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I KIBBUTZ DEL TERZO MILLENNIO IL PALCO A PEDALI DIVENTA UN FILM MEMORIE DI UNA ROCKSTAR FESTIVAL DI REGUEB SOCCER A GUANTANAMO

IL PIEDO DESTRO DI DIO


MUSICA ARTI OZIO
SUPPLEMENTO SETTIMANALE DE IL MANIFESTO SABATO 31 MARZO 2012 ANNO 15 N. 13

LE CATENE DEL DEBITO

UNA NUOVA FIGURA SI AGGIRA FRA LE MACERIE DELLA CRISI, LUOMO INDEBITATO. FIGLIO DEL NEOLIBERISMO, EVOLUZIONE DEL SELF-MADE MAN, CREATURA DELLETICA DELLA COLPA. ISTRUZIONI PER TRASFORMARLO IN SOGGETTO SOVVERSIVO
BIOPOLITICA
I. D.

La striscia di Moebius delletica neoliberista

Ci sono voluti i morti e i feriti quelli che purtroppo gi si possono contare, e quelli annunciati dalle riforme del mercato del lavoro e delle pensioni - perch si aprisse qualche fessura nel muro di consenso edificato dalla grande stampa attorno al governo dei tecnici. E non neanche detto che bastino, perch fa parte del linguaggio della tecnica e del suo potere di incantamento disegnare per s il regno della necessit e sospingere lumano nellabisso del

caso. Casi umani, i suicidi; casualties in inglese, la lingua preferita dei nostri prof, le vittime involontarie di guerra, effetti collaterali delle operazioni di polizia internazionale come quella contro lo spread. Prove tecniche di divisione di quello che la politica unisce: il governo di qua, le vite di l. Di bio-politica si tratta infatti nella politica del debito: pretesa, spietata, di governo delle vite, vita del corpo e vita della mente, essere sociale ed essere psichico. Niente resta al riparo dal Grande Ricatto del debito, perch proprio l, nella sfera psichica, che

esso si impianta: sul senso di responsabilit e sul senso di colpa. Per avere troppo speso, per avere troppo dissipato, per avere troppo desiderato, il soggetto indebitato deve pagare: un debito, sintende, prevalentemente accumulato non da lui ma dai suoi creditori e dal creditore dei creditori, il Dio-Finanza.In queste pagine smontiamo il meccanismo, riunendo quello che appare diviso - spread e depressione, calcolo costi-benefici e masochismo, furto degli interessi e furto del tempo- e mostrando coincidenze e punti di tangenza: fra

economia e morale, fra vita politica e vita psichica. Illuminati, nella crisi globale, dal caso italiano, laboratorio chimico, come al solito, di esperimenti estremi. Solo qui s visto con tanta evidenza il salto dalletica edonistica di Berlusconi, e da un governo biopolitico come il suo che passava attraverso la colonizzazione gaudente dellimmaginario e della sessualit, alletica sacrificale di Monti e di un governo biopolitico come il suo che passa attraverso il senso di colpa, il rigore e lautodisciplina. Unanalisi accorta dimostra che questa etica

la conseguenza rovesciata di quellaltra, due facce inseparabili, come la striscia di Moebius, della morale del debito neoliberista. Bisognava essere davvero molto ciechi per non vedere, abbagliati dalla chiusura tuttaltro che politica del ventennio di Arcore, quali continuit si celassero dietro il velo magico della sobriet.

Installazione L.O.V.E. di Maurizio Cattelan davanti alla Borsa di Milano (2010)

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ALIAS 31 MARZO 2012

I LIBRI

I MECCANISMI DI UNA STORIA DI SOPRAFFAZIONE

LA FABBRICA DELLUOMO INDEBITATO


Appena arrivato in libreria questo Saggio sulla condizione neoliberista di Maurizio Lazzarato (DeriveApprodi, 12 E.). Il debito come chiave di volta con cui leggere rapporti di potere, tecniche di governo, forme psichiche e potenzialit di lotta delle societ contemporanee. Attraverso Marx, Nietzsche, Foucault, Deleuze e Guattari, gli strumenti per decodificare un dispositivo di governo e di controllo delle soggettivit individuali e collettive, del nostro presente, del nostro futuro e del tempo delle generazioni a venire.

Tra debito e credito passa una relazione politica, non solo economica. Che attraversa e unifica tutto il campo sociale
di IDA DOMINIJANNI

NEOLIBERISMO
abbastanza, di voler andare troppo presto in pensione, di consumare troppo eccetera. La responsabilit viene caricata dei debiti e della colpa insieme, secondo letimologia del termine tedesco schuld, debito e colpa appunto. Ma che questa seconda ingiunzione morale sia figlia di quella precedente lo dimostra il fatto che entrambe restano vigenti, contraddittoriamente, nel discorso dei media: da quando esplosa la crisi, i giornalisti diffondono il verbo della penitenza, i pubblicitari continuano a incitarci a consumare e a godere. Bada che il cambiamento di soggettivit indotto dalla crisi non riguarda solo i governati, ma anche i governanti. In Italia si vede benissimo: Berlusconi era populista, i tecnici sono cinici. In Grecia si governa con la ferocia. La crisi questo Foucault non laveva previsto ha impresso al neoliberismo una torsione autoritaria. In questa torsione autoritaria i governi tecnici sono un caso o hanno una funzione specifica? Come si inserisce il governo Monti in questa parabola? I governi tecnici sono la privatizzazione della governamentalit neoliberale, che se prima era una tecnologia dellapparato statale ora viene presa in mano dalle banche e dai mercati, con lo Stato in funzione di garante. Dagli anni Ottanta in poi tutti i governi sono tecnici, nel senso che sono subordinati alla finanza. Ma adesso viene fuori il nocciolo del problema: la privatizzazione della governamentalit spazza via il binomio fra soggetto di diritto e logica della rappresentanza su cui si sono rette le democrazie novecentesche. Crisi dello Stato di diritto, oscuramento del soggetto dei diritti e crisi della politica sono tre lati dello stesso problema. Se la gente non crede pi nella politica non , o non soltanto, per via della corruzione, ma perch percepisce questo cambiamento strutturale. La crisi degli ultimi anni crisi del progetto neoliberista, ma il neoliberismo reagisce riproponendo e portando alle estreme conseguenze le sue ricette originarie. Come se ne esce? La ripresa economica non allorizzonte, dunque non credo che se ne esca per questa via. Temo una deriva sempre pi autoritaria nelle politiche sociali e di controllo del mercato del lavoro. In Germania alla faccia della retorica del modello tedesco, che in Italia seduce anche la sinistra - la precarizzazione del lavoro ha gi portato alla riduzione di un paio di punti della speranza di vita, e fra un po let pensionabile coincider con la fine della vita: la biopolitica sta diventando visibilmente tanatopolitica. Ci sono anche nuove lotte per, nuove resistenze. Se, come tu dici, leconomia del debito porta in primo piano la contraddizione fra proprietari e non proprietari, questo cambia, lasse delle lotte? Si va ovunque verso un impoverimento di strati sempre pi vasti della popolazione, e verso una sorta di pieno impego precario, in cui tutti lavorano, tre o quindici ore alla settimana, senza sicurezza, senza reddito, senza diritti e senza futuro. Mentre i ricchi fanno

Il debito il motore economico e soggettivo delleconomia contemporanea: cuore strategico, fin dallinizio, delle politiche neoliberiste, basate ieri sulla formazione e oggi sulla riparazione di enormi deficit pubblici; cuore pulsante delle politiche di costruzione della soggettivit, basate ieri sulletica del consumo e del godimento, oggi sulletica del sacrificio e della colpa. Luomo indebitato, esito rovesciato dell imprenditore di se stesso protagonista delle retoriche degli anni Ottanta e Novanta, labitatore delle societ contemporanee: prodotto del neoliberismo e suo potenziale affossatore, purch sia capace di decifrarne e contestarne non solo le politiche economiche ma anche e in primo luogo le ingiunzioni morali. Economia e etica infatti si toccano, e il soggetto antagonista non nasce solo dalle contraddizioni oggettive ma da un lavoro su di s alternativo allautodisciplinamento che letica del debito pretende di imporci. E il nocciolo teorico e politico de La fabbrica delluomo indebitato di Maurizio Lazzarato, uscito in Francia pochi mesi fa, gi diventato libro-cult del pensiero critico militante (ne parl Christian Marazzi in una intervista sul manifesto del 3 dicembre scorso) e oggi in uscita in traduzione italiana per Deriveapprodi: radiografia e genealogia del debito fra teoria e pratica politica, fra riletture di Marx, Nietzsche, Foucault, Deleuze-Guattari e decodifica puntuale dei numeri che ci vengono somministrati come verit assolute per legittimare le politiche recessive e depressive di macelleria sociale. Economia del debito il nome, sostieni, del capitalismo contemporaneo: di questo, non di finanza, che bisogna parlare. Perch? Perch dietro luso del termine finanza agisce ancora lidea di una divisione fra economia reale ed economia finanziaria, fra profitto e rendita, che oggi completamente superata. Nel capitalismo finanziario, Marazzi ce lha spiegato per tempo, la logica della finanza comanda linsieme dei rapporti sociali: riorganizza limpresa, agisce sul fisco riducendo le tasse per i ricchi, smantella il welfare sostituendo i crediti ai diritti. La cosiddetta economia reale solo un pezzo del sistema di valorizzazione dominato dalla finanza. E la finanza non un eccesso di speculazione riducibile con delle buone regole: una

In colpa di fronte al Dio-Capitale


Come limprenditore di se stesso responsabile dei propri investimenti si capovolto nel suddito indebitato responsabile del proprio fallimento. Dove leconomia diventa morale e viceversa
relazione di potere fra proprietari e non proprietari, fra creditori e debitori. Linteresse la finanza dal punto di vista dei creditori, il debito la finanza dal punto di vista dei debitori. Dunque, dicendo economia del debito subito chiaro di che si tratta e qual la posta in gioco politica: si tratta del debito che greci, gli irlandesi, i portoghesi, gli islandesi non vogliono pagare, che legittima laumento delle tasse universitarie in Inghilterra scatenando i riots di Londra, che giustifica la controriforma delle pensioni in Francia e in Italia e i tagli ai servizi sociali e allistruzione ovunque. Quali sono i pilastri di quresta economia del debito, e come si sviluppata? Il neoliberismo si articolato sulla logica del debito fin dal colpo del 79 che rese possibile la formazione di enormi deficit pubblici e la conseguente riorganizzazione dei mercati finanziari. Poi, durante gli anni 80 e 90, c stata la progressiva sostituzione del salario con il credito: non aumenti di salario ma carte di credito, non la casa ma il mutuo, non il diritto allistruzione ma i crediti scolastici (e contemporaneamente, lindividualizzazione delle politiche sociali e la privatizzazione della sicurezza sociale). Pareva la promessa di un futuro da ricchi per tutti, invece, con la crisi, questa massa di crediti si rivelata per quello che , una massa di debiti. La promessa del neoliberismo si infranta, ma nel frattempo ha radicalmente trasformato il terreno dello scontro, perch non era pura ideologia, bens una forma di governamentalit organica al flusso deterritorializzato e trasversale della produzione postfordista. Il debito non fa differenza fra salariati e non salariati, lavoro dipendente e lavoro autonomo, lavoro manuale e lavoro cognitivo, proletari e marginali, attivi e pensionati: siamo tutti indebitati. Il neoliberismo governa attraverso una molteplicit di rapporti di potere: capitale-lavoro, welfare-utente, consumatore-impresa, ma quello creditore-debitore un rapporto di potere universale, riguarda tutta la popolazione attuale, e anche le generazioni future. Universalizzando il rapporto creditore-debitore, tu sostieni, il neoliberismo porta a galla il fondamento del legame sociale, che non sta nello scambio ma appunto nel debito, in una obbligazione altri, penso a Roberto Esposito, direbbero in un munus - che lega luno allaltro i membri della comunit. E una linea di pensiero rintracciabile anche in un certo Marx ma che va soprattutto da Nietzsche a Deleuze e Guattari ad alcuni antropologi di oggi: la relazione, economica e simbolica, del debito fra diseguali anticipa la relazione dello scambio fra eguali. Del resto, prima dello scambio c la moneta, e la moneta per sua essenza debito. Con la sostanziale differenza che dallindebitamento originario verso la comunit, gli dei, gli antenati, oggi siamo passati allindebitamento verso il dio unico che si chiama Capitale. Luomo indebitato, nel libro insisti molto su questo, non solo una figura economica, un soggetto morale, costruito e disciplinato dalletica neoliberista. Ma per trentanni, letica neoliberista aveva predicato intraprendenza, individualismo, consumismo: i tratti dell imprenditore di se stesso ben delineati da Foucault nella Nascita della biopolitica. Come si passa alletica del debito di oggi, che invece predica rigore, disciplina e penitenza? Cos questo rovesciamento delle retoriche del godimento nelle retoriche della colpa? C di mezzo la frattura della crisi. Il risvolto morale - Weber insegna non mai stato secondario nella storia del capitalismo: leconomia anche soggettivazione, domanda e comanda un lavoro su di s, disciplina e richiede autodisciplina. Prima della crisi, si trattava di forgiare limprenditore di se stesso sulla base della responsabilit, di un responsabile investimento su di s. Con la crisi, quello stesso imprenditore di se stesso diventa responsabile del suo fallimento: dei debiti che ha contratto, di non aver lavorato

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IL DEBITO DEL VIVENTE


Ovvero ascesi e capitalismo. Un saggio di Elettra Stimilli (Quodlibet, 18 E.) alla ricerca delle radici della condizione umana contemporanea: lessere in difetto, in colpa, in debito senza che dipenda da noi. Una condizione che accomuna sia chi vive allinsegna del godimento e del consumo, sia chi si vota al sacrificio e al rigore, e che si manifesta in una vasta sintomatologia, sociale e psichica, del disagio contemporaneo . Ma la pretesa dei mercati di strappare ai singoli e alle comunit ogni decisione sul proprio destino ha i suoi precedenti nella lunga vicenda dellOccidente, a cavallo fra filosofia, religione, economia e politica. Ripercorrerla serve a trovare gli antidoti giusti per non obbedire agli ordini.

THE DEBT: THE FIRST 5.000 YEARS


Non ancora tradotto in italiano, The Debt (Melville-House Publ.) dellantropologo militante David Graeber assistente di Antropologia sociale presso la Goldsmiths University di Londra. Analizza le origini del credito, linvenzione delle prime monete coniate dai grandi imperi del passato, la rimessa in discussione dei miti fondativi della scienza economica. Fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui, dice, le attuali condizioni sono chiaramente insostenibili e ovviamente lintero debito non pu essere pagato. A mio avviso assisteremo,aggiunge, a una reazione molto simile a quella della crisi del debito del terzo mondo, un movimento che chiedeva democrazia diretta e orizzontale (vedi Benedetto Vecchi a pag 4). problemi interni alla teoria freudiana, quello che veramente qui interessa che, su questa strada, Freud inaugura un approccio economico ai fenomeni psichici che non solo complica la sua impostazione, ma pu essere utile anche per trovare una risposta agli interrogativi sull'attualit. In generale, si pu dire che la gestione dinamica dei fenomeni psichici risponda, nel discorso di Freud, alla logica costi-benefici. Una logica simile trova riscontro nelle teorie economiche dei maggiori esponenti della Scuola austriaca (von Hayek, von Mises, ecc.), che lavorano a Vienna negli stessi anni in cui Freud elabora le sue tesi sulla psicoanalisi. Come il metodo utilizzato dagli economisti autriaci si occupa dell'agire umano dal punto di vista dell'efficacia economica, cos il metodo analitico mira a calcolare il dispendio dinamico necessario che leconomia psichica deve sostenere per il raggiungimento di un sano equilibrio pulsionale. Lottimizzazione dei fenomeni psichici, tuttavia, nella prospettiva freudiana non si esaurisce in un lineare calcolo dei costi e dei benefici volto all'autoconservazione. Vi una pulsione di morte, per cui il dolore diviene in s una meta pulsionale da perseguire conservando, cos, una sua funzione propriamente economica che lo connette in maniera essenziale al piacere. Queste sono le premesse a partire dalle quali emerge il problema economico del masochismo, su cui Freud si concentra nellomonimo saggio del 1924, che risulta particolarmente significativo per comprendere i problemi legati al presente. In questo saggio, la tendenza masochistica nella vita pulsionale rappresenta un enigma dal punto di vista economico. Non, dunque, un fenomeno antieconomico, come risulterebbe, invece, se si seguisse univocamente la logica dellautoconservazione; ma un enigma, perch trae beneficio da una condizione di svantaggio, e il profitto emerge in s e non viene semplicemente ricavato in seguito a un costo pagato per ottenerlo. Ad un approccio quantitativo, finalizzato a rilevare gli investimenti e i disinvestimenti della libido, subentra ora un nuovo punto di vista economico, qualitativo, testimonianza lampante dellesistenza dellimpasto pulsionale proprio della vita umana. La capacit di autodistruzione emerge cos non solo come facolt opposta a quella positivamente costruttiva del piacere, bens come facolt originariamente concomitante. Che le pi diffuse psicopatologie del disagio contemporaneo della civilt (come le anoressie, le bulimie, le nuove forme di tossicodipendenze, le depressioni, gli attacchi di panico, ecc.) non siano pi legate alla rinuncia pulsionale, ma allelevazione del godimento a obbligo sociale il pi chiaro segno della logica sottesa agli attuali processi economici. Non la sana e lineare razionalit dei costi e dei benefici a cui sarebbe ispirato il modello tedesco, ma quella enigmatica e masochistica della continua produzione di un vuoto, del tutto in linea e non in contrasto con la logica del debito come condizione di un'insolvenza continuamente da riprodurre e non da colmare. Il debito come colpa e la produzione e il consumo come mancanza a essere sono le due facce della stessa medaglia di un'economia che, oggi, sembra votata solo alla attivazione di processi autodistruttivi. Mettere in dubbio i sacrifici richiesti per ripagare il debito appare dunque molto pi ragionevole dellaura di necessit con cui vengono proposti.

GERENZA
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Una scena del film Lindustriale di Giuliano Montaldo con Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini. Nella pagina accanto Shia Labeouf, protagonista di Wall Street: il denaro non dorme mai di Oliver Stone con Michael Douglas e Susan Sarandon

CICALE E FORMICHE

secessione: non pagano pi le tasse, si dissociano dal patto sociale. La prima cosa da fare in una situazione del genere superare la distinzione fra lotta sindacale e lotta politica: il sindacato non pu pi essere sindacato di categoria. Se quella del debito una politica di unificazione sociale anti-politica tutti debitori, al di l della collocazione nel sistema produttivo, e tutti disciplinati dalla morale dei sacrifici - il sindacato deve politicizzare questo sociale unificato al di l dei confini fordisti, connettere le figure dello sfruttamento al di l delle divisioni fra occupati e disoccupati, attivi e inattivi, produttivi e assistiti, precari e garantiti. La figura delluomo indebitato trasversale, richiede nuove forme di solidariet e cooperazione, nuove modalit di lotta che abbiano la stessa efficacia dello sciopero nella societ industriale, e la reinvenzione di una democrazia capace di riconfigurare e reintegrare il politico, il sociale e leconomico. Ma tutto questo servirebbe a poco senza una conversione soggettiva, senza un rifiuto della morale del debito e dellordine del discorso in cui ci imprigiona. La mossa in primo luogo simbolica: liberarsi da sensi di colpa, cattiva coscienza, oneri di giustificazione; rifiutarsi di pagare il debito perch il debito, prima che un problema economico, un dispositivo di potere che ci tiene incatenati al Grande Creditore. Porgendoci queste catene come un destino ineluttabile, e tenendo sotto controllo non solo il nostro presente ma anche il nostro futuro, il nostro tempo e il tempo delle generazioni che verranno.

Masochismo, l enigma dei sacrifici


di ELETTRA STIMILLI

I sacrifici che dovrebbero risanare il debito contratto da alcuni Stati europei vengono richiesti oggi come necessit inderogabili. Un'opacit di fondo offusca, per, la nettezza con cui si vorrebbe presentare la questione. Da un lato sembra scontato contrapporre i risparmi invocati a una precedente cattiva gestione economica fondata sul puro sperpero di denaro. Questa dissipazione, per, sembra che non abbia solo prodotto un debito reale, ma che sia come la causa di una colpa da espiare. E qui le cose si complicano, al di l del dato indiscutibile che in alcuni paesi, come la Grecia e lItalia, ci sia stata una cattiva gestione del denaro pubblico. Forse non un caso cheil ragionamento di cui sopra caratterizzi con particolar forza il modello tedesco, espressione di un'economia virtuosa. Nella lingua tedesca si usa un'unica parola Schuld - per indicare sia il debito che la colpa. Ed proprio su questa ambivalenza semantica che si potrebbe provare a riflettere. Un'inedita relazione connette, oggi, le modalit di esistenza individuali al sistema economico

nel suo insieme. Nonostante il grado estremo di astrazione che hanno raggiunto le operazioni economiche sempre pi dipendenti da transazioni finanziarie che determinano l'andamento dell'economia mondiale in maniera solo apparentemente autonoma rispetto all'economia reale e all'esistenza degli individui e delle comunit un investimento sulle singole vite viene invece continuamente richiesto, senza che nulla sembri pi possibile demandare. Sotto questa luce vale allora la pena chiedersi se proprio vero che ad una fase di sprechi e consumi inutili debba succedere un'epoca di risparmi e sacrifici, come necessario momento espiatorio di una colpa commessa. E soprattutto bisognerebbe domandarsi se sia effettivamente possibile contrapporre i due momenti o se invece non emerga un intreccio pi profondo che unisce queste due condizioni solo apparentemente antitetiche. L'ambivalenza di significato della parola tedesca Schuld una chiara espressione degli intricati legami esistenti tra l'economia e i comportamenti individuali, oggi imprescindibili per un'analisi della situazione attuale. Questa

ambiguit terminologica stata pi volte oggetto di riflessione in passato: si pensi a Nietzsche, a Marx, a Benjamin, ma anche a Freud la cui opera appare particolarmente interessante per la questione da cui siamo partiti. Che la scoperta delleconomia politica - il lavoro soggettivo astratto - coincida con la produzione astratta e soggettiva della libido su cui si fonda la psicoanalisi un problema posto da Deleuze e Guattari nell'Anti-Edipo, che induce ancora a riflettere. Tanto pi oggi, nel momento in cui le varie figure classiche dell'homo oeconomicus - il produttore in possesso dei mezzi di produzione, il lavoratore salariato, luomo dello scambio e il consumatore finiscono per confluire nellunica modalit dellimprenditore come imprenditore di s. Si tratta per di capire se la figura emergente dell'uomo indebitato non si contrapponga ma, anzi, inveri quella dell'homo oeconomicus divenuto imprenditore di s, e quale relazione eventualmente ci sia tra questo e la prospettiva freudiana. Per Freud, notoriamente, la storia dell'umanit coincide con la storia del senso di colpa. Aldil dei

Per forza o per piacere. Sulle orme di Freud, letica del rigore nelleconomia libidinale: produzione di vuoto, consumo della mancanza

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ALIAS 31 MARZO 2012

I FILM

DOLLARI E CELLULOIDE PROTAGONISTI ASSOLUTI


Immagini da Wall Street Il denaro non dorme mai, sotto Dinner at eight (Pranzo alle otto) a destra I soldi degli altri

WALL STREET
Diretto nel 1987 da Oliver Stone con Michael Duglas e Charlie Sheen, il film sugli yuppies degli anni 80 che speculano in borsa sopraffatti dalla febbre delloro. Il giovane broker a contatto con il mitico finanziere Gekko prova una scossa e la sua scala di valori ribaltata. Non cos i brokers autentici, dovranno aspettare Lehmans Brothers. Ma il denaro non dorme mai e nel 2010 Oliver Stone aggiorna i tempi, fa uscire Gekko di prigione e gli fa pubblicare le sue memorie dal titolo Lavidit buona?, ma ormai appare come un povero diavolo tra i lupi di Wall Street. nome del libero mercato. Questo cambiamento di segno al debito certo affascinante ma conduce a percorrere strade piene di insidie, quasi che limpoverimento e il declassamento del ceto medio, il mantra mediatico usato dal movimento da Occupy Wall Street per sottolineare che nessuno immune alla crisi economica, fosse lesito di un semplice disfunzione delleconomia capitalistica. Uno sguardo meno episodico sulla composizione sociale dei movimenti contro la crisi illumina invece la dimensione strutturale del debito, elemento centrale nelle riflessioni di Maurizio Lazzarato. Non ci troviamo, infatti, alla crescita esponenziale del credito al consumo, ma uno strumento che regola i rapporti sociali, e di classe, nelle economie capitaliste. Il debito non solo un sofisticato strumento per drenare denaro verso il capitale finanziario, ma per regolare i rapporti tra capitale e lavoro. Per usare un lessico che molti vorrebbero dimenticare, il debito appropriazione immediata del salario che verr. Una riflessione critica sul debito non pu infatti non contemplare la diffusione della precariet, anzi la sua trasformazione in regola dominante dei rapporti tra capitale e lavoro vivo. La crescita esponenziale del debito individuale non dipende solo da un credito al consumo sfuggito di mano, bens al fatto che negli ultimi 30 anni i salari, negli Usa e in Europa, sono rimasti al palo. E mentre in Europa il ridimensionamento del welfare state ha determinato un aumento delle spese individuali per fronteggiare la privatizzazione del welfare state, negli Stati Uniti la diffusione dei working poor ha visto crescere il debito individuale per garantire la semplice riproduzione della forza-lavoro. E se queste dinamiche hanno avuto una gestione economicamente compatibile fino a quando il lavoro vivo coinvolto era costituito da lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato, il debito sfuggito di mano quando questa stessa dinamica ha trovato belli e pronti strumenti finanziari progettati per i temps, cio i precari. Maurizio Lazzarato nel suo volume offre spunti di riflessione che vanno ben al di l della dinamica economica. La fabbrica delluomo indebitato funziona infatti a pieno regime come dispositivo politico di controllo sulla cooperazione sociale e produttiva. Definisce cio il campo in cui collocare comportamenti individuali, scelte nei consumi, assegnando proprio ai possessori del tuo debito il compito di controllare se ci sono violazioni dei confini, attraverso quel simulacro di astrazione reale che appunto la solvibilit del debito. Ed proprio il diritto allinsolvibilit il nuovo campo politico da arare. C da dissodarlo, liberarlo da opacit e aporie. Ma lunica possibilit data affinch la fabbrica delluomo indebitato giunga ben presto al suo fallimento.

di BENEDETTO VECCHI

LECONOMIA DEL DEBITO E QUELLA DEL DONO

David Graeber un antropologo che non ha mai nascosto il suo anarchismo politico. Attivista nei movimenti sociali ha passato gran parte dello scorso autunno a Zuccotti Park, partecipando attivamente allesperienza di Occupy Wall Street. In quelle stesse settimane la Melville House Publishing ha pensato bene di mandare nelle librerie ledizione economica del libro Debt, una rivisitazione del ruolo del debito nella storia umana. Testo ambizioso che aveva avuto delle anticipazioni negli articoli, saggi che lantropologo aveva dedicato alle mobilitazioni degli studenti americani negli scorsi anni, quando emerso con radicalit il tema dei debiti che vengono contratti dai giovani americani per pagare le rette dei campus. In quelloccasione, Graeber aveva sostenuto che era un debito da rigettare, perch impediva quel libero accesso al sapere che, in varia misura, previsto dalla costituzione americana. Debt non nasconde le sue ambizioni teoriche e pu essere considerato complementare a quello di Maurizio Lazzarato, ma con una significativa differenza teorica-politica. Mentre lautore de La fabbrica delluomo indebitato sostiene che il debito, meglio la gestione del debito individuale e degli stati sovrani immanente al regime capitalistico contemporaneo, Graeber sostiene che il debito unistituzione presistente al capitalismo, regolando semmai le relazioni sociali. I rapporti umani, sociali sono, per Graeber, scanditi da incontri, negoziazioni, impegni presi in una relazione di reciprocit, ma anche di gratuit e di debiti accumulati e differiti nel tempo. Lantropologo statunitense colloca cio la tematica del debito alla logica del dono, nella quale c dono, gratuit, ma anche debiti accumulati nel segno della reciprocit che non devono tuttavia essere necessariamente onorati. a questo debito a cui fa riferimento Graeber nellindicare nelleconomia del dono lalternativa pragmatica al capitalismo neoliberista. Da qui linvito, nellultima parte del volume, a sperimentare modelli di autorganizzazione sociale che colmino i vuoti creati dalla dismissione dello stato nel garantire servizi sociali degni di questo nome o per sfuggire alla morsa finanziaria delle imprese che li considerano solo

Un furto commesso in nome del libero mercato


Debt di David Graeber e La fabbrica delluomo indebitato di Maurizio Lazzarato, analisi e proposte per sovvertire la logica del debito imposta dal capitalismo
funzione capitalistica stato considerata la mossa obbligata per fronteggiare limpoverimento generalizzato che la crisi economica ha provocato negli Stati Uniti. A Zuccotti Park, ma in molte delle citt statunitensi che hanno visto esperienze simili, oltre agli infiniti happening, di occupazione di spazi pubblici, che sicuramente desterebbero linteresse di Jean-Luc Nancy per queste temporanee comunit inoperose, nello scorso autunno e attualmente sono state sviluppate forme di mobilitazione che ricordano pi la storia dei movimenti sociali europei o latinoamericani che non quelli statunitensi del secondo dopoguerra. Occupazioni di case, resistenza a sgomberi di case i cui proprietari non riuscivano a pagare i mutui alle banche, mercatini basati se non sul baratto su qualcosa di simile, mense popolari autogestite. E inoltre: scambio di beni con limpegno a svolgere piccoli lavori di manutenzione. Insomma uneconomia di sussistenza incardinata sulla logica del dono, dove il debito ricondotto alla sua funzione originaria, cio di essere un fattore costituente di relazioni sociali incentrate su una sostanziale eguaglianza, allinterno della quale i

sentimenti di lealt, di rispetto, di reciprocit prevalgono sulla formazione sociale capitalista contemporanea. Quando ci si trova di fronte ai movimenti sociali ogni rinvio alla coerenza teorica vano. La sperimentazione condizione necessaria e non sufficiente, perch i vincoli con cui fare i conti sono la composizione sociale dei movimenti stessi, i rapporti di forza nella societ, quelle convenzioni socialmente necessarie che sono le cosiddette tradizioni culturali. E negli Stati Uniti questo significa fare i conti con una visione comunitaria da sempre in tensione critica con lindividualismo proprietario che regola i rapporti sociali. In fondo il fortunato slogan noi il 99%, voi solo l1% non esprime solo una rappresentazione delle diseguaglianze di reddito che caratterizza la societ americana, ma anche e soprattutto lestraneit di quella piccola frazione della popolazione che si appropria della ricchezza che la comunit produce. Quello che quindi accaduto negli anni volatili del neoliberismo non dunque un ingestibile accumulo di debiti individuali o degli stati sovrani, ma lesercizio sistematico di un furto ai danni della comunit. La produzione di esperienza di economie alternative a quelle dominanti non ha per nulla a che fare con la riappropriazione della ricchezza rubata, bens con la sottrazione dai dispositivi che hanno legittimato un furto condotto in

moderati arabi

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merci produttrici di profitti. Leconomia del dono avrebbe dunque il potere di costituire unalternativa al neoliberismo. Da qui, quindi, la necessit di sottrarre il debito al significato dominante: il potere di controllo sulla vita esercitato dal capitale. indubbio il fascino esercitato da questa lunga esplorazione storico-antropologica del debito compiuta da David Graeber. Cos come sono evidenti i suoi limiti, laddove individua nella societ il luogo dove stabilire rapporti alla pari

che sfuggano non a una indispensabile logica mercantile leconomia del dono non contro il mercato, ma ostile alla sua forma capitalistica bens ai dispositivi di controllo sociale messi in campo affinch i debiti contratti abbiamo la forma monetaria che ipoteca il lavoro e la vita futura di uomini e donne. Come spesso accade ai libri, quello di Graeber non passato inosservato nei movimenti sociali, lhumus umano e politico dove maturato. E le reazioni sono state positive. La sottrazione del debito alla sua

Lo sfruttamento selvaggio delle nostre risorse fa ricco il Marocco e povero il Sahara. La Ue non firmi accordi commerciali illegali. (Sindacato pescatori di El Aaiun)

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PRANZO ALLE OTTO


Capitalismo vecchio stile nella commedia sofisticata di George Cukor del 1933: mentre il marito armatore sullorlo del fallimento, la moglie Millicent organizza un pranzo di gala, occasione ghiotta per gli strali del regista che in tutta la sua filmografia si diffonde nella sottile descrizione della societ capitalistica . Le frecciate qui sono per i ricchi, i nuovi ricchi e anche per la gente di spettacolo e i poveri. E soprattutto per i ricchissimi inglesi attesi al fastoso appuntamento che per non arriveranno. Con John barrymore, Wallace Beery, Jean Harlow, Marie Dressler, da una pice di Edna Ferber e George F. Kauffman (32) adattata da Joseph Mankiewicz che poi avrebbe sceneggiato Citizen Kane.

CAPITALISM: A LOVE STORY


Il capitalismo buono solo quando sotto terra, spiega in questo suo capolavoro, e con argomentazioni inoppugnabili, Michael Moore, il potente giornalista venuto dal Michigan con una valigia piena di comicit sferzante. Il film (2009) quasi una filastrocca appassionata per bambini sulle creature selvagge, molto adatta a Halloween, raccontata da un Don Chisciotte vittorioso, ma ancora incredulo del miracolo Barack Obama. A quei bambini con le basette bianche bisogner spiegare per la prima volta cos' davvero il mostro socialismo, quali sono le sue virt, e perch bisogner inventarne un altro modello, vincente sul mercato, se si vuole salvare un mondo fatto a pezzi dai subprime e dai derivati. immanente alla stessa natura del capitalismo: estrarre plusvalore dalla capacit lavorativa umana, relegando il lavoro a merce (forza-lavoro) e variando continuamente le forme del lavoro produttivo (di plusvalore). La seconda consiste nel socializzare il debito necessario allaccumulazione al di fuori della stessa forma impresa. Levoluzione delle strutture di propriet, dalle SpA alle holding finanziarie non altro che lesito di questo processo. La finanziarizzazione degli ultimi 30 anni ha fatto s che il debito necessario per laccumulazione capitalistica non sia pi concentrato solo nelle imprese, ma si sia sempre pi esteso, ieri, ai bilanci nazionali, oggi, alle famiglie. Tale processo ha coinciso con una mutazione della condizione sociale, che ha fatto perno sulle ideologie liberiste dellindividualismo proprietario (luomo impresa) e contemporaneamente sul senso di colpa e del dovere del debitore. Non un caso che in tedesco debito significhi anche colpa (schulde), mentre nelle lingue neolatine rimandi allidea obbligo, costrizione, dovere (dal latino: debere). In questo contesto, la dipendenza dal debito diventa un formidabile strumento di controllo sociale, che va oltre la semplice sfera economica per innervare tutto linsieme dei comportamenti sociali. E in particolare diventa, soprattutto, forma del disciplinamento del lavoro, sia a livello collettivo che individuale-soggettivo. Non un caso che, nel nome del risanamento del debito, si intraprendono misure economiche volte a smantellare ulteriormente il welfare, incidere negativamente sulla sicurezza economia e sociale e ultimare il processo di precarizzazione, guarda caso, del mercato del lavoro. La riforma del mercato del lavoro apparentemente non ha a che fare con i bilanci pubblici, ma, in Italia, come in Spagna, in Grecia e in tutti i paesi sottoposti alla pressione speculativa sul debito pubblico, diventa un grimaldello fondamentale per definire la nuova disciplina del lavoro nel contesto della produzione immateriale e cognitiva. In secondo luogo, a livello individuale e soggettivo, la dipendenza dal debito acuisce quelle forme di ricattabilit e subalternit che incidono pesantemente sulla libert dazione e di scelta degli individui, incrementano il senso di paura e di subalternit culturale e sociale. In altre parole, il ricatto del debito (collettivo o individuale che sia) agisce come volano dello sfruttamento sul lavoro esattamente come il ricatto del reddito e del bisogno ha sempre segnato la subalternit del lavoro al capitale. Come scriveva Marx, la Rivoluzione Francese ha reso libero il lavoro, ma non ha liberato i lavoratori, in quanto costretti a vendere la propria forza per poter sopravvivere. Nel biocapitalismo cognitivo contemporaneo, la disciplina del lavoro non pi svolta solo dalla tempistica della macchina e dei tempi (che si traduce nel furto dei tempi di vita), ovvero non pi regolata da una tecnostruttura, come lo era nel contesto predominante della produzione materiale manageriale e che stata, non a caso, il centro della sovversione operaia negli anni 60 e 70. Se oggi la valorizzazione capitalistica tende a basarsi sempre pi sullutilizzo del corpo e delle facolt umane, evidente che necessitano nuovi meccanismi di controllo per tener conto della soggettivit e della cooperazione sociale che oggi la fonte principale di quella ricchezza che viene espropriata a diversi livelli. Il debito e la precariet del reddito sono oggi due facce della stessa medaglia: definiscono quel dispositivo di auto-disciplina che viene introiettato a livello individuale, funzionale allassoggettamento dei corpi e dei cervelli. Gli effetti sul corpo sociale sono pesanti e pervasivi e vengono accentuati dalla crisi economica. In primo luogo, si acuisce la frammentazione sociale a vantaggio di quellindividualismo comportamentale condito da mutua indifferenza che rappresenta proprio il primo obiettivo della disciplina del debito e della precariet. In secondo luogo, si mantiene elevato quello stato di eccezione, che, divenuto norma, instaura condizioni di emergenza permanenti, in grado di far imporre profondi stravolgimenti non solo sul piano economico e sociale ma anche sul piano delle libert e della partecipazione democratica. In terzo luogo, cresce la paura, il pi potente e antico strumento di soggezione: ma si tratta non tanto della paura della punizione, ma piuttosto della minaccia di una potenziale punizione. Laccanimento quasi maniacale da parte del governo Monti sullart. 18 svolge pi la funzione di disciplinamento e minaccia potenziale piuttosto che di effettivo pericolo, dal momento che esistono gi parecchi dispositivi che consentono di poter licenziare senza problemi e senza eccessivi costi per le imprese. Ogni dispositivo disciplinare, tuttavia, crea potenzialmente anche i propri antidoti e anticorpi. Il primo potrebbe essere il diritto al reddito di base individuale e incondizionato. Il secondo il diritto allinsolvenza delle famiglie, inteso come diritto individuale e collettivo (diritto al default). Con ci, intendiamo anche una sorta di moratoria per i debiti delle famiglie in un contesto in cui i redditi diventano sempre pi precari. Cos come il diritto al reddito un diritto della persona ma nello stesso strumento di ricomposizione sociale che va oltre la singola persona, cos vale per il diritto allinsolvenza. Se il diritto al reddito incondizionato significa riconoscimento della proprio essere produttivo anche solo semplicemente vivendo, il diritto allinsolvenza significa riappropriazione diretta di reddito, ponendo le esigenze di produzione e riproduzione sociale prima di qualsiasi altra esigenza compatibile con la logica dello sfruttamento capitalista della cooperazione sociale. Si tratta in ultima istanza della riappropriazione del proprio debito e del proprio tempo contro il furto della nostra vita che ogni giorno viene reiterato. Perch la vita e il tempo non sar di Dio, come si pensava nel Medioevo, ma non neanche del capitale: solo nostra.

DIRITTO AL REDDITO DI BASE E DIRITTO ALLINSOLVENZA

Quegli usurai che vendono i nostri giorni e le nostre notti


Il ricatto del debito agisce come volano dello sfruttamento sul lavoro esattamente come il ricatto del reddito e del bisogno ha sempre segnato la subalternit del lavoro al capitale
di ANDREA FUMAGALLI

In una raccolta di saggi di Le Goff, intitolata O la Borsa o la vita (La Terza, 2003) veniva riportato un manoscritto del XIII secolo in cui si affermava: Gli usurai peccano contro natura volendo far generare denaro dal denaro, un cavallo dal cavallo o un mulo da un mulo. Inoltre, essi sono dei ladri poich vendono il tempo che non gli appartiene e vendere un bene altrui un furto. E dal momento che non vendono nullaltro che lattesa di denaro, cio il tempo, essi vendono i giorni e le notti (p. 34). Come nota Lazzarato in proposito (La fabbrica delluomo indebitato, Derive Approdi): Mentre nel Medioevo il tempo apparteneva a Dio, oggi in quanto possibile, creazione, scelta decisione, il principale oggetto dellespropriazione/appropriazione capitalistica. Come fatto rilevare da Amato e Fantacci, nel libro La fine della finanza (La Terza, 2009) lorigine del termine finanza deriva dalla parola latina finantia, ovvero conclusione amichevole di una controversia, da finire, terminare, concludere, o da finis, fine, conclusione e anche confine, limite. Tale etimologia sta a indicare che lo scambio finanziario, pur non essendo immediatamente solvibile nel presente (come qualunque scambio di merce, ovvero scambio simultaneo di quantit contro valore - prezzo) ma sottoscrivendo un contratto duraturo nel tempo, comunque caratterizzata da un termine temporale oltre il quale la transazione si esaurisce e viene risolta in modo consensuale. Con lavvento del capitalismo, la finanza si sempre pi allontanata dal suo motivo dessere o almeno da come era stata pensata originariamente, ma si sempre pi

trasformata, strutturalmente, in speculazione finanziaria, ovvero debito senza limite. Anzi, i debiti stessi sono diventati oggetto di scambio finanziario. Lattivit finanziaria esiste dunque solo laddove si genera un debito. E lesistenza di un debito implica che vi sia necessariamente un rapporto di asimmetria e di gerarchia di potere: il debitore sempre subalterno e dipendente dal creditore. In un sistema capitalistico, non c accumulazione se non c preliminarmente un processo di indebitamento. Da questo punto di

vista, essendo lo Stato uno delle fonti principali di indebitamento funzionale alla produzione di ricchezza, la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio appare da un punto di vista economico una vera idiozia. Il sistema capitalistico nasce e si sviluppa sulla base della continua ridefinizione del rapporto di sfruttamento tra capitale e lavoro. Sono le imprese che si indebitano inizialmente con il sistema creditizio-finanziario e per far fronte a tale obbligo seguono solitamente due strade: la prima quella classica,

ESPERIENZE

di MATTEO SANTARELLI

Gli apostoli dello spread. La livella dei tagli nel governo locale

Nello stretto passaggio dallepoca del godimento ad una nuova era del sacrificio e del rigore, gli italiani hanno scoperto un nuovo mondo: lologramma di un potere economico finanziario che, stanco dellincapacit dei politici, ha deciso di prendere in mano direttamente le redini del governo. C un piccolo inconveniente: agli italiani questa nuova cosa piace. Lorigine sar pure malsana, ma il fenomeno in s ispira fiducia. Difficile sfondare questo muro di consenso a furia di genealogie ed analisi strutturali. Si parla in tedesco e francese a gente che non ha pi orecchie che per linglese. Pu risultare utile unoperazione di livello pi modesto, a partire dalla cronaca da una realt locale. Foligno, 65.000 abitanti nel cuore dellUmbria, la mia citt

natale, in cui dal novembre 2011 sono consigliere comunale. Nella crisi conclamata del sistema della rappresentanza partitica, a livello locale la politica continua ad offrire punti di contatto con la vita concreta delle persone. C ancora chi ti telefona e chi ti ferma per strada, e non necessariamente per parlare dei propri affari privati, spesso difficilmente separabili, tra laltro, da temi di interesse pubblico. Inoltre, le amministrative del 2011 hanno creato un clima di speranza e desiderio, rimettendo in moto tante energie sopite e sfiduciate. Purtroppo, alcune condizioni per cos dire sovraordinate rendono sempre pi arduo incidere nella realt a mezzo della rappresentanza. E esattamente qui che interviene la triste rivoluzione dellausterity e del debito. In questi giorni si discute di bilancio, vale a dire di uno degli atti

che maggiormente dovrebbe caratterizzare unamministrazione. Il condizionale qui dobbligo: se pensiamo che gran parte delle spese comunali sono fisse - gli stipendi dei dipendenti comunali, i servizi di base - e che i tagli provenienti dallalto diventano col passare degli anni sempre pi drammatici, risulta chiaro come ogni margine di decisione politica su come e dove spendere i soldi pubblici si assottigli fino a scomparire. Come un frattale, la funzione livellatrice dellausterity si riflette a livello delle amministrazioni locali, mantenendo intatta la sua struttura. La controparte del governo tecnico nazionale il piccolo comune condannato a mutilare dufficio il proprio bilancio e, di conseguenza, i propri servizi. In entrambi i casi, la dialettica ed il conflitto tra le parti politiche vengono dissolti nellimperativo morale, per una volta

universale, del rigore e del fare cassa. Questo appiattimento della decisione politica alla gestione contabile dellemergenza acuisce e conferma il gi diffuso senso di anti-politica che imperversa nel nostro paese. Se questo e solo questo il compito che spetta agli eletti, allora che vengano sostituiti da tecnici, capaci di far quadrare i conti e magari di risparmiare qualche briciola da destinare a chi sta messo peggio. Ma negli stessi eletti che entra in funzione un meccanismo sorprendente. Difatti, noi rappresentanti siamo in ultima istanza responsabili e formalmente titolari di queste decisioni. Dobbiamo renderne conto alla gente, spiegare perch si taglia e in che modo. E nel rendere conto di ci che si costretti a fare, si diventa altoparlanti dellideologia del non poter fare altrimenti, rendendosi complici di

quella dinamica di indifferenziazione di cui noi stessi siamo le prime vittime. Il nuovo stato danimo colpevole assunto negli ultimi mesi dal popolo italiano ci legittima nel nostro ruolo di spargitori di un debito e di apostoli di un verbo non nostri. Non c una moltitudine infiammata che prende a sassate il palazzo comunale, che ci ferma per strada avvelenata e inviperita. Almeno, non per questi motivi. Tuttavia, non possiamo non sapere che in questo mare di indistinzione rischia di annegare ogni speranza di cambiamento della societ. Come nella famosa poesia di Tot, ma in tuttaltro senso, il debito e lo spread stanno livellando ogni differenza tra amministratori di destra e di sinistra. E il vorrei ma non posso unito al cappio del debito rischia di soffocare anche le forme pi credibili di governo del territorio.

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SOCIET
di LUCIANO DEL SETTE

Degania Alef, il patriarca, guarda il Lago di Tiberiade dal 1910. Tutti hanno sempre preferito chiamarlo con il nome di Kvutzat Degania, Il frumento di Dio. Degania era nato sionista e socialista nella terra che poi sarebbe divenuta Israele. I suoi valori erano luguaglianza, il collettivismo, la comunione dei beni. Poi, nel 2007, quasi un secolo dopo, Degania ha deciso di aprire ad altri valori, pi in linea con il pensiero capitalista e il moderno mercato economico: la privatizzazione, i salari differenziati, la casa di propriet, le attivit turistiche, commerciali e industriali, da cui trarre ulteriori profitti. Degania, Alef o Kvutzat, il pi antico dei duecentosettanta kibbutz disseminati nel deserto del Negev, ai confini con il Libano e la Giordania, in luoghi biblici come la Galilea, alla periferia di Gerusalemme, tra le alture del Golan, a un passo da Gaza City. Kibbutz, che in lingua ebraica significa gruppo, forma di associazione. Kibbutz, realt nei cui confronti un giornale delle comunit ortodosse, era il 1997, affermava ... la via corretta spazzar via lultima memoria di questo accidente nella storia del popolo ebraico. Kibbutz, un insieme di microcosmi che fino agli inizi degli anni 80 del secolo scorso aveva rappresentato un modello di aggregazione unico al mondo, per poi conoscere il declino, la rinascita, e in tempi recenti, come nel caso di Degania Alef, ma non solo, il compromesso rispetto ai valori fondativi originari. Kibbutz dallanima progressista e di sinistra, che, dopo la creazione dello stato israeliano, nel 1948, si era trasformato in un avamposto militare perfettamente organizzato, imbracciando il fucile per combattere i nemici. Kibbutz, dove circa il novanta per cento degli abitanti ha votato alle ultime elezioni per Avod, il partito laburista, deluso, per, dalla sua incapacit, che ha causato il crollo verticale dei consensi. Kibbutz popolato di gente di Israele, ma anche, e non poco, di gente arrivata qui dallEuropa, dalle Americhe, dal Vicino Oriente. Kibbutz, dove si pu essere di fede ebraica, musulmana, buddista, oppure agnostico o ateo; seguire i precetti delle feste e del cibo kosher, o, al contrario, non tenerne conto. Senza che ci intacchi minimamente larmonia della convivenza. Enrico Cafassi e Alfredo De Girolamo, studiosi e analisti del contesto Medio Orientale, hanno cercato di raccontare il kibbutz di ieri, e soprattutto quello di oggi, in un libro, Kibbutz 3000, di cui diamo notizia a parte. Il risultato indubbio della narrazione di quello che loro definiscono, con una punta di ironia e disincanto, un kibbutz tour, laver aperto una piccola ma significativa porta su unentit umana, economica, politica, di cui tanta parte del mondo occidentale si dimenticata, o pi semplicemente ignora del tutto. In special modo tra le ultime generazioni. Nel 1963, Pier Paolo Pasolini annotava: La cosa pi impressionante di Israele sono i kibbutz. E c da giurare, guardando alla sensibilit dello scrittore, che ci suonasse constatazione ammirata. I kibbutznik (gli abitanti) del Terzo Millennio sono circa centomila, sparsi in comunit costituite da poche decine di persone, o da svariate centinaia. Alcuni kibbutz sono rimasti fedeli a se stessi; altri hanno avviato attivit quali lagriturismo, la ricettivit alberghiera, la ristorazione, lindustria tipografica su larga scala, arrivando perfino, in evidente contraddizione con i loro princpi, alla manifattura di giubbotti antiproiettile per lesercito; hanno creato dalla sabbia del deserto,

I Kibbutznik globali del terzo millennio


Un libro racconta le certezze infrante e gli aggiornamenti di un modello di aggregazione unico al mondo, dal socialismo alla privatizzazione

succede a Ein Gedi, sul Mar Morto, un Orto Botanico classificato dal National Geographic come lundicesimo migliore del mondo; altri ancora hanno fatto delle battaglie ecologiste una guerra parallela a quella che si combatte ogni giorno lungo le linee dei confini. E a proposito di guerra, su tanti fronti e nel corso di sessantanni, lei a tornare costantemente nelle parole dei testimoni scelti dagli autori. Guerra vissuta con addosso i panni del militare, uomo o donna che sia; guerra guardata da un balcone di casa, fumando una sigaretta; guerra che spaventa e fa correre nei rifugi trascinando i bambini per mano; guerra dei Sei Giorni e Operazione Piombo Fuso; guerra comunque e sempre, trasformata in un incubo collettivo dal quale, almeno nei recinti dei kibbutz, ci si vorrebbe liberare. Infine la Questione Palestinese, le iniziali maiuscole non le usiamo a caso. forse lesempio pi evidente delle

contraddizioni che anche i kibbutznik degli anni 2000 continuano a vivere. Nelle parole, sincere, risuonano lesigenza e la richiesta, limpegno e la volont, che la Questione venga risolta. Ma si avverte, in parallelo, la scarsa fiducia in un governo israeliano che appare incapace (e soprattutto davvero intenzionato) di muovere passi concreti. Si rimpiange Rabin, si detesta Nethanyau, si inveisce contro linerzia dellAvod; i pi anziani ricordano i tempi in cui il rapporto quotidiano con i palestinesi era naturale, senza barriere, fatto di commerci e di viaggi sugli autobus per spostarsi nella zona. Esigono, richiedono, criticano, i kibbutznik. Per, dice De Girolamo, quando si entra nel merito dei confini, quelli di Israele toccano un nervo scoperto, divengono quasi intoccabili. E in effetti, a leggere tra le righe dei dieci reportage, mentre chi parla non solleva dubbi, anzi si scaglia, contro una politica governativa che legittima e incentiva gli insediamenti abusivi dei coloni ortodossi, le soluzioni per cos dire topografiche sfumano nella vaghezza: Concedere qualcosa, chiedere e dare, venirsi incontro. Nulla di preciso, nulla di reciso. Un passo indietro, adesso. Per descrivere, usando le parole dei due

ALIAS 31 MARZO 2012 CATASSI E DE GIROLAMO, UN DIARIO DI VIAGGIO

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Uscito per i tipi della ETS di Pisa (etsedizioni.com), nella collana Obliqui (122 pagine, 18 euro), Kibbutz 3000 di Enrico Catassi e Alfredo De Girolamo cronaca di notevole efficacia, grazie anche alle immagini scattate durante il viaggio dalla fotografa israeliana Nili Bassan, che ha al suo attivo la pubblicazione di numerosi servizi sui quotidiani del suo Paese e su periodici e quotidiani esteri. Il kibbutz tour di Catassi e De Girolamo ha toccato una ventina di kibbutz, per scegliere poi i dieci che compongono lossatura del libro. Il taglio editoriale quello del racconto quasi in forma di diario di viaggio, inframmezzato dai racconti dei kibbutznik. Spiccano i ritratti di vita e le parole degli italiani, alcuni arrivati tra i primi nel 1948. Particolarmente significative, oltre alla figura di Ada, narrata nel servizio, sono Edna, romana di Testaccio, e Alessandro, buddista sposato a una musulmana. Tra gli ebrei anziani spicca lassai arzillo giardiniere Zubi, che rifiuta di mettere in discussione il suo pacifismo per il fatto di essere stato un combattente. (lds)

FRANCO QUADRI, IL TEATRO


Quadri. Quando veniva a vedere uno spettacolo o peggio ancora una generale il panico serpeggiava nella compagnia varie volte da un suo giudizio dipesa la sorte di uno spettacolo, e si sa che gli spettacoli vivono di vita propria e a volte muoiono giovani uccisi da mano critica, soprattutto quelli d'avanguardia che raramente hanno teatri stabili alle spalle e che giravano, parlo al passato perch con la crisi che c' non pi cos, nei festival sparsi per l'Italia e una critica di Franco Quadri aveva un notevole peso nelle scelte di chi selezionava gli spettacoli, quando non si trattava direttamente di lui in persona a decidere chi invitare. Metteva una certa soggezione con quelle folte sopracciglia che gli mascheravano lo sguardo sempre un po' obliquo, sempre ironico. Luned sera al teatro Quirino lo hanno ricordato credo in molti, non ci sono potuta andare ma la sua faccia mi venuta in mente come se ce l'avessi davanti per questo ne scrivo mi sembrato che fosse cos vicino da poterci parlare con quella voce un po' trascinata da milanese e poi se scrivo lo devo anche un po' a lui ci conoscevamo gi da vari anni quando ci invit come compagnia La Gaia Scienza alla Biennale di Venezia 1984 che lui dirigeva. Per noi era una grande occasione, finalmente una vera produzione dopo anni di fatica economica micidiale, che purtroppo giunse in un momento critico della compagnia, dopo un clamoroso successo con uno spettacolo che si chiamava Cuori strappati con cui avevamo girato in lungo e in largo l'Italia e L'Europa, stanchi e massacrati dai troppi chilometri quando ci fermammo per preparare il lavoro per la Biennale la compagnia scoppi, credo che fosse un sintomo del cambiamento generale dei tempi, non a caso eravamo una compagnia d'avanguardia e, unici tra gli altri gruppi di quegli anni, avevamo messo in atto la grande utopia, nessuno firmava ruoli tutti facevamo tutto, naturalmente ognuno seguendo le proprie inclinazioni, ma non c'era regia non c'erano differenze di paghe tra chi era in scena e chi non lo era non c'era nessuna gerarchia. Pura utopia assoluta attuata. Ed stata dura farsi capire, i critici cercavano sempre un regista e mettevano sempre Giorgio Barberio Corsetti in questo ruolo, (solo poche sere fa ho sentito alla televisione Mario Martone citare la Gaia Scienza di Barberio Corsetti eppure Martone sa bene che era di Solari, Vanzi e Barberio Corsetti senza regie finch esistita), probabilmente perch veniva dall'accademia, insomma quando ci riunimmo alla fine della tourne per cominciare a lavorare per lo spettacolo per la Biennale la compagnia esplose senza alcuna possibilit di potersi riaggregare Giorgio voleva firmare la

autori di Kibbutz 3000, quale fosse, e in larga parte continua ad essere, il modello di partecipazione che questi atipici insediamenti ponevano e pongono alla base della loro ragione di fondarsi e di esistere. ... I kibbutznik non hanno stipendio, percepiscono un budget mensile e/o un budget globale, onnicomprensivo. Ci significa che il singolo lavoratore riceve dal kibbutz un salario globale, che pu essere impiegato per far fronte alle spese personali pi varie. Il salario individuale serve per soddisfare necessit economiche di tipo diverso, ed compreso tra i 180 e i 600 euro. I kibbutznik non possiedono la macchina, non pagano laffitto, la luce, il gas: hanno libero accesso alle cure sanitarie e allistruzione per i figli, inclusa luniversit, fanno colazione e pranzo in una mensa, usano la medesima lavanderia, indossano abiti simili, fanno la raccolta differenziata, e tutte le mattine si svegliano e aprendo la finestra

dicono Non ho bisogno di altro che quello che ricevo dal kibbutz. Non ho bisogno daltro se non il kibbutz ha rappresentato convinzione inossidabile fino a una ventina di anni fa, quando, anche allinterno di comunit sicure delle mille buone ragioni e regole che mandavano in cantina una buona parte della dimensione individuale e privata, alcuni fondamenti sono stati messi in discussione. Primo fra tutti leducazione dei bambini, che non potevano vivere insieme alla famiglia, ma dovevano appartenere al kibbutz, e quindi crescere nella prima parte della loro infanzia senza che la figura della madre e del padre risultasse centrale. Cos i kibbutznik, nelle Assemblee dove la decisione finale passa sempre attraverso il voto, hanno dimostrato come la badante dellasilo, la metalepet, non sarebbe mai stata in grado di sostituire i genitori sul piano affettivo; e come lasilo, il Gan, non fosse in grado di dare ai piccoli la stessa

rassicurazione della propria casa. Molte certezze si sono infrante, in un secolo. Una porzione della storia dei kibbutz stata aggiornata, ma per continuare sulla stessa strada. Unaltra porzione, non piccola, della stessa storia, si invece aggiornata accettando, o dovendo accettare, di fare i conti con tempi troppo nuovi per essere ignorati. Porzione terza e a parte, costituita da coloro che il kibbutz lhanno vissuto con le armi in mano, ai tempi di Ben Gurion e dello Stato nascente; oppure vivono ogni giorno circondati da un cordone di filo spinato, perch appena fuori, questione di metri, c la guerra. La galleria dellumanit descritta da Catassi e De Girolamo specchio nitido di tutto questo. Vi si riflette Edna, kibbutz Sasa, Alta Galilea, romana di Testaccio, cinquantacinque anni, designata nel 2006 come rappresentante di Israele al Nobel per la pace. A Sasa si producono, grazie allacquisizione di brevetti, materiali bellici tra cui veicoli blindati anti-mina. Nello specchio compare Tal, kibbutz Lotan, deserto del Negev, ventenne pastore di capre, lunga leva obbligata. A lui, lintromissione nella vita privata, losservanza severa delle regole, stanno strette. Se ne andr, senza archiviare lidea di tornare, magari quando avr qualche anno in pi. Allo specchio

si guarda litaliana Ada Sereni dallalto della sua bella vecchiaia, kibbutz Yiron, confine con il Libano: ottantanni, fumatrice convinta, erre moscia aristocratica, fede marxista e sionista; un cognome celebre al punto che una via, in molte citt di Israele lo riporta sulla sua targa; lo zio Enzo fucilato a Dachau, una parte della vita spesa a combattere il nazifascismo. Era il 1948, Ada aveva in pugno il fucile per Israele, nel suo kibbutz ... vero che lo stato di Israele, oggi, non quello per cui ci siamo battuti, ma dallaltra parte se esiste grazie a noi, alla nostra ostinazione. Davanti allo specchio, mostrano il loro volto interiore e parlano altri personaggi, raccontando una vita che non puoi scegliere se non sei pi che convinto. Continueranno ad esistere kibbutz Ramat Rachel, Ein Gedi, Nir Am...? Nella Torah scritto che le profezie sono una prerogativa di bambini e stupidi. Ada Sereni sorride, dietro il fumo blu dellennesima sigaretta.

Da sinistra in basso in senso orario: Sergio Minerbi, ex kibbutznik ed ex ambasciatore di Israele a Bruxelles, nella sua casa di Gerusalemme; la sala da pranzo comune e la lavorazione di mattoni in paglia e fango nel kibbutz ecologista di Lotan, deserto del Negev; al lavoro nel kibbutz Ein Gedi, affacciato sul Mar Morto; un poster commemorativo della storia di Israele e del Movimento Sionista; Ada Sereni, kibbutz Yiron. Al centro, donne che impastano paglia e fango nel kibbutz di Lotan.

regia, per l'appunto, n io n Marco ci sentivamo suoi attori per nessuno voleva rinunciare alla Biennale e cos decidemmo di andare a parlare con Quadri a Venezia per proporgli due spettacoli invece di uno. Da una parte Barberio Corsetti dall'altra io e Marco Solari. Ci eravamo conosciuti 9 anni prima sul treno che andava a Venezia per la Biennale del 1975 e ora riprendevamo lo stesso treno per andare a dividerci. Franco ci insult a sangue cerc in tutti modi di convincerci che facevamo un idiozia che eravamo tutti e tre indispensabili l'uno agli altri ma noi non cedevamo cos ci sfid b se davvero siete cos sicuri e convinti di poter fare due spettacoli allora raccontatemeli. Il tema del festival era il linguaggio e Franco ci aveva chiesto di lavorarci su, noi venivamo da un teatro essenzialmente di movimento, un grande uso della musica e delle scene poco testo e soprattutto non drammaturgico, per io sentivo il bisogno di tornare in qualche modo alla parola e avevo scritto un testo Notturni Diamanti: una citt sotto assedio in cui sono rimasti solo quelli che non hanno nulla da perdere, una radio capta in mezzo a tanti altri suoni il dialogo di due amanti, tutti aspettano l'alba tra le case diroccate glielo raccontai tutto, avevo finito di scriverlo la sera prima di partire gli piacque ci fece fare due spettacoli invece di uno addirittura scrisse la presentazione per Notturni Diamanti quando lo riprendemmo al teatro Olimpico di Roma provocato come committente di uno spettacolo ad accettarne due, non mi restava che accogliere la sfida, dando credito a due ipotesi parimenti affidabili: non uno ma due prodotti, e anche se la sigla rimaneva unitaria, diciamo pure non uno ma due gruppi. E, aldil della conflittualit delle situazioni delineate o commentate, il linguaggio a riassumere su se stesso il travaglio di sopravvivenza che dello spettacolo costituisce il tema. La costruzione del linguaggio, il tempo come spazio individuato dalla parola, la lotta per la parola e per il silenzio, il tormento della comunicazione tornano come leit-motiv in questo avvolgente tessuto immediato e metaforico. E sono un'altra spia di una ricerca assediata ma in guerreggiante e vincente evoluzione. Purtroppo pochi anni dopo la ricerca assediata veniva man mano smantellata dalle leggi ministeriali dai tagli alla cultura dal generale riflusso culturale. Proprio in occasione di una proposta che modificava la legge sul teatro di ricerca rinchiudendolo in un contraddittorio numero chiuso ebbi un memorabile scontro fuori dal palazzo dei convegni Olivetti di Ivrea dove si riunivano gli stati generali della ricerca teatrale in una tre giorni organizzata da Quadri vent'anni dopo il primo convegno, quello del '67 in cui Carmelo Bene aveva fatto i suoi proclami. C'erano Barberio Corsetti, Mario Martone, Federico Tiezzi e i tre critici del Manifesto Manzella, Oliviero Ponte di Pino e Gianfranco Capitta Franco Quadri io e Marco Solari. Io avevo certamente bevuto come un ussaro per ero decisamente contro il numero chiuso tutti quelli che ho nominato tranne Solari mi si avventarono addosso in contemporanea parlandosi l'uno sull'altro per contrastarmi con una notevole veemenza Franco taceva guardava la scena ad un certo punto si accorto della sproporzione ero l'unica donna mi battevo per un principio contro una situazione effettivamente disastrosa di fatto quale era in quegli anni l'assetto del teatro di ricerca, per il principio lo difendo ancora: non si pu rinchiudere in un numero, peraltro esiguo, la ricerca neanche quella teatrale se no muore. Per fortuna Franco intervenne ferm la discussione e mi offr un passaggio in albergo nella sua bella macchina sportiva bianca io ero muta lui dispiaciuto perch mi disse che, in fondo, li aveva ben addestrati lui, che spingeva per la nuova legge, i miei avversari. Franco ha amato il teatro, lo ha capito, lo ha raccontato, pubblicato, premiato.

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ALIAS 31 MARZO 2012

CICLISMO DEL FUTURO

PALCO A PEDALI
BULLISMO VIETATO AI TREDICENNI
Guerre tra bambini di fronte a un pubblico adulto quasi totalmente indifferente. Non c una Katniss Everdeen in Bully, ma, anche nel documentario di Lee Hirsh, dei giovanissimi lottano per la sopravvivenza. il caso di JaMeya, quattordicenne del Mississipi timida e magrolina, che non potendone pi di essere tormentata dai suoi compagni di scuola, un giorno ha preso la pistola della madre e lha puntata contro I suoi assalitori. Adesso in riformatorio in attesa di sentenza. Minacce, insulti e spintoni, quando non sono vere e proprie botte, sono il pane quotidiano di Alex, dodici anni, spesi a Sioux City, in Iowa. Da dietro gli occhiali enormi, Alex cerca di convincere I suoi genitori

INTERVISTA AGOSTINO FERRENTE

Come un sogno avveniristico diventato realt


di SILVANA SILVESTRI

Era dai tempi di Quellultimo giorno il film di Konstantin Lopushanskij dell86 che aspetatvamo di vedere qualcosa di simile. Nel film, ambientato in epoca post nucleare i ragazzini pedalavano collegati a una dinamo per dare luce a qualche fioca lampadina. Oggi, pur senza disastri atomici ma di altro tipo, in chiave ecologica e spettacolare non ci sono solo due bici in un sotterraneo oscuro, ma ben centoventotto, come fosse la partenza del Giro. Il risultato Palco a pedali ideato da Andrea Satta il leader dei ben conosciuti Ttes de bois che grazie allenergia di tante dinamo azionate da ciclisti volontari illumineranno Goodbike, il concerto di stasera a Castel SantAngelo nellora in cui tutte le luci del Castello, del ponte e di San Pietro si spegneranno durante lEarth Hour organizzato dal Wwf. Ed ora anche un film in fase di produzione, Film a pedali di Agostino Ferrente, autore del celebrato Orchestra di piazza Vittorio. Chi meglio di te per riprendere concerti? In realt non sono un esperto di concerti, anche se con lOrchestra di piazza Vittorio ne ho organizzati pi di quattrocento e non sono neanche un esperto di biciclette. Io amo la musica, ma un amore non corrisposto, innanzitutto perch sono stonato. Tutti i miei colleghi spesso essendo esperti musicali o musicisti si lasciano sedurre dalla musica, quindi riprendono la performance, il concerto, le prove, rimangono affascinati dallevento. Io

A Roma a Castel Santangelo, domani al Future Film Festival: il progetto di Andrea Satta dei Ttes de bois, la postazione di 128 ciclisti per illuminare il concerto diventa anche un Film a pedali
invece racconto laspetto umano, come si arriva a fare quel concerto e questo vale anche per il progetto del Palco a pedali che condivido anche dal punto di vista artistico. ripartito grazie al rapporto di stima e di amicizia che ci lega con Andrea perch lui aveva ideato il progetto da molti anni ma lo aveva accantonato perch nessuno glielo finanziava. Lidea bella, ma costruire 120 dinamo collegate a rulli che poi i ciclisti spettatori dovranno collegare alla loro bicicletta implica uno sforzo anche economico. A Natale dellanno scorso ero andato in Australia e vedevo che cera attenzione per la bicicletta. L ho deciso che si poteva trovare il finanziamento per il Palco a pedali. Proprio come aveva fatto Marco Ferreri per montare uno dei suoi film anche se non aveva risposte certe ho messo in moto la macchina e ho invogliato Andrea a riprendere il progetto, coinvolgendo amici suoi ingegneri e tecnici, poi lho portato da un produttore musicale visionario romantico, Mauro Diazzi di Just in Time, gli ho detto che mancava solo lui. Non so quanto mi abbia creduto e quanto si sia innamorato al progetto, ma ha deciso di credere al progetto e di finanziarlo. Dopo di che insieme siamo andati allassessorato alla mobilit della Regione Puglia sotto legida di Nichi Vendola e hanno finanziato e comprato la prima data che rappresentava la prova del nove, a settembre, a Bari al Porto, poi la replica davanti al cinema Palazzo occupato sponsorizzato dalla Provincia di Roma e poi tanti altri eventi tra cui quello di satsera dellHeart Hour nellora di buio: i pedalatori daranno luce al palco dei Ttes de bois. Come li avete reclutati i ciclisti? Ho scoperto che il mondo della bicicletta che si divide in vari sottogeneri. C loperaio che usa la bici perch non ha i soldi per un altro mezzo di trasporto, c il radical chic che ha un sacco di soldi ma con coscienza compra la bici da tremila euro per motivi ecologici o decide di dare un segnale, poi c il ciclista agonista, poi lo studente. Quelli che vengono al Palco sono gente comune che porta i bambini, i militanti delle ciclofficine, ciclisti professionisti, i fans. E qui entri in scena tu che fai il profilo umano. Tutto quello che ho raccontato, in un binario parallelo raccontato in Film a pedali che il film che sto facendo. Tutto quello che ho raccontato successo davanti alla telecamera, quando ho cominciato non esisteva ancora niente. Io e Andrea che cerchiamo i finanziatori, i pedalatori, i posti per le prove. Come coprotagonista c Francesco Di

Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso. Se Andra Don Chisciotte lui Sancho Panza. Andrea troppo politicamente corretto, scrive di cose sociali, medico, salva bambini, scrive favole, Francesco lo prende in giro per questa moda della bicicletta, dice che i ciclisti sono un virus, andrebbero estinti, fa lanti Critical mass. Io ero un vespista, lo sforzo muscolare era mettere le marce e frequentando Andrea mi sono trovato a innamorarmi della bicicletta, ma non degli aspetti agonistici, ma delle cose come il profumo che senti quando vai in giro. In pi non ho il battito del cuore dello sportivo. Ci sono 128 postazioni, se arrivano trecento persone si danno il cambio. So che andrete al Future Film Festival Domenica andremo a Bologna a presentare il progetto, porteremo una clip del film, poi il 5 maggio a piazza Santo Stefano ci sar il concerto con il coinvolgimento di molti musicisti locali e lomaggio al maestro Lucio Dalla. Il film che faccio io ha a che fare con varie avventure umane, come Alfredo Martini, grande commissario tecnico della nazionale, compagno di Coppi e Bartali e Margherita Hack, grande appassiona di bicicletta alla quale abbiamo fatto interpretare il ruolo di Alfonsina Strada, la pioniera del ciclismo a cui i Ttes de bois hanno dedicato un brano. Il mio sogno, siccome abbiamo incrociato anche il campione del mondo Cadel Evans e lo abbiamo fatto pedalare su una postazione del Palco, che il finale sia in Australia dove nato tutto con un semimillantato finanziamento.

che gli aguzzini stanno solo scherzando, ma la camera di Hirsh embedded nella scuola con lautorizzazione dellassessorato per listruzione della citt - testimonia che la realt molto diversa. Da quando ha dichiarato di essere lesbica, Kelby sedici anni, di Tuttle, in Oklahoma - vittima dellostracismo e delle intimidazioni di coetanei, al punto di aver dovuto abbandonare le squadre sportive del liceo. I genitori le hanno offerto di traslocare lintera famiglia in unaltra citt ma Kelby ha rifiutato. Non ce lha invece fatta a resistere Ty Smalley, suicida a soli undici anni. Come lui, Tyler Long non ce la faceva pi a sopportare le angherie dei bulli, cos si impiccato poco prima di compiere diciotto anni. Adesso, i loro genitori, che avevano cercato invano di sensibilizzare le autorit scolatische e i genitori degli altri ragazzini, sono impegnati in una crociata nazionale contro il bullismo. Secondo le statistiche, ogni anno oltre tre milioni di bambini americani sono vittima di angherie e vere e proprie persecuzioni da parte di loro coetanei. Presentato a Sundance 2011 e nella sale Usa a partire da ieri, Bully un film abbastanza insolito, nonostante formalmente non si discosti moltissimo dal classico documentario stile Sundance, un po didattico/televisivo. Ma ha uno strano, doloroso, lirismo su un soggetto che in genere lAmerica trova inguardabile la possilit di una crudelt e di una spietatezza dei bambini che non di un singolo, mostruoso, caso isolato, ma ha una dimensione quasi quotidiana. Non a caso, sul film scoppiato un caso paradossale. Mentre i ragazzini killer di The Hunger Games sono accolti nei cinema con un rating teen-friendly come PG13, che permette ai teen agers di vedere normalmente il film, Bully esordisce in sala senza rating, come facevano un tempo I film che rinunciavano al marchio doc della Mpaa per evitare la X caratteristica del cinema a luci rosse. Le grosse catene di multisale rifiutano quasi sempre di presentare film che non sono passati al vaglio della Mpaa. La scelta a rischio stata del distributore, Harvey Weinstein, in accordo con il regista, dopo aver cercato invano di convincere la Mpaa a commutare in PG13 il rating che avevano attribuito a Bully, e cio R, che significa che i minorenni possono vedere il film solo se accompagnati da un adulto. La decisione della Mpaa (attribuita, dicono loro, a uso di linguaggio improprio nel film) ha scatenato una campagna in sostegno di Bully che chiaramente pensato per essere visto dai teen agers. Per smuovere la Mpaa, una liceale del Michigan (vittima di bullismo anche lei) ha iniziato una petizione online sottoscritta velocemente da mezzo milione di persone. Anche la maggioranza del critici a favore di un ratings pi inclusivo per il film. Una grossa catena di multiplex, la Amc, ha gi annunciato che programmer Bully anche senza rating e far entrare i ragazzini a patto che abbiano il permesso scritto di un adulto. Altre due, la Carmike e la Regal, programmeranno il documentario ma seguendo lindicazione del rating R. Quindi il risultato della scommessa di Weinstein tutto da vedere (ed gi da prevedere la campagna Oscar, perch il bullissimo Harvey questo film lo ha preso a cuore). A questo punto viene da chiedersi di cosa la Mpaa abbia paura. Che si tratti veramente solo di un problema di linguaggio volgare sembra difficile da credere. Forse Bully un film pi esplosivo di quello che sembra. Foto in alto il gruppo Ttes de bois, sotto: le postazioni del Palco a pedali e una foto con Andrea Satta e Agostino Ferrente che sta terminando il Film a pedali

ALIAS 31 MARZO 2012

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I FILM
SATCHURATED: LIVE IN MONTREAL 3D
DI PIERRE LAMOUREUX, FRANOIS LAMOUREUX, JOE SATRIANI, JEFF CAMPITELLI. CANADA 2012

SINTONIE
Ennio Fantastichini e una traduttrice carina, Francesca Cuttica,, se non hai unidea originale e un dialogo funzionante. Certo il film cos allegramente stracult che si vede e lalieno fa la sua figura trashiona. Bene accolto in tutti i festival. (m.gi.) CESARE DEVE MORIRE
DI PAOLO E VITTORIO TAVIANI; CON GIOVANNI ARCURI, COSIMO REGA. ITALIA 2012

A CURA DI FILIPPO BRUNAMONTI, ANTONELLO CATACCHIO, MARIA CIOTTA, GIULIA DAGNOLO VALLAN, MARCO GIUSTI, CRISTINA PICCINO, ROBERTO SILVESTRI, SILVANA SILVESTRI

IL FILM
ROMANZO DI UNA STRAGE
DI MARCO TULLIO GIORDANA, CON PIERFRANCESCO FAVINO, VALERIO MASTANDREA, FABRIZIO GIFUNI, LAURA CHIATTI. ITALIA 2012

Visto il successo inaspettato dei film live arriva un altro concerto, questa volta dal Canada: Joe Satriani, il genio della chitarra elettrica (album Black Swans and Wormhole Wizards), con la performance registrata durante il The Wormhole Tour, al Metropolis di Montreal il 12 dicembre 2010, ripreso da 10 telecamere, con la regia dei vincitori dei Grammy ed Emmy Awards, Pierre e Franois Lamoureux. PARANORMAL XPERIENCE 3D
DI SERGI VIZCAINO, CON AMAIA SALAMANCA, MAXI IGLESIAS. SPAGNA 2011

le sue paure, anche le sue ovviet. il suo candore, dopo tanti anni di cinema, che ce lo rende davvero vicino al punto che non possiamo non volergli bene. (m.gi.) QUIJOTE
DI MIMMO PALADINO; CON PEPPE SERVILLO, LUCIO DALLA. ITALIA 2006

Angela una studentessa di psichiatria che non crede nell'esistenza dei fenomeni paranormali ma un eccentrico e severo professore della sua Universit le propone, insieme ad altri studenti, di recarsi nella citt abbandonata di Whisper per verificare e confutare la presenza di entit maligne. BUONA GIORNATA
DI CARLO VANZINA; CON CHRISTIAN DE SICA, VINCENZO SALEMME. ITALIA 2012.

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Col suo bianco e nero fotografato splendidamente da Simone Zampagni, distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti, un film di libert assoluta, radicale nelle sue scelte di regia e di punto di vista ma soprattutto nel modo in cui interroga la materia stessa del suo narrare. Siamo nel carcere romano di Rebibbia, tra detenuti che scontano pene altissime, coi quali il regista Fabio Cavalli lavora nel suo laboratorio teatrale. Dentro/fuori: su questa geometria dello spazio che i Taviani costruiscono il film. l che si concentra tutto, passato e presente.(c.pi.) L-BAS - EDUCAZIONE CRIMINALE
DI GUIDO LOMBARDI; CON KADER ALASSANE, MOUSSA MONE, ESTHER ELISHA. ITALIA 2011

Chisciotte Peppe Servillo lo scudiero Sancho Lucio Dalla. Paesaggi apocalittici, desertificati, solitudini lunari, cavalli senza mta, guerrieri statuari che prendono fuoco cos come i libri dell'umanit che costellano di roghi la notte. Quijote, la prima prova di regia dell'artista sannita Mimmo Paladino, si presenta come una riflessione sulla vanitas e procede per suggestioni visive, abbandonando spesso la narrazione per una serie di tableaux vivants dove il pensiero a materializzarsi e a fluire libero da argini. (a.di.ge.) THE RAVEN
DI JAMES MCTEIGUE, CON JOHN CUSACK, LUKE EVANS. USA 2012

NON PROIBITO FINIRE A CUSCINATE


FEEL TO FOLLOW
Uk, 2012, 330, musica: Maccabees, regia: James Caddick, fonte: Youtube.com

Nel racconto della strage di Piazza Fontana, la bomba che esplose il pomeriggio del 12 dicembre a Milano nella Banca dellAgricoltura, causando 17 morti, sembra che tutto trovi una sua collocazione. Nonostante lassenza di risposte certe e di colpevoli, gli eventi si incastrano con precisione nella serie di coincidenze che compongono la trama generale. Ispirato al libro di Paolo Cucchiarelli Il segreto di Piazza Fontana, piuttosto controverso (vedi Manuela Cartosio, il manifesto 29 maggio 2009). In effetti c qualcosa di pi dellispirazione. I fili nella lettura della strage di stato, ci sono tutti, gli anarchici e gli infiltrati, la destra e i poliziotti che popolavano i circoli. Ci sono tutti, ma stranamente Valpreda non c e lo stesso Andreotti si intravede. I fili si muovono, si intrecciano, si stringono fino a soffocare le persone, a non lasciargli neppure il diritto di una scelta responsabile. O forse il sentimento di impunit che garantisce certi silenzi. Piazza Fontana, la verit esiste, dice lo slogan del film. Ma quale verit? La strage di stato che in quel cumulo di connessioni rischia di essere un po tutto e niente. Non si tratta di essere esaustivi, ma di trovare quel punto di vista della memoria. E l'Italia non era solo un paese di bombe e tentativi di golpe. Era anche un paese in movimento, e forse le stragi rispondevano anche a questo. (c.pi.)

Il film si richiama al filone della commedia italiana di costume ad episodi, book di tutti i migliori comici sul mercato: Diego Abatantuono, Diego Abatantuono, Lino Banfi, Teresa Mannino, Maurizio Mattioli, Chiara Francini, Tosca D'Aquino, Paolo Conticini, Gabriele Cirilli. Girato a Milano, Roma, Napoli, Bari e Verona (dove una coppia toscana arriva in citt per assistere alla partita Chievo Fiorentina). I COLORI DELLA PASSIONE
DI LECH MAJEWSKI; CON RUTGER HAUER, CHARLOTTE RAMPLING. SVEZIA POLONIA 2011

Lech Majewski, invita lo spettatore a vivere dentro al capolavoro del maestro fiammingo Pieter Bruegel, La salita al Calvario (1564): la tela riproduce la Passione di Cristo ambientando la scena nelle Fiandre del XVI secolo, sconvolte dalla brutale occupazione spagnola. Il protagonista della narrazione il pittore stesso intento a catturare frammenti di vita, storie disperate di uomini e donne, costretti ad affrontare la sanguinosa repressione. LA FURIA DEI TITANI (3D)
DI JONATHAN LIEBESMAN, CON LIAM NEESON, RALPH FIENNES. USA 2012

L-bas, lontano, il titolo che invece ci porta assai vicino a condividere la vita quotidiana degli amici africani. I personaggi si stagliano vividi, anche per labilit di operatore consumato di Guido Lombardi, ma soprattutto per lavvicinamento emotivo ai personaggi. Yssouf arriva a Castel Volturno, che conta il pi grande numero di immigrati dEuropa, alla ricerca dello zio. Se si lavora si guadagna ben poco, scoprir, mentre lo zio gli offre la tradizionale occupazione del traffico di coca. Ma leducazione criminale non fa per lui. Un nuovo autore scoperto a Venezia dalla Settimana della Critica, premio De Laurentiis. (s.s.) THE LADY - L'AMORE PER LA LIBERT.
DI LUC BESSON, CON MICHELLE YEOH, DAVID THEWLIS. FRANCIA GB 2011

Tenta la strada del thriller di ambientazione storica riammodernato ricostruendo tra Budapest e la Serbia la Baltimora del 1849, seguendo gli ultimi misteriosi giorni di Edgar Allam Poe interpretato con grande fascino da John Cusack che si ritrova alle prese con un maniaco omicida. Aiutato dal prestante ispettore Fields (Evans), lannoiatissimo Poe anche costretto a scrivere un racconto al giorno nel suo giornale The Patriot per tenere in vita la bella fidanzata che un maniaco minaccia di uccidere. Non brilla per originalit, dal 1912 che il cinema tratta Poe e il suo corvo. (m.gi.) ROBA DA MATTI
DI ENRICO PITZIANTI. DOCUMENTARIO. ITALIA 2011

Inizia con limmagine di una Bolex, la mitica 16mm con cui il video stato realizzato. Le vedute di una cittadina inglese di campagna inizialmente sembrano quasi home movies, con sovresposizioni, salti della pellicola, secondo unestetica molto sperimentale. La narrazione volutamente confusa e frammentaria, ma ben presto assume i toni di un clip tra il surreale e il fantascientifico, con gli abitanti di questo luogo che levitano fino a volare in cielo e oltre, giungendo a fluttuare nel cosmo. Un lavoro decisamente suggestivo, firmato da James Caddock, proveniente dal rinomato Royal College of Art, fucina di grandi sperimentatori. COUGH SYRUP

LA RASSEGNA
EL CINE LATINO
ROMA, CASA DEL CINEMA, FINO AL 2 APRILE

Usa, 2011, 4, musica: Young the Giant, regia: Petro, fonte: Mtv

Dieci anni dopo aver sconfitto il mostruoso Kraken, Perseo, il semidio figlio di Zeus, trascorre una vita tranquilla, ma imperversa la lotta tra gli dei e i Titani e del loro feroce leader, Kronos, che anche padre di Zeus, Ade e Poseidone. Perseo decide di ritornare in battaglia. MARIGOLD HOTEL
DI JOHN MADDEN, CON BILL NIGHY, MAGGIE SMITH. GB 2012

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Per oltre venti anni Aung San Suu Kyi stata confinata in casa, ha ottenuto un Nobel per la pace, ma ha dovuto rinunciare agli affetti familiari per tenere fede alla sua battaglia. Besson dopo tante fiction con protagoniste femminili racconta la battaglia di una donna di 50 chili che tiene in scacco una dittatura sanguinaria. uno di quei film doverosi. Anche se non siamo di fronte a uninvenzione cinematografica di livelli inarrivabili, ma la commozione che provoca il film sincera. (a.ca.) IL MIO MIGLIORE INCUBO!
DI ANNE FONTAINE; CON ISABELLE HUPPERT, BENOT POELVOORDE. FRANCIA 2012 7Gi pronto per un remake, gradevole divertimento, propone dopo il confronto comico nord e sud quello della donna algida e delluomo ruspante. Poich si tratta di un film francese c lelemento che diverte i francofoni, il protagonista belga dalle maniere grossolane che spiccano con una protagonista intelletuale e snob dei quartieri alti come Agathe (Huppert) direttrice di una galleria darte. Poich ci troviamo nei quartieri alti il rapporto esplosivo mantiene un certo equilibrio e stile. (s.s.)

A Quartu Sant'Elena in Sardegna una casa in cui vivono otto persone con disagio mentale si trova in difficolt e a rischio chiusura perch lassociazione (Asarp) che la gestisce non riesce pi a fronteggiare le spese. Il film ci mostra i meriti e le difficolt dellapplicazione della legge Basaglia: le persone che vivono nella casa ritagliano il loro spazio, si impegnano nelle attivit della casa, hanno momenti di socializzazione e anche la possibilit di isolarsi. Gisella che gestisce lassociazione con tenacia cerca di risolvere il problema. Un lavoro ricco di umanit. (s.s.) A SIMPLE LIFE
DI ANN HUI; CON ANDY LAU, DEANNIE YIP. HONG KONG 2011

Ai bordi di una piscina la band californiana esegue il brano, ma il playback intervallato da una serie di sketch, alcuni dei quali associati allelemento fluido: atlete di nuoto sincronizzato, bottiglie con liquidi di diverso colore, immagini astratte create da un dripping allinterno di un acquario (trattate poi con il mirror effect) e suggestive composizioni ottenute mediante vibrazioni di alcuni altoparlanti. Il risultato finale rende Cough Syrup un lavoro visivamente intrigante, anche se forse troppo pulito. MIDNIGHT CITY

La rassegna organizzata dallIila (Istituto Italo Latino Americano) e curata da Rodrigo Diaz, direttore del festival del cinema Latinoamericano di Trieste, presenta film da 17 paesi. Tra i film in programma oggi Habanastation di Ian Padrn (Cuba), la giornata di due compagni di scuola con tenori di vita completamente diversi, Malu de bicicleta di Flvio R. Tambellini (Brasile), un imprenditore paulista investito da una ciclista carioca, Las malas intenciones di Rosario Garca-Montero (Per), una bambina nella violenza del terrorismo e ancora film dal Guatemala, Bolivia e dal Cile: Sal di Diego Rougier: un regista spagnolo ossessionato dallidea di girare un western si reca nel nord del Cile alla ricerca di una storia. Domenica 6 femmes dexpeption di Arnold Antonin (Haiti), sei donne che hanno contribuito in maniera notevole alla vita culturale e sociale del loro paese, Jean Gentil di Guzmn e Crdenas (Repubblica Dominicana), un professore cammina tutto il giorno alla ricerca di un lavoro degno di lui, Santo de la guitarra di Carlos Salcedo Centurin (Paraguay), il primo documentario realizzato sulla vita e l'opera di uno dei pi grandi compositori ed interpreti della chitarra classica di tutti i tempi, il paraguaiano Agustn Barrios Mangor (1885-1944). (s.s.)

IL CONCORSO
MIND THE DIFFERENCE.
RACCONTARE IL VALORE DELLA DIFFERENZA

Francia, 2011, 4, musica: M83, regia: Fleur Manu, fonte: Youtube.com

Un gruppo di pensionati britannici parte per l'India per trascorrere un periodo in quello che credono sia un albergo di recente restaurato. In realt l'Hotel si rivela meno lussuoso di quanto appariva nella pubblicit, ma la novit li attrae e limportante stare insieme. Grande successo in Gran Bretagna LARRIVO DI WANG
DI MANETTI BROTHERS, CON ENNIO FANTASTICHINI, FRANCESCA CUTTICA. ITALIA 2012

Oltre alla Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, il film ha collezionato premi pro-life. Ma il sottotesto suggerisce una rinuncia alla felicit individuale e un invito alla dedizione assoluta per la grande Cina (che lo ha scelto per le nomination allOscar), da servire senza chiedere nulla in cambio. La protagonista ha servito una famiglia per quattro generazioni fino al single Roger bisognoso di assistenza. Poemetto dedicato agli invisibili trasfigurati da unaureola di santit. (m.c.) YOUNG ADULT
DI JASON REITMAN, CON CHARLIZE THERON, PATRICK WILSON. USA 2011

Alcuni bambini dotati di poteri soprannaturali scappano dalle aule di una scuola e si recano in un capannone abbandonato dove possono dare libero sfogo alle loro doti telecinetiche (sollevazione e spostamento di oggetti). Con i loro occhi fanno tramontare rapidamente il sole oltre la skyline di una metropoli. Ed subito notte. Sulla musica elettronica del duo originario di Antibes (composto da Anthony Gonzalez e Nicolas Fromageau), Fleur Manu costruiscono le classiche atmosfere da film paranormale o fantascientifico, che ricorda tanto Il villaggio dei dannati, diretto da Wolf Rilla oggetto poi di un remake carpenteriano. PROIBITO

Arrivato alla sua quarta edizione, Mind the difference, promosso dalla Fondazione Bertini Malgarini Onlus Fuori dove?, apre le sue porte a disegnatori di fumetti, vignette, strisce e a persone affette da disagio sociale, che non abbiano compiuto i 35 anni di et. Tutti possono partecipare, gratuitamente, inviando lavori che trattino il tema della differenza e dei fenomeni di esclusione, e provando a raccontarli per ci che rappresentano nella vita quotidiana. La giuria sar composta da alcuni nomi di spicco della Sergio Bonelli Editore, partner del concorso: Luca Enoch, autore e disegnatore; Mauro Marcheselli, sceneggiatore di Dylan Dog; Giovanni Gualdoni, editor di Dylan Dog e sceneggiatore: Franco Busatta, redattore; Stefano Marzorati, responsabile della comunicazione esterna e dellufficio stampa della Sergio Bonelli. A loro si aggiungeranno due utenti psichiatrici e un membro della Fondazione Bertini che, partendo dalla votazione della community web, decideranno gli elaborati vincenti. In palio, materiale da disegno professionale, e lopportunit di veder pubblicati in cinquemila copie i lavori, che saranno esposti al Museo del Fumetto di Milano. Iscrizioni e informazioni (termine ultimo di consegna il 30 aprile) su mindthedifference.com (l.d.s.)

Italia, 1991, 340, musica: Litfiba, regia: autore ignoto, fonte: Mtv Classic

LA NON-SCUOLA
ERESIA DELLA FELICIT
VENEZIA, TEATRO GOLDONI, 4 APRILE

POSTI IN PIEDI IN PARADISO


DI CARLO VERDONE, CON CARLO VERDONE, MICAELA RAMAZZOTTI. ITALIA 2012

Fantascienza allitaliana, un genere ormai inesplorato, costo 200 mila euro. Non reggi una storia come questa, cio di un alieno che parla cinese (pensava che essendo la lingua pi parlata al mondo, tutti la capissero) chiuso in una stanza insieme a un poliziotto cattivo,

Il nuovo film di Carlo Verdone ci riporta ai tempi eroici della commedia all'italiana. Dopo una prima parte strepitosa, di grandi tempi comici, la seconda mostra qualche momento faticoso, qualche gag ripetuta o inutile. Eppure tutto questo, alla fine, ci importa poco, visto che il film vive di una sua carica comica originale e popolare assolutamente dilagante. Ma al di l delle risate, colpisce il candore di Verdone di mostrarsi per tutto il film coi suoi difetti,

Mavis Gary una scrittrice di romanzi per adolescenti con eroine reginette dei balli del liceo destinate a un futuro dorato lontano dal paese dorigine. Anche Mavis ce lha fatta a lasciare Mercury, ma la deprimente vita a Minneapolis la spinge a tornare al paese con una missione precisa: riconquistare il fidanzato di un tempo, anche se gi felicemente sposato ed appena diventato pap. Il piano di conquista procede lento e doloroso, senza deragliamenti verso lhappy end. Film crudelissimo del regista di Juno senza manierismi. (g.d.v.)

Pel, Renzulli e compagnia in grembiule nero rispediti in un collegio vecchio stampo, con professori, preti ed educatori particolarmente repressivi. Ma non sar certo questo a fermare i rocchettari fiorentini e il tutto finisce, come il classico e abusato Zero de conduite di Vigo, a cuscinate. Fotografia che vira sullocra, riprese deformanti e in contreplonge che opprimono e schiacciano i musicisti-scolari facendoli apparire pi piccoli rispetto a chi esercita il Potere. Proibito sicuramente uno dei clip pi divertenti e riusciti dei Litfiba, quello che rende meglio lo spirito anarchico del gruppo.

MAGICO

Dopo avere sperimentato, la scorsa estate nellambito del 41 Festival di Santarcangelo il linguaggio di Vladimir Majakovskji, il regista Marco Martinelli ripropone Eresia della felicit, affresco non-scuola per Vladimir Majakovskij a partire da Mistero Buffo, nellambito del progetto Giovani a Teatro 2011-12 Essere Umani, con sessanta adolescenti di Mestre e Venezia, una proposta della Fondazione di Venezia. La non-scuola unesperienza che Marco Martinelli, drammaturgo e regista, fondatore del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, propone da ventanni agli adolescenti di tutto il mondo. Ripartendo dal gioco dimprovvisazione, lobiettivo dare nuova vita alle strutture drammaturgiche dei testi. Si presenta il 4 aprile il lavoro su Majakovskij da Mistero Buffo, una favola sul diluvio che sommerge lumanit e sulla necessit di trovare vie di uscita alla catastrofe. Sono stati coinvolti il liceo Marco Polo di Venezia e gli Istituti Edison-Volta-Luzzatti Gramsci di Mestre e la Scuola Media Einaudi di Marghera, con laboratori a cui hanno partecipato da ottobre, divisi in gruppi, adolescenti veneziani ma anche nigeriani, rumeni, bengalesi, brasiliani e turchi o marocchini, macedoni, moldavi e ucraini, i nuovi italiani capaci di affrontare a viso aperto il futuro che ci attende. (s.s.)

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PHOTO SE IL TEMPO PASSA ANCHE PER LORO

Alla faccia del rocknroll


Come conciliare let adulta con un genere musicale nato per privilegiare ladolescenza e il concetto di prossima generazione. Solo il blues pu garantire una vecchiaia elettrizzante senza sentirsi esodati
di F. AD.

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La condizione fondamentale per avvicinarsi a queste immagini che il tempo passa per tutti anche per chi sta leggendo in questo momento. Essere impietosi, almeno in questo caso, non vale. Proprio il passaggio del tempo uno degli argomenti al cuore del rock: come conciliare let adulta con un genere che ha fatto del concetto di eterna adolescenza o ancora di pi di the next generation (solo i pi giovani possono salvarci, la generazione prossima) il suo punto di forza? il dilemma cosmico del rock ma trova risposte nel

dolce naufragare o perseverare in generi quali il blues o il country che hanno fatto della maturit proprio il gran cavallo di battaglia. Soprattutto il blues nasce dallidea di argomenti condivisi che solo gli anziani sanno spiegare, argomentare e strutturare in una canzone. Non a caso limmaginario iconografico comune privilegia il bluesman sempre vecchio ( bizzarra limmagine di un giovane bluesman). Il blues - nelle tante varianti e derive rock - legittima dunque un artista adulto e lo traghetta nel futuro grazie ai suoi sapori retr. Lo sanno bene Clapton, Neil Young o Springsteen che d l vengono e l tornano.

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UN SIGARO A SEI CORDE


di ROBERTO PECIOLA E in principio fu la Cigar Box Guitar. Questo strumento, ricavato appunto dalle scatole di sigari e utilizzato dagli schiavi neri che non potevano permettersi una vera chitarra, fu utilizzato ai loro esordi anche da leggende del blues e del rock come Lightnin Hopkins, Carl Perkins e addirittura Jimi Hendrix, ma da tempo finito nel dimenticatoio. A ridargli dignit ci ha pensato Shane Speal, musicista, storico e artigiano americano di York, Pennsylvania. Dal 1993 Speal si esibisce nei suoi concerti armato solo ed esclusivamente di Cigar Box Guitar costruite da lui stesso. Questi strumenti poveri sono diventati per Speal, nel tempo, una vera

ossessione, una mania, tanto che nel 2010 ha trasformato il locale che gestisce da qualche anno a New Alexandria (sempre in Pennsylvania) in un vero e proprio museo, lo Speal's Tavern Cigar Box Guitar Museum (da non confondersi col National Cigar Box Guitar Museum, gestito da Bill Jehle in Alabama). Entrando nel locale, oltre a bere una birra e assistere a concerti blues e non solo, si pu visitare, gratuitamente, linvidiabile collezione di Speal, che vanta memorabilia di ogni genere, da foto d'epoca a manufatti, da documenti storici fino ad amplificatori, anch'essi realizzati dalle scatole di sigari. Oltre, ovviamente, a molti esemplari di Cigar Box Guitar, tutti rigorosamente artigianali, che vanno da un pezzo datato 1910 formato da una sola corda e molto simile a quelli utilizzati, tra fine Ottocento e inizi Novecento, nei teatri di Vaudeville - donato a Speal dal costruttore di strumenti di New Orleans John Reddog McNair - a strumenti pi sofisticati e attuali.

STORIE LE AUTOBIOGRAFIE CHE NON CI SONO E CHE VORREMMO LEGGERE

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1: Bruce Dickinson (Iron Maiden) 2: Bruce Springsteen 3: Grace Slick (Jefferson Airplane) 4: Bono 5: Joe Elliott (Def Leppard) 6: James Hetfield (Metallica) 7: Alice Cooper 8: Joan Jett 9: Annie Lennox 10: Charlie Watts 11: Slash 12: David Coverdale 13: Steven Tyler 14: Stevie Nicks 15: Bon Jovi 16: Johnny Rotten 17: David Bowie 18: David Crosby 19: Neil Young 20: Debbie Harry 21: David Lee Roth 22: Eddie Van Halen 23: Meat Loaf 24: Eric Clapton 25: Gene Simmons

Quelle popstar senza memoria


di SIMONA FRASCA

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Proprio di recente Neil Young ha annunciato di aver messo mano a un libro di memorie che sar dato alle stampe non prima del prossimo autunno. Young non certo uno di quei musicisti che ha mai lesinato di raccontarsi anche nei momenti pi ombrosi della sua carriera come sa bene Jonathan Demme che gli ha dedicato una trilogia divisa in tre film Neil Young: Heart of Gold del 2006, Neil Young Trunk Show del 2009 e Neil Young Journeys del 2011. Nonostante la tendenza a mettersi a nudo sia pi che evidente, il rocker ha voluto misurarsi comunque con la forma dellautobiografia. Il titolo di lavorazione del libro Waging Heavy Peace che con quellossimoro pace impegnativa cattura il senso del suo temperamento duomo e di musicista. La biografia dunque affronter un po di tutto, vita e opere del grande songwriter canadese che fu a suo tempo salutato come il padrino del grunge. Young dice che scrivere libri gli calza a pennello: Ho cominciato a scrivere e sono andato avanti, ho seguito un consiglio di mio padre che mi diceva sempre continua a scrivere, non sai mai dove puoi arrivare. Lo sforzo di Neil Young sta accanto a quello di Morrissey autore di circa 660 pagine di autobiografia ancora in attesa di un editore e di Bob Dylan che in procinto di pubblicare ben 6 nuovi libri, secondo quanto afferma la stampa Usa. fuori dubbio che almeno 3 di essi saranno in forma autobiografica sulla scia di Chronicles vol. 1 tra le storie personali pi belle

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Hanno duettato, si sono amati o odiati. Hanno inciso dischi epocali ma non si sono ancora raccontati in un libro

mai scritte nellambito della musica del Novecento. Come per una sorta di blando incitamento Young, Morrissey e Dylan indicano una strada ad altri musicisti pi o meno legati al rock dei quali ci piacerebbe conoscere pregi meno noti, riflessioni nascoste, invidie, gelosie, visioni particolari di mondi musicali di eccellenza, leccezione al di l delleccezionalit del nome. Dal mare magnum dei candidati ecco un piccolo elenco di memorie in attesa di essere scritte. Iniziamo con Thurston Moore e Kim Gordon. Dopo il fatale incontro a New York City nel 1981, Kim Gordon e Thurston Moore sono diventati partner nel perpetrare il primo crimine sonico nellambito della cultura pop formando i Sonic Youth. I due tennero a battesimo cos una delle formazioni alternative rock pi innovative e influenti di sempre. Se la vita e le opere della band sono state oggetto di studio di molti autori appassionati che hanno dedicato a loro litri di inchiostro meno, molto meno o quasi nulla stato scritto sulla relazione matrimoniale di Gordon e Moore durata 30 anni. La loro unione stata eccezionalmente fruttifera e allo stesso tempo romantica, un connubio professionale e sentimentale davvero raro. Un racconto con fonti dirette alla mano che spieghi come i due abbiano profuso le loro energie non per ispirare il mondo della musica bens la loro relazione quotidiana sarebbe un ottimo punto di partenza per una traccia narrativa reale e avvincente. Dal canto suo Prince, il re di Minneapolis, ha avuto una biografia in cui spesso il gossip si intrecciato con il dato reale e talvolta il dato reale era pi stupefacente del gossip stesso come quando dopo alcuni brani suonati insieme fu annunciata la collaborazione tra lui e Miles Davis in un lp appena abbozzato e rimasto poi lettera morta per limprovvisa morte del trombettista. Di Prince resta memorabile il tour italiano del 1990 successivo al tredicesimo album in

studio Graffiti Bridge. In quellanno Prince licenzia il film omonimo che fu un insuccesso clamoroso. In Italia dopo le prime due date a Roma (17 luglio) e a Cava dei Tirreni (18) vista la scarsissima risposta di pubblico Prince decide di interrompere il tour che prevedeva ancora due tappe a Torino e Udine. Al concerto del 18 eravamo tra il pubblico e sul palco dopo una lunga attesa - assistemmo a uno show striminzito, isterico e svogliato. Per anni ci siamo chiesti cosa abbia mai pensato di quel concerto il talentuoso artista dei suoni e delle contaminazioni nere. Le cronache dellepoca raccontano che pochi giorni dopo il tribunale di Venezia abbia concesso alla societ che organizz il tour il sequestro cautelativo dei beni di Prince per un 1 miliardo e 650 milioni. Nel 1997 il tribunale procedette con una sentenza definitiva condannando il musicista al pagamento di 850 milioni di lire. Un suo memoir a tal proposito sarebbe un bel modo per chiudere la partita con uno dei momenti pi bassi della musica live in Italia. Occhio anche a Julian Casablancas, il leader e lautore principale dei brani degli Strokes. Lartista fu letteralmente catapultato nello stardom system dellindie rock internazionale dopo aver firmato nel 2002 il blockbuster di inizio millennio Is This It. Ma la sua vita non era rosa e fiori come certa stampa voleva a tutti costi descrivere la biografia di quel ragazzo nascosto sotto il giubbotto di pelle. Pi volte ha dichiarato che la sua infanzia a Manhattan non stata cos esclusiva e elitaria come raccontavano allepoca i rotocalchi. Il passaggio di status degli Strokes da band underground a emblema dellindie rock da classifica ha gravato pesantemente sulla sua vita e su quella dei suoi compagni di palco che da quel momento in poi si sono persi tra party e alcolismo fino alla rottura finale dopo appena due anni da quel successo discografico. Ora che Casablancas un buon padre di famiglia sposato con la sua ex manager e caldeggia lidea di una possibile reunion con gli Strokes, una sua riflessione su quegli anni pi

che benvenuta e non solo per i guardoni delle celebrit. Tra le certezze di chi scrive c che il disco Let England Shake stato tra i migliori dischi del 2011 e che, album a parte, PJ Harvey una delle musiciste pi polivalenti nel firmamento anglofono attuale. Le biografie pubblicate (tra le quali Siren Rising, Omnibus Press 2004 e La Sirena del Rock, Arcana 2004) non rendono certo giustizia alla sua personalit artistica molteplice. E ora che ne passato di tempo viene la curiosit di conoscere dalla sua viva testimonianza cosa accadde tra lei e Nick Cave. La loro relazione risale al 1996 e appariva a tutti bizzarra e invidiabile. La stampa inglese la defin un match giocato direttamente in paradiso. PJ Harvey apparve in duetto con il capostipite dellAussie post-punk nel seminale album Murder Ballads con il brano Henry Lee, e si disse che il successivo mesto e bellissimo lp The Boatmans Call di Cave fosse ispirato alla loro brusca rottura. Congetture che aspettano ancora di essere suffragate. Parlando di Australia, di storie cupe e ossessive e di Nick Cave non possiamo tacere chiedendo chiarimenti ai diretti interessati dellaltra liaison del leader dei Bad Seeds con Kylie Minogue, la bella dagli occhi azzurri di Melbourne. Nata sotto il segno dei gemelli, tenace e ottimista la venere bionda tascabile uscita vittoriosa dalla sua battaglia pi dura contro il cancro al seno nel 2005, ha avuto i suoi momenti pi introspettivi grazie al collega conterraneo, come lei stessa disse alluscita di Impossible Princess, lalbum del 1998 che anticipa la relazione professionale culminata con il celebre duetto con Cave: Where the Wild Roses Grow anchesso in Murder Ballads. Minogue ringrazi Cave per averla aiutata a rivelare il suo lato pi oscuro senza timori attraverso la musica e lui ha risposto di recente immaginando una storia in cui il protagonista vive nellossessione della pop star espatriata come lui. La relazione fu archiviata come un tranquillo rapporto tra fratello e sorella. In ultimo Meg White. Chiss se si mangia ancora le mani Long Gone John, produttore discografico e proprietario della Sympathy for the Record Industry la indie label californiana che mise sotto contratto lallora sconosciuto duo punk-blues di Detroit, The White Stripes, nel 1997. A un anno di distanza dal loro scioglimento lintroversa batterista dalla cattiva reputazione dovrebbe aprire lo scrigno delle memorie e scrivere il diario di quei furibondi anni trascorsi accanto allex marito Jack White passato alla storia della band come suo fratello. I fratelli White sembrano una temibile incarnazione delle pi cupe strisce disegnate da Tim Burton e questo di per s gi un gran traguardo che farebbe la gioia dei consumatori della narrativa musicale dappendice.

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RITMI
LIVE UN REPORTAGE DALLA RASSEGNA TUNISINA

SAUL BASS, I DISEGNI


di FRANCESCO ADINOLFI Saul Bass stato il pi grande grafico cinematografico della storia, capace di rendere con il disegno di un titolo di testa o di coda il senso di un film. Si pensi ai titoli iniziali de L'uomo dal braccio d'oro, il film con Sinatra (Frankie Machine), batterista

tossicodipendente. Una teoria di striscioline di carta si palesa sullo schermo accompagnata dal suono irruente delle musiche di Elmer Bernstein. Alle fine la carta si ricompone in un braccio (quello di Sinatra, strumento di vita - la batteria e strumento di morte - assunzione di droga). Da poco sono riaffiorati in rete gli splendidi bozzetti di Bass per la trasposizione cinematografica di

West Side Story (regia di Robert Wise e Jerome Robbins), in particolare per il prologo del film in cui le due gang (i Jets e i portoricani Sharks) si combattono a suon di balli. L'artista - in quell'occasione accreditato nei titoli come consulente visivo - si supera e l'impatto dei bozzetti ancora oggi avvincente (da vedere qui: http://flavorwire.com/268496/saul-bass

GRAFICA

Appuntamento a Regueb, il Festival della rivoluzione


di MARTA BELLINGRERI
REGUEB

Tutti i punti della discordia. Come le manie dei pubblicitari stanno cambiando la grammatica
di MERI LAO

Grazie al Ministero della Cultura per non aver sostenuto il Festival della rivoluzione. Questo manifesto campeggia nella piazza di Regueb, cittadina di 80mila abitanti a pochi chilometri da Sidi Buzid. Insomma, siamo nel cuore della Tunisia, la Sidi Buzid di Mohammad Bouazizi, l'uomo che dandosi fuoco il 17 dicembre 2010 ha dato inizio alla rivoluzione tunisina e alla primavera araba. L'autorizzazione del Ministero del Turismo affinch il festival si svolgesse arrivata solo due settimane prima, ma i fondi di sostegno sono stati negati. Questo non ha scoraggiato direttore e organizzatori, che avevano gi contattato artisti internazionali perch partecipassero. Cos da Parigi e da Beirut si ritrovato il duo Noun Ya, dalle lettere iniziali in arabo dei loro nomi, Naissam Jalal, siriana e Jan Pittard, francese. Col flauto traverso e l'oud, strumento che l'artista ha imparato a suonare al Cairo. Fino a due settimane fa non sapevamo ancora se saremmo venuti. Abbiamo deciso di esserci anche se ci han detto che non saremmo stati pagati, e la gente di Regueb ha fatto una colletta per i nostri biglietti aerei cos Naissam racconta, Ho annullato un concerto a Parigi perch mai come adesso c' bisogno di incontrarsi nel mondo arabo e essere solidali. Il flauto di Naissam racconta i passi sotto le bombe a Beirut, accompagna storie di rivolte, di rabbia, di voglia di libert. Il razzismo in Francia e le citt che non ha mai visto. Il suo flauto sono le parole che non pu dire di fronte ai massacri che si consumano attualmente nel suo paese. Ho studiato il flauto a Parigi, il ney a Damasco, e ho vissuto e suonato al Cairo con musicisti egiziani per tre anni. in Egitto che Jan l'ha raggiunta per imparare a suonare l'oud. Insieme hanno composto l'album, il primo, Aux rsistances dove si incontrano gli slogan delle manifestazioni siriane di chi sa che marcia verso la morte ma meglio la morte che l'umiliazione e la libert per cui i tunisini hanno lottato. Adesso non siamo contenti, a Regueb siamo sempre dimenticati commenta uno dei ragazzi di Regueb e alla musicista siriana qualcuno di loro ha detto: La misica haram (peccato, proibito, ndr). Cos vorrebbe la lettura estremista dei salafiti e degli ambienti musulmani pi conservatori. Ma le rivoluzioni non sono iniziate perch si tornasse indietro, ma perch al contrario la libert di espressione anche nel professare il proprio credo si accompagnasse alla crescita culturale: La cultura non contro la religione e la religione non contro la cultura continua Naissam. Eppure il supposto sostegno del partito islamista Nahda ha scoraggiato le migliaia di giovani che l'anno scorso han preso parte alla prima edizione del festival, quando le strade si sono riempite

La manifestazione, giunta alla seconda edizione, si svolge nella citt dove nata la Primavera araba. Il flauto e loud dei Noun Ya sfidano lhip hop dellArmada Bizerte. Tutto senza fondi governativi
L'anno scorso il festival nato dal sit-in della capitale, dove i giovani soprattutto di Sidi Buzid si sono accampati per giorni, chiedendo la dissoluzione del partito dell ex dittatore spiega Malek degli Armada. Senza alcun invito e organizzazione ufficiale ci siamo recati a Regueb per rappare la libert che credevamo di aver acquisito con la fuga del dittatore. Gli Armada, gruppo nato nel 2005 a Bizerte, hanno cantato per Mohammad Bouazizi quando dopo essersi dato fuoco era ancora in ospedale. Ma siamo delusi da questa seconda edizione, anche se al nostro concerto c' stata molta partecipazione, noi chiedevamo al pubblico: dove la fiamma che ha acceso il festival l'anno scorso?. Quattro giovani dal nord della Tunisia che urlano nel loro paese la stanchezza mentale e fisica che induce a scappare da qui. La met degli abitanti di Regueb vive in Francia prova a dire Khalil, 14 anni, col suo francese scolastico a una giornalista francese di passaggio al festival. Ma dalla Siria e dall'Egitto, dalla Francia e dal Libano, dal nord della Tunisia e dal sud Italia ci siamo ritrovati nel monte dove i nostri nonni resistevano i francese e dove noi adesso pratichiamo la cultura della resistenza. Culture di resistenze, dal titolo dell'ultimo album degli Armada, che rabbia e follia li porta a continuare a cantare, a Bizerte come a Regueb.

per tre giorni di giovani artisti e attivisti. Quest'anno non venuto nessuno e a parte le immagini sul muro dei nostri martiri, nessuno si ricorda che la rivoluzione cominciata da qui, lamentano i giovani a Regueb. Ma una trentina di bambini almeno ha approfittato del festival per tre giorni di workshop per la creazione di un cartone animato, sotto la guida di tre artisti, attivisti e professori del Cairo. Noi siamo venuti a nostre spese per incontrare per la prima volta la Tunisia. Pensavamo di trovare questo paese in una situazione migliore rispetto a quella che viviamo in Egitto e cos non stato, confessa Maryam Med Hassan, fotografa cairota che insieme alla professoressa di cinema Laila Abdelaziz Fakhri e Ismail Ennadher ha tenuto il workshop. I bambini di Regueb disegnano le pallottole che per giorni li hanno sfiorati poco pi

di un anno fa. Scrivono gli slogan di lotta e speranza che hanno ripetuto accanto ai loro fratelli. E ora insieme a noi li fanno muovere per una creazione collettiva. Nel montaggio finale le parole dei bambini saranno le voci, mentre lo script nasce dai loro disegni. I tre artisti egiziani incontrano i bambini del centro della Tunisia, ma ancora al Cairo non sono riusciti a organizzare un workshop del genere. Il festival della rivoluzione si svolge a pochi giorni dall'anniversario dell'indipendenza del paese dal colonialismo francese, il 20 marzo. Tutti gli invitati e i partecipanti al festival, in primis giovani e bambini di Regueb, si recano al Monte Gobrar, roccaforte dei combattenti contro i francesi durante la colonizzazione. Un paesaggio lunare dove si ascolta la musica degli Armada Bizerte, gruppo hip hop del nord della Tunisia, qui per il secondo anno.

Alcune immagini scattate da Marta Bellingreri durante il festival di Regueb

Unelementare norma di interpunzione dice che il punto non va messo alla fine di un titolo. Qualsiasi manuale di stile insegna che, allinterno di un titolo, si possono mettere la virgola o i due punti. Al termine del titolo, si pu mettere il punto esclamativo o il punto interrogativo, ma non si mette mai il punto. Non si fa, punto e basta. Invece un uso invalso in Italia allincirca dopo il 2007, per opera dei grafici pubblicitari comunemente chiamati creativi. Solo in Italia. Non che solo in Italia vengano chiamati cos, ma solo in Italia codesti grafici mettono il punto nel posto sbagliato, come se al punto esclamativo fosse scappato via il segno verticale che lo rende esclamativo. Ma probabilmente ai creativi che dir si vogliano (o che dirsi vogliono) quel segnetto verticale d molto fastidio. E non perdono occasione di chinarsi alle rotondit del punto, che spesso, a furia di armeggiarci col mouse, lo fanno diventare quadrato. I primi sono apparsi sui cartelli affissi negli aeroporti: Vola con Alitalia. (punto sic) I viaggi del Sole. (punto sic). Provale tutte. (punto sic) Prenota subito. (punto sic) Hai tempo sino a marted a mezzanotte. (punto sic) Sicurezza sul lavoro. (punto sic) La pretende chi si vuole bene. (punto sic) Biblet Il libro che contiene tutti i libri. (punto sic) Lo si visto persino nel titolo in oggetto delle email: Riflessioni su Roma futura. (punto sic). Il maggiore assembramento di punti si verificato da dicembre 2010 a oggi. Nel reclamizzare prodotti tecnologici emergenti come il Materasso Green Protection. (punto sic) Per un riposo 3 volte pi salutare. (punto sic) o la Nuova Passat. (punto sic) Sempre unidea avanti. (punto sic) Nuova Opel Corsa. (punto sic) Il movimento si fa strada. (punto sic). Non ultime, le calzature MBT brevettate: Scarpa lo dici a tua sorella. (punto sic). Stiamo parlando di giornali come Repubblica, Lespresso, Il Sole. Possibile che nessuno, prima di stampare, abbia sentito la necessit di correggerlo? Non ci sono pi i correttori di bozze? Gli editor, hanno paura di correggere i creativi? Persino gli annunci che offrono libri, cd o dvd puntualizzano a tutto spiano. E virgolettano. LItalia del gusto. (punto sic) Scopri i tesori che tutto il mondo ci invidia. (punto sic) Il primo volume Pasta. (titolo tra virgolette e punto sic) Per lalto mare aperto (titolo tra virgolette sic) di Eugenio Scalfari. (punto dopo nome autore sic). Per presentare tre appuntamenti in web di Antonio Pappano e lOrchestra di Santa Cecilia, 14 marzo, sulla foto del maestro: Non sta dirigendo. (punto sic) Sta dando linvio. (punto sic). A pubblicizzare le opere registrate da Claudio Abbado: Claudio Abbado. (punto sic) Sulle note di Beethoven. ( Ciaikovsky e Abbado. (punto sic) Lemozione di un grande incontro. (punto sic) Claudio Abbado. (punto sic) Le direzioni (sic) che portano a una grande emozione. (punto sic). Ci sarebbe anche qualcosa da obiettare, musicalmente parlando, alla parola direzioni ripetuta anche nel sottotitolo: Repubblica e Lespresso presentano le direzioni (sic) di uno dei pi grandi nomi della musica classica, Claudio Abbado. (punto sic). Avr voluto dire le esecuzioni? Avr voluto dire le ricreazioni? Avr voluto dire i concerti? Di certo il manifesto in questione lhanno stampato di nascosto da Abbado. A questo punto (sic) sono andata a rileggermi quel racconto delle Cosmicomiche di Italo Calvino intitolato Tutto in un punto, che inizia nel momento in cui tutta la materia dell' universo concentrata in un punto solo. Tanto per non dimenticare che intorno al punto qualcuno, in Italia, ha scritto un capolavoro.

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-production-sketches-for-west-side-st orys-prologue). Bass - che per propria ammissione puntava a una semplicit del tratto grafico che descrivesse immediatamente un film - ha a lungo collaborato con Hitchcock e Preminger, marchiando a fuoco i titoli di testa e coda di Quando la moglie in vacanza, La donna che visse due volte, Intrigo internazionale, Anatomia di un omicidio, Casin ecc. ELISABETTA ANTONINI/ MARCELLA CARBONI NUANCE (Blue Serge) I chiaroscuri, il lavoro sui colori sonori, la tessitura delle note emergono dalle undici tracce di questo cd originale per organico, repertorio, dimensione esecutiva, rapporto tra musica e parole. Ne sono protagoniste la vocalist (e compositrice) romana Elisabetta Antonini e larpista sarda Marcella Carboni che si va affermando come solista e didatta. Tra Mpb e jazz, suggestioni omeriche e davisiane, C. Wilson e N. Winston le due jazziste emergono con le rispettive e interagenti personalit. (l.o.)

ULTRASUONATI DA GIANLUCA DIANA GUIDO FESTINESE GUIDO MICHELONE LUIGI ONORI ROBERTO PECIOLA MARCO RANALDI

POP

Tre chitarre solitarie


Tre autori e la loro chitarra. Paolo Spaccamonti in Buone Notizie (Bosco rec) - appena ristampato in vinile sonorizza un mondo virtuale che prende e cambia forma a seconda dellimmaginazione dellascoltatore. Dodici brani strumentali con la chitarra in primo piano e in cui, grazie a vari contributi esterni, il ritmo non latita. Musica per reading e cinema, ma non solo... Lewis Floyd Henry un one-man band hendrixiano: con il suo carrettino dotato di chitarra, mini-batteria e amplificatore ha attirato le attenzioni sulle vie di Londra ma nel suo esordio in studio, One Man & His 30w Pram (Adjust rec), non ha perso smalto. Un musicista che affronta vari generi musicali con una carica esplosiva e un suono ruvido, mai edulcorato. Venti brani di cui nove inediti di Brunori Sas per la colonna sonora di nata una star (Picicca Dischi), nuovo film di Lucio Pellegrini. Per le sue ballate pop, il cantautore cosentino punta soprattutto su chitarra e voce ma se la cava anche nei brani in cui la voce si defila o nasconde (Come neve su tutti). Nella stessa colonna sonora figurano brani di Gabriele Roberto. (Luca Gricinella)

JEFF CASCARO THE OTHER MAN (Herzog/Audioglobe) I critici in Germania l'hanno definito il Mario Biondi tedesco e non a caso, per un vero happy ending, nel suo terzo disco, il quarantaquattrenne vocalist di Bochum duetta con lui nella stupenda Blue Skies di Irving Berlin. Il resto un buon compendio di soul e r'n'b, con una fusion band essenziale e con soffici arrangiamenti che strizzano l'occhio sia al funk sia all'easy listening anni Settanta, mentre il canto roco, profondo, notturno, non pu che rimandare ai jazz singer di un passato recente, ma ancora vivo. (g.mic.) GIARDINI DI MIRO GOOD LUCK (Santeria/Audioglobe) I Giardini di Mir sono uno di quei, pochi, gruppi italiani per cui siamo davvero poco obiettivi. Amiamo la loro proposta musicale da anni, e, permettetecelo, siamo anche molto affezionati ai ragazzi, in particolare a Yukka Reverberi, splendida persona e ottimo musicista. Tornano dopo lesperimento de Il fuoco, e lo fanno con un disco di belle canzoni, semplici, delicate, toccanti. Il sound resta inconfondibilmente Giardini di Mir, un mix di post rock e pop, che a noi continua a provocare emozioni positive. (r.pe.) LONELY DRIFTER KAREN POLES (Crammed Discs/Ma.So.) Rieccola, la piccola incantata creatura dream pop messa assieme qualche anno fa dalla vocalist austriaca Tanja e dal tastierista iberico Marc Melia Sobrevias. Non pi della partita il batterista originale, entra invece nei ranghi il francese multistrumentista Clement Marion. Aggiungete una base belga, e avrete il perfetto gruppo europeo. Un ottimo lavoro, Poles, anche se il baricentro delle composizioni sembra essersi spostato dall'obliqua, imprendibile miscela degli esordi caratterizzata dalla voce da streghetta di Tanja a una sorta di arricchito, aggiornato synth pop contemporaneo. (g.fe.)

PROG ROCK

DANCE

INDIE ITALIA

Thinking Plague, Madonna, lapocalisse che ritorno


Che l'art rock (o prog rock: vedete voi come metterla) sia una faccenda piuttosto intricata da racchiudere in unica definizione, non certo una novit. Quarantacinque anni dopo i primi lavori, da un lato continua a dar segni di vita un art rock avventuroso e indifferente al calco mimetico, dall'altro ci sono pletore di gruppi regressive che inseguono i fantasmi, senza mai raggiungerli. In casa Cuneiform non amano granch il regressive e la label Usa continua a scandagliare il pianeta alla ricerca del meglio. Ad esempio ha scovato i Gsta Berlings Saga dalla Svezia, ora su Cuneiform con l'efficacissimo Glue Work, registrato a Stoccolma. Quartetto strumentale con ospiti, per una musica tesa e drammatica che convoglia le energie di certo math rock e le fratture soniche care a Robert Fripp. Guarda invece all'universo zappiano la musica della Mats/Morgan Band, sempre dalla Svezia: in Live preziose registrazioni raccolte in un club della capitale nel '99, rimasterizzate ad arte. Il glorioso spirito del rock in opposition aleggia invece su Decline and Fall, nuovo lavoro per i veterani Thinking Plague. Una vera danza sull'orlo dell'apocalisse. (Guido Festinese) MARCO PANDOLFI CLOSE THE BOTTLE WHEN YOURE DONE (Abnegat) Entusiasmante disco desordio per Marco Pandolfi. Dopo la fine del progetto con The Jacknives, il miglior armonicista italiano d alle stampe il suo primo lavoro. E sorprende: oltre allo strumento delezione e al canto, il musicista vicentino si svela anche ottimo chitarrista. Portando a maturazione la propria matrice stilistica. Undici blues - sei a sua firma - sospesi tra atmosfere down home ed effluvi urbani. Acme: Too Many Ways. Fantastico! (g.di.) Madonna stata quattro anni buona buona, discograficamente perch per il resto fra tour, cinema, moda non ha avuto un attimo libero, ma ora ritorna e reclama la corona di regina del pop. Questo non lo dice direttamente lei, ma lo fa dire alla rapper Nicki Minaj che in I Don't Give A... proclama esiste una sola regina ed Madonna, stronzette. E ha ragione perch Mdna (Universal) una decisa spanna sopra la produzione di genere, dodici pezzi, sedici nella versione deluxe con l'aggiunta del remix di Gimme All Your Lovin', composti, sezionati e arrangiati con l'aristocrazia della consolle, l'italiano Benny Benassi, il francese Martin Solveig e (soprattutto) il ritorno di William Orbit in cabina di regia. Attacca sparatissima (Girl Gone Wild) e non ti molla pi, lasciandoti il tempo di rifiatare solo verso la fine con Masterpiece e nel sontuoso commiato di Falling Free. Ai beat sparatissimi di Lady Ciccone risponde la minimal dance dei Vcmg alias Vincent Clarke e Martin Gore di nuovo insieme dopo decenni di (quasi) grande freddo. Insieme per modo di dire visto che il cd Sssss (Mute/Self) stato interamente costruito con scambi di file via email. Ma il compitino non scalda pi di tanto... (Stefano Crippa) FRANCESCO PIU MA-MOO-TONES (Groove Company/Venus) L'ironia del titolo, che ricompone i mamutones della tradizione sarda. finisce l, a ribadire ancora una volta che non importa dove sei nato, se hai il blues nel sangue. Se n' accorto anche una delle menti creative pi fresche del new blues Usa, Eric Bibb, che produttore artistico del bluesman sardo. Piu sfodera grinta e cuore elettrici per un album bello e coinvolgente: se amate Warren Haynes, pi o meno sulle stesse coordinate, qui ne avete il gemello italiano. (g.fe.)

LInghilterra allorizzonte
La tonalit di Adriana Salomone, frontwoman dei napoletani The Mantra ATSMM pu ricordare molte vocalist del passato, su tutte forse Siouxsie, ma resta il fatto che, almeno su disco, risulta una voce molto intrigante, e anche credibile nella sua pronuncia inglese. Incastonata poi in un prodotto molto interessante come questo Ghost Dance (RareNoise/Goodfellas), seconda prova discografica della band. Shoegaze cupo e solide basi prog e post rock per un bel disco che ci riporta visioni oniriche e spettrali. Sempre da Napoli arriva Giovanni Vicinanza, che con il suo progetto The Softone edita Horizon Tales (Cabezon/Audioglobe), un lavoro, anche questo cantato in inglese, che si riallaccia alla tradizione folk blues dOltreoceano. Nella sostanza un buon lavoro, anche se un po troppo piatto. Orlando Ef invece il nom de plum di Fabio Ciarcelluti, pescarese con la testa e il cuore al di l della Manica. Yor11 (Autoprod.) il suo terzo disco, e lo pone come uno degli artisti da seguire nella scena indie italica. Il ragazzo ci sa fare davvero con il pop e crea canzoni di ottimo livello, che siano acustiche, elettriche o con unanima elettronica non importa, il risultato comunque sorprendente. (Roberto Peciola) HANS ZIMMER SHERLOCK HOLMES. A GAME OF SHADOW (Sony Classical) Mitico Zimmer che non ne sbaglia una. Con i suoi ritmi berberi e i riferimenti a Bartk ci aveva convinto gi con il primo capitolo della Holmes mania; ora ci attanaglia lo stomaco con questo stupendo lavoro. Il cd si ascolta con passione ed entusiasmo e Zimmer non manca di creare dei veri e proprio colpi di scena, musicali sintende. Consigliato per evocare lo spirito del tempo migliore, montianamente parlando, ovvio! (m.ra.)

NEL REGNO DI RE BROWN


Si intitola Forward (Chinchin rec/Artcore AC 2075; 2012) il nuovo, sesto disco dei Club Des Belugas. il progetto tedesco che meglio di altri ha ridefinito il concetto di nu jazz e electro swing, non lasciandosi tentare da oziosi strumentali ma preferendo melodie solide, canzoni canzoni e voci voci. Merito soprattutto di Brenda Boykin, tra le migliori jazz vocalist oggi in circolazione e a tutti gli effetti ormai un membro della famiglia. Il suo scat in Straight to Memphis un capolavoro, con sotto chitarre surf, bossa insistente e rimandi vocali al mondo del rock'n'roll, in particolare a quelle espressioni verbali che hanno fatto la storia del genere: be-bop, wham bam ecc. la festa di Elvis, Gene Vincent, Little Richard e dintorni. Rispetto ai lavori passati c' un riposizionamento pi pop, delicato e d'ascolto. Si avverte dal singolo scelto per lanciare il disco: Save a Little Love for Me affidato alla voce dellisraeliana Ester Rada (il rimando ai mondi di Adele immediato). Si avverte dall'ultima porzione di cd, tutta a lume di candela. Tra le impennate il cha cha cha di I Shouldn't I Wouldn't a nome JoJo Effect, altro progetto del giro Club, con Anne Schnell alla voce e remix degli stessi Club Des Belugas; e ancora Forward affidata a Jen Kearney che assomiglia tanto a Kylie Auldist e All aboard con presenza di Iain Mackenzie, voce maschile della gang. Quest'ultimo pezzo il punto pi electro-swing a cui il gruppo si spinto. Tra i remix Peanut Vendor di Anita O'Day, ma ormai siamo fuori tempo per puntata latin cos pura, retr e anni Novanta. Uscito After Midnight Feast of Jazz Remixed (Record Kicks RKDIGI012; 2012, solo download), ovvero una raccolta di remix che rimpolpano le canzoni originarie dell'album di Nick Pride & The Pimptones. La band di Newcastle apprezzata di recente dal vivo in Italia beneficia di trattamenti che se da un lato inspessiscono i suoni dallaltro necessiterebbero di minore ossequiosit. Su tutto spiccano i pezzi cantati a cui il remixer infonde maggior presenza ritmica. Tra i nomi coinvolti Renegades Of Jazz, TM Juke, Smooke, Fab Samperi, Danny Massure ecc. La stessa Record Kicks pubblica Third Coast Kings (Record Kicks RKX 039; 2012), debutto dell'omonimo ottetto funk'n'soul di Detroit/Ann Arbor (Michigan). L'intento dei Third Coast Kings di diffondere in maniera volutamente didascalica la luce di James Brown a cui si ispirano senza mezze misure. Classica party band - ma molto evoluta - che adesca l'orecchio in una convulsione di ritmi. Occhio a Willy Moon, neozelandese di base a Londra, che torna con Yeah Yeah, singolo appena pubblicato su Luv Luv Luv. Moon un vulcano sonoro, un crooner del 3000; in giacca e cravatta tira gi un cocktail di suoni che incorporano Link Wray, Buddy Holly, Timbaland e Fatboy Slim. Occhio anche al lato B She Loves Me, un electro rock'n'roll avvincente.

ON THE ROAD
lafur Arnalds
Uno dei nomi nuovi della prolifica scena musicale islandese e di quella neoclassica internazionale. Parma DOMENICA 1 APRILE (AUDITORIUM
PAGANINI)

A CURA DI ROBERTO PECIOLA CON LUIGI ONORI SEGNALAZIONI: rpeciola@ilmanifesto.it EVENTUALI VARIAZIONI DI DATI E LUOGHI SONO INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLONT
(GRATIS)

Meat Puppets
Una band che ha fatto la storia dellhardcore punk statunitense. Mezzago (Mb) GIOVEDI' 5 APRILE
(BLOOM)

CONGRESSI)

MONUMENTALE SANTA SOFIA)

Milano DOMENICA 1 APRILE (BITTE)

Milano MERCOLEDI' 4 APRILE (ALCATRAZ)

Veronica Falls
Esordio discografico per la indie band britannica. Mirano (Ve) SABATO 31 MARZO (MOON)

Zombie Nation
Uno degli artisti di punta della scena electro tedesca. Mirano (Ve) VENERDI' 6 APRILE (MOON)

Offlaga Disco Pax


Il trio reggiano torna con un Gioco di societ. Perugia SABATO 31 MARZO (URBAN) Madonna dell'Albero (Ra)
VENERDI' 6 APRILE (BRONSON) Livorno SABATO 7 APRILE (THE CAGE)

Roma VENERDI' 6 APRILE (CIRCOLO DEGLI


ARTISTI)

Ravenna LUNEDI' 2 APRILE (TEATRO RASI) Roma MARTEDI' 3 APRILE (CS BRANCALEONE)

Au
Sperimentazione e minimalismo, krautrock e Talking Heads per il duo di Portland. Faenza (Ra) GIOVEDI' 5 APRILE
(CLANDESTINO) Roma VENERDI' 6 APRILE (INIT) Terni SABATO 7 APRILE (PALMETTA)

Is Tropical
Il trio electro inglese in Italia per presentare l'ultimo album, Nativ to. Segrate (Mi) SABATO 31 MARZO
(MAGNOLIA)

Firenze SABATO 7 APRILE (FLOG)

A Wilhelm Scream
Hardcore melodico per la band statunitense. Brescia VENERDI' 6 APRILE (LATTE+) San Vittore di Cesena (Fc)
SABATO 7 APRILE (VIDIA)

Mika Vainio
Lo sperimentatore elettronico finlandese, met dei Pan Sonic. Napoli SABATO 31 MARZO (CS OFFICINA 99)

Elio e le Storie Tese


Gli alfieri della musica demenziale made in Italy. Gallipoli (Le) SABATO 31 MARZO
(TEATRO ITALIA) Napoli LUNEDI' 2 APRILE (TEATRO AUGUSTEO) Teramo MARTEDI' 3 APRILE (TEATRO COMUNALE) Matera MERCOLEDI' 4 APRILE (TEATRO DUNI)

Catania VENERDI' 6 APRILE (BARBARA DISCO


LAB)

Pendulum
Drumnbass per la band australiana di stanza in Inghilterra. Roma SABATO 31 MARZO
(CS BRANCALEONE)

Black Mekon
Garage punk per la band britannica. Savignano sul Rubicone (Fc)
DOMENICA 1 APRILE (SIDRO) Faenza (Ra) LUNEDI' 2 APRILE (CLANDESTINO) Roma MERCOLEDI' 4 APRILE (DA DEFINIRE)

Dum Dum Girls


In Italia il gruppo retro pop al femminile di Los Angeles che presenta il nuovo album, Only in Dreams. Madonna dell'Albero (Ra)
SABATO 31 MARZO (BRONSON) Roma DOMENICA 1 APRILE (TRAFFIC) Torino MARTEDI' 3 APRILE (ASTORIA)

A Place to Bury Strangers


Da New York, sulla scia di Jesus and Mary Chain. Bologna GIOVEDI' 5 APRILE (LOCOMOTIV) Moncalieri (To) VENERDI' 6 APRILE
(AUDIODROME)

Caparezza
Il nuovo tour del rapper di Molfetta. Avellino SABATO 31 MARZO (CORSO VITTORIO EMANUELE) Matera VENERDI' 6 APRILE (PALASASSI)

Acquaviva delle Fonti (Ba)


GIOVEDI' 5 APRILE (OASI SAN MARTINO) Frosinone VENERDI' 6 APRILE (CANTINA MEDITERRANEO) Catania SABATO 7 APRILE (SALA LOMAX)

Mezzago (Mb) SABATO 7 APRILE


(BLOOM)

Banco del Mutuo Soccorso


La storica band progressive rock italiana celebra quarantanni di carriera. Roma VENERDI' 6 APRILE (STAZIONE BIRRA)

Xiu Xiu
Una delle band post punk americane pi interessanti degli ultimi anni. Bologna LUNEDI' 2 APRILE (LOCOMOTIV) Milano MARTEDI' 3 APRILE (SALUMERIA
DELLA MUSICA)

James Taylor
Un lunghissimo tour italiano per il songwriter americano. Roma SABATO 31 MARZO (AUDITORIUM
PARCO DELLA MUSICA)

Il Teatro degli Orrori


Il tour di presentazione dell'ultimo lavoro della band veneta, Il mondo nuovo. Torino SABATO 31 MARZO (HIROSHIMA
MON AMOUR)

Digitalism
Tra le realt pi luminose della scena elettronica-dance internazionale. Roncade (Tv) SABATO 31 MARZO (NEW
AGE)

A-Maze
Sette giorni di programmazione artistico-culturale a ingresso culturale, dai ritmi contemporanei al cantautorato, al jazz. Tra gliospiti The Original Cutters Crew, Milligram, Digital Tt, Matzek, Dj Kilfa, Marco Ohm... Roma DA DOMENICA 1 A SABATO 7 APRILE
(FORTE FANFULLA)

Tommy Emmanuel
Uno dei pi grandi chitarristi acustici del panorama internazionale. Roma SABATO 31 MARZO (ATLANTICO LIVE) Pisa LUNEDI' 2 APRILE (PALAZZO DEI

Giardini di Mir
La post rock band reggiana tornata con un nuovo lavoro dal titolo benaugurante, Good Luck. Salerno SABATO 31 MARZO (COMPLESSO

Akron/Family
Folk-pop con derive psichedeliache. Senigallia (An) SABATO 31 MARZO

Firenze DOMENICA 1 APRILE (VIPER) Roma MARTEDI' 3 APRILE (CIRCOLO DEGLI


ARTISTI)

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ALIAS 31 MARZO 2012

STATI UNITI

Il Pentagono finanzia un nuovo campo da calcio per i detenuti del carcere di Bush. La destra si arrabbia e va allattacco di Barack Obama
di NICOLA SELLITTI

Un campo di calcio a Guantanamo da oltre mezzo milione di euro. Sugli spalti due tifoserie deccezione, i democratici e i repubblicani. E un posto in prima fila con i pop corn per il presidente, Barack Obama. Larbitro il cittadino statunitense. Il Pentagono ha comunicato qualche settimana fa che ad aprile, una volta completati servizi igienici e pali delle porte, sar consegnata al Camp 6 del supercarcere cubano una struttura calcistica da 2600 metri quadrati che rimpiazzer quella chiusa due anni per problemi di drenaggio. Al campo in terra, dotato di telecamere di sicurezza e un alto recinto sormontato da filo spinato, avranno accesso i detenuti pi collaborativi, quelli cio che rispettando le regole si sono conquistati il diritto ad usufruire delle strutture del Campo numero 6 che offre corsi di lingua e di arte, opportunit ricreative (biblioteca, sala tv) e mensa comune. In totale 120 dei 171 prigionieri di Guantanamo, tra i quali solo 5 sono stati condannati dai tribunali militari e ben 89 sono in attesa di libert essendo stati prosciolti da ogni accusa. Il costo piuttosto elevato del campo (744mila dollari) dovuto sostanzialmente allembargo statunitense nei confronti di Cuba. Il materiale di costruzione stato infatti trasportato in aereo nella prigione della baia. Dunque, il calcio per dimostrare che la vita dei detenuti nel famigerato carcere della vergogna, oggi almeno conforme alle norme stabilite dalla Convenzione di Ginevra, senza pi abusi. In piena campagna elettorale, la notizia ha scatenato i repubblicani e messo in serio imbarazzo Obama che nelle promesse mai mantenute sulla chiusura di Guantamo ha forse il suo tallone dachille pi mortificante. Quattro anni fa, durante la sua esaltante cavalcata verso la Casa Bianca, aveva giurato di cancellare la pagina pi nera dellamministrazione Bush entro un mese dalla sua elezione. Non possiamo continuare a tradire i nostri valori, la nostra Costituzione e calpestare lo stato di diritto. Poi, nonostante il parere contrario dellFbi, aveva dato come deadline il gennaio 2010, ribadendo di voler portare i detenuti negli Usa per sottoporli a un regolare processo in un tribunale civile. Quasi un mandato dopo, lobiettivo fallito, complici i tentennamenti dei democratici e due anni fa il successo dei repubblicani nelle elezioni di midterm che hanno spostato gli equilibri alla Camera. Inevitabile quindi che il Grand Old Party tirasse per la giacca il presidente su un tema scottante come Guantanamo. Tanto pi che la destra americana ha sempre visto nel soccer lo sport degli immigrati, delle donne e degli omosessuali mentre Obama, pur amando pi di ogni altra cosa il basket, ha sempre ricordato con affetto quando da bambino giocava a calcio per le strade di Giakarta e accompagnando le figlie alle partite scolastiche ha capito che il calcio il vero sport di tutto il mondo. Il primo ad attaccare stato il deputato repubblicano Gus Bilirakis che ha scritto una lettera al Ministro

IN FUGA DAI NAZISTI


Il campo di calcio&prigionia pi famoso della storia del cinema quello spelacchiato e circondato dal filo spinato di Fuga per la vittoria, la pellicola cult di John Huston con Pel, Ardiles e Sylvester Stallone nei panni di un gruppo di prigionieri di guerra che sfida una selezione della Wehrmacht nellestate del 1942. Il film comincia con un tentativo di fuga andato male e la visita della Croce Rossa svizzera chiamata ad accertare che il trattamento dei prigionieri sia in regola con lo spirito della Convenzione di Ginevra. Durante la ricognizione umanitaria, il maggiore tedesco Karl von Steiner (Max von Sydow) resta colpito dalla partitella messa in scena dagli alleati agli ordini del tenente/allenatore John Colby (Michael Caine) e propone di organizzare un match per scacciare la noia di carcerieri e carcerati. Per giocare, Colby detta le sue condizioni. Chiede magliette, calzoncini, scarpe e un trattamento speciale per la sua squadra: doppia razione di carne, verdure fresche, uova, birra e poi i migliori giocatori dei campi di prigionia dei territori occupati, compresi polacchi e cecoslovacchi che stanno nei campi di lavoro perch per la Germania gli europei dellest ufficialmente non esistono. Alla fine metter in campo uno squadrone capace di battere i tedeschi a Parigi e scappare con laiuto della Resistenza. Fuga per la vittoria fu interamente girato a Budapest e la scelta della location scontent alquanto il cast hollywoodiano messo insieme da Huston. 12 settimane di riprese al di l della cortina di ferro. Ogni venerd sera Stallone e Caine salivano su un aereo per Parigi e facevano ritorno la domenica. Raccont poi Caine. Lunica volta che avevo visto Budapest era stato per il compleanno di Elizabeth Taylor e mi ero ubriacato a tal punto da non ricordare nulla. Quando la rividi alla luce del giorno, totalmente sobrio, capii che sarebbe stata una lunga trasferta nella depressione comunista. Mi consolai con una cassa di brandy alla ciliegia. Una vera schifezza. (m.pa.)

Il soccer libera Guantanamo e divide gli Usa


della Difesa Leon Panetta. Quasi un milione di dollari per un campo da calcio quando il debito americano superiore a un trilione? E noi spendiamo tutto questo denaro per i terroristi?. Il suo collega Dennis Ross ha proposto al Congresso un No Field Act per ridurre il budget della Difesa di una somma pari a quella spesa per il campo incriminato. Guantanamo non dovrebbe essere un luogo di conforto, dovrebbe ospitare il peggio dei terroristi del mondo, non essere un campo di addestramento per la Coppa del Mondo. E difficile dire chi ha pi colpe in questa vicenda di spreco, frode e abuso, di sicuro questo episodio mostra quali siano le priorit del presidente Obama, ha commentato infine lex Comandante della Marina degli Stati Uniti ed ex portavoce del Pentagono J.D. Goldon, che aveva lavorato come consulente per il re della pizza Herman Cain, che ha conteso a Romney la leadership alle presidenziali repubblicane, prima di essere travolto dagli scandali. Silenzio assoluto dalla Casa Bianca. A prendersi la briga di difendere il calcio a Guantanamo stato invece il Comandante della base, lAmmiraglio David Woods. Tra i nostri compiti c quello di garantire ai detenuti condizioni di vita umane e opportunit di socializzazione. C gente che sta qui da dieci anni, il calcio li aiuta a mantenersi vivi. Inoltre riduce le aggressioni nei confronti delle guardie. Non solo. Al di fuori della Baia, il calcio stato uno strumento di politica estera utilizzato dallamministrazione Usa negli ultimi dieci anni sia in Iraq sia in Afghanistan per agevolare la convivenza tra occupati e occupanti e convogliare laggressivit umana in sentimenti lontani dalla violenza. Dopo le bombe, palloni e scarpini per conquistare il cuore dei sopravvissuti alla guerra in paesi dove met della popolazione ha meno di 18 anni. Un linguaggio comune per superare le divisioni etniche, religiose e sociali. Lestremo opposto delle convinzioni degli integralisti islamici di Al Qaeda, che vedono nel calcio nonostante larcinota passione di Osama Bin Laden per lArsenal il gioco degli infedeli che fa concorrenza sleale allIslam. Chiedere ai detenuti di Guantanamo per conferma.

ROBBEN ISLAND FC
Il campo di prigionia&calcio pi famoso della storia del football sta a Robben Island. LAlcatraz dAfrica, il carcere pi duro del mondo: un isolotto sperduto da dio e dagli uomini con al centro una cava dardesia. Negli anni dellApartheid fu il luogo simbolo della lotta al regime, per trentanni la residenza coatta di Nelson Mandela. L erano rinchiusi i politici, cio quei neri istruiti che si ribellavano alle sopraffazioni dei bianchi e che per sopravvivere alle regole repressive del carcere leggevano due soli libri. Un regolamento della Fifa e il Capitale di Marx. Nel 1967 organizzarono un campionato dietro le sbarre che ai loro occhi era l'unica rappresentazione possibile del mondo fuori di l. Se un giocatore veniva squalificato, poteva fare ricorso e difendersi di fronte a un giudice. Otto squadre, quattro di detenuti dell'African National Congress, altrettante del Pan-African Congress. La chiamarono Makana Football Associacion, in onore di un guerriero xhosa confinato dal colonialismo bianco proprio su quellisola nel 1819. I segretari dei club si scrivevano lettere formali, anche quando erano vicini di letto. Nelson Mandela, detenuto numero 466/64, non giocava. Dal suo isolamento in una cella di 2 metri gli era concesso sentire solo gli echi di quel gioco collettivo.

ALIAS 31 MARZO 2012

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LONDRA, LA METROPOLITANA A CINQUE CERCHI


Qualcuno rischier di perdersi tra i 361 nomi di olimpionici pi o meno celebri e magari sbaglier fermata cercando invano quella di Knightsbridge e trovando al suo posto Sir Steve Redgrave, canottiere britannico e baronetto da cinque ori olimpici. Ma lultima trovata dei creativi assoldati dagli organizzatori dei giochi di Londra 2012 sembra aver colpito nel segno facendo dimenticare per qualche giorno le polemiche sulle spese esorbitanti delle prossime Olimpiadi. Lidea di sostituire i nomi delle fermate della mitica metropolitana londinese con quelli dei campioni che hanno scritto la storia dei cinque cerchi venuta al giornalista della Bbc Alex Trickett che insieme allo storico David Brooks ha rivoluzionato unicona del design come la cartina della Tube londinese. Abbiamo discusso a lungo e ognuno di noi ha dovuto

rinunciare a qualche favorito personale ma alla fine siamo riusciti a inserire tutti gli sport olimpici e quasi tutte le nazioni. Simbolicamente abbiamo scelto Muhammad Ali e Michael Phelps come guardiani dei giochi, dando i loro nomi alle stazioni di Stratford e Stratford International, le porte della zona olimpica che saranno varcate da milioni di tifosi. La lista lunghissima e comprende anche diversi italiani: lindimenticabile Dorando Petri (che a Londra ha anche una strada a lui dedicata dalle parti di Shepherds Bush), i fratelli Abbagnale, gli schermidori Edoardo Mangiarotti, Nedo Nadi, Christian DOriola, i ciclisti Paolo Bettini e Paola Pezzo e il grande Pietro Mennea alias Kensington High. Le star dellatletica occupano il cuore centrale della citt insieme ai nuotatori ai quali stata affidata la Central Line. Usain Bolt ha ricevutola stazione di Victoria, Piccadilly Circus porta il nome della calciatrice americana Mia Hamm. Per ora la metro dei campioni solo una cartina acquistabile per 5 sterline.

LIBRI
DAVIDE MORGANTI TRE VOLTE DIECI

Il mio piede destro, la blasfemia di Diego TI SPEZZO IN DUE alla fine del mondo
IL CARTELLINO
di SIMONA FRASCA

Dopo la cronaca sportiva, quella giudiziaria, la tv, il cinema e la scrittura pi o meno giornalistica con Tre volte 10 di Davide Morganti (ed. Ad est dell'equatore, ppg. 96, 10 euro) Diego Armando Maradona approda in libreria tra comicit e blasfemia perch il potere evocativo del suo nome continua a essere potente quanto un suo gol. Tuttavia, nei tre racconti pi tempi supplementari ispirati al Pibe de oro il calcio non entra mai a piedi uniti. E Dio semmai a entrarci duro in ogni storia, quasi a evidenziare un'ossessione a tratti religiosa dell'autore. Il primo racconto, Arranca por la Derecha, un monologo dove a parlare il piede destro di Maradona. Il fratello scemo del Sinistro di Dio. Derecho, lo chiameremo cos, odia e nutre per Izquierdo uninvidia profonda per il suo essere niente, costretto a vivere affianco all'immenso gemello. Ridotto a servirlo, a fargli da appoggio, a indossare le stesse scarpe, fatte s su misura ma solo grazie al genio del sinistro. Lo odia al punto da augurargli unghie incarnite, lesioni ai legamenti, fratture. Lo odia perch su 353 gol lui ne ha segnati solo 6 e mentre il sinistro si pavoneggia affondando la Juve e lo Stoccarda a lui restano l'Emelec o l'Ascoli. Lapice del suo fallimento di piede calciante giunge durante ArgentinaInghilterra, Mondiali 86. Il Sinistro ha gi, come scrive Morganti, ritagliato sul campo e lasciato sotto al tavolo le sagome scure di Beardsley, Reid, Fenwick, Butcher e il portiere Shilton. Derecho capisce che quel gol inarrivabile segner per sempre il suo destino di sfigato cos lo sgambetta da dietro, con la perfidia dei perdenti che vivono all'ombra dell'altrui fama. E invece anche qui far fiasco: Izquierdo, da terra, la metter dentro lo stesso, consegnando alla storia il Gol del Secolo e il piede destro alla dannazione. Pi che un racconto di calcio un viaggio ironico tra i recessi dell'invidia e le complessit dei vinti, da cui spesso provengono le cose pi interessanti e cinicamente pi buffe. Nel secondo racconto, In Paradiso adesso hanno messo i Neon, ancora la rabbia il sentimento sotteso, ma dal rancore cupo e interiorizzato si passa ad una torrenziale marea di invenzioni sacrileghe che non risparmiano Come facciamo ad avere un nuovo campo da calcio?. Iscriviamoci ad Al Qaida. Vignetta di Ramirez tratta da www.investors.com. Sopra, un bambino iracheno e un soldato Usa col pallone e Barack Obama che palleggia a Rio de Janeiro. Nella foto grande un detenuto nel vecchio campo da calcio di Guantanamo. Foto Reuters

niente e nessuno. Quando il papa mor, Maradona, dopo essersi fatto il segno della croce, stapp una bottiglia di spumante e brind con le figlie. In una conversazione privata avvenuta qualche anno prima in Vaticano, Benedetto XVI gli aveva fatto una promessa: una volta morto, i suoi organi sarebbero passati a lui. Per Diego questione di vita o di morte. Il suo cuore, compromesso dalla coca, sta peggio di quello del pur decrepito pontefice. Ma quella promessa non pu essere mantenuta: chi diviene papa non pu pi disporre del proprio corpo. Il cuore del papa gli viene negato, e per questa profonda ingiustizia Maradona si converte all'Islam, si fa chiamare Zayd ibn Allah, complotta con tale Vicente SquillaciAbdul Kaliq (cui dedicato il tempo supplementare), lancia una fatwa contro la Disney convinto che i topi siano guidati da Satana e infine uccide il nuovo papa a colpi di scimitarra (dell'attentato viene in un primo momento accusato, ovviamente, Castro) utilizzandone poi la testa come strobosfera per mutare piazza San Pietro in un'enorme discoteca. Antidoto contro la fine del mondo, l'ultimo dei tempi regolamentari, ci mostra un Maradona ormai anziano, frustrato ex guardia del corpo della Madonna e convivente con una prostituta, dove i fasti del

calciatore e i fatti di San Pietro sono ormai un ricordo smorto. Diego cammina sui fili stendiabiti tesi tra una balcone e l'altro di un condominio popolare, ascolta le voci delle persone, ne condivide quotidianit e dolori in un crepuscolo intimista a momenti perfino commovente. Nelle parole dello scrittore Maurizio de Giovanni, Morganti inventa nei suoi racconti una nuova fisica con leggi proprie: dallandamento gaussiano dei racconti - uniti da un percepibile filo narrativo - a quello iperbolico del linguaggio. Storie impossibili che diventano addirittura credibili perch cucite addosso al Mito (di cui resiste a Napoli un graffito smisurato che la creativit edilizia partenopea ha arricchito con finestre abusive) e che hanno lo stesso taglio surreale del doppiopetto grigio indossato dal Maradona allenatore in Sudafrica. Il calcio diventa scenario o spunto cabalistico per le sue teorie numerologiche, perch Morganti autore dotato di fantasia e talento usa il calcio senza farsene usare. E lo usa con lo stesso coraggio degli editori di Ad est dell'equatore, piccola casa editrice fondata nella periferia di Napoli da ragazzi poco pi che ventenni e che oggi ha in catalogo autori quali Bino, Lanzetta, De Cataldo e lo stesso de Giovanni.

Settimana complicata per gli arbitri in Toscana. Staffoli-Capannoli 1946 stata sospesa al 30 del secondo tempo per una rissa (anche per altro in realt) e dovr essere rigiocata. Lo ha stabilito il giudice sportivo dopo l'ammissione dello stesso arbitro di un errore clamoroso. Era successa la solita scazzottata con la solita sfilza di cartellini gialli e rossi, al punto che nemmeno il direttore di gara ci ha capito pi nulla tanto che confuso per quello che stava succedendo, ho ritenuto che nessuna delle due squadre avesse il numero sufficiente di calciatori per continuare la partita. In verit, ce l'avevano: sette. E' andata male ad un altro arbitro, Simone Scifo, appartenente alla sezione Aia fiorentina. Gli stata fatale la partita Allievi tra Gracciano e Navacchio Zambra. Al giudice sportivo Scifo ha raccontato di aver tenuto in campo un comportamento scherzoso per stemperare il nervosismo in campo, ma tale non sembrato agli ospiti, i quali hanno presentato un reclamo ben circostanziato. Battute sgradevoli sul luogo di nascita di alcuni calciatori, ad altri aveva chiesto di indovinare chi fosse stato il calciatore che avrebbe espulso di l a poco, trincerandosi dietro un io arbitro in Eccellenza.... Otto mesi di stop forse gli serviranno per ripensarci e ripensarsi un po'. Cinque anni di squalifica per Nicholas Fugali, ancora Toscana, reo di aver colpito con un violento pugno al mento l'arbitro che lo aveva appena espulso. Quaranta secondi di knock out, sangue dal labbro inferiore, fortissimo dolore alla mandibola e impedimento a chiudere la bocca, all'ospedale di Empoli, al direttore di gara, stata riscontrata una lussazione alla mandibola e consigliata una visita maxillofacciale. Il nome della societ, da solo, spiega molte cose: Potente. All'arbitro in casa della Sancascianese stato rubato il cellulare, lasciato all'interno dello spogliatoio. Quello in casa del Sillicagnana stato minacciato dal dirigente Cristian Giannasi: Ora vado in federazione e ti faccio smettere. Spostiamoci nel Lazio. 7 mesi di inibizione per il presidente della Nuova Circe, Fabrizio Vittori. Ha messo in dubbio l'imparzialit degli arbitri, sai che novit. Il Vittori usa le pagine di un giornale locale, Latina oggi ad esempio. Dopo il derby contro l'Arce, ha commentato: Un'altra partita indegna perch pilotata, non so da chi, ma certo da qualcuno. Non normale che nell'intervallo un arbitro si avvicini ad un nostro giocatore e gli chieda perch la Nuova Circe stesse giocando con tanta grinta e impeto. A meno che sia in malafede, come dimostrato dando un rigore all'Arce al 96. Due gare di riposo forzato per Davide Pollina, difensore delle Colline Alfieri Don Bosco (Piemonte), ammonito non ha condiviso la decisione dell'arbitro, gli ha strappato dalle mani il cartellino giallo e glielo ha spezzato in due. Cinquanta euro di sanzione al Ronca, seconda categoria del Veneto: i tifosi si sono divertiti a bruciare sterpaglie vicino alla porta avversaria. Sempre Veneto, squalificati due allenatori - del Bovolone e dell'Ardisci e Spera per ripetute bestemmie - e due calciatori - del Dal Santo Fossalunga - per ricco linguaggio blasfemo. Piacerebbe capire la differenza. Si chiude con i duecento euro di multa ad una societ di seconda categoria umbra, a causa del comportamento esagitato di un suo tifoso che per tutta la partita e a fine gara nel piazzale degli spogliatoi, insultava e offendeva l'arbitro senza sosta. Un indemoniato, insomma, tifoso appunto della Vis Casa del Diavolo.

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SOTTOSCRIZIONE PER IL MANIFESTO

FUMETTI

DODICI ZITTI NO!

AkaB, navigando controcorrente anche a scuola verso lo Shok Studio


TITOLO: BOSCO DI FUOCO TECNICA: OLIO E GRAFITE MISURE: 21 X 29,7 PREZZO: 500 EURO
di LUCIANO DEL SETTE

Lui traccia cos la sua biografia: AkaB (Notte, in lingua Maya) nasce nel fumetto underground degli anni 90, con il sempre troppo sottovalutato Shok Studio. Poi passa al cinema: film, corti, animazioni, videoclip, toys design. Il suo primo lungometraggio Mattatoio, stato selezionato e proiettato alla 60/ma Mostra del Cinema di Venezia. Gli piace sporcarsi le mani, insomma. In senso letterale. Mescola colori, detersivi, umori corporali e demoni maligni, scatenando reazioni chimiche da mancamenti, poi li stende fino a che non emerge qualcosa. Innumerevoli mostre ne portano testimonianza. Dallanno 2000 pratica e perpetua la Magia Caota. Non ha gatti. Trentasei anni, milanese, AkaB, nella quotidianit anagrafica, fa di nome Gabriele Di Benedetto. In una recentissima intervista rilasciata al sito di Carta Straccia, etichetta indipendente abruzzese di albi a fumetti e dintorni, ha dichiarato che, sotto il profilo artistico, per lui esiste soltanto Un prima e un dopo Egon Schiele. Andavo al primo anno di liceo artistico e gi i professori erano riusciti a trasformare la mia passione per il disegno in noiosissime sedute quotidiane di copia dal vero di mezzi busti sfasciati... Un pomeriggio, in tram, Fabio Folla (illustratore, storyteller, animatore, ndr) caccia fuori dalla borsa sto catalogo di Egon Schiele e per me cambia tutto. Va da s che gli anni della scuola sono per AkaB unesperienza che lui interpreta partendo da unottica molto personale. Ancora dallintervista a Carta Straccia: ... la scuola mi ha insegnato la bont delle sostanze stupefacenti e che con lutilizzo della retorica si pu evitare di stare in classe. Ero, infatti, rappresentate distituto, quindi per me quegli anni sono stati davvero spassosissimi. Avevo una specie di lasciapassare per saltare tutte le lezioni. Mi scusi ma c' la Guerra nel Golfo, dobbiamo assolutamente organizzare unassemblea, e gi di chillum. Sedicenne, tra i fondatori dello Shok Studio, dove lavorano mostri sacri quali Ponticelli, Di Modica, Scintu, Salvador. Ma disegna poco, dedicandosi a quello che definisce laspetto registico/organizzativo. Troppo frustrante. Lascia, e se ne va in Islanda. In quei sei mesi di buio e sei mesi di luce, ho ricominciato a disegnare da zero. Passavo molto tempo con i bambini e ho chili di quaderni riempiti con queste forme infantili... Da l ripartito tutto. http://mattatoio23.blogspot.com

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Acquistare questa e le altre opere che presenteremo nei prossimi numeri semplice. Se sei interessato manda unemail a campagnacquisti@ilmanifesto.it scrivendo nome, indirizzo e telefono al quale vuoi essere richiamato. Sarai ricontattato nel pi breve tempo possibile e ti saranno forniti i dati bancari per lacquisto. Una volta ricevuto il bonifico ti spediremo la tavola. Non si tratta di unasta: chi fa lofferta per primo si aggiudica lopera. I fondi raccolti saranno trasformati in abbonamenti per scuole, fabbriche, carceri o associazioni culturali.

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