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CAP 1 LA FILOSOFIA ANTICA E MEDI0EVALE - MENTE,ANIMA SPIRITO - La parola mente rinvia all’anima e

allo spirito : la psychè e allo pnèuma. Solo in Platone il termine psychè viene usato in senso identico a
quello nostro di anima : anima che costituisce l’identità della persona ,pensa e guida il corpo nei suoi
movimenti. Prima del 5 sec a.C. l’anima e lo spirito sono un soffio, una forza vitale ,intesa in un duplice
modo : da un lato come ciò che infonde vita all’intero cosmo, dall’altro come forza vitale particola rizzata in
un singolo individuo. Questo duplice significato di anima e spirito giunge fino a noi. DUALISMO
(DEFINIZIONE ): Corrente che afferma che anima e corpo siano due cose differenziate . Può essere o due
sostanze o due proprietà. Il vero dualismo è cartesiano, ma esistono varie forme di dualismo da Platone a
Popper ecc. , come quello interazionista , l’epifenomenismo , l’occasionalismo ,parallelismo (psicofisico e
della proprietà) L’ANIMA DA OMERO A PLATONE in Omero ogni anima rappresenta
l’ombra ,l’immagine ,del defunto, in quanto al momento della morte essa si staccava dal corpo e giungeva
nell’Ade . solo con Platone è già presente ciò che nella filosofia contemporanea chiamiamo “dualismo” tra
mente e corpo. Secondo Platone l’anima non è solo distinta dal corpo ma se ne separa effettivamente al
momento della morte ed è immortale. Il dualismo platonico anima – corpo, costituisce una teoria
metafisica che è intrecciata con forti preoccupazioni etico – politiche e con un richiamo alla tradizione
religiosa. Sono caratteri questi che il dualismo non perderà +. ARISTOTELE dà una esplicita dottrina
metafisica e fisica dell’anima. è un anti – dualista. Ciò risulta chiaro se esaminiamo la sua teoria
dell’ilomorfismo, la quale afferma che l’anima è il contenitore del corpo, la sua forma ,e muore con esso.
L’ATOMISMO E LO STOICISMO Gli atomisti come Democrito, Lucrezio, Epicuro , sono dei “meccanicisti” :
esistono solo gli atomi e il vuoto. Ogni fenomeno naturale è riducibile ad un insieme di movimenti e di urti
fra atomi di varia forma e grandezza, l’anima non fa eccezione. Essa è un insieme di atomi sottili leggeri e
veloci che si muovono entro il corpo, composto da atomi + pesanti. Gli atomi + leggeri, urtando quelli +
pesanti ,li mettono in moto e danno loro vita . Per gli atomisti l’anima è mortale. Lo stoicismo prevede la
presenza del divino nel mondo. Essa è pnèuma, “spirito” soffio vitale. Lo spirito cosi inteso, è intrinseco alla
materia. LA TARDA ANTICHITà E IL MEDIOEVO Plotino è l’iniziatore a Roma del neo platonismo. Egli parla
dell’anima collocandola come intermediaria tra il mondo sensoriale e il mondo intelligibile, considerandola
immortale e incorporea. Ma mentre Platone è un dualista, in Plotino l’Uno è l’origine unica di ogni realtà.
Tutto è in dio e deriva da lui. Anche il corpo perciò, è una derivazione dell’anima. Plotino è il primo esempio
nella filo di monismo immateriali stico che preannuncia l’idealismo moderno: secondo Plotino ,è il corpo
che è nell’anima ,in quanto ne dipende, e non viceversa. MONISMO (DEFINIZIONE) : affermare che mente e
corpo siano un’unica identità ,opposta al dualismo / pluralismo. Troviamo circa 4 tipi di monismo:
1materialistico : mente e corpo ,anche dio sono corpi materiali e il pensare è una proprietà di tale materia
Hobbes ; 2 idealistico : la materia non esiste esistono solo sostanze spirituali e l’empirismo è anti –
metafisico Berkeley ; 3 indifferientista : vi è una sostanza superiore di derivazione dagli attributi
divini ,Spinoza ; 4 neutrale : Russel ,i corpi e le menti non sono sostanze diverse .

CAP 2 LA FILOSOFIA MODERNA – CARTESIO - COGITO: se dubito di qualcosa e quindi penso , allora
necessariamente esisto. Il cogito mi dice indirettamente che solo il pensiero, tra le mie proprietà mi è
essenziale e che io, qualunque altra cosa possa essere sono in primo luogo una “cosa pensante”. Nella VI
Meditazione Cartesio aggiunge che, poiché grazie al cogito della 2 meditazione ho un idea di me come di
qualcosa alla quale solo il pensare è essenziale ,allora si può dimostrare che la mia mente e il mio corpo
sono due sostanze differenti. Questa celebre formulazione del dualismo cartesiano tra mente e corpo, ha
avuto tanta influenza sulla filo moderna. Tale distinzione mente e corpo, viene dimostrata con il duplice
fatto che l’attributo essenziale della mente è il pensiero, mentre quello del corpo è l’estensione , è che
questi due attributi sono incompatibili. La mente essendo pensante non può essere estesa e il corpo
essendo esteso non può essere pensante. RES ESTENSA DEFINIZIONE è una delle due componenti del
dualismo cartesiano, opposta alla res cogitans. È il corpo , la materia che occupa lo spazio ed è soggetta al
determinismo,nonché area di compimento della mente. Dualismo cartesiano : secondo Cartesio mente e
corpo sono si distinti e in linea di principio separabili, ma la loro unione prima della morte è strettissima.
SPINOZA combina la distinzione cartesiana tra pensiero ed estensione con la tesi che esiste al mondo
un’unica sostanza al tempo stesso estesa e pensante. Dio è causa di se e tutte le altre cose sono sue
determinazioni. Tutti i corpi e tutti i movimenti sono modi di dio in quanto egli è l’estensione (exstensio
cartesiana), le menti e tutte le loro idee sono modi di dio in quanto egli è il pensiero (cogitatio). Estensione
e pensiero sono quindi attributi di dio e sono infiniti , mentre le menti e i corpi sono modi finiti
dell’estensione e del pensiero. L’ “OCCASIONALISMO” di MALEBRANCHE E L’ “ARMONIA PRESTABILITA”
di LEIBNIZ Sul rapporto mente – corpo M sviluppa una teoria secondo la quale la mente non produce effetti
sul corpo , né il corpo sulla mente. È dio che in occasione di un certo stato del mio corpo (ad es una ferita) ,
produce la sensazione corrispondente (es il dolore) o viceversa, in occasione di un mio atto di volontà causa
nel mio corpo un movimento adeguato. Secondo L ,la sostanza non è unica ,ma esistono infinite sostanze
non materiali ,create da Dio , “atomi spirituali” ,le monadi. Ciascuna monade è semplici e indivisibile,la cui
essenza consiste nell’insieme di relazioni che essa intrattiene con le altre monadi. Tutte le monadi godono
di un’armonia prestabilita e individuale. Riguardo al rapporto mente – corpo , L è un monista
immaterialista: la realtà ultima è di tipo spirituale : le monadi sono atomi incorporei e anche i corpi non
sono che aggregati di monadi. Si può parlare di L come di un idealista che riprendendo la concezione neo
platonica ,riduce le cose materiali ,a mera apparenza di una realtà spirituale + profonda. Purché non si
confonda il suo idealismo con quello di Berkeley. Tuttavia sopravvive in L il dualismo cartesiano tra mente e
corpo distaccandosi su un punto : egli nega che non v sia interazione tra corpo e anima. La monade che
costituisce lo spirito e quelle che costituiscono il corpo sono indipendenti,se sembrano interagire è perché
dio le ha create in modo tale che ciascuna di esse si accordi con tutte le altre. IL MATERIALISMO DA
HOBBES AGLI ILLUMINISTI La prima forma di materialismo moderno si trova in Hobbes . l’espressione
“sostanza immateriale” , è un non senso perché sostanza vuol dire corpo e quindi sostanza incorporea o
immateriale significherebbe “corpo incorporeo”. Dunque esistono solo i corpi,anche dio è corporeo, e la
ragione può discutere solo di essi. Il cogito è una proprietà della materia, tutto è soggetto al
meccanicismo,che nell’illuminismo sfocia un po’ nell’ateismo. Hobbes è il primo contro il dualismo
cartesiano, quella che oggi viene chiamata “teoria dell’identità” tra mente e cervello. Ad es il nostro udire
suoni o vedere colori , sia il presentarsi a noi di una modificazione del nostro corpo ,come se fosse qualcosa
di appartenente al mondo esterno. L’EMPIRISMO di LOCKE , BERKELEY E HUME per Cartesio le idee sono
l’unico contenuto direttamente conoscibile per il soggetto ,senza le quali non sarebbero possibili approcci
con il mondo esterno. I principali empiristi invece ,sostengono l’opposto. Locke sostiene che tutte le nostre
idee provengono dai sensi. Le idee,ossia le nostre rappresentazioni mentali provengono o dalla
“sensazione”, mediante la quale percepiamo gli oggetti esterni o dalla “riflessione,mediante la quale
percepiamo le nostre attività mentali. Sensazione e riflessione,rispettivamente senso esterno e senso
interno,sono le uniche fonti di tutta la nostra conoscenza. Da esse riceviamo delle idee semplici.
Combinando le idee semplici nella nostra mente,formiamo le idee complesse. Tali idee costituiscono
l’identità del soggetto ,affidata alla continuità di un flusso di ricordi associati tra loro,associazioni che sono il
nuovo scopo dei filosofi. Berkeley sostiene che possiamo percepire solo le nostre idee : nessun’altra cosa
può essere oggetto di conoscenza. B si contrappone al materialismo e al dualismo , è un monista -
spiritualista che costituisce il punto di origine dell’idealismo : esistono solo sostanze spirituali. Con Hume
parliamo di stati mentali (la mente come sostanza unica non esiste,esistono solo gli stati mentali) e le idee
semplici o complesse,vengono raggruppate per somiglianza(teoria del fascio) e provengono da sensazioni o
dalle impressioni. Hume non si chiede non si chiede più che cosa siano le menti,quale sia la loro
essenza ,ma vuole comprendere quali regolarità sussistano tra gli stati mentali,cioè tra stati di cose o
processi dei quali abbiamo esperienza diretta.

L’IDEALISMO TRASCENDENTALE Di KANT. Una rappresentazione non può essere oggetto di conoscenza se
non è una percezione ,cioè se non se ne è coscienti. La coscienza empirica delle singole rappresentazioni è
resa possibile dal fatto che le riferisco tutte all’autocoscienza che ho di me. Autocoscienza che K chiama
“appercezione trascendentale” oppure l io penso Cartesiano ,tradotto in tedesco. Pertanto ,se una
rappresentazione non fa parte della mia autocoscienza,essa non è una mia rappresentazione e dunque per
me non è nulla. K mediante il concetto cartesiano di ‘io penso ,sostituisce alla mente cartesiana intesa
come sostanza immateriale,un Io concepito viceversa come centro di attività. L’io penso di K non è una
sostanza come lo è invece,la mente per Cartesio, tuttavia non è neanche una semplice collezione di
percezioni come per Hume : è una funzione di unificazione, di sintesi .di tali percezioni. Chiariamo cosa
intende K per unità analitica e unità sintetica. Io essendo consapevole di me come il soggetto comune a
tutte le mie percezioni, sono autocosciente,ossia sono cosciente di me come un’unica persona identica in
tutti i suoi stati mentali : questa è l’unità analitica dell’appercezione trascendentale. Ma ogni
analisi,presuppone una sintesi precedente. Pertanto l’unità analitica dell’appercezione trascendentale
presuppone la sua unità sintetica; ossia io posso essere cosciente di me come ciò che trovo identico in tutte
le mie percezioni solo se io sono cosciente del mio essere la funzione di unificazione di quelle percezioni
stesse. Io non mi percepisco come una semplice collezione di percezioni,mi percepisco come
un’attività,come il centro della loro unificazione ,in quanto le penso. L’io penso di K ha una funzione di
sintesi. L’Io penso di K È una sorta di filtro d’ingresso che mi garantisce che tutto ciò di cui sono cosciente
come di un fenomeno (e non come di un sogno o una fantasticheria) , mi appare tale perché è il risultato di
una sintesi di percezioni operata dall’intelletto secondo certe regole a priori. L’intelletto umano può
conoscere solo i fenomeni,solo ciò che riceve attraverso i sensi. L’orizzonte della conoscenza umana
coincide con quello dell’esperienza possibile. La ragione umana è limitata. La metafisica ,quando pretende
di conoscere dio ,l’anima inevitabilmente cade in fantasticherie. K rifiuta tutte le tradizionali teorie
riguardanti il rapporto mente corpo perciò sono errati il dualismo il materialismo e l’idealismo. A tutte
queste teorie K contrappone il suo “idealismo trascendentale” ,secondo la quale esistono si delle cose in sé
indipendenti dal nostro pensiero ,ma noi non possiamo conoscerle come effettivamente sono ,bensì solo
come esse appaiono a noi ,come fenomeni. L’idealista trascendentale ,ammette l’esistenza sia dei corpi
che delle menti come di due generi distinti di fenomeni,percepiti rispettivamente dal senso esterno e dal
senso interno. L’idealista trascendentale è un dualista nel senso che non pone + il problema dell’interazione
tra due sostanze di natura diversa, perché sia la mente che il corpo , sono manifestazioni fenomeniche di
quella cosa in sé (o oggetto trascendentale) la cui natura noi ignoriamo completamente (noumeno). Il senso
interno ci consente di rappresentarci gli stati del nostro animo come fenomeni nel tempo;il senso esterno
ci presenta invece i corpi e i loro movimenti come fenomeni nello spazio.( Da appunti alessia DIFFERENZA
COGITO IO PENSO , K E CARTESIO) : Per C il cogito è l’unica cosa non soggetta al dubbio iperbolico e che
determina l’individuo come esistente. È la fonte prima di conoscenza ,infatti l’uomo conosce meglio la
propria anima del proprio corpo e le idee si compiono attraverso il mondo. In K Invece , il cogito è forgiato
dalle esperienze del mondo che ci permettono appunto di distinguerlo da noi. Il cogito è una funzione di
unificazione di coscienza,l’io e le idee sono trascendentali.

CAP 3 LA FILO CONTEPORANEA DA HEGEL A HEIDEGGER - LO SPIRITO IN HEGEL- Hegel filo della
natura ,spirito e idealismo; riguardo al rapporto tra spirito ed essere ,Hegel afferma che il vero è l’intero : La
vera identità include in sé anche il diverso da sé. Si giunge alla totalità quando L’Idea si aliena nella natura ,
e si configura come ‘spirito’( ossia come mondo umano,storico – sociale ,culturale). La materia comprende
le scienze naturali , ma al di sopra c’è lo spirito ,consapevole dell’inverità della materia. La filo qui non può
essere negata perché contiene in sé già le sue negazioni. L’OTTOCENTO TRA SPIRITUALISMO E
POSITIVISMO nell’800 i filosofi si dividono tra positivisti ,che vedono nella scienza la fonte di ogni
conoscenza e pensano che il mondo possa essere spiegato in termini scientifici , e gli spiritualisti che
temono che i tempi nuovi spazzino via i valori morali e religiosi tradizionali ,ripropongono la fede
nell’esistenza di Dio. Shopenahuer intende il mondo fenomenico kantiano come una mera illusione ,dietro
la quale si nasconde una realtà ,la cosa in se , che a differenza di quanto pensava Kant , mi è accessibile.
Posso comprendere che esso è una manifestazione fenomenica della ‘volontà’ : dietro il velo dei fenomeni
si nasconde l’operare della volontà. Comte affida alla scienza il compito di ricostruire una società basata
sulla produzione industriale , C rovescia la concezione di Hegel dello spirito primario alla natura, e afferma
che la sociologia presuppone la biologia e non è da essa presupposta. Spencer : ogni aspetto della realtà
viene spiegato mediante la legge universale dell’evoluzione : la materia ha un’intrinseca tendenza a passare
dal semplice al complesso. Darwin parla di evoluzionismo biologico : l’evoluzione è il risultato di un
meccanismo di selezione naturale operata dall’ambiente ,mediante la morte dei meno adatti. + datato e
rozzo appare oggi il materiamo di molti positivisti della seconda metà dell’ 800 secondo i quali la vita è un
processo fisico chimico che non richiede di alcun principio teleologico ,e il pensiero è una secrezione del
cervello come la bile lo è per il fegato e l’urina per i reni. Verso la fine del secolo il positivismo è sottoposto
a critica . LO PSICOLOGISMO E LA NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA psicologismo : inizio di una
valutazione introspettiva degli individui , basandosi sulle rappresentazioni e interpretazioni sensoriali dei
soggetti indagati in maniera scientifica. Francia, Germania e Inghilterra , e si tramuta in funzionalismo poi
con James. Brentano critica l’associazione con la logica. La psicologia ha una meta , il pensare ha un
oggetto. La psicologia come scienza sperimentale ,diviene tale dopo il contributo dato da Hellmholtz con i
suoi studi sulle basi fisiologiche delle sensazioni ,grazie all’opera di due studiosi tedeschi : Fechner e Wundt.
F scopre mediante esperimenti condotti in laboratorio ,che l’intensità ‘qualitativa’ della sensazione è
proporzionale al logaritmo dell’intensità ‘quantitativa’ misurabile e quindi fisica ,dello stimolo. È questa la
celebre ‘legge psicofisica fondamentale’.  PARALLELISMO PSICOFISICO : parte dal presupposto che
seppur distinti ,l’ambito fisico e quello mentale,siano correlati i rappresentanti sono F e W che tramite lo
sperimentalismo dimostrano che la sensazione qualitativa è proporzionale al logaritmo dell’intensità
quantitativa dello stimolo, dunque tra il fisico e il mentale ci può esser e una relazione scientifica. W fonda il
primo laboratorio di psicologia sperimentale a Lipsia : psicologia come scienza ,ricerca condotta secondo un
metodo empirico e propriamente sperimentale. Il rigido sperimentalismo si scontra negli USA con il
‘funzionalismo psicologico’ di James ,fondatore del pragmatismo. Secondo il pragmatismo, le idee e i
concetti sono veri solo se consentono all'individuo di operare sulla realtà. Il funzionalismo psicologico di
James ,considera la coscienza come un flusso continuo di esperienze,qui le cose materiali e gli stati mentali
si distinguono solo per il modo nel quale le esperienze sono raggruppate,non per la loro natura.
Funzionalismo e strutturalismo condividono agli inizi del nostro secolo ,l’identificazione cartesiana della
mente con la coscienza : gli stati mentali studiati dallo psicologo sono stati di coscienza e sono quindi degli
stati interni accessibili introspettivamente solo al soggetto che li prova , e sono la causa del comportamento
manifesto ,questa identificazione può essere denominata ‘ mentalismo ‘. Il mentalismo viene contestato da
Freud : gran parte dei nostri desideri e pensieri pur essendo mentali in senso stretto sono inconsci
(definizione da appunti del FUNZIONALISMO : Corrente secondo cui i fenomeni psichici non sono disgiunti
tra loro,ma sono funzionali all’adattamento dell’organismo all’ambiente esterno ,avendo dunque radici
olistiche evoluzionistiche e comportamentiste. Teorico per eccellenza è James da cui autori come Putnam
prenderanno le mosse per le loro teorie.) COMPORTAMENTISMO-> questa corrente rifiuta l’idea di
introspezione ,ritenendo che l’oggetto di studio della mente sia il comportamento esteriore e la mente è
trattata come una “scatola nera”. I principali teorici di questa corrente sono Watson e Skinner . il tutto si
basava sull’associazione tra uno stimolo e una risposta fisica. Da questa corrente derivano il
comportamentismo logico (Carnap gli stati mentali sono ridotti a celebrali che sono ridotti a
comportamento) e quello analitico ( Ryle -> disposizioni comportamentali). È stretto il rapporto tra
comportamentismo psicologico e l’odierno ‘ELIMINATIVISMO’ : corrente che sostiene che la mente non
esiste come entità separata dal corpo,che può essere studiata solo in quanto attività manifesta ,in favore
della fisica e della neurobiologia. Dato che la mente e le sue leggi non sono differenti da quelle fisiche ,può
essere studiato come oggetto fisico. Si elimina tendenzialmente ogni aspetto metafisico tentando di
superare il problema mente – corpo concependo la mente come cervello e rifiutando ogni forma di teoria
dualistica. (Quine e Rorty).COSA ELIMINANO GLI ELIMINATIVISTI ? In generale l’eliminativismo ripudia
l’esistenza di attività mentali e tutto ciò che ne è relativo viene eliminato,in favore della neurobiologia.
Quine però specifica,che tale corrente ,non rifiuta l’idea che abbiamo delle sensazioni ,la questione è
l’evitare di descriverli in chiave metafisica. A sostenere tale posizione sono  Feigl  e Feyerabend ma in
particolare Rorty e la sua teoria dell’identità. La critica è sempre rivolta al dualismo e per Rorty parlare di
sensazioni +ttosto che di movimenti neuronali ,è una ‘deformazione culturale’. BERGSON ,HUSSERL E
HEIDEGGER crisi del positivismo B  alla base dell’evoluzione biologica si trova una forza spirituale e
istintiva che egli chiama ‘slancio vitale’. Evoluzione : risultato dello slancio vitale che compenetra la materia
e crea il mondo ,specie ,individui ,organi ecc . Husserl  tutto esiste perché lo vede la tua
coscienza,l’oggetto non sarebbe tale se non ci fosse il soggetto che lo concepisce. L’individuo è
esemplificazione di essenze diverse che provengono però da un’unica sostanza neutrale. Heidegger  la
mia esistenza ‘ autentica ‘ posso raggiungerla solo quando riesco a vivere la mia vita in vista di quell’evento
che segna la mia finitezza : la mia esistenza è autentica solo nel ‘vivere per la morte’. Il filosofo deve
occuparsi dell’Essere,il quale non è trascendentale ma reale. L’Essere si svela nel linguaggio soprattutto
nella poesia,in essa non è il poeta che ci parla, ma attraverso quest’ultimo è l’ Essere stesso. Ù

CAPITOLO 4 LA FILO CONTEMPORANEA : LA FILO ANALITICA E POST ANALITICA – LA FILO ANALITICA


CLASSICA -  Frege offre un primo esempio di analisi del linguaggio,applicata alla risoluzione di un
problema concettuale. Egli distingue il ‘senso’ di una parola dal suo ‘significato’. Ad esempio gli antichi
credevano che Fosforo (etimologicamente ‘stella del mattino’) fosse diverso da Espero (‘stella della
sera’) ,mentre gli astronomi contemporanei hanno mostrato come in realtà le due stelle siano un unico
corpo celeste : il pianeta Venere. Così Frege introduce la differenza tra senso e significato. Le parole Fosforo
ed Espero,hanno si lo stesso ‘significato’ ,si riferiscono cioè al medesimo oggetto reale,il pianeta venere, ma
non hanno lo stesso senso ,perché in un caso si fa riferimento a “stella del mattino’ e nell’altro stella della
sera. La differenza tra Fosforo è Espero e Fosforo è Fosforo è dunque chiara : il primo enunciato esprime
un’identità di significato ,ma non di senso, il secondo sia un’identità di significato che di senso. Il primo ci
dice qualcosa che gli altri ignoravano ,e cioè che quelle due parole aventi sensi differenti,hanno in realtà lo
stesso riferimento. IL MONISMO NEUTRALE Di RUSSELL Secondo Russell i corpi e le menti non sono
sostanze differenti ,ma ,differenti collezioni di ‘particolari’ (ossia di dati sensoriali), i particolari non sono in
se stessi né fisici né mentali, sono il ‘materiale neutrale’ da cui risultano costituite nella nostra
esperienza,sia le cose che le persone. L’oggetto reale è solo un focus virtuale che costruisco a partire da un
insieme di sensazioni ,percezioni e ricordi : l’oggetto reale ,quindi, è non una sostanza indipendente dalla
mia mente bensì una determinata collezione di dati sensoriali. Anche le persone compaiono nella mia
esperienza come il risultato di un analoga costruzione a partire dai medesimi dati sensoriali che vengono
utilizzati per costruire gli oggetti materiali. IL COMPORTAMENTISMO LOGICO DEGLI EMPIRISTI LOGICI
Carnap , Feigl e Hempel ,discutendo della struttura logica della psicologia nel contesto del loro
fisicalismo,concezione secondo cui solo ciò che è materiale è valido e accettabili per la conoscenza
scientifica, elaborarono il ‘comportamentismo logico’. EMPIRISMO LOGICO Comportamentismo logico(o
filosofico) ,si distingue dal comportamentismo psicologico ,perché non nega l’esistenza degli stati
mentali,bensì ritiene che questi possono essere descritti in termini fisicalistici facendo riferimento
unicamente a comportamenti e fatti osservabili. Carnap : il battito cardiaco ,non è conseguenza
dell’emozione , della paura, ma sono entrambi derivati di un determinato processo celebrale che crea un
comportamento manifesto. PROCESSI PSICHICI E ‘LINGUAGGIO PRIVATO’ NELL’ULTIMO WITTGENSTEIN W
è una sorta di riduzionista dell’analisi filosofica al linguaggio della logica. Egli respinge l’idea di un linguaggio
privato ,in quanto parole come ‘sapere’ ‘conoscere’ ‘comprendere’ ecc, che possono risultare significative e
filosofiche ,devono essere valutate non come profondità metafisiche ma come enunciati grammaticali. ES:
solo tu puoi conoscere le tue intenzioni!non implica che ci sia un ragionamento filosofico del tipo “dunque
solo io mi conosco infallibilmente ,posso conoscere solo me stesso e gli altri no. oppure La grammatica
della parola ‘sapere’ non consente infatti di affermare che le mie sensazioni sono private se con ciò intendo
dire che,ad esempio “solo io posso sapere se provo veramente dolore” , ‘so di provare dolore’ infatti o
equivale semplicemente a ‘provo dolore’ oppure non vuol dire nulla ,perché , mentre gli altri possono
sapere che provo dolore in quando possono apprenderlo dal mio comportamento ,io non apprendo affatto
che provo dolore : ce l’ho e basata. Sono solo dei semplici enunciati grammaticali. W intende contestare
quindi, quella concezione del linguaggio secondo la quale le parole hanno un significato perché evocano
delle idee o degli stati interni di coscienza. IL COMPORTAMENTISMO ANALITICO Di RYLE E I NEO-
WITTGENSTEINIANI Anche secondo Ryle come per WITTGENSTEIN ,quando nella lingua di tutti i giorni
parliamo di ciò che gli altri pensano ,vogliono ,temono o amano , le nostre parole hanno il senso che hanno
non perché si riferiscano a stati interni privati,bensì in virtù di ciò che gli altri effettivamente fanno o dicono
(cioè in virtù del loro comportamento osservabile). Ispirato dalle critiche di WITTGENSTEIN verso il
dualismo , Ryle elabora una specie di comportamentismo non logico ,ma detto ANALITICO ,in quanto
esente dal fisicalismo. La critica al dualismo sta nel fatto che non porta a nessuna soluzione finale e in + non
rende certa la comprensione di altre menti diverse dalla nostra. In base all’esempio della saliera (sono a
tavola e chiedo al mio vicino il sale,questi educatamente me lo passa)Ryle fa notare come un
comportamento educato ,non è dettato da un’entità spettrale che in maniera misteriosa ha causato il
movimento della sua mano verso la saliera. Semplicemente intendo spiegare il suo gesto attribuendo al mio
vicino la tendenza , la ‘disposizione’ ,a comportarsi in modo educato. Le spiegazioni del comportamento
umano in termini psicologici non sono casuali,bensì disposizionali. I termini psicologici non si riferiscono a
stati o eventi ‘interni’ , bensì esprimono tendenze , disposizioni comportamentali. Questo è stato oggetto
di critica,perché se provo dolore o mi lamento, non vuol dire che ho una predisposizione a lamentarmi , ma
è un effetto del dolore. LA CRISI DELL’EMPIRISMO LOGICO Quine è un empirista logico e condivide quindi
una ‘concezione scientifica’ del mondo tuttavia ritiene che non sia possibile distinguere nettamente quali
teorie siano scientifiche e quali metafisiche , perché una parte della metafisica che va sotto il nome di
ontologia ,è elemento indispensabile di ogni teoria scientifica. Vuole fondere scienza e filosofia da un
punto di vista ontologico, ricorre all’eliminativismo e al comportamentismo. A suo avviso nessuna teoria
scientifica descrive il mondo così com’è : lo descriverà sempre e inevitabilmente entro una cornice teorica
che può essere rivisitata o completamente abbandonata, non perché gli uomini avranno arbitrariamente
cambiato il loro modo di guardare il mondo ma perché si saranno accorti che il vecchio modo era
inadeguato rispetto a una mai conclusa ricerca della verità. Con l’affermarsi delle scelte cognitive ,
l’attenzione si sposta dal comportamento manifesto alle sue cause interne e la grande svolta è
l’introduzione dell’intelligenza artificiale (AI) di Chomsky. L’ AI è il risultato dell’applicazione del computer
alla risoluzione di problemi che quando vengono affrontati dall’uomo,richiedono intelligenza per essere
risolti. L’analogia mente – PC offerta dall’ AI insieme alla linguistica trasformazionale, suggeriscono
l’affermarsi in psicologia del cognitivismo e in filo della mente del funzionalismo. Chomsky da un grande
contributo inerente al linguaggio,si contrappone a skinner affermando che ciò che diciamo ,dipende solo in
parte dagli stimoli sensoriali esterni,mentre è preponderante , il modo nel quale li interpretiamo in virtù del
nostro stato interno. C studia i processi sottesi alla sintassi, comprensione e produzione. Usa l’espressione
mente/cervello per riferirsi al luogo dove si trova l’’organo’ che consente di parlare,chiarisce quanto
lontano egli sia da hp dualistiche mente – corpo. Un altro aspetto importante è il suo innatismo
nell’apprendere la propria lingua. IL FISICALISMO E LA TEORIA DELL’IDENTITà : FEIGL ,PLACE E SMART
fisicalismo : concezione secondo cui solo ciò che è materiale,è valido e accettabile per la conoscenza
scientifica. Partendo da Carnap , sono F ,P e S a ridare vita al fisicalismo tramite la teoria dell’identità. Per F
mente e fisico,hanno il medesimo riferimento celebrale ,ma i termini in cui sono descritti è diverso. Per P
l’identità mente corpo è contingente ma la distinzione fenomenica tra le due componenti non prova che ci
sia dualismo;per S le due cose sono contigentemente uguali anche se diamo loro attributi e descrizioni
diverse. Definizione teoria dell’identità : F : mente (risolvibile col fisicalismo) stati celebrali descritti dalle
neuroscienze. P : mente – cervello è un identità contingente ; S : corpo- mente contingenti ,parlare di
emozioni è un concetto tra identità degli stati mentali e la descrizione di essi. IL FUNZIONALISMO DEL
PRIMO PUTNAM funzionalismo : corrente secondo cui i fenomeni psichici non sono disgiunti tra loro , ma
sono funzionali all’adattamento dell’organismo all’ambiente esterno, avendo dunque radici
evoluzionistiche,olistiche e comportamentiste. Teorico per eccellenza è William James da cui autori come
Putnam prenderanno le mosse per le loro teorie. P critica il comportamentismo e nel farlo introduce un
esempio : immaginiamo che esista una comunità di adulti che chiameremo superspartani,che provano
dolore come tutti noi ma abituati a reprimere ogni manifestazione osservabile del dolore stesso : anche se
atrocemente torturato,un superspartano non urla , non geme, non suda ecc. questo esempio ,prova che il
significato di ‘dolore’ non è riducibile ad un insieme di disposizioni comportamentali : se lo fosse ,allora
dovremmo concludere che necessariamente i superspartani non provano dolore,dal momento che non
manifestano mai di provarlo. Ma per hp abbiamo detto che in effetti lo provano. La parola ‘dolore’ non si
riferisce ad un insieme di comportamenti o di disposizioni comportamentali : descrive uno stato di cose
interno e nascosto che è responsabile del nostro comportamento manifesto. Gli stati mentali sono stati
interni dell’organismo tali che,dato un certo input sensoriale,determinano un certo output motorio. Quasi
certamente questi stati interni sono realizzati mediante stati celebrali : essi sono essenzialmente stati
funzionali ,definibili come effetti di certi stimoli sensoriali e come cause di determinate risposte motorie.
Nel saggio ‘ i robot macchine o vita creata artificialmente?’ P, riprende ora dagli psicologi la teoria che gli
stati mentali sono essenzialmente qualcosa di diverso dagli stati celebrali , perché lo stesso stato mentale
può essere implementato da stati celebrali differenti ,e coincide con una proprietà funzionale.- molteplici
realizzazioni : un certo tipo di stato mentale,essendo uno stato funzionale , non può essere identico ad un
certo tipo di stato celebrale per la semplice ragione che i singoli stati mentali che appartengono a quel tipo
possono,di volta in volta,essere implementati da stati celebrali di genere diverso : ovviamente X non può
essere identico sia a Y che a Z,se Y è differente da Z. IL PRIMO ELIMINATIVISMO :
QUINE ,FEYERBEND ,FEIGL E RORTY eliminativismo def : è una corrente che sostiene che la mente non
esiste come entità separata dal corpo che può esser studiata solo in quanto attività ,manifesta ,in favore
della fisica e della neurobiologia. Dato che la mente e le sue leggi non sono differenti da quelle fisiche , può
essere studiata come oggetto fisico . si elimina tendenzialmente ogni aspetto metafisico tentando di
superare il problema mente – corpo ,concependo la mente come cervello ,e rifiutando ogni forma di teoria
dualistica. Poiché viene spesso rimproverato agli eliminati visti di sostenere l’assurda tesi che la coscienza o
ad ES il dolore non esistono ,questa interpretazione del loro pensiero viene esclusa esplicitamente da Q. ciò
che viene ‘eliminato’ da Q non sono le esperienze soggettive ,la coscienza , ma la teoria ontologica
dualistica che fa da sfondo alla psicologia del senso comune. Nella medesima direzione di Q si muovono F e
F. secondo R ,l’intero problema mente – corpo nasce dalla filo cartesiana e ha senso solo entro la cornice
teorica dualistica da questa disegnata. Comportamentisti e materialisti commettono il grave errore di
combattere Cartesio cercando una soluzione alternativa al problema che egli ha posto, senza rendersi conto
che esso è in radice un falso problema , essendo falso merita solo di essere dissolto. LE CRITICHE Di
KRIPKE , NEGEL E JACKSON AL MATERIALISMO sebbene gli argomenti usati contro il materialismo siano
talvolta simili a quelli impiegati contro il funzionalismo ,conviene tuttavia per chiarezza espositiva
distinguerli. Quelle principali rivolte al materialismo da K e N , per entrambi la teoria dell’identità non può
essere vera. L’obiezione di K alla teoria dell’identità è : per i sostenitori della teoria dell’identità , che hanno
insistito sul carattere contingente ed empirico dell’identità mente corpo ,e questa è un hp scientifica . nella
terminologia di K esistono perciò ,secondo i fautori della teoria dell’identità,dei mondi possibili dove il
dualismo è vero. K obbietta : se si concede ciò,allora la teoria dell’identità risulta essere logicamente
incoerente. Infatti ‘mente’ e ‘corpo’ sono dei ‘disegnatori rigidi’ naturali ( mantengono invariato il loro
riferimento in tutti i mondi possibili). Di conseguenza, se essi avessero un identico riferimento nel mondo
reale,lo avrebbero in tutti gli altri mondi possibili. Poiché l’acqua è identica ad H2O nel mondo reale,lo è
anche in tutti i mondi possibili. Analogamente ,se gli stati mentali fossero identici agli stati celebrali ,questa
identità varrebbe in tutti i mondi possibili e quindi il dualismo sarebbe falso ed impossibile. Poiché è falso
che il dualismo sia inconcepibile, per evitare questa inaccettabile conclusione è necessario rinunciare alla
premessa da cui discende : la teoria dell’identità è falsa. I materialisti , a sostegno della plausibilità della
teoria dell’identità tra stati mentali e stati celebrali : analogie tra l’identità tra il calore e l’energia cinetica
media o tra il fulmine e la scarica elettrica. L’argomento di K contro la teoria dell’identità è alla base di tutti
quelli che sono stati sollevati contro il materialismo negli anni successivi. Una tesi analoga viene ripresa da
N : le analogie tra l’identità tra il calore e l’energia cinetica media o tra il fulmine e la scarica
elettrica,adottate dai materialisti , a sostegno della plausibilità della teoria dell’identità tra stati mentali e
stati celebrali sono in realtà fuorvianti perché gli stati mentali hanno una dimensione soggettiva invece la
scienza mira all’oggettività. Per rendersene conto ,prendiamo in considerazione il modo nel quale un
pipistrello riesce a volare nel buio. I pipi sono dotati di un organo che consente loro di localizzare gli ostacoli
anche nell’oscurità + completa grazie ad un eco di ultrasuono emessi da loro stessi. Che cosa proveremmo
se fossimo animali di tal genere ? che cosa vede il pipi? Come gli appare il mondo?. Queste domande non
hanno una risp. Viceversa , i biologi già conoscono bene dal punto di vista fisico la struttura e il
funzionamento dei pipi. Esiste quindi un abisso incolmabile tra le esperienze soggettive e i processi celebrali
ai quali esse sono correlate : le une possono esserci ignote anche quando le altre sono perfettamente
conosciute; anche se avessimo una descrizione completa in termini fisicalistici del sistema nervoso dei
pipi,continueremmo ad ignorare quali siano le loro esperienze soggettive. Tali esperienze non sono
qualcosa di fisico. J ,propone nel suo saggio i qualia epifenomenici,un esperimento mentale. Mary è una
neuro scienziata del futuro che conosce tutto sui correlati neuronali della visione dei colori ma,essendo
stata tenuta prigioniera sin dalla nascita in una stanza bianco e nero,non ha mai visto un colore in vita sua.
Quando Mary viene liberata e può finalmente vedere i colori , impara qualcosa di nuovo ,impara che cosa
sono i ‘qualia’ (le proprietà fenomeniche) della vista. Ma , poiché per hp Mary sapeva già tutto quello che
c’è da sapere sulla visione dei colori da un punto di vista fisico,la nuova conoscenza che acquisisce ha per
oggetto qualcosa di nuovo e di diverso rispetto a ciò che è oggetto della fisica. Pertanto i qualia non sono
proprietà fisiche. Esiste qualcosa al mondo che non è fisico, e dunque il materialismo è falso. Qualia def : a
scapito del materialismo ,teoria dell’identità e quant’altro, i qualia epifenomenici di J,non sono proprietà
fisiche. Nagel ,tramite il paragone del pipistrello e con le argomentazioni di K,afferma che sono degli stati
qualitativi del carattere sensoriale : io posso conoscere tutte le caratteristiche fisiche di un animale,ma non
saprò mai cosa significa essere quell’animale. Così come quando Mary esperisce i colori. Consistono dunque
in esperienze soggettive : comprendiamo che una cosa ha delle qualità quando la esperiamo (K).
EPIFENOMENISMO : afferma che i fenomeni mentali sono prodotti da processi fisici nel cervello o che
entrambi abbiano una causa comune contrapposta all’idea che dal mentale si ottenga il fisico. Dunque gli
effetti fisici delle emozioni risulterebbero illusori , in quanto ad esempio , paura ed accelerazione cardiaca
non sono l’uno causa dell’altro,ma sono entrambi effetti di una comune causa fisiologica. La coscienza ha
chiaramente origine nel sistema nervoso. DENNET TRA NEO – COMPOERTAMENTISMO , FUNZIONALISMO
ED ELIMINATIVISMO -> critica il dualismo cartesiano e il materialismo : entrambi credono che abbia senso
chiedersi se ogni stato mentale sia identico o meno a un qualche stato fisico,in realtà secondo
Dennet,bisogna dissolvere e non risolvere il problema. Cerca una teoria che vada oltre tutte le altre,
intenzionalità e coscienza, diventano termini traducibili nel linguaggio della fisica. È la relazione tra il
software e l’hardware di un computer ciò che ci mostra meglio di ogni altra cosa,come una mente possa
essere realizzata da un cervello senza essere ad esso riducibile. D sviluppa il suo funzionalismo chiamato
‘funzionalismo omuncolare ’,in una teoria computazionale della mente che è una versione molto chiara ed
esplicita dell’analogia mente – pc . vedi analogia pag 183. Le mie azioni sono un passa parola tra omuncoli e
gli atteggiamenti e i sistemi sono intenzionali (es : partita a scacchi p 185)se le macchine sono intenzionali
allora la mente è una macchina, e virtuali (astratti). L’intenzionalità degli stati mentali ha una base
biologica,io vedo ciò che vedo perché quella è l’immagine che può guidare meglio il mio comportamento.
Madre natura ci ha fatti in modo tale da percepire come simili le cose verso le quali dobbiamo comportaci
allo stesso modo e come dissimili quelle verso le quali dobbiamo comportarci in modo diverso.
L’intenzionalità non è una misteriosa proprietà intrinseca è semplicemente l’insieme dei ruolo funzionali
che determinati processi celebrali svolgono allo scopo di guidare il nostro comportamento in un modo
adatto a favorire la sopravvivenza. Questa concezione naturalistica dell’intenzionalità ha un’idea i fondo
molto semplice: esiste una sostanziale continuità tra la mente umana e i sistemi di adattamento
all’ambiente esterno dei primi procarioti semplici comparsi sulla terra. Esistono anche abissali differenze
che sono frutto di un processo di selezione naturale che ha condotto dai batteri ai primati dell’homo
sapiens. Noi uomini a differenza degli organismi semplici ,abbiamo capacità di riflessione su noi stessi
perché l’abbiamo acquisita attraverso un lungo processo di evoluzione biologica. Gli esseri umani sono in
grado di parlare riescono anche a trasmettere alla generazioni future,sotto forma di cultura,ciò che hanno
appreso durante la loro vita. Dennet pensa che l’influenza culturale sia analoga ad un virus che infetta le
nostri menti continuamente e si riproduce propagandosi da individuo ad individuo. Il virus culturale lo
chiama ‘meme’ e a differenza di un vero virus, è utile ai portatori perché contribuisce a formare la loro
mente. La mente di un essere umano è perciò un’immensa macchina virtuale,ed è costituita sia da
istinti,scritti nei nostri geni che abbiamo ereditato dai nostri antenati ,sia da abitudini apprese dai meme
culturali. D precisa che anche la coscienza umana essendo costituita da un complesso di memi è simile ad
una macchina virtuale neumanniana avente cioè una modalità di funzionamento simile a quella di un pc,ma
al tempo stesso è implementata da un hardware,il cervello,che funziona in parallelo. Il cervello umano è
secondo D un hardware che funziona in parallelo ma dato che in esso vengono implementati dei memi
culturali come il linguaggio,allora il cervello stesso diviene capace di simulare il funzionamento di una
macchina virtuale seriale che può manipolare simboli ( e quindi parlare,ragionare,comprendere la
matematica ecc.)il “modello pandemonio”,siamo il risultato di una competizione di molteplici processi,non
esiste un centro direzionale unico del mio cervello. La teoria della coscienza di Dennet,pur essendo tra le +
raffinate non sfugge alla critica che può essere rivolta ad ogni forma di comportamentismo : il perdere di
vista la dimensione soggettiva della coscienza,ossia il perdere di vista il fatto che essa è descrivibile solo in
prima persona. IL NEO ELIMINATIVISMO Di PAUL E PATRICIA CHURCHLAND C ,critica la psicologia del
senso comune,su questa critica fonda un riesame del problema mente – corpo che lo porta a difendere una
concezione naturalistica e materialistica del mentale che egli,proprio perché è simile almeno in parte a
quella degli eliminati visti ,chiama ‘materialismo eliminativo’ . Paul C, sostiene che tutte le osservazioni
empiriche sono ‘cariche di teoria’, anche quei particolari giudizi provenienti dal senso interno,che
chiamiamo introspettivi,non fanno eccezione. Noi uomini abbiamo un accesso privilegiato ai nostri stati
inteni,tanto poco quanto siamo in grado di vedere ad occhio nudo la struttura dell’universo. L’evidenza con
la quale pensiamo di cogliere in noi desideri e credenze è grandissima ma non certo inferiore era l’evidenza
con la quale gli antichi erano convinti che l’immagine complessiva del mondo consisteva nella falsa teoria
geocentrica che sembrava presentarsi con l’evidenza di un dato percettivo. Anche la psicologia del senso
comune non fa che interpretare i dati del senso interno alla luce di un’immagine complessiva dell’uomo che
è il prodotto di una particolare tradizione storico culturale. Se riusciremo a liberarci di tale
immagine,saremo in grado di considerare i nostri stati mentali e quelli degli altri esseri umani in termini
completamente nuovi. Paul C ,cerca di porre su basi nuove il problema mente – corpo mediante una critica
radicale della psicologia del senso comune. La psico del senso comune non ha compiuto nessun progresso
dai tempi dei greci ad oggi,ampiamente misteriosi rimangono fenomeni cruciali per la nostra vita mentale
come il sonno il coordinamento senso – motorio,il diverso grado di intelligenza delle persone ecc. Paul
C ,rifiuta l’idea della psicologia,poiché gli stati mentali e i fenomeni psichici ,vanno posti su base scientifica.
Come fare per eliminare la folk psycology ? paul afferma che essa è teoria in modo tale da poterla
eventualmente falsificare , con ciò però non s’intende negare l’esistenza di cause interne del nostro
comportamento,ma solo cambiare la descrizione attuata dalla Folk psy. La proposta confonde giudizi
percettivi e percezioni e il background culturale da cui dipendono. Noi non potremo mai vedere suoni o
udire colori, e in modo analogo,non potremo sentire come dolore l’eccitazione di certi neuroni e come
desiderio l’eccitazione di certi altri. Potremo tutt’al più descrivere in termini diversi ciò che sentiamo,ma
non sentire qualcosa di diverso. La cornice dei giudizi percettivi è data da certi presupposti culturali mentre
la cornice delle percezioni è data da presupposti naturali,frutto non della storia umana ma dell’evoluzione
biologica.

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