Sei sulla pagina 1di 33

STRUTTURE E PROCESSI SOCIALI DELL’ECONOMIA​: sociologia dei fenomeni economici

A​pprocci principali nelle teorie classiche, Karl Polanyi, capitalismo finanziario, approfondimento approccio
attuale specifico (economia fondamentale) con le potenzialità di analisi in rif al caso italiano. L’innovazione
sociale e l’impresa sociale (campo empirico esemplificativo di temi e questioni relative alla dim sociale
dell’economia, ambiti in cui le rel tra sociale ed economico e le loro trasformazioni sn oggi particolarmente
rilevanti, casi di riconnessione tra sociale ed economico: sharing economy e dell’economia sociale
(es.fabbriche recuperate).
Karl Polanyi, ​La grande trasformazione​ (parti scelte: cap 1...8 e 12) ​autore essenziale
Il capitale quotidiano​.​ Un manifesto per l’economia fondamentale,​ ​raccolta di contributi raffinati e attuali.
Focus sull’economia fondamentale (prospettiva di analisi che connette economia a s., interdisciplinare es.
sociologi, economisti, urbanisti, storici, generativo ed efficace) e mutamenti s. europea da ‘29 a IIWW.

Contesto di lavoro: finanzcapitalismo = evoluzione capitalismo in cui è centrale la finanziarizzazione.


CAPITALISMO (e. di mercato)
dim culturale e istituzionale - rif ​Weber​ contributo fondamentale per sviluppo sociologia economica.
In generale, c’è capitalismo ovunque c’è copertura del fabbisogno di un gruppo umano attraverso impresa
e secondo modalità acquisitiva (profitto). 3 tipi di capitalismo (forme storiche organizzate di “impresa”, con
diversi orientamento all’azione economica):
- politico​: potere politico cm base dell’organizzazione economica, le forze politiche aprono spazi a ql
economiche, l’opportunità di acquisizione profitto detenuta da attori politici. Sottotipo è il
capitalismo d’avventura ​orientato vs acquisizione violenta e azione predatoria es.dominio coloniale
o forme autorità politica​);
- tradizionale-commerciale​: accumulazione fondata su scambi. ​Es: primi metodi di commercio, forme
di pagamento e prestito, credito bancario, incluse forme di usura e speculazione.​ Capitalismo di
piccola scala, antichità. ​Es: comunità ebraiche Europa (capitalismo-pariah, basato su attività di tipo
finanziario (prestiti) ma non su attività industriali.
- moderno-razionale:​ moderno, es capitalismo industriale: orientamento al profitto fondato su attività
di produzione, commercio e finanza
“Capitalismo moderno = forma di org economica che consente il soddisfacimento di bisogni attraverso
imprese private che producono beni per il mercato sulla base di un calcolo di redditività del capitale da
investire (cioè delle aspettative di profitto) e che impiegano forza lavoro salariata formalmente libera”
Caratteri ​(presupposti):
- pp​ =appropriazione mezzi materiali di produzione da parte di imprese private;
- libertà di mercato ​= affrancamento del mercato da vincoli irrazionali di natura culturale o politica;
- tecnica razionale​ (calcolabile e meccanica) in produzione e commercio;
- contesto di ​diritto razionale​ = una giustizia e amministrazione prevedibili alle ql l’impresa
capitalistica può affidarsi. Leggi prevedibili e universali limitano l’arbitrio;
- lavoro libero, ​“​che vi siano persone nn solo in grado giuridicamente di vendere in modo libero la
loro forza di lavoro sul mercato, ma che siano anche economicamente costrette a farlo​” fattore che
rende possibile il calcolo razionale del capitale
- commercializzazione dell’economia​ = possibilità di avere strumenti per distinguere il patrimonio
dell’impresa da ql familiare, cm titoli e azioni, e che colleghino il risparmio all’investimento, la
“speculazione”

Le 3 forme di capitalismo possono coesistere...ma ql razionale ha elemento distintivo da tt forme


pre-moderne o non occidentali o altre forme di org economica (cm domestica e auto-consumo): base
costituita da ​sistema di mercato e “calcolo razionale del capitale come norma”. ​“Un’impresa
capitalistica razionale è un’impresa con calcolo del capitale, cioè un’impresa acquisitiva, la cui redditività è
controllata attraverso calcoli, a mezzo della contabilità moderna e della stesura bilancio”.

Studio: origini e affermarsi del capitalismo razionale in Occidente


pluralità di condizioni causali emerse dalle trasformazioni post-Medioevo: ​affermarsi del capitalismo,
processo complesso e graduale, una traiettoria di sviluppo che attraversa secoli, emerge da concause
culturali e istituzionali.
Fattori normativi-culturali ​potenti, imprenditore è influenzato dal contesto culturale e ne alimenta la
perpetuazione. Protestantesimo ascetico (in partic etica calvinista) influenza l’orientamento e l’azione
economica del credente. Religione cm chiave interpretativa che spiega lo sviluppo socio-economico.
Esercizio ascetico dell’attività imprenditoriale: orientamento vs profitto sostenuto sul piano etico-morale.
Mentalità nata da Riforma assegna valore etico positivo all’attività economica (valore morale cm spinta
proattiva e creativa, atteggiamento responsabile, non mera avarizia). ​“Dio vuole che il Cristiano operi nella
società, poichè vuole che la forma sociale della vita sia ordinata secondo i suoi comandamenti. Lavoro
sociale del calvinista nel mondo: in majorem gloria Dei, amore per prossimo, si manifesta
nell’adempimento dei doveri professionali”.
Etica protestante calvinista​: legame sfera religiosa e attività economica nella nozione di
Beruf​: lavoro cm realizzazione morale e religiosa. Mentalità vettore di un’etica (agire coerente) razionale
rispetto a idea che si è a Dio graditi praticando un’ascesi intramondana nei doveri terreni: professione
diventa vocazione. Condotta sobria, metodica, basata su razionalizzazione della vita, condanna
dell’accumulo che genera stile di vita all’insegna del lusso = ​impiego produttivo del capitale, re-investito​.
La ricerca del profitto nello SdC ha una dim etica, dato che non è il piacere, ma il dovere che orienta e
motiva tale ricerca.
“Decisiva è stata la concezione dello “stato di grazia” religioso il cui possesso non è garantito da mezzi
magico-sacramentali o da opere pie, ma solo dalla comprova data da una forma di esistenza, da una
condotta di vita diversa dallo stile di vita dell'uomo “naturale”. Ne derivava l'impulso al controllo metodico
del suo stato di grazia nella condotta della vita (configurazione ascetica). Ma questo ​stile ascetico
dell'esistenza significava una conformazione razionale della vita intera, orientata secondo la volontà di Dio​.
Tale ascesi è una prestazione pretesa da chiunque volesse essere sicuro della propria salvezza. Quella vita
speciale dei santi che era diversa dalla vita “naturale” non si svolgeva più al di fuori del mondo, in comunità
monastiche, ma ​all'interno del mondo e dei suoi ordini​”.

Dottrina predestinazione​: destino individuale sconosciuto e immodificabile. Compromesso psicologico:


successo negli ordini del mondo è segno di elezione. Non sono sviluppate le pratiche magico-sacramentali
che mediano e aiutano il credente a salvarsi (assente la dottrina del ciclo peccato -pentimento- perdono).
Ricchezza negativa solo se dilapidata. “​Guadagno considerato scopo della vita dell’uomo, non più come
mezzo per soddisfare bisogni materiali. Questa ​inversione del rapporto naturale è manifestamente
un motivo fondamentale del capitalismo​ e contiene una serie di sentimenti, connessi con talune
concezioni religiose. Per il senso comune tale inversione è priva di senso”.
Es: Lehman brothers, I generazione due fratelli le cui azioni erano infuse di norme religiose. II generazione
rovescia: successo diventa fine a sé (estromissione di Dio). Banca d’affari poi protagonista di crack.
La ricchezza, in quanto esercizio del dovere professionale, non è solo moralmente lecita, è addirittura
obbligatoria
L’ascesi: “agì violentemente contro il godimento spensierato del possesso, restrinse il consumo,
specialmente il consumo di lusso. Effetto psicologico di liberare l’attività lucrativa dalle inibizioni dell’etica
tradizionalistica”.

Condizioni sviluppo: razionalizzazione del calcolo del capitale, pianificazione, separazione sfera aziendale
e familiare per qnt riguarda il capitale, org del lavoro salariato.
Razionalità rispetto allo scopo: ​“orientare l’agire in base allo scopo, ai mezzi e alle conseguenze
concomitanti, misurando razionalmente i mezzi in rapporto agli scopi, gli scopi in rapporto alle
conseguenze, e infine anche i diversi scopi possibili in rapporto reciproco”.
logica fondata su coerenza tra mezzi e scopi, visibile nelle azioni e valutabile (calcolo interviene nelle rel tra
condizioni, mezzi, scopi, conseguenze dei fini possibili. Scopi possono essere ponderati in rapporto a
mezzi e conseguenze). Base della razionalizzazione e della Modernità, tipica del capitalismo.
Razionalizzazione​: società stretta in gabbie d’acciaio = metafora esemplificativa di deriva della razionalità
rispetto allo scopo. Scopi non han più importanza, pura coerenza e formalità. perdita libertà scelta rispetto
ai valori: valori scompaiono, vite si uniformano.
"Quando l'ascesi fu trasferita dalle celle dei monaci alla vita professionale e cominciò a dominare l'eticità
intra-mondana, essa cooperò all'edificazione di quel possente cosmo dell'ordinamento economico
moderno, legato ai presupposti tecnici ed economici della produzione meccanica, che oggi determina con
stravolgente forza coercitiva lo stile di vita di tutti gli individui nati in questo ingranaggio, e non soltanto
quelli direttamente attivi nell'acquisizione economica. Baxter: la cura per i beni esteriori doveva avvolgere
le spalle dei suoi santi soltanto come un 'sottile mantello che si possa gettare via in ogni momento'. Ma il
destino fece del mantello una gabbia d'acciaio. Mentre l'ascesi influenzava il mondo, i beni esteriori di
questo mondo acquistavano un potere crescente sull’uomo come mai prima nella storia”.

Fattori contestuali, istituzionali, storici e relativi a dim associativa-relazionale


Sette​ - fiducia, solidarietà, rispetto rigido regole e condotta razionale: influenzano sviluppo, successo
dell’imprenditorialità, l’orientamento all’azione e innovazione economica. ​es. visibile eredità nella
democrazia USA)​ ​:​ fattori multipli interagiscono e concorrono.
NB: ​chiesa è istituzione dedita all’amministrazione della Grazia,​ ​appartenenza da nascita. Invece
meccanismi funzionamento e rete relazioni su cui si fonda la setta promuovono riuscita in campo
economico (sn comunità chiuse ed esclusive, internamente circolano info e si creano reti fiduciarie e
solidali che rafforzano scambi. Forte disciplina morale e controllo dall’alto. Ai membri sn riconosciute
qualità etiche e rispettabilità: qste, insieme alle risorse cognitive, hanno ricaduta sugli affari).
Transazioni basate su fiducia e status, facilitazione ottenere prestiti e ricevere credito: tale logica
associativa ha consolidato valori morali pro SdC.
Città occidentale e borghesia urbana:​ individui-cittadini = ambiente di interazioni e scambi liberi. Città:
luogo di razionalizzazione, mercato, commercio (comuni medievali, origine da polis greca: ​commercio e
produzione, entità politicamente indipendenti dal signore​, dove si instaurano ​pratiche di
cooperazione economica non tradizionali ​cioè fondate su idea di cittadino cm singolo, libero dalle
appartenenze tradizionali (obblighi feudali, parentele, gerarchie religiose, corporazioni), status giuridico di
libero cittadino che garantisce pari diritti legali e formali, stimolato a imprenditorialità (acquisizione mezzi,
espansione, relazioni commerciali, sviluppo strumenti commerciali e forme di credito per le imprese).
Borghesia urbana - attività commerciali e artigiane, poi imprenditoriali. Classe sociale portatrice di istanze
che accelerano modernizzazione, passaggio da mondo feudale-tradizionale a società industriale. Sfide vs
signoria fondiaria, tradizionalismo (fondato su interessi particolari e credenze magiche) e produzione
orientata a economia domestica.
Dissoluzione spirito della corporazione (che mirava a garantire pari opportunità regolando rapporti
commerciali e produttivi) = appropriazione mezzi produzione, stimolo concorrenza e rischio.
Demagificazione​ = sviluppo razionalità in ogni ambito. Rimozione vincoli legati a mentalità magica e visioni
del mondo fondate su sacralità e tradizione. Spiegazioni basate su scienze empiriche (logica scientifica ed
empirismo) poi coniugata con la tecnica razionale e applicata a innovazioni processi produttivi.
Meccanizzazione, uso nuove materie prime: prodotto cruciale per Occidente è carbone, da 1500 cresce
sua importanza per lavorazione ferro (inizia la fatale alleanza ferro-carbone), pozzi minerari...cm sollevare
l’acqua col fuoco? macchina a vapore. Poi velocità, potenza...standardizzazione prodotti e mezzi = ​base
produzione di massa.
Razionalità è presupposto per coordinamento e pianificazione su larga scala dell’attività economica.
Razionalismo che caratterizza civiltà occidentale ha origine in tradizioni ebraico-cristiana e greco-romana,
progredisce fino a investire sistemi di valore, strutture familiari, scienza, ordinamenti giuridici, politici ed
economici. Crescente predomionio logiche di efficienza, produttività e burocrazia = fuga dello spirito
(scissione tra razionalità e valori, tra cultura e natura: germe della decadenza).
Progressivo disincanto (mondo perde caratteri magici, diviene contesto scientificamente prevedibile,
tecnica, pianificazione, standardizzazione e competenze al posto del mestiere, standardizzazione).
Sviluppo apparato ​Stato moderno​ è parallelo e intrecciato a capitalismo: dopo epoca comunale,
rivendicazione monopolio uso legittimo forza fisica all’interno di un territorio, appropriazione mezzi
amministrazione, finanze e beni utilizzabili in senso politico in un unico vertice.
Stato è “​un’impresa istituzionale di carattere politico in cui l’apparato amministrativo avanza con successo
una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima”. ​Amministrazione burocratica, istituzioni
amministrative e giuridiche.
Stato di diritto e monoclasse, offre condizioni per espansione capitalismo organizzato e politicamente
regolato.
Fattori: razionale-legale (diritto razionale vs arbitrio e casualità = calcolabilità e garanzia giuridica per
soggetti dell’attività economica e liberazione forza lavoro), unificazione e centralizzazione
politico-amministrativa, azione politica razionale (vs rituale), sistema monetario nazionale che promuove
sviluppo del credito e del mercantilismo nazionale.
Burocrazia: sistema di norme e regolamenti fondato su una razionalità rispetto allo scopo che porta
mutazione radicale dei rapporti tra le sfere politica, amministrativa, produzione. Sostituzione rapporti sociali
basati su pratiche tradizionali,personali o spontanee con procedure sistematiche, calcolate.
Sistema impersonale e standardizzato che permette applicazione regole in modo imparziale e stabile.
Stato è nazionale = flussi internazionali di capitale, nuovi livelli di regolazione economica e politica,
protezionismo o meno. Lotta costante (pacifica o armata) tra stati nazionali concorrenti per potenza, ha
offerto occasioni al capitalismo moderno: lo Stato doveva concorrere per ottenere il capitale (sciolto da
vincoli nazionali) per finanziare le sue aspirazioni.
Alleanza Stato nazionale e capitalismo = nascita ceto nazionale borghese.

Società vs comunità: grado differenziazione / omogeneità interna, scala (aspetti quantitativi), natura rel
(ruoli, interdipendenza funzionale), agire individuale / collettivo (es grado di agency = possibilità di agire e
influire).
NB: ATTUALITà DI WEBER
Aspetto metodologico: strumento per studio capitalismo contemporaneo è approccio comparato per
individuazione e spiegazione ​fattori​ che rendono fertile terreno per sviluppo di un particolare modello di
regolazione dell’economia e della società (culturali, religiosi, istituzionali), ​caratteristiche,​ ​traiettorie ​e
specificità ​(punti di forza e di debolezza, sfide).
Impiego strumento concettuale idealtipo: astrazione caratteristiche di un fenomeno dal suo specifico
contesto storico riassumendole in un costrutto teorico. Permette di cogliere varianti (es, ​confronto fra
modelli di capitalismo, le economie liberali e coordinate di mercato).
Metodo spiegazione causale: importanza ​azione congiunta di pluralità di variabili ​(difficile individuare
processi causali semplici e unidirezionali). Individuazione di “pacchetti causali” con focus su interazione tra
serie di fattori che favoriscono o ostacolano determinati equilibri e trasformazioni dei modelli.
Ruolo della storia: radicare un fenomeno nel suo passato sapendo che la sua storia non ne determina il
futuro, però lo influenza. Per comprendere assetti odierni dei modelli di capitalismo è necessario guardare
alle caratteristiche degli assetti istituzionali del loro passato: questi infatti costituiscono un insieme di vincoli
e opportunità per le strategie e le azioni future che attori individuali e collettivi possono mettere in campo.
Es: assetti delle relazioni industriali e rapporti contemporanei possono trovar radici nelle tradizioni storiche
degli stati nazionali.

Contributo di Weber è anche analitico: focus su livello micro, cm la razionalità del soggetto è sempre
radicata in sistema di valori e cultura condivisa = componente sociale e relazionale dell’homo
oeconomicus.
Anche razionalità e comportamenti tipici dell’azione economica sn sempre parte di un contesto sociale fatto
di preferenze, visioni condivise, interpretazioni e interessi che influenzano decisioni. Uomo economico cm
attore sociale: fondamento analisi micro della sociologia economica.
Weber mai usò termine “capitale sociale” ma mostra cm tale dim relazionale sia un elemento costitutivo del
capitalismo.
Livello macro: peso dim culturale e ruolo dei valori nell’influenzare assetti e traiettorie del capitalismo
(​l’affermarsi di una det etica religiosa favorisce l’orientamento acquisitivo tipico del capitalismo razionale,
basato sul reinvestimento dei profitti, s​ u org razionale dell’impresa e sul lavoro libero).
Peso ruolo Stato e macchina amministrativo-burocratica: le diverse logiche di intervento dell’attore pubblico
(in innovazione, politiche lavoro, istruzione, sociali) rafforzano o meno percorsi e rendimenti differenziati tra
i diversi modelli di capitalismo.
Rapporto tra città e sviluppo capitalismo: studio utile per paesi che vivono modernizzazione accelerata. Si
parla di neo-istituzionalismo sociologico.
Docufilm: ​spirito del ‘45​, prevalentemente contesto inglese.
Discussione in modo impressionistico, coordinate essenziali sul Welfare State.
Contesto: ricostruzione, riforme socialiste (statalizzazione), ​Stato sociale​ vs interesse economico (​es.in
SSN tot pubblico, incentivo al profitto assente)​. Mutamenti in rel tra attori, in cultura (codici morali).
“We are the 99%” slogan deriva da teoria 1% pop mondiale detiene metà ricchezza. Riscatto,
consapevolezza diritti e padroneggiare proprio destino. Associazione: ricostruzione insieme, attivismo
politico, nuove forme.
Fine generico: società migliore per tutti, giustizia sociale e benessere anche per bassifondi.
Capacità visionaria di politici, interpretazioni della domanda di cambiamento.
Effervescenza collettiva, ottimismo, orizzonti, società dei consumi, superamento vecchi assetti istituzionali,
politici, culturali, sociali. ​Sogno.
Giddens: la III via. Ripresa da Blair (fondatore New Labour).
Nuovo modello società futura: ​democrazia​, generico socialismo, sanità e istruzione pubblica, case pop,
pianificazione città. Nuovi rapporti: comunità, bene comune, egualitarismo, solidarietà. Società che sta
addosso al cittadino.
Realtà​: servizi ma società rimane diversificata ​(accesso a casa non equivale a proprietà).​
Ruolo Stato rivitalizzato: nuova fiducia, garante diritti, formalmente responsabile del benessere. Mediatore
tra cittadini e mercato (funzione dl Stato keynesiano).
Garante del ​pluralismo​: Stato di tt i membri di una collettività. ​Questione cittadinanza a seguito di
implicazioni sovranazionali, globalizzazione. Nasce per esclusione, dall’esistenza di confini. Marshall: cm
Lord Beveridge, teorico della cittadinanza sociale = possesso cittadinanza è possesso di diritti, partecipare
attivamente. Dunque ​universalismo del Welfare ma con limiti (contestualizzato)​. D ​ iritti e obbligazioni​ (​es
pagamento imposte è vincolo societario. Istruzione: caso di welfare in cui diritto e obbligo sn paralleli).
Nazionalizzazioni ​(processo burocratico). Mutano condizioni di lavoro, rapporti tra corpi intermedi ma...non
si giunge al controllo democratico delle aziende.
Non sempre è stato processo democratico e democratizzante​: sostituzione reti territoriali e assetti
precedenti.
Stato sociale assicura risposta a un bisogno (diritto = soddisfacimento bisogno esigibile, riconosciuto
formalmente da legge. In caso di mancata fruizione si ha facoltà di esigere). Discrezionalità e arbitrio vs
formalizzazione.
WELFARE
Bismark: prime misure di assicurazione = meccanismi di protezione da rischi (malattia, disoccupazione)
basati su sistemi di calcolo standardizzato dei rischi. Scopo: trattare uniformemente serie di situazioni
accorpabili.
New Deal. Europa: rapporto Beveridge (SSN), Scandinavia.
Distinzione welfare con politiche di welfare: primo è iscritto nella logica della concessione (Bismarck,
distribuzioni grano antica Roma, fascismo), il secondo legato a diritti formalmente riconosciuti, tipici di
contesto dem. Stato e cittadini hanno diritti e obbligazioni.
Contestualizzazione: principi trovano +- espressione a seconda sviluppo economico-s.
‘60 Scuola di Chicago (Friedman), ondata ​neoliberismo​= idea forte, fideistica che il mercato sia il principio
organizzativo della società (è un modo di pensare la società). Oggi Stato interviene attivamente sul
mercato ma con ruolo di supporter: rel Stato-mercato sn basate su configurazioni tipicamente neoliberiste.
Origine: evoluzione economica e storica, teorie.
Bourdieu ​(1930 - 2002)
Economia onnipresente nella sua opera (ultimo libro “Le strutture sociali dell’economia”), Distinzione
ripresa da Polanyi: economia in senso
- formale. (Sociologia politico-culturale del mondo economico): economia cm dim dell’agire umano
- sostanziale (processuale). Sociologia economica della cultura (mercato dei beni simbolici): sfera
dell’attività umana, economia cm campo a parte, universo specializzato con proprie regole e
logiche.
Economia è ​scienza storica​, non principio di razionalità formale.
La forma storica dell’economia di mercato è legata ad un modo particolare storicamente determinatosi di
intendere uomo ed economia ​(prodotto storico, culturale e sociale naturalizzato con l’apporto della teoria
economica e l’istituzionalizzazione​).
Non è retorica: le vicende storiche conferiscono alle istituzioni (anche economiche) la loro forma. La
scienza economica naturalizza ciò che è prodotto storico; così è nata l’economia cm disciplina, per
circolazione riflessiva.
Economia cm disciplina nata da Adam Smith, privilegiando nel suo sviluppo la prima accezione es
estendendo suoi modelli e principi ad altri campi (famiglia, istruzione, imperialismo economico…).
L’economia si è specializzata e divenuta campo separato di studio (cm la religione, la politica…). Ma le
discipline sn intrise di contenuti, metodi e forme derivanti dal contesto storico- culturale da cui sn emerse.
Nulla di naturale...la conoscenza è un prodotto.
“La scienza che si chiama economia riposa su un’astrazione originaria: dissociare una categoria di pratiche
dall’ordine sociale nel ql ogni pratica umana è immersa. Qst profondo radicamento, di cui troviamo aspetti
o effetti quando si parla, seguendo Polanyi, di ​embeddedness,​ obbliga a pensare ogni pratica come un “fatto
sociale totale”, nel senso di Mauss”.
Sociologia di Bourdieu è alternativa alla scienza economica perchè intende l’economia cm sfera di attività,
sistema di pratiche, immerso nell’ordine sociale grazie alla mobilitazione di saperi storico-sociali diversi
(soprtt storiografia ed etnologia). Apparato concettuale usato per analisi dell’ordine sociale è originale e in
esso le pratiche cosiddette economiche sn parte integrante.
Fondamenti di antropologia economica
B. vuole ridare a economia carattere di scienza storica (vs individualismo metodologico): attore sociale è
calato in circostanze contingenti dell’esistenza, alle prese con un mondo che si dà nella prassi prima che
nell’astrazione del pensiero, opera attraverso ​pratiche ​(fasci di azioni organizzate in tempo e spazio, con
forme e modi). ​Es: nn esiste il “cucinare” ma modi storicamente e culturalmente diversi di trasformare
crudo in cotto.
Nella prassi, vita quotidiana, prendono forma vita e scambi economici. Una modalità di considerare e agire
diviene pratica sociale.

Focus critica di B: ​homo oeconomicus è prodotto storico​, un effetto istituzionale (che presuppone la
genesi e la progressiva imposizione, naturalizzazione, di un certo ordine sociale).
“Tutto ciò che la scienza economica pone cm un dato, ossia l’insieme delle disposizioni dell’agente
economico che fondano l’illusione dell’universalità astorica delle categorie e dei concetti scientifici, è in
realtà il prodotto di una lunga storia collettiva, riprodotto incessantemente nelle storie individuali. Iscritto
nelle strutture sociali e cognitive, schemi pratici di pensiero, percezione e azione. Apparente evidenza
naturale, universale e astorica è dovuta all’​amnesia della genesi ​che porta all’accordo immediato tra
soggettivo e oggettivo, fra disposizioni e posizioni, fra aspettative e opportunità”.
Homo oeconomicus (agente economico razionale) = astrazione teorica e costruzione sociale storicamente
data. Le sue disposizioni ad agire secondo principi logico-formali e razionali non sn affatto naturali, innate,
universali.
Disposizioni: ​tengono insieme individuale e collettivo ovvero l’attivazione di materiali sociali cm codici,
esperienze.​ ​Rapporto diretto tra contesto, norme, meccanismi e la nostra testa. Così una forma particolare
di agente economico, legittimato dall’economia ortodossa, si impone storicamente (naturalizzazione di
forme storiche, contestuali).
L’imporsi dell’economia è processo storico (lotte, gioco di potere...visione pessimistica).
Agli economisti non piace qst visione dell’economia di Bourdieu.
Accento su dim culturale​: agenti sociali sn storicamente situati e per di più sn animali culturali, simbolici.
Dim simbolica del mondo sociale.
Le forme simboliche contengono il “potere simbolico” (si manifesta cm potere di classificare, nominare,
etichettare). Qst vale anche per le relazioni economiche: le condotte che la scienza economica identifica
cm “economiche” esistono solo grazie all’adozione di un sistema di rappresentazioni simboliche che
precedono il calcolo razionale e lo scambio mediato dai prezzi.
Dunque ​ricerca profitto​ non è tanto di tipo monetario ma ​è intrecciata con la dim simbolica​ (in termini di
prestigio, status, riconoscimento).

Apparato concettuale di Bourdieu poggia su triade: habitus, campo, capitale.


Habitus: ​sistema di disposizioni acquisite dall’infanzia cm effetto dell’esposizione a condizionamenti sociali
= strutture del mondo sociale a cui è socializzato sn introiettate cm strutture mentali, principi di visione (e
divisione) cioè di classificazione del mondo.
“Sistema di schemi percettivi, di pensiero e di azione acquisiti in maniera duratura e generati da condizioni
oggettive, ma che tendono a persistere anche dopo il mutamento di qste condizioni”.
Modificabile nell’empiricità del reale, persistente ma ri-orientabile. Fatto di materiali sociali, no innatismo,
mostra l’appartenenza a contesto di socializzazione.
“Sistema di disposizioni durabili e trasferibili, Strutture Strutturate predisposte a funzionare come
Strutture Strutturanti”.
Simile tra quanti hanno condiviso stesse condizioni sociali, li dispone a percepire, giudicare e trattare il
mondo = capacità di fare ciò che il mondo si aspetta da loro.
L’agire pratico governato dall’habitus, non intenzionalmente, fonda ​strategie​ (condotte situate e
organizzate - pratiche).
Qst spiega cm attori tendono ad agire in modo da riprodurre lo status quo senza alcuna apparente accordo
esplicito circa il da farsi.
Scelte: forte influenza del contesto sociale di estrazione (variabile strutturale). L’habitus posseduto è
coerente con le aspettative del contesto. Sorta di determinismo: cap culturale coincide quasi con la
posizione sociale.
Piuttosto veritiero...ma è anche vero che non rispondiamo tt allo stesso modo, che non sappiamo più in che
società siamo...di classi, di individui, di ceti…
La posizione sociale va sempre messa in rel con la variabile territoriale.
I ns margini di libertà di azione sn determinati da tanti fattori.
La società post-moderna è un altro mondo...questione fruizione culturale è più flessibile. Certo...più
probabile che saggi filosofici si trovino nella casa di un avvocato che operaio.

“Violenza simbolica”: meccanismi taciti di riproduzione socio-culturale.


Habitus rimanda a concetto di istituzione, dim istituita della vita sociale (norme, codici etici). ​Pensiero di B.,
cm molti francesi, ha matrice durkheimiana.
Addirittura si parla di “effetto pigmalione” o profezia che si autoavvera in psicologia sociale: definizione
genera aspettative sociali depositate nella condotta degli insegnanti che generano condotte.
Attori conoscono regole sociali ma il loro agire va oltre la mera osservanza normativa: ​adattamento
pragmatico​ alle circostanze. No determinismo (habitus ha poco di meccanico) ma vincolo a senso pratico
veicolato dalle strutture sociali che operano cm strutture mentali. Il senso pratico fonda il senso del limite,
spesso fa in modo che ciò che non potremmo fare nn venga nemmeno preso in considerazione, grazie ad
essa sappiamo cosa e come fare.
Tali disposizioni sn introiettate, costituiscono personalità e si attivano nelle situazioni (conosciute o inedite).
Dunque l’habitus è considerabile cm un principio di continuità (“storia incorporata”) o di rottura (situazione
inedita).
L. Wacquant, 2016
Habitus, analogia con “grammatica generativa” di Chomsky, che consente agli esperti in una lingua di
produrre un discorso corretto, ​agendo senza pensarci e secondo regole condivise. ​Competenza
pratica, acquisita con e per l’azione, che opera sotto il livello della coscienza, venendo continuamente
affinata.
Principio di generazione di pratiche e pensieri, risolviamo problemi in modo non consapevole o
semi-automatico.
Differenza con grammatica di Chomsky: habitus non incorpora un’attitudine naturale ma sociale, dunque
variabile​ e ​trasferibile ​a diversi ambiti di pratica (​es. qst spiega la coerenza mantenuta in diversi contesti
di consumo - musica, sport, cibo, arredamento, scelte coniugali e politiche - all’interno di stessa classe,
fondandone i ​distintivi stili di vita.
Es: alimentazione e arte per operai. Alimentazione deve essere utile ed efficace, spesso pesante. Anche la
visione dell’arte degli operai è fondata su rifiuto dell’arte astratta, privilegia l’arte realistica, ossia utile,
“pesante”, senza “finezza”.
Stile di vita degli operai si fonda sulla sostanza piuttosto che forma in tutte le pratiche sociali.
La vita degli operai è sottoposta al vincolo della necessità (assenza risorse economiche): genera così
disposizioni dove predominano ricerca dell’utile e del necessario.
“L’habitus opera cm principio non scelto di tutte le scelte”​ = s​ tile di vita.
L’individuo situato “si determina nella misura in cui costruisce la situazione che lo determina ma nn ha
scelto il principio della sua scelta”.

Habitus è dotato di ​inerzia:​ funge da filtro e ciascuno dei suoi livelli crea ​strati di disposizioni​. Peso
preponderante dell’habitus primario (schemi infanzia), tra cui ​opposizione binaria maschile / femminile.
Una persona tende a conservare le disposizioni originarie del mondo sociale di crescita, anche se divenute
inadatte (​don Chisciotte, cavaliere in un mondo in cui non c’è più cavalleria).
Duraturo, ma non statico: ​socialmente costruite e anche smantellabili da esposizione a forze (​es.
migrazione, formazione specialistica).​ ​Malleabilità.​ H ​ abitus secondario: acquisizione da operato
specializzato di scuola, istituzioni ​(palestra, studio, setta, partito…)​ .

Società c’è perchè c’è minimo di coordinamento (strutture strutturanti comuni) ma non c’è un direttore
d’orchestra...è tutto internalizzato.
Es: 9 punti di Watzlavick (ps sociale, pragmatica di cognizione, cm si risolvono problemi concretamente).
Vediamo quadrato ma non lo sono. Cm vediamo un problema non è il problema...vediamo già la soluzione
che abbiamo in testa. Schemi cognitivi filtrano, nell’agire attiviamo modi di vedere pre-acquisiti (dispositivi
di economia cognitiva).

Campo: ​B. non usa “società” ma ​spazio sociale​ in cui vi sn agenti sociali, non omogeneo: articolato in
settori, sfere dette campi.
Campo = qualunque microcosmo sociale definito da fine specifico, proprie regole e forme di autorità e
grado di autonomia. Principio di differenziazione sociale: produce spazi strutturati e potenzialmente in
conflitto tra loro. ​Es: religioso, politico, economico, giuridico, scolastico, burocratico, giornalistico,
cinematografico…
Grado specializzazione variabile: aumenta distanza tra addetti e profani. ​es, cittadini esperiscono distanza
vs politica. Politici agiscono in modo autocentrato: solo i giochi del campo proprio, sue regole che cittadini
nn comprendono.
Economia: gli affari sn affari. Molla è economica = razionale, calcolo di massimizzazione.
Ogni campo tende a costruire proprie istituzioni, gerarchie, questioni, regole tacite o esplicite. Complessità
crescente e coinvolgimento individuale in più campi spiega tensioni.

Bourdieu: decostruire modelli storici esplicativi. ​Es. ricerca su mercato casa Francia: variabili culturali e
strutturali ma anche politiche (gestione statale patrimonio immobiliare, dinamiche compravendita…).
Un campo incide con le sue dinamiche su chi o cosa sta nei suoi confini e intanto ha k lotta interna per la
sua definizione (confini, conservazione, trasformazione gerarchie)= campo di forze e arena.
NB: visione conflittuale e agonistica della vita sociale (spazio di potere in cui si giocano partite per
conquista campo), divenire, mutamento. Lo stato dei rapporti di forza tra giocatori definisce in ogni
momento la struttura del campo. Giocatore ha forza, posizione, strategie che derivano dai capitali
posseduti.
Campo non è entità immutabile, non è essenza ma prodotto storico con sua forma e forze ​es. non c’è
sempre stato un campo letterario, ha dovuto essere costruito grazie ad imprenditori culturali cm Dante,
Baudelaire…e ha necessitato di difesa vs altri campi (economico, politico, con mediazione campo dei mass
media).
Storicità dell’esistenza sociale. ​Un campo esiste nel tempo cm istante in una traiettoria: ricostruire la
traiettoria permette di comprendere il campo.
Campo è anche un principio epistemologico: pensare in maniera ​relazionale ​=collocare le cose nei
contesti, cercarne significato non nelle loro proprietà intrinseche o presunti attributi essenziali...ma nel loro
rapporto con le altre cose​ (differenza, somiglianza).​ ​Gli oggetti e le pratiche si trovano in una rete di
relazioni da cui si estrae.
Non esistono cose in sé per la scienza. ​Es: una pratica può essere abbandonata e ripresa mutandone
significato, valore sociale e culturale, economico. Es: boxe nel 1900..non c’è nulla di intrinseco che la
renda nobile e pop...è solo la sua posizione in uno spazio relazionale a stabilirne il significato mutevole.

Capitale: ​differenze portano possibilità di disuguaglianze, asimmetrie di risorse e potere. Risorsa: qualsiasi
cs che dia un vantaggio, sia accumulabile, perpetuabile con meccanismi di trasmissione. Ogni campo
esiste in quanto spazio circoscritto di distribuzione di risorse.
Termine per designare risorse è di matrice economica: il posseduto e il fatto di possederlo conferisce
potere agli agenti entro i campi in cui sono attivi.
Il capitale ha diverse forme che la teoria economica trascura (si è lasciata imporre il concetto di capitale da
una prassi economica che è un’invenzione storica del capitalismo).
Capitale economico: ​in forma di beni monetizzabili
C. culturale: ​saperi formali (competenze certificate, conoscenze codificate) ma anche habitus e pratiche
(modo in cui agenti applicano codici culturali, consumi culturali). Convertibile a determinate condizioni in c.
economico, si istituzionalizza soprtt nella forma di titoli scolastici. Oggettivabile in prodotti culturali.
C. sociale: ​obblighi e relazioni sociali, convertibile in economico, si istituzionalizza nella forma di titoli.
Risorse derivanti da possesso rete di relazioni e riconoscimenti reciproci.
C. simbolico: ​di riconoscimento, legittimità. Meta-capitale, dim cognitiva del capitale che implica
attivazione di schemi cognitivi di percezione, classificazione, valutazione onore, credito...
Lo spazio sociale nel mondo contemporaneo si struttura soprtt intorno al cap economico e culturale. Il loro
combinarsi dà vita a tipi sociali, diverse strategie di azione, visioni mondo, orientamenti politici, interessi,
strategie di valorizzazione del capitale stesso.
B. ha rilevato sproporzione possesso capitali in base a classe di appartenenza.
Capitale è nozione impiegabile per spiegare differenziazione sociale ma anche fen della produzione
(economia culturale): prodotti culturali sn posizionati anch’essi nello spazio sociale, provvisti di dotazioni di
risorse.
Capitale culturale e riproduzione disuguaglianze attraverso la scuola (Bourdieu e Passeron):
sistema educativo trasmette conoscenze più aderenti a classi sociali agiate e i bambini provenienti da lì
dispongono di un capitale che permette loro migliore adattamento alle esigenze scolastiche, riuscita.
Fallimento o successo scolastico sn considerati cm doni con rif alle doti naturali. La società riproduce se
stessa, no mobilità.
Nella scuola il merito conta meno di ciò che si pensa.
Autoesclusione degli studenti di ceto popolare dai percorsi scolastici legata all’interiorizzazione schemi di
classificazione e giudizio sociali.

CAMPO ECONOMICO
differenziazione e autonomizzazione. Gli affari sn affari. La scienza economica si costituisce in quanto
disciplina basandosi sulla supposta oggettività di un universo separato, retto da leggi proprie (calcolo
razionale, massimizzazione benessere individuale).
La scienza che si chiama “economia” riposa su una astrazione originaria: il dissociare una particolare
categoria di pratiche dall’ordine sociale nel ql ogni pratica umana è immersa.
Bourdieu vs 2 postulati del neoliberismo:
1. economia cm ambito avente proprie leggi (del mercato), mano invisibile esasperata
2. mercato cm principio organizzatore ottimale degli scambi
1. ECONOMIA CM AZIONE UMANA E CM SCIENZA: il mondo sociale è presente nel suo complesso in
ogni azione economica = costruire modelli storici permette di cogliere azioni e istituzioni economiche cm si
presentano all’osservazione empirica. Prezzo: sospensione adesione ai preconcetti di senso comune.
Tt ciò che la scienza economica pone cm dato (insieme delle disposizioni dell’agente economico), è in
realtà prodotto di una lunga storia collettiva, incessantemente riprodotto nelle storie individuali. Iscrizione
all’interno di strutture sociali e cognitive, schemi pratici di pensiero, percezione e azione = la storia ha
conferito alle istituzioni economiche la loro apparente evidenza naturale e universale.
Vs la visione astorica della scienza economica, bisogna ricostruire:
- la genesi delle disposizioni economiche dell’agente economico, in partic dei suoi gusti, bisogni,
propensioni (al calcolo, risparmio, lavoro)
- la genesi del campo economico stesso = storia del processo di differenziazione e
autonomizzazione che conduce a costituzione del campo economico cm mondo retto da leggi
proprie. Radicale autonomizzazione attuata dalla teoria pura.
Gradualmente la sfera degli scambi mercantili si è separata dagli altri ambiti dell’esistenza e si è affermato
il suo nomos specifico (enunciato dl tautologia “gli affari sono affari”).
Le transazioni economiche hanno smesso di essere concepite sul modello degli scambi domestici, dunque
retti da obblighi familiari o sociali (no sentimenti).
Il calcolo dei profitti individuali (interesse economico), si è imposto cm generale principio
dominante.

B. vs i 2 postulati del neoliberismo:


- l’economia è un dominio separato retto da leggi naturali e universali che i governi non devono
contrastare;
- il mercato è strumento ottimale per organizzare produzione e scambi in maniera equa ed efficace
nelle società dem
Universalizzazione di caso particolare USA, caratterizzato dalla debolezza dello Stato:
politica orientata al ritiro o all’astensione in materia economica, trasferimento (o subappalto) dei servizi
pubblici al settore privato, rinuncia alla possibilità di eguagliare opportunità legata a riduzione capacità
d’intervento in economia.
Esaltazione conservatrice della responsabilità individuale (​che porta, es a imputare disoccupazione o
fallimento agli stessi individui, e non all’ordine sociale)​ .
Società USA ha spinto al limite estremo lo sviluppo e la generalizzazione dello “spirito del capitalismo” e il
culto dell’individualismo, meritocrazia, fondamento del pensiero economico neoliberale.
Tt concorre a far dimenticare il carattere costruito socialmente, quindi arbitrario, artificiale.
Ci si muove in virtù di spinte che nn sn il calcolo del profitto. Altro ci spinge ad alzarci al mattino senza
lamentarci. Ricorda Weber: SdC...spinte irrazionali (etica e spirito). Razionalità valoriale, strumentale (base
dell’attore economico) è essa stessa un costrutto sociale: modernità genera, diffonde e normalizza qst
costrutto culturale = processo di razionalizzazione (one- suffisso che dice “accade nel tempo” e tt ciò che
accade nel tempo è contingente).
Derive: filone critico, Scuola di Francoforte.

Nn siamo mossi da ns interessi, ammettiamolo: agiamo non da agenti economici in tutto e per
tutto...rispondiamo ad aspettative sociali.
NEOLIBERISMO
Assunto che il mercato sia il principio ottimale di organizzazione della società.
In realtà lo Stato contribuisce in ogni momento all’esistenza del mercato, attraverso:
- “politiche» che mette in opera (​es politiche dl famiglia per mezzo delle leggi di successione,
fiscalità, assegni familiari e assistenza sociale agiscono sui consumi e tenore di vita​).
- effetti strutturali esercitati da leggi di bilancio, spesa per infrastrutture, ambito trasporti, energia,
abitazione, telecomunicazioni, (de)fiscalizzazione degli investimenti, controllo mezzi di pagamento
e di credito, formazione della forza lavoro, regolamentazione dell’immigrazione, definizione e
imposizione delle regole del gioco economico come il contratto di lavoro.
KARL POLANYI
antropologo sociale, storico economia, filosofo politica. Dichiaratamente socialista. Approccio
istituzionalista.
Socialismo (variante socialdem) «…tendenza di una civiltà industriale a superare il mercato autoregolato
subordinandolo consapevolmente ad una società democratica. Dal punto di vista della comunità nel suo
insieme il socialismo è la continuazione di quello sforzo di rendere la società un rapporto specificamente
umano tra persone, rapporto che nell’Europa occidentale era sempre stato associato alle tradizioni
cristiane " (p. 294).

Tesi centrali e contesto​ de “La grande trasformazione”: origini economiche e politiche della ns epoca,
sistema istituzionale XIXsec. da riscontrare nel mercato.
Scritto durante IIWW: guerra, totalitarismi e fascismi, crisi ‘29.
SINTESI
1. analisi ascesa e caduta economia di mercato, sistema economico e sociale dominato dal mercato
e dalle sue leggi
2. economia di mercato e modello di mercato autoregolato non hanno a che fare con lo stato di
natura
3. messa in discussione dell’homo oeconomicus, propensione innata allo scambio e ricerca dell’utile
cm universale motivazione dell’azione (ricerche antropologiche).
Grande trasf= un po’ tutto: politica, economica, sociale...intreccio che muta mondo.
“La civiltà del XIXsec. è crollata”. I suoi fondamenti erano:
- geopolitica del tempo (dopo 100 anni di pace)
- cambio fisso su base aurea (oro riferimento comune). Sistema finito definitivamente nel 1971
- mercato autoregolato
- Stato liberale (istituzioni dem-lib)
sn tt crollati contemporaneamente.
Matrice principale: mercato autoregolato = economia di mercato cioè assetto economico basato sul
mercato autoregolato.
Mercato = rel di scambio, molteplici forme storicamente
Autoregolato= no ingerenza pubblica. Più complesso...è mercato separato dalla società, non regolato da
bisogni e dinamiche della vita sociale. Processo storico di disincastro (​disenbedded)​ da società lo porta ad
essere sfera separata, autoregolato (Bourdieu si ispira a Polanyi). Regolazione: regole che si
autoconferisce, business is business. Costrutto storico-sociale in dim istituzionale
Società viene vincolata, subordinata all’economia: rovesciamento di un rapporto storico (società diviene
strumento).
Embeddedness: ​“L’economia dell’uomo, di regola, è immersa (embedded) nei suoi rapporti sociali” (p 61).
“L’uomo agisce in modo da salvaguardare la sua posizione sociale, le sue pretese sociali, i suoi vantaggi
sociali. Egli valuta i beni materiali soltanto nella misura in cui essi servono a tal fine”.
ATT! Mercato autoregolato è una grande utopia (irrealistico, no accezione positiva). Motivi:
1) carica distruttiva per società: se si realizzasse compiutamente l’autoregolazione...le dinamiche del
mercato distruggerebbero l’uomo. Prospettiva polanyiana non attualissima ma tornata in auge
dopo effetti eclatanti crisi 2007: considerata concettualizzazione interpretativa valida. Metafora del
“deserto”: laddove l’economia di mercato si è diretta verso il suo pieno dispiegamento...effetti
devastanti su società. Dibattito sui modelli di crescita sempre aperto.
2) autoregolazione iniziata ed evolutasi a causa di interventi politici, leggi. Non si può parlare di non
ingerenza. Infatti il mercato è un artificio...va generato. Periodi storici hanno visto processi di
creazione e istituzionalizzazione del mercato autoregolato.

Contesto
il mercato ha dimostrato suo potenziale distruttivo e sua intrinseca insufficienza.
crisi ‘29 fu di sovrapproduzione, anche per protezionismo (domanda estera non assorbiva più l’offerta
interna) con implicazione della finanza (crollo Borsa dopo operazioni azzardate di produzione di denaro
tramite denaro). Dunque: problema geopolitico e monetario.
New Deal: modello Welfare State USA. Valorizzazione spesa pubblica cm motore ripresa: 500mln$ in
programmi di occupazione, misure di protezione sociale (minimi salariali, aboliti poco dopo), ristrutturazione
sistema creditizio…
Teoria rif di FDR: il mercato, solo, non garantisce occupazione, rapporto equilibrato domanda / offerta.
Stato deve intervenire su entrambi.
Reazione di protezione della società vs mercato. Doppio movimento.
Anche Fascismo, per Polanyi, è stato protezionismo vs un mercato che stava provocando deserto (con
implicazioni politiche degenerate in vs democrazia, ma è altro tema).
Il fascismo si radicava dove la società di mercato rifiutava di funzionare…
"Soluzione fascista dell’impasse raggiunta dal capitalismo liberale = riforma dell’economia di mercato
raggiunta al prezzo dell’estirpazione di tutte le istituzioni democratiche (nel campo dell’industria e della
politica).
Il sistema economico che era in via di disfacimento veniva così rivitalizzato mentre i popoli venivano
sottoposti a una rieducazione destinata a snaturare l’individuo e a renderlo incapace di funzionare come
unità responsabile del corpo politico. Questa rieducazione, che comprendeva le norme di una religione
politica che negava l’idea della fratellanza dell’uomo nelle sue varie forme, fu raggiunta attraverso un atto di
conversione di massa applicato ai recalcitranti con mezzi scientifici di tortura" (p. 297).

Avvento eco di mercato è passaggio storico di drammatica trasformazione, rottura sociale e culturale.
Mercato regolato è istituzione che disincastra (​disembedded market)​ l’economia dalla società per
subordinarla a sé.
Nascita mercato del lavoro in Europa
riv industriale, reazione classe operaia.
“Mercato del lavoro”= lavoro entra in campo nella relazione domanda/offerta.
Storicamente il lavoro è divenuto merce. Alienazione.
Con nascita proletariato industriale. Per secoli di storia europea le terre erano comuni, i ceti rurali vi
traevano sussistenza.
Enclosures: recintazione campagne inglesi da aristocratici. Contadini non più vincolati a condizioni di
servitù della gleba ma costretti a divenire proletari, forza lavoro a basso costo con esodo rurale.
Pauperizzazione (parallela a proletarizzazione) = impoverimento mezzi e autonomia ed emersione figura
del pauper, non in grado di sussistenza, dipendente da assistenza. Diverso da poor (lavoratore povero).
Si diventa liberi di vendersi sul mercato del lavoro.
Cronologia:
- 1600 leggi elisabettiane vs povertà: sussidi per impossibilitati a lavoro. Erogazione denaro pubblico
tramite sistema di parrocchie anglicane.
- Act of Settlement: persone non potevano spostarsi da una parrocchia all’altra, bloccate
- dal XVIIIsec. workhouses per chi poteva lavorare: sopravvivenza.
- 1700: abrogazione Act of Settlement: libera circolazione persone (presupposto) e condizioni
storiche particolari con mobilità.
- Speenhamland: legge che provedeva integrazione al reddito per lavoratori che non raggiungevano
parametri (criteri cm il numero membri famiglia, aggancio a prezzo pane). Insuccesso: lavoro non
conveniva, opportunismo e incentivo a sfruttamento (salari bassi), produttività cala. Circolo vizioso.
- 1834, abrogazione di tt le leggi elisabettiane (tranne per chi non è in condizioni di lavorare e
workhouses). Nascita convenzionale mercato del lavoro.

Mercato vale per lavoro ma anche terra e moneta.


Mercificazione del lavoro: separazione lavoro dalle altre attività della vita, assoggettato alle leggi del
mercato. Imporsi di org di tipo atomistico.
Polanyi e dichiarazione di Filadelfia, Gallino:”Il lavoro non è una merce”

Analisi di Polanyi è controversa, tesi spesso usate vs assistenzialismo: il mercato può dare benessere in
alcune sue fasi, inoltre fenomeno della “degradazione”: gli assistiti perdono il rispetto di sé.
Protezione è reazione della società (es sussidio).
Principio di natura del mercato autoregolato: fame. Eliminando sussidi (aggressione di meccanismi)
riemerge la fame.
Nel dibattito e negli eventi c’è scontro tra economia di mercato e teorie che l’hanno naturalizzato vs società
con suoi movimenti di protezione. La bontà dei meccanismi di protezione è det da logiche, contesto, forza
della normalizzazione del mercato, opportunità nascono da politiche di investimento (Stato, attrattività
capitali esteri), fattori culturali (ethos pubblico, cultura del lavoro)...Es: ​Welfare scandinavo: no obbligo
lavoro, spinta a formazione e ricerca, molte opportunità. USA invece obbligo lavoro in cambio delle poche
misure assistenziali.
Logica del lavoro ad ogni costo (Work first): dv è stata applicata no effetti positivi (lavoro sottopagato,
senza futuro, a basso profilo).
Ma in tempi d​i globalizzazione i fattori culturali rientrano sempre meno nelle spiegazioni.
Visione del documentario INSIDE JOB
Deregolamentazione finanziaria, privatizzazione banche.
Islanda: in 5 anni, banche che nn avevano mai operato all’estero si sn fatte prestare miliardi, mettono su
istituti di credito e convincono cittadini a investire in qst fondi, bolla speculativa. Gov faceva per loro da
“ufficio di pubbliche relazioni”. Entrate enormi dai bilanci pubblici negativi. regolatori finanziari preposti a
protezione cittadini nn fanno il loro lavoro.
Banche di credito erano separate da banche di investimento (distinzione reintrodotta parzialmente da
Obama).
2008: Lheman brothers costretta a dichiarare bancarotta, AIG fallisce = collasso globale, trilioni di dollari,
distruzione ricchezza azionaria. In mondo globalizzato economie sn tutte collegate.
Dopo grande Depressione: 40 anni di crescita senza crisi finanziarie. Industria finanziaria anni ‘80 esplode.
Investimenti rischiosi, costi di salvataggio su contribuenti.
Asservimento dle mercato alla finanza per mano della politica: poche ma enormi società dominano
mercato, es Citigroup: fusione illegale ma legge risalente a New Deal abrogata dopo un anno.
Soros: deregolamentare è cm eliminare gli scomparti a prova d’acqua in una petroliera.
Attivit criminali: Credit Suiss scoperti fondi Iran programma nucleare, UBS aiuta i grandi evasori USA ma
rifiuta collaborazione con gov USA.

1990: deregolamentazione + esplosione tecnologia: creazione strumenti finanziari complessi detti derivati =
mercato di trilioni di $ non regolato, pressioni su politica per mantenerli non regolati. Speculazioni su tt:
anche su previsioni meteo.
Sistema della cartellizzazione: catena alimentare che permette di creare denaro attraverso denaro. Come?
Vendita di mutui (case). Catena che porta a creazione di CDO valutati spesso con AAA da agenzie di
rating (es crediti SWAP, Henry Paulson). Moody’s, Fitch e Standing and Poors guadagnarono miliardi
valutando positivamente i CDO. Ma “IL RATING ESPRIME UN’OPINIONE” questa è stata data cm
giustificazione.
Personalità più o meno politiche, ciniche, relativiste, doppie.
Ma è bomba a orologeria nel sistema finanziario. Fallimenti, bancarotta: disastro in sistema banche e
assicurazioni. Disoccupazione e pignoramenti, risparmi prosciugati.
Wall Street è mondo intrecciato al mondo escort, cocaina: dai vertici ai broker.
“Credo che...ah, dice ipoteticamente…””No, dico sul serio”. “Non è un conflitto vendere a qualcuno cose
che tu stesso ritieni merda?” “Nel contesto di intermediazione finanziaria non è un conflitto”.

Obama promise regolazioni: qualcuno dice che anche il suo era un gov di Wall Street. Su punti delicati cm
rating e lobbies no proposte incisive. Ex dirigenti e CDA di società di affari e banche continuano ad essere
nominati consulenti economici dei governi. Idem economisti accademici sn pagati cm consulenti per
plasmare la politica governativa, sn affittabili (es Harvard, Columbia Business School). Conflitti d’interesse
nella ricerca: istituzioni chiedono ad accademici di redigere rapporti positivi su sistemi bancari e altro.
2010: UE mette in atto sistema di regolazioni: Obama non ascolta.
ATT: impara logiche dietro Finanza, non tecnicismi e meccanismi.

Anni ‘80: aumento disuguaglianze nella società USA. Meccanismi distribuzione ricchezza mutano. Cala
ceto medio, diminuisce domanda e salute del mercato, aumento debito privato (leva per gonfiare la
domanda del mercato immobiliare)
Finanziarizzazione (Epstain): “Ruolo centrale di movent, attori e istituzioni finanziari nel funzionamento
delle economie nazionali e internazionali”.
Tema focus da 10 anni (da qnd sn evidenti effetti in vita quotidiana e funzionamento apparati pubblici),
forma diversa dal capitalismo moderno.
Epstain: iniziatore filoni studi dopo fenomeno dell’indebitamento privato (ricorso ad un certo tipo di credito,
in Ita fen meno sviluppato...e qst ci ha salvato da effetti crisi 2007) focus su vita quotidiana, funzionamento
apparati pubblici.
Dinamiche che ridisegnano società​ e vite: ​radici lontane, anni ‘70 (liberalizzazione circolazione moneta,
sospensione convertibilità in oro), anni ‘80 e ‘90 (neoliberismo e deregolazione finanziaria, settori cm
trasporti ed energia sn quotati e asserviti a logiche dl finanza).
Assunzione massimizzazione del valore cm paradigma.
Protagonista: azionista, colui che partecipa con quota del proprio capitale all’azienda.
Grande importanza di investitori istituzionali (intermediari = comprano titoli per offrirli ad altri​) es. fondi
pensioni.
‘80: settori cm trasporti ed energia sn privatizzati e quotati in borsa = logiche finanza (altre da ql del
servizio pubblico).
Globalizzazione condizioni lavoro: indebolimento capacità contrattuale e diritti, concorrenza su scala
globale.
Disuguaglianza, dinamiche distribuzione ricchezza: forbice retributiva si espande: banche, holding di
investimento, alcune imprese vedono aumento retribuzione + bonus. I CEO (amministratori delegati) hanno
fonte di guadagno nella loro partecipazione azionaria...dunque incentivati a esasperare meccanismi di
produzione del denaro tramite denaro.
Fen revolving doors: CEO di banche divengono ministri del Tesoro e attuano deregolazioni a livello politico.
Processi politici. Meccanismi partiti in USA, dalle potenti dinamiche e implicazioni che possono distruggere
intere categorie di attori sociali. Simile UK.
NB: Europa ha intervento Stato più rilevante, tradizione di regolazione pubblica (altra faccia della medaglia
è austerità, decisa di concerto UE, BCE, FMI, governi nazionali).
Ita: disuguaglianza non cm in USA ma in aumento.
NB: ​produzione può essere materiale e immateriale.

Metamorfosi politica: diviene strumento del mercato finanziario, oggettivamente. Politica ha aperto le porte
a certe dinamiche, ceduto potere ad attori finanziari.
Finanziarizzazione del Welfare e produzione: ​dinamiche di spostamento da produzione a finanza.
Gallino e altri: ​tesi. Mutamento strutturale di logiche e meccanismi dall’accumulazione capitalistica
tradizionali, nuovo regime di accumulazione, nuovo ordine economico + globalizzazione. La
globalizzazione vi è implicata e implica: globalismo è progetto anche politico​.
Finanzcapitalismo: ​nuovo regime di accumulazione. Mega macchina (grande org gerarchica) sviluppatasi
per massimizzare ed accumulare il valore producibile ed estraibile (da lavoro e ambienti).
Capitale cm potere, no novità…
Estrazione valore =​ provocare aumenti con speculazione, sfruttamento
Produzione valore = ​porre in essere beni e servizi trasformando materie prime.
Gallino: il finanzcapitalismo produce e sfrutta. La razionalità strumentale è poco interessata a questioni di
valore. Logica di accumulazione del capitale: D1 - M - D2, con D2 > D1, possibilmente D2 >> D1 (regola
per azionisti è: almeno il 15% in più).

Divario tra logiche, meccanismi, dispositivi della finanza e del resto.


Componenti strutturali del finanzcapitalismo (Gallino):
1. perno sn banche: ​non commerciali ovvero tradizionali (custodiscono depositi e li prestano) bensì
fondi di investimento
2. finanza ombra: ​mondo di intermediari con transazioni nascoste che agiscono al di fuori della
regolazione pubblica (Stati, org finanziari).
Es: società fittizie che gestiscono debito cartolarizzato.
Cartolarizzazione = debito diviene un titolo da vendere e non viene più posseduto da chi ha erogato il
credito. La banca che lo vende ad un altro (intermediario, es assicurazioni, fondi...) inizia così la
cartolarizzazione. ​Es: Deutsche Bank non sapeva di avere tra i suoi titoli dei Subprime= mutui venduti cm
investimenti ma derivati da prestiti concessi a condizioni rischiose, con cattive condizioni di solubilità da
parte del debitore (es, mutui concessi a famiglie prive di garanzie).
Derivati = cartolarizzati. I mutui cartolarizzati sn un esempio.
Causa crisi 2007: si sn impacchettati titoli rischiosi cm derivati. Impacchettati cm matrioske...fino a divenire
CDO (pacchetti ovvero assemblaggi di derivati).
Es: ​Deutche Bank e banca francese sn state salvate dallo Stato perchè possedevano titoli spazzatura.
Comuni hanno scoperto di averli, di essere sull’orlo del dissesto finanziario
Finanza sana deve valutare e assicurare la presenza di una base sana (prodotti finanziari garantiti, non a
rischio).
Rating: dispositivi di controllo, di mantenimento (e indirizzamento!) fiducia.
Lheman Brothers: storia incredibile, fallita. Goldman Sachs idem (vi lavorava Monti).
CEO sn incentivati sistematicamente: quando si fa prestito si guadagna ma bisogna avere un fondo, una
base di sicurezza (regola passata). Ma si può sfruttare appieno un meccanismo regolare: eliminare dal
proprio bilancio le voci in passivo.
La Lehman giocava contro se stessa, con azioni ad alto rendimento ma anche ad alto rischio, speculazione
pura.
Anche scommettere sul fallimento di Stati è perfettamente legale. Vergognoso ma legale.

NB: nella lettura di una crisi ci sn sempre punti oscuri e tesi differenti e diverse.
Picketti: eco di mercato non è naturale ma costrutto, artificio umano poi naturalizzato.
Polanyi, Picketti, Gallino vs homo oeconomicus (paradigma economia classica, implicato in Stato e
ideologia neoliverale). Ha reso la società subordinata all’economia = disconnessione (disembedded):
l’economia ha ridisegnato, inglobandola, l’org sociale.
Antropologia economica: ​connessioni meccanismi economici e dim culturale (cs accade a mentalità e
vita). Uomini stanno in un quadro culturale (norme, possibilità di riconoscimento reciproco, interazione
secondo condizioni contestualizzate, fiducia, appartenenza, processi di inclusione, simboli e codici etici…).

LUCIANO GALLINO
qualche collegamento con Polanyi, soprtt su implicazioni distruttive (dati su costi umani del
finanzcapitalismo), critica paradigma economia neoclassica.
Dedica: crisi, non concepita cm accidente ma evento compreso nella logica intrinseca del capitalismo. Il
mondo intero può saltare: le megamacchine del finanzcapitalismo hanno tale potenziale e ciò stava
accadendo nel 2007.
Gallino non fa predizioni ma suggerisce cm tamponare.
Dibattito sulle involuzioni del capitalismo, cm finirà: loop pessimistico di alcuni.

Gallino insiste sul ​ruolo dei governi​, della politica: finanzcapitalismo ha meccanismi regolativi e lo Sttao è
attore decisivo (Polanyi parlava di interventi legislativi e faceva esempi concreti). ​Deregolazione.​ Anche
quando lo Stato ha lasciato via libera ha regolato.
Passaggi che sanno di invettiva, pamphlet politico: “Società asservita alla finanza per mano della politica”.
Fen per cui le elite finanziarie approdano a ruoli di decisori politici e vicevresa.
Es: Italia, Ciampi, Monti
CAP 4: chiave della ​performatività​ (McKenzy, sociologo della conoscenza): “It’s an engine, not a camera”.
Scienza economica è motore, impulso, fa accadere le cose, influenza. Non descrive ma è motore, non una
macchina fotografica (pag 99)
Modelli e teorie sn usati consapevolmente da attori per intervenire su realtà e modellarla.
“Performatività effettiva”= si muta la struttura stessa dell’oggetto.
Un po’ cm la ​profezia che si autoadempie​ (Merton): una def della realtà che diviene vera nelle sue
conseguenze ​es. banche; si diffonde voce fallimento...i risparmiatori ritirano...fallimento reale.
Picketti: le idee contano! Hanno effetti di realtà costruita e effetti di normalizzazione.
Importanza della ​dimensione normativa del capitalismo ​e del suo spirito.

Gallino: analisi ​costi umani​ della crisi ovvero di un sistema particolare di accumulazione: D1...D2 in cui D2
> D1.
Tale sistema ​finanzcapitalismo opera tramite: ​concentrazione, homo oeconomicus, estrazione del
valore da lavoro, natura, terra e cibo.
Estrazione di valore: concetto centrale ma non esplicitato da Gallino. Non c’è produzione ma
redistribuzione di valore.
Tt le attività economiche, non solo le finanziarie, estraggono valore:​ reddito diverso dal profitto...il ​reddito
produce ricchezza (domanda, offerta) ovvero modello del capitalismo classico​, moderno.
Il profitto è produzione di valore fine a se stesso, puro rendimento del capitale​, denaro che produce denaro
attraverso il denaro. ​Meno redistribuzione. ​Il denaro cm promessa di valore​.

CAP 6: MODI DI OPERARE DEL FINANZCAPITALISMO


logiche strutturali del finanzcapitalismo​ (​ovvero del modello D1...D2 o D1...M...D2​).
1. ​Le imprese si finanziano in prevalenza per mezzo di vari strumenti sul mercato del credito e
dell’autofinanziamento​, ​ossia trattenendo per sè i profitti.​ Il finanzcapitalismo genera soprattutto
l’accumulazione di capitale entro se stesso. Le imprese investono sempre meno e il loro investimento è per
massimizzare il valore, non il reddito​. No aumento di investimenti azionari nella compagine dell’azienda (il
finanzcapitalismo non dà impulso agli investimenti).
Imprese si finanziano attraverso strumenti finanziari cm le obbligazioni, i CDO… Accumulazione entro se
stessi del capitale = ​processi di aumento produzione del valore autocentrati.
Non si reinveste.
Investire = scopo è avere profitto superiore alle spese. Effetto: creazione domanda, posti lavoro, reddito (o
loro conservazione). PIL è parametro che rappresenta questo.
NB: non è detto che non ci siano meccanismi di sfruttamento anche nella produzione di reddito.
Col finanzcapitalismo investire non conviene: conviene invece produrre denaro e lo si fa partecipando al
mercato finanziario.
Gallino: finanzcapitalismo nasce anni ‘70 con crisi (energetica, di sovrapproduzione, inflazione​).
Meccanismo endemicamente produttore di crisi.
Cm creare rendimento da capitale? meccanismo che si era inceppato...per di più, ‘70 ​fine cambio fisso +
libera circolazione valute = il capitalismo ha preso la strada della finanziarizzazione.
La politica, invece di regolare l’economia per adattarla alla società, adatta la società all’economia.​ Tra
economia e politica è avvenuto anche un rapido e ​intenso scambio di personale (revolving doors).
2°modo​ di operare: sn state ​create e diffuse con eccezionale rapidità immense quantità di derivati nuovi
(titoli compositi, strutturati o sintetici)​. ​2008, derivati +20 volte PIL mondiale.
3°modo​ di operare: ​le maggiori banche hanno rinunciato alla loro funzione di prestiti a imprese e famiglie
per concentrarsi invece su altre attività, con preferenza per quelle fuori bilancio (commercio di titoli e
speculazione)​.
4°modo​ di operare: in 20 anni ​massiccia concentrazione di capitale in pochi grandi gruppi, sia nel settore
bancario che nella gestione del risparmio privato (fusioni e acquisizioni interbancarie)​.
5°modo​ di operare: ​a causa degli ingenti capitali investiti, dal 1990 in poi gli investitori istituzionali sn
divenuti una potenza economica capace di influenzare in modo determinante governo delle imprese e
Stati.
6°modo​ di operare: le banche han creato grandi famiglie di fondi di investimento (dietro a ciascun
investitore istituzionale spesso c’è una banca).
7°: ​le grandi imprese subiscono la pressione degli investitori istituzionali ​(i quali richiedono alle imprese di
cui detengono azioni un rendimento sul capitale del 15%) devon far fronte al fatto che ​le operazioni
finanziarie rendono assai di più che non le attività produttive. Dunque danno sempre più spazio, nella
propria organizzazione e nelle priorità di gestione, alle attività finanziarie​ piuttosto che a ql produttive.
Imprese vengono acquistate, smembrate, vendute a pezzi al fine prevalente di estrarne valore.
8°: meno investimenti, più scambi finanziari (capitale quotidiano).

Valore non come flusso ma come point value.


Focalizzandosi sul ​principio di massimizzazione del rendimento del capitale​ - e sull​’idea per cui l’impresa o
sue frazioni sn null’altro che assets che possono essere alienati in qualsiasi momento - principio per cui
ogni flusso futuro di ricchezza deve essere misurato cm valore attuale dell’impresa (o sue frazioni) in
un’ipotetica transazione.
Se l’obiettivo dell’impresa è la massimizzazione del rendimento del capitale – e se ​su questo sono costruite
le metriche di performance​ – tutte le volte in cui il rendimento del capitale investito in attività produttive non
supererà quello di investimenti puramente finanziari, ​si assiste​rà ​a una tendenza all’aumento degli
investimenti finanziari rispetto agli nvestimenti produttivi. La grande montagna di liquidità,l’enorme quantità
di ricchezza che non si trasforma in reddito,misurata da Piketty (2013), è l’esito di processi di
accumulazione che non seguono il circuito produttivo, ma solo il circuito monetario del capitale.

Estrazione di valore, i costi umani della flessibilità, il lavoro non è una merce.
Sociologo ​Sennett parla di “corrosione del carattere” per descrivere effetti sulla personalità che provoca il
capitalismo flessibile, ​dv tutti e tutto si dimostrano impazienti (a cominciare dal capitale​): ​la società intera
appare devota al breve termine (di contratti, progetti, guadagni​); le ​istituzioni, iniziando dalle imprese,
appaiono in uno stato di costante frammentazione o sn k ridisegnate​. In tali condizioni è improbo per la
persona al lavoro sviluppare un senso di identità (ciò richiede paziente e lunga ricerca di sé). Perseguire
scopi a lungo termine appare improponibile, idem rapporti scoiali reciprocamente impegnativi.
Dal 1980 in poi l'economia mondiale è stata intensivamente finanziarizzata. Una prova di ciò è il mutato
rapporto tra il volume degli attivi finanziari globali e il Pil mondiale. Intorno al 1980 gli attivi finanziari
equivalevano all'incirca al Pil del mondo. Per contro, a fine 2007 essi risultavano aumentati al punto di
superare il Pil medesimo. La maggior parte di questi attivi sono stati creati dalle principali banche del
mondo concedendo prestiti, che venivano utilizzati per acquistare titoli finanziari o immobili nell'aspettativa
di un aumento ininterrotto del loro valore. Un caso tipico di profezia che si autoadempie, giacché
l'aspettativa favoriva gli acquisti, i candidati acquirenti richiedevano prestiti, e gli acquisti effettuati con
denaro preso a prestito facevano crescere i valori di mercato. Il denaro è una promessa di valore.
Derivati: ​allorchè qualunque titolo è istatntaneamente convertibile in denaro, ql è cm se fosse denaro. Il
problema con i derivati è che più dell’80% di essi sono scambiati direttamente fra privati - “al banco” si dice
- senza che i regolatori possano esercitare alcun controllo. Si tratta di un’enorme quantità di denaro che
sfugge completamente non soltanto alla presa, ma pure alla vista dei regolatori.

Denaro: ​il peso di masse di denaro, la sua caotica distribuzione e i suoi movimenti incontrollati hanno
introdotto nell’economia globale squilibri strutturali irrimediabili nel quadro dell’attuale architettura
finanziaria. Nel medesimo periodo tali processi han generato una serie di effetti perversi a danno dell’intera
civiltà-mondo.
Le ​banche centrali e le organizzazioni internazionali hanno creato denaro​ in misura esorbitante,
concedendo prestiti a basso interesse, facilitando con altri dispositivi l’erogazione di crediti da parte di
banche private: così ​ha dato inizio da 1990 alla formazione di una gigantesca ​bolla mondiale del credito​,
consistente per la maggior parte di denaro creato dal nulla con pochi tocchi sulla tastiera di qualche
computer.
L’insieme del denaro circolante entro e tra i paesi è divenuta assolutamente indeterminabile.

Un possente ​incentivo alla speculazione assoluta in campo finanziario, definibile cm il commercio di denaro
fine a se stesso, separato da ogni finalità produttiva e pure da ogni considerazione sui parametri
fondamentali dell’economia di un settore o di un’impresa.
Gigantesca massa monetaria in libera circolazione nel mondo senza possibilità di determinarne
l’ammontare, la distribuzione, i proprietari effettivi = accresce l’instabilità sistemica sia del sistema
finanziario sia dell’economia reale.
Modificati profondamente i rapporti tra i soggetti della produzione e riproduzione dell’economia capitalistica.
La creazione di denaro ha proiettato la dinamica e i rischi della finanza internazionale nella vita quotidiana
di milioni di persone.
I nuovi strumenti finanziari collassano nel tempo e nello spazio.

Iper-creazione di denaro ha mutato i rapporti tra debitori e le banche (infatti a causa della
commercializzazione del debito, i primi sono ora del tutto sconosciuti alle seconde), tra il management
delle società per azioni e i proprietari (questi sn ora in prevalenza investitori istituzionali), tra possessori di
titoli di stato (che sono anch’essi investitori istituzionali) e i contribuenti, e tra creditori e debitori in generale.
Tale approccio macroeconomico spiega la determinazione generale della sostanza del denaro come
“rapporto sociale”.

​Mi fermo qui perché io studio queste cose da molti anni e veramente ogni tanto mi gira la testa perché
quello che ho riassunto è meno di un decimo, meno di un ventesimo del meccanismo effettivo che
comprende, per concludere, un vorticoso giro di prestiti a breve termine, che poi magari diventano a medio
o a lungo termine, tra banche. Perché quei titoli che hanno per collaterale un debito possono essere usati
per collaterale, ovvero per garanzia, per ottenere un prestito, dopo di che con quel prestito si può prestare
a un’altra banca ricevendo per collaterale titoli dello stesso tipo emessi da un altro emettitore.

Il nocciolo: ​quello che è successo in qst sistema che interconnette tra loro banche, sopratt le prime 40
grandi banche del mondo è: si è inceppato qualcosa e questo ha portato al rischio collasso l’economia
mondiale nel 2008.
Meccanismo alla base del blocco: mi dai un prestito e io ti dò come collaterali i titoli che hanno come
appoggio (garanzia) dei prestiti ipotecari.
Ha funzionato un po’ di anni finchè dall’altra parte la banca a cui si chiedeva un prestito ha chiesto: ma
quanto valgono i collaterali che mi stai dando?

Crisi finanziaria, umana antropologica, ecologica​.


Applicazione di strumentazioni concettuali polanyiane
Caso della Sharing Economy: economia della condivisione​, reciprocità.​ Mondo eterogeneo in cui, in teoria,
tutto è simmetrico. Beni in condivisione a pagamento o in forma gratuita con uso di piattaforme
(mediazione tra erogatori salta, rapporto diretto​...la tecnologia tende a tagliare mediazioni e passaggi).
Impiego di Internet (“economia della piattaforma​”).

Polanyi: il mercato autoregolato è solo una forma storica possibile, nè necessaria nè necessitante.
Sharing Economy è nata cm forma di integrazione economia/società (embedded) che preserva le relazioni
sociali vs economia di mercato e modello consumistico e solipsistico (le dinamiche del mercato non
valorizzano quartieri, abilità, relazioni…).
Focus su realtà locali, forme più socializzate di economia.
Modello di org presupposto: orizzontale, circolare​, che disintermedia, ​rapporti peer to peer, condivisione,
solidarietà.
Forme di reciprocità e fiducia tipiche dl famiglia che portano a impulsi di tipo societario.
NB: eterarchia = org con sistemi alternativi basati su modelli reticolari, collaborativi. Es: impresa sociale ha
finalità di tipo sociale.
è una ideologia, una visione del mondo​, ha un proprio vocabolario.
La sharing economy​ è un paradigma economico e al tempo stesso narrazione retorica (per conquistare
ambiti e anche fare profitto). Valore intrinseco non discutibile della valorizzazione del micro​, basso,
microimprenditorialità, relazioni e valori sociali​ coerenti con il ​“nuovo spirito del capitalismo”, ​nuova
etica (nuovo tessuto normativo-culturale dell’org capitalistica). Realtà molto sociali, collaborative,
solidarismo.
Qualcuno ha parlato di Nuovo spirito del capitalismo ​(da studio francese)= ​comp normativo basato su
autenticità, relazioni, espressione del sé vs alienazione, liberazione, senso di legittimazione, cittadino attivo
e con potere e capacità contrattuale.
Da dove deriva questa commistione? La società capitalistica e la sua organizzazione ha inglobato e fatto
propri mutandoli, assunti nati in contesti esterni all’economia, talvolta in opposizione all’economia
capitalistica stessa (es movimenti ‘60 e ‘70 vs alienazione sul lavoro, vs patronato e patriarcato).
Questione di modelli culturali-antropologici a cui si è socializzati.
Es: ​centralità della mobilità (in senso fisico cm esperienze, emancipazione, competenze trasversali. In
senso antropologico cm relativismo. In senso economico come disponibilità a fare qualsiasi cosa)​ .
Come una ​città fa i conti con la possibilità della Sharing economy? Luoghi intelligenti, interconnessi,
dinamici e inclusivi (mutamento e inclusione della possibilità di farne parte), aperti, accoglienti, mobili, attivi.
Questa è una sfida altissima ed è una strategia per un programma politico, economico e culturale.
La Sharing economy non si configura infatti come fase ma come sistema alternativo, qualcosa di
strutturale.

Rischio involuzione​? Rischio della Sharing Economy è la ​Gig economy (economia dei lavoretti) = tendenza
a nuova forma di sfruttamento, mercificazione.
Anche forme più socializzate di economia, che ​nascono orizzontali e reticolari...poi possono sviluppare
gerarchie e competizione.
Aspetto strutturale e dalle grandi implicazioni:​ la Sharing economy non considera la proprietà ma l’accesso
(potenziale inclusivo)​. Essi ​possono essere disgiunti​.
Robert Reich:”Sharing the scraps economy” scraps sn gli scarti, residui dei processi di trasformazione del
lavoro. Sostituzione uomo con robot in futuro distopico: uomo non lavora più e gig economy, devastazione
prodotta da trasformazioni del lavoro dovute a tecnologia. La capacità produttiva diviene sempre più
dubbia: dove si sta andando?
NB: non esistono analisi prospettiche convincenti...solo distopie.
Concetto di ​estrazione valore ​di Gallino: i confini tra produzione ed estrazione valore oggi talvolta sono
sottili, talvolta eclatanti.
Polanyiamente: disembedded è mercificazione. Quando è implicata dalla collaboratività (nuovo spirito del
capitalismo) nn è ri-socializzazione, protezione sociale...ma appunto disembedded.
La tendenza alla Sharing economy è in calo: ora emerge l’economia circolare.

Forme di integrazione economia / società (POLANYI)


Economia intendibile cm
- formale: focus su scarsità e massimizzazione dell’utile e dinamiche collegate. Rif sn le teorie
economia classica. Formale poichè tende a elaborare definizioni a-storiche, decontestualizzate,
dalla pretesa portata universale, avulsa da contesti sociali-istituzionali.
- sostanziale: rif a interscambio k soggetti / ambiente per soddisfacimento bisogni. Rif a contesti
particolari.
Es: ​economia di mercato è modo contingente di rispondere ai bisogni, una delle forme possibili di rapporto
economia / società e loro scambi. Normalizzata dalla teoria economica classica (homo oeconomicus e
psicologia economica errata di Smith) che​ focus su merce, valore, scambi ​dando per scontato che l’unico
modello possibile di scambio sia incentrato su merce e denaro. Esistono altre forme​ storicamente esistite di
scambio.
La teoria economica classica afferma che uomini sono naturalmente propensi allo scambio: dove non
accade è per primitività. No: scambio non è naturale nè civilizzato.
Le 3 forme di scambio (pag. 60): le ​3 forme di integrazione fra economia e società (reciprocità,
redistribuzione, scambio di mercato)
argomentazione di Polanyi sempre abusata. ​Apporto antropologia di Malinowski​, studi isole Trobriand nelle
ql i​ndividua forme di org economica e relazioni sociali intrecciate​ ovvero meccanismi di redistribuzione
individuabili).
4 forme legate alle necessità dell’economia sostanziale e rappresentazioni grafiche che aiutano la
visualizzazione elaborate da Trigilia (padre sociologia economica italiana):
1) reciprocità: sharing economy. Simmetria (nessuno sopra, nessuno centrale)​. Non tutte le unità
sono in rapporto diretto: ​reciprocità differita (nello spazio e nel tempo​. Si dà e riceve in tempi
differenti). Dunque ​base è la fiducia
Da tribali a istituzioni moderne cm famiglia e amici. Il dono reciproco ha componenti di
obbligazione sociale.​ La più forte delle sanzioni sociali è l’esclusione dalla comunità.
2) redistribuzione es Welfare. Autorità centrale (Stato nella Modernità) raccoglie e distribuisce
secondo criteri. Potere legittimo che fa accettare criteri = scambi istituzionalizzati.
3) scambio di mercato: meccanismo di scambio con la peculiarità dell’autoregolazione​. No centro,
scambi tra soggetti ​improntati al max profitto. Ruolo centrale della moneta. Mercificazione
4) unità domestica (scarsa considerazione) detta ​householding = produzione propria, autarchia,
forma di scambio chiusa.
Malinowski: ring del Kula = forma di scambio intertribale. Arcipelago con rotte per rituali di scambio
istituzionalizzati e complessi. Braccialetti rossi in una direzione, conchiglie bianche nell’altra parallelamente
a scambi con funzioni più basiche.
Il controdono è differito.
Focus su costruzione legame sociale e sua messa in scena che lo rinsalda: in gioco ci sn regole precise,
accesso a beni materiali e sociali e servizi, reti, legami, rituali magici e cerimonie.
Il​ kula ha molti fini e coinvolge un vasto raggio oceanico, forma un tutto organico.
Valore storico, economico, culturale, sentimentale imprigionato in beni:​ gli oggetti sono veicoli di
associazioni sentimentali, potenza simbolica, ​rimandi a microcosmi sociali.
(Sociologia e antropologia degli oggetti).
L’economia umana è inbedded = immersa in relazioni sociali. Uso beni materiali in vista di beni immateriali
cm il prestigio. ​(Il corrosivo utilitarismo dei primi imprenditori (mercanti intraprendenti) e della filosofia
illuminata del 1700 aveva improntato di materialismo l’epoca moderna appena aperta).

Economia di mercato: se modello culturale socialmente accettato è il possedere posizione sociale


prestigiosa dipendente dalla ricchezza in denaro..allora anche l’azione economica del capitalista volta
all’interesse individuale è inbedded. Circolarità.
Se l’homo oeconomicus diviene istituzione sociale...l’interesse individuale esiste ed è istituzionalizzato
(aspettative, valori, norme, simboli che diventano pratiche sociali). Il tutto giocato all’interno di un contesto
di economia di mercato in cui questa forma è istituzionalizzata.
NB: Polanyi ha ambiguità perchè c’è circolarità riflessiva.
DOPPIO MOVIMENTO
tensione fra i 2 principi di organizzazione della società: quello del liberalismo economico “che mirava
all’istituzione di un sistema auto-regolato” vs quello della protezione sociale “che mirava alla conservazione
dell’uomo e della natura oltre che dell’organizzazione produttiva”.
Fatti…
Analisi della crisi e autocontraddizione del modello di mercato.
P177: abolizione leggi elisabettiane - minaccia della fame- libero scambio internazionale, creazione della
base aurea.
La protezione sociali non è una cospirazione anti-liberale (p.181) o l’azione di interessi concertati ma
effetto e manifestazione delle debolezze e pericoli inerenti a un sistema di mercato autoregolato.
Politiche deflazionistiche messe in atto da alcuni stati per salvaguardare la stabilità della moneta e dei
cambi (base aurea) riduzione salari e prezzi.
ANTROPOLOGIA ECONOMICA: il vuoto culturale
“La causa della degradazione non è lo sfruttamento economico ma la disgregazione dell’ambiente culturale
della vittima”.
IL CAPITALE QUOTIDIANO
prosecuzione ideale su Polanyi e Gallino (​tema: ​riconnessione economia-società​)​.
Contesto: Europa attraversata da finanziarizzazione​, aumento ​disuguaglianze​ ricchezza, ​crisi mercato
lavoro, crisi capitalismo​ di portata globale. Presa crescente di ​prospettiva neoliberista (da ‘70) con
diffusione di logiche di mercato anche nell’erogazione di beni e servizi dell’economia fondamentale.
Liberalizzazioni: privatizzazione + marketization.
Tale ​contesto​ è ​occasione per mettere in discussione l’​esperimento del 35ennio neoliberista​ ​(un
esperimento prima o poi va messo alla prova: è ​sfida cognitiva, prima che politica o sociale...capire che
possibilità alternative​ ​ci sn per restituire l’economia alle esigenze sociali​).
Chi: collettivo studiosi, diverse discipline, firmatari di testi redatti in inglese e tradotti, sito web molto fornito.
Ricerca di prospettive alternative.
Economia fondamentale = ​ambito economico che produce beni e servizi dati per scontati, banali
(mundane) (infrastruttura della vita quotidiana) con 3 caratteri​: ovvero beni e servizi fondamentali per
benessere e produttività):
- necessari a vita quotidiana​ (​alimentazione, cura, istruzione, cultura, energia, informazione, servizio
postale…)
- in parte sn accessibili,​ fruibili ​da tutti i cittadini (slegati dal reddito​)
- distribuiti in modo parzialmente territorializzato ​beni e servizi territorializzati e territorializzabili
(ancoraggio a dimensioni e logiche locali) tramite filiali localizzate, reti ​che permettono sviluppo di
un governo democratico dell’economia.
Molte di qste reti sn sottoposte a logiche di mercato: da gestione pubblica a gestione privata o pubblica con
logiche di mercato.
EF paragonabile a un iceberg (punta sono i settori più in vista cm nuove tecno, il resto sono i settori banali
ovvero materie e provvidenze)​.
Eterogeneità della EF ​(macroaree)
- EF materiale: infrastruttura materiale, insieme di attività che comprende fornitura di beni e servizi di
base attraverso reti di distribuzione (cm acquedotti ed elettrodotti) o reti di filiali (caso di alimenti e
servizi bancari)...dematerializzazione. Eventuale interruzione genera crisi immediata. Crescente
privatizzazione.
- EF provvidenziale: erogazione servizi indicati col nome di welfare (istituzioni, sanità, attività di cura
e sostegno al reddito), ruolo dell’attore pubblico, crescente outsourcing
Storia:​ ​secondo dopoguerra con politiche keynesiane, dominanti da 1930 a 1970. Nei decenni successivi
generalizzata espansione dell’economia di mercato: ampi settori dell’EF, sino a quel momento gestita a
livello pubblico, sono stati privatizzati, esternalizzati o riorganizzati.
Distribuzione addetti nei settori dell’economia fondamentale e non: EI privata (16%), EI pubblica e protetta
(20%), economia non fondamentale (62%).

Centralità e rilevanza della EF


- Scarsa centralità ​dei settori EF nel discorso pubblico, nel dibattito politico e nell’elaborazione
scientifica
- Orientamento delle ​politiche industriali e ​ dell’azione delle ​classi dirigenti
- Focus sui settori più avanzati
- Dove è più importante e possibile innovare?
Perchè occuparsi di EF
- Accesso, qualità, costo ​dei beni e servizi dell’EF sono direttamente connessi al livello di
benessere e sicurezza​ degli individui e alle condizioni di godimento di una piena ​cittadinanza
sociale.
- Accesso, qualità e costo ​di beni e servizi dell’EF non sono connesse solo a strategie di consumo
individuali, ma dipendono anche da ​scelte dell’attore pubblico
- I settori dell’EF possono essere in parte sottratti alle logiche della ​competizione globale ​(es,
condizioni di lavoro definite localmente).
Contesto italiano: geografia con aree lontane dall’offerta di EF (aree interne). Individuazione di poli di
offerta (es, offerta scolastica secondaria, ospedale DEA I livello, stazione FS)
Trasformazione del capitalismo italiano passa per finanziarizzazione e svalutazione del lavoro.

trasformazioni all’insegna del neoliberismo ma più circoscritte e graduali (neoliberalizzazione mitigata


rispetto al contesto anglosassone).
Anni Novanta: razionalizzazione e liberalizzazione finanza
1991: istituzione nuovi intermediari finanziari. Parallelamente abolizione vincoli nazionali commerciali
(Mercato comunitario).
1998 riforma finanza (Draghi): regole di trasparenza, Borsa italiana verso uniformazione
Fenomeni anni ‘90 e 2000 sono: leggi e regolazioni ad hoc, segmentazione processi produttivi (​es. lavoro
interinale = lavoro preso in regime di esternalizzazione ovvero tramite un’agenzia), ​costo del lavoro da
fisso a variabile, flessibilizzazione del lavoro (nuove formule giuridiche determina nuove forme contrattuali)
es. ​area del lavoro para-subordinato cm i co.co.co.
Tappe anzitutto sotto il profilo regolativo, diversi modi in cui i beni fondamentali diventano assets (entità
materiale o immateriale suscettibile di valutazione economica): dispositivi che danno forza normativa alla
logica estrattiva (dispositivi di natura contabile che fissano cosa conta e come si conta).
Queste trasformazioni sn avvenute per adattamento al contesto europeo e globale ma anche a seguito di
scelte di decisori nazionali, provenienti spesso dal mondo dei tecnici. ​Es: Ciampi nel 1992, era presidente
BI, Monti è tecnico economico della finanza. C ​ ompagini governative di tecnici (soprtt ministeri economici) =
decisioni importanti prese in nome di necessità tecniche (razionalità tecnica, non politica) = tecnocrazia:
spostamento rapporti...l’autorità politica è surrogata. Delegazione a poteri tecnici (che han meccanismi di
legittimazione diversi da quelli della politica). Implicazioni spinose nelle trasformazioni dei poteri istituzionali
dello Stato.
Alcune decisioni vengono de-politicizzate, tolte dal dibattito.
NB: nn sn macchinazioni o complotti, ma fatti. ​Logica di riorganizzazione delle dinamiche decisionali
pubbliche all’insegna della de-politicizzazione (si prendono decisioni senza mostrarle cm decisioni). Ci
sono èlite e dispositivi delle èlite​.
Un po’ in tt i paesi Ue tecnici surrogano il potere politico: ma sono dinamiche da contestualizzare (in Italia
la classe politica è scaduta, non in Francia).

Trasformazioni in economia delle imprese: privatizzazione = passaggio dei diritti di proprietà. Stagione
consistente in Italia​ (sia aziende sia beni e servizi di pubblica utilità). ​L’attore pubblico vende ad un attore
privato (logiche diverse). Record 2009.
2015 boom​ di privatizzazioni (volume doppio rispetto all’anno precedente) come effetto di dinamiche
precedenti. Causa emissione di azioni e dunque aumento capitale disponibile sul mercato azionario.
2015-16 record di privatizzazioni a livello mondiale (Cina leader riconfermata, secondo posto al Regno
Unito. A livello Ue Italia a II posto nel 2015 e IV nel 2016.
Le privatizzazioni mediante emissione di azioni hanno rappresentato il 95% del numero totale di operazioni
del 2015.
Italia troppo Stato? No...siamo al IV posto in Ue.
Privatizzazioni maggiori: ​PosteItaliane, ENEL, Ansaldo, UniCredit e Self​.
Sono in gioco i beni e i servizi dell’economia fondamentale.
FINANZIARIZZAZIONE DELLE IMPRESE
trasformazioni del capitalismo considerabile una rivoluzione obliqua (p.61): innovazioni e aumento delle
diseguaglianze.
Le imprese vedono il primato dell’interesse degli investitori (massimizzazione del valore del patrimonio​ più
che incremento produttivo, reddito), ​lavoro umano cm risorsa fungibile e dal costo variabile,
disconnessione delle imprese e conseguenze sull’indotto di un territorio. Impresa come strumento e
proprietà degli azionisti.
Ciò che ha rilievo non è la funzione produttiva del capitale, ma la sua natura di risorsa scarsa da allocare in
funzione del massimo rendimento (anche sottraendolo alla destinazione produttiva​).

1997, legge che permette la privatizzazione di servizi pubblici locali (cm H2O). Condizione è che l’autorità
municipale rimanga proprietaria di una quota e la proprietà è gestita per un certo tempo a livello pubblico
(se ne occupano agenzie di emanazione pubblica), ma l’​azienda diviene a diritto privato (= logiche cm no
obbligo pareggio di bilancio dunque possibilità di fare business​).
Questione: beni pubblici e interessi economici. Un bene pubblico non dovrebbe prevedere esclusioni
all’accesso (poichè di essi vi è domanda anelastica​, sn necessità di tutti).
Fruizione di un bene comune può essere assoggettata a logiche di mercato?
Importanza delle direttive Ue che tendono all’apertura a logiche di mercato: classificazione come bene a
rilevanza economica.
Bene comune = non esclusività. Rivalità potenziale (per la finitudine).
Beni comuni diverso da fondamentali diverso da pubblici.
In tali categorizzazioni c’è k dibattito...a seconda delle formule elaborate e dei casi sono attuabili diverse
forme di concessione della gestione di un bene o servizio ai privati.
Es: ​acqua. L’acqua è bene pubblico e a monopolio naturale (ovvero la sua distribuzione non è
frammentabile).
2009 decreto Ronchi: impone gestione privata con la messa a gara della gestione del servizio ovvero
ricorso al mercato. Seguì ampia manifestazione di opposizione sociale.
2011 referendum chiede intervento sull’obbligo della gestione privatistica e sul pagamento dell’acqua (era
previsto che la bolletta comprendesse una somma per pagare i costi + un 7% di remunerazione a
prescindere da costi e qualità del servizio).
Dibattito a vari livelli decisionali.
Possibile ritorno alla gestione pubblica? Ovvero quella in house (tramite altra azienda che ha
partecipazione statale).
Obbligo del full cost recovery: i gestori devono recuperare i costi. Norma recepita da normativa Ue 2017.
Dunque nessuna remunerazione. Il referendum chiedeva anche l’abolizione del full cost recovery (servizio
gratuito o quasi)...si giunse a compromesso: abolizione del 7%.
Multiutility = holdings che gestiscono più servizi.
Tendenza: no reinvestimento ma distribuzione dei profitti agli azionisti come dividendi.
Immettere un meccanismo di mercato può essere utile, necessario.
Comunque la variabile territoriale conta molto (infrastrutture, caratteri territorio e popolazione, risorse
locali…).
Fenomeno della rimunicipalizzazione: ripubblicizzazione, a livello locale, di beni e servizi fondamentali.
Fenomeno sul quale c’è interesse (convegni, reti, contatti tra associazioni, governatori locali e intellettuali).

Il pluralismo della vita economica


Braudel (Civiltà materiale, economia e capitalismo, 1982). ​Non c’è e non dovrebbe esserci una sola
economia. La vita economica si svolge su livelli diversi:
1.Economia elementare
2.Mercato
3.Capitalismo in senso proprio

Point value: focalizzandosi sul principio di massimizzazione del rendimento del capitale (idea che impresa
sia null’altro che assets alienabili in ogni momento) la contabilità contemporanea si fonda sul principio per
cui ogni flusso di ricchezza deve essere misurato come valore attuale dell’impresa in un’ipotetica
transazione.
Quando un’impresa definisce la propria missione ​sulla base di tale logica​ di point-value, opera
dinamiche di disconnessione
A. Disconnessione dal ​processo produttivo e distributivo. ​Massimizzazione del rendimento del
capitale attraverso canali finanziari è diventato l’obiettivo dell’impresa: quando il rendimento del
capitale investito in attività produttive nn supera quello di investimenti puramente finanziari...c’è
tendenza ad aumentare gli investimenti finanziari​ rispetto agli investimenti produttivi.​ Enorme
quantità di ricchezza che non si trasforma in reddito (misurata da Piketty) è l’esito di processi di
accumulazione che non seguono il circuito produttivo ma solo quello monetario del capitale.
B. Disconnessione dai ​tempi della riproduzione sociale​. ​Logica di point value,​ investitore portatore
di un interesse di breve periodo (logica del qui e ora si vende): il futuro diviene irrilevante. La
tecnica stessa del calcolo del valore attuale favorisce una prospettiva a breve termine.
C. Disconnessione dallo ​spazio organizzativo. ​Irrilevanza degli altri soggetti economici nel processo
produttivo (territorio e altre imprese): si guarda solo al valore della transazione isolata. Es:​ridurre
costo di una fornitura fa lievitare il valore dell’impresa concepito come point-value. Benchè possa
danneggiare fornitore, suoi addetti, qualità dei prodotti. ​Disconnessione dal territorio​: ricerca di
massima riduzione dei costi induce alla ​delocalizzazione​, social dumping, ​frammentazione
D. Disconnessione dal ​lavoro​: ​nella logica della massimizzazione del rendimento del capitale ​non è
più​ ​soggettività partecipe dell’azione economica ma voce di costo da ridurre

Si snelliscono le imprese per creare valore a beneficio degli investitori.


Caso: storia delle FS
Ferrovie sono elemento unificante. Grande espansione a partire dal 1861 e parziale distruzione durante
IIWW. Ricostruzione e crescita del volume di trasporto.
Processo di liberalizzazione e privatizzazione negli anni Novanta (ruolo UE).
Separazione tra la società di gestione dell’infrastruttura nazionale e le società dei servizi di trasporto.
Liberalizzazione imperfetta?
Da MEF dipende la FS SpA, Holding, 100%. Essa si suddivide in
- Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI, Gestore infrastruttura, 100%)
- Trenitalia SpA (Trasporto, 100%) con Trenitalia Divisione Cargo (Trasporto di merci, 100%)
- FS Logistica SpA (Servizi di logistica per trasporto merci, 100%)
“Ferrovie dello Stato è una società sull’orlo del fallimento” M. Moretti, amministratore delegato, 2006
Ricetta di Moretti:
1. riduzione volume di trasporto (passeggeri, merci, materiale rotabile -60% dal 2006 al 13): ​i servizi
di trasporto ferroviario crescono dalla fine 1940 al 2006 poi decrescono
2. taglio costi: forza lavoro (riduzione personale da 120mila a 70mila e del costo del lavoro),
sospensione campagne di decoro e pulizia dei treni (risparmi annuali per 40mln), risparmio
complessivo periodo 2006-10: 14% dei costi operativi.
3. differenziazione dei servizi in settore sussidiato cioè treni locali (riduzione servizio, regime di
servizio pubblico ovvero tipologia di contratti, inefficienza, distribuzione territoriale omogenea
relativamente) e settore market cioè treni ad alta velocità (incremento servizio, tariffe market,
efficienza, distribuzione territoriale disomogenea).
Paradossi
1.Servizio sussidiato: ​risorse pubbliche crescenti a favore di FS perchè mantenga i servizi locali a fronte
del taglio ai servizi. Un’azienda originariamente concepita come azienda di pubblica utilità tratta le PA
come clienti da cui ottenere (estrarre) la maggior remunerazione possibile, in cambio di un servizio sempre
più insoddisfacente.
2.Servizio market: ​Legambiente ha definito l’Italia un paese che viaggia a due velocità Un’azienda che
prospera sulla base di finanziamenti pubblici (e altri vantaggi di origine pubblica) ma che distribuisce servizi
solo in alcune aree del paese (dove risultano più redditizi) ignorando interi territori

EF: PRINCIPALI LINEE DI RICERCA


1. Analisi capitalismo, soprtt sulla forma estrattiva del capitalismo contemporaneo dominato dalla
finanza globalizzata nell’ambito dell’EF (soprtt nella grande distribuzione alimentare, trasporti,
patrimonio culturale, servizi sociali, gestione rifiuti, governo risorse idriche).
2. prendere sul serio l’accumulazione finanziaria e le sue conseguenze su imprese, beni e servizi
della vita quotidiana
3. analisi empirica delle istituzioni date per scontate nella political economy: moneta, cittadinanza,
rappresentanza…
4. Analisi empirica della capacità critica delle pratiche di riconnessione
5. pratiche di riconnessione

INNOVAZIONE SOCIALE
possibilità di riconnessione? “Innovazione sociale” intesa come nuove idee, prodotti, servizi, modelli che
incontrano i bisogni sociali e creano relazioni sociali. Ambiguità.
Sono identificabili 5 tipologie di approcci e strumenti di IS: innovazioni nei servizi e modi in cui gli utenti
interagiscono, nelle regole e nei diritti, nella governance, nelle modalità di lavoro e finanziamento,
innovazioni riguardanti l’entità dei sistemi di welfare.

Ultimi anni iniziative in varie città europee con coinvolgimento di ambiti diversi: creazione di spazi aperti ai
cittadini, coinvolgimento in processi decisionali, programmi di sviluppo economico (creazione occupazione)
e implementazione della cultura (qualità estetica dei luoghi, nuove infrastrutture, cura del patrimonio
artistico).
In Italia sono state svolte varie esperienze in 4 ambiti principali: integrazione sociale, ambiente, assistenza
sociale e formazione.
Le aree più ricche dal punto di vista delle economie locali e regionali, del welfare e degli interventi pubblici,
sono le più ricche di innovazione sociale spesso dalla dimensione economica significativa.
Attori dell’IS sono soprattutto organizzazioni non-profit, imprese, start-up, ma anche istituzioni ed enti locali.
Cresce l’ibridazione tra economico e sociale: aumento rapporti fra organizzatori del terzo settore e attori
economici nelle aree di mercato che più convergono finalità economiche e sociali.
Si amplia anche lo spazio di intervento della finanza: alcune realtà locali sperimentano strumenti di
intervento che combinano obiettivi sociali con logiche di intermediazione finanziaria: es,social impact bond,
strumenti di innovazione s. + investimento
SOCIAL IMPACT INVESTING e FINANZIARIZZAZIONE DEL WELFARE
Social Impact Investing: aggiunge III dimensione all’investimento finanziario tradizionale: rischio e
rendimento + impatto.
Si aggiunge nuova dimensione al paradigma del New Public Management: efficienza, risparmio +
remunerazione del capitale.
Contesto: politiche pubbliche in regime di austerità, mercati e attori finanziari in crisi di legittimità,
transizione nella filantropia.
fine ‘90, 2000 (USA, Rockefeller, G8, Social Impact Accelerator dell’Ue, 2016 studio di fattibilità per il primo
piano in Italia...) sn politiche economiche o meglio patti tra settori economici e sociali.
Impact investment: the invisible heart of markets.
In Italia costituzione di una Task Force, 2014 progetto “La finanza che include”, 2017 istituzione di un fondo
(Outcome Fund).
Nuovo patto tra Stato e privati per finanziare il welfare del futuro: è previsto un innalzamento del gap tra
risorse pubbliche e domanda di servizi sociali… Per avvicinare finanza e terzo settore si punta sui SIB
(strumento finanziario) ovvero Bond ad Impatto Sociale. Finalizzati alla raccolta di capitali privati,
divengono forma di finanziamento per fornitura di servizi sociali pubblici.
Attori coinvolti: PA, fornitori di servizi (solitamente operatori del III settore), investitori sociali, un
intermediario specializzato nell’emissione di un SIB e nella raccolta di capitale, un soggetto indipendente
incaricato della valutazione del risultato.
Costituisce il primo modello italiano di fondi etici: soluzioni nuove e sostenibili per affrontare problemi (es,
emergenza abitativa, Social Housing).

Dibattito sul SII


Pro: colma gap bisogni/risorse, permette risparmi alla PA, combatte la cultura avversa al rischio della PA,
sviluppa progetti innovativi, ibridazione Profit/Non-Profit, Win-Win, trasferisce il rischio di fallimento dalla
PA all’investitore.
Contro: si dice che il social impact bond nn esista, ulteriore mercificazione, esasperazione e colonizzazione
logica neoliberale, risparmi incerti, incentivi perversi, valutazione e quantificazione, costi di transizione,
snaturamento del Non-Profit.

2015, Cooper: Come cartolarizzare gli homeless.


Approccio foucaultiano​ (“La nascita della biopolitica”)
Micro intervento vs Macro-questioni sociali. Avvengono penetrazioni logiche e pratiche
economico-finanziarie, con impatto sul linguaggio. Ruolo di esperti, ma con alleanze e conflitti tra diverse
forme di expertise.Uso di database (ma problemi di proprietà, processi di profilazione).
Paradossi delle politiche evidence-based: irrilevanza dei risultati, inaccessibilità delle informazioni,
incertezza di costi e risparmi.

Innovazione sociale: fattori, variabili


Le iniziative solitamente si appellano all’auto-organizzazione ma non sono tali. Pur essendo su scala locale
sono iniziative che restano fragili, frammentarie e precarie se non incrociano risorse, scale e poteri più
ampi.
Necessità di supporto da parte di un’infrastruttura istituzionale che sostenga i processi di upscaling tramite
regolazioni, politiche, diritti: importanza delle istituzioni per lo sviluppo e il consolidamento delle
innovazioni.
Fattori: contesto locale di governance e welfare, fonti di finanziamento e ruolo che i finanziatori assumono,
strumenti di intervento (specie quelli che ibridano sociale ed economico).

Mazzucato, STORIE SULLA CREAZIONE DI RICCHEZZA


Platone: i creatori di favole governano il mondo.
Critica alle storie che ci sn raccontate su chi sono i creatori di ricchezza nel capitalismo contemporaneo e
da dove viene la creazione del valore. Tutti i contesti (dalla finanza alle piccole start-up) sono impregnati di
tali storie.
Dopo crisi finanziarie, nessun banchiere ha pagato, anzi ha realizzato profitti speculativi.
Fino 1960 la finanza non era considerata parte produttiva dell’economia, era solo importante per trasferire
la ricchezza esistente (ruolo strumentale), nn crearne di nuova.
1970: settore finanziario è incluso nel calcolo del PIL e allo stesso tempo deregolamentazione (riduzione
controlli sui prestiti delle banche, sui tassi di interesse). Tutto questo mutò il comportamento della finanza
che aumentò la sua influenza sull’economia reale.
Oggi il settore finanziario ha superato l’economia non finanziaria per dimensioni e tasso di crescita e ha
grande influenza: l’economia intera è stata finanziarizzata. Operazioni e mentalità della finanza pervadono
l’industria (logica del point value).
Viene chiamata creazione di valore ma spesso è estrazione.

Potrebbero piacerti anche