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Sociologia dei processi culturali


Prof. Sassatelli

Il problema dell'ordine sociale e la nascita della sociologia:


COME E POSSIBILE LORDINE SOCIALE?
Le domande sociologiche prevedono una contestualizzazione
storica e culturale dei fenomeni. Si passa da domande del tipo
"Chi siamo noi?" a domande del tipo "Come siamo diventati
ci che siamo ora, in questa cultura?".

La sociologia quindi da porsi in relazione al


COSTRUZIONISMO,
ovvero all'idea che il mondo sia il prodotto di una costruzione
umana piuttosto che il frutto di un ordine naturale o divino
NOZIONE WEBERIANA DI DISINCANTO
(cfr. anche SECOLARIZZAZIONE)

Nella realt sociale vengono individuate alcune dimensioni


strutturali o regolarit importanti
(livello TEORICO SOCIALE):
a) Diverse POSIZIONI SOCIALI (Classe: la posizione occupata
nelle relazioni di produzione, in relazione alla propriet dei
mezzi di produzione. Status: la posizione occupata nel sistema
di riconoscimenti e onori in vigore in una certa cultura. Genere:
gli attributi e le chances offerte alle persone in base al loro
sesso)
b) Diverse VARIABILI CULTURALI (Valori: insieme di
atteggiamenti relativi a come il mondo e deve essere.
Categorie: l'insieme delle definizioni che orientano le nostre
percezioni della situazione. Simboli: associazioni con le quali
alludiamo a significati e a valori che ci permettono di orientarci
al mondo)
Queste dimensioni dell'organizzazione sociale possono essere
studiate dando pi enfasi alla struttura sociale, alla riproduzione
dell'ordine e a processi storici di lungo periodo (SOCIOLOGIA
MACRO), oppure all'azione individuale, alla rielaborazione dei
significati e all'interazione (SOCIOLOGIA MICRO).

La contestualizzazione operata dalla sociologia produce una


FORMA DI CONOSCENZA che pu venire a sua volta
concepita in vari modi
(livello EPISTEMOLOGICO)
a) come la ricerca di leggi sociologiche
(APPROCCI POSITIVISTI)
b) come il tentativo comprendere i significati che i soggetti
attribuiscono alle proprie pratiche
(APPROCCI INTERPRETATIVI)

La conoscenza sociologica secondo gli approcci


interpretativi si ispira tipicamente alla nozione di
Verstehen (comprensione). Viene sottolineata la
continuit del sapere scientifico con i modi del conoscere
quotidiano. Si sostiene inoltre che il conoscere si dia
sempre a partire da una particolare posizione, e che anzi,
proprio la finitezza del punto di vista che ci permette di
cominciare a conoscere il mondo che ci circonda
(PROSPETTIVISMO). Tuttavia, il punto di vista adottato
non deve rimanere scontato: il sociologo deve applicare al
proprio punto di vista, alla propria posizione teorica la
stessa metodica capacit di analisi che applica al mondo
sociale (RIFLESSIVITA').
La sociologia comprendente cerca quindi di studiare la
vita vissuta, con la consapevolezza che "la vita vissuta ...
assomiglia ad un tappeto in cui ciascuno dei suoi molti fili
visibile solo per brevi tratti, mentre la sua parte restante
scorre nel rovescio, connettendo in un continuum le parti
visibili ... (la sociologia) invece, estrae completamente il
singolo filo, lo rende visibile come se non conoscesse
nessuna interruzione, e in questo modo realizza una
continuit, ma non un modello" (Simmel 1917).

Una mappa delle diverse prospettive sociologiche

MACRO

MICRO

POSITIV. FUNZIONALISMO
(Durkheim, Parsons)
MATERIALISMO STORICO
(Marx)
ETNOMETODOLOGIA
(Garfinkel)
INTERPRETAZ. SOCIOLOGIA STORICA
(Weber, Elias)
INTERAZIONISMO
(Simmel, Goffman)
GENEALOGIA
(Foucault)

Il disincanto del mondo

Differenziazione, razionalizzazione e
individualizzazione
Il processo di SECOLARIZZAZIONE (la religione si
ritira dalla vita pubblica e viene confinata nel privato) si
accompagna ad una divisione funzionale delle sfere
sociali. Nascono gli stati nazionali moderni (enti
monopolizzatori della violenza legittima) e si sviluppa
una moderna sfera economica (basato sullo scambio
monetario). Tutto questo viene a caratterizzare ci che,
nelle scienze sociali, viene tipicamente definito come
"modernit". La modernit pi che tracciare i confini di
un periodo storico preciso indica - idealtipicamente alcuni processi e caratteristiche delle societ posttradizionali.

Tre processi spiccano sugli altri:


a) La razionalizzazione, ovvero il prevalere di forme di
pensiero e organizzazione efficientiste, che mirano
perfezionare i mezzi per il conseguimento di fini dati
mediante una suddivisione analitica e
minuziosamente calcolata dei compiti. Ci porta ad
un enfasi sulla calcolabilit, la prevedibilit, la
strumentalit, il formalismo, ecc.
b) L' individualizzazione, ovvero l'incentivazione della
peculiarit di ciascun individuo espressa nella
pressoch unica combinazione di ruoli e preferenze
che ciascun attore sociale assomma in s, e lo
sviluppo della nozione di individuo come entit
separata, originale, e peculiare, da cui partono (e
devono partire) le scelte e i valori - sino all'avvento
di una vera e propria religione dell'individuo.
c) la differenziazione funzionale, ovvero una divisione
del lavoro orientata allindividuazione analitica di
singole funzioni e alla loro produzione ottimale (per
capire la societ contemporanea dobbiamo
comprendere la divisione del lavoro sociale, cfr.
Durkheim lintersecazione delle cerchie sociali, cfr.
Simmel)

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Questi processi si intersecano con le dimensioni


fondamentali dell organizzazione sociale :
d) la stratificazione sociale ovvero la struttura delle
posizioni. Nella modernit una struttura di posizioni
sociali relativamente stabile che consente accessi
differenziati alle istituzioni universalistiche della
modernit, p.es. il mercato, cfr. Marx; Weber). Nella
modernit si assiste ad una particolare forma di
stratificazione, caratterizzata sia da strutture di posizione
che dalla mobilit sociale (forme organizzate di passaggio
da una posizione sociale allaltra, p.es. attraverso
leducazione di massa).
e) la cultura moderna (o tardo-moderna), ovvero
linsieme dei valori, orientamenti cognitivi, codici
emotivi. Nella modernit si d preminenza allindividuo
razionale, autonomo (modellato sul borghese maschio e
occidentale). Nella tarda modernit o postmodernit si
assiste ad una frammentazione culturale con una forte
critica della ragione occidentale e crisi delle grandi
narrative.

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Lo sviluppo delle scienze sociali


Da HOBBES (1588-1679) a DURKHEIM (1858-1917) si ha il passaggio da una teoria
contrattualista che considera l'ordine sociale come il prodotto di un contratto tra individui (presociali e liberi); ad una teoria sociologica che pensa che l'essere umano sia sempre sociale,
sempre in qualche modo 'formato' dal mondo sociale in cui vive, e che ogni societ, compresa
quelle in cui il diritto si ampiamente sviluppato, si organizza in base a valori condivisi.
Con il contrattualismo Hobbesiano emerge l'idea che l'ordine sociale sia il frutto di un contratto
tra esseri umani, e non un dato immutabile che risponde al disegno divino. Viene quindi
rovesciata l'impostazione tomistica per cui il mondo lo specchio della volont divina.
Durkheim rovescia a sua volta il modello hobbesiano. Il contratto sociale cio non emerge
dall'assenza del sociale (stato di natura) bens esistono condizioni sociali che rendono il contratto
una soluzione valida e pensabile. Il contratto sociale (o meglio i rituali e i valori) vengono ad
essere posti all'origine del modello.
Durkheim vuole anche criticare le impostazioni liberiste-evoluzioniste alla Spencer. L'ordine
sociale un fatto sociale, ma non spontaneo: produce "apparati coercitivi" e un diritto che
servono a conservarlo. Il diritto regola in modo "positivo" (mediante un feed-back sui valori, i
rituali e la struttura) il sociale.
Secondo Durkheim esistono quindi dei valori condivisi anche nelle societ altamente
differenziate, frammentate individualistiche e commerciali della modernit. Si tratta per di una
forma particolare di solidariet, definita ORGANICA in opposizione alla solidariet
MECCANICA delle societ pre-moderne o segmentarie.

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Stato, mercato e razionalizzazione: capitalismo come modo di produzione

Karl Marx, 1818-1881 (Il capitale, Grundrisse)


* Materialismo storico (di derivazione hegeliana, lotta di classe come motore della storia)
* Forze di produzione e lavoro (struttura e sovrastruttura)
* Capitalismo di prima accumulazione: non contratto bens espropriazione e violenza
* Scetticismo nei confronti della Dichiarazione dei Diritti Dell'uomo (ideologia)

La teoria del valore e l'usurpazione capitalista


Le merci hanno un valore di scambio (o commerciale) che il prodotto di una situazione di
dominio da parte del sistema produttivo. Il valore di scambio include cio sia il valore d'uso delle
merci che il loro plusvalore. Il valore d'uso di una merce il suo vero valore, "condizionato dalle
propriet fisiche della merce ... non esiste se non in relazione a queste". Il valore degli oggetti
deriva cio dalla loro relazione materiale con il corpo degli individui, ed attraverso la
produttivit umana (attraverso la propriet del proprio corpo e i suoi sforzi mediante il lavoro)
che questo valore pu venire aumentato (teoria del valore-lavoro). Nel sistema di produzione
capitalistico (dove vi una separazione dei fattori di produzione, per cui alcuni hanno solo la
forza lavoro ed altri - pochi - hanno il monopolio dei mezzi di produzione) i prezzi delle merci
per sono relativi non alla quantit di lavoro concreta che viene usata per produrle, ma ad un
tempo di lavoro astratto, quello necessario per produrre tali merci data la particolare struttura
economica. E' il lavoro definito dalle "condizioni di produzione normali in una data societ e
dalle normali capacit e intensit di lavoro prevalenti in tale societ" che viene calcolato per
stabilire il valore commerciale di ogni merce. Nelle condizioni di produzione capitalistiche, dove
la forza lavoro diventata una merce e vi un surplus di forza lavoro (e quindi un suo
deprezzamento), ci lascia spazio per una porzione di denaro (plusvalore) che permette
un'ulteriore concentrazione del capitale. La forma capitalistica di sfruttamento tale che la vera
causa del valore viene mistificata. I prezzi appaiono come il valore naturale delle merci quando
essi sono invece l'espressione di relazioni sociali sottostanti, le quali esprimo rapporti di forza
consolidati (p. es. il plusvalore va a solo vantaggio di chi detiene i mezzi di produzione). Ci
produce una tendenza alla svalutazione del lavoro: "maggiore la produttivit del lavoro, minore il
tempo di lavoro richiesto per produrre un articolo, minore la massa di lavoro cristallizzata in
quell'articolo, e minore il suo valore".
La teoria del valore di Marx si basa su una epistemologia sensista (gli oggetti non solo offrono
uno spunto per la valutazione ma sono anche la sua causa sensibile, gli oggetti vengono cio
prima dei soggetti e il valore generato da loro stessi) per scardinare un sistema sociale di
valutazione (mercato) che si sarebbe allontanato dalla natura delle cose. Il primato assegnato al
lavoro umano come fondazione universale e oggettiva del valore apre lo spazio teorico per la
nozione di alienazione. Postulando una certa nozione di ci che e dovrebbe essere una persona,

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la teoria del valore-lavoro permette di sostenere che le persone nel sistema capitalistico sono
alienate dalla propria umanit (cio il lavoro creativo). Il capitalismo produce anomalie della
personalit poich viene distorta la naturale relazione con gli oggetti in quanto dotati di valore
d'uso e frutto della propria creativit. Ci spinge a pensare che esista un valore d'uso al di fuori
del processo storico e culturale. Un ipotetico valore d'uso naturale e puramente strumentale
assume quindi il carattere di uno slogan rivoluzionario.
Alienazione
L'alienazione - quella condizione in cui l'esternalizzazione (o oggettivazione) delle proprie
capacit non seguita dalla loro appropriazione - viene condannata come prodotto tipico del
sistema capitalistico. Tale condanna si fonda su un'indicazione normativa di cosa sia proprio
della specie umana e di come gli uomini possano realizzarsi. Solo ci che "essenzialmente
proprio" agli esseri umani pu essere tolto alle persone, e questo quid essenziale
corrisponderebbe, secondo Marx, a un ideale di "fraterna auto-realizzazione" attraverso la propria
creativit .
Feticismo delle merci
Poich in un sistema capitalistico gli esseri umani sono alienati da frutti del loro lavoro, essi non
possono rendersi conto che le merci incorporano una certa quantit di lavoro, e che i loro prezzi
sono il frutto di un calcolo astratto del tempo di lavoro. Il valore di mercato non altro che una
relazione tra persone, e tuttavia " una relazione che viene nascosta dietro le cose". Le merci
allora diventano feticci, sembrano avere una vita propria, sono lontani, staccati dai soggetti, quasi
magici, sono solo l'ombra delle relazioni sociali di cui sono espressione.
Bisogni indotti
Perch il capitalismo possa funzionare i bisogni delle persone devono conformarsi alle richieste
del sistema produttivo. La capacit di consumo dei singoli non pu essere una barriera per lo
sviluppo del capitalismo e quindi occorre manipolare i bisogni per farli crescere (Cfr.
Mandeville, Hume, Smith: immaginazione, status symbol). Il sistema capitalista quindi implica
una "esplorazione di tutta la natura per poter scoprire nuove utili qualit nelle cose, prodotti da
climi e terre diversi" .... "la coltivazione di tutte le qualit dell'essere umano sociale, produzione
di questo in una forma tanto ricca quanto pi possibile rispetto ai bisogni, ricca in qualit e
relazioni - essendo questo la pi totale e universale forma di prodotto sociale, perch per ottenere
gratificazione in molti modi diversi, egli deve essere capace di molti piaceri e quindi coltivato ad
un altissimo livello - allo stesso modo una condizione di produzione fondata sul capitale"
Nascita del capitalismo
La concentrazione del capitale nelle mani di pochi e l'accumulazione originaria (cos come si
verificata in Inghilterra) frutto dell'espropriazione della popolazione rurale e della sua
espulsione dalle terre. Ci "gett sul mercato del lavoro una massa di proletari eslege". Lo stato
(in mano ai nobili) prima tent di resistere a questi sviluppi, poi "borghesizzandosi", li assecond
promulgando leggi che incentivavano l'espropriazione e sanzionavano chiunque non trovasse
lavoro. Anche la riforma protestante ebbe un ruolo strettamente economico: le terre dei monasteri
cattolici sono messe all'asta.

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Le pre-condizioni culturali del capitalismo

Max Weber, 1864-1920 (L'etica protestante e lo spirito del capitalismo; Economia e Societ)
* sociologia storica comprendente
* agire sociale dotato di senso (non solo strutture sociali ma anche il significato dell'azione per i
soggetti; questi hanno la capacit non solo di calcolare e individuare il miglior mezzo per
soddisfare alcuni fini - razionalit strumentale - ma anche la capacit e la necessita di sentire che
i propri fini sono giusti)
* tipologia del potere/legittimit (soprattutto analisi della burocrazia)
* sociologia delle religioni (ascesi come lavoro su se stessi; elezione)
Capitalismo e protestantesimo ascetico (1904)
"non conclusione della ricerca, ma lavoro preparatorio"
L'idea calvinista della vocazione viene studiata come la pre-condizione morale, intellettuale e
culturale dell'organizzazione economica capitalista. Lotta contro un uso irrazionale della
propriet, contro il possesso sterile, e promozione della moralit del profitto razionale, produttivo
(insieme ai comforts, alle decencies ma non alle luxuries).
Vocazione (Calling\Beruf) Etica del lavoro
"ci che la morale veramente condanna l'adagiarsi nel possesso, il godimento della ricchezza
con la sua conseguenza di ozio e concupiscenza, e soprattutto con la conseguenza di deviare dal
faticoso cammino verso la vita 'santa'" ... "l'eterna quiete dei santi sta nell'aldil, mentre, sulla
terra per accertarsi del proprio stato di grazia, l'uomo deve 'compiere le opere di colui che lo ha
inviato, finch giorno'" ... "perdere tempo di tutti i peccati, il primo e quello per principio pi
grave" .
Lavoro come mezzo acetico, ma anche come "lo scopo stesso della vita che prescritto da Dio";
vocazione che ciascuno deve riconoscere attivamente, lavorando
Sublimazione etica e politica della specializzazione moderna: R.Baxter: "il lavoratore
professionale compir il suo lavoro con ordine, mentre un altro vittima di una eterna
confusione, e le sue occupazioni non conoscono n luogo n tempo, perci una stabile
professione (calling) la cosa migliore per ciascuno"
Schema provvidenziale: "Poich consente l'abilit del lavoratore, la specializzazione delle
professioni porta all'elevazione quantitativa e qualitativa della prestazione lavorativa, e cos
giova al bene comune, che si identifica con il benessere del maggior numero possibile degli
individui"
Quindi la "formazione di capitale" stata "condizionata dalla coazione ascetica al risparmio" .

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L'etica del lavoro per produsse effetti che non erano contemplati nel suo originale spirito.
Preminenza della sfera economica sul sacro utilitarismo.
L'etica del lavoro richiede la razionalizzazione del proprio lavoro, del tempo, di se stessi: la
volontaria sottomissione del corpo a routines rigidamente codificate, la negazione dei piaceri
immediati". L'ascesi "combatte con autentica violenza soprattutto una cosa: il godimento
spensierato dell'esistenza e dei piaceri che pu offrire ... (per i quaccheri, ad esempio) lo sport
doveva servire a uno scopo razionale, quello della ricreazione necessaria per la buona forma
fisica. Invece come mezzo per sfogare in modo disinvolto impulsi incontrollati gli era sospetto
gli era sospetto, e come ovvio, veniva senz'altro condannato, nella misura in cui diventasse
puro divertimento, o persino destasse l'ambizione competitiva"

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Lo sviluppo della burocrazia
La razionalizzazione e il disciplinamento del soggetto sono stati facilitati dallo sviluppo
dell'apparato burocratico
Analisi tipologica del potere (o ordine socio-politico)
3 TIPI DI POTERE LEGITTIMO
Tradizionale
Carismatico (statu nascendi)
Razionale (o legale-burocratico)
Tradizionale Legittimit fondata su antichi (esistenti da sempre) ordinamenti di potere
REVERENZA ; SIGNORE PERSONALE; SUDDITI
Carismatico Legittimit fondata su una qualit straordinaria in origine magica che
viene attribuita a una persona
DEDIZIONE; PROFETA; SEGUACI
Burocratico Legittimit fondata sulla legalit degli ordinamenti
COMPETENZA; DIRITTO; CITTADINI

Carismatico VS Razionale
non prevedibile vs prevedibile
non calcolabile vs calcolabile
rituali vs disciplina
"il contenuto della disciplina non altro che l'esecuzione esatta, continuamente razionalizzata,
metodicamente allenata dell'ordine ricevuto; in cui tutto il potenziale critico personale
incondizionatamente sospeso e l'attore totalmente volto a portare a termine il comando ...
questa condotta uniforme ..."
personale vs impersonale
"al posto dell'estasi, dell'entusiasmo spirituale o della devozione nei confronti di un capo come
persona, del culto dell'onore, o dell'esercizio di qualche abilit personale come arte , la disciplina
sostituisce l'abitudine a competenze di routine. Nella misura in cui la disciplina fa appello a
motivazioni ferme di carattere 'etico', essa presuppone un 'senso del dovere' ... la devozione
impersonale, la devozione a una causa comune"

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casuale somma delle forze vs ottimizzazione della somma delle forze
" fattori imponderabili, irrazionali , 'emotivi' vengono calcolati razionalmente ... razionalmente
sfrutta entusiasmo e devozione"
duce vs generale
"la disciplina militare il modello ideale per la moderna fabbrica capitalista ... la disciplina
organizzativa nella fabbrica basata su una base completamente razionale. Con l'aiuto di
appropriati mezzi di misura, la pi alta profittabilit di ciascun lavoratore viene calcolata proprio
come quella dei ogni altro mezzo materiale di produzione"
individui vs funzioni
"l'apparato psico-fisico dell'uomo viene ad essere adattato alle domande del mondo esterno, agli
attrezzi, alle macchine, in breve, ad una 'funzione' individuale"
misticismo vs macchina
"l'apparato psico-fisico (dell'individuo) viene sincronizzato con un nuovo ritmo mediante una
metodica specializzazione di muscoli che funzionano separatamente, e una economia ottimale
delle forze ha luogo"
discepoli vs burocrazia
caratteristiche dell'apparato amministrativo BUROCRATICO:
1) FUNZIONARI; 2) DOVERI DI UFFICIO; 3) GERARCHIE; 4) COMPETENZE; 5)
QUALIFICAZIONE SPECIALIZZATA; 6) STIPENDIO; 7) PROFESSIONE; 8) CARRIERA;
9) SEPARAZIONE MEZZI AMMINISTRATIVI

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Istituzioni totali e stigmatizzazione

Erving Goffman, 1922-1982 (Asylums, Stigma)


* interazione (soprattutto aspetti cerimoniali)
* processi di stigmatizzazione
* linguaggio del corpo
* frame (cornice di significato)

"total institution" (p. es l'ospedale psichiatrico)


1) si prende cura dell'intera vita di chi vi ricoverato
2) compulsiva (non si pu uscire semplicemente perch lo si vuole, lo si sceglie)
3) separata dal resto del mondo sociale e altamente specifica
4) mirata a cambiare l'identit di chi vi ricoverato e/o a fornirgli capacit che essi non possono
giudicare nel merito
mediante alcune regole d'interazione particolari:
trattamento cerimoniale (spogliare dell'identit esterna; spersonalizzazione; degradazione)
organizzazione (routines rigide; rigidit dei ruoli)
percorsi normativi (re-identificazione)
L'istituzione totale non come una metafora della modernit ma come un luogo che rovescia il
normale trattamento cerimoniale dei singoli per risocializzarli

Normale e patologico (Foucault, Goffman)


Secondo Goffman la normalit non una qualit assoluta bens un attributo relazionale: normali
sono "quelli che non si allontanano in modo negativo dalle aspettative tipiche di una situazione
sociale". Chi normale lo sempre "rispetto a" qualcuno che viene definito come suo opposto.

Stigmatizzazione
La stigmatizzazione come caso particolare di questa fondamentale classificazione sociale: "il
termine stigma verr usato per riferirci ad un attributo che risulta fortemente discreditante, anche
se ci che andrebbe usato un linguaggio fatto di relazioni non di attributi"
3 tipi di stigma: corpo, carattere, tribali

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Le dinamiche della normalit
interazione
........

aspettative

actual identity

........

virtual social identity

self

.......

self-demand

Conseguenze teoriche di tale definizioni:


1) nessuno assolutamente normale
2) "gli atteggiamenti che noi normali abbiamo verso una persona con uno stigma ... sono noti
perch si tratta di risposte che l'azione sociale benevola volta ad alleggerire ... Per definizione,
tendiamo a pensare che una persona con uno stigma non sia propriamente umana. Sulla base di
questo pregiudizio noi esercitiamo molteplici discriminazioni cos che, pi o meno volutamente,
riduciamo le sue possibilit di vita."
3) "gli individui stigmatizzati sembrano possedere le stesse credenze (beliefs) rispetto all'identit
che abbiamo noi (cos detti "normali"); questo un fatto centrale ... gli standards che (colui che
viene stigmatizzato) ha incorporato dalla pi ampia societ lo rendono sensibile a ci che gli altri
vedono come le sue mancanze, fanno s che egli, anche solo per pochi momenti, finisca per
essere d'accordo sul fatto che davvero manchevole rispetto a ci che dovrebbe essere" (cfr.
Garfinkel in Agnese)
I contatti con i "normali" sono una fonte di insicurezza : "anxious unachored interaction" perch
rompono l'ordine spontaneo dell'interazione, il taken-for-granted:
... in che categoria si messi? quale categoria meglio?
... la gestione delle impressioni diventa un punto centrale di attenzione
... invasione della sfera del privato
... tracotanza o eccessiva umilt
Il tratto somatico o caratteriale che mobilizza la stigmatizzazione prende il sopravvento, diventa
pi importante di tutto il resto, e induce anche alla produzione di una serie di associazioni che
Goffman chiama "stigma ideology". Queste includono anche attributi positivi che per
contribuiscono a segnare il soggetto stigmatizzato come diverso. La "stigma ideology" serve a
spiegare a noi stessi e a chi stigmatizzato "le ragioni della sua inferiorit e a definirne la
pericolosit ... Tendiamo ad imputare un'ampia gamma di imperfezioni in base ad una sola
originale imperfezione, e allo stesso tempo, tentiamo ad imputare alcuni attributi desiderabili,
spesso di tipo sovra-naturale come il 'sesto senso' o la 'sensibilit'"
"Coping"
tentativi di correzione diretta (cambiare il proprio naso, cognome, ecc.)
correzione indiretta
rompere la realt sociale ( "utilizzare una interpretazione non-convenzionale della natura della
propria identit sociale")
mobilizzazione

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Goffman Il rituale dellinterazione (1967)

Sacralit dellindividuo nel mondo urbano e secolare, manifestata e confermata da atti


simbolici
(da Durkheim: significato simbolico delle attivit sociali funzionale alla solidariet e
allordine sociale)

Lambiente pi adatto per apprendere qualcosa sulle norme della buona condotta
personale il luogo in cui sono state recluse delle persone proprio per la loro evidente
incapacit di comportarsi secondo queste norme universali (infrazione regole di routine
socialmente condivise)
(ospedale psichiatrico)
REGOLA SOSTANZIALE - REGOLA CERIMONIALE

Regola sostanziale: determina la condotta nei riguardi di questioni considerate


significative per se stesse, prescindendo da ci che losservanza o linfrazione alla regola
esprime sul s delle persone interessate
- Es: non rubare
- Codice: Legge, Morale o Etica

Regola cerimoniale: guida il comportamento in questioni in cui il significato


considerato per se stesso secondario o addirittura nullo. Limportanza primaria sta nel
fatto di fungere da mezzo convenzionale con il quale una persona esprime il proprio
carattere o il proprio giudizio sugli altri partecipanti alla comunicazione.
- Codice: Etichetta
- Ma NB: esempi di valore sostanziale di atti cerimoniali

1. LA DEFERENZA

Apprezzamento che una persona mostra nei riguardi di unaltra persona mediante rituali
interpersonali (di discrezione e/o di presentazione)
Osservabile in quei piccoli atti che punteggiano le relazioni sociali: saluti, complimenti,
scuse
Lapprezzamento espresso da un atto di deferenza indica che lattore possiede
ufficialmente un sentimento di riguardo verso il destinatario o la sua categoria sociale
(Es.: Logica militare)
Nel senso comune, la deferenza concepita come sottomissione ad unautorit
In realt, deferenza non timore reverenziale

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La personalit umana una cosa sacra, non si osa calpestarla o violarne i limiti, tuttavia il bene
maggiore sta nella comunione con gli altri (Durkheim)

2. IL CONTEGNO

Elementi del comportamento cerimoniale dellindividuo tipicamente manifestati mediante


latteggiamento, il modo di vestire o di muoversi, che comunicano agli altri presenti che
una persona con certe qualit desiderabili o indesiderabili
Buon contegno / cattivo contegno
Es. da ospedale psichiatrico
(profanazioni cerimoniali, mancanza di rispetto)

Rapporto complementare tra deferenza e contegno:


il modo in cui esprimo deferenza ad unaltra persona indica anche se il mio contegno
buono
uguale importanza nella costruzione del proprio s

NORME CERIMONIALI COSTRUZIONE DEL S

Il s , in parte, un oggetto cerimoniale, qualcosa di sacro che deve essere trattato e


presentato con attenzione rituale (tenendo un contegno corretto con gli altri, e trattato dagli
altri con la dovuta referenza)

SACRALIT DELLINDIVIDUO

Ci siamo sbarazzati di molti dei, ma lindividuo stesso rimane ostinatamente una divinit di
notevole importanza. Si comporta con una certa dignit e a lui sono dovuti molti piccoli omaggi.
geloso del culto che gli dovuto e tuttavia, se avvicinato nel modo giusto, pronto a
perdonare coloro che lo hanno offeso non necessario lintervento di intermediari; ognuno di
questi dei in grado di celebrare lufficio divino come sacerdote di se stesso (Goffman)
Coloro che sono i meno preparati a proiettare un s sostenibile sono posti in un ambiente in cui
praticamente impossibile farlo (Goffman)

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La religione dell'individuo (Durkheim)

Divisione del lavoro sociale e uniformit delle coscienze: un minimo comune denominatore per
le societ altamente differenziate
"anche dove la societ riposa completamente sulla divisione del lavoro essa non si risolve in una
miriade di atomi giustapposti, tra i quali non possono stabilirsi che contatti esterni e passeggeri;
ma i suoi membri sono uniti da vincoli che si estendono ben al di l dei brevi momenti in cui
avviene lo scambio. Ognuna delle funzioni che esercitano sempre dipendente dalle altre, e
forma con esse un sistema solidale: dalla natura del compito scelto derivano quindi doveri
permanenti"

La societ sempre morale: "... la natura di queste due moralit (comunit delle credenze vs
cooperazione) differente: quella che deriva dall'uniformit forte soltanto se l'individuo non
lo ... L'altra invece si sviluppa a misura che si rafforza la personalit individuale"
La coscienza collettiva nelle societ ad alta differenziazione funzionale (e quindi alta
individualizzazione) non scomparsa bens si trasformata. Essa sempre di pi una serie di
"modi di pensare e di sentire estremamente generali e indeterminati, che lasciano uno spazio
crescente alle differenze individuali". La divisione del lavoro moderna ha dato luogo ad una
moralit imperniata sulla religione dell'individuo e su un insieme di valori come la libert, la
razionalit e la tolleranza.
La religione si "ritirata" dalla vita sociale solo per lasciare spazio ad una nuova religione: "man
mano che altre credenze ed altre pratiche diventano meno religiose in natura, l'individuo diventa
l'oggetto di una forma di religione. Cos noi abbiamo nella dignit della persona un credo che ha
gi le sue superstizioni"
La nuova moralit pu dunque essere legata all'illuminismo (universalismo umanista;
individualismo razionale): dobbiamo rispettare l'individuo in quanto tale per l'umanit che esso
contine, umanit che a sua volta corrisponde all'autonomia individuale, alla sua capacit di essere
individuo (cfr. Beruf in Weber)
Ne L'individualismo e gli intellettuali Durkheim contrappone individualismo e utilitarismo
La "glorificazione dell'io non dell'individuo in particolare ... simpatia per
tutto ci che uomo, una piet pi ampia per tutti i dolori ... una pi grande
sete di giustizia ... impersonale e anonimo"
"Questa persona umana la cui definizione come la pietra di paragone con cui si discute del
bene e del male, considerata come sacra nel senso rituale del nome; essa ha qualcosa della
trascendente maest che le Chiese di ogni tempo conferiscono ai loro dei; essa e concepita come

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investita di una propriet misteriosa che isola le cose sante, le sottrae ai contatti volgari e le ritira
dalla circolazione comune ... Una simile morale non dunque una disciplina igienica o una
saggia economia dell'esistenza: una religione in cui l'uomo , contemporaneamente, il fedele e
Dio"
Religione: valori condivisi da tutta la popolazione, posti a fondamento della coesione sociale,
indisponibili, inafferrabili
"Il culto dell'individuo ha per principale dogma l'autonomia della ragione e per principale rito il
libero esame"
Sociologicamente fondato (individualizzazione) e necessario: " il solo sistema di credenze che
possa assicurare l'unit morale del paese"
Per ci sono tensioni interne:
1) "idea della persona umana sfumata diversamente a seconda della diversit dei
temperamenti nazionali"
2) "la religione dell'individuo non pu dunque lasciarsi dileggiare senza resistenza, sotto
pena di perdere il proprio credito"
Analisi dell'evoluzione del diritto come modo di osservare i valori centrali dei una societ:
penale e retributivo
La punizione " la conseguenza del crimine ed esprime il modo in cui questo ha colpito la
coscienza collettiva" (cio i sentimenti condivisi)
Punizione e crimine in due modelli di societ
SOLIDARIETA' MECCANICA

SOLIDARIETA' ORGANICA
Punizione

indiscriminata
incontrollata
sanguinaria
intensa
violenta

specifica
metodica
dosata
mitigata
limitazione della libert
Crimine

criminalit religiosa
"conto la collettivit,
sia materiale che ideale"

criminalit umana
"contro gli individui"

Non si pu dire che un atto si scontra con la coscienza collettiva perch e criminale, bens che

24
criminale perch si scontra con la coscienza collettiva (prius del sociale)
Sebbene la sua forma vari, le fondamenta della punizione rimangono le stesse (funzione)
TUTTI I CRIMINI HANNO LA STESSA NATURA: CRIMINE E' QUALCOSA CHE
MINACCIA LA COSCIENZA COLLETTIVA, E LA PUNIZIONE E'UNA FORMA DI DIFESA
MEDIANTE LA QUALE LA COSCIENZA COLLETTIVA RAFFORZA SE STESSA, E
L'ORDINE MORALE VIENE RISTABILITO MEDIANTE VARIE FORME DI
INDIGNAZIONE/DENUNCIA PUBBLICA
"Il crimine avvicina le sensibilit oneste e le rafforza. Dobbiamo solo pensare a cosa succede in
un piccolo villaggio quando uno scandalo morale appena avvenuto ..."
La nostra sensibilit moderna vorrebbe credere che la funzione primaria della punizione sia la
rieducazione o la deterrenza. Ma essa rimane qualcosa di pi vicino alla vendetta (anche se ora
razionalizzata, regolata, misurata, etc.)
"vendicare la dignit umana, offesa nel nella persona della vittima, violandola nella persona di
colui che ha commesso l'offesa". Necessaria contraddizione della societ moderna: la prigione
diventata la tipica forma di punizione ma non soddisfa le ambizioni morali della nuova coscienza
collettiva

25

CULTURA COLTIVAZIONE

E CULTO

16/19sec.
miglioramento dell'individuo, della sua mente e delle sue maniere
miglioramento della societ (civilizzazione vs barbarie)
ROMANTICISMO, SPIRITUALITA', CULTURE NAZIONALI (POPOLARI)
nell' uso corrente
tende ad essere opposta a ci che materiale, tecnologico e strutturale, e tende ad essere vista
come un insieme ordinato o strutturato di credenze, simboli, segni e discorsi, p.es. costumi
nazionali (p.es. gestire i biglietti da visita); attivit/beni elitari o forme di intrattenimento di
massa; variazioni locali di significati simbolici.
in sociologia
si pone spesso l'enfasi sulla relativa autonomia della cultura, ovvero sul fatto che essa non pu
essere spiegata semplicemente facendo riferimento a forze economiche, politiche o sociali
sottostanti. Si tende a sottolineare che la cultura (sia come "fatto sociale" che come nozione) ha
una
PROBLEMATIZZAZIONE
In relazione alle nozioni di
NATURA
(frames primari, cfr. Goffman)
SOCIETA (relazione vs rappresentazione)
COS' E LA CULTURA? ... il solco in cui ci pi facile cadere nel nostro orientarci al
mondo ed a noi stessi ... "cultura" anche come un campo in cui si confrontano "programmi
monolitici e dominanti e le loro molte alternative sovversive". Occorre comunque tenere in
considerazione la dimensione processuale dell'azione sociale e quindi la "capacit degli individui
di prendere le distanze dai modelli, schemi e paradigmi consolidati di pensiero e azione"
(Victor Turner).

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SWIDLER: CULTURA COME CASSETTA DEGLI ATTREZZI


Talk of love: diverse retoriche sullamore si mescolano nel modo in cui noi rendiamo conto
delle nostre emozioni e relazioni: romantica vs mondana

Discorso pubblico OGGI: diverse retoriche in conflitto tra loro


Liberale fondato sul disincanto del mondo e lumanesimo illuminato
Postmodernista fondato sulla caduta delle grandi narrazioni e il pastiche culturale
Fondamentalista fondato sul primato della religione e la sua pervasivit sociale

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Cultura e suoi significati


Williams, 1976
1) lo sviluppo intellettuale, estetico e spirituale di un individuo, gruppo o societ
(Kultur, nella tradizione tedesca)

2) una variet di attivit e prodotti artistici (sinonimo con "le arti)


Matthew Arnold Individuazione della cultura alta che pu educare le masse, la ricerca
della perfezione in campo artistico
Max Weber La scienza non risponde alle domande sul senso della vita, solo larte, la
religion, la Kultur pu
DISCIPLINE UMANISTICHE: EQUAZIONE TRA CULTURA E ARTI
Postulati: a) alcune culture o opere culturali sono migliori di altre atteggiamento
estetico-morale; b) la cultura si oppone alle norme prevalenti di una civilt, cultura e
societ sono spesso in opposizione; c)la cultura fragile e va attivamente
preservata/incentivata; d)ha unaura di sacralit e ineffabilit )

3) un intero sistema di vita, attivit, credenze e abitudini di un popolo o societ


Taylor (1871) La cultura o civilt, presa nel suo pi ampio significato etnografico,
quellinsieme complesso che include il saper, le credenze, larte, la morale,
il diritto, il costume e ogni altra competenza e abitudine
acquisita dalluomo in quanto membro della societ
Berger (1969) La cultura la totalit dei prodotti delluomo

SCIENZE SOCIALI: EQUAZIONE TRA CULTURA E FORME DI VITA DEI POPOLI


a) relativismo culturale;
b) armonia/congruenza tra cultura e societ (cfr. funzionalismo e marxismo);
c) persistenza e durata della cultura;
d) la cultura pu essere studiata empiricamente come ogni altro oggetto: un oggetto di
analisi sociologica e non un dato sacro

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Livelli di analisi (Peterson)

norme: il modo con cui la gente si comporta in una data societ


FATTUALE
valori: ci a cui essi tendono
MORALE
credenze: il modo in cui essi pensano che il mondo funzioni
COGNITIVO
simboli espressivi: rappresentazioni delle norme, valori, credenze ESPRESSIVO

Uno schema per lo studio della cultura (Griswold)

DIAMANTE CULTURALE

MONDO SOCIALE

CREATORI CULTURALI

RICEVITORI CULTURALI

OGGETTI CULTURALI

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Il significato culturale
PERCHE SONO IMPORTANTI I SIGNIFICATI?
ANTROPOLOGIA FILOSOFICA (GEHLEN): LA CULTURA FINISCE LESSERE
UMANO CHE DEVE IMPARARE A VIVERE: LA CULTURA E LO SPECIFICO DELLA
SPECIE UMANA, PROTEGGE DAL CAOS, FORNISCE ORDINE, LIBERTA DI FARE
Significati
semplici (SEGNI corrispondenza biunivoca con un solo referente: Es. algebra)
complessi (SIMBOLI corrispondenza con pi referenti, evocazione di significati contesi,
ambigui)
IDEALISMO TEDESCO: LA CATEGORIA INTELLETTUALE PRECEDE LA REALTA
FENOMENICA, MATERIALE; LO SPIRITO DEL MONDO AVANZA VERSO IL SUO
COMPIMENTO MEDIANTE UN PROCESSO DIALETTICO (KANT, HEGEL)
TEORIE DEL RIFLESSO: LA CULTURA RIFLETTE IL MONDO SOCIALE
STRUTTURA-SOVRASTRUTTURA
(MARX)
MUSICA POPULAR COME PRODOTTO COMMERCIALE PSEUDOINDIVIDUALIZZATO
(ADORNO)
DALLA PRODUZIONE AL CONSUMO: CHI SONO I PERSONAGGI FAMOSI
(LOWENTHAL)
FUNZIONALISMO
LE SOCIETA UMANE PER CONSERVARSI ESPRIMO B ISOGNO CONCRETI
(SOCIALIZZAZIONE, LATENZA) E LE ISTITUZIONI SOCIALI (FAMIGLIA, STATO,
ECC.) NASCONO PER SODDISFARE QUESTI B ISOGNI. OGNI LIVELLO SOCIALE E
ARMONICO RISPETTO AGLI ALTRI, RIFLETTENDO UN ORDINE
(PARSONS)

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TEORIE CULTURALISTE: IL MONDO SOCIALE RIFLETTE LA CULTURA
LE OPPORTUNITA ECONOMICHE VENGONO VISTE IN BASE AD UNETICA
ECONOMICA CHE E DI ORGINE RELIGOSA
(WEBER)
sono gli interessi (materiali e ideali), e non le idee, a dominare immediatamente lagire delluomo.
Ma le concezioni del mondo, create dalle idee, hanno spesso determinato come chi aziona uno
scambio ferroviario i binari lungo i quali la dinamica degli interessi ha mosso tale attivit
(Weber Sociologia delle religioni, 352)

DIREZIONI CAUSALI: DIAMANTE CULTURALE


MONDO SOCIALE

CREATORI
CULTURALI

Marx
Funzionalismo

Weber
Interazionismo

OGGETTI CULTURALI

RICEVITORI
CULTURALI

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