Sei sulla pagina 1di 3

Sx e dx.Alla morte di Hegel i suoi discepoli di divisero in dx e sx hegeliana.

Riguardo la religione, la filosofia di Hegel risultava ambigua: la religione


è la rappresentazione dell'interiore, la filosofia è la rappresentazione del concetto. Tuttavia il concetto stesso fa parte dell'interiorità.la differenza fra
destra e sinistra riguarda il diverso modo di concepire la religione e la politica. Per quanto riguarda la religione, gli intellettuali di destra la
consideravano, per quanto riguarda il valore conoscitivo, al pari della filosofia; gli intellettuali di sinistra, invece, sostengono la superiorità della
filosofia; considerata da loro come il più alto livello di autocoscienza dello spirito. Sul piano politico gli intellettuali di destra ribadiscono che ciò che
è reale e razionale. Ogni forma politica, quindi, è da valutarsi positivamente come forma di razionalità. Intellettuali di destra, quindi, sono
politicamente conservatori. Gli intellettuali di sinistra invece ritengono che la razionalità non è conclusa nella realtà del presente, essi sono quindi dei
rivoluzionari.

f.La filosofia di Feuerbach ha come presupposto teorico la critica dell'idealismo Hegeliano. Secondo Feuerbach non è Dio il creatore, ma è l'uomo a
creare Dio. non è l'astratto a produrre il concreto, ma viceversa (con concreto si intende il mondo materiale). Secondo Hegel lo spirito, ossia l'astratto,
e l'origine della realtà. Secondo Feuerbach questa tesi e sbagliata perché Dio e tutte le idee astratte sono prodotte dal concreto. Quello di Feuerbach è
un materialismo radicale. Il vero fondatore dell'idealismo tedesco non è Hegel ma Fitche il quale sosteneva che il creatore e il creato dipendono dal
punto di vista in cui ci si posiziona. Fitch comunque predilige la prospettiva dell'essere umano come creatore. Feuerbach sostiene che l'unica
prospettiva possibile sia quella dell'uomo come creatore. Nell'idealismo il pensiero e il soggetto originario di cui l'essere è il predicato. Il mondo è
l'effetto del pensiero. Secondo Feuerbach Dio è un'oggettivazione di un anelito, di un’illusione, È il soggetto che vorremmo essere, onnisciente,
onnipotente e sommo bene. Dio nasce come trasfigurazione reale di un desiderio, nasce come sintesi tra volere e potere, come superamento dei limiti
umani. La nascita di Dio e secondo Feuerbach una grave distorsione che affligge il pensiero, che in questo modo perde di vista l'uomo. L'uomo
occupandosi di Dio cerca la sua realizzazione in un altro, cercare Dio vuol dire dimenticare il uomo.

Filo f-Per Feuerbach la filosofia il compito di smascherare questa distorsione che ci fa diventare teologi anziché filantropi. La filosofia deve diventare
quindi filantropia; prima di tutto deve farci capire che Dio nasce dall'uomo perciò da questo si può trarre la conclusione che la posizione di Feuerbach
è un umanesimo e per Feuerbach la religione è una visione infantile della realtà

Marx-hegel La filosofia di Hegel ha esercitato su Marx, per affinità e per opposizione, un notevole influsso. Marx si discosta dal filosofo sistematico,
tuttavia crede giusto un elemento fondamentale della filosofia di Hegel, la legge processuale della dialettica, ovvero la visione della realtà come
totalità storico processuale, costituito da un insieme di elementi concatenati fra di loro.
Nonostante ciò Hegel vede la realtà come sviluppo processuale di forze di ordine spirituale, che determinano il mondo. La storia è delineata dalla
ragione.
Per Marx invece le forze che determinano la dinamica dialettica nel corso della storia dell’uomo sono di ordine materiale, non sono le idee che fanno
la realtà ma i bisogni materiali della vita, i bisogni concreti.
Mentre per Hegel il terreno di scontro di forze che produce la storia è di tipo spirituale, per Marx lo sviluppo delle situazioni è quello dei bisogni
materiali, nati dai conflitti per i beni economici (insieme di attività con cui una comunità produce e distribuisce).
Per Hegel il momento di sintesi diventa a sua volta una nuova condizione di tesi. Marx, invece, non dà per scontato che le situazioni trovino sempre
una sintesi; la situazione di conflitto e di lotta di classe è dunque permanente nella storia. Secondo Marx la dialettica di tipo materiale avrà una parte
che prevale è una parte che soccombe.
Marx accusa hegel di misticismo logico. Il fatto che ciò che è razionale è reale e Paul dire che lo spirito (la cultura) a determinare la realtà, secondo
Hegel.Secondo Marx e Feuerbach il modo in cui noi pensiamo dipende dalle condizioni materiali in cui ci troviamo a vivere

DIALE M E H-Marx, nella sua riflessione, parte dalla filosofia di Hegel per la questione della dialettica, idea secondo la quale la realtà del mondo
segue una legge dialettica, cioè una contraddizione di forze che si scontrano tra loro (spirito). Marx condivide questa idea, ma non condivide il fatto
che per Hegel le forze in gioco sono forze di natura spirituale. Hegel, infatti, diceva che è lo spirito che determina il dispiegarsi della realtà, mentre
per Marx le forze sono di natura materiale. Egli non intende la materia in senso fisico, ma i bisogni materiali, le necessità materiali del vivere. Le
forze che si scontrano sono quindi le classi sociali che si contendono i beni materiali, e fondamentale è la dimensione economica, ossia l’insieme delle
attività con cui una comunità produce e distribuisce i beni necessari. È la lotta di classe che determina la dialettica della vita, la lotta tra capitalisti e
lavoratori. Inoltre, per Marx la sintesi non è scontata, la soluzione di una tensione, di un conflitto di forze non è scontata. La situazione di lotta di
classe è permanente nella storia, qualcuno prevale, qualcuno soccombe e chi vince impone agli altri le proprie volontà. 

MAT. S-Le forme motrici della storia, per Marx, sono di natura socio economica e non di natura spirituale. Mentre per Hegel l'umanità è il luogo in
cui lo spirito si realizza e produce la razionalità della realtà, per Marx l'umanità è un insieme di individui associati tra loro (la natura umana e sociale,
non può farcela da solo, deve vivere in comunità) che lottano per la sopravvivenza materiale. L'obiettivo dell'uomo è quello di soddisfare i propri
bisogni materiali. Tuttavia gli uomini si distinguono dagli altri animali dal fatto che sono in grado di produrre mezzi di sussistenza tramite il lavoro,
ovvero una tipologia di organizzazione attorno alla quale ruota l'esistenza della società; le comunità umani sono insiemi di individui che lavorano per
non soccombere.
Su questa base viene costruita una rappresentazione simbolica dell’economia. Il modo in cui è organizzata la produzione determina le forme di
rappresentazione legittimazione di questa stessa base economica.in questo modo si definisce un modello politico; la politica perciò nasce
dall’economia. Così come per la politica, anche la religione giustifica e legittima la base economica. Attraverso il lavoro perciò viene creata una
forma di convivenza, la cultura

STRU E SOV-La società, secondo Marx, è divisa in due dimensioni, che egli chiama struttura e la sovrastruttura. I caratteri fondamentali della
struttura sono le forze produttive e i rapporti di produzione che distinguono una classe dominante in una classe dominata.
La struttura rappresenta la dimensione economica, tutte le relazioni che sono essenziali per il mantenimento della sopravvivenza dei cittadini,
produzione e distribuzione. La dimensione economica è caratterizzata da forze produttive (uomini e strumentazione) e rapporti di produzione
(modalità in cui le varie componenti sociali si dividono la produzione). Qui Marx muove una critica all'economia borghese E analizza l'economia
capitalistica. che viene dalle spinte prodotte dalla società borghese, (Questo tipo di economia era giustificato dai suoi predecessori come Adam
Smith).
Dalla struttura, base di via in ogni società, deriva la sovrastruttura, che comprende modi di pensare, le leggi, il diritto forme politiche, religione,
filosofia e idee giuridiche. Le forze politiche sono l'insieme delle norme e delle procedure con cui la comunità regola la vita in funzione del bene
comune. Della sovrastruttura fanno parte le idee filosofiche, le tendenze artistiche, le idee religiose, la religione, i principi giuridici. A livello
economico ci sono rapporti tra le classi, che sono naturalmente segnati dallo scontro di classi; le classi sociali non solo nel momento della produzione,
ma soprattutto della distribuzione. Ogni classe cerca di ottenere dal lavoro comune e l'affitto più grande del prodotto. La borghesia cerca il modello
parlamentare tuttavia le lezioni avvengono in base al censo quindi nel modello parlamentare esistono solo rappresentanti della borghesia.

CAP BORG-Il capitalismo borghese è un modello economico imposto dalla borghesia dominante alla società, basato sul liberalismo classico di
Adam Smith, ossia un sistema economico basato sulla legge di mercato. In esso fondamentali sono la proprietà privata (principio indiscutibile, un
assoluto), la ricerca del profitto (che passa in primo piano, è anche più importante della sussistenza), il desiderio di arricchimento e la competizione.
A causa di questa competizione e delle differenze sociali tra le classi coinvolte, il modello capitalistico porta alla nascita della lotta di classe. 

F, M, H-la contraddizione capitale lavoratore si esprime nella condizione di alienazione in cui si trova il lavoratore.
Per Hegel l'alienazione è qualcosa di positivo, nel lavoro l'uomo realizza se stesso, si proietta sul mondo e proietta in questo il suo punto creativo, si
realizza.
Per feuerbach l’alienazione è religiosa, dato che l’uomo proietta in Dio il suo bisogno di onnipotenza e onniscienza, che sono qualità che non ha.
L’uomo concepisce dio sulla base ai bisogni.
Per Marx l’alienazione un fatto reale che caratterizza la condizione storica del lavoratore salariato nella società capitalistica. L’uomo è alienato nel
lavoro quando non realizza se stesso, non trova il benessere materiale; l’uomo lavora ma sta male, perchè lavora a qualcosa di estraneo, che non gli
appartiene. Lavora in modo forzato e per il profitto di altri. In questo modo il lavoro diventa forzato e pesante e ci toglie il margine di decisione
autonoma.  E’ alienato rispetto all'essenza dell’uomo, che è libera e creativa. Libertà e creatività sono sostituite dal lavoro forzato. La causa
dell’alienazione è la proprietà privata e l’unico modo per uscirne è quello di cambiare il sistema. 

ALIENATO- L’uomo è alienato nel lavoro quando non realizza se stesso, non trova il benessere materiale.
Il lavoratore per Marx è alienato rispetto al prodotto del suo lavoro, che non gli appartiene. L'operaio lavora senza capire il senso del proprio lavoro.è
alienato anche rispetto alla sua attività, un lavoro forzato, finalizzato unicamente al profitto del capitalista. Questo lavoro forzato trasforma l'uomo in
una bestia da soma. L'uomo inoltre è alienato rispetto al capitalista, con il quale si instaura un rapporto di conflitto; il luogo di lavoro perciò diventa
un luogo ostile.
La causa dell'alienazione è la proprietà privata, la caratteristica intrinseca del capitalismo.la liberazione dell'uomo esige perciò un superamento dalla
proprietà privata con l'instaurazione di una proprietà comunitaria.

CRI. M F-Per Marx la religione è uno dei componenti della sovrastruttura. Marx prende le distanze da Feuerbach, tuttavia gli riconosce anche alcuni
meriti, tra i quali aver rifiutato l'idealismo di Heigl chi ha ridotto l'uomo a manifestazione di un soggetto spirituale infinito e aver affermato la
concretezza e materialità degli esseri umani, rovesciando materialisticamente il rapporto soggetto predicato, concreto astratto. Feuerbach ha però
perso di vista la storicità dell'uomo, l'uomo è più che semplice natura, è società e quindi storia. Secondo Marx non esiste l'uomo in astratto, ma
l'individuo umano che ha reso tale dalla società storica in cui vive. Anche rispetto al fenomeno religioso Feuerbach è contestabile. È vero che l'uomo
concepisce Dio sulla base dei propri bisogni (alienazione religiosa), ma le cause reali di tale dinamica vanno ricercate nella società del proprio tempo
e non nell'uomo inteso come soggetto astratto. La religione è quindi il sospiro della creatura oppressa, il prodotto di un'umanità che cerca nell'aldilà
ciò che è negato in questa vita.se dunque la religione è un sintomo, una malattia, la terapia non è la critica filosofica, ma la trasformazione
rivoluzionaria della società ingiusta. Feuerbach ignorando l'aspetto pratico della natura umana ha cercato la soluzione del problema religioso sul piano
teoretico, trascurando l'aspetto della praxis rivoluzionaria.

CRI. ECO. CLASS- Marx sostiene che l'economia capitalistica sia un sistema disumanizzante: anziché cercare il benessere collettivo produce
disuguaglianze e malessere. Questa affermazione si scontra fortemente con la teoria liberale di Adam Smith, che sosteneva che il capitalismo
borghese rappresentasse il vertice della storia. Per Marx il modello capitalistico è fortemente contraddittorio, la produzione viene effettuata dalla
società, ma la gestione e la distribuzione del profitto è privata. L'imprenditore cerca di accaparrarsi la maggior quantità possibile di profitto. Il
capitalismo inoltre invece di realizzare il benessere dei cittadini produce una disuguaglianza. Il lavoratore è alienato ed è in conflitto con il capitalista.

SFRUTTAMENTO OPERAI- Lo sfruttamento dell’operaio deriva dal fatto che il capitalista dispone dei mezzi di produzione che mancano
all’operaio che non ha scelta ed è costretto perciò a lavorare. 
All'operaio non è riconosciuto il corrispettivo del valore che producono. Il plusvalore viene sequestrato dall'imprenditore, non gli viene corrisposto.
La condizione di sfruttamento degli operai perciò deriva dall'esasperata ricerca del profitto del capitalista e dalla mancata responsabilità sociale di
questo. Il capitalista per produrre commercializzare le merci compra i beni di produzione, fra cui rientra il lavoro dell'operaio. Perciò egli compra
merce umana, la merce più importante perché moltiplica il valore delle altre merci. Il capitalista paga l'operaio con un salario minimo e, tuttavia
l'operaio produce un valore molto maggiore del proprio salario; questo lavoro non pagato diventa il profitto del capitalista.

PROFITTO- Nel sistema pre capitalistico i produttori di merci dopo aver provveduto i propri bisogni essenziali vendevano i propri prodotti per
ricavare denaro con il quale comprare altre merci che non erano in grado di produrre; in questo modo il sistema è in equilibrio e lo scopo di questo
sistema è unicamente la sussistenza.
Il sistema capitalistico prodotto dalla mentalità dell'imprenditore borghese invece a una diversa impostazione.il fattore fondamentale non è più la
merce, ma il denaro, inteso come accumulazione primaria di una ricchezza sovrabbondante rispetto alla necessità della vita. Questa ricchezza deriva
dal prodotto del lavoro di generazioni precedenti. Gli imprenditori capitalisti tuttavia hanno un merito, e si rischiano di esporsi alla perdita di questa
ricchezza dato che le investono in merci per trarne profitto. Lo scopo dei capitalisti perciò non è la sussistenza ma il profitto. Il capitalista per
produrre e commercializzare le merci compra i beni di produzioni fra cui rientra il lavoro dell’operaio. Perciò egli compra merce umana, la merce più
importante perché moltiplica il valore delle altre merci. Il capitalista paga l'operaio con un salario minimo e, tuttavia l'operaio produce un valore
molto maggiore del proprio salario; questo lavoro non pagato diventa il profitto del capitalista. Il plusvalore tuttavia non coincide con il profitto dal
momento in cui da questo bisogna togliere il valore delle materie prime delle merci. Per accrescere il plusvalore l'imprenditore prolungo la giornata
lavorativa e migliora l'efficienza, ovvero affida il lavoro a chi può pagare meno (donne in bambini) e investe soldi nuove tecnologie ( catena di
montaggio).

ESITI CAP.-A causa dell'anarchia della produzione (regime liberale) i capitalisti si gettano alla cieca nei settori dove il profitto è più alto. Marx,
invece, proponeva una progettazione dell'economia che limitasse la libertà dei capitalisti. L'anarchia della produzione, infatti, causa la
sovrapproduzione. L'effetto finale è il crollo della domanda e la disoccupazione, cause che aggravano ulteriormente la crisi.
La meccanizzazione fa sì che il capitale costante aumenti sempre di più rispetto al capitale variabile e si verifica una caduta tendenziale del saggio di
profitto. Marx riprendendo la considerazione di Hegel, dice che esiste una frattura tra società civile e Stato. A differenza di quanto accadeva nella
Polis greca, in cui l'interesse privato e interesse pubblico si sovrapponevano) l'uomo moderno è costretto a vivere due vite: nei panni di borghese,
attento i suoi interessi economici e come cittadino, che si occupa del bene comune. La società civile, perciò, riduce lo Stato a semplice strumento
degli interessi particolari delle classi più forti, è lo strumento politico con cui la borghesia impone alla classe operaia la sua volontà ( il parlamento ad
esempio, che dovrebbe essere voce del popolo, dato che è a suffragio censitario vede una maggioranza nella borghesia) trasformandola in legge. Il
tratto essenziale della società moderna è l'individualismo sancito dai diritti dell'uomo, ovvero la libertà individuale e la proprietà privata. Nella società
capitalistica il singolo viene separato dal tessuto comunitario e perciò ne consegue uno stato con una struttura asociale. Marx per questo motivo
respinge come mistificazioni i principi della civiltà liberale, il principio della rappresentanza e il principio della libertà individuale. Il modello politico
ideale di società per Marx è quello della democrazia sostanziale.

MANIFESTO- Il Manifesto del Partito Comunista, redatto da Marx e Engels, è stato pubblicato nel 1848 in un momento in cui in tutta l’Europa
scoppiarono diverse rivolte, con l'obiettivo di ottenere una costituzione. Il Manifesto è un programma politico destinato alla propaganda, che contiene
la sintesi della filosofia politico-economica marxista. Il testo è stato tradotto in tutte le lingue, perché ha una vocazione internazionalista. Il testo si
articola in tre sezioni. Nella prima parte viene sviluppata l'analisi del ruolo storico della borghesia che ha costruito un mondo a propria immagine,
sviluppando un mercato mondiale e costruendo strutture politiche di dominio. Essa, però, ha indotto la nascita della forza concorrente che determinerà
la sua rovina: il proletariato. Nella seconda parte viene individuata la natura del proletariato comunista, vengono indicati gli obiettivi, la strategia di
lotta ed elenca una serie di misure che saranno introdotte con la rivoluzione comunista. Nella terza parte Marx analizza criticamente, indicando le
ragioni del loro fallimento, i socialisti non scientifici sviluppatisi negli anni precedenti.
INTERNAZIONALISTA Il testo è stato tradotto in tutte le lingue, perché ha una vocazione internazionalista.L’appello di Marx è internazionalista
perché nella seconda parte del Manifesto del Partito Comunista indica gli obiettivi e la strategia del Partito Comunista che persegue gli interessi di
tutto il proletariato, che sono indipendenti dalla nazionalità (internazionalismo comunista). Questo è realizzabile con la formazione di una forte
coscienza di classe del proletariato; all’abolizione della proprietà privata (risposta a diverse contestazioni sollevate dagli avversari politici);
indicazioni di una strategia rivoluzionaria, diversa di paese in paese, con l'obiettivo di dare la vita a un capitalismo di Stato: tassazione fortemente
progressiva, abolizione del diritto di eredità, nazionalizzazione, esproprio della proprietà fondiaria. Perciò dal momento in cui la borghesia ha
conquistato tutto il mondo, la rivoluzione deve essere mondiale (come suggerita da Trotsky).

Socialismo Feudale, reazionario: che crede sia possibile tornare alle forme economiche precapitalistica. forme dell’età feudale con i contadini che
dividevano il raccolto, quindi terre comuni e non corporazioni.
Socialismo Corporativo (Proudhon): cooperative di natura economica (lavoro insieme e divisione del guadagno in base al ruolo) e queste avrebbero
potuto diventare cellule operative autonome dallo Stato. Questo comporta una destrutturazione della gabbia democratica dello Stato. Gruppi
comunitari senza articolazione sociale.
Socialismo paternalistico (Owen Saint Simon): sostiene che gli studi scientifici, la tecnologia e il progresso potranno mettere a disposizione risorse
sufficienti al benessere generale. Marx definisce questi socialisti utopici perché credo che anche la borghesia sarebbe disposta a fare la sua parte,
rinunciando ad una fetta di guadagno.

UTOPIA COMUNISTA-La classe operaia non ha niente da perdere dallo scontro finale. “Proletari di tutto il mondo unitevi”. Secondo Marx
l’affermazione del comunismo dovrà passare per una fase intermedia. Una volta rovesciata l’egemonia con una rivolta violenta, il proletariato
cambierà sistema. Non si tratterà di cambiare chi comanda, ma di cambiare i meccanismi istituzionali di fondo. La dittatura del proletariato è la fase
di passaggio dallo Stato borghese a quello comunista. In questa fase il proletariato instaura una dittatura. La maggioranza degli oppressi che si impone
sulla minoranza degli oppressori. Dura finché non verrà instaurata una società comunista, nella quale ciascuno avrà non in base alle sue capacità, ma
in base ai suoi bisogni. Questo mondo ideale/utopico comunista nasce dalle indicazioni raccolte dai suoi seguaci.

COM.ANA-SOCIAL- il comunismo marxista è un sistema economico E politico, nel quale questi due poteri sono affidati allo Stato, attraverso la
statalizzazione dei beni di produzione, la cancellazione della proprietà privata, la dittatura del proletariato (gruppo di rappresentanti con potere
assoluto). Il comunismo vedeva la dittatura di una maggioranza sulla minoranza, tuttavia questa dittatura non è eterna ma dura fino alla cancellazione
dell'idea della proprietà privata. Questo viene accennato nella critica del programma di Gotha nel 1975.
L'anarchismo è quel movimento che rifiuta l'idea di un'autorità superiore, l'idea dello Stato stesso; concepisce solo la società che si organizza in
diverse cellule economiche politiche: comunità che si organizzano politicamente ed economicamente. Una sorta di spontanea collaborazione tra tante
unità autonomi. Questa forma rifiuta l'istituzione perché ritiene lo Stato una istituzione oppressiva e invadente.
Socialdemocratico: versione moderata, riformatrice del socialismo. E il socialismo che ritiene possibile la realizzazione di una società giusta
attraverso le riforme economiche, attraverso la dialettica democratica parlamentare, il suffragio universale la politica sociale.

Marx perciò condivide la dialettica di Hegel, e può considerarsi espressione della sinistra Hegeliana per tale motivo.
1)La dialettica di Hegel: poiché formata da Tesi, Antitesi e Sintesi mentre per lui è formata da tesi e antitesi poiché esiste solo lo scontro/lotta.
3) Per Hegel lo Stato era la realtà incondizionata da cui dipendeva tutto il resto, soprattutto la famiglia e la società civile che, solo in esso, trovavano
una piena realizzazione (come nella religione tutto dipende da Dio). Per Marx, invece, nella realtà storica la priorità spetta alla SOCIETÀ CIVILE,
non allo Stato
4) La burocrazia: come classe universale
1) Tuttavia da Hegel, Marx, riprende la figura del servo-padrone: Dal continuo scontro ci sarà un vinto e un vincitore, quindi tra chi produce i beni
di sussistenza e chi espropria questi beni facendoli suoi senza produrli. La liberazione avviene attraverso la lotta di classe poiché, nella
concezione Marxista, non esiste una sintesi.

Potrebbero piacerti anche