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LORETTA FRATTALE

Universit "Tor Vergata"di Roma


La scrittura della crisi: "En torno al casticismo"
di Miguel de Unamuno
Circa un secolo fa - dal febbraio al giugno del 1895 - Unamuno pubbli-
cava, sulla rivista madrilea "La Espaa Moderna", cinque saggi che avrebbero
inaugurato la ricca messe di studi sul mal de Espaa - sulle sue origini e le sue
conseguenze - fioriti a ridosso della grande crisi finesecolare. Che la Spagna
fosse un paese arretrato, per cultura, istituzioni, e persino per parole, lo si an-
dava ripetendo da tempo, e non solo negli ambienti progressisti. Sul tema del-
la decadenza nazionale si era, anzi, sviluppata una vera e propria tradizione let-
teraria, i cui prodromi si fanno risalire - stando all'attenta rassegna di Dolores
Franco - alle prime melancolie cervantine; ai primi segni di "inquietudine",
owerosia, diventata poi "secolare", per le drammatiche vicende in cui si anda-
va prefigurando in Spagna il crollo dell'impero '. Di certo tale linea di pensie-
ro gi tutta dispiegata negli apocalittici scenari quevedeschi. Si articola pi
lucidamente attraverso le compassate disanime degli illuministi (Forner e
Capmany). Si alleggerisce dei toni pi gravi con i preromantici (Cadalso e
Larra) fino ad animarsi di speranze rigenerazioniste con i krausisti.
I saggi unamuniani le daranno, tuttavia, nuovo vigore. E ci tre anni pri-
ma che "il disastro" del '98 la riportasse agli "onori" della cronaca nel clima di
intensa mobilitazione ideologica provocato dall' ultima sconfitta. Nei sette
anni che intercorrono tra la pubblicazione di questi saggi e l'edizione del
1902
2
, che per la prima volta li raccoglie in volume con il titolo En torno alca-
1
"Los primeros barruntos de inevitable declive - annota la studiosa - aparecen en Cer-
vantes nacido un cuarto de siglo despus que Acua del que partimos en esta historia de
una "inquietud secular" (Dolores Franco, Espaa como preocupacin, presentacin de Azorn,
Madrid, Guadarrama, 1960, p. 21).
2
Questa prima edizione dei saggi, in un volume regolare, vede la luce a Barcellona nel
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.
280 . Loretta Franale
sticismo, tutta una complessa materia intellettuale torner a coagularsi intorno
al tema della decadenza spagnola. Idearium espaol (1897) di Angel Ganivet,
Hacia otra Espaa (1898) di Ramiro de Maeztu, El problema nacional (1899)
de Macas Picaeva, La moral de la derrota (1900) di Luis Morte, El alma ca-
stellana (1900) di Azorn, Psicologa del pueblo espaol(1902) di Rafael Altami-
ra, sono solo alcune delle pi importanti iniziative editoriali condotte in porto
da quel vivace laboratorio di analisi - il discusso gruppo del '98 - in cui si sa-
rebbe vista rappresentata la coscienza critica di tutta una generazione. Lo stes-
so Unamuno si compiace di elencarle nel prologo che accompagna la raccolta,
trovando in esse supporto e conferma a molte sue intuizioni. Come quella per
esempio - diventata poi con Spengler un leit-motiv della pi ampia riflessione
europea novecentesca sulla decadenza della stessa cultura occidentale - di pen-
sare il paese come un organismo vivente, o morente, secondo i punti di vista;
di sottoporlo ad anamnesi, come un corpo malato; un corpo dolorante e feri-
to, da curare - rigenerare - con opportuni interventi teapeutici. Anemia spiri-
tuale, paralisi intellettuale, abulia: questi i mali allora diagnosticati come ende-
mici della Spagna contemporanea
3
.
In quest'ultimo scorcio di secolo Unamuno particolarmente concentra-
to sui problemi nazionali, impegnato in un' accesa battaglia culturale di rinno-
vatore delle istituzioni e dei valori della vita spagnola. Le collaborazioni a "La
Espaa Moderna", "La Lectura", "La Vida Literaria", "Revista Nueva" (tanto
per citarne alcune), gli interventi apparsi sulla stampa basca ("El Porvenir Va-
scongado", "Revista de Vizcaya") e barcellonese ("La Publicidad", "Las Noti-
cias", "Diario Cataln", "Diario del Comercio"), oltre naturalmente a quelli
di taglio pi specificamente ideologico ospitati da riviste politicamente schie-
rate come "La Lucha de Clases", "La Justicia", "El Socialista", o l'anarchica
"Ciencia Social", riflettono adeguatamente, e in tutte le sue tipiche oscillazio-
ni, il processo di graduale fecalizzazione che l'approccio unamuniano al tema
della Spagna registra nel corso di questi anni.
L'intensa pratica giornalistica porta Unamuno a cercare una mediazione
1902, quale IV tomo della "Biblioteca Moderna de Ciencias Sociales" diretta da Santiago Va-
lenti i Camps.
3
Una sintesi esauriente dell'estesa e variegata nomenclatura "patologico-crepuscolare"
applicata alla crisi spagnola finesecolare offerta da Jos Luis Calvo Carilla, La cara oculta del
98. Msticos e intelectuales en la Espaa del fin de sigio (1895-1902), Madrid, Ctedra, 1998 (in
particolare v. il capitolo Los males de un siglo agonizante, pp. 81-113).
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tra intuizione speculativa e pensiero discorsivo; un raccordo tra le idee matura-
te studiando le opere dei mtres penser dell'Ottocento (da Hegel a Schopen-
hauer, da Kant a Darwin e Spencer) e l'indagine concreta dei problemi nazio-
nali. Gli studi condotti, tra il 1880 e il 1890, in ambito storico-positivistico
(Taine), progressivamente estesi alle scienze sociali, all'antropologia (Waitz),
alla psicologia (Wundt, Ribot), alla linguistica (Humboldt, Schleicher), alla
Volkerpsycologie gli fanno contemporaneamente intravedere la radicale e dura-
tura unit sottesa alle manifestazioni presenti e passate di ogni popolo; la pos-
sibilit che proprio l - sotto l'accidentata variet di questo nostro mondo di
lotta, e al di l degli egoismi e degli orgogli di casta - si dovessero andare a ri-
cercare le ragioni e il senso pi vero, pi umano, quindi pi universale e a un
tempo pi "patrio", di una degna appartenenza alla propria comunit cultura-
le.
In tale direzione si muove Unamuno in questa prima fase di ricerca.
Come filosofo si era cimentato, in privato, in una dottrinaria e astratta riela-
borazione dei fondamenti metafisici: il trattatello Filosofia lgica abbozzato nel
1886 e mai pi ultimato. Come linguista si era invece gi fatto conoscere e ap-
prezzare per studi e saggi sulla lingua basca che avevano rivelato in lui una
competenza tecnico-teorica non comune - data anche la giovane et - , ben
aggiornata circa i recenti sviluppi della ricerca filologica e storico-comparativa
in campo europeo
4
. La sua strada, per, ha deciso ormai di tracciarla pi sulla
terra, a diretto contatto con la dolorante materia umana incarnata e imprigio-
nata nella Spagna di quei giorni, con una realt accessibile all'esperienza piut-
tosto che alla dissertazione teorica
5
.
Unamuno ha di fronte a s l'Europa, orizzonte di mobili frontiere, di
continui e fecondi travasi di idee e di culture
6
. Ad essa guarda per un po'
4
Cfr. Otello Lottini, Unamuno linguista, Roma, Cadmo, 1984.
5
II cambio di rotta avviene, stando a quanto si deduce dalle lettere di Unamuno all'a-
mico e filologo Pedro Mugica negli anni '94-'95, anche per sopraggiunti scrupoli di natura
morale e politica. "Aqu no nos hacen falta trabajos de punta leggiamo nella lettera del
22-5-1895 - sino mover el pas, levantar la cultura general, sacudir los espritus, animarlos"; e
qualche mese prima: "Qu dolor humano se mitiga, qu progreso efectivo y real se trae con el-
los? a la cultura total del pueblo, al perfeccionamiento del espritu qu aportan?" {Cartas indi-
tas de Miguel de Unamuno, recopilacin y prlogo de Sergio Fernndez Larran, Santiago de
Chile, Zig-zag, 1965, pp. 228 e 222. Cfr. anche Otello Lottini, op. cit., pp. 79-94.
6
Buon documento della pur sui generis ma ben alimentata "fede" europeistica del gio-
vane Unamuno (nei modi, ovviamente, sempre contraddittori e oscillanti ma intensi in cui egli
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come al modello di societ aperta, dinamica, che pu vantaggiosamente con-
trapporre all'idea astratta di patria dei tradizionalisti, i quali la concepiscono
come sistema chiuso, statico, avulso dalla reale dialettica del processo storico.
A questa iniziale e sui generis vocazione europeistica - leggibile pi in chiave
culturale che in senso strettamente politico - fa da simmetrico pendant un
vivo interesse per il "movimiento regionalista" (soprattutto quello catalano), nel
quale scorge - scriver a Ganivet ancora nel '98 - "eporvenir de nuestra rege-
neracin"
7
. questo l'altro fronte sul quale convinto che si debba intervenire
per ricreare in Spagna quella salutare atmosfera di libero scambio registrata su
scala europea; per disarticolare, e concretamente sostituire - suggerisce in De
regeneracin: en lo justo (1898) - "l'unit coercitiva" imposta dalla politica ca-
stigliana con "l'armonica integrazione delle vite regionali"
8
. Regionalismo e
ci che lui chiama - con un terminologia prossima al socialismo di quegli anni
- "internazionalismo" figurano cos, in un importante saggio del '96 che rac-
coglie ed elabora alcuni passaggi chiave dei saggi sul casticismo, come la polari-
t dialettica vitale da cui "surgir la patria completa y pura, la de los hombres
emancipados de la tierra"
9
.
era solito vivere ogni "fede") sono proprio i saggi di cui ci stiamo occupando, in particolare
l'ultimo della raccolta, quello intitolato Sobre el marasmo actual de Espaa. Qui egli invita a
"europeizarnos y chapuzarnos de pueblo", ad aprire "las ventanas a vientos europeos", per rav-
vivare "con la ducha reconfortante de los jvenes ideales cosmopolitas el espritu colectivo in-
tracastizo que duerme esperando un redentor!" {En torno al casticismo, estudio y edicin de
Francisco F. Turienzo, Madrid, Alcal, 1971, pp. 241-244. D'ora in avanti ci riferiremo a
questo testo con la sigla ETC).
7
Lettera del l-IX-1898 (A. Gallego Morell, Tres cartas inditas de Unamuno a Ganivet,
in "Insula" (Madrid), 35, 1948, p. 1).
8
De regeneracin en lo justo, in Obras completas, introduccin y notas de Manuel Garca
Blanco, Madrid, Escelicer, 9 vols., 1966-1871, III, p. 700 (d'ora in avanti ci si riferir a questa
edizione delle opere complete di Unamuno utilizzando la sigla E, seguita da numero del volu-
me e pagina; occasionalmente si proweder altres a tradurre il passo citato, laddove si riterr
che l'alternanza di registro linguistico possa inutilmente complicare il processo della lettura). I
rapporti di Unamuno con il movimento nazionalista catalano sono, in quest'ultimo lustro del
secolo, intensi e proficui (non un caso che la prima edizione regolare dei saggi sul casticismo si
pubblichi a Barcellona: cfr. Adolfo Sotelo Vzquez, Miguel de Unamuno: Artculos en "Las No-
ticias" de Barcelona (1899-1902), Barcelona, Lumen, 1993). Pi difficili e tormentad quelli
con il nazionalismo basco, pesantemente compromessi dalle teorie via via espresse da Unamu-
no sulla lingua basca in discorsi e conferenze tenuti a Bilbao tra il 1888 e il 1901.
9
La regeneracin del teatro espaol, E, I, p. 906.
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Un'analoga divaricazione di prospettive Unamuno la ripropone sul pia-
no politico. Era entrato a far parte della Agrupacin socialista di Bilbao negli
ultimi mesi del 1894, epoca alla quale risalgono le sue prime collaborazioni
alla rivista "La Lucha de Clases" diretta da Valentn Hernndez. tra i pochi
- stando a quanto affermer Ramiro de Maeztu dalle pagine di "El Socialista"
(l/V/1899) - ad aver letto attentamente Marx, la cui analisi sui rapporti di
forza tra classi sociali e potere economico giudica, e avrebbe giudicato anche
in seguito, "luminosissima e profonda" bench insufficiente
10
. Unamuno ri-
conosce il ruolo determinante che ha svolto nell'evoluzione delle societ il
processo di accumulazione e di distribuzione della ricchezza. Si dice per an-
che convinto che altri bisogni, altro genere di tensioni, oltre a quelli puramen-
te materiali, concorrano a far progredire la linea dell' emancipazione umana.
"En el fondo de todo problema literario y an esttico, en el fondo de todo lo
humano - osserva nel gi citato saggio La regeneracin del teatro espaol - hay
una base economica y un alma religiosa. El economico y el religioso son, en
accin y reaccin mutuas, los factores cardinales de la historia humana"
n
.
Concetto che riformuler variamente, non mancando di precisare di averio
mutuato da Proudhon. Trovano cos spazio, nel corso di questa breve ma
coinvolgente militanza socialista, curiosit e interessi non proprio ortodossi,
punti di vista alternativi, non di rado in conflitto tra loro: dall'anarchismo teo-
rico alla Ibsen o alla Tolstoi al socialismo cattolico di Nitri, dalla concezione
antistatalista spenceriana al riformismo "illuminato" costiano.
Vi che Unamuno tende ora a leggere e interpretare tutto - in linea con
la prospettiva hegeliano-marxista in chiave dialettica. Vuole passare - come
10
Interessanti valutazioni unamuniane, in questi termini, sulla dottrina marxista si rin-
tracciano nella corrispondenza a Pedro Mugica, Clarn, Arzadun (tra il 1895 e 1897) e in vari
saggi, anche successivi, da Contra el purismo (1903) a Concepcin idealista de la historia ("La
Nacin", 29/III/1918). Le espressioni qui riportate sono ricavate dalla lettera di Unamuno del
30/X/1987 a Juan Arzadun (cit. da Rafael Prez de la Dehesa, Politica y sociedad en el primer
Unamuno, Madrid, Ciencia nueva, 1966, pp. 75-76). In merito all'influenza del pensiero mar-
xista sul giovane Unamuno si sono variamente espressi, oltre allo stesso Prez de la Dehesa,
Elias Daz, Carlos Blanco Aguinaga, Manuel Pizn, Dolores Gmez Molleda, Jon Juaristi ed
altri. Di certo Unamuno lesse con attenzione le opere di Marx, come dimostrano i frequenti ri-
ferimenti ad esse negli articoli - di tema soprattutto politico-sociale- composti nell'ultima de-
cade del secolo. Il suo socialismo, tuttavia, si rivel subito incline all'eterodossia, insofferente a
condizionamenti e vincoli di militanza "organica".
11
La regeneracin del teatro espaol, E, I, p. 908.
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del resto suggerisce Marx - "dal linguaggio alla vita"; da un linguaggio astratto,
divenuto con Hegel - ce lo ricorda Blanchot - "scienza di se stesso e modello
di ogni scienza"
12
, alla parola come atto coscientemente rivolto all'esperienza
della realt; pensiero umanamente dispiegato e dunque passibile di quelle me-
desime oscillazioni di senso in cui si manifesta il movimento stesso della vita.
La dialettica hegeliana gli ha offerto un modulo argomentativo particolarmente
efficace per sconfessare tanti luoghi comuni filosofici e storiografici ancora in
auge presso le patrie accademie; parametri di giudizio che riteneva prefabbrica-
ti ad uso e consumo dei potenti di turno, o anche solo sciocche, posticce obbe-
dienze alle mode e agli idoli della societ letteraria contemporanea. Lo sta per
anche sovraespenendo agli effetti di un negativismo logico assoluto che di l a
poco si riveler potente vettore di crisi e di intime lacerazioni
13
.
Comincia cos per lui quel periodo (1895-1897) che le biografie di solito
classificano come "antesala de la crisis"
14
; zona - ovvero sia - di tempesta spi-
rituale nella quale agirebbero ad un livello ancora profondo tensioni e lacera-
zioni venute poi prepotentemente alla luce durante le drammatiche notti del
'97. Nell'arco teso tra neoromaticismo ed esistenzialismo la ricerca unamunia-
na avanza ora - e avanzer di fatto poi sempre - tra estenuanti oscillazioni.
Spazia tra i grandi mondi filosofici del suo tempo (Kant, Hegel, Spencer,
Marx, Schopenhauer) ma si schiera nettamente a favore del paradosso, della
contraddizione, come contraltare all'idea stessa di sistema filosfico, come
12
Maurice Blanchot, La scrittura del disastro, a cura di Federica Sossi, Milano, SE,
1990, p. 91.
13
Non questa la sede opportuna per affrontare la complessa questione dell'influenza
hegeliana sulla riflessione e la dialettica unamuniane, per la quale si rinvia a saggi di parere
contrapposto: Manuel Pizn, El joven Unamuno. Influencia hegeliana y marxista, Madrid, Ayu-
so, 1970 (che ne esalta la portata) e quello di Pedro Ribas, Unamuno lector de Hegel, in "Revi-
sta de Occidente", Madrid, 96, 1989, pp. 108-125 (che la minimizza). Da parte nostra ci limi-
teremo a ricordare che Unamuno stesso la sent come importante e significativa, soprattutto
durante gli anni della formazione universitaria (cfr. la lettera del 1901 a Federico Urales, in La
evolucin de la filosofa en Espa, Barcelona, Cultura Popular, 1968, p. 161). In quanto al mo-
dulo argomentativo adottato in questi come in altri saggi coevi (il famoso principio di contrad-
dizione), tanto Pizn come Ribas (sia pur con qualche distinguo) lo considerano di derivazione
hegeliana.
14
Cfr. Armando Zubizarreta, Desconocida antesala de la crisis de Unamuno: 1895-96, in
Tras las huellas de Unamuno, Madrid, Taurus, 1960.
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nuova esperienza in cui pensiero e immaginazione finiscono per confluire lun-
go una stessa frontiera speculativa.
Di questo peculiare atteggiamento "critico" i saggi di cui ci occupiamo
costituiscono un modello di impostazione e di metodo. Il bisogno di contrad-
dittorio e di polemica in essi teorizzato come principio vitale che salva il con-
cetto dalle pietrificazioni e dai "malefici" del senso comune. Il lettore conti-
nuamente richiamato a diffidare dell'evidenza, a non accontentarsi di un'acco-
modante mezza verit. invitato a seguire un'altra strada, quella "dell'alter-
nante affermazione dei contrari", che permetta "alla forza degli estremi" di
agire nella sua anima e alla verit di affermarsi come "risultante della lotta"
15
.
Su questo "processo ritmico di contraddizioni" Unamuno fonda la sua origi-
nale tesi casticista, un nuovo concetto di tradizione, e la messa a fuoco di una
dimensione intrahistrica nella quale vede brillare la luce dell'essenziale, o al-
meno un suo riflesso.
Proprio quest'ultima, di cui pare si fossero gi occupati i krausisti (Julin
Sanz del Rio), lo stesso Hegel, e persino Galds, gli offre un nuovo punto di vi-
sta, un nuovo piano di riflessione, rispetto all'ormai secolare questione della cri-
si spagnola, distante tanto dalle chiuse logiche conservatici dei tradizionalisti
quanto da quelle indiscriminatamente "progressive" dei fautori del cambiamen-
to ad ogni costo. Quella di Unamuno , a volerla definire, una prospettiva "es-
senzialista". Scava all'interno della realt spagnola (nell'intrahistrico) e punta al-
l'essenziale, a ci che la Spagna "", non da sempre ma in ogni presente.
Una salutare elementariet trasforma in queste pagine la disperata me-
moria spagnola dei trascorsi splendori in appassionata concretezza, in viva at-
tenzione per l'immediato, l'informe e il "basso", per la vita "de los millones de
hombres sin historia que a todas las horas del da y en todos los pases del glo-
bo se levantan a una orden del sol y van a sus campos a proseguir la oscura y si-
lenciosa labor cotidiana y eterna"
16
. Da quest'osservatorio decentrato, fuori
dal tempo e dal "mondo"; da questo appartato regno di "silenziosi" distante
dalle logiche ufficiali, sordo alla chiacchiera politica, o accademica; da questo
orizzonte intermedio tra la superficie del mondo e la sua segreta realt sotter-
ranea, la vita e la storia si rivelano ad Unamuno nella loro costitutiva mutevo-
lezza e transitoriet quali "onde in movimento" sopra cui scorrono e si consu-
15
ETC, p. 92.
16
Ibid.,p. 110.
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.
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mano gli accadimenti, le idee, le passioni degli uomini. Ma sotto, sul fondo si-
lenzioso e immobile di quel mare in tempesta, egli vede precipitare e sedimen-
tarsi i materiali puri, frammenti preziosi della tradizione viva - la tradizione
del presente, precisa, non del passato - ; materiali in grado di sfidare il tempo ,
di cristallizzarsi in forme eterne e permanenti. In essi scorge, Unamuno, la sot-
tile "sustancia del progreso"
17
, l'unico potenziale certo di energie positive per
il futuro della Spagna.
Luogo di labile coagulazione delle intenzioni consapevoli e inconsce di
un popolo, di miti individuali e collettivi, l'intrahistoria per anche la "terra
di mezzo" - il confnuum di Kierkegaardiana memoria - che dal barocco in poi
regolarmente affiora e si impone, in tempi di crisi, tra i rigidi domini dell'on-
tologia: tra vita e sogno, realt e immaginazione, intenzioni consce e pulsioni
inconsce, passato e futuro, leggenda e storia. il regno del "possibile" dove si
annulla ogni senso rigidamente definitorio, ogni condizione mentale irrevoca-
bile. L' eternit qui il puro presente; la verit, un ossimoro; l'uomo, un' in-
decifrabile mescolanza di volont cosciente e impulsi ciechi.
Unamuno fa, in sostanza, coincidere l'orizzonte intrahistorico con quello
di una filosofia potenziale (tutta ipotetica e congiuntiva) in cui ravvisa Xhumus
fertile di ogni cultura; l'essenza, l'energia vitale - proprio perch contradditto-
ria, critica e conflittiva - di ogni civilt. Tenter, nei cinque saggi di analizzar-
ne la materia, di considerare i rapporti di dipendenza, di possibile e fertile
scambio con la realt storica (culturale, sociale, economica) del paese. Vorreb-
be penetrare la dolorante sostanza umana della Spagna di quei giorni, chiarire
il senso del suo malessere, capire cosa possa giovare alla sua civilt.
Per decifrare Xintrahistorico - lo dicevano anche i krausisti - ci voleva del
resto un poeta, un artista, formandosi, la memoria di un'epoca, nei suoi valori
appunto "essenziali", sui documenti e le testimonianze pi varie. Un romanzo,
un quadro, una poesia - osserva lo stesso Unamuno - possono dire, di un seco-
lo, assai pi e assai meglio degli stessi libri di storia
18
. Il teatro e i romanzi ba-
17
Ibid.
18
"Pensando en el parcial juicio de Schopenhauer - riflette in queste pagine
Unamuno- he pensado en la mayor enseanza que se saca de los libros de viajes que de los de
historia..., de cunto ms hondos son los historiadores artistas o filsofos que los pragmticos,
de cunto mejor nos revelan un siglo sus obras de ficcin que sus historias de la vanidad, de los
papiros y ladrillos" (ETC, p. 117). Prospettiva esegetico-pedagogica affine a quella - in Spagna
d'ampia divulgazione- krausista.
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.
La scrittura della crisi: "En torno al casticismo" di Miguel de Unamuno 287
rocchi, Lope, Cervantes, Caldern, i mistici figurano conseguentemente in que-
sti saggi come gli elementi di rilievo della tradizione culturale spagnola, quella
viva, con aspirazioni e possibilit davvero "moderne"; come i pi sicuri testimo-
ni - i veri depositan - dell'antica, essenziale, saggezza popolare. Ma ancor pi
rilevanti, e cariche di senso segnatamente "tradizionale" appaiono ad Unamuno
le forme, le espressioni e le esperienze del vivere vivencias - che registra duran-
te il suo continuo peregrinare fisico e mentale nella vasta e remota geografia del
quotidiano castigliano. Qui dove egli vede riflettersi pi nitidamente il feno-
meno Spagna; qui situa il centro vivo, la "roca dura" della sua civilt.
E cos'era per Unamuno la Spagna, questo strano paese dove - lo aveva
sottolineato in una conferenza tenuta il 3 gennaio 1887 presso la societ "El
Sitio" di Bilbao - "iberi e baschi, celti e fenici, greci, romani, svevi, vandali,
alani e silingos, goti, arabi, mori, siriani, ebrei, gitani e altre mille razze" erano
venuti a cercare "il calore del sole" e "i frutti della terra"? Quali dovevano con-
siderarsi i padri di una nazione dove "qui il basco, in Galizia il celta, il romano
a Len, il greco a Valencia, l'arabo e il moro in Aragona e in Andalusia" aveva-
no sparso "gocce del loro sangue", ed erano germogliate un po' ovunque "idee
di tutte queste razze"? Parlare di razza spagnola non aveva per Unamuno alcun
senso, " non sapere - protestava ci che si dice"
19
.
Non sapevano cosa dicevano i difensori del castizo, del "puramente spa-
gnolo", quando si esaltavano all'idea della propria specificit nazionale e ne ce-
lebravano indifferentemente vizi e virt, orgogliosi comunque di sentirsi di-
versi, originali, e persino pi "brutos" di altri. Castizo, ricordava loro Unamu-
no in apertura al primo saggio (La tradicin eterna), era un derivato di casta, e
casta era a sua volta riconducibile seguendo la discutibile etimologia propo-
sta da Covarrubias nel Tesoro de la lengua castellana o espaola (1611) - all'ag-
gettivo latino castus che significa "puro", "sin mezcla"
20
. Ci che legittima-
mente poteva dirsi castizo era perci, per Unamuno, non l'originale (la "cari-
catura", la "mueca") ma l'originario, non i tratti differenziali ma la radice co-
mune, non lo specifico proprio di una nazione ma l'universale, l'indi-
stintamente "umano"
21
.
19
Espritu de la raza vasca, E, IV, pp. 156.
20
ETC, p. 89.
21
"Porque lo originai - precisa pi avanti Unamuno no es la mueca, ni el gesto, ni la
distincin., ni lo original; lo verdaderamente original es lo originario, la humanidad en noso-
stros" {ETC, p. 113).
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.
288 Loretta Franale
II significato stesso di tradizione sfuggiva, secondo Unamuno, ai suoi pi
energici sostenitori, che la identificavano con le forme pi caduche e superfi-
ciali della vita storica nazionale. Essi pretendevano di perpetuare il passato del-
la Spagna, di eternarlo, sottraendo al tempo e alla storia la loro essenza, che
movimento e cambiamento. Credevano in una Spagna che non c'era pi, ma
la proclamavano eterna ed immutabile, qualificativi che ad Unamuno non
riusciva proprio di combinare.
Solo ci che vive, e dunque - dice Unamuno - poteva cavalcare sui se-
coli, o scorrere sotto di essi, eternamente, come qualcosa di originario per ogni
presente. Tradizione - ricorda in quello stesso saggio - un derivato di trade-
re, "equivale a entrega, es lo que pasa de uno a otro; trans, un concepto herma-
no de los de transmisin, traslado, traspaso"
22
. Non poteva dunque darsi secon-
do la logica unamuniana, tradizione del passato, giacch il passato, divenuto e
morto, non transit. La tradizione doveva semmai pensarsi al presente: "lo que
pasa scrive - queda" mentre ci che "pasado" giace "muerto para siempre y
enterrado en cosas muertas"
23
.
Unamuno mette in discussione concetti e parole che ai pi apparivano
del tutto pacifici. Ha deciso di rompere con le convenzioni inguistiche, i sape-
ri assoluti, le retoriche convenzionali. La questione linguistica assume subito
nella sua riflessione un rilievo speciale
u
. La crisi della Spagna per lui anche
crisi della capacit di rappresentare con un linguaggio adeguato una realt non
solo, o non tanto - come ovvio - diversa, quanto piuttosto intrinsecamente
mutevole e in perpetuo divenire. Si affida, perci, senza riserve alla forza crea-
tiva del linguaggio, dall'intimit dialettale alla pi spettacolare erudizione.
Pensa, cos, di neutralizzare le mistificazioni della storia, di smascherare il tra-
dimento del linguaggio accademico (1
:
esperpento lingustico-acadmico varia-
mente denigrado nel prologo e nei saggi
25
) rispetto alla memoria arcaica che
questo pretenderebbe di custodire in s.
22
ETC, p. 108.
23
ETC,p. 108 ep. 111.
24
Per una valutazione dell'incidenza della riflessione linguistica sulla parabola speculati-
va unamuniana nel suo complesso, e per ogni altro fondamentale chiarimento circa la questio-
ne della lingua e del linguaggio nella formazione e nell'ideario di Unamuno, si rinvia al gi ci-
tato saggio di O. Lottini e suoi importanti precedenti come Carlos Blanco Aguinaga, Unamu-
no, terico del lenguaje, Mxico, El Colegio de Mxico, 1954 e Fernando Huarte Morton, El
ideario lingstico de Miguel de Unamuno, Salamanca, Universidad de Salamanca, 1954.
25
Ibid.
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.
La scrittura della crisi: "En torno al casticismo" di Miguel de Unamuno 289
Propone all'uopo - sulla linea di Herder e di Humboldt - di svecchiare il
linguaggio, di restituirgli la freschezza e la flessibilt - l'universalit - delle ori-
gini. Dal canto suo si diverte a coniare neologismi, post-ceptos (eccone un
esempio): il contrario di "pre-cetti", frutto di libero esame e non di dogmi. Af-
fila ossimori e paradossi ([presente eterno). Costruisce calambours, incroci di
senso tra significanti limitrofi (per citarne solo uno dei pi noti, quello tra
creer e crear: "creer lo que no vimos"I"crear lo que no vemos", utilizzato in questi
come in altri saggi successivi). Gioca infine con l'etimologia, come lo abbiamo
appena visto fare con i termini castizo e tradicin. L'intento di Unamuno
fondamentalmente quello di conferire alle parole un senso che sia o del tutto
nuovo, aderente alla nuova realt - e dunque sufficientemente ambiguo e con-
traddittorio - o del tutto arcaico, quello pi antico, pi vicino alla prima -
originaria - verit.
Entro questi estremi si muove la scrittura unamuniana della crisi {a lo que
salga la confessa Unamuno nell'omonimo saggio del 1904)
26
come scrittura li-
bera e diveniente, spontanea germinazione del mondo interiore, sotterraneo,
dell'artista che abita la crisi anche come spazio privilegiato della propria creati-
vit. Una scrittura, insomma, aperta alle pi ampie possibilit ed incroci di
senso, estranea a scuole e accademie, distante dal mondo di tutti, ma anche
pronta a confondere tutto - "los sentidos, anhelos y afectos ms ntimos, los
ms recnditos pensares" - in "una comn niebla espiritual"
27
. La lezione
stessa che Unamuno ricaver dalla crisi consister, pi che in un nuovo sapere,
o in una medicina, in una strategia; in un'etica e in uno stile del pensiero (uno
dei "nuevos estilos de integridad" registrati da Marichal
28
a carico del labora-
torio di scrittura del '98) a loro volta protesi a congruir los contrarios; in una ri-
cerca del senso fondata sul paradosso e sulla contraddizione, in grado di rap-
presentare il mondo come realmente - come gi allora gli appare - : assurdo,
paradossale, frammentario e illusorio.
16
A l o que salga, E, I, pp. 1194- 1204.
27
Ii> id.,p. 1199.
28
Teoria e historia del ensayismo hispnico, Madrid, Alianza Universidad, 1984, p. 139.
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.
AISPI. La scrittura della crisi: En torno al casticismo di Miguel de Unamuno.

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