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I termini destra e sinistra fanno riferimento all’accezione politica che noi da sempre riconosciamo
a queste due espressioni; Dalla parte della destra hegeliana abbiamo gli allievi di Hegel che hanno
conservato il pensiero del maestro( essi sono chiamati “vecchi hegeliani”, non solo perché sono
più conservatori politicamente ma sono più ancorati al pensiero di Hegel)
Mentre nella Sinistra avremo “i giovani hegeliani” che sono invece coloro i quali che pur
mantenendo un’impostazione di pensiero hegeliana, per alcuni aspetti si distaccheranno dal
pensiero originale e proporranno nuove prospettive filosofiche, come ad esempio Feuerbach e
Marx. Mentre dalla parte della destra hegeliana non tratteremo nessun filosofo in particolare
poiché essi non ci hanno dato nessun contributo importante.
Le due tematiche su cui concentrano l’attenzione gli esponenti della sinistra hegeliana e a partire
dalle quali sviluppano la loro contestazione rispetto ad Hegel( è chiaro che non vogliono la
distruzione della filosofia hegeliana ma delle prospettive più ampie) sono:
La società di Feuerbach
Schopenhauer aveva parlato di Pessimismo Sociale( gli uomini stanno insieme per solo bisogno);
Ora la società che auspica Feuerbach, anche grazie alla riscoperta del valore dell’Io, lo stesso che
ha riscoperto se stesso deve scoprire il valore dell’altro. Facciamo attenzione perché arrivati a
questo punto vengono espresse delle tematiche che caratterizzano tutta la filosofia del
Novecento, che tra le relazioni che affronta ci sarà quella dell’Alterità, cioè la relazione tra l’Io e
l’altro.
Feuerbach inizia a portare avanti queste tematiche( L’Io e il Tu); Se noi finalmente stiamo
provando a superare la prepotenza del pensiero( stiamo rintracciando la centralità dell’Io a 360
gradi), l’Io non è solo più pensiero o potenza del pensiero ma l’Io è anche altro; Allora la
relazione fra l’Io e il Tu diventa possibile perché l’Io non è solo ragione, non ha più bisogno di
comprendere l’altro, di fagocitarlo, ma l’Io è anche sofferenza, desiderio, bisogno e allora il Tu lo
vedrò sotto un’altra luce. Per cui Feuerbach crede nella possibilità della solidarietà, della
collaborazione e crede nella filantropia( cioè nella possibilità che gli individui si aiutino) ma
affinchè ciò sia possibile, bisogna inaugurare una nuova dimensione etica( che è non è altro che
una dimensione tra individui che non solo pensano, comprendano o giustificano ma individui che
sentono, che soffrono e che quindi il bisogno dell’altro diventa reciprocità). L’Io e il Tu quindi non
sono mossi dal bisogno, inteso come tentativo di risolvere il Tu nell’Io( quello che ha fatto Hegel)
ma l’Io e il Tu rimangono così se stessi e nessuno ingoia l’altro. La dimensione etica è tale nella
misura in cui l’Io e il Tu si riconoscono come individui a sé e non come parti di un tutto e che per
vivere hanno bisogno di riconoscere uno il valore dell’altro( la collaborazione, la solidarietà passa
attraverso questa consapevolezza).
Differenza Marx-Feuerbach e Critica di Marx: Feuerbach non si occupa di storia ma si occupa di
uomo, etica mentre Marx sarà un attento storico, sociologo, economista. Marx è pur vero che
riconosce a Feuerbach il merito che lui ha parlato dell’uomo in tutti i suoi aspetti ma criticherà a
Feuerbach il fatto che quest’uomo è un uomo senza tempo, cioè è un uomo sganciato dal
contesto storico mentre per Marx è necessario calare gli uomini nella storia per comprenderne le
dinamiche e le necessità intrinseche essi devono rientrare in un contesto sociale, economico,
storico.
Quindi se Dio non ci salva ci dobbiamo dare aiuto, ma siccome l’uomo da solo non c’è la fa, deve
riconoscere all’altro un valore importante quanto il suo, quindi di conseguenza la collaborazione,
la solidarietà sono dei valori importanti( La Rivoluzione di Marx nasce con il motto di unità e di
battaglia contro le ingiustizia sociali). Quindi se non c’è più spazio per Dio, tutto ciò che cerco in
Dio lo devo andare a rintracciare nell’altro mantenendomi in una posizione paritetica
(egualitaria), cioè alla pari e non devo vedere l’altro come uno strumento da cui ricavarne un
qualcosa.
Questa concezione dell’Etica è molto all’avanguardia ed è sicuramente una delle più belle,
perché riscoprire il valore dell’individuo si accompagna con la riscoperta di una parte dell’individuo
e il valore degli altri.
La Religione
Feuerbach inaugura una forma di ateismo, quindi inizierà qui una tradizione che culminerà con
l’ateismo di Nitchshze. Siccome lui vuole convincere gli uomini di quanto Dio rappresenti una
menzogna pericolosa, lui ci fa capire com’è nata l’idea di Dio, cioè com’è che l’uomo a un certo
punto si è trovato di fronte a Dio.
Da dove esce fuori quest’ultimo? Come l’ha inventato Dio?(che caratteristiche ha)
Posto che è un’invenzione dell’uomo, poiché esso esce fuori dalla sofferenza dell’uomo e dal
bisogno di quest’ultimo di poter consolarsi. Siccome l’uomo non ha capito bene se stesso e in
qualche modo è come se avesse dimenticato se stesso e la sua natura( Hegel l’ha un po'
mortificato), esso pensa di non possedere pienamente tutte queste qualità e allora le proietta o
come meglio dire trasferisce questi attributi a un’altra entità che è Dio. Ma questo trasferimento
di questi attributi ad altro e non a me stesso provoca la perdita totale dell’uomo e di
conseguenza una sua alienazione( idea tipicamente hegeliana quando l’idea si alienava nella
natura, rinunciava a se stessa e si materializzava, ma inevitabilmente con il suo materializzarsi
perde se stessa).
Gli attributi di cui parla Feuerbach sono tre: la conoscenza, l’amore e il potere. Questi tre
attributi l’uomo non li riconosce a se stesso, poiché esso li toglie da se stesso e le attribuisce a
un’altra entità che lo fa smarrire interiormente, poiché egli ha dimenticato se stesso e si è
estraniato interamente. Quindi la Religione nasce da una forma d’alienazione
Si può superare l’alienazione di sé? Con l’ateismo, perché a questo punto io riesco a
recuperare me stesso riacquistando quelle qualità che io invece ho riconosciuto a Dio.
Fondamentalmente la Religione è una “forma di coscienza indiretta che l’uomo ha di sé” perché
diventa diretta solo nel momento in cui l’uomo si rende conto che deve uccidere Dio, cioè con
l’ateismo, io riesco a riprendere me stesso. È un processo coscienziale, attraverso la riflessione e
soltanto così io mi disalieno e ritrovo me stesso.
Feuerbach definisce l’Ateismo un “dovere morale”, cioè l’uomo lo deve a se stesso, è un obbligo,
è un comando e lo deve a se stesso. Anche perché se egli non riconosce se stesso non riconosce
neanche l’altro( perché l’uomo si affida a Dio e dimentica la sua dimensione sociale, etica e le sue
sofferenze sono consolate da quest’ultimo). Se io invece riscopro me stesso e annullo Dio, io
riconosco necessariamente anche il valore del Tu.
C’è una posizione esatta? No sono entrambe valide ma inconciliabili tra di loro
Marx inoltre aggiunge che i bisogni sono inesauribili e di fatti tutta la storia è una storia che si
sviluppa attraverso l’evoluzione dei bisogni dell’uomo. Quindi il bisogno è il motore della storia,
dell’evoluzione dell’umanità( bisogni che sono materiali non sono ideali). Marx con questo non
scende al compromesso.
Lo Stato borghese è uno Stato giusto per Marx? No bensì esso è il primo che deve
essere abolito
Com’è nato lo Stato borghese-capitalista? Siccome la classe borghese ad un certo punto ha
rotto le catene e si è armata contro l’aristocrazia superando l’Antiquè regime, diventando
rivoluzionaria, forte, progressiva e siccome i suoi bisogni erano materiali, si sono mossi e hanno
conquistato quello che speravano. Adesso questo è rappresentato dal processo che stanno
vivendo gli operai che per Marx devono ribaltare nuovamente queste gerarchie. Adesso la classe
borghese allo stesso tempo è diventata una classe reazionaria e conservatrice e che ostruisce
ovviamente questo processo che sperano invece gli operai, come nel passato l’aristocrazia aveva
tentato con la classe borghese.
Secondo Marx le leggi che regolano l’economia di ogni società, che è caratterizzata da particolari
sistemi di produzione e da relazioni produttive economiche, partorisce le sue stessi leggi
economiche. Quindi le leggi del sistema borghese non possono valere in un altro momento
storico, in un’altra organizzazione sociale e in un altro sistema economico. Quindi non sono
perfette questi leggi, tante che prendere il sistema capitalistico e considerarlo il sistema perfetto
dell’economa è un altro errore; Quindi il sistema borghese ha segnato l’affermazione della classe
borghese al potere ma adesso si deve voltare pagina, cioè è arrivata l’epoca della svolta e il
punto di rottura deve avvenire in quel momento.
Come abbiamo detto Marx è un materialista storico, cioè significa che per lui a muovere la storia
sono sempre i bisogni materiali mentre Hegel che è un idealista storico a muovere i fatti sono le
idee( al contrario di Marx)
Marx apparteneva a una famiglia borghese-capitalista ebraica e quindi lui rappresenta un
borghese che ha capito che erano arrivati i tempi per la morte della borghesia stessa e da lì prese
atto della condizione dei lavoratori tante che da lì studiò il sistema capitalistico. Un concetto
centrale nel sistema Marxista è il concetto di Alienazione che è un concetto hegeliano.
L’alienazione per Hegel era ideale, coscienziale, religiosa( e si sviluppava sempre su un piano
mentale anche nello stesso Feuerbach) mentre per Marx la natura dell’alienazione è materiale,
concreta e scaturisce da una forma di estraniazione che è sociale ed economica. Quindi la natura
dell’alienazione in Marx non è coscienziale, né ideale, né religiosa ma è economica.
Colui che è alienato è l’operaio mentre il luogo dell’alienazione è la fabbrica( il sistema di
fabbrica)
Come ci disalieniamo?
Secondo Marx dobbiamo fare la rivoluzione con le armi perché essa si fa con i fatti concreti e
sarebbe la realizzazione della società comunista; Quindi se con la dis-alienazione in Hegel
rimaniamo ancora su un piano puramente coscienziale e lo stesso avviene con Feuerbach
( l’ateismo), in Marx non possiamo rimanere solo su un piano di coscienza di classe perché
altrimenti rimaniamo solamente su un piano coscienziale ma dobbiamo mettere in atto la
coscienza di classe e dobbiamo fare diventare le idee “prassi”, rivoluzione, cioè effettive.
L’Interpretazione della Religione: Nasce sempre da un bisogno consolatorio per Marx, che
lui chiama “narcotico od oppio” ed essa non fa bene all’uomo perchè tende a farlo essere passivo
e di conseguenza essa in quanto narcotico diventa anche pericolosa perché distoglie l’attenzione
da quella che deve essere la priorità per gli uomini( ovvero Emanciparsi da un punto di vista
sociale )
È chiaro che se noi rimaniamo incastrati alla concezione hegeliana noi rimaniamo ingabbiati
dentro ad un’ideologia( ovvero legati al pensiero che la storia, la vita, tutto si muove a partire e a
finire nelle idee partoriamo una prospettiva ideologica secondo cui le idee rappresentano le forze
motrici di tutto). Per lui solo i rapporti materiali ed economici sono la chiave di lettura del mondo
Struttura e sovrastruttura
L’economia che rappresenta lo scheletro della società; Essa si fonda sul rapporto che non è
sempre un rapporto equilibrato, armonico, ( proprio nel momento in cui questo rapporto è
squilibrato scatta la Rivoluzione). Questi due elementi che fanno fatica a stare in equilibrio fra di
loro rappresentano il carattere di un sistema economico:
Forze produttive, cioè tutto ciò che serve per produrre, ovvero letteralmente tutti gli
elementi necessari al processo di produzione( gli operai, le fabbriche, le macchine, le
conoscenze scientifiche e tecnologiche, i finanziamenti )
Rapporti di produzione che sono i rapporti che si sviluppano all’interno di un sistema
produttivo, che è il sistema della fabbrica, tra operai e capitalisti
In una prima parte Marx analizza il ruolo storico e rivoluzionario della borghesia, di cui
noi già abbiamo abbondantemente parlato
Durante la seconda parte Marx analizza il concetto di storia( dove vediamo il
Materialismo Storico-Dialettico) e l’idea che la storia non sia che il susseguirsi di lotta tra
classi e proprio la lotta ha segnato il passaggio da un’epoca all’altra
La terza parte contiene la Critica ai “Falsi Socialismi” che lui considera pseudo-scientifici, e
ancora non-scientifici( per questo sono chiamati “Falsi Socialismi”)
I primi due temi li abbiamo ampiamenti trattati( il Rolo della Borghesia e il Materialismo Storico,
dove abbiamo visto la sovrastruttura e la struttura, abbiamo detto che cos’è la Lotta tra classi e
quando avviene quest’ultima, cioè quando si creano degli squilibri tra forze produttive e rapporti
di produzione, e nel sistema capitalistico questo squilibrio è evidentissimo.
Quali sono questi “Falsi Socialismi” e perché lui considera “scientifico” il suo e chiama
“Non Scientifici e Falsi” gli altri Socialismi ?
Quando è nato il socialismo, quest’ultimo è nato con una volontà precisa, cioè affrontare e
risolvere la questione sociale dei lavoratori, e da lì infatti il termine “Socialismo”; Quindi
l’attenzione del Socialismo era posta sulla condizione dei lavoratori( si parlava di salari, ore di
lavoro, di una possibile legislazione sul lavoro delle donne e dei minori, legge sugli infortuni) che
riguardavano un piano di riforme ma non si parlava di Rivoluzione( solo Marx l’ha fatto).
Perché il suo è Scientifico?
Mentre gli altri Socialismi hanno sviluppato un sistema d’idee, sempre in astratto, perché di
fatto non hanno studiato scientificamente il sistema capitalista( le dinamiche, i caratteri) che
invece lui fa nel “Capitale”, che è un trattato di economia; Quindi dato che essi non hanno studiato
la genesi, la struttura, i caratteri, i punti di forza, i punti di debolezza del Sistema Capitalistico
hanno pensato di correggerlo con una serie di riforme che invece secondo Marx non è possibile
fare questo ma bisogna che esso vada abbattuto perché non si possono fare riforme e non si può
“aggiustare” il sistema capitalistico perché esso si fonda su principi che sono alla base della Logica
dello Sfruttamento di un’altra classe, quindi l’unico modo è eliminarlo e l’unico modo per farlo non
può essere il dialogo pacifico fra le parti ma c’è bisogno della Rivoluzione, oppure secondo Marx ci
sarà sempre.
I “Falsi Socialismi”
Quindi i primi “Socialismi” siccome non hanno veramente compreso questo sistema che
opprimeva la classe dei lavoratori, hanno pensato a delle soluzioni astratte:
Marx raggruppa e divide la letteratura socialista e comunista in tre tendenze di fondo:
Socialismo Reazionario
Socialismo Conservatore, o “Borghese”
Socialismo e Comunismo Critico-Utopistici
Il “Socialismo Conservatore”
La maggior parte dei Socialismi Francesi, sono denominati “Socialismi Conservatori” e
l’esponente principale è Proudhon che diceva che “la proprietà è un furto” e il Socialismo come lo
concepisce lui si propone di socializzare e nazionalizzare la proprietà privata ( quello che ha fatto
Stalin per intenderci). L’errore sta che io la levo a pochi e la do ai lavoratori ma il problema è che
la proprietà privata, anche se l’ho socializzata, continua ad esistere e ha solamente cambiato
proprietario ma c’è sempre; E se c’è sempre abbiamo soltanto spostato il problema perché prima
o poi succederà che gli stessi operai si faranno guerra fra di loro, poichè l’essere umano per natura
è portato a pensare per sé. Quindi questo movimento, incarnato da economisti filantropi,
ritengono possibile rimediare agli “inconvenienti” sociali del capitalismo senza distruggere il
capitalismo stesso.
Il Capitale
Lui appunto deve riconoscere che il concetto di economia classica va superata perchè dobbiamo
riconoscere ad essa, che rappresenta il fondamento della storia e della società, un carattere
dialettico e lo stesso vale per il sistema capitalistico che non è un sistema economico eterno
poiché le leggi e le ragioni che regolano il sistema capitalistico non sono giuste.
Lui studia scientificamente il sistema economico-capitalista, infatti il suo è un “Socialismo
Scientifico” e lo studia a partire da quello che rappresenta l’elemento fondamentale e
ineliminabile del capitalismo che è la merce.
La merce
Quindi se la merce rappresenta l’anello iniziale di questo sistema, Marx la studia e gli conferisce
delle caratteristiche
Una merce per essere tale deve avere due valori:
La formula vincente del sistema capitalistica secondo Marx è questa: D.M.D1( il risultato è un
ampliamento del denaro iniziale, ovvero denaro-merce-più denaro), ovvero generare un capitale
maggiore a quello investito.
DM= D sarebbe il Denaro iniziale impiegato dall’imprenditore per far si che l’azienda vada avanti
come qualunque sistema produttivo( macchine, salari, operai, la fabbrica stessa e la sua
manutenzione, le materie prime) affinchè questo abbia la capacità di produrre una quantità
enorme di merce, ovvero M, che vengono immesse sul mercato e la cui vendita procura
all’imprenditore un profitto, un guadagno, che si chiama D1.
D1= è un capitale ingente che può trarre l’imprenditore dalla vendita delle merci, che poi può
essere naturalmente reinvestito.
L’imprenditore naturalmente ha tante spese che Marx chiama Spese Costanti, oltre alle materie
prime, i macchinari, i salari, poiché lui ha l’obbiettivo di mettere merce di una discreta qualità ad
un prezzo concorrenziale rispetto ad altri. Egli può risparmiare sulle materie prime però non
sarebbe una grande idea e allora l’imprenditore in modo molto furbo può decidere di risparmiare
sui salari degli operai.
Da dove posso risparmiare per trarre profitto, cioè quel margine( che Marx chiama
plus-valore) dove lo vado a prendere?
Il plus-valore contribuisce a D1 ma non coincide solo con quello perché io devo considerare
anche le spese che ho investito e che ho inevitabilmente speso. Ovviamente parliamo di ingenti
somme di denaro, perché una parte gli deve restare all’imprenditore
Io posso andare a risparmiare sulla forza-lavoro, poiché gli operai sono costretti a lavorare dato
che altrimenti muoiono di fame senza un salario.
Di fatti l’imprenditore fa lavorare per più tempo possibile l’operaio e un tot di ore di lavoro che
lui mi eroga non glielo pago, e questo tot di ore di lavoro che l’operaio svolge e che non viene
ricompensato produce il plus-valore( cioè è un plus-lavoro, una sorta di lavoro in più che si
traduce in plus-valore, perché io ricevo merci finite e lavorate a costo zero, che poi io vado a
vendere e da cui ricevo un profitto netto). Quindi io posso andare a risparmiare in quello che lui
chiama il Capitale Variabile, che sono i salari( ovviamente non può essere un risparmio totale
perché un minimo di denaro lo devo andare)
Dato che il sistema capitalistico diventa man a mano più aggressivo, si devono trovare altre
strategie, e ad esempio oggi dato che gli operai hanno ricevuto i loro diritti e il loro salario minimo,
io non li posso andare a sfruttare più e siccome il Capitalismo si accompagna al Colonialismo,
vado a sfruttare manodopera, risorse e oggi molti industriali vanno a produrre le loro merci nei
Paesi sottosviluppati di oggi, quindi l’essere umano ha trovato nel tempo altre forme di
sfruttamento ai danni di altri popoli che diventeranno i nuovi popoli oppressi( I paesi sotto-
sviluppati di oggi). Di fatti una conseguenza della Rivoluzione industriale è la divisione tra popoli,
tra Stati Capitalisti, sviluppati e i Paesi sfruttati e sotto-sviluppati. Quindi dato che l’operaio
prima o poi si stuferà si troveranno altre strategie, man mano sempre più grandi-
Quindi il sistema capitalistico è caratterizzato dalla “Caduta Tendenziale del Saggio di Profitto”,
cioè i profitti dei capitalisti non sono cosi stabili come sembra perché è un sistema auto-
divorante cioè è un sistema che si divora da solo perché io pur di non farmi superare farei
qualsiasi cosa, o produco continuamente o investo continuamente, infatti poi molte aziende
dichiarano banca rotta perché fanno il passo più lungo della gamba infatti poi la
sovrapproduzione sarà un’altra falla del sistema capitalistico perché si perde di vista il rapporto
domanda-offerta. Poi il capitalismo fondamentalmente è ottimista perché pensa di essere
onnisciente ma invece non lo è. Un altro tallone d’Achille oltre la crisi della sovrapproduzione, la
caduta tendenziale del saggio di profitto.
Io per vincere la concorrenza degli altri imprenditori, io devo cercare di comprare delle macchine
ancora più efficienti affinchè producano sempre di più, e lì la
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Il saggio del plusvalore è quella parte di guadagno che
Capitale variabile: è quella parte del capitale dove io posso andare a risparmiare, per esempio sui
salari e sulla qualità delle merci
Capitale costante: le spese per mandare avanti l’azienda( macchine, materie prime, manutenzione
delle macchine,
l’operaio è abbindolato dal lavoro in fabbrica, che è più sicuro di quello delle campagne. Poco
dopo però si rendono conto che il sistema di fabbrica è un sistema rovinosissimo e il vero tallone
d’Achille del capitalismo è che questo sta allevando i suoi più gradi nemici.
Nella società comunista non ci deve essere la proprietà privata e
La società comunista è una società a cui corrisponde a tutti lo stesso in base ai meriti e ai bisogni
A produrre la ricchezza della società capitalistica sono tanti ma a godere di questa ricchezza sono
pochi e alla lunga questo significa andare a scaturire in quelle famose contraddizioni.