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La Sinistra e la Destra Hegeliana e l’introduzione a Feuerbach

I termini destra e sinistra fanno riferimento all’accezione politica che noi da sempre riconosciamo
a queste due espressioni; Dalla parte della destra hegeliana abbiamo gli allievi di Hegel che hanno
conservato il pensiero del maestro( essi sono chiamati “vecchi hegeliani”, non solo perché sono
più conservatori politicamente ma sono più ancorati al pensiero di Hegel)
Mentre nella Sinistra avremo “i giovani hegeliani” che sono invece coloro i quali che pur
mantenendo un’impostazione di pensiero hegeliana, per alcuni aspetti si distaccheranno dal
pensiero originale e proporranno nuove prospettive filosofiche, come ad esempio Feuerbach e
Marx. Mentre dalla parte della destra hegeliana non tratteremo nessun filosofo in particolare
poiché essi non ci hanno dato nessun contributo importante.
Le due tematiche su cui concentrano l’attenzione gli esponenti della sinistra hegeliana e a partire
dalle quali sviluppano la loro contestazione rispetto ad Hegel( è chiaro che non vogliono la
distruzione della filosofia hegeliana ma delle prospettive più ampie) sono:

 La tematica della religione


 La tematica della legittimazione dell’esistente, che è tipica di Hegel, poiché quest’ultimo
aveva giustificato la realtà, l’esistente( IL Giustificazionismo Storico, Sociale)

Cosa aveva detto Hegel a proposito della Legittimazione dell’esistente?


Hegel aveva detto che tutto ciò che è reale è razionale.
A riflettere su questa questione sarà soprattutto Marx, che afferma che la storia, la realtà, la
politica non vanno sempre giustificate e che spesso nelle strutture sociali e storiche ci sono delle
contraddizioni( questo Hegel l’aveva riconosciuto mediante il concetto di dialettica ma Hegel che
era un ottimista aveva aggiunto che queste contraddizioni si superano), di cui bisogna prendere
atto e fare in modo che l’intelligenza umana( la filosofia) sia utilizzata per trasformare la società, la
storia, cioè per cambiarla.

La filosofia che compito aveva per Hegel?


La filosofia di Hegel non poteva cambiare le cose( perché la realtà è razionale) ma bensì prendeva
atto, comprendeva quest’ultima; Mentre Marx non riconosce alla filosofia solamente un
carattere teoretico, cioè essa non serve solo a comprendere ma la filosofia è “prassi” dice Marx,
cioè deve essere uno strumento di cambiamento delle cose, ovvero essa serve solo a
contemplare, osservare e comprendere ma là dove ci sia la necessità deve cambiare le cose.
Quindi qui ci stiamo distaccando da Hegel perché non stiamo legittimando l’esistente, la realtà,
la storia( poiché esse non devono essere per forza giustificate) ma anzi là dove l’uomo comprende
una contraddittorietà dei sistemi sociali, morali e politici l’uomo deve intervenire( la sostanza del
Comunismo è questo, la lotta, la Rivoluzione, il cambiamento).

La Religione; Dove l’aveva collocata Hegel?


La religione era un momento, una tappa attraverso cui l’intelligenza umana cercava di
rappresentarsi l’Assoluto, non riuscendoci pienamente; Se ci pensiamo però Hegel allo stesso
tempo aveva conservato alla religione un posto di valore, tante che l’aveva messa come il secondo
momento dello Spirito Assoluto, quindi gli riconosceva un valore, sebbene poi veniva risolta solo
all’interno della filosofia, che rappresentava la sintesi( quindi l’Assoluto contemplato attraverso
l’arte, rappresentato attraverso la Religione, diventava compreso o concetto solo grazie al Logos) .
Invece con Feuerbach, con Marx, ma già lo stesso Schopenhauer ha inaugurato questa stagione di
ateismo, la religione non ha più nessun valore, ma essa è illusione, tante che essa diventa
un’invenzione dell’uomo. L’uomo si inventa di Dio poiché ha bisogno di consolarsi e di trovare
una certezza, che nell’irrazionalità del mondo non è possibile,( non è vero infatti che tutto il
mondo è razionale ma Marx dirà che il mondo è complicato facendo riferimento alle ingiustizie
sociali).
Queste sono le due tematiche su cui la sinistra hegeliana prende posizione, in maniera
definitiva, rispetto ad Hegel.

Umanismo Materialistico e Naturalistico


La filosofia di Feuerbach è stata definita in questo modo; Perché?
Con il termine Umanismo, si vuole indicare che con Feuerbach l’uomo riacquista la sua centralità.
Ma perché l’aveva perso con Hegel l’uomo il suo valore? Con Hegel era stata screditata
l’individualità, infatti l’uomo aveva perso il suo valore come singolo, come individuo, ovvero come
eccezionalità irripetibile, cioè la sua specificità di fronte al tutto, di cui era solo una piccolissima
parte. Quindi per Hegel che cosa contava di più: la ragione o l’uomo, il pensiero o
l’individuo? Inevitabilmente la ragione umana, intesa come tutto; Quindi con Hegel non c’era
stato spazio per l’uomo e le sue debolezze, le sue fragilità, le sue paure e i suoi bisogni ma è
fagocitato all’interno di un principio superiore.
Così Feuerbach prende le distanze in questo punto da Hegel e afferma che egli vuole recuperare
il valore dell’individuo. Che significato hanno gli aggettivi Materialistico e Naturalistico
insieme ad Umanismo?
Quest’uomo è quindi materia e natura, rispetto a quello che pensava Hegel per cui l’uomo era solo
ragione( infatti l’uomo aveva il compito di umanizzare il mondo, di lasciare traccia di sé) e non
c’era spazio in Hegel per le paure, emozioni, i dolori, le sofferenze, le angoscie e infine le
accidentalità poiché quest’ultime la ragione deve superarle ; Già con Schopenhauer, con
l’Irrazionalismo, si era distaccato da questa posizione e allo stesso tempo Feuerbach vuole
restituire importanza e dignità ad un aspetto che fa parte dell’essenza dell’uomo, della sua natura
al pari livello della ragione( ovvero la sua dimensione materiale). La natura dell’uomo oltre ad
essere pensiero è quello di essere istinto, impulso, desiderio, paura; Quindi l’Umanismo
Materialistico-Naturalistico è proprio la posizione di Feuerbach, che vuole recuperare proprio la
centralità dell’uomo in tutti gli aspetti( non solo quella razionale ma anche materiale e
impulsiva, cioè la sfera corporea) . Il termine Naturalistico sta a significare che bisogna
riscopirire, restituire valor e dignità anche a questa dimensione naturale dell’uomo( Feuerbach
dice ironicamente che l’uomo è ciò che mangia, cioè non è solo ide3 o pensiero ma ha un bisogno,
è materia)
Quindi si vuole ridare importanza a questa sfera istintiva e pulsionale che riguarda l’aspetto
umano.

La società di Feuerbach
Schopenhauer aveva parlato di Pessimismo Sociale( gli uomini stanno insieme per solo bisogno);
Ora la società che auspica Feuerbach, anche grazie alla riscoperta del valore dell’Io, lo stesso che
ha riscoperto se stesso deve scoprire il valore dell’altro. Facciamo attenzione perché arrivati a
questo punto vengono espresse delle tematiche che caratterizzano tutta la filosofia del
Novecento, che tra le relazioni che affronta ci sarà quella dell’Alterità, cioè la relazione tra l’Io e
l’altro.
Feuerbach inizia a portare avanti queste tematiche( L’Io e il Tu); Se noi finalmente stiamo
provando a superare la prepotenza del pensiero( stiamo rintracciando la centralità dell’Io a 360
gradi), l’Io non è solo più pensiero o potenza del pensiero ma l’Io è anche altro; Allora la
relazione fra l’Io e il Tu diventa possibile perché l’Io non è solo ragione, non ha più bisogno di
comprendere l’altro, di fagocitarlo, ma l’Io è anche sofferenza, desiderio, bisogno e allora il Tu lo
vedrò sotto un’altra luce. Per cui Feuerbach crede nella possibilità della solidarietà, della
collaborazione e crede nella filantropia( cioè nella possibilità che gli individui si aiutino) ma
affinchè ciò sia possibile, bisogna inaugurare una nuova dimensione etica( che è non è altro che
una dimensione tra individui che non solo pensano, comprendano o giustificano ma individui che
sentono, che soffrono e che quindi il bisogno dell’altro diventa reciprocità). L’Io e il Tu quindi non
sono mossi dal bisogno, inteso come tentativo di risolvere il Tu nell’Io( quello che ha fatto Hegel)
ma l’Io e il Tu rimangono così se stessi e nessuno ingoia l’altro. La dimensione etica è tale nella
misura in cui l’Io e il Tu si riconoscono come individui a sé e non come parti di un tutto e che per
vivere hanno bisogno di riconoscere uno il valore dell’altro( la collaborazione, la solidarietà passa
attraverso questa consapevolezza).
Differenza Marx-Feuerbach e Critica di Marx: Feuerbach non si occupa di storia ma si occupa di
uomo, etica mentre Marx sarà un attento storico, sociologo, economista. Marx è pur vero che
riconosce a Feuerbach il merito che lui ha parlato dell’uomo in tutti i suoi aspetti ma criticherà a
Feuerbach il fatto che quest’uomo è un uomo senza tempo, cioè è un uomo sganciato dal
contesto storico mentre per Marx è necessario calare gli uomini nella storia per comprenderne le
dinamiche e le necessità intrinseche essi devono rientrare in un contesto sociale, economico,
storico.
Quindi se Dio non ci salva ci dobbiamo dare aiuto, ma siccome l’uomo da solo non c’è la fa, deve
riconoscere all’altro un valore importante quanto il suo, quindi di conseguenza la collaborazione,
la solidarietà sono dei valori importanti( La Rivoluzione di Marx nasce con il motto di unità e di
battaglia contro le ingiustizia sociali). Quindi se non c’è più spazio per Dio, tutto ciò che cerco in
Dio lo devo andare a rintracciare nell’altro mantenendomi in una posizione paritetica
(egualitaria), cioè alla pari e non devo vedere l’altro come uno strumento da cui ricavarne un
qualcosa.
Questa concezione dell’Etica è molto all’avanguardia ed è sicuramente una delle più belle,
perché riscoprire il valore dell’individuo si accompagna con la riscoperta di una parte dell’individuo
e il valore degli altri.

Teologia Mascherata e Misticismo Logico


Feuerbach critica la filosofia di Hegel e la definisce una forma di “Teologia Mascherata”, perché
dietro la ragione si nasconde Dio(Dio si è mascherato di ragione), tante che ha riconosciuto ad essa
gli stessi caratteri di assolutezza che si riconoscono da sempre a Dio e credere in essa ci porta ad
essere ottimisti così come credere in Dio( la fede ti fa credere che tutto si risolverà e che tutto
andrà per il meglio).
“Misticismo Logico”: Significa che qualcosa ci è stato mistificato da parte di Hegel attraverso la
ragione( logico), cioè anche questa è una forma di mascheramento o d’imbroglio della realtà
empirica; Ricordiamoci tutte le istituzioni sociali, politiche( della realtà), lo stesso Stato erano
considerate manifestazione( “allegorie”) della ragione; Quindi Hegel è come se ci avesse
mistificato e imbrogliato la realtà e ha portato avanti una sorta d’inganno poiché tutto l’ha fatto
diventare sinonimo di ragione e di perfezione, poichè con questo atto è come se la realtà avesse
un corso razionale e perfetto.

La Religione
Feuerbach inaugura una forma di ateismo, quindi inizierà qui una tradizione che culminerà con
l’ateismo di Nitchshze. Siccome lui vuole convincere gli uomini di quanto Dio rappresenti una
menzogna pericolosa, lui ci fa capire com’è nata l’idea di Dio, cioè com’è che l’uomo a un certo
punto si è trovato di fronte a Dio.

Da dove esce fuori quest’ultimo? Come l’ha inventato Dio?(che caratteristiche ha)
Posto che è un’invenzione dell’uomo, poiché esso esce fuori dalla sofferenza dell’uomo e dal
bisogno di quest’ultimo di poter consolarsi. Siccome l’uomo non ha capito bene se stesso e in
qualche modo è come se avesse dimenticato se stesso e la sua natura( Hegel l’ha un po'
mortificato), esso pensa di non possedere pienamente tutte queste qualità e allora le proietta o
come meglio dire trasferisce questi attributi a un’altra entità che è Dio. Ma questo trasferimento
di questi attributi ad altro e non a me stesso provoca la perdita totale dell’uomo e di
conseguenza una sua alienazione( idea tipicamente hegeliana quando l’idea si alienava nella
natura, rinunciava a se stessa e si materializzava, ma inevitabilmente con il suo materializzarsi
perde se stessa).
Gli attributi di cui parla Feuerbach sono tre: la conoscenza, l’amore e il potere. Questi tre
attributi l’uomo non li riconosce a se stesso, poiché esso li toglie da se stesso e le attribuisce a
un’altra entità che lo fa smarrire interiormente, poiché egli ha dimenticato se stesso e si è
estraniato interamente. Quindi la Religione nasce da una forma d’alienazione

Si può superare l’alienazione di sé? Con l’ateismo, perché a questo punto io riesco a
recuperare me stesso riacquistando quelle qualità che io invece ho riconosciuto a Dio.
Fondamentalmente la Religione è una “forma di coscienza indiretta che l’uomo ha di sé” perché
diventa diretta solo nel momento in cui l’uomo si rende conto che deve uccidere Dio, cioè con
l’ateismo, io riesco a riprendere me stesso. È un processo coscienziale, attraverso la riflessione e
soltanto così io mi disalieno e ritrovo me stesso.
Feuerbach definisce l’Ateismo un “dovere morale”, cioè l’uomo lo deve a se stesso, è un obbligo,
è un comando e lo deve a se stesso. Anche perché se egli non riconosce se stesso non riconosce
neanche l’altro( perché l’uomo si affida a Dio e dimentica la sua dimensione sociale, etica e le sue
sofferenze sono consolate da quest’ultimo). Se io invece riscopro me stesso e annullo Dio, io
riconosco necessariamente anche il valore del Tu.

Perché l’uomo cerca continuamento Dio?


Perché l’uomo è una creatura problematica ed è una creatura che è sempre in conflitto tra ciò che
vuole e ciò che può avere; Questa conflittualità che spesso non si risolve ci porta a dire che spesso
noi non siamo abbastanza e allora si cerca una consolazione in Dio.
Nitchtze riprendendo l’ateismo di Feuerbach, dirà che non è un dovere morale uccidere Dio ma è
“un istinto filosofico” solo per le menti intelligenti( è una forma più radicale, cioè l’uomo non può
fare a meno che uccidere Dio), perché l’intelligenza ci porta ad avere coraggio e il coraggio ci porta
ad uccidere Dio. Se noi siamo poco intelligenti, siamo codardi e quindi Dio c’è lo teniamo perché ci
serve. Uccidere Dio implica un atto di coraggio importante che non è da tutti perché significa
fare affidamento solo su stessi.

Il rovesciamento dei rapporti di Predicazione per Feuerbach


Feuerbach che restituisce all’individuo la sua centralità, il suo valore, il suo significato e la sua
importanza rovescia i rapporti di predicazione hegeliani; Quindi il soggetto è l’uomo, il predicato è
il pensiero, che è un attributo, un carattere dell’uomo.
Marx; Che cosa ci aspettiamo da lui?
Marx è come se correggesse Hegel attraverso Feuerbach, infatti quest’ultimo possiamo dire che è
il ponte tra Hegel e Marx; Ciò significa che Marx ribadisce ancor di più dei concetti che evidenziano
un distacco incisivo da Hegel, rispetto a quello che aveva mostrato Feuerbach
Noi lo consociamo dal punto di vista storico, ovvero quello che è riuscito a darci da un punto di
vista prevalentemente politico e storico. Lui è stato in primis un filosofo, un attento e scientifico
economista e poi è stato un sociologo, perché ha studiato “scientificamente” la società borghese;
è stato una mente eclettica, versatile Marx e per questo dava fastidio ai tedeschi, tante che lo
abbiamo come l’esponente della Frattura Epistemologica perché dopo di lui il modo di pensare la
storia, la filosofia, la società sono cambiati.

Critica a Feuerbach e il distacco da quest’ultimo : La prima critica che fa Marx a Feuerbach


è che l’uomo di Feuerbach è un uomo a-temporale, a-storico( senza storia), collocato in una
dimensione “astratta”, mentre l’uomo di Marx è un uomo storicamente collocato in un contesto
sociale, economico preciso, che è il contesto borghese, capitalistico. Chiaro è che l’uomo di Hegel
è un uomo ragione e solo testa mentre Feuerbach gli conferisce anche una sfera materiale e ha
riscoperto la dimensione sociale, come dimensione tra individui che sono materiali, corpi e che
hanno bisogno l’uno dell’altro. Questo è un merito che Feuerbach ha per Marx però questi
uomini che si relazionano tra di loro fanno parte di una dimensione astratta, non sono dentro la
storia, mentre Marx li contestualizza in una precisa società( quella capitalista) e così essi diventano
operai e capitalisti e la relazione è quella di conflitto tra l’operaio e il capitalista e Marx studia
questa relazione di conflitto e ne comprende le dinamiche, poiché Marx ha una visione
materialista, ma anche Feuerbach è allo stesso tempo un materialista dal punto di vista perlopiù
umanitario, tante che aveva più una visione materialistica-umanistica, mentre quello di Marx è un
materialismo storico-sociale. Quindi mentre il Materialismo di Feuerbach è di tipo umanistico,
quello di Marx è un Materialismo storico, sociale.
La principale rivoluzione teoretica di Feuerbach consiste, agli occhi di Marx, nella rivendicazione
della naturalità e della concretezza degli “individui umani viventi” e nel rifiuto dell’idealismo
teologizzante di Hegel, che aveva ridotto l‘uomo ad autocoscienza e a manifestazione di un
soggetto spirituale infinito. Questa ragione che Hegel ha reso fondamento della realtà,
mascherando la realtà stessa, fondamentalmente per Hegel ha i caratteri di assolutezza che
l’uomo di solito riconosce a un Dio( quindi diventa una “Teologia Mascherata”). Quindi la filosofia
non deve essere solo uno strumento di contemplazione ma deve cambiare la realtà
Esempio con la storia: Se noi fossimo rimasti alla maturazione della coscienza di classe(poiché
secondo Marx grazie a questa si può cambiare la società), che Marx ci ha detto che è sempre
condizionata da bisogni materiali, rimaniamo in una prospettiva hegeliana( Hegel ci ha detto che la
maturazione della consapevolezza risolveva la contraddizione, è già progresso, perché è
un’idealista) mentre per Marx passiamo in un piano concreto, reale poiché secondo lui si deve
attuare la Rivoluzione. Ricordiamoci che per Marx tutto ciò che è reale non è detto che sia
razionale( lo dimostra la società capitalista che va superata), quindi la coscienza di classe deve
diventare strumento d’intervento della società per cambiarla( Materialismo Storico).
Sicuramente ci aspetteremo delle riflessioni filosofiche importanti, delle riflessioni di carattere
economico, sociale, storico ;Quindi le caratteristiche del pensiero marxista sono queste e sono
legate a un punto di vista materiale-.

 1^ Punto di rottura da Hegel: La concezione della Filosofia


Per Hegel la filosofia aveva una funzione giustificatrice e aveva il compito di spiegare agli uomini
il processo e la sua funzione nella storia, tante che possedeva un valore esclusivamente teoretico,
gnoseologico:
Mentre per Marx la filosofia è prassi ed è uno strumento di cambiamento, di trasformazione
della realtà, in cui la filosofia acquista quella finalità politica che se ci ricordiamo nell’antica Grecia
era stato Platone a conferirle( la filosofia al servizio della società).
Quindi secondo Marx la filosofia doveva essere al servizio della società. Ma se egli ha questa
concezione della filosofi , significa che cambia anche la concezione della realtà e non può valere
per lui il celebre aforisma hegeliano “Tutto ciò che è reale è razionale”, perché se valesse questo
assunto la filosofia non potrebbe cambiare la realtà dato che già essa è razionale. Infatti secondo
Marx non possiamo pensare che la realtà sia pur sempre e comunque razionale, tante che Marx
dice: “la dove la realtà, la società, la storia, i rapporti tra gli uomini, mostrano irrazionalità,
contraddittorietà non dobbiamo aspettare come diceva Hegel che con il tempo si risolve tutto ma
al contrario l’uomo è chiamato responsabilmente ad usare la sua intelligenza per cambiare le
sorti della società. Tante che lui è un rivoluzionario e il suo pensiero ha la finalità di abbattere lo
stato borghese, ingiusto, e di introdurre un modello di società che è quella comunista in antitesi a
quella borghese-capitalista che è ingiusta. Quindi analizzando la società borghese Marx si rende
conto che non è una società razionale ed equa ma si basa sulla differenze, sulle ingiustizie sociali
e siccome Marx non ci crede che con il tempo si sistemano le cose come credeva Hegel, gli uomini,
ovvero gli operai, devono intervenire attraverso la loro intelligenza( la filosofia e il logos) e
cambiare il modello di società. Per quanto riguarda la dialettica servo-padrone lui crede
nell’inversione dei ruoli ma è un inversione che deve avvenire pragmaticamente, ovvero nel
mondo pratico. Il servo hegeliano sviluppa un processo di cambiamento che è sempre ideale, che
Marx condivide( la coscienza di classe) ma secondo quest’ultimo noi non ci possiamo fermare lì,
ma bensì quello che ho pensato lo devo attuare( anche con la forza).
Feuerbach già aveva detto che la filosofia di Hegel era una forma di misticismo logico e di
“teologia-mascherata”, cioè che mascherava la realtà( tutto era manifestazione dello spirito),
quindi è come se dietro la ragione si nascondevano tutti gli aspetti della realtà; Marx riprende
questi principi già sviluppati da Feuerbach e va avanti su questa linea, tante che Marx dice che
dobbiamo superare l’hegelismo perché è una menzogna che ci ha annebbiato la mente.

Quindi noi lo possiamo capire il pensiero di Marx indipendentemente da quello di


Hegel?
No perché Marx è hegeliano, e la sua formazione riguarda la filosofia hegeliana, anche se poi la
supera, ma tante cose si porta dietro. La figura del servo padrone, la coscienza stessa sono
concetti hegeliani, anche se poi ribadisce che essa deve servire a cambiare le sorti della realtà, ma
è hegeliana la concezione della storia dialettica( anche se quello di Hegel è un Idealismo
Dialettico- Storico mentre il suo è un Materialismo, perché lui dice che a muovere la storia non
sono le idee ma sono i bisogni materiali)
Esempio: Illuminismo e Rivoluzione Francese
 Secondo la prospettiva hegeliana a determinare le azioni della Rivoluzione francese sono
state le idee illuministiche a determinare poi i fatti
 Secondo la prospettiva marxista a muovere la Rivoluzione Francese non è stata la filosofia
illuministica ma sono stati i bisogni materiali che sono sempre economici, come la fame, le
ingiustizie, la necessità del riscatto degli uomini in quel preciso momento. Quindi l’idea
matura dal bisogno per Marx; Quindi secondo la prospettiva marxista, se probabilmente
non ci fosse stato il bisogno materiale dei francesi di riscattarsi non avrebbero maturato le
idee illuministiche.
Marx è un materialista storico mentre Hegel è un idealista storico
Piccolo Approfondimento: Come diceva Hegel la storia è dialettica, dinamica, ma questa
dialettica è materialistica per Marx. Siccome i sistemi economici sono sistemi storici che nascono
all’interno di un contesto storico e siccome la storia è dialettica anche i sistemi economici sono
dialettici poiché non c’è ne sistemi eterni. Quindi il sistema capitalistico è stato un sistema che ha
risposto a una particolare organizzazione della società e a un particolare momento storico che ha
visto il trionfo della società borghese. Siccome la storia non è statica e di conseguenza l’economia
che rappresenta la sostanza della storia e della società di quel particolare momento, il sistema
borghese non è infallibile e deve essere sostituito da un altro sistema economico più
corrispondente ai bisogni storici di quel momento. Questo sarebbe un confronto tra la Prospettiva
Materialistica di Marx e la prospettiva idealistica di Hegel

C’è una posizione esatta? No sono entrambe valide ma inconciliabili tra di loro
Marx inoltre aggiunge che i bisogni sono inesauribili e di fatti tutta la storia è una storia che si
sviluppa attraverso l’evoluzione dei bisogni dell’uomo. Quindi il bisogno è il motore della storia,
dell’evoluzione dell’umanità( bisogni che sono materiali non sono ideali). Marx con questo non
scende al compromesso.

 2 ^ Punto di Rottura: Critica allo Stato borghese


A Marx piaceva il concetto di Stato? No, a differenza di Hegel che l’aveva consacrato e lo Stato
nasceva prima degli uomini stessi per lui.
Tutto questo ovviamente non è condivisibile per Marx, poiché noi sappiamo che il Comunismo
elimina ogni forma di Stato e ovviamente porta delle motivazioni a riguardo.
È chiaro che un qualunque tipo di Stato( Democratico, Liberale, Parlamentare, Comunista stesso)
non cammina dice Marx perché non può essere, come diceva Hegel, un organismo “super-
partes”, tante che rappresentava l’idea etica per eccellenza; Marx dice di fatti che ogni forma di
Stato va abolita perché quando c’è lo Stato, ci deve essere inevitabilmente una classe al potere
che governa e quest’ultima esprimerà gi interessi della classe a cui appartiene. E se essa esprime
gli interessi della classe a cui appartiene non potrà mai fare gli interessi di tutti.
( Ad esempio lo stato liberale, che è lo stato borghese, chi governa, ovvero la classe borghese farà
leggi a favore della classe a cui appartiene).
Nella fase russa ci sono stati dei tradimenti del Marxismo uno dietro l’altro; Stalin riprende da
Lenin la famosa dittatura personale. Marx aveva detto che se di Dittatura si doveva parlare, questa
doveva essere una fase transitoria e non doveva essere Dittatura di Partito ma Dittatura del
Proletariato; A maggior ragione non deve essere Dittatura di uno. Quindi durante l’era staliniana il
tradimento è stato doppio

In uno Stato democratico, ad esempio il diritto di rappresentanza ci regala uno Stato


giusto? No, ma perché?
Perché alla fine ci sarà sempre una maggioranza che governerà, che alla fine rappresenterà
sempre una minoranza tante che non esprimerà l’esigenza di tutti ma solo di una parte e che
rappresenterà sempre quell’élite al potere che naturalmente farà gli interessi di quella
componente a cui appartiene.

 L’ideale di uguaglianza, che è sancito tra l’altro dalle Costituzioni liberali,


garantisce uno Stato giusto? No perché ci sono sempre delle disuguaglianze
economiche
Seppur noi siamo uguali di fronte alla legge l’ideale di uguaglianza non mi garantisce
l’uguaglianza economica, quindi sarà sempre uno Stato che seppur si farà bandiera di tutti gli
ideali di questo mondo non è uno Stato che garantisce l’uguaglianza economica e quindi di
conseguenza ci saranno sempre delle disuguaglianze.

Lo Stato borghese è uno Stato giusto per Marx? No bensì esso è il primo che deve
essere abolito
Com’è nato lo Stato borghese-capitalista? Siccome la classe borghese ad un certo punto ha
rotto le catene e si è armata contro l’aristocrazia superando l’Antiquè regime, diventando
rivoluzionaria, forte, progressiva e siccome i suoi bisogni erano materiali, si sono mossi e hanno
conquistato quello che speravano. Adesso questo è rappresentato dal processo che stanno
vivendo gli operai che per Marx devono ribaltare nuovamente queste gerarchie. Adesso la classe
borghese allo stesso tempo è diventata una classe reazionaria e conservatrice e che ostruisce
ovviamente questo processo che sperano invece gli operai, come nel passato l’aristocrazia aveva
tentato con la classe borghese.
Secondo Marx le leggi che regolano l’economia di ogni società, che è caratterizzata da particolari
sistemi di produzione e da relazioni produttive economiche, partorisce le sue stessi leggi
economiche. Quindi le leggi del sistema borghese non possono valere in un altro momento
storico, in un’altra organizzazione sociale e in un altro sistema economico. Quindi non sono
perfette questi leggi, tante che prendere il sistema capitalistico e considerarlo il sistema perfetto
dell’economa è un altro errore; Quindi il sistema borghese ha segnato l’affermazione della classe
borghese al potere ma adesso si deve voltare pagina, cioè è arrivata l’epoca della svolta e il
punto di rottura deve avvenire in quel momento.
Come abbiamo detto Marx è un materialista storico, cioè significa che per lui a muovere la storia
sono sempre i bisogni materiali mentre Hegel che è un idealista storico a muovere i fatti sono le
idee( al contrario di Marx)
Marx apparteneva a una famiglia borghese-capitalista ebraica e quindi lui rappresenta un
borghese che ha capito che erano arrivati i tempi per la morte della borghesia stessa e da lì prese
atto della condizione dei lavoratori tante che da lì studiò il sistema capitalistico. Un concetto
centrale nel sistema Marxista è il concetto di Alienazione che è un concetto hegeliano.
L’alienazione per Hegel era ideale, coscienziale, religiosa( e si sviluppava sempre su un piano
mentale anche nello stesso Feuerbach) mentre per Marx la natura dell’alienazione è materiale,
concreta e scaturisce da una forma di estraniazione che è sociale ed economica. Quindi la natura
dell’alienazione in Marx non è coscienziale, né ideale, né religiosa ma è economica.
Colui che è alienato è l’operaio mentre il luogo dell’alienazione è la fabbrica( il sistema di
fabbrica)

Che cosa pensa Marx del lavoro?


Il concetto del lavoro è nobilitante e ha un valore positivo in Hegel, anche se rimaniamo ancora su
un pian prettamente coscienziale; Sulla carta Marx è d’accordo con Hegel poiché esso deve servire
all’uomo a distinguersi dagli animali, poiché l’uomo è in grado di dare forma alla materia e alla
natura grazie alla sua intelligenza; Quindi il lavoro serve a distinguersi. Di fatti l’uomo ha iniziato a
distinguersi dall’animale quando ha iniziato a manipolare la materia e la natura e ha lavorato e ha
prodotto per sé. Mentre per Hegel il lavoro faceva scattare l’emancipazione dell’uomo, apriva la
strada verso la libertà e l’indipendenza in Marx il lavoro è di tipo coatto, ripetitivo, monotono,
servile e ha una funzione negativa perchè di per sé il lavoro di fabbrica è un lavoro alienante
Nel caso di Marx il rovesciamento è relativo alla concezione della storia perché è dialettica, ma una
è una visione materialista e l’altra è idealista.

I quattro tipi di Alienazione:


 Rispetto all’attività, poiché abbiamo detto che è un lavoro coatto ripetitivo, monotono,
servile
 Rispetto allo sfruttatore, o al datore di lavoro stesso, con cui ha nessun tipo di confronto e
di dialogo
 Rispetto al prodotto stesso che fa, poiché esso non si riconosce in esso e inoltre non è suo
perché lui lavoro e il risultato del suo lavoro appartiene a qualcun altro che sull’oggetto del
suo lavoro trarrà profitti e guadagni
 Rispetto alla propria essenza, perché il lavoro ci dovrebbe fare sentire grandi perché noi
grazie al lavoro diamo voce alla nostra intelligenza e alla nostra creatività ma l’operaio si
sente come una macchina ed è chiaro che non potrà mai stare bene.
Tutte queste quattro dis-alienazioni sono terribili ma Marx ci da una via d’uscita

Come ci disalieniamo?
Secondo Marx dobbiamo fare la rivoluzione con le armi perché essa si fa con i fatti concreti e
sarebbe la realizzazione della società comunista; Quindi se con la dis-alienazione in Hegel
rimaniamo ancora su un piano puramente coscienziale e lo stesso avviene con Feuerbach
( l’ateismo), in Marx non possiamo rimanere solo su un piano di coscienza di classe perché
altrimenti rimaniamo solamente su un piano coscienziale ma dobbiamo mettere in atto la
coscienza di classe e dobbiamo fare diventare le idee “prassi”, rivoluzione, cioè effettive.

Che cos’è successo in Russia?


In Russia siamo passati dalla fase feudale alla servo società comunista direttamente senza passare
dalla fase borghese. Noi siamo passati da un tipo di organizzazione sociale che era quella zarista,
feudale a quella che poi Lenin e compagnia volessero che fosse una società comunista senza
passare per la fase intermedia che doveva essere quella borghese, ovvero la Russia si doveva
industrializzare, doveva partorire milioni di operai sfruttati che nel tempo lungo avrebbero
sviluppata una coscienza di classe determinata dai loro bisogni materiali e avrebbero acquisito la
consapevolezza del lor ruolo politico, sociale ma prima bisognava che essi capovolgessero l’assetto
sociale e politico.
Quindi la struttura della società, l’essenza della società non sono le idee come voleva Hegel ma
sono sempre i bisogni economici. Quindi la struttura è l’economia, la sovrastruttura( ciò che
dipende dalla struttura economica) sono le idee, la filosofia, il diritto, la religione, l’arte, la politica,
cioè tutto ciò che a fare con la dimensione del pensiero. Da questi sistema deriva tutto il
resto( dottrine individualistiche, filosofie di un certo tipo). Quindi ogni società ha una struttura e
ha una volta una sovrastruttura per sé. Nella società borghese , che legittima lo sfruttamento
dell’uomo da parte di un altro uomo, è una società in cui la religione ha un peso
importante( sovra-struttura)

L’Interpretazione della Religione: Nasce sempre da un bisogno consolatorio per Marx, che
lui chiama “narcotico od oppio” ed essa non fa bene all’uomo perchè tende a farlo essere passivo
e di conseguenza essa in quanto narcotico diventa anche pericolosa perché distoglie l’attenzione
da quella che deve essere la priorità per gli uomini( ovvero Emanciparsi da un punto di vista
sociale )
È chiaro che se noi rimaniamo incastrati alla concezione hegeliana noi rimaniamo ingabbiati
dentro ad un’ideologia( ovvero legati al pensiero che la storia, la vita, tutto si muove a partire e a
finire nelle idee partoriamo una prospettiva ideologica secondo cui le idee rappresentano le forze
motrici di tutto). Per lui solo i rapporti materiali ed economici sono la chiave di lettura del mondo

Struttura e sovrastruttura
L’economia che rappresenta lo scheletro della società; Essa si fonda sul rapporto che non è
sempre un rapporto equilibrato, armonico, ( proprio nel momento in cui questo rapporto è
squilibrato scatta la Rivoluzione). Questi due elementi che fanno fatica a stare in equilibrio fra di
loro rappresentano il carattere di un sistema economico:

 Forze produttive, cioè tutto ciò che serve per produrre, ovvero letteralmente tutti gli
elementi necessari al processo di produzione( gli operai, le fabbriche, le macchine, le
conoscenze scientifiche e tecnologiche, i finanziamenti )
 Rapporti di produzione che sono i rapporti che si sviluppano all’interno di un sistema
produttivo, che è il sistema della fabbrica, tra operai e capitalisti

Perché rappresenta un equilibrio fragile e non sempre armonioso?


Le forze produttive vanno avanti e progrediscono sempre di più mentre i rapporti produttivi
sono rimasti fermi, statici( sfruttatore e operaio) e schiavisitici. A livello di forze produttive
quindi è come se fossimo a metà Ottocento mentre per quanto riguarda i rapporti di produzione
siamo nel Medioevo. Quindi quando si viene creare questa sorta di squilibrio, la storia che è
dialettica ed è fatta dagli uomini, gli uomini che devono intervenire per sistemare questo
squilibrio sono gli operai. Questo processo si deve fare con le armi perché gli sfruttatori non
scendono a compromessi ed ecco perché Il Materialismo Storico Marxista, poiché i sistemi
economici determinano il cambiamento.
La storia dice Marx che è una lotta tra classi, quindi alla borghesia Marx riconosce un ruolo
epocale poiché essa è stata una grande classe rivoluzionaria contro l’aristocrazia, ma adesso essa è
diventata conservatrice e reazionaria e gli operai devono lottare per raggiungere l’uguaglianza
economica e sociale( non basta quella politica secondo Marx).

La critica agli “ideologi” della Sinistra Hegeliana


Feuerbach è considerato un “ideologo” perché è pur rimasto sempre su un piano coscienziale,
nonostante ha fatto un passo avanti rispetto ad Hegel per quanto riguarda il rovesciamento dei
rapporti di predicazione, ha riconosciuto il carattere naturale e materialistico dell’uomo, i suoi
bisogni materiali, però l’uomo di cui parla Feuerbach è un uomo a-temporale, a-storico ed è un
uomo in astratto. I filosofi della Sinistra Hegeliana, in quasi tutti i suoi esponenti( solo lui a
riconosciuto la necessità della prassi e dell’intervento nella storia) sono rimasti intrappolati in una
sorta d’Ideologia che è la posizione di chi rimane legato alla convinzione che a cambiare le cose
debbano essere le idee, ma le idee da sole non c’è la fanno. Quando noi rimaniamo intrappolati
in un sistema ideologico, mistifichiamo la realtà e non ne capiamo il senso.
Quindi c’è bisogno il rovesciamento di questi sistemi ideologici e cominciamo a capire che sono i
bisogni materiali a determinare le idee e a muovere la storia. Il rovesciamento dei rapporti tra
idee( sovrastruttura) e struttura

Il Manifesto del Partito Comunista


Il 1848 è una data importante poiché vede l’uscita del “Manifesto del Partito Comunista”
( 1848). Addirittura alcuni storici hanno pensato di periodizzare l’età contemporanea iniziando dal
’48, perché la pubblicazione del Manifesto del “Partito Comunista” ha favorito l’affermazione e la
diffusione delle idee socialiste( quindi l’ingresso di principi assolutamente nuovi e rivoluzionari).
Essa fu un’opera volutamente semplice( che contiene la concezione marxista del mondo, della
storia, della società), dato il suo carattere divulgativo, che possiamo dividere in tre parti:

 In una prima parte Marx analizza il ruolo storico e rivoluzionario della borghesia, di cui
noi già abbiamo abbondantemente parlato
 Durante la seconda parte Marx analizza il concetto di storia( dove vediamo il
Materialismo Storico-Dialettico) e l’idea che la storia non sia che il susseguirsi di lotta tra
classi e proprio la lotta ha segnato il passaggio da un’epoca all’altra
 La terza parte contiene la Critica ai “Falsi Socialismi” che lui considera pseudo-scientifici, e
ancora non-scientifici( per questo sono chiamati “Falsi Socialismi”)
I primi due temi li abbiamo ampiamenti trattati( il Rolo della Borghesia e il Materialismo Storico,
dove abbiamo visto la sovrastruttura e la struttura, abbiamo detto che cos’è la Lotta tra classi e
quando avviene quest’ultima, cioè quando si creano degli squilibri tra forze produttive e rapporti
di produzione, e nel sistema capitalistico questo squilibrio è evidentissimo.

Quali sono questi “Falsi Socialismi” e perché lui considera “scientifico” il suo e chiama
“Non Scientifici e Falsi” gli altri Socialismi ?
Quando è nato il socialismo, quest’ultimo è nato con una volontà precisa, cioè affrontare e
risolvere la questione sociale dei lavoratori, e da lì infatti il termine “Socialismo”; Quindi
l’attenzione del Socialismo era posta sulla condizione dei lavoratori( si parlava di salari, ore di
lavoro, di una possibile legislazione sul lavoro delle donne e dei minori, legge sugli infortuni) che
riguardavano un piano di riforme ma non si parlava di Rivoluzione( solo Marx l’ha fatto).
Perché il suo è Scientifico?
Mentre gli altri Socialismi hanno sviluppato un sistema d’idee, sempre in astratto, perché di
fatto non hanno studiato scientificamente il sistema capitalista( le dinamiche, i caratteri) che
invece lui fa nel “Capitale”, che è un trattato di economia; Quindi dato che essi non hanno studiato
la genesi, la struttura, i caratteri, i punti di forza, i punti di debolezza del Sistema Capitalistico
hanno pensato di correggerlo con una serie di riforme che invece secondo Marx non è possibile
fare questo ma bisogna che esso vada abbattuto perché non si possono fare riforme e non si può
“aggiustare” il sistema capitalistico perché esso si fonda su principi che sono alla base della Logica
dello Sfruttamento di un’altra classe, quindi l’unico modo è eliminarlo e l’unico modo per farlo non
può essere il dialogo pacifico fra le parti ma c’è bisogno della Rivoluzione, oppure secondo Marx ci
sarà sempre.

I “Falsi Socialismi”
Quindi i primi “Socialismi” siccome non hanno veramente compreso questo sistema che
opprimeva la classe dei lavoratori, hanno pensato a delle soluzioni astratte:
Marx raggruppa e divide la letteratura socialista e comunista in tre tendenze di fondo:

 Socialismo Reazionario
 Socialismo Conservatore, o “Borghese”
 Socialismo e Comunismo Critico-Utopistici

Per quanto riguarda il “Socialismo Reazionario”, è un socialismo di tipo arcaico,


conservatore,( è come se fosse nostalgicamente proiettato alla società pre-industriale)
tra cui abbiamo:
1. Il “Socialismo Feudale “non ha fatto altro che lamentare questa società industrializzata e
sono i cosiddetti “Nostalgici della Società Pre-Industriale”. Essi auspicavano un ritorno a
una realtà pre-borghese( si stava meglio prima che adesso) ma dice Marx che con il senno
di poi abbattevamo un’alienazione e ma tornavamo subito alla vecchia alienazione
( Aristocrazia che sfrutta la Borghesia). Di fatti gli aristocratici sebbene cerchino l’alleanza
del proletariato( gli operai) avendo in comune un nemico che è il capitalismo, ciò è chiaro
che non può mai avvenire poiché gli operai e gli aristocratici hanno due visioni
tendenzialmente diverse.
2. Poi c’è il “Socialismo Piccolo Borghese” esprime il punto i vista delle piccola borghesia(le
piccole botteghe , le piccole proprietà) che è stata fagocitata dall’ingresso della grande
industrie e questi lamentano la perdita dei loro profitti e dei loro interessi poiché a causa
dell’entrata di questi grandi colossi industriali c’è stata la cancellazione della piccola e
media borghesia.
3. Il Socialismo Tedesco, meno importante degli altri due citati prima, che era
prevalentemente reazionario e si identificava con il Partito Social Democratico tedesco, più
vicino alle idee fasciste di destra che di sinistra.
Chiaramente non possiamo tornare indietro perché la storia mira al progresso ed è continuamente
proiettata verso il futuro

Il “Socialismo Conservatore”
La maggior parte dei Socialismi Francesi, sono denominati “Socialismi Conservatori” e
l’esponente principale è Proudhon che diceva che “la proprietà è un furto” e il Socialismo come lo
concepisce lui si propone di socializzare e nazionalizzare la proprietà privata ( quello che ha fatto
Stalin per intenderci). L’errore sta che io la levo a pochi e la do ai lavoratori ma il problema è che
la proprietà privata, anche se l’ho socializzata, continua ad esistere e ha solamente cambiato
proprietario ma c’è sempre; E se c’è sempre abbiamo soltanto spostato il problema perché prima
o poi succederà che gli stessi operai si faranno guerra fra di loro, poichè l’essere umano per natura
è portato a pensare per sé. Quindi questo movimento, incarnato da economisti filantropi,
ritengono possibile rimediare agli “inconvenienti” sociali del capitalismo senza distruggere il
capitalismo stesso.

I Socialismi e Comunismi Critico-Utopistici


Infine nell’ultimo grande gruppo ci sono i “Socialismi Utopistici” che avevano teorizzato una
comunanza di beni e di riforme irrealizzabili, poiché c’era un programma perfetto ma le soluzione
da mettere in atto non le avevano teorizzate.
Mentre il programma di Marx non faceva acqua da nessuna parte tante che il suo programma
aveva delle fasi precise che non si potevano saltare, altrimenti si finisce nella Dittatura come
successe in Russia. ( fino a pag.121)

Il Capitale
Lui appunto deve riconoscere che il concetto di economia classica va superata perchè dobbiamo
riconoscere ad essa, che rappresenta il fondamento della storia e della società, un carattere
dialettico e lo stesso vale per il sistema capitalistico che non è un sistema economico eterno
poiché le leggi e le ragioni che regolano il sistema capitalistico non sono giuste.
Lui studia scientificamente il sistema economico-capitalista, infatti il suo è un “Socialismo
Scientifico” e lo studia a partire da quello che rappresenta l’elemento fondamentale e
ineliminabile del capitalismo che è la merce.

Quand’è nato il sistema capitalistico? A seguito della Prima Rivoluzione Industriale e ha


raggiunto tutta la sua grandezza dopo la Seconda Rivoluzione Industriale, che ha rappresentato il
compimento di quello sviluppo che già la Prima aveva iniziato. Sia la Prima che la Seconda
Rivoluzione Industriale si erano caratterizzate per questa capacità di produrre e di mettere in
circolazione una quantità incalcolabile di merci e di beni che prima era impensabile e questo grazie
allo sviluppo della produzione in serie e l’introduzione della catena di montaggio che favorisce
quell’incremento produttivo ineludibile.

La merce
Quindi se la merce rappresenta l’anello iniziale di questo sistema, Marx la studia e gli conferisce
delle caratteristiche
Una merce per essere tale deve avere due valori:

 Un valore d’uso, che sarebbe l’utilità di quell’oggetto


 Un valore di scambio a una merce glielo conferisce la quantità di denaro che si spende per
produrre quell’oggetto, cioè un imprenditore per produrre un cappello quanto spende in
termini economici, di tempo e di materie prime. Questo è ciò che garantisce un ulteriore
valore a quel determinato oggetto, che è quello di poter essere scambiato con un’altra
merce perché nel sistema capitalistico le merci sono scambiate in base a delle leggi che
sono quelle del mercato, ecc..

Il valore d’uso e il valore di scambio determinano il prezzo di quel determinato


oggetto?
Essi non determinano il prezzo, poiché dobbiamo considerare il mercato: Ipotizziamo un momento
in cui c’è una crisi sul mercato e non ci sono ombrelli, di conseguenza il prezzo schizza sempre più
in alto. Quindi ci sono delle variabili del mercato che sono imprevedibili e che sono indipendenti
sia dal valore d’uso che dal valore di scambio, come ad esempio l’inflazione. ( Ad esempio se non ci
sono ombrelli in giro, gli ombrelli costano di più, ma questo è indipendente dal valore d’uso e dal
valore di scambio)
Nel sistema capitalista la merce non sono solo i prodotto che vengono fabbricati e che vengono
messi in circolazione ma la merce è anche la forza-lavoro, poiché essa ha un valore d’uso e un
valore di scambio, infatti il sistema capitalistico è un sistema che mercifica l’uomo e per questo
motivo è alienato l’operaio:

 Il valore d’suo della forza-lavoro è l’utilità, la produttività(la capacità di fare quella


determinata cosa) di quella forza-produttiva nel fare il proprio lavoro per il quale è pagato
 Il valore di scambio della forza-lavoro è il salario, che è quella quantità di denaro che
serve all’operaio per sopravvivere e per continuare a lavorare. Ciò significa che se io sono
un imprenditore un minimo di denaro lo devo dare all’operaio, altrimenti questo rischia di
morire e di non produrre più. Il salario è inevitabilmente variabile. Nella situazione in cui si
crea il sistema capitalistico ci sono tanti operai e quindi l’imprenditore può decidere di
contrarre i salari “all’osso” perché tanti ci sono operai disponibili, ma ovviamente una
piccola quantità anche se minima glielo deve dare.

La formula vincente del sistema capitalistica secondo Marx è questa: D.M.D1( il risultato è un
ampliamento del denaro iniziale, ovvero denaro-merce-più denaro), ovvero generare un capitale
maggiore a quello investito.
DM= D sarebbe il Denaro iniziale impiegato dall’imprenditore per far si che l’azienda vada avanti
come qualunque sistema produttivo( macchine, salari, operai, la fabbrica stessa e la sua
manutenzione, le materie prime) affinchè questo abbia la capacità di produrre una quantità
enorme di merce, ovvero M, che vengono immesse sul mercato e la cui vendita procura
all’imprenditore un profitto, un guadagno, che si chiama D1.
D1= è un capitale ingente che può trarre l’imprenditore dalla vendita delle merci, che poi può
essere naturalmente reinvestito.
L’imprenditore naturalmente ha tante spese che Marx chiama Spese Costanti, oltre alle materie
prime, i macchinari, i salari, poiché lui ha l’obbiettivo di mettere merce di una discreta qualità ad
un prezzo concorrenziale rispetto ad altri. Egli può risparmiare sulle materie prime però non
sarebbe una grande idea e allora l’imprenditore in modo molto furbo può decidere di risparmiare
sui salari degli operai.

Da dove posso risparmiare per trarre profitto, cioè quel margine( che Marx chiama
plus-valore) dove lo vado a prendere?
Il plus-valore contribuisce a D1 ma non coincide solo con quello perché io devo considerare
anche le spese che ho investito e che ho inevitabilmente speso. Ovviamente parliamo di ingenti
somme di denaro, perché una parte gli deve restare all’imprenditore
Io posso andare a risparmiare sulla forza-lavoro, poiché gli operai sono costretti a lavorare dato
che altrimenti muoiono di fame senza un salario.
Di fatti l’imprenditore fa lavorare per più tempo possibile l’operaio e un tot di ore di lavoro che
lui mi eroga non glielo pago, e questo tot di ore di lavoro che l’operaio svolge e che non viene
ricompensato produce il plus-valore( cioè è un plus-lavoro, una sorta di lavoro in più che si
traduce in plus-valore, perché io ricevo merci finite e lavorate a costo zero, che poi io vado a
vendere e da cui ricevo un profitto netto). Quindi io posso andare a risparmiare in quello che lui
chiama il Capitale Variabile, che sono i salari( ovviamente non può essere un risparmio totale
perché un minimo di denaro lo devo andare)
Dato che il sistema capitalistico diventa man a mano più aggressivo, si devono trovare altre
strategie, e ad esempio oggi dato che gli operai hanno ricevuto i loro diritti e il loro salario minimo,
io non li posso andare a sfruttare più e siccome il Capitalismo si accompagna al Colonialismo,
vado a sfruttare manodopera, risorse e oggi molti industriali vanno a produrre le loro merci nei
Paesi sottosviluppati di oggi, quindi l’essere umano ha trovato nel tempo altre forme di
sfruttamento ai danni di altri popoli che diventeranno i nuovi popoli oppressi( I paesi sotto-
sviluppati di oggi). Di fatti una conseguenza della Rivoluzione industriale è la divisione tra popoli,
tra Stati Capitalisti, sviluppati e i Paesi sfruttati e sotto-sviluppati. Quindi dato che l’operaio
prima o poi si stuferà si troveranno altre strategie, man mano sempre più grandi-
Quindi il sistema capitalistico è caratterizzato dalla “Caduta Tendenziale del Saggio di Profitto”,
cioè i profitti dei capitalisti non sono cosi stabili come sembra perché è un sistema auto-
divorante cioè è un sistema che si divora da solo perché io pur di non farmi superare farei
qualsiasi cosa, o produco continuamente o investo continuamente, infatti poi molte aziende
dichiarano banca rotta perché fanno il passo più lungo della gamba infatti poi la
sovrapproduzione sarà un’altra falla del sistema capitalistico perché si perde di vista il rapporto
domanda-offerta. Poi il capitalismo fondamentalmente è ottimista perché pensa di essere
onnisciente ma invece non lo è. Un altro tallone d’Achille oltre la crisi della sovrapproduzione, la
caduta tendenziale del saggio di profitto.
Io per vincere la concorrenza degli altri imprenditori, io devo cercare di comprare delle macchine
ancora più efficienti affinchè producano sempre di più, e lì la
Pag 125
Il saggio del plusvalore è quella parte di guadagno che
Capitale variabile: è quella parte del capitale dove io posso andare a risparmiare, per esempio sui
salari e sulla qualità delle merci
Capitale costante: le spese per mandare avanti l’azienda( macchine, materie prime, manutenzione
delle macchine,
l’operaio è abbindolato dal lavoro in fabbrica, che è più sicuro di quello delle campagne. Poco
dopo però si rendono conto che il sistema di fabbrica è un sistema rovinosissimo e il vero tallone
d’Achille del capitalismo è che questo sta allevando i suoi più gradi nemici.
Nella società comunista non ci deve essere la proprietà privata e
La società comunista è una società a cui corrisponde a tutti lo stesso in base ai meriti e ai bisogni
A produrre la ricchezza della società capitalistica sono tanti ma a godere di questa ricchezza sono
pochi e alla lunga questo significa andare a scaturire in quelle famose contraddizioni.

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