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A. Smith (1723-1790)
Egli intitola la sua opera “la ricchezza delle nazioni”.
Egli pensa che il sovrappiù non sia prodotto solo nell’agricoltura ma anche nelle altre
classi infatti le mantiene e mantiene anche il focus sulla crescita economica: il
surplus.
Famoso per la metafora della mano invisibile: il sistema dei prezzi fa si che il
perseguimento economico dei singoli porta una situazione sociale positiva (ognuno
persegue il proprio interesse).
Secondo S. dividere il lavoro e scomporre le varie operazioni e funzioni e
specializzare il lavoro porta efficenza; tutto ciò è possibile se aumenta la richiesta e
la quantità prodotta è alta e quindi dall’ampiezza del mercato.
Altro concetto fondamentale è l’idea del sovrappiù:
Teoria residuale del valore-lavoro: i prezzi di scambio delle merci corrispondono alla
quantità contenuta di lavoro che è servita per produrle.
Sviluppa anche la teoria additiva: quando la produzione è legata alla presenza di
macchinari si nota che il prezzo di scambio dipende dalla somma dei 3 redditi:
pagamento della rendita delle terra, pagamento dei lavoratori del grano e profitto di
quello che ha l’impresa che produce i macchinari; il prezzo di scambio è la somma di
questi redditi.
Sono 2 idee contrastanti: la prima verrà sviluppata da Marx, la seconda dai
neoclassici.
Legenda
p= prezzo di un’unità di grani
l= quantità di lavoro necessaria per ottener un’unità di grano
r= il saggio di profitto
w= salario
Teoria additiva
Con sovrappiù= r
Lavoro comandato
p= l w + r l w
prezzo= costo del lavoro+ profitto sul capitale anticipato
p= (1+ r) l w
p/w = (1 + r) l
€20 = (h8 x €2) + 0,25 x (h8 x €2)
Il lavoro comandato è maggiore del lavoro contenuto
per r > 0, in quanto: (25%= 0,25)
p/w > p’/w, se
(1 + r) l > l
h10 > h8
K.Marx: sviluppa la teoria del valore-lavoro di Ricardo e la usa come base della
teoria dello sfruttamento.
Il valore delle merci è dato dal lavoro contenuto
plusvalore: è la differenza tra il valore del prodotto del lavoro e la remunerazione
sufficiente al mantenimento dei lavoratori, della quale, in regime capitalistico, si
appropriano gli imprenditori.
Sfruttamento capitalistico: i salari corrispondono alla sussistenza.
Marx spiega il profitto: è una parte del plusvalore che si basa sul pluslavoro: la
differenza tra il tempo di lavoro dell'operaio salariato e il tempo di lavoro necessario
alla riproduzione della stessa forza-lavoro.
altri aspetti interessanti anticipati da marx sono: crisi economica, consumismo,
finanziazione dell’economia.
Walras
F. von Hayek
Ha elaborato una teoria esattamente opposta a quella di Keynes; si differenzia
perchè pensa che gli individui non siano interamente razionali come pensava la
teoria neoclassica (gli individui hanno conoscenze su come decidere sui vari fattori:
quantità, prezzi…) e che è il mercato che permette di raggiungere certi risultati e
perchè è molto efficiente nel fornire informazioni su di esso a persone con visione
limitata (ad esempio se un bene viene comprato si alza il prezzo e alzandosi il
prezzo le persone non lo comprano così facendo il prezzo si abbasserà) e pensa
che lo stato non deve intervenire sull’economia e ci pensa il mercato a regolarsi.
Adesso la sua ideologia, il neoliberismo, è la più “praticata”.
P. Sraffa (1888-1983)
Studiò con Einaudi; a 26 scrisse un articolo fondamentale che gli valse la cattedra a
Cagliari e scrisse poi una critica alla politica economica di Mussolini. dopo un
confronto col duce andò in Inghilterra dove morì. È importante, il primo articolo,
perchè in questo articolo Sraffa fa una critica alla teoria microeconomica
sull’equilibrio parziale di Marshall. Ha dimostrato che le curve d’offerta nel lungo
periodo non crescono. Nel 1960 scrive un libro nel quale risolve il problema dei
prezzi di produzione di Marx …(neoricardiani).
J. Robinson
Allieva di Keynes; importante per la concorrenza imperfetta: Forma di mercato nella
quale gli agenti economici sono price-maker, cioè in grado di influenzare il prezzo di
equilibrio. A differenza del monopolio (v.), però, in cui il potere di mercato è nelle mani di
una sola impresa e della concorrenza perfetta (v.), in cui nessuna impresa ne ha, in
concorrenza imperfetta esso è ripartito fra alcune imprese.
L'impostazione teorica della forma di mercato in esame nasce dalla difficoltà di trovare un
valido collegamento tra il modello di concorrenza perfetta e la realtà del sistema economico.
Così molti economisti, in particolare Chamberlin (v.), Robinson (v.) e Sraffa (v.), hanno
orientato la loro analisi verso modelli di concorrenza imperfetta. Specificamente, in essa
vengono distinte due forme di mercato: la concorrenza monopolistica (v.) e oligopolistica (v.
Oligopolio), entrambe caratterizzate da una più o meno accentuata concentrazione dal lato
dell'offerta e della domanda.
Georgescu Regen
Si è occupato del consumo e di produzione
Hicks
Ha studiato letteratura e matematica e ha fatto una sintesi tra Keynes e la teoria
marginalista dei neoclassici
R. Coase
Scrisse un articolo che gli ha dato il premio nobel; capì che i grandi economisti prima
degli anni 30 facevano ipotesi senza costi di transizione, che lo scambio non aveva
prezzo. Egli capii che ci possono essere costi durante lo scambio (tasse sullo
scambio, un intermediario tra le due parti, un notaio per stipulare ecc..). Le imprese
si spiegano così.
Friedman
È il capo della scuola dei monetaristi (monetarismo), una teoria che riprende le idee
neoliberiste.
In economia politica, teoria secondo la quale inflazione e deflazione dipendono
soprattutto dalla quantità di moneta posta in circolazione, che ha forte influenza sulle
fluttuazioni economiche; questo fa sì che l'offerta di moneta da parte della Banca
Centrale venga considerata strumento essenziale di politica economica.
Samuelson
Ha cercato una sintesi tra la teoria neoclassica e di Keynes
H. Simon
Ha introdotto un nuovo filone di economia; ha dimostrato che l’agente economico
non ha razionalità perfetta, è incompleta, vincolata e inizia un filone di studi che
studia come effettivamente si comportano i consumatori.
Arrow e Debrau
Famosi per il loro modello in cui fanno vedere tutte le assunzioni in modo che
l’equilibrio esista e sia perfetto, continuando il progetto di Walras.
Nash
Famoso per il dilemma del prigioniero: ci sono due prigionieri che vengono accusati
di un reato, essi non possono mettersi d’accordo sulla strategia da portare avanti e
infatti confesseranno tutti e due beccandosi 8 anni; sarebbe ottimale tacere ma
mancando l’accordo fra i due essi hanno paura che l’altro potrebbe confessare e
quindi confessano entrambi.
Se tutti e due non confessano il magistrato non riesci a condannarli e gli da un anno
per porto darmi; se confessano entrambi si beccano tutti e due otto anni; se
confessa il 2 e taci 1: il primo prende 10 anni mentre il secondo, avendo confessato,
prende 3 mesi; se confessa il primo e il secondo tace succede la stessa cosa a parti
invertite.
Il perseguimento dell’interesse individuale può portare a situazioni peggiori per
entrambi.
A. Sen
Indiano; famoso per l’idea che la libertà non è intesa come Friedman (libertà di far
quel che ti pare) ma è avere capacitazioni, possibilità di essere libero (essere in
grado organizzarsi politicamente, di studiare…)
Williamson
Ha elaborato la teoria dei costi di transizione
E. Ostrom
Teoria delle condizioni per le quali la gestione delle comunità locali dei beni comuni
è più efficiente della gestione pubblica e privata.
I beni comuni sono quei beni ai quali tutti hanno il libero accesso (non escludibilità o
escludibilità *costosa*= il consumo da parte di uno preclude il consumo dello stesso
bene da parte di altri) ma il loro consumo da parte di un soggetto riduce
l’ammontare totale di consumo che può essere fatto da altri soggetti (non soggetti a
uso congiunto, rivalità: l’accesso al bene può essere impedito a qualcuno dei
potenziali utenti).
I beni comuni, oggi, sono tutti quei beni che hanno un grande valore per la comunità
R. Lucas
Allievo di Friedman; egli radicalizza le idee del suo maestro
Famoso per la teoria delle aspettative razionali: gli agenti hanno aspettative razionali
e quindi riescono a prevedere il comportamento delle controparti non commettendo
errori sistematici.
Stiglitz
Ha scritto libri sulle disuguaglianze
È un neokeynesiano moderato (Politicamente verso sx); famoso per il suo lavoro
sull’informazione asimmetrica (si suppone che gli agenti hanno informazioni diverse)
G.A. Akerlof
È il teorico dei “bidoni” cioè sulle truffe; la teoria è detta selezione avversa (sul
mercato rimangono le auto di peggiore qualità) che fa parte del filone
dell’informazione asimmetrica.
Hanno introdotto temi nuovissimi rispetto alla teoria neoclassica.