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Umanesimo e Rinascimento

1.Tra il 1453 (caduta dellImpero dOriente) e il 1648(pace di Westfalia) si assiste alla


crisi delluniversalismo politico e religioso proprio della christianitas e alla nascita del
mondo moderno. Gli avvenimenti cruciali sono: il sorgere del capitalismo commerciale
dopo la crisi del Trecento, le grandi scoperte geografiche, il consolidarsi degli Stati
nazionali, la Riforma luterana e le guerre di religione che ne seguono. Questi
avvenimenti trovano la loro massima espressione nella formazione degli Stati e
nellascesa della borghesia mercantile.
2.LUmanesimo rinascimentale rappresenta lesplicita elaborazione di una
cultura nuova, che, spezzando i vecchi schemi mentali padri di una visione delluomo
statica, riflette coerentemente, con la nuova societ che prendeva forma, il mutato
atteggiamento delluomo di fronte alla vita e al mondo. Gli umanisti quindi rigettano
leredit medievale, cercando invece una guida nella cultura classica.
3.In questo periodo si assistette al declino del predominio della Chiesa nella direzione
della cultura, la pass in mano ai laici, ovvero la borghesia cittadina. Questultima
non portata al profitto, seppe farne buon uso, e diffonderla in ogni strato della
popolazione. Si afferm tra le Signorie italiane il fenomeno del mecenatismo, ossia
laccaparrarsi delle migliori menti con lo scopo di dar dimostrazione di fama e lustro.
Rilevante fu anche lo sviluppo delle accademie (sul modello ateniese ed ellenistico)
che si propongono come centri dellelaborazione dellalta cultura. Sorgono nei
maggiori centri culturali di quel tempo ed ognuna di esse sviluppava differenti
discipline.
4. Il pubblico della cultura rinascimentale era composto da quello strato di popolazione
istruito, poich, in questo periodo ci fu la rivalutazione della lingua latina pura
considerata come un mezzo di ricongiungimento con la cultura classica
espressione della civilt di Roma e quella greca.
5.Il Rinascimento considerato anche come ritorno al principio ossia la rinascita
delluomo nei suoi rapporti con se stesso, gli altri, il mondo e Dio. LUomo
infatti viene considerato come homo faber ipsius fortunae cio la dignit
delluomo risiede nel forgiare se medesimo e il proprio destino. Nellorazione De
hominis dignitate, Pico della Mirandola, afferma la possibilit delluomo di essere
artefice e sovrano di se stesso.
6. In questepoca prende forma anche un nuovo concepimento del rapporto uomo-
Dio, in cui luomo viene considerato come, si creatura di Dio, ma padrone del mondo.
E quindi si assistette al concepimento di uomo che da essere considerato alla periferia
e Dio al centro, a luomo al centro e Dio alla periferia.
7. Per esso consapevole di affrontare delle forze reali, casuali e soprannaturali
che pur se non annullano la sua libert la circoscrivono.
8.In questo periodo caratterizzato anche dallesaltazione della vita che non viene
pi considerata come una tappa di passaggio per laldil ma come un impegno
concreto, e dove viene celebrata e diffusa lesaltazione della giovinezza della
gioia e del piacere cogliere lattimo fuggente. E mezzo per arrivare alla felicit
rappresentato dal denaro.
9. Nel Rinascimento si d molto rilievo per la storia che scaturisce nella filologia cio
il bisogno di riprendere testi classici e ripristinarli nella loro originalit, dalla
deformazione da esse subite nel Medioevo.
10. Nel Medioevo, le discipline come la letteratura, larte, etc., venivano considerate
tutte come ancelle teologiche, ossia che venivano in aiuto alla disciplina principale la
Teologia. In questepoca al contrario avvenne la laicizzazione del sapere e
lautonomizzazione delle discipline. Machiavelli difender lautonomia della politica,
Lutero una teologia sempre pi lontana dalla filosofia, etc. di
Ariano Francesco

11. Il Rinascimento nasce come un fenomeno culturale italiano, ma che prender


poi piede nelle pi importanti centri di quellepoca come: Francia, Inghilterra, Paesi
Bassi e Germania. Questi saranno caratterizzati da una pi lunga persistenza del
fenomeno umanistico, data la loro stabilit politico-economica.
12. Principale rappresentante del Umanesimo europeo fu Montaigne. Nella sua opera
i Saggi, il filosofo mette a confronto la propria esperienza con quella altrui. Guardando
ai filosofi dellantichit, Montaigne passa da un orientamento stoico il
riconoscimento di uno stato di dipendenza delluomo rispetto le cose; scettico con cui
si ricava il mezzo per liberarsi dalla presunzione e per disporsi alla ricerca; ed infine
una posizione socratica, sostanza della sua persona e del suo pensiero, accettazione
dei propri limiti. Spiega il rapporto tra vita e morte sostenendo che si muore non
perch si malati ma perch si vivi.

di Ariano Francesco

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