sviluppano, altre subiscono l'accezione negativa. Bisogna analizzare questa crisi
anche come momento di crescita, in ogni caso di cambiamento.
Globalmente il 600 è un periodo di staganzione, alcune zone aumentano per
popolazione, sviluppo economico ecc, altre diminuiscono.
Nell'età della crisi del 600 si pongono lemeenti importanti dal punto di vista
culturale: in Spagna mentre c'è èprincipio di declino politico è il momento più alto
del siglo de oro, con fioritura artistica e letteraria (Velazquez, Cervantes 500esco che
pone le basi per la fioritura del 600). Allo stesso modo la Francia nel 600 vive età di
sviluppo, si sotiusice alla Spagna come potenza egemone e vive una grande epoca
d'oro, ciò che viene chiamato il grand siecle, quello di luogi XIV, con grande sviluppo
culturale e esportazione della lingua francese, che diventa la lingua delle corti
europei, della politica e degli ambasciatori (prima dell'inglese). Nel 600 si afferma
come nazione indie l'Olanda, anche per l'Olanda un 'èetà d'oro di sviluppo
economioc, artistico, intellettuale e scientifico. Tutti questi fenomeni avvengono in
questo secolo, caratterizzato da delle perturbazioni di carartere politico sociale,
soprattutto nella prima metà del secolo (rivoluzione inglese, primi segni di
indipendenza catalana contro la castiglianizzazione della Spagna, rivolta di Napoli, in
Francia rivolte contadine, in Piemonte anni 40 rivolte). Ogni rivolta ha carrateristiche
particolari per il processo e le condizioni con cui avviene, c'è in generale scontro
governanti-governati, società-stato/corte.
Si tratta di un'epoca varia, ma quindi ricca – se si parla di crisi è una crisi di crescita e
cambiamento.

La nascita dell'Olanda come stato introduce nuovi modelli politici. L'Olanda non
esiste finchè non viene riconsociuta come stato autonomo a metà 600, quando
vengono firmate le paci di Vestfalia (plurale!!), conclusione della guerra dei 30 anni.
Si chiama ststo delle province unite, facendo riferimento alla storia precedente circa
80 anni che hanno protato alal costituzione dello stato. Non esisteva nel 500 perchè
era solamente una provincia all'interno dell'agglomarato statatle che erano i paesi
bassi, governato da Calro V fino al 1556 (quando abdica, lasciando il trono ancora
vivente, raro caso). I paesi bassi passano poi a filippo II re di spagna. Sono sempre
stati molto legati alla spagna, sin dal medioevo, da interessi commerciali 8spagna
produttore di lana e gran parte finisce nel paesi abssi per essere lavorata, centro
industriale tra i più improtanti d'europa soprattuto per la manifattura). Il governo
spagnolo è mal sopprotato dalla popoalzione, che ha composizione sociale moderna:
non c'è solo nobiltà di sangue/feudale, ma anche la borgehsia nelel città; l'economia è
avnti, non sol ocomemric oe manifattura ma anche agricoltura avanzata, non
estensiva ma intensiva anche grazie alla ricchezza d'acqua. La politica spagnola è
molto pesante, causata dalla tassazione forte (gli spagnol isanno che è un territori
oricco), la centralizzazione (imposizione di un governo che lascia poco spazio alle
autonomie, i pb sono un territorio con grande presenza di autonomia nelle città che si
governavano come delel oligrachie), oltre alla question religiosa, anni 50-60 si
diffonde il calviismo, confessione protestantee non molto tranquilla come la luterana,
sono combattenti, non si lasciano reprimere facilmente, visione della politica
differente da lutero che credeva nel diritto divino e quindi bisogna obbedire a priori;
per i calvinisti i principi devono comportarsi a modo, senza andare contro le leggi
del paese e della natura, se è dispsotico ci si può ribellare, non può chiedere
obbedienza e fedeltà – insofferenza verso il modo di governare della spagna,
ultracattolico, severo e oltranzista, che a sua volta non vede di buon occhio la
diffusione calvinsita verso cui opera una repressione, anche con bracio armato a cui si
opppone uan rivolta, con unità tra nobili protestanti e cattolici. L'intervento armato
causa lo scoppio di una guerra civile. La resistenza calvinsita viene capeggiata dalla
famiglai degli Orange-Nassau francotedescsa. Il primo è Guglielmo D'Orange,
grande genrale che guida la resistenza. La resistena è anche appoggiata
dall'Inghilterra, Elisabetta I stringe patto con i ribelli, in quanto ha tutte le ragioni per
opporsi alla Spagna, che tenta di invadere l'Inghilterra.
Nel 79 le sette provicne del nordo, tra cui l'olanda, dichiarano l'indipendenza (unione
di utrecht) e si staccano dalle 10 province meridionali (unione di arras), che invece
rimangono sotto il dominio spagnolo. La guerra continua, alternando fasi di tregua e
di ripresa, guerra degli 80 anni, conclusa con le paci di Vestfalia.
L'union di Utrecht si organizza come confederazione repubblicana, ognuna delle
province ha degli organi di governo propri che si chiamano stati rpovinciali. Esiste
poi un organo superiore che raggurppa i delegati degl itati provinciali ,overro gli stati
genreali. A capo del govern oci sono due figure improtanti: una con ocmpiti di
carattere militare, lo Statholder (Gugliemo d'Orange è il primo), e una figura politico-
civile, il gran pensionario (amministrazione interna e politica estrea). Tra i deu ci
saranno spesso contrasti, stato in bilico tra spinte autoritarie e guerrafondie
(statholder) e un partito più civile (gran pensionario). C'è una frizione anche dal punt
odi ivsta della poltiica estera: staholder continauzione della guerra con al spagna, il
gran pensieonari o(che mostra anche itneressi delel cità) punta al compormesso e alla
concordia per conservare i rapport ieconomici (l'olanda è in grande sviluppo).
L'olanda è repubblica aptrizia, il governo è governato da un ceto aristocratico di
denaro e ricchezza, ha una stratificazione sociale più articolata: ci sono i reggenti che
fanno parte del governo degli stati provinciali, un ceto medio (mercant ie piccoli
propeitari), agricoltura più moderna e popolazione artigiana, braccianti e poi i poveri.
L'agricoltura è sepcializzat e conotta con emtodi moderni, specializzandosi in
bonifiche (3/4 del paese sotto il livell odel mare). La componente dell'acqua entra
nella vita dell'olandese fin dalk'infanzia, è costitutiva. Bonifica signfica snon solo
difesa dal amre (dighe) ma anche bonificare terre incolte e utilizzarle per l'agricoltura.
Il commerico è soprattuto basato sul mare, fondato su uan grande flotta, potenza
marittima mondiale, con sviluppo di una grande tecnica di costruzione navale. Ci
sono grandi arsenali e grandi porti (amsterdam rotterdam) motlo all'avanguardia. Il
commercio è poi basato sulle società di navigazione (più improtante la VOC,
compagnia delle Indie orientali – grande impero coloniale in asia, sovrapponendosi al
precedente dominio ispano-portoghese). Queste compagnie sono quasi una società
per azioni moderna, hanno organizzaizone simile. Ad amsterdam c'è uan brosa in cui
si quotano i titoli delel compagnie, si sviluppano strumenti di un'economia molto
avanzata (primo decennio del 600). c'è espansione coloniale, che metto l'oalnda in
concorrenza con l'Inghilterra, con cui si batte nel corso di due guerre navali (tra 52 e
67).
viene praticata tolleranza religiosa, convivono più religoni (cattolic, protestanti,
ebrei), vigono la tolleranza e l'accoglienza di esuli (vista come asilo per i perseguitati
a causa della religione, accogliendo molti immigrati). es. Spinoza era ebreo e visse in
Olanda.
È una scoietà articoalta e caratterizzata da grande svilupp ocuturale, indicato
dall'improtanza he assumono le istituzioni universitarei (università di leida fondat nel
75), con grandi eprsoanggi intellettuali (Spinoza, Grozio filosofi, Huygens e
Leeuwenhock importanti per la medicina e la biologia, L primo microscopio). Non è
un caso che gli olandesi sivluppino tali capacità del mondo "piccolo", sviluppano
l'industria del vetro e di conseguenza l'ottica di precisione (lenti) – Spinoza è un
ottico, le lenti peril telescopio di Galilei vengono dall'Olanda. Anche la pittura
assume importanza e vede sviluppo (Italia ancora modello artistico, viaggi in Italia
per assimilare correnti artsitiche poi trasportate in Olanda). I lcaravaggismo olandese
è un odei tanti sviluppatisi in Europa dopo Caravaggio. I generi in cui eccellono i
pittori olandesi son oantura morta, paesaggio, pittura di geenre e ritratto – è
conseuenza di un mondo borghese (non è la pittura religiosa e storica che ha invece
fama in italia), alla classe media interessano dipinti che possono trovarsi in una casa.
Si sviluppano molte scuole, grandi maestri Rembrandt e Vermeer.
Le guerre di religione in Francia terminano con Enrico IV che promulga l'editto di
Nantes – la confessioen ugonotta ha libertà d icoscienza e culto in Francia. Regna
fino al 1610 quando viene assassinato da un fanatico cattolico. Pone le basi per los
viluppo della potenza francese nel cors odel 600, nonsotante la breve durata del suo
regno. La politica di nerico IV è una plitica d iconordia ,a seguito del confronto fra
cattolici e ugonotti, necessità da lui compresa (converitorsi al colvinismo ,aveva
dovuto abiurare e tronare cattolioc, tornato calvinista e poi cattolico epr essere re di
Francia). La poltiica interna è basata su concordai sotto l'affermazione dell'autorità
del sovrano, gli ugonotti l oavevano aiutato dnealla lotto contro enrico III ma deve
eaffermare la sau autorità. C'è tolleranza ma la concordia interna è presupposto per
realizzare grande poltiica estera, espansioen con obbiettivo di lotta antiaspburgico,
visti come avversario storico della Francia, la cui potenza deve essere limitata. Enrico
IV elabora quello che i suoi agiografi chiamaeranno il gran disegno, grande allenza
europea contro gl iasburgo, in uci dovevano entrare anche i principi minori (anche
duca di svoia, ora carl oemanuele I che stipula allenza con Enrico iV, in un paesino
dellavanìl di susa). Il disegno di limitare la potenza degli asburgo continuerò con is
suoi successori. Un sostegno a qeusta politica eve esser fornit odalle'conomia: enrico
IV cerca di sviluppare l'economia francese utilizzando le linee di una teoria
economica del peridoo, il mercantilismo (sostenitore è il ministro del lfiannze,
Sullie?). Per sostenere l'autprità dllo stat e i lrepstii odella corna Enrico IV si impegna
in poltiica urbanistica per abbelliment odella capitale – viene costruire il pont neuf
(ponte in pietra), il louvre, place des voges (quartiere bastiglia, una delle prime piazze
colonnate, modello europeo presente).
Dopo la morte di Enrico IV nel 10 momento di reggenza, il figlio legittimo di Enrico
IV (futuro luigi XIII) è ancora troppo piccol oper governare (si diventa maggiorenni
per il diritto dinastico a 14 anni). È necessari oun cosniglio di reggenza, capeggiato
dalla regina madre Maria de Medici (nipote di Caterina, sposa di Enrico II). Dura 7
anni (10-17), contrariamente al marito non prosegue con la poltiica antiasburgica e
tende al comproemsso, tanto che nel 15 dà in moglei uansua figlia a lre di spagna
(politica estera pacifista). Tornano ad avere importanz ai princip idel sangue e la
grande nobiltà a corte, continua anche lo splendore della corte, gusto per l'arte di
maria, chiama grandi artisti a corte coem rubens per commissioanre grandi dipinti per
celebrare lei e il marito. Continua polticia d iabbellimetn odella città, facendo
costruire il palazzo del Luxembourg. Nel 17 il figlio Luigi 13 compie un piccolo
colpo di stato, subiva molto la madre, prende in mano il potere. È un re che vuole
emulare il padre, grande condottiere, prende come consigliere il cardinale Richelieu
(prima nel consiglio di maria ,quando cambia la situa passa con Luigi XIII), dagli
anni 20 fino alla morte, i due pur cozzando si aiuteranno l'un laltro nella definizione
della poltiica frncese. Le linee di questa politica sono: rafforzamento dell monrchia e
della potenza francese in europa. All'interno signifiva un controllo delle preiferie
(province), lotta ai particolarmi (privilegi locali), attraverso riforma fianziara e
ammnistariva co ncraizoen di funzionari impoartanti nomianti direttamente da
lsovrano (piùcontrollabili) ossai gli intendenti. Spesos i funzioanri pubblici no nerano
fedeli, in francia esisteva la venalità (cariche pubbliche che possono essere comprate
e chi le detiene può acquistare anche il diritto di lasciare la carica a qualcuno). Questo
sistema era stato sistuito da Enrico IV per trivare soldi, la somma pagata per ntrare
nella carica veniva chaiamta la paulette (garantito entrate allo stato ma i funzioanari
erano anche liberi, non si sentivano particolarmente legati ai loro doveri di funzionari
pubbici). Per ovviare al sistema viene istituita la figura dell'intendente, mandato nelle
province dal re(unico a cui dà conto), con poteri a livelli amminsitatiov giudiziaro e
eocnomico, paragonabile al prefettoottecentesco del regno di italia. Richelieu decide
poi di lanciare la francia nella guerra dei trent'anni in uc ivede la possiblità di
contrstare il domini oasbrugico e affermare la potenza francese.
Luigi 13 e richelieu sranno legati anche nella morte, muoiono nel giro di un anno tra
1642 3. l'erede, luigi Xiv è di nuovo troppo piccolo, consigli odi reggenza che vede la
regina Madre Anna d'austra (principessa asburgica) e altro importante persoanggio è
un uomo di chiesa, successore di Richelieu, l'italiano Giulio Mazzarino (carriera
come ambasciatore del papa e della francia, poi cardinale). Sarà mazzarino, dopo
riche, che porterà alla vittoria della francia nelal uerra dei 30 anni. Tuttavia la
reggenza viene malvista e crea delle proteste interne (oltre alla pesante politica
fiscsale e conseguenze della guerra).
Fronda: rifeirmento alla fionda, ragazzi di parigi che tiravano sassate ai gendarmi.
Troviamo due fronde, parlamentare (viene prima, fine anni 40, capeggiata dal
aprlamento di Parigi, si rivolta perchè rietiene che siano stati elsi i propri priviliegi,
burocrati contro l ostato – superata) e nobiliare (rappre dai grandi del regno, principi
del sangue e grandi feudatari). Il governo di anna d'asutria e mazzarino perchè la
corte dovrà scappare da paririg per difendersi dalle fronde. Le fronde sranno poi
superat,eil governo di reggenza sopravviverà e traghetterà il potere a Luigi XIV dopo
un lungo apprendistato, nel 1661 alla morte di Mzzarino. La pace di vestaflia non
termina la guerra con la Psagna, continua ancora pe 10 anni, si concliude nel 59 con
la pace dei pirene i(sconfitta spagnola). Vestfali e pireni definiscono atto ocnclusivp
della potenza spagnola, con la vera e prorpia decadneza, mentr efrancia ptoenza
egemone europea. Inziia l'età di luogi 14, lo stato sono io, che nella tradizione
francese è i lgrand siecle. La francie è ora potenxa non solo militare ma anche
economica – sviluppo compagnie di navigazione, mercantilismo (richelieu capsiece
che per tenre testa a uk e olanda deve ottenre flotta). Anche grande svilupp oculturale
(liberitinismo=libero pensiero in filosofia; sviluppo letterari ocon de bergerac e
moliere). Libertini come intellettual iche esercitano il libero pensiero,
anticonformmisti. Sviluppo del pensiero scientico con cartesio. L'atre vede l'influenza
italiana (caravaggismo e manierismo, de la tour) ma anche sviluppo del classicismo
(poussin e lorrain).

MANCA LEZIONE 10/11

15 NOVEMBRE 21
capitolo 16 Luigi XIV
L'apogeo dell'assolutismo, la Francia e Luigi XIV
Si afferman ostrutture di stato assolutista. Regno lungo, 54 anni. Ebbe apprendistato
piuttosto lungo, divenne re nel 1642 a 5 anni, non in grado di governare perciò ci fu
periodo di reggenza, sorti del governo tenute dalla madre, aiutata da un consiglio.
Supplisce alla mancanza di erede maschio nel 38, gli viene dato come soprannome
"donato da Dio". 42 muore Luigi XIII e 43 Richelieu, a cui segue Mazzarino, colui
che ha iniziato alle pratiche di governo Luigi XIV, governando fino alla sua morte
fino al 1660, nel 61 Luigi XIV prende personalmente le redini dello stato, non vuole
ministri per governare da solo. Muore nel 1715, regna per più di mezzo secolo, per
più di 70 anni nella scena politica. Il suo regno coincide con momento di supremazia
della francia ,nel 43 i tercios vengono sconfitti a rocroi?, sacnendo la fine
dell'invincibilità della fanteria spangola. La francia è particolarmente numerosa, ic
sono molti uomini da rruoale (esercito tra i più numerosi in europa). Unitamente alla
politica aggressiva di luigi XIV questo va a sancire la supremazia francese. Si impone
la reggia di versailles, prima i nobili risiedevano nel palazzo del louvre, ma in pieno
centro a parigi – il sovrano era esposto al popolo. Luigi XIV non tollerava facilmente
obiezione e non accettava che gli ordini venissero discussi. Per sottrarsi a questa
possibilità decide di costruire una nuova reggia a Versailles, prima piccolo padiglione
di caccia, ingrandito fino a diventare come è oggi (stanza del re al centro del
complesso, luogo di feste ma anche di governo).
Non ebbe educazione molto accurata, sapeva andare a cavallo e tirare di spada, ma
non era particolarmente studioso, si occupava di altri aspetti, soprattutto aveva
fortissiam coscienza di sè, si sentiva molto responsabile del suo ruolo e credeva nel
"mestiere del re". Si pensava che il sovrano fosse rappre diretto della divinità, quindi
anche il corpo del re aveva aura sacrale, con conseguenti pene per i crimini di lesa
maestà. Alla morte di amzzarino nel 61 Luigi XIV inizia a governare da solo. Non
vuole ministri di rigine aristocratica, li preferisce di umili origini prediligendo la
competenza, sapendo ance che avrebbe ricevuto meno obiezioni (Colbert, ministro
delle finanze, proveniva da una famiglai di mercanti; poi gestisce politica interna e
marina). Particolare del governo di luigi XIV è l'utilizzo di determianti consigli,
assemblee ristrette dal valore consultivo, quello più importante è il consiglio
superiore (segretari di interni, esteri, finanze ecc che discutono su problematiche e
affari più importanti del regno). Colbert fa le scarpe a Foucaet(?) segretario delle
finanze precedente, fa esperienza entrando tra i suoi collaboratori, questi viene
estromesso perhcè si pensa volesse mettere in pericolo il sovrano – viene sottoposto a
un processo che causa scandalo, il suo carcieriere era D'Artagnan, che riesce a non
farsi odiare nè dal sovrano nè dai supportatori di F. F comincia a prepararsi e riesce a
spsotsaare l'opinione pubblica dalla sua parte, ottenendo pena mite grazie a Luigi
XIV (anhce se è l'esilio a vita, a Pinerolo). Colbert si insinua nelle finanze.
Oltre al ocnsiglio superiore c'è il conseil des depeches, consiglio dei dispacci, lettere
inviate dagli ambasciatri francesi in tutta europa e dall'interno del regno(politica
estera e guerra ambiti preferiti dal sovrano), tutta la corrispondenza che arrivava al
sovrano veniva guardata da questo consiglio; conseil des parties, consiglio delle parti,
funzioni giuridiche; consiglio delle finanze. Il sovrano regna da solo, non c'è un
corrispettivo a la mazzarino/richelieu, il massimo erano i consigli che si riunivano
settimanalmente, a cui partecipava anche il sovrano.
Una caratteristica di questo periodo è la nascita degli intendenti, si vuole diminuire il
potere dei governatori, nobili che si ritagliavano grandi autonomi e molto potere dove
governavano. A Versailles la situazione cambia, i nobili non potevano più stare nella
famiglie e organizzare le proprie reti di pressione e potere. Gli intendenti sono
considerati portavoce delal volontà monarchica in tutti il regno. Riuscivano a
ritagliarsi ambiti di potere ma non a livello dei governatori (si raggiunge l'obiettivo
del re, diminuire il potere dei nobili e sopprimere le rivolte nobiliari).
Le competenze degli intendenti erano piuttosto ampie, si occupavano
dell'amministrazione ai gradi più bassi della giusitzia, della riscossione delle tasse, si
impegnavano nella logistica (assicurare forniture militari all'esercito) e si occupavano
dei lavori pubblici. Avevano dei propri delegati e avevano un doppio ruolo,
rappresentavano i lre in provincia ma si facevano anche portator idegli interessi locali
davanti al re. Nel 1667 nsace il corpo di polizia, fu nominato un intendente preposto
all'ordine pubblico, alla viabilità agli approvigionamenti e alle costruzioni.
Vi sono poi gli officiers, circa 40 000, cariche venali, come un titolo in borsa
tramandato di padre in figlio. Ogni tanto si richiedeva il rifinanziamente, ulteriore
tassa per chi deteneva la carica. Facevano parte di questa cateoira i consiglieri e i
predienti dei tribunali superiori e dei parlamenti, corti di appelli (da 10 diventano 12).
i parlamenti provvedevano alla registrazione degli editti regi, che potevano opporsi
tramite le rimostranze (poteevano contestare alcuni punti del provvedimento,
chiedendo modifiche, rimadanvano indietro il testo di legge senza approvarla – più
Luigi IXV si afferma più pquesto sistema fa in rovina, i parlamentari cercheranno di
difendere il propio diritto di rimostranza). Quando un re voleva che un
provvedimento passasse si presentava direttamente in parlamento, nessuno allora si
opponeva e il provvedimento veniva approvato.
La venalità delle cariche era un fenomeno diffuso, mezzo di ascesa sociale, per
entrare in uno dei corpi dello stato e anche entrre in contatto con il sovrano, azione di
prestigio. Altri consideravamo l'acquisto di cariche come investimento, da gestire in
famiglia e tramandare oppure rivenderlo e occuparsi di altri aspetti. Per il re era
fondamentale che i funzionari fossero molto fedeli, la fedeltà era uno degl iasèetti più
a cuore a Luigi XIV, vissuto da giovane nel periodo violento delle fronde (violenta
contestazione del potere costituito), doveva fidarsi di chi ricopriva quegli incarichi.
La monarchia francese aveva però dei limiti, come i governatori, asolo con gli
intendenti si cerca di amrginalizzare questo aspetto. In ogni provincia potevano
esserci delle varianti, ogni regione aveva le sue consuetudini e i suoi privilegi, difesi
fortemente – a ogni cambio di sovrano c'era fermento, si aspettava la conferma dei
propri privilegi. Non c'era un sistema legislativo omogeneo, a nord prevaleva il diritto
consuetudinario (ci si basava sugli usi, influenza inglese) variabile da una regione
all'altra, mentre a sud prevaleva il diritto romano (eredità romana). Tutti i fatti non
contemplati dall gisutizia ordianria eran ocoperti dalla giurispreudenza ecclesiastica –
l'insieme eradifficile da gestire dal punto di vista legislativo. Dal punto di vista fiscale
tale eterogeneità era ugualmente presente, erano attivi gli stati provinciali e i pays
d'etats, la corona doveva emdiare con realtà differenti = amministrazione difficile. Il
sistema fiscale non funzionava come oggi, clero e nobiltà erano esentati, tutto
ricadeva sui ceti bassi e tutto funzionava tramite appalti e subappalti (anticipare
somme di denaro da parte di chi poteva, con grandi abusi ovviamente). Il clero era
refrattario a farsi tassare e quando la corona voleva soldi dal clero doveva indire una
riunione e decidere il donativo.
La reggia era un meccanismo studiato dal re per essere completamente autonomo e
dare una rapprresnetaizone fastosa del proprio potere. Qualsiasi ambasciatore,
sovrano in viaggio veniva ricevuto a versailles, in onore si faceva feste e bnachetti, si
crea un ritmo di vita spettacolarizzato per cui ogni momento della gironaat era come
un atto teatrale, anche il solo alzarsi al mattimo del sovrano, faceva tutto in pubblico,
i pasti erano sempre pubblici. Si aggiungono poi gli spettacoli, i concerti, oltre alle
impressioni delle architetture e del lusso stessi. Venne costruita in più anni, due
storici francesi dicono che da aprigi circa 10 000 operai per andare a lavorare a
parigi. Versailles aveva appartamenti per nobilità e anche per segretari (vi risiede
anche colbert), luogo di feste ma anche di amministrazione del potere. Viene
ingabbaita la nobiltà per imepdire di fomentare l'opposizione nelle province. Era
opposto a questo sistema San Simon(?). Tutti i più grandi artisti ruotavnao attorno a
versailles.
Era una vita piuttosto difficile, senza momenti di privacy, tutto con una dimensione
ampliata. Per la nobiltà è onore ma allo stesso tempo prigionia.
Si voleva dare più autonomia agli intendenti colpendo i governatori, affinchè la
volontà regia venisse seguita in uttto il regno come a parigi. Fuori da versailles
viveano tutti gli altri francesi, cirica 20 milioni di abitanti (1/6 della popolazione
europea russia compresa). Si voleva creare un grandissimo canale per portare acqua
alla reggia, ma il rpgoetto venne poi abbandoanto,.
L'80% della popolazione era dedita all'agricoltura, non avanzata bensì portavan o
dietro tecniche medievali. Grandi diferrenze nord-sud, chi a contatto con el fiandre
più progredite 8sistema trinealle), menter a sud prevaleva l'aratro tradizionale, una
serie di migliorie tecniche e metodi innovativi a sud non erano ancora praticati.
Mancava poi il ocncime, non c'era coesione tra agricoltura e allevamento.
La scarsa produttività era dovuta sia alla struttura della propriertà (sia grandi che
pixxole, molte a mezzadria ad esempio), le forme di conduzioni non erano le migliori
e il prelievo fiscale gravava sui coltivatori. Convivevano grandi tenute agricole e una
serie di piccole proprietà contadine.
Il piccolo affittuario del terreno doveva pagare il canone o in natura (metà raccolto) o
in corvees o in denaro. La rendita creava un reddito tassato tra il 20 e il 60 %, i
proprietari delle terre chiedevano un censo annuo. Di fatto i contadini lavoravano per
pagarsi o le imposizioni signorili o quelle statali, tutti quindi ridotti a estrema povertà.
Sovente esplodeva il malcontento nelle campagne. Basatva un cattivo raccolto,
carestie continuate ecc per rendere la vita nelel campagne piuttosto precarie. A qeuste
diffcoltà si aggiunge il fatto che Luigi XIV era spesso in guerra, passavano truppe,
membri della famiglai venivano arruolati ecc. L?arrestratezzza in capo agricolo,
immobilismo a livello industriale causano che delllosfarzo e la gloria di versailles al
popolo arrivava ben poco (grandeur a spese del popolo).
A livello economico Luigi XIV fa riferimento a Colbert, che quando assume il
controllo a livello finanziare vuoel risanare i conti pubblici e rilanciare l'economia
francese. L'opera di risanamento fu piuttosto efficace, venne aumentato il sistema di
controlli e una serie di abusi priam impuniti ora vengono colpiti duramente – multe e
confische permettono di recuperare capitli dareinvestire. Si cerca d irazionalizzare le
impsote e imporre unico metodo per riscuotere le tasse (non facile perchè ogni zona
aveva sue consuetudini e privilegi a cui non rinunciavano). Il nuovo indirizzo di
controllo e sorveglienza verso gli illeciti produsse aumento delle entrate statali e
ridusse alcuni sprechi. Nel decennio 62-71 Colbert riesce a raggiungere il pareggio di
bilancio (si spende quanto si guadagna). In seguito il bilancio torna negativo a causa
delle guerre contro tutta europa portate avanti da Luigi XIV. Colbert aveva visione
mercalìntilistica dell'economia, cercava il risanamento per ridurre il debito pubblico
ritenendo che lo stat odovesse intervenire nell'economia per aiutare aziende in
difficoltà. Da un lato c'è idea diridurre gli sprechi e attenuare il debito pubblico,
dall'altra si sottolinea il desiderio di interventismo da parte dello stato. L'agricoltura
deve fare in modo che la francia sia autosufficiente, produrre prodotti alimentari a
basso costo e mantenere bassi i salari. Favorisce le esportazioni e rende più onerose le
importazioni.
Ad esempio Venezia era nazione di produzione del vetro migliore in europa – Colbert
cerca di carpire i segreti di prpduzione, improtrli in francia e applicarli alla
produzione francese, in questo modo le importazioni vengono colpite duramente. La
politica di inasprimento verso le improtazion iè motivo di una serie di guerre (Olanda
e Inghilterra).
Si controlal la manodoepra, gli artigiani più bravu non potevano lasciare la francia,
erano un bene di stato da custodire all'interno della francia, affinchè non si
diffondessero rpocednimenti industriali di eccellenza creati in Francia.
Si tratta di misure di protezionismo, si proteggono prodotti francesi e si cerca di
comprendere i segreti dei prodotti di migliore qualità.
Si creano ocmpagnie commerciali con il privilegio (monopolio) su alcuni commerci,
due comapgnie delle Indie (occidentali e orientali) + quelle ocn contatti con le
oclonie. Commerciano in regime di monopolio con le colonie es. Il commercio degli
schiavi (obv a posteriori) era gestito tramite l'aciento(?), in mano ai francesi e poi
passa agli inglesi che a inziio 700 mettono insieme modi per poi governare in tutto il
mondo.
Infine puntano sullo sivluppo della marina mercantile e di guerra, si educano le
"fanciulle perdute" per mandarle nelel oclonie per sposare coloni e ripopolare le terre
(in Canada c'era il problema di popolare le terre). In quetso modo c'era una possibilità
globale di diffusione delel merci francesi.
Colbert cerca autosufficienza, punendo importazioni e favorendo epsortazioni,
migliora la marina e crea le ocmpagnie commericiali.
Sono provvedimenti presi per il lungo termine, si crea un clima politico ed
economico nelal seconda aprte del governodi Luigi XIV per acccogliere questi
provvedimenti. L'economia coloniale, i trasporti e alcune dinamiche commerciali
furono settori trainanti dell'economia francese del 18esimo secolo – colbert poen ele
basi per il successo a venire.
Luigi XIV ha situazione religiosa da gestie: il calvinismo è diffuso in tutta la francia
(dal 98 editto regola convivenza ugonotti-cattolici), oltre al giansenismo e a
vaticanesimo.
Luigi XIV deve affrontare questioen ugnototta, diffusione di giansenismo e problemi
co nROma. I Giansenisti sono movimento rigorso che disprezza elemnti esteriori del
culto, ciritcano elementi rpesi dal concilio di trento e vogliono dare più peso al reale
sentimento religioso. La corrente attira moltissimi intellettuali (es. Pascal), hanno un
loro convento (port Royal, due sedi, quello fuori parigi viene raso al suolo). La
Chiesa condanna pubblicamente il giansenismo con l bolla Unigenitus, a seguito della
quale si distrugge porta royal e si oridina di scacciare i giansenisti (ma ormai troppo
diffuso). Convoglia all'interno opposizione alle mire accentratrici del pontefice. Si
cerca di difendere autonomia di vescovi e parroci – la spinta di roma di voler
controllare ogni elemnto della vita religosa è terreno di socntro tra chiesa e
monarchia. Il diritto di regale era privilegio concesso alla corona di francia per cui i
lsovrano precepiva rendite dei seggi vwscovili rimasti vacanti, Luigi XIV lo estende
anche a iterritori conquistati, Roma è contraria e ne esce un contenzioso con la
Chiesa, non buoni rapporti a lungo.
Nel 1682 c'è un'assemblea straordinaria del clero francese (per mantenere le sue
prerogative) con dichiarazione dei 4 articoli, in cui si stabilsice la superiorità della
chisa gallicana – Luigi XIV vuole decidere tutto della vita religiosa del paese, non
può decidere il potnefice ma una persona icino al sovrnao. 1 articolo il re non è
sottopsoto al ponteifce, non è inferiore e non prende ordini; 2 il concilio è superiore
al pontefice; 3 l'infallibilità del papa deve ottenere il consenso dei vescovi;
l'infallibilità papale è nulla in utte le questioni amministrativ e burocratiche (è lo stato
a decidere). Luigi XIV ha concezione di vina della propria carica, è rappresentante
della divinità in terr e quindi non è inferiore al papa. Nascono difficoltà con roma,
con cui non ci saranno rapporti semplici.
Problema da risovlere è la presenza ugonotta: l'edittodi nantes pone fine alle guerre di
religione, privlegi agli ugonotti che negli anni vengono intesi in amneria semrpep iù
restrittiva, si cerca di imporre la religione cattolica fino ad arrivare all'85 con l'editto
d ifontainebleau che bbligava al riconsocimento del culto cattolico. Più di 200.00
ugonotti sclserodianadre in esilio, ma s tratatva di gran parte di artigiani mercanti e
professionisri che andarono ad arricchire con la loro esperienza e cpaitali nazioni
come olanda inghilterra e prussia, danneggiando l'eocnomia francese. Anche chi
rimane, fingendo la conversione, praticano la confessione clandestinamente.
Si nasconde la realtà della francia, gli ugonotti non erano marginali, si voleva far
credere così al re ma non corrispondeva alal realtà.
La politica estera era molto aggressiva, emtà entrate dello stato erano per il
amnteniemtno delle'sercito – da 65 mila uomini nel 67 a 400 mila nel 1705 (esercito
europeo più numeroso). Cambiano frome di arruolamento, prima forzato (es. La
pressa, si chiudeva l'accesso ai porti, si oredenva chiunque si riusciva), anche con
l'estrazioen (i nobili pagavano dei sostituiti, non erano nella stessa posizione i
cìpoveri contadini). Si parla dicaserme solo fine 600, prima tutti i soldati erano
alloggiati nelle case private – pesaavano principalmente sulla popoalzione. Oltre
all'esercito regolare c'era la milizia comunale, con compiti di difesa locale.
Di fronte a un esercito simile quasi tute le naizoni europee erano alleate contro la
francia.
Cambiano corpi di artigleiria e piazzaforti, Vauban crea una serie di fronteze al
confine nord-orientale, molte sopravvissute e denominate patrimonio dell'unesco.
Ci sono guerre sul fronte nord orientale perchè Luigi XIV ambiva a prendersi
borgogna, fiandre. Siccome aveva sposato maria teresa relcamva eredità della moglie,
terre spangole.
Ci sono poi guerre con olanda, inghilterra e sacro romano impero, in certi casi si
calma Lugi iXIV, con al apce di aquisgrana alcune terre conqustate in guerra vengono
riconsociute francesi. Nel 72 guerra control oolanda. Pace di nimega nel 78, con cui
ffrancia prende la francia contea.
A partire dagli anni 60 ci sono sempre guerre, in cui capitava che Luigi XIV assistev
anche alle oeprazioni di assedio. 1686 lega di augusti, tutti contro la francai, ducato di
savoia, prima ocn francia (si fa restituire pinerolo) poi passa dall'altra parte a uci
segue assedio di torino.
Sconfitte durissime a livello navale tarpano le ali alal francia, nel 1609 sconfitta a La
houge.
L'ultimo periodo di luigi XIV è funestato dalla guerra di eredità spagnola, sia per la
morte di una serie di delfini, sopravviverà solo un nipote. Pace di utrecht fine
successione spangole, catastrofe evitata, i francesi riescono a ristabilire un equilibrioa
loro faavorevole.
Con la morte di luigi XIV si apre periodo di reggenza, almeno 6/7 anni di diffcoltà,
luigi XV troppo piccolo.

16 NOVEMBRE 21
"Rivoluzioni e rivolte"
Rivoluzione inglese situata all'interno degl ieventi che hanno contraddistinto il secolo
di ferro e il 600 in crisi, caratterizzata di eventi anche di natura politica e dalla
rivoluzione inglese.
Il termine rivoluzione è appropriato per questo evento, altri event che avvengono
soprattutto nella prima metà hanno caratteri di rivolta/sommossa ma non fino ad
essere definiti rivoluzione. In Inghilterra rta 1649 e 1660 avvenne una rivoluzione
politica, si cambiò l'assetto costiuzionale della nazione. La monarchia vennea bolita e
per uan decina d'anni viene istituito il Commonwealth, repubblica che compreneva
inghilterra, scozia e irlanda anticipando un'unificazione che epr la gran bretagna si
sarebbe realizzata solo a inizio 700, unificazione formale dei tre paesi nel regno di
gran bretagna (1707), con la creazione di una bandiera unica che è unificazione delle
bandiere nazionali. È quindi adeguat ope rl'improtanza radicale definirla rivoluzione.
Gli storici hanno idnividuato delle fasi, le origini e le cause scatenanti. Non è un
fenomeno avvien in poco, viene preparato dalle lunghe traformazion iche hanno
cambiato l'inghilterra dal punto di vista eocnomico socaiel ereligios otra 500 e 600.
L'inghilterra vive a inizio 600 un cambiamento dinastico radicale, una dinastia si
estingue in modo irreparabile, quella dei Tudor, l'ultima rappresenenta regina
elisabetta I muore nel 1603. Il diritto dinastico prevede che si trovi un erede legittimo
consanguineo e lo si trova in un principe, allroa re di scozia, giacomo VI stuard,
figlio della cugina di elisabetta, amria stuarda, che elisabetta aveva condannato a
morte accusandola di congiura contro la monarchia. Per ragion iereditarie il figli
osale al trono nel 1603. i due regni sono ancora separati, ora unificati nella persoan di
giacomo VI di scozia ma I di Inghilterra. L'ultima epsonente della dinastia stuart sarà
Anna, mrota nel 1714, con ennesimo cambio di dinastia.
Un secondo aspetto è la t raformazione della società inglese, che rispetto alle altre
società europee è più dinamica, in cui trovano spazio altri ceti oltre che il clero e
l'aristocrazia, e in cui si sta formando una solida classe media, che si pone tra popolo
e aristocrazia. È fromata da diversi gruppi sociali: grande aristocrazia terriera dei lord
(che gli stuart trasformeranno), ampio gruppo di piccola noviltà terriera (il rihiamo
alla terra èsempre presente per l'aristocrazia inglese) definito gentry (media-piccola
nobiltà legata alal propeirtà terriera am che non disedegna attività in campo
manifattueriero e finanziario – conta la nobiltà ma anche la ricchezza), ci sono poi i
mercanti e gli attivi ne itraffici e costruzione navale (membri delle compagnie di
navigazione). Gli stuart contribuisocn oa modificare la natura stesas dell'aristocrazia
abbatetndo le barriere che separavano u nceto così chius oe numericamente ridotto
agl iatlri ceti, creando e vendndo titoli nobiliari, con conseguente bvero e propri
ocomemrcio dei titoli (il re è essenzialmente squattrinato, non ha risorse finanziarie
cospicue ed è sempre costretto a ricorrere al nullaosta del parlamento epr isituire
nuove tasse, istituzione improtantissima epr la dialettica politica nel regno di
inghilterra). In primis allargano il numero dei lord, concedendo un titolo di grande
prestigio a più presone rispetto a prima, tanto che rispetto all'età elisabettiana quetso
numero raddoppia. Giacomo I invent aun nuovo titolo, quello di baronetto, utilizzato
spesso ancora adesso dal governo e dalla regina per riconsocere meriti di varie
persone. Grazie a qeusta politica anche l'aristocrazia inglese sitraforma. È una
società molto meno rigida rispett oagl ialtri paesi europei.
Altro elemtno fu la traformazione eocnomica, che avviene già dal 500 e vede uan
traformazione nei rapport idi prouzione nelel campegne e nelal distribuzioned elle
proprietà. Si deve prenere in considerazione la politica di confisca e poi di vendita
delle proprietà ecclesiastiche ad opera deie sovrani inglesi con l'anglicanesimo, che
contente alal corona di avere un tesoretto, perifnanziare la propria politica. Il risultato
è che possono comprare terra anche dei nuovi proprietari, le terre delal chiesa
passano nelle mani della nobiltà ma anche della middle class che si sta formando
(ricchi borghesi, piccoli nobili). Comporta un cambiamento nella sditribuione della
proprietà teriera e nel diverso uso che si af della proprietà terriera: i nuovi compratoir
non hanno interesse del contadino di coltivare la terra per l'autoconsumo, gli obiettivi
mirano alla ricchezza e al profitto (far produrre la terra per vendere). Quetso l ispine a
utilizzare tecniche diverse di coltivazione, preferire la cultura intensiva a quella
estensiva, operare delle recinzioni (enclosures) invece di coltivare i campi comuni
(open fields), sottolineando la proprietà del singolo (che prima nell'agricoltura di
ocmunità si perdeva nelal prorpeirtà collettiva) e potendo scegliere cosa coltivare
(spesso le colture venivano decise collettivamente). La recinzione è segnale della
nascita dell'individualism oagrario (c'è proprietari oche decide di coltivare uan
dtermianta cosa con obiettivo preciso, spesso rivolto al mercato). Le campagne
cambiano aspetto anche nei rapporti di produzione. Le enclosures venivano usate
anche per l'allevamento.
L'inghilterra si pone tra 500 e 600 sulla via dell'indutrializzaizone o almeno di una
protoindustrializzaizone. Si sviluppa una manifattura tessile in loco – sviluppo della
manifattura/industria.
Nascono in Inghilterra delle compagnie commerciali (come la voc olandese), la
comapgnia delle indie orientali e occidentali, che servono come volano ai traffici
(costituiscono organismi che forniscono denaro a un sistema che per crescere ha
bisogno di investimenti).
Vive momento di crisi economica a inizio 600 che però permette al sistema di
svilupparsi, la crisi ha come risultato la crescita e il miglioramento.
Altro fattoe hce incide nelal preparazione della rivoluzione è i lconflitto
politico_religioso: esiste da secoli dialettica re-parlamento, potere dualsitico, che
assumerà componenti religiosi. Da una patre il re sarà sostenitoe dellareligione di
stato, la'nglicanesimo, mentre il parlamento e soprttutto la camer abassa sosterrà il
protestantesimo puriatno. I puritani sono una confessione calvinista che però hann
oconcezione del calvinisimo molto rigida e non andavano d'accordo con il
protestantesimo anglicano. I calvinsiit sono insofferenti all'autoritarismo, lachiesa è
abasat sulal collettività; l'anglicanesimo invece ha manenut ol'aspetto della
gerarchaidel cattolicesimo (ancora adesso sono presenti le figure dei vescovi).
Durante il regno di Giacomo I e poi Carlo I si colora questo dissidio, tra i sostenitrìoi
dellareligone di stato e quelli della religione comunitaria.
La scozia è calvinsita dalal seconda metà del 500, rappresenta già un modello di
organizzazione socio-religiosa diversa.
L'insoffernza dei puritani verso la gerarchia anglicana viene sintetizzata nel motto
calvinista "no bishops no kings" (nesun vescono, nesusn re – vescovo come
emanzione diretta dell'autorità e del potere regio). Un motivo di contasto fu poi
costituito dal governo dei favoriti, personaggi paragonsiti ai validos spagnoli e ai
primi minsitri in francia. Sono repsenti già con Giacomo I e poi Carlo I, tra questi il
più famoso (consigliere seconda metà regno di Giacomo primo e primi anni Carlo I) è
il duca di Buckingham. Il parlamento che rappresenta la nazione p molt ocontrario al
ogverno dei favoriti, in quanto si tratta di un governo che privilegia amici e clienti,
basato su clientele e favoritismi, considerati dall'opinione pubblica inglese come una
pratica non solo vergognosa ma anche dannosa per il paese, in quanto improduttiva,
che favorisce gl isperchi ecc.
Dal punto d ivista della poltiica estera il aprlamento è contro anche una politica
bellica che gli stuart mettono in atto decidendo id partecipare (anche se non coinvolti
più di tanto) alla guerra dei trent'anni. Il aprlamento no ncontesta la scleta
antispagnola, anche contro il fronte cattolico. Dovendo affrotnar ela guerra però il
sovran oaumenta le tasse di propria iniziativa senza consultare il parlamento. È anche
contestata perchè la guerra intralcia i traffici e le comunicazione, stesso problema che
avranno gli stati uniti (che però si trasformerà nella politica di isolazionismo, senza
preoccuparsi di ciò che avviene nel vecchio continente).
L'inghilterra, proprio per la sua vivacità dl pinto di vista religios, vede nascere
un'infinità di sette ,rami del rpotestantesimo radicale, frange dele calvinismo più
all'vanaguardia. Questo fermento di libertà di opinione, intelleettuale, roa riversato ne
lcmap odelel credenze religiose sarà laboratorio da cui provengono i padri pellegrini,
fondatori degli stati uniti (nuclei di coloni che dagli anni 20 migrano nelle prime
colonie inglesi dell'america del nord per cercare libertà di confessione e vivere
secondo libertà, oltre a liberarsi degli elementi indesiderati in patria).
Le cause scatenanti sono i contrsti corona-parlamento (court vs country, governanti
contro governati, corte non sol ocome centro del potere ma anche del lusso sfarzoso e
dello spreco, vive e si atteggia come le altre corti barocche europee). Si amplia
enormemente la reggia dei sovrani, White Hall, che alla fine del 600 (prima di essere
distrutta da un incendio) avrà dimensioni enorme. L'opposizione ai favoriti sfocia
nell'omicidio di Buckingham nel 28, oltre all'opposizione ai monopoli di corte
(grAZIE A B molte delle rendite della corona era date a personaggi legati a lui). È un
sistema di governo ritenuto troppo gravoso anche per la collettività. L0assassino dà il
pretesto al parlamento di fare uan grande rimsotranzia, memoriale presentnato al re
come la petition of rights (28) contro le tasse imposte ingiustamente e l'arrestro
arbitrario, contro la facoltà del re di arrestare un individuo senza gisuta causa (chi è
arresatto deve sapere di cosa è accusato), diritto dell'habeas corpus. La petition of
rights mette il re davanti alle proteste del parlamento, quidni Carlo I fa atto
autoritario, chiudendo il parlamento: 1629 Carlo I fa occupare il aprlamento dai
militari, e lo scioglie (periodo del governo senza parlamento, 1629-40, anche detto
del dispotismo stuart).
Giacomo I è un re da un punto di vista politico non molto dotato, è colto e ama i
piaceri, aveva comunque coscienza della funzione del re, favorevole alla teoria
dellamoanrchia per diritto divino. Carlo I è sovrnao più attento della politica, ah alta
cocnezione del potere reale e della persona del re, accentuando di più la fiducia nella
monarchia per diritto divino. A differnza del padre ha sposato una principessa
cattolica (elemento di rimprovero da parte del popolo), è uan francese di casa
borbona (ovviamene per avere buoni rapport icon la francia). Si porta a londra una
corte cattolica, elemento per cui il parlamento non ha fiducia nel re, sospettandolo di
filocattolicesimo.
Nel periodo del governo senza parlamento il re si appoggerà soprattuto su due
minsitri, il conte di stratford (si occuperà della politica interna e dei rapporti difficili
con l'irlanda, territorio nominalmente sotto l'inghilterra ma sempre sull'orlo della
ribllione, per ragioni religiose in primis) e un membro del clero anglicano,
arcivescovo di canterbury, Laud (importante per la politica religiosa, cercherà di
imporre l'anglicaneismo in scozia, senaz raggiungere però i risulati sperati).
Si tenta l'omologazion religiosa, tramiet per raggiungere l'omologazione politica
(binomio religione-stato e quindi fedeltà all'anglicaneismo-fedeltà al re). Non reisce,
a fine decennio scoppian odelle rviolte, in scozia 38 e in rilanda, quella più grave ,
41. per reprimere la rivolta in irlanda serve un esercito (che cpsta9 e dovrà quindi
richiaamre il aprlamento. Le difficoltà finanziarie della corona sono dovute alla
politica estera, sia per l'intervento nella guerra dei 30 anni, sia nella difficoltà realtiva
a governare senza l'asuilio delle tasse. Impore tasse senza consenso del parlamnto e
imporne una odiata da tutti è un errore: si estende la ship money, sulel costruzioni
navali, rivolta adesso a tutti i porti inglesi. Una tassa impsota a una apese che basava
la sau economai innanzitutto sui traffici non era per niente gradita. Il parlamento
viene riconvocato e chiamato poi il lungo parlamento (durerà in carica tr 1640 al
1653, superando anche gli anni della rivoluzioe). Appena convocato presenta un'altra
rande rimostr4anza, riprpnendo un braccio d iferro tra sovran oe palramnto.
La rivluzione si colloca tra 42-49. Carlo I a qeussto punto tuilizza la froa, di fronte
alle proteste parlametnere se ne va da londra per organizzare esercito nele lcontee
dove sa diavere il sotegno dell'aristocrazia,m olt olegata all deletà e al giuramento di
fedeltà al re. Inziia la guerra, cavalieri contro round heads, scontro tra i sostenitori
delre (nobili di alto lignaggio e alte sfere del clero anglicano, simbiosi stato-chiesa) e
i sostenitori del parlamento (il popolo, che a differenza dei nobili non seguivano la
moda dei capelli lunghi e voluminosi e invece portano i capelli corti – qindi round
heads). All'inizio prevale l'esercito regio, prchè più addestrato. La situazione si ribalta
nel giro di un paio d'anni, soprattuto quando l'esercit oparlamenteare viene gudiato da
un rappresnetante della gentry, nobile di campagna, puritano, Oliver Cromwell, che
unisce in sè capacità poltiica e doti militari, a cui si aggiunge la svera formaizone
calvinsita. Grazie a Cromwell l'esercito parlamentare viene organizzato in maneria
diversa, viene creato il new model army. La novità sta nel fatto che Cromwell si
rende cont oche è encaessario un esericot di persone motivate ideoligcamnte (e che
sappia per cosa combatte) e poi sia disciplinata e regolarmente pagata. L'esercito
realista, anche se era condotto da nobili, veedeva in sè anche mercenari. Cromwell
pensa che, oltre al denaro, sia anche necessaria la convinzione poltiica, affinchè
l'esericto fosse motiavto. Grazie a quetso ottiene vittorie, tra cui la battaglia di
Naseby (45). Carlo I si rifugia in Scozia, ma gli scozzesi lo venderann oagl iinglesi.
Gli anni della rivoluzione sono importanti prhcè creano ambiente giusto aafinchè
all'interno della società ingelse si sviluppino dibattiti sulla poltiica e le libertà. Anche
s enon ha risultati immediati avrà risvolti in futuro sui dibattiti per le libertà, l'diea del
suffragio. Vengono discussi all'interno delle'sercito, il new model army è compsota da
soldati di diverse estrazion ie culture.
Un importante dibattito nell'esercito avviene in un incontro di militari che avvieen a
putnery /1647), allìinterno dei quali ermerogno posizioni radicali, espressi dai gruppi
livellers (operai che vivevano scavando canali e fossi, livellando terreni; nome dato
anche per le idee ch erigaurdano gisutizia sociale, sovranità popolare e demcorazia
politica di repubblicanesimo) e diggers (esponenti di un ceto popolare, operai).
Arrivano a proporre la comunione dei beni e il suffragio unviersale.
Sembrano possibili tutte le soluzione: non c'è più il potere autoritario. Quasi nessuno
però a livello parlamentae vrebbe voluto l'aboizione della monrchai, si arebbe di certo
preferita una monarchia cosituzionale, limitata nei poteri, proposta a carlo I in diversi
modi, rifiutata perchè crede alla natura divina del potere del re. Carlo I insiste,
cerchrà di allearsi con gli scozzesi, viene sconfitto e riconseganto agli inglesi. Al che
il aprlameno istituisce un processo a cui segeue condanna a morte, reo di aver
congiurato contro il popolo. La condanna viene esguita nel gennaio 49, per
decapitaizone. Viene soppressa acmera di lrod, parlamento dimezzato e viene
proclamta la repubblica, il Commowealth.
La situazion è molto turbinosa, sia a livello ideale politico che a livello religioso,
situazione difficile da gestire per il aprlamento. In questo caos istituzionale e sociale
c'è bisogno di un uomo forte, identificato in Oliver Cromwell (titolo di lord
protettore). Inizia la dittatura di Cromwell nel 1653, il quale taglierà gli estremi,
eliminando politiacmente destra e sinistra, e instaura poltiica moerata in cu iri
cisconono anche color oche avevano sotenuto il apritito regio (nobiltà, middle class,
gentry, ricchi) (bisogna sostenere la baracc cit).
Viene limitato il parlamneto, si reprimono ir adicali e la rivolta irlandese (quasi metà
popoalzione verrà uccisa, deportata o costretta a emigrare – da qui l'odio 'e il
dissenso che contraddistinguerà il rapport ofra irlada e inghilterra).
Protietterà i malumori interni all'esterno, sviluppa una politica espansionsitica
aggressiva per ottennere l'egemonia sul mare, politica navale di esponasione che fa
contenti i ceti mercantili interessati alle costruzioni navali e ai traffici per affermare
l'egemonia inglese sul mare. Questa politica porterà all'atto di navigaizione concui
l'inghilterra definisce la propria suprmazia sul mare (principio del mare clausum a cui
si oppongono i sostenitori del mare apertum, teorici del dirito olandese). Porterà alla
prima (52-54) delle guerre anglo-olandesi per la supremazione sul mare; sosterrà la
lotta con la spagna nelle oclonie dei caraibi per la onquista di importanti sbocchi e
approdi. Durante il su ogoverno conquista inglese della Jamaica.
Alla morte di Cromwell 1658 mancando l'uomo forte comicniao le dififcoltà: come
un sovrano trasmette il potere al figlio, Richard Cromwell, che non ha la stessa stoffa
del apdre, resistendo per soli due anni – è necessaria la stablità e i lritorno al passato.
Nel 1660 il parlamento, sapventto dai disordini sociali e dalal radicalizzazione del
confrotno poltiico, richiama gli stuart, nerl regno arriveà Carlo II stuart (età della
restaturazione, 60-88 terminata da un'altra rivoluzione, la floroiosa rivoluzione molt
omeno cruenta ma non meno importante).

Manca lezione

22 NOVEMBRE 2021
islam e imperi musulmani nell'età moderna
.. mancano primi min
presenza dellìislam minata dalla frattura fra sciiti e sunniti, motivo di contrasti
all'intreno della comunità, presenti tuttora.
L'impero persiano – dinastia oiù impotante safavida. Si sviluppa nella xona che
corrisponde all'odierno iran e si espande nella zona, culla della civiltà, della
mesopotamia, centri in cui si erano svilupapte le prime civiltà stpriche (sumeri,
assirobabilonesi ecc). Il sovrano è lo scià. Unificazione del regno con l oscià Ismail,
che conquista un proprio spazio contendendolo a iturchi (zona della mesopotamia
zona di frizione tra i de imperi). L'impero persiano conosce il mpmentp di culmine
con Abbas il grande, tra 500 e 600, protagonsita di una serie di lotte vittoriose contro
i turchi, conqusitando Baghdad, e guerre contro l'impero Moghul in India.
L'impero persiano si mette tra quello turco e quello moghul coemcuscinetto,
tenantando di controllare la parte di questa via strategica che collega l'estremo oriente
al mediterraneo.
Raggiunge grande maturità dal punto di vista culturale e artistico, oltre che politico.
Abbas si ispira seguendo le linee dei sovrani assoluti occidentali, cercando di
organizzare l'imepero secondo al centralizzazione del potere, in mano al sovrnao.
Isfahan diventa grande capitale, stupenda dal punto di vista artistico. L osgaurdo
allocidente si vede perchè intraprende raporti con gli stati monarchici europei. Stringe
alleanze strategiche con la corona inglese per sottrarre ai portoghesi i commerci
nell'oceano indiano, aprendo le porte all'influenza di altre potenze (arriveranno
inglesi e francesi). Il rpaporto con l'europa è anche dato dall'interesse europeo per le
realtà orientali (a versailles quadro con ricevimento dell'ambasicata persiana di luigi
XIV).
Dalla seconda metà del 600 decadenza dell'imper oeprsiano che deve guardarsi da un
ritorno dei turchi e subisce attacchi da popolazioni vicine, come tribù afghane. Il
potere centrale dello stato e dello scià viene mianto dal fatto che le nazioni europee si
intromettono nelle faccend persiane, interessati al controllo dei traffici. Protagoniste
sono le nazioni che dalla seocnda metà del 600 prendono il psoto degli
ispanoportoghesi e subentrano ne lcontrollo dei commerci in oriente (ingelsi,
olandesi, francesi).
Mercantilismo in francia sinonimo colbertismo (ministro delle finanze).

Impero ottomano: nel 500 imper oturco in collisione con l'europa già da tempo,
avendo cosnquistato mediooriente africa settentrionale e anche parte dei balcani.
Puntp fi svolta conquista di constantinopoli (1453). espansione dei turchi nri balcani
con direzione nord e poi nel mediterraneo continua: nei balcani continau nei prim
idecenni 500, tocca la massima espansione quando i tuchi arrivano in ungheria e
austria, occupano budapest, determinano la fine del regno di aghellone (provocano le
mrote dell'ultimo re). Cercano di espandersi nel mediterraneo, dalle coste africane
muovono i pirati arabi (dai principati arabi dell'africa settentrionale, tunisi, algeri) –
contro cu isi muove Carlo V, due spedizioni contro i pirati (algeri: 1541, tunisi: 1535
– successo o insuccesso? 1535 a tunisi è un successo, 1541 è una catastrofe, la flotta
viene semidistrutta da uan tempesta, l'esercito è disperso ecc).
Gli ottomani si espandono nel mediterranoe, le'spanesione procede occuoando idsole
del med orientael: prima isole egeo (rodi sede dell'ordine de icavalieri di san giovanni
di gerusalemme/ di malta, verranno scacciati a malta), cipro (1570, cacciando i
veneziani) poi conquisteranno nel 600 creta.
Allargano la loro sfera di ingluenza in medio oriente: Selim I, imperatore condottiero,
conquista armenia, siria egito (principati arabi nella sfera di influenza turca, ma si
cgovernanvano autonomamente) – selim impien potere ottomano. I lgrande fondatore
dell'impero turco ad un punt odi vista burocatrico è Solimano II il magnifico (1520-
66 regno).massiam esapnsione dell'impero, organizza lo stato absandosi su strutture
forti, tra cui l'esercito, che diventa a metà 500 l'esercito più potente del mondo, per
organizzazto, teconolgicmanete avanzato, organizzaizone moderna soprattutto per l'us
odell'artigilieria (già sperimentata nelal conqusiat d icostantopoli, abbattuto le mura
con enormi cannoni), creazione di corpi scelti di soldati (tra cui i giannizzeri, come i
pretoriani nell'impero romano: addestrati in scuole speciali, decine di migliaia,
reclutati anche giovani cristiani presi coem schiavi e poi educati nelle accademie di
guerra). L'organizzazione moderna consente di ottenre vittore nel 500 e a seguire.
Solimano opera unariforma legislativa che comporta anche l'organizzazione degli
organi di governo centalizzati. Il sultano ha un consiglio reale, diwan, il divano, dove
emerge la figura del "primo minsitro", chaiamto gran visir, che sovrintende il
consiglio. Esiste cancelleria reale, come negli stati europei, definita dall'occidente "la
sublime porta", organo in cui si manifesta la volontà del sovrano. Istanbul, vecchia
constaniplo, è grande capitali, arrichita d edifici di rappresentaza e religiosi,
palazzodi residenza del sultano è topkapi, sede oggi di un importante museo. È
complesso di edifici sterminato in cui ogni sovrano aggiunge una parte ulteriorie. Vi
vivono il sultano, una corte sfarzosa e l'harem (sezione delel concubine del sultano).
Il governo in perfieria è roganizzato in proince/governatorati, retto da rappresentati
(bey) e altri funzionari (pascià). L'economia dell'imper oturco si basa sull'agricoltura,
i contadini son oeleemnto importante, ma vi sono anche manfiatture improtanti e, fin
oa metà 500, è il mediooriente che sprota tecnologie i noccidente e non viceversa ( la
superirità occidentale incomincia tardi.
Commercio e manifatture sono in mano allo stato, costruiti appositamente per
produrre prodotti d ilusso e di alta tecnologia. La battaglia d ilepanto nel 71 è battuta
d'arresto peril espansionism oturco, che continuerà però nei 600 (momento di stasi e
poi lento declino del potere, favorito dall'anarchia feudale – disobbedienza dei
governatori provinciali che no nrispettano el linee del centro – e militare – giannizzeri
come manus di chi vuole impossessarsi del potere + ci sono faide nella dinastia del
sovrano, si impone a poc oa poco divrso principio di succesione: prima viegva
successione per merito, se il sultano aveva diversi figli si cerca il migliore, ma può
passare anche ai fratelli del sultan ostesso, che arrivano ad eliminarsi a vicenda).

Altro imper oche si sviluppa tra 500 e 600 è l'impero moghul, in india. Quando
subentrano i nuovi conqusitatori l'india è già paese in cui esistono stati organizzati.
Già ne ltardo medieovo esistono stati organizzati: a nord sultanato turco musulamo di
delhi, che comprende india del nord e vers ofine 300 subsice incursioni dei popoli del
nord, tribù mongole (espansione tra 13esimo e 14 secol, grazie a condottieri, gengis
khan e successori, che hanno portato ad unificazione delle tribù mongole, prima
sempre in lotta tra di loro – debolezza principale). I mongoli escono dal loro territoiro
(nord cina) e tra 13 e 14 sec s iesapnadono a sud (cina) e ovest (arrivano fino alle
steppe russe), sottomettendo gli organismi politici che trovano al loro passaggio e,
per quanto riguarda la russia, arrivano ad instaurre un sistema di principait iche al
terrà sotto scacco fino a l500 inoltrato (i prim izar russi, Ivan III e IV combatteranno
aspramente contro i princiapti di roigne mongola che ancora sottoponeva la russia a
vassallaggio, chiedendo tributi).
1398 incursione mongola in india, a cuisegue un sultanato di oltre un secolo. In india
meridionale regno indù, nella regione centromeridioanle di deccan. La situazione
poltiica è accomapgnata da crescita demografica: nel periodo di questi imperi l'asia è
contraddistinta da grande svilupp odemografico, continente più popolsoos del mondo.
In india crescita demografica da 100 milioni (500) a 160 (700). l'inizio del 500 è
caratterizzat odalla'rrivo nell'oceano indiano dei portoghesi, vasco de gama a fine 400
doppia l'africa arrivando nell'oceano indian oe riesce a cosittuire una prima base
portoghese.
A inizio 500 avvien fine del sultanato di slehi per intervento di un principe afghan odi
roigne Mongola, Babur, che guida incursione afghano-mongola da lnord nel 1526,
con tale fora da abbattere il sultanto di delhi. Con babru inziia l'ingluenza moghul
sull'india. Il consolidamente dell'imper omoghul avviene con un altro sovrano, dal
lungo regno, Akbar (contemporaneo agli altri due imperatori). Riesce ad arrivare al
consolidamento del potere capendo che bisogna riparare una debolezza che minava
alla base il potere moghul: essendo dei conquistatori erano una minoranza. Intaprende
poltiica di integrazione tra noibltà indù emoghul, es. Favorendo matrimoni misti,
nonsotnte le rivolte (religioni preesistenti allìislam come l'induismo, forti sette come i
sikh – c'era disagio a da ccetterare la confessioen musulmana). Favorisce tolleranza
religiosa, creande una sorta di monoteismo religioso fonendo elementi dell'induismo
con elementi dell'islam, sostenendo a ltempo stesso una divinizzazione del sovrano.
La politica di akbar non cambia le strutture fondamentali indiani preesistenti, oem
l'agricoltura basata sui latifondi e la struttura sociale divisa in caste (divisioni sociali
rigidi, chi ansce all'interno di una casta ci rimane pe rutta la vita, divisioni che
determinano anche forti squilibri sociali di trattamento e diritti). Akbar cerca di
integrare l'elemento indù con quello moghul senza variare i lsitema delle caste, quind
iamtnendo la struttura rigida della società indiaan. Preemangono elementi di
debolezza: I muslumano sono minroanza, agricoltura arretrata. Ma consoce sviluppo
manifatturiero, soprattuto produzione d itessti derivanti dal cotone (mussole indiane e
cotonine, apprezzate in occidente – fino a l7/800, finoa che gli europei copieranno i
tessuti producendoli i neuropa). Nel 600 l'impero moghul si espande anche a sud,
apogeo con aurangseb (1658-1707). la politica militare, coem avviene instati europe
idel periood, causa grandi spese e tensioni a livello sociale, che si aggiungono alle
questioni religiose, dimostrando che l'opera di integrazione non avviene fino in
fondo, continuanod a minare la stabilità dell'impero:dai pirmi decenni del 700
periodo d ideclino. Ci sono incursioni persiane a nord, accheggi odi delhi 1636 +
penetrazione europea – inglese: compagnie delle inde. Gli inglesi si stabiliranno a
bonbday, madras e calcutta; i francesi a pondicherry.

Cina dei Ming. Asia continente molto abitato, la cina vede crescita demografica tra
400 e 600, la popolazione raddoppia – fattori favorevoli: presenza diffusissima del
riso (facile coltivazione grazie a un enorme bacino idrografico, ne derivano canali)
che a differenza degli altri cereali comuni ha una resa alta. Questo processo crea il
"paradosso cinese": l'abbondanza di risorse alimentari favorisce fin troppo l'aumento
demografioc, a un certo punto l'aumento demografico mangia tutti i privilegi
dedll'abbonandza almentari. Fin da quest'epoca è molt odiffuso l'infanticidio.
Nonostante tutto, la facilità di aver erirose aliemntari permette che la popolazione
aumenti, pur con questi rischi. È presente lacoltvivazione di cotone, tè – improtanti
per mercati esterni. Sviluppo dell'artigianato e della manifattura, sono abili nella
lavorazione de lferro e nella produzione d iceramche (porcellane – riceratissime
sorpattuto dagl iolandesi, che coperianno e imiterranno, sivluppando manifatture
appsota per copiare porcellane cinese, ma in maniera rozza, non all'altezza –
comunque ora alto artigianato di imitazione). Importanit sono le sete. Tecnologie che
arrivano in occidente dopo, come la stampa, la carta, la polvere da sparo (rivoluzione
militare – aumenta il potere distruttivo delle armi).
Fino al 300 dominazione dell'impero mongolo. La dominaizone mongola non
favorisce coesione sociale, esludendo la minoranza cinese – politica di conquista e
non di integrazione – non favorisce la stabilità el potere mongolo che viene abbattutto
quando inziia rivolta generale hce parte dall campagne, allenaza tra grand iproprietri
terrieri cinesi e contadini. Serie d irivole contro i mongoli capeggiate da Hong-wu
(Zhu Yuangzhang) che porterà alla nascità della dinastia Ming (luminosa). Sconfitta
della dominazione mongoal e unificazione della cina a fine 300.
gli imperatori ming mantengono le terre ai altifondisiti ,am con un governo della
burocrazia .periodo di benessere e sviluppo dell'agricoltura con irrigazion ie
bonifiche. Viene elabrtato strument oepr perequazione fiscale, i lcatasto, registro dei
beni immobili – edifici e terreni (per tassare in modo più equo).
Si diffonde il confucianesimo, dottrina nata in cina secoli prima ,ora considerato
punto fondamentale della dottrina imperiale (predica sottomissione e obbedineza
all'autorità).
Con i successori (Yongle) spostamento della capitale da Nanchino a Pechino, anche
per controllare maggiormente i confini settentrionali, da sempre sotto pressioene e in
continuo pericoli.
Il 400 è secol odelel grandi esploraizoni, i cinesi inviano speidizioni nei paesi vicino
(esplorare e comemrciarei), in india, vietnam, malesia, persia.
Tardo 400 periodo di difficoltà: auemtnno incurisioni dei pirati giapponesi, ritorna la
minaccia delle tribù mongole del nord con il conseguente consolidamento dell'opera
difensiva della grande muraglia. Fine dell'espansione e inizio di uan fase difensiva.
A inizio 500 avviene l'incotnr oco ngl ieuropei: arrivnao i portoghesi, tra 1514-7, e si
stabilsicon oa Macao. Incursioni della popolazione provenite dalla penisola della
manciuria (ora corea), i manciù.
Tent delle riforme nel seoncod 500 ma no navviene molto.
Punta di idmanetendella penetraizone degli europei in cina sono i gesuiti. A partire
dal pirmo 600 l'impero viene mianto dalle lotte tra fazioni e partiti di corte. La corte
imperiale è luogo eslcusivo, l'imperatore è disatccato al resto della popolazione ,vive
a pechino ma nella sua reggia (città proitia), ambiente imeprmebaile. Porta a
sperazione tra sovrano e sudditi + aumentano lotte tra funzionari di corte ed eunuchi
(controllano serviai del palazzo, harem ecc; molto speso avevano educazione
raffinata e potevano raggiugnwre posizioni di potere notevole). Alel lotte di fazizone
si aggiungon orivolte contadine, la cui situazione è pegiorata, non hanno mai vissuto
bene sotto alcuna domianzione. Di questa instaiblità approfittano i manciù, facendo
incrusioni, conquidtando pechino ne l1634. Depongono l'ultimo imperatore ming e
iniziano la dinastina Qing (pura), destinata a regnare fino al 1911. i mancù
consoldiano il propri opotere sconfiggendo i mongoli del nrod, attuan opoltiica
diversa dai mongoli (capci di asismialre gl ielemetni cinesi), stato fondato su unceto
di burocrati colt ie pereparati (cosiddetti madarini), che sivlupperanno una propria
cultura e lingua (cinese mandarino). I manciù attuan oalleanza con i latifondisti, i
ngrado di creare blocco economico-sociael a sotegno della dianstia. Si ha masisma
epsansione dell'impero tra sei e settecneto con conqusite di turkestan e tibet (diviso
tra cina e india).
Segeu chiusura progressiva, splendido isolamento cinese che chiude anche agli
occidentali (rimangono solo i portoghesi). Gl ieuropei continuan oa pnestrare
nell'estremo oriente: gli olandesi prendono psoti dei protghesi coem meditaro i
commerciali con l'europa, aggiungendosi poi inglesi e francesi.

23 NOVEMBRE 2021
il Giappone "feudale", non si aprla del giappone del medioevo (le scansioni temporali
per l'europa non vanno bene per l'oriente). Riguarda età successiva al nostro
medioevo, quello che in europa identifihciamo già come età moderna – squilibrio a
livello di cronologia, diverse tra europa e oriente. Inizia dal tardo medioevo, dal
13/14 al 15 sec. La situazoone del Giappone era una situa in cui il potereera diviso
stra l'imperatore, dotato di poteri di prestigio (figura considerata com un semidio, ma
senza grandi poteri politici/militari) e lo shogun, condottiero dotato di potrei politico-
militari, come un valido europeo, assommando in sè funzioni politico-militiare,
riconsociuto come capo della armata imperiale. La funzione dello shogun rimane
isolata all'interno id una grande famiglia giapponese, che inaugura una dinastia d
ishogun, i cui personaggi succedevano l'uno all'altro come per via ereditaria. Dalla
metà del 300 fino a oltre metà 500 rimane in mano alla dinasta Ashikaga, che sceglie
come capitale Kyoto.
La società giapponese è ortemente gerarchia ,società agraria (esiste ceto di mercanti e
artigiani nelel città ma fondamentalmente ha economia agraia basata su monocultura
del riso – favorisce aumento della popolazione: sviluppo demo da 17 milioni del 500
ai 30 milioni del 700). la piramide si resitringe a mano a mano che si sale verso il
vertice ,alla base troviamo i contadini, la forza lavoro utilizzata, sfruttati da un ceto
latifondista, daymio signori feudali, che a loro servizio hanno dei veri e propri
eserciti, composti dai samurai. Queste famiglie sono in continua lotta tra loro per la
supremazia, spesso ocmbattano anche per diventare shogun, per conquisatre il potere
– gli shogun controllano l'imperatore. Le lotte, oltre ai signori feudali, vedono
protaogniste anche le città e le grandi entità religiose, soprattutto di ordini buddhisti
(anche nell'alt omedioevo le grandi prorpeirtà religoose erano quelle dell'oridne
benedettino, frazie ai quali c'è grande svluppo agrario in europa). Le enetità religose
hannoa nahce influenza politica.
La situa comporta l osvilippodi un grande caos, lotta fra gruppi per il potere, fino ad
arrivare ad un'anrchia in uci il potere dell'imperatore è quasi nullo, lo shogun
protegge solo sè stesso ecc (anarchai feudale 1467-1573). a un certo punto uno dei
signori feudali, oda nobunaga, decide di tentare l'unificazione del giappone,
pacificando per uscire da quetsa situaizone di anarchia. Riesce fino ad un certo punto,
quando muore in battaglia. La sau opera viene proseguita d aun suo collabroatore,
hideyoshi (siamo a fine 500). opera riforma organizzativa e fiscale.
Arrivano i primi europei in giappone, negli ultimi decenni del 500, sempre elementi
iberici e religiosi (gesuiti) che vanno in missione e sotto false spoglie (di normali
cittadini giapponesi) iniziano la predicaizone, per cui inziiano a sorgere comuità
cristiane, destando preoccupazione ai piani altri. Si iniziano persecuzioni nei
confornti delle prime comunità crisitane locali a partire dal 1587. le persecuzioni
mirano a fare abiurare i primi cristiani converitit e portano all'uccisione di molti
missionari e dei primi cristiani giapponesi nel caso in cui non abiurano, vere e proprie
esecuzioni nei confronti di queste comunitòà. Ne deriva una decisa chisurua del
giappone nei confronti delle'sterno (penetrazioni come minacce), minaccia sentita
non tanto epr i valori della religione ma perchè il cirsitnaeismo vieen visto ocme
relgiione che h na filsoofia che rende debole la mentalità giapponese. Si tenta di
idfendere l'identità giapponese. Non vi è unità religiosa (shintoismo, confucianesimo
buddhismo ecc). C'è morale molto severa nelal cultura giapponese, che si riflette nel
codice mroale seguito dai samurai, che regola con critieri di onore e virtù al vita del
guerriero. Il cristianeismo viene ritenuto dottrina debole, i valori fondanti son ocarità,
umiltà, altruismo, virtù deboli che minano ciò che è la natura giapponese.
Solo gli olandesi riesocno a farsi accettare ma vengono risretti i ìn un enclave su
un'iosletta davanti a Nagasaki.
Hideyoshi muore combattendo contro i signori della guerra, c'è crisi di successione e
la vittoria arriva a un signore della guerra che si appropria del titolo di shogun,
destinato ad unificare il Giappone sotto un solo dominio e sotto la dinastia che
prenderà da lui il nome: è Tokugawa, inizia la dinastia shogunale del Togukawa,
destinata a governar eil Giappone dal 1603 al 1867. l'imperatore è soltanto una figura
sacrale.
Viene spostat al capitale da kyoto a Edo, ribattezzata Tokyo.
Avviene sottomissione dei daymio, il cui potere viene mantenuto, per costituire spina
dorsale del sistema feudale centralizzato (come in russia). Nonostante l siuta
cristallizata gerarchicamente il giappone consoce sviluppo agricolo (vengono
migliroate le condizioni dell'agricoltura), artigianale e commerciale, con fiorente ceto
di mercanti e uomini d'affari.
Con la fine della dinastia Tokugawa, dal 1867 inizia l'era Meiji, inizio della storia del
Giappone moderno, età di modernizzaizone e apertura a costumi e cultura
occidentale.

AKIRA KUROSAWA (il trono di sangue)

Capitolo 17: I nuovi equilibri europei tra Sei e Settecento


il 700 è secol odell'equilibrio: non ci sarà più in europa il dominio di una sola potenza
ma nell'eutopa del 700 si imporrà la politica dell'equilibrio (balance of power). I
poteri sono le singole nazioni che adesso diventano protagonsite della storia europea,
non è più una singola nazione ma diverse, alcune per la prima volta in gioco (naizoni
dell'europa orientale: regno di prussia e l'impero russo) insieme ad altri stati già
presenti. Fromeranno il cossiddetto "concerto europeo". La situazione europea viene
consdierata come uan sorta di realtà composita che non può essere mutata in modo
readicale senza il consenso di più interlocutori: se ci sono delle crisi vengono risolte
con la guerra ma anche con la diplomazia – creazione di un sistema permanente di
relaizoni internazionali per cui gli stati sono permanetemnte in contatto l'un ocon
l'atro. Le relazioni posson oessere interrotte con laguerra ma sono stabili. L'europa è
compsota da stati uguali a livello d iiritti (giusnaturalismo a livello di drittio
internaizonale, lo stato è come un idnviduo e quindi ha diritti pernatura, è uguale
all'altro, le cu irelazioni sono regoalte).
La situa tra sei e settecnto muta molto, in maneira diversa a seocnda dei vari contesit.
In Austria, durante la guerra dei trent'anni, l 'imerpatore è Ferdinando II. Lo sviluppo
dell'austria segue alcune direttive: processo di recupero de iteerritori austriaci dove si
era diffuso il protestantesimo (calvinismo e luteranismo) con reperessione politico-
religiosa, grande ruol od icappuccini e gesuiti. Allo stesso tempo avvine la diffusione
delal cultura barocca e della controriforma (costruione di nuove chiese, anche detto
stile gesuitico). Vienna diventa città e capitale improtante, è ancora chiusa dentro le
sue mura (poco distante vi sono itruchi, am si aprirà tra breve). Questo proceso
dievangelizzazione e recupero delel minroanze calvinsite e luterane attravers
ol'assimilazione (c'era anche chi se ne andava per non convertirsi): i ceti che si
convertono fanno parte di una società asburgica multietnica plurilingue a cui gli
asburgo danno frote unità confessionale (fedeltà al cattolicesimo) e politico (fedeltà
alla dinastia). Si crea dalla fusione di tute quste compontni di ceti aristocratici, nobili,
lìaristrpcariza aburgica, di per sè multietnica, plurilingue e cosmopolita
(mitteleuropa). L'organismo che contribuirà a creare quets aristocrazia abrugica
composita è in primis lacorte asburgica, organismo multietnico cosmopolita. A
ferdianndo II succede f III (1637-57) che prota l'asutria alla fine della guerra dei t30
anni, cone le paci di vestfalia, con conseguenz enageative epr l'austria ,esclusione
dalla politica tedesca: vincono gli stati tedeschi che ottengono autonomia rispetto
adll'autorità imperiale (abrugo speravno di avere longa manus in germania). Si
occuperanno degl iafafri austriaci e dell'euroap orientale. Continau epr vienna grande
sviluppo cultruale (mecenatismo delle art ie in particolare la musica – a Vienna viene
introdotto il melodramma, gen musicale nato in italia, antentato dell'oepra lirica). Ci
sono deu principese italiane di casa italiana, Eleonora Gonzaga e Eleonora Gonazaga-
revers, moglie di Ferdinando II e ferdiandno III; che protano con loro la cultura. Gli
asburgo diventeranno grandi amanti della musica e dei musicisti: era tradizione che
princip ie principesse iparasseero la musica e suonasser oqualche struemnto.
Continua il cnflitto con i truchi, vienna subisce un attacco nle 83, ma lo stato
austriaco si consolida, c'è riogranizzaizone amminsitrativa e delle'sercito ,anche
grazie ai nobili asburgici non dell'impero, ad es intervento del generale italiano
Montecuccoli, che riorganizza le'sercito austriaco e l orende in grado di socngiffere i
turchi.
Successore è Lopoldo I, imepratore che vorrà gareggiare con Lugi iXIV. Contrusvuie
a far anscere la potenza asbugiaca: diventa una ptoenza, si fa la guerra ai turchi
(l'assedi od ivienna viene suerpato grazie alalcolaizone europeache rompe l'assedi oe
libera vienna). Il problma dell'autonomai ungherese causa rivolte, il regno di ungheria
è unarealtà critica: ha ruolo imprtoant la nobiltà ungherese, fortemetne identitaria e
sostiene autonomai nei confrtonti degli asburgo. Le tensioni continuano fino all'800,
finchè l'imepratore Francesco Giuseppe (marito di Sissi uwu) deciderà di dare non
solo piena autonomia all'Ungheria ma di elevarla all stessa stregua dell'austria, nel
1867 vviene la ceraazioen dell'impero austroungarico, che soddisferà gli ungheresi
ma avrà effetto negativo epr le altre naizonalità: in un età in cui ormai si è sviluppata
l'idea di nazione e i sentimenti anzionali/nazionalsiti, l'autonomia dat all'unheria
viene vista male dalle altre compentni naizonali parte dell'impero asburgico e
soprattuto dalla componetne italiana e balcanica (sloveni, croati) – la pria mscintilla
della prima guerra mondiale scoppia nei balcani, con l'attentato di Sarajevo.
Pace di carlowitz: turch ifuor idall'ungheria, finalmente recuperata. In queste guerere
contro i truchi emerge il ruol odel rpincip ieugenio di savoia (ramo francese dei
savoia, savoia-soissons). Leopoldo I vuole emulare Vienna su Parigi, sviluppa
politica artistica, ubransitica e arhcitettonica ne ltetntiv di iitare Luigi XIV. I mezzi
sono minor ima la poltiica viene continuata dai successori.
Finit ilp ericolo turco Vienna si apre, vengono abbattue le mrue 8già in parte dai
turchi), iniziza il grande svilupp ourbansitico vienneze, ci vann oad abitar ei nobili,
csotruiscono i lor opalazzi e vienna diventa vera capitale.
La debolezza dell'impero sta nelle'conomia graria arrestrata, absata spesso sul
servaggi odei contadini (condizione pesante, siamo vicini all'europa dell'est, in certe
zone come ungheria e cechia è ancora vigente il servaggio) e il problema della
succesisone, posto all'inziio del 700 e risolto dall'impertore Carlo Vi che emana la
Prammtica sanzione (1711), cambia la legge uccessoria dell'impero di origine
medeivale, in cui vigeva il principio salico (potevano succdere solo i figli maschi), la
cambia aprendo la successione anche alle donne. Grazie alla ps potrà salire a ltrono
30 anni dopo una donna, Maria teresa d'Asburgo (dovrà combattere un guerra per
ottenre i diritti di successione).
Altra potenza che si afferma per la prima volta è la Prussia. Fin dal medieovo il
ducato di prussia è stato i namno alla dinastia degli Hohenzollern. Il 600 si chiude
con l'ascesa di federico gugliemo, già elettore di brandeburgo, che passerà alla stroia
come il grande elettore, consolida il potere degli ho in area teesca: combatte nelal
guerra dei 30 anni, con il fronte protestante, ed esce vincitore, risucend oad vaere dei
vantaggi. La prussia è regno costituito da territori non legati tra di loro (discontinuità
territoriale) – costituirà l'inotà basata su alcune carattersitiche forti (amminsitrazione
accentrta da un putno di vista fianziari oe brurocratico + cosittuzione d iesercito
unitario ricavato da vari territori).
L'aristocazia cede i poteri poltici ma mnaitene prestigio e privilegi socio-economici.
La nobiltà fndiaria è anche caratterizzta dalle'sere casta guerriera, che fonda potere
anche sulla carriera militare, denominata ceto degli Junker. Domina sui contadini e si
traforma in casta nobiliare ineerita nella struttrua dell'assolutismo. Accanto a quets
ofatto viene incentvata la diffusione di un mdoello di stat autoritrio, basato su un
ideologia gerarchica, che esalta capacità di obbedire e rispetto dlwl'atorità (devozione
assoluta allo stato).
Attuano poltiica mercantilistica.
Il figlio di Federico Gugliemo, Fedeerico i, grazie alla parteciapzione alla guerra di
succesisone spagnola acuqisice titolo regio. Il figlio, Federico Guglielmo I, consolida
defintivmaet itratti dello stato prussiano, passando alla storia con il nome do re
sergente + centralismo militare, amminsitra lo stato come una caserma. Rende la
prussia stato efficiente e militarmente potente. La potenza militare sarà sfruttata dal
figlio federico II il grnde che governa dal 1740 a 86, grande persoanggio. È grande
intellettuale, uomo colto anche se il padre lo voleva solo forte nelle arti militari, ha
educazione completa con formazione umansitica e sarà un despota illumianto. È
anche musicista, grande virtuoso (flauto traverso).

MANCA LEZIONE 24 NOVEMBRE

29 NOVEMBRE 21
compendio tra capitolo nuovi equilibri europei e francia e Inghilterra (16 e 19 per la
vecchia edizione).

La Spagna dall'Illuminismo alla Restaurazione


nel 700 vede una svolta, cambio di dinastia che si rivelerà importante per il futuro
della sotria di Spagna nel 18esimo secolo. Sale al trono la dinastia dei Borbone di
Francia (tra Borbone e Asburgo c'era sempre stata contesa) – l'ultimo esponente degli
Austrias, Carlo II, muore (già da giovane malato e si sa che non avrà eredi). Accanto
a lui si accedne una lotta per influenzare la succesisone, due fazioni: una
filoborbonica e una filoasburgica. Ognuna delle due vorrebbe condizionare le scelte
del re per far scegliere come regnante un principe borbone o asutriaco. Carlo II
decide nel testamento di scegleire coem usccesore un principe francese, nipote di
Luigi 14. Muore nel 1700 e la successione sembra destinata a questo principe
francese, contestata però dalle altre nazioni europee – si crea coalizione che vede da
una parte unite Francia e Spagna e dall'altra Inghilterra, Olanda e Austria contro
l'ideache sul trono di Spagna succedano i Borbone. In un primo tempo alla coalizione
borbonica si aggiungono i Savoia, ma solo fino al 1703. Il principe scelto è Filippo
d'Angiò, che sale al trono con il nome di Filippo V. Inizia una guerra (guerra di
successione spagnola) che durerà fino al 1713 con strascico fino la 14. importante è
laprima pace quella di Utrecht, siglata nel 1713. Le conseguenze sono fallimentari
per quanto rigaurda la Spagna: Luigi 14 riesce a mettere al trono un suo parente, da
cui i nizia la dinastia Borbone in Spagna che durerà fino al 800, ma la spagna perde
su tutti i fronti, è soggetto molto debole e tutti ne approfittano. Le consguenze della
pace di Utrecht sono che la Spagna eprde tutti i idomin iitaliani (Milano, Napoli,
sicilai e sardegna), i paesi bassi sapgnoli che vanno agl iasburgo d'austria e due
improtanti basi nel mediterraneo, Gibilterra e l'isola di Minorca (in cui l'Inghilterra
insedia un suo porto, una base navale che determinerà il futuro dominio inglese del
mediteranneo). Il milanese, napoli e la sardegna passano agli asburgo d'austria, il
regno di Sicilia viene dato in compenso al duca di Savoia, Vittorio Amedeo II –
siccome la sicilia è territorio che comporta il titolo regio i Savoia lo assumono e
diventano re. Bilterra e Minorca vanno all'Inghilterra, che ottiene dalla Spagna un
privilegio improtante, il monopolio della tratta degli schiavi nelle colonie americane
spagnole. Vantaggi startegici nel emditerraneo + comemrciali nell'atlatnico, ottiene
anche alcune isole delel antille.
Filippo V viene mantenuto re di Spagna ma con la clausola che deve rinunciare a
diritto ereditario sulla corona fracnese (c'era il rischiodi una superpotenza a cavlallo
dei piereni), legherà le sue fortune con la spagna.
La spagna ne esce perdente ma anche con voglia di rivincita, soprtattuto negli annia
successivi alle paci (utrecht 13, e rastdaat 14). la rivincita è portata avanti da un
primo minsitro che guida il goven ospagnol oadeso, lil caridnale italiano ardeloni (?),
era stato protato alal core dalal seconda moglei di Filippo V, che si risposa con la
principessa italiana Elisabetta Farnese (famiglaidi duchi di Parma e Piacenza).
Convincono insieme filippo V a portare avanti quets poltiica di rivincita. Gli spagnoli
ivnadono la sicilia e la sardegna, per recuperare le basi nel mediterraneo, ma vengono
socnfitti da un'altra coalzione contro la spagna (situazione che torna allo status quo
precdente ma ai savoia viene totlta la sicilia, che passa agli asburgo, e ricompensati
con la sardegna – 1720, i savoia vengono conosciuti coem re di sardegna, titolo che
mantengono finchè non diventano re d'italia nel 1861; l'sepreienza sicula serve ai
ssavoia per prepararsi alal situai n sardegna, hannoseguito nei secoli il dominio
spagnolo, importante per i persoanggi che vittorio amedeo si porta a torino: il primo è
l'archietetto Filippo Juvarra, siciliano che opera a Torino e finirà la carriera come
architetto di corte in spagna; Francesco d'Aguirre, siciliano di origine spagnola,
aiuterà Vittorio Amedeo II per operare la riforma dell'università e ordinerà la sede
dell'università, il rettorato). pace dell'aia.

nel 1715 muore luigi XIV dopo un lungo regno, al momento della morte non c'è
erede, solo un pronipote troppo piccolo per regnare (ha visto morire figli e nipoti per
il vaiolo). Per otto anni, fino a che Luigi diventa maggiorenne, c'è un periodo di
reggenza dello zio di Luigi XV, Filippo d'Orleans.
Tra 15 e 23 con la reggenza abbiamo in Francia un ritorno dell'influenza della nobiltà
a corte, ben testimoniata dalal descrizione della corte di un cronista dell'epoca, duca
di saint simon, che lascai volumi di memorie in cui descrive la corte degli ultim ianni
di luigi 14 e anni dellareggenza. Il governo cerca di emttere ordien alal situa
finanziaria difficiel lasciata da Luigi 14, imoegnato nelle guerre di potenza,
contentativi di cercare nuove risorse attravresoa anche tentativi azzardati, testimonaiti
soprattuto da una vicenda che interessa il finanziere scoezzese John Law, che va alla
regegza, acqusita fama e viene chiaamto a fare minitro delle finanze. Propone
riodinamento del sistema fiannziario atravero creaizone di una banca che si fonda
sulel fortuen di una compagnia di comemrcio, la compagnia delle indie orientali.
Attraverso l'emissione di azioni della comapgnia riesce a mettere oriden alle finanze
ma a un certo punto le azion isi gonfiano (si c rea bolla speculativa), non
corrispondendo alle reali capcità di espansione della comapgnia. La bolla epslode
facendo fallire la compagnia e la banca e costringndo Law alal fuga. I ltenativo
dimsotra la fragilit del sistema finanziario frances euscito dall'età di luigi 14.
è un perodo in cui i nfrancia matura diabttito culturale importante, età in cu isi
preparano i germi dell'Illuminismo e pubblicano scritti Voltaire e Montesquieu
(lettere inglesi e lettere persiane, due scritti importanti – voltaire si rifugia in
inghiterra epr scappare dalla censura, montesquieu si prepara per le opere maggiore).
È età di fermento, dal puntod ivista sociale è tentativo delal nobiltà di cntrllar eil
governo. Il reggent epoi muore eprende il ptoere Lugi i>X>V, desinato a lungo regno,
fino al 74. all'inziio i lovrano intelleigente e sensibile e non ossessionato dal potere si
fa aiutare da un cosnigliere, già suo precettore, cardinale fleury, cje dirige la poltiica
fracnese per circa un 20ennio (26-43). la sua era una poltiica estera di equilibrio, non
più aggressiva e imperialsita come per luigi 14, tendendnte a rimarginar ele ferite che
lo spirito guerrafondaio di luigi 14 ha provocato alla francia. Interveien anche in alcni
eventi bellici – guerre di successione polacca e asutriaca cercandodi seguire la
poltiica di equilibrio e alleanze, senza gettare la francia da soal in imprese spericoalte.
La poltiica itnerna si absa sul pareggio di bilancio, tenendo in consdierazione le spese
della corte e riducendole, puntando su una politica di ifnrastrutturre (creazione di
infrastrutture ne lregno per favorire i traffici, csotruzione e manutenzione delel vie di
comunciazione) e espoansione della flotta (si accentua rivalità coloniale tra frncia e
inghilterra, più fore ancora nel resto del 700).

la poltiica di equilibrii impsta in questa età non comprota l'assenza di guerre. Si basa
us displomzia e cosndierare europa sistema di potenze ma non evita che ci siano
ocmunque delle guerre. Le guerre di successione sono tre: spagonola (1700-13),
polacca (33-38) e austriaca (40-48).
La guerra di successione polacca nasce perchè la polonia è regno elettivo e non
ereditario, il che signfiica che deve avere il cosnegno dei ceti, della dieta polacca,
spesso ifnluenzati dalle potenze straniere. È unregno debole, ha avuto grande
spleodnroe ne ltardo meidoevo e nel 500, per concorrenza di potenze vicine (russia a
est e svezia nel 700 e austrai e prussia).
Arriva un momento in cui ci sono due pretendi a ltrono. Il primo è enoile placco,
stanisalo lezcy, l'altro duca di sassoniaFederico Agusto; la francia sostiene stanislao
per motivi anche di parentela (luigi XV ha sposato una principessa polacca, maria
lzcy, figlia di stanislao), dall'altra coalizione austro-russa che appoggia federico
augusto. La spagna nel 700 sarà sempre legata alla francia, patto di famiglai
borbonico – la spagna è qui impegnata a fianco della francia per motiiv dinastici. Il
regno di sardegna c'entra per il fatto che adessp è capace di inserirsi nella politica
europea e internazionel, nella prima metà del 700 riusciràa inseriresi in queste guerre
per ottenere dei gaudagni territoriali. La guerra finsice con la vittoria del pretedente
di asutria e russia, agusitp di sassonia. A lecxysnki viene dato un territorio da
governare fuori dalla polonia, il ducato di lorena. Da qusto momento in poi la situa
polacca peggiore, sempre più mira delle brame europee, sarà soggetta a tre spartizioni
che la faranno sparire dalla cartina geografica.
Conseguenze: in questi aggisutamenti alla cartina europea (in cui ogni cambiamento
deve essere sosppesato) l'Austria pur avendo messo il suo pretendente sul trono
polacco deve cedere Napoli ai Borbone (la parentesi dell'austria a napoli dura dal 13
al 38); i savoia gaudganano novara e tortona, allargando i possediemnti in piemonte
tanto che il Piemonte sabaudo corrisponde alla regione odierna.
La guerra di successione austriaca viene scatenata dal fatto che l'imperatore Carlo VI
cambia la legge salica ed emana la pramamtica sanzione, garantendo al successione
alal figlia Maria teresa. Quando muore nel 1740 tutti insorgono perchè non si può far
governare una donna, in quanto contro lalegge. Scoppia una guerra fino al 48 e vede
due coalizioni: da una parte la coalzione borbonica francia-spagna + prussia contro
austria, inghilterra e regno di sardegna. La guerra vede uscie male l'asutria, ma maria
teresa conserva la corona, anche sedeve cogerare accantoa llafigura del marito,
Francesco Stefano di Lorena. La francia non ne ottiene neinte, la prussia di Federico
II invece ottiene visibilità e prestigio, giovane re che attacca l'austria e ottiene la
slesia, zona ricca dal punto di vista delle materie prime. Federico II attacca senza
dihiaraizoni di guerra, inaugurando modo di fare tipico delle strategie tedesche (blitz
krieg, guerra lampo, utilizzata dagli eserciti tedeschi nella I e II guerra mondiale).
Dalla guerra di successione l'asutria esce indebolita ma maria teresa comprende da
quets'occasione al necessità di riformare lo stto, inziia l'età delle riorme asburgiche,
che interessaranno regni di maria e francesco giuspee suo figlio.

Nel 1660 in inghilterra restaurazione Stuart. Gloriosa rivoluzione, vede giacomo II in


conflitto ocn il aprlamentoper le simaptie filocattoliche tenta di andare contro i
laprlamento, prmulga leggeìi procattolici, discirminati in inghilterra e senza diritti
civili. Contro questo tenativo tacciato di assolutismo c'è gloriosa rivoluzooen che
prota s destituzione degl istuart e sffermazione del modello costituzionale (Locke i
due trattati sul foverno civile). Salgono al trono maria stuart e il marito Guglielmo
d'Orange III (calvinista), fino al 1702. portano avnti politica antifrancese, nella guerra
spagnola contro la rancese. La poltiica antifrancese è guidata dai whigs, si è
concretizzato un tipo di cgoverno su alternanz adi due forze politiche, whigs
(espressione dei ceti affaristi commerciali dell'inghilterra che si espande
econommciamente) e tories (espressione della difesa della tradizione, della chiesa
anglicana e degli interessi dei proprietri fondairi, grandi lord), due modi diversi di
intendere polticia estera (whigs: espansionismo comemrciale che comporta anche la
guerra con i concorrenti; tories: politica che tende a privilegire interessi di poltiica
interna e stabiità, per mantenere la propria influenza). Un esponente del aprtito whig,
john Churchill duca di Malborough, antenato di Winston Churchill. Vi èsviluppo
sviile e scientifio, viene fonadta royal society ofazione scientifiac ta le più imprtoanti
di europa. Vengono psote le basi per la rivoluzione indutriale del secolo successivo.
Per evitare problemi di successione il parlamento promulga l'act of settlement che
eslcude gl ieventulai eredi cattolcii, assicurando al succesisone solo per i principi
direligoen protesstante. Ne l1702 sopragiunge l'ultima sturart, anna stuart sorella di
maria, che governa fino a l14, finsice la dinastia perchè non avrà eredie. I whgis
perdono amggioranz ain aprlamento ,subentra governo tory – si capsice come mai
l'inghilterra fa in modo di arrivare alla pace di utrecht (ha senso con le idee di
poltiica estera, si è più interessat ialla politica interna). Avvien atto di unione tra
infgiletrra e scozia, nasce il regno unito nel 1707.
finiti gli stuart il parlamento scelgie (con motivi di ereditarietà, una principessa staurt
aveva sposato principe tedesco giorgio I) la dinastia tedesca degli Hannover, dal 14 al
27 regno del primo sovrano Hannover, dinastia destinata a governare per un secolo
(fino all'elezione della regina vittoria nell800). L'hannover è princiapto elettorale
protestante, culturalmente sviluppato, con figure improanti dei scienza, vultura e
musica (Leibniz, Haendel). Durante il regno di giorgio I c'è affermaizone di
maggiroanza whig, con grande leader che guiferà i governi ingelsi fin oagli 40
(ventennio contraddistinto dal predominio whig, con poltica tendente all'egemonia
commerciale, mira all'affermazione dell'egemonia commericale non attarverso la
guerra ma i mezzi economici – tenta il compromesso tra i whigs e i tories, dove gli
interessi conservatori w progressisti si incontrino).
La russia dei romanov
nel 500 frande sviluppo dei principi di msoca (moscovia) che avevano ottenuto
grande prestigio e autoproclamati zar, intraprendendo politica di espansionee
eannessione di territori russi, lotta alle ocmponenti di origini mongole nel territorio,
lotta contro la polonia peresponadersi verso occidente + lotta per lso bocco al amre,
verso il mar nero e il baltico. La poltiica era stat portata avanti da zar coem Ivan III e
Ivan IV il terribile. Alla morte di Ian IV era successo il periodo dei torbidi, in cui la
poltiica degli zar era stata condizionata dalle lotte dei fazioni itnerne, congiure di
palazzo, rivolte ecc. L'età deotorbidi termina a inziio 600 xon l'ingresso al trono di
una nuova dinastia, i Romanov, destianti a governar ela russia fino alla rivoluzione
d'ottobre (1917, ultimo zar Nicola II). Inizia con michele I 13-45 e Alessio 45-76.
sottomettono gran parte dell'ucraina. A livello itnerno prtoan oavanti traforzamento
dianstico, controllo di nobiltà e chiesa (grnande influenza del patriarca sul governo e
la popolazione). Questa politica comprota il controllo sulla società e i contadini con
l'inasprimento del srvaggio. Alessio emana un codice che aggrava la condizione dei
contadini nel 49.rviolte popolari endemiche – al condizione delle masse contadine è
critica.
Crisi dinastica finchè non emerge il sovrano Pietro I il grande (primo sovranodella
russia moderna), 89-1725. arriva al trono dopo periodo di anrchie e congiure(rivolta
militare degli strelzi, come i pretoriani romani, guardia militare di corte, che
influenza la decisione dello zar). Ha uan formaizone aperta ali inlussi occidentali, fin
da ragazzo frequenta il quartiere tedesco. Ha grande interesse per le scienze ne lalto
dell'applicaizonepratica, molto interesasto anche alle tenciche militari, grande
interesse per la marina e il mare. Quando arriva al mìpotere è subito interessat
all'organizzaizone dell'esrecito, fa spedizioni contro i tratari di crimea, cerca sbocco
al amre. Comprende che la russian on deve chiudersi am aprirsi. Per modernizzare al
russia intraprende un grande viaggio in occidente, grande ambasceria (visita tra 97 e
98). vista inghilterra, olanda, austri, gertmania per imaprare, vede req aucli sono lìgli
stumenti che hanno peresso alle potenze di divetnare tali. Cerca di nascondere la sua
identità, anche se viene presto scoperto, ma la volontà di imparare è così frote che va
di sua mano a fare l'operario, va nei cantieri (visita l'arsenale di amsterdam). Lo porta
a reclutare un serie di tecnici in utte le attività, compresa l'arte militare, incluso un
gruppo di 800 persone per addestarre le truppe. Deve tornare in russai per altre ribolte
degli stelzi, nelreprimerla non si comprotacome sovrano occidentale, utilizzando la
violenza in modo teribile. Nelal gestione del potere degli zar ci sono ancora spiriti
"barbari" tipifi delel popolazioni orientali, con modi crudeli di applicare la gisutizia.
Arrivato in russai inziia l'età delel grandi riforma in ogni campo: abbigliamento,
moneta, calendario. Favorisce l'edcazione occidentale peri figlicadetti delle famiglie
aristocratiche. Non intacca tuttavia i ceti più umili, ancora moltolegati alle loro
tradizioni popolari. Una volta rafforzato stato ed esericto intraprende la guerra ontro i
lrande avversari oche imepdise lo sbocco al baltico, la svezia, stato più potente del
nord europa, che ha egemonia su quella zona. Inzizia grane guerra del nod con sveia
di carlo XII, dinasta Vasa inastauratasi ins vezia ne l1521, alla ricerca dello sbocco
sul baltico. Fondazione di uan nuova città sulel rive del batico san pietroburgo,
capitale nel 1712, trasferiemnto della corte da mosca. La guerra dura molto tempo ma
dopo molte vicende vince sulal svexia nel 1721, con pace di nystadt.
Prosegeu processo di occidentalizzaizone, riforme amminsitaice e fiscali aolizione
della duma dei nobili, sosituita con il senato; il potere del patriarca di mosca viene
ridimensioanto, gl iviene messo accanto una sorta di concilio chiaamto santo sinodo,
cheraduna gli esponenti più significativi del clero ortodosso; divide russia in province
e governatorati.
Alla fine del suo regno crea nobiltà di servizio attravreso atavola deo ranghi (1722):
ai gradi di esercito e marina corrispondono determinati livelli di burocrazia statale.
Arrivati all'ottavo livello si otteneva la nobiltà ereditaria. Signfiicava organizzare la
nobiltà e i ceti non nobili, assegnando a ciascuno un diverso livello di carriera, in
modo da organizzare i ceti dirigenti, tramite modello dettato dallo zar. In questo
modo ci si assicurava la fedeltà, nobiltà di servizio legata al sovrano e allo stato, visto
che le possibilità di carriera erano elgate al servizio.
Le riforme di Pietro vengono imposte spesso con violenza e hanno bisogno di
sedimentare. Il risultato immediato è l'ascesa della Russia a grande potenza
continentale, alla sua morte nel 1725 vengono gettate le basi della costituzione
dell'esercito russo e della flotta russa. Ci vorranno ancora 50 anni per la flotta russa,
ma nel settecento delle navi russe arrivano nel mediterraneo, a livorno.

MANCA LEZIONE 30 NOVEMBER

1 DICEMBRE 21

capitolo Italia del 700


le guerre di successione hanno conseguenze importanti per l'italia. L'italia apporterà
un suo contribuot originale lal'illuminismo europeo, non è totalemte esatto dire che
c'è illumiismo di improtazione, am si svilupap su basi locali, che prendono spunto da
fermenti intellettuali italieani che si avvale del contributo e confronto esterno. L'itlia
si "risveglia" nell'illuminsimo, cambiaementi di dinastie che comprota novità, e l'itlai
si apre all'europa, ma anche l'euroap si apre all'itlaia, scoprendo un'itali che ra riamsta
del fascin oantico del rinascimento, ma era ormai finito da due sec e aveva vissuto un
periodo di crisi, l'immagine dei viaggiatoridel 700 in itlaia (grand tourist, ersjoanggi
di varia estrazione, nobili che viaggiano per gusto della prorpia formaizone,
ainteellttuali, artisti e filosoi) è quelal delle arti più che delalscienza, mito
delrinasciment oche continua. Si tratta di un interscambio, ci sranno dei personaggi
dlla cultura italiana che ingluenzeranno anche il pensiero europeo, a livello di fama
eprestiigo delle loro opere.
Cmbaimetno di dinastie dopo le guerre di succesisone: gl iasburgo d'asutria si
instuarano a Milano e in Toscana (sai in consgeuenza della succ spagnole – lmbardia,
succ polacca – toscana, si estinguono anche i medici, la toscana nella procedura di
equilibrio delle potenze viene asseganta al marito di maria teresa d'asburgo, duca
francesco stefano di Lorena, la governa da distante spesso a Vienna dal 37 al 65); i
Brbone d ispagna si insediano nel Mezzogiorno e a Parma (la principessa di aprma e
piacenza elisabetta farenes eer adiventa regina di spagna, lasciando il ducato al figlio
Bobone).
Gli obiettivi perseguiti dalle nuove dinastie sono comuni alla monarchai illuminata,
overo razionalizzaizone amminsitazva e legislativa, con opere di codificazione (regno
di sardegna e tocasna), anche raizonalzizazone fiscsale con pereuqizone fiscale (si
cerca di equilirbare il carico delle tasse, secondo capacità contributiva, principio di
eguaglianza – nella società di antico regime la fiscslità era distibuita
disomogenamente, la massa della popoalzioen apgva, i ceti rpivlegiati sfuggivano).
Idea della Pubblica felciità 1749, abate modenese Muratori, esorta i princip ia
legiferare e governare non in nome del propri otornaconto, ma con l'obiettivo del
ebenssere de i sudditi (titol ocompelto dell'oepra: Della pubblica felciità oggetto dei
buoni principi – l'obiettivo del buon governo è la pubblica felciità): Muratori è
imprtoante epr i lcontributo che dà allo svecchiamento della'rte di governo ma anche
perchè autore di opere storiche coem uan raccolta di fonti (filologo storico) ovvero
Rerumitalicarum scripoteres, raccolta di opere storiche antiche sulla sotria d'Italia;
Antieìquitates italicae, racoclta di font ie documenit.
Uno stato che is mette sulal via delle riforme ne l700 e comei percorso autonomo è i
lregno di asrdegna (diventa regno nel 13, dopo al parteciapzione nelal coalizoone
vittoriosa all succesione spagnola). Insizia attività di riforme ma mentre negli altri
stati europei in cui si sivluppa l'illuminismo (Francia) le idee nascono dal basso, qui
si tratta di un rifromiso che cala dall'alto: in Piemonte non esiste società dinamica
come in ing e in francia, non esiste opinion pubblica (non esiste comunità d ieprosne
emdiamente colte che seguono il dibattito politco e quindi possono esprimere dei
giudizi nei confronti del governo – deve esistere libertà di infromazione e struttura di
infromazione: in Europa siam oa dun punto in cui esistono mezzi di informaizone
come le gazzette, le riviste delle accademie scientifiche es. Royal academy,
accademia delle scienze francese... in piemonte verrà isituziona accademia delle
scienze). Il riformismo in piemonte viene dall'alto perchè non esiste opinione
pubblica (scoietà democratica sono i mezzi di comunicazione), e soprattuto no nc'è
società avanzata, domina ancora un ceto nobile, con orientamnto aeistocraitco. I cieti
broghesi esistono ma sono ancora minoritri o tendono a entrare nella nobiltà una volta
cqusiito un certo prestigio economico. Ilr iformimo viene prtoato avanti putnando a
una buona amminsitraizone (riformismo illuminato da patre dei sovrnai che mirano
però tramite al raizonalizzaizone della società e dell'economia al rafforaziomento
dell'autorità regia).
Il riformismo dura nell'età del primo re di sardegna, vittorio amedeo II e figlio carlo
emanuele terso 8muore nel 73). opera nell'amminsitraizone anche del territorio, viene
portato a temrine il sistema di govenro del territori otramite ripartizione in provicne
amminsitate da uan fiura con grandi ptoeri dal punt odi vista eocnomicoe e
amminstravio, ovverol'intenddente. Il regno di sardegna è diviso in intendenze,
sorpattuto il piemonte, mentre la savoia e la valle d'asotra arriverannp più tarid aina
peina ammisntazione secono le intendeze. È un modello francese, isituzionalzizta da
luigi 14. non c'è però un cambaimetn osociopoltioc, rimane moanrchai centralizzaita.
C'è buona burocrazia, ilregno di sardegna si farà consocere soprattuto perl'integrità,
onestò e corretteza nella capcità ammintriva dei funzoanri. Le riforme procedeono
secnod quesi sturemnti: realizaaiozne del catasto 8cesniemtn odei ebni immobili,
prerequisto per perequzoone fiscale). L'intento del govenrno centrale è anche,
attarevrso i lcatasto ,della consocenza del territiro: il 700a lviello europe oè secolo in
cui l sotato sente necessità di conoscere i lterritorio in amneria approfondita,
soprattuto per motivaizon ifiscali (si cercano risorse da utilizzare e sfruttare).
Comprtoa un frande sfrozo conscoitivo, di msiruzione del territorio, in cui vengono
imegpatni funzionair che hanno i lcomptio di misuare il territior (agrimensori,
lviellatori, cartografi – secolo in cui nase la volotà di ocsnoere i ltrritori oe fissarlo
fotograficamente trmaite al cartografia, che si sviluppa come disciplina, secolo in cui
si scoprono anche scientificamente le montagne, come l'arco alpino, priam non
conserato). Si aggiungono le rifroem dell'siturione, come quella unviersitaria, perchè
c'è volontà di festir l'sitruzione superiroe perchè possa formare dei buoni funzioanri,
intenzioen di ilimtiare smere più il potere del clero ne lcampo dell'istruzione. C'è
riforma della iustizia accomapgnata da una legislazione, non a i livelli del codcie
penale leopoldino in toscana o giuseppino in austria, siamo ancora molto indietro, gli
sfroizi di vittrio amedeo si volgono epr unfiicare materia legsilativa che per il ducato
sabaudo è molto ampia, ci sono staut icomunali, diritto eccelsaistico ecc, si vuole far
euanraccolta di leggi che possa essere interpretata e veda la predominanza delal
elgislazione regia. Il erpcorso diriforme viene prottoava nti per la prima emtà del 700
mentr il regno di ssarfegna è occuapto nele lguerra (succesioen spagnola, polacca e
austriaca).
La volontà riformatrice esce anche dalla pensiola, arrivando in sardegna, che a partire
dalla fine della guerraa di succ asturiaca e fine anni 50 prenderà grande ritmo,
sorpattuto grazie alal ovlntà di un misntiro sabudo (vogino) che diventa repsonabile
delgi affari di sardegna. Il periodo di riforme voginaino dura dal 59 al 73, quando
bìvogino viene silurato e cacciato via 8cambiamnto diergime, da carlo II a vit
amedeo III). Leriforme in sardegna interessano l'aspetto economico, dell'sitruzione,
vengono rifodante unviersità sarde (cagliari e sassari) situandosi negli anni tra il 65 e
66 (per cagliari processo precedente).
Durante le guerre acqusita territori, facendo in modo che il domini osabsudo coincida
con il piemonte (caqusita monferrato, alessandria, lomellina, tortona e novara)
attestando i cofnini orientali del piemonte tra regno di sardegna e viceregno lombardo
sulla linea che c'è tuttora (coincide con il ticino).
Èernqanto rigaurda le repubbliche, le più grandi sono genova e nevenzia. Il 700 è
secolo di declino più o meno dorato, per genova è delcino determinato dal 600
(legatasi alla monarchai spagnola poi decaduta, che porta ocn sè nellas uarovina
anche genova), e perchè ha perduto ecgemnia eocnomcia che mantenva ne l500 e nel
600 ne lemdieterrano, ceduta a stranieri (mrcanti olandeis, franceis, ingelesi) e ha
dfifcoltà a manetneer dominio nel mare (oltre alal ligrua possdeva la crosica,
genovese dal medioevo, mantentua fcendo i conti ocn l'autonomismo corso,
moviemnto di autonomia che aveva sempre alimentto guerriglai e lotta contro i
genovesi). A un certo punto il movimento riesce ad arrivare a ottenre dei successi tali
che ie genovesi non reiscono a manterne la rosica, la cedono nel 67/8 alla Francia –
nel 69 nasce in Corsica nasce Napoleone, che per un cao nasce fracnese e non
genovese, legando i suoi destini alal fancia. A venezia la situaizone è simile, rispetto a
genova è riuscita a manterne un po' più di lsutro anche a livello di attaaioen cutlurre
(genova non ha lo stesso fascino per i viaggiatori) e vive una grande stagione
culturale, vita culturale intensa (Vivaldi, Goldoni e Tiepolo).
Lo stato della chiesa conosce un lento declino, ha perso il prestigio del 5/600, roma
ocme centro id poltiica europea a cui gaurdvaano le grandi potenze come potenza
mediatrice nelle paci contientali. È stato roganizato tra 5 600 come stato dimonarca
assoluto, ha caratteristiche di moanrhca assoluta con limit di stururta sociale che non
ha eguali (è stato egemonizzato dal clero, il governo è nelle mani della'lto clero –
governo di teocrazia ma in mano ai preti, non a perosnale laico). Altra limitaizone di
antura eocnomcai e sociale, vede la predomincazna dell'economiac agraria in mano
ial atifonidsit. La chiesa dopo il concilio ditrento ha rafforzato il lugo centrale dl
papa, ne ha sottolineato l'infallibilità. Nel 700 è sottoposta al tiro degli stati laici
europei – poltiica difensiva nei confronti degl istati, obbligata a protarla avanti perhcè
gli stati cercano di limitare il ptore della chiesa rispetto al potere laico, costretta a
stipualre una serie di concordati (trattati con is ingol istati) in cui deve difendere le
proprei posizioni. Ci saranno potnefici he nel coroso del 700 cercano di introdurre
dell riforme a imitazioned gl istti laici europei (catasto, bonifica delle paludi). Roma
rimane imprtoante dal punto di vista arsitsitoc, attareando artisti europei, i grand
trourist al scelgno come meta fìrivliegiata (c'è itinreario quasi ufficiale: città da
vedere Veneiza, firenze, roma e dalla seconda emtà 700 anche napoli e poi semrpe più
a sud, al sicialia arriva a fine 700, sorpattuto da quando arriva Goethe). L'imperotanza
della roma papalina 700eca è legata a interesse culturale, realizzaizone alcuni
isittuzioni museali imprtoantissime, attarattive di milioni di turisti ancora oggi, come
i musei capitolin ie imusei vaticani, aperti nel 700 dai papi, che mettono così a
disposzione le loro collezioni. È cocnetto imprtoante, signiifca apriere alla pubbica
visione collezioni prima private, muesei capitolini gestiti dal comune di roma,
vaticani porpri del papa.

Centri del riformismo italiano (contributo dei governi e froze della società, opinione
pubblica)
milano austriaca. L'austria otitne la lomabrdai a fine guerra succ spagnola, compresa
anche Mantova (non ci sono più i Gonzaga). Primi decenni del 700 austria non prota
vanti programma di riforme, imepganta nelel guere (succ polacca e austriaca9. Dal 49
sulla scia del fatto che amria teresa abrugo ha inziiato riforme in asutria, inziiano
rirfome anche ilìn lmbardai: riforme finanziarie che portano a gstione centralizzata
delle impsote (prima affidate a dei privati, i fermieri, che anticipavano le somme da
riscuotre al sovrnao e poi le riscuotevano per conto loro, sistema che favoriva gli
abusi, esattori disnoesti cheidevano più del necessrio epr ottenerne guadagno),
realizzaizone del catassto,riforma dell'istruzione con sitruzione delel scuol e paaltine
(universaìitarie, a pavia), viene incetivato il libero commercio (soprattuto dei cereali,
secondo le linee della fisiocrazia, politica economica degli illuminsiti, basata
sull'affermazione dell'mprtoanza dell'agricoltura, sottolineava l'imprtoanza di
garantire al libertà di comemrcio dei grani all'interno di un ostesso paese, prima oltre
ai dazi ai confini anche all'itnerno dell ostesso paese c'erano dazi tra regioni e città,
dovute a tradizioni e privilegi che conseguivano delle imposte).
Scoperta dell'economica poltiica: il 700 è anche secolo della scoperta dell'eocnomia
gestita dai governi, ci saranno scrittori intellettuali che si occupano nell ospecifico di
questi aspetti, per dare indicaioni su come dovrebeb muoversi poltiica econmica dei
governi. Nella lombardia austriaca non c'è solo il governo ma le idee di preuaione
elibero comemrico costituiscono un dibattito all'interno della oscietà (circoli limitait,
non c'è istruzione di massa) per cui qeuste idde inziiano ad essere discusse. Uno dei
cirocli più attivi inqeusat discussione è circolo che si autodefinirià accademia dei
pugni, il cui organo è la rivista Il caffè, pubblicata solo due nani (64-66) ma molto
improtante, vero laboratorio in cui si sono creati alcuni esponenti imprtanti
dell'illuminismo lombardo, i fratelli verri e cesare beccaria. Pierto verri rimarrà fedele
all'illuminismo, alessandro lo porta ad essere esponente del preromanticismo
italaiano. Pietro veri è fodnatore dell'accademia e scrive Meditaizoni sull'ecnonomia
poltiica, argmentoìi sul tma. Accademia dei pugni noem he si danno come nome
idbattaglia,, siccome venivano presi in giro in altri ambienti dai loro avversari. Opere
fondamentali oltre alle meditazioni è dei delitti e delle pene di beccaria (64 – stesso
anno del contratto sociale di russeau), caposaldo della filosifa del diritto e del diritto
penale, sostenendo idee rivluzioanrei ocme abolizione delal tortura e della pena di
morte, tortura usato moltin aitco regime, conssentita per raccogliere prove e
testioniane senza curarsi delal veridicità della confessioni estorte in tal modo. L'oepra
di Beccaria è monuemnto del pensiero giuridico del 700, desitinata a infleunzare
legislazione giuridca di vdeirsi stati europei. Avrà risonanza europea, invitato a parigi
dove manderà suoi amici a rappresntarlo. Diventa docente unviersitario, isneegna
all'università di apvia, può trasmetter eil uo pensiero. Verri diventerà funzioanri odel
governo austriaoc, importante per gli illuminsiti italian ie lombardi perchè
effettivamente andranno ad amminsitrare, a differenza degli illuministi francesi,
teorici che non reiscono a passare all'azione. Gli illumisnti italiani possono almeno
ttnare di aìportare a livello pratico le teorie svilupapte. Quand oentrano nella stanza
die bottoni inziano a vedere i limiti anche dell'assolutismo illuminato, sorpattuto
verri, che giovane è fervente elogiatore dell'assolutismo (vede nel re la psosibiltià di
fare rifrome e moderare i privlegi dei ceti intermedi, che si infrapponevano tra
sovrano e i sudditi, imoedendo che le riorme arrivassero a comipmento, quindi
nobiltòìà, borghesia ricca che facevano in modo di smussare le riforme), quando entra
in contatto ocn il potere forme recupera il vlore dei ceti intermedi, ora visti come
limite necessari oallo strapotere che rischiadi degenerare in dispotismo.
A quesro rinnovamento della lobmabrdia partecipa anche la letteratura, attraverso il
poeta parini, che scrive il poemeetto il giorno (anni del caffè e dell'accademia) in cui
in un'opera letteraria mette alal berlina la'ristocrazia, facendo critica sociale tramite il
gnere letterrio – lo si può consderare come psonente di una lett civile impegnata nella
trafromazione della società, metetva in ridicolo el mode artisocratiche, descrivendo le
fasi della vita del giovane aristocratico, che non ha niente da fare e si sveglia tardi.
Altro centro di rirome è Napoli, soprattut oalla'rvi odei borbone (34), dopo la
succesisone polacca nel 38 ma avevano cccaitio cìgl iasutriaci prima. Il regno di
napoli viene goveranto dauno dei figli di elisabett farnese, Carlo di Borbone.,che
overnerà per icrca un 30ennio, protaonsita di quetsa stagione d iriforme. NPOLI
NON è tabula rasa, già nel 5 600 vantva trad ulfruale importante, data dallo sviluppo
del ceto civile, rappre dei magistrati che operavano nell corti spangoli a napoli sede
dei tribunali spangoli. A napoli si era sviluppato questo ceto di esperti in campo
giuridoc, dottir in legeg, cpoi magistrati, che avevano svilupato ideologia che tendeva
a sottolienare autonomie di napoli ne icofnronti della ocrona spagnola, depositari
dell'identi à napoletana rispetto al dominio delal monrchai spagnola (partecipano alla
rivolta del 47). a napoli aveva operato il filosofo Vico, che scrive nel 25 La scienza
nuova, oepra che fonda lo storicismo, ossia insegna l'importazna delle scienze umane
nell'interprtaixone dlle epoche storiche, interpretate secondo i loro caratteri peculiari.
Non c'è peoca storica peggiore di un'altra, ognuna deve essere interpteata seondo le
cartteristiche, posizione contraria agli illuminiti che, considerando l osivluppo sdelal
società coem progreso continuo, indivuadno età più o meno luminose (coniano il
conceto di medioevo, età buia che separava l'antchità classica e il rinascimento). Per
vico ogni epoca ha una sua improtanza nell osviluppo della civiltà e ha delel
caratteristiche sue secondo cu ideve essere interpretata, altrimenti non sireisce ad
averne ccomprensione ocrretta.
A napoli si ivlupap poi la dottrina dell'anticurialismo, affermazione dei diritti dlloe
stato laico nei cofnronti dell dcheisa, esponetne principale è Pietro Giannone, che
scrive opere imprtoanti alla base dell'ideologia sviluppata nel 700 anche all'interno
delgi stati monarhcici europei del giurisdizionalismo, difesa dello stato7giurisdizione
laica nei confronti della chiesa, si sivluppa l'idea 800esa di cavour (libero stato in
libera cheisa, serpazione dei poteri). Giannone termina la sua vita in piemonte,
imprigioanto da lre di sardegna: per lesue idee gira per l''italia, si reca anche in austria
pensando che ilgovern osia più propenso a amppoggiare la suapolitica, in piemonte
viene perhcè vede poltiica simili (ma è per sìfini diversi9, viene imprigonato e muore.
Il riformismo bornocio si sivliipap con minsitro tanucci, ambiti dell'istruzione
unviersiataria, catasto e tenttivo di limitare i privlegi dei baroni 8grandi feudatari
meridonali). Napoli si contraddistingue per la scuoladi economia, vivcacità degli
studi economici testimonait dlle opere di Galiani (Della moneta, 51 – problema della
monteaizone molto senti oin tuti gl istti europei, contadssitni da una varitetà ampia di
monete, con conseguente problema dei cmabi che creava disrodine che danneggiava
le'conomia) e Genovesi (dovente di economai poltica a Napoli, Leizoni di commerico
67, in cui sositen lbiert di commercio), altra opera importante di Filangeri La scienza
della legislaizone 85).
età diriforme anche in siciale. La stagione si conlude quando calro III lascia i lregno
di napoli per assumere il regno di spagna, subentrando al fratello morto. Iun spagna
continau l'oepra di riforma che rigaurda però la situa spagnola. A metà anni 60, aprtit
ocalro iii, leriforme continuano con meno spinta, il risultato è che sono improanti epr
aver gettato dei semi, fronendo obiettivi idealimì, ma non riscono a traformare la
struttrua scoioeocnomica del meridione, di un'economia graria in cui la compoenetne
egemone è semrpe svolta dall'aristocrazia.
Altro centro imprtoante di riforme in Italia è la toscana. Divetna sbrugica dopo che
imedici si osno esitnti (37) il primo periodo con Fracesco stefano di lorena fino al 65,
subentra come granduca di toscana il figlio Pietro leopoldo fino al 90, periodo più
itneso di riforme. Le riforme vengono avviate in campo giudiziario (elabora codice
penale importante, recependo le istanze già epsoste da Beccaria), economico (libero
commercio dei grani), bonifiche nelal Maremma e viene sviluppata l'agrioltura,
grazie anche al ruolo dell'accademia dei gergofili, personaggi esperti interessati
all'agricoltura e al migliromanet edelletecnihce agricole. Riorma in campo culturle,
istruione universitaria, amaggiroe libertà di stampa. Riroma in camp orelgisio, pietro
l agisce in sintonia con un vescovo di ispriazioni gianseniste attivo nelalrifroma della
cheisa locale e in chaive più ampia. Nel 700 la dottrina giansensita si diffonde molto
nel clero, particoalre sensibilità religiosa che trova pazio a vari lievelli del clero ma
soprattuto arriverà al medioe e basso clero, con consegeunze dal putn od ivista
dell'approccio del parrocco all'interno delel comunità cristiane.
Nelal toscana di peitro leopoldo viene elaboato un rpogetto di costiuzione, no nandr
in porto perhcè nel 90 pl sarà chiamato sul trono imepriale a soostuire il fratello
giuseppe II, non c'ètemp operrealizzaizone pratica della costiuzione, di uci però
esisotno delel bozze, uno dei primi progetti di costiuzione, segno delle idee
illuminsite e rifromiste penetrate a fondo, anche se non ann dato risultati paratici.

MANCANO LEZIONI 6 E 7 DICEMBRE

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