Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Feuerbach
Il pensiero di Feuerbach si inserisce nell’ampio dibattito che nasce fra gli intellettuali post-
hegeliani (di destra e di sinistra) alla morte di Hegel, sugli esiti della filosofia hegeliana.
Feuerbach è un hegeliano di sinistra. Opera (in Germania) intorno agli anni ’40 dell’Ottocento.
L’idealismo, cioè, offre una visione rovesciata delle cose, in cui ciò che viene realmente prima (il
concreto, il reale) figura come ciò che viene dopo, e viceversa: per Hegel viene prima il pensiero
(che chiama “Ragione”, o “Spirito”, o “Assoluto”) e poi la realtà concreta (l’essere, il reale,
l’uomo): IL PENSIERO (l’Infinito) CREA LA REALTÀ (il finito).
Per questo, secondo Feuerbach la RAGIONE di Hegel è una trasposizione del DIO
TRASCENDENTE CRISTIANO: nella filosofia di Hegel la materia e il sensibile (quello che per
Hegel è il “finito”) risultano “creati” dall’attività immateriale, SPIRITUALE della Ragione (che per
Hegel è l’”Infinito”), così come nella religione cristiana Dio (che è SPIRITO INFINITO) “crea”
l’uomo e la natura (ciò che è CONCRETO, FINITO).
Mentre per Hegel l’uomo era solo PURO PENSIERO, per Feuerbach l’uomo va riconsiderato
nella sua completezza, fatto di pensiero ma anche di esigenze pratiche; come centro di bisogni, non
solo spirituali ma anche materiali: Feuerbach recupera la dimensione sensibile dell’uomo.
UMANISMO: Per questa rivendicazione della centralità dell’uomo, la sua filosofia è definita
UMANISMO = rifiuto di considerare l’individuo come astratta spiritualità o razionalità. L’uomo è
visto come essere che vive concretamente e ha “bisogni” da cui si sente dipendente, che risulta
condizionato dal corpo e dalla sensibilità (“L’uomo è ciò che mangia”).
Particolarmente importante è – a questo proposito - la critica di Feuerbach alla religione (in cui
consiste l’aspetto più originale e centrale della sua filosofia).
La critica del cristianesimo e di OGNI altra FORMA DI RELIGIONE si basa sull’analisi della
nascita delle religioni, che secondo Feuerbach hanno origine dalla coscienza umana.
Feuerbach vuole capire: come mai è nata la religione? Qual è la sua funzione?
Secondo lui, la religione ha una funzione consolatoria, quindi ha un’origine pratica: nasce
affinchè l’uomo possa consolarsi.
L’uomo proietta in Dio le sue qualità migliori, separate da sé, innalzate, divinizzate e a cui egli si
sottomette:
L’ALIENAZIONE: nella sua opera più famosa, “L’essenza del cristianesimo”, Feuerbach
interpreta la coscienza religiosa in termini di ALIENAZIONE.
La religione è una forma di alienazione: il credente è un alienato (cioè ha CEDUTO una parte di
sé a un essere superiore. Il termine “ALIENARE” è un termine giuridico che significa
“CEDERE”, “vendere” qualcosa).
Nella religione l’uomo non ha consapevolezza che Dio non sia altro da sé, indipendente da lui.
Questa mancanza di consapevolezza rende l’uomo alienato.
il compito della filosofia è proprio quello di consentire alla teologia di riconoscersi come
ANTROPOLOGIA, cioè come disciplina che, studiando l’uomo, ne individua come componenti
essenziali la corporeità, la materialità, la sensibilità.
Il senso della vita non può essere costituito dall’annullamento della propria coscienza nella
religione, ma dal riconoscimento della necessità della vita sociale per realizzare la propria essenza
comunicativa.
ESSENZA SOCIALE DELL’UOMO: l’essenza dell’uomo si sviluppa a pieno SOLO con gli
altri uomini. Dice Feuerbach: L’”io” non può stare senza un “tu”: l’uomo si eleva non da solo,
ma insieme all’altro.
Dall’amore per Dio si arriva all’amore per l’uomo, dalla fede in Dio alla fede nell’uomo: ecco
l’esito dell’ateismo di Feuerbach.
Liberarsi da Dio vuol dire liberare l’uomo: la liberazione dell’uomo consiste nel rivalutare l’uomo
come unità psico-fisica.