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10 QUASI ESPERIMENTI ED
ESPERIMENTI SUI SINGOLI SOGGETTI:
I disegni quasi sperimentali possiedono gli aspetti essenziali dei veri esperimenti, cioè un’ipotesi di tipo
causale da verificare e la possibilità di confrontare due o più condizioni sperimentali. Poiché non
controllano tutte le variabili di disturbo, le inferenze basate sui loro dati non sono molto affidabili, limite
dovuto ad uno dei seguenti motivi:
Limiti: Dipendono dalla mancanza di un punto di paragone fisso con cui confrontare i risultati del gruppo
sperimentale. Il pregio è dato dal fatto che costituiscono la soluzione migliore quando i gruppi formano
delle entità naturali.
Le conseguenze dovute all’assenza di equivalenza dei gruppi, (verificata attraverso il pre-test) vengono
limitate componendo un gruppo di controllo quanto il più possibile simile a quello sperimentale. Per
limitare gli effetti di disturbo legati all’equivalenza, è importante isolare tutte le potenziali variabili di
confusione.
Procedimento:
Validità interna:
Risulta abbastanza controllata quando:
Per la validità esterna valgono le stesse osservazioni fatte per il disegno classico, questo piano però ha il
vantaggio di rispettare l’integrità naturale dei gruppi e di non toglierli dal contesto della vita quotidiana.
A differenza dei disegni con un solo gruppo e due prove hanno una funzione di controllo che elimina gran
parte dell’affidabilità dei disegni con un solo gruppo e due prove e controllano gli effetti dovuti alla
regressione verso i media, non controllando però gli effetti della storia.
I grafici che si ottengono con i disegni a serie temporali interrotte indicano a prima vista la rilevanza del
cambiamento tra prima e dopo il trattamento, anche se non ne evidenziano la significatività statistica.
DISEGNI A SERIE TEMPORALI INTERROTTE MULTIPLE:
È del tutto simile ai disegni a serie temporali interrotte semplici, ad eccezione del fatto che utilizza un
secondo gruppo di soggetti, che non è sottoposto al trattamento. Così si ottengono due indicazioni
sull’efficacia del trattamento:
Rispetto al disegno precedente questo ha il pregio di permettere il controllo degli effetti di confusione
dovuti alla storia.
Molte altre minacce vengono controllate. Invece non è possibile controllare l’interazione fra trattamento e
prove, poiché l’introduzione dell’intervento è successiva alle serie di misure pre-sperimentali. Un altro
limite di questo piano è il carattere graduale o differito dell’effetto del trattamento, per cui non è sempre
facile sapere se i cambiamenti sono dovuti al trattamento o alla presenza di altre variabili di disturbo.
Grazie al gruppo di controllo, di cui una parte è sottoposta al pre-test e una al post-test, il ricercatore può
controllare gli effetti dovuti alla storia e alla maturazione, come pure l’instabilità della misurazione. È
possibile però che i risultati siano influenzati da certe variabili esterne, che intervengono solo nel gruppo
sperimentale. Si può dunque pensare all’interazione tra selezione e fattori storici.
La soluzione adottata per sostenere la validità scientifica di alcuni ricercatori consisteva nel fare numerose
osservazioni e nel replicare le prove per verificare la somiglianza dei risultati. L’assunto alla base di questo
metodo era ‘equivalenza dei soggetti umani, una volta evitati i casi anomali la convergenza dei dati dei vari
esperimenti era ritenuta la prova delle generalizzabilità dei risultati.
In un esperimento condotto su grandi gruppi di soggetti è probabile scoprire che una variabile indipendente
produce un effetto significativo, anche se tale effetto è piccolo,mentre negli esperimenti sui soggetti singoli,
è necessario che sia consistente.
Gli esperimenti sui soggetti singoli, rispetto a quelli sui gruppi, diventano significativi solo con la presenza di
grossi effetti, perché non contengono la variabilità dovuta alle differenze tra gli individui.
Vantaggi: Questi disegni non esigono l’esame di soggetti di controllo, consentono di interrompere il
trattamento appena questo si è dimostrato efficace
CARATTERISTICHE E STRUTTURAZIONE:
Spesso i piani sperimentali sui soggetti singoli (precisano la relazione causale esistente tra variabili
indipendenti e variabili dipendenti di soggetti singoli) vengono erroneamente confusi con gli studi sui casi
singoli (descrivono una sola persona o aspetti particolari del suo comportamento, senza la pretesa di
verificare l'eventuale fenomeno causale dell'accadere di un fenomeno. Nei disegni sui soggetti singoli, la
dimostrazione dell'efficacia segue lo schema strategico dei disegni quasi sperimentali a serie temporali
interrotte.
MANIPOLAZIONE DELLE VARIABILI:
I disegni sperimentali sui singoli soggetti richiedono necessariamente l'introduzione di una sola variabile
indipendente per volta. Se si dovessero introdurre contemporaneamente due variabili , sarebbe impossibile
determinare in quale misura ognuna di esse abbia contribuito. Un secondo problema è caratterizzato dal
controllo. Nei disegni coi gruppi, l'efficacia della variabile indipendente viene dedotta dal confronto tra il
rendimento del gruppo sperimentale e quello di controllo, oppure tra il rendimento di un gruppo di soggetti
sottoposti ad una condizione è quello dello stesso gruppo sottoposto ad una condizione diversa. Come nei
disegni a serie temporali interrotte, anche nei disegni con soggetti singoli il controllo viene fatto mediante il
metodo dell'accertamento della linea di base (baseline).
1) Reversibilità del comportamento al livello della fase antecedente al trattamento: se questo ritorno
non si verifica completamente, il piano A-B-A risulta deformato (non ha luogo la seconda fase della
baseline);
2) Deontologico: in certi casi può essere desiderabile lasciate il soggetto nella nuova condizione
determinata dal trattamento anziché riportarlo allo stato iniziale (trattamento di casi fobici,
compulsivi ecc). In questo caso inviene aggiungere un'altra fase B: si entra così nei disegni con
trattamenti ripetuti, abbandonando l'obiettivo originario. Disegno B-A-B: consente di evitare che
l'esperimento termini con un ritorno alla baseline.
Conta 3 fasi:
1) prima presentazione del trattamento (B);
2) assenza del trattamento che coincide con il rilevamento della baseline (A);
3) seconda presentazione del trattamento (B). Questo piano è utile quando è superfluo stabilire la
baseline, dato che è già acquisito. I risultati cui dà luogo non possono essere confrontati con una
precedente misura del comportamento poiché il trattamento viene somministrato nella fase
iniziale e non in quella di mezzo.
1) permette al soggetto di continuare a godere del beneficio ottenuto con l'azione della prima
somministrazione del trattamento;
2) consente un'ulteriore diminuzione degli aspetti negativi di un comportamento.