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allo spirito : la psychè e allo pnèuma. Solo in Platone il termine psychè viene usato in senso identico a
quello nostro di anima : anima che costituisce l’identità della persona ,pensa e guida il corpo nei suoi
movimenti. Prima del 5 sec a.C. l’anima e lo spirito sono un soffio, una forza vitale ,intesa in un duplice
modo : da un lato come ciò che infonde vita all’intero cosmo, dall’altro come forza vitale particola rizzata in
un singolo individuo. Questo duplice significato di anima e spirito giunge fino a noi. DUALISMO
(DEFINIZIONE ): Corrente che afferma che anima e corpo siano due cose differenziate . Può essere o due
sostanze o due proprietà. Il vero dualismo è cartesiano, ma esistono varie forme di dualismo da Platone a
Popper ecc. , come quello interazionista , l’epifenomenismo , l’occasionalismo ,parallelismo (psicofisico e
della proprietà) L’ANIMA DA OMERO A PLATONE in Omero ogni anima rappresenta
l’ombra ,l’immagine ,del defunto, in quanto al momento della morte essa si staccava dal corpo e giungeva
nell’Ade . solo con Platone è già presente ciò che nella filosofia contemporanea chiamiamo “dualismo” tra
mente e corpo. Secondo Platone l’anima non è solo distinta dal corpo ma se ne separa effettivamente al
momento della morte ed è immortale. Il dualismo platonico anima – corpo, costituisce una teoria
metafisica che è intrecciata con forti preoccupazioni etico – politiche e con un richiamo alla tradizione
religiosa. Sono caratteri questi che il dualismo non perderà +. ARISTOTELE dà una esplicita dottrina
metafisica e fisica dell’anima. è un anti – dualista. Ciò risulta chiaro se esaminiamo la sua teoria
dell’ilomorfismo, la quale afferma che l’anima è il contenitore del corpo, la sua forma ,e muore con esso.
L’ATOMISMO E LO STOICISMO Gli atomisti come Democrito, Lucrezio, Epicuro , sono dei “meccanicisti” :
esistono solo gli atomi e il vuoto. Ogni fenomeno naturale è riducibile ad un insieme di movimenti e di urti
fra atomi di varia forma e grandezza, l’anima non fa eccezione. Essa è un insieme di atomi sottili leggeri e
veloci che si muovono entro il corpo, composto da atomi + pesanti. Gli atomi + leggeri, urtando quelli +
pesanti ,li mettono in moto e danno loro vita . Per gli atomisti l’anima è mortale. Lo stoicismo prevede la
presenza del divino nel mondo. Essa è pnèuma, “spirito” soffio vitale. Lo spirito cosi inteso, è intrinseco alla
materia. LA TARDA ANTICHITà E IL MEDIOEVO Plotino è l’iniziatore a Roma del neo platonismo. Egli parla
dell’anima collocandola come intermediaria tra il mondo sensoriale e il mondo intelligibile, considerandola
immortale e incorporea. Ma mentre Platone è un dualista, in Plotino l’Uno è l’origine unica di ogni realtà.
Tutto è in dio e deriva da lui. Anche il corpo perciò, è una derivazione dell’anima. Plotino è il primo esempio
nella filo di monismo immateriali stico che preannuncia l’idealismo moderno: secondo Plotino ,è il corpo
che è nell’anima ,in quanto ne dipende, e non viceversa. MONISMO (DEFINIZIONE) : affermare che mente e
corpo siano un’unica identità ,opposta al dualismo / pluralismo. Troviamo circa 4 tipi di monismo:
1materialistico : mente e corpo ,anche dio sono corpi materiali e il pensare è una proprietà di tale materia
Hobbes ; 2 idealistico : la materia non esiste esistono solo sostanze spirituali e l’empirismo è anti –
metafisico Berkeley ; 3 indifferientista : vi è una sostanza superiore di derivazione dagli attributi
divini ,Spinoza ; 4 neutrale : Russel ,i corpi e le menti non sono sostanze diverse .
CAP 2 LA FILOSOFIA MODERNA – CARTESIO - COGITO: se dubito di qualcosa e quindi penso , allora
necessariamente esisto. Il cogito mi dice indirettamente che solo il pensiero, tra le mie proprietà mi è
essenziale e che io, qualunque altra cosa possa essere sono in primo luogo una “cosa pensante”. Nella VI
Meditazione Cartesio aggiunge che, poiché grazie al cogito della 2 meditazione ho un idea di me come di
qualcosa alla quale solo il pensare è essenziale ,allora si può dimostrare che la mia mente e il mio corpo
sono due sostanze differenti. Questa celebre formulazione del dualismo cartesiano tra mente e corpo, ha
avuto tanta influenza sulla filo moderna. Tale distinzione mente e corpo, viene dimostrata con il duplice
fatto che l’attributo essenziale della mente è il pensiero, mentre quello del corpo è l’estensione , è che
questi due attributi sono incompatibili. La mente essendo pensante non può essere estesa e il corpo
essendo esteso non può essere pensante. RES ESTENSA DEFINIZIONE è una delle due componenti del
dualismo cartesiano, opposta alla res cogitans. È il corpo , la materia che occupa lo spazio ed è soggetta al
determinismo,nonché area di compimento della mente. Dualismo cartesiano : secondo Cartesio mente e
corpo sono si distinti e in linea di principio separabili, ma la loro unione prima della morte è strettissima.
SPINOZA combina la distinzione cartesiana tra pensiero ed estensione con la tesi che esiste al mondo
un’unica sostanza al tempo stesso estesa e pensante. Dio è causa di se e tutte le altre cose sono sue
determinazioni. Tutti i corpi e tutti i movimenti sono modi di dio in quanto egli è l’estensione (exstensio
cartesiana), le menti e tutte le loro idee sono modi di dio in quanto egli è il pensiero (cogitatio). Estensione
e pensiero sono quindi attributi di dio e sono infiniti , mentre le menti e i corpi sono modi finiti
dell’estensione e del pensiero. L’ “OCCASIONALISMO” di MALEBRANCHE E L’ “ARMONIA PRESTABILITA”
di LEIBNIZ Sul rapporto mente – corpo M sviluppa una teoria secondo la quale la mente non produce effetti
sul corpo , né il corpo sulla mente. È dio che in occasione di un certo stato del mio corpo (ad es una ferita) ,
produce la sensazione corrispondente (es il dolore) o viceversa, in occasione di un mio atto di volontà causa
nel mio corpo un movimento adeguato. Secondo L ,la sostanza non è unica ,ma esistono infinite sostanze
non materiali ,create da Dio , “atomi spirituali” ,le monadi. Ciascuna monade è semplici e indivisibile,la cui
essenza consiste nell’insieme di relazioni che essa intrattiene con le altre monadi. Tutte le monadi godono
di un’armonia prestabilita e individuale. Riguardo al rapporto mente – corpo , L è un monista
immaterialista: la realtà ultima è di tipo spirituale : le monadi sono atomi incorporei e anche i corpi non
sono che aggregati di monadi. Si può parlare di L come di un idealista che riprendendo la concezione neo
platonica ,riduce le cose materiali ,a mera apparenza di una realtà spirituale + profonda. Purché non si
confonda il suo idealismo con quello di Berkeley. Tuttavia sopravvive in L il dualismo cartesiano tra mente e
corpo distaccandosi su un punto : egli nega che non v sia interazione tra corpo e anima. La monade che
costituisce lo spirito e quelle che costituiscono il corpo sono indipendenti,se sembrano interagire è perché
dio le ha create in modo tale che ciascuna di esse si accordi con tutte le altre. IL MATERIALISMO DA
HOBBES AGLI ILLUMINISTI La prima forma di materialismo moderno si trova in Hobbes . l’espressione
“sostanza immateriale” , è un non senso perché sostanza vuol dire corpo e quindi sostanza incorporea o
immateriale significherebbe “corpo incorporeo”. Dunque esistono solo i corpi,anche dio è corporeo, e la
ragione può discutere solo di essi. Il cogito è una proprietà della materia, tutto è soggetto al
meccanicismo,che nell’illuminismo sfocia un po’ nell’ateismo. Hobbes è il primo contro il dualismo
cartesiano, quella che oggi viene chiamata “teoria dell’identità” tra mente e cervello. Ad es il nostro udire
suoni o vedere colori , sia il presentarsi a noi di una modificazione del nostro corpo ,come se fosse qualcosa
di appartenente al mondo esterno. L’EMPIRISMO di LOCKE , BERKELEY E HUME per Cartesio le idee sono
l’unico contenuto direttamente conoscibile per il soggetto ,senza le quali non sarebbero possibili approcci
con il mondo esterno. I principali empiristi invece ,sostengono l’opposto. Locke sostiene che tutte le nostre
idee provengono dai sensi. Le idee,ossia le nostre rappresentazioni mentali provengono o dalla
“sensazione”, mediante la quale percepiamo gli oggetti esterni o dalla “riflessione,mediante la quale
percepiamo le nostre attività mentali. Sensazione e riflessione,rispettivamente senso esterno e senso
interno,sono le uniche fonti di tutta la nostra conoscenza. Da esse riceviamo delle idee semplici.
Combinando le idee semplici nella nostra mente,formiamo le idee complesse. Tali idee costituiscono
l’identità del soggetto ,affidata alla continuità di un flusso di ricordi associati tra loro,associazioni che sono il
nuovo scopo dei filosofi. Berkeley sostiene che possiamo percepire solo le nostre idee : nessun’altra cosa
può essere oggetto di conoscenza. B si contrappone al materialismo e al dualismo , è un monista -
spiritualista che costituisce il punto di origine dell’idealismo : esistono solo sostanze spirituali. Con Hume
parliamo di stati mentali (la mente come sostanza unica non esiste,esistono solo gli stati mentali) e le idee
semplici o complesse,vengono raggruppate per somiglianza(teoria del fascio) e provengono da sensazioni o
dalle impressioni. Hume non si chiede non si chiede più che cosa siano le menti,quale sia la loro
essenza ,ma vuole comprendere quali regolarità sussistano tra gli stati mentali,cioè tra stati di cose o
processi dei quali abbiamo esperienza diretta.
L’IDEALISMO TRASCENDENTALE Di KANT. Una rappresentazione non può essere oggetto di conoscenza se
non è una percezione ,cioè se non se ne è coscienti. La coscienza empirica delle singole rappresentazioni è
resa possibile dal fatto che le riferisco tutte all’autocoscienza che ho di me. Autocoscienza che K chiama
“appercezione trascendentale” oppure l io penso Cartesiano ,tradotto in tedesco. Pertanto ,se una
rappresentazione non fa parte della mia autocoscienza,essa non è una mia rappresentazione e dunque per
me non è nulla. K mediante il concetto cartesiano di ‘io penso ,sostituisce alla mente cartesiana intesa
come sostanza immateriale,un Io concepito viceversa come centro di attività. L’io penso di K non è una
sostanza come lo è invece,la mente per Cartesio, tuttavia non è neanche una semplice collezione di
percezioni come per Hume : è una funzione di unificazione, di sintesi .di tali percezioni. Chiariamo cosa
intende K per unità analitica e unità sintetica. Io essendo consapevole di me come il soggetto comune a
tutte le mie percezioni, sono autocosciente,ossia sono cosciente di me come un’unica persona identica in
tutti i suoi stati mentali : questa è l’unità analitica dell’appercezione trascendentale. Ma ogni
analisi,presuppone una sintesi precedente. Pertanto l’unità analitica dell’appercezione trascendentale
presuppone la sua unità sintetica; ossia io posso essere cosciente di me come ciò che trovo identico in tutte
le mie percezioni solo se io sono cosciente del mio essere la funzione di unificazione di quelle percezioni
stesse. Io non mi percepisco come una semplice collezione di percezioni,mi percepisco come
un’attività,come il centro della loro unificazione ,in quanto le penso. L’io penso di K ha una funzione di
sintesi. L’Io penso di K È una sorta di filtro d’ingresso che mi garantisce che tutto ciò di cui sono cosciente
come di un fenomeno (e non come di un sogno o una fantasticheria) , mi appare tale perché è il risultato di
una sintesi di percezioni operata dall’intelletto secondo certe regole a priori. L’intelletto umano può
conoscere solo i fenomeni,solo ciò che riceve attraverso i sensi. L’orizzonte della conoscenza umana
coincide con quello dell’esperienza possibile. La ragione umana è limitata. La metafisica ,quando pretende
di conoscere dio ,l’anima inevitabilmente cade in fantasticherie. K rifiuta tutte le tradizionali teorie
riguardanti il rapporto mente corpo perciò sono errati il dualismo il materialismo e l’idealismo. A tutte
queste teorie K contrappone il suo “idealismo trascendentale” ,secondo la quale esistono si delle cose in sé
indipendenti dal nostro pensiero ,ma noi non possiamo conoscerle come effettivamente sono ,bensì solo
come esse appaiono a noi ,come fenomeni. L’idealista trascendentale ,ammette l’esistenza sia dei corpi
che delle menti come di due generi distinti di fenomeni,percepiti rispettivamente dal senso esterno e dal
senso interno. L’idealista trascendentale è un dualista nel senso che non pone + il problema dell’interazione
tra due sostanze di natura diversa, perché sia la mente che il corpo , sono manifestazioni fenomeniche di
quella cosa in sé (o oggetto trascendentale) la cui natura noi ignoriamo completamente (noumeno). Il senso
interno ci consente di rappresentarci gli stati del nostro animo come fenomeni nel tempo;il senso esterno
ci presenta invece i corpi e i loro movimenti come fenomeni nello spazio.( Da appunti alessia DIFFERENZA
COGITO IO PENSO , K E CARTESIO) : Per C il cogito è l’unica cosa non soggetta al dubbio iperbolico e che
determina l’individuo come esistente. È la fonte prima di conoscenza ,infatti l’uomo conosce meglio la
propria anima del proprio corpo e le idee si compiono attraverso il mondo. In K Invece , il cogito è forgiato
dalle esperienze del mondo che ci permettono appunto di distinguerlo da noi. Il cogito è una funzione di
unificazione di coscienza,l’io e le idee sono trascendentali.
CAP 3 LA FILO CONTEPORANEA DA HEGEL A HEIDEGGER - LO SPIRITO IN HEGEL- Hegel filo della
natura ,spirito e idealismo; riguardo al rapporto tra spirito ed essere ,Hegel afferma che il vero è l’intero : La
vera identità include in sé anche il diverso da sé. Si giunge alla totalità quando L’Idea si aliena nella natura ,
e si configura come ‘spirito’( ossia come mondo umano,storico – sociale ,culturale). La materia comprende
le scienze naturali , ma al di sopra c’è lo spirito ,consapevole dell’inverità della materia. La filo qui non può
essere negata perché contiene in sé già le sue negazioni. L’OTTOCENTO TRA SPIRITUALISMO E
POSITIVISMO nell’800 i filosofi si dividono tra positivisti ,che vedono nella scienza la fonte di ogni
conoscenza e pensano che il mondo possa essere spiegato in termini scientifici , e gli spiritualisti che
temono che i tempi nuovi spazzino via i valori morali e religiosi tradizionali ,ripropongono la fede
nell’esistenza di Dio. Shopenahuer intende il mondo fenomenico kantiano come una mera illusione ,dietro
la quale si nasconde una realtà ,la cosa in se , che a differenza di quanto pensava Kant , mi è accessibile.
Posso comprendere che esso è una manifestazione fenomenica della ‘volontà’ : dietro il velo dei fenomeni
si nasconde l’operare della volontà. Comte affida alla scienza il compito di ricostruire una società basata
sulla produzione industriale , C rovescia la concezione di Hegel dello spirito primario alla natura, e afferma
che la sociologia presuppone la biologia e non è da essa presupposta. Spencer : ogni aspetto della realtà
viene spiegato mediante la legge universale dell’evoluzione : la materia ha un’intrinseca tendenza a passare
dal semplice al complesso. Darwin parla di evoluzionismo biologico : l’evoluzione è il risultato di un
meccanismo di selezione naturale operata dall’ambiente ,mediante la morte dei meno adatti. + datato e
rozzo appare oggi il materiamo di molti positivisti della seconda metà dell’ 800 secondo i quali la vita è un
processo fisico chimico che non richiede di alcun principio teleologico ,e il pensiero è una secrezione del
cervello come la bile lo è per il fegato e l’urina per i reni. Verso la fine del secolo il positivismo è sottoposto
a critica . LO PSICOLOGISMO E LA NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA psicologismo : inizio di una
valutazione introspettiva degli individui , basandosi sulle rappresentazioni e interpretazioni sensoriali dei
soggetti indagati in maniera scientifica. Francia, Germania e Inghilterra , e si tramuta in funzionalismo poi
con James. Brentano critica l’associazione con la logica. La psicologia ha una meta , il pensare ha un
oggetto. La psicologia come scienza sperimentale ,diviene tale dopo il contributo dato da Hellmholtz con i
suoi studi sulle basi fisiologiche delle sensazioni ,grazie all’opera di due studiosi tedeschi : Fechner e Wundt.
F scopre mediante esperimenti condotti in laboratorio ,che l’intensità ‘qualitativa’ della sensazione è
proporzionale al logaritmo dell’intensità ‘quantitativa’ misurabile e quindi fisica ,dello stimolo. È questa la
celebre ‘legge psicofisica fondamentale’. PARALLELISMO PSICOFISICO : parte dal presupposto che
seppur distinti ,l’ambito fisico e quello mentale,siano correlati i rappresentanti sono F e W che tramite lo
sperimentalismo dimostrano che la sensazione qualitativa è proporzionale al logaritmo dell’intensità
quantitativa dello stimolo, dunque tra il fisico e il mentale ci può esser e una relazione scientifica. W fonda il
primo laboratorio di psicologia sperimentale a Lipsia : psicologia come scienza ,ricerca condotta secondo un
metodo empirico e propriamente sperimentale. Il rigido sperimentalismo si scontra negli USA con il
‘funzionalismo psicologico’ di James ,fondatore del pragmatismo. Secondo il pragmatismo, le idee e i
concetti sono veri solo se consentono all'individuo di operare sulla realtà. Il funzionalismo psicologico di
James ,considera la coscienza come un flusso continuo di esperienze,qui le cose materiali e gli stati mentali
si distinguono solo per il modo nel quale le esperienze sono raggruppate,non per la loro natura.
Funzionalismo e strutturalismo condividono agli inizi del nostro secolo ,l’identificazione cartesiana della
mente con la coscienza : gli stati mentali studiati dallo psicologo sono stati di coscienza e sono quindi degli
stati interni accessibili introspettivamente solo al soggetto che li prova , e sono la causa del comportamento
manifesto ,questa identificazione può essere denominata ‘ mentalismo ‘. Il mentalismo viene contestato da
Freud : gran parte dei nostri desideri e pensieri pur essendo mentali in senso stretto sono inconsci
(definizione da appunti del FUNZIONALISMO : Corrente secondo cui i fenomeni psichici non sono disgiunti
tra loro,ma sono funzionali all’adattamento dell’organismo all’ambiente esterno ,avendo dunque radici
olistiche evoluzionistiche e comportamentiste. Teorico per eccellenza è James da cui autori come Putnam
prenderanno le mosse per le loro teorie.) COMPORTAMENTISMO-> questa corrente rifiuta l’idea di
introspezione ,ritenendo che l’oggetto di studio della mente sia il comportamento esteriore e la mente è
trattata come una “scatola nera”. I principali teorici di questa corrente sono Watson e Skinner . il tutto si
basava sull’associazione tra uno stimolo e una risposta fisica. Da questa corrente derivano il
comportamentismo logico (Carnap gli stati mentali sono ridotti a celebrali che sono ridotti a
comportamento) e quello analitico ( Ryle -> disposizioni comportamentali). È stretto il rapporto tra
comportamentismo psicologico e l’odierno ‘ELIMINATIVISMO’ : corrente che sostiene che la mente non
esiste come entità separata dal corpo,che può essere studiata solo in quanto attività manifesta ,in favore
della fisica e della neurobiologia. Dato che la mente e le sue leggi non sono differenti da quelle fisiche ,può
essere studiato come oggetto fisico. Si elimina tendenzialmente ogni aspetto metafisico tentando di
superare il problema mente – corpo concependo la mente come cervello e rifiutando ogni forma di teoria
dualistica. (Quine e Rorty).COSA ELIMINANO GLI ELIMINATIVISTI ? In generale l’eliminativismo ripudia
l’esistenza di attività mentali e tutto ciò che ne è relativo viene eliminato,in favore della neurobiologia.
Quine però specifica,che tale corrente ,non rifiuta l’idea che abbiamo delle sensazioni ,la questione è
l’evitare di descriverli in chiave metafisica. A sostenere tale posizione sono Feigl e Feyerabend ma in
particolare Rorty e la sua teoria dell’identità. La critica è sempre rivolta al dualismo e per Rorty parlare di
sensazioni +ttosto che di movimenti neuronali ,è una ‘deformazione culturale’. BERGSON ,HUSSERL E
HEIDEGGER crisi del positivismo B alla base dell’evoluzione biologica si trova una forza spirituale e
istintiva che egli chiama ‘slancio vitale’. Evoluzione : risultato dello slancio vitale che compenetra la materia
e crea il mondo ,specie ,individui ,organi ecc . Husserl tutto esiste perché lo vede la tua
coscienza,l’oggetto non sarebbe tale se non ci fosse il soggetto che lo concepisce. L’individuo è
esemplificazione di essenze diverse che provengono però da un’unica sostanza neutrale. Heidegger la
mia esistenza ‘ autentica ‘ posso raggiungerla solo quando riesco a vivere la mia vita in vista di quell’evento
che segna la mia finitezza : la mia esistenza è autentica solo nel ‘vivere per la morte’. Il filosofo deve
occuparsi dell’Essere,il quale non è trascendentale ma reale. L’Essere si svela nel linguaggio soprattutto
nella poesia,in essa non è il poeta che ci parla, ma attraverso quest’ultimo è l’ Essere stesso. Ù