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Approcci principali nelle teorie classiche, Karl Polanyi, capitalismo finanziario, approfondimento approccio
attuale specifico (economia fondamentale) con le potenzialità di analisi in rif al caso italiano. L’innovazione
sociale e l’impresa sociale (campo empirico esemplificativo di temi e questioni relative alla dim sociale
dell’economia, ambiti in cui le rel tra sociale ed economico e le loro trasformazioni sn oggi particolarmente
rilevanti, casi di riconnessione tra sociale ed economico: sharing economy e dell’economia sociale
(es.fabbriche recuperate).
Karl Polanyi, La grande trasformazione (parti scelte: cap 1...8 e 12) autore essenziale
Il capitale quotidiano. Un manifesto per l’economia fondamentale, raccolta di contributi raffinati e attuali.
Focus sull’economia fondamentale (prospettiva di analisi che connette economia a s., interdisciplinare es.
sociologi, economisti, urbanisti, storici, generativo ed efficace) e mutamenti s. europea da ‘29 a IIWW.
Condizioni sviluppo: razionalizzazione del calcolo del capitale, pianificazione, separazione sfera aziendale
e familiare per qnt riguarda il capitale, org del lavoro salariato.
Razionalità rispetto allo scopo: “orientare l’agire in base allo scopo, ai mezzi e alle conseguenze
concomitanti, misurando razionalmente i mezzi in rapporto agli scopi, gli scopi in rapporto alle
conseguenze, e infine anche i diversi scopi possibili in rapporto reciproco”.
logica fondata su coerenza tra mezzi e scopi, visibile nelle azioni e valutabile (calcolo interviene nelle rel tra
condizioni, mezzi, scopi, conseguenze dei fini possibili. Scopi possono essere ponderati in rapporto a
mezzi e conseguenze). Base della razionalizzazione e della Modernità, tipica del capitalismo.
Razionalizzazione: società stretta in gabbie d’acciaio = metafora esemplificativa di deriva della razionalità
rispetto allo scopo. Scopi non han più importanza, pura coerenza e formalità. perdita libertà scelta rispetto
ai valori: valori scompaiono, vite si uniformano.
"Quando l'ascesi fu trasferita dalle celle dei monaci alla vita professionale e cominciò a dominare l'eticità
intra-mondana, essa cooperò all'edificazione di quel possente cosmo dell'ordinamento economico
moderno, legato ai presupposti tecnici ed economici della produzione meccanica, che oggi determina con
stravolgente forza coercitiva lo stile di vita di tutti gli individui nati in questo ingranaggio, e non soltanto
quelli direttamente attivi nell'acquisizione economica. Baxter: la cura per i beni esteriori doveva avvolgere
le spalle dei suoi santi soltanto come un 'sottile mantello che si possa gettare via in ogni momento'. Ma il
destino fece del mantello una gabbia d'acciaio. Mentre l'ascesi influenzava il mondo, i beni esteriori di
questo mondo acquistavano un potere crescente sull’uomo come mai prima nella storia”.
Società vs comunità: grado differenziazione / omogeneità interna, scala (aspetti quantitativi), natura rel
(ruoli, interdipendenza funzionale), agire individuale / collettivo (es grado di agency = possibilità di agire e
influire).
NB: ATTUALITà DI WEBER
Aspetto metodologico: strumento per studio capitalismo contemporaneo è approccio comparato per
individuazione e spiegazione fattori che rendono fertile terreno per sviluppo di un particolare modello di
regolazione dell’economia e della società (culturali, religiosi, istituzionali), caratteristiche, traiettorie e
specificità (punti di forza e di debolezza, sfide).
Impiego strumento concettuale idealtipo: astrazione caratteristiche di un fenomeno dal suo specifico
contesto storico riassumendole in un costrutto teorico. Permette di cogliere varianti (es, confronto fra
modelli di capitalismo, le economie liberali e coordinate di mercato).
Metodo spiegazione causale: importanza azione congiunta di pluralità di variabili (difficile individuare
processi causali semplici e unidirezionali). Individuazione di “pacchetti causali” con focus su interazione tra
serie di fattori che favoriscono o ostacolano determinati equilibri e trasformazioni dei modelli.
Ruolo della storia: radicare un fenomeno nel suo passato sapendo che la sua storia non ne determina il
futuro, però lo influenza. Per comprendere assetti odierni dei modelli di capitalismo è necessario guardare
alle caratteristiche degli assetti istituzionali del loro passato: questi infatti costituiscono un insieme di vincoli
e opportunità per le strategie e le azioni future che attori individuali e collettivi possono mettere in campo.
Es: assetti delle relazioni industriali e rapporti contemporanei possono trovar radici nelle tradizioni storiche
degli stati nazionali.
Contributo di Weber è anche analitico: focus su livello micro, cm la razionalità del soggetto è sempre
radicata in sistema di valori e cultura condivisa = componente sociale e relazionale dell’homo
oeconomicus.
Anche razionalità e comportamenti tipici dell’azione economica sn sempre parte di un contesto sociale fatto
di preferenze, visioni condivise, interpretazioni e interessi che influenzano decisioni. Uomo economico cm
attore sociale: fondamento analisi micro della sociologia economica.
Weber mai usò termine “capitale sociale” ma mostra cm tale dim relazionale sia un elemento costitutivo del
capitalismo.
Livello macro: peso dim culturale e ruolo dei valori nell’influenzare assetti e traiettorie del capitalismo
(l’affermarsi di una det etica religiosa favorisce l’orientamento acquisitivo tipico del capitalismo razionale,
basato sul reinvestimento dei profitti, s u org razionale dell’impresa e sul lavoro libero).
Peso ruolo Stato e macchina amministrativo-burocratica: le diverse logiche di intervento dell’attore pubblico
(in innovazione, politiche lavoro, istruzione, sociali) rafforzano o meno percorsi e rendimenti differenziati tra
i diversi modelli di capitalismo.
Rapporto tra città e sviluppo capitalismo: studio utile per paesi che vivono modernizzazione accelerata. Si
parla di neo-istituzionalismo sociologico.
Docufilm: spirito del ‘45, prevalentemente contesto inglese.
Discussione in modo impressionistico, coordinate essenziali sul Welfare State.
Contesto: ricostruzione, riforme socialiste (statalizzazione), Stato sociale vs interesse economico (es.in
SSN tot pubblico, incentivo al profitto assente). Mutamenti in rel tra attori, in cultura (codici morali).
“We are the 99%” slogan deriva da teoria 1% pop mondiale detiene metà ricchezza. Riscatto,
consapevolezza diritti e padroneggiare proprio destino. Associazione: ricostruzione insieme, attivismo
politico, nuove forme.
Fine generico: società migliore per tutti, giustizia sociale e benessere anche per bassifondi.
Capacità visionaria di politici, interpretazioni della domanda di cambiamento.
Effervescenza collettiva, ottimismo, orizzonti, società dei consumi, superamento vecchi assetti istituzionali,
politici, culturali, sociali. Sogno.
Giddens: la III via. Ripresa da Blair (fondatore New Labour).
Nuovo modello società futura: democrazia, generico socialismo, sanità e istruzione pubblica, case pop,
pianificazione città. Nuovi rapporti: comunità, bene comune, egualitarismo, solidarietà. Società che sta
addosso al cittadino.
Realtà: servizi ma società rimane diversificata (accesso a casa non equivale a proprietà).
Ruolo Stato rivitalizzato: nuova fiducia, garante diritti, formalmente responsabile del benessere. Mediatore
tra cittadini e mercato (funzione dl Stato keynesiano).
Garante del pluralismo: Stato di tt i membri di una collettività. Questione cittadinanza a seguito di
implicazioni sovranazionali, globalizzazione. Nasce per esclusione, dall’esistenza di confini. Marshall: cm
Lord Beveridge, teorico della cittadinanza sociale = possesso cittadinanza è possesso di diritti, partecipare
attivamente. Dunque universalismo del Welfare ma con limiti (contestualizzato). D iritti e obbligazioni (es
pagamento imposte è vincolo societario. Istruzione: caso di welfare in cui diritto e obbligo sn paralleli).
Nazionalizzazioni (processo burocratico). Mutano condizioni di lavoro, rapporti tra corpi intermedi ma...non
si giunge al controllo democratico delle aziende.
Non sempre è stato processo democratico e democratizzante: sostituzione reti territoriali e assetti
precedenti.
Stato sociale assicura risposta a un bisogno (diritto = soddisfacimento bisogno esigibile, riconosciuto
formalmente da legge. In caso di mancata fruizione si ha facoltà di esigere). Discrezionalità e arbitrio vs
formalizzazione.
WELFARE
Bismark: prime misure di assicurazione = meccanismi di protezione da rischi (malattia, disoccupazione)
basati su sistemi di calcolo standardizzato dei rischi. Scopo: trattare uniformemente serie di situazioni
accorpabili.
New Deal. Europa: rapporto Beveridge (SSN), Scandinavia.
Distinzione welfare con politiche di welfare: primo è iscritto nella logica della concessione (Bismarck,
distribuzioni grano antica Roma, fascismo), il secondo legato a diritti formalmente riconosciuti, tipici di
contesto dem. Stato e cittadini hanno diritti e obbligazioni.
Contestualizzazione: principi trovano +- espressione a seconda sviluppo economico-s.
‘60 Scuola di Chicago (Friedman), ondata neoliberismo= idea forte, fideistica che il mercato sia il principio
organizzativo della società (è un modo di pensare la società). Oggi Stato interviene attivamente sul
mercato ma con ruolo di supporter: rel Stato-mercato sn basate su configurazioni tipicamente neoliberiste.
Origine: evoluzione economica e storica, teorie.
Bourdieu (1930 - 2002)
Economia onnipresente nella sua opera (ultimo libro “Le strutture sociali dell’economia”), Distinzione
ripresa da Polanyi: economia in senso
- formale. (Sociologia politico-culturale del mondo economico): economia cm dim dell’agire umano
- sostanziale (processuale). Sociologia economica della cultura (mercato dei beni simbolici): sfera
dell’attività umana, economia cm campo a parte, universo specializzato con proprie regole e
logiche.
Economia è scienza storica, non principio di razionalità formale.
La forma storica dell’economia di mercato è legata ad un modo particolare storicamente determinatosi di
intendere uomo ed economia (prodotto storico, culturale e sociale naturalizzato con l’apporto della teoria
economica e l’istituzionalizzazione).
Non è retorica: le vicende storiche conferiscono alle istituzioni (anche economiche) la loro forma. La
scienza economica naturalizza ciò che è prodotto storico; così è nata l’economia cm disciplina, per
circolazione riflessiva.
Economia cm disciplina nata da Adam Smith, privilegiando nel suo sviluppo la prima accezione es
estendendo suoi modelli e principi ad altri campi (famiglia, istruzione, imperialismo economico…).
L’economia si è specializzata e divenuta campo separato di studio (cm la religione, la politica…). Ma le
discipline sn intrise di contenuti, metodi e forme derivanti dal contesto storico- culturale da cui sn emerse.
Nulla di naturale...la conoscenza è un prodotto.
“La scienza che si chiama economia riposa su un’astrazione originaria: dissociare una categoria di pratiche
dall’ordine sociale nel ql ogni pratica umana è immersa. Qst profondo radicamento, di cui troviamo aspetti
o effetti quando si parla, seguendo Polanyi, di embeddedness, obbliga a pensare ogni pratica come un “fatto
sociale totale”, nel senso di Mauss”.
Sociologia di Bourdieu è alternativa alla scienza economica perchè intende l’economia cm sfera di attività,
sistema di pratiche, immerso nell’ordine sociale grazie alla mobilitazione di saperi storico-sociali diversi
(soprtt storiografia ed etnologia). Apparato concettuale usato per analisi dell’ordine sociale è originale e in
esso le pratiche cosiddette economiche sn parte integrante.
Fondamenti di antropologia economica
B. vuole ridare a economia carattere di scienza storica (vs individualismo metodologico): attore sociale è
calato in circostanze contingenti dell’esistenza, alle prese con un mondo che si dà nella prassi prima che
nell’astrazione del pensiero, opera attraverso pratiche (fasci di azioni organizzate in tempo e spazio, con
forme e modi). Es: nn esiste il “cucinare” ma modi storicamente e culturalmente diversi di trasformare
crudo in cotto.
Nella prassi, vita quotidiana, prendono forma vita e scambi economici. Una modalità di considerare e agire
diviene pratica sociale.
Focus critica di B: homo oeconomicus è prodotto storico, un effetto istituzionale (che presuppone la
genesi e la progressiva imposizione, naturalizzazione, di un certo ordine sociale).
“Tutto ciò che la scienza economica pone cm un dato, ossia l’insieme delle disposizioni dell’agente
economico che fondano l’illusione dell’universalità astorica delle categorie e dei concetti scientifici, è in
realtà il prodotto di una lunga storia collettiva, riprodotto incessantemente nelle storie individuali. Iscritto
nelle strutture sociali e cognitive, schemi pratici di pensiero, percezione e azione. Apparente evidenza
naturale, universale e astorica è dovuta all’amnesia della genesi che porta all’accordo immediato tra
soggettivo e oggettivo, fra disposizioni e posizioni, fra aspettative e opportunità”.
Homo oeconomicus (agente economico razionale) = astrazione teorica e costruzione sociale storicamente
data. Le sue disposizioni ad agire secondo principi logico-formali e razionali non sn affatto naturali, innate,
universali.
Disposizioni: tengono insieme individuale e collettivo ovvero l’attivazione di materiali sociali cm codici,
esperienze. Rapporto diretto tra contesto, norme, meccanismi e la nostra testa. Così una forma particolare
di agente economico, legittimato dall’economia ortodossa, si impone storicamente (naturalizzazione di
forme storiche, contestuali).
L’imporsi dell’economia è processo storico (lotte, gioco di potere...visione pessimistica).
Agli economisti non piace qst visione dell’economia di Bourdieu.
Accento su dim culturale: agenti sociali sn storicamente situati e per di più sn animali culturali, simbolici.
Dim simbolica del mondo sociale.
Le forme simboliche contengono il “potere simbolico” (si manifesta cm potere di classificare, nominare,
etichettare). Qst vale anche per le relazioni economiche: le condotte che la scienza economica identifica
cm “economiche” esistono solo grazie all’adozione di un sistema di rappresentazioni simboliche che
precedono il calcolo razionale e lo scambio mediato dai prezzi.
Dunque ricerca profitto non è tanto di tipo monetario ma è intrecciata con la dim simbolica (in termini di
prestigio, status, riconoscimento).
Habitus è dotato di inerzia: funge da filtro e ciascuno dei suoi livelli crea strati di disposizioni. Peso
preponderante dell’habitus primario (schemi infanzia), tra cui opposizione binaria maschile / femminile.
Una persona tende a conservare le disposizioni originarie del mondo sociale di crescita, anche se divenute
inadatte (don Chisciotte, cavaliere in un mondo in cui non c’è più cavalleria).
Duraturo, ma non statico: socialmente costruite e anche smantellabili da esposizione a forze (es.
migrazione, formazione specialistica). Malleabilità. H abitus secondario: acquisizione da operato
specializzato di scuola, istituzioni (palestra, studio, setta, partito…) .
Società c’è perchè c’è minimo di coordinamento (strutture strutturanti comuni) ma non c’è un direttore
d’orchestra...è tutto internalizzato.
Es: 9 punti di Watzlavick (ps sociale, pragmatica di cognizione, cm si risolvono problemi concretamente).
Vediamo quadrato ma non lo sono. Cm vediamo un problema non è il problema...vediamo già la soluzione
che abbiamo in testa. Schemi cognitivi filtrano, nell’agire attiviamo modi di vedere pre-acquisiti (dispositivi
di economia cognitiva).
Campo: B. non usa “società” ma spazio sociale in cui vi sn agenti sociali, non omogeneo: articolato in
settori, sfere dette campi.
Campo = qualunque microcosmo sociale definito da fine specifico, proprie regole e forme di autorità e
grado di autonomia. Principio di differenziazione sociale: produce spazi strutturati e potenzialmente in
conflitto tra loro. Es: religioso, politico, economico, giuridico, scolastico, burocratico, giornalistico,
cinematografico…
Grado specializzazione variabile: aumenta distanza tra addetti e profani. es, cittadini esperiscono distanza
vs politica. Politici agiscono in modo autocentrato: solo i giochi del campo proprio, sue regole che cittadini
nn comprendono.
Economia: gli affari sn affari. Molla è economica = razionale, calcolo di massimizzazione.
Ogni campo tende a costruire proprie istituzioni, gerarchie, questioni, regole tacite o esplicite. Complessità
crescente e coinvolgimento individuale in più campi spiega tensioni.
Bourdieu: decostruire modelli storici esplicativi. Es. ricerca su mercato casa Francia: variabili culturali e
strutturali ma anche politiche (gestione statale patrimonio immobiliare, dinamiche compravendita…).
Un campo incide con le sue dinamiche su chi o cosa sta nei suoi confini e intanto ha k lotta interna per la
sua definizione (confini, conservazione, trasformazione gerarchie)= campo di forze e arena.
NB: visione conflittuale e agonistica della vita sociale (spazio di potere in cui si giocano partite per
conquista campo), divenire, mutamento. Lo stato dei rapporti di forza tra giocatori definisce in ogni
momento la struttura del campo. Giocatore ha forza, posizione, strategie che derivano dai capitali
posseduti.
Campo non è entità immutabile, non è essenza ma prodotto storico con sua forma e forze es. non c’è
sempre stato un campo letterario, ha dovuto essere costruito grazie ad imprenditori culturali cm Dante,
Baudelaire…e ha necessitato di difesa vs altri campi (economico, politico, con mediazione campo dei mass
media).
Storicità dell’esistenza sociale. Un campo esiste nel tempo cm istante in una traiettoria: ricostruire la
traiettoria permette di comprendere il campo.
Campo è anche un principio epistemologico: pensare in maniera relazionale =collocare le cose nei
contesti, cercarne significato non nelle loro proprietà intrinseche o presunti attributi essenziali...ma nel loro
rapporto con le altre cose (differenza, somiglianza). Gli oggetti e le pratiche si trovano in una rete di
relazioni da cui si estrae.
Non esistono cose in sé per la scienza. Es: una pratica può essere abbandonata e ripresa mutandone
significato, valore sociale e culturale, economico. Es: boxe nel 1900..non c’è nulla di intrinseco che la
renda nobile e pop...è solo la sua posizione in uno spazio relazionale a stabilirne il significato mutevole.
Capitale: differenze portano possibilità di disuguaglianze, asimmetrie di risorse e potere. Risorsa: qualsiasi
cs che dia un vantaggio, sia accumulabile, perpetuabile con meccanismi di trasmissione. Ogni campo
esiste in quanto spazio circoscritto di distribuzione di risorse.
Termine per designare risorse è di matrice economica: il posseduto e il fatto di possederlo conferisce
potere agli agenti entro i campi in cui sono attivi.
Il capitale ha diverse forme che la teoria economica trascura (si è lasciata imporre il concetto di capitale da
una prassi economica che è un’invenzione storica del capitalismo).
Capitale economico: in forma di beni monetizzabili
C. culturale: saperi formali (competenze certificate, conoscenze codificate) ma anche habitus e pratiche
(modo in cui agenti applicano codici culturali, consumi culturali). Convertibile a determinate condizioni in c.
economico, si istituzionalizza soprtt nella forma di titoli scolastici. Oggettivabile in prodotti culturali.
C. sociale: obblighi e relazioni sociali, convertibile in economico, si istituzionalizza nella forma di titoli.
Risorse derivanti da possesso rete di relazioni e riconoscimenti reciproci.
C. simbolico: di riconoscimento, legittimità. Meta-capitale, dim cognitiva del capitale che implica
attivazione di schemi cognitivi di percezione, classificazione, valutazione onore, credito...
Lo spazio sociale nel mondo contemporaneo si struttura soprtt intorno al cap economico e culturale. Il loro
combinarsi dà vita a tipi sociali, diverse strategie di azione, visioni mondo, orientamenti politici, interessi,
strategie di valorizzazione del capitale stesso.
B. ha rilevato sproporzione possesso capitali in base a classe di appartenenza.
Capitale è nozione impiegabile per spiegare differenziazione sociale ma anche fen della produzione
(economia culturale): prodotti culturali sn posizionati anch’essi nello spazio sociale, provvisti di dotazioni di
risorse.
Capitale culturale e riproduzione disuguaglianze attraverso la scuola (Bourdieu e Passeron):
sistema educativo trasmette conoscenze più aderenti a classi sociali agiate e i bambini provenienti da lì
dispongono di un capitale che permette loro migliore adattamento alle esigenze scolastiche, riuscita.
Fallimento o successo scolastico sn considerati cm doni con rif alle doti naturali. La società riproduce se
stessa, no mobilità.
Nella scuola il merito conta meno di ciò che si pensa.
Autoesclusione degli studenti di ceto popolare dai percorsi scolastici legata all’interiorizzazione schemi di
classificazione e giudizio sociali.
CAMPO ECONOMICO
differenziazione e autonomizzazione. Gli affari sn affari. La scienza economica si costituisce in quanto
disciplina basandosi sulla supposta oggettività di un universo separato, retto da leggi proprie (calcolo
razionale, massimizzazione benessere individuale).
La scienza che si chiama “economia” riposa su una astrazione originaria: il dissociare una particolare
categoria di pratiche dall’ordine sociale nel ql ogni pratica umana è immersa.
Bourdieu vs 2 postulati del neoliberismo:
1. economia cm ambito avente proprie leggi (del mercato), mano invisibile esasperata
2. mercato cm principio organizzatore ottimale degli scambi
1. ECONOMIA CM AZIONE UMANA E CM SCIENZA: il mondo sociale è presente nel suo complesso in
ogni azione economica = costruire modelli storici permette di cogliere azioni e istituzioni economiche cm si
presentano all’osservazione empirica. Prezzo: sospensione adesione ai preconcetti di senso comune.
Tt ciò che la scienza economica pone cm dato (insieme delle disposizioni dell’agente economico), è in
realtà prodotto di una lunga storia collettiva, incessantemente riprodotto nelle storie individuali. Iscrizione
all’interno di strutture sociali e cognitive, schemi pratici di pensiero, percezione e azione = la storia ha
conferito alle istituzioni economiche la loro apparente evidenza naturale e universale.
Vs la visione astorica della scienza economica, bisogna ricostruire:
- la genesi delle disposizioni economiche dell’agente economico, in partic dei suoi gusti, bisogni,
propensioni (al calcolo, risparmio, lavoro)
- la genesi del campo economico stesso = storia del processo di differenziazione e
autonomizzazione che conduce a costituzione del campo economico cm mondo retto da leggi
proprie. Radicale autonomizzazione attuata dalla teoria pura.
Gradualmente la sfera degli scambi mercantili si è separata dagli altri ambiti dell’esistenza e si è affermato
il suo nomos specifico (enunciato dl tautologia “gli affari sono affari”).
Le transazioni economiche hanno smesso di essere concepite sul modello degli scambi domestici, dunque
retti da obblighi familiari o sociali (no sentimenti).
Il calcolo dei profitti individuali (interesse economico), si è imposto cm generale principio
dominante.
Nn siamo mossi da ns interessi, ammettiamolo: agiamo non da agenti economici in tutto e per
tutto...rispondiamo ad aspettative sociali.
NEOLIBERISMO
Assunto che il mercato sia il principio ottimale di organizzazione della società.
In realtà lo Stato contribuisce in ogni momento all’esistenza del mercato, attraverso:
- “politiche» che mette in opera (es politiche dl famiglia per mezzo delle leggi di successione,
fiscalità, assegni familiari e assistenza sociale agiscono sui consumi e tenore di vita).
- effetti strutturali esercitati da leggi di bilancio, spesa per infrastrutture, ambito trasporti, energia,
abitazione, telecomunicazioni, (de)fiscalizzazione degli investimenti, controllo mezzi di pagamento
e di credito, formazione della forza lavoro, regolamentazione dell’immigrazione, definizione e
imposizione delle regole del gioco economico come il contratto di lavoro.
KARL POLANYI
antropologo sociale, storico economia, filosofo politica. Dichiaratamente socialista. Approccio
istituzionalista.
Socialismo (variante socialdem) «…tendenza di una civiltà industriale a superare il mercato autoregolato
subordinandolo consapevolmente ad una società democratica. Dal punto di vista della comunità nel suo
insieme il socialismo è la continuazione di quello sforzo di rendere la società un rapporto specificamente
umano tra persone, rapporto che nell’Europa occidentale era sempre stato associato alle tradizioni
cristiane " (p. 294).
Tesi centrali e contesto de “La grande trasformazione”: origini economiche e politiche della ns epoca,
sistema istituzionale XIXsec. da riscontrare nel mercato.
Scritto durante IIWW: guerra, totalitarismi e fascismi, crisi ‘29.
SINTESI
1. analisi ascesa e caduta economia di mercato, sistema economico e sociale dominato dal mercato
e dalle sue leggi
2. economia di mercato e modello di mercato autoregolato non hanno a che fare con lo stato di
natura
3. messa in discussione dell’homo oeconomicus, propensione innata allo scambio e ricerca dell’utile
cm universale motivazione dell’azione (ricerche antropologiche).
Grande trasf= un po’ tutto: politica, economica, sociale...intreccio che muta mondo.
“La civiltà del XIXsec. è crollata”. I suoi fondamenti erano:
- geopolitica del tempo (dopo 100 anni di pace)
- cambio fisso su base aurea (oro riferimento comune). Sistema finito definitivamente nel 1971
- mercato autoregolato
- Stato liberale (istituzioni dem-lib)
sn tt crollati contemporaneamente.
Matrice principale: mercato autoregolato = economia di mercato cioè assetto economico basato sul
mercato autoregolato.
Mercato = rel di scambio, molteplici forme storicamente
Autoregolato= no ingerenza pubblica. Più complesso...è mercato separato dalla società, non regolato da
bisogni e dinamiche della vita sociale. Processo storico di disincastro (disenbedded) da società lo porta ad
essere sfera separata, autoregolato (Bourdieu si ispira a Polanyi). Regolazione: regole che si
autoconferisce, business is business. Costrutto storico-sociale in dim istituzionale
Società viene vincolata, subordinata all’economia: rovesciamento di un rapporto storico (società diviene
strumento).
Embeddedness: “L’economia dell’uomo, di regola, è immersa (embedded) nei suoi rapporti sociali” (p 61).
“L’uomo agisce in modo da salvaguardare la sua posizione sociale, le sue pretese sociali, i suoi vantaggi
sociali. Egli valuta i beni materiali soltanto nella misura in cui essi servono a tal fine”.
ATT! Mercato autoregolato è una grande utopia (irrealistico, no accezione positiva). Motivi:
1) carica distruttiva per società: se si realizzasse compiutamente l’autoregolazione...le dinamiche del
mercato distruggerebbero l’uomo. Prospettiva polanyiana non attualissima ma tornata in auge
dopo effetti eclatanti crisi 2007: considerata concettualizzazione interpretativa valida. Metafora del
“deserto”: laddove l’economia di mercato si è diretta verso il suo pieno dispiegamento...effetti
devastanti su società. Dibattito sui modelli di crescita sempre aperto.
2) autoregolazione iniziata ed evolutasi a causa di interventi politici, leggi. Non si può parlare di non
ingerenza. Infatti il mercato è un artificio...va generato. Periodi storici hanno visto processi di
creazione e istituzionalizzazione del mercato autoregolato.
Contesto
il mercato ha dimostrato suo potenziale distruttivo e sua intrinseca insufficienza.
crisi ‘29 fu di sovrapproduzione, anche per protezionismo (domanda estera non assorbiva più l’offerta
interna) con implicazione della finanza (crollo Borsa dopo operazioni azzardate di produzione di denaro
tramite denaro). Dunque: problema geopolitico e monetario.
New Deal: modello Welfare State USA. Valorizzazione spesa pubblica cm motore ripresa: 500mln$ in
programmi di occupazione, misure di protezione sociale (minimi salariali, aboliti poco dopo), ristrutturazione
sistema creditizio…
Teoria rif di FDR: il mercato, solo, non garantisce occupazione, rapporto equilibrato domanda / offerta.
Stato deve intervenire su entrambi.
Reazione di protezione della società vs mercato. Doppio movimento.
Anche Fascismo, per Polanyi, è stato protezionismo vs un mercato che stava provocando deserto (con
implicazioni politiche degenerate in vs democrazia, ma è altro tema).
Il fascismo si radicava dove la società di mercato rifiutava di funzionare…
"Soluzione fascista dell’impasse raggiunta dal capitalismo liberale = riforma dell’economia di mercato
raggiunta al prezzo dell’estirpazione di tutte le istituzioni democratiche (nel campo dell’industria e della
politica).
Il sistema economico che era in via di disfacimento veniva così rivitalizzato mentre i popoli venivano
sottoposti a una rieducazione destinata a snaturare l’individuo e a renderlo incapace di funzionare come
unità responsabile del corpo politico. Questa rieducazione, che comprendeva le norme di una religione
politica che negava l’idea della fratellanza dell’uomo nelle sue varie forme, fu raggiunta attraverso un atto di
conversione di massa applicato ai recalcitranti con mezzi scientifici di tortura" (p. 297).
Avvento eco di mercato è passaggio storico di drammatica trasformazione, rottura sociale e culturale.
Mercato regolato è istituzione che disincastra (disembedded market) l’economia dalla società per
subordinarla a sé.
Nascita mercato del lavoro in Europa
riv industriale, reazione classe operaia.
“Mercato del lavoro”= lavoro entra in campo nella relazione domanda/offerta.
Storicamente il lavoro è divenuto merce. Alienazione.
Con nascita proletariato industriale. Per secoli di storia europea le terre erano comuni, i ceti rurali vi
traevano sussistenza.
Enclosures: recintazione campagne inglesi da aristocratici. Contadini non più vincolati a condizioni di
servitù della gleba ma costretti a divenire proletari, forza lavoro a basso costo con esodo rurale.
Pauperizzazione (parallela a proletarizzazione) = impoverimento mezzi e autonomia ed emersione figura
del pauper, non in grado di sussistenza, dipendente da assistenza. Diverso da poor (lavoratore povero).
Si diventa liberi di vendersi sul mercato del lavoro.
Cronologia:
- 1600 leggi elisabettiane vs povertà: sussidi per impossibilitati a lavoro. Erogazione denaro pubblico
tramite sistema di parrocchie anglicane.
- Act of Settlement: persone non potevano spostarsi da una parrocchia all’altra, bloccate
- dal XVIIIsec. workhouses per chi poteva lavorare: sopravvivenza.
- 1700: abrogazione Act of Settlement: libera circolazione persone (presupposto) e condizioni
storiche particolari con mobilità.
- Speenhamland: legge che provedeva integrazione al reddito per lavoratori che non raggiungevano
parametri (criteri cm il numero membri famiglia, aggancio a prezzo pane). Insuccesso: lavoro non
conveniva, opportunismo e incentivo a sfruttamento (salari bassi), produttività cala. Circolo vizioso.
- 1834, abrogazione di tt le leggi elisabettiane (tranne per chi non è in condizioni di lavorare e
workhouses). Nascita convenzionale mercato del lavoro.
Analisi di Polanyi è controversa, tesi spesso usate vs assistenzialismo: il mercato può dare benessere in
alcune sue fasi, inoltre fenomeno della “degradazione”: gli assistiti perdono il rispetto di sé.
Protezione è reazione della società (es sussidio).
Principio di natura del mercato autoregolato: fame. Eliminando sussidi (aggressione di meccanismi)
riemerge la fame.
Nel dibattito e negli eventi c’è scontro tra economia di mercato e teorie che l’hanno naturalizzato vs società
con suoi movimenti di protezione. La bontà dei meccanismi di protezione è det da logiche, contesto, forza
della normalizzazione del mercato, opportunità nascono da politiche di investimento (Stato, attrattività
capitali esteri), fattori culturali (ethos pubblico, cultura del lavoro)...Es: Welfare scandinavo: no obbligo
lavoro, spinta a formazione e ricerca, molte opportunità. USA invece obbligo lavoro in cambio delle poche
misure assistenziali.
Logica del lavoro ad ogni costo (Work first): dv è stata applicata no effetti positivi (lavoro sottopagato,
senza futuro, a basso profilo).
Ma in tempi di globalizzazione i fattori culturali rientrano sempre meno nelle spiegazioni.
Visione del documentario INSIDE JOB
Deregolamentazione finanziaria, privatizzazione banche.
Islanda: in 5 anni, banche che nn avevano mai operato all’estero si sn fatte prestare miliardi, mettono su
istituti di credito e convincono cittadini a investire in qst fondi, bolla speculativa. Gov faceva per loro da
“ufficio di pubbliche relazioni”. Entrate enormi dai bilanci pubblici negativi. regolatori finanziari preposti a
protezione cittadini nn fanno il loro lavoro.
Banche di credito erano separate da banche di investimento (distinzione reintrodotta parzialmente da
Obama).
2008: Lheman brothers costretta a dichiarare bancarotta, AIG fallisce = collasso globale, trilioni di dollari,
distruzione ricchezza azionaria. In mondo globalizzato economie sn tutte collegate.
Dopo grande Depressione: 40 anni di crescita senza crisi finanziarie. Industria finanziaria anni ‘80 esplode.
Investimenti rischiosi, costi di salvataggio su contribuenti.
Asservimento dle mercato alla finanza per mano della politica: poche ma enormi società dominano
mercato, es Citigroup: fusione illegale ma legge risalente a New Deal abrogata dopo un anno.
Soros: deregolamentare è cm eliminare gli scomparti a prova d’acqua in una petroliera.
Attivit criminali: Credit Suiss scoperti fondi Iran programma nucleare, UBS aiuta i grandi evasori USA ma
rifiuta collaborazione con gov USA.
1990: deregolamentazione + esplosione tecnologia: creazione strumenti finanziari complessi detti derivati =
mercato di trilioni di $ non regolato, pressioni su politica per mantenerli non regolati. Speculazioni su tt:
anche su previsioni meteo.
Sistema della cartellizzazione: catena alimentare che permette di creare denaro attraverso denaro. Come?
Vendita di mutui (case). Catena che porta a creazione di CDO valutati spesso con AAA da agenzie di
rating (es crediti SWAP, Henry Paulson). Moody’s, Fitch e Standing and Poors guadagnarono miliardi
valutando positivamente i CDO. Ma “IL RATING ESPRIME UN’OPINIONE” questa è stata data cm
giustificazione.
Personalità più o meno politiche, ciniche, relativiste, doppie.
Ma è bomba a orologeria nel sistema finanziario. Fallimenti, bancarotta: disastro in sistema banche e
assicurazioni. Disoccupazione e pignoramenti, risparmi prosciugati.
Wall Street è mondo intrecciato al mondo escort, cocaina: dai vertici ai broker.
“Credo che...ah, dice ipoteticamente…””No, dico sul serio”. “Non è un conflitto vendere a qualcuno cose
che tu stesso ritieni merda?” “Nel contesto di intermediazione finanziaria non è un conflitto”.
Obama promise regolazioni: qualcuno dice che anche il suo era un gov di Wall Street. Su punti delicati cm
rating e lobbies no proposte incisive. Ex dirigenti e CDA di società di affari e banche continuano ad essere
nominati consulenti economici dei governi. Idem economisti accademici sn pagati cm consulenti per
plasmare la politica governativa, sn affittabili (es Harvard, Columbia Business School). Conflitti d’interesse
nella ricerca: istituzioni chiedono ad accademici di redigere rapporti positivi su sistemi bancari e altro.
2010: UE mette in atto sistema di regolazioni: Obama non ascolta.
ATT: impara logiche dietro Finanza, non tecnicismi e meccanismi.
Anni ‘80: aumento disuguaglianze nella società USA. Meccanismi distribuzione ricchezza mutano. Cala
ceto medio, diminuisce domanda e salute del mercato, aumento debito privato (leva per gonfiare la
domanda del mercato immobiliare)
Finanziarizzazione (Epstain): “Ruolo centrale di movent, attori e istituzioni finanziari nel funzionamento
delle economie nazionali e internazionali”.
Tema focus da 10 anni (da qnd sn evidenti effetti in vita quotidiana e funzionamento apparati pubblici),
forma diversa dal capitalismo moderno.
Epstain: iniziatore filoni studi dopo fenomeno dell’indebitamento privato (ricorso ad un certo tipo di credito,
in Ita fen meno sviluppato...e qst ci ha salvato da effetti crisi 2007) focus su vita quotidiana, funzionamento
apparati pubblici.
Dinamiche che ridisegnano società e vite: radici lontane, anni ‘70 (liberalizzazione circolazione moneta,
sospensione convertibilità in oro), anni ‘80 e ‘90 (neoliberismo e deregolazione finanziaria, settori cm
trasporti ed energia sn quotati e asserviti a logiche dl finanza).
Assunzione massimizzazione del valore cm paradigma.
Protagonista: azionista, colui che partecipa con quota del proprio capitale all’azienda.
Grande importanza di investitori istituzionali (intermediari = comprano titoli per offrirli ad altri) es. fondi
pensioni.
‘80: settori cm trasporti ed energia sn privatizzati e quotati in borsa = logiche finanza (altre da ql del
servizio pubblico).
Globalizzazione condizioni lavoro: indebolimento capacità contrattuale e diritti, concorrenza su scala
globale.
Disuguaglianza, dinamiche distribuzione ricchezza: forbice retributiva si espande: banche, holding di
investimento, alcune imprese vedono aumento retribuzione + bonus. I CEO (amministratori delegati) hanno
fonte di guadagno nella loro partecipazione azionaria...dunque incentivati a esasperare meccanismi di
produzione del denaro tramite denaro.
Fen revolving doors: CEO di banche divengono ministri del Tesoro e attuano deregolazioni a livello politico.
Processi politici. Meccanismi partiti in USA, dalle potenti dinamiche e implicazioni che possono distruggere
intere categorie di attori sociali. Simile UK.
NB: Europa ha intervento Stato più rilevante, tradizione di regolazione pubblica (altra faccia della medaglia
è austerità, decisa di concerto UE, BCE, FMI, governi nazionali).
Ita: disuguaglianza non cm in USA ma in aumento.
NB: produzione può essere materiale e immateriale.
Metamorfosi politica: diviene strumento del mercato finanziario, oggettivamente. Politica ha aperto le porte
a certe dinamiche, ceduto potere ad attori finanziari.
Finanziarizzazione del Welfare e produzione: dinamiche di spostamento da produzione a finanza.
Gallino e altri: tesi. Mutamento strutturale di logiche e meccanismi dall’accumulazione capitalistica
tradizionali, nuovo regime di accumulazione, nuovo ordine economico + globalizzazione. La
globalizzazione vi è implicata e implica: globalismo è progetto anche politico.
Finanzcapitalismo: nuovo regime di accumulazione. Mega macchina (grande org gerarchica) sviluppatasi
per massimizzare ed accumulare il valore producibile ed estraibile (da lavoro e ambienti).
Capitale cm potere, no novità…
Estrazione valore = provocare aumenti con speculazione, sfruttamento
Produzione valore = porre in essere beni e servizi trasformando materie prime.
Gallino: il finanzcapitalismo produce e sfrutta. La razionalità strumentale è poco interessata a questioni di
valore. Logica di accumulazione del capitale: D1 - M - D2, con D2 > D1, possibilmente D2 >> D1 (regola
per azionisti è: almeno il 15% in più).
NB: nella lettura di una crisi ci sn sempre punti oscuri e tesi differenti e diverse.
Picketti: eco di mercato non è naturale ma costrutto, artificio umano poi naturalizzato.
Polanyi, Picketti, Gallino vs homo oeconomicus (paradigma economia classica, implicato in Stato e
ideologia neoliverale). Ha reso la società subordinata all’economia = disconnessione (disembedded):
l’economia ha ridisegnato, inglobandola, l’org sociale.
Antropologia economica: connessioni meccanismi economici e dim culturale (cs accade a mentalità e
vita). Uomini stanno in un quadro culturale (norme, possibilità di riconoscimento reciproco, interazione
secondo condizioni contestualizzate, fiducia, appartenenza, processi di inclusione, simboli e codici etici…).
LUCIANO GALLINO
qualche collegamento con Polanyi, soprtt su implicazioni distruttive (dati su costi umani del
finanzcapitalismo), critica paradigma economia neoclassica.
Dedica: crisi, non concepita cm accidente ma evento compreso nella logica intrinseca del capitalismo. Il
mondo intero può saltare: le megamacchine del finanzcapitalismo hanno tale potenziale e ciò stava
accadendo nel 2007.
Gallino non fa predizioni ma suggerisce cm tamponare.
Dibattito sulle involuzioni del capitalismo, cm finirà: loop pessimistico di alcuni.
Gallino insiste sul ruolo dei governi, della politica: finanzcapitalismo ha meccanismi regolativi e lo Sttao è
attore decisivo (Polanyi parlava di interventi legislativi e faceva esempi concreti). Deregolazione. Anche
quando lo Stato ha lasciato via libera ha regolato.
Passaggi che sanno di invettiva, pamphlet politico: “Società asservita alla finanza per mano della politica”.
Fen per cui le elite finanziarie approdano a ruoli di decisori politici e vicevresa.
Es: Italia, Ciampi, Monti
CAP 4: chiave della performatività (McKenzy, sociologo della conoscenza): “It’s an engine, not a camera”.
Scienza economica è motore, impulso, fa accadere le cose, influenza. Non descrive ma è motore, non una
macchina fotografica (pag 99)
Modelli e teorie sn usati consapevolmente da attori per intervenire su realtà e modellarla.
“Performatività effettiva”= si muta la struttura stessa dell’oggetto.
Un po’ cm la profezia che si autoadempie (Merton): una def della realtà che diviene vera nelle sue
conseguenze es. banche; si diffonde voce fallimento...i risparmiatori ritirano...fallimento reale.
Picketti: le idee contano! Hanno effetti di realtà costruita e effetti di normalizzazione.
Importanza della dimensione normativa del capitalismo e del suo spirito.
Gallino: analisi costi umani della crisi ovvero di un sistema particolare di accumulazione: D1...D2 in cui D2
> D1.
Tale sistema finanzcapitalismo opera tramite: concentrazione, homo oeconomicus, estrazione del
valore da lavoro, natura, terra e cibo.
Estrazione di valore: concetto centrale ma non esplicitato da Gallino. Non c’è produzione ma
redistribuzione di valore.
Tt le attività economiche, non solo le finanziarie, estraggono valore: reddito diverso dal profitto...il reddito
produce ricchezza (domanda, offerta) ovvero modello del capitalismo classico, moderno.
Il profitto è produzione di valore fine a se stesso, puro rendimento del capitale, denaro che produce denaro
attraverso il denaro. Meno redistribuzione. Il denaro cm promessa di valore.
Estrazione di valore, i costi umani della flessibilità, il lavoro non è una merce.
Sociologo Sennett parla di “corrosione del carattere” per descrivere effetti sulla personalità che provoca il
capitalismo flessibile, dv tutti e tutto si dimostrano impazienti (a cominciare dal capitale): la società intera
appare devota al breve termine (di contratti, progetti, guadagni); le istituzioni, iniziando dalle imprese,
appaiono in uno stato di costante frammentazione o sn k ridisegnate. In tali condizioni è improbo per la
persona al lavoro sviluppare un senso di identità (ciò richiede paziente e lunga ricerca di sé). Perseguire
scopi a lungo termine appare improponibile, idem rapporti scoiali reciprocamente impegnativi.
Dal 1980 in poi l'economia mondiale è stata intensivamente finanziarizzata. Una prova di ciò è il mutato
rapporto tra il volume degli attivi finanziari globali e il Pil mondiale. Intorno al 1980 gli attivi finanziari
equivalevano all'incirca al Pil del mondo. Per contro, a fine 2007 essi risultavano aumentati al punto di
superare il Pil medesimo. La maggior parte di questi attivi sono stati creati dalle principali banche del
mondo concedendo prestiti, che venivano utilizzati per acquistare titoli finanziari o immobili nell'aspettativa
di un aumento ininterrotto del loro valore. Un caso tipico di profezia che si autoadempie, giacché
l'aspettativa favoriva gli acquisti, i candidati acquirenti richiedevano prestiti, e gli acquisti effettuati con
denaro preso a prestito facevano crescere i valori di mercato. Il denaro è una promessa di valore.
Derivati: allorchè qualunque titolo è istatntaneamente convertibile in denaro, ql è cm se fosse denaro. Il
problema con i derivati è che più dell’80% di essi sono scambiati direttamente fra privati - “al banco” si dice
- senza che i regolatori possano esercitare alcun controllo. Si tratta di un’enorme quantità di denaro che
sfugge completamente non soltanto alla presa, ma pure alla vista dei regolatori.
Denaro: il peso di masse di denaro, la sua caotica distribuzione e i suoi movimenti incontrollati hanno
introdotto nell’economia globale squilibri strutturali irrimediabili nel quadro dell’attuale architettura
finanziaria. Nel medesimo periodo tali processi han generato una serie di effetti perversi a danno dell’intera
civiltà-mondo.
Le banche centrali e le organizzazioni internazionali hanno creato denaro in misura esorbitante,
concedendo prestiti a basso interesse, facilitando con altri dispositivi l’erogazione di crediti da parte di
banche private: così ha dato inizio da 1990 alla formazione di una gigantesca bolla mondiale del credito,
consistente per la maggior parte di denaro creato dal nulla con pochi tocchi sulla tastiera di qualche
computer.
L’insieme del denaro circolante entro e tra i paesi è divenuta assolutamente indeterminabile.
Un possente incentivo alla speculazione assoluta in campo finanziario, definibile cm il commercio di denaro
fine a se stesso, separato da ogni finalità produttiva e pure da ogni considerazione sui parametri
fondamentali dell’economia di un settore o di un’impresa.
Gigantesca massa monetaria in libera circolazione nel mondo senza possibilità di determinarne
l’ammontare, la distribuzione, i proprietari effettivi = accresce l’instabilità sistemica sia del sistema
finanziario sia dell’economia reale.
Modificati profondamente i rapporti tra i soggetti della produzione e riproduzione dell’economia capitalistica.
La creazione di denaro ha proiettato la dinamica e i rischi della finanza internazionale nella vita quotidiana
di milioni di persone.
I nuovi strumenti finanziari collassano nel tempo e nello spazio.
Iper-creazione di denaro ha mutato i rapporti tra debitori e le banche (infatti a causa della
commercializzazione del debito, i primi sono ora del tutto sconosciuti alle seconde), tra il management
delle società per azioni e i proprietari (questi sn ora in prevalenza investitori istituzionali), tra possessori di
titoli di stato (che sono anch’essi investitori istituzionali) e i contribuenti, e tra creditori e debitori in generale.
Tale approccio macroeconomico spiega la determinazione generale della sostanza del denaro come
“rapporto sociale”.
Mi fermo qui perché io studio queste cose da molti anni e veramente ogni tanto mi gira la testa perché
quello che ho riassunto è meno di un decimo, meno di un ventesimo del meccanismo effettivo che
comprende, per concludere, un vorticoso giro di prestiti a breve termine, che poi magari diventano a medio
o a lungo termine, tra banche. Perché quei titoli che hanno per collaterale un debito possono essere usati
per collaterale, ovvero per garanzia, per ottenere un prestito, dopo di che con quel prestito si può prestare
a un’altra banca ricevendo per collaterale titoli dello stesso tipo emessi da un altro emettitore.
Il nocciolo: quello che è successo in qst sistema che interconnette tra loro banche, sopratt le prime 40
grandi banche del mondo è: si è inceppato qualcosa e questo ha portato al rischio collasso l’economia
mondiale nel 2008.
Meccanismo alla base del blocco: mi dai un prestito e io ti dò come collaterali i titoli che hanno come
appoggio (garanzia) dei prestiti ipotecari.
Ha funzionato un po’ di anni finchè dall’altra parte la banca a cui si chiedeva un prestito ha chiesto: ma
quanto valgono i collaterali che mi stai dando?
Polanyi: il mercato autoregolato è solo una forma storica possibile, nè necessaria nè necessitante.
Sharing Economy è nata cm forma di integrazione economia/società (embedded) che preserva le relazioni
sociali vs economia di mercato e modello consumistico e solipsistico (le dinamiche del mercato non
valorizzano quartieri, abilità, relazioni…).
Focus su realtà locali, forme più socializzate di economia.
Modello di org presupposto: orizzontale, circolare, che disintermedia, rapporti peer to peer, condivisione,
solidarietà.
Forme di reciprocità e fiducia tipiche dl famiglia che portano a impulsi di tipo societario.
NB: eterarchia = org con sistemi alternativi basati su modelli reticolari, collaborativi. Es: impresa sociale ha
finalità di tipo sociale.
è una ideologia, una visione del mondo, ha un proprio vocabolario.
La sharing economy è un paradigma economico e al tempo stesso narrazione retorica (per conquistare
ambiti e anche fare profitto). Valore intrinseco non discutibile della valorizzazione del micro, basso,
microimprenditorialità, relazioni e valori sociali coerenti con il “nuovo spirito del capitalismo”, nuova
etica (nuovo tessuto normativo-culturale dell’org capitalistica). Realtà molto sociali, collaborative,
solidarismo.
Qualcuno ha parlato di Nuovo spirito del capitalismo (da studio francese)= comp normativo basato su
autenticità, relazioni, espressione del sé vs alienazione, liberazione, senso di legittimazione, cittadino attivo
e con potere e capacità contrattuale.
Da dove deriva questa commistione? La società capitalistica e la sua organizzazione ha inglobato e fatto
propri mutandoli, assunti nati in contesti esterni all’economia, talvolta in opposizione all’economia
capitalistica stessa (es movimenti ‘60 e ‘70 vs alienazione sul lavoro, vs patronato e patriarcato).
Questione di modelli culturali-antropologici a cui si è socializzati.
Es: centralità della mobilità (in senso fisico cm esperienze, emancipazione, competenze trasversali. In
senso antropologico cm relativismo. In senso economico come disponibilità a fare qualsiasi cosa) .
Come una città fa i conti con la possibilità della Sharing economy? Luoghi intelligenti, interconnessi,
dinamici e inclusivi (mutamento e inclusione della possibilità di farne parte), aperti, accoglienti, mobili, attivi.
Questa è una sfida altissima ed è una strategia per un programma politico, economico e culturale.
La Sharing economy non si configura infatti come fase ma come sistema alternativo, qualcosa di
strutturale.
Rischio involuzione? Rischio della Sharing Economy è la Gig economy (economia dei lavoretti) = tendenza
a nuova forma di sfruttamento, mercificazione.
Anche forme più socializzate di economia, che nascono orizzontali e reticolari...poi possono sviluppare
gerarchie e competizione.
Aspetto strutturale e dalle grandi implicazioni: la Sharing economy non considera la proprietà ma l’accesso
(potenziale inclusivo). Essi possono essere disgiunti.
Robert Reich:”Sharing the scraps economy” scraps sn gli scarti, residui dei processi di trasformazione del
lavoro. Sostituzione uomo con robot in futuro distopico: uomo non lavora più e gig economy, devastazione
prodotta da trasformazioni del lavoro dovute a tecnologia. La capacità produttiva diviene sempre più
dubbia: dove si sta andando?
NB: non esistono analisi prospettiche convincenti...solo distopie.
Concetto di estrazione valore di Gallino: i confini tra produzione ed estrazione valore oggi talvolta sono
sottili, talvolta eclatanti.
Polanyiamente: disembedded è mercificazione. Quando è implicata dalla collaboratività (nuovo spirito del
capitalismo) nn è ri-socializzazione, protezione sociale...ma appunto disembedded.
La tendenza alla Sharing economy è in calo: ora emerge l’economia circolare.
Trasformazioni in economia delle imprese: privatizzazione = passaggio dei diritti di proprietà. Stagione
consistente in Italia (sia aziende sia beni e servizi di pubblica utilità). L’attore pubblico vende ad un attore
privato (logiche diverse). Record 2009.
2015 boom di privatizzazioni (volume doppio rispetto all’anno precedente) come effetto di dinamiche
precedenti. Causa emissione di azioni e dunque aumento capitale disponibile sul mercato azionario.
2015-16 record di privatizzazioni a livello mondiale (Cina leader riconfermata, secondo posto al Regno
Unito. A livello Ue Italia a II posto nel 2015 e IV nel 2016.
Le privatizzazioni mediante emissione di azioni hanno rappresentato il 95% del numero totale di operazioni
del 2015.
Italia troppo Stato? No...siamo al IV posto in Ue.
Privatizzazioni maggiori: PosteItaliane, ENEL, Ansaldo, UniCredit e Self.
Sono in gioco i beni e i servizi dell’economia fondamentale.
FINANZIARIZZAZIONE DELLE IMPRESE
trasformazioni del capitalismo considerabile una rivoluzione obliqua (p.61): innovazioni e aumento delle
diseguaglianze.
Le imprese vedono il primato dell’interesse degli investitori (massimizzazione del valore del patrimonio più
che incremento produttivo, reddito), lavoro umano cm risorsa fungibile e dal costo variabile,
disconnessione delle imprese e conseguenze sull’indotto di un territorio. Impresa come strumento e
proprietà degli azionisti.
Ciò che ha rilievo non è la funzione produttiva del capitale, ma la sua natura di risorsa scarsa da allocare in
funzione del massimo rendimento (anche sottraendolo alla destinazione produttiva).
1997, legge che permette la privatizzazione di servizi pubblici locali (cm H2O). Condizione è che l’autorità
municipale rimanga proprietaria di una quota e la proprietà è gestita per un certo tempo a livello pubblico
(se ne occupano agenzie di emanazione pubblica), ma l’azienda diviene a diritto privato (= logiche cm no
obbligo pareggio di bilancio dunque possibilità di fare business).
Questione: beni pubblici e interessi economici. Un bene pubblico non dovrebbe prevedere esclusioni
all’accesso (poichè di essi vi è domanda anelastica, sn necessità di tutti).
Fruizione di un bene comune può essere assoggettata a logiche di mercato?
Importanza delle direttive Ue che tendono all’apertura a logiche di mercato: classificazione come bene a
rilevanza economica.
Bene comune = non esclusività. Rivalità potenziale (per la finitudine).
Beni comuni diverso da fondamentali diverso da pubblici.
In tali categorizzazioni c’è k dibattito...a seconda delle formule elaborate e dei casi sono attuabili diverse
forme di concessione della gestione di un bene o servizio ai privati.
Es: acqua. L’acqua è bene pubblico e a monopolio naturale (ovvero la sua distribuzione non è
frammentabile).
2009 decreto Ronchi: impone gestione privata con la messa a gara della gestione del servizio ovvero
ricorso al mercato. Seguì ampia manifestazione di opposizione sociale.
2011 referendum chiede intervento sull’obbligo della gestione privatistica e sul pagamento dell’acqua (era
previsto che la bolletta comprendesse una somma per pagare i costi + un 7% di remunerazione a
prescindere da costi e qualità del servizio).
Dibattito a vari livelli decisionali.
Possibile ritorno alla gestione pubblica? Ovvero quella in house (tramite altra azienda che ha
partecipazione statale).
Obbligo del full cost recovery: i gestori devono recuperare i costi. Norma recepita da normativa Ue 2017.
Dunque nessuna remunerazione. Il referendum chiedeva anche l’abolizione del full cost recovery (servizio
gratuito o quasi)...si giunse a compromesso: abolizione del 7%.
Multiutility = holdings che gestiscono più servizi.
Tendenza: no reinvestimento ma distribuzione dei profitti agli azionisti come dividendi.
Immettere un meccanismo di mercato può essere utile, necessario.
Comunque la variabile territoriale conta molto (infrastrutture, caratteri territorio e popolazione, risorse
locali…).
Fenomeno della rimunicipalizzazione: ripubblicizzazione, a livello locale, di beni e servizi fondamentali.
Fenomeno sul quale c’è interesse (convegni, reti, contatti tra associazioni, governatori locali e intellettuali).
Point value: focalizzandosi sul principio di massimizzazione del rendimento del capitale (idea che impresa
sia null’altro che assets alienabili in ogni momento) la contabilità contemporanea si fonda sul principio per
cui ogni flusso di ricchezza deve essere misurato come valore attuale dell’impresa in un’ipotetica
transazione.
Quando un’impresa definisce la propria missione sulla base di tale logica di point-value, opera
dinamiche di disconnessione
A. Disconnessione dal processo produttivo e distributivo. Massimizzazione del rendimento del
capitale attraverso canali finanziari è diventato l’obiettivo dell’impresa: quando il rendimento del
capitale investito in attività produttive nn supera quello di investimenti puramente finanziari...c’è
tendenza ad aumentare gli investimenti finanziari rispetto agli investimenti produttivi. Enorme
quantità di ricchezza che non si trasforma in reddito (misurata da Piketty) è l’esito di processi di
accumulazione che non seguono il circuito produttivo ma solo quello monetario del capitale.
B. Disconnessione dai tempi della riproduzione sociale. Logica di point value, investitore portatore
di un interesse di breve periodo (logica del qui e ora si vende): il futuro diviene irrilevante. La
tecnica stessa del calcolo del valore attuale favorisce una prospettiva a breve termine.
C. Disconnessione dallo spazio organizzativo. Irrilevanza degli altri soggetti economici nel processo
produttivo (territorio e altre imprese): si guarda solo al valore della transazione isolata. Es:ridurre
costo di una fornitura fa lievitare il valore dell’impresa concepito come point-value. Benchè possa
danneggiare fornitore, suoi addetti, qualità dei prodotti. Disconnessione dal territorio: ricerca di
massima riduzione dei costi induce alla delocalizzazione, social dumping, frammentazione
D. Disconnessione dal lavoro: nella logica della massimizzazione del rendimento del capitale non è
più soggettività partecipe dell’azione economica ma voce di costo da ridurre
INNOVAZIONE SOCIALE
possibilità di riconnessione? “Innovazione sociale” intesa come nuove idee, prodotti, servizi, modelli che
incontrano i bisogni sociali e creano relazioni sociali. Ambiguità.
Sono identificabili 5 tipologie di approcci e strumenti di IS: innovazioni nei servizi e modi in cui gli utenti
interagiscono, nelle regole e nei diritti, nella governance, nelle modalità di lavoro e finanziamento,
innovazioni riguardanti l’entità dei sistemi di welfare.
Ultimi anni iniziative in varie città europee con coinvolgimento di ambiti diversi: creazione di spazi aperti ai
cittadini, coinvolgimento in processi decisionali, programmi di sviluppo economico (creazione occupazione)
e implementazione della cultura (qualità estetica dei luoghi, nuove infrastrutture, cura del patrimonio
artistico).
In Italia sono state svolte varie esperienze in 4 ambiti principali: integrazione sociale, ambiente, assistenza
sociale e formazione.
Le aree più ricche dal punto di vista delle economie locali e regionali, del welfare e degli interventi pubblici,
sono le più ricche di innovazione sociale spesso dalla dimensione economica significativa.
Attori dell’IS sono soprattutto organizzazioni non-profit, imprese, start-up, ma anche istituzioni ed enti locali.
Cresce l’ibridazione tra economico e sociale: aumento rapporti fra organizzatori del terzo settore e attori
economici nelle aree di mercato che più convergono finalità economiche e sociali.
Si amplia anche lo spazio di intervento della finanza: alcune realtà locali sperimentano strumenti di
intervento che combinano obiettivi sociali con logiche di intermediazione finanziaria: es,social impact bond,
strumenti di innovazione s. + investimento
SOCIAL IMPACT INVESTING e FINANZIARIZZAZIONE DEL WELFARE
Social Impact Investing: aggiunge III dimensione all’investimento finanziario tradizionale: rischio e
rendimento + impatto.
Si aggiunge nuova dimensione al paradigma del New Public Management: efficienza, risparmio +
remunerazione del capitale.
Contesto: politiche pubbliche in regime di austerità, mercati e attori finanziari in crisi di legittimità,
transizione nella filantropia.
fine ‘90, 2000 (USA, Rockefeller, G8, Social Impact Accelerator dell’Ue, 2016 studio di fattibilità per il primo
piano in Italia...) sn politiche economiche o meglio patti tra settori economici e sociali.
Impact investment: the invisible heart of markets.
In Italia costituzione di una Task Force, 2014 progetto “La finanza che include”, 2017 istituzione di un fondo
(Outcome Fund).
Nuovo patto tra Stato e privati per finanziare il welfare del futuro: è previsto un innalzamento del gap tra
risorse pubbliche e domanda di servizi sociali… Per avvicinare finanza e terzo settore si punta sui SIB
(strumento finanziario) ovvero Bond ad Impatto Sociale. Finalizzati alla raccolta di capitali privati,
divengono forma di finanziamento per fornitura di servizi sociali pubblici.
Attori coinvolti: PA, fornitori di servizi (solitamente operatori del III settore), investitori sociali, un
intermediario specializzato nell’emissione di un SIB e nella raccolta di capitale, un soggetto indipendente
incaricato della valutazione del risultato.
Costituisce il primo modello italiano di fondi etici: soluzioni nuove e sostenibili per affrontare problemi (es,
emergenza abitativa, Social Housing).